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Interpellati dal Signore, generosi nella risposta ( ( a a n n n n o o X X I I V V ) )

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Responsabilità e impegno

INTRODUZIONE

Carissimi collaboratori, giovani e adulti,

siamo immersi nella grazia di Dio, perciò, anche quest’anno affidandoci allo Spirito

Santo intendiamo metterci al servizio del Signore tracciando alcune linee di programma

per il 2014/2015. Ho inaugurato il quinto anno di ministero di parroco in questa comunità,

sono per questo grato a Dio. Insieme con don Victor e don Roberto, con gli operatori e con

tutti i credenti facciamo parte di un’unica famiglia di fede. Ciò che abbiamo vissuto

riflettendo sulla testimonianza ci ha aiutati a guardare alla fede con maggiore verità, ci ha

chiamati a guardare al cuore del messaggio cristiano. Quest’anno abbiamo vissuto tanti

momenti belli e condiviso anche dei momenti tristi di tante famiglie, ma ci siamo

appassionati ancora di più al Vangelo. Molte attività entusiasmanti, grazie alla fedeltà di

tanti di voi e anche alla presenza di nuovi collaboratori, qualche nuovo gruppo aperto, i

progetti in Congo di don Victor ci fanno gridare: «Deo gratias!».

Ci siamo posti delle domande: come possiamo crescere nella vita spirituale, come

possiamo testimoniare la nostra fede?

Per questo il prossimo anno deve essere un anno vocazionale (vocare = chiamare), e

punteremo l’attenzione al tema della responsabilità, in continuità con il nostro percorso,

in comunione con il Papa che indirà l’Anno della Vita consacrata, e con il Cardinale che ci

invita a lasciarci interpellare dal Signore per dare pienezza al nostro Battesimo: «va

recuperata, cioè, la vera identità della fede, aperta alla storia e al mondo, ricca di valenza

profetica e di responsabilità, di carica innovativa e di pazienza costruttiva»1.

La riflessione sulla Vocazione non è legata solo alla chiamata speciale del sacerdozio e

della consacrazione religiosa, ma ci apre le porte alla volontà di Dio. Ciò che realizziamo,

ciò che veramente il nostro cuore desidera compiere, ciò che dà il senso pieno alle cose, se

non viene da Dio non porta frutto. Il Signore ci chiama perché possiamo metterci al servizio

del Regno di Dio e la nostra risposta riempie il nostro cuore della sua grazia. San Paolo ci

ricorda che siamo collaboratori di Dio (1Cor 3,9), perciò ciascuno deve sentirsi chiamato a

mettersi a disposizione del prossimo, a mettersi in gioco con responsabilità, con impegno

serio e totale. Per i credenti la vita pastorale, la disponibilità alla Chiesa e alla società civile

non sono un’appendice o qualcosa che si fa per hobby. È una chiamata, è parte del proprio

progetto di vita, è essenziale alla propria felicità. La responsabilità, il tema su cui ci

soffermiamo, sarà un invito a prendere sul serio l’invito del Signore a collaborare con Lui

per portare l’Amore di Dio ad ogni uomo. Il Santo Padre Francesco, rivolgendosi ai Vescovi

1 CARD. SEPE, Lettera pastorale, Canta e cammina, 2013.

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italiani, ha espresso questo invito: «Accompagnate con larghezza la crescita di una

corresponsabilit ; riconoscete spazi di pensiero, di progettazione e di azione alle

donne e ai giovani: con le loro intuizioni e il loro aiuto riuscirete a non attardarvi ancora su

una pastorale di conservazione – di fatto generica, dispersiva, frammentata e poco

influente – p r ssum r , nv , un p stor h f p rno su ’ ss nz . Com

sintetizza, con la profondità dei semplici, Santa Teresa di Gesù B mb no: “Am r o f r o

m r ”»2. Essere cristiani impegnati e responsabili è saper accettare il dono del Battesimo

che il Signore ci ha consegnato per renderlo fruttuoso. In Corea il Papa parlando ai giovani

li ha esortati a non addormentarsi: «Alzati! Alzati!», questa parola parla di una

responsabilità che il Signore vi affida. È il dovere di essere vigilanti per non lasciare che le

pressioni, le tentazioni e i nostri peccati o quelli di altri intorpidiscano la nostra sensibilità

per la bellezza della santità, per la gioia del Vangelo. Non è bene quando vedo i giovani che

dormono ... no! Alzati! Vai avanti!

Progettare significa sporgersi oltre il presente, perciò guardiamo avanti anche noi e

proiettiamoci nell’avventura meravigliosa della vita di fede, solo così possiamo imparare ad

amare come Gesù ci ama. Alzati! Vai avanti!

don Federico Saporito

2 Cfr. Discorso alla CEI del 19 maggio 2014.

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QUADRO RESPONSABILITÀ

Nell’ambito pastorale ciascun operatore si dedicherà al compito per il quale è

stato chiamato lui e il gruppo al quale appartiene. Ogni gruppo, anche se persegue

gli scopi per i quali si è formato, avrà come riferimento l’impegno di armonizzare le

proprie attività con gli obiettivi parrocchiali. Anche se l’attenzione dei sacerdoti è

rivolta a tutti i gruppi indifferentemente, c’è tuttavia un sguardo che essi dedicano

ad alcuni gruppi in particolare. Infatti ogni gruppo dovrà avere come riferimento uno

dei pastori per il programma da svolgere, per situazioni che si verificheranno, per

confrontarsi o per avere un’adeguata formazione. Tutti gli operatori, soprattutto i

responsabili sono tenuti a curare la formazione personale attraverso la proposta

delle Catechesi per adulti, incontro formativo e di preghiera aperto a tutti, ma

rivolto specialmente a chi si assume un impegno di servizio in parrocchia.

Ogni responsabile, dunque, ha i seguenti compiti:

1. Animare l’attività e la formazione di un gruppo.

2. Mantenere insieme le persone, evitando elementi di conflitto e cercando le

vie di dialogo con i membri del gruppo e fra di loro.

3. Armonizzare le attività e la formazione del gruppo con quelle della parrocchia

attraverso la costante consultazione del piano pastorale.

4. Impegnarsi a vivere un cammino di fede autentico ed esigente per essere a

servizio del Vangelo di Cristo e della sua Chiesa.

Quadro di Responsabilità per Ambito Pastorale

EPAP Componente Riferimento

Aprea Ivan Coordinamento EPAP e iniziative

Barone Marianna Area profetica (sez. A2 – A4)

Caramia Vincenzo Redazione lettera e comunicazioni

Giampetraglia Maria Area regale (sez. C)

Guadagno Antonio Servizi tecnici e allestimento

Miniero Enzo Area profetica (sez. A3)

Pirozzi Angela Area liturgica (sez. B)

Sannino Giovanni Area profetica (sez. A1)

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AREE PROFETICA—REGALE—SACERDOTALE e COORDINATORI

MEMBRI DEL CONSIGLIO PASTORALE

**Mancano i gruppi che saranno formati nel corso d’anno: gruppo missionario e com. sociali

A. AREA PROFETICA RESPONSABILI INCONTRO

A1. PASTORALE GIOVANILE

Pastorale dei ragazzi e del post-comunione (S.I.M.) Domenico Smimmo (ref.) Settimanale

Animatori e responsabili ragazzi e Giovanissimi don Roberto Tessitore sem. Giovanni Sannino

Giovani Aniello Iorio

Oratorio Romina D’Aponte

A2. PASTORALE FAMILIARE

Preparazione al matrimonio Maria Punzo

Giovanni Imperato Domenica

Prep. delle famiglie del catechismo Giuseppina Simeone

Gruppo famiglie Ciro e Lucia Palella Sabato

A3. MISSIONE E COMUNICAZIONE

Responsabili di zona Giulia Romano (ref.)

Messaggere Enzo Miniero (ref.)

Redazione lettera mensile Vincenzo Caramia

Carlo Miranda

A4. CATECHESI E FORMAZIONE

Catechesi cresima don Roberto Tessitore (coord.) Settimanale

RICA Marianna Barone

Giuseppina Simeone

Catechesi fanciulli Stefania Esposito (Ia)

Romina D’Aponte (IIa) Settimanale

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B. AREA LITURGICA RESPONSABILI INCONTRO

Equipe liturgica Lucia Bruzzano (coord.) Formato dai responsabili dei

gruppi liturgici e canto

Ministri Straordinari Enzo D’Ambrosio (coord.)

Lettori Rosanna Iovino

Redazione foglietto domenicale

e stampa Marco Romagnoli

Coro Ciro Palella

Benito Borrelli

Ministranti Raffaele Ascione

Luisa Di Gennaro

Apostolato della preghiera Filomena Visone

Rinnovamento nello Spirito (RNS) Aida Riccio (coord.)

Gruppo og nz s rv z o d’ord n Giuseppe Ascione

Preparazione prebattesimale Rosaria Riccardi

C. AREA REGALE RESPONSABILI INCONTRO

Caritas Parrocchiale Anna Incarnato

Gruppo Giobbe (anziani) Lucia Guadagno

Gruppo Arcobaleno (disabili) Paola Elviri

Gruppo Marta e Maria (decoro del tempio) Angela Piccolo

Aposto d ’ m z (v s t g nz n ) Maria Zedda

Gruppo san Giuseppe (manutenzione) Patrizio Tavolaro

Samaritani - Servizio mensa poveri Antonietta Cozzolino

Vincenzo Esposito

Gruppo F r d ’ rt g n to Raffaella Porricelli

ASSOCIAZIONI RESPONSABILI INCONTRO

Michelemmà Giovanni Di Grazia (pres.)

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CONSIGLIO AFFARI ECONOMICI PARROCCHIALE: Giuseppe Ascione, Gennaro Di Prisco,

Giacinto Ricciardi.

La parrocchia partecipa al CONSIGLIO PASTORALE DECANALE con i referenti Rosaria

Riccardi e Carmela Trematerra, e ai COORDINAMENTI DECANALI attraverso i

referenti di settore.

