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Núm. 53 Fasc. 3 Septiembre - Diciembre 2018 REVISTA DEL ESTUDIO TEOLÓGICO AGUSTINIANO DE VALLADOLID ARTÍCULOS CARUSO, Giuseppe, La pretesa di salvarse da sé: attualità della contro- versia pelagiana di Agostino .......................................................... DÍEZ BARRORO, Santiago, Ecclesia suam (1964-2014): Para un justiprecio de Pablo VI, el Papa “transfigurado” (final) ..................................... CAMPO DEL POZO, Fernando, Fray Alonso de Veracruz y el compendio de todos los privilegios de los religiosos....................................... BERJÓN, Manuel M. - CADENAS, Miguel Ángel, “Motocarro matador”: variaciones sobre el dominio.......................................................... ÁLVAREZ CINEIRA, David, ¿Murió Pedro en Roma? ................................. LIBROS RECIBIDOS ........................................................................................... 449 469 537 577 615 647

Núm. 53 Fasc. 3 Septiembre - Diciembre 2018agustinosvalladolid.es/estudio/investigacion/estudio... · 2019. 12. 23. · Núm. 53 Fasc. 3 Septiembre - Diciembre 2018 ESTUDIO AGUSTINIANO

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Page 1: Núm. 53 Fasc. 3 Septiembre - Diciembre 2018agustinosvalladolid.es/estudio/investigacion/estudio... · 2019. 12. 23. · Núm. 53 Fasc. 3 Septiembre - Diciembre 2018 ESTUDIO AGUSTINIANO

Nuacutem 53 Fasc 3 Septiembre - Diciembre 2018

ESTUDIO AGUSTINIANO ndash VALLADOLID

editorialagustinosvalladolidorg

ESTUDIO AGUSTINIANO

5332018

REVISTA DEL ESTUDIO TEOLOacuteGICO AGUSTINIANO DE VALLADOLID

ARTIacuteCULOS

CARUSO Giuseppe La pretesa di salvarse da seacute attualitagrave della contro-versia pelagiana di Agostino

DIacuteEZBARRORO SantiagoEcclesia suam (1964-2014) Para un justipreciode Pablo VI el Papa ldquotransfiguradordquo (final)

CAMPO DEL POZO Fernando Fray Alonso de Veracruz y el compendiode todos los privilegios de los religiosos

BERJOacuteN Manuel M - CADENAS Miguel Aacutengel ldquoMotocarro matadorrdquovariaciones sobre el dominio

AacuteLVAREZ CINEIRA David iquestMurioacute Pedro en Roma

LIBROS RECIBIDOS

449

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537

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615

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Nuacutem 53 Fasc 3 Septiembre ndash Diciembre 2018

ARTIacuteCULOS

CARUSO Giuseppe La pretesa di salvarse da seacute attualitagrave della controver-sia pelagiana di Agostino

DIacuteEZ BARROSO Santiago Ecclesiam suam (1964-2014) Para un justi-precio de Pablo VI el Papa ldquotransfiguradordquo (final)

CAMPO DEL POZO Fernando Fray Alonso de Veracruz y el compendiode todos los privilegios de los religiosos

BERJOacuteN Manuel M - CADENAS Miguel Aacutengel ldquoMotocarro matadorrdquovariaciones sobre el dominio

AacuteLVAREZ CINERIA David iquestMurioacute Pedro en Roma

LIBROS RECIBIDOS

449

469

537

577

615

647

ESTUDIO AGUSTINIANO

Publicacioacuten cuatrimestral

ADMINISTRACIOacuteNEditorial Estudio AgustinianoPaseo de Filipinos 747007 VALLADOLID (Espantildea)editorialagustinosvalladolidorgTelfs 983 306 800 ndash 983 306 900Fax 983 397 896

Imprime Ediciones Monte Casino Ctra Fuentesauacuteco Km 2 49080 Zamora 2018Teleacutef 980 53 16 07C-e edmontecasinogmailcom

Depoacutesito Legal VA 423-1966ISSN 0425-340 X

copy Valladolid 2018

CON LICENCIA ECLESIAacuteSTICA

DIRECTORDavid Aacutelvarez Cineira

ADMINISTRADORPiacuteo de Luis Vizcaiacuteno

CONSEJO DE REDACCIOacuteNEnrique Garciacutea MartiacutenJoseacute Vidal Gonzaacutelez OleaTomaacutes Marcos Martiacutenez

COMITEacute CIENTIacuteFICORafael Aguirre Monasterio(Prof emeacuterito Univ Deusto)Joseacute Luis Alonso Ponga(Prof Univ Valladolid)

Marceliano Arranz Rodrigo(Prof Univ Pontificia de Salamanca)

Joseacute Silvio Botero(Prof Accademia Alfonsiana Roma)

Martin Ebner(Prof Univ Bonn)

Enrique A Eguiarte Bendiacutemez(Director Rev Mayeacuteutica ndash Augustinus)

Virgilio P Elizondo(Prof Univ Notre Dame USA)Joseacute Romaacuten Flecha Andreacutes

(Prof emeacuterito Univ Pontificia de Salamanca)Esther Miquel Pericaacutes

(Investigadora independiente)Peter G Pandimakil

(Prof Univ Saint Paul Ottawa CA)Fernando Rivas Rebaque

(Prof Univ Pontificia Comillas)Gonzalo Tejerina Arias

(Prof Univ Pontificia de Salamanca)Luis A Vera

(Sto Thomas of Villanova Pa USA)

SUSCRIPCIOacuteN 2018Espantildea 54 euroExtranjero 70 euroNordm suelto 20 euroIVA no incluido

ColaboracionesEstudio Agustiniano admite artiacuteculos de investigadores que deseen colaborar

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La revista no asume necesariamente los puntos de vista expuestos por sus colaboradores

Acceso libre a los artiacuteculos de los vols 1-48httpwwwagustinosvalladolidesestudioinvestigacionestudioagustiniano

estudiofondoshtml

La pretesa di salvarsi da seacuteattualitagrave della controversia pelagiana

di Agostino

PROF GIUSEPPE CARUSO

SOMMARIO Il magistero pontificio negli ultimi anni ha segnalato piugrave volte a pastorie fedeli il rischio di vivere la fede cristiana con un atteggiamento che mescolaun serio impegno dottrinale e ascetico con un vivo e presuntuoso autocom-piacimento cioegrave dallrsquoinconfessata convinzione di essere migliori degli altri edal desiderio che questo sia pubblicamente riconosciuto Il papa definisce tuttoquesto con il termine di ldquoneopelagianesimordquo facendo un evidente riferimentoal pelagianesimo del V secolo contro il quale Agostino si impegnograve in una stre-nua lotta Lrsquoarticolo si propone di mettere a confronto lrsquoantico e il nuovo pe-lagianesimo allo scopo di evidenziare gli eventuali elementi di continuitagrave senzatrascurare le immancabili differenze tra i due fenomeni

PAROLE CHIAVE SantrsquoAgostino pelagianesimo neopelagianesimo

SUMMARY The papal Magisterium in the recent years has reminded many timesboth the faithful and pastors the danger of living the Christian faith with anattitude that mixes a serious doctrinal and ascetic commitment with a clearand presuming complacency that is the unconfessed conviction of being bet-ter than others and the desire to be so recognized publically The Pope definesall these with the term ldquoneopelagianismrdquo referring to the Pelagianism of thefifth Century against which Augustine fought a fierce battle The article triesto compare the old and the new Pelagianism in order to bring into light thepossible elements of continuity without neglecting the unavoidable differencesbetween the two phenomena

KEYWORDS Saint Augustine pelagianism neopelaginism

Est Ag 53 (2018) 449-467

Agostino nel corso del suo lungo ministero pastorale ebbe a con-frontarsi con diverse deviazioni dottrinali dovette combattere giusto perenumerare le principali contro il manicheismo che postulava lrsquoesistenza didue dei uno buono e luminoso e lrsquoaltro oscuro e malvagio contro il dona-tismo che pretendeva di costituire giagrave qui ed ora una chiesa dalla qualetutti i peccatori fossero banditi e infine contro il pelagianesimo lottandoproprio contro questo movimento ereticale spese le sue energie nellrsquoultimoventennio di vita non risparmiando nessuno sforzo

Proprio in questi ultimi anni il magistero pontificio egrave tornato a parlaredi pelagianesimo sembra quindi che il grande avversario di Agostino (maanche di altri autori tra i quali Girolamo) sia tornato ad attecchire tra i fe-deli spesso ignari sia pure in una forma diversa da quella che aveva assuntonellrsquoantichitagrave Il presente intervento si propone proprio di mettere in lucele caratteristiche di questa eresia risorgente provando a gettare un idealeponte tra quella controversia e il contesto attuale

Il rischio di un nuovo pelagianesimo

Recentemente alcuni interventi di papa Francesco hanno messo inguardia i fedeli dei nostri giorni contro il ripresentarsi di due eresie del pas-sato lo gnosticismo e il pelagianesimo Il papa egrave tornato per ben quattrovolte a occuparsi di queste due antiche deviazioni della fede cristiana conun crescendo che da solo basta a segnalare la preoccupazione del vescovodi Roma La prima denuncia di questi due errori antichi ma evidentementecapaci di rigenerarsi si legge nellrsquoEvangelii Gaudium lrsquoesortazione apo-stolica sullrsquoannuncio del vangelo nel mondo contemporaneo che egrave stata fir-mata il 24 novembre 2013 Papa Francesco egrave poi tornato a occuparsi diqueste due patologie spirituali nel discorso pronunciato 10 novembre 2015a Firenze e rivolto ai delegati del V convegno della Chiesa italiana Per unaterza volta con la costituzione apostolica Gaudete et exultate sulla chiamataalla santitagrave nel mondo contemporaneo firmata il 19 marzo 2018 papa Fran-cesco ha dedicato ampio spazio al pericolo rappresentato da gnosticismo epelagianesimo

Poche settimane prima di questo intervento magisteriale il 22 febbraio2018 anche la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva prodotto laPlacuit Deo una lettera rivolta ai vescovi su alcuni aspetti della salvezzacristiana che come si dice in chiusura del documento papa Francesco haletto e approvato

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A questo punto vista la frequenza con cui questi appelli vengono au-torevolmente ripetuti saragrave opportuno chiedersi di che cosa parla papaFrancesco quando mette in guardia contro lo gnosticismo e soprattutto con-tro il pelagianesimo soprattutto percheacute questa fu unrsquoeresia contro cui Ago-stino lottograve strenuamente ma non solo bencheacute i due errori sopra menzionatisiano accomunati negli interventi magisteriali egrave il secondo a ricevere co-stantemente una piugrave ampia trattazione segno che proprio questo preoc-cupa maggiormente il pontefice

Nellrsquoesortazione Evangelii gaudium il pelagianesimo contemporaneoegrave inteso come una concretizzazione della ldquomondanitagrave spiritualerdquo Que-strsquoespressione suona in qualche modo come un ossimoro il linguaggio dellatradizione cristiana tende infatti a considerare come irriducibilmente con-trapposti il ldquomondordquo cioegrave della realtagrave che dimentica e disprezza il Crea-tore e le cose dello ldquospiritordquo cioegrave di un orizzonte di valori intangibilecapace di cogliere il senso ultimo del reale (che per i cristiani riposa nellarelazione con Dio) e di dare cosigrave senso allrsquoesistenza Ma nel suo essere con-traddittoria lrsquoespressione egrave estremamente felice il successo infatti egrave la cifraultima della mondanitagrave e proprio dalla prospettiva del successo egrave afferratoil cristiano mondano impietosamente tratteggiato da papa Francesco Il pe-lagiano dellrsquoepoca attuale egrave convito di essere migliore degli altri percheacuteriesce a osservare una vasta serie di norme e prescrizioni il suo modo disentire la sua attitudine egrave definita dal papa con due aggettivi illuminantildquoautoreferenzialerdquo e ldquoprometeicordquo Dietro il primo aggettivo si nascondelrsquoatteggiamento di chi ama contemplare se stesso di chi si egrave innamoratodella propria perfezione piugrave che di Gesugrave Cristo egli egrave mosso da una atteg-giamento che si potrebbe definire narcisista tutto teso a costruire un mo-numento a se stesso e alla propria virtugrave compiacendosi non poco quandoquesta viene riconosciuta dal mondo Lrsquoaltro aggettivo ldquoprometeicordquo con-tiene in seacute una connotazione che lo connette a un atteggiamento di sfida ilpelagiano egrave convinto di raggiungere una perfezione forse diversa da quellache Dio gli chiede con strumenti diversi da quelli che Dio gli ha offertovuole infatti essere perfetto sotto ogni aspetto in virtugrave delle sue forze e dinullrsquoaltro Dallrsquoalto della sua presunta superioritagrave inoltre egli si sente au-torizzato a esprimere giudizi di solito molto severi su tutto e su tutti spa-ziando in questa sua smania di dire la sua autorevolissima parola dallaliturgia alla morale dalla pastorale alla politica Ma saragrave sempre una pa-rola impietosa di chi guarda a se stesso e alla propria perfezione piugrave che aCristo che si egrave donato non in vista di una sua perfezione da far ldquoscontarerdquo

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 451

al prossimo ostentando il suo essere Figlio di Dio ndashe spesso proprio facendole mosse di dissimulare ciogravendash ma per amore degli ultimi dei poveri e deipeccatori che invece il pelagiano guarda con occhio impietoso e altero nondisdegnando di ergersi a giudice implacabile degli errori altrui 1

Lrsquoimmagine evocata dal papa non puograve lasciare indifferente il lettoreforse tutti i cristiani soprattutto quelli che hanno preso sul serio la lorofede sono stati tentati lrsquouna o lrsquoaltra volta dallrsquoassumere gli atteggiamentiqui stigmatizzati oggi poi intere frange della Chiesa talvolta guidate dapastori che hanno giurato di difendere il vescovo di Roma usque ad effu-sionem sanguinis sembrano aver canonizzato questi atteggiamenti che tut-tavia sono e rimangono completamente estranei al dettato evangelico

Il discorso ai partecipanti al convegno della Chiesa italiana quello pro-nunciato a Firenze nel novembre del 2015 vede il pelagianesimo modernoda unrsquoottica per cosigrave dire comunitaria Parlando a pastori e agenti dellapastorale il papa ha raccomandato loro di non confidare piugrave del giusto nellestrutture e soprattutto in strutture gerarchiche inflessibili in norme rigideche se danno tanta sicurezza finiscono con lrsquoimprigionare lrsquouomo nella gab-bia di prassi e norme immutabili imposte con autoritagrave ma spesso astratte elontane dalla vita reale delle persone espressione di una chiesa che non sapiugrave parlare a ciascun uomo nella sua lingua2

La costituzione apostolica Gaudete et exultate dedica un intero capi-tolo il secondo a gnosticismo e pelagianesimo denunciati come ldquodue sot-tili nemici della santitagraverdquo3 Lo gnosticismo viene qui caratterizzato in modopiugrave dettagliato come la conoscenza di nozioni teologiche o anche spiritualiche danno allo gnostico moderno lrsquoillusione di essere una persona santapercheacute sa molto al punto da trascurare il prossimo e Cristo stesso Questoeffetto terribile si ottiene anche imboccando la strada del pelagianesimoche egrave diverso solo nelle cause se lo gnostico punta tutto sul suo intellettoil pelagiano si appoggia sulla sua volontagrave sulle scelte spesso eroiche cheegli ha compiuto e alle quali resta fedele dando prova di grande perseve-ranza ma ritenendo in effetti che questa sia frutto del suo impegno e per-tanto pretendendo che gli altri si impegnino altrettanto quasi che ciascuno

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1 Evangelii gaudium 93-972 Papa Francesco Discorso ai rappresentati del V convegno nazionale della Chiesa ita-

liana Firenze 10 novembre 20183 Il capitolo si estende dal paragrafo 35 al 62 della Gaudete et exultate i paragrafi 36-46

ndashin tutto 11ndash sono dedicati allo gnosticismo e i paragrafi 47-61 ndashben 15ndash al pelagianesimo

possa santificarsi da seacute In questo contesto papa Francesco cita in modomolto significativo le parole di santrsquoAgostino il quale spiegava allrsquointerlo-cutore pelagiano che ciascuno si deve impegnare per compiere il bene di cuiegrave capace ma anche per chiedere a Dio di riuscire a compiere quello di cuinon egrave capace4 lasciando cosigrave intendere che nel cammino della santitagrave nonvale il trito detto che ldquovolere egrave potererdquo subito dopo il papa cita una famosaespressione agostiniana che si legge nelle Confessiones ldquoDarsquoquel che co-mandi e comanda ciograve che vuoirdquo proprio quella che come si vedragrave ebbe unruolo di non poco momento nella controversia pelagiana5 Lrsquoessere giustio forse sarebbe meglio il divenire giusti egrave un dono che Dio elargisce al-lrsquouomo per gratia cioegrave per un gesto di benevolenza immeritato e appuntogratuito Papa Francesco spiega che lrsquoaccoglienza di un dono tanto granderichiede come controparte unrsquoadeguata corrispondenza cioegrave lrsquoimpegno avivere da persone consapevoli di essere state salvate in virtugrave di unrsquoiniziativagratuita e amorevole di Dio ma questo egrave sempre un secondo passo una ris-posta a quello che Dio ha fatto per lrsquouomo ldquosolo a partire dal dono di Dioliberamente accolto e umilmente ricevuto possiamo cooperare con i nostrisforzi per lasciarci trasformare sempre di piugraverdquo6 Il ritenere che la salvezzadipenda dallo sforzo umano rende legalisti e severi attenti soprattutto alleformalitagrave che una volta adempiute rassicurano si tratta di una visione ca-ricaturale del cristianesimo che perograve non egrave al giorno drsquooggi infrequenteproprio per questo il papa ribadisce piugrave volte la necessitagrave di guardarsi daquesta pericolosa deviazione

La lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede Placuit Deoche precede di poche settimane la costituzione Gaudete et exultate presentacome costanti dellrsquoimpegno pastorale di papa Francesco la denuncia deidue errori di cui si egrave detto fin qui cioegrave dello gnosticismo e del pelagianesimodi nuovo conio tuttavia si osserva qui che gli estensori del documento disono preoccupati di mettere in chiaro che tra questi errori contemporaneie i loro antenati vi egrave solo una somiglianza che si limita ai tratti piugrave generaliSi deve dunque affermare che il pelagianesimo moderno non egrave identico aquello antico anche percheacute il contesto storico attuale egrave molto diverso da

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 453

4De natura et gratia 4350 Non igitur Deus impossibile iubet sed iubendo admonet et fa-cere quod possis et petere quod non possis ldquoDio non comanda dunque una cosa impossibilema nel comandare ti esorta a fare quello che rientra nelle tue possibilitagrave e a chiedre quelloche non ci rientrardquo

5 Confessiones X2940 Da quod iubes et iube quod vis6 Gaudete et exultate 56

quello del suo lontano predecessore drsquoaltra parte si dice che egrave perenne ilpericolo di fraintendere in senso pelagiano la fede cristiana7 Tenendo benpresente ciograve anche in vista di una successiva sintesi che possa utilmenteaiutare a comprendere la situazione attuale saragrave utile volgersi al pelagia-nesimo antico cercando di comprenderne la storia e le idee fondamentali

Pelagio e la sua dottrina8

Il pelagianesimo prende nome dal monaco Pelagio un asceta nato inun luogo imprecisato delle isole britanniche intorno al 354 e che ricevetteil battesimo a Roma tra il 380 e il 384 Se certo fu uno degli esponenti prin-cipali del movimento di cui egrave eponimo Pelagio non fu lrsquounico accanto a luiinfatti si deve collocare Celestio un avvocato che fu suo discepolo anchese non senza alcune originalitagrave dottrinali che rendono il suo pensiero si-mile ma non identico a quello del maestro9 Sicuramente i sodali di Pela-gio furono abbastanza numerosi e impegnati nella produzione di testi chedovevano servire a far conoscere al pubblico le idee fondamentali di quelmovimento molti di questi sono giunti anonimi e sono stati attribuiti a Pe-lagio da George de Plinval ma di molte di queste attribuzioni si deve du-bitare Tuttavia restano alcune opere di Pelagio che insieme a quelle chesono state restituite in frammenti negli scritti che intendevano confutarlevalgono a dare un quadro abbastanza chiaro del suo sistema di pensieroLe opere superstiti dellrsquoasceta britannico quelle che ancora si possono leg-gere per intero sono tre un importante e ampio Commentario alle letteredi san Paolo edito da Souter10 la lettera Ad Demetriadem11 di cui si diragrave in

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7 Congregazione per la Dottrina della Fede Lettera Placuit Deo ai Vescovi della Chiesacattolica su alcuni aspetti della salvezza cristiana 3

8 Per i dati biografici su Pelagio si vedano G de Plinval Peacutelage Ses eacutecrits sa vie et sareforme Lousanne-Genegraveve 1943 un testo che va comunque letto con circospezione R FEvans Pelagius inquiries and rappresails New York 1968 FG Nuvolone ndash A Solignac vocePeacutelage et peacutelagianisme in Dictionnaire de Spiritualiteacute XII2 Paris 1986 coll 2895-2898 ReesB R Pelagius A reluctant Heretic Woodbridge-Suffolk 1988

9 Per le notizie su Celestio si veda G Caruso ldquoRamusculus Origenisrdquo Lrsquoereditagrave del-lrsquoantropologia origeniana nei pelagiani e in Girolamo Roma 201XXXX

10 Pelagius Expositiones XIII epistularum Pauli (3 voll) ed A SouterCambridge 1922-1931

11 Pelagius Ep ad Demetriadem (PL 30 coll 15-46 PL 33 coll 1099-1120)

seguito e una Professione di fede12 che Pelagio inviograve a papa Innocenzo mache fu ricevuta da papa Zosimo che succedette allrsquoaltro nel marzo del 417Sono perduti invece De natura di cui perograve restano numerosi brani nel Denatura e gratia di Agostino opera che egli compose con il dichiarato intentodi opporsi allrsquoopera di Pelagio13 il Testimoniorum liber di cui riportano al-cune proposizioni il De gestis Pelagii di Agostino e soprattutto il Dialogusadversus Pelagianos di Girolamo14 e il Pro libero arbitrio uno scritto inquattro libri di cui ampi stralci sono restituiti dallrsquoagostiniano De gratiaCristi et de peccato originali vi sono poi i frammenti di alcune lettere anchequesti riportate dai suoi avversari Agostino in testa

In questo contesto saragrave utile prendere come mezzo privilegiato per ac-cedere al pensiero di Pelagio un testo a cui egli stesso aveva assegnato esat-tamente questo compito cioegrave la lettera Ad Demetriadem15 Demetriade erauna ragazza della gens Anicia una delle piugrave illustri famiglie di Roma che persfuggire al clima di incertezza che aveva preceduto e seguito il sacco di Ala-rico del 410 aveva cercato rifugio in Africa dove molti ricchi romani pos-sedevano ville e latifondi Tra la fine del 413 e lrsquoinizio del 414 la fanciullaannunciograve la sua ferma intenzione di rinunciare a sposarsi per consacrarsi aDio nella vita verginale Questo gesto coraggioso suscitograve una vasta eco De-metriade era molto giovane appena quindicenne e inoltre la sua condizionefamiliare la destinava a un matrimonio ben assortito pertanto le persona-litagrave ecclesiali piugrave illustri dellrsquoepoca fecero giungere alla ragazza o alla suafamiglia messaggi di plauso e di ammonimento il vescovo di Roma papaInnocenzo I scrisse un breve biglietto a Giuliana madre della ragazza16 Gi-rolamo rispondendo a una precisa sollecitazione della famiglia della gio-vane consacrata preferigrave rivolgersi direttamente a questrsquoultima17 Agostinoinvece compose una lettera che aveva come destinatarie la madre e la

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 455

12 Pelagius Libellus fidei (PL 48 coll 488-491 PL 45 coll 1716-1718) Si veda inoltreA de Veer Notes complementaires 4 3 in Œuvres de saint Augustine 22 681

13 Si veda FP Rizzo Lrsquoeresia pelagiana in Sicilia in Munera amicitiae Studi di storia ecultura sulla Tarda Antichitagrave offerti a Salvatore Pricoco a cura di R Barcellona ndash T SardellaSoveria Mannelli 2003 379-406 e soprattutto 396-398

14 Si veda in proposito Giuseppe Caruso Il Testimoniorum liber di Pelagio tra Girolamoe Agostino in A Bartolomei Romagnoli U Paoli P Piatti (curr) Hagiologica Studi per Reacute-ginald Greacutegoire Fabriano 2012 I pp 357-373

15 Pelagius Ep ad Demetriadem (PL 30 coll 15-46 PL 33 coll 1099-1120)16 Innocentius Ep 15 (PL 20 coll 518-519)17 Hieronimus Ep 130 6 (CSEL 563 175-201)

nonna della stessa cioegrave Giuliana e Proba18 Lo scritto di Pelagio che si puograveidealmente collocare accanto a quello di Girolamo egrave indirizzato alla gio-vane consacrata e puograve essere interpretato come unrsquoaccorata esortazionealla perseveranza Demetriade che ha fatto la sua scelta di consacrazioneverginale ha in seacute nella sua natura libera la possibilitagrave di restarvi fedele Pe-lagio ha una visione positiva dellrsquouomo forse eccessivamente positiva per-tanto egli esorta la sua destinataria a ritenersi fino in fondo padrona dellasua sorte in quanto stando alla testimonianza della Scrittura Dio ha creatolrsquouomo capace di scelte libere la grandezza e la dignitagrave delle creatureumane ciograve che le rende superiore ai molti animali piugrave grandi e piugrave forti diloro consiste proprio in questa libertagrave19

La Sacra Scrittura afferma che gli uomini e le donne sono stati creatia immagine di Dio (Gen 127) per Pelagio questo indica che essi hannolrsquointelligenza che egrave di molto superiore allrsquoistinto irrazionale degli animaliIn virtugrave della loro intelligenza le persone umane possono compiere dellescelte spontanee e dare cosigrave orientamento alle loro vite con la libertagrave cheDio ha concesso loro al momento della creazione e che resta sempre loroappannaggio in quanto proprio in essa nella libertagrave consiste la grandezzae la dignitagrave dellrsquouomo Certamente il fatto di essere liberi comporta possi-bilitagrave di fare scelte sbagliate e questo rende la condizione dellrsquouomo tra-gica in quanto il suo piugrave grande bene la libertagrave rischia sempre ditrasformarsi nella sua maggior iattura tuttavia per Pelagio la terribile dipossibilitagrave di poter sbagliare egrave ben poca cosa a confronto di quella di poterscegliere liberamente il bene cioegrave di poter aderire alla volontagrave del Creatoresenza nessuna coazione20 Il piugrave grande bene dellrsquoumanitagrave cioegrave di ogni sin-golo uomo egrave dunque la possibilitagrave si optare per il bene o per il male laSacra Scrittura attesta che i santi ne hanno fatto il miglior uso mentre i mal-vagi un uso cattivo ma la capacitagrave di autodeterminarsi resta sempre e co-munque un grande bene se non il piugrave grande tra quelli concessi allrsquouomo21

Del resto la Sacra Scrittura egrave piena di comandamenti e precetti per Pela-gio questa egrave una prova evidente che lrsquouomo egrave libero di metterli in atto sevuole diversamente se si ipotizza che lrsquouomo sia in qualche modo inclinatoa compiere il male a prescindere dalla sua libera scelta si dovrebbe pensare

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18 Augustinus ep 150 (CSEL 44 380-382)19 Pelagius Ad Demetriadem 2 20 Pelagius Ad Demetriadem 3 21 Pelagius Ad Demetriadem 7

che Dio comanda allrsquouomo una santitagrave che questi non puograve mai raggiungeree in tal modo si finirebbe con lrsquoimmaginare in modo assolutamente bla-sfemo un Dio crudele che tormenta la sua creatura chiedendogli lrsquoimpos-sibile e che addirittura lo punisce per non aver evitato un peccato che eglinon puograve in effetti evitare22

Ma se gli uomini a detta di Pelagio possono scegliere di fare il benepercheacute peccano Lo fanno per una scelta libera e personale che puograve essereinfluenzata in negativo dalla tentazione diabolica che per altro si fa tantopiugrave insidiosa e insistente quanto piugrave uno ha fatto progressi sulla via dellasantitagrave in ogni caso il diavolo puograve suggerire di operare il male ma mai ob-bligare23Anche il cattivo esempio offerto da chi agisce male unito alla rei-terazione di un comportamento peccaminoso che facilmente inizianellrsquoinfanzia produce unrsquoabitudine che ha il potere di condizionare e limi-tare il libero arbitrio dellrsquouomo24 in ogni caso a dispetto della piugrave intensatentazione o della piugrave inveterata delle consuetudini lrsquouomo resta sempre li-bero di scegliere il bene o il male Adamo il progenitore con il suo peccatoha dato allrsquouomo un esempio cattivo che perograve non ne ha in nessun modomutato la libertagrave originaria di scegliere sovranamente in ambito moraleCiograve emerge con sufficiente chiarezza quando Pelagio commenta Rom 512 uno dei brani (ma certamente non lrsquounico) che hanno avuto un granderuolo nellrsquoenucleazione della dottrina del peccato originale quello che daAdamo egrave passato ai suoi discendenti per il monco britannico quella colpaantica ha costituito il primo uomo come un esempio e un modello nega-tivo25

Ci si potrebbe chiedere se in una simile visione crsquoegrave ancora bisognodella grazia cioegrave di quella benevolenza con cui Dio si avvicina allrsquouomoper salvarlo Per Pelagio egrave giagrave ldquograziardquo la condizione originaria dellrsquouomocioegrave il fatto che egrave stato creato libero26 con una libertagrave che ogni creatura

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 457

22 Pelagius Ad Demetriadem 1623 Pelagius Ad Demetriadem 2524 Pelagius Ad Demetriadem 8 e 1325 Pelagius In Rom 5 11-12 ldquoPer questo come per un sol uomo il peccato entrograve in que-

sto mondo e con il peccato la morte (Rom 5 12) A causa dellrsquoesempio e del modello (exem-plo vel forma)rdquo

26 Pelagio lo aveva affermato nel suo scritto De natura riportato da Agostino De gestisPelagii 1022 ldquoEbbene in quel libro egli [Pelagio] ha dichiarato apertissimamente laquoQuestoegrave ciograve che io definisco grazia di Dio la possibilitagrave di non peccare che la nostra natura ha rice-vuto nel momento drsquoesser creata essendo stata creata con il libero arbitrioraquo

umana sperimenta a questa si aggiunge poi la legge che insegna allrsquouomocome deve comportarsi per vivere santamente27 La Lettera a Demetriadenon dedica eguale sviluppo a tutti questi temi che sono certo di non pocomomento ma non propriamente adatti a uno scritto ldquodi occasionerdquo tutta-via Pelagio osserva che anche nei pagani per antonomasia lontani da Dioegrave possibile rinvenire qualitagrave che a Dio piacciono quasi a comprovare unavolta di piugrave la bontagrave della natura umana a maggior ragione queste si pos-sono e si devono ritrovare nei cristiani la vita di questi infatti egrave stata ldquomi-glioratardquo da Cristo che inoltre li aiuta con la grazia divina per Pelagio ciogravesignifica che essi hanno ricevuto attraverso il battesimo il perdono dei pec-cati e dalla legge biblica noncheacute dallrsquoesempio di Cristo stesso indicazionichiare e precise su come vivere santamente28

La risposta di Agostino

Il primo ldquoscontrordquo tra Pelagio e Agostino avvenne mentre il primo sitrovava a Roma e il secondo in Africa avvenne dunque attraverso la me-diazione di un testo scritto e precisamente delle celebri Confessiones ago-stiniane29 NellrsquoUrbe in un anno che non si riesce a precisare ma che devecollocarsi comunque intorno al 405 un vescovo aveva ricordato le paroleche con unrsquoaccorata preghiera Agostino rivolge a Dio nel decimo libro(quelle stesse che come si vide poco sopra anche papa Francesco ha ricor-dato in Gaudete et exultate 49) ldquoDarsquo ciograve che comandi e comanda ciograve chevuoirdquo 30 una preghiera che Pelagio come si egrave giagrave visto non poteva certo ap-prezzare In seguito i due si incontrarono in Africa dove Pelagio si recograve in-torno al 409 Agostino lo conosceva per fama gli avevano parlato di luitanto bene come di un monaco dedito a un rigido ascetismo ma anche

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27 Valga a titolo esemplificativo quanto Agostino attento lettore degli scritti di Pela-gio scrive nel De gratia Christi et de peccato originali 133 ldquo[Pelagio] fa consistere la graziadi Dio e il suo aiuto che ci aiuta a non peccare o nella natura e nel libero arbitrio o nella leggee nella dottrina nel senso cioegrave che lrsquoaiuto di Dio allrsquouomo percheacute laquostia lontano dal male e fac-cia il beneraquo si deve credere che consista nel fatto che Dio rivela e indica allrsquouomo ciograve chedeve farerdquo

28 Pelagius Ad Demetriadem 3 e 829 Queste notizie sono riferite dallo stesso Ipponate Augustinus De dono perseveran-

tiae 20 5330 Augustinus Confessiones 102940

tanto male a motivo degli errori che gli venivano addebitati Proprio in quelfrangente Agostini ebbe modo di incontrare Pelagio non a Ippona bensigrave aCartagine dove il presule era indaffaratissimo a preparare la conferenzache segno la vittoria dei cattolici sui donatisti quella che si svolse agli inizidi giugno del 41131 Non vi furono altri contatti se non un biglietto di salutoda parte del monaco al quale il vescovo rispose con lrsquo Epistula 146 nientepiugrave che un breve biglietto di circostanza poco dopo infatti Pelagio si af-frettograve a partire per la Terra Santa32 Ma il suo allontanamento non fermograve ladiffusione della dottrina che da lui prende il nome questa iniziograve a propa-garsi a opera di quelli che sono spesso considerati suoi discepoli tra i qualisi deve annoverare Celestio Questi era un avvocato di buona famiglia eglicome si egrave giagrave anticipato non deve essere considerato semplicemente un se-guace di Pelagio ma piuttosto un pensatore le cui posizione coincidono inbuona parte con quelle del monaco anche se non del tutto33 Queste pre-messe servono a introdurre i testi da cui si prenderanno le mosse per illu-strare la risposta di Agostino alle sollecitazioni della riflessione pelagiana

Tra il 414 e il 415 Ilario un laico di Siracusa indirizza ad Agostino unalettera in cui chiede chiarimenti su alcune idee discutibili che si stanno dif-fondendo in quel momento tra i cristiani della sua cittagrave34 I punti contro-versi sono cinque questi cristiani ritengono che lrsquouomo puograve essere senza

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 459

31 Per gli atti di questa importantissima conferenza Actes de de Carthage cur S Lan-cel SCh 114 Cerf Paris 1972 per una sorta di sommario degli stessi Augustinus Breviculuscollationis cum Donatistas CCL 149 259-306 Il donatismo egrave un movimento estremamenterigorista che caratterizzograve la vita della Chiesa africana dallrsquoindomani della persecuzione diDiocleziano fino alla fine del cristianesimo nord africano Per i donatisti la vera e unica Chiesaegrave quella nei cui membri non poteva trovarsi in alcun modo il peccato cioegrave una chiesa di santie di certo non puograve essere tale quella i cui ministri durante la persecuzione ma anche doposono scesi a compromesso con il potere imperiale Agostino si oppose con vigore a queste po-sizioni affermando che comprende santi e peccatori ed egrave impossibile distinguere gli uni daglialtri fincheacute perdura il cammino della storia la Chiesa fatta solo di santi ci saragrave nella Gerusa-lemme celeste

32 Queste notizie si traggono da Augustinus De gestiis Pelagii 2246 e 2651 ss33 Il rapporto tra il pensiero di Pelagio e quello di Celestio va valutato con cura te-

nendo presente che i loro avversari ndash e tra questi Agostino ndash avevano tutto lrsquointeresse a di-mostrare la stretta connessione e addirittura la filiazione degli errori del secondo da quellidel primo percheacute ciograve avrebbe avuto come immediata ricaduta la possibilitagrave di estendere al-lrsquouno le condanne dellrsquoaltro

34 Si tratta dellrsquoEpistula 156 dellersquoepistolario di Agostino nella sua risposta il vescovosaluta Ilario chiamandolo ldquodiletto figliordquo questo induce a ritenere che fosse un laico

peccato e in stretta connessione con lrsquoassunto precedente che egli puograve os-servare con tutta facilitagrave i comandamenti di Dio che un bambino non bat-tezzato anche se muore prematuramente non potragrave perdersi percheacute egrave senzapeccato che la rinuncia ai beni terreni egrave necessaria per poter entrare nelregno dei cieli che non si deve giurare mai e che la Chiesa senza macchia neacuteruga di cui si parla nella Scrittura (Ef 527) egrave quella storica piuttosto chequella escatologica (su questo alcuni chiedono lumi altri dice Ilario riten-gono che sia effettivamente cosigrave) Tralasciando la terza e la quarta questionequella sulla rinuncia alle ricchezze che sembra caratterizzare la forte colori-tura encratita del pelagianesimo siciliano35 e sul divieto di giurare con tuttaprobabilitagrave derivato da una lettura rigorosa di Mt 534 (che perograve non sembraessere tipica dei pelagiani) sono di particolare interesse per il tema che quisi affronta le prime due e lrsquoultima Illustrando il pensiero di Pelagio si egrave messoin evidenza che lrsquouomo egrave libero da questa libertagrave che puograve essere solo estrin-secamente condizionata da un cattivo esempio deriva la possibilitagrave di essereimmuni da ogni peccato e quella in ultima analisi connessa di osservare iprecetti di Dio senza bisogno di particolare sforzo se lo si vuole davvero Ilsecondo quesito riguarda la sorte dei bambini morti senza battesimo e si con-nette al tema delle conseguenze del peccato di Adamo che nel pensiero pe-lagiano lo si egrave visto non aveva avuto altra conseguenza che quella di offrireun cattivo esempio Lrsquoultimo quesito quello relativo allrsquointerpretazione diEph 5 27 deve essere inteso almeno per quanto riguarda lrsquoidea di quelli cheritenevano possibile che la Chiesa priva di peccato sia quella dellrsquoesperienzaquotidiana egrave del tutto coerente con le due proposizioni testeacute esaminate selrsquouomo puograve davvero evitare tutti i peccati in quanto nasce libero da ogni pec-cato ovviamente dai personali ma anche da quello ereditato una chiesa fattadi santi sarebbe storicamente possibile (anche se si potrebbe osservare dallapossibilitagrave non consegue immediatamente la realizzazione)

Agostino risponde alla missiva di Ilario con una lettera lrsquoEpistula 157per chiarificare la retta dottrina a vantaggio di Ilario e dei cristiani di Sira-cusa che erano stati turbati da una predicazione in cui afferma di ricono-scere gli errori di Celestio36 Varragrave la pena di analizzare un porsquo piugrave indettaglio questa lettera in quanto essa offre una buona sintesi degli argo-

460 G CARUSO

35 In effetti due scritti di ambito siciliano cioegrave il De divitiis (PLS 1 coll 1380-1418) e il Decastitate (PLS 1 coll 1464-1505) mettono in evidenza la stretta connessione che si era stabilitasullrsquoisola tra il pelagianesimo e una visione della vita cristiana rigorosamente ascetica

36 Augustinus ep 157322

menti fondamentali con cui il vescovo di Ippona contrastava la suadente epericolosa dottrina pelagiana

LrsquoIpponate nel dare replica alla prima delle sollecitazioni propostegli daIlario quella relativa alla possibilitagrave per lrsquouomo di essere senza peccato ri-sponde che a suo dire non egrave possibile A sostegno del suo punto di vista egli citala Scrittura che in molti brani lascia intendere che ogni singolo uomo egrave pec-catore e che il ritenersi senza peccato egrave espressione di una superbia bugiardaTra i diversi citati dal vescovo si menziona qui la petizione dellrsquoorazione do-menicale con cui si chiede la remissione dei debiti cioegrave il perdono dei peccati(Mt 612) Cristo stesso ha insegnato a rivolgersi a Dio con queste parole eAgostino spiega che se avesse previsto la possibilitagrave che tra i suoi seguaci ci sa-rebbe stato qualcuno capace di evitare ogni peccato (cosa del tutto improba-bile a parer di Agostino in quanto non si diede nemmeno per gli Apostoli) ilSalvatore avrebbe certamente insegnato una preghiera diversa evidentementeuna in cui non egrave necessario chiedere perdono37Agostino con tutta probabi-litagrave per una preoccupazione pastorale si affretta ad aggiungere che se egrave im-possibile evitare il peccato non bisogna certo per questo abbandonarvisi delresto non tutti i peccati sono uguali lrsquouomo non potragrave certo evitare di com-mettere peccati piccoli e quotidiani per i quali dovragrave implorare il perdonotuttavia potragrave astenersi da colpe gravi con lrsquoaiuto della grazia di Dio38

Ma che cosa egrave in effetti la grazia Per spiegarlo saragrave utile fare ricorsoal De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum Agostinocompose questo trattato il primo tra quelli connessi alla controversia pe-lagiana tra il 411 e il 412 cioegrave due anni prima della lettera a Ilario che si staillustrando Qui egli spiega che la grazia egrave lrsquoaiuto che Dio presta allrsquouomoal suo libero arbitrio percheacute comprenda ciograve che deve fare e riesca effetti-vamente a farlo39 Gli uomini peccano a motivo di due vitia cioegrave di due di-fetti che sono tragiche conseguenze del peccato originale Il primo egravelrsquoignoranza per cui lrsquouomo non sa che cosa sia meglio fare e lrsquoaltro lrsquoinde-bolimento della volontagrave che non ha la forza di impegnarsi a sufficienza perottenere il bene conosciuto in quanto trova sgradevole questo sforzo Percontrastare sia lrsquoignoranza che la debolezza Dio con la sua grazia cioegrave perun gesto di generositagrave non dovuta viene in soccorso dellrsquoinsufficienza dellacreatura umana per fargli conoscere quello che non conosceva ma anche

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 461

37 Augustinus ep 15712 38 Augustinus ep 1571339 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 6 7

per dargli una sorta di diletto nel fare il bene40 sorretto dalla grazia lrsquouomopuograve davvero iniziare e compiere una buona azione cosa che gli riuscirebbealtrimenti impossibile41 I due vitia di cui si disse sopra come gli altri limitiumani sono il frutto amaro della colpa dei protoplasti la situazione origi-nario in cui Dio aveva posto gli uomini allrsquoinizio era caratterizzata da unarelazione di profonda amicizia tra il Creatore e le creature a cui faceva se-guito lrsquoarmonia interiore dellrsquouomo stesso Il peccato originale cioegrave lrsquoirra-zionale disobbedienza della creatura a Dio causograve un sovvertimentonellrsquoordine impresso al cosmo per cui lrsquouomo sperimenta di non essere piugravepienamente padrone di seacute stesso ma quasi come sottomesso a desideri checontrastano e finiscono con il dominare la sua volontagrave42

Tornando alla lettera a Ilario si deve notare che Agostino arriva a con-cedere sia pure ipoteticamente che possa esserci qualcuno senza peccatooltre a Cristo stesso ma in ogni caso questa condizione non deve essere ri-tenuta effetto del libero arbitrio quasi che questo fosse di per seacute capace dicompiere tutti i comandamenti ma egrave piuttosto dovuta alla grazia di Dio eai doni dello Spirito Santo infatti il compimento della legge egrave lrsquoamore malrsquoamore come si legge in Rom 55 viene diffuso nel cuore dellrsquouomo dalloSpirito Santo che egrave stato dato agli uomini43 Per Agostino quindi lo Spi-rito riversato nellrsquouomo con un dono gratuito suscita un amore che mettein condizione di compiere la legge chi ne sarebbe di per seacute incapace egrave questoil dono che Dio offre al libero arbitrio dellrsquouomo e che si ottiene come ag-giunge poco dopo impegnandosi a pregare e ad agire rettamente sempreperograve con un atteggiamento umile caratteristico di chi non presume delleproprie forze Ancora una volta Agostino ricorre alla Sacra Scrittura perdare fondamento alle sue affermazioni e ancora una volta cita lrsquoorazionedomenicale precisamente la petizione con cui si chiede di non essere in-dotti in tentazione (Mt 613) Agostino osserva che non ci sarebbe bisognodi chiedere lrsquoausilio di Dio se lrsquouomo fosse capace con le sue sole forze difuggire la tentazione invece si prega Dio ogni giorno percheacute non abban-doni la sua creatura nella consapevolezza che se il Creatore abbandonassela sua creatura questa immancabilmente soccomberebbe alla tentazione44

462 G CARUSO

40Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 17 2641 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 17 2742 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 22 3643 Augustinus ep 1572444 Augustinus ep 15725 Vale la pena di osservare che Agostino spiega le parole del

Padre nostro in una forma identica a quella proposta nella nuova versione della Bibbia pub-

Per i pelagiani il fatto stesso che Dio abbia dato una legge chiedendoche questa sia osservata egrave prova evidente che ciograve egrave efettivamente possibileAgostino perograve cambia il senso stesso del dono della legge che vale invecea rendere lrsquouomo consapevole del suo limite e della necessitagrave di essere aiu-tato dalla grazia di Cristo al punto che il non adempiere la legge egrave menograve che lrsquoinsuperbirsi ritenendosene perfetti esecutori solo a motivo delleproprie forze45 Chi rifiuta lrsquoaiuto della grazia egrave come un malato che si ri-tiene sano e non capisce di aver bisogno dellrsquoaiuto del medico tale egrave lrsquouomoche per un moto di orgoglio non invoca Dio per essere messo in grado diattuare i precetti della legge46 Un versetto biblico quello in cui il salmistainvoca Dio percheacute lo guidi in modo da non essere schiavo dellrsquoiniquitagrave egrave ap-plicato da Agostino alla libertagrave umana proprio questa egrave assoggettata almale e deve pregare Dio per ottenere la liberazione cioegrave la capacitagrave di com-piere effettivamente quanto la Legge prescrive47 A esemplificazione diquanto detto Agostino riporta il precetto di astenersi dai desideri malvagipiugrave volte ricordato nella Scrittura (Ex 2017 Rom 77) dove si prescriveper esprimerlo in termini positivi la continenza In effetti egrave molto difficilenon provare desideri anche percheacute lrsquoamore che ciascuno prova sembraorientarlo in modo irresistibile verso lrsquooggetto amato anche se cattivo SoloDio puograve donare la libertagrave dal cattivo desiderio Egli che attraverso la Leggecomanda la continenza la concede attraverso la grazia cioegrave per sua bene-volenza a quanti la chiedono48 Il fatto che per compiere il bene lrsquouomodebba chiedere lrsquoaiuto di Dio non significa che il suo libero arbitrio vengaannullato anzi per Agostino egrave vero esattamente il contrario il libero arbi-trio sussiste e proprio per questo deve essere aiutato In effetti dalla letturadi questa lettera emerge una significativa diversitagrave tra la definizione pela-

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 463

blicata nel 2008 dalla Conferenza Episcopale Italiana ldquonon abbandonarci alla tentazionerdquoQuesta traduzione non egrave stata ancora recepita nel testo del messale che risale 1 1983 di ciogravesi egrave rammaricato papa Francesco che in unrsquointervista televisiva trasmessa da Tv 2000 il 6 di-cembre 2017 facendo riferimento alla classica traduzione ldquoNon ci indurre in tentazionerdquo haosservato ldquoNon egrave una buona traduzione Anche i francesi hanno cambiato il testo con una tra-duzione che dice ldquonon lasciarmi cadere nella tentazionerdquo sono io a cadere non egrave lui che mibutta nella tentazione per poi vedere come sono caduto un padre non fa questo un padreaiuta ad alzarsi subitordquo La traduzione francese alla quale si fa riferimento recita ldquoNe nouslaisse pas entrer en tentationrdquo cioegrave ldquonon lasciare che entriamo in tentazionerdquo

45 Augustinus ep 1572646 Augustinus ep 1572747 Augustinus ep 1572848 Augustinus ep 15729

giana e quella agostiniana di libero arbitrio la prima vede in questa prero-gativa dellrsquouomo la capacitagrave di volere liberamente e di poter realizzarequello che si vuole49 la seconda invece solo di volere ma non di realizzarei pii desideri senza prima aver chiesto e ottenuto lrsquoaiuto di Dio50

Il secondo dei quesiti proposti da Ilario tocca un tema centrale dellapolemica tra i pelagiani e Agostino centrale e difficile se si vuole esseresinceri Per Pelagio lo si egrave visto ogni persona umana nasce libera in unacondizione di equidistanza dal male e dal bene saranno poi le sue liberescelte a orientarlo dallrsquouna o dallrsquoaltra parte Si deve pertanto escludere chela colpa di Adamo possa aver avuto sulla condizione morale dei suoi di-scendenti se non quella di aver offerto un pessimo esempio pertanto i bam-bini che muoiono in fasce prima di aver ricevuto il battesimo ma ancheprima di aver posto qualunque opzione morale sono destinati al paradisoin quanto privi di ogni colpa Agostino per spiegare lrsquoerrore dei pelagiani siserviragrave soprattutto del capitolo 5 della Lettera ai Romani51 opportunamenteintrecciato con altri brani paolini Egli prende le mosse da Rom 51216 edallrsquointerferenza dei due versetti deduce che il peccato di Adamo ha com-portato un giudizio di condanna per tutti gli uomini che da quello discen-dono la grazia di Cristo invece egrave intervenuta a risanare non solo quelpeccato ma anche tutti quelli che gli uomini hanno aggiunto al primo diloro iniziativa I lattanti non sono gravati da questi ultimi ma non sono perquesto esenti dal primo e pertanto hanno bisogno di essere rigenerati dalbattesimo52 Come da Adamo deriva a tutti la generazione carnale allaquale egrave connessa una sorta di partecipazione alla colpa di Adamo cosigrave daCristo deriva a tutti i salvati la rigenerazione spirituale53 Tanto egrave necessa-

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49 Questo emergeva chiaramente dal De natura di Pelagio le cui argomentazioni sonoriportate nel De gratia Christi et de peccato originali di Agostino

50 Augustinus ep 15721051 E questo non per caso in effetti la lettera di Paolo ai Romani saragrave di grande mo-

mento nella controversia pelagiana come lo era stata nella controversia conto gli gnostici (ese nrsquoera servito ampiamente Origene) e lo saragrave ancora nei difficili tempi della riforma lute-rana non si puograve che consentire con quanto ha scritto mettendosi sulla scia di molti altri PAlthaus La lettera ai Romani Brescia 1970 p 14 ldquoNessunrsquoaltra lettera di Paolo e di tutto ilNuovo Testamento ha avuto e ha tanta importanza per la chiesa come la lettera ai RomanihellipLe piugrave grandi ore della storia dello spirito cristiano sono anche le ore della lettera ai Ro-manirdquo

52 Augustinus ep 15731153 Augustinus ep 157312-13

ria lrsquoincarnazione di Cristo per la salvezza che anche i giusti del Primo Te-stamento furono salvati solo per la fede in quel mistero che i cristiani sannoessersi giagrave realizzato54 in quanto la Legge ndashsia quella impressa nel cuoredellrsquouomo cioegrave la legge naturale che quella data sul monte Sinaindash ha comeunico effetto quello di mettere in evidenza e addirittura aumentare la colpain quelli che la trascurano oppure che presumendo nelle proprio forze nonchiedono lrsquoaiuto di Dio per adempierla55 Si deve osservare che questo ap-profondimento sulla legge che viene introdotto a commento di Rom 520in qualche modo riporta la trattazione a quanto si era precedentementedetto riguardo alla pretesa pelagiana che la legge fosse facile da osservarein quel contesto Agostino perograve aveva evitato con cura ogni riferimento aRom 5 che evidentemente si proponeva di trattare in seguito cioegrave qui nelcontesto della seconda questione posta da Ilario

Una nuovo snodo della riflessione di Agostino ispirato da Rom 514ha come tema la morte Agostino sembra trattare della morte ldquoeternardquo cioegravedella condizione morale di alienazione da Dio ma in stretta connessionecon la morte temporale Questrsquoultima che egrave conseguenza del peccato diAdamo si accanisce anche contro quelli che come i lattanti sono incapacidi fare qualunque gesto per meritarla evidentemente si puograve concluderepartecipano allo stesso modo della morte eterna Cristo perograve ha il potere diliberare da entrambe dalla morte eterna immediatamente e nella condi-zione escatologica anche dalla morte temporale56 Per Agostino che in que-sto egrave confortato dalla lettura di Paolo la colpa di Adamo ha avuto nefasteconseguenze per lrsquoumanitagrave tuttavia queste sono di gran lunga superate dalbeneficio arrecato da Cristo a quanti vengono salvati per i quali crsquoegrave la li-berazione da ogni colpa ereditata e commessa e un destino di eternitagravebeata Adamo e Cristo sono rispettivamente gli artefici della condizionemortale e della redenzione dellrsquoumanitagrave non sono pertanto solo due figureesemplari sia pure di segno opposto Agostino osserva che se lrsquoApostolodelle genti avesse voluto proporre degli esempi avrebbe potuto fare riferi-mento al diavolo che ben prima di Adamo si ribellograve a Dio e ad Abele cheprima di Cristo fu giusto e innocente57

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 465

54 Augustinus ep 15731455 Augustinus ep 157315-1856 Augustinus ep 15731957 Augustinus ep 157320

Riguardo al quinto e ultimo quesito Agostino risponde brevissima-mente (per altro premettendo questa trattazione a quella altrettanto brevedel quesito sul giuramento il quarto di Ilario) che fino al sopraggiungeredellrsquoera escatologica la Chiesa porteragrave nel suo grembo buoni e cattivi comea dire che una chiesa fatta solo di santi non egrave possibile in questo mondo58

Agostino non spiega i motivi della sua affermazione che richiama allamente temi tipici della controversia con i donatisti fautori di una chiesacomposta esclusivamente da santi e dalla quale dovevano essere inesora-bilmente banditi i peccatori ma in effetti si possono comprendere daquanto ha detto giagrave prima e di cui si egrave fatto qui menzione nemmeno i santisono immuni da peccati almeno da quelli lievi e quotidiani e lrsquoipotesi chevi possa essere oltre a Cristo stesso qualcuno immune da peccato (ma sem-pre per un dono di grazia e non certo per merito personale) egrave concessa daAgostino in via del tutto ipotetica in ogni caso la Chiesa storica sarebbecomposta non solo da questi ma anche da quelli che santi lo sono poco oper nulla

