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- r ; ^Poiché,, dalla di'Lei squisita cortesia mi-fa data:aleg- 4'gere la monografia del chiarissimo Prof. Cavallari, intesa» ■
M* .i.i a‘4®terminare la topografia'della''vetusta città, onde-à '-sT sorta‘-l . nostra Gipgenti i credO' non saràs discaro a 'Lei,*'
.^■' ,!,CÌQd6th8s° investigatore delle 'memorie'antiche¿^Ó&rb*' 1 • v /r rivolgere ih*mio sguardo profano sulle di^ui oongetture'4
'v / / ì nispefàalménte-col^ dove mi" sembrano discordi, * cosi, dagli', ;; ^sioricf più' accùratik come dal sòlenne testimoni'ó ddi luogEi.^
>-f ::;N pinÌoai?\ in > quanto, ' esseudo il Prof. Cavallar); e< per l’ufJ
; ;|vficiQ'cnò1 fungè/e pép le altre-suo pubblicazioni^sull^ànf •/irli vtrohità Siciliané; dalla opinicme: universale coitòcató1 tra; i :f:| i'pih .'Versati in' questo ramo' d’erUdiaiòne ogni di lui as->
'¿é$ \ * ersione quantunque^per avventura> poco ;;vì { ,> ron'eaj .potrebbeifecilmentei Sorrefcta daU’ àutorità del no-'
mej.aissuiaere-voot temM^inoft sblo le parvenze del .jhro i .•^fAbabile, ma anche.’quellaideìvvbroj ■ 'i-'’*^1'. “B'per*‘fermo> quandopl ^oi? lettori^sappiantt<^^
.{ ; XI dhè‘ allora iappèha' diciditehde^laf^^.non^lsiot^qo v--1' npinieiftaliftcllahopatori all'oiDepa ffrandiosadeilSèrradifàlcOi^
nessuno e
ricavati dalle proprie cognizioni paleologiche, o dalla diligènte osservazione. . . . , ......ì s -
Però, mi duole U dirlo, panni che questa fiata L’esimio,- ■ Professore siasi mostrato minore della sua rinomanza, perocché la di lui Topografia d i Agrigento, mi abbia piò l’aria di uno schizzo di viaggio à sensation,, ch<ì di uno studiò maturo e degno, dello scrittore, é della gravità del, subbietto. ; . ■ * _ • - _ 4 w -■ r \
À molti parrà aspra» forse anche; presuntuosa, tale cen* . . ?sura; ma noi che sin dai pih teneri anni abbiamo percorso in ogni verso finterò spazio, e n tro i l quale era rac- chiusa la c ittà antica^ e ne conosciamo di palmo in palmo .’ ,il sito, l’estensione, i m o n q m $ ^ e d , p g m r o v i n a , se fórsepotremo^ iuganparoteiparlp'Si |me; soltanto) in-o*. ,« torno allaàlesiinazione; di quegli avanzi. maestosi, saremo, non pertanto,’sempre sicuri r di trovarci pienamente nel vero, attestando ciò. che ve-. ' diamo e tocchiamo con :mano; in. ispecie, gl’ indizi; certi*: -- ' ’ ed jneontrastabiliidelJaj^pogiafla^o^ppr^immegliOfi,^«^ . -
o e < n ^ a ta fth l(W tm h A g i^ e n 0 .nis v fa s w ■fi Berciò » al; cospetto v del. iipro&iCa vallar;, -non » t abbiami1 ;
d’nopQ. di percorrerne finterà circonferenza, essendo, piena-*- , riffidjatd-'.QQQporÀt»ooa.MairnuedLÌi tàpl ifiA iiàftto. e. mezzosi' , giórno,v,coi pracipiziìLifiha^aiiìsoóscenilond m tfokM um m iri ' ly m iatifà l tempj^idioGifttìonoia^ellOidiXlioveiPlimpico,^^ ‘ v • I.dpbbii iperò,ùànwi’oscncità; completa »i.jpQL:Pcotf(paiYaU&'1
. lari,, sor^ohp^al termihfeioccidenfcaioideUaii«àttòhppnocehèr ; :
g n a p e r > tra v ^ rs a k e M ip ro fo n d o k d tw à lk tp ^ lo J^ rM y p s à s ,? . - ■“ In ¡un solo ipunta tegli*i'xeàe.pQssipile..Resistenza.di- u n 1 a n n i.. .. tica s tra d a te ti è c m M u e lm o tto lp ic H S i.^ o lg e S Q tto À l ve r-1 ;sante J>ccìdm tai&:> ^ yqqo« s e s ta a la ; C a p p e l l a ‘detta d i Fd la n d e :\q u e s to , v io tto la (egÌ,Ìsegne)iCoà^a.«^«i * Z
p a rte se tte n trio n a li dell%Qlim picofio qe ,iapoca-4 is t m z a ,.s i\ notano im p o rtantissim e costm zùm iie cc^eco tiiis ,-iDalte: parhl tràacrittéiearge.eyidentól?opihicneideL*Prm" v t
fes&ore CavaUariv Secondo 4ui,yf area nella. cittàmntica * ; t*.era chiusa denkoun triangolo, irregolare, nno dei cui latis , 5 è formatod lUt. alinea, ; che si stenderai tempio,..di tCtimi t
■-.i ALSafcji»1.