Iscritti al quarto anno PUF (scuola pastorale): Adele Carbone, Anna Esposito,

Paola Elviri, Annamaria Esposito, Enrico Landolfi, Maria Nunzia Molino,

Eleonora Sdino, Patrizia Savino, Giulia Romano

Iscritti al secondo anno PUF (scuola pastorale): Luisa Di Gennaro, Rosa Agerola,

Gaspare Scognamiglio, Violetta Bianco, Susy Palma, Lucia Raccioppoli,

Gaetana Vivo, Assunta Veneruso, Teresa Guadagno, Lina Busiello, Angela

Manna, Filomena Iorio, Patrizia Mazzarella

Iscritto al percorso per il ministero dell’accolitato: Enzo D’Ambrosio

INIZIATIVA VALORE PROPOSTO SEGNO – GESTO RESP. INIZIATIVA

SAN MICHELE Impegno e

risposta a Dio

Ivan Aprea

INIZIO ANNO PASTORALE Convegno e uscita

NOVENA DEFUNTI Eredi dei buoni

testimoni Lumini con preghiera Giovanni Sannino

CRISTO RE

AVVENTO - NATALE Vocazione e laicità Domande Marianna Barone

CANDELORA Senso della propria vita

Testimonianza

dell’associazione

sindrome Down

Maria Zedda

QUARESIMA Perdono e

riconciliazione

La Croce con le frasi e

cat. su confessione Enzo Caramia

PASQUA Generosi nella carità Il mio fiore per Gesù

(altare reposizione) Angela Pirozzi

MESE MARIANO Collaborazione e

partecipazione

Impegno a fare visita

ad un ammalato Enzo Miniero

SANT’ANTONIO Autenticità

Destinare i soldi del

pane per qualche

progetto

Ivan Aprea

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META GENERALE PER L’ANNO 2014/2015

Entro luglio 2015 la nostra gente sente l’esigenza di rispondere alla chiamata ricevuta con il proprio battesimo, che viene dalla Carità di Dio, assumendo la responsabilità della sua vocazione d’Amore nei confronti della comunità e della città.

ESPLICITAZIONI

Entro luglio 2015: un tempo specifico che la comunità parrocchiale si dà per approfondire ’ sp r nz della fede vissuta come momento comunitario.

La nostra gente: tutta la gente, senza distinguere, separare o privilegiare qualcuno, che vive nei confini del territorio parrocchiale e che è soggetto della vita del luogo.

Rispondere alla chiamata: il Signore chiama ciascuno a realizzare il Suo progetto d’Amore. Ogni battezzato che è consapevole del dono ricevuto si lascia muovere dallo Spirito del Signore e si pone al servizio della Parola.

Assumendo la responsabilità: la chiamata del Signore, che si ascolta nel contesto della propria vita di fede e si confronta con le proprie capacità e possibilità, richiede un generoso impegno e un Amore di dono. Assumere, quindi, corrisponde ad accogliere per poi mettere in atto, perché si possa compiere il disegno di Dio.

Nei confronti della comunità e della città: la comunità ecclesiale è animata d ’ mpegno di laici e sacerdoti, che sentono la passione per Cristo e di trasmettere la Buona Notizia. Non solo la comunità cristiana (battezzati, parrocchia, famiglie impegnate, cristiani della domenica, “simpatizzanti”, ecc…) ma anche la città, diventano ambiti di cui prendersi cura e in cui portare il lievito del bene.

GIUSTIFICAZIONI 1. I credenti sentono un’appartenenza alla Chiesa che dipende molto dall’esperienza

di ciascuno. Possiamo scorgere, però, che c’è un filo comune che unisce le varie forme di partecipazione: la mancanza di una responsabilità di servizio. La Chiesa diventa il luogo della soddisfazioni delle proprie esigenze, spirituali, sociali o materiali, ma non il luogo in cui si cerca la propria vocazione e il proprio posto.

2. «Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo». (1Pt 2,4-5).

3. Ogni credente (quelli impegnati o più sensibili, ma anche tutti coloro che in qualche modo sentono un legame con il Signore) non può non sentirsi chiamato a rispondere a Dio, a farsi trasformare dalla Parola, ad attuare gli insegnamenti

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della fede, a comunicare con le parole e le opere quanto Dio opera nella propria vita e ad assumersi responsabilmente l’impegno di essere “pietra viva” della comunità.

DAL MAGISTERO DEL VESCOVO

«Nel racconto della prima moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù si aspetta dai suoi discepoli che provvedano alla fame della gente che li seguiva: “Voi stessi date loro da mangiare” (Mt 14,16). L’intervento di Gesù a favore della folla è descritto dal Vangelo attraverso tre momenti, in un crescendo d’intensità in cui i discepoli vengono progressivamente coinvolti e investiti di una diretta responsabilità. C’è, innanzitutto, l’osservazione obiettiva di una condizione di bisogno. Si prosegue con la valutazione realistica delle risorse utilizzabili e l’effettiva percezione del deficit con cui fare i conti. In ultimo si profila l’invito per un’assunzione di responsabilità nei confronti degli altri. Il tutto si realizza nello spazio creativo dell’iniziativa divina: “alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i d s po fo ” (Mt 14, 19). Qui, nella sequenza eucaristica, viene inserita in maniera significativa la consegna profetica del pane spezzato. Esso basterà per tutti e ne avanzerà ancora (cfr 2Re 4,43). “Voi stessi date loro da mangiare” è il monito che il Signore rivolge ancora oggi alla sua Chiesa di Napoli, perché i suoi discepoli si facciano loro stessi pane per il popolo. Qui, come allora, il deserto inospitale della disperazione può divenire un prato verde su cui sedersi e riposare».

(CARD. SEPE, Relazione introduttiva Materdomini, 2014)

«“Responsabilità” sarà, dunque, un termine chiave nell’auspicata conversione ecclesiale. Essa potrà diventare una sorta di grammatica pastorale, una categoria trasversale utile ad articolare le molteplici iniziative nei diversi ambiti della nostra progettualità».

(CARD. SEPE, Lettera pastorale, Canta e cammina, 2013)

DALLA PAROLA DI DIO

«9Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio. 10Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto

il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come

costruisce. 11Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si

trova, che è Gesù Cristo».

(1Cor 3,9-11)

«7Egli mi toccò la bocca e disse: “Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è

scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato”. 8Poi io udii la voce del Signore che

diceva: “Chi manderò e chi andrà per noi?”. E io risposi: “Eccomi, manda me!”».

(Is 6,7-8)

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INIZIATIVA VALORE PROPOSTO NOTA ESISTENZIALE

S.Michele Impegno e risposta a Dio Combattere il male

Inizio Anno Pastorale Diffidenza, inizio scuola

Novena defunti Eredi dei buoni testimoni Il valore della vita

Cristo Re Il creato e la creazione

Avvento - Natale Vocazione e laicità La famiglia, l’educazione

dei figli

Candelora Senso della propria vita La sofferenza e la malattia, la paura

Quaresima Perdono e riconciliazione Solitudine, giustizia

Pasqua Generosi nella carità L’amicizia, la gratuità

Mese mariano Collaborazione e partecipazione

La virtù

Sant’Antonio Autenticità Il senso della vita

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SETTEMBRE 2014

FESTA DI SAN MICHELE

Valore: IMPEGNO E RISPOSTA A DIO

Meta: Il ministero che compie san Michele verso il Signore, offre alla comunità

parrocchiale l’opportunità di riflettere sul proprio impegno a rispondere

a Dio. Infatti anche noi siamo chiamati a rispondere a Dio impegnandoci

con costanza e perseveranza nella comunità e nella città.

Perché:

1. La gente non sempre sente il bisogno di mettersi nell’ottica di servizio,

ritenendo che il “compito” di portare avanti il Regno sia esclusivamente

affidato ad altri.

2. «Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai

chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: “Ecco, io

vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio

Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo”» (Sal 40,7-9).

3. Il Signore chiama ciascuno ad impegnarsi secondo le proprie possibilità

e capacità, secondo il proprio carisma e la propria maturità di fede, per

rispondere alla Sua chiamata e contribuire alla edificazione del Regno.

Slogan: ECCOMI, SIGNORE, IO VENGO!

Il gesto: SEGNO E USCITA

Responsabile dell’iniziativa: Ivan Aprea

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Descrizione dell’iniziativa proposta:

Convegno Parrocchiale di apertura dell’anno con momento di preghiera e

affidamento al Signore del nuovo cammino. Descrizione della meta e

riferimento alle attività programmate per l’anno.

Solennità del santo Patrono con momenti che favoriscano l’aspetto

catechetico, liturgico e comunitario.

Per la processione di san Michele definire il percorso (quale pro memoria: il

percorso cittadino via Filichito – p.co Vesuvio [30 min]; p.co Vesuvio -

Municipio per via Rossi [30 min]; Municipio – Parrocchia [20 min]).

Mercatino di san Michele, con allestimento di manufatti e di artigianato.

Visita di inizio anno presso alcuni monumenti cittadini.

Sagra e momento di festa, processione di san Michele.

Coinvolgimento nel tema dell’impegno nella comunità cristiana e attenzione

al tema dell’impegno nella comunità civile.

Quando:

20 set: Visita alla Cappella Sansevero, Gesù Vecchio e san Marcellino (oppure san Domenico)

22 e 23 set: Convegno Parrocchiale e adorazione di apertura con liturgia dell’impegno (ore 18-20)

Per la solennità di san Michele: 26 set Catechesi tenuta da don Antonio Smimmo; 27 set festa civile e/o sagra; 28 set Primi Vespri celebrazione presieduta da don Vittorio Sannino; 29 set Celebrazioni

29 settembre 9,00 – 10,30 – 12,00 – 19,30 processione – 20,00 S.Messa Solenne.

La lettera si consegna il 16 sett ore 17,30

Preparazione:

Stesura del piano pastorale e stampa entro il Convegno Parrocchiale di inizio anno pastorale e organizzazione.

Programmazione di gruppo e di settori.

Stesura della lettera da parte dell’equipe di redazione con gli inviti per le iniziative.

Invitare tutti gli operatori e i responsabili con bigliettino per il Convegno Parrocchiale che includerà una catechesi sull’organizzazione della parrocchia, una presentazione della Lettera Pastorale del Cardinale 2014, l’esortazione Evangelii Gaudium. Durante il Convegno ci saranno momenti di preghiera e confronto in gruppi di lavoro.

Il Parroco e l’EPAP approcciano alle programmazioni settoriali.

Consiglio pastorale di presentazione dell’anno pastorale e del tema.

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Stabilire lettori, ministranti, canti, eventuale segno liturgico e tutto ciò che occorre alla celebrazione del Patrono, in coordinamento con le altre comunità di Volla.

Per la processione individuare un testo, coinvolgere ministranti e lettori.

Chi:

Il responsabile dell’iniziativa tiene presente i vari momenti del mese.

Coordinamento del Convegno Parrocchiale (don Roberto).

Redazione lettera (Enzo Caramia).

Stampa del piano pastorale (Carlo Miranda).

Preparazione degli inviti per operatori (don Roberto e EPAP).

Organizzazione della novena in preparazione alla festa patronale (AdP).

Coordinamento delle celebrazioni e della processione (Gruppo liturgico).

Organizzazione della la logistica (Gruppo san Giuseppe).

Per la processione gruppo ministranti e gruppo liturgico preparano paramenti e trombe; il servizio d’ordine provvede a coordinare la processione, segreteria prepara le lettere e i permessi.