Osservazioni conclusive

Non egrave possibile rinvenire a livello dottrinale un punto di contatto trail pelagianesimo antico e quello odierno quelli che si possono chiamareoggi neopelagiani non si riconoscerebbero nel pensiero di Pelagio e Cele-stio anzi con tutta probabilitagrave ne metterebbero in evidenza le carenze pe-scando a piene mani dai decreti del Concilio di Trento e dal Catechismodella Chiesa Cattolica Ma esiste anche un altro livello che invece si ponecome terreno comune dellrsquoerrore antico e del nuovo ed egrave specificatamentequello della percezione di seacute Il pelagiano antico che era spesso un cristianoseriamente impegnato nellrsquoesercizio di pratiche ascetiche riteneva di es-sere a pieno titolo un erede degli eroi del passato come quelli avevano sba-ragliato gli eserciti nemici cosigrave lui aveva vinto con il suo impegno e le sueforze ogni appetito peccaminoso Le famiglie aristocratiche dellrsquoimperoerano spesso anche se non esclusivamente le destinatarie della predica-zione pelagiana e questo non deve sorprendere la condizione nobiliareche traeva origine da un antenato illustre per res gestae comportava lrsquoob-bligo sociale di distinguersi sempre e comunque per lrsquoattitudine allrsquoeroi-

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58 Augustinus ep 157440

smo anche nella vita cristiana Inoltre la gloria militare ma anche quella ci-vile del saggio amministratore dello stato viene ammirata da tutti allostesso modo Pelagio e i suoi inculcano nel loro uditorio lrsquoidea che egrave quantomai opportuna lasciare che la propria santitagrave risulti patente alle moltitu-dini e cosigrave facendo non mortificano ma addirittura sollecitano quella sortadi autocompiacimento che deriva dal ritenersi migliori degli altri e ciograve ov-viamente per proprio merito proprio contro questo atteggiamento pren-deva posizione Agostino quando ricordava lrsquoinsufficienza della volontagravedellrsquouomo e la necessitagrave dellrsquoaiuto di Dio anche percheacute la Chiesa fincheacuteessa vive nel mondo saragrave composta da buoni e malvagi e persisteragrave sempree per ognuno la possibilitagrave di passare da un gruppo allrsquoaltro e pertanto nes-suno potragrave mai presumere di essere immune da tentazioni e peccati59 Sem-bra che proprio lrsquoautocompiacimento per la propria virtugrave accomuni ipelagiani del passato che lo ritenevano un valido incentivo allrsquoimpegno mo-rale e quelli del presente Questi ultimi saranno certamente prontissimi afare pubblica professione di umiltagrave a riconoscersi peccatori e magari i peg-giori tra i peccatori ma basteragrave a smascherarli la severitagrave con cui giudicanoil prossimo senza nessuna empatia per chi sbaglia per debolezza o percheacutevittima di troppi condizionamenti e addirittura la frequenza con cui rivol-gono al magistero o ad alcuni settori della compagine ecclesiale il rimpro-vero di eccedere nel far memoria della misericordia di Dio (lo chiamano ndashhorribile auditu ndash ldquobuonismordquo) a detrimento della sua giustizia evidente-mente costoro non si ritengono bisognosi di misericordia e tradiscono cosigraveil loro sentire effettivamente pelagiano

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 467

59 Le idee qui espresse sono ben trattate da J-M Salamito Les virtuoses et la multitudeAspects sociaux de la controverse entre Augustin et les peacutelagiens Grenoble 2005 un saggio cheattraverso gli strumenti della sociologia religiosa messi a punto e magistralmente usati daMax Weber nellrsquoindagine sul rapporto tra etica protestante e sviluppo capitalistico indaga leconnessioni e le consonanze tra lrsquoetica pelagiana e lrsquoethos aristocratico

Ecclesiam suam (1964-2014) Para un justiprecio de Pablo VI el Papa ldquotransfiguradordquo (final)

SANTIAGO DIacuteEZ BARROSO

RESUMEN Esta es la quinta y uacuteltima entrega sobre la transfiguracioacuten de un papaPablo VI clarividente dialogante ecumeacutenico eclesial entrantildeable compro-metido bueno timonel del Concilio Vaticano II que promulgoacute una carta en-ciacuteclica programaacutetica Ecclesiam suam al comienzo de su pontificado que habiacuteade ser acicate para dicho Concilio y fuente de inspiracioacuten para la Iglesia pos-conciliar Aquiacute trato de puntualizar en queacute consistioacute su transfiguracioacuten unapersistente configuracioacuten con Cristo por el mundo desde el evangelio y la tra-dicioacuten una existencia vivida y actuada como laudis canticum logikeacute latreia li-bacioacuten de suave olor llevada hasta el amor extremo de una fidelidad sinfisuras a Susu Iglesia

PALABRAS CLAVE Pablo VI Iglesia transfiguracioacuten testamento muerte alegriacutealuz gloria testimonio Mariacutea santos

SUMMARY This is the fifth and final instalment on the transfiguration of a Pope PaulVI clairvoyant dialoguing ecumenical ecclesial endearing committed goodhelmsman of the Second Vatican Council which promulgated a programmaticencyclical letter Ecclesiam suam at the beginning of his pontificate which wasto be an incentive for that Council and a source of inspiration for the post-con-ciliar Church Here I try to point out what his transfiguration consisted of a per-sistent configuration with Christ for the world from the gospel and tradition alife lived and acted like laudis canticum logikeacute latreia libation of a soft smellcarried to the extreme love of a seamless fidelity to His his Church

KEYWORDS Paul VI Church transfiguration testament death joy light glory tes-timony Mary saints

Est Ag 53 (2018) 469-536

Presentacioacuten iquestPor queacute lsquotransfiguradorsquo

Ya es hora de echar el cierre a estas reflexiones en torno a la vida trans-figurada de Pablo VI que hemos estado pergentildeando con motivo de la ce-lebracioacuten del cincuenta aniversario de la publicacioacuten de su primeraenciacuteclica Ecclesiam suam (681964)1 Soy consciente de que ha sido y va aseguir siendo muy prolija la insistencia en que la transfiguracioacuten en PabloVI no fue jamaacutes anecdoacutetica ornamental o coyuntural ndashmera coincidenciade fechas2ndash sino estructural y escatoloacutegica3 Para miacute no hay duda de que lasuya ha sido desde siempre4 una existencia itinerantemente transfigurada5una libacioacuten ldquologikeacute latreiardquo6 un culto espiritual (Rom 121) un ldquolaudiscanticumrdquo un proceso de persistente y sistemaacutetica remodelacioacuten confor-macioacuten de profunda miacutemesis y asimilacioacuten una realidad metaforizada7 en-

470 S DIacuteEZ BARROSO

1 Las exigencias editoriales de la revista en que han ido apareciendo han dilatado tantolas sucesivas entregas que han convertido casi en anacroacutenico el tiacutetulo general bajo el cual sehan presentado Con todo quede claro mi agradecimiento a la Revista Estudio Agustinianoque las ha hecho posibles asiacute como a los que se ocupan de su confeccioacuten por las facilidadesy aacutenimos que me han proporcionado en este itinerario no exento de dificultades pero con so-breabundantes satisfacciones Me ha valido la pena

2 Recuerdo que la publicacioacuten de Ecclesiam suam tuvo lugar el 6 de agosto de 1964 yque Pablo VI fallecioacute el 6 de agosto de1978 ambas fechas coincidiendo con la fiesta de laTransfiguracioacuten del Sentildeor Sin olvidar que el 6 de agosto de 1945 el ser humano mostroacute enHiroshima una cuota inaudita de su poder aniquilador de su ataacutevica maldad Signo y con-trasigno Cielo e infierno Apoteosis y caos

3 Pero creo que era necesario insistir como contrapeso a una escasa presencia de estepunto de vista en los trabajos consultados

4 Eso al menos pienso y he procurado apoyar documentalmente5 Tal es la condicioacuten de la propia Iglesia en su conjunto y de cada uno de sus miembros

en particular como sentildeala H de Lubac tan admirado por Pablo VI (LUBAC H de Medita-cioacuten sobre la Iglesia Descleacutee de Brouwer Bilbao 1966 61-74) y recoge el Vaticano IIldquoQuando enim Christus apparebit et gloriosa mortuorum resurrectio erit claritas Dei illu-minabit coelestem Civitatem et eius lucerna erit Agnusrdquo (Ap 2123) (Lumen gentium 51)

6 BENEDICTO XVI ldquoHa llegado el tiempo del verdadero cultordquo en Audiencia 7 de enero2009)

7 En su acepcioacuten maacutes genuina la metaacutefora no se reduce a ser una figura retoacuterica de es-tilo tiene alcance ontoloacutegico porque remite a la creacioacuten de una nueva realidad en cuantoconsiste en un desplazamiento de sentido de ser La metaacutefora como sentildeala P Ricoeur esalgo vivo creador de realidades (RICOEUR P La meacutetaphore vive Seuil Paris 1975 238-242)En este sentido Pablo VI es profundamente metafoacuterico y paraboacutelico por ser transfigurado ytransfigurador

titativamente transformada y transformadora vivida en actitud oacutentica-mente obediencial8 como barro que se abandona a merced del torno polvohumilde grano de trigo trabajado como Jesuacutes9 con urgencias y anhelo zo-zobra y esperanza porque sin solucioacuten de continuidad en trance de alum-bramiento (Jn 1621) Como lo fue la configuracioacuten de Cristo y la de Pabloen Eacutel (Gal 2 20 I Cor 111) como lo ha de ser la de todo buen cristianosiempre en proceso de formacioacuten continua de mimesis (Ef 51) ldquoEn losevangelios estaacute situada en un momento decisivo (hellip) Este contexto da a laescena su significado en la vida de Cristo y su fecundidad en la vida del cris-tianordquo10 La Transfiguracioacuten ldquorevela la persona de Jesuacutes (hellip) anticipa y pre-figura el acontecimiento pascual (hellip) estaacute destinada a sostener a losdisciacutepulos en su participacioacuten en el misterio de la cruz (hellip) Los cristianos(hellip) son llamados ya acaacute en la tierra a transfigurarse cada vez maacutes por la ac-cioacuten del Sentildeor (2Cor 318)rdquo11

En una palabra Transfiguracioacuten para gloria de Dios Padre que el Hijomuestra en todo su esplendor y el Espiacuteritu Santo participa engendrando yagraciando a toda la creacioacuten Por tanto al subrayar la transfiguracioacuten enPablo VI lo que hacemos es mostrar un modelo de formacioacuten cristiana aimitar como hace Pablo con los corintios La estela de este papa cuya ca-nonizacioacuten es inminente puede servirnos de patroacuten y bruacutejula en unos tiem-pos que como eacutel certeramente diagnosticoacute abundan en maestros y carecende verdaderos testigos

En las entregas anteriores de este artiacuteculo he presentado la transfigu-racioacuten vivida y actuada por Pablo VI en las muacuteltiples reformas de siacute mismoy de la Iglesia que empendioacute En esta Parte final me voy a fijar en las alu-siones expliacutecitas que hizo a ella teniendo Ecclesiam suam naturalmentecomo punto de encaje aunque no uacutenicamente Es elocuente a este respectola valoracioacuten que hace Francisco del coacutemo Pablo VI considera necesaria latrans-formacioacuten re-formacioacuten en la Iglesia ldquoRecordemos este memorabletexto que no ha perdido su fuerza interpelante lsquola Iglesia debe profundizaren la conciencia de siacute mismahellip un anhelo generoso casi impaciente de re-

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8 RAHNER K Diccionario teoloacutegico Herder Barcelona 5729 BENEDICTO XVI ldquoEl martiriordquo en Audiencia general 11 de agosto de 201010 SURGY P en LEacuteON-DUFOUR X Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona

1967 80511 Ibid 806 Ver Mat 171-8 Mc 92-8 Lc 928-36 Hablan de transfiguracioacuten como trans-

formacioacuten (metamorphosis) Tambieacuten Flp 26-7

novacioacuten es decir de enmienda de los defectos denunciados y refleja laconciencia a modo de examen interior frente al espejo del modelo queCristo nos dejoacute de siacutersquo (Ecclesiam suam10-12)rdquo12

14 TRANSFIGURADO COacuteMO

Concretando iquestqueacute hay de la lsquotransfiguracioacutenrsquo de Pablo VI Estoy fir-memente convencido de que no es hacerle justicia circunscribirlo a la nochede su fallecimiento13 Esa noche tambieacuten Pablo VI irradia gloria lo atesti-guan quienes presenciaron el traacutensito de quien se consume consumandoun ascensodescenso porque ambas cosas es Noche que es oscura perocomo la de Juan de la Cruz ldquoen par de los levantes de la aurorardquo y sobretodo como la noche santa candente de la Pascua Por tanto no brilla comoun relumbre efiacutemero y superficial sino como el resultado de una auteacutenticametamorfosis14 de una lsquoconfiguracioacuten transfigurantersquo por la que transpa-rece la presencia que siempre le habitoacute15 Como muy bien sentildeala H deLubac al final en la parusiacutea no aparece ldquootrardquo realidad sino que se expli-cita en plenitud y verdad lo que ha estado oculto bajo el velo de la carneldquoTodo cuanto en la Iglesia pertenece al orden sacramental adaptado anuestra condicioacuten temporal estaacute destinado a desaparecer ante la realidaddefinitiva de la cual este orden es el signo eficaz Pero esto no hay que en-tenderlo como una realidad que desaparece ante otra sino que precisa-mente seraacute la manifestacioacuten de su lsquoverdadrsquo Seraacute su epifaniacutea gloriosa y superfeccioacuten definitivardquo 16 A este respecto son muy interesantes las puntua-lizaciones de E Kaumlsemann a propoacutesito de la ldquogloriardquo de Jesuacutes en el cuarto

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12 FRANCISCO Evangelii gaudium 2613 Como creo entender que hace Eduardo de la Hera Buedo cuando dice por ejemplo

ldquoLa noche se transfiguraba en la luz mientras el cielo preparaba las primeras laacutegrimas derociacuteordquo (HERA BUEDO E de la La noche transfigurada Biografiacutea de Pablo VI BAC Madrid2002 8) Bella imagen pero insuficiente

14 Las ldquometamorfosisrdquo o transformaciones de Ovidio Apuleyo Seacuteneca Kafka GoyaMChagall van en otra direccioacuten muy diferente como lo muestra La vie (1964) de este uacuteltimo

15 A ejemplo de Francisco de Asiacutes a quien admiraba profundamente que recibioacute la ins-piracioacuten de ldquovivir lsquoseguacuten la formarsquo del santo evangeliordquo (FRANCISCO DEASIacuteS San Testamento)El evangelio ldquosine glossardquo El P Graciano dice que su objetivo fue ldquoformar una orden de lsquoimi-tadoresrsquo de Jesucristordquo JGobry afirma que un gran papa se ha referido a eacutel como ldquola copiamaacutes perfecta de Cristordquo (GOBRY I St Franccedilois DrsquoAssise et lrsquoesprit franciscais Seuil Paris195759)

16 DE LUBAC H de Meditacioacuten sobre la Iglesia 60

evangelio Refirieacutendose al binomio anonadamientoexaltacioacuten afirma queldquono son etapas de un caminordquo conviven simultaacuteneamente ldquoUn desarrollouna transformacioacuten particular no puede darse en aquel que es eacutel mismo elcamino y por tanto el comienzo y el fin de los que le siguen el lugar firmepara aquellos que sin eacutel se ven entregados a la intranquilidadrdquo17

Asiacute es en Pablo VI Esa transfiguracioacuten iluminacioacuten connatural18 yoblativa19 que prendioacute toda su vida tuvo en su bautismo una impronta de-cisiva ndashcomo eacutel recordaba en Ecclesiam suamndash y una culminacioacuten en la glo-rificacioacuten de su beatificacioacuten y canonizacioacuten20 Comenzoacute su andadura comopapa en la luz ldquoAsumimos esta misioacuten a la luz de la historia de la Iglesiardquo21una Iglesia que ldquobrilla en el mundo como el estandarte levantado sobretodas las naciones lejanasrdquo22 Prueba fehaciente si fuera necesaria de queldquollevaba en su corazoacuten la luz del Taborrdquo como dijo bellamente Juan PabloII en cierta ocasioacuten23 al glosar el recuerdo de su vida Asiacute aparece en suaportacioacuten al Concilio Vaticano II que tambieacuten admite ser leiacuteda en clave detransfiguracioacuten ldquoY creemos que en este Concilio Ecumeacutenico el Espiacuteritu deverdad lsquoencenderaacutersquo en el cuerpo docente de la Iglesia una lsquoluz maacutes radiantersquoe inspiraraacute una doctrina maacutes completa sobre la naturaleza de la Iglesia demodo tal que la Esposa de Cristo en Eacutel se refleje y en Eacutel con lsquoardentiacutesimoamorrsquo quiera descubrir su propia imagen aquella belleza que Eacutel quiere

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17 KAumlSEMANN E lsquoLa gloria de Cristorsquo en El testamento de Jesuacutes El lugar histoacuterico delevangelio de Juan Siacutegueme Salamanca 198347

18 Hay una configuracioacuten fundamental oacutentica que es don ldquoEl nuevo nacimiento es endefinitiva la transformacioacuten en la vida del Sentildeor exaltado y por ello no es obra humanardquo(KAumlSEMANN E lc 54 nota 43)

19 Pablo VI amaba aplicarse estas palabras de Jesuacutes a Pedro ldquoalius te cingetrdquo (Jn 2118)Ver maacutes arriba

20 19 de octubre de 2014 al final del Siacutenodo sobre la familia En la homiliacutea recordabaFrancisco unas palabras de Pablo VI en las que deciacutea que tal vez habiacutea sido elegido por Diosldquopara que sufra algo por la Iglesia y quede claro que Eacutel y no otro es quien la guiacutea y la salvardquo(MACCHI P Paolo VI nella sua parola Brescia 2001 120-121) Anteriormente BenedictoXVI al final de su breviacutesimo pontificado lo declaroacute Venerable (20XII2012) y estaacute anun-ciada su canonizacioacuten para el 14 de Octubre de 2018 al concluir tambieacuten el Siacutenodo sobre losjoacutevenes Tres hitos elocuentes de glorificacioacuten de su transfiguracioacuten del reconocimiento ecle-sial de que su deseo ndashldquociertamente me gustariacutea al acabar encontrarme en la lsquoluzrsquo rdquo (Medi-tacioacuten ante la muerte)ndash se ha cumplido

21 PABLO VI Homiliacutea en el solemne rito de su coronacioacuten (30VI1963)22 PABLO VI Primer Mensaje al mundo (22VI1963)23 JUAN PABLO II Homiliacutea en el XXVI aniversario de la muerte de Pablo VI

(6VIII2004)

lsquoresplandezcarsquo en ellardquo24 La propia reforma y mira si hubo afaacuten de reformapersonal e institucional en eacutel no cabe duda es la vertiente eacutetica y asceacuteticade la transfiguracioacuten siempre por supuesto bajo la eacutegida del Espiacuteritu25 y aimagen de la del propio Jesuacutes cuya de-formacioacuten (Flp 26-11) se corres-ponde con su con-formacioacuten a la voluntad del Padre y nombra toda su pe-ripecia humana como vamos a ver seguidamente

141 ldquohellipet transfiguratus est coram ipsisrdquo26

ldquohellip y se transfiguroacute delante de ellosrdquo (Mc 92) Pablo VI a semejanzade Jesuacutes se transfiguroacute con la muerte como teloacuten de fondo Pero la trans-figuracioacuten metamorfosis categoriacutea paulina que alude a la transformacioacutende Cristo y en Cristo a la imitacioacuten (Rm 122 2Cor 318 1Tes 16 Ef 51 1Cor 416 111 2 Tes3 79) configuroacute la vida de Pablo VI a lo largo de todosu decurso Asiacute lo entendioacute eacutel y asiacute lo han entendido Juan-Pablo I JuanPablo II Benedicto XVI y Francisco27 Por ello seraacute preciso contrastarlacon la de Cristo y con aquella de los bienaventurados28 aunque sea muybrevemente para buscar criterio y medida29 Seguacuten la tradicioacuten en el con-cepto de ldquotransfiguracioacutenrdquo se concentra la quintaesencia de la revelacioacuten dela identidad de Cristo30 la definicioacuten del cristiano y la de su tarea en el

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24 PABLO VI Discurso de apertura de la Segunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II(2991963)

25 El Espiacuteritu ldquoes el lsquoanticiporsquo que garantiza que aquello que estaacute por venir acabaraacute vi-niendordquo (EICHHOLZ G El evangelio de Pablo Esbozo de la teologiacutea paulina Siacutegueme Sala-manca 1977 379 LUBAC H de Histoire et Esprit Lrsquointelligence de lrsquoEcriture drsquoapregraves OrigegraveneCerf Paris 1950 436-446)

26 En la numeracioacuten tenemos en cuenta la correspondencia de eacutesta con las anterioresentregas del presente artiacuteculo cuya primera publicacioacuten se remonta a 2014

27Algo que no lo he visto tratado en la bibliografiacutea sobre Pablo VI consultada y que meha llevado a adoptar el punto de vista que aquiacute expongo

28 Como lex orandi lex credendi es bueno recordar lo que dice de ella la oracioacuten colectaen la solemnidad de la Transfiguracioacuten ella ldquoconfirmardquo los misterios de la fe con el testimo-nio de los profetas y ldquoprefigurardquo nuestra perfecta adopcioacuten como hijos de Dios Inserta puesen la historia se abre a la escatologiacutea

29 En los estudios biacuteblicos teoloacutegicos lituacutergicos que hemos manejado aparece que losteacuterminos ldquogloriardquo ldquotransfiguracioacutenrdquo y ldquomimesisrdquo o transformacioacuten se utilizan indistintamenteiquestSeraacute porque entre ellos hay cierto aire de familia

30 HEIL JP The Transfiguration of Jesus Narrative Meaning and Function of Mark 92-8 Matt 171-8 and Luke 926-36 Editrice Pontificio Istituto biblico Roma 2000

mundo31 la matriz del acto de fe la piedra de toque del testimonio cris-tiano el anticipo de la gloria eterna y la condicioacuten de posibilidad para par-ticipar plena y definitivamente en ella como hijos de Dios32 La teologiacuteabiacuteblica relaciona transfiguracioacuten y gloria glorificacioacuten diciendo ldquoLa gloriase revela desde el cielo pero su objetivo es la glorificacioacuten de la creacioacuten yde la humanidad Por eso el teatro en que se manifiesta la gloria es la crea-cioacuten transfigurada (hellip) A traveacutes de la resurreccioacuten de Cristo y de la unioacutencon eacutel que es la lsquoprimicia de los que duermenrsquo (1 Cor 1520) el poder trans-figurador de la gloria actuacutea ya desde ahora en los creyentes (2 Cor 318Rom 830)rdquo33 La Transfiguracioacuten de Jesuacutes34 que tiene su orto en la Encar-nacioacuten y su cenit en la Cruz que culmina en la transformacioacuten sobre-exal-tacioacuten de su resurreccioacuten35 y se convierte en tarea y senda para susdisciacutepulos36 es modelo para toda transfiguracioacuten En efecto como aparece

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31 Como sentildeala el Catecismo de la Iglesia Catoacutelica citando a Sto Tomaacutes de Aquino enla Transfiguracioacuten de Jesuacutes ldquotota Trinitas apparuit Pater in voce Filius in homine Spiritus innube clarardquo (TOMAacuteS DE AQUINO Santo Summa Theologiae 3 q45a4 ad 28 Ed Leon 11433) Y antildeade ldquoLa Transfiguracioacuten nos concede una visioacuten anticipada de la gloriosa venidade Cristo el cual lsquotransfiguraraacutersquo este miserable cuerpo nuestro en un cuerpo glorioso comoel suyordquo (Flp 321) recordando tambieacuten que ldquoes necesario que pasemos por muchas tribula-ciones para entrar en el Reino de Diosrdquo (Hch 1422) (Catecismo de la Iglesia Catoacutelica 556En adelante citareacute como CIC)

32 BRANDT P-Y Lrsquoidentiteacute de Jeacutesus et lrsquoidentiteacute de son disciple Le Reacutecit de la transfigu-ration comme clef de lecture de lrsquoEvangile de Marc Universitaumltsverlag Vandenhoeck amp Ru-precht Freiburg-Goumlttingen 2002

33 COENEN L-BEYREUTHER E-BIETENHARD H Diccionario teoloacutegico del Nuevo Tes-tamento II Siacutegueme Salamanca 1980 228 RAMSEY AM La Gloire de Dieu et la transfigu-ration du Christ Cerf Paris 1965

34 ldquoEn los evangelios estaacute situada en un momento decisivo (hellip) Este contexto da a laescena su significado en la vida de Cristo y su fecundidad en la vida del cristianordquo (SURGYP en LEacuteON-DUFOUR X Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona 1967 805) ldquoRe-vela la persona de Jesuacutes (hellip) Anticipa y prefigura el acontecimiento pascual (hellip) estaacute desti-nada a sostener a los disciacutepulos en su participacioacuten en el misterio de la cruz (hellip) Loscristianos (hellip) son llamados ya acaacute en la tierra a transfigurarse cada vez maacutes por la accioacuten delSentildeor (2Cor 318)rdquo (ibid 806) Ver Mat 171-8 Mc 92-8 Lc 928-36 Hablan de transfigura-cioacuten como transformacioacuten (metamorphosis) Tambieacuten Flp 26-7

35 Lejos de resquebrajarse ldquola relacioacuten de Jesuacutes con Dios se acrisola en el extremo su-frimiento de la pasioacutenrdquo (RAHNER K-THUumlSING W Cristologiacutea Estudio teoloacutegico y exegeacuteticoCristiandad Madrid 1975188)

36 ldquoTransformaos (metamorphousthe) por la renovacioacuten de la mente para que sepaacuteisdiscernir lo que es la voluntad de Dios lo bueno lo que agrada lo perfecto (Rom122)rdquo Lohacen con el teacutermino metamorfosis transformacioacuten

en Flp 27 ldquose despojoacute de siacute mismordquo37 y en Is 5312 ldquoeacutel vacioacute su vidardquo la de-rramoacute se despojoacute voluntariamente de la gloria que le perteneciacutea y tuvodesde siempre (Jn 175) que contemplaron sus disciacutepulos (Jn 114) queaparece puntualmente y como arras en la Transfiguracioacuten plena y definiti-vamente como botiacuten de victoria en la Resurreccioacuten38 La forma que se de-forma en progresivo devenir39 constituye su propia naturaleza y todo unprograma de vida40 una re-forma estructural y estructurante para quienin-formado por la gracia se con-forma a imagen del modelo y colabora ensu trans-formacioacuten Como dice Eichholz hablando de Cristo ldquoEl abati-miento se convierte en el presupuesto de la elevacioacutenrdquo41 El propio procesode la fe se articula como una transfiguracioacuten dice J Ratzinger ldquoLa fe esuna muerte pero es tambieacuten una metamorfosis para entrar en la vida au-teacutentica hacia la transfiguracioacutenrdquo42 Marcelino Legido abunda en el tema dela desconfiguracioacuten obra del pecado y de la reconfiguracioacuten transfigura-cioacuten llevada a cabo por la gracia en Cristo que salva derribando muros yrompiendo cadenas43

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37 ldquoEl camino de descenso hacia la existencia y condicioacuten humana es un avance haciasu uacuteltima posibilidad la muerte La humillacioacuten es una obediente asuncioacuten de la esclavituddel hombrerdquo LEGIDO M La Iglesia en el mundo Siacutegueme Salamanca 1986179

38 Los exeacutegetas hablan del trabajo constante y exhaustivo sobre siacute y que culmina en laentrega de Jesuacutes en la cruz (cf JEREMIAS J Abba El mensaje central del Nuevo TestamentoSalamanca Siacutegueme 1983 177-182 KAumlSEMANN E Ensayos Exegeacuteticos Siacutegueme Salamanca197871-121 EICHHOLZ G El evangelio de Pablo Esbozo de la teologiacutea paulina Siacutegueme Sa-lamanca 1977197-225) Jesuacutes vivioacute en estado de permanente re-forma de recomposicioacuten desu ser-Imagen de Dios y el disciacutepulo al cuadrado imagen de la Imagen como recuerda Pablo( EICHHOLZ G lc 379-385) A propoacutesito de la keacutenosis tal como HU von Balthasar la en-tiende se ha llegado a hablar de ldquoomnipotente impotencia del amor de Diosrdquo (A SCOLAHans Urs von Balthasar un estilo teoloacutegico Ediciones Encuentro Madrid 1997 94)

39 RAHNER K Escritos de Teologiacutea IV Cristiandad Madrid 2002 131-14840 ldquoY la lsquohumanidadrsquo de Cristo puede aparecer como aquello que llega a ser cuando

Dios en su Palabra se enajena y vaciacutea expresaacutendose rigurosamente en lo lsquootrorsquo de la crea-cioacutenrdquo (RAHNER K Diccionario Teoloacutegico Herder Barcelona 1966 362)

41 Lc p 20742 RATZINGER J Homiliacutea en Munich el 10 de agosto de 1978 en la misa funeral por Pablo

VI Citaremos como Ratzinger J Homiliacutea43 LEGIDO M Ejercicios Espirituales Villagarciacutea de Campos (Valladolid) agosto 1995

Alliacute dice bellamente ldquohasta que no te tragas la muerte no puedes empujar el murordquo remi-tiendo sin precisar maacutes a un texto de Santa Teresa de Jesuacutes en Camino de perfeccioacuten Tam-bieacuten LEGIDO M Misericordia entrantildeable Historia de la salvacioacuten anunciada a los pobresSiacutegueme Salamanca 1987 264-353 Fraternidad en el mundo Un estudio de eclesiologiacutea pau-lina Siacutegueme Salamanca 1986 345-423

En este contexto la transfiguracioacuten de Jesuacutes eacutel la vive y propone a susdisciacutepulos como un anticipo de su glorificacioacuten44 ndashy no un mero episodiopuntual de lucimiento45ndash una encrucijada en el tiempo que lleva a pleni-tud ldquoLa luz uacutenica que Cristo lanza sobre el mundo y sobre la historia trans-figura la gesta de Israel como transfigura a Moiseacutes y a Eliacuteas en el Taborpor la fuerza de su venida y la claridad de su presenciardquo46 ldquola transfigura-cioacuten de Cristo (hellip) fue como un presagio de su resurreccioacuten y de la defini-tiva transformacioacuten que en Eacutel habiacutea de producir garantiacutea ella misma de laque espera a todos los suyos al final de los tiemposrdquo47 revelacioacuten de su dig-nidad divina mesiaacutenica refrendada por la voz del Padre48

ldquoEn la transfiguracioacuten (Mc 92-12 Mt 17 1-13 Lc 9 28-36)49 apareceJesuacutes como el celestial lsquoHijo de hombrersquo descrito por Daniel (hellip) La voz di-

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44 ldquoLa glorificacioacuten de Jesuacutes no acontece a traveacutes de su mera entrada en el cielo sino quese realiza al mismo tiempo a traveacutes de su pasioacuten de su muerte de su resurreccioacuten (Jn 12 23 ss)y por uacuteltimo a traveacutes del testimonio del espiacuteriturdquo (Jn 168-1114) (COENEN L-BEYREUTHER E-BIETENHARD H Diccionario teoloacutegico del Nuevo Testamento II Siacutegueme Salamanca 1980230) HU von Balthasar estructura su dogmaacutetica bajo el prisma de la esteacutetica en torno al theo-logumenonldquogloriardquo Entre los muacuteltiples testimonios posibles de la tradicioacuten retengo el de Anas-tasio del Sinaiacute que la Liturgia de las Horas ha seleccionado para el oficio de Lecturas de lafiesta de la Transfiguracioacuten ldquoEl misterio que hoy celebramos lo manifestoacute Jesuacutes a sus disciacutepu-los en el monte Tabor En efecto despueacutes de haberles hablado mientras iba con ellos acercadel reino y de su segunda venida gloriosa teniendo en cuenta que quizaacute no estaban muy con-vencidos de lo que les habiacutea anunciado acerca del reino y deseando infundir en sus corazonesuna firmiacutesima e iacutentima conviccioacuten de modo que por lo presente creyeran en lo futuro realizoacuteante sus ojos aquella admirable manifestacioacuten en el monte Tabor como una imagen prefigu-rativa del reino de los cielosrdquo (ANASTASIO DEL SINAIacute ldquoSermoacuten en el diacutea de la Transfiguracioacutendel Sentildeorrdquo Nuacutems 6-10 en Meacutelanges drsquoarcheacuteologie et drsquohistoire 67 (1955) 241-244)

45 De hecho el evangelio de Juan no lo menciona como tal pero la referencia a la ldquoglo-riardquo estaacute omnipresente (Jn 114 175) ldquoEl mundo ha sido creado para la gloria de Diosrdquo (VatI DS 3025) Como sentildeala bellamente S Buenaventura Dios ha creado todas las cosas ldquononpropter gloriam augendam sed propter gloriam manifestandam et propter gloriam suamcommunicandamrdquo (BUENAVENTURA San Sent 2 1 221 CIC 293294) GONZAacuteLEZ DE CAR-DEDAL O La gloria del hombre Reto entre una cultura de la fe y una cultura de la increenciaBAC Madrid 1985 79-86

46 HAMMAN A La Priegravere I Le Nouveau Testament Descleacutee Tournai 1958 10 LUBACH de Histoire et Esprit 1950 436-446

47 BOUYER L ldquoTransfiguracioacutenrdquo en Diccionario de Teologiacutea Barcelona Herder 1972 63048 BLINZLER J ldquoTransfiguracioacutenrdquo en BAUER JB Diccionario de Teologiacutea biacuteblica Bar-

celona Herder 1967 col1033-1036 49 Tambieacuten 2 Pe 1 16-18 Jn 114

vina (lsquoEste es mi Hijo predilecto escuchadlersquo) hace patente el sentido de laescena Dios quiere que Jesuacutes sea escuchado maacutes que como un profetacomo su predilectordquo50 Jesuacutes ldquose encaminoacute libremente a su muerte y la valoroacute(hellip) por lo menos como destino profeacutetico (hellip) que quedaba acogido en la in-tencioacuten de Dios que Jesuacutes conociacutea como cercaniacutea indulgente respecto delmundordquo51

La transfiguracioacuten aparece pues en la vida histoacuterica de Jesuacutes comoun gozne como punto de encuentro bifronte que asume la parte del ca-mino recorrido y se abre propiciatoriamente antes de adentrarse en lanoche a un mundo por salvar Desde esta perspectiva Encarnacioacuten y Trans-figuracioacuten se corresponden como acontecimientos de la revelacioacuten de sugloria con la muerte como catalizador de una entrega siempre creciente Sehan dicho a este respecto cosas muy bellas y muy hondas que asumiendolibremente la muerte se sometiacutea ldquoa las posibilidades imprevisibles e incal-culables de su propia existenciardquo52 que ldquoen efecto el episodio de la trans-figuracioacuten es una epifaniacutea que ilumina a la del bautismo y estaacute dominadapor la idea de que alliacute Cristo revela su gloriardquo53 que en el relato de los evan-gelistas hay un rasgo comuacuten ldquola revelacioacuten de la gloria de Cristo se realizaen su rebajamientordquo54 que ldquoel misterio de Jesuacutes consiste en que su tras-cendencia se da humanamenterdquo55 que ldquola parusiacutea rubricaraacute la promesa in-cluida en la resurreccioacuten de Jesuacutes y manifestaraacute la identidad entre la causadel hombre y la causa de Diosrdquo56 Ademaacutes cumple su propoacutesito la motiva-cioacuten del episodio aunque no lo pareciera en un primer momento visto el

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50 ALFARO J ldquoJesuacutes como profeta seguacuten los sinoacutepticosrdquo en FEINER J-LOumlHRER M(dir) Mysterium Salutis Cristiandad Madrid 1971 vol 3 tomo 1 675 ldquola presencia deDios en la transfiguracioacuten significa su voluntad de que las palabras de Jesuacutes sean recibidascomo palabras de su Hijo predilectordquo (ibid nota 3)

51 RAHNER K Curso fundamental sobre la fe Introduccioacuten al concepto de cristianismoHerder Barcelona 2003 300

52 RAHNER K-THUumlSING W ldquoRelacioacuten entre el Jesuacutes prepascual y su destino moralrdquoen Cristologiacutea Estudio teoloacutegico y exegeacutetico Cristiandad Madrid 1975 38

53 DUQUOC Ch ldquoLa transfiguracioacutenrdquo en Cristologiacutea Ensayo dogmaacutetico sobre Jesuacutes deNazaret Siacutegueme Salamanca 1974 92

54 DUQUOC Ch lc 9355 Ibid 9556 Ibid 543 ldquoGloria Dei vivens homordquo (IRENEO San Adv Haer IV 201-7 ORBE A

ldquoGloria Dei vivens homo Anaacutelisis de Ireneo Adv Haer IV 20 1-7rdquo en Gregorianum 73 2(1992) 205-268 MORENO MARTIacuteNEZ JL La luz de los Padres Instituto Teoloacutegico S Ilde-fonso Toledo 2005 114-128

desenlace de los acontecimientos posteriores porque finalmente como loatestigua Pedro (2 Pe 116-18) la transfiguracioacuten de Jesuacutes confirma la fealienta la esperanza para superar las pruebas y garantiza la gloria en la vidadel disciacutepulo si se asimila a su maestro57 Porque es Dios quien nos engra-cia haciendo brillar la luz en nuestros corazones para que irradiemos el co-nocimiento de su gloria que estaacute en el rostro de Cristo (2Cor 46) Por tantosea cual sea la interpretacioacuten que se deacute a la Transfiguracioacuten siempre que-daraacute que los disciacutepulos de Jesuacutes testigos de sus sufrimientos y del fracasode la cruz han contemplado su gloria (Jn 114) ndashldquoaunque tardiacuteamente y nosin cierta incomprensioacuten espiritualrdquo58ndash en la totalidad de su destino de Hijoy han comulgado con eacutel Lo cual abona la esperanza de superar las reti-cencias en los disciacutepulos de posteriores momentos como el nuestro Portodo ello y por maacutes no consignado aquiacute se ha podido decir que la transfi-guracioacuten muestra una clave hermeneacuteutica imprescindible para conocer deverdad a Jesuacutes ldquoLa divinidad de Jesuacutes va unida a la cruz soacutelo en esa inte-rrelacioacuten reconocemos a Jesuacutes correctamenterdquo59 Pero tambieacuten para ras-trear la inequiacutevoca huella de la misericordia divina siempre garantistaexuberante y de la ataacutevica resiliencia humana a la condonacioacuten de la culpapor mor de su gracia desgraciada Asiacute pues la identidad humana maacutes ge-nuina acuntildeada antes de la creacioacuten del mundo (Ef 1 3-6) irrumpe ndashen latransfiguracioacuten de Jesuacutes en la de Pablo VI la nuestra propia y la de todo eluniversondash como lava por el craacuteter de un volcaacuten como ldquosalud naciendo de

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57 SURGY P de ldquoTransfiguracioacutenrdquo en DUFOUR XndashL Vocabulario de teologiacutea biacuteblicaHerder Barcelona 805 HEIL JOHN PAUL The Transfiguration of Jesus Narrative Meaningand Function of Mark 92-8 Matt 171-8 and Luke 926-36Editrice Pontificio Istituto biblicoRoma 2000) RAMSEY AM La Gloire de Dieu et la transfiguration du Christ Paris Cerf1965) BRANDT P- Y Lrsquoidentiteacute de Jeacutesus et lrsquoidentiteacute de son disciple Le Reacutecit de la transfigu-ration comme clef de lecture de lrsquoEvangile de Marc Universitaumltsverlag Vandenhoeck amp Ru-precht Freiburg-Goumlttingen 2002 BENEDICTO XVI ldquoLa Transfiguracioacutenrdquo en Jesuacutes deNazaret Primera parte Desde el Bautismo a la Transfiguracioacuten La esfera de los libros Ma-drid 2007 356-370 MARTINI CM-ROGER Fregravere En el misterio de la Transfiguracioacuten Es-tella Verbo Divino 1996 Especialmente aplicado a los presbiacuteteros

58 BONNARD P Vocabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 298 59 JOSEPH RATZINGER- BENEDICTO XVI Jesuacutes de Nazaret Desde el bautismo a la trans-

figuracioacuten Madrid La Esfera de los libros 2007 357 Pienso que tambieacuten imprescindiblepara comprender a Pablo VI Asiacute como el influjo de eacuteste ldquoes imprescindible para entender elpontificado del Papa Franciscordquo como deciacutea Giovanni Maria Vian en la presentacioacuten de sulibro VIAN GM Pablo VI un hombre como vosotros Textos escogidos Ediciones Cristian-dad Madrid 2016 Y en otra ocasioacuten ha dicho que Montini es para el papa de Francisco suprincipal fuente de inspiracioacuten pastoral

la heridardquo60 En justa correspondencia con otra hendidura aquella por laque Dios se confronta y autolimita Hendidura existencial que se hacecargo de todas las fracturas divino-humanas en permanente buacutesqueda desolucioacuten Hendidura consustancial a la propia realidad que la ldquoflexionahasta genuflectarla en su implicacioacutenrdquo61 En efecto por una hendidura brotoacutela vida (Gen 221 Jn 19 33-34) por una hendidura regresoacute la Vida a la vida(Mc 163-5 Mt 2766-282 Lc 242) La gloria pues de la divinidad presenteincoativamente en la Transfiguracioacuten de Jesuacutes y plenamente en su inmar-cesible resurreccioacuten sutura recrea y salva

Este misterio tambieacuten ocupa un lugar destacado en el magisterio de laIglesia El Catecismo de la Iglesia Catoacutelica por ejemplo llama ldquotransfigu-racioacutenrdquo al proceso de transformacioacuten y de configuracioacuten que debe cumpliren siacute mismo el disciacutepulo en el perdoacuten recibido y otorgado ldquoLa oracioacuten cris-tiana llega hasta el lsquoperdoacuten de los enemigosrsquo (cf Mt 543-44) Transfigura aldisciacutepulo configuraacutendolo con su Maestrordquo 62 Paradoacutejicamente asiacute la dis-posicioacuten del ser humano a otorgar el perdoacuten se convierte por la loacutegica dela gracia en condicioacuten de posibilidad para recibirlo63 y entra a formar partedel proceso de transfiguracioacuten que da la medida de la vida cristiana Miguelde Unamuno comentaba en su Diario iacutentimo ldquoAl decir lsquoasiacute como nosotrosperdonamos a nuestros deudoresrsquo pedimos que si no perdonamos no nosperdone64 pide el duro de corazoacuten su propia condena Exige pues el padrenuestro (sic) para rezarlo que perdonemos antesrdquo65 En otros lugares el Ca-tecismo de la Iglesia Catoacutelicamuestra coacutemo la transfiguracioacuten la glorifica-cioacuten ndashde Jesuacutes del cristiano y del mundondash es obra del E Santo66 Se refiere

480 S DIacuteEZ BARROSO

60 Himno lituacutergico Oh cruz fiel (Crux fidelis)61 ORTIZ-OSEacuteS A Cuestiones fronterizas Una filosofiacutea simboacutelica Anthropos Barce-

lona 1999 49 Seguacuten el autor uacutenicamente la religioacuten es capaz de restantildear esa hendidura a tra-veacutes de su universo simboacutelico

62 CIC 2844 63 Tal es la dinaacutemica de la quinta peticioacuten del padrenuestro (CIC 2838-2845 RATZINGER

J-BENEDICTO XVI Jesuacutes de Nazaret Primera Parte Del Bautismo a la Transfiguracioacuten La es-fera de los libros Madrid 2007 193-197)

64 Esta vehemencia tan caracteriacutestica en eacutel olvida que la misericordia divina perdonaincondicionalmente pero que su ejecutoria depende del ejercicio de la propia misericordiahumana Quien no perdona le cierra la puerta al perdoacuten de Dios en eacutel lo desactiva porquees el mismo perdoacuten el recibido y el otorgado como aparece en la paraacutebola del siervo sin en-trantildeas (Mt 1823-35)

65 MIGUEL DE UNAMUNO Diario iacutentimo Alianza Editorial Madrid 1970 178-17966 CIC 690

a la transfiguracioacuten como ldquouna visioacuten anticipada del reinordquo ldquoepisodio mis-teriosordquo ldquoen el umbral de la vida puacuteblica se situacutea el Bautismo en el de laPascua la Transfiguracioacutenrdquo67 ldquosacramento de la segunda regeneracioacutenrdquoldquovisioacuten anticipada de la gloriosa venida de Cristordquo68 ldquoel cual transfiguraraacuteeste miserable cuerpo nuestro en un cuerpo glorioso como el suyordquo (Flp321) Pero tambieacuten se refiere a la transfiguracioacuten como proceso de trans-formacioacuten y de configuracioacuten existencial aludiendo a las muchas tribulacio-nes que ha de pasar el disciacutepulo para entrar en el reino de Dios (Hch 1422)siguiendo los pasos del propio Jesuacutes69 que hizo de su muerte una ofrendamartirial En efecto el martirio se presenta como una forma excelsa de se-guimiento configurador como el aacutepice de la vida cristiana donde la santidadde la iglesia ldquoalcanza su perceptibilidad necesaria Perceptibilidad que con-vierte la santidad de la Iglesia en motivo de su credibilidad en el sentido maacutescaracteriacutestico (hellip) la perceptibilidad de la gracia de Dios en el hombrerdquo70Pablo VI dejoacute esta semblanza del martirio como transfiguracioacuten

ldquoTodas las veces que pronunciamos la palabra ldquomaacutertiresrdquo en el sentidoque tiene en la hagiografiacutea cristiana deberiacutea presentaacutersenos a la mente undrama horrible y maravilloso horrible por la injusticia armada de autoridady de crueldad que es la que provoca el drama horrible tambieacuten por la san-gre que corre y por el dolor de la carne que sufre sometida despiadadamentea la muerte maravilloso por la inocencia que sin defenderse fiacutesicamente serinde doacutecil al suplicio71 feliz y orgullosa de poder testimoniar la invencibleverdad de una fe que se ha fundido con la vida humana la vida muere la fevive La fuerza contra la fortaleza la primera venciendo queda derrotadaeacutesta perdiendo triunfa El martirio es un drama un drama tremendo y su-gestivo cuya violencia injusta y depravada casi desaparece del recuerdo alliacutemismo donde se produjo mientras permanece en la memoria de los siglos

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67 CIC 55568 CIC 55669 Dice citando a S Agustiacuten ldquoPedro no habiacutea comprendido eso cuando deseaba vivir

con Cristo en la montantildea (Lc 933) Te ha reservado eso oh Pedro para despueacutes de la muertePero ahora eacutel mismo dice Desciende para penar en la tierra para servir en la tierra para serdespreciado y crucificado en la tierra La Vida desciende para hacerse matar el Pan des-ciende para tener hambre el Camino desciende para fatigarse andando la Fuente desciendepara sentir sed y tuacute iquestvas a negarte a sufrirrdquo (AGUSTIacuteN San Sermo 786) Citado en CIC556

70 RAHNER K Diccionario teoloacutegico Herder Barcelona 1966 411-41271 iquestCoacutemo no leer desde esta clave su propio silencio en los uacuteltimos diacuteas casi antildeos de su

pontificado

siempre fuacutelgida y amable la mansedumbre que supo hacer de su propia obla-cioacuten un sacrificio un holocausto un acto supremo de amor y de fidelidad aCristo un ejemplo un testimonio un mensaje perenne a los hombres pre-sentes y futuros Esto es el martiriordquo72

De una significativa profundizacioacuten en el misterio de la Transfigura-cioacuten tenemos una muestra espleacutendida en la tradicioacuten oriental de la fe cris-tiana Puesta de manifiesto por ejemplo en la realizacioacuten de los iconos quereflejan por antonomasia lo que ellos llaman la ldquoluz taboacutericardquo Es decirjunto a la luz sensible que revela los objetos y es captada por sentidos estaacutela luz intelectual que es la que posibilita la penetracioacuten de las verdades quetrascienden el orden sensorial Por encima de ambas estaacute la luz taboacutericaincreada En efecto como sentildeala Florenskij ldquoen la base del icono hay unaexperiencia de luz y el fin del icono es reflejar la luz del Taborrdquo73 Por suparte P Evdokimov dice que en el icono se hace presente la Belleza delHijo que es imagen de la Belleza del Padre Fuente de toda Belleza reve-lada por el Espiacuteritu de la Belleza74 La ejecucioacuten de un icono exige un pro-ceso de iniciacioacuten en que hay ascesis y contemplacioacuten75 Al final de dichoproceso la primera imagen que realiza el iniciado es un icono de la Trans-figuracioacuten porque en ella estaacute la fuente de la luz taboacuterica Pero tambieacutenen el lugar preeminente que ocupa este misterio en sus celebraciones li-tuacutergicas y en la reflexioacuten teoloacutegica Por ejemplo los armenios la celebran alo largo de tres diacuteas y se preparan mediante seis de ayuno Varios Padres lehan dedicado homiliacuteas memorables como ha sido el caso de S Juan Da-masceno ldquoEn la Transfiguracioacuten Cristo no se convirtioacute en lo que no era

482 S DIacuteEZ BARROSO

72 PABLOVI Homiliacutea en la misa de canonizacioacuten de Carlos Luanga y compantildeeros maacuter-tires (18X64) El CIC dice que ldquoel martirio es el supremo testimonio de la verdad de la fedesigna un testimonio que llega hasta la muerterdquo (CIC 2473) y que las Actas de los Maacutertiresldquoconstituyen los archivos de la Verdad escritos con letras de sangrerdquo (CIC 2474)

73 FLORENSKIJ P Le Porte Regali Saggio sullrsquoicona Adelphi Milano 1977 id Bellezzae Liturgia scritti cristianesimo e cultura Mondadori Milaacuten 2010

74 EVDOKIMOV P Lrsquoart de lrsquoicone Descleacutee Paris 1972 42-49 Consejo Pontificio de Cul-tura La via pulchritudinis camino de evangelizacioacuten y diaacutelogo Asamblea Plenaria Docu-mento Final Roma 2004 Benedicto XVI Audiencia general 31 de agosto de 2011 Viapulchritudisnis en Enciclopedia Catoacutelica on Line BENEDICTO XVI El espiacuteritu de la liturgiaUna Introduccioacuten Cristiandad Madrid 2001 135-180 GARCIacuteA MACIacuteAS A Arte y liturgia perviam pulchritudinis Discurso en La RA de Bellas Artes de la Puriacutesima Concepcioacuten Valla-dolid 2014

75 USPENSKY L Teologiacutea del Icono Siacutegueme Salamanca2013 159 ss

antes sino que se mostroacute a sus disciacutepulos tal cual era abrieacutendoles los ojos daacuten-doles la vista a los que eran ciegos (hellip) Lo divino lo eleva [sobre lo creado] ycomunica al cuerpo el resplandor propio de su gloriardquo76 S Gregorio Pala-maacutes dice que uacutenicamente es perceptible esa gloria esa luz si quien la con-templa es transformado en ella porque ldquopor una transmutacioacuten de sussentidos pasaron de la carne al Espiacuteriturdquo77 San Simeoacuten habla de esa trans-formacioacuten diciendo ldquoDios es luz y comunica su claridad a los que se le unenen la medida de su purificacioacuten Entonces la laacutempara extinguida del almaes decir el espiacuteritu oscurecido reconoce que se ha vuelto a encender por-que el fuego divino la ha abrasadordquo78 S Gregorio de Nisa dice ldquoHabieacuten-dose acercado a la luz el alma se transforma en luzrdquo79 Tichoacuten Zadonski(1724-1783) dice que la Transfiguracioacuten ldquonos da la esperanza de que los ele-gidos de Dios participaremos en la misma gloria de la vida eternardquo y que fueldquola manifestacioacuten anticipada del cielo nuevo y de la nueva tierra del mundotransfigurado y resplandeciente de bellezardquo80 Esa experiencia de la gloriadivina tambieacuten estaacute presente en teoacutelogos y miacutesticos de la tradicioacuten cristianalatina Asiacute por ejemplo en S Ireneo81 ldquoLa gloria de Dios es el hombre vivomientras que la vida del hombre es la visioacuten de Diosrdquo tambieacuten deciacutea queel Hijo se hace hombre para que la ldquoluzrdquo del Padre llegue al ser humano SFrancisco de Asiacutes82 cuyo nacimiento fue saludado por Dante ldquoNacioacute unlsquosolrsquo al mundordquo83 ve la realidad transfigurada por la presencia de la gloriade Dios en ella Francisco lo ha convertido en referente de la ecoteologiacuteaen uno de sus uacuteltimos documentos ldquoCreo que Francisco es el ejemplo porexcelencia del cuidado de lo que es deacutebil y de una ecologiacutea integral vividacon alegriacutea y autenticidad (hellip) Era un miacutestico y un peregrino que viviacutea consimplicidad y en una maravillosa armoniacutea con Dios con los otros con la

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76 JUAN DAMASCENO San Homiliacutea para la Transfiguracioacuten 1277 S Gregorio Palamaacutes ldquopor una transmutacioacuten de sus sentidos pasaron de la carne al

Espiacuteriturdquo (Hom 34)78 SIMEOacuteN San Sermoacuten 90 y en otro lugar afirma ldquotransforma en luz a los que iluminardquo

(Id Serm 57 2)79 GREGORIO DE NISA San Homiliacuteas sobre el Cantar de los cantares Hom 5)80 Citado en SPIDLIK T Ignacio de Loyola y la espiritualidad oriental Guiacutea para la lec-

tura de los Ejercicios Espirituales Sal Terrae Santander 2008 13681 IRENEO San Adversus Haer IV 20 7)82 La realidad transfigurada por la presencia de la gloria de Dios en ella (De eacutel dijo

Dante (ibid)83 DANTE Divina Comedia Paraiacuteso Canto XI) citado por BENEDICTO XVI Audiencia

General (2712010)

naturaleza y consigo mismo En eacutel se advierte hasta queacute punto son insepa-rables la preocupacioacuten por la naturaleza la justicia con los pobres el com-promiso con la sociedad y la paz interiorrdquo84

Sto Tomaacutes de Aquino85 S Buenaventura86 S Juan de la Cruz87 FrayLuis de Granada dice que Jesuacutes se transfigura en la soledad ndashyendo de unasoledad a otra soledadndash del ldquomonte de la penitenciardquo al ldquomonte de gloriardquoy del ldquomonte del ayuno y oracioacutenrdquo al ldquomonte de la transfiguracioacutenrdquo ndashy queldquoaquel Sentildeor y Padre que tiene cargo de ellos (disciacutepulos) sabe darles al-gunas veces en esta vida a probar las primicias de la gloria adveniderardquo yque esto le sucedioacute al Sentildeor mientras oraba ldquopara que por aquiacute entiendascoacutemo en el ejercicio de la oracioacuten suelen muchas veces transfigurarse espi-ritualmente las almas devotas recibiendo alliacute nuevo espiacuteritu nueva luznuevo aliento y nueva pureza de vida y finalmente un corazoacuten tan esfor-zado y tan otro que no parece que es el mismo que antes era por haberlode esta manera transfigurado el Sentildeorrdquo88 De igual modo lo experimenta-ban Teresa de Jesuacutes89 e Ignacio de Loyola90 T Spidilik por su parte co-