- Ganuardi/* oggi- proprietà • Ragusa',' « deprìme ogaor pih.' i al*di «òtto- aella>cóiIItitóta <w *|* ÌS#,w.-- c||»i»«r/faF- dp'Fato-
fi '.
-, ridere- va . ‘/torreggiava*
de va, stessè "sul viottolo di jsòjp ’- mdi y/ ii yaltjpjBC 'rps*gira» uscita 4cddéntàlev> :i,;• .< 1« u;; ; -‘j- Da' ciò apparev‘.anche <òonk*pariièvidènza*;'ché^"tantoilProf.*iGava]lari,KqÌ\a'uttf‘:]o-Scrittòre^Tedescocato.-* nnn; ahbìAnn'-mai^ltrenAssatn^nella loro > escursioni
porziou^delle*piocoIe^Selinuntò-eSégesta;‘:‘i''!;:' ,:'' 'Or,*se*è eondonabile 4d :uQO‘Sttóuieroi ‘che Visitifle nc-
sire antichità a y ò l ò - q u a l c h e ' d i f - 'J ' flci lmante -potrà ‘ esser ri messa; questa trave ài nostro* Prd-; , fossore1'Cavai lari ; che sia * dai • pr iraissimi!' anni’ V ha stu
diato sui patrii raonumentiyformandonéoggetto precipuo delle sue rioerche'e4ell!attività;npù:4òmdne;:'Tà1é'lràspòr> so ò' tapto men comprensibile, quanta ò-pih gravej Se‘egli
V-i si fosse’data la pena* di1'scendere àd bceidènte deU’altura \ ”, * di S, NJcolò, ove pare siasi eerapre‘ a^rèstatoi ;e,'Avalicàta
'•'t“' la'4ottàpoàtaavall&t.ta^vés«é:;voltò-Ì.':lppi pasbi^ rlqUiesté. ' ' eapipagne,- sino al principi o ; del la 'NecrppónVi * si sarebbe
imbattuto Vad ogni' piò'-sospintò im'bn^berie^dà'ntlntta^di sostruzioni di antipbisSimi^edifi'zif^dr^àviiiheQtÌi'^d'jn
^ mille altri avanzi,' ohe non' gli avrebbero1'- lasciato àlci\n
almeno^ quella!1 che si fasciava ikliei^àlle j *wòkhcellàtà da luDcoumn tratto1 di- pènna* nell
\ grigento, Anche in tutto quest’altro*spazio, o sparsi per
s© r j r g 4> g «¿fio.£;ìcj c « g .p ^ g ^ E •Il il ffi |||i|| tpllfi ? v•O'-“ ' ite
4? g* i§ i° fc ip *■ . .s . -«-a a'. 4' - r ^■r -© . t 3Ì.jP <<-*-T3 »— x» -© jo' ^ fa g ib i' t2 %TJ2 © £*< S'*i.- v££—_.
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dà, per-qua linea spezzata íorpaaU; dalia:júuragUa#’ ’O M ^ ?
r a ‘esistente, ritorcevasi ad occidente, riattaccandosi alle rupi dello Sfondato; e poi, rivolta di nuovo a (Ireco sino all’altezza di <S> Leonardo, andava a compiere il circolo intero lungo le alture orientali, Belli, Collo-Verde e Gè- n m rd ì, congiungendosi al primiero punto di partenza, presso il Tempio di Giunone.1 Come dell’ambito della città, fossimo, così, sicuri della determinazione delle rovine e de’ monumenti che, vi si
.racchiudono! perchè non andremmo tentoni nell’ investigarne l’età, la destinazione ed il nome. 0 almeno non ci si renda dalle osservazioni poco accurate e dalle più erronee induzioni, dubbio ed oscuro quel poco-che ne abbiamo di lucido e di certo!