REVISIONE FESTA S. MICHELE

NOTE

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OTTOBRE 2014

NOVENA DEI DEFUNTI E SOLENNITÀ DEI SANTI

Valore: EREDI DEI BUONI TESTIMONI

Meta: Guardando all’esempio e al bagaglio di vita cristiana di coloro che ci hanno

preceduto e di quelli che hanno realizzato il progetto di Dio nella loro vita

salendo agli onori degli altari, la comunità cristiana accoglie i frutti di

queste testimonianze e si sente chiamata alla responsabilità di incarnare e

di lasciare una traccia di fede alle generazioni future.

Perché:

1. I cristiani non sempre percepiscono la vita come un’eredità che hanno

ricevuto da Dio e che, mediante il Battesimo, chiama alla responsabilità

verso il presente e il futuro.

2. «“Avete compreso tutte queste cose?”. Gli risposero: “Sì”. Ed egli disse

loro: “Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è

simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose

nt h ”». (Mt 13,51-52)

3. La comunità si impegna a cercare le tracce di bene che il Signore ha posto

nel cuore degli uomini, affinché possa impegnarsi a custodirle e a imitare

nel bene coloro che hanno vissuto la loro esistenza alla luce della fede.

Slogan: UN’EREDITÀ DA DONARE

Il gesto: ESPONIAMO ALLA FINESTRA IL LUMINO E SI INVITA ALLA PREGHIERA

Responsabile dell’iniziativa: Giovanni Sannino

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Descrizione dell’iniziativa proposta:

Viene mandato alle famiglie un piccolo lumino (tipo Ikea) con un versetto

stampato su adesivo e si chiede di esporlo alla finestra la notte del 1 nov,

accompagnato dalla preghiera di suffragio per i defunti (da scrivere già sulla

lettera).

Si invitano le famiglie a fare memoria cristiana dei propri cari (la loro vita di

fede, il modo di pregare, l’affidamento a Dio, ecc…) nella preghiera personale.

Nella novena dei defunti ogni giorno presentiamo un valore cristiano che

abbiamo ricevuto dall’esempio dei nostri cari per il quale ringraziamo Dio. E

chiediamo perdono per quelli che non lo hanno incarnato. La novena offre

l’occasione di lucrare l’indulgenza per i propri defunti.

Preparazione delle Corone d’Avvento da vendere per il Cristo Re.

Solennità del Cristo Re.

Quando:

La novena si anima dal 24 ott (inclusa la domenica) al cimitero alle ore 8,30 e

la Messa alle 9,00; in parrocchia alle ore 18,30 e la Messa alle 19,00.

Si preparano entro il 14 ott gli inviti per le famiglie che hanno avuto un lutto.

Celebrazioni: 1 nov ore 10,00 e 12,00 al cimitero; ore 9,00 e 18,30 in parrocchia. Alle 18,30 celebrazione per tutti i defunti dell’anno. 2 nov ore 9,00 e 12,00 santa Messa al cimitero; in parrocchia ore 8,00 e 10,30; alle 17,30 inizio processione per il cimitero, alle 18,00 santa messa interparrocchiale.

1 nov notte, si accendono i lumini alle finestre alle ore 20,30 e si recita la preghiera.

Il Cristo Re si celebra il 23 nov.

La lettera e i lumini si consegnano entro il 14 ott.

Preparazione:

Stesura della lettera da parte dell’equipe di redazione con gli inviti per le iniziative.

Preparazione dell’invito per le famiglie che hanno avuto un lutto nell’anno per il 1 nov sera, con una frase biblica di incoraggiamento.

Durante la celebrazione del 1 nov si prepara un cartellone da mettere in chiesa insieme ad un segno di fede (crocifisso…) su cui vengono scritti i nomi dei defunti e si lascia la possibilità di aggiungerne altri che sono morti nell’anno.

Stabilire lettori e servizio per le messe al cimitero e coordinamento per la celebrazione interparrocchiale insieme a don Antonio Smimmo. La preparazione è coordinata anche con il Comune. Predisporre le sedie e 800/1000 particole.

Organizzare la processione al cimitero con il testo della via Lucis e canti per il

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percorso.

Distribuzione dei lumini corredati di frase insieme alla lettera.

Per la novena si mettono insieme i “valori” che descrivono il tesoro di fede, raffigurati proprio da un forziere o qualcosa di simbolico.

Chi:

Redazione lettera.

Il responsabile dell’iniziativa tiene presente i vari momenti del mese.

La Novena e la processione si affida al gruppo Liturgico e all’AdP.

I ministri straordinari preparano per gli ammalati l’invito ad unirsi alla preghiera per i defunti.

Celebrazione dei defunti e di ognissanti e concelebrazione al cimitero (Gruppo liturgico e ministranti). Per il coro attivare il coordinamento interparrocchiale (Ciro Palella).

Preparazione dell’invito alle famiglie dei defunti dell’anno (Coordinamento messaggere e segreteria).

La preparazione dei lumini avverrà a cura del gruppo Giobbe.

La distribuzione della lettera avverrà da parte del coordinamento messaggere, così anche la consegna degli inviti alle famiglie che hanno avuto un lutto nell’anno.

REVISIONE NOVENA DEI DEFUNTI

NOTE

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DICEMBRE 2014

AVVENTO - NATALE

Valore: VOCAZIONE E LAICITÀ

Meta: La gente viene aiutata a scoprire che il Signore chiama tutti

indistintamente. La vocazione è un appello di Dio a scoprire nella propria

vita la Sua volontà e a realizzare il Suo Regno. I fedeli maturano il concetto

che la laicità è uno degli stati di vita nel quale la maggior parte di loro

realizza la propria vocazione.

Perché:

1. Tra i battezzati, i fedeli laici, coloro che nel maggior numero costituiscono la Chiesa, la identificano soprattutto con la struttura gerarchica, attendendo solo da chi ha il compito di guida (pastori o religiosi/e) la fedeltà alla Parola e l’impegno di edificare il Regno.

2. «Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra». (1Cor 12,27)

«Quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati». (Rm 8,29-30)

3. La gente ha bisogno di riflettere che tutti abbiamo ricevuto una vocazione, che tutti siamo chiamati dal Signore a collaborare al Suo progetto d’Amore. Nel cammino pastorale tutti sentono l’urgenza dell’annuncio del Vangelo.

Slogan: IO HO CURA DI TE

Gesto: 10 DOMANDE CUI RISPONDERE

Responsabile dell’iniziativa: Marianna Barone

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Descrizione dell’iniziativa proposta

Porre nel manifesto il segno della chiamata di Dio (es. l’angelo con la

tromba…).

Mercatino della solidarietà e Fiera dell’artigianato (Festa dell’Immacolata) e

vendita corone d’Avvento.

Novena dell’Immacolata.

Introduzione al cammino di Avvento durante le celebrazioni domenicali con

breve monizione. La I domenica di Avvento si consegna un foglietto con 1

domanda (10 domande diverse capiteranno a 10 persone) e si invita ad

apporre la propria risposta su un pannello di polistirolo o sughero (posto in

chiesa) durante le domeniche successive.

Per la novena di Natale si possono proporre riflessioni sulle antifone “O”.

Celebrazione solenne dell’Immacolata e preparazione dell’Avvento.

Raccolta degli alimenti e auguri alle famiglie.

Presepe vivente o altro momento animato dal SIM.

Per i bambini del catechismo si propone una mostra di presepi sul tema

“responsabili verso gli altri”. I presepi dovranno essere di dimensione

massima 50x30, si cerca di predisporre un sacchettino di caramelle come

dono per tutti quelli che partecipano. Dovranno essere poi ripresi dai bambini

il 22 dic nel pomeriggio con una premiazione (di articoli per la scuola) per i 3

presepi più significativi (exequo).

Celebrazione e festa della famiglia sul tema “ o m pr ndo ur d t ”. Si pensi

ad un segno anche da vivere durante il pranzo (es. un gesto di attenzione per

l’altro…).

Processione del bambinello dalla parrocchia verso via Parini - via A.Moro – via

Verdi e conclusione con il bacio in chiesa.

Quando:

La lettera si consegna entro il 25 nov.

Si distribuiscono le preghiere per la tavola. La vendita delle Corone si organizza per il 23 nov.

5-8 dicembre Mercatino e Fiera nella Sala grande con animazione e musica.

8 dic. Solennità dell’Immacolata S.Messe 8,00 – 10,30 – 12,00 – 18,30.

La mostra di presepi va esposta dal 18 dic al 22 dic, si consegnano dal giovedì 18 dic e si ritirano il giorno della premiazione il 22 dic.

Entro il 9 dic stampa degli auguri del Decanato.

Raccolta degli alimenti e auguri alle famiglie (14 dic).

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La IV dom di Avvento benedizione dei bambinelli per i presepi in famiglia.

Festa della famiglia 28 dic. Alla Messa delle 12,00 rinnovo promesse e

presentazione nubendi.

Celebrazioni natalizie e festa della famiglia (24 dic ore 23,30; 25 dic 8,00 – 9,00

– 10,30 – 12,00 – 19,00; 26 dic 9,00 – 19,00; 31 dic 9,00 Messa - ore 17,00

preghiera Te Deum (no messa); 1 gen 10,30 – 12,00 – 19,00; 6 gen 8,00 -

10,30 – 12,00 – 18,30).

Il 6 gennaio si concludono le festività con la processione del bambinello.

Preparazione:

Si prepara la domanda da dare alle persone per la riflessione.

L’allestimento della mostra dei presepi è affidata alle catechiste.

Le antifone O della novena di Natale.

Provvedere al servizio e ai canti per le celebrazioni della Solennità dell’Immacolata.

Il mercatino e la fiera coinvolgono i diversi gruppi che si possono disporre nella sala grande.

Presepe vivente o rappresentazione presepiale con canzoni, ecc. dei bambini.

Raccolta degli alimenti per le famiglie. Si preparano i manifestini da mettere ai palazzi.

Le catechiste propongono ai bambini del catechismo di fare il presepe.

Festa della famiglia con pranzo insieme. Si prepara un segno per le coppie presenti.

Predisporre la preghiera per l’Avvento: potrebbe essere una preghiera a sfondo vocazionale o che sottolinei il ruolo all’interno della famiglia e all’interno della società.

Processione del bambinello.

Chi:

Il responsabile dell’iniziativa tiene presente i vari momenti del mese.

Ivan definisce le 10 domande da distribuire a caso alle persone.

La preghiera dell’Avvento è formulata dai giovani con la supervisione del gruppo liturgico.

Il mercatino e la fiera è organizzato da tutti i gruppi, i quali preparano uno stand. Maria Zedda coordina questa iniziativa.

Le corone le preparano i gvss e i ragazzi SIM che non sono coinvolti nella preparazione del presepe vivente.

Le antifone O saranno riproposte da don Roberto e preparate dai cantori.