484 S DIacuteEZ BARROSO

84 FRANCISCO Laudato sigrave 10) Por su parte Benedicto XVI insiste en su configuracioacutencon Cristo ldquoSe ha dicho que Francisco representa un alter Christus era verdaderamente unicono vivo de Cristo Tambieacuten fue denominado lsquoel hermano de Jesuacutesrsquo De hecho este era suideal ser como Jesuacutes contemplar el Cristo del Evangelio amarlo intensamente imitar sus vir-tudesrdquo (BENEDICTO XVI Audiencia)

85 TOMAacuteS DE AQUINO Santo Suma Teoloacutegica III 45 2 c86 BUENAVENTURA San In Hexameron 20 5 Breviloquium 18 Itinerarium mentis in

Deum 212 87 ldquoMil gracias derramando pasoacute por estos sotos con presura y yeacutendolos mirando

con sola su figura vestidos los dejoacute de hermosurardquo (S JUAN DE LA CRUZ Caacutentico Espiritualestrofa 5) S Francisco de Sales veiacutea la naturaleza como impregnada de la luz celeste

88 GRANADA FRAY LUIS de Vita Christi Mintildeoacuten SA Valladolid 328-329 89 Teresa de Jesuacutes en su Libro de la vida y en Camino de perfeccioacuten ha dejado enjun-

diosos testimonios de coacutemo en la oracioacuten era transformada (TERESA DE JESUacuteS Santa Librode la vida (especialmente capiacutetulos 8 y 10) Monte Carmelo Burgos 2014

90 IGNACIO DE LOYOLA San Ejercicios Espirituales 284 (Se atiene a la versioacuten de SMateo) Puede aplicarse tambieacuten a la Transfiguracioacuten lo que dice acerca de las Aparicionesndashnombra trece EE 299-312)ndash de Jesuacutes resucitado ldquoConsiderar coacutemo la Divinidad que pa-resciacutea esconderse en la pasioacuten paresce y se muestra agorardquo ( IGNACIO San Ejercicios 223)Nuria Gayol subraya que uno de los rasgos fundamentales de Ignacio es ldquola divinidad que semanifiesta y se esconderdquo (MARTIacuteNEZ GAYOL-FERNAacuteNDEZ N Gloria de Dios en Ignacio deLoyola Sal Terrae Santander 2005 208) de acuerdo con el actuar de Jesuacutes en cuya Pasioacutenes posible ver ldquola divinidad que se oculta manifestaacutendose como impotencia en la pasividady padecimientos de Jesuacutes para alcanzarnos por ellos la gloriardquo (ibid 213) Tras la considera-

menta que la espiritualidad ignaciana desemboca en el ejercicio de la cari-dad que de acuerdo con la tradicioacuten oriental es la ldquopuerta de la gnosisrdquo quefinalmente abre ldquoa una visioacuten transfigurada de toda la vida y de los ele-mentos del mundo en diaacutelogo dadivoso y reciacuteproco entre el lsquoTomad y re-cibidrsquo humano y la gracia de Diosrdquo91 V Kansdinsky ofrece una perspectivainteresante cuando escribe que el arte tiene una dimensioacuten profundamenteespiritual que es en cierto modo un culto y que el artista oficia como sa-cerdote del mismo ldquoSi el artista es el sacerdote de la belleza eacutesta debe bus-carse seguacuten el mencionado principio de su valor interior La belleza soacutelo sepuede medir por el rasero de la grandeza y de la necesidad interiorrdquo92 ElPolinnik (manual de interpretacioacuten de iconos) habla del ldquoministerio sagradode la representacioacuten iconograacuteficardquo y de que mientras ldquoel sacerdote nos pre-senta el Cuerpo del Sentildeor en los servicios lituacutergicos gracias a la fuerza delas palabras el pintor lo hace con la imagenrdquo93 Con lo cual se subsumen elpotencial demiuacutergico del ser humano y energeacutetico del universo matricesde nuevas formas de transfiguracioacuten

142 Su transfiguracioacuten como un trabajo de configuracioacuten discipular

Asiacute lo han considerado los papas que le sucedieron en la caacutetedra dePedro A propoacutesito del trabajo ndashtorno buril alambique y crisolndash que elESanto realiza para transformar la existencia de cara a la configuracioacutencon Cristo a la transfiguracioacuten a la glorificacioacuten deciacutea Juan Pablo I ldquoSanPablo habiacutea dicho tambieacuten de siacute mismo lsquoCon Cristo estoy crucificadorsquo (Ga2 19) Pablo VI confesoacute94 ldquoQuizaacute el Sentildeor me ha llamado para este servi-

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cioacuten de Ignacio estariacutea seguacuten ella su lectura de la Vita Christi del Cartujano Spidilik por suparte comenta que la espiritualidad ignaciana desemboca en el ejercicio de la caridad quede acuerdo con la tradicioacuten oriental es la ldquopuerta de la gnosisrdquo que finalmente abre ldquoa unavisioacuten transfigurada de toda la vida y de los elementos del mundo en diaacutelogo dadivoso y re-ciacuteproco entre el lsquoTomad y recibidrsquo humano y la gracia de Diosrdquo (lc 152)

91 SPIDLIK T 15292 KANDINSKY V De lo espiritual en el arte Premia Editora Puebla 1989 106 En la tra-

dicioacuten de Oriente se habla de la ldquofuncioacuten sacerdotal del pintorrdquo de iconos (Spidlik T Laoracioacuten seguacuten la tradicioacuten del Oriente cristiano Monte Carmelo Burgos 2004 377)

93 SPIDLIK T 37894 En su Diario iacutentimo (citado en P MACCHI Paolo VI nella sua parola Brescia 2001

120-121) Palabras citadas por el cardenal ALBINO LUCIANI que sustituyoacute a Pablo VI con elnombre de Juan Pablo I en la homiliacutea de la misa en sufragio por Pablo VI (basiacutelica de S Mar-

cio (pontifical) no porque yo posea alguna actitud o gobierne y salve laIglesia de sus dificultades actuales sino para que sufra algo por la Iglesia yquede claro que Eacutel y nadie maacutes la gobierna y la salvardquo Dijo tambieacuten ldquoElPapa siente las penas que le vienen sobre todo de su insuficiencia humanala cual se encuentra en cada instante de frente y casi en conflicto con elpeso enorme y desmesurado de sus deberes y de su responsabilidad Estollega a veces hasta la agoniacuteardquo95

Juan Pablo II el diacutea de la transfiguracioacuten del Sentildeor en la homiliacutea dela misa funeral por el cardenal Ottavini deciacutea ldquoPor singular coincidenciaeste rito fuacutenebre se desarrolla a la misma hora en que hace exactamente unantildeo estaba para dejar este mundo mi amado predecesor Pablo VIrdquo96 Acuntildeoacuteuna expresioacuten muy hermosa que confirma plena y autorizadamente nues-tra hipoacutetesis de trabajo ldquoPablo VI llevaba en su corazoacuten la luz del Taborrdquo97Ha llevado a cabo expresamente una reflexioacuten especial muy detallada en laExhortacioacuten Apostoacutelica lsquoVita consecratarsquo98 En ella afirma que la vida con-sagrada hunde sus raiacuteces en el Misterio de la Trinidad es ldquoicono de Cristotransfiguradordquo99 con quien ha de ir consiguiendo una ldquoconfiguracioacuten trans-formadorardquo100 que la vocacioacuten a la vida consagrada es ldquocamino de luzrdquo101que mediante la praacutectica de los consejos evangeacutelicos ldquotienen una tiacutepica ypermanente lsquovisibilidadrsquo en medio del mundo y la mirada de los fieles esatraiacuteda hacia el misterio del Reino de Dios que ya actuacutea en la historia peroespera su plena realizacioacuten en el cielordquo102 Antildeade siguiendo las conclusio-nes del Siacutenodo (1994) ldquoEl acontecimiento deslumbrante de la Transfigura-cioacuten prepara a aquel otro dramaacutetico pero no menos luminoso del

486 S DIacuteEZ BARROSO

Marcos en Venecia 9VIII1978) El papa Francisco las vuelve a recoger en su homiliacutea de bea-tificacioacuten de Pablo VI al concluir el Siacutenodo extraordinario sobre la familia (19X2014)

95 Juan Pablo I siendo patriarca de Venecia al celebrar una misa de sufragio por PabloVI (981978) hizo algunos subrayados sobre eacutel como que ldquovivioacute su lsquopaulinidadrsquo por enteroy hasta el finalrdquo tambieacuten muestra coacutemo Pablo VI era consciente de que el Sentildeor lo queriacutealdquocrucificadordquo como a Pablo de Tarso

96 JUAN PABLO II Homiliacutea 68197997 JUAN PABLO IIHomiliacutea en la eucaristiacutea del 26ordm aniversario de la muerte de Pablo VI98 JUAN PABLO II Exhortacioacuten Apostoacutelica lsquoVita consecratarsquo (2531996) especialmente

Vc 14-40 99 Vita consecratra (Vc) 14100 Vc 16101 Vc 40102 Vc 1103 Vc 23

Calvariordquo103 en compantildeiacutea de Mariacutea y del disciacutepulo amado Justamente laldquoagoniacuteardquo a la que se referiacutea Pablo VI como inherente a sus responsabilida-des pastorales en su camino de configuracioacuten discipular Y en Castelgan-dolfo en el verano de ese mismo antildeo de 2004 casi al final de su pontificadoJuan Pablo II vuelve a referirse al sentido de la Transfiguracioacuten esta vez re-lacionaacutendolo con la vida y muerte de Pablo VI pero tambieacuten con su enciacute-clica programaacutetica Ecclesiam suam

ldquoAmadiacutesimos hermanos este diacutea en el que se celebra la fiesta de laTransfiguracioacuten del Sentildeor nos trae el recuerdo del querido y veneradosiervo de Dios el Papa Pablo VI la tarde del 6 de agosto de 1978 precisa-mente en esta casa concluyoacute su jornada terrena Fiel imitador de su Sentildeorteniacutea en su corazoacuten la luz del Tabor y con esa luz caminoacute hasta el final lle-vando su cruz con alegriacutea evangeacutelica El 6 de agosto no es soacutelo el aniversa-rio de su muerte sino tambieacuten de su primera enciacuteclica Ecclesiam suam quelleva la fecha de la Transfiguracioacuten de hace cuarenta antildeos En ese memora-ble documento Pablo VI trazoacute las liacuteneas fundamentales del programa de supontificadordquo104

Con certero ojo avizor supo ver e interpretar la relacioacuten de Pablo VIcon el misterio de la Transfiguracioacuten del Sentildeor el entonces arzobispo de Muumln-chen-Freissing105 Joseph Ratzinger como lo reflejoacute en la homiliacutea de la misafuneral que celebroacute el 10 de agosto de 1978 Afirmoacute que lo que Jesuacutes negoacute aPedro en el Tabor permanecer alliacute ldquoha sido concedido a Pablo VI en estafiesta de la Transfiguracioacuten106 de 1978 no ha tenido que bajar maacutes a la coti-

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104 Juan Pablo II homiliacutea de la misa en sufragio por Pablo VI Castelgandolfo capillaprivada 682004 Marcada pues Ecclesiam suam con el sello indeleble de la transfiguracioacutenNo fue casualidad que Pablo VI pudiendo haber elegido otras muchas fechas eligiese pre-cisamente la de la Transfiguracioacuten del Sentildeor para su primera enciacuteclica Eacutel tan sensible a losgestos Matriz Proceso Gloria

105 Conviene recordar que fue Pablo VI quien nombroacute cardenal tanto a Karol Wojtylacomo a Joseph Ratzinger

106 A propoacutesito del acontecimiento de la transfiguracioacuten deciacutea J Ratzinger ldquoEn la Igle-sia de Oriente que tanto amoacute Pablo VI la fiesta de la Transfiguracioacuten ocupa un lugar muyespecial No estaacute considerada como un acontecimiento entre tantos como un dogma entredogmas sino como la siacutentesis de todo cruz y resurreccioacuten presente y futuro de la creacioacutense reuacutenen aquiacute La fiesta de la Transfiguracioacuten es garantiacutea del hecho de que el Sentildeor no aban-dona la creacioacuten Que no se desprende del cuerpo como si fuera un vestido y que no deja lahistoria como si fuera un papel teatral A la sombra de la cruz sabemos que precisamente asiacutela creacioacuten va hacia la transfiguracioacutenrdquo (lc)

dianidad de la historia Se ha podido quedar alliacute donde el Sentildeor se sienta enla mesa para la eternidad con Moiseacutes Eliacuteas y tantos otros que llegan deoriente a occidente de oeste a esterdquo Entrando a desentrantildear el significado dela Transfiguracioacuten para la fe dice J Ratzinger que ha de entenderse comometamorfosis107 ldquoLa historia de la transfiguracioacuten del Sentildeor antildeade algonuevo morir significa resurgir La fe es una metamorfosis en la cual el hom-bre madura en el definitivo y se convierte en maduro para ser definitivordquo Yaplicado este misterio a Pablo VI dice ldquoha aceptado su servicio papal cadavez maacutes como lsquometamorfosisrsquo de la fe en el sufrimientordquo Aludiendo a la es-cena en que habiacutea dicho Jesuacutes a Pedro que otro le llevariacutea donde no quisiera(Jn 2118)108 subraya incisivamente el paralelismo entre Pedro y Pablo VIldquoEra un apunte a la cruz que le esperaba a Pedro al final de su camino Eraen general un apunte a la naturaleza de este servicio Pablo VI se ha dejadollevar cada vez maacutes donde humanamente por siacute solo no queriacutea ir Cada vezmaacutes el pontificado ha significado para eacutel hacerse vestir por otro y ser clavadoen la cruzrdquo Sentildeala J Ratzinger coacutemo al cumplir los 75 y luego los 80 antildeos seplanteoacute el dimitir por considerar que ya no teniacutea las fuerzas necesarias parael cargo y porque no se aferraba al poder ldquoSabemos que antes de su 75 cum-pleantildeos y tambieacuten antes del 80 luchoacute intensamente con la idea de retirarseY podemos imaginar cuaacutento debe pesar el pensamiento de no poder perte-necer maacutes a siacute mismo De no tener maacutes un momento privado De estar enca-denado hasta lo uacuteltimo con el propio cuerpo que cede a una tarea que exigediacutea tras diacutea el lleno y vivo compromiso de todas las fuerzas de un hombrerdquo109

En definitiva el trabajo que la configuracioacuten con Cristo y su transfor-macioacuten (metamorfosis transfiguracioacuten) iba obrando en eacutel ldquoquien lo ha en-contrado en los uacuteltimos antildeos ha podido experimentar de forma directa laextraordinaria metamorfosis de la fe su fuerza que transfigurardquo antildeadiacutea JRatzinger Tampoco Francisco ha escatimado elogios sobre Pablo VI porcuyo talante y perfil se siente particularmente atraiacutedo110 Es como si pre-

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107 Me alegra ver refrendada con tanta solvencia y rotundidad la hipoacutetesis que defiendoen este trabajo

108 Pasaje muy elocuente ndashldquoalius te cingetrdquondash que glosa magniacuteficamente ldquohaacutegase tu vo-luntadrdquo ldquoque no se haga lo que yo quiero sino lo que quieres Tuacuterdquo

109 RATZINGER J Homiliacutea 1081978110 Alguien ha sugerido que el tiacutetulo Evangelii gaudium es el resultado de la combina-

cioacuten de dos teacuterminos Evangelii nuntiandi y Gaud(ium)ete in Domino lo que justificariacutea la re-dundancia del tiacutetulo ndashpara subrayar la alegriacutea con que se debe hacer el anuncio del evangeliondashya que en el teacutermino lsquoevangeliorsquo va incluida como es sabido la alegriacutea (en el prefijo ev-) Este

tendiera reavivar las ascuas mortecinas del Vaticano II Pero tambieacuten ysobre todo profundo reconocimiento al gozo mesiaacutenico taboacuterico y escato-loacutegico ndashldquonadie queda excluido de la alegriacutea reportada por el Sentildeorrdquo111ndash quetan bien supo vivir y contar Pablo VI su sentido de Iglesia su voluntad dediaacutelogo con el mundo su sintoniacutea con las grandes cuestiones que importana la humanidad y su imperante llamada a la renovacioacuten eclesial perma-nente recordando ldquoun memorable texto de Ecclesiam suam que no ha per-dido su fuerza interpelanterdquo112 En la audiencia general del 6 de agosto de2014 fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor al recordar el 36ordm aniversario dela muerte de Pablo VI y el 50ordm aniversario de Ecclesiam suam se expresabaen estos teacuterminos ldquoLo recordamos con afecto y admiracioacuten considerandocoacutemo vivioacute totalmente entregado al servicio de la Iglesia que amoacute contodas sus fuerzas Que su ejemplo de fiel servidor de Cristo y del Evange-lio sea aliento y estiacutemulo para todos nosotrosrdquo Tambieacuten aludioacute a la fuerzaconfiguradora de dicho misterio ldquoHoy celebramos la fiesta de la Transfi-guracioacuten del Sentildeor Pidamos a Jesuacutes lsquoque su gracia nos transforme a imagensuyarsquo para que viviendo seguacuten el espiacuteritu de las bienaventuranzas seamoslsquoluzrsquo y consuelo para nuestros hermanosrdquo El 19 de octubre de 2014 en lahomiliacutea de beatificacioacuten de Pablo VI dejaba esta semblanza de eacutel ldquoCon-templando a este gran Papa a este cristiano comprometido a este apoacutestolincansable ante Dios hoy no podemos maacutes que decir una palabra tan sen-cilla como sincera e importante Gracias Gracias a nuestro querido y amado

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es el balance de las citas del magisterio de los Papas en este escrito Pablo VI (22 veces delas cuales 2 veces Ecclesiam suam nn 26 y 51 Juan Pablo II (49 veces) Benedicto XVI (22veces) Juan XXIII (5 veces) Ademaacutes el Papa Francisco cita a Pablo VI 18 veces en Evange-lii gaudium y en 2 ocasiones como hemos sentildealado cita la enciacuteclica Ecclesiam suam Es sinembargo en los Ejercicios Espirituales que dirigioacute a los obispos espantildeoles (15-22 de enerode 2006) siendo cardenal donde esto aparece maacutes claramente Alliacute la utilizacioacuten expliacutecitadel Magisterio se distribuye asiacute Pablo VI Evangelii nuntiandi (nn 168(2v)101113141516182328 (3 v)32333435 475358 (2 v)60 (2 v) 616876777980)=31 veces maacutes que Los Ejercicios Espirituales de S Ignacio de Loyola (26 veces) y maacutes quela mayor parte de las citas biacuteblicas ndashuacutenicamente los evangelios de Lucas y de Juan lo supe-ranndash cuya frecuencia es Mt (23 v) Mc (15 v) Lc (41 v) Jn (36 v) 1Jn (20 v) Heb(12 v)Otras citas del Magisterio soacutelo JUAN PABLO II Pastores gregis (65) Redemptoris Missio (91)111 Dice Francisco en Evangelii gaudium (Eg) 3 citando Gaudete in Domino 22

111 Dice Francisco en Evangelii gaudium (Eg) 3 citando Gaudete in Domino 22112 Francisco en Eg 26 remite a Ecclesiam suam (Es 10 11 12 Igualmente a Evangelii

nuntiandi (Eg 10 12 146 150 151 176) Octogeacutesima adveniens (Eg 184 190) Populorum pro-gressio (Eg 190 191 219)

Papa Pablo VI Gracias por tu humilde y profeacutetico testimonio de amor aCristo y a su Iglesiardquo El lsquogran timonel del Conciliorsquo ejercioacute el servicio desdela maacutes exquisita humildad ldquoEn esta humildad resplandece la grandeza delBeato Pablo VI que en el momento en que estaba surgiendo una sociedadsecularizada y hostil supo conducir con sabiduriacutea y con visioacuten de futuro113ndashy quizaacutes en solitario114ndash el timoacuten de la barca de Pedro sin perder nunca laalegriacutea y la fe en el Sentildeor Pablo VI supo de verdad dar a Dios lo que es deDiosrdquo dedicando toda su vida a la ldquosagrada solemne y grave tarea de con-tinuar en el tiempo y extender en la tierra la misioacuten de Cristordquo amando ala Iglesia y guiaacutendola para que sea ldquoal mismo tiempo madre amorosa detodos los hombres y dispensadora de salvacioacutenrdquo115 Uacuteltimamente en el men-saje con motivo de la instauracioacuten de la I Jornada Mundial de los pobres116recientemente celebrada117 recuerda Francisco unas palabras de Pablo VIldquoTodos estos pobres ndashcomo soliacutea decir el beato Pablo VIndash pertenecen a laIglesia por lsquoderecho evangeacutelicorsquo118 y obligan a la opcioacuten fundamental porellosrdquo Expresioacuten eacutesta muy significativa que ha servido de inspiracioacuten paramuchos documentos eclesiales y praxis pastorales119 En la Conferencia de

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113 Despueacutes del Angelus del domingo 582018 al recordarlo a los 40 antildeos de su muerteha dichordquo Que desde el cielo interceda por la Iglesia que tanto ha amado y por la paz en elmundo Este gran Papa de la modernidad iexcllo saludamos con un aplauso todosrdquo

114 Comparto rotundamente el inciso Siacute bastante solo con una soledad buscada culti-vada arraigada en su espiritualidad pero tambieacuten a veces impuesta y orquestada en un ais-lacionismo que rayaba en lacerante ostracismo iexclTanto le haciacutean el vaciacuteo al final en su entornoy se le ninguneaba fuera en la iglesia y en el mundo como una estridencia una cacofoniacutea Eacutelsalioacute discretamente de la escena en la medida en que podiacutea y callaba (Mt 267 Is 537) Susuacuteltimos antildeos fueron un calvario para eacutel seguacuten testimonios fidedignos Uno de los desenca-denantes principales de la desafeccioacuten generalizada fue la publicacioacuten de la enciacuteclica Hu-manae vitae (2571968)

115 Significativamente esas son textualmente las primeras palabras con las que comienzaEcclesiam suam y que Francisco ha querido citar como las maacutes adecuadas en tan solemne acto

116 13 VI2017117 19 XI2017118 Pronunciadas seguacuten Francisco en el discurso de la ceremonia de apertura de la Se-

gunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II (29IX 1963) Dice exactamente Pablo VI ldquola Iglesiahellipmira a toda la humanidad que sufre y llora eacutesta le pertenece por derecho evangeacutelicordquo (Dis-curso 51) En ese mismo discurso se dirige a los gobernantes y jefes de los pueblos afirmandoque uacutenicamente la Iglesia puede decirles queacute es el hombre ldquocon plenitud de luzrdquo (Discurso 54)

119 De la abundantiacutesima bibliografiacutea citamos CONFERENCIA EPISCOPAL ESPANtildeOLA LaIglesia servidora de los pobres 2015 ELLACURIacuteA I lsquoLa Iglesia de los pobres sacramento his-toacuterico de liberacioacutenrdquo en Estudios Centroamericanos 32 (1977) 707-722 GUTIEacuteRREZ G lsquoPo-

Medelliacuten (1968) ya se habla de que hay que dar ldquopreferencia efectiva a lossectores maacutes pobres y necesitados y a los segregados por cualquier causardquoy en la de Puebla (1994) se dice que los pobres son ldquola medida privilegiadaaunque no excluyente de nuestro seguimiento de Cristordquo y que ldquoson losprimeros destinatarios de la misioacuten y su evangelizacioacuten es por excelenciasentildeal y prueba de la misioacuten de Jesuacutesrdquo120 La teologiacutea de la liberacioacuten hacede ello una de sus sentildeas de identidad Francisco bebe pues en la tradicioacutenevangeacutelica y eclesial maacutes genuinas y de vanguardia cuando enarbola esa de-fensa preferencial de los pobres llegando a ser una constante de su magis-terio ldquoEl Sentildeor nos invita a no olvidar que si es necesario preocuparse porel pan todaviacutea maacutes importante es cultivar la relacioacuten con Eacutel reforzar nues-tra fe en Eacutel que es el lsquopan de la vidarsquo venido para saciar nuestra hambre deverdad nuestra hambre de justicia nuestra hambre de amorrdquo 121

En el Aacutengelus de la fiesta de la Transfiguracioacuten que en 2017 ha sido endomingo Francisco ha dicho ldquoEl evento de la Transfiguracioacuten del Sentildeornos ofrece un mensaje de esperanza ndashasiacute seremos nosotros con Eacutel nos in-vita a encontrar a Jesuacutes para estar al servicio de los hermanosrdquo Evidente-mente la Transfiguracioacuten es un proceso espiritual de desasimiento y decontemplacioacuten ldquoEn esta ascensioacuten espiritual en esta separacioacuten de las cosasmundanas estamos llamados a redescubrir el silencio pacificador y rege-nerador de la meditacioacuten del Evangelio de la lectura de la Biblia que con-duce hacia una meta rica de belleza de lsquoesplendorrsquo y de alegriacuteardquo No esevadirse de la cotidianeidad e instalarse en el limbo para conseguir la im-perturbabilidad del buda la ataraxiacutea desencarnada preconizada por epicuacute-reos y estoicos o las sinergias del universo Es tomar distancia pararecentrar la existencia muchas veces desquiciada en torno a lo esencial yretomar la vida diaria con nuevos arrestos y nuevos horizontes practicandouna ecologiacutea integral como aparece en Laudato Siacute pero contando con elDios de nuestro Sentildeor Jesucristo Por eso continuacutea diciendo Francisco ldquoAl

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bres y opcioacuten fundamentalrsquo en ELLACURIacuteA I-SOBRINO J Mysterium Liberationis 01 TrottaMadrid 1990 303-321

120 ldquoLa opcioacuten por los pobres ha surgido en Ameacuterica Latina continente mayoritaria-mente pobre y cristianordquo SOBRINO J lsquoOpcioacuten por los pobresrsquo en RELat 251 Dice que seacuntildea en Puebla (2004) que remite Medelliacuten (1968) ldquoque hizo una clara y profeacutetica opcioacutenpreferencial y solidaria por los pobresrdquo (n 1134) En Aparecida (2007) donde Francisco tuvoun servicio relevante volvioacute a estar en el primer plano ldquoEsperamos mantener con renovadoesfuerzo nuestra opcioacuten preferencial y evangeacutelica por los pobresrdquo (Documento Final)

121 FRANCISCO Angelus 582018

finalizar la experiencia maravillosa de la Transfiguracioacuten los disciacutepulos ba-jaron del monte con ojos y corazoacuten transfigurados por el encuentro con elSentildeorrdquo El Tabor es un alto en el camino hacia Jerusaleacuten que les concerniacuteaa todos los disciacutepulos aunque uacutenicamente participaran tres apoacutestoles en laexperiencia y en ellos a los disciacutepulos de todos los tiempos como se hadicho siempre y ahora recuerda Francisco ldquoEs el recorrido que podemoshacer tambieacuten nosotros (hellip)rsquoTransformadosrsquo por la presencia de Cristo ydel lsquoardorrsquo de su palabra seremos signo122 concreto del amor vivificante deDios para todos nuestros hermanos especialmente para quien sufre paralos que se encuentran en soledad y abandono para los enfermos y para lamultitud de hombres y de mujeres que en distintas partes del mundo sonhumillados por la injusticia la prepotencia y la violenciardquo En esa longitudde onda y seguacuten esas coordenadas la Transfiguracioacuten tiene que ver con losseres humanos en general a lo largo de toda su existencia En ella recu-rrentemente hallaba Pablo VI la fuerza y la inspiracioacuten para la renovacioacutende las personas en la Iglesia y en el Mundo que se proponiacutea llevar a cabocomo lo formuloacute en el discurso programaacutetico de la apertura de la SegundaSesioacuten del Concilio Vaticano II aquel 29 de septiembre de 1963 apenas tresmeses despueacutes de haber asumido la responsabilidad suprema de servir a laIglesia en el Mundo123 como obispo de Roma En eacutel perfilaba efectiva-mente las liacuteneas de fuerza de lo que deseaba fuera su pontificado y que eacutelpretendiacutea pergentildear a partir de las conclusiones conciliares124 Asiacute pues lameta del cristiano es la de llevar una vida ldquotransfigurada y transfiguradorardquo

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122 En consonancia con la importancia que Pablo VI dio a los signos a los gestos ndashcomohaciacutea Jesuacutesndash muchos de ellos ineacuteditos pero todos a cual maacutes significativos

123 Cuando alegre pero abrumado por las responsabilidad que habiacutean dejado sobre sushombros haciacutea votos por tener ldquola fuerza vigilante y serena el celo infatigable por su lsquogloriarsquola preocupacioacuten misionera para la difusioacuten universal lsquoclararsquo dulce del Evangeliordquo (PrimerMensaje 22 de junio de 1963) a las pocas horas de haber sido elegido Expresioacuten que utilizaraacuteFrancisco en su primera exhortacioacuten apostoacutelica ldquoAlegriacutea que se renueva y se comunicardquo ldquoLadulce y confortadora alegriacutea de evangelizarrdquo (Evangelii gaudium) que se inspira en Evangeliinuntiandi

124 ldquoLos fines principales de este Concilio que por razones de brevedad y de mejor in-teligencia reduciremos a cuatro puntos el conocimiento o si se prefiere de otro modo laconciencia de la Iglesia su reforma la reconstruccioacuten de la unidad de todos los cristianos yel coloquio de la Iglesia con el mundo contemporaacuteneordquo Los ejes de Ecclesiam suam

15 ldquoTU LUZ NOS HACE VER LA LUZrdquo125COMO FUMAROLAS DEUN VOLCAacuteN

En realidad eso fue la exteriorizacioacuten de la vida interior de Pablo VIfumarolas de volcaacuten126 con el epicentro en su corazoacuten Viviendo en un amorsin fisuras su existir fue discurriendo a lo largo de los antildeos en proceso depermanente libacioacuten127 y de continua transfiguracioacuten ndashque no transfor-mismo flashes y luces de neoacuten sino alumbramiento estructurante Arde enla Luz128 es testigo de la Luz129 e irradia luz no confusioacuten130 como lo ponede manifiesto un amigo privilegiado confidente de su vida y de su obra JGuittonldquofui a visitarle a Milaacuten casi todos los antildeos para recibir lsquolucesrsquo y unconsejordquo131 Pero con la actitud no del caza-noticias-sensacionalistas ni si-quiera del bioacutegrafo sino de ldquoquienes como yo intenten estudiar no tanto suvida cuanto la curva de su destinordquo132 iexclCandorosa y sabrosa liturgia de dosalmas en amistad que se ofrendan desde un reciacuteproco respetuoso pudor133

La vida de Pablo VI ha sido y sigue siendo bruacutejula y fuente de inspiracioacutenpara muchos ndashtambieacuten actualmente como lo muestra frecuentemente Fran-ciscondash tanto en el aacutembito espiritual como pastoral ldquoserse para darserdquo enfeliz expresioacuten de Marcelino Legido a propoacutesito de la sequela Christi delseguimiento discipular134 Pues bien en la transfiguracioacuten se mostroacute la Luzy el fuego como arras y anticipo como en craacuteter de volcaacuten en espera de la

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125 ldquoEn ti estaacute la fuente de la vida y en tu luz vemos la luzrdquo (Ps 3510) tambieacuten Is 457126 Parece que seguacuten una concepcioacuten antigua la ldquogloria de Diosrdquo es asociada a fenoacuteme-

nos naturales como la tormenta y la erupcioacuten volcaacutenica (CARREZ M en ALLMEN J-J von Vo-cabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 112)

127 Fp 217128 Jn 812129 Jn 18 Lc 1133-36 Mt 514-16 Jn 319-21 Ef 41858-11 Rm 1312-14 ITes 55 IP

29 2P 119 IJn 29130 Gn 14 Is 520 Am 5810 Ecl 213131 GUITTON J Diaacutelogos con Pablo VI Cristiandad Madrid 1967 107132 Ibid 133 ldquoDe Pablo VI iacutentimo no seacute casi nada si no es que le amordquo (GUITTON J Diaacutelogos

104)134 Tambieacuten Francisco insiste en ello ldquoSin vida nueva y auteacutentico espiacuteritu evangeacutelico sin

lsquofidelidad a la Iglesia y a la propia vocacioacutenrsquo cualquier estructura nueva se corrompe en pocotiempordquo (Evangelii gaudium 25) ldquohellip lo que buscamos es la lsquogloriarsquo del Padre (hellip) que Jesuacutesbuscoacute durante toda su existencia (hellip) evangelizamos para la mayor lsquogloriarsquo del Padre quenos amardquo (ibid 267) Gloria-glorificacioacuten-transfiguracioacuten Espiacuteritu ignaciano

plenitud de su manifestacioacuten en la gloria del cielo en el cabe-si de Diosmediante las ascuas encendidas del Espiacuteritu135

Ademaacutes del fondo constato aquiacute la forma El vocabulario de Pablo VIes prolijo en teacuterminos afines a la luz136 Un ejemplo entre muchiacutesimos maacutesDirigieacutendose a los sacerdotes en Bogotaacute en el contexto de una reflexioacutensobre la eucaristiacutea y la teologiacutea de la liberacioacuten en Medelliacuten les deciacutea ldquoqueNuestro reconocimiento sea estiacutemulo para ulteriores esfuerzos a fin de queCristo siga llegando a tantos que todaviacutea caminan a tientas porque auacuten es-peran lsquomaacutes luzrsquo y maacutes fuerza que con vitalidad siempre nueva brotan delmensaje de que sois portadoresrdquo137

15 1 Primer Discurso al mundo entero138

En ese primer Discurso al mundo entero afirma que se empentildearaacute enel celo infatigable de mostrar la ldquogloriardquo inmarcesible de la Iglesia Refi-rieacutendose a Juan XXIII afirma ldquoLos lsquorayosrsquo lanzados sobre las almas hansido una sucesioacuten lsquode claridad en claridadrsquo como una lsquollama ardientersquohelliprdquo139Resalta que la Iglesia ldquo lsquobrillarsquo en el mundo como el estandartehelliprdquo Al nom-brar la necesaria revisioacuten y reforma del Coacutedigo de Derecho Canoacutenicoafirma que ha de ser llevada a cabo a la luz del evangelio ldquoEn esta lsquoluzrsquo (ladel evangelio de Jesuacutes) se situacutea el trabajo para la revisioacuten del Coacutedigo deDerecho Canoacutenicohelliprdquo El imperativo del amor al proacutejimo ha de inspirarseldquoen la lsquoluzrsquo de la caridadhelliprdquo Reconocimiento a los miembros de la Iglesiapor el ldquo lsquoesplendorrsquo de su dignidadhelliprdquo Anima a los cristianos a los que se lesniegan sus derechos llamados a participar maacutes de cerca en la cruz porque a

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135 Cf Veni creator Spiritus Secuencia de Pentecosteacutes CIC 696 697136 En cuanto atributo primordial de la transfiguracioacuten y de la gloria (Baudraz F en

ALLMEN J von Vocabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 163-164 BOUYERL Diccionario de teologiacutea Herder 1968413-416 FEUILLET A-GRELOT P en LEacuteON-DUFOURX Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona 430-434 CONZELMANN H en KITTELG-FRIEDRICH G Theologisches Woumlrterbuch zum Neuen Testament W Kohlhammer VerlagStuttgart 1933-1973 vol IX 310-358 Rastreareacute las expresiones que aludan a la luz la clari-dad y que traduzcan un proceso configuradortransfigurador Evidentemente se trata de unsencillo muestrario no de un estudio exhaustivo

137 Pablo VI Viaje a Bogotaacute 2281968 Y eacutesta otra afirmacioacuten a propoacutesito de un papacon quien colaboroacute muy estrechamente ldquoPiacuteo XII que ilustroacute a la Iglesia con la lsquoluzrsquo de unaensentildeanza plena de sabiduriacuteardquo

138 Saacutebado 22 de junio de 1963 (Citaremos como D1)139 D1

ella le seguiraacute ldquoel lsquoalba radiantersquo de la resurreccioacutenrdquo Concluye deseando ldquoquesobre el mundo entero pase una gran lsquollamarsquo de fe y de amor que lsquoiluminersquoa todos los hombres de buena voluntad allanando los caminos de la cola-boracioacuten reciacuteprocahelliprdquo Como se ve abundan las expresiones que desean yapuestan por la luz Otro tanto como decir que se desea la transfiguracioacutende toda la realidad por la fuerza transfiguradora transformadora del Sentildeorresucitado Luz de Luz Siempre aspirando a la propia renovacioacuten de laIglesia y del mundo por el Espiacuteritu Santo

152 Destellos de transfiguracioacuten en Ecclesiam suam

En la propia Ecclesiam suam no hay alusiones expliacutecitas al misterio dela Transfiguracioacuten pero siacute a su alcance y al proceso de la ldquoiluminacioacutenrdquo porel que pasa el disciacutepulo de Cristo He aquiacute algunas de esas marcas140 Entrequienes han honrado a la Iglesia ldquobrillaronrdquo 141 los Vicarios de Cristo en latierra la finalidad de la enciacuteclica es ldquoaclararrdquo142 lo importante que es quela Iglesia y la sociedad se encuentren dar ldquomayor lsquoclaridadrsquo a algunos cri-terios doctrinales y praacutecticosrdquo143 quienes sirven en la Iglesia lo hacen si-guiendo una ldquo lsquoiluminadarsquo y operante concienciardquo144 el rostro de la Iglesialdquojamaacutes suficientemente santo y lsquoluminosorsquo rdquo145 el diaacutelogo Iglesia ndash mundoque el Concilio debe abordar en su extensioacuten y complejidad constituyepara Pablo VI ldquoun verdadero peso en nuestro espiacuteritu un estiacutemulo una vo-cacioacuten hellipque quisieacuteramos lsquoaclararrsquo en alguna manerardquo146 la Iglesia debe re-flexionar sobre siacute misma para encontrar ldquomayor lsquoluzrsquo rdquo147 La transformacioacutende la Iglesia y de los creyentes es como ldquoexperimentar a Cristo en siacutemismardquo148 ldquoiluminadardquo149 por el Espiacuteritu Santo que guiaraacute tambieacuten con suluz150 los trabajos del Concilio para guiar a la Iglesia hacia una siempre

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140 Utilizo la edicioacuten original de Ecclesiam suam en italiano141 ldquorifulserordquo (Es 1)142 ldquochiarirerdquo (Es 3)143 ldquodare maggiore lsquochiarezzarsquo rdquo (Es 9)144 ldquo lsquoilluminatarsquo ed operante coscienza (Es 11)145 ldquoabbastanza santo e lsquoluminosorsquo (Es 11)146 ldquochiarirerdquo (Es 15)147 ldquo maggiore lsquolucersquo rdquo(Es 19)148 ldquosecondo le parole di Paolo apostolo lsquoCristo abiti per la fede nei vostri cuorirsquo (Ef

317)rdquo (Es 27)149 ldquo lsquoilluminatarsquo e guidata dallo Spirito Santordquo (Es 28)150 ldquolrsquoopera del Concilio saragrave assistita dal lsquolumersquo dello Spirito Santordquo (Es 34)

mayor lsquoclaridadrsquo151 reflejo de la lsquogloriarsquo de Dios De este modo el cristianojuntamente con otras personas de buena voluntad emprende una misioacutende transfiguracioacuten que los implica a ellos mismos y los emplaza a colabo-rar en la transfiguracioacuten del universo152

Dando testimonio fehaciente de la iacutentima co-pertenencia del cristiano aCristo como el sarmiento a la vid en ldquoeste lsquoluminoso puntorsquo de nuestra ferdquo153en que no se reflexiona lo suficiente ni se vive Este es el nuacutecleo del misteriode la Iglesia154 Dice Pablo VI que para superar las aporiacuteas ndashterrena y espiri-tual santa y siempre en viacuteas de santificacioacutenndash que se les plantean a los estu-diosos de la eclesiologiacutea y al cristiano de a pie los pastores debenldquoencenderrdquo155 en siacute mismos y en los fieles mediante una elevada y vigilantepedagogiacutea un robusto sentido de la Iglesia156 apoyaacutendose en la experiencialdquoiluminadardquo por la doctrina157 sirvieacutendose de la liturgia y practicando unaldquomeditacioacuten silenciosa y lsquoardientersquo de las verdades divinasrdquo158 Un modo muypropio de acoger las ldquoirradiacionesrdquo del Espiacuteritu Santo Ademaacutes insiste enque esta dinaacutemica no debe ser contemplada como una rareza o heroicidadsino como una consecuencia normal de la ldquoiluminacioacutenrdquo bautismal159

ldquoEl ser cristiano el haber recibido el santo bautismo no debe ser con-siderado como cosa indiferente o sin valor sino que debe marcar profunday felizmente la conciencia de todo bautizado debe ser en verdad conside-rado por eacutel mdashcomo lo fue por los cristianos antiguosmdash una lsquoiluminacioacutenrsquoque haciendo caer sobre eacutel el lsquovivificante rayorsquo de la verdad divina le abre

496 S DIacuteEZ BARROSO

151 ldquoma per condurli a migliore lsquochiarezzarsquo e concordia che ne abbia lsquogloriarsquo Iddio gau-dio la Chiesa edificazione il mondordquo (Es 34)

152 Es 19 20 37 38 44 45153 ldquoripensando a questo punto lsquoluminosorsquo della nostra federdquo (Es 37) Se refiere al tema

de la vid y de los sarmientos (Es 35-37) que ha de ser pensado y sobre todo vivido Para ilu-minarlo remite a Mystici Corporis a San Pablo (Gal 328 Ef 415-16 Col 311) y a AGUSTIacuteNSan In Io Tract 218

154 Es 38-39 Dice concretamente ldquoIl mistero della Chiesa non egrave semplice oggetto diconoscenza teologica devrsquoessere un fatto vissuto in cui ancora prima drsquouna sua lsquochiararsquo no-zione lrsquoanima fedele puograve avere quasi connaturata esperienzardquo (Es 39)

155 Es 40156 ldquocorroborante senso della Chiesardquo(ibid)157 Ibid158 Ibid159 Para el bautismo como ldquophotismoacutesrdquo ndashiluminacioacutenndash (JUSTINO San Apol 61 ldquonos-

otros estamos iluminados por Jesuacutesrdquo (Diaacutelog 122)

el cielo le lsquoesclarecersquo la vida terrenal le capacita a caminar como lsquohijo de laluzrsquo hacia la visioacuten de Dios fuente de eterna felicidad Faacutecil es comprenderqueacute programa pone delante de nosotros y de nuestro ministerio esta consi-deracioacuten y Nos gozamos al observar que estaacute ya en viacuteas de ejecucioacuten entoda la Iglesia y promovido con lsquoiluminado y ardientersquo celo Nos los reco-mendamos Nos lo bendecimosrdquo160

Para el cristiano como para el propio Cristo el bautismo es fuego luzrevelacioacuten glorificacioacuten transfiguracioacuten161 Constituye las propias sentildeas deidentidad Por ello no es raro que Pablo VI se reafirme desde esa verdadconstituyente frente a los hermanos separados pero no con prepotencia sinohumildemente dejando que se muestre en su plenitud el esplendor de la ver-dad como el mejor asidero para restaurar la unidad ldquoiexclOh no es orgullo noes presuncioacuten no es obstinacioacuten no es locura sino lsquoluminosa certezarsquo y go-zosa conviccioacuten la que tenemos de haber sido constituidos miembros vivos ygenuinos del Cuerpo de Cristo de ser auteacutenticos herederos del Evangelio deCristordquo162 Como fue Mariacutea que ya goza en el cielo del ldquofulgorrdquo de la gloria163Emprendiendo este camino la Iglesia aspira a tener cada vez maacutes ldquoclaridadrdquosobre su identidad164 y a contemplar al mundo a la ldquoluz de la ferdquo165 Por el con-trario la Iglesia no es autorreferencial ni brilla por siacute misma sino por aquelque la ilumina siendo Luz de Luz Luz de los pueblos Luz del mundo (Jn812) el Sentildeor de la gloria ldquoEl Evangelio es lsquoluzrsquo es novedad es energiacutea esnuevo nacimiento es salvacioacutenrdquo166 Consecuentemente el cristiano debe serluz (Mt 514) preferir su original y admirable forma de vida a ldquola seduccioacutendel lsquoesplendor humanorsquo que igualmente le rodeardquo167 La luz del evangelio seconvierte asiacute en el criterio del discernimiento a cuyo resplandor la Iglesiaevaluacutea la propia conducta y la del mundo para no dejarse contaminar poreacuteste que declara sus propias debilidades como la meta deseable y vive porello en connivencia con la oscuridad e interponieacutendose como ldquonube envi-diosardquo (Hch 19) de la que habla Fray Luis de Leoacuten con todo el peso de la

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160 Es 41-42 161 De hecho en el Bautismo y en la Transfiguracioacuten de Cristo aparecen las mismas teo-

faniacuteas162 Es 48163 ldquoora in cielo ne gode il lsquofulgorersquo e la beatitudinerdquo (Es 59)164 ldquopiugrave lsquochiararsquo coscienza di seacuterdquo (Es 60)165 ldquoal lsquolumersquo della fede ldquo (Es 61)166 Es 61167 Es 63

inmanencia amalgamando en imposible comercio luz y tinieblas como diceS Pablo168 No es razoacuten sin embargo para poner tierra por medio Al con-trario desde la misericordia la Iglesia transfunde su luz al mundo para res-taurarlo y ausculta discierne diagnostica tiende puentes dialoga ldquocon lalsquoclararsquo advertencia de una misioacuten que las trascienderdquo169 que no puede obviarsin negarse sin renunciar a sus sentildeas de identidad

Lo que pretende en la enciacuteclica no es solapar al Concilio ni encorse-tar su dinamismo ni siquiera marcarle una hoja de ruta170 sino ldquoanteponeralgunas consideracioneshellip para que sean lsquomaacutes clarosrsquo los motivos que mue-ven a la Iglesia al diaacutelogo lsquomaacutes clarosrsquo los meacutetodos que se deben seguir ylsquomaacutes clarosrsquo los objetivos que se han de alcanzar Queremos preparar losaacutenimos no tratar las cuestionesrdquo171 He ahiacute un paacuterrafo central para el temaque nos ocupa el ministerio magisterial de Pablo VI ya desde este primeracto solemne y programaacutetico es transfigurador Reconoce que sus antece-sores ya procedieron asiacute Por ejemplo Leoacuten XIII que personificando ldquola fi-gura evangeacutelica del escriba prudente (hellip) consideraba los problemas denuestro tiempo lsquoa la luzrsquo de la palabra de Cristordquo172

Pablo VI lo tiene ldquoclarordquo173 antes de y para convertir al mundo hayque hablarle en la longitud de onda en la que se halla y sintoniza seguacuten lascoordenadas de sus propios intereses para llevarlo maacutes hondo maacutes allaacute desiacute mismo y para si fuera necesario corregir su rumbo Soacutelo posible cuandose le ama de verdad cuando al enviado se le abren las carnes del corazoacutenpor la misericordia (Mc 634) Algo que tambieacuten parece estar sucediendo aFrancisco en la actualidad que lo intenta con todas sus fuerzas y todas lasldquolucesrdquo que Dios le da y de las que ha hecho acopio en su largo itinerariopastoral y su mucha experiencia en el discernimiento Pisando terrenoshasta ahora ineacuteditos e inexplorados con una osadiacutea que raya muchas vecesen la imprudencia y casi en la temeridad en opinioacuten de una minoriacutea recal-citrante La suya siacute que es una ldquoevangelizacioacuten con espiacuteriturdquo174 Esa actitudde Pablo VI y de Francisco no lleva consigo necesariamente plegarse a esosintereses o simular estrategias de cercaniacutea ndashpor respeto a siacute misma y al pro-

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168 Es 64169 Pablo VI habla de ldquola lsquochiararsquo avvertenzardquo (Es 66)170 ldquoVogliamo disporre gli animi non trattare le coserdquo (Es 68)171 Es 68 172 Es 69173 ldquoComrsquoegrave lsquochiarorsquo rdquo (Es 80) Claridad transfiguracioacuten tambieacuten in terminis174 FRANCISCO Evangelii gaudium 24 de noviembre de 2013 262-283

pio mundondash sino entablar un diaacutelogo Esta forma de acercamiento es pro-metedora y comprometedora porque implica una dinaacutemica oblativa y deauteacutentica comunioacuten Quien dialoga de verdad se expone desde lo maacutes pro-pio de siacute mismo y sale oblativamente al encuentro del otro esperando quelo haga con igual talante de radical expropiacioacuten y deseo de entendimientoProceso que puede ldquofigurarserdquo175 en el diaacutelogo como el mejor modo de larelacioacuten a entablar entre la Iglesia y el mundo entre la Iglesia catoacutelica y lasdemaacutes confesiones cristianas con el que restantildear heridas176 para reem-prender la marcha juntos

Un diaacutelogo que se cimienta sobre todo en la ldquoclaridadrdquo177 que posibilitala comprensioacuten de coacutemo se llega por muacuteltiples caminos a la ldquoluz de la ferdquo178Asiacute reciben justo reconocimiento todos los caminos hacia Dios desde unaadecuada interpretacioacuten del diaacutelogo interreligioso De hecho el Nuevo Cate-cismo para adultos (De nieuwe katecismus Geloof verkondiging voor vol-wassenen 1966) de la Iglesia en Holanda179 ndashuno de los retos mayores a losque debioacute responder Pablo VI al comienzo de su pontificado y apenas ter-minado el Vaticano IIndash nombra asiacute su segunda parte ldquoEl camino haciaCristordquo180 muy en la liacutenea de Lumen gentium Ad gentes Gaudium et spesUnitatis redintegratio y Nostra aetate En este uacuteltimo documento se dice ldquoYa

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175 ldquoSembra a Noi invece che il rapporto della Chiesa col mondo senza precludersi altreforme legittime possa meglio lsquoraffigurarsirsquo in un dialogordquo (Es 80) Proceso pues de transfi-guracioacuten configuradora de la iglesia y del mundo

176 El diaacutelogo siempre como viacutea regia para la vida diaria y para solucionar embrolloscomo sucedioacute con motivo del Catecismo holandeacutes o el caso M Lefebvre por ejemplo En elecumenismo Pablo VI como hemos visto maacutes arriba en el presente ensayo siempre fue cla-rividente y generoso y habloacute por ejemplo de que los Padres blancos introdujeron el catoli-cismo en Uganda en ldquoamigable competenciardquo con los misioneros anglicanos que ya estabanpresentes en el paiacutes (cf PABLOVI Homiliacutea de canonizacioacuten de Carlos Luanga y compantildeerosmaacutertires de Uganda (Roma Basiacutelica de S Pedro 18X1964)

177 ldquoLa lsquochiarezzarsquo innanzi tutto il dialogo suppone ed esige comprensibilitagrave egrave un tra-vaso di pensiero egrave un invito allrsquoesercizio delle superiori facoltagrave dellrsquouomordquo (Es 83)

178 ldquoNel dialogo si scopre come diverse sono le vie che conducono alla lsquolucersquo della federdquo(Es 86)

179 Josef Dreissen uno de sus comentaristas maacutes autorizados hace notar la ausencia delteacutermino ldquocatoacutelicordquo en el tiacutetulo viendo en ello una muestra de su apuesta decididamente ecu-meacutenica (DREISSEN J Diagnoacutestico del Catecismo holandeacutes Herder Barcelona 1969 91)

180 Sabido es que la segunda parte de dicho catecismo se subdivide en dos secciones A)El camino de los pueblos (civilizaciones religiones no cristianas humanismos) en realidadel itinerario de la presencia del Espiacuteritu en el mundo B) El camino de Israel

desde la antiguumledad y hasta nuestros diacuteas se encuentra en los diversos pue-blos una cierta percepcioacuten de aquella fuerza misteriosa que se halla presenteen la marcha de las cosas y en los acontecimientos de la vida humana y aveces tambieacuten el conocimiento de la suma Divinidad e incluso del Padrerdquo181

La catequesis tambieacuten debe realizarse de tal modo que lleve al cate-quizando ldquoa los lsquoalboresrsquo del Dios vivordquo182 porque la propia Iglesia debealumbrar como su Sentildeor ofrecer al mundo ldquosu lsquoluzrsquo y su graciardquo183 ndashque sonlas de Cristo Luz del mundo (Jn 812) lleno de gracia y verdad (Jn 116-17)ndash asumiendo en un abrazo omniabarcante todos los destellos y relum-bres que la Revelacioacuten ha generado en su despliegue coacutesmico Asiacute a zagade la huella del que es Luz de los pueblos sabe ser semilla fermento sal yldquoluzrdquo184 informar las formas de la fe para que sean ldquolo maacutes puras y lsquotrans-parentesrsquo posiblerdquo185 formulando un deseo halaguumlentildeo ndashldquoun voto lusing-hierordquo186 de entablar el diaacutelogo con el mundo ldquolsquoa la noble luzrsquo del lenguajerazonable y sincerordquo187 iquestCabe mejor servicio al hombre que liberarlo desu vana pretensioacuten de vivir de espaldas a la luz y de hacerlo en un lenguajeclaro luminoso transfigurado para llevar a cabo la transfiguracioacuten de larealidad ndashincluido el ser humanondash y hablar de ella

153 Una homiliacutea en la fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor Jesuacutes

Tuvo lugar dentro de la celebracioacuten eucariacutestica del segundo domingode cuaresma 14 de marzo de 1965 en la iglesia parroquial romana de SGiuseppe al Trionfale188 Comentando el evangelio correspondiente a ese

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181Nostra aetate 2 Pablo VI en Ecclesiam suam como he sentildealado maacutes arriba hablaraacutede ldquociacuterculosrdquo incluyendo en el primero a todo el geacutenero humano (Es 101-110) en el segundoa los que creen en Dios (Es 111-112) en el tercero a los cristianos (Es 113-117)

182 Es 95183 Es 99184 ldquoMa la Chiesa sa drsquoessere seme drsquoessere fermento drsquoessere sale e lsquolucersquo del mondordquo

(Es 99) 185 Es 108186 Es 110187 Es 110188 BASADONNA G Il Mistero della Trasfigurazione Riflessione di Pablo VI Libreriacutea

Editrice Vaticana Roma 1980 folleto editado sin paginacioacuten Es el texto suyo maacutes detalladoque encontreacute sobre la ldquotransfiguracioacutenrdquo Pablo VI predicoacute en varias ocasiones acerca de latransfiguracioacuten del Sentildeor He aquiacute algunos ejemplos 1431965 1921967 731971 2721972Abunda en las mismas ideas La homiliacutea que comento me parece que lo explicita mejor eilustra particularmente bien lo que defiendo en el presente artiacuteculo

domingo que hablaba de la Transfiguracioacuten de Jesuacutes puntualiza el sentidoque ese misterio tiene como una invitacioacuten a la transfiguracioacuten personal ala conversioacuten a una vida fundada en la Palabra de Dios189 Dice Pablo VI190

ldquoAd un certo momento i tre si svegliano levano gli occhi e vedonoGesugrave straordinariamente lsquoluminosorsquo come se un lsquofuoco di portento si fosseaccesorsquo nella sua Personahellip() Lo sguardo dei veggenti si fissa attonito es-tatico Gesugrave cosigrave lsquotrasfiguratorsquo domina sul monte (hellip) Ed ecco che lrsquointeropanorama egrave avvolto da una nube pur essa lsquocandidarsquo Non egrave nebbia opaca malsquonimbo di gloriarsquo che acrece e pone in risalto la visione Si averete una pre-senza ancora piugrave impresionante infatti una voce profunda in cui palpitatutto il Cielo esclama Questi egrave il Figlio mio dilecto ascoltatelordquo