Da quanto ho detto, sarebbe. esaurito l’argomento propostomi; senonchè dalla istessa monografia del Prof. Cavallari mi viene anche la tentazione di far capolino dentro un’altro recesso, ove non dovrebbe penetrare il mio sguardo non avvezzo alle tenebre de’ tempi remoti.
11 Prof. Cavallari principalmente, se non.esclusivamente, fa capo alla, topografia d’Agrigento descritta da Polibio nel libro IX, delle sue Storie. — Polibio scrisse :
« É circondata (Agrigento) da due Fiumi: dal fianco « australe di essa scorre quello che ha l’istesso nome della
■ «città; e dal lato, che è collocato verso le parti occiden- « tali, ed al Libeccio, havvi quello che si appella Hypsas. « L’Acropoli sovrasta Í1) alla città, di là onde spunta il * sole estivo; dalla parte esterna è circondata da un pre- «cipizio inaccessibile, e dalla interna, una sola strada « conduce alla città. Sulla cima sta Vedilìzio del Tempio ;«di Minerva e di Giove Atabirio, siccome presso i Ro- ^ dii; poiché, essendo Agrigento colonia di Rodi, è natu- « rale che questa divinità abbia lo stesso soprannome at
trib u ito le in Rodi.»Non può desiderarsi descrizione più limpida e piti esatta
di questa, che in brevi e maestri tratti ha delineato il compagno di Filopemene, l’amico del secondo Scipione.
Si riconosce facilmente in- que’ tratti lo sguardo sicuro dell’esperto stratega, che non dipinge, ma scolpisce, quanto osserva e descrive.... Però, non tema Ella che io minacci
(i) Orcepéx« superemint.
10 . ' : y;. /-: - r i tornare sull’argomento, di cui già m’intrattenni : invece, farò una breve digressione sulla seconda parte del passo di Polibio, ove accenna alla situazione dell’Acropoli, . rispetto alla città propriamente detta,
Essa, secondo“ lo stanco, sovrastava .alla città del lato, onde sorge il sole la state. Or, se si debba-stare aduna indicazione cosi precisa, che tiene sinanco conto dei diversi punti del cielo, onde spunta il sole nelle diverse stagioni, noi scorgeremo, da qualunque punto dell’ area dell’antica città, in cui . ci troverei» collocati, che il sole estivo ci apparirà unicamente da verso il Monte di Slan Maggio, nel quale è riconosciuta da molti l’antica Rape Ateneo. Riesce quindi difficile . a comprendere, come il Prof. Cavallari, mentre da un canto trascrive lo stesso passo, fondandosi .sull’autorità di Polibio, possa poi fare un salto a piè pari e sopra Polibio, ed oltre il Monte, onde sorge il sole la. state, per soffermarsi sull’ inaspettata- affermazione, cioè, che V Acropoli non possa essere che la moderna Girgenti, malgrado che questa, lungi dall’essere collocata àlVoriente estivo dell’antica città,, sorga a non piccolo intervallo, nella direzione assoluta del-settentrione.—Avesse almeno il Prof. Cavallari, prima di venirne ’ a tal conclusione, fatta qualche riserba intorno all’ esattezza della descrizione di Polibio ed; alla ingenuità,,del suo testo ! Ma egli invece, esclude entrambe le: ipotesi, riconoscendo accuratissima la; descrizione . dello storico Acheo, e perciò corretta la sua lezione.