La lettera viene consegnata dal coordinamento messaggere, che prepara con la segreteria i manifestini per la raccolta alimenti.

Raccolta degli alimenti per le famiglie: gruppi catechismo e SIM (solo gruppi

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dei piccoli se non impegnati per il presepe). Le messaggere mettono i manifestini e aiutano le catechiste e i bambini nella suddivisione del territorio, con il coordinamento di Teresa Caiazzo, aiutata dal servizio d’ordine e ministranti adulti.

La mostra dei presepi è a cura delle catechiste con l’aiuto del gruppo san Giuseppe.

Il gruppo Lettori prepara la preghiera per le 4 domeniche dell’Avvento.

Il memo per vivere l’Avvento è a cura del gruppo Liturgico che si occupa anche di una idonea introduzione della domenica. Anche la distribuzione viene organizzata dal gruppo Liturgico.

Gli animatori del SIM preparano il presepe vivente o rappresentazione presepiale con canzoni, ecc. dei bambini.

Celebrazioni natalizie (veglia, Natale, santo Stefano, 31 dic, 6 gen) a cura del gruppo Liturgia e Ministranti, Lettori, Coro.

Il gruppo san Giuseppe si organizza per la logistica del mercatino e gli addobbi.

La festa della famiglia a cura del gruppo Spiritualità familiare, insieme alla preparazione del segno da donare.

La processione del bambinello a cura del coro bambini, per lo svolgimento si attiva il gruppo servizio d’ordine.

REVISIONE NATALE

NOTE

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FEBBRAIO 2015

CANDELORA

Valore: IL SENSO DELLA PROPRIA VITA

Meta: I credenti attraverso Cristo “luce per illuminare le genti” comprendono

che la propria vita è un dono di Dio, il cui senso viene reso pieno

dall’impegno a farsi dono per gli altri.

Perché:

1. Spesso la vita è intesa in modo funzionale, vale solo quando realizza

specifiche cose, perdendo così di vista il fatto che vale sempre e in se

stessa. Ne consegue che non c’è una vita che non valga la pena di

essere vissuta.

2. «Né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul

candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così

risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre

opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli» (Mt 5,15-

16).

3. La responsabilità verso la vita richiede prima di tutto il suo

apprezzamento, perché è un valore in se stessa. Da qui dipende la

considerazione che ciò che la riempie non è fatto di abilità o di

possesso, ma riceve senso dalla luce di Dio e dalla sua piena

accoglienza.

Slogan: LA VITA: NE VALE SEMPRE LA PENA

Gesto: TESTIMONIANZA DI UNA FAMIGLIA O DI UN’ASSOCIAZIONE DI DOWN

Responsabile dell’iniziativa: Maria Zedda

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Descrizione dell’iniziativa proposta:

La processione della Candelora si svolgerà dal piazzale san Michele o dal retro

della chiesa con l’ingresso solenne.

Per la candelora viene sottolineato il “senso della vita” attraverso l’intervento

di un’associazione di famiglie down.

Si preparano un numero sufficiente di candeline.

Benedizione dei bambini nati nell’anno.

In prossimità del 2 feb si organizza la vestizione dei ministranti e si avvia la

proposta per partecipare al servizio all’altare.

Quarantore. Tutti i gruppi scelgono un periodo di adorazione e durante la

Messa viene presentato il tema nell’omelia e la conclusione è con i Vespri.

Giornata dell’ammalato e processione alla cappellina di Lourdes. Durante la

S.Messa dell’11 feb (con una testimonianza di una famiglia che vive la

sofferenza in famiglia) si amministra l’unzione.

Chiusura delle Quarantore e Ceneri.

Quando:

La lettera si consegna il 20 gen, insieme agli inviti per le famiglie con bimbi nati nell’anno.

sab 31 gen presentazione dei bambini ore 10,00. Processione ore 18,00.

Durante la domenica 1 feb si invita un’associazione di famiglie Down per una testimonianza nelle messe e fare uno stand.

11 feb Giornata eucaristica di intercessione per gli ammalati e Unzione degli infermi durante la S.Messa delle ore 18,00 cui segue processione alla cappellina di Lourdes.

14-17 feb Solenne esposizione Eucaristica delle Quarantore dalle 9,00 alle 20,00. Il giorno di apertura l’adorazione è per tutta la notte. La chiusura alle ore 16,00 di martedì di Carnevale. Le Ceneri al cimitero alle 9,00, in parrocchia alle 17,00 e alle 21,00 (valutare l’aggiunta di un’altra celebrazione).

Preparazione:

Stesura della lettera da parte dell’equipe di redazione con gli inviti alle famiglie dei bambini nati nell’anno (i battezzati, solo quelli residenti) e si annuncia dall’altare la settimana precedente.

Per le Quarantore il gruppo liturgico in accordo con i ministri straordinari si occupano di avvisare i gruppi per i turni e di animare opportunamente la preghiera dei Vespri e le liturgie. Il Coro viene attivato per il canto dei salmi.

Per la giornata della vita si ospita l’associazione di famiglie con figli Down.

Durante la celebrazione di benedizione dei bambini viene consegnato un piccolo segno alle famiglie.

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La giornata eucaristica per gli ammalati prevede l’Adorazione con la preghiera di intercessione.

Alla S.Messa si amministra l’Unzione e si provvede ad organizzare l’accompagnamento anche per gli ammalati visitati dai ministri str. che possono essere trasportati con facilità. La domenica successiva c’è la benedizione degli operatori sanitari.

Per la Candelora con la preparazione della liturgia, delle candele e delle trombe per la processione, predisporre la partenza dal piazzale della Chiesa (p.le san Michele o retro chiesa).

Chi:

Redazione lettera.

Il responsabile dell’iniziativa tiene presente i vari momenti del mese.

La preparazione della celebrazione dell’accoglienza dei bambini nati nell’anno viene affidata al Gruppo prebattesimale, gli inviti sono portati dal coordinamento messaggere che individuano anche le famiglie con bambini nati nel 2014.

La liturgia della Candelora è a cura del gruppo Liturgia, ministranti e del servizio d’ordine.

La Giornata degli ammalati è preparata dai Ministri della Comunione e dal gruppo Giobbe.

Il responsabile dell’iniziativa si accorda con l’associazione che terrà la testimonianza.

Il parroco contatterà la famiglia per la testimonianza durante la Messa degli ammalati.

Le Quarantore sono coordinate dai sacerdoti, dal Gruppo liturgico e dai Ministri straordinari. Si scelgono i lettori per la preghiera dei Vespri, insieme al Coro per il canto dei salmi e si invita un predicatore per le serate. La notte dell’apertura, l’adorazione è coordinata dal RNS.

REVISIONE CANDELORA

NOTE

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MARZO 2015

QUARESIMA

Valore: PERDONO E RICONCILIAZIONE

Meta: La gente comprende che il perdono, oltre ad essere un dono della pace

di Dio, mette in campo la responsabilità di cercare una vera

purificazione del cuore e di percorrere le strade della riconciliazione con

gli altri.

Perché:

1. Molte volte la gente non ha chiara la dinamica del perdono e della

conseguente riconciliazione e la consapevolezza del perdono di Dio non

coincide con la volontà di perdonare l’altro. Manca l’assunzione di una

responsabilità delle proprie azioni e di sincera ricerca della verità.

2. «Allora Pietro g s vv nò g d ss : “Signore, se il mio fratello

commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a

sette volte?”. E Gesù gli rispose: “Non ti dico fino a sette volte, ma fino a

settanta volte sette”» (Mt 18,21-22).

«Perdonate e sarete perdonati» (Lc 6,36-38).

3. Il tempo di Quaresima, tempo particolarmente penitenziale nell’anno

liturgico, può essere l’occasione per aiutare i fedeli a guardarsi dentro

con sincerità e verità. Un cristiano riconciliato con il proprio cuore,

assume certamente il senso del perdono.

Slogan: RICONCILIATI “PER-DONO”

Gesto: CROCE (CON AMORE, PER AMORE, ESSENDO AMORE)

Responsabile dell’iniziativa: Vincenzo Caramia

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Descrizione dell’iniziativa proposta:

Durante la Quaresima viene consegnato il foglietto con il messaggio e

vengono ricordate le tre vie per la Quaresima, su cui viene proposto di

assumersi un impegno di carattere civile (osservare regole civili, cintura, orari

spazzatura, ecc.) o religioso.

Si pone una croce di legno (o disegnata sul manifesto) su cui ogni settimana

viene posta una delle parole: 1) “Amore”; 2) “con”; 3) “per”; 4) “essendo”;

così da formare 3 gruppetti di frasi (“con Amore”, “per Amore”, “essendo

Amore”). Nell’introduzione della Messa e nella preghiera dei fedeli si

sottolinea questa parola affissa (per es. “con amore” nel responsorio della

preghiera…).

Nella II settimana si animano delle catechesi su “penitenza e riconciliazione”

da tenere in tutti i gruppi, che lo mettono già in programma. Il tema è lanciato

dal ritiro e viene riproposto anche tra i genitori del catechismo, i gruppi

cresima, ecc.

Visita alle famiglie e missione popolare presso il Parco Palladino con attività di

annuncio e di preghiera.

Si anima una celebrazione con l’intervento dei diversi ministeri.

Raccolta degli alimenti e auguri alle famiglie.

Ogni Venerdì la via Crucis zonale tiene presente il tema del perdono e della

riconciliazione, l’ultima via Crucis è interparrocchiale.

Processione delle Palme.

In occasione della Annunciazione si convocano le messaggere per un

momento di benedizione.

Quando:

La lettera si consegna il 10 feb.

La Visita alle famiglie nella I sett di Quaresima, la preparazione parte almeno 40 giorni prima, per la formazione e la stesura del progetto. Svolgimento dal 23 al 26 mar, 27 mar via Crucis e conclusione con il gruppo samaritani in parrocchia. Il martedì e mercoledì (o concordare) benedizioni nelle case.

La I dom di Quaresima si presenta il cammino.

Il grano è distribuito nella II dom di Quaresima (8 mar).

La V dom di Quaresima i bambini e i ragazzi si recano presso le famiglie per consegnare gli auguri, la preghiera per la mensa e si raccolgono gli alimenti.

25 mar Convocazione delle messaggere per la messa delle 18,30.

Le Palme il 29 mar ore 11,30 partenza per la processione da via Salvator Rosa.

Ogni venerdì via Crucis ore 21,00 nelle zone.

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Preparazione:

Stesura della lettera da parte dell’equipe di redazione con gli inviti per le iniziative.