Pablo VI no duda en antildeadir detalles que no figuran en el texto evan-geacutelico y que hacen maacutes incisiva la narracioacuten y recrea el momento revela-dor ldquoEn un determinado momento los tres se despiertan elevan los ojos yven a Jesuacutes lsquoextraordinariamente luminosorsquo como si un lsquofuego de artificiorsquose hubiese lsquoencendidorsquo en su persona (hellip) la mirada de los videntes se fijaatoacutenita estaacutetica Jesuacutes lsquotransfiguradorsquo asiacute domina sobre el monte (hellip) Y heaquiacute que el panorama completo es envuelto en una nube lsquocaacutendidarsquo ella Noes niebla opaca sino lsquonimbo de gloriarsquo que acrecienta y resalta la visioacuten Seabre paso una presencia auacuten maacutes impresionante de hecho una voz pro-funda en la que palpita el cielo al completo exclama Eacuteste es mi amadoHijo escuchadlerdquo Los detalles subrayados autorizan la majestad de la vi-sioacuten y abocan a su epicentro la escucha de la Palabra para la imitacioacutenTambieacuten Pedro lo recoge pareneacuteticamente (2P 116-18) En efecto las co-munidades que se preparan para la Pascua estaacuten en una situacioacuten similara la de los apoacutestoles ante la subida a Jerusaleacuten En ambos casos se trata defortalecer la fe y de inducir a la conversioacuten De ahiacute que Jesuacutes provoque laconfesioacuten de Pedro ndashque ldquoiluminadordquoresponde191ndash y en eacutel de cualquier dis-

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189 Comenta Giorgio Basadonna ldquola memoria di Paolo VI che queste pagine vogliononutrire richiama dulcemente e insistentemente alle grande cose di Dio e lasciva trapelare unporsquo di lsquoquella lucersquo e di quella gioia beatificante che ora formano il suo gaudio eternordquo Asiacuteespera facilitar la participacioacuten en la transfiguracioacuten de Pablo VI

190 El evangelio en su sobriedad nos describe un ldquoacontecimiento lleno de intereacutes y deestuporrdquo A continuacioacuten reconstruye la escena en bella jugosa y detallada paraacutefrasis paraa inducir la interiorizacioacuten de su mensaje Con ella en tono cercano caacutelido creativo y dinaacute-mico insiste en subrayar las caracteriacutesticas ldquoluminosasrdquo del acontecimiento atributos de latransfiguracioacuten

191 ldquoCome folgorato da improvvisa illuminazionerdquo (lc)

ciacutepulo de todos los tiempos192 Quienes fueron testigos de la transfigura-cioacuten vieron coacutemo en Jesuacutes ademaacutes de la naturaleza humana hay otra di-vina193 ldquoGesugrave egrave un tabernacolo in moto egrave Uomo che porta dentro di Seacutelrsquoampiezza del Cielo egrave il Figlio di Dio fatto Uomo egrave il miracolo che passasui sentieri della nostra terra Gesugrave egrave davvero lrsquoUnico il Buono il Santordquo194

iexclJesuacutes es un milagro viviente y vivificante cercano y excelso compantildeero deviaje y teacutermino como en Emauacutes bueno como el pan y santo como Dios

De este modo Jesuacutes al invitarles a participar en su transfiguracioacuten estaacuteproponiendo a sus disciacutepulos implicarse en su mismo proceso de glorifica-cioacuten a configurarse con Eacutel Para lo cual es bueno ldquosaper lsquotransfigurarersquo195mercegrave lo sguardo della fede i segni con cui il Signore si presenta a noi nonper alimentare la nostra fantasiacutea profilandoci un mito un fantasma unrsquoim-maginazione No ma per contemplare la realtagrave il mistero ciograve che vera-mente egraverdquo La transfiguracioacuten no es pasto para la fantasiacutea sino espejo parael cambio que el disciacutepulo debe incoar en siacute mismo con la gracia de DiosComo se alumbroacute en Cristo durante la transfiguracioacuten su divinidad em-pantildeada por el velo de su carne ahora se trata de hacer nacer en el disciacutepuloel fruto de la vocacioacuten a la perfeccioacuten a la santidad para completar la rea-lidad el misterio de lo que verdaderamente uno es196 iexclBello ejercicio elsuyo de exeacutegesis pastoral y de propuesta homileacutetica digno de ser imitadoEn efecto la transfiguracioacuten para Pablo VI es todo un programa de vidacristiana en reciprocidad con el misterio de la Encarnacioacuten del Verbo ndashqueveloacute misteriosamente la Luz de Luzndash y con el de su Nacimiento virginalndash

502 S DIacuteEZ BARROSO

192 ldquoE inoltre se Gesugrave egrave Dio fatto Uomo la meraviglia delle meraviglie chi Egli egrave perme Che rapporto crsquoegrave tra me e Lui Debo ocuparme di Lui Lo incontro nel cammino Dellamia vita Egrave legato al mio destinordquo

193 Bella siacutentesis de la cristologiacutea de Pablo VI que se presenta bajo la forma de una enar-decida confesioacuten de Fe ldquoJesuacutes es un tabernaacuteculo en movimiento es el Hombre que lleva den-tro de Siacute el cielo en toda su amplitud es el Hijo de Dios hecho Hombre es el milagro que pasaa traveacutes de los senderos de nuestra tierra Jesuacutes es verdaderamente el Uacutenico el Bueno elSantordquo

194 Efectivamente Jesuacutes es un ldquotabernaacuteculo en movimiento hombre que lleva dentro desiacute mismo la amplitud del cielo es el Hijo de Dios que se ha hecho hombre el milagro que pasapor los senderos de nuestra tierrardquo

195 Traducir transformar transfigurar transustanciar los signos por los que Dios se noshace presente

196 ldquoLa Rivelazione di Gesugrave svela a me stesso ciograve che io sono Egrave qui lrsquoinizio della beati-tudine il destino soprannaturale giagrave ora inaugurato e attivo nel nostro essere rdquo (lc) Cristoel hombre nuevo modelo del hombre perfecto (GS 22)

lsquoalumbramientorsquo paradoacutejico y deslumbrante porque Mariacutea lsquodio a luzrsquo a laLuz que el velo de la carne manteniacutea como retenida

Concluye Pablo VI intimando implicativamente ldquoRipetiamo con leparole di Pietro197 che Gesugrave egrave il Figlio di Dio fatto Uomordquo Pero al mismotiempo ldquoSenta ognuno e ripeta egrave la mia vita egrave il mio destino egrave la mia de-finizione giacchegrave anchrsquoio sono cristiano anchrsquoio sono figlio di Diordquo Latransfiguracioacuten de Jesuacutes es mi propia transfiguracioacuten en esperanza peroque ya se inaugura en este mundo ldquoEgrave qui lrsquoinizio della beatitudine il des-tino soprannaturale giagrave ora inaugurato e attivo nel nostro essererdquo De ahiacuteque Pablo VI en esta homiliacutea invite incisivamente a los fieles a que con-celebran con eacutel estos misterios a que se afiancen en la fe ldquoAccresciamo neinostri cuori la fede in Gesugrave Cristo meditando chi veramente Egli egraverdquo Latransfiguracioacuten le mostroacute en el esplendor de su gloria en comunioacuten con elPadre y con el Espiacuteritu Santo Sin embargo no la retuvo para siacute como elprivilegio a que le daba derecho su divinidad sino que la vivioacute como la vo-cacioacuten primicia y destino A eacutel que son llamados quienes aceptan impli-carse en su seguimiento e imitarlo Transfiguracioacuten es permitir en siacute mismola obra de Dios para configurar su vida a imagen de la Imagen deviniendoluces de la Luz ldquoPensiamo che lsquoil suo volto splendente egrave il solersquo per le nos-tre anime Dobbiamo sempre sentirci lsquoilluminatirsquo da Lui luce del mondonostra salvezzardquo Activar constantemente la fuerza del bautismo que es ilu-minacioacuten hontanar de luz en la vida del disciacutepulo de Jesuacutes que irradia lapresencia del Espiacuteritu en su historia personal y le capacita para prenderlefuego al mundo (Lc 12 49-50) por los cuatro costados con la llama del amorque acrisola

154 Gaudete la alegriacutea del testigo198

Tampoco aquiacute como sucede en Ecclesiam suam hay alusiones expliacute-citas al misterio de la Transfiguracioacuten pero siacute a la fuerza transfiguradora

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197 ldquoUbi Petrus ibi ecclesia ubi ecclesia ibi nulla mors sed vita aeternardquo(AMBROSIO SanCom In Ps 4030)

198Asiacute se refiere a ella en el XV aniversario (2961978) de su coronacioacuten ldquoExhortacioacutenapostoacutelica ldquoGaudete in Domino (9 de mayo de 1975 cf AAS ib 289-322) sobre la riquezadesbordante y lsquotransformadorarsquo de la alegriacutea cristianardquo ADORNATO G Pablo VI 325-332GBMontini-Paolo VI Invito a la giogia escritos seleccionados por BASADONNAG a cargode VACCARO L-ADORNATO G Centro Ambrosiano Milaacuten 2007 Es el ldquogozo transfiguradordquode que habla S Pedro (I P 16-9)

transfigurada de la alegriacutea de la verdadera alegriacutea Aquella que se acrisolaen la prueba199 S Francisco de Asiacutes describe la ldquoverdadera alegriacuteardquo ndasha re-querimiento de fray Leoacutenndash en teacuterminos de proceso purificador de confi-guracioacuten martirial con la pasioacuten de Cristo muy en la liacutenea de S Pablo (Flp44-7) Es conocida su belliacutesima disertacioacuten ldquoCuando lleguemos a SantaMariacutea de los Aacutengeles calados por el agua y helados por el friacuteo y cubiertosde barro y afligidos por el hambre (hellip) si a pesar de tanta injuria tantacrueldad y tantos vituperios nos sostenemos pacientemente sin turbarnosy sin murmurar (hellip) si entonces nosotros conllevamos todas estas cosas conalegriacutea pensando en las penas de Cristo bendito que debemos soportar porsu amor iexcloh fray Leoacuten escribe que aquiacute se halla la perfecta alegriacuteardquo200

Parece una paradoja otra maacutes que sea precisamente el tenido porldquohamletianordquo Pablo VI el autor de este cuando menos insoacutelito refrescantey esperanzador escrito sobre la alegriacutea201 Y que aparezca precisamentecuando gruesos nubarrones se cerniacutean sobre la humanidad en esos mo-mentos202 Su lucidez le haciacutea ver los obstaacuteculos y las sombras pero comoapostaba por la esperanza los afrontaba con la confiada alegriacutea de quiensabe que todo puede tener solucioacuten cuando se le permite intervenir al Ab-soluto como eacutel haciacutea Al final del Antildeo Santo que habiacutea sido un eacutexito el 23de diciembre de 1975 deciacutea

ldquoOh no nos hacemos falsas ilusiones sobre los obstaacuteculos sobre las di-ficultades sobre las trabas asiacute como sobre las oscuras fuerzas (hellip) perohemos destacado la necesidad de la alegriacutea que mana en el corazoacuten de todos

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199 1P 412-19 Compartir los sufrimientos de Cristo garantiza participar en su gloria200 FRANCISCO DE ASIacuteS San Florecillas VIII201 ldquoUna especie de himno a la alegriacutea divina que quisieacuteramos entonar para suscitar un

eco en el mundo entero y ante todo en la Iglesiardquo (Insegnamenti di Paolo VIXIII (1975) 452Como sentildeala el cardenal V Noegrave ldquoEl documento fue visto como la efusioacuten del corazoacuten de unPadrerdquo (NOEgrave V Card Il volto de la giogia Noticiario 28 (noviembre 1994) 46-49 InstitutoPaolo VI-Edizioni Studium Brescia-Roma Cuaacuten diferente de la prometeica Ode an dieFreude de F Schiller (1785)

202 El 23 de febrero la Santa Sede reprende a H Kuumlng 30 de abril cae Saigoacuten y terminala guerra en Vietnam independencia de Cabo Verde y Angola masacre de estudiantes en launiversidad de El Salvador uacuteltimas ejecuciones de muerte en Espantildea a pesar de la insistentemediacioacuten de Pablo VI invasioacuten de Sahara por Marruecos muerte de Franco muerte de PierPaolo Pasolini se le concede el premio Noacutebel de la paz a AD Sakharov canonizacioacuten del es-pantildeol Juan Maciacuteas (1585-1645) iexclTambieacuten S Juan de la Cruz escribioacute su Caacutentico Espiritual enla caacutercel de Toledo como S Francisco de Asiacutes su Caacutentico al sol cuando estaba muy enfermociego y marginado en su comunidad

los hombres y que es eco de la alegriacutea misma de Dios y hemos cantado unhimno a esta alegriacutea cristianardquo203 Esa confianza en Dios se fue acrecentandoen Pablo VI con el paso del tiempo hasta el punto de merecer esta sem-blanza Pablo VI es ldquoun Papa sereno y que serenardquo204

Como cabiacutea esperar de eacutel Gaudete in Domino (1975) no es un docu-mento ligerito y superficial sino denso y nervudo En ese momento sim-plemente afloraba y tomaba cuerpo algo muy presente desde siempre en suvida Lo que se ha llamado su ldquoitinerario de la alegriacuteardquo arranca de sus antildeosjuveniles en que reflexiona sobre la alegriacutea de la fe Ya entonces la resaltacon sus amigos en el sobreponerse ante sus problemas de salud en la sanasatisfaccioacuten de sus logros pastorales en el encaje de las dificultades y de lasincomprensiones Luego como obispo y como Papa seguiraacute reflexionandosobre el tema No es un sontildeador ingenuo Sabe que un cristiano luacutecido debeestar triste por la presencia del mal en el mundo y en el corazoacuten del ser hu-mano pero a sabiendas de que su poder ha sido desactivado por el Sentildeorde la historia aunque auacuten tenga margen de maniobra para la perdicioacuten demuchos Eacutel mismo ha sentido la tentacioacuten de abandonar esa tristeza y esapreocupacioacuten ante las desgracias depravaciones incertidumbres confusio-nes insidias que aquejan a la humanidad a la Iglesia y que le acosan a eacutel205Testimonio de ello pueden ser el Discurso sobre el ldquohumo de Satanaacutesrdquo (29de junio de 1972) en el que afirma que tiene la sensacioacuten de que ldquopor cual-quier grieta haya entrado el humo de Satanaacutes en el templo de Diosrdquo y suCatequesis ldquosobre el demoniordquo206 Francisco refrenda esta doctrina ldquoEn-tonces no pensemos que es un mito una representacioacuten un siacutembolo una fi-gura o una ideardquo207 al hablar del combate la vigilancia y el discernimientoen capiacutetulo V de la exhortacioacuten Gaudete et exultate y remite a esa cateque-sis de Pablo VI sobre el demonio208 Indicios pues ndashsi no pruebasndash de queestaba bien al abrigo de la ingenuidad y del ldquobuenismordquo interpretados erroacute-neamente de que ya no pareciacutea creer tanto en el ser humano y en su bon-

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203 Insegnamenti di Paolo VI XIII (1975) 778-680204 COLOMBO G Card Recordando GBMontini Arcivescovo e Papa Instituto Paolo

VI (Quaderni dellrsquoInstituto 8) Edizioni Studium Brescia-Roma 1989 189205 Particularmente durante el secuestro de Aldo Moro y su fatal desenlace (primavera

de 1978)206 ldquoLiberaci del malerdquo 15 de noviembre de 1972207 FRANCISCO Gaudete et exultate161208 Lc 161 nota 121

dad209 ldquoSe creiacutea que despueacutes del Concilio llegariacutea un diacutea soleado para lahistoria de la Iglesia En cambio ha venido un diacutea nublado de tormenta deoscuridad de buacutesqueda de incertidumbrerdquo iquestDesconfianza iquestLucidez Meinclino por lo segundo Muchos han visto en estas palabras210 la ldquootra carardquodel Papa Montini la del involucionista retroacutegrado antimoderno autorita-rio sombriacuteo acomplejado amargado pesimista El Papa en realidad conmucha crudeza lo que hace es poner en primer plano una creencia que nose inventa que pertenece al depoacutesito de la fe esa de la intervencioacuten del de-monio en la Iglesia y en el mundo de la existencia personalizada del mal211que ya S Pablo habiacutea planteado ldquono te dejes vencer por el mal sino venceal mal con el bienrsquo (Rom 1221) La esperanza cristiana en la que se arraigale hace no obstante mostrarse alegre y confiado llevaacutendole a decir ldquoiexclQueentre aquiacute la apologiacutea de la alegriacutea cristianardquo212 Como diraacute Juan Pablo IIldquoPablo VI llevaba en su corazoacuten la luz del Tabor y con esa luz caminoacute hastael final llevando con alegriacutea evangeacutelica su cruzrdquo213 Esa es la alegriacutea de laque quiere dar testimonio en Ecclesiam suam ldquoPues queremos tan soacutelocon esta nuestra carta cumplir el deber de abriros nuestra alma con la in-tencioacuten de dar a la comunioacuten de fe y de caridad que felizmente existe entrenosotros una mayor cohesioacuten y un mayor gozordquo214 Un mismo testimonio dealegriacutea que escapa al ojo humano expresa en Sacerdotalis caelibatus

ldquoNos mueve el gozo de contemplar en esta ocasioacuten y desde este puntode vista la divina riqueza y belleza de la Iglesia de Cristo no siempre inme-diatamente descifrable a los ojos humanos porque es obra del amor del que

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209 Pablo VI a pesar de ser evangeacutelica y elegantemente bueno jamaacutes recibioacute de la opi-nioacuten puacuteblica el apelativo de ldquoPapa buenordquo como su antecesor Juan XXIII

210 Aducen el descalabro de Humanae vitae (1968) que provocoacute reacciones contrariasen amplios ciacuterculos de la ciencia la opinioacuten publica incluso de la jerarquiacutea como L Suenensy en teoacutelogos como K Rahner y B Haumlring Se le reprochaba el haber pedido informes ex-pertos y no haberlos tenido en cuenta

211 IP 58 CIC 391 ss 635 1086 1673 1708 1237 2113 ss 2482 2538 2851 ss212 Discorsi e scritti milanesi (1954-1963) proacutelogo de MARTINI CM introduccioacuten de

COLOMBO G edicioacuten coordinada por TOSCANI X texto criacutetico a cargo de MANZONI GE di-reccioacuten de redaccioacuten de PAPETTI R Instituto Paolo VI Edizioni Studium Brescia-Roma1977-1978 IV 4254-4255 Durante los triduos pascuales celebrados en Milaacuten abundaba enestas ideas vivir como resucitados por los caminos del mundo

213 Su propia cruz Juan Pablo II Homiliacutea en el 26ordm aniversario de la muerte de Pablo VI(6 de agosto de 2004)

214 Es 8

es cabeza divina de la Iglesia y porque se manifiesta en aquella perfeccioacutende santidad (cf Ef 5 25-27) que asombra al espiacuteritu humano y encuentrainsuficientes las fuerzas del ser humano para dar razoacuten de ellardquo215

La misma Humanae vitae termina con una invitacioacuten a buscar la verda-dera alegriacutea ldquoel hombre no puede hallar la verdadera felicidad a la que as-pira con todo su ser maacutes que en el respeto de las leyes grabadas por Dios ensu naturaleza y que debe observar con inteligencia y amorrdquo216 En la exhor-tacioacuten apostoacutelica Evangelica testificatio (2961971) invita a los religiosos avivir con gozo su entrega ldquoEl gozo de pertenecerle para siempre es un in-comparable fruto del Espiacuteritu Santo que vosotros ya habeacuteis saboreado Ani-mados por este gozo que Cristo conservaraacute en vosotros incluso en medio delas pruebas sabed mirar el futuro con confianzardquo217 Y en la exhortacioacuten apos-toacutelica Evangelii nuntiandi dice que uno de los mayores obstaacuteculos a la evan-gelizacioacuten es ldquola falta de alegriacutea y de esperanzardquo218 Este es el contexto en queaparece la exhortacioacuten apostoacutelica Gaudete Lo que precede sirve para apos-tillar que lo dicho aquiacute sobre la alegriacutea no es algo excepcional en el pensa-miento y la sensibilidad de Pablo VI Ahora el Papa Francisco ha vuelto aelegir la alegriacutea como eje de la nueva evangelizacioacuten ldquola alegriacutea del evange-lio llena el corazoacuten y la vida entera de los que se encuentran con Jesuacutesrdquo219 enclara referencia al papa Montini como eacutel mismo reconoce220

Son muchas las conexiones que existen entre la alegriacutea y la transfigu-racioacuten Para comenzar la exhortacioacuten quiere ser ldquouna llamada a la reno-vacioacuten interior y a la reconciliacioacuten en Cristordquo221 acogiendo la alegriacutea delEspiacuteritu mediante un recurso ldquoa las fuentes de la alegriacutea cristianardquo222 entre

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215 Sacerdotalis caelibatus 16216 Humanae vitae 31217 Evangelica testificatio 55218 Evangelii nuntiandi 80 dentro de la parte VII El espiacuteritu de la evangelizacioacuten El

Papa Francisco en Evangelii gaudium insiste mucho en esto (nn 1-8) dentro del capiacutetulo VEvangelizadores con espiacuteritu Muy en liacutenea con Pablo VI si cabiacutea alguna duda Francisco hadedicado una Exhortacioacuten apostoacutelica a la alegriacutea como camino de evangelizacioacuten y regene-racioacuten integral para la Iglesia y para el Mundo (FRANCISCO Gaudete et exultate 1932018)Ella sentildeala coacutemo ldquoel beato Pablo VI mencionaba entre los obstaacuteculos de la evangelizacioacutenprecisamente la carencia de parresiacutea lsquoLa falta de fervor tanto maacutes grave cuanto que vienede dentrorsquo (Evangelii nuntiandi 80)rdquo (Gaudete et exultate 130)

219 Evangelii gaudium 1220 Me resulta conmovedora la connivencia y sintoniacutea del papa Francisco con Pablo VI221 G 2 Alusioacuten a la ldquorenovacioacutenrdquo en Eclesiam suam222 G 15

las que estaacuten las alegriacuteas de Dios de Jesuacutes del Espiacuteritu de Mariacutea y de lossantos223 Ahora bien esa alegriacutea no ha de ser superficial consumista o meradiversioacuten sino gozo profundamente transformador224 fruto del EspiacuterituSanto que transfigura solidariza y hace fuerte frente a las pruebas como enel caso de Abraham ldquoAbraham recibe las primicias de la alegriacutea profeacuteticacon el nacimiento de su hijordquo y adquiere consistencia frente a la prueba detener que sacrificarlo aunque finalmente le es devuelto vivo como prefi-guracioacuten de la resurreccioacuten de Aquel que ha de venir el Hijo uacutenico deDios225 Es una paradoja que precisamente sea en la celebracioacuten de los mis-terios de la muerte y de la resurreccioacuten de Jesuacutes226 donde brote la alegriacutea delreino227 Lo cual sirve para esclarecer la condicioacuten humana228 participar enlos sufrimientos permite participar en la gloria

ldquoEl Exsultet del pregoacuten pascual canta un misterio realizado por encimade las esperanzas profeacuteticas en el anuncio gozoso de la resurreccioacuten la penamisma del hombre se halla lsquotransfiguradarsquo229 mientras que la plenitud de laalegriacutea surge de la victoria del Crucificado de su Corazoacuten traspasado de suCuerpo glorificado y esclarece las tinieblas de las almas lsquoEt nox illuminatiomea in deliciis meisrsquo ldquo230

En la dinaacutemica transfiguradora de la alegriacutea Mariacutea231 ocupa un lugarexcepcional Desborda de gozo y no eximida de las penas se abre a la ale-

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223 Con la intercesioacuten de los santos invita a transmitir ldquola alegriacutea de Cristordquo (PABLO VIEvangelii nuntiandi 80)

224 ldquoLas pequentildeas alegriacuteas humanas que constituyen en nuestra vida como la semilla deuna realidad maacutes alta quedan lsquotransfiguradasrsquordquo (G 30)

225 G 17226 ldquoLa alegriacutea pascual no es solamente la de una lsquotransfiguracioacutenrsquo posible es la de una

nueva presencia de Cristo resucitado dispensando a los suyos el Espiacuteritu para que habite enellos Asiacute el Espiacuteritu Paraacuteclito es dado a la Iglesia como principio inagotable de su alegriacutea deesposa de Cristo glorificadordquo (G 29)

227 G 28228 G 28229 La pena del hombre transfigurada (cf Juan de la Cruz lsquoIn principiorsquo lsquolas penas del

hombre en Dios y en el hombre la alegriacutearsquo O admirabile commercium que canta la liturgiade Navidad

230 G 28231 Es significativa la procesioacuten de la Virgen de la alegriacutea ndashcon variadas escenificacio-

nesndash la mantildeana del domingo de resurreccioacuten Sus tocas negras son cambiadas por las blan-cas para significar la transfiguracioacuten de su pena en gozo

griacutea de la resurreccioacuten Es invocada como Mater laetitiae232 y como Causanostrae letitiae La siguen los maacutertires como expresioacuten de alegriacutea maacutes puray ardiente que configura y transfigura a las viacutectimas como propiciacioacuten desuave olor ldquodonde la cruz de Jesuacutes es abrazada con el maacutes fiel amorrdquo233 Pa-sioacuten de amor que estaacute presente en las experiencias interiores de los maes-tros espirituales de las diferentes tradiciones miacutesticas ldquoTodas presentan elmismo recorrido del alma lsquoper crucem ad lucemrsquo y de este mundo al Padreen el soplo vivificador del Espiacuteriturdquo234 En la vida de la Iglesia la participa-cioacuten en la alegriacutea transformadora del Sentildeor es inseparable de la participa-cioacuten en la celebracioacuten eucariacutestica Alliacute ldquosustentados como los caminantesen el camino de la eternidad reciben ya sacramentalmente las primicias dela alegriacutea escatoloacutegicardquo235 Tal es el ldquopanorama lsquoluminosorsquo de la alegriacutea cris-tianardquo236 accesible a todos los disciacutepulos y paso obligado en traacutensito a laconfiguracioacuten con el Sentildeor que desemboca en la conversioacuten para gozar dela libertad y alegriacutea verdaderas237 como dice Jesuacutes (Mt 1128-29) de lamayor alegriacutea del cielo (Lc 157) De hecho el Concilio ha pretendido unaprofunda ldquorenovacioacuten interiorrdquo238 en aras de reconquistar esa alegriacutea en laIglesia y en el Mundo239 En resumen esa es la finalidad del Antildeo Santo queprepara para el Gran Jubileo del antildeo 2000 ldquoEn el curso de este Antildeo Santohemos creiacutedo ser fiel a las inspiraciones del Espiacuteritu Santo pidiendo a loscristianos que vuelvan de este modo a las fuentes de la alegriacuteardquo240 Por ellaldquovamos hacia la lsquotransfiguracioacutenrsquo feliz de nuestras existencias siguiendo lashuellas de la resurreccioacuten de Jesuacutesrdquo241 Ademaacutes de la felicidad eterna estaacute

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232 Benedicto XVI se refiere a Mariacutea como lsquoMater Verbi et Mater laetitiaersquo en VerbumDomini 124 porque ha creiacutedo que el Sentildeor se ha hecho cargo de su bajeza capacitaacutendolapara el servicio (Lc 1 45-48)

233 G 35234 G 37 235 G 42 El intereacutes de Pablo VI por la Eucaristiacutea es notorio Buena prueba de ello son

Los Congresos eucariacutesticos ( Bombay BogotaacutehellipXXXX) su enciacuteclica Mysterium fidei Sobrela doctrina y culto de la eucaristiacutea (3IX1965) Publicada en momentos particularmente de-licados cuando se cuestionaban aspectos tan esenciales como la presencia real de Cristo enella y la transubstanciacioacuten cuando la iglesia holandesa era tan beligerante en este y otroscampos decisivos para la fe cristiana

236 G 45237 G 51238 En liacutenea con Ecclesiam suam 46-49239 G 62240 G 70241 G 71

en juego restaurar la auteacutentica humanidad ldquoLa alegriacutea nace siempre de unacierta visioacuten acerca del hombre y de Dios lsquoSi tu ojo estaacute sano todo tu cuerposeraacute luminosorsquo (Lc 1134)rdquo242 Es asiacute como la alegriacutea don del Espiacuteritu y atri-buto de Dios ndashldquoen el mismo Dios todo es alegriacutea porque todo es undonrdquo243ndash se participa en el ser humano convirtieacutendose en la ldquoalegriacutea de unaalabanza filialrdquo244 y tiene en la celebracioacuten eucariacutestica ldquoun lugar privilegiadode renovacioacutenrdquo porque ldquola celebracioacuten gozosa de la Eucaristiacutea dominicalpermite configurarse con ldquoCristo crucificado y glorificado (que) viene enmedio de sus disciacutepulos para conducirlos juntos a la lsquorenovacioacutenrsquo de su Re-surreccioacutenrdquo que es ldquosigno y fuente de alegriacutea cristiana preparacioacuten para laFiesta eternardquo245 Asiacute pues santidad amor y alegriacutea van de la mano comosentildealoacute S Juan Pablo II al beatificar a Florentino Asensio Barroso junto conotras cuatro personas ldquoEl amor a Dios es pues lsquola fuente de la verdaderaalegriacutearsquo (hellip) En su existencia terrena vivieron de un modo muy particularel amor a Dios y precisamente por eso pudieron gozar de lsquola plenitud dela alegriacutearsquo prometida por Cristordquo246 Pablo VI lo vivioacute lo vive y sigue dandotestimonio de ello

155 Coram Deo Homiliacutea en el XV aniversario de su coronacioacuten247

A punto de comparecer ante el tribunal de Dios ndash ldquopara confortarnuestro espiacuteritu que continuamente se prepara al encuentro con el justoJuez (cf 2 Tim 4 8)hellipndash el encuentro definitivo y lsquobeatificantersquo con el Sentildeor

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242 G 73243 G 76244 G 76 Por ello me he referido maacutes arriba a la existencia del propio Pablo VI como

ldquolaudis canticumrdquo culto espiritual245 G 77 Dimensioacuten escatoloacutegica de la alegriacutea y de la transfiguracioacuten Asiacute concluye la

exhortacioacuten246 JUAN PABLO II San Homiliacutea de beatificacioacuten (451997)247 Homiliacutea en el XV Aniversario de su coronacioacuten (29VI1978) Valioso testimonio de

su particular Getsemaniacute PAOLO VI Pensiero alla morte Testamento Omelia nel XV aniver-sario dellrsquoincoronazione comentado por EGiammancheri Instituto Paolo VI ndashEdizioni Stu-dium Bresciandash Roma 1988248 Pero no soacutelo al final Toda su vida la vivioacute ldquoen la presencia deDiosrdquo (coram Deo) como Abraham Moiseacutes Mariacutea Jesuacutes Vivir ldquocoram Deordquo es hacerlo antela mirada amorosa de Dios en su presencia bajo la autoridad y para su gloria A Torres Quei-ruga dice que asiacute ha de hacerlo siempre el ser humano sobre todo cuando ha pecado (TO-RRES QUEIRUGA A lsquoCulpa pecado y perdoacutenrsquo en Encrucillada 58 (1988) 248-265) CoramDeo Memorial prof Dr Juan Luis Ruiz de la Pentildea (Salamanca Universidad Pontificia 1997)

que vienerdquo Como quien al vivir sube al altar ndashcoram Deo248ndash a presentarla ofrenda de la tarde (logikeacute latreia249) Luacutecido humilde realista generosomaduro ndashochenta antildeos cumplidosndash un mes antes de morir consumido y con-sumado bantildeado en luz cenital ndashldquoel curso natural de nuestra vida caminahacia el ocasordquo250ndash hace balance ndashy el saldo es positivo ldquoGracias al Sentildeormuchos peligros se han atenuadordquondash de su accioacuten pastoral y de su vida quehan tenido a Pedro y a Pablo ldquocomo a modelos e inspiradoresrdquo251 en la arduatarea de transfigurarse Ambas dice eacutel se han estructurado a su vez en tornoa dos ejes la defensa de la fe ndashldquofidem servavi (hellip) el propoacutesito incansablevigilante agobiadorrdquo de toda su accioacuten pastoralndash y de la vida humana252 Enesa defensa no siempre bien comprendida e interpretada ldquola autoridad y laresponsabilidad aparecen asiacute maravillosamente conectadas la dignidad conla humildad el derecho con el deber el poder con el amorrdquo253 Al ir iba llo-rando llevando la semilla (Ps 1256) ldquoY ante toda la Iglesia Nos tembloro-sos pero confiados aceptamos las llaves del Reino de los Cielos pesadaspero poderosas llaves saludables y misteriosas que Cristo confioacute al pesca-dor de Galilea hecho Priacutencipe de los Apoacutestoles y que ahora se nos hantransmitido a nosotrosrdquo254 Al volver vuelve cantando con un gozo sereno yesperanzado ndashldquoante los peligros que hemos delineado y frente de las dolo-rosas defecciones de caraacutecter eclesial o socialrdquo255ndash trayendo por gavilla sufidelidad256 a Cristo y a la Iglesia que tanto amoacute ldquoque ella la Santa Iglesia

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248 Pero no soacutelo al final Toda su vida la vivioacute ldquoen la presencia de Diosrdquo (coram Deo)como Abraham Moiseacutes Mariacutea Jesuacutes Vivir ldquocoram Deordquo es hacerlo ante la mirada amorosade Dios en su presencia bajo la autoridad y para su gloria A Torres Queiruga dice que asiacuteha de hacerlo siempre el ser humano sobre todo cuando ha pecado (TORRES QUEIRUGA AlsquoCulpa pecado y perdoacutenrsquo en Encrucillada 58 (1988) 248-265) Coram Deo Memorial profDr Juan Luis Ruiz de la Pentildea (Salamanca Universidad Pontificia 1997)

249 Rom 121 AROCENA F Mordf lsquoEl sacrificio espiritual en el altar del corazoacutenrsquo Centre dePastoral Liturgica Barcelona 2006 144-155) Benedicto XVI alerta de que no se reduzca aun moralismo que desvirtuariacutea su auteacutentico alcance de implicacioacuten existencial en ldquoculto ver-daderordquo (cf supra)

250 Homiliacutea en el XV Aniversario (2961978)251 Ibid252 ldquoHa sido eacutesta una ensentildeanza importante y lsquoclararsquo del Conciliordquo253 Pablo VI Homiliacutea en el solemne rito de su coronacioacuten (30VI1963)254 Ibid255 Homiliacutea del XV Aniversario de su coronacioacuten256 Esa fidelidad garantiza la fuerza del corazoacuten y la lucidez de la inteligencia ldquoporque

soacutelo con fidelidad a las ensentildeanzas de Cristo y de la Iglesia transmitidas por los Padres po-demos tener esa fuerza de conquista y esa lsquoluzrsquo de la inteligencia y del alma que proviene de

siga siendo en el mundo el signo vivo gozoso y operante del designio re-dentor de Dios y de su alianza con los hombresrdquo257 Una Iglesia para la queEcclesiam suam ldquoen el alba del pontificado trazaba las liacuteneas de accioacuten dela Iglesia en siacute misma y en su diaacutelogo con el mundo de los hermanos cristia-nos separados de los no cristianos de los no creyentesrdquo

156 La gloria de Mariacutea258 y de los santos259

Los santos para eacutel como para todos los cristianos son modelos e inter-cesores en el proceso de su configuracioacuten existencial con Cristo ldquoAsiacute os lopide la Iglesia misma mediante la voz trepidante de este humilde Vicario deCristo que os ha mirado a vosotros Santos Pedro y Pablo como a lsquomodelose inspiradoresrsquo rdquo260 Ademaacutes en el ejercicio de su ministerio pastoral las ca-nonizaciones y las beatificaciones son para Pablo VI una ldquolsquoluminosarsquo cir-cunstancia que nos habla de las necesidades auacuten vivas e insatisfechas denuestra sociedadrdquo261 la ocasioacuten de proponer nuevos modelos de vida y de in-

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la posesioacuten madura y consciente de la verdad divinardquo Tambieacuten exige una ldquoconciencia lsquoclararsquordquorespecto a la verdad en quienes tienen responsabilidades

257 Ibid258 El intereacutes y devocioacuten a la Virgen Mariacutea es una constante en la vida de Pablo VI

como lo ponen de manifiesto muchas publicaciones al respecto MONTINI GB Scritti giova-nili Brescia Queriniana 1979 MONTINI GB Scritti fucini (1925-1933) Brescia-Roma 2004MONTINI GBMeditazioni Roma 1994 MONTINI GB La amistad con Dios Meditacionesineacuteditas de GB Montini Madrid 2008 MONTINI GB Sulla Madonna Discorsi egrave scritti (1955-1963) a cargo de LAURENTIN R Instituto Paolo VI ndashEdizioni Studium Brescia-Roma 1988BONETTI A Beata percheacute ha creduto Discorsi e scritti di Paolo VI sulla Madonna (1963-1978) Libreriacutea Editrice Vaticana Ciudad del Vaticano 1995 PAOLO VI Il misteri di MariaMorceliana Editrice Brescia 2000

259 Durante su pontificado proclamoacute santos a 84 personas y beatos a 64 Ocho de esosbeatos luego fueron canonizados por eacutel mismo Bien se le pueden aplicar a eacutel mismo las pa-labras con que describe la santidad ldquoSanctitas lsquoclariorrsquo in dies altiorque est mysterii Ecclesiaedeclaratio et significatio donec haec plenam in caelis compaginem assecuta in summa cari-tatis beatitudine adorabit Deum et Agnum qui occisus est (Lumen gentium n 51 AAS 571965 58) PABLO VI Santitas clarior motu proprio sobre las causas de los procesos de beati-ficacioacuten y canonizacioacuten (19III1969) Descentraliza los procesos asociando a los obispos ensu promocioacuten y confeccioacuten

260 Oracioacuten de Pablo VI a S Pedro y S Pablo al final de la homiliacutea en la misa con mo-tivo del XV aniversario de su coronacioacuten como papa (29VI1978) un mes antes de su muerte

261 PABLOVI Homiliacutea en la beatificacioacuten del sacerdote Leonardo Murialdo (3XI1963)Su primera ceremonia de beatificacioacuten En la ceremonia de entrada en la basiacutelica de Letraacuten(10XI1963) evoca ldquolas horas maacutes lsquoluminosas y maacutes oscurasrsquordquo que ha vivido la ciudad deRoma a lo largo de su historia Valen tambieacuten para a su propia beatificacioacuten y canonizacioacuten

tercesioacuten Asiacute por ejemplo con motivo de la semblanza que hace de Teresade Aacutevila Pablo VI traza lo que podriacuteamos llamar el ideal de la vida cristianala vida del disciacutepulo ejemplar su propio ideal de vida la transfiguracioacuten ldquoEstaes la lsquoluzrsquo hecha hoy maacutes viva y penetrante que el tiacutetulo de doctora conferidoa Santa Teresa lsquoreverberarsquo sobre nosotrosrdquo Y antildeade

ldquoEl significado de este acto es muy lsquoclarorsquo Un acto que quiere ser lsquoin-tencionalmente luminosorsquo y que podriacutea encontrar su imagen simboacutelica enuna lsquolaacutempara encendidarsquo ante la humilde y majestuosa figura de la SantaUn acto lsquoluminosorsquo por el lsquohaz de luzrsquo que la lsquolaacutempararsquo del tiacutetulo doctoralproyecta sobre ella un acto lsquoluminosorsquo por el otro lsquohaz de luzrsquo que ese mismotiacutetulo doctoral proyecta sobre nosotros Hablemos primero sobre ella sobreTeresa Juan XXIII el 16 de junio de 1962 la llamoacute lsquoluz singular de la Iglesia(Ecclesiae lumen singulare)rdquo 262

Los santos que la trataron (Ignacio de Loyola Pedro de AlcaacutentaraJuan de la Cruz Francisco de Borja Juan de Ribera Juan de Aacutevila) la re-conocieron como ldquomaestra de contemplacioacuten lsquoiluminada por Diosrsquo ldquomaes-tra de maestros del espiacuteriturdquo Teoacutelogos salmanticenses declararon a estepropoacutesito en 1657 ldquoNuestra beata madre Teresa tiene la lsquoaureolarsquo del doc-tor y la Iglesia recibe y aprueba su singular doctrina como venida del cielordquoPor todo ello Pablo VI no duda en declararla doctora de la Iglesia263 Esemismo antildeo el 31 de mayo de 1970 canonizoacute a Juan de Aacutevila destacado teoacute-logo reformador y apoacutestol ldquoun maestro de vida espiritual beneacutevolo y sabioun renovador ejemplar de la vida eclesiaacutestica y de las costumbres cristia-nasrdquo264 Una canonizacioacuten ademaacutes de justa coyunturalmente oportuna parael momento de recepcioacuten del Concilio Vaticano II que a la sazoacuten estabanviviendo la Iglesia y el mundo como sentildeala Pablo VI en la conclusioacuten de suhomiliacutea

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262 PABLO VI Homiliacutea de la misa en la que declaroacute doctora de la Iglesia a Teresa deAacutevila

263 ldquoCerta scientia ac matura deliberatione deque apostolicae potestatis plenitudinesanctam Teresiam a Jesu virginem abulensem Ecclesiae universalis doctorem declaramusrdquo(PABLO VI Carta apostoacutelica lsquoMultiformis sapientia Deirsquo 27IX1970)

264 PABLO VI Homiliacutea en la misa de canonizacioacuten de transfiguracioacuten ldquoDemos graciasa Dios que con la exaltacioacuten del Beato Juan de Aacutevila al lsquoesplendorrsquo de la santidadrdquo (hellip) ldquoUnagran figura repetimos tambieacuten ella hija y lsquogloriarsquo de la tierra de Espantildea de la Espantildea catoacute-lica entrenada a vivir su fe dramaacuteticamente haciendo surgir del seno de sus tradiciones mo-rales y espirituales de tanto en tanto en los momentos cruciales de su historia el heacuteroe elsabio el santordquo

Al antildeo siguiente 1971 en la homiliacutea del segundo domingo de cua-resma en el que se proclama el evangelio de la transfiguracioacuten hace pro-fesioacuten una vez maacutes de su amor a la iglesia265 revelando una de sus fuentesde inspiracioacuten Santa Catalina de Siena a quien habiacutea proclamado en 1970doctora de la Iglesia ldquohellipa lsquoilluminazione ed esempiorsquo di quanti si glorianodi appartenerle Raccogliamolo con animo riconoscente e generoso per-cheacute sia lsquolucersquo della nostra vita terrena e pegno di futura e sicura apparte-nenza alla Chiesa trionfante del Cielordquo266 En esta humilde religiosaencuentra inspiracioacuten para la reforma que eacutel quiere instaurar en la Iglesiano aquella que se reduzca al cambio de las estructuras sino la que halla sucentro de gravedad en la reforma de la vida en su transfiguracioacuten

ldquoE che cosa intendeva essa per rinnovamento e riforma della ChiesaNon certamente il sovvertimento delle sue strutture essenziali la ribellioneai Pastori la via libera ai carismi personali le arbitrarie innovazioni nel cultoe nella disciplina come alcuni vorrebbero ai nostri giorni Al contrario essaafferma ripetutamente che saragrave resa la bellezza alla Sposa di Cristo e sidovragrave fare la riforma lsquonon con guerra ma con pace e quietersquo con umili econtinue orazioni sudori e lagrime dei servi di Diordquo 267

Y en la canonizacioacuten de Santa Soledad Torres Acosta dice sentir laldquoluz de su santidadrdquo sobre siacute la asamblea presente en la ceremonia de ca-nonizacioacuten y su tierra Espantildea268

ldquoLa santitagrave si manifesta finalmente come pienezza di vita come felicitagravesconfinata come immersione nella lsquoluce di Cristo e di Diorsquo come bellezza in-comparabile ed ideale come esaltazione della personalitagrave come lsquotrasfigura-zionersquo immortale della nostra esistenza mortale come sorgente diammirazione e di letizia come conforto solidale con il nostro faticoso pe-llegrinaggio nel tempo come nostra pregustazione inebriante della lsquocomu-

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265 ldquoAmate la Chiesa ndashantildeade Pablo VIndash anche per i suoi difetti che sono i bisogni chela Chiesa ha Ma soprattutto amatela percheacute davvero nasconde Cristo e dagrave Cristo ha dei po-teri miracolosi sacramentali comunica la sua vita ha il segreto di metterci in comunicazionediretta vivente con Cristo Ed egrave per questo che io sono come Santa Caterina folle drsquoamoreper la Chiesardquo (PABLO VI Homiliacutea del 7 de marzo de 1971 en la parroquia de S Luis Grig-non de Monfort)

266 PABLO VI Homiliacutea de proclamacioacuten (3101970)267 Ibid Todo un programa de vida para siacute mismo268 ldquoNoi sentiamo la lsquolucersquo il fascino il mistero della santitagrave lsquoirradiarersquo sopra di noi sopra

questa assemblea esultante sopra la terra che fu patria della nuova Santa la Spagnardquo (PABLO

VI Homiliacutea de canonizacioacuten 2511970)

nione dei santirsquo cioegrave della Chiesa vivente che sia nel tempo sia nellrsquoeternitagraveegrave del Signore (CfrRom 14 8-9)rdquo 269

Tambieacuten la veiacutea como contemplacioacuten de la gloria de Dios a traveacutes de laslimitaciones humanas En cada santo se dan cita todos los santos porque bri-lla en ellos la santidad de la Iglesia ldquoEn la obra lsquoliacutempida y transparentersquo de unalma consagrada como Santa Teresa Jornet se lsquotraslucersquo la misma ansia queanimara a su homoacutenima abulense (hellip) iexclCuaacutentas paacuteginas de historia eclesialbelliacutesimas llevan impresos esos lances del amor divino que brotan del cora-zoacuten de Cristo como lsquomanantial perenne de luz y de verdadrsquordquo 270 Esa trans-formacioacuten transfiguradora que es la santidad y que la canonizacioacuten reconocey propone como razoacuten de la intercesioacuten y como ejemplo a seguir En realidadla canonizacioacuten consiste en el reconocimiento de la lsquogloria de Diosrsquo que se re-fleja en la vida de los santos ldquoEgrave il riconoscimento della divina perfezione cioegravedella santitagrave di Dio lsquoriverberatarsquo in unrsquoanima eletta come la lsquoluce del sole siriflette nelle cose che esso illumina col suo splendore e conferisce alle cose lrsquoi-rradiazione della bellezzarsquo (hellip) lrsquoepifania cioegrave la manifestazione dei doni di-vinirdquo271 Una santidad que tiene en Cristo a su inspirador principal su modeloy acicate272 iexclEsa es la fuente que mana y corre en ellos aunque es de nocheCristo El recuerdo piadoso de la vida de los santos desea que ldquocontinui a las-ciare un lsquosolco luminosorsquo e fecondo nella vita della Chiesardquo273

16 QUALIS VITA FINIS ITA

Hemos dejado adrede para la etapa final de nuestro trabajo dos es-critos de Pablo VI muy significativos Meditacioacuten ante la muerte y Notaspara mi testamento redactados con bastante antelacioacuten a su muerte Enambos lugares aparece como colofoacuten de su persistente insistencia su amor

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269 Ibid270 PABLO VI Homiliacutea de canonizacioacuten 2711974 271 Ibid272 ldquoCristo es el uacutenico maestro el inspirador el modelo el motivo de las maacutes generosas

donaciones de las maacutes iacutentimas confidencias del maacutes valiente esfuerzo de transformacioacuten dela humana existenciardquo (PABLO VI Homiliacutea en la canonizacioacuten de Santa Rafaela Mariacutea fun-dadora de las Esclavas del Sagrado Corazoacuten de Jesuacutes 2311977)

273 Como la estrella de Beleacuten Especialmente para Espantildea en su nueva etapa demo-craacutetica deberiacutea posibilitar ldquola fermezza nella vera fede la fedeltagrave alla Chiesa la santitagrave delsuo Clero la fratellanza sincera fra tutti i ceti sociali della Nazionerdquo (ibid)

a Cristo y a la Iglesia ndashsu chiodo fixo274ndash como norte y guiacutea275 Pero tam-bieacuten aparecen sus grandes temas el ecumenismo el diaacutelogo con el mundola reforma y la misioacuten universal de la Iglesia la defensa de la fe y de la vidala paz que afloran incesantemente como en basso ostinato Por ello esta-mos ante una buena muestra de coacutemo ha vivido siempre ldquosub specie ae-ternitatisrdquo con seriedad y ponderacioacuten como una obra de arte276 Sonprofeacuteticos y retroproyectivos podriacutea decir con JAValente ldquobajeacute desde miacutemismo hasta tu centro dios hasta tu rostro que nadie puede ver y soacutelo en esta cegadora en esta oscura explosioacuten de luz se manifiestardquo Hacencoincidir pasado y futuro en el presente anticipando un balance final Mos-trando con ello coacutemo Pablo VI se contempla desde la mirada providente ymisericordiosa de Dios a cuyo tribunal apela porque la muerte es un re-velador excepcional un catalizador implacable el centro de gravedad ylugar geomeacutetrico de todas las transfiguraciones fijaacutendolas para siempreCon una muerte lenta persistente de pausada maceracioacuten silenciosa y dis-creta se iba consumando seguacuten se consumiacutea con la inevitable racioacuten de es-pectaacuteculo que a todos toca277 Diriacutea que lo haciacutea por razones esteacuteticasenfrentaacutendose a la obscena fealdad de la muerte en alguien tan amante delbuen arte y de la belleza pero tambieacuten por coherencia por pudor y sobretodo por humildad En par de los levantes de la aurora En par del buenvino que se hace lenta minuciosa discretamente en lo recoacutendito del vien-tre de la cuba en la penumbra de la bodega como sabiacutea tan bien Juan de laCruz ldquo lsquoEn la interior bodega de mi Amado bebiacutersquo hellipporque el mismo Dioses el que se le comunica lsquocon admirable gloria (de) transformacioacuten de ellaen Eacutelrsquo estando ambos en unohellip no empero tan esencial y acabadamente

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274 Por lo que he podido averiguar ldquochiodo fixordquo es una expresioacuten que alude a lo quepolariza la atencioacuten el nuacutecleo de un intereacutes lo que verdaderamente importa Utilizada poralguno de sus bioacutegrafos me ha parecido particularmente bella y sugerente

275 No olvidemos que el eje de este artiacuteculo es Ecclesiam suam (6VII1964)276 Es interesante el paralelismo que hace L Wittgenstein desde ahiacute entre la obra de

arte y la vida buena277 I Cor 49 Viendo en Pablo un modelo de imitacioacuten y de transfiguracioacuten a seguir

ldquoAd Paulum postremo confugimus a quo nomen auspicii et praesidii causa ascivimus NobisQui Christum Iesum maxime dilexit qui ut Christi Evangelium ad gentes universas perfe-rretur maximopere optavit et contendit qui pro Christi nomine suam profudit vitam is decaelo exemplar et patronus omne tempus aetatis Nobis esse velitrdquo Que no se nos olvide queeligioacute ldquoIn nomine Dominirdquo como lema de su pontificado (PABLO VI Homiliacutea de la misa desu coronacioacuten 3061963)

como en la otra vidardquo278 Aquiacute y siempre la Vid y sus sarmientos la Cabezay sus miembros279

161 Notas para mi testamento280

Es significativo que estas Notas lleven la fecha del segundo aniversa-rio de su coronacioacuten y de seis meses antes de concluir el Vaticano II Locual da idea como lo hemos venido sentildealando repetidamente de su tem-ple de su responsabilidad y de coacutemo sentiacutea que alguacuten diacutea deberiacutea darcuenta a Dios de los talentos que le habiacutean sido confiados Pablo VI deseafinalizar como ha vivido a la sombra de la Cruz anhelando la Luz Co-mienza estas Notas diciendo ldquoFijo la mirada en el misterio de la muerte yde lo que a eacutesta sigue en la lsquoluzrsquo de Cristo el uacutenico que la esclarece (hellip) ybendigo al vencedor de la muerte por haber disipado sus tinieblas y descu-bierto su lsquoluzrsquordquo ldquohellipAhora que la jornada llega al lsquocrepuacutesculorsquo y todo ter-mina y se desvanece esta estupenda y dramaacutetica escena temporal yterrenardquo La muerte como salir de la escena281

En este documento aparece la centralidad que ha ocupado la Iglesiaen sus preocupaciones coacutemo se ha sentido entrantildeablemente unido a ellaldquoOh Iglesia santa una y catoacutelica y apostoacutelica recibe mi supremo acto deamor con mi bendicioacuten y saludordquo Coacutemo le preocupa su vida y su modo depresencia en el mundo ldquoque escuche las palabras que le hemos dedicadocon tanto afaacuten y amorrdquo pero tambieacuten los grandes temas de su pontificadoya presentes en Ecclesiam suam

ldquoSobre el Concilio se lleve a teacutermino felizmente y traacutetese de cumplircon fidelidad sus prescripciones282 Sobre el ecumenismo continuacuteese la tarea

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278 JUAN DE LA CRUZ San (Caacutentico c264) Dimensioacuten escatoloacutegica de la transfigura-cioacuten Transfigurar como pisar la uva en el lagar (Is 631-6 Jr 2530 Jl 413Ap 1915 1420)Como proceso del grano de trigo (Jn 1223-26)

279 Es 35280 PABLOVI Algunas Notas para mi Testamento Roma 30 de junio de 1965 Haraacute breves

antildeadidos el 16 de septiembre de 1972 y el 14 de julio de 1973 En estas notas ldquose alternan espe-ranza cristiana y temor humano agradecimiento a Dios por el don de la vida y de la fe y peti-cioacuten de perdoacuten a los hombres y de misericordia al Creadorrdquo (ADORNATO G Pablo VI 166)

281 ldquoY advierto que yo no puedo salir ocultamente de la escena de este mundordquo (Medi-tacioacuten ante la muerte) Tambieacuten Pablo describe la muerte como final de la representacioacutenldquopraeterit enim lsquofigurarsquo huius mundirdquo (I Cor 731)

282 Importantes las formulaciones conciliares pero tambieacuten su correcta recepcioacuten ypuesta en praacutectica

de acercamiento a los Hermanos separados con mucha comprensioacuten muchapaciencia y gran amor pero sin desviarse de la auteacutentica doctrina catoacutelicaSobre el mundo no se piense que se le ayuda adoptando sus criterios su es-tilo y sus gustos sino procurando conocerlo amaacutendolo y sirvieacutendolo (hellip)rdquo