Ed, invero, questa nè da.lui, nè da altri potrebbe essere agevolmente oppugnata; perchè,;astrazion fatta dal sapersi che Polibio venne in Sicilia con Scipione, per gli apparecchi alla spedizione d’ Affrica, in quale occor- renza visitò, come poi la descrisse,, diligentemente Agrigento, la verità delle di lui parole, si vede confermata dalla loro perfetta concordanza colla posizione dei luoghi.1
Infatti, i l Monte di. 8, Biaggio è il solo che da oriente, sovrasti ùitspéx«, immediato, come indica il verbo, alla città, antica; ed esso, come ben notò Polibio, dalla parte esterna è contornato da precipizii inaccessibili, mentre dalVinterr na, cioè dal lato meridionale, degrada con non diffidi, pendio; di modo, che se in simili riscontri l’osservatore dovesse arrestarsi alla nuda ispezione topografica, gli riu
scirebbe impossibile imaginarè l’Aoropoli d’Agrigento in luogo diverso dà quello, ove collòcolla Polibio. Anche le considerazioni strategiche militano a favore della di lui testimonianza. Le rocche, le fortezze, le Acropoli, comunque si voglian chiamare, aveano, ed hanno ancora, un-doppio obiettivo : L’offesa e la difesa. — L’offesa ne’ casi di tumulto ó d’interna sedizione, acciocché il Principe, o il tiranno, colà raccolto, potesse agevolmente dal
'suo' covo inespugnabile reprimere e contenere i torbidi umori popolari: la difesa, per aver pronto un,riparo, una ritirata-contro gl’insulti d’uno straniero invasore. A.d,ottener questo era quindi necessario che il sito corrispondesse al duplice scopo, e non vi avrebbe corrisposto, se alia fortezza naturale ed artificiale non fosse stala congiunta la . vicinanza, anzi la contiguità, alla città che avrebbe dovuto esserne dominata. Lo stesso vocabolo Acropoli, anche in questa occasione prescelto da Polibio , nella sua etimologia ne dimostra, Che la cittadella Agrigentina formava parte della città istessa, e non ne era distinta, che per la.sola sua maggiore elevazione; della guisa istessa che li’Epipoli di Siracusa, le Acropoli di Corinto e d’Atene, ed il Campidoglio Romano.
Invece se la Rocca fosse. stata ìq parte non prossima o separata dalla città , Polibio non sarebbe al certo incorso nella improprietà di designarla col nome di 'àxpó- woXtc, (summa urbs), ma avrebbe usato altri vocaboli pih propri, come ad esempio:- itpó oXos, cppoópicay, émeixiin* ec. ec.
Laonde, se noi ricostrurremo mentalmente l’ Acropoli sul monte di *S. Biaggio, al quale manifestamente accen- ; na Polibio, avremo per noi la posizione astronomica, la . elevazione ó la fortezza del sito, la sua prossimità, anzi l’aderenza alla città bassa, il suo scopo strategico, e si- n’ànco il nome con che designolla quello storico militare.
Lasciamo ora alle nostre spalle S. Staggio, q rivolgiamo; la fronte all’altro; monte sul quale sorge la moderna Girgenti, dove il Prof. Cavallari, seguendo mol.ti altri, vuol collocata l’Acropoli.
Questa seconda eminenza, che sta assolutamente a l settentrione della città antica, è separata da essa da un profóndo scoscendimento, che cominciando ùaì Piano di San F ilippo , da tramontana a mezzogiorno, scende a preci-
12pizio a fianco di Porta di Ponte, (oggi Atenèa),e quin-„:' di, sempre piti avvallandosi, dopo aver costeggiato :le a l - ' ture di S. Leonardo, della Costa della Fontana e della, Punta delle Vanelle, va a congiungersi alla valle del- l’Hypsas. ", •
Ora supposto, (e non può ammettersi altra ipotesi), che ; l’ Acropoli stesse sul sommo vertice, cioè sul sito del-
Tattuale Castello, o dell’Episcopio, o della Cattedrale, ne deriverebbe l’assurdo topografico, strategico , storico ed etimologico, cioè, che quell’Acropoli, destinata a contenere o a protegere la città, potesse esser stata fondata (specie in quei tempi ne’ quali la balistica era priva dei potenti mezzi di distruzione, dei quali è ricca l’arte moderna); a più. di tre chilometri di distanza dal punto più prossimo (l’altura di S. Leonardo) della città, che doveva esserne minacciata, o difesa.
Bisognerebbe in tale ipotesi ammettere che, o. i Fata j ridi od i.Teroni di allora disponessero di tormenti di guerra ) altrettanto efficaci, quanto gli odierni cannoni da cento tonnellate; o che fossero così stolti da esporre, in qualunque evento, se stessi e le bande de’ mercenari ad essere ta* gliati a pezzi dagl’ insorgenti, dovendo essi percorrere, ~. prima di giuugere alla città, non solo tutta la lunga china del monte, sino a valle, ma ascendere poi ansanti e trafelati su per l’opposta pendice, alla cui sommità avrèb- > bero incontrato e muraglia, e spaldi formidabili, e torri coronate di difensori che ne avrebbero avuto facile e sicura vittoria. .