Vengono invitate le persone della zona a rendersi disponibili ad accogliere la missione, attraverso le lettere e il contatto dei messaggeri. La missione sarà al parco Palladino (definire scale e palazzi) nel quale un gruppo di missionari scelti avrà un primo contatto, si organizzano momenti di catechesi e di preghiera comunitaria, si provvede alla benedizione delle case e a celebrare un’Eucarestia nella zona. Si prepara un piccolo segno da lasciare alle persone nelle case (ispirati da Mc 6,7-13).

Si prepara il messaggio della Quaresima con alcune proposte di carità per attualizzare il messaggio, soprattutto sull’impegno civile (500 copie).

Per le messaggere viene rivolto un invito personale perché partecipino alla celebrazione a loro dedicata. Si predispone una preghiera di benedizione e si prepara un piccolo dono da lasciare.

Preparare l’avviso alle famiglie della zona e organizzare la raccolta con i bambini e la preghiera da consegnare come augurio.

Domenica delle Palme, predisporre le palme per la gente (1800 buste). Preparare l’ordine della processione, il materiale di amplificazione, i canti e le preghiere.

La Processione delle Palme da via Salvator Rosa, via Filichito…

La via Crucis viene redatta con commenti sul tema “Responsabile verso il fratello”, la turnazione e il luogo di inizio nelle zone viene impostato preventivamente.

Il foglietto da allegare al grano e vaschette (700 bustine).

Le bottigliette saranno predisposte per la fine delle Messe (500 bottigl.).

Chi:

Il responsabile dell’iniziativa tiene presente i vari momenti del mese.

Per le via Crucis zonali si utilizzano i testi proposti dai giovani.

Le catechesi sulla penitenza/riconciliazione vengono tenute dai sacerdoti ai responsabili che le ripropongono ai gruppi.

Il gruppo liturgico prepara la preghiera da allegare alla bustina di grano, con una breve istruzione per la semina; il foglietto per la Quaresima da don Roberto con Marco Romagnoli.

Il gruppo Giobbe prepara le bustine con le palme insieme al coordinamento messaggere.

La coord. delle resp. di zona organizza la celebrazione con le messaggere.

Per la missione Vincenzo Miniero e Antonio Guadagno coordinano l’attività con il resp. Zona, gruppo di missionari. La preparazione tematica è affidata: 1

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incontro al parroco, 1 incontro resp. Lettori, 1 incontro Vincenzo Miniero. Si invita il RNS a prendere parte all’evangelizzazione.

Teresa Caiazzo coordina la raccolta con i bambini/ragazzi d’intesa con il coordinamento messaggere e catechiste. Gli auguri da lasciare sono preparati dal gruppo lettori.

La processione delle Palme è organizzata da Ciro Palella in coordinamento del gr. Liturgia, ministranti e coro.

Il gruppo Liturgia prepara la preghiera per le famiglie che viene data sia alle Palme che a Pasqua.

Bottigline per l’acqua santa preparate da Antonietta Caccavale e Angelina Piccolo, che cureranno anche la distribuzione insieme ad altri volontari idonei.

REVISIONE QUARESIMA

NOTE

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APRILE 2015

PASQUA

Valore: GENEROSI NELLA CARITÀ

Meta: Avendo scoperto il perdono, segno della Carità di Dio, i fedeli si sentono

responsabili verso il proprio prossimo, al quale con generosità viene

riversato questo dono di Amore.

Perché:

1. Nella società dei consumi e nella situazione di difficoltà economica

diventa più difficile considerare la generosità come un valore,

soprattutto quando a ciò si unisce una mentalità che tiene conto solo

del do ut des, piuttosto della gratuità e dello slancio verso il prossimo.

2. «Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità

copre una moltitudine di peccati» (1Pt 4,8).

3. La comunità si accorge che nel proprio cuore quando si riscoprono i

doni di Amore di Dio, non si può far a meno di restituirli con generosità

fecondando di bene la comunità e la città.

Slogan: GENEROSI NELLA CARITÀ

Gesto: FIORE PER GESÙ ALL’ALTARE

Responsabile dell’iniziativa: Angela Pirozzi

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Descrizione dell’iniziativa proposta:

Si apre la Settimana Santa con l’adorazione della Croce in stile Taizé.

Triduo pasquale (2-3-4 aprile)

Benedizione dell’acqua con i capofamiglia sottolineando il tema mensile.

Come Altare della Reposizione viene realizzata una rappresentazione del tema

(per es. la descrizione del brano della moltiplicazione Gv 6). Ognuno porta il

suo fiore come atto di Amore verso Gesù.

Si può proporre come saluto pasquale della Messa: “Cr sto è r sorto!”, risposta

“ o n sono t st mon ” da recitare insieme.

Durante il tempo di Pasqua si sottolinea con la presenza del Cero Pasquale

tutta la gioia della Risurrezione (nell’Ottava resta sempre acceso giorno e

notte).

Nella Pentecoste si celebra anche la Pentecoste parrocchiale con la

celebrazione delle Cresime.

Quando:

La lettera si consegna il 17 mar.

Lunedì 30 mar Benedizione dell’acqua con i capofamiglia.

Giovedì 26 mar Adorazione della Croce stile Taizé.

Venerdì 27 mar Via Crucis interparrocchiale dal cimitero verso il municipio.

Giovedì Santo (2 aprile) ore 19,00 celebrazione In Coena Domini.

Venerdì santo (3 aprile) ore 19,00 celebrazione della Passio Domini, a cui

segue la processione del Cristo morto e degli incappucciati.

Preparazione:

Lettera delle famiglie.

Preparazione della celebrazione con i capofamiglia per l’acqua lustrale. In questa occasione c’è l’opportunità di indicare qualche principio importante al quale rifarsi per la vita di fede e si rilancia il tema.

Preparazione dell’altare della reposizione e organizzazione delle pulizie e della risistemazione del tempio per le celebrazioni.

Stabilire lettori e il servizio liturgico e d’ordine per le messe.

Organizzare la processione del Cristo morto, con un incontro previo, con il coinvolgimento dei figuranti e la disponibilità dei permessi pubblici.

Cartellone con frase da affiggere in Chiesa per la Pasqua.

Chi:

Il responsabile dell’iniziativa tiene presente i vari momenti del mese.

Preparazione dell’altare della Reposizione (Antonio Guadagno e Imma Tisci).

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Per l’orologio della preghiera della notte si sorteggiano le zone (Ivan).

Il gruppo prebattesimale prepara la celebrazione con i capofamiglia e anima la preghiera con l’aiuto del coro.

Per le celebrazioni e le liturgie, don Roberto cura il coordinamento tra il Gruppo liturgico, i ministranti, coro, gruppo Lettori, ecc.

Per la preghiera di Taizé: Benito Borrelli e Coro, insieme ai giovani.

Per la processione del Cristo morto, coordinamento Ivan Aprea e Peppe Ascione.

REVISIONE PASQUA

NOTE

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MAGGIO 2015

MESE MARIANO

Valore: COLLABORAZIONE E PARTECIPAZIONE

Meta: La gente, sull’esempio di Maria, che è stata disponibile ad accogliere il

progetto di Dio sulla sua vita e sull’umanità, riflette sul senso della

propria partecipazione alla salvezza dell’uomo attraverso la propria

preghiera e le proprie opere.

Perché:

1. Nella mentalità comune, la gente si pone verso la fede, attendendo che

venga soddisfatta la richiesta delle proprie necessità spirituali, materiali

o sacramentali, senza entrare nella logica del Vangelo.

2. «Venuto a mancare il vino, m dr d G sù g d ss : “Non h nno v no”.

E G sù r spos : “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia

or ”. Su m dr d ss s rv tor : “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”» (Gv

2,3-5).

«Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la

propria ricompensa secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori

di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio» (1Cor 3,8-9).

3. Maria ci porta a comprendere che la redenzione passa anche attraverso

il dono di se stessi, con il quale ci uniamo al dono grande di Gesù Cristo.

Solo sentendosi parte di un progetto più grande di Amore per

l’umanità, si può collaborare e partecipare alla vita della Chiesa e della

società, tra i primi luoghi in cui si esercita l’Amore fraterno e il sostegno

reciproco.

Slogan: COME PARTECIPO ALLA SALVEZZA DEL PROSSIMO?

Gesto: DONA LA CORONA DEL ROSARIO E INVITA ALLA PREGHIERA

Responsabile dell’iniziativa: Vincenzo Miniero

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Descrizione dell’iniziativa proposta:

La celebrazione della Messa avviene tutti i giorni: al mattino al cimitero, a sera

in parrocchia, con eventuali modifiche secondo la disponibilità dei sacerdoti.

Rosario guidato prima delle celebrazioni e l’intenzione per sostenere una

responsabilità particolare.

Cenacoli mariani nelle zone, soprattutto presso gli ammalati. La peregrinatio

Mariæ rafforza il suo valore se viene indicata anche una struttura di Rosario

con una piccola lettura biblica e la proposta di preghiera per un’intenzione per

alcune necessità.

Martedì rosario per i gruppi.

Pellegrinaggio mariano a metà mese con gruppo Giobbe.

Celebrazioni nelle zone, soprattutto quelle più periferiche.

Catechesi sulla figura di Maria, custode del Creato (cfr. catechesi di Giovanni

Paolo II, a Capua).

Chiusura mese di maggio con Rosario per maturandi.

Quando:

La lettera si consegna il 21 apr.

Il 1 mag si consegnano le madonnine per le zone; il 30 mag si chiude con la processione delle messaggere.

13 mag Pellegrinaggio con gr. Giobbe.

30 mag processione dalle zone per riportare le statuette delle madonnine, entro le 18,30.

Il 31 mag alle 18,30 si recita il Rosario per gli studenti che si preparano all’esame di Stato.

Celebrazioni nelle zone: 4 mag, 11 mag, 18 mag.

Durante il mese la messa al mattino sarà al cimitero tranne sabato e domenica, la sera in parrocchia.

24 maggio: Celebrazione della Pentecoste e Cresime.

Il lunedì sera si celebra nelle zone alle 20,00.

Il martedì alle ore 21,00 rosario per gruppi.

Preparazione:

Predisporre un calendario per tutto il mese di maggio, inclusi momenti di catechesi e di preghiera da affiggere.

Si predispone la vendita di coroncine anche a buon mercato per favorire il gesto mensile.

Scegliere un rosario commentato per la preghiera comunitaria e la preghiera nelle zone. Preparare un calendario di intenzioni da proporre.

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Chi:

Il responsabile dell’iniziativa tiene presente i vari momenti del mese.

Redazione lettera.

Imma Tisci predispone la vendita di coroncine e oggetti di culto mariano.

Ogni responsabile di zona coinvolto nella celebrazione della messa zonale avrà a cuore di prendere contatti con le famiglie.

La scelta del rosario da pregare e la turnazione è affidata all’AdP.

Il calendario delle intenzioni per il Rosario è organizzato da Caritas.