Sensatez responsabilidad lucidez docilidad al Dios que es quien obratodo en todos ( I Cor 126)

Si confrontamos este texto con el de la Homiliacutea en el XV aniversario desu coronacioacuten283 hallamos en este uacuteltimo que el tiempo ha hecho mella ensu corazoacuten y en su forma de mirar las cosas Sigue habiendo fe esperanza yamor a Cristo ndash ldquoSoacutelo Eacutel es la verdad soacutelo Eacutel es nuestra fuerza soacutelo Eacutel esnuestra salvacioacutenrdquondash y a la Iglesia pero tambieacuten amargura y decepciones Noobstante aparece niacutetida la iacutentima conviccioacuten de haberse entregado siempresin reservas con absoluta fidelidad ndashno ha vivido para otra cosa dicendash a latarea que se le ha ido encomendando en cada momento Ha librado comoPablo bien su combate (2 Tim 47) Por ello se pone confiadamente entre lasmanos del Padre que desde siempre desde el origen ha sido el quicio de suexistencia284 Bendecido con toda clase de dones termina bendiciendo ldquoDenuevo bendigo a todo (hellip) Y a la Iglesia a la queridiacutesima Iglesia catoacutelica ala humanidad entera mi bendicioacuten apostoacutelicardquo Concluyendo ldquoFinalmentelsquoIn manus Tuas Domine commendo spiritum meum Ego Paulus PP VIrsquo rdquoPalabras que por estar escritas cuando lo estaacuten maacutes que despedida son em-pentildeo En estas Notas aparece la sobriedad y el desasimiento el espiacuteritu depobreza285 con que siempre vivioacute y afronta su despedida de este mundo muyacordes con su forma de vivir qualis vita finis ita

ldquoEn cuanto a las cosas de este mundo me propongo morir pobre y sim-plificar asiacute todo (hellip) Ruego vivamente que se celebren sufragios y se den li-mosnas generosas dentro de lo posible Respecto a los funerales seandevotos y sencillos (Se suprima el catafalco que se usa para las exequias pon-tificias sustituyeacutendolo por algo humilde y decoroso) La tumba deseariacutea

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283 2961978 Queacute diferente el tono ndashalegre confiadondash de la homiliacutea en el primer ani-versario de su eleccioacuten (2161964) precisamente con fieles y autoridades de Milaacuten donde tra-bajoacute ocho antildeos como obispo

284 Resalta por lo que concierne a la Iglesia ldquoiquestCoacutemo celebrar dignamente tu bondadSentildeor quehellip apenas entrado en este mundo fui insertado en el mundo inefable de la Iglesiacatoacutelica (hellip) haber tenido el honor inmerecido de ser ministro de la santa Iglesia (hellip) Ysiento que la Iglesia me rodea oh Iglesia santa una y catoacutelica y apostoacutelica recibe mi su-premo acto de amor con mi bendicioacuten y saludordquo (Notas para mi testamento)

285 Es 55-57

que fuera en la tierra misma con una sentildeal modesta que indique el lugar einvite a piedad cristiana No quiero monumento ningunordquo286

Los lazos de sangre ndashmuy en la liacutenea evangeacutelica (Lc 1426 Mt 10 37)ndashtampoco son una atadura para eacutel

ldquoA vosotros Lodovico y Francesco hermanos de sangre y de espiacuterituy a vosotros los seres tan queridos todos de mi casa que no me habeacuteis pe-dido nada ni habeacuteis recibido ninguacuten favor terreno de miacute y que siempre mehabeacuteis dado ejemplo de virtudes humanas y cristianas que me habeacuteis com-prendido con tanta discrecioacuten y cordialidad y sobre todo me habeacuteis ayu-dado a buscar en la vida presente el camino hacia la futura a vosotros va mipaz y mi bendicioacutenrdquo

Redactadas con este incipit ndashldquoIn nomine Patris et Filii et SpiritusSancti Amenrdquondash y rubricadas solemnemente de su puntildeo y letra como susgrandes actos magisteriales merecen ser tomadas muy en serio casi comouna conjura como un pacto de sangre

162 Meditacioacuten ante la muerte Pensiero alla morte287

Pablo VI en estado puro Inserto en el venero de la tradicioacuten de la es-piritualidad cristiana288 su Pensiero alla morte quiere ser una perla culti-vada una despedida cuidadosamente preparada un balance pero tambieacuten

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286 Ibid Es el ldquoespiacuteritu de pobrezardquo del que habla en Eclesiam suam (Es 55-57) vividoen coherente radicalidad A este respecto dice Teresa de Jesuacutes ldquoSi no estuvieacuteramos asidos anadahellip la pena que nos dariacutea vivirhellip templariacutea el miedo a la muerterdquo (Vida 216) ldquoLa muertede acaacute no la tienen en nada los verdaderos amadoresrdquo (Camino coacuted de Valladolid 71) y SJuan de la Cruz ldquoQuien supiere morir a todo tendraacute vida en todordquo (Dichos 169)

287Meditazioni di Paolo VI Pensiero alla morteLrsquoOsservatore Romano edizione setti-manale in lingua italiana n 32-33 9 agosto 1979 Seguacuten D Pasquale su secretario particularestas notas fueron escritas ldquoquizaacutes despueacutes de la redaccioacuten del testamento al concluir un re-tiro espiritualrdquo probablemente en 1965

288 ldquoMemento morirdquo ldquoArs moriendirdquo han sido ejes importantes en esa meditacioacuten Dela ingente literatura retenemos esta breve muestra ldquoMuy presto seraacute contigo este negociomira coacutemo te has de componer (hellip) Oh hermano iexclDe cuaacutento peligro te podriacuteas librar y decuaacuten grave espanto salir si estuvieses siempre temeroso de la muerte y preparado para ellardquo(KEMPIS Th Imitacioacuten de Cristo Valladolid Mintildeoacuten SA sin fecha Lib 1 cap XXIII) ldquoLamuerte es tanto maacutes poderosa para movernos cuanto es maacutes cierta maacutes cuotidiana y maacutes fa-miliarrdquo (GRANADA Fray LUIS de Guiacutea de pecadores Mintildeoacuten SA Valladolid sin fecha 72)ldquoOh alteza de la religioacuten cristiana cuaacuten grande es la pureza que ensentildeas y cuaacuten estrecha lacuenta que pides y cuaacuten riguroso juicio examinasrdquo (ibid 85)

el testigo de una meta un acicate para siacute mismo ndash ldquola muerte es maestra dela filosofiacutea de la vida (hellip) la lsquoclaridad reveladora que la laacutempararsquo289 de lamuerte dardquo290ndash y para quienes le han sido confiados ldquoambulate dum lsquolucemrsquohabetisrdquo Toma la muerte como revelador y cifra del amor muy en la liacuteneadel Cantar de los cantares291 Agustiacuten Juan de la Cruz292 Teresa de Jesuacutes293Ignacio de Loyola Francisco de Borja Francisco de Asiacutes294 quien habiendovivido siempre ldquoconforme al santo evangeliordquo295 preparoacute con mimo el dulceencuentro definitivo con el Sentildeor en extremada penitencia meditando enla Pasioacuten de Jesuacutes habiendo tomado junto a siacute a tres de sus maacutes iacutentimosdisciacutepulos Leoacuten Aacutengel y Rufino En el aacutepice de esa oracioacuten ndashseguacuten testi-monio del hermano Leoacutenndash pidioacute dos gracias a Jesuacutes sentir los sufrimientosde su Pasioacuten y su desmesurado amor Y fue escuchado recibiendo los es-

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289 En otras ocasiones abunda en esta idea ldquoHemos orado para que brille en nuestrosmuertos la lsquoluzrsquo de la vida eterna oremos ahora para que el reflejo de esa misma lsquoluzrsquo iluminela escena de la vida presente (hellip) aceptar la claridad que nos trae tremenda y consoladorardquo(Homiliacutea 2111963) para comprender el alcance de la muerte ldquoEd ecco la lsquolampadarsquo dellanostra santa Religione venirci incontro per illuminarci guidarci ed indicare in ogni momentoquel che si deve pensare e compiere dinanzi al trapasso dalla esistenza nel tempo allrsquoeternitagraverdquo(Homiliacutea 2111965) La muerte es una linterna para la vida ldquoNoi sappiamo che la morte vaconsiderata come una lsquolanternarsquo posta ad illuminare il mutamento della nostra vita tempo-rale facendoci ben vedere un rapporto di responsabilitagrave nei confronti del nostro destinoeternordquo (ibid) Expresado en una fecha muy proacutexima a la Meditacioacuten

290Meditacioacuten Luis de Granada dice a propoacutesito de la meditacioacuten sobre el juicio finalldquoTodas estas cosas bien consideradas son un grande estiacutemulo y despertador de la virtudrdquo(lc)

291 ldquoPorque es fuerte el amor como la muerterdquo (Cant 86) 292 ldquohellipy deacutejame muriendo un no seacute queacute que quedan balbuciendo (hellip) Descubre tu pre-

sencia y maacuteteme tu vista y hermosurardquo (Caacutentico 710) ldquoiexclOh llama de amor viva que tierna-mente hieres de mi alma en el maacutes profundo centro (hellip) Matando muerte en vida la hastrocadordquo (Llama de amor viva) ldquoLa muerte es remate de todas las pesadumbres y penas yprincipio de todo bien (Caacutentico 1110) ldquoLa de las almas transformadas es muy suave y muydulcerdquo (Llama 130)

293 ldquoEs cosa extrantildea queacute apasionado amor es eacuteste (hellip) que la muerte de acaacute no la tie-nen en nadardquo (Camino 71 coacuted de Valladolid)

294 Que habla de la ldquohermana muerterdquo en su Caacutentico de las criaturas y que preparoacute conmimo con extremada penitencia y meditacioacuten de la Pasioacuten de Jesuacutes ndashtomando junto a siacute a tresde sus maacutes iacutentimos disciacutepulos Leoacuten Aacutengel y Rufinondash el dulce encuentro definitivo con elSentildeor

295 ldquoDespueacutes que el Sentildeor me hubo confiado el ocuparme de los hermanos nadie memostroacute lo que debiacutea hacer sino que el Altiacutesimo en persona me reveloacute que debiacutea vivir con-forme al santo evangeliordquo (FRANCISCO DE ASIacuteS San Testamento)

tigmas del Crucificado Asiacute en cuerpo y alma devino semejante a Jesuacutes296El espiacuteritu del uacuteltimo Francisco dramatismo y dulzura ndashcorroiacutedo por eldolor y ciego compone el Caacutentico al hermano solndash ha quedado reflejado endos piezas maestras e intemporales de la liturgia Dies irae y Stabat Matercompuestas por dos hermanos menores Thomas de Celano y Jacopone deTodi Pero tambieacuten hay la muerte por martirio ldquono amaron tanto la vidaque temieran la muerterdquo297

La Meditacioacuten de Pablo VI es una pieza literaria de elevado lirismo miacutes-tico devota y didaacutectica ademaacutes profundamente pastoral En algunos aspec-tos es como un panegiacuterico Un caacutentico de amor a la Iglesia ndashque hace pensaren la ldquoCancioacuten de la vintildeardquo de Isaiacuteas298ndash pero tambieacuten a Dios a la tierra y a lafamilia humana Emblemaacuteticamente comienza con palabras que Pablo uti-lizoacute para despedirse de Timoteo y de sus comunidades ldquoTempus resolutio-nis meae instat Ersquo giunto il tempo di sciogliere le vele299rdquo con otras de Pedroque hablan de eacutexodo itinerancia trashumancia como Israel en el desiertoldquoCertus quod velox est depositio tabernaculi meirdquo300 y de Ezequiel ldquoFinisvenit venit finis La fine Giunge la finerdquo301 Es verano tiempo de recoleccioacutenen Concesio (Brescia) como en Villaverde (Valladolid) y en tantos otros lu-gares de nuestro entorno Piensa que la forma adecuada de esta Meditacioacutenno puede ser la del ldquomonoacutelogo subjetivordquo que se presta a la autojustifica-cioacuten y corre el riesgo de esa autorreferencialidad contra la que tan frecuen-temente previene Francisco ndashque podriacutea caer en lo que JB Metz ha llamadoldquonarcisismo eclesioloacutegicordquondash sino la del ldquodiaacutelogo con la Realidad divinardquo quehabla de confrontacioacuten dialeacutectica de quien comparece ante un tribunal paradar cuenta de toda una vida Diaacutelogo que ha sido el ldquochiodo fixordquo y gozne de

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296 Hasta el punto de que un papa dijo de eacutel que era ldquola plus parfaite copie du Christrdquo(GOBRY I St Franccedilois drsquoAssise et lrsquoesprit franciscain Seuil Paris 1957 59)

297 Ap 1211 ldquoEl martirio es un drama un drama tremendo y sugestivo cuya violenciainjusta y depravada casi desaparece del recuerdo alliacute mismo donde se produjo mientras per-manece en la memoria de los siglos siempre fuacutelgida y amable la mansedumbre que supohacer de su propia oblacioacuten un sacrificio un holocausto un acto supremo de amor y de fi-delidad a Cristo un ejemplo un testimonio un mensaje perenne a los hombres presentes yfuturos Esto es el martiriordquo (PABLOVI Homiliacutea en la canonizacioacuten de Carlos Luanga y com-pantildeeros (18101964) Dos meses despueacutes de haber publicado Ecclesiam suam

298 Is 51-2299 2 Tim 4 6300 2P 114 Pedro y Pablo asociados en este momento tan importante301 Ez 27

toda su existencia302 Se estaacute de acuerdo en afirmar que esta buacutesqueda de laforma maacutes adecuada de comunicacioacuten siempre fue para Pablo VI muchomaacutes que un mero procedimiento retoacuterico y estiliacutestico fue metamorfosis tra-bajo de y sobre el cuerpo-propio-texto ndashdel que con tanto eacutenfasis habla JKristeva a propoacutesito de Teresa de Jesuacutes303ndash de los interlocutores quienes dia-logando participan en su loacutegica configuradora y estructurante de identidaden la disponibilidad ofreciendo el flanco al interlocutor y quedando muy amerced suya304 Entonces ldquoCredo Dominerdquo305 transfiguacuterame306

ldquoPor fin me gustariacutea terminando estar en la lsquoluzrsquo (hellip) el acostumbradodrama humano que al aumentar la lsquoluzrsquo hace crecer la lsquooscuridadrsquo del des-tino humano conforme a la lsquolaacutempararsquo que Cristo nos pone en la mano parael gran paso (hellip) lsquoAmbulate dum lsquolucemrsquo habetisrsquo Caminad mientras teneacuteis

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302 Esta buacutesqueda de la forma maacutes adecuada de comunicacioacuten siempre fue para PabloVI mucho maacutes que un mero procedimiento retoacuterico fue metamorfosis trabajo sobre elcuerpo-texto de los interlocutores y por ello transfiguracioacuten

303Aunque no comparto en todo su lectura ldquoJe vous salue Theacuteregravese femme sans frontiegraverescorps physique eacuterotique hysteacuterique eacutepileptique qui se fait verbe qui se fait chair qui se deacutefait ensoi hors de soi flots drsquoimages sans tableaux tumultes de paroles cascades drsquoeacuteclosions jumeau duChrist () Une eacutecriture qui nrsquoest pas une autofiction mais construction de soirdquo (KRISTEVA JTheacuterese mon amour Sainte Theacutereacutese Fayard Paris 2008) Texto recogido y comentado en JKris-teva Je me voyage Meacutemoires Entretiens avec Samuel Dock Fayard Paris 2016 Monoacutelogo es-pleacutendido interpretado por Isabelle Huppert en el teatro Odeacuteon de Paris) Pero tambieacuten M PontyM de Certeau J Derrida J Lacan R Barthes aunque con matices diferentes CROWNFIELD DBodyText in Julia Kristeva Religion Women and Psychoanalysis State University of New YorkPress1992 TAYLOR C Bodies and Texts Configurations of Identity in the Works of Griselda Gam-baro Albaluciacutea Aacutengel and Laura EsquivelMHRA Leeds 2003 BERTHOZ A-ANDRIEU B (dir)Le Corps en Acte Centenaire Maurice Merleau Ponty (1908-2008) Collegravege de France

304 El verdadero creyente es oyente de la Palabra ldquoHabla Sentildeor que tu siervo escuchardquo( ) RAHNER K Oyente de la Palabra Fundamento para una filosofiacutea de la religioacuten HerderBarcelona 1976 MARCOS MARTIacuteNEZ T ldquoEl hombre ante Dios Ser humano y revelacioacutenrdquo enEstudio Agustiniano vol XX-Fasc 1 1985 3-60

305 Hablando del momento presente ldquoDeberiacuteamos caracterizar este momento de nues-tra vida religiosa con esta profesioacuten de fe firme y convencida pero siempre humilde y tem-blorosa semejante a la que leemos en el evangelio hecha por el ciego de nacimiento a quienJesuacutes con bondad igual a su potencia habiacutea abierto los ojos lsquoiexclCreo Sentildeorrsquordquo (Jn 938) Dosantildeos antes del Antildeo de la Fe (1967-1968) que culminoacute con el ldquoCredo del pueblo de Diosrdquo

306 Voy a subrayar en esta Meditacioacuten los teacuterminos y expresiones relacionados con lalsquoluzrsquo y con la lsquotransfiguracioacutentransformacioacutenreformaconversioacutenrsquo constantes en el pensa-miento de Pablo VI muchos de ellos presentes tambieacuten en Ecclesiam suam Sorprendido porla abundancia de las expresiones de este tipo cito in extenso Vieacutendolo expresarse en estos teacuter-minos iquestEs coherente sostener la imagen de un Pablo VI sombriacuteo Decididamente no

lsquoluzrsquo (Jn 12 55) (hellip) ldquohellipel fin de la vida temporal si no estaacute lsquooscurecidorsquo porla enfermedad tiene una lsquopeculiar claridad oscurarsquo (hellip) la de los recuerdostan bellos tan atrayentes tan nostaacutelgicos y tan lsquoclarosrsquo ahora ya (hellip) Alliacute estaacutela lsquoluzrsquo que descubre la desilusioacuten de una vida fundada sobre bienes efiacuteme-ros y sobre esperanzas falaces Alliacute estaacute la lsquoluzrsquo de los oscuros y ahora ya in-eficaces remordimientos Alliacute estaacute la lsquoluzrsquo de la sabiduriacutea que por finlsquovislumbrarsquo la vanidad de las cosas (hellip) y despueacutes lo direacute en esta lsquodespedidaluminosarsquo (hellip) esta escena fascinante y misteriosa es un lsquoreverberorsquo es unlsquoreflejorsquo de la primera y uacutenica lsquoLuzrsquo (hellip) una iniciacioacuten un preludio un an-ticipo una invitacioacuten a la visioacuten del lsquoSolrsquo invisible (hellip) Pero ahora en estelsquoocaso reveladorrsquo otro pensamiento maacutes allaacute de la uacuteltima lsquoluz vespertinarsquopresagio de la lsquoaurora eternarsquo ocupa mi espiacuteriturdquo (hellip) Despueacutes yo piensoaquiacute ante la muerte maestra de la filosofiacutea de la vida (hellip) Ahora habriacutea quevolver a meditar todo con lsquola claridad reveladora que la laacutempara de lamuertersquo da a este encuentro (hellip) El lsquoocaso de la vidarsquo presente que habiacutea so-ntildeado reposado y sereno debe ser en cambio un esfuerzo creciente de lsquovelarsquo(hellip) Su muerte fue lsquorevelacioacutenrsquo de su amor por los suyos (hellip) la muerte esun lsquoprogresorsquo en la comunioacuten de los Santos (hellip) La oracioacuten final de Jesuacutes(Jn 17) lsquorevelarlesrsquo la verdad hacerlos hijos de Dios y hermanos entre siacuterdquo

Sorprende la conciencia que tiene de sus limitaciones fiacutesicas y de lacomplejidad de la situacioacuten que le envuelve y que por ello se plantee307 ndashse-riamente y no como pose de circunstanciandash si no seriacutea oportuno que otroasumiese las responsabilidades que desde hace poco le constrintildeen

ldquolsquoServus inutilis sum Soy un siervo inuacutetilrsquo ldquoRecuerdo el anuncio que elSentildeor hizo a Pedro sobre la muerte del Apoacutestol lsquoamen amen dico tibi cumsenueris extendes manus tuas et alius te cinget et ducet quo tu non visrsquo (hellip)308Despueacutes antildeadioacute lsquoSiacuteguemersquo (Jn 21 18-19) Te sigo Y advierto que yo no puedosalir ocultamente309 de la escena de este mundo (hellip) tantos hilos me unen a lafamilia humana tantos a la comunidad que es la Iglesiardquo310

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307 iexclTan pronto tan lejos tan hondo Desde el comienzo tiene clara conciencia de su in-digencia precariedad y pequentildeez lo que eacutel gusta de llamar su ldquopochezzardquo ldquoLa Providenzaha sigrave tanti modi drsquointervenire nel gioco formidabile delle circostanze che stringono la miapochezza (hellip) La mia elezione indica due cose la mia pochezza la Tua libertagrave misericor-diosa e potenterdquo (Meditacioacuten) Ya se habiacutea expresado asiacute en memorable ocasioacuten ldquoAsiacute osacoge el maacutes pequentildeo de entre vosotros (vestrum minimus il piugrave piccolo)rdquo (PABLO VI Dis-curso de Apertura de la Segunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II 29IX1963)

308 Vide supra DIacuteEZ BARROSO S lsquoAlius te cingetrsquo en Estudio Agustiniano vol L-Fasc 1-2015112-116) el alcance de esta expresioacuten que aparece reiteradamente en Pablo VI

309 Ni puede ni quiere ni debe iexclNo se enciende una laacutempara para ponerla debajo del ce-lemiacuten () alumbre asiacute vuestra luz (Lc 1133) Utiliza frecuentemente () el siacutemil de la lsquoescenarsquo

Tal vez apearse de aquella determinada forma de servicio no del amora Cristo y a la Iglesia311 En esto nuevamente la referencia a Pablo es in-evitable312 Se le plantea el mismo dilema que a eacutel ldquoMe siento apremiadopor las dos partes por una parte deseo partir y estar con Cristo lo cualciertamente es con mucho lo mejor mas por otra parte quedarme en lacarne es maacutes necesario para vosotrosrdquo313 Lo mismo Sta Teresa de Jesuacutesquien para mejor servirle en sus hermanas atempera sus ansias de morirldquoEl deseo y iacutempetus tan grande de morir se me han quitado en especialdesde el diacutea de la Magdalena que determineacute de vivir de buena gana porservir mucho a Dios si no es algunas veces que todaviacutea el deseo de verleaunque maacutes le desecho no puedordquo314 ldquodiome deseo de no me morir tanpresto porque tuviese tiempo para emplearme en esto y quedeacute con grandeterminacioacuten de padecerrdquo315

La pro-existencia de Jesuacutes les marca el camino a sus disciacutepulos ndash ldquotra-didit semetipsumrdquo Tambieacuten Jesuacutes es referencia para Pablo VI en su amora la Iglesia ldquodilexit Ecclesiam amoacute a la Iglesiardquo Nuevamente la Iglesia eneste supremo y decisivo instante se hace particularmente presente Mues-tra lo que ha significado siempre para eacutel316 y manifiesta que desea supremogesto de amor inmolarse por ella

ldquoPor tanto ruego al Sentildeor que me deacute la gracia de hacer de mi muerteproacutexima don de amor para la Iglesia317 Puedo decir que siempre la heamado fue su amor quien me sacoacute de mi mezquino y selvaacutetico egoiacutesmo y me

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para referirse a la vida del hombre sobre la tierra HUv Balthasar iraacute maacutes lejos y estructu-raraacute como es sabido la historia de la salvacioacuten como ldquoTheodramardquo

310Meditacioacuten Habiacutean transcurrido uacutenicamente dos antildeos desde su eleccioacuten311 Lo confirma pronunciando el ldquofiatrdquo de Mariacutea y el ldquoTu scis quia amo Terdquo de Pedro

Amar hasta el fin como Jesuacutes ndashin finem dilexit (Jn 131)ndash y al que ruega con palabras delAnima Christi ldquoNe permitas me separari de Terdquo teniendo su ldquoconsumatum estrdquo (Jn 1930)como horizonte ldquoRecojo las uacuteltimas fuerzas y no me aparto del don total cumplidordquo

312 Benedicto XVI ha recordado que su dimisioacuten no es algo ineacutedito que Pablo VI yahabiacutea tomado antes que eacutel la decisioacuten de hacerlo

313 Filp 1 23-24314 TERESA DE JESUacuteS Santa Cuentas de conciencia 18ordf Aacutevila 22 de julio 1571315 Ibid 33ordf Sevilla 22 de julio fiesta de la Magdalena de 1575316Y dice significativamente que en este punto conviene ldquorecordar lsquole mystegravere de Jeacutesusrsquo

de B Pascalrdquo Agoniacutea soledad expiacioacuten solidaridad ldquoen agonie jusqursquoagrave la fin du monderdquo317 La maacutexima prueba de amor (Jn 1513) en ella estaacute su tesoro y su corazoacuten (Mt 621)

encaminoacute a su servicio318 y para ella no para otra cosa me parece haber vi-vido319 Pero quisiera que la Iglesia lo supiese y que yo tuviese la fuerza dedeciacuterselo320 como una confidencia del corazoacuten321 que soacutelo en el uacuteltimo mo-mento de la vida se tiene el coraje de hacerrdquo322

Desde sus primeros pasos estuvo inserto en la Iglesia y le fue siemprefiel sin solucioacuten de continuidad Por tanto estaacute maacutes que justificada esta en-cendida confesioacuten de amor hacia ella Pero en la Iglesia por la Iglesia ama atodos y cada uno de los hombres gracias a que se han dilatado los espaciosde su caridad323 y porque siempre comprendioacute su ministerio como ldquoamoris of-ficiumrdquo324 amor universal e integral hasta coincidir con los liacutemites del uni-verso325 Amor clarividente que ausculta discierne recrea los estragoscausados por ldquoel mal que hay en la tierrardquo para instaurar la paz mesiaacutenicaotra de sus coordenadas pastorales y existenciales326 iquestCoacutemo extrantildea tantoincluso actualmente que Pablo VI hablase de la presencia del demonio en laIglesia327 No era pesimismo tampoco maniacutea persecutoria o desengantildeo enlos mal nombrados atormentados y sombriacuteos uacuteltimos antildeos porque el De-

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318 Toda la vida de Pablo VI fue lsquoserviciorsquo puacuteblico fue liturgia logikeacute latreia libacioacuten es-piritual de siacute

319 Es la exclusividad que pondraacute como fundamento en el celibato sacerdotal (cf Sa-cerdotalis caelibatus) pero tambieacuten la obediencia y el espiacuteritu de pobreza (Ecclesiam suam27 40 41 y especialmente 53-58) De este modo aparece que Ecclesiam suam fue mucho maacutesque un escrito programaacutetico fue una carta de arras para un compromiso nupcial a la que enesta meditacioacuten como en un codicilo se le antildeaden algunas especificaciones

320 Importancia de la expresioacuten expliacutecita que crea realidad haciendo existir y al testifi-car auto-implicaacutendose testifica

321 Susurro y requiebro mimo 322Meditacioacuten323 Vide supra DIacuteEZ BARROSO S ldquoDilatentur spacia caritatisrdquo en Estudio Agustiniano

vol L-Fasc 1-2015 116-120324 Su primer mensaje al mundo entero coincide con la fiesta del Sagrado Corazoacuten de

Jesuacutes (2261963)325 Como queriacutea P Teilhard de Chardin ldquoEl amor es la afinidad que une y reuacutene los ele-

mentos del mundo el amor es el agente de la siacutentesis universalrdquo Amor pues a la Iglesia y ala tierra como confesoacute en cierta ocasioacuten a su gran amigo G Bernanos ldquoCuando me mueradecid al dulce reino de la tierra que yo lo amaba maacutes de lo que nunca he osado confesarrdquoiexclTambieacuten mi pan de infancia cocido al amor de lumbre guardaba miga mollar tierna tras elaacutespero y crujiente cortezoacuten

326 La paz otra de sus coordenadas existenciales y pastorales (Ecclesiam suam 17 pas-sim)

327 PABLO VI 2961972 15XI1972

monio existe y es el propio Jesuacutes quien alerta contra las mantildeas y asechanzasdel Maligno Pablo VI no es un ingenuo ama al mundo al estilo de Jesuacutes poreso dice que es digno de compasioacuten aunque en eacutel haya mucho mal y en eacutel esteacutepresente el Maligno con quien no es posible dialogar Este asunto no es aguapasada Recientemente en el Siacutenodo sobre la familia328 el arzobispo de As-tana (Kazajistaacuten) Tomash Peta ha dicho utilizando una expresioacuten de PabloVI que ldquoel humo de Satanaacutes ha entrado en el aula Pablo VIrdquo para referirsea la permisioacuten de la comunioacuten de los divorciados de la cohabitacioacuten y de lahomosexualidad329 Sin demonizar la realidad hay que discernir luacutecidamentey confesar la presencia inequiacutevoca del Demonio en ella

La honda preocupacioacuten que siente por la Iglesia le lleva a exhortarlapara que se mantenga fiel a la misioacuten que Cristo le ha confiado330 Es deberperentorio de la Iglesia recordar su ldquonaturalezardquo y ldquomisioacutenrdquo para impli-carse desde el centro de siacute misma en el discernimiento de cuaacuteles son lasldquoverdaderas necesidades de la humanidadrdquo para no dar palos de ciego nomatar moscas a cantildeonazos o hacer brindis al sol pero siacute haciendo un sabioy valiente ejercicio de caridad poliacutetica331 La transfiguracioacuten pues comobruacutejula empentildeo y meta La transformacioacuten que oramos332 En el tablero dela vida se juega mucho pero el desenlace de la partida seraacute al final Por ellohay ardiente espera en el anhelado encuentro que le hace suspirar iexclMara-natha333 Un morir de no morir Que venga la muerte dulce cauterio334 Lo

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328 Octubre 2015329 No juzgo la justeza de la expresioacuten simplemente la cito a tiacutetulo de inventario330 ldquoY iquestqueacute direacute a la Iglesia a la que debo todo y que fue miacutea Las bendiciones de Dios

vengan sobre ti ten conciencia de tu naturaleza y de tu misioacuten ten sentido de las necesida-des verdaderas y profundas de la humanidad y camina pobre es decir libre fuerte y amo-rosa hacia Cristo Ameacuten El Sentildeor viene Ameacutenrdquo El subrayado es miacuteo y remite al nuacutecleo deEcclesiam suam

331 Por ejemplo en esta eacutepoca tan light en que austeridad es considerada austericidio suelepasar con harta frecuencia por ldquonecesidadrdquo lo que tal vez no lo sea tanto En ese caso Caritasy toda la accioacuten socio-caritativa de la Iglesia tendriacutea ante siacute un verdadero reto de discernimientoque compromete su identidad al trasegar su epicentro ndash charitas Christi333ndash y diluirlo transmu-taacutendolo en ardite cuando por el contrario deberiacutea reconvertirse hacia ldquoel unum necessarium lauacutenica cosa necesariardquo su verdadero y uacutenico fulcro para transformarse y transformar

332 ldquoQue eacutel nos lsquotransformersquo en ofrenda permanente para que gocemos de tu heredadjunto a tus elegidosrdquo (Plegaria Eucariacutestica III) Inacabados siempre en camino en trance deconsumacioacuten Siembra y ofrenda para ser comulgados

333 Ap 2220334 Entrevisto urgido y cantado tan magistralmente por Juan de la Cruz ldquoiexclOh llama de

amor viva rompe la tela de este dulce encuentro iexcloh cauterio suave matando muerte en

desea para siacute tambieacuten para la Iglesia su hija hermana esposa madre Deahiacute la premura con que la intima a permanecer vigilante y como al acechofrente a las fuerzas que pretenden distraerla o alejarla de su cometido enla tierra y en la historia ldquoNo es sabia la ceguera ante este destino indefec-tible ante la desastrosa ruina que comporta335 ante la lsquomisteriosa meta-morfosisrsquo que estaacute para realizarse en mi ser ante lo que se avecinardquo336

No obstante en su confrontacioacuten con la muerte el arraigo de su fe y suconfianza en Dios fueron puestos a prueba con motivo del asesinato de suamigo iacutentimo Aldo Moro Alliacute pronuncioacute con el corazoacuten profundamenteherido palabras tan tremendas como eacutestas ldquoiexclSentildeor escuacutechanos iquestQuieacuten

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vida la has trocado iexcloh lsquolaacutemparas de fuegorsquo calor y lsquoluzrsquo dan junto a su querido iexclcuaacuten mansoy amorosohellipcuaacuten delicadamente me enamoras (S Juan de la Cruz Llama de amor viva)Pero tambieacuten Teresa de Jesuacutes ldquoVivo sin vivir en miacute y de tal manera espero que muero por-que no muerordquo

335 De ella ha dejado elocuentes imaacutegenes Juan de Valdeacutes Leal (Jerogliacuteficos de las pos-trimeriacuteas lsquoIn ictu occulirsquo lsquoFinis gloriae mundirsquo) La piedad cristiana se ha detenido en el me-mento mori como en escuela para bien vivir ldquoiexclTiembla y palidece quien lo veiexclCuaacutentossoacutelo por haber contemplado a un pariente o amigo muerto han mudado de vida y abando-nado el mundo Pero todaviacutea inspira el cadaacutever horror maacutes intenso cuando comienza a des-componerse (hellip) Por fin al poco tiempo nadie habla ya de eacutel ya hasta sus deudos maacutesallegados no quieren que de eacutel se les hable por no renovar el dolor (hellip) lsquoReducido como atamo de una era de verano que arrebatoacute el vientohelliprsquo (Dan 235) Esto es el hombre un pocode polvo que el viento dispersardquo (ALFONSO MARIacuteA DE LIGORIO San Preparacioacuten para lamuerte Apostolado Mariano Sevilla 2005)

336 Pablo VI Meditacioacuten Creo que con la expresioacuten lsquomisteriosa metamorfosisrsquo no se re-fiere ni uacutenica ni principalmente al deterioro fiacutesico sino a la lsquotransformacioacuten en Cristorsquo ldquoTodosseremos transformados por la victoria de Jesucristo nuestro Sentildeor (cf 1 Co 15 51-58)rdquoDiceBenedicto XVI a propoacutesito de la lsquotransformacioacutenrsquo obrada en el propio S Pablo ldquoEl signifi-cado de esta lsquomisteriosa transformacioacutenrsquo de la que nos habla la segunda lectura breve deesta tarde se muestra admirablemente en la historia personal de san Pablo (hellip) esa lsquotrans-formacioacutenrsquo no es resultado de una larga reflexioacuten interior y tampoco fruto de un esfuerzo per-sonal Es ante todo obra de la gracia de Dios que obroacute seguacuten sus caminos inescrutables (hellip)Por la gracia de Dios soy lo que soy (1 Co 15 10) (hellip) La experiencia personal que vivioacute sanPablo le permitioacute esperar con fundada esperanza la realizacioacuten de este lsquomisterio de trans-formacioacutenrsquo que concerniraacute a todos aquellos que han creiacutedo en Jesucristo y tambieacuten a todala humanidad y a la creacioacuten entera (hellip) lsquoEn un instante en un abrir y cerrar de ojos cuandosuene la uacuteltima trompeta los muertos resucitaraacuten incorruptibles y nosotros seremos trans-formadosrsquo (1 Co 15 52) Ese diacutea todos los creyentes seraacuten lsquoconformadosrsquo a Cristo y todo loque es corruptible lsquoseraacute transformadorsquo por su gloria (I Co 1553)rdquo (BENEDICTO XVI Homi-liacutea en la fiesta de la conversioacuten de SPablo 2512012) Transfiguracioacuten y transformacioacuten dosnombres para una misma realidad que la gracia conforma

puede escuchar nuestro lamento una vez maacutes sino Tuacute Dios de la vida y dela muerte No has atendido nuestra suacuteplica por la incolumidad de AldoMoro de este hombre bueno apacible sapiente inocente y amigo pero TuacuteSentildeor no has abandonado su espiacuteritu inmortal marcado con la fe en Cristoque es la resurreccioacuten y la vida Por eacutel por eacutelrdquo 337 Sin embargo no sucum-bioacute a la prueba tambieacuten Dios habiacutea consentido que Laacutezaro se le muriera aJesuacutes para confirmar la fe en la vida eterna La muerte clava su aguijoacutendesmonta seguridades le hiere al ser humano en lo maacutes hondo de su cora-zoacuten pone a prueba la esperanza pero no la derrota La muerte amortizadapor el amor vencida por la Vida

Resumiendo La metamorfosis de la muerte para que sea coherente yeficaz y no acabe en puro desastre ha de culminar como en el grano detrigo las sucesivas metamorfosis de la vida que reciben luz y sentido de lametamorfosis por antonomasia la Resurreccioacuten de Cristo prefigurada ensu Transfiguracioacuten338 En cuyo caso la muerte es vivida con paz339 Por ciertoesta Meditacioacuten ante la muerte finaliza con las mismas palabras con las quecomienza Ecclesiam suam ldquoHabiendo Jesucristo fundado su Iglesia paraque fuese al mismo tiempo madre amorosa de todos los hombres y dis-pensadora de salvacioacutenrdquo340 Pablo VI quiere concluir por donde comenzoacutecomo al principio ahora y siempre cangiloacuten de noria que incesantementeaflora Vida tras abrevar en su manantial Cristo Luz de Luz Luz del mundoy de la Iglesia surtidor que brinca hasta la vida eterna retozando como Cor-dero Muerte iquestdoacutende estaacute tu victoria

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337 PABLOVI Misa exequial por el eterno descanso de Aldo Moro Basiacutelica de S Juan deLetraacuten 13 de mayo de 1978 Apenas tres meses antes de su propia muerte Previamente habiacuteaescrito una carta a las Brigadas rojas (21 de abril de 1978) intercediendo por eacutel ofrecieacutendosecomo reheacuten a cambio de Aldo Todas las gestiones fueron infructuosas

338 A propoacutesito de coacutemo vivioacute Jesuacutes la muerte dice ldquoiquestQueacute fue toda la vida de Jesuacutes sinouna continua muerte siempre trayendo la que le habiacutean de dar tan cruel delante de los ojosrdquo(Camino de perfeccioacuten Coacuted de Vallad 421)

339 ldquoLa de las almas transformadas es muy suave y muy dulcerdquo (JUAN DE LA CRUZ SanLlama 130) Como la desea para siacute el batallador Unamunordquo ldquoMeacuteteme Padre eterno en tupecho misterioso hogar dormireacute alliacute pues vengo deshecho del duro bregarrdquo (Epitafio parasu tumba) que hace pensar en Ps 36 que los Padres aplican a Cristo muerto y resucitadoseguacuten la Biblia de Jerusaleacuten

340 Ecclesiam suam 1

17 ldquoiexclOH NOCHE SOSEGADAhellip EN PAR DE LOS LEVANTES DELA AURORArdquo341

Al final de nuestro viaje apostamos firmemente por una determinadaidentidad del beato Pablo VI Con el paso del tiempo se han ido sedimen-tando los puntos de vista Es cierto que estamos ante una persona particu-larmente polieacutedrica y compleja pero siempre entrantildeable en la que loscontrastes conviven en pugnaz dialeacutectica ensimismado dubitativo dolientereservado carintildeoso tierno diaacutefano distinguido resuelto agradecido fraacutegilrespetuoso circunspecto detallista exigente serio deacutebil tiacutemido condes-cendiente risuentildeo confiado prudente sencillo dialogante perspicaz de-terminado clarividente discreto piadoso entrantildeable creativo elegantesutil generoso humilde religioso profeacutetico sensible miacutestico poeacutetico iacutente-gro compasivo trabajador amigable inteligente familiar moderno cari-tativo diplomaacutetico estudioso paciente austero intuitivo listo valiente fieltradicional bueno Una persona en quien estaacute fuera de duda su amor a Cristoy a la Iglesia342 su apuesta por el diaacutelogo su preocupacioacuten por la salvacioacutenuniversal la unidad de los cristianos el depoacutesito de la fe la paz y la promo-cioacuten integral del ser humano Todo ello vivido en clave de transfiguracioacutencomo ha quedado abundantemente expuesto en lo que precede J Ratzingerviene a corroborarlo cuando dice de eacutel ldquoDe tal manera se convirtioacute cada vezmaacutes en un hombre de bondad profunda pura y madura (hellip) al final nuestramemoria conserva la imagen de un hombre que tiende la manordquo

Llegados a este punto quiero creer que estas reflexiones tal vez hayancontribuido a arrojar un poco de luz ndashluz de luzndash sobre la persona de PabloVI y su proceso de transfiguracioacuten que auacuten continuacutea y que alcanzaraacute unpunto aacutelgido cuando sea canonizado a mediados del proacuteximo mes de oc-tubre Valga como contrapeso a la imagen de ensimismado huidizo dubi-tativo amargado integrista y tenebroso que a muchos les dejoacute quien como

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341 JUAN DE LA CRUZ San Caacutentico Espiritual estrofa 14 versos 64 y 65 Pero tambieacutenldquoEn una noche escura con ansias en amores inflamada iexcloh dichosa ventura saliacute sin sernotada estando ya mi casa sosegada en la noche dichosa en secreto que nadie me veiacutea ni yo miraba cosa sin otra luz y guiacutea sino la que en el corazoacuten ardiacuteardquo (JUAN DE LA CRUZSan Noche oscura estrofas 1 y 3)

342 Hacemos nuestras las palabras de Juan Pablo I sobre eacutel apenas elegido Papa ldquoEnquince antildeos de pontificado este Papa ha demostrado no soacutelo a miacute sino a todo el mundocoacutemo se ama coacutemo se sirve y coacutemo se trabaja y se sufre por la Iglesia de Cristordquo(Aacutengelus2781978)

eacutel desde siempre vivioacute en vecindad de luz el Papa que comenzoacute su anda-dura risuentildeo esperanzado y la terminoacute acorralado esquivo triste agobiadopero irrenunciablemente miacutestico343 aunque con su particular noche oscurahijo fiel de Susu Iglesia nuestra madre a la que amoacute y nos ensentildeoacute a amarcomo sentildealoacute Juan-Pablo I con estas belliacutesimas y sentidas palabras en su pri-mer Aacutengelus ldquoEn quince antildeos de pontificado este Papa ha demostradono soacutelo a miacute sino a todo el mundo coacutemo se ama coacutemo se sirve y coacutemo setrabaja y se sufre por la Iglesia de Cristordquo344 iquestCoacutemo conseguirlo Las orien-taciones que daba la enciacuteclica Ecclesiam suam para su tiempo siguensiendo muy vaacutelidas operativas y acertadas para el nuestro345 como fre-cuentemente nos recuerda Francisco en su magisterio ordinario y extraor-dinario Leerla reflexionarla orarla y sobre todo practicarla seriacutea uno delos mejores modos posibles de justipreciarla y al Papa que la escribioacute

18 EL MAacuteS BELLO COLOFOacuteN

Asiacute las cosas puede colegirse mi resistencia a limitar la transfiguracioacuten dePablo VI a una bella comparacioacuten que simplemente nombrariacutea un procesocasi meramente esteacutetico una aparicioacuten fugaz como una laacutegrima de S Lorenzoque se limitariacutea a maquillar la fealdad y el rastrojo desolador de la muerte Esmaacutes muchiacutesimo maacutes Lo es en la estructura de la vida cristiana y en la de PabloVI porque sencillamente lo es para el mismo Cristo como atestigua J Rat-zinger ldquoEn el Cristo transfigurado se revela mucho maacutes aquello que es la fetransformacioacuten que en el hombre acontece en el curso de toda la vidardquo346 Sitoda la vida de Pablo VI bantildeoacute en la luz del Tabor no podiacutea por menos queterminar con el maacutes bello colofoacuten El designio del Padre Creador de los as-tros347 del Hijo uacutenico de Dios Luz de Luz348 y de Quien es Luz que ilumina

530 S DIacuteEZ BARROSO

343 Como lsquomiacutesticarsquo es a fin de cuentas la esencia misma de la Iglesia ldquoSu esencia iacutentimala principal fuente de su eficacia santificadora ha de buscarse en su miacutestica unioacuten con Cristordquo(PABLOVI Discurso en la clausura de la Tercera Sesioacuten del Vaticano II 21XI1964 23 en la quese promulgoacute la constitucioacuten Lumen gentium y se declaroacute a Mariacutea lsquoMadre de la Iglesiarsquo)

344 Angelus 2781978345 Francisco remite constantemente a Pablo VI revindicando y reivindicando su ejem-

plo y su magisterio346 RATZINGER J obispo de MuumlnchenFreissig Homiliacutea en la misa funeral por Pablo

VI (10VIII1978)347 Santiago 117348 Credo niceno constantinopolitano

las almas y Fuente del mayor consuelo349 quiso llamar a Pablo VI junto Siacute asu casa a su gloria inmarcesible y eterna precisamente el diacutea en que la Igle-sia celebra la fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor como prolijamente apa-rece en este escrito Pues bien ese diacutea unas horas antes de su muerte al rezodel Angelus glosoacute Pablo VI este misterio diciendo ldquoLa Transfiguracioacuten delSentildeor recordada por la liturgia en la solemnidad de hoy proyecta una lsquoluzdeslumbrantersquo sobre nuestra vida diaria y nos lleva a dirigir la mente al des-tino inmortal que este hecho esconderdquo350 Gloria de Cristo351 y gloria del hom-bre352 Ambos unidos en inextricable destino por voluntad de quien quisotomar la naturaleza humana y anticipando como primicia incruenta en elTabor ndashnuevo Sinaiacute nuevo Carmelondash el sacrificio del Goacutelgota y la encomiendadel Monte de los olivos que desemboca en Pentecosteacutes y en el bautismo

ldquoQuel corpo che si lsquotrasfigurarsquo davanti agli occhi attoniti degli apos-toli egrave il corpo di Cristo nostro fratello ma egrave anche il nostro corpo chiamatoalla gloria quella lsquolucersquo che lo inonda egrave e saragrave anche la nostra parte di ere-ditagrave e di lsquosplendorersquo Siamo chiamati a condividere tanta gloria percheacute siamolsquopartecipi della natura divinarsquo (2 P 1 4) Una sorte incomparabile ci attendese avremo fatto onore alla nostra vocazione cristiana se saremo vissuti nellalogica consequenzialitagrave di parole e di comportamento che gli impegni delnostro battesimo ci impongonordquo353

Pablo VI estuvo entre nosotros 81 antildeos y apenas le conocimos354 Sumera presencia dejaba transparentar envuelta en fraacutegil y pudorosa timi-

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349 Secuencia de Pentecosteacutes Precisamente en la fiesta de Pentecosteacutes Pablo VI celebroacutesus bodas de oro sacerdotales y en la homiliacutea de ese diacutea dijo ldquoLa Pentecoste tutti ci prendee tutti ci fa pensosi e commossi mentre lsquosplendersquo nelle nostre anime lsquoqualche bagliore drsquounachiarezza nuovarsquo la lsquoluce dei cuorirsquo piena di amore e di veritagrave Egrave la festa della sapienza lafesta della caritagrave della consolazione del gaudio della speranza della santitagrave Egrave la inaugura-zione della civiltagrave cristiana La Pentecosterdquo (PABLO VI Homiliacutea 18V1970) Como en laTransfiguracioacuten de Jesuacutes Alliacute figura y anticipo aquiacute realidad en prospectiva

350 PABLO VI Angelus 6VIII 1978351 ldquoSulla cima del Tabor Cristo disvela per qualche istante lo lsquosplendore della sua di-

vinitagraversquo e si manifesta ai testimoni prescelti quale realmente egli egrave il Figlio di Dio lsquolrsquoirradia-zionersquo della gloria del Padre e lrsquoimpronta della sua sostanza (CfrHebr 1 3)rdquo (Ibid)

352 ldquohellipma fa vedere anche il trascendente destino della nostra natura umana chrsquoegli haassunto per salvarci destinata anchrsquoessa percheacute redenta dal suo sacrificio drsquoamore irrevoca-bile a partecipare alla pienezza della vita alla lsquosorte dei santi nella lucersquo (Col 1 12)rdquo (Ibid)

353 Ibid354 URGENTI A Paolo VI Un Papa da riscoprire Torino 1985 Joseacute Luiacutes Martiacuten Des-

calzo ha escrito de Pablo VI que fue ldquoel Papa a quien no aprendimos a querer en Espantildeardquo

dez una jugosa vida interior que rimaba a lo divino Vivioacute como propia lavida de muchos sentiacutea la Iglesia355 la amaba profundamente y transmitiacuteaamor a ella en Cristo Jesuacutes por el que lo habiacutea dado todo como deciacutea en suTestamento Era entrantildeable y se dejaba querer a pesar de las apariencias defrialdad y distancia que tambieacuten en este caso engantildeaban De Pablo VI lesqueda a muchos un agradecido recuerdo ldquoA su muerte hallaron fin la con-testacioacuten la burla hasta la calumnia a la persona lsquoHa sido grandersquo se dijolsquoun constructor de futuro y de civilizacioacutenrsquo iexclPasaraacute a la historiardquo356 Peropara otros seguiraacute siendo el Papa de las indecisiones de las tormentas porlas turbulencias que hubo de afrontar sobre todo en la aplicacioacuten del Va-ticano II y porque uacuteltimamente vivioacute sobrecargado En todo caso siemprese manifestoacute fiel a siacute mismo escrutando en todo momento lo que el Sentildeorqueriacutea de eacutel a cada instante y siguiendo contra viento y marea la direccioacutenque percibiacutea le iba sugiriendo y que eacutel pensaba que le conveniacutea a Su Igle-sia no a las iglesiolas de bandos y tendencias

Termino con dos testimonios que apuntan a la estela que estaacute llamadaa dejar una vida como la suya y que estaacuten teniendo verdadero aliento pro-feacutetico En primer lugar unas palabras del P Bevilacqua ndasha juicio de JMordfLaboa lsquotal vez quien mejor conociacutea a Montinirsquondash que poco despueacutes de sueleccioacuten como Papa deciacutea

ldquoMontini no seraacute un Papa faacutecil estaacute destinado a reinar en medio degrandes contrastes tal vez a suscitar la incomprensioacuten de los contemporaacute-neos Pero cuando se realice una valoracioacuten del pontificado se constataraacuteque fue uno de los Papas maacutes sensibles para con las exigencias del propiotiempo porque vivioacute intensamente la condicioacuten criacutetica de su eacutepoca y se es-forzoacute de manera ejemplar en interpretar lo que el Papa Juan llamaba lsquolos sig-nos de los tiemposrsquordquo357

El otro es de Joseacute Luis Martiacuten Descalzo periodista en el Concilio co-rresponsal en Roma teoacutelogo novelista poeta dramaturgo columnista y di-rector de cuya sensibilidad y enjundia nos ha dejado sobrados ejemplos deacertadas prolepsis

532 S DIacuteEZ BARROSO

355 DANIELOU J-VORGLIMLER E (ed) Sentire Ecclesiam (Festschrift HRahner) Fri-burgo Basilea Viena 1961

356 CREMONA C Pablo VI Palabra Madrid 1995 19357 Citado por LABOA JM Historia de la Iglesia Eacutepoca contemporaacutenea BAC Madrid

2002 362

ldquoHace tres antildeos y en esta misma paacutegina de ABC me atreviacute a escribirlsquoTengo la certeza de que Pablo VI seraacute un Papa creciente y que la Historia leamaraacute maacutes de lo que le hemos amadorsquo Si escribo hoy es para constatar queaquella lsquoprofeciacutearsquo estaacute comenzando a cumplirse y que tres antildeos maacutes tarde PabloVI recoge maacutes amor del que le rodeara entonces en torno a su solitaria muerterdquo

Y ademaacutes nos deja este entrantildeable recuerdo que hago miacuteo

ldquoLejos queda ya la tiara y los cartapacios burocraacuteticos que ocupabansu mesa Lejos el brillo y el esplendor Lejos tambieacuten las horas de angustiaen que la Iglesia entera pareciacutea querer exprimirle el corazoacuten Ya soacutelo que-dan la verdad y la ternura la de un alma que amoacute mucho maacutes de lo que seatreviacutea a decir y la de un corazoacuten que fue mucho menos amado de lo quemereciacutea Pero la muerte no interrumpe nada tal vez por eso tres antildeos des-pueacutes yo le siento crecer en el mundo y en mi corazoacutenrdquo358

Hoy como no cesa de decir Francisco la Iglesia del Sentildeor Ecclesiamsuam se prepara para una nueva singladura en la que iraacuten variando los in-terlocutores pero en la que siempre habraacute que dar respuestas pertinentesHoy por ejemplo ha cambiado el escenario que teniacutea como contexto la en-ciacuteclica lsquoEcclesiam suamrsquo Los interlocutores en el mundo ya no son ni elmarxismo ni el ateiacutesmo ni unos cristianos galvanizados por el Concilio o le-vantados por ansias de liberacioacuten ni la increencia sino la globalizacioacuten elpensamiento uacutenico el relativismo la indiferencia religiosa y muchos cris-tianos consumistas y de relumbroacuten Por tanto al lsquodiaacutelogorsquo ha de incorpo-rarse el lsquotestimoniorsquo y darle valor a la vivencia de la fe maacutes allaacute de unasimple adhesioacuten empaacutetica y corporativista a la Iglesia Hoy se le exige alcristiano lsquopertenecerrsquo (a ella) sin que ella le pertenezca sin que la consi-dere un coto cerrado359 De cara a la evangelizacioacuten el cristiano debe mos-trar modos de comportamiento coherentes con la fe que profesa maacutes queinsistir en la superfetacioacuten de manifestaciones puacuteblicas de culto ldquorumboque conduce derecho al encerramiento de la Iglesia en siacute misma a la res-tauracioacuten de modos de presencia en la sociedad ya superados a la margi-nacioacuten y eliminacioacuten de las maacutes miacutenimas disidencias y a la instauracioacuten ensu seno de un estilo de vida sectariordquo360 Leyendo esto no puedo por menos

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358 MARTIacuteN DESCALZO JL lsquoPablo VI el Papa crecientersquo en la tercera de ABC 6881359 MARTIacuteN VELASCO J Increencia y evangelizacioacuten Del diaacutelogo al testimonio Santan-

der 1988 11360 Ibid 12

de entrever una fuerte connivencia entre dichas pretensiones y las que tuvoPablo VI al escribir Ecclesiam suam ldquouno spontaneo desiderio di confron-tare lrsquoimmagine ideale della Chiesa quale Cristo vide volle ed amograve comesua Sposa santa ed immacolata e il volto reale quale oggi la Chiesa pre-senta (hellip) rispondente al concetto iniziale da un lato allrsquoindole della uma-nitagrave chrsquoessa andava evangelizzando e assumendo dallrsquoaltrordquo 361 Una tareaincesante e ineludible para cada generacioacuten de cristianos362