Nel caso poi d’assalto esterno o di regolare assedio non si potrebbe imaginare, militarmente parlando, posizione* più disadatta e più pericolosa pei difensori ; perocché il ■ nemico occupando con un corpo di truppe (come fecero prima i Cartaginesi, e quindi i Romani) l’ ima pendice . e la valle, che disgiunge la moderna Girgenti dalla città antica, avrebbe facilmente potuto tagliarne fuori la guar- - nigione, e costringerla in breve a rendersi per fame o a viva forza. :
Nè mi si può opporre l’asserzione che gli Agrigentini; appunto per premunirsi contro tale pericolo, avrebbero potuto aver costrutto delle lunghe muraglie, ó altre simili opere d’arte, medianti le quali, come Temistocle con-
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f V a rc ^ ite ttu E a ^ D a r ia a W }r W *fo ra a "di^questa j obiezi^ m b lt o ^ ^ a ^
\- Si& ìqpÌade*\quàqdo; i f ;^ tftàtoolonizzarA- s, ^ --^ ¡ijiin erv ftjia^ d i
r.„ 1janibiqa; (Bd,vìia *LQ8U\\ modo,* non, R isa lite <. quella: perfezione, ohe 8i:am- V ì I wT W « col.onoe, © %e\i ro4er£ak&rim^ngo%oii nascosti
*j q r i W ^ l f S u ì - t J . S * / , r r V . ^ > C h e ' questo’ poi noMpossa* esseràHlttenpióìRodio lo di- - i jnos^a ^^esaa sua 4tpft?ion©,'©be^sta uolto 'piU iq giù
■;. |k^Q$|icli ,,nólla.. vieta i}:M|Wiirn© a©, ìrcpoca-jdi^Fala*f ryidq, .quando’ la prima-volta 'Agrigento; 'u einta div sald©; iinurugliej'jo. àiiemphdi; Taronej^ùà qua|lÌ,Ìdii®ir]M)l©C!©te, rjfo s vistoroUcj i arcaico, tempiO'doi JVtìnera' retWie fossa
^iPtato‘ rtoostm tto\ k£iw ^ *;& ^ ^ ^grediU. ad il gustosquisitocbeimpront/ivatiitta'laopere
■t|u©Ua .niyiltà’ -Qrac«: |»^vena lp^w^dÌ^ l«)àiG • rasoIfjikMSPflsi W
l?*aguaci£c»tifi V oA^n iìnV\fnmn(/v?flL,irÀi
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1*Amico «attesta ■ ^se^si già scoperti, a}wniiavaw4i><?cht\appesi ògg^QffnrabbVs^'ì: V
zio» bastevole ad,un- sola&éme»os,%siccbè mi. si-pptrehbe- opporre:, cbecolA-nou poteva. sorgereJl tempio vedato*’ da. Polibio, ove noa .si ^.mmp^sse ¿olie. quel greppo, .bòist ' mai. oosl.’strematoi'ventidueaecoli'ia-fosse stato, assai piti*
Ciòparraimoitoprobabile,ipoichè..lafBttpór|ioiq^auUaì y; quale emergeva ¿Ufferpnza db 'tutto il Tosto : dei Japptoche? sta ad torieate,4uugi»dairessece,storilo e nuda r ó e p j ^ j m i } è dovérla da una atratàprofòndo; di.fertileterriocioy dp- de non .sarebbe.strano' supporre ;che?i sca lz a ta c i fiancò . e polla base dalla diuturna coltivazione, ;dagli spòscendi-i . mentii dalle pioggia o da ogni-. altre*Azione distruttrice,^ r ripetutasi peri un:oqsl;vlungo yoIger^d’etilL, la .• spianatali V avesse potuta perderò quelltempiòz^. citò inplagineaveveI6.1 dalla natura.'e dòli? •a&tò*'** IbvehHpJóìi\ t^ ^ ial|j^ipiii;/i; nella .■ sya coadgurazione.. presenta, . tal proàinenza.nqai semlVPr^maturale,,’;tantp. essa A '. diffomiò e. da^tuttO/liiliM1;
pare»piAi nmuifòstakla^^cagiQo&jbelisue^ ydotAp-, ,*di.cheifaiL,fede4;nJ^érQ&iamassi^
semhrtvòbena'*i)^ai farcijimptier: daccanto. .iayw tid a.d ^ ip^ ^ di uno. storico ìcasi grave e* aosà: .esatto, tqqai’A Polibiodo : '