Si mette un avviso nelle scuole per proporre la preghiera (don Roberto). Il Rosario con gli studenti è affidato all’AdP, coinvolgendo i giovani.

Per la celebrazione della Pentecoste si impegnano i catechisti della Cresima.

REVISIONE MESE MARIANO

NOTE

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GIUGNO 2014

S. ANTONIO

Valore: L’AUTENTICITÀ

Meta: Attraverso l’esempio di sant’Antonio, autentico cristiano, la gente si

impegna a vivere con responsabilità la propria fede nel quotidiano

mediante gesti concreti e significativi.

Perché:

1. La gente tante volte non riesce a mettersi al servizio della Parola di Dio,

perché non riesce a guardare con profondità le proprie qualità e i propri

limiti, apparendo in modo non autentico (tale da tentare di piacere agli

altri).

2. «Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto

frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5).

3. La vita di fede, deve essere vissuta nella vera sequela di Cristo, perché

porti ad una ricerca autentica del proprio modo di mettersi al servizio

della Parola e della comunità cristiana. Solo chi è autentico ama

veramente Dio e si assume la responsabilità profonda di offrire la sua

vita per il Signore.

Slogan: CRISTIANI VERI

Gesto: DONARE IL RICAVATO DEL PANE DI SANT’ANTONIO

Responsabile dell’iniziativa: Ivan Aprea

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Descrizione dell’iniziativa proposta:

Il pane è segno dell’autenticità. Daremo un significato alla raccolta del pane

destinando il ricavato ad un progetto di carità o alla Caritas.

La tredicina: ogni sera si sottolinea un gesto autentico del santo e si prega con

la tredicina delle virtù.

Il Corpus Domini viene celebrato in comunione con le altre parrocchie.

Quando:

La lettera si consegna il 19 mag.

Il 07 giu Corpus Domini.

Dal 1 al 13 giugno la tredicina.

Il 11 lug la Festa della comunità (oratorio) e la sagra di Sant’Antonio.

Il 12 lug la processione di S. Antonio.

Preparazione:

Stesura della lettera da parte dell’equipe di redazione.

13 gesti di fede autentica di sant’Antonio (es.: un miracolo, un’omelia, il parlare con gli animali, ecc.) da presentare durante le sere della tredicina come commento pre-omiletico.

Chi:

Il responsabile dell’iniziativa tiene presente i vari momenti del mese.

Redazione lettera.

La segreteria e il Comitato si preoccupano dei permessi e degli inviti alle autorità per la processione e sagra.

Il Corpus Domini è affidato ai ministri straordinari in coordinamento con le altre parrocchie.

La preparazione della tredicina dei “gesti autentici” è affidata a don Roberto e ad Aniello Iorio.

Il Comitato sant’Antonio si occupa della distribuzione del pane a giugno, dell’organizzazione della processione di luglio e della raccolta delle offerte.

Teresa Russo si preparerà con un banchetto per vendere oggetti di devozione di sant’Antonio.

Caritas e parroco decidono la destinazione del ricavato del pane.

Maria Zedda convoca un incontro con il coordinamento messaggeri che si occuperà di preparare i contorni da offrire alla sagra.

Per la festa della comunità si affida ad un organizzatore la serata e si coinvolgono i gruppi perché si esibiscano durante lo spettacolino.

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REVISIONE FESTA S. ANTONIO

NOTE

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3° livello

PASTORALE FAMILIARE

Meta: Entro luglio 2015 le famiglie approfondiscono il senso della loro vocazione

cristiana di educatori e di laici.

Perché:

1. Con la convivenza e altre forme di accostamento alla realtà del

matrimonio, le famiglie vivono una grande confusione sul proprio specifico

ruolo all’interno della Chiesa e della società.

2. La famiglia è una risorsa fondamentale per il territorio e per la comunità in

cui vive, soprattutto è il nucleo educativo più importante.

3. Occorre aiutare le famiglie a camminare verso la propria vocazione di

nucleo cristiano, nel quale si matura e si educa alla Parola di Dio.

Come:

1. Fare emergere o rafforzare nel gruppo Spiritualità familiare l’equipe della

pastorale delle famiglie

2. Incontri di formazione e di crescita per coppie di sposi ogni quindici giorni

con schede guidate da un sacerdote. La dinamica dell’incontro sarà molto

semplice: preghiera iniziale, testimonianza di vita di una coppia, la

presentazione del tema e confronto prima nei gruppi e poi nell’assemblea,

preghiera finale davanti all’Eucarestia.

3. Incontri tra genitori e figli da organizzare durante l’anno pastorale.

Momenti di preghiera nei periodi forti, accoglienza alle nuove famiglie,

cineforum, giornata della famiglia.

Quando e Dove:

1. Entro ottobre

2. A partire da ottobre ogni quindici giorni si incontrano le coppie di sposi

alle ore 19 in parrocchia.

3. Festa liturgica della Sacra Famiglia

4. Uscita e celebrazione finale

3° livello 3° livello

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4° livello

PASTORALE DEI SETTORI

4.1. FANCIULLI - RAGAZZI -SIM

Meta: Entro luglio 2015, la realtà tutta dei ragazzi – con il loro entusiasmo ed il

loro singolare modo di fare – non solo accrescerà in nuovi giovani la voglia

di frequentare la chiesa e la sua comunità, ma stimolerà loro una fede viva

e responsabile, così da essere testimonianza per l’intero mondo giovanile,

anche al di fuori della realtà parrocchiale (scuola, sport, ecc.).

Perché:

1. Spesso i ragazzi tengono per sé le esperienze positive.

2. Gesù dice: «lasciate che i bambini vengano a me» (Lc 18, 16). 3. Occorre che i ragazzi con la loro gioia, abbiano il piacere di

frequentare nuove amicizie e di aprire loro i locali parrocchiali. 4. Maggiore coordinamento tra gli animatori dei gruppi ragazzi. 5. Accoglienza con open day. 6. Incontri settimanali di formazione (dal martedì al giovedì, a seconda

delle fasce d’età di appartenenza). 7. Celebrazione penitenziale nei periodi forti. 8. Uscite cittadine in avvento, quaresima e all’oratorio e all’open day. 9. Attività di laboratorio per mercatini solidali; auguri di buon natale alle

famiglie con conseguente raccolta di caramelle e dolciumi da destinare alle calze per i bambini bisognosi.

4.2. GIOVANI

Meta: Entro luglio 2015 i giovani della parrocchia, maturando sempre più la propria

fede personale attraverso il confronto tra di loro e con l’insegnamento della

Chiesa, imparano a essere responsabili (= abili a rispondere) alla chiamata

che Dio rivolge loro, sentendo forte l’impegno di mettere a frutto i propri

talenti a servizio della società ecclesiale e civile.

Perché:

1. Molti giovani, pur avvertendo nel loro cuore il desiderio di impegnarsi a

servizio del Regno di Dio, hanno difficoltà o vergogna a condividerlo con

fratelli della loro stessa età.

3° livello 3° livello

3° livello 3° livello

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2. I giovani pensano che la vita di fede non comporti alcuna responsabilità

personale (è Dio che fa tutto: fede “passiva”), e che essa non possa essere

tradotta in vita concreta perché soltanto un fatto che riguardi l’intimo.

3. Una fruttuosa e autentica testimonianza cristiana parte proprio dalla

responsabilità di declinare la fede nei vari aspetti della vita quotidiana.

4. Occorre favorire lo scambio di carismi per creare una comunità pronta a dare

risposta della chiamata che Dio rivolge loro.

Come:

1. Riconfermare l’equipe dei giovani.

2. Per affrontare i temi per la catechesi si invitano dei testimoni e si adoperano

testi appropriati.

3. Week-end spirituali durante i momenti forti dell’anno.

4. Integrazione dei giovani che ricevono il sacramento della cresima.

5. Attività di servizio.

6. Gite, vacanze e simili.

7. Esperienze di servizio.

4.3. GRUPPO ANZIANI

Meta: Entro luglio 2015, gli anziani attivamente coinvolti nella vita di gruppo e

nelle esperienze parrocchiali, saranno chiamati in prima persona a dare

testimonianza della loro vita di fede per far accrescere il senso di

responsabilità dell’intera comunità.

Perché:

1. Spesso gli anziani vengono visti come peso e non come risorsa. In questo

modo, non sentendosi più coinvolti nelle varie situazioni che riguardano la

parrocchia, vengono meno al senso di responsabilità ecclesiale che, in misura

alla loro condizione, sono chiamati a dare.

2. Nella chiesa tutti devono sentirsi responsabili del cammino della propria fede

per il bene e la fraternità di tutti.

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3. Occorre entrare in dialogo per scoprire la fede che gli anziani, già da tempo,

vivono e così poter riscoprire pratiche antiche di fede che rafforzano

l’appartenenza ad una determinata famiglia sociale.

4. Di solito il passato è visto come un tempo migliore del presente in cui si vive.

Gli anziani, dunque, con il loro carico di esperienze, possono aiutare a far

riscoprire la bellezza di quei valori di cui loro stessi ne sono testimoni.

Come:

1. Incontri di programmazione fatti insieme ad anziani e animatori.

2. Individuare persone che curino il trasporto degli anziani in parrocchia.

3. Momenti di catechesi, attività ricreative-ludiche e attività di laboratorio,

escursioni varie.

4. Giornate di ritiro e di svago.

5. Adoperare i lavori degli anziani attraverso un mercatino di solidarietà.

4.4. GRUPPO ARCOBALENO

Meta: Entro luglio 2015 il gruppo “arcobaleno” (animatori e diversamente abili)

sarà stato nuovamente coinvolto nella vita di fede parrocchiale, in modo

tale da suscitare un senso sempre più profondo di responsabilità verso i

più fragili tale da favorirne la fraternità e la testimonianza di un diverso

modo di attuare nella vita la propria fede.

Perché:

1. Spesso il gruppo arcobaleno, ed in particolare gli animatori, offrono una

seria testimonianza di fede e di responsabilità, nonché un servizio alla

chiesa e alle famiglie, che non sempre viene apprezzato in modo giusto.

2. Nella società contemporanea, la fragilità propria di chi vive una

condizione di vita particolare è spesso vista come un tabù da

esorcizzare o addirittura da eliminare. Gli appartenenti al gruppo

“arcobaleno”, dunque, con la loro originale testimonianza di vita e di

fede, permettono, soprattutto ai più giovani, di incarnare quel senso di

responsabilità evangelica verso i più deboli.

3. Ogni persona ha i suoi talenti che devono essere messi a frutto.

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4. Occorrono delle iniziative che coinvolgano maggiormente i

diversamente abili nella vita della parrocchia per accrescere in loro un

sano senso di responsabilità all’interno della vita ecclesiale e sociale e

per favorirne la fraternità e la testimonianza di una fede semplice per

l’intera comunità.

Come:

1. Il gruppo si incontra ogni giovedì dalle 16,00 alle 18,00.

2. Si faranno laboratori durante l’anno: musicoterapia, ginnastica, recitazione.

3. Partecipazione alla giornata sportiva organizzata dal Coni.

4. momenti di svago anche fuori parrocchia.

5. Coinvolgimento nella Settimana Santa

4.6. RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO

Gruppo Betania

Meta: Entro luglio 2015 attraverso l’esperienza della preghiera di lode,

dell’adorazione eucaristica e di una formazione mirata, il gruppo cresce

nella sua identità specifica. Il cammino pone le basi per poter essere vero

lievito e cuore pulsante della comunità parrocchiale.

Perché:

1. L’esperienza di fede diventa impossibile senza la preghiera e la testimonianza.

2. Gesù prega e insegna e invita i discepoli a pregare.

3. Per responsabilizzarsi alla vita di fede occorre non solo pregare, ma anche

coinvolgere alla preghiera.

Come:

1. Prima della preghiera di lode (o in occasioni idonee) viene presentato un

percorso tematico che guida nella propria crescita spirituale

2. Ogni lunedì alle ore 21,00 c’è la preghiera di lode accompagnata dai canti e

illuminata dalla Parola.

3. Ogni giovedì, per la S. Messa il gruppo anima l’Adorazione eucaristica.

4. Ritiri spirituali periodici.

5. Seminario di vita nuova nel periodo di Avvento.

6. Partecipazione a esperienze diocesane e regionali e nazionali.

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7. Il gruppo si inserisce nei momenti parrocchiali o per un servizio specifico o per

la partecipazione consapevoli ai momenti liturgici e della vita parrocchiale.

4.6. APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

Meta: Entro luglio 2015 il gruppo dell’AdP si è responsabilizzato a fare esperienza

di fraternità fra i membri che ne fanno parte, attraverso l’animazione

parrocchiale della preghiera e della carità, in modo da valorizzare sempre di

più la spiritualità del Cuore di Gesù.

Perché:

1. Si è riscontrato una mancanza di fraternità tra i membri che compongono

l’apostolato della preghiera e molte persone, pur essendo consacrate, non

rispettano gli impegni assunti, venendo così meno al senso di responsabilità

loro affidato.

2. Nella vita della comunità non può mancare il carisma della preghiera così

come l’impegno nelle responsabilità che si sono assunte.

3. Occorre che l’apostolato della preghiera faccia avvertire l’importanza

dell’adorazione eucaristica per far aumentare il desiderio di vivere la fede

nella comunità ecclesiale.

Come:

1. Ritiro nei tempi forti come Avvento e Quaresima.

2. Animazione della giornata eucaristica del giovedì.

3. Uscite per visitare i santuari dedicati all’Adp.

4. Fare colletta offertoriale (cestino) per il primo venerdì del mese così da creare

un fondo cassa per le varie spese che si sostengono.

5. Ogni primo venerdì si raccolgono le intenzioni di preghiera da affidare agli

adoratori.

6. Visita e comunione agli ammalati il primo venerdì del mese con i ministri

straordinari della comunione.

7. Formazione da parte dei sacerdoti della parrocchia che valorizzi l’impegno

delle lampade viventi. Per il 2014/15 si rifletterà sul senso della responsabilità

che la vita di fede comporta.

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5° livello

SERVIZI PASTORALI

5.1. CATECHESI

( pre-battesimale, pre-matrimoniale, prima comunione, cresima )

Meta: Entro luglio 2015 tutti coloro che animano la catechesi dei sacramenti si

aprono sempre più alla conoscenza della vocazione cristiana e portano con

la loro vita e il loro insegnamento i fedeli a loro affidati, il messaggio di

salvezza e li invitano a camminare accompagnati dalla comunità cristiana.

Perché:

1. Molta gente, pur essendo battezzata, sente poco – o addirittura non

sente affatto – l’esigenza di vivere e coltivare un’esperienza di fede

personale ed ecclesiale e quindi non vive pienamente la sua condizione

di Figlio di Dio. In alcuni operatori manca una vera e profonda

responsabilità di fede tradotta nella vita concreta.

2. La fede è un dono di Dio dato a tutti e, in quanto battezzati nella Chiesa

Cattolica, va alimentata e vissuta responsabilmente nella comunità

ecclesiale in cui si vive.

3. Occorre favorire una viva partecipazione alla vita di fede tra tutti i

battezzati perché si sentano portatori vivi di un dono da testimoniare al

prossimo.

Come:

1. Formazione permanente dei catechisti attraverso incontri organizzati dalla

parrocchia (mensili); diocesi e decanato.

2. Partecipare ai momenti di spiritualità della parrocchia (adorazione eucaristica,

quarant’ ore e ritiri) che possano alimentare una fede quanto più genuina

possibile.

3. Prevedere, per la catechesi dei fanciulli, degli incontri mensili con i genitori in

modo da far capire loro il senso del battesimo che hanno ricevuto e quindi

della loro chiamata ad essere testimoni vivi della fede nel Dio di Gesù Cristo.

3° livello 3° livello

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4. Prima di iniziare l’unità di catechesi, i catechisti si riuniranno per prepararla insieme ed evitare forme di individualismo.

5. Partecipazione dei catechisti all’animazione liturgica.

6. Coinvolgere i ragazzi e i giovani che si preparano alla cresima nell’animazione della messa domenicale delle 12,00.

7. Individuare coppie per la pre-battesimale.

Strutture coordinamento della catechesi dei fanciulli

Le catechiste hanno il delicato e importante compito di portare ai fanciulli la

conoscenza di Dio e della sua Parola.

Provvedere al cammino dei ragazzi con schede e sussidi adeguati.

La catechesi deve inserirsi nella struttura formativa decanale, prevedere una

formazione propria con temi specifici.

Segnalare al parroco nuove catechiste da inserire, soprattutto attraverso il

coordinamento delle catechiste dei genitori dei fanciulli.

Armonizzare il cammino specifico con i periodi dell’anno liturgico, coordinarsi

con il piano pastorale per prendere parte alle varie iniziative adattandoli alle

esigenze educative e pedagogiche dei fanciulli.

Predispongono i fanciulli alla partecipazione dei cammini di formazione:

oratorio, preadolescenti, ecc.

A) REFERENTE DELLE CATECHISTE

1. Si occupa della formazione delle catechiste.

2. S’informa e comunica le iniziative decanali e diocesane.

3. Vaglia i sussidi e gli strumenti formativi per i ragazzi.

4. Coordina le attività delle coordinatrici.

5. Coordina le attività delle catechiste dei genitori.

6. Aiuta la mediazione dei programmi per armonizzarle con i programmi

parrocchiali, soprattutto per i tempi forti.

7. Recluta le catechiste e stabilisce il calendario degli incontri settimanali.

B) COORDINATRICI DEI SINGOLI ANNI

1. Coordina le catechiste per le attività di catechesi e di animazione

domenicale del proprio anno.

2. Prepara insieme alle catechiste il percorso dell’anno e ne verifica la

realizzazione.

3. Passa notizia alle catechiste degli appuntamenti parrocchiali e/o decanali.

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4. Insieme con il parroco si accordano sulle date della prima comunione e

delle varie tappe preparatorie.

5. Prepara la celebrazione della prima comunione e della prima confessione.

6. Prepara la tappa intermedia dell’anno di riferimento (Padre Nostro e

Credo).

7. Coordina i turni per le celebrazioni domenicali.

8. Anima le attività parrocchiali che coinvolgono i fanciulli del catechismo.

5.2. LITURGIA

(ministri straordinari dell’eucaristia, ministranti, lettori, cantori, ostiari)

Meta: Entro Luglio 2015 gli animatori della liturgia si impegnano a fare in modo che la S.Messa e le altre celebrazioni siano sempre meglio curate, affinché possano essere momenti nei quali la gente si sente chiamata da una Parola di Dio ben proclamata, si lasci trasformare dai segni di salvezza – i Sacramenti – ben manifestati, perché l'Amore di Dio che si manifesta nella Liturgia sia accolto e concretizzato nella propria vita da tutto il Popolo di Dio per compiere il disegno di Dio.

Perché:

1. Spesso la gente percepisce la Liturgia solamente come un qualcosa a cui si deve per forza partecipare o come un qualcosa di emozionante o di bello da vedere, ma che non ha ricadute nella vita di tutti i giorni (assenza di responsabilità di fede).

2. «Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: “Ecco, io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; tu gg è n m o nt mo”» (Sal 40,7-9).

3. Occorre che gli operatori pastorali della liturgia, attraverso incontri settimanali, imparino a rendere manifesto con sempre maggiore chiarezza il significato della Liturgia, sia conoscendola meglio, sia crescendo in quello che comporta nella vita di tutti i giorni.

Come:

1. Coordinamento liturgico nelle principali liturgie.

2. Preparazione settimanale della liturgia domenicale.

3. Formazione liturgica di tutti coloro che animano le celebrazioni.

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4. Curare l’animazione e preparare per tempo celebrazioni particolari e dei

tempi forti dell’anno.

5. Rinnovare il repertorio di canti e di preghiere per renderlo più aderente al

messaggio evangelico e alla situazione attuale.

5.3. CARITÀ

Metà: Entro luglio 2015 il gruppo Caritas si impegnerà a definire sempre meglio il

Centro di Ascolto e curerà il rapporto con le famiglie cercando, laddove è

possibile, il percorso di sostegno più idoneo al raggiungimento

dell’autonomia economica e al benessere familiare.

Come:

1. Definire l‘equipe pastorale della carità.

2. Incontri formativi e spirituali.

3. Curare la domenica del dono.

4. Sensibilizzare la comunità alla solidarietà.

5. Domenica del dono e banco alimentare con striscioni fuori la parrocchia nei

periodi forti.

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6° livello

PASTORALE MINISTERIALE

Operatori Pastorali:

tutti coloro che svolgono un servizio in parrocchia

Meta: Entro Luglio 2015 tutti gli operatori pastorali della chiesa vivono il servizio

pastorale come approfondimento della propria responsabilità che la vita di

fede (personale e comunitaria) comporta, manifestato soprattutto

nell’accoglienza di coloro che il Signore chiama al servizio vita della

comunità.

Perché:

1. Impegni di vario genere e pessimismo spesso condizionano il lavoro degli

operatori pastorali non favorendo la testimonianza di fede come valore.

2. La chiesa amministra i doni di grazia nell’obbedienza alla volontà di Dio.

3. Occorre assumere un atteggiamento dinamico e superare stanchezza e pessimismo attraverso la ricerca del bene e della fede comune.

Come:

1. Lasciarsi guidare da un padre spirituale.

2. Partecipazione agli incontri di catechesi per adulti in parrocchia.

3. Partecipazione all’adorazione settimanale del giovedì

4. Ritiri spirituali nei tempi forti dell’anno liturgico.

5. Celebrazione e convegno di apertura dell’anno pastorale.

3° livello 3° livello

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7° livello

STRUTTURE DI PARTECIPAZIONE

Consiglio Pastorale (CP) e Consiglio degli Affari economici (CAE).

Meta: Il CP e il CAE rappresentano gli ambiti nei quali il parroco ha l’opportunità di

condividere le scelte pastorali e gestionali della comunità per sostenere il

cammino parrocchiale e assumere le decisioni. Nel CP, in special modo,

vengono coordinate le varie realtà pastorali presenti in parrocchia e viene

facilitata la loro conoscenza e la comunicazione tra i gruppi.

Come:

1. Attraverso le convocazioni che vengono fatte durante l’anno e la

consultazione dei membri di diritto di questi organismi.

Chi:

1. Del CP fanno parte tutti i responsabili dei gruppi presenti in parrocchia, l’EPAP

e alcuni referenti di ambito.

2. Del CAE a norma di Diritto il parroco sceglie delle persone idonee a tale

servizio.

3° livello 3° livello

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8° livello

STRUTTURE DI ELABORAZIONE

Equipe Pastorale per l’Animazione Parrocchiale (EPAP)

Meta: Entro Luglio 2015 L’EPAP si impegna a scoprire il suo ruolo di

responsabilità all’interno della comunità parrocchiale. L’EPAP, inoltre,

favorisce il valore della RESPONSABILITÀ nei singoli gruppi attraverso

l’animazione pastorale e il coordinamento delle attività parrocchiali.

Perché:

1. Non sempre le iniziative vengono attuate nei modi e nei tempi previsti. Molte

volte viene dato per scontato che la pastorale richieda il solo impegno diretto

dei sacerdoti.

2. L’attività pastorale non è fine a se stessa, ma al progetto di salvezza.

3. Per favorire l’attuazione del piano pastorale ed il raggiungimento della meta

annuale della responsabilità è necessario impegnarsi direttamente per poter

impostare uno stile di collaborazione e impegno sincero.

Come:

1. L’EPAP ha il compito di affiancare tutti i gruppi parrocchiali per condividere il

piano pastorale e presentarlo nella sua spiritualità.

2. L’EPAP si incontra per approfondire la propria spiritualità attraverso la lettura

di testi sacri.

3. Nei tempi forti dell’anno si prevedono incontri catechetici e momenti forti che

tendono a sviluppare la meta generale.

4. Partecipando agli incontri decanali che vengono proposti.

3° livello 3° livello

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COMITATO FESTE SAN MICHELE PATRONO E SANT’ANTONIO DI PADOVA

Meta: Entro Luglio 2015 la comunità si impegna a costituire un comitato e a

definire uno statuto, secondo le norme emanate dalla Conferenza

Episcopale Campana e dal Vescovo diocesano, per gestire le due feste

tradizionali di san Michele Arcangelo, Patrono di Volla, e sant’Antonio di

Padova.

A partire dal gruppo che tradizionalmente cura la preparazione e l’organizzazione

dei momenti di festa, si stabiliscono regole che interpretano le esigenze di favorire

la crescita di fede e la correttezza delle processioni legate al Patrono e a

sant’Antonio. Fino ad oggi i Comitati spontanei hanno sempre garantito correttezza

tra i partecipanti, la presenza di persone di ottima reputazione e di buona apertura

alla fede e alla Chiesa. Ma alla luce dei documenti della Chiesa e nell’ottica della

vigilanza che garantisca la stessa correttezza anche nel futuro è necessario avviare

un riordino di questi aspetti, anche per garantire le tracce della tradizione.

Nelle regole si indicano anche la durata, il percorso, il tipo di approccio con le

famiglie, le questioni economiche e i criteri di reclutamento delle persone che

possono far parte del Comitato, oltre alla durata del Comitato e alle responsabilità

interne.

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CRITERI ADOTTATI PER I SACRAMENTI

I Sacramenti sono disciplinati secondo le indicazioni della CEI e secondo quanto specificato dalle «Norme

pastorali su alcuni aspetti della celebrazione dei Sacramenti» della Diocesi di Napoli emanate

dall’Arcivescovo il 19 settembre 2010.

Nella nostra comunità i Sacramenti rappresentano una ricchezza particolare perché, oltre ai benefici che

contengono in sé in quanto grazia di Dio donata, sono un’opportunità per riproporre un cammino di fede a

coloro che si sono allontanati dalla pratica cristiana e dalla Chiesa.

La parrocchia, per questo, intende investire nella preparazione dei catechisti che si occupano dei

sacramenti e si sforza affinché essi possano presentare un’esperienza significativa di Chiesa e di fede.

Per tutti i Sacramenti non si chiedono offerte in denaro, ma si lascia che ciascuno liberamente e

segretamente versi quanto ritiene opportuno, sottolineando il dovere di ciascuno di sostenere la

parrocchia. Per i matrimoni, l’offerta, secondo le norme emanate dal Vescovo e secondo le circostanze

personali dei futuri coniugi, viene suggerita entro le 150€.

A tutti coloro che chiedono di ricevere il sacramento e che abitano fuori dal territorio parrocchiale viene

chiesto, all’atto dell’iscrizione, il nulla osta del parroco di appartenenza. Non sarà necessario il permesso

per coloro che hanno – di fatto – eletto la parrocchia come propria comunità e che quindi la frequentano

stabilmente.

Pre-battesimale La preparazione per accedere al sacramento prevede tre incontri, due dei quali svolti nelle famiglie a

casa propria da una catechista ed uno in parrocchia con tutto il gruppo per la liturgia del sacramento. Per

l’iscrizione viene chiesto ai genitori di presentare un certificato di nascita e l’idoneità del padrino/madrina.

A norma di diritto non possono essere padrino/madrina i genitori. La scelta della data del sacramento viene

concordata all’inizio degli incontri con le catechiste, secondo i turni stabiliti in parrocchia (la I e la III

domenica alle ore 9,30). Per situazioni particolari si concorda direttamente con il parroco.

Pre-matrimoniale La preparazione al matrimonio si articola in almeno dodici incontri in cui si presenta il significato

spirituale del matrimonio cristiano e si riflette sulla vita cristiana del matrimonio, secondo gli insegnamenti

della Chiesa. Non saranno ritenute idonee le coppie che si assentano per più di tre volte. Durante l’anno si

propongono due cicli di preparazione con incontri settimanali tenuti la domenica sera, ed una convivenza

finale. Per la celebrazione del matrimonio si seguono le indicazioni liturgiche e quelle diocesane, nel

rispetto della sobrietà; si richiede che il servizio del canto e l’addobbo con tappeto e inginocchiatoio sia

fornito da persone conosciute dalla parrocchia, per evitare che avvengano abusi liturgici o stravaganze. Per

situazioni particolari si concorda con il parroco.

Prima Comunione

Il cammino per accedere alla prima comunione, in ossequio alle norme, inizia all’età di otto anni

(compiuti entro l’anno in cui ci si iscrive) o durante la frequentazione della III elementare. La prima

comunione si riceve dopo aver frequentato con interesse il catechismo per almeno due anni, senza

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superare gli otto giorni di assenza. È obbligatoria la partecipazione alla Santa Messa ed è cura delle

catechiste segnalare la presenza dei fanciulli. Eventuali eccezioni (frequenza in altri orari della Messa o in

altri luoghi) devono essere segnalate al parroco, ed in caso di malattie che si prolungano la parrocchia

dispone di una catechista che fa visita a domicilio ai bambini. Ai genitori viene proposto un breve

accompagnamento con un incontro mensile. Al momento dell’iscrizione deve essere fornita la certificazione

di battesimo e le indicazioni con i dati del fanciullo e della famiglia.

Cresima

Al sacramento della Cresima si possono preparare tutti i battezzati e le iscrizioni, per una strategia

pastorale della parrocchia, sono possibili dai 14 anni in poi (da compiere entro l’anno). Chi si prepara al

Matrimonio e deve ricevere la Cresima deve iscriversi ai due corsi (cresima e pre-matrimoniale). Al

momento della richiesta di accedere alla preparazione deve essere fornito il certificato di battesimo e

l’idoneità del padrino/madrina. Non possono ricevere la cresima i conviventi o sposati solo civilmente. A

norma di diritto non possono essere padrino/madrina i genitori. Il cammino prevede un frequenza

settimanale a partire dal mese di ottobre e si conclude con la celebrazione del sacramento. Non saranno

ammessi alla Cresima coloro che non vengono reputati sufficientemente preparati a riceverlo, nonché

coloro che si sono assentati per più di cinque incontri. Per situazioni particolari il discernimento è lasciato al

parroco.

________________________________________________________________________

Statistiche parrocchia (Anno 2013)

Fedeli della Parrocchia Totale circa

n° %

Bambini/e fino a 12 anni 1595 17,36

Giovani/e >12 anni -fino a 30 anni 2480 27

parrocchiani/e > 30 anni fino a 50 anni 2792 30,4

Parrocchiani/e oltre 50 anni 2317 25,22

9184 100,00

Famiglie 2770

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Distribuzione delle famiglie per strada:

2013

P.co palladino 188

Piazzale San Michele 51

Piazzale Vanvitelli 15

via Alcide De Gasperi 55

via Aldo Moro 115

via Antonio De Curtis 102

via Antonio Gramsci 206

via Antonio Meucci 23

via Armando Diaz 11

via Beato Vincenzo Romano 34

via Benedetto Croce 11

via Cesare Battisti 22

via Dante Alighieri 39

via De Carolis 88

via dei platani 7

via Eduardo De Filippo 337

via Famiglietti 61

via Filichito al netto del P.co Palladino 299

via Francesco Baracca 26

via Giacomo Leopardi 71

via Gian Lorenzo Bernini 8

via Giuseppe Garibaldi 27

via Giuseppe Mazzini 5

via Giuseppe Moscati 19

via Giuseppe Parini 20

via giuseppe Verdi 101

via Grazia Deledda 20

via Lufrano 155

via Luigi Einaudi 58

via Marco Polo 44

via Montanino 108

via Monteoliveto 163

via Palazziello 54

via pozzo bianco 11

via Raffaele Viviani 41

via Roberto Rossellini 1

via Salvator Rosa 12

via san Giorgio 24

via Silvio Pellico 12

via Tacito 16

via Tamburriello 59

viale Michelangelo 57

2776

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PARROCCHIA IMMACOLATA E SAN MICHELE

VIA FILICHITO N° 46/47

80040 VOLLA (NA)

TEL. 0817742314 [email protected]

PARROCCHIA IMMACOLATA E SAN MICHELE

VIA FILICHITO N° 46/47

80040 VOLLA (NA)

TEL. 0817742314 [email protected]