Por tanto en definitiva no se le justiprecia a Pablo VI cuando se re-duce su transfiguracioacuten a ldquoun rostro juvenilrdquo que adquirioacute al morir seguacutentestimonio de su secretario Mons Macchi o a esa ldquonoche transfiguradardquoseguacuten bella metaacutefora de Eduardo de la Hera Buedo363 Como si el todo seredujera a un fuacutetil cambio de apariencia a un fuego de artificio Es decir noestamos ante un mero punto de llegada sino que el resplandor final en sumuerte se corresponde maacutes bien con el avivar de un rescoldo que ndashlumenChristindash desde siempre364 ardioacute en su vida amor por la Iglesia-en-el mundoy le transformoacute Hablando pues de Pablo VI no recordamos a una reliquiadel pasado365 Sigue vivo en comunioacuten de amor con Susu Iglesia ndashEccle-siam suamndash la de aquiacute abajo que brega en la intrahistoria y con la celestiala la que seraacute solemnemente asociado con justicia366 mediante su canoniza-

534 S DIacuteEZ BARROSO

361 Pablo VIEcclesiam suam n11362 ldquoEn tiempos de opiniones diversas de cambios abundantes de formas de pensar tan

distintas y a veces tan distantes parece oportuno acercarse a Jesuacutes para ver queacute nos dicerdquo(OSORO SIERRA C A la Iglesia que amo Narcea Madrid 198977)

363 HERA BUEDO E de la La noche transfigurada Biografiacutea de Pablo VI BAC Madrid2002

364 Pablo VI lo deciacutea en la homiliacutea con motivo de la celebracioacuten del XV aniversario desu coronacioacuten (2961978) ldquohellip nuestro espiacuteritu que continuamente se prepara al encuentrocon el justo Juez (cf 2 Tim 4 8)rdquo

365 Asiacute lo reconociacutea Giovanni Mariacutea Vian experto en su pensamiento y especialmentevinculado a la biografiacutea de Pablo VI al ser invitado a hablar de eacutel durante el Simposio orga-nizado por la Conferencia Episcopal Espantildeola ldquoHe pretendido mostrar a un hombre quefue un cristiano moderno un apasionado de Cristo que se cuestionoacute a fondo sobre las gran-des preguntas de la vida la muerte la pobreza el mundo contemporaacuteneo el malhelliprdquo (Alfa yOmega n2016 9032017)

366 ldquoSanctitas clarior in dies altiorque est mysterii Ecclesiae declaratio et significatiodonec haec plenam in caelis compaginem assecuta in summa caritatis beatitudine adorabitDeum et Agnum qui occisus estrdquo (Lumen gentium n 51) PABLO VI Sanctitas clarior Proces-sus de causis beatificationis et canonizationis aptius ordinantur motu proprio 1931969 LaIglesia le reconoce como acreedor de las condiciones que eacutel dispuso que debiacutean concurrirpara ser canonizado Ut vero praeclara huiusmodi sanctitatis exempla probe dignoscantur

cioacuten el mes de octubre de dos mil dieciocho a los cuarenta antildeos de su fa-llecimiento Cabal reconocimiento eclesial ndashnunca es tarde si la dicha esbuenandash de que su perfeccioacuten ha alcanzado la santidad en el grado maacuteximode la transfiguracioacuten y que puede ser imitado e invocado con solvenciapara ir consiguiendo la que nos estaacute destinada a nosotros

Dicho queda

Dicho queda en gloria de Pablo VI antildeorando remembrando

iexclQueacute savia sabiaiexclQueacute buena savia

iexclQueacute logradas antildeadas aquellas del ConcilioiexclQueacute vino generoso el cosechado

y trasegado a odres nuevosndashcomo la vida mismandash

por un sabio plantel de bodegueroscon eacutel a la cabeza

del lagar y de la mesaY entonces

Ecclesiam suamhoy cincuentona

conciencia de siacute misma reforma diaacutelogo espiacuteritu de pobreza y de obediencia

besana y trojeprograma

Verdaderamente justo y necesariojustipreciar tambieacuten por ella

a Pablo VIque nos dijo que veniacutea In nomine Domini

tiacutemidamente audazclarividente y bueno

en pertinaz transfiguracioacutendesde la cuna a la tumba

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 535

atque sua ldquosincera luce plene resplendeantrdquo canonicae pervestigationes necessariae suntsummo quidem studio ac sedulitate Santidad es transfiguracioacuten en grado maacuteximo

Hoy canonizado para ser piedra de toque

fiel de romanasanto y sentildea

en esta Iglesia iquesta la que eacutel amoacute hasta el hollejo

Siacuteporque es la Suya

la del Sentildeorla misma siempre

nintildea joven esposa madretambieacuten la suyaiexclDicho queda

Que por la transfiguracioacutenldquoresplandezca en nuestra vida

la luz que iluminoacute la gruta de Beleacutenrdquo367

536 S DIacuteEZ BARROSO

367 BENEDICTO XVI Audiencia General 12XII12

Fray Alonso de Veracruz y el Compendiode todos los privilegios de los religiosos

FErnAnDO CAMPO DEl POzO

Resumen El tema de los privilegios de los religiosos fue un tema importante el sigloXVI con fray Alonso de Veracruz para la evangelizacioacuten de las Indias y lo siguesiendo como un acto administrativo y gracia de facultades especiales en el Coacute-digo de 1983 cc 76-84 con un fin pastoral bajo el control de la autoridad ecle-siaacutestica competente no se trata de un ldquoarbitrarismo de la autoridadrdquo ni unaconcesioacuten ldquonepotistardquo sino un reconocimiento de la variedad de casos concre-tos a los que hay que atender con caridad y humanismo seguacuten las circunstan-cias como lo defendioacute fray Alonso de Veracruz con su Manual que sirvioacute deguiacutea a los misioneros del siglo XVI y despueacutes Siguen estando en vigencia mu-chos privilegios de las oacuterdenes mendicantes que no han sido derogados

PAlAbRAs ClAVes privilegio religiosos acto administrativo facultad especial

AbstRACt The theme of the privileges of the religious was a very important issuein the 16th century with Fray Alonso de Veracruz for the evangelization of theIndies as it is so now as an administrative act and concession of special facul-ties in the Code of 1983 cc 76-84 with a pastoral purpose under the controlthe competent ecclesiastical authority It was neither a question of ldquoarbitrary au-thorityrdquo nor a ldquonepotistic concessionrdquo but a recognition of the variety of concretecases to which we must respond with charity and humanism depending on thecircumstances as it was defended by Fray Alonso de Veracruz in his Manualwhich served as a guide to the missionaries of the 16th century and onwardsThe mendicant orders still have many valid privileges which had not been re-pealed

Est Ag 53 (2018) 537-575

El P Fernando Campo del Pozo es agustino Doctor en Derecho Civil y Canoacute-nico Miembro del Instituto Histoacuterico de la Orden de San Agustiacuten y de la Asociacioacuten deCanonistas y correspondiente de la Academia de la Historia de Venezuela y de la Boya-cense de la Historia en Tunja

Key woRds privilege religious administrative act special faculty

I Introduccioacuten

El tema de los privilegios de los religiosos en las Indias fue muy im-portante para fray Alonso de Veracruz (1507-1584) su principal defensoren el siglo XVI Habiacutea sido disciacutepulo de Francisco de Vitoria y llegoacute a serMaestro en Teologiacutea y a dar clases en Salamanca Pasoacute a nueva Espantildea(Meacutejico) en 1536 ldquono estaba en ayunas sobre Derecho Pontificiordquo comoeacutel mismo afirma sino que era un experto por haber sido profesor de estamateria1 Demostroacute su competencia canoacutenica en sus escritos sobre los pri-vilegios y sobre todo en su tratado sobre el matrimonio que tuvo cuatroediciones en el siglo XVI Para 1556 ya estaba compuesto el Compendiode los privilegios Compendium breve privilegiorum praecipue concesso-rum ministris Sancti Evangelii huius Novi Orbis que se anunciaba en laportada del Speculum coniugiorum y luego al final aparece que se difiereCompendium breve privilegiorum quod promisseramus ex justa causadifferimus cum usura solutari si Dominus dederit2 El P juan de Grijalvanos diraacute que ldquono se imprimioacute por la forzosa contradiccioacuten que habiacutea detener pero son pocos los religiosos que no los tienen manuscritosrdquo3 Sonvaliosos estos datos porque nos explican por queacute no se publicoacute el Com-pendium que se divulgoacute en forma manuscrita con diversas copias recen-siones o versiones objeto principal de este trabajo

Cuando se hizo la segunda edicioacuten del Speculum coniugiorum en Sa-lamanca en 1562 por Andrea de Portonariis se pensaba publicar el Dedecimis y el Compendium ese antildeo Se afirma que su autor Alonso de Ve-racruz habiacutea sido provincial en Meacutexico y entonces era prior de San FelipeDebioacute ser en el otontildeo de ese antildeo4 Aunque el primer encuentro con la Corte

538 F CAMPO DEL POZO

1 VErACruz A de Declaratio seu expositio Clementinae Ms III- K-6 del Escorial f269 donde afirma ldquoEt si mea precipua sit theologica profesio Iuris Pontifitii non sum omninoieiunus et quia olim Salmanticerdquo etc Se prescinde aquiacute de su biografiacutea y obras que se tratanen otros trabajos

2 Speculum coniugiorum Meacutexico 1556 p 657 donde se da la explicacioacuten de que se difierecon la esperanza puesta en Dios no se podiacutea cumplir lo prometido porque habiacutea oposicioacuten

3 GrIjAlBA j Croacutenica de la Orden de N P S Agustiacuten en las provincias de Nueva Es-pantildea En cuatro edades desde el antildeo 1523 hasta 1592 Meacutexico 1624 ff 188v-199r

4 Speculum coniugiorum RP Ildephonsi olim ibi Provincialis nunc Prioris S Philippiapud Matritum Salmanticae apud Andrea de Portonariis1562

fue al principio de precaucioacuten luego fue de amistad y cooperacioacuten Si-guioacute haciendo recopilacioacuten de privilegios y como habiacutea terminado el Con-cilio de Trento en el que se reformaban algunas cosas referentes a losmatrimonios clandestinos cercenando algunos privilegios de los religio-sos publicoacute un Appendix en Madrid en 1571 Este Apeacutendice trae bulas deleoacuten X Adriano VI y Piacuteo V en favor de los indios y los privilegios con lareal Ceacutedula del 15 de enero de 1568 para que los religiosos en las Indiassiguiesen administrando los sacramentos como antes del Concilio deTrento5 En la edicioacuten de Milaacuten se pone el Appendix al final con pagina-cioacuten distinta6 mientras seguiacutea el Compendium sin publicar

a) Importancia del tema de los privilegios de los religiosos y su estadoactual

Se entiende por privilegio seguacuten la decretal Abbate de Inocencio IIIldquoa una ley privada concediendo un favor especialrdquo7 en contra o fuera delDerecho comuacuten Definicioacuten que se desarrolla en el c 76 del Coacutedigo deDerecho Canoacutenico en los siguientes teacuterminos ldquoEl privilegio es decir lagracia otorgada por acto peculiar a favor de determinadas personas tantofiacutesicas como juriacutedicas puede ser concedido por el legislador y tambieacutenpor la autoridad ejecutiva a la que el legislador haya otorgado esta potes-tadrdquo Se considera actualmente un acto administrativo lo que ayuda acomprender esta materia y coacutemo la desarrolloacute fray Alonso de Veracruzacudiendo incluso al Vicariato regio con potestad delegada del papa

la realidad de las Indias con el derecho de conquista y su evangeli-zacioacuten no hallaba faacutecil solucioacuten con el Corpus Iuris Canonici medieval

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 539

5 Appendix ad Speculum coiugiorum per eiusdem Fratrem Alphonsum a Veracruce etcsacrae paginae Doctorem et Cathedraticum Primarium universitatis Mexicanae etc MantuaeCarpetanorum 1571

6 Speculum coniugiorum cum appendice etc en 4ordm Milaacuten 1599 pp 327-334 donde tratade los privilegios de los religiosos en las causas matrimoniales En el Apeacutendice pp54-55 y 81-88 pone tambieacuten las bulas una de Piacuteo V del que logroacute por medio de Felipe II la ldquoExponinobis nuperrdquo del 4 de marzo de 1567 en pp 86-88 Cf MOrAl B ldquoCataacutelogo de EscritoresAgustinos Portugueses y Americanosrdquo en La Ciudad de Dios 26 (1891) 59-61 Este autor des-conocioacute el coacutedice del Escorial Ms III- K-6 y menciona a la Expositio Privilegii Leonis X infavorem Religiosorum in Indiis existentis 4ordm Ms y la Declaratio Clementinae Religiosi dePrivilegiis 3ordm Ms existentes en la libreriacutea de los Padres Franciscanos de Tecuzco ibiacuted p 63

7 Corpus Iuris Canonici X 5 40 25 ed FrIEDBErG E II Graz 1955 col 922lAnCElOTTI P j II Turiacuten 1775 col 748-749

que se habiacutea encontrado con algunos problemas parecidos en el siglo XIIIal iniciarse las nuevas misiones por las oacuterdenes mendicantes Se habiacuteanconcedido algunos privilegios y facultades especiales a los franciscanosdominicos y agustinos para la predicacioacuten administracioacuten de los sacra-mentos conocer de causas matrimoniales bendecir iglesias y cemente-rios pudieacutendolos reconciliar en casos de violacioacuten etc8

Estos privilegios y facultades especiales como la concedida a los taacuter-taros para celebrar la misa siguiendo el rito latino en su lengua vernaacuteculafueron aprobados con alguna reserva en la bula o decretal de 1307 Reli-giosi de Clemente V que se confirmoacute en el Concilio de Viena (1311-1312)9 Esta bula llamada Clementina va a ser como la carta magna delDerecho Misionero y a la que dedicaraacute Alonso de Veracruz estudios es-peciales por ser una piedra angular y controvertida10

la defensa de los privilegios fue uno de los motivos por los que re-chazoacute el obispado de leoacuten en nicaragua el 20 de marzo de 1553 Ese antildeocomenzoacute a dar clases en la universidad de Meacutexico por el mes de juniocompartiendo la docencia con la defensa de los privilegios de los religio-sos y los derechos de los aboriacutegenes

Para 1556 teniacutea listo para la imprenta su Compendium como se haobservado y para 1560 ya estaba compuesta su obra Apologiacutea de las tresoacuterdenes mendicantes que habiacutea en Nueva Espantildea con los indultos (pri-vilegios) de los sumos pontiacutefices desde Inocencio IV hasta Pablo IV enfavor de los mismos religiosos11 Siguieron otros trabajos del P frayAlonso de Veracruz como luego veremos

540 F CAMPO DEL POZO

8 EGurEn j A De condicione juridica missisonarii naacutepoles 1962 p 29 Constitutiones Clementinas V lib 5 tit 7 c1 ldquoreligiosi qui clericis etcrdquo Cf FrIED-

BErG E II col 1186-1187 lAnCElOTTI j B II col 254-25510 VErACruz A de Declaratio seu expositio Clementinae Religiosi de privilegiis Ms

del Escorial III-k-6 ff 269-654v En el f 285 afirma en la Quaestio 5ordf ldquoan qui licentia papaeaut regis ministrant sacramenta de licentia presbyteri parochiali ministrarerdquo Su respuesta esafirmativa con matizaciones

11 Apologiacutea pro religiosis trium ordinum mendicantium habitantibus in Nova Hispaniain partibus Indiarum maris Oceacuteani et pro indigenis Reverendi Patris Fratris Alphonsi a Ve-racruce Sacri Ordinis Eremitarum D Augustini moderatoris primarii in Academia Mexicanabonarum Artium et Theologiae Magistri Coacutedice en 4ordm signatura III-K compuesto por XIII +354 pp Estaacute al principio el tratado De decimis ff 1-78v que ya ha sido publicado Siguen laCompilatio privilegiorum etc ff 83-147 el Compendium privilegiorum ff 155- 175 Expo-sitio privilegii Leonis decimi etc ff 176-234 y la Declatratio seu expositio Clementinaeetc ff 269-345 la cuestioacuten 5ordf ff 285-289 esta publicada por BurruS E j The Writings

El tema de los privilegios de los religiosos que fue importante ya en elsiglo XIII y maacutes en el XVI con la evangelizacioacuten de las Indias orientales yoccidentales sigue teniendo intereacutes un buen estudio sobre los privilegios fuehecho por el P Feliciano de Ocio agustino recoleto despueacutes del Coacutedigo de1917 con abundante bibliografiacutea en la que omite a fray Alonso de Veracruzy los estudios sobre eacutel El nuacutemero de privilegios que se recogen es de 121212Siguen en vigencia bastantes de los privilegios defendidos por Alonso deVeracruz lo mismo que los derechos adquiridos conforme al Coacutedigo de De-recho Canoacutenico de 1983 c 4 que es paralelo o casi igual al c 4 del Coacutedigode 1917 ldquolos derechos adquiridos asiacute como los privilegios hasta ahora con-cedidos por la Santa Sede tanto a personas fiacutesicas como juriacutedicas que esteacutenen uso y no hayan sido revocados permanecen intactos a no ser que sean re-vocados expresamente por los caacutenones de este Coacutedigordquo que de hecho revocaalgunos13 Otros muchos siguen en vigencia aunque sean poco conocidos

b) Por queacute el P ernest J burrus dejoacute sin publicar lo referente a losprivilegios

los escritos de Alonso de Veracruz sobre los privilegios que ayudana comprender esta materia siguen ineacuteditos a excepcioacuten de la cuestioacuten 5ordf

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 541

of Alonso de la Vera Cruz Defense of the Indians their privileges V vols jesuit HistoricalInstitute roma St louis Misouri Tucson Arizona l968-1976 IV pp 634-649 Hay una des-cripcioacuten del coacutedice de la Biblioteca del Escorial por SAnTIAGO VElA G de Ensayo de una Bi-blioteca Ibero-Americana de la Orden de San Agustiacuten VIII El Escorial 1931 pp 169-171Sigue a Bonifacio Moral la redaccioacuten definitiva fue hecha por el P juliaacuten zarco Cuevas ElP Gregorio de Santiago Vela soacutelo dejoacute listo hasta la p 147 del tomo VII Cf CErEzO DE DIEGOP Alonso de Veracruz y el Derecho de gentes Meacutexico 1985 pp 38 y 41

12 OCIO F de De privilegiis Recollectorum Agustiniensium ac Ceterorum RegulariumMadrid 1944 pp XIX-XXXI donde se da la bibliografiacutea y fuentes los 1212 privilegios sereducen a 23 capiacutetulos y seis apeacutendices Menciona a VAn ETTEn G O E S A CompendiumPrivilegiorum Regularium praecipue Ordinis Eremitarum S Augustini roma 1900

13 Coacutedigo de Derecho Canoacutenico de 1983 cc 396 amp 2 509 amp 1 526 amp 2 y 1019 amp 2 por-que impediacutean la libertad del obispo en el ejercicio de su jurisdiccioacuten En 1986 hice un elencode algunos privilegios que seguiacuteamos teniendo los mendicantes incluidos los jesuitas comola absolucioacuten de ciertas censuras por ejemplo la del aborto El P rafael Peacuterez buen cano-nista aconsejoacute que no se publicasen porque podiacutean quitarlos y para que no se cometiesen abu-sos o mal uso de ellos ldquola posesioacuten centenaria o inmemorial hace que se presuma la concesioacutendel privilegiordquo c 76 amp 2 Conviene usarlos y demostrar que se poseen Se revocoacute la comuni-cacioacuten de privilegios entre las oacuterdenes religiosas por el c 613 del Coacutedigo de 1917

de la Clementina expuesta por el P Ernest j Burrus que publicoacute partede sus obras con traduccioacuten en ingleacutes facilitando su conocimiento y di-vulgacioacuten14 Es importante esta cuestioacuten porque en ella se acude al Vica-riato regio por delegacioacuten del Papa al que se consideraban directamentesometidos los religiosos mendicantes por razoacuten de la exencioacuten Me inte-reseacute por el pensamiento de Alonso de Veracruz sobre los privilegios al re-coger el material para la tesis doctoral sobre Los Agustinos en laEvangelizacioacuten de Venezuela porque se mencionaba al Compendio de pri-vilegios de los religiosos que utilizaban los doctrineros y misioneros delas oacuterdenes mendicantes especialmente los agustinos con distintas ver-siones15 Hay uno que viene a ser un Compendio de todos los privilegiospor orden alfabeacutetico Omnium privilegiorum Compendium16 Se daraacute eneste trabajo un resumen de su contenido

Al hacer un breve estudio sobre el Compendium de los privilegios delos religiosos de fray Alonso de Veracruz le escribiacute al P Ernest j Burrusel 21 de marzo de 1978 para preguntarle si teniacutea transcrito el Compendiumescurialense y pensaba publicarlo Me contestoacute a vuelta de correo el 31 delmismo mes diciendo

ldquoComo lo repito varias veces en las introducciones a los tomos [de lasobras de Alonso de Veracruz] no pretendiacute publicar todo lo escrito por elagustino sino soacutelo una seleccioacuten de lo que le sirvioacute para defender a sushermanos menos privilegiados los indios de las Ameacutericas El Compen-dium nunca lo transcribiacute pues siempre he considerado la Respuesta delPadre Veracruz al Sentildeor Obispo de Manila con expresioacuten de singularesprivilegios superior al Compendium El agustino redactoacute su Respuesta en1583 es decir unos 20 antildeos despueacutes y por lo tanto consultoacute muchos do-cumentos posteriores Otras ventajas a mi parecer la Respuesta es muchomaacutes detallada y completa aunque alguacuten que otro punto estaacute tratado maacutesampliamente en el Compendium ademaacutes la Respuesta estaacute redactada en

542 F CAMPO DEL POZO

14 BurruS E j The Writings IV pp 635-649 donde aparece como se ha observadoantes la cuestioacuten 5ordf de la Declaratio seu expositio Clementinae Religiosi de privilegiis laabundante bibliografiacutea puede verse en las pp 845-860

15 CAMPO DEl POzO F Los Agustinos en la Evangelizacioacuten de Venezuela Caracas 1979pp 205-213 donde puede verse un elenco de los privilegios

16 Ms que se encuentra en The john Carter Brown librery Brown universsity Provi-dence 12 rhode Island [uSA] Acc 04738 Omnium privilegiorum compendium etc 102 ff(21 x 15 cm)

castellano idioma me parece maacutes inteligible que el latiacuten Creo que la Res-puesta puede proporcionar no poco material para un buen comentariordquola Respuesta del P Maestro de Veracruz al Obispo de Manila del 2 de fe-brero de 1583 y la correspondencia con el P Martiacuten de rada han sido pu-blicadas por el mismo P Ernest Burrus17

c) en un mundo nuevo eran necesarios los privilegios para evangelizar

En Meacutexico no pudo publicar algunos de sus escritos como la obra Delos diezmos (De decimis) y el Compendio de los privilegios porque tuvosus opositores en el clero secular y algunos obispos como el arzobispoAlonso de Montuacutefar dominico que formuloacute una acusacioacuten el 31 de enerode 1558 ante Felipe II18 y el presbiacutetero Gonzalo de Alarcoacuten que llevoacute ala Corte la peticioacuten de Montuacutefar solicitando que ldquoninguacuten libro que vengade la ciudad de Meacutexico hecho por mano de fray Alonso de la Vera Cruzno se imprima en estas [partes] que en la nueva Espantildea quiso hacer im-primir y el Arzobispo mi parte no lo ha consentido porque asiacute conveniacuteaal servicio de Dios nuestro Sentildeorrdquo19

d) Acude al rey y enviacutea De decimis antes de viajar a espantildea para de-fenderse

Antes de viajar a Espantildea desde Meacutexico el diacutea 1 de enero de 1560fray Alonso de Veracruz le mandoacute una carta a Felipe II con la ldquoDedicato-riardquo de su obra De decimis donde defiende que los reyes Catoacutelicos susabuelos ldquopor medio del pontiacutefice Alejandro VI fueron declarados comodelegados del mismo a fin de enviar operarios encomendaacutendoles bajoprecepto el cuidado de estas tierrasrdquo

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 543

17 BurruS E j The Writings V pp 62-105 donde aparece su pensamiento sobre losprivilegios la correspondencia con el P Martiacuten de rada estaacute ibiacuted pp 194-224 Fue publicadala Respuesta al obispo de Manila por Gaspar de San Agustiacuten en Conquistas de las Islas Fili-pinas etc Madrid 1698 pp 395-409 Se publicoacute a finales del siglo XVI por el franciscanojuan Bautista y luego por otros autores

18 AHn Inquisicioacuten 4427 n 5 Publicado por BurruS E j The Writings IV pp 731-836 En esta acusacioacuten enojosa y larga con 84 conclusiones se consideroacute a su obra De decimisldquolibello infamatorio contra los prelados y clereciacutea deste nuevo Mundordquo Esto hizo que el tra-tado De decimis que habiacutea expuesto durante el curso de 1554-1555 no fuese publicado enaquella eacutepoca sino a finales del siglo XX

19 BurruS E j The Writings V pp 253-255

ldquoAsiacute fueron ellos quienes empezaron a atender fielmente su tarea ypusieron todo empentildeo para que los religiosos destinados al nuevo Mundode inmediato cumpliesen con su deber a no ser que la muerte se interpu-siera pero el invictiacutesimo emperador Carlos V tu padre (quien auacuten muertoparece que vive y reina) uacutenico y legiacutetimo sucesor suyo heredero singularde todas las virtudes maacutes que de los reinos y dominios Felizmente llevoacutea cabo tan fiel delegacioacuten sin escatimar gastos enviando en primer lugarapoacutestoles de la Orden de Menores [franciscanos] despueacutes Predicadores[dominicos] para aumentar el nuacutemero y finalmente de la familia Agusti-niana eligiendo varones dignos abanderados de la fe con el destino aconvertir a los Indiosrdquo20

Tanto el libro de De decimis como la Apologiacutea ordinum mendican-tium que se encuentran en el coacutedice escurialense fueron enviados a Espantildeaantes de 1561 o a principios de ese antildeo Fray luis de leoacuten emitioacute su jui-cio favorable el 25 de noviembre de 1561 sobre el libro De decimis Semencionan los privilegios en el proacutelogo de fray Baltasar loacutepez del 5 deenero de 156221 En el mismo coacutedice hay constancia de que rdquoeste libro[lo] dejoacute en S Felipe en poder del Padre Prior el sentildeor Andrea de Porto-nariis [impresor real] el cual estaacute remitido al Padre Vadillo [rodrigoOSB] para que lo veardquo22 no se le concedioacute al impresor Andrea de Por-tonaris el privilegio de publicar De decimis y los privilegios El mismo Fe-lipe II en real ceacutedula del 4 de agosto de 1561 ordenoacute que se presentaseen Espantildea fray Alonso de Veracruz para que se defendiese de las acusa-ciones que habiacutea en su contra sobre sus escritos porque eximiacutea a los in-dios del pago de los diezmos23

Dada la oposicioacuten que habiacutea y la orden real Alonso de Veracruz tuvoque decidir el viaje a Espantildea a mediados de 1562 para defenderse ante elConsejo de Indias la Corte y la universidad de Salamanca no se tieneconstancia de las alegaciones presentadas aunque es probable que esteacuten

544 F CAMPO DEL POZO

20 Ibiacuted I pp 86-87 Cf Sobre los Diezmos edicioacuten y traduccioacuten por PeacuterEz AzuElA rMeacutexico 1994 p 17 donde expone su doctrina que estaacute en la llamada liacutenea del ldquoAgustinismoPoliacuteticordquo

21 BurruS E j The Writings IV pp 113-12022 Ibiacuted IV pp 88-89 donde menciona expresamente a la ldquorelectio de decimis y alia

eiusdemrdquo entre los que estaban los privilegios en cinco apartados o secciones como luego ve-remos lo firma el mismo Andrea de Portonariis (Portonaris) que pediacutea licencia para imprimircon privilegio por diez antildeos el 23 de abril de 1562

23 GrIjAlBA j de Croacutenica de la Orden f 95v

incorporadas en las notas marginales que son de su puntildeo y letra en el coacute-dice existente en la real Biblioteca del Escorial Este coacutedice aparece bas-tante bien estudiado en el Ensayo de una Bibliotena Ibero Americana dela Orden de San Agustiacuten y en otras publicaciones posteriores24

Seguacuten el buen paleoacutegrafo Agustiacuten Millares Carlo que fue un granadmirador de la obra de fray Alonso de Veracruz ldquoentre 1562 y 1573 re-sidioacute en Espantildea donde por sus gestiones lograron las oacuterdenes religiosasque Piacuteo V derogase en lo tocante a Indias la disposicioacuten de Trento que su-jetaba a sus individuos cuando ejerciacutean de la cura de almas a la jurisdic-cioacuten de los Ordinariosrdquo25 Hay varios ejemplares del Motu proprio ldquoEtsiMendicantes Ordinesrdquo del papa Piacuteo V del 15 de junio de 1567 que elmismo Alonso de Veracruz tradujo al castellano e hizo publicar con unareal Ceacutedula en la imprenta de Antonio Espinosa en Meacutexico el antildeo 1568y probablemente tambieacuten en Alcalaacute de Henares donde se da la aproba-cioacuten por el Dr Fernando Balbas Abad de Alcalaacute con el tiacutetulo LetrasApostoacutelicas de la Bulla de la confirmacioacuten y nueva concesioacuten de los pri-vilegios y gracias concedidas por los Sumos Pontiacutefices a todas y a cadauna de las Oacuterdenes mendicantesrdquo26

II estudio hecho sobre el coacutedice escurialense por diego Goacutemez mena

A peticioacuten del investigador y profesor D joseacute Antonio Iacutentildeiguez cola-boreacute con D Diego Goacutemez Mena para la elaboracioacuten de su tesis doctoralsobre Alonso de Veracruz y los privilegios facilitaacutendole fotocopia de losdocumentos del coacutedice de la Biblioteca del Escorial sobre los privilegiosy otros que teniacutea como Omnium privilegiorum compendium de la libreriacutea

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 545

24 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII pp 169-171 Cf CErEzO DE DIEGO P Alonsode Veracruz y el Derecho de Gentes p 41 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz ylos privilegios de los religiosos en Indiasrdquo en Revista Agustiniana 33 (1992) 1295-1296

25 MIllArES CArlO A ldquoVera Cruz Alonso derdquo en Diccionario de Historia Eclesiaacutes-tica 3 Madrid 1975 p 2733 eacutel puso el proacutelogo a Contribucioacuten de un estudio bibliograacuteficode Fray Alonso de la Vera Cruz por BOlAntildeO A Meacutexico 1947

26 BurruS E j The Whritings I pp 146-172 Se llegoacute a conocer y divulgar por elnuevo reino de Granada (Colombia y Venezuela) concretamente en Tunja donde estaba el PVicente de requejada que llegoacute a ser viceprovisor del obispado de Santa Marta en 1541 Fueel primer agustino que arriboacute a playas americanas concretamente a Venezuela en 1527 y murioacuteen 1575 en Villa de leiva (Colombia)

j Carter Brown27 realizoacute un buen trabajo y se le animoacute a completarlo yaque dejoacute sin transcribir la ldquoExpositio Clementinae rdquo porque seguacuten eacutel ldquohasido objeto de algunos estudios parciales y tambieacuten parcialmente tras-crito Tenemos noticia de que sobre ella trabaja en la actualidad el P Fer-nando Campo OSA y por ello nos hemos limitado en este trabajo aexponer su contenido en aquello que es imprescindible para conocer la es-tructura y el valor de los documentos del Escorial y especialmente la Ex-positio privilegii de Paulo III que constituye su tema centralrdquo28

Es cierto que estaba estudiando la ldquoExpositio Clementinaerdquo para eltema del Vicariato regio que se publicoacute en 199329 le seguiacute animando aD Diego Goacutemez Mena porque con motivo de un viaje a Meacutexico al pre-guntarle al director de la editorial Porruacutea sobre su posible publicacioacuten loacogioacute bien ya que antes habiacutea publicado la tesis del P Prometeo Ce-rezo30 Puso como condicioacuten que se pusiese una introduccioacuten y si era po-sible la traduccioacuten castellana al lado del texto latino Por medio delprofesor j A Iacutentildeiguez le envieacute el recado con la oferta de colaborar para lacorreccioacuten de algunas erratas que habiacutea notado y en la revisioacuten de notasla respuesta fue que habiacutea quedado muy agobiado y al recordar a los pri-vilegios con su Mare magnum se le quitaban las ganas de continuar Aun-que ha muerto Diego Goacutemez Mena todaviacutea se puede pensar en supublicacioacuten con algunas correcciones

Se han hecho estudios especiales con motivo del V Centenario delDescubrimiento y Evangelizacioacuten de Ameacuterica clarificando su pensa-

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27 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz la Exposicioacuten del Privilegio de Paulo III y losdocumentos de San Lorenzo de El Escorial tesis presentada en la universidad de navarraPamplona 1982 772 ff

28 Ibiacuted f 74729 CAMPO DEl POzO ldquoPatronato y Vicariato regio en Alonso de Veracruz y Gaspar de Vi-

llarroelrdquo en Anuario Juriacutedico y Econoacutemico Escurialense XXVI1 (1993) 475-51230 CErEzO DE DIEGO P Alonso de Veracruz y el Derecho de Gentes pp 362-383 donde

puede verse la bibliografiacutea Me comuniqueacute por teleacutefono en 1992 y 1994 con D Diego GoacutemezMena para animarle y colaborar en la posible publicacioacuten de su tesis doctoral llegoacute a mani-festar que no teniacutea intereacutes en ello porque era materia complicada Ya deciacutea el P rafael Peacuterezagustino siguiendo a P Creussen Sj que el tema de los privilegios es para cabezas privile-giadas D Diego Goacutemez Mena murioacute el 16 de septiembre de 2005 en un accidente automovi-liacutestico cuando iba a presenciar un matrimonio Me entereacute de su muerte al querer ponerme encontacto con eacutel por mediacioacuten de j A Iacutentildeiguez el diacutea cuatro de junio de este antildeo para decirleque estaba haciendo un trabajo donde comentaba su tesis Por medio de D javier Baura y DViacutector romero se ha conseguido un ejemplar prestado al Escorial para que saquen fotocopia

miento sobre coacutemo al llegar al nuevo Mundo fue luz y antorcha en de-fensa de los derechos y privilegios de los religiosos el vicariato regiola revisioacuten de los tiacutetulos de conquista y los derechos de los aboriacutegenesAnteriormente hemos contribuido con otros trabajos sobre los privilegiosy sus aportaciones sobre las causas justas e injustas de la conquista31no se va a repetir aquiacute todo lo expuesto sobre la materia donde se ex-pone lo referente a su pensamiento sobre los privilegios aunque se haganreferencias incidentalmente por ser materias conexas y con alguna re-peticioacuten

a) opinioacuten de diego Goacutemez mena sobre la ldquoApologiacutea pro religiosisrdquo

Despueacutes de hacer un estudio con la trascripcioacuten de los documentosque forman la Apologiacutea pro religiosis Diego Goacutemez Mena reconoce conArthur Ennis que ldquoconstituyen una unidad aunque no deja de citar la opi-nioacuten contraria de j Garciacutea Icalbazetardquo32 Diego Goacutemez Mena sigue al PGregorio de Santiago Vela cuyo comentario fue redactado por el P ju-liaacuten zarco Cuevas que estudioacute maacutes de cerca los documentos Se ponen ennota algunas observaciones del P G de S Vela no siempre se sabe loque es del titular o del P zarco Con referencia a la Apologiacutea se afirma queeste tratado ldquocomprende varios capiacutetulos y que suelen ser citados por losbiblioacutegrafos como obras distintasrdquo33 En realidad lo son y guardan relacioacutenentre siacute por lo que se comprenden bajo el tiacutetulo general de Apologiacutea proreligiosis Obra o tratado aparte es el De decimis que lleva aprobacionesespeciales mientras que a los privilegios les comprenden tambieacuten las apro-baciones de fray rodrigo de Vadillo y fray Antonio de Hurtado eacutestos fir-man al final y dan la aprobacioacuten a ldquolos contenidos en este volumenrdquo confecha 19 de junio de 1562 la letra de la numeracioacuten de los folios es dis-tinta de las notas que son en su mayoriacutea del autor la numeracioacuten es pos-terior que pudo hacerse al encuadernar el coacutedice y pensar enviarlo a laimprenta En el iacutendice del volumen que va al principio ademaacutes del tratado

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 547

31 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegios de los religiosos enIndiasrdquo 1283-1315 donde se hace un breve resumen de lo expuesto por Diego Goacutemez Menaen las pp 1298 y 1309

32 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 60 donde cita a EnnIS A Fray Alonso deVeracruz OSA (1507-1584) A Study of his Life and his Contribution to the Religious and In-tellectual Affairs of Early Meacutexico louvain 1957 p 158

33 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 15

De decimis34 se mencionan las siguientes obras contendidas en ese volu-men 1ordf Indultos de algunos pontiacutefices que corresponden a la Compila-tio35 2ordf Declaracioacuten del privilegio de Leoacuten X36 3ordf Declaracioacuten delprivilegio de Paulo III37 4ordf Compendio de privilegios38 5ordf Declaracioacuten dela Clementina39 y 6ordf Cuestioacuten del comisario que hace testamento en lugarde un difunto ab intestato Esta uacuteltima aparece tachada en el iacutendice y hadesaparecido del volumen donde se cambian algo los tiacutetulos y el orden delos mismos como se comprueba por las notas Diego Goacutemez Mena hacela descripcioacuten del coacutedice y de los tratados comprendidos en la Apologiacutea40Cita al P Gregorio de Santiago Vela41 que comparte la opinioacuten del P juande Grijalva en cuanto a la razoacuten por la que no se publicaron ldquopor la for-zosa contradiccioacuten que habiacuteardquo como se ha observado anteriormenteSeguacuten Diego Goacutemez Mena se trata de ldquoapuntes y estudios para el alegatode Alonso de Veracruz primero en Salamanca y despueacutes ante el rey yque no lo dariacutea a la imprenta por esta razoacutenrdquo Esto es una suposicioacutenPuede tener razoacuten al afirmar que ldquoel documento al que se refiere Grijalvaes el que se encuentra en la Brown universityrdquo42

En su opinioacuten fueron escritos por este orden ldquocomienza por la Com-pilatio sigue con las exposiciones de la Clementina y los privilegios de

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34 Ms III- K- 6 f V El tratado De decimis estaacute en los ff 1-78 En el f 79 se halla el tiacute-tulo de Apologiacutea

35 Ibiacuted 83-147 Siguen siete folios en blanco36 Ibiacuted ff 175- 234 donde aparece Expositiordquo en lugar de ldquoDeclaratiordquo Siguen cuatro

hojas en blanco 37 Ibiacuted ff 239-251 En el iacutendice se pone ldquoDeclaratiordquo y en el texto ldquoExpositiordquo38 Ibiacuted ff 155-174 En el texto el Compendio va en segundo lugar Se omite en el iacuten-

dice del f 7939 Ibiacuted ff 269-345 Hasta el final40 Ibiacuted f 79 con el tiacutetulo de Apologiacutea pro religiosis trium ordinum mendicantium ha-

bitantibus en nova hispania etc con la dedicacioacuten al Consejo Supremo Seguacuten esto pensoacute ensu publicacioacuten

41 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII pp 169-170 El P Gregorio de Santiago Vela yel P juliaacuten zarco Cuevas conocieron lo publicado por el P Bonifacio del Moral en ldquoCataacutelogordquoLa Ciudad de Dios 26 (1891) 63-64 donde menciona a la ldquoApologiacutea pro Religiosis commo-rantibus et evangelizantibus Verbum Dei in partibus Maris Occeanirdquo citando a l Pinelo col171 Se menciona a la Expositio Privilegii Leonis X y la Declaratio Clementinae como trata-dos distintos Ms uno en 4ordm y otro 3ordm

42 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz pp 15-16 los considera llevados para defen-derse

Leoacuten X y Paulo III para terminar con el Compendio probablemente sinlos documentos recogidos y compendiados de Paulo IV con toda seguri-dad antildeadidos en el primero [o] muy probablemente en el uacuteltimordquo43 no esfaacutecil precisar el orden como luego veremos la pieza clave es el Com-pendio con distintas versiones cuya eacutepoca se puede precisar por los do-cumentos que cita y por otros que le mencionan llega a afirmar que ldquofueel mismo Alonso de Veracruz quien ordenoacute y encuadernoacute los originalesantildeadiendo los documentos de Piacuteo V seguacuten el orden que le parecioacute maacutesadecuado precedidos de la portada y de las demaacutes cartas y dedicatoriasuna vez hecho esto debioacute de emprender la tarea de revisarlo escribiendoalgunas notas marginalesrdquo44 Esto se precisaraacute mejor si se hace una edicioacutencriacutetica de los mismos

Diego Goacutemez Mena comienza su tesis con la suacuteplica de Vicentelunel franciscano y espantildeol Ministro general de la provincia ultramon-tana pidiendo la confirmacioacuten de los privilegios de los religiosos a PauloIII que contestoacute el 15 de febrero de 1535 con una respuesta satisfactoriaratificando las ldquoexenciones juriacutedicas otorgadas a los religiosos en tierrasde infieles ndashcitando expresamente las Indiasndash concedidas por sus antece-soresrdquo45 Este documento cuyo original se encontraba en el convento deSan Francisco de Meacutejico se va a interpretar de distintas maneras por ar-zobispos como los de Sevilla Burgos y Meacutexico que haciacutean ldquointerpreta-ciones restrictivas e incluso anulatorias de privilegiosrdquo Esto le preocupoacutemucho a fray Alonso de Veracruz que volvioacute a Espantildea en 1562 ldquocon pa-peles que terminoacute de redactar aquiacute y fueron la base de su defensa en launiversidad de Salamanca y en la Corte del rey Hoy permanecen ineacutedi-tos en la biblioteca del Escorial En este trabajo queremos dar cuenta deellos y muy especialmente del anaacutelisis hecho por el ceacutelebre agustino dela bula de Paulo III en contra de las interpretaciones seguacuten su tesis ten-denciosas e insosteniblesrdquo46 Este es el motivo de que la tesis doctoraltenga este tiacutetulo Alonso de Veracruz La Exposicioacuten del Privilegio de

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 549

43 Ibiacuted f 760 En este orden tuvo dudas y se equivoca en cuanto al Compendium sobreel que fray Alonso de Veracruz trabajoacute durante maacutes de treinta antildeos con distintas recensiones

44 Ibid f 76145 Ibiacuted f 8 Cf lOSSADA D Compendio chronoloacutegico de los privilegios regulares desde

nuestro Santiacutesimo Padre Clemente XII (que Dios prospere) creado el antildeo de 1730 Madrid1737 pp 74-75

46 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 9

Paulo III y los documentos de San Lorenzo del Escorial Tiene opinionesdiscutibles como la causa de la no publicacioacuten del Compendio Su mayormeacuterito es la trascripcioacuten de los textos y estudio de los mismos

b) Contenido de la Compilatio y su relacioacuten con el Compendium

Como se ha observado en otro trabajo la Compilatio privilegiorumes seguacuten el tiacutetulo la Recopilacioacuten maacutexima de los privilegios concedidosa los religiosos mendicantes por diversos pontiacutefices para la conversioacutende infieles y su mantenimiento47 Se le da tambieacuten el tiacutetulo de Indultosconcedidos por los sumos pontiacutefices desde Inocencio IV hasta Paulo IV48De hecho hay diversidad de tiacutetulos aunque vienen a decir lo mismo condistintas palabras y mayor o menor precisioacuten Comienza la Compilatiocon la decretal de Gregorio IX del 3 de junio de 1240 Cum hora unde-cima49 Estaacute dirigida a los hermanos menores de tierras de sarracenosSigue la decretal de nicolaacutes IV del 3 de septiembre de 128850 En tercerlugar estaacute la de Inocencio IV del 10 de agosto de 125451 que deberiacutea ir ensegundo lugar Termina con una bula de Clemente VII del 30 de agostode 1530 Estaacute antes o penuacuteltima la bula de Paulo IV de 155852 que esposterior en el tiempo Se ratifican los privilegios de los religiosos y susfacultades para confesar absolver de censuras etc Seguacuten Diego GoacutemezMena ldquose propone aquiacute Alonso de Veracruz reunir las excepciones y pri-vilegios concedidos a los religiosos en tierras de misioacuten y de los cualesgozan los agustinos ya sea por habeacuterselas otorgado directamente ya porextensioacuten [comunicacioacuten] de los propios de otras oacuterdenes Constituiraacute esteelenco la base de sus posteriores tratados sobre el tema Debioacute suponerbastante tiempo de buacutesqueda y trascripcioacuten dado el volumen ndashcincuentay cuatro folios unas 100 paacuteginas habida cuenta de los espacios enblancondash aunque deacute la impresioacuten de ser un trabajo apresurado bien pudo

550 F CAMPO DEL POZO

47 Ms III- K- 6 f 83 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegiosrdquop 1296

48 Ms III- K- 6 f 79 Indulta summorum pontificum ab Inno 4 usque ad Paulum 4 proeiusdem religiosis

49 Ibiacuted f 84r Al margen se anota In mare magnum f 257 Auteacutentico para todos los in-fieles

50 Ibiacuted f 85r In mare magnum f 26151 Ibiacuted f 87v 52 Ibiacuted ff 145r-147r Siguen en blanco los ff 148-155

durar algunos antildeos en busca de una coleccioacuten que pudiera prevenir ndasho yaactualesndash problemasrdquo53

las notas marginales tienen los puntos principales de cada concesioacuteny que eran objeto de poleacutemicas con los obispos y clero secular Aclaran ycomplementan el texto eacutel mismo declinoacute varias veces el episcopadocomo se ha observado para poder seguir defendiendo los privilegios de losreligiosos ya que otros religiosos que compartiacutean su doctrina al hacerlesobispos habiacutean cambiado de opinioacuten El cargo les obligaba a ponerse departe del clero secular que aspiraba a las doctrinas ya formadas por los re-ligiosos para convertirlas en parroquias

Algunas concesiones son anteriores al descubrimiento de Ameacuterica ypor tanto aplicadas a regiones diferentes mientras que la mayoriacutea son pos-teriores y concedidas directamente a las Indias donde los religiosos lle-vaban el gran peso de la evangelizacioacuten Como se ha observado en otrostrabajos ldquola materia es amplia y variada desde la administracioacuten de los sa-cramentos y sacramentales hasta la posibilidad de tener casas conventosiglesias hospitales y otros bienes pasando por la imposicioacuten de censurassu absolucioacuten y la concesioacuten de indulgencias con sus ampliaciones y res-tricciones ya que algunos privilegios derogados por el concilio de Trentoseraacuten renovadosrdquo54

c) Compendio de los privilegios de los religiosos destinados a tierrasde misioacuten

Ocupa el segundo lugar de la Apologiacutea55 la letra de todo el texto ynotas es pendolada minuacutescula y bien lograda del propio autor fray Alonsode Veracruz aunque hay algunas anotaciones en cursiva y el uacuteltimo folioque es una antildeadidura posterior Despueacutes de poner ldquofinrdquo (finis) palabraque aparece tachada se antildeade el uacuteltimo folio con siete concesiones de PiacuteoIV y otros pontiacutefices

Seguacuten Diego Goacutemez Mena ldquonos encontramos asiacute ante un trabajo queparece debiacutea tener en su autor desde el comienzo el caraacutecter de defini-tivordquo Fray Alonso de Veracruz puso ldquonuevas anotaciones marginales he-chas con letra cursiva y con otra pluma de trazo maacutes gruesordquo En su

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53 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz p 17 54 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegiosrdquo p 129955 MS III- k ndash 6 ff 155r-l75r

opinioacuten ldquotiene el documento el aspecto de una mera relacioacuten de los extre-mos contenidos en las concesiones de la Compilatio hecha por puntos se-parados no transcribe los paacuterrafos de aquellas [bulas] sino que da unaexposicioacuten de su contenido muchas veces ampliacioacuten de las notas margi-nales de la primerardquo que le sirve de base ldquoSeguacuten va avanzando el autoren su trabajo podriacutea decirse que se anima su pluma hasta llegar a incre-par a los teoacutericos contradictores Esto lo hace en comentarios que antildeade acada concesioacuten o grupo de ellasrdquo56 Se hace un estudio sistemaacutetico con susconclusiones no tiene en cuenta el orden cronoloacutegico de las decisionespontificias sino su contenido con siacutentesis magistrales haciendo ver queaunque ha habido oscilaciones los religiosos siguen conservando sus pri-vilegios justificables para cumplir mejor con su misioacuten de evangelizar ycomo premio de los servicios prestados

El Compendium del coacutedice escurialense es un resumen de la Compi-latio con remisiones a otras exposiciones conflictivas de leoacuten X Cle-mente V y Paulo III que aparentemente cercenaban algunas facultadespara hacer ver que continuaban los privilegios de los religiosos Comienzapor Inocencio IV que concedioacute a los religiosos aunque sean legos enzonas de misiones en Oriente poder bautizar y si son presbiacuteteros confe-rir las cuatro oacuterdenes menores donde no hay obispos dispensar de impe-dimentos e irregularidades absolver de toda excomunioacuten fundar iglesiasy promover rectores bendecir altares y los corporales consagrar caacutelicesetc57 Siguen las concesiones de los sumos pontiacutefices sin guardar siempreel orden cronoloacutegico ya que se trataba de una especie de excerpta o re-suacutemenes comentados y justificados

Por las notas marginales se constata el privilegio o lo concedido lafuente a veces apareciendo reiteradamente la palabra ldquoCollectorrdquo como re-capitulacioacuten o conclusioacuten a que se llega resalta los temas que maacutes inte-resaban como la administracioacuten de sacramentos absolucioacuten de casosreservados y censuras de excomunioacuten suspensioacuten y entredicho dispensade algunos impedimentos facultad para adquisicioacuten de bienes libertad enel gobierno propio dentro de la Orden y la inmunidad de la Inquisicioacutencon derecho de asilo de sus iglesias y bendicioacuten de objetos religiososcomo se ha observado Se insiste finalmente en las indulgencias y otras

552 F CAMPO DEL POZO

56 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 264-26557 Ms III- K ndash 6 Compendium f 155r

gracias concedidas por leoacuten X y otros pontiacutefices como juan XXII58 paraconcluir con su profesioacuten de fe y acatamiento a los Vicarios de Cristo alos que se somete con sus escritos Si alguien quisiere ver maacutes amplia-mente la materia puede ver la explicacioacuten a los privilegios de leoacuten X yPaulo III59

Despueacutes de haber puesto fin palabra que estaacute tachada como se haobservado acude de nuevo Piacuteo IV que en su opinioacuten dirimioacute la contiendaentre los privilegios de los religiosos y el asentamiento de la jerarquiacutea or-dinaria del clero secular al confirmar todos los privilegios concedidos porlos Sumos Pontiacutefices incluidos los derechos y poderes del Patronato realy Consejo de Indias con sus obligaciones la interpretacioacuten de los privi-legios debiacutea de ser la maacutes favorable Se hace con mencioacuten especial a al-gunos privilegios concedidos a los Agustinos en nueva Espantildea Antildeade encursiva en el uacuteltimo folio una recapitulacioacuten de concesiones de este pon-tiacutefice que afectaban incluso a los obispos que estaban en las Indias cuyavisita ad liacutemina podiacutean hacer cada cinco antildeos y por procurador60

III el ldquoCompendio de todos los privilegiosrdquo por orden alfabeacutetico ysistemaacutetico

Del Compendio de los privilegios que se ha estudiado anteriormentey de otro por orden alfabeacutetico se hicieron copias y resuacutemenes que teniacuteancasi todos los religiosos en nuevo Mundo especialmente en Meacutexicocomo atestigua el P juan de Grijalva y ldquono se imprimioacute por la oposicioacutenque habiacuteardquo61 En opinioacuten de Diego Goacutemez Mena el documento al que serefiere el P Grijalva ldquoes Compendio de todos los privilegios por orden al-fabeacutetico etc que tampoco ha sido publicado hasta la fechardquo62

El Compendio de todos los privilegios por Alonso de Veracruz es sumejor obra sobre los privilegios y la maacutes trabajada El Ms de la BrownUniversity seguacuten S de ricci y W j Wilson se escribioacute entre 1579 y 1584

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 553

58 Ibiacuted ff 171v-173r59 Ibiacuted 173v60 Ibiacuted f 174rv la exposicioacuten sobre Piacuteo IV estaacute en los ff 166v-173r con diversos pri-

vilegios de otros papas 61 GrIjAlVA j de Croacutenica de la Orden f 188v 62 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 15-16

Es posterior63 Se trata de una copia de 1593 o posterior porque se men-ciona una bula de Gregorio XIII del 11 agosto de ese antildeo como luegoveremos Consta que estuvo 30 antildeos puliendo y revisando este trabajo vi-niendo a ser el Compendio sistemaacutetico del Compendium y la Compilatioescurialenses y de otros textos de la Apologiacutea Fueron muchas las horasdiurnas y nocturnas a la luz de una vela que Alonso de Veracruz agus-tino alcarrentildeo y quijotesco injerto en nueva Espantildea pasoacute revisando vie-jos coacutedices medioevales con manos codiciosas de la verdad y la justicia endefensa de los derechos de los aboriacutegenes y los privilegios de los religio-sos Probablemente es una de sus mejores obras junto con su tratado sobreel matrimonio Speculum coniugiorum con el que pensoacute publicarla Fueademaacutes de gran teoacutelogo eminente biblista y consumado canonista Su mi-rada inquisitiva revisoacute muchos libros de los que teniacutea en Meacutexico y losque fue consiguiendo durante l1 antildeos en Espantildea (1562-1573) llegando atal cantidad en sesenta cajas que fue necesaria una autorizacioacuten de FelipeII firmada en Madrid el 23 de febrero de 1572 para que se le facilitase ldquounapartamento de hasta doce toneladas donde pudiese llevar dichos librosrdquo64

a) Coacutemo surgioacute el ldquoCompendio de todos los privilegiosrdquo por orden al-fabeacutetico

Del Compendio de los privilegios manuscrito que se encuentra en ElEscorial lo mismo que de otros ejemplares manuscritos hechos a lo largo deunos 30 antildeos se hicieron copias algunas resumidas y otras con cierto ordensistemaacutetico hasta llegar al Compendio de todos los privilegios en 1567 conla ayuda del P Alonso de norentildea que los puso por orden alfabeacutetico cuida-dosa y esmeradamente como lo reconoce el mismo Alonso de Veracruz65

554 F CAMPO DEL POZO

63 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium illorum maxime concessorumordinibus mendicantium pro conversione infidelium etc Ms 102 ff (21 x 15) Fue escrito enMeacutexico despueacutes de 1593 f 19v Se encuentra en la john Carter librery Cf rICCI S de WIl-SOn Wj Census of medieval and renaissance manuscripts in the United States and Canada2 new York 1935 y 1961 p 2150 donde aparece Sala Marcas de Fuego Cf BurruS E jThe Writings V p 342-343

64 GrIjAlVA j de Croacutenica de la orden ff 147v-148r Cf BurruS E j The WritingsV pp 282-283 donde se publica la real ceacutedula En Apologiacutea pro religiosis cita 157 autoresCf GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 748-759

65 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium f 1r Algunos con unos 27 pri-vilegios llegaron a la misioacuten de Aricagua en Venezuela Cf CAMPO DEl POzO F Los Agusti-

El Compendio de todos los privilegios por orden alfabeacutetico a partir de1567 lo completoacute revisoacute y desarrolloacute su autor fray Alonso de Veracruz nosin gran trabajo hasta llegar al fondo de la cuestioacuten hasta las entrantildeas o elcordoacuten umbilical (ad umbiculum) como suele decirse y eacutel lo ratifica Hizotodo esto revisando y constatando las fuentes y lugares de los privilegiosextraiacutedos de la Curia romana como eran los bularios mencionando ex-presamente al Compendio de la Orden de Predicadores impreso en romaen colaboracioacuten con el P Alonso de norentildea que era dominico Tuvo tambieacutenen cuenta el de los hermanos de sociedad de vida comuacuten que son los jesui-tas y de otras oacuterdenes mendicantes66 Todo ello enriquecido con los privi-legios dados para las Indias Hace mencioacuten a los documentos recapituladosdesde Gregorio IX hasta Gregorio XIII que era entonces vicario de CristoDada la oposicioacuten de Montuacutefar y de otros cleacuterigos el Compendio de los pri-vilegios quedoacute sin publicar mientras se divulgaba mediante manuscritos

b) exhortacioacuten de Fray Alonso de Veracruz a los lectores del Com-pendio

ldquoExhortacioacuten de fray Alonso de Veracruz Maestro en Sagrada Teo-logiacutea de la Orden de ermitantildeos de San Agustiacuten al lector beneacutevolo (can-didum lectorem)rdquo

ldquoCariacutesimo lector el Compendio de todos los privilegios especial-mente de aquellos concedidos a las oacuterdenes mendicantes para la conver-

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 555

nos en la Evangelizacioacuten de Venezuela pp 210-230 Fray Alonso de norentildea era de norentildea(Asturias) Estudioacute primero en Oviedo con los dominicos luego cursoacute Derecho en Salamancay Valladolid donde ejercioacute como abogado de la Chancilleriacutea Despueacutes de profesar como do-minico en 1544 ya diaacutecono pasoacute a las Indias con Fray Bartolomeacute de las Casas que le ordenoacutesacerdote en 1547 Al antildeo siguiente pasoacute a Meacutexico donde conocioacute a fray Alonso de Veracruzy su Compendio de todos los privilegios que organizoacute por orden alfabeacutetico Escribioacute variasobras como Tractatus de electione canonica juxta decreta Concilii Tridentini et Statuta capi-tuli generalis Boloniae Bolonia 1564 Tractatus super administratione et regimine fidelium inIndiis etc En 1567 era Vicario General de Chiapas Se agradece la colaboracioacuten prestada porel P Angel Martiacutenez Casado (dominico) P joseacute del rey Fajardo (jesuita) y P Tarsicio Arcona(capuchino) por la colaboracioacuten prestada sobre los Compendios de sus respectivos institutos

66 Litterae Apostolicae quibus Institutio confirmatio et varia privilegia et indulta So-cietatis Iesu roma 1559 Se reedita en 1568 El Compendio de los dominicos es anterioruSuSMArI E Privilegia per complures summos pontifices Ordini Fratrum Predicatorumconcessa roma 1555 y 2ordf ed 1556

sioacuten de los infieles y su adelantamiento y conservacioacuten de la fe comen-zado por miacute hace 30 antildeos despueacutes fue completado cuidadosa y singular-mente por el P fray Alonso de norentildea del Orden de Predicadores hastael antildeo 1567 Finalmente desarrollado por miacute hasta el ombligo (comodicen) no sin gran trabajo de todos los lugares donde estaban los privi-legios buscados y extraiacutedos de los archivos de la Curia romana y delCompendio impreso de la Orden de Predicadores y de los hermanos de lasociedad de vida comuacuten [los jesuitas] y enriquecido para las Indias (locual meritoriamente fue despueacutes examinado y dictaminado por el [Con-sejo] General de las Indias) [en nota marginal] para gloria y honor de Diosy bien de esta nueva Iglesia de las Indias y para ayuda y prestacioacuten de luza todos los ministros en la recta viacutea del desempentildeo de su oficio sin quesean ofendidos en el cumplimiento de su oficio comenzando por Grego-rio IX y nicolaacutes V hasta Gregorio XIII que ahora ocupa el lugar de Cristoen la tierra lo cual copieacute y perfeccioneacute todo lo cual estaacute expuesto maacutesabajo Se dejan intactas de propoacutesito las que estaacuten impresas desde hacetiempo de los religiosos de vida comuacuten [jesuitas] otras sin embargo (quepara el fin propuesto) hace mencioacuten el rev P norentildea verdaderamentepoco y como de paso y no ex profeso doy fe con palabra de verdad antildeadofielmente todos los privilegios originales o tomados de copias auteacutenticasy visto el testimonio por miacute Vale bien (Bene vale)rdquo67

c) exposicioacuten de los privilegios por orden alfabeacutetico

Sigue la exposicioacuten de todos los privilegios por orden alfabeacutetico en60 teacuterminos desde absolucioacuten hasta uncioacuten de los enfermos Se hace latraduccioacuten del primer teacutermino que es clave y no todo Escribe como si es-tuviese exponiendo una leccioacuten magisterial la numeracioacuten no aparece enel texto Se hace de ordinario resumen

1ordm Absolutio (Absolucioacuten) Se expone en tres apartados68 ldquoSobre lamateria de absolucioacuten hay que tratar tres casos Primero iquestQueacute puedenhacer los prelados con relacioacuten a sus suacutebditos Segundo iquestQueacute facultadestienen los confesores de oacuterdenes mendicantes sobre los mismos Tercero

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67 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium f 1r68 Ibiacuted f 1v la palabra absolucioacuten ocupa 19 folios 1v-19v como un tratado sobre la

penitencia

iquestQueacute facultades tienen los prelados y confesores religiosos con relacioacuten alos secularesrdquo69

ldquoEn primer lugar se quiere saber de queacute pueden absolver los supe-riores a sus suacutebditos Primero se ha tener en cuenta a los privilegios apos-toacutelicos Supuesto que en los privilegios o en otro lugar se conceda laabsolucioacuten de excomunioacuten no se sigue de ahiacute que se concede la absolu-cioacuten para la suspensioacuten o entredicho e igualmente supuesto que se con-ceda para absolucioacuten de suspensioacuten no se ha de suponer que vale paraexcomunioacuten y entredicho porque no estaacuten estas censuras conexas ni tie-nen el mismo efecto Pero si en las letras apostoacutelicas se da facultad paraabsolver de cualquier censura eclesiaacutestica entonces bien se sigue la ab-solucioacuten de excomunicacioacuten suspensioacuten e interdicto porque el nombre decensura cuando se contiene en las letras de los Papas vienen las tres esdecir excomunioacuten suspensioacuten y entredicho Asiacute se tiene lo que se pide yseguacuten el significado de las palabras porque conviene observar que fre-cuentemente en nuestros privilegios se concede potestad de absolver decualquiera censura eclesiaacutesticardquo

ldquoEn segundo lugar se debe notar70 que no hay privilegio concedido oque se conceda en el futuro a una de las oacuterdenes mendicantes que no ten-gan las otras oacuterdenes mendicantes seguacuten la comunicacioacuten reciacuteproca deprivilegios del Papa Sixto V antildeo 148471 como consta en el Mare Magnumconcesioacuten 354 f 144 y Alejandro VI antildeo 1491 Tambieacuten julio II en elCompendio de los privilegios verbalmente comunicacioacuten de privilegiosconcesioacuten 27 y tambieacuten alliacute concesioacuten 30 por Sixto V y por leoacuten X con-cesioacuten 15 la hicieron todos estos pontiacutefices a todas las cuatro oacuterdenesmendicantes es decir la de los Predicadores los menores los ermitantildeosde San Agustiacuten y los carmelitas [y los jesuitas] y este mismo privilegio lotienen los religiosos de la merced concedido por leoacuten X antildeo 156972 Y asiacuteen virtud de ellos probeacute que gozaban los religiosos de la merced de todoslos privilegios concedidos a las oacuterdenes mendicantes hasta leoacuten X y de

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 557

69 En nota marginal ldquoen cuanto a los fratres religiososrdquo70 Ibiacuted f 1v nota marginal 2ordm nota71 Ibiacuted f 1v Estaacute tachado papa y quintus y se antildeade en nota marginal 72 Ibiacuted f 1v Se tachan los nuacutemeros que indican el del papa y esta frase leoacuten (tachado

y se ponen al margen los papas con su nuacutemero) Se antildeade en texto tachado ldquoel cual privilegiolo vi yo auteacutentico en Guatemalardquo Y en nota marginal ldquola comunicacioacuten de privilegios y ahorapor Gregorio XIII con la sociedad de religiosos [jesuitas] Ver en Compendio de ellosrdquo

todos los concedidos a las predichas oacuterdenes73 mendicantes y tambieacutendisfrutan de aquellos privilegios concedidos por los romanos Pontiacuteficesa los religiosos mendicantes de las Indiasrdquo [Tachado] ldquolo que agradoacute alos padres de Guatemalardquo

ldquoEn tercer lugar74 se ha de notar que esta comunicacioacuten de privile-gios que tienen reciacuteprocamente las oacuterdenes mendicantes se entiende res-pectivamente esto equivale a aplicar lo singular a cada una esto es paraque los privilegios concedidos a un Maestro general de la orden de predi-cadores puedan ser gozados por los maestros (y generales)75 de otras oacuter-denes mendicantes Y los privilegios concedidos a un provincial de lospredicadores lo tienen tambieacuten los provinciales de los mendicantes Y losprivilegios concedidos a los priores de los mendicantes los tienen los prio-res y guardianes de otras oacuterdenes mendicantes o aquellos que en dichas oacuter-denes corresponde a los superiores conventuales76 Y los privilegiosconcedidos a los religiosos de los predicadores participan de ellos los re-ligiosos de los demaacutes oacuterdenes mendicantes Asiacute parece declararlo julio IIcomo aparece en el Compendio de privilegios en la palabra comunica-cioacuten de privilegios concesioacuten 15 cuestioacuten tercera77 de los privilegios encomuacuten Aunque no sepamos al instante queacute provincia convento y frailetiene el privilegio debemos y podemos hacer uso en eacutel si consta Peroconviene tener en cuenta que cesando la causa por la cual es concedido elprivilegio el mismo privilegio cesa etcrdquo78 Conviene saber a queacute pro-vincia casa prelado o fraile fue concedido el privilegio persona y si con-curre la causa Pone tres notabilia porque es necesaria la noticia de losprivilegios y tener esto en cuenta luego vienen las conclusiones cuyaidea o en resumen aparece en notas marginales

ldquoPrimera conclusioacuten los prelados pueden absolver a sus suacutebditos detoda censura incluida la de la Cena exceptuados los casos de herejes rein-cidentes cismaacuteticos y la falsificacioacuten de letras del Papardquo79

558 F CAMPO DEL POZO

73 Ibiacuted f 2r74 Ibiacuted f 2r En nota marginal 3ordm not 75 Ibiacuted f 2r En nota marginal ldquoy los generalesrdquomiddot76 Ibiacuted f 2r Hay tres palabras tachadas77 Ibiacuted f 2r una palabra tachada En nota marginalrdquoSin duda alguna maacutes ampliamente

constaraacute abajordquo 78 Ibiacuted f 2r nobilia 3 donde da varias citas79 Ibiacuted f 2rv ldquoExcipitur haereticus relapsus schismaticus et falsificator litterarum

Papaerdquo

ldquoSegunda conclusioacuten no soacutelo los prelados sino tambieacuten los quehacen sus veces pueden absolver incluso a sus hermanos y hueacutespedescomo el general provincial y superiores conventualesrdquo El mismo Alonsode Veracruz vio y leyoacute esta concesioacuten en el Mare magnum Pone una dudasobre los subpriores etc para concluir que ldquoel subprior en ausencia delprior puede absolver como los vicarios en ausencia del prior al que repre-sentan o suplen y por eacutel dejado Esto vale tambieacuten para los hueacutespedesrdquo80

ldquoTercera conclusioacuten los prelados priores y guardianes pueden ab-solver a su suacutebditos de toda excomunioacuten en el fuero de la conciencia In-cluidos los de in Cena Domini sin excepcioacuten Esto lo concedioacute Martiacuten Val prior de San Benito de Valladolidrdquo81 los privilegios se han de inter-pretar en sentido latiacutesimo cuando se conceden en juicio82 ldquola potestadconcedida por privilegio es ordinaria y por tanto delegablerdquo83 ldquola potes-tad concedida a los religiosos en Indias con relacioacuten a los seglares es de-legablerdquo84 ldquoEstos privilegios son comunes a todos los mendicantes por lacomunicacioacuten de ellosrdquo ldquoCuando quien dispensa ignora que tiene facul-tad si la tiene vale no obstante la ignoranciardquo85

Habiacutea oscilaciones como en la ley del peacutendulo y del corazoacuten con siacutes-tole y diaacutestole En cuanto a los privilegios julio III anuloacute todas las licenciasdadas a los religiosos sobre la absolucioacuten de reservados Alonso de Veracruzobserva con mucha agudeza la seriedad criacutetica que habiacutea para los reserva-dos en la orden por tanto si tiene licencia de los prelados de la orden valeen caso contrario no seguacuten privilegio concedido a los jesuitas por GregorioXIII86 Se podiacutea dar la absolucioacuten general o plenaria en todas las solemnida-des del Sentildeor de la Virgen Mariacutea de todos los santos Cada orden como losagustinos teniacutean la del fundador y algunos santos lo mismo que los fran-ciscanos en la fiesta de san Francisco y santa Clara y dominicos en la fiestade santo Domingo y santa Catalina87 Se presentan casos de peregrinos y con-fraternidades algunos reservados especiales como los de la Cena del Sentildeor88

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 559

80 Ibiacuted ff 2v-3r81 Ibiacuted f 3r82 Ibiacuted 3v En nota marginal En el texto se dan citas de leoacuten X Paulo III Cayetano etc 83 Ibiacuted 4v Tambieacuten en nota marginal En el texto se cita glosa de navarro c 27 4284 Ibiacuted 5r 85 Ibiacuted ff 5v-6r86 Ibiacuted ff 6v-7r Aparece esto en nota87 Ibiacuted f 7v 88 Ibiacuted ff 8-10

Aunque el Concilio Tridentino sesioacuten 24 c 26 manda que las cau-sas matrimoniales se traten soacutelo por el obispo y no por los legados y ni si-quiera por el nuncio los religiosos mendicantes en las Indias cuandotrataban de causas matrimoniales con sus impedimentos podiacutean actuar yno perturbaban la autoridad del obispo Aquiacute hace una exposicioacuten canoacute-nico-teoloacutegica complicada y profunda para defender los privilegios de losreligiosos en tierras de misioacuten casos de jubileos y absolucioacuten en el fuerode la conciencia pero si pasa al fuero externo porque se hace puacuteblicodebe remitirlo al juez que lleva la causa89

2ordm Altare (Altar) Se hace resumen Gregorio XIII concedioacute a los je-suitas que el prepoacutesito pudiese sentildealar cada uno de los altares privilegia-dos en las Indias y en sus casas Esto se comunicoacute a las demaacutes oacuterdenesmendicantes ldquoEsta concesioacuten duroacute hasta el diacutea 11 de agosto de 1593rdquo90luego esta copia es posterior a ese antildeo

3ordm Apoacutestata Se trata del que sale de una orden Seguacuten el Compendiode la sociedad ninguno puede pasar a otra orden sino es a la cartuja seguacutenPaulo III Piacuteo IV y Piacuteo V concedieron que podiacutean pasar de la sociedad a otraorden pero Gregorio XIII establecioacute que ninguacuten jesuita aunque fuese laicopudiese pasar a otra orden ni a los cartujos sin licencia del papa o del ge-neral dada por escrito en caso de apostasiacutea plena e infamia con censuraslatae sententiae En esta pena caiacutean los que les recibiacutean o reteniacutean El pre-poacutesito podiacutea recurrir contra tales casos en apelacioacuten puesta posteriormente91

4ordm Appellare (Apelacioacuten) ldquoGregorio XIII en 1575 establecioacute penade excomunioacuten ipso facto con privacioacuten de oficio y voz activa contralos religiosos que apelaban a los tribunales civiles contra sus superioresIncurren tambieacuten los que acatan y asesoran lo mismo contra los supe-riores provinciales y guardianes que se opongan a los visitadores o a suscomisarios enviados a ellosrdquo etc92

560 F CAMPO DEL POZO

89 Ibiacuted ff 11-19 llegueacute a ver causas matrimoniales de nulidad llevadas por religiososy solucionadas en pocos folios con una precisioacuten sorprendente aunque en algunos casos ac-tuaban con su leal saber y entender caridad y equidad Se teniacutean en cuenta las normas funda-mentales y los privilegios existentes

90 Ibiacuted f19rv En el texto y en nota marginal se cita a Gregorio XIII y al Compendio In-dico los religiosos podiacutean tener su altar portaacutetil y privilegiado como en el caso del P Vicentede requejada

91 Ibiacuted f 19v92 Ibiacuted f 19v

5ordm baptizare (bautizar) iquestPueden bautizar los religiosos en las par-tes de las Indias la respuesta es afirmativa ldquoConviene observar que lohacen cometiendo pecado mortal cuando fuera del caso de necesidad sise trata de un parroquiano extrantildeordquo93 los religiosos pueden bautizar en lasiglesias de los monasterios de su orden y tambieacuten en las ciudades y pue-blos donde hay espantildeoles94 Debe ser en los lugares que tienen de visitay que sean decentes Se han de cumplir las ceremonias etc Pueden bau-tizar a los indios tambieacuten a hijos de indios y espantildeoles mestizos etcTrata de diversos casos como cuando van de viaje por lugares de indiosdonde no hay sacerdote etc el bautismo de paacutervulos y de adultos uso deoacuteleo de catecuacutemenos y crisma antiguo bautizar fuera de la iglesia y sin lasceremonias seguacuten las circunstancias y casos de necesidad95

6ordm benedicere (Bendecir) Se pregunta iquestqueacute pueden bendecir los men-dicantes los sacerdotes religiosos pueden bendecir ornamentos amito ciacuten-gulo maniacutepulo casulla etc Esto para uso propio los priores conventualesguardianes provinciales y generales pueden bendecir iglesias cementeriosoratorios ornamentos y lo necesario para el culto divino caacutelices crucesrosarios imaacutegenes de la Virgen de los santos etc para ellos y tambieacuten parauso ajeno si distan de su obispo dos dietas (dos diacuteas de camino)96

7ordm bellum (Guerra) Seguacuten el Compendio Iacutendico Gregorio XIIIconcedioacute a los Padres de la sociedad de jesuacutes sin peligro de irregularidadexhortar a los soldados portugueses en la guerra con los infieles para lu-char con maacutes fortaleza con tal de que ellos no lleven armas97

8ordm bulla Caenae (bula de la Cena) Seguacuten el Compendio de la so-ciedad de vida comuacuten Piacuteo IV por oraacuteculo de viva voz concedioacute a los je-suitas especialmente al prepoacutesito general absolver de herejiacutea y otrascensuras contra la fe Piacuteo V lo concedioacute por rescripto general Esto pasabaa otros generales y se podiacutea delegar98

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 561

93 Ibiacuted f 20r94 Ibiacuted f 20v Se tacha lo de ciudades y pueblos donde hay espantildeoles y se reproduce

en nota marginal sin espantildeoles95 Ibiacuted ff 21- 22v96 Ibiacuted ff 22v-23v97 Ibiacuted ff 23v-2498 Ibiacuted f 24r remite a materia de absolucioacuten de censuras etc incluidas las mencio-

nadas en Bulla Cenae Bula de la Cena que se publicaba con motivo del jueves santo Hayejemplares de diferente antildeo

9ordm Canonica portio (Porcioacuten canoacutenica) Se refiere al derecho quetienen los obispos para ser enterrados en su iglesia y los paacuterrocos en unlugar especial esto se extendioacute a los religiosos con derecho a tener sucripta etc99

10ordm Capitula provincialia (Capiacutetulos provinciales) la potestad delos capiacutetulos provinciales de los religiosos mendicantes en las Indias eraamplia y compleja los definidores (capitulares) del capiacutetulo provincialpodiacutean confirmar al provincial cesar al que estaba elegido y obligar aaceptar al que elegiacutean con censuras Se dan muchos casos y detalles conlos que se encontraban como los que presidiacutean letras poderes de los cua-tro definidores etc100 eacutel fue varias veces provincial y sabiacutea mucho deesto con la posible intervencioacuten papal y regia o de sus delegados etc

11ordm Celebrare (Celebrar la misa) los mendicantes podiacutean celebrarla misa por devocioacuten o por otro motivo inmediatamente despueacutes del rezode maitines incluso una hora antes del amanecer lo podiacutean hacer hastala hora de nona una hora despueacutes de mediodiacutea en sus iglesias oratorioscapillas panteones y fuera en caso de necesidad101 Hubo problemas conlos obispos

12ordm Conmunicare (Comunioacuten) Seguacuten la Clementina caiacutean en ex-comunioacuten ipso facto los religiosos que llevaban la Eucaristiacutea a cleacuterigos olaicos si no teniacutean antes la licencia especial del paacuterroco lo mitigoacute Euge-nio IV leoacuten X concedioacute a los frailes menores poder dar la Eucaristiacutea atodos los fieles excepto el diacutea en que se celebra la fiesta de resurreccioacutenPiacuteo V renovoacute el privilegio y consideroacute a la excomunioacuten nula102

13ordm Conmunicatio (Comunicacioacuten de privilegios) las cuatro oacuter-denes mendicantes a saber agustinos dominicos franciscanos y carme-litas teniacutean la comunicacioacuten de privilegios Se unieron los jesuitas conGregorio XIII leoacuten X la agregoacute a los mercedarios Se extendiacutean los pri-vilegios hasta los novicios103

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99 Ibiacuted f 24rv100 Ibid f 24r-32r101 Ibiacuted ff 32rv102 Ibiacuted ff 32v-33v 103 Ibiacuted f 34rv

14ordm Compositio (Composicioacuten) Gregorio XIII en 1579 concedioacutea los jesuitas por 10 antildeos hacer composicioacuten sobre los bienes mal adqui-ridos restituciones a ciertas personas etc mediante obras piadosas104

15ordm Commutatio (Conmutacioacuten) Pueden los generales y sus dele-gados conmutar todos los votos excepto el de los ultramarinos y algunosotros Se podiacutea conmutar el voto simple de entrar en religioacuten Se podiacuteahacer la conmutacioacuten de legados de un convento que estaba en uso de otrosin escaacutendalo y de una cosa en uso de otro105

16ordm Concilio de trento El concilio de Trento quitoacute restringioacute y mo-dificoacute los privilegios de los mendicantes pero Paulo IV los devolvioacute enparte y Piacuteo V totalmente106 la referencia a este concilio se haciacutea necesa-ria

17ordm Confesor De la potestad de los confesores y de queacute pueden ab-solver se tratoacute en la absolucioacuten Se expone la potestad que en virtud apos-toacutelica de los privilegios tienen los religiosos para oiacuter confesiones de losseculares Se presentan varios casos con abundante documentacioacuten107

18ordm Confesiones audire (oiacuter confesiones) Es complemento de loanterior Se trataba de oiacuter confesiones tanto de regulares como de secula-res que no podiacutean hacer los dominicos sin licencia de sus prelados Fuerevocado108 Ha habido casos especiales como la abadesa de las Huelgasen Burgos que eacutel no menciona

19ordm Conservator (defensor de los hermanos) Podiacutean los religiososmendicantes pedir defensor frente a la jurisdiccioacuten del obispo si se ex-tralimitaba y de todas las injurias que fuesen contra el Derecho109

20ordm Correctio (Correccioacuten) los prelados de las oacuterdenes mendi-cantes pueden castigar y proceder contra los religiosos seguacuten el Derecholas costumbres aprobadas y los Estatutos de las oacuterdenes respectivas110

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104 Ibiacuted f 35r105 Ibiacuted ff 35v-36r106 Ibiacuted f 35v107 Ibid ff 36r-40108 Ibiacuted ff 40v-41109 Ibiacuted ff 41v-42v110 Ibiacuted ff 42v-43v

21ordm Corporales los mendicantes pueden bendecir los corporalesseguacuten hemos visto los religiosos cleacuterigos y laicos pueden tocar los cor-porales y caacutelices con reverencia lo mismo las monjas111

22ordm Cruciata (bula de la Cruzada) Se trata tambieacuten en la absolu-cioacuten los religiosos no pueden recibir la Bula de Cruzada sin permiso desus prelados Daba facultades para absolver luego se les concedioacute gratisen 1533 por Paulo III para ganar las indulgencias112

23ordm debita (deacutebitos o deudas) Se trata de las deudas inciertas quepodiacutean tener los que entran en una orden como sucedioacute con los domini-cos se facultaba a los priores hacer una composicioacuten o arreglo conformea los usos del lugar Habiacutea casos complicados113

24ordm decimae (diezmos) los religiosos estaban exentos del pago dediezmos por Piacuteo V en 1567 tanto sus casas como beneficios posesionesfincas vintildeas etc114

25ordm declarare (declarar en juicio) Se trata de lo que hoy se deno-mina objecioacuten de conciencia los generales y provinciales podiacutean solu-cionar dudas en las Indias con el consejo de algunos religiosos si la cosaera de mayor importancia115 Habiacutea casos de dispensa

26ordm dispensare (dispensar) Se complementa lo anterior El priorgeneral los provinciales y superiores locales lo mismo que sus vicege-rentes pueden dispensar a sus suacutebditos dentro de su jurisdiccioacuten y seguacutenlas facultades que tienen o les han sido delegadas de excomunioacuten sus-pensioacuten y entredicho irregularidades excepto el homicidio voluntarioetc116 Eran muchas las facultades de dispensar que teniacutean

27ordm ecclesia (Iglesia) los religiosos podiacutean erigir iglesias conven-tuales o colegiatas en Indias reformarlas reconciliar las profanadas etcEn ellas ganaban sus indulgencias117

28ordm edificare (edificar) julio II concedioacute a los religiosos construiry edificar casas religiosas iglesias locales y oratorios para usarlos per-

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111 Ibiacuted f 43v112 Ibiacuted ff 43v-44r113 Ibiacuted f 44rv114 Ibiacuted ff 44v-45r115 Ibiacuted ff 45r-46v116 Ibiacuted ff 46v-54117 Ibiacuted f 54r

petuamente Hay limitaciones en el concilio de Trento Se presentan casosde cesioacuten de una orden a otra etc118

29ordm eiicere a religione (echar de la orden) Puede el general consu consejo el capiacutetulo provincial el provincial con el consejo de sus de-finidores de acuerdo con las causas establecidas en las leyes y Constitu-ciones expulsar a religiosos Habiacutea casos especiales de paso a otra ordenincluso con armas119 Se prohibiacutea esto

30ordm electio (eleccioacuten) ninguacuten religioso mendicante podiacutea consen-tir la eleccioacuten o postulacioacuten hecha por eacutel sin la licencia de sus superioresprovinciales y sin mandato especial de la Santa sede para el episcopado uotras dignidades fuera de la orden Se precisan las normas de las eleccio-nes y la posible ingerencia regia120

31ordm elemosina (limosna) no estaba prohibido dar limosnas a losmendicantes aunque hubo limitaciones y abusos por lo que se podiacutea in-currir en excomunioacuten121

32ordm episcopis (obispos) Pablo III concedioacute a los obispos de sedesoccidentales y meridionales seguacuten el beneplaacutecito de la Sede Apostoacutelicaque pudiesen absolver a todos los neoacutefitos y neoconversos de las Indiasde los casos de la Bula de la Cena Teniacutean amplias facultades122

33ordm excomunicatio (excomunioacuten) Eugenio IV concedioacute que losreligiosos no teniacutean que evitar a los excomulgados en cosas divinas o hu-manas si no estaba sentildealado por el juez Debiacutean ser evitados por el clerosecular y el pueblo123

34ordm exemptio fratrum ab ordinariis (exencioacuten de los frailes delos ordinarios) Seguacuten los privilegios apostoacutelicos los religiosos estabanexentos de la jurisdiccioacuten de los obispos Tuvo y tiene sus complicacionesen algunos casos124

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118 Ibiacuted 54r-56r119 Ibiacuted ff 56v-57r120 Ibiacuted ff 57r-59r121 Ibiacuted f 59122 Ibiacuted ff 59v-60v123 Ibid ff 60v-61v124 Ibiacuted ff 61v-65r

35ordm Familiares Se entiende por familiares a los consanguiacuteneos co-lonos inscritos hijos siervo con potestad de liberto y todos los que habi-tan en la casa Se les pueden administrar los sacramentos siempre que seaoportuno Hubo limitaciones125

36 Generalis (General) Es verdadero Maestro de la orden Tiene losprivilegios apostoacutelicos y el cuidado de toda la orden Puede dar sufragios deindulgencias oraciones y beneficios espirituales a los procuradores perso-nas devotas y benefactores la teniacutean tambieacuten los provinciales que en las In-dias podiacutean quitar de unos conventos lo que sobraba y daacuterselo a otros etc126

37ordm Habitus (Haacutebito) Sixto IV establecioacute que no puede darse a aque-llos que quisieren ser enterrados con eacutel sino con autorizacioacuten del superiorTeniacutea varias indulgencias plenarias al tomarlo hora de la muerte etc127

38ordm Ieiunium (Ayuno) Pueden anticiparle o retrasarle una hora con-mutarle por otro diacutea si estaacuten de viaje con tal de que no sean diacuteas de ayunode precepto etc128

39ordm Indis privilegia concesa (Privilegios concedidos a los indios)1Teniacutean los concedidos a la conversioacuten de los infieles por nicolaacutes V queeran muchos 2 los religiosos pueden predicarles y bautizarles 3 lossacerdotes pueden dispensarles de los grados no prohibidos por ley divinapara que permanezcan en el matrimonio 4 Dispensa de natalicio para lasoacuterdenes 5 Conocer las causas matrimoniales 6 Corregirles de los exce-sos a los que viven desordenadamente 7 Que los religiosos puedan cele-brar con ellos los oficios divinos bendecir los cementerios conmutarvotos excepto el de religioacuten y dar indulgencias a los peregrinos ultrama-rinos 8 Si no tienen altar privilegiado lo puedan consagrar y los corpo-rales si no hay obispo 9 Pueden hacer todo aquello que es necesario parael aumento del nombre divino ampliacioacuten de la iglesia catoacutelica con lairritacioacuten y reprobacioacuten de aquellos que contradicen las sacras tradicio-nes Siguen otras muchas concesiones (hasta 18) de Paulo III sobre cosasde liturgia causas matrimoniales etc Si un indio tiene varias mujeres yno sabe cuaacutel es la primera se puede quedar con la que quiera129

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125 Ibiacuted ff 65v-66r126 Ibiacuted ff 66v-67r127 Ibiacuted f 67r128 Ibiacuted ff 67v-68129 Ibiacuted ff 68r-73v

40ordm Indulgentiae (Indulgencias) Eran muchas y muy diversas In-dulgencia plenaria al tomar el haacutebito de una orden Algunas en ciertos diacuteassolemnes en la Semana Santa etc los terciarios y oblatos se haciacutean par-tiacutecipes de las indulgencias de las oacuterdenes religiosas que eran muchascomo las de la correa de san Agustiacuten y otras de las distintas oacuterdenes130

41ordm Indulgentiae plenariae quoad fratres (Indulgencias plenariaspara los frayles y hermanos) Se trata de un complemento de otras in-dulgencias plenarias para los hermanos Se hace un elenco de 19 Cuandocelebran y comulgan los domingos las solemnidades del Sentildeor y de lasantiacutesima Virgen patronos de la orden etc Coinciden con las que soliacuteantener los religiosos y miembros de las distintas cofradiacuteas131

42 Ingredi monasteria (Ingreso en los monasterios) Piacuteo V revocoacutetodas las licencias concedidas para entrar en los claustros de los religio-sos Puso pena de excomunioacuten Que no se admita a las mujeres entrar enlos claustros de los religiosos El mismo pontiacutefice declaroacute en 1569 que seentendiacutea de las mujeres que no teniacutean licencia y precisoacute que podiacutean entraren los claustros cuando habiacutea alliacute misa u otras divinas celebraciones pro-cesioacuten entierros etc132

43ordm Inquisitores (Inquisidores) En teoriacutea habiacutea muchas disposi-ciones pontificias que eximiacutean a los mendicantes de la jurisdiccioacuten de losinquisidores Se dudada de la concesioacuten de Piacuteo V En nota marginal seafirma ldquoEn el fuero de la conciencia los religiosos son exentos de todacensura de los inquisidoresrdquo133

44ordm Interdictum (entredicho) Todos los religiosos auacuten los men-dicantes estaban obligados a cumplir los entredichos del papa y los obis-pos Habiacutea ciertas excepciones Podiacutean celebrar la misa en tiempo deentredicho con las puertas cerradas134

45ordm Iuramentum (Juramento) los provinciales pueden por siacute opor otro relajar el juramento que no se haga ante el juicio justo de un ter-cero etc135

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 567

130 Ibiacuted ff 73v-76r131 Ibiacuted ff 76r-79r132 Ibiacuted f 79r133 Ibiacuted ff 79v-81r134 Ibiacuted f 81v135 Ibiacuted f 85r

46ordm libri prohibiti (libros prohibidos) los superiores pueden darlicencia para leer libros prohibidos con motivo de hacer apuntes refutar alos herejes etc136

47ordm magister Predicator (Maestro Predicador) Su presentacioacuten seremite a varios lugares como el capiacutetulo y provinciales137

48ordm matrimonium (matrimonio) Piacuteo V dio facultades especiales en1571 sobre el sacramento del matrimonio En nota marginal se hace refe-rencia al mandato138

49ordm misa Piacuteo V concedioacute a los mendicantes en 1567 celebrar misacuando lo deseen tanto en diacuteas de fiesta como domingos y otros diacuteas ytocar campanas incluso donde dice la misa el ordinario u otro sacerdote139

50ordm officium divinum (oficio divino) Cuando estaacuten de viaje pue-den rezarlo con otros regulares o personas Si no pueden rezarlo se suplecon un salmo o diciendo un Pater noster (Padre nuestro) y Ave Mariacutea140

51ordm oleum (Oacuteleo) Gregorio XIII concedioacute que en las Indias se usaseel oacuteleo antiguo hasta 4 antildeos Y en 1593 sin liacutemite de tiempo hasta que lle-gue el nuevo141

52ordm oratoria (oratorios) Gregorio XIII concedioacute a los jesuitas quepudiesen tener lugar (oratorio) para el culto divino y celebrar misas sin li-cencia142

53ordm ordines sacri (ordenes sagradas) El Concilio de Trento quitoacutemuchos privilegios sobre las oacuterdenes como recibir el sacerdocio antes de24 antildeos etc143

54ordm Predicare (Predicacioacuten) nadie puede predicar si no es preladoo paacuterroco a sus suacutebditos los predicadores despueacutes de la licencia conce-

568 F CAMPO DEL POZO

136 Ibiacuted f 85r En nota marginal estaacute todo lo referente a los libros prohibidos137 Ibiacuted f 85v Estaacute tachado en parte y se lee mal138 Ibiacuted f 84v139 Ibiacuted f 75v-86v140 Ibiacuted ff 86v-87v141 Ibiacuted f 87v En el texto estaacute oacuteleo despueacutes de oratorios 142 Ibiacuted f 87v143 Ibiacuted f 87v-88r

dida por sus prelados deben presentarse al obispo Puede el obispo exa-minar a los que quieren ser predicadores144

55ordm Privilegia (Privilegios) remite a los privilegios sobre absolu-cioacuten confesioacuten bautismo comunicacioacuten de privilegios exencioacuten etcConservaban los privilegios conferidos por el antiguo derecho al no estarexpresamente prohibidos aunque muchos se renovaron de nuevo En 1571se concedioacute a los jesuitas gozar de los privilegios de los mendicantes quese beneficiaron de los concedidos a los jesuitas145 Se hace una recapitu-lacioacuten con casos de cuarta funeral y otros

56ordm Provincialis (Provincial) los provinciales de los religiososmendicantes tienen facultades sobre sus suacutebditos en materia de absolu-cioacuten dispensa eleccioacuten etc a cuyas palabras remite146

57ordm Quarta (Cuarta parte) remite a la porcioacuten canoacutenica cuartafuneral etc147

58ordm Revocare (Revocar) Piacuteo V revocoacute todas las licencias y faculta-des concedidas antes a los religiosos hospitales y cualquier otra personade recibir a religiosos de otra orden a los apoacutestatas llevarles etc los queprocediacutean de otra orden debiacutean volver a ella148

59ordm sepelire (enterrar) Seguacuten la Clementina los mendicantes po-diacutean libremente enterrar a los fieles en sus iglesias Tambieacuten teniacutean dere-cho a recibir el estipendio Quien elegiacutea ser enterrado junto a los religiososel cuerpo era llevado por los religiosos Seguacuten Piacuteo V los religiosos en lasIndias ejerciacutean el oficio de paacuterrocos pero no de un modo absoluto sino encuanto conviene a su conversioacuten Podiacutean enterrar a los indios gratis juntoa ellos149

60ordm untio extrema (extrema uncioacuten) Desde la Edad Media losfrailes podiacutean administrar la Extremauncioacuten a los enfermos dentro de susmonasterios lo concedioacute el nuncio nicolaacutes Franco a los benedictinos enlos reinos de Castilla y Aragoacuten Si enferman fuera y vienen al monasterio

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 569

144 Ibiacuted ff 88r-90r145 Ibiacuted ff 90r-99r Hay bastantes tachaduras que dificultan su lectura146 Ibiacuted 99r147 Ibiacuted f 99r148 Ibiacuted f 99v149 Ibiacuted ff 99v-100r

pueden los monjes ofrecerles el sacramento no habiacutea dudas en cuanto a losindios en casas o monasterios de religiosos lo concedioacute tambieacuten Paulo IVSin duda alguna se podiacutea dar tambieacuten el sacramento de la Eucaristiacutea seacualquiera el lugar donde hubiese enfermado en las casas de los religiosos150

Al final del manuscrito con letra diferente y posterior se antildeade algoque nada tiene que ver con el Compendio151

IV Conclusioacuten

Esta materia de los privilegios tuvo mucha importancia en los escri-tos de fray Alonso de Veracruz y la sigue teniendo no soacutelo como un temadel Derecho Canoacutenico sino tambieacuten porque ayuda a comprender coacutemo seevangelizaron las Indias o el nuevo Mundo de Ameacuterica incluso las IslasFilipinas la India etc

no hay que entender el privilegio y la dispensa a la que se dedicanvarios folios152 ldquocomo un arbitrarismo de la autoridadrdquo seguacuten opina Teo-doro I jimeacutenez urresti ni ldquocomo un capillismo nepotista entre amigosrdquosino un reconocimiento de la variedad de casos concretos a los que hay queatender con especial sensibilidad y calor humano153 Esto fue lo que pro-curaron hacer las tres oacuterdenes mendicantes para implantar la cultura cris-tiana de Occidente en nueva Espantildea seguacuten el modelo de los Evangeliosy de la Iglesia primitiva Se requeriacutean facultades o privilegios especialesde la Santa Sede que les fueron otorgados a traveacutes de los reyes de Espantildeapara responder a las necesidades pastorales de las tierras recieacuten descu-biertas donde los mendicantes tuvieron buena acogida y eacutexito Hubocierto choque al salir en defensa de los aboriacutegenes a los que se conside-raba exentos de los diezmos que exigiacutean los obispos los paacuterrocos y vi-rreyes Esto consta en la carta del l de mayo de 1559 enviada al rey Felipe

570 F CAMPO DEL POZO

150 Ibiacuted 100r-101v D Diego Goacutemez Mena pone soacutelo 55 incluida la Exhortacioacuten quepone en el elenco de privilegios cuando es una introduccioacuten al sumario Al dar la numeracioacutende f nuacutemero a corresponde al anterior vuelta ya que usoacute fotocopia y considera a la primeraparte como del folio que sigue

151 Ibiacuted f 102r Se habla de Selio y laura que se encuentran juntos en una pobre cabantildeaantildeorando ldquoosequiasrdquo (sic) funerales y amargasrdquo etc

152 Ibiacuted ff 46v-54r153 jIMeacutenEz urrESTI TI ldquoComentario a los privilegiosrdquo en Coacutedigo de Derecho Canoacute-

nico Madrid 1983 p 64

II por los tres provinciales de las oacuterdenes mendicantes dominicos fran-ciscanos y agustinos firmada por fray Alonso de Veracruz como Vicarioprovincial154 Esto no quiere restar meacuteritos a la buena obra realizada porel clero secular o la llamada entonces orden de San Pedro en parroquiasEl primer agustino que arriboacute a playas americanas pasoacute a ser de la ordende San Pedro mientras fue paacuterroco de Tunja (Colombia) durante 20 antildeosa mediados del siglo XVI incorporado a la orden canonical de comenda-dores del Espiacuteritu Santo

Al concluir su tesis D Diego Goacutemez Mena hace suposiciones sobreel orden de la composicioacuten de los documentos de la Apologiacutea pro reliosisque se menciona en la Exposicioacuten del Privilegio de Leoacuten X155 Despueacutesesta Exposicioacuten se incorpora con De decimis en la Apologiacutea que no es undocumento perdido llega a suponer que es un tiacutetulo general debido ldquoqui-zaacutes a su exposicioacuten definitiva en Salamancardquo seguacuten su teoriacutea156 Suponeque el Compendio se hizo al final Ya estaba compuesto cuando se hizo laprimera edicioacuten del Speculum coniugiorum en 1556 no se editoacute por laoposicioacuten que habiacutea El hecho de que se cite la Expositio in Clementina yApologiacutea pro religiosis en la Expositio del privilegio Leoacuten X es porqueeacutesta es posterior aunque luego se incorpora a la Apologiacutea Aparece un iacuten-dice o contenido del coacutedice al principio de los manuscritos escurialensesy otro en el f 79r alterando el orden Cuando en la Exposicioacuten del privi-legio de Leoacuten X se menciona a la Apologiacutea es que hubo una recensioacuten deeacutesta anterior y luego se incluye en la Apologiacutea que comprende a todossus tratados sobre los privilegios de los religiosos y el De decimis

Diego Goacutemez Mena afirma finalmente ldquopara terminar antildeadamos undato interesante en la Expositio Privilegii Leonis X157 promete escribiralgo sobre los sacramentos o no lo hizo o tambieacuten se ha perdidordquo158 niuna cosa ni otra no soacutelo algo sino que escribioacute bastante en el Compen-

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 571

154 AGI Indiferente general 2978 publicada en Cartas de Indias Madrid 1877 pp 141-143 Cf jArAMIllO ESCuTIA r ldquoIntroduccioacutenrdquo a Sobre los diezmos de fray Alonso de Vera-cruz Meacutexico 1994 pp 9-11

155 Ibiacuted f 207v que Diego Goacutemez Mena menciona como 208ordf donde Alonso de Vera-cruz afirma que estaacute probado en ldquoexpositio de religiosis de privilegiis et in Apologia edita proreligiosisrdquo En f 228v ldquout tale disputabimus in Apologia pro religiosis in finerdquo Diego GoacutemezMena pone 229a y es 228v

156 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 765-766157 ldquoExpositio Privilegii Leonis Xrdquo f 190r158 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 166

dio de todos los privilegios como consta en el resumen que se hace conlos privilegios sobre de la administracioacuten de algunos sacramentos

En el Epiacutelogo pone D Goacutemez Mena el tiacutetulo completo de la Apolo-giacutea su contenido y encabezamiento159 con los pontiacutefices que se citan pororden cronoloacutegico y las veces que les menciona Esto aumenta mucho enel Compendio de todos los privilegios del que hay varias recensionesHace unos 20 antildeos penseacute hacer una coleccioacuten de Ms y logreacute saber quehabiacutea una copia en Meacutexico con algunos manuscritos de los jesuitas nopude verla y probablemente ya esteacute fuera

los manuscritos que se encuentran en El Escorial estaban listos parala imprenta y si no se publicaron fue por la oposicioacuten que habiacutea no por-que no estuviese el Compendio y Apologiacutea dispuestos para la imprenta Seequivoca D Goacutemez Mena al opinar que ldquono estuvo dispuesto el tratadopara ser publicadordquo160 Transcribe la dedicatoria que hizo a Felipe II enlatiacuten con los pontiacutefices citados Esperaba obtener la censura y no la logroacuteaunque habiacutea bastantes juicios favorables161

En carta a Felipe II del 20 de marzo de 1553 rechazando la propo-sicioacuten para obispo de nicaragua alegaba entre otras razones que no seconsideraba digno ldquoni queriacutea cambiar de estadordquo eacutel manifestoacute su inten-cioacuten de no aceptar la mitra para otras sedes162 como de hecho sucedioacuteSeguacuten el P Bonifacio Moral ldquorenuncioacute a tres obispados el de Tlaxcalael de Michoacaacuten y el de leoacuten de nicaragua cuando leyoacute la carta dondele proponiacutean para obispo dijo ante todos los religiosos que no sabiacutean elcontenido de la carta ab ore Leonis liberame Domine [De la boca del leoacutenliacutebrame Sentildeor] Se consideraba ldquoindigniacutesimo de tan alta dignidadrdquo163 larazoacuten principal de no aceptar el episcopado fue el seguir fiel en su defensade los privilegios de los religiosos porque otros que opinaban como eacutelal hacerles obispos cambiaron de opinioacuten como se ha observado ante-riormente Tambieacuten los obispos y arzobispos de Indias teniacutean su coleccioacutende privilegios que se denominaba ldquoSolitasrdquo con sus facultades164

572 F CAMPO DEL POZO

159 Ibiacuted ff 767-771160 Ibiacuted f 15161 Ibiacuted ff 768-771162 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII p 157163 MOrAl B ldquoCataacutelogo de Escritores Agustinos Portugueses y Americanosrdquo La Ciu-

dad de Dios 25 (19891) 611164 AnunCIACIoacuten A de Solitas despachadas a los Sentildeores Arzobispos y Obispos de las

Indias Ms 31 x 20 cm 49 ff Tiene esta nota ldquoEs fecho en este mi convento del Carmen de

El Compendio de todos los privilegio de los mendicantes en Indiasen cuya redaccioacuten por orden alfabeacutetico colaboroacute el P Alonso de norentildeadominico sirvioacute de vademeacutecum a los doctrineros y misioneros en las In-dias occidentales y orientales junto con el Compendio escurialense y otrosresuacutemenes la copia del Ms con el Compendio de todos los privilegiosque hemos comentado se ha hecho unos diez antildeos despueacutes de la muerte defray Alonso de Veracruz eacutel fue como un oraacuteculo sobre los privilegios ennueva Espantildea y los sigue siendo Es posible que en el futuro se puedahacer una edicioacuten criacutetica del Compendio con sus recensiones donde apa-receraacuten mejor sus grandes aportaciones en defensa de los derechos de losaboriacutegenes y de los religiosos en el siglo XVI eacutel fue como una antorchaque auacuten hoy sigue brillando con sus destellos

IacutenDICE

FrAY AlOnSO DE VErACruz Y El COMPEnDIODE TODOS lOS PrIVIlEGIOS DE lOS rElIGIOSOS

I Introduccioacuten

a) Importancia del tema de los privilegios de los religiosos y su es-tado actual

b) Por queacute el P Ernest j Burrus dejoacute sin publicar lo referente a losprivilegios

c) En un mundo nuevo eran necesarios los privilegios para evan-gelizar

d) Acude al rey y manda De decimis antes de viajar a Espantildea paradefenderse

II estudio hecho sobre el coacutedice escurialense por diego Goacutemezmena

a) Opinioacuten de Diego Goacutemez Mena sobre la ldquoApologia pro reli-giosisrdquo

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 573

Valladolid en l de agosto de este antildeo de 1731 Por miacute Fr Antonio de la Anunciacioacutenrdquo Car-melita f 49v Se encuentra en Archivo de la Provincia de Filipinas Valladolid APAF 6733

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b) Contenido de la Compilatio y su relacioacuten con el Compendiumc) Compendio de los privilegios de los religiosos destinados a tie-

rras de misioacuten

III el Compendio de todos los privilegios por orden alfabeacuteticoy sistemaacutetico

a) Coacutemo surgioacute el Sumario de todos los privilegios por orden al-fabeacutetico

b) Exhortacioacuten de fray Alonso de Veracruz a los lectores del Com-pendio

c) Exposicioacuten de los privilegios por orden alfabeacutetico y sistemaacutetico1ordmAbsolutio (Absolucioacuten) con su exposicioacuten sistemaacutetica

2ordm Altar 3 ordmApoacutestata 4ordm Apelacioacuten 5ordm Bautismo)

6ordm Bendecir 7ordm Bellum (Guerra) 8 Bula de la cena 9ordm Canoacutenicaporcioacuten

10ordm Capiacutetulo provincial 11ordm Celebrar misa 12ordm Comunioacuten

13ordm Comunicacioacuten de privilegios 14ordm Composicioacuten 15ordm Conmu-tacioacuten

16ordm Concilio de Trento 17ordm Confesor 18ordm Confesiones 19ordm Con-servador (Defensor)

20ordm Correccioacuten 21ordm Corporales 22ordm Cruzada (Bula de la) 23ordm Deacute-bitos (deudas)

24ordm Diezmos 25ordm Declarar en juicio 26ordm Dispensar 27ordm Eclesia(Iglesia)

28ordm Edificar 29ordm Eiicere (Echar fuera) 30ordm Eleccioacuten 31ordm Elemo-sina (limosna)

32ordm Episcopus (Obispos) 33ordm Excomunioacuten 34ordm Exencioacuten 35 Fa-miliares

36ordm General 37ordm Haacutebito 38ordm Ieiunium (Ayuno) 39ordm Indios susprivilegios

40ordm Indulgencias parciales 41ordm Indulgencias plenarias 42ordm Ingresoen monasterios

43ordm Inquisidores 44ordm Interdictum (Entredicho) 45ordm juramento

46 libros prohibidos 47ordm Maestro Predicador etc 48ordm Matri-monio 49ordm Misa

50ordm Oficio divino 51ordm Oratorios 52ordm oacuteleo 53ordm oacuterdenes sagradas54ordm Predicacioacuten

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55ordm Privilegios 56ordm Provincial 57ordm Quarta parte (Cuarta funeral)58ordm revocar

59ordm Sepelire (Enterrar) y 60ordm uncioacuten extrema

IV Conclusioacuten

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 575

22-2323

23

ldquoMotocarro matadorrdquoVariaciones sobre el dominio

Manuel M Berjoacuten

Miguel Aacutengel Cadenas

ResuMen el trabajo que presentamos a continuacioacuten consta de dos partes la pri-mera versa sobre objetos y sujetos una dicotomiacutea occidental que no rige en pue-blos indiacutegenas y es fuente de infinitas confusiones lo que los occidentalesdenominamos como objetos poseen intencionalidad voluntad y sentimientospara los pueblos indiacutegenas los intentos de hablar de lsquoobjetos subjetivadosrsquo ylsquoobjetos subjetivosrsquo a nuestro parecer no dan cuenta de fenoacutemenos como ellsquomotocarro matadorrsquo que presentamos en este artiacuteculo la cesura que conllevala Modernidad con la separacioacuten niacutetida entre objetos y sujetos oscurece la com-prensioacuten de este tipo de situaciones que estudiamos a continuacioacuten en la se-gunda parte seguimos la sugerencia de la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo de CarlosFausto y hacemos algunas precisiones a nuestro parecer necesarias e intere-santes Todo ello para poder comprender por queacute los kukama hablan del ldquomo-tocarro matadorrdquo

PalabRas claVe relacioacuten sujetoobjeto materialidad predacioacuten familiarizanteduentildeo indiacutegenas amazoacutenicos Kukama

abstRact This paper consists of two parts The first deals with objects and sub-jects a Western dichotomy that does not hold sway among indigenous peoplesand which gives rise to infinite confusion What Westerners call objects have in-tentionality will and feelings for indigenous peoples efforts to speak of ldquosub-jectivized objectsrdquo or ldquosubjective objectsrdquo in our view do not reflectphenomena such as that of the ldquomurderous motocarrordquo which we describe inthis paper The caesura ushered in by Modernity with the clear separation be-tween objects and subjects obscures understanding of the type of situation wediscuss here in the second part we follow Carlos Faustorsquos suggestion of ldquofa-miliarizing predationrdquo and make some clarifications that we consider necessaryand interesting all of this is to enable us to understand why the Kukama speakof the ldquomurderous motocarrordquo

Est Ag 53 (2018) 577-613

Key woRds subjectobject relationship materiality familiarizing predation masteramazonian indians Kukama

lo que despertoacute nuestro intereacutes en el tema fue una conversacioacuten sobreun accidente un motocarro1 atropella a un viandante no es la primeravez que sucede la argumentacioacuten nos resultoacute curiosa el motocarristahizo todo lo posible para no arrollar a la viacutectima Pero el motocarro no leobedecioacute decidioacute provocar el accidente y matar al peatoacuten los comenta-rios sentildealan que el motocarro es matador y recuerdan otros episodios decomportamientos similares2 esta situacioacuten plantea muchos interrogantes

el motocarro es un vehiacuteculo y por tanto un objeto el nudo gordianode toda la cuestioacuten es la divisioacuten entre lsquoseres vivosrsquo y lsquoseres inanimadosrsquoQuienes defienden esta separacioacuten en general pueden ser denominadoslsquohumanistasrsquo en cambio los que acusan a la divisioacuten entre sujetos y ob-jetos como la causante de todos los males que no permite entender lascosas tal como suceden en el campo podemos denominarlos como lsquopost-humanistasrsquo estos uacuteltimos pretenden borrar la comprensioacuten bioloacutegica dela vida para finalmente lograr la disolucioacuten de la diferencia ontoloacutegicaentre organismos vivos y cosas (rival 2012 132)

nuestra propuesta trata de pensar las ldquocosasrdquo en el pueblo kukama esun pueblo tupiacute-guaraniacute asentado en aacutereas inundables de los cursos bajos delos riacuteos ucayali Huallaga Marantildeoacuten nanay y en las periferias de ciudadescomo iquitos Pucallpa y Yurimaguas existen varios nuacutecleos en Brasil yColombia la poblacioacuten estimada oscila entre las 10000 a las 100000 per-sonas ninguacuten autor sentildeala los criterios que utiliza nosotros nos acercamosa la uacuteltima cifra su actividad principal es la pesca combinada con la agri-cultura y la recoleccioacuten de frutos de la selva sus casas estaacuten levantadas

578 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

1 Vehiacuteculo de tres ruedas que consiste en una moto con una especie de sidecar pero enlugar de tener el asiento paralelo a la moto ocupa el lugar posterior Puede llevar dos o tres pa-sajeros y una pequentildea carga

2 suceso ocurrido en nauta pequentildea ciudad kukama de unos 25000 habitantes dondees posible conocer a la gente a traveacutes de sus familias tradicionales en iquitos este conoci-miento personal es inviable aunque en su periferia donde habitan muchos kukama sucedeigual nauta estaacute conectada a iquitos a traveacutes de una carretera de unos 100 km que se inau-guroacute el 2005 Con su apertura la proliferacioacuten de motocarros se disparoacute Previamente a laapertura de la carretera los kukama ya teniacutean referencia del motocarro por sus viajes a la ciu-dad de iquitos sede administrativa y gubernamental maacutes importante de la selva baja

sobre pilotes uno de sus alimentos principales es la yuca (Manihot escu-

lenta) que transforman en farintildea si tuvieacuteramos que elegir una imagen graacute-fica de este pueblo optariacuteamos por una espiral no todas las personasparticipan en todos los aacutembitos al contrario cada persona estaacute situada enun lugar diferente de dicha espiral bien sea por sus elecciones o porqueasiacute estaacute asignado o por ambas esta fluidez este traacutensito nos ayuda a nobuscar esencias compartidas sino significados construidos comuacutenmente

1 a modo de introduccioacuten

se ha dicho que en una economiacutea de mercanciacuteas las cosas y las perso-nas asumen la forma social de las cosas Mientras que en una economiacutea deldon ambos asumen la forma social de las personas (gregory 1982 41 citadoen Viveiros de Castro 2004a 481 nota 33) sin embargo nos parece maacutesacertado el planteamiento de godelier (1998 106-108 especialmente nota146) para quien los intercambios mercantiles coexisten con los intercambiosde dones en las sociedades analizadas por Mauss y que el don continuacutea pre-sente en las economiacuteas de mercado Preferimos considerar el intercambio yel don como dos estrategias diferentes ambas tienen cabida en todo tipo desociedades en este sentido postulamos que las cosas asumen la forma so-cial de las personas este propoacutesito no se debe al tipo de economiacutea de la so-ciedad en cuestioacuten sino al estatuto mismo que se atribuyen a cosas y personasen unas u otras sociedades a la cosmologiacutea propia de cada sociedad Uacutelti-mamente Hornborg reclama el fetichismo como la mejor manera de com-prender la tecnologiacutea en el capitalismo leiacutedo con apoyo de las cosmologiacuteasamazoacutenicas entendida eacutesta como una magia global (2015) nosotros parti-remos de algunos ejemplos concretos para ilustrar que las cosas son en rea-lidad sujetos o seres antropomorfos3 seres con forma humana (sztutman2007 43) en definitiva para los indiacutegenas los humanos no somos tan es-peciales soacutelo un excesivo ldquonarcisismo primitivordquo puede calificarlo como tal(Viveiros de Castro 2012a 101) ahora bien cuando se humaniza todo todose vuelve peligroso4 (sztutman 2007 96-97) surge la pregunta iquestqueacute son

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 579

3 el antropomorfismo es propio de sociedades con cosmologiacuteas animistas mientras queel antropocentrismo estaacute sugerido en la versioacuten popular del evolucionismo occidental (Vivei-ros de Castro 2004a 467)

4 ldquoComo sabemos la uacutenica cosa verdaderamente peligrosa en el mundo son los hombresndashlos objetos no hacen mal no por maldad en todo caso los indios piensan tambieacuten que si una

las ldquocosasrdquo lo que sigue sirve para los objetos en general nuestra inter-pretacioacuten se centraraacute particularmente sobre el motocarro

2 la gran cesura

actualmente los occidentales separamos lsquopersonasrsquo y lsquocosasrsquo (HenareHolbraad amp Wastell 2007 2) pero no siempre ha sido asiacute en la edad Media[europea] ldquose haciacutea referencia a los objetos utilizando normalmente la mismaforma linguumliacutestica que se empleaba para las laquopersonasraquo no para las laquocosasraquosoacutelo en un momento posterior entroacute esta uacuteltima en el lenguaje artesanal delMedievo pero por entonces se trataba a los objetos como a seres vivos comosi por arte de magia se hubieran convertido en personas con las cuales con-versar y discutirrdquo (sennett 2012 161) la cesura que provoca la Moderni-dad es la fundadora de la separacioacuten entre lsquopersonasrsquo y lsquocosasrsquo aunque lacrisis ecoloacutegica pudiera estar pidiendo superar esta dicotomiacutea la tecnologiacuteay el dinero indicariacutean lo equivocado de tal corte (Hornborg 2015 11)

Para los indios amazoacutenicos las computadoras podriacutean ser sujetos aligual que los animales los molinillos de yuca o las canoas si a todos ellospodemos calificarlos de lsquoincorporaciones humanoidesrsquo iquestpor queacute no tam-bieacuten a las computadoras (Viveiros de Castro 2012a 120) no se puedenseparar sujetos de objetos el mundo del mito estaacute permeado por un fondode continuidad subjetiva un flujo comunicacional que envuelve a todos losexistentes (Fausto 2008 337-338)

Para los amerindios la posesioacuten de objetos es vista como un caso par-ticular de relacioacuten de dominio entre sujetos y el artefacto-cosa como uncaso particular de artefacto-persona Para nuestro caso podriacuteamos indicarque el motocarro ndashsiendo un objeto para la cosmologiacutea occidentalndash actuacuteacomo una persona es una persona para los kukama el dominio siendouna nocioacuten cosmoloacutegica incide sobre el plano sociopoliacutetico y construyedominios y grupos (Fausto 2008 335)

las narraciones que hemos ido encontrando sentildealaban que todo loque es de hierro tiene madre5 espiacuteritu en este grupo algunos opinan que

580 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

cosa o un animal es apenas eso entonces eacutel no genera problemas un verdadero tigre no atacaa los hombres si ataca a un hombre entonces no se trata de tigre comuacuten sino de un hombredisfrazado de tigre esto es un tigre en su lsquomomentorsquo de hombrerdquo (sztutman 2007 97)

5 llaman lsquomadrersquo al espiacuteritu de cada cosa animal enfermedadhellip ldquomadre de los aacuterbolesrdquocada animal tiene madre algunas enfermedades tienen madre Hasta el motor de luz tiene madre

su madre estaacute escondida agazapada mientras tiene una vida uacutetil para suduentildeo Pero cuando su duentildeo se deshace del objeto o permanece muchotiempo aislado y solo echa madre en tal sentido se produce un cambiode duentildeo una proposicioacuten que podemos denominar en cierto modo comoanimismo nosotros antildeadimos que tambieacuten poseen sentimientos6

3 los objetos que en realidad son sujetos

el hierro se introdujo en la selva baja durante la eacutepoca de las reduc-ciones de los jesuitas (1638-1767) Ha sido uno de los motivos por los quelos indiacutegenas aceptaron la propuesta de vivir en una reduccioacuten los an-zuelos machetes hachas agujashellip y demaacutes herramientas eran poderososatractivos para los pueblos indiacutegenas Como podemos comprobar el hie-rro ha sido un elemento importante en la vida de dichos pueblos Han pa-sado varios siglos y la reflexioacuten sobre el mismo casi siempre en formanarrativa se ha venido armonizando en cambio el plaacutestico todaviacutea no halevantado una reflexioacuten similar pese a su importancia en la vida diariasustituyendo todo tipo de objetos de barro y otros materiales tradiciona-les sin embargo casi todos a medida que iba progresando la conversa-cioacuten terminaban admitiendo que el plaacutestico tambieacuten tiene vida porque esde petroacuteleo que se extrae de la selva y por tanto tiene madre

Pero iquestqueacute es eso de ldquoechar madrerdquo de nuevo nos encontramos condisparidad de opiniones es de notar que muchos no se han planteado estapregunta e improvisan alguna respuesta otros narran una historia que lesha sucedido a ellos o alguacuten familiar Hay quien considera que la madreviene de fuera es in-corporada Otros por el contrario estaacuten convencidosque proviene de dentro del hierro Y no falta quien afirma que no todas lascosas tienen espiacuteritu en este sentido nos acercamos a la posicioacuten de in-gold para quien el espiacuteritu que anima las cosas no estaacute en sino que es lamateria misma7 (ingold 2013 32-33) lo que anima al hierro no es algo

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 581

6 la piedra de afilar se puede molestar si no se le bantildea con agua cuando va a comenzara afilar un machete o cuchillo la canoa en el diacutea tiene verguumlenza de los aacuterboles por eso noavanza en cambio navegar en la noche es maacutes propicio porque la oscuridad protege a la canoade la verguumlenza y avanza maacutes un motocarro nuevo tambieacuten siente verguumlenza Con el uso elmotocarro comienza a tener un sonido maacutes fuerte y asiacute evita la verguumlenza para pasar a dar ver-guumlenza a sus compantildeeros motocarros que no suenan Cuando el sonido del motocarro es ex-cesivo es una sentildeal de estar buscando liacuteo

7 las cursivas son del autor

externo a eacutel (animismo) ni es algo que estaacute en el hierro sino que es elmismo hierro

Tal vez el dilema entre la incorporacioacuten externa y la autogeneracioacutensea un debate superfluo incluso puede provenir de una pregunta mal for-mulada nuestra insistencia en comprender la expresioacuten ldquoechar madrerdquoestaacute condicionada por nuestro afaacuten de llegar al origen en el fondo estaacute elmito de la creacioacuten tan caro para Occidente los pueblos indiacutegenas sonindiferentes a la idea de creacioacuten en cambio encuentran maacutes atractiva laidea de transformacioacuten (Viveiros de Castro 2004a 481 2012a 86) deahiacute la disparidad de respuestas que insistimos eran improvisadas porqueno se habiacutean planteado este tipo de preguntas

sea como fuere que ldquola madrerdquo provenga del interior del hierro o seauna incorporacioacuten proveniente del exterior necesitamos comprender laexpresioacuten ldquoechar madrerdquo algunas cosas como el machete pueden serpercibidas como una ldquoextensioacuten del cuerpordquo de su duentildeo de tal maneraque si un extrantildeo empuntildea el machete eacuteste puede tomar la decisioacuten de nocolaborar con el prestatario hacieacutendole pesada la tarea o puede hacer quese corte Yendo un poco maacutes lejos los kukama afirman que el machetepuede transferir el malestar de su duentildeo pero no la enfermedad a quienlo ha prestado es decir puede trasladar el dolor pero no el reumatismopongamos por caso

la expresioacuten ldquoechar madrerdquo difiere de la comprensioacuten de las cosascomo una proacutetesis o como extensiones del cuerpo un sujeto proporcio-nariacutea agencia a las cosas (gell 1998)8 la divisioacuten de santos granero enobjetos ldquosubjetivadosrdquo que poseen poca alma y dependen de un sujeto yobjetos ldquosubjetivosrdquo que son concebidos como personas en cuanto tienenun alma independiente y son agentes de accioacuten comprensiva (2009 8)tampoco nos parece adecuada los primeros porque vienen a funcionarcomo proacutetesis los segundos porque es una contradiccioacuten in terminisPreferimos tratarlos como sujetos aunque no todos los ldquoobjetosrdquo ndashporcontinuar con una terminologiacutea impropia pero que nos permite compren-dernosndash poseen los mismos grados de voluntad intencionalidad y senti-mientos el motocarro no es ni una proacutetesis ni un objeto subjetivado sinoque funciona como un sujeto

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8 Para una criacutetica de gell ver layton 2003 Ortner 2006 leach 2007 ingold 2008 leacusan entre otras cosas de no superar la divisioacuten entre lsquopersonarsquo y lsquocosarsquo su excesivo indi-vidualismo y la dependencia de un sujeto

argumentar una ldquoagencia metamoacuterficardquo de las cosas nos parece otrasenda equivocada hacieacutendolas depender de los objetos primordiales encuanto a su aspecto formal ndashcorporalidadndash y movimiento un buen ejem-plo seriacutea el tipitiacute que tendriacutea como modelo a la serpiente primordial Ku-

tupxi para el pueblo wayana (Van Velthem 2009) esto podriacutea valer en elmejor de los casos exclusivamente para los objetos propios pero no paralos adquiridos de ldquoOccidenterdquo sin embargo pueblos indiacutegenas como losurarina9 tucano y kayapoacute consideran tanto a los objetos nativos como alos extrantildeos con una dimensioacuten subjetiva aunque no todos estos objetosposeen la misma potencia pero siempre estaacuten supeditados a la subjetivi-dad de la gente (santos granero 2009 10)

existen dos contextos en los cuales se utiliza la expresioacuten ldquoecharmadrerdquo en primer lugar cuando el objeto ha dejado de ser utilizado esabandonado o depositado en un lugar sin volver a utilizarlo las narra-ciones escuchadas versaban sobre el peque peque10 que ya no se utilizapero que permanece en un rincoacuten de la casa en segundo lugar una cosaque continuacutea siendo utilizada pero aislada de la comunidad en soledadPara este segundo contexto utilizaremos el ejemplo del motor de luz

la mayoriacutea de las comunidades poseen un motor de luz donado porla Municipalidad de esta manera pueden tener de tres a cuatro horas deluz cada noche para ver televisioacuten realizar una asamblea una fiesta unvelorio o el simple disfrute de la luz siempre y cuando tengan combusti-ble que no es lo maacutes habitual el generador suele estar en la ldquocasa defuerzardquo un local separado del resto de las casas para mitigar el ruido deesta forma el motor se pasa praacutecticamente todo el diacutea solo aislado11 Ve-

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9 la cuchara el machete y en general todo lo que es de hierro tiene diablo Cuandomuere una persona estos objetos queman a su duentildeo la boca la manohellip nos lo explicaba unjoven urarina en junio 2014 de igual modo reflexiona Walker (2012 150)

10 Peque peque es un motor con una cola larga que termina en una heacutelice y le sirve paraempujar un bote de madera o aluminio su nombre es onomatopeacuteyico los primeros pequepeque eran de hierro en los uacuteltimos antildeos la mayor parte de su estructura es de plaacutestico duroaunque todaviacutea algunos componentes son de metal de ahiacute que esteacute asociado con el hierro

11 es interesante este matiz de la soledad o aislamiento no uacutenicamente el abandono o lafalta de uso la soledad genera tristeza Y es propicio para que otros seres se acerquen y pro-voquen una transformacioacuten los yacuruna chullachaqui pelacarashellip siempre se llevan a per-sonas que estaacuten solas no existe lsquosoledadrsquo tal como la concebimos los occidentales alguiensoacutelo seraacute visitado por otros seres y le propondraacuten una transformacioacuten abandonar su posicioacutenhumana para convertirse en los seres que le visitan (espiacuteritus) en otras palabras lo que nos

remos posteriormente la distincioacuten entre ldquopropietariordquo y ldquoduentildeordquo ade-lantamos que el ldquopropietariordquo del motor es la comunidad12 mientras queel ldquoduentildeordquo del mismo es por un lado el motorista que lo cuida ndashle damantenimiento y usondash y por otro la ldquomadre del motorrdquo la relacioacuten entreel motorista y la madre del motor tambieacuten es una relacioacuten de dominioCuando el motorista se impone la madre aparece como un hijo una mas-cotahellip Pero es una relacioacuten no exenta de tensiones sucede que la madredel motor puede tentar desafiar al motorista y revertir la posicioacuten el mo-torista pasa a ocupar la posicioacuten de hijo mascotahellip y la madre la posi-cioacuten de dominio respecto al motorista en una comunidad kukama noscontaban que acuden tres personas a encender y apagar el motor porquesi asiste uno solo le puede tentar la madre del motor y le puede matar

lo que venimos diciendo del hierro en pueblos indiacutegenas parece cues-tionar el concepto de materialidad entendemos por materialidad un pro-ceso social y comunicativo sin embargo es preciso anotar que lacomunicacioacuten es siempre subjetiva los chamanes son quienes mejor pue-den reconocer a los objetos como sujetos (santos granero 2009 10)nuestro ejemplo ampliacutea lo anterior puesto que son todos los pobladoresno uacutenicamente los chamanes quienes reconocen que el motor tiene madreesta concepcioacuten proviene del contexto chamaacutenico que permea toda la so-ciedad

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hace humanos es compartir la vida Viveiros de Castro considera que un encuentro con un es-piacuteritu un muertohellip en la selva consiste en un encuentro con un lsquotuacutersquo en estas circunstanciases fundamental responder que lsquoyorsquo soy realmente la persona humana en este encuentro de locontrario si respondes a ese lsquotuacutersquo te transformaraacutes en el ser que responde a ese lsquotuacutersquo espiacuteritumuerto producieacutendose el cambio de perspectiva en este tipo de encuentros en la selva es fun-damental remarcar la posicioacuten de lsquoyorsquo como verdadero humano (2004b 66-67 2012a 1492012b 99) los mbya (Cretton Pereira 2016 738-739) consideran que las personas que ldquodes-obedecenrdquo aquellos que no tienen en consideracioacuten el habla y el consejo de los ancianos sonquienes se transforman en animales la audicioacuten por tanto se convierte en un sentido privi-legiado los que no saben escuchar estaacuten expuestos a la transformacioacuten Otro matiz intere-sante provendriacutea de la relacioacuten yo-grupo el duentildeo-jefe lleva con eacutel toda la colectividad sobretodo a aquellos que residen con eacutel en la casa no hay individuos solitarios como tales sinomiembros que permanecen fuera de una colectividad (Cesarino 2016 154 Costa 2013 498nota 14 2016 88 nota 13)

12 acaacute radica una de las dificultades con los lsquobienes comunalesrsquo falta la relacioacuten perso-nal de dominio con los lsquoobjetosrsquo esta relacioacuten personal es la que mantiene el encargado delmotor que funge como su duentildeo Cuando se malogra el motor es preocupacioacuten de la comuni-dad pero seraacute el encargado del mismo quien explicaraacute a la comunidad queacute sucedioacute Y lo haraacuteen teacuterminos apropiados como si fuera su hijo consideraacutendose eacutel como su duentildeo

abandonando la proyeccioacuten mental sobre los objetos enfatizamossobre los propios materiales en palabras de ingold ldquolos materiales con-tra la materialidadrdquo las formas de las cosas no son impuestas desde fuerasobre un sustrato inerte sino que se elevan y son sostenidas dentro de lacorriente de los materiales Tomar los materiales en serio implica contarla historia de lo que les sucede a medida que fluyen se mezclan y mutanlas propiedades de los materiales no son atributos fijos sino procesualesy relacionales Y pone el ejemplo de la piedra que posee propiedades di-ferentes seguacuten sea su luminosidad la humedad la cosa contra la que segolpeahellip su ldquopedregosidadrdquo no estaacute en su materialidad ni en la mente delobservador sino que emerge de la participacioacuten de la piedra en su entornototal y la multiplicidad de formas en la que estaacute involucrada en las co-rrientes del mundo de la vida (ingold 2008 2013) ingold ha sido califi-cado como un ldquoantropoacutelogo ecoloacutegico flexionado para mirar en la biologiacuteadesde un punto de vista antropoloacutegico y la antropologiacutea desde uno bioloacute-gicordquo (rival 2012 131)

lo justo es acudir al campo sin una teoriacutea previa bien configurada yfija sino dejarse permear e interrogar por los hechos en este sentido esun proyecto fundamentalmente metodoloacutegico (Henare Holbraad amp Was-tell 2007 4-7) Pero esta ldquoampliacioacuten del ciacuterculo de lo humanordquo ha hechoextraviar a maacutes de uno postulando un planteamiento centrado en las cosasmismas cosa-ceacutentrico la dificultad proviene a la hora de definir queacute cien-cia utilizar en su acercamiento la pragmatologiacutea la antropologiacutea y la ar-queologiacutea estaacuten demasiado centradas en la persona la fiacutesica tampocoproporciona las herramientas adecuadas puesto que estaacute supeditada a lacausalidad la creacioacuten artiacutestica parece ajustada dado que el artista con-ceptual plasma una idea en concreciones de un juego de posibilidades con-ceptuales en este sentido la pragmatologiacutea vendriacutea a ser un arte al reveacutes(Holbraad 2011) el mismo autor sentildeala que su propuesta es brumosa

enfatizando sobre los objetos ‒que en realidad son sujetos‒ afirma-mos que las cosas tambieacuten pueden elegir al sujeto asiacute tenemos quecuando una persona va a comprar algo en ocasiones previamente ha sidoelegido por el ldquoobjetordquo el sujeto en todo caso acepta la intencionalidaddel ldquoobjetordquo y lo compra de igual modo tambieacuten sucede que antes deque te regalen algo ese lsquoalgorsquo te puede hacer sontildear incluso antes que elduentildeo del objeto tenga intencioacuten de regalarlo asiacute tenemos que el objetoha elegido un nuevo duentildeo (Y) y posteriormente le haraacute comprender a suduentildeo actual (X) que lo tiene que regalar a tal persona (Y) Quien recibe

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el regalo (Y) ya sabiacutea que se lo iban a regalar porque se lo habiacutea adelan-tado el mismo ldquoobjetordquo que en realidad es un sujeto por medio del suentildeo

repasemos lo conseguido hasta ahora las cosas abandonadas comoel peque peque que ya no se usa que estaacute en lugares apartados o que handesafiado a sus duentildeos ldquoechan madrerdquo de igual modo sucede con el motorde luz en este caso ldquoecha madrerdquo debido a la soledad y al aislamiento unmatiz para ser tenido en cuenta este ldquoechar madrerdquo desdibuja los contornosentre lsquosujetosrsquo y lsquoobjetosrsquo Mejor dicho no habriacutea tales objetos sino quetodos son sujetos son personas o seres antropomorfos en este punto nosencontramos con dos maneras diferentes de pensar Para Occidente conocer

es objetivar incluso cuando una persona desea conocerse se presenta a siacutemismo como un ello externo sobre el que indagar la forma del otro vienea ser la cosa en cambio en el modo amerindio conocer es personificartomar el punto de vista de lo que debe ser conocido la forma del otro es lapersona en las culturas chamaacutenicas un objeto es un sujeto incompleta-mente interpretado (santos granero 2009 10) los artefactos tienen estaontologiacutea interesantemente ambigua13 Hay objetos que necesariamenteapuntan al sujeto como acciones congeladas ellos son incorporaciones ma-teriales de intencionalidad no material lo que es lsquonaturalezarsquo ndashpara nos-otrosndash puede ser lsquoculturarsquo para otras especies (Viveiros de Castro 2004a468-471) soacutelo que estas incorporaciones materiales de intencionalidad nomaterial provienen de la propia materia siguiendo a ingold es el caso dequienes opinan que las cosas tienen vida pero carecen de espiacuteritu Y esta in-tencionalidad estaacute pensada como un organismo como un sujeto al serviciode todos los seres del cosmos (Fausto 2007 497)

llegados hasta acaacute postulamos que no existe una separacioacuten riacutegidaentre lsquoseres vivosrsquo y lsquoobjetos inertesrsquo (Walker 2012 155 Fausto 2008 337-338) en este punto estaacuten de acuerdo tanto perspectivistas como construc-cionistas nuestra hipoacutetesis sentildeala que la relacioacuten entre el motocarro y lapersona que lo conduce no es una relacioacuten sujeto-objeto sino una relacioacutenentre sujetos el proacuteximo gran tema en la antropologiacutea amazoacutenica seraacuten lascosas y el reacutegimen de los objetos14 (schien amp Halbmayer 2014 428)

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13 se tratariacutea de una ontologiacutea de la multiplicidad radicalmente distinta de las concep-ciones occidentales de propiedad privada y de los monismos metafiacutesicos (Cesarino 2016 155)

14 las cosas han regresado a la antropologiacutea amazoacutenica para quedarse schien amp Halb-mayer (2014) hacen un balance de la situacioacuten los autores agrupados por santos granero(2009) reaccionan frente al perspectivismo cuyo eje pasa por los animalesespiacuterituspersonas

4 ldquoechar madrerdquo

Comenzamos con el teacutermino -yara (Vallejos Yopaacuten 2010 388-393430-434454) Puede ser un verbalizador o unirse a un nombre enambos casos proviene del tupinambaacute jar-a en el primer caso significalsquotener Xrsquo y lsquohacer Xrsquo Hacer en el sentido de fabricar construir elaborarexiste una progresioacuten que va de lsquotener Xrsquo a lsquohacer Xrsquo si uno es propieta-rio de algo tiene algo aunque derivar lsquohacer Xrsquo de lsquotener Xrsquo no sea sen-cillo hay algunos contextos puente Por ejemplo lsquotener masatorsquonecesariamente conlleva lsquoproducir masatorsquo o lsquotener una casarsquo necesaria-mente conlleva lsquoconstruir una casarsquo en la base de datos de esta autorayara nunca indica lsquosentildeorrsquo (lord) ella indica que en el actual kukama-ku-kamiria la palabra actual para lsquosentildeorrsquo es el preacutestamo lsquopatrunrsquo provenientedel castellano lsquopatroacutenrsquo sin embargo en algunas ocasiones puede ser in-terpretado como lsquopropietariorsquo Cuando -yara se une a un nombre no puedeser considerado un predicado no-verbal sino una construccioacuten verbal conla configuracioacuten [nP V] en teacuterminos de significado -yara no es inter-pretado como lsquotener nrsquo sino como el lsquoduentildeo de nrsquo en el caso de las ne-gaciones con -yara se utiliza la partiacutecula lsquotɨmarsquo se situacutea entre el poseedory el poseiacutedo la partiacutecula lsquotɨmarsquo antecede al elemento poseiacutedo aunqueVallejos Yopaacuten no encontroacute [nP emete nP-yara] en su base de datos losejemplos [nP emete nP-yara] fueron confirmados por otros dos hablan-tes -yara funciona aquiacute como un especificador del nombre que es antildea-dido y que es interpretado como propietario si queremos antildeadir maticestemporales siempre van pospuestos a -yara esta es otra evidencia que -yara

es parte del predicado nPel teacutermino kukama ldquoemeterdquo (haber existir) ha sido traducido como

lsquoto haversquo lsquotenerrsquo Tanto en ingleacutes como en castellano estos verbos expre-san posesioacuten algo de lo que carece el teacutermino kukama lsquoemetersquo es de vital

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dejando en un segundo plano a las cosas aunque cada pueblo tiene su propia teoriacutea de la ma-terialidad a estos autores les une situar las cosas en un plano cosmoloacutegico los trabajos coor-dinados por Hill amp Chaumeil (2011) enfocan los instrumentos de viento como actores ypersonas quedaacutendose en el plano socioloacutegico la tercera contribucioacuten estaacute dirigida por gou-lard amp Karadimas (2011) sobre las maacutescaras estas no son ni lo que representan ni lo que ocul-tan maacutes bien son una ldquotrampa cognitivardquo caracterizada por una inestabilidad notoria lasmaacutescaras permiten tomar la perspectiva de la entidad temporalmente representada nuestraperspectiva es un poco diferente a las tres corrientes resentildeadas

importancia tener cuidado a la hora de traducir (Vallejos Yopaacuten 2010 441-454 Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 53) Hay un riesgo de pro-yectar la posesioacuten del capitalismo y el materialismo adyacente a losidiomas indiacutegenas es importante darse cuenta de este asunto y tratar deevitar prejuicios en el campo haciendo caso a los postulados decolonia-les (Houmlrl 2015)

ahora debemos enfocarnos en comprender la expresioacuten ldquoecharmadrerdquo ldquomama yayarinrdquo ldquoestaacute echando madrerdquo ldquoupa yamama yarardquoldquoya ha echado madrerdquo15 la primera expresioacuten enfatiza el proceso la se-gunda sentildeala la culminacioacuten del mismo Pongamos tres ejemplos para per-cibir los diferentes matices en los que estaacute envuelta la expresioacuten

el primero sugiere que la madre proviene del exterior una casa des-habitada es propensa para que espiacuteritus ajenos ‒sobre todo malos‒ ocupenese espacio de esa manera dicen que lsquola casa tiene madrersquo Pero tambieacutense puede dar bajo otra modalidad la palmera del aguaje (Mauritia fle-

xuosa) o del ungurahui (Oenocarpus bataua) ldquoechan madrerdquo Cuando elpapazo (coleoacuteptero Rhynchophorus palmarum) pica el aguaje y sale unaflema amarillenta es porque ldquoestaacute echando madrerdquo el papazo es precisa-mente su madre el suri (Rhynchophorus palmarum) viene a ser su criacuteade modo similar cuando la mosca shinguito meru (Dermatobia homi-

nis) pone huevos en la cabeza de una persona la mosca es la madre suslarvas puestas en la cabeza de la persona son sus criacuteas Pero las criacuteas tam-bieacuten se pueden convertir en madres un motor de luz grande tiene madrese malogra y lo cambian por otro motor maacutes pequentildeo alguna de las criacuteasdel motor grande sale y entra en el motor pequentildeo en ese momento dejade ser una criacutea y se convierte en madre de este motor maacutes pequentildeo Parael caso del motocarro que nos ocupa es posible que ‒una vez abando-nado‒ los espiacuteritus malos puedan anidar el motocarro ocupar el espacioque habiacutea abandonado su duentildeo de esta forma el motocarro pasa de unduentildeo a otro

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15 expresiones proporcionadas por el grupo Kukamakana Katupe ‒los kukama apare-cen‒ vinculados a radio ucamara en nauta Tienen varios programas radiales y una escueladenominada Ikuari este grupo utiliza las grafiacuteas consensuadas y aprobadas por el Ministeriode Cultura en una macro reunioacuten que tuvo lugar en requena en 2014 Para la estandarizacioacutende las grafiacuteas del idioma kukama-kukamiria resolucioacuten directoral ndeg 029-2014-Mi-neduVMgPdigeiBir lima 15 de diciembre de 2014 en el diccionario kukama de rosaVallejos amp rosa amiacuteas no encontramos las expresiones kukama arriba indicadas pero siacute al-gunas similares iyayara

un segundo ejemplo nos indica que la madre proviene del interior elshungo (de lsquosunqursquo lsquocorazoacutenrsquo en quechua) es el corazoacuten [madera] duro deun palo los shungos de huacapuacute (Minquartia guianensis) se colocan enla estructura de la casa para sostenerla Mientras la casa estaacute habitada losshungos tienen a su madre como dormida Cuando se acerca un vientomuy fuerte la gente golpea los shungos diciendo ldquodespierta abuelordquo deesta forma la madre del shungo que permanece dormida se despierta ypuede defender la casa del fuerte viento Cada aacuterbol tiene su madreCuando lo cortan y le pelan para extraer su carnaza queda solo el shungoy la madre del aacuterbol vive en el shungo los objetos de plaacutestico tambieacuten tie-nen su madre que proviene del interior

una tercera posibilidad nos viene del mundo de la agriculturaCuando brotan las ramas tiernas de las plantas se dice que estaacuten ldquoechandomuelardquo en el caso de la yuca estaacute ldquoechando ojosrdquo Cuando a la yuca lesalen nuevos brotes ndashojosndash se dice ldquoesta yuca me quiererdquo Pero se refierea que la madre de la yuca le quiere y por eso le proporciona buena yucaCuando se cortan los palos de la yuca y se mantiene en pequentildeos monto-nes en la casa ‒antes de plantar‒ si brotan los ojos es porque ldquoestaacute echandomadrerdquo de igual manera sucede con el plaacutetano (familia Musaceae)Cuando los hijuelos de plaacutetano son grandes se les corta el tallo un pocohasta 40 cm si comienza a crecer la hoja ceacutentrica se dice que ldquoestaacuteechando madrerdquo

Ya tenemos tres situaciones diferentes respecto a queacute puede signifi-car ldquoechar madrerdquo en el primer ejemplo la madre proviene del exterioren el segundo emana del interior Y en el tercero estaacute relacionado con laagricultura su campo semaacutentico enfatiza el florecer brotar las palme-ras de alguna manera son plantas domesticadas o al menos han reque-rido intervencioacuten humana a lo largo de los siglos aunque en el caso delas palmeras interviene el papazo

abordaremos el teacutermino ldquoechar madrerdquo pero ahora desde el puntode vista de la filiacioacuten el dominio ndashser duentildeondash muchas veces se expresaen un idioma de filiacioacuten como en la relacioacuten lsquopadres-hijosrsquo aunque se ar-ticule de manera compleja y etnograacuteficamente variable con las relacionesde parentesco (Costa 2013 473) no se trata de pensar que el hijo ldquoechamadrerdquo en el sentido de engendrar no es ninguna inversioacuten de la genera-cioacuten bioloacutegica

las explicaciones que hemos recibido implican que la madre estaacutecontenida en el hijo Por maacutes distancia que haya el hijo siempre regresa

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donde su madre un hijo siempre manifiesta muchas caracteriacutesticas de sumadre trabajador inteligente tejedorhellip ldquocomo su madrerdquo Muchas deestas cualidades las recibe de su madre por una doble viacutea por un ladodesde el nacimiento por otro desde la cultura los nintildeos permanecen bajoel cuidado de la madre hasta los siete antildeos aproximadamente Posterior aesta edad los nintildeos pasaraacuten a estar maacutes tiempo con sus padres para apren-der los oficios propios del varoacuten y las nintildeas con sus madres para sus tareasrespectivas16 es durante estos siete primeros antildeos cuando se entablanrelaciones afectivas muy fuertes con la madre Ciertamente al diacutea de hoyhay variaciones dado que muchos nintildeos estudian en el jardiacuten de infanciay todos la primaria esto ha modificado la proximidad de los nintildeos consus padres dado que tienen que permanecer durante los diacuteas lectivos en lacasa con su madre profundizando los lazos afectivos con ella su padrepor trabajos como la pesca o viajes a la ciudad puede pasar temporadasfuera de casa

Conviene resaltar que la pena es un sentimiento que estaacute vinculado ala madre dicen que la pena es el reflejo que la madre vive en su hijo Pormuy lejos que se encuentre el hijo siempre regresa donde su madre esequivalente a la obediencia y posee un punto de inequidad que hay quecumplir esta desigualdad hace posible tanto la obediencia como el res-peto ldquoigualarserdquo destruir esta asimetriacutea es una falta grave Pues bien lapena es sobre todo pena de la madre Cuando fallan las demaacutes relacionessiempre retorna la relacioacuten primera con la madre es como el fundamentodel resto de relaciones

una vez comprendida esta relacioacuten tan intensa con la madre estamosen la capacidad de interesarnos por el rol de la madre en el caso del mo-tocarro Cuando el motocarro tiene duentildeo y la relacioacuten entre ambos es es-trecha la madre del motocarro permanece agazapada a la espera unmotocarro abandonado es una situacioacuten propicia para que la madre ‒queha permanecido en el interior del hierro‒ salga a la luz en otras palabrasel motocarro ndashpensado ahora como hijondash estaacute en una relacioacuten de sujecioacutenfrente a su propietarioconductor asiduo yo su madre Cuando el propie-tarioconductor asiduo se impone la madre permanece agazapada Cuando

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16 aunque el nintildeo varoacuten antes de los siete antildeos permanece junto a su madre el espiacuteritudel nintildeo acompantildea a su padre Por eso sobre todo en los primeros meses y antildeos de vida cuandoel padre regresa del monte llama al nintildeo por su nombre ‒o su chapa‒ para que el espiacuteritu delnintildeo no se quede en el monte y regrese a casa junto con su padre

el propietario ya no mantiene una relacioacuten estrecha con el motocarro lamadre del mismo sale y se aduentildea del motocarro

5 domesticar yo emancipar

nos interesamos ahora en las relaciones de dominio Eacuteste no es ex-clusivamente unilateral o vertical del patroacuten hacia el peoacuten los peonesno son viacutectimas pasivas sino sujetos Proponemos una ldquodominacioacuten bila-teralrdquo asimeacutetrica el eacutenfasis recae sobre la ldquoconstruccioacuten activa y agoniacutes-ticardquo entre dos o maacutes grupos17 (abril 2013 3-6) Toda dominacioacuten de porsiacute es asimeacutetrica pero queremos remarcarlo al adjetivar la ldquodominacioacuten bi-lateralrdquo como lsquoasimeacutetricarsquo sentildealamos que siendo los peones sujetos acti-vos no dejan por ello de ser peones

si tenemos en cuenta que los indiacutegenas viven en un multiverso18 po-demos ampliar estas relaciones de dominio a todos los seres que pueblanlos muacuteltiples mundos es lo que Viveiros de Castro teoriza como un cam-bio de perspectiva dejarse dominar por la perspectiva del otro convertirseal otro convertirse en otro en este sentido la mascota pierde potencia au-toconciencia y es dominada por la perspectiva de otro no como un ene-migo sino como un aliado las relaciones constituidas a traveacutes de lossuentildeos son distintas deben excluir la predacioacuten (Fausto 2000 940)

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17 esta idea de ldquodominacioacuten bilateralrdquo estaacute tomada de axel Honneth el representantemaacutes notable de la tercera generacioacuten de la escuela de Frankfurt Honneth critica los trabajosde sus predecesores adorno y Horkheimer por utilizar una nocioacuten de dominacioacuten excesiva-mente unilateral abril (2011) le reprocha a Honneth la ambiguumledad del teacutermino ldquobilateralrdquo queno sabe si justifica una cuestioacuten sisteacutemica de estabilizar el campo social o dirige su aguijoacutencriacutetico contra ella rescatamos la idea de lucha elaborada por Honneth por ser tambieacuten muyquerida en pueblos indiacutegenas Pero ni la sociedad europea de los antildeos 40 del siglo pasado dedominio de la naturaleza ‒de la que parte la primera generacioacuten de la escuela de Frankfurt‒ni las sociedades democraacuteticas actuales ‒que estaacuten a la base de la reflexioacuten de Honneth‒ sonequivalentes a las sociedades indiacutegenas amazoacutenicas

18 el multiverso del que hablamos no es uacutenicamente una superposicioacuten de universos je-raacuterquicamente establecidos sino que implica un englobamiento parcial no totalizante (Halb-mayer 2012 120) las poliacuteticas de fragilidad inter-especie y las fronteras gestionadasmulti-mundo llegan a ser centrales en un mundo en que la evitacioacuten y limitacioacuten de tal con-tacto y cambio es como miacutenimo tan importante como su establecimiento estrateacutegico (Halb-mayer 2012 119) es una forma de multiplicidad incapacidad para totalizar (Viveiros deCastro 2010 99-117) Vencer el dualismo no consiste en restaurar una unidad perdida sino eninstaurar una cierta multiplicidad (sztutman 2007 212)

Ha sido Fausto (2008 333) quien mejor ha descrito lo que implicanestas relaciones de maestriacutea-dominio19

a) se aplica frecuentemente a la posesioacuten de ciertos bienes materiales ndashprin-cipalmente ceremonialesndash e inmateriales ndashen especial conocimientosritualesndash

b) no designa en todos los casos la relacioacuten padres-hijos aunque casisiempre se aplica a la relacioacuten entre padres e hijos adoptivos extran-jeros en particular a los cautivos de guerra

c) jamaacutes se aplica a los enemigos vivos autoacutenomos pero puede desig-nar la relacioacuten entre el matador y su viacutectima despueacutes del homicidio

d) tampoco se aplica a los animales de caza y aunque designe una rela-cioacuten con los animales de estimacioacuten y muy frecuentemente la rela-cioacuten del chamaacuten o pajeacute con sus espiacuteritus auxiliares

e) se aplica no pocas veces a la relacioacuten entre jefes y seguidores y fueutilizado para designar nuevas relaciones en el contexto de la con-quista y de la colonizacioacuten

f) no se aplica apenas a la relacioacuten entre humanos (o humanos y no-hu-manos) sino que designa relaciones internas al mundo no-humano

la familiarizacioacuten es llevada a nivel sociocosmoloacutegico los jefe kui-kuro se refieren a los habitantes de su aldea independientemente de susexo o edad como lsquonintildeorsquo (Fausto 2008 334) en el caso de los paumaries aprendido desde el punto de vista de la presa del objeto de familiari-zacioacuten y no desde el punto de vista del predador o domesticador (Bonilla2005 48-49) de igual manera se presentan los urarina (Walker 2012)los shawi apuestan por la docilidad (gonzaacutelez saavedra 2013 669-678)y los kukama por la sujecioacuten Para eacutestos uacuteltimos la primera estrategia es

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19 Para los urarina la relacioacuten matrimonial la relacioacuten de un animal que no escapa a sucazador o las mercanciacuteas conseguidas a un comerciante o el mismo comerciante (Walker 20138-9 2012 148-149) Para los paumari los hijos adoptivos tratados como empleados la rela-cioacuten del duentildeo con las mascotas y la relacioacuten del joven con su empleador (Bonilla 2005 48-49 55-56 45) Para los kanamari la relacioacuten de un chamaacuten con sus espiacuteritus auxiliares la deun jefe con sus suacutebditos o de la misma Funai con los propios kanamari (Costa 2013 476)entre los kukama se puede aplicar entre un hijo que se pone en casa de su padrino en la ciu-dad para que estudie y dicho padrino la relacioacuten del chamaacuten con sus espiacuteritus auxiliares o lade un liacuteder de una organizacioacuten indiacutegena ‒o de un movimiento poliacutetico en tiempo electoral ysus seguidores‒ o la del pastor-sacerdote con sus fieles

la seduccioacuten si esta maniobra no da los resultados esperados entoncesaparece la pelea hasta conseguir la sujecioacuten

son los padres duentildeos empleadores jefes chamaneshellip los quemantienen el control son ellos los encargados de comportarse como pro-veedores que controlan y protegen a sus criaturas siendo responsables desu bienestar proporcionaacutendoles los cuidados baacutesicos a traveacutes de la ali-mentacioacuten la seguridad la preferencia el dar nombre el apadrinamientoentre otros (Fausto 2008 347 333 Bonilla 2005 56)

sin embargo por parte de los hijos mascotas suacutebditos espiacuteritus au-xiliareshellip no se vive esta situacioacuten como una subordinacioacuten negativa sinocomo una dependencia necesaria y muchas veces buscada y querida es laforma que tienen de poder exigir a sus duentildeos que se comporten como seespera de ellos pudieacutendoles reclamar atencioacuten dedicacioacuten y generosidad(Fausto 2008 333) incluso los paumari se comportan como una presapara poder recibir la atencioacuten de sus patrones o mejor como un paraacutesitoque busca vivir entre otros peligrosamente como una condicioacuten existencialde la forma social (Bonilla 2005 56 2016) los urarina comienzan la ha-bilitacioacuten guiados por sus necesidades y deseos no uacutenicamente como viacutec-timas pasivas de sus patrones20 (Walker 2012 146) es la dominacioacutenbilateral asimeacutetrica de la que hablaacutebamos antes aunque no sean viacutectimaspasivas y manipulan a sus patrones ndasho tratan de hacerlondash el marco en elque se producen estas relaciones estaacute definido por condiciones econoacutemi-cas asimeacutetricas

los peones no son una tabula rasa donde se impone la voluntad delpatroacuten Tambieacuten ellos a traveacutes de estrategias propias tratan de domesti-carle subvirtiendo la relacioacuten la comensalidad y la co-residencia gene-ran una consustancialidad en aquellos que comparten comida y habitanbajo el mismo techo (santos granero 2016 50) la astucia juega aquiacute unpapel preponderante las relaciones de dominio implican ajustar las in-tencionalidades de ambos patroacuten y peones un ejemplo en el segundoboom del caucho hacia mitad del siglo XX un patroncito teniacutea habilita-dos a varios peones que trabajaban para eacutel una vez al mes llegaba el pa-

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20 la gente a veces se autodesprecia refirieacutendose a ellos como lsquomascotas necesitadasrsquo olsquohueacuterfanosrsquo por ejemplo en un bien humorado intento por ganar el afecto de otros o el co-nocimiento de sus propios sentimientos de piedad cuando estaacuten accediendo sutilmente paraalimentar a sus vecinos expectantes Toda la comida es un don del Creador que mira por nos-otros con piedad (Walker 2012 148)

troacuten de iquitos al alto samiria para recoger las bolas de shiringa (Hevea

brasiliensis) y ldquopagarrdquo a los peones el trato era desigual el patroacuten traiacutearopa algo de enlatados y otras pertenencias las cambiaba por las bolasde shiringa iniciando un proceso de deuda ndashque nunca se podiacutea cancelarndashel famoso enganche o lsquohabilitacioacutenrsquo la recogida de la shiringa concluiacuteacon una fiesta en la que participaban aquellos trabajadores que habiacuteancumplido las expectativas del patroacuten excluyendo a los que no eran fielesa su tarea la relacioacuten giraba en torno al temor la reverencia y el gozar delfavor del patroacuten uno de los encargados en el alto samiria de controlar alos peones ndashque eran sus familiares fundamentalmentendash le cocinaba lacomida al patroacuten cuando llegaba Para domesticar al patroacuten y hacerle maacutesamable le daba de comer las mejores piezas majaacutes (Cuniculus paca) per-diz (familia Tinamidae) chapo de ungurahuihellip incluso se lavaba los tes-tiacuteculos y con esa agua chapeaba el ungurahui para darle de tomar alpatroacuten no es una costumbre que atenta contra la higiene es una estrate-gia de domesticacioacuten

esto no es una pura aneacutecdota en kukama tsapiari significa ldquoobede-cerrdquo Proviene de la voz tsapia que significa testiacuteculo lsquoObedecerrsquo viene aestar relacionado con los lsquotestiacuteculosrsquo se comprende mejor si tenemos encuenta la relacioacuten paterno-filial el hijo debe obediencia al padre Eacutestetradicionalmente le buscaba mujer a su hijo el hijo teniacutea que obedecerCuando don Basilio que asiacute se llamaba le daba de tomar agua con la quese habiacutea lavado los testiacuteculos estaba domesticando al patroacuten para que leobedeciera igual que un hijo debe obedecer a su padre21 asiacute don Basilionarraba que el patroacuten en cada viaje que llegaba para recoger las bolas deshiringa era oportunamente maacutes manso desde el punto de vista de donBasilio subvierte el orden y convierte a su patroacuten en obediente a sus de-seos es un ejemplo de esta ldquodominacioacuten bilateral asimeacutetricardquo domesticaal patroacuten pero continuacutea como un peoacuten en el engranaje de la extraccioacuten deshiringa

no todo es perfecto la adopcioacuten siempre es una filiacioacuten incompletaambivalente nunca se llega a neutralizar plenamente la enemistad deahiacute que la relacioacuten sea en ocasiones de un gran carintildeo y en ocasiones demaltrato el otro nunca deja de ser otro plenamente (Fausto 2008 352) lamascota por maacutes domesticada que permanezca no deja de ser un animal

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21 si un varoacuten se reuacutene con una mujer que tiene un bebeacute de otro hombre lo puede adop-tar Para ello arrancaraacute alguno de sus vellos puacutebicos y ahumaraacute al bebeacute

salvaje asiacute explican coacutemo en alguna ocasioacuten el perro puede morder a suduentildeo sobre todo a la hora de recoger la presa que ha cazado el can si elduentildeo no tiene la astucia y la pericia necesarias22 O el pihuicho (familiaPsittacidae) que quiere morder de igual modo sucede con el resto de mas-cotas

los peones domestican al patroacuten y tratan de apropiarse de su subje-tividad externa para el interior del socius (Fausto 2000 938) la escopetaropahellip para el patroacuten son un enganche donde se privilegia la relacioacuten co-mercial Para los kukama la relacioacuten con el patroacuten supera el esquema lu-crativo es una relacioacuten asimeacutetrica pero les permite conseguir algunosbienes sin necesidad de acudir a la ciudad donde las relaciones son maacutescomplejas Tambieacuten sirve para acudir a alguien en tiempos de necesidadenfermedad un hijo que se va a la ciudad a trabajar (de peoacuten)hellip Por otrolado las nuevas adquisiciones favorecen presentarse delante de sus con-geacuteneres como alguien que tiene poderosos aliados ademaacutes de aumentarsus posesiones mayor oportunidad de caza con una retrocarga o de pescacon una red de nylonhellip al adquirir estos bienes del patroacuten estaacute consi-guiendo parte de su fuerza Por eso es algo maacutes que un negocio estricta-mente hablando

el duentildeo es pues una figura biceacutefala a los ojos de sus hijos-anima-les salvajes es un padre protector a los ojos de otras especies ndashen espe-cial los humanosndash es un afiacuten predador (Fausto 2008 335) en sentido latotodo maestro es un jaguar el dispositivo principal de magnificacioacuten de lapersona es la incorporacioacuten caniacutebal la predacioacuten es un vector asimeacutetricode identificacioacuten-alteracioacuten quien come contiene al otro y su alteridaddentro de siacute (Fausto 2008 335)

la caza la familiarizacioacuten de animales y el casamiento se basan enlas mismas premisas simboacutelicas (Taylor 2000 2001 Walker 2013 citadosen Costa 2013 484) los cazadores amansan a las presas los duentildeos asus mascotas y los varones deben amansar domesticar a las mujeres en ya traveacutes del matrimonio una tarea que se centra increiacuteblemente en la pro-visioacuten de bienes de consumo para el caso urarina (Walker 2013 4) nos-otros extendemos estas premisas simboacutelicas a la posesioacuten de bienes eneste caso el motocarro

Ya hemos visto que la domesticacioacuten se puede percibir desde el puntode vista de la presa o del predador en cuanto a las relaciones con el exte-

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22 esta es una de las razones entre otras por la que se somete a lsquocurarrsquo al perro

rior los paumari y los urarina privilegian el punto de vista de la presa loskukama promueven la sujecioacuten a los capturados en la guerra23 los anti-guos tupiacute les daban mujer chacra (huerta)hellip y los situaban en el centro de lacomunidad la segunda parte de la domesticacioacuten del extrantildeo capturado enla guerra era comerlo la predacioacuten en siacute misma capturando las intenciona-lidades externas para incorporarlas al interior del grupo (Fausto 2000 938)la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo es convertir las relaciones de predacioacuten en re-laciones de familiarizacioacuten el paso de la afinidad a la consanguinidad (Fausto2000 937-939) sin embargo entre los trio la ldquopredacioacuten familiarizanterdquoparece estar constituida por la afinidad tanto como por la consanguinidad(grotti amp Brightman 2016) y existe un sesgo de geacutenero dado que la maes-triacutea en Fausto posee un rol masculino (McCallum 2015 251 nota 15)

Podemos considerar la relacioacuten de maestriacutea un trazo caracteriacutesticode la sociocosmologiacutea amazoacutenica configurando un mundo de duentildeos yenemigos pero no necesariamente de dominacioacuten y dominio privado(Fausto 2008 352)

6 duentildeo y propietario

introducimos ahora una distincioacuten entre ldquoduentildeordquo y ldquopropietariordquo24ambos despliegan matices diferentes Mientras el primero es una personaque tiene sentildeoriacuteo o dominio sobre otro sujeto (sea alguien o algo) el se-gundo es quien tiene derecho de propiedad hace referencia a la posesioacutenel propietario mantiene una relacioacuten monodireccional el duentildeo en cam-bio posee una relacioacuten reciacuteproca (Houmlrl 2015) no se trata tanto de algo fijosino relacional (santos granero 2016 41)

un ejemplo una familia adquiere unas gallinas la propietaria sueleser la madre que las comproacute sin embargo puede haberlas adquirido la

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23 santos granero (2016) diserta sobre los cautivos de guerra en tres afiliaciones lin-guumliacutesticas diferentes los tukano del Vaupeacutes los conibo del ucayali y los ancestros de los chi-riguana de filiacioacuten tupiacute-guaraniacute

24 el modelo de agente no es asiacute el del propietario que anexa cosas a un siacute inmutablesino el del maestro que contiene muacuteltiples singularidades de esta forma si los dos modeloslockiano y amerindio son apropiativos el riesgo del primero es como diriacutea Kant la lsquosociabi-lidad a-socialrsquo del individualismo posesivo en cuanto el riesgo del segundo es la sociabilidadcaniacutebal de la singularidad posesiva los mecanismos de limitacioacuten de apropiacioacuten tambieacuten di-fieren de un lado la responsabilidad moral de la persona foreacutensica de otro la socialidad delparentesco de la persona (in)corporada (Fausto 2008 341)

madre y hacerlas criar a nombre de alguno de sus hijos habitualmente elmaacutes pequentildeo si es lo suficientemente grande el nintildeo cuidaraacute a las galli-nas de lo contrario se encargaraacute la madre Cuando los pollitos crecen elnintildeo decidiraacute queacute hacer con ellos suele acostumbrarse a comerlos en al-guna fiesta del nintildeo ndashcumpleantildeos bautismohellipndash o para comprar algunaropa utensilioshellip para el nintildeo loacutegicamente no se gasta todo en el nintildeose puede compartir con los demaacutes familiares pero seraacute el nintildeo quien de-cida si ya tiene edad de comprender el nintildeo es el duentildeo porque esos po-llitos han crecido a su nombre en el ejemplo se distingue niacutetidamente elpropietario del duentildeo el propietario viene a ser la persona que los ha ad-quirido ndashen el caso de las gallinasndash la madre Mientras que el duentildeo es elhijo a nombre de quien se han criado las gallinas igual sucede con alguacutensembriacuteo especial en la chacra o con alguacuten aacuterbol frutal

en las uacuteltimas deacutecadas los Municipios suelen donar motores y ge-neradores de luz a las comunidades la propietaria de este artefacto es lacomunidad pero su duentildeo es el motorista persona encargada del encen-dido y apagado de la luz mantenimiento del motorhellip esta misma distin-cioacuten nos sirve para aplicarla al motocarro el propietario viene a ser lapersona que lo ha adquirido lo ha conseguido en una transaccioacuten comer-cial posee los papeles de compra-venta Puede ser propietario y conduc-tor de su vehiacuteculo en este caso coincidiriacutea propietario y duentildeo Pero puedeser propietario y alquilar el servicio a otra persona en este caso seriacutea pro-pietario mas no duentildeo entendemos por duentildeo en este contexto al con-ductor asiduo tanto si es propietario quien lo maneja como si llega a serun conductor que alquila el motocarro a su propietario para trabajar eldominio exige una relacioacuten de proximidad es esta reiteracioacuten no quienlo maneja esporaacutedicamente que le proporciona este caraacutecter de sentildeoriacuteo odominio sobre eacutel25

el propietario tendraacute un cuidado especial con su motocarro puestoque ha gastado su dinero en conseguirlo pero no necesariamente lo ten-draacute que manejar eacutel puede alquilarlo ahora bien observaraacute el comporta-miento de la persona que alquila su motocarro si no le da un tratoadecuado no se lo volveraacute a alquilar y buscaraacute un nuevo conductor

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25 la posesioacuten de las cosas es