Unascdaipotesi^ io. credo »^potrebbe, ooneiliaieil’^utaiirevale sua affecmaziOQey colla congetturanendor oioèjCbè l’Aprqpoli avesse, abbracciatoi,ijaod 1 solo >,, tutta ÌUmpiezaaedeilaivJ8.upQ Ateneomài valicando ami ,v '
. ciie -il. iagltot ; ossia. la.,pro£ondai deproqsimró^be ;ne ^dinsTi - ■ vide, si fosse estesa* occupandolo yìanebé àJnQr.fàl-montA1i jrova sorge ta ¿w ^^u^ir^n& Supjm atoV c^ * ,logicamente ammettere che Polibio, volgendo lo sguardo*' :
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4rf,. «V-,v •- ‘ • ■ ia^'? C£jp dftUà.;QÌttà 'allftiaH'wa.rrpIié'JàiidbiiftiiwVaaa/^s^e .Botata
Y < W'r% r cÌ)e rAcpoRp i;piìi prossima;- p|U immediata stforusnzyadàlla;
|| ^.p artp^ l.ifaM *'aY é^ijp./',, mft^RtP :Phe:proluogaYasi? al- dfijày/pae:oltre;\
^ è e a c ^ i i e c i j d i o i i * ^ . \ ; ^ r-v- A* lo&ió;.*X -it-1 " /„i D«»Xnl lo' «Annui miÀÌÌA AA.Ji nAAÌA In'..» . a«: a.; Ir,
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invincibile, : dovendosi r io tal caso; anche ’J-‘ *‘ avesse-potuto essere tanto vasta,
■ •-*-*: che ‘ 1-accessorio iugua- evideutemente-assurdo. altra osservazione sul
modo, in vero: troppo spiccio, .còl; quale 1’egregio Professore 'crede essersi sbrigato/del compito-assunto, cioè col farè/ll/ricalcQ delle "&trdià$’d e l l f c ^ , perpoi /riferirlo aU’ Acropolir antica fi mia 'mi avvedo che ormai mi ;bisogna raccoglier le fvele, per non inoltrarmi
<?/ * -ja unrpelago, ove potrei:naufragare. A me spetta, al pio 2&£s^ scorare' la biVcoiafm^il^. pet* le antichità$,v\ sAgrigentmfè'à&Qh* pj&inette* arripòhire a compiere le
ia^m # 4oi#i.poùito,:--da. t/,p ie delineato, descriverà,‘^ r te ‘;a‘ pajte,se cou mano più.
c “ n!/kM Mn "!'/15 a! a a All 1 i- m/V ' Annn t'Avirlriftii AAn ion a'\' ;;/ V \r sicura ciascunfaitti^ q nnki;: - /v:,_Tra::-mplte cose dimostrerà al-Professore Cavallari, co- * * ' me una . oittà cosi ampia è popolosa, qualóra-Agrigento,
¡pione vera, o assai piìi prossima/alla vera
Vnì . *. -CUM7j' ^ UoiI layoUlw Ut 1)11011,1 1 ^ pi liUtt g lulil/O., © ui, ‘ frono cospicui aU’ amrairazione ‘dello straniero', non ha,
•1 * 1 avuto ancora la sorte d’un pili acoUrato, d’nn piU se rapo->. f : 4 °h° investigatore.
Ì 4 > ^ ' Insommà , rivendicando la fama' del luogo» natio ; pro- ¡V * ^clamerà col fatto, che seppur-noi in generale, possiate
-ploraiessere giustamente incolpati del-non tenere nel * i? Spregio doyuto i tesori della nostra antica oiviltà, fra quali
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- ' Vsiarn nati e vissuti, -e perciò divenutici- consueti: e quasi ' familiari, non pertanto s’incontrano qui, e s* incontrerau
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20 •..cjiim ' ■ " rmsempre, 4 0 U0inoWli’-€KM iooÌM; qttittdi!;*;sei iftiiUafi<l6i -4 irarre.i^Iin.onorati.atudlidiiquanfc’altrùs’ingegnenpaHUÌi' - '% ■ lustrarli,.ella; dimostcei^chenessUno,v abbia; compì uta conoscenza; ecomenon’ basti; l’avej4 p a f^ ^ " seggjato talora« dal stempiò1 di Giunone« aU’Oiimpióo^e’ questo alla Cappella, di Falaride, per giudicarne con tanta^V^'^ sicurezza, da poter dare anohe di frego a l l a ' s t o r i a ^ ' ,r ^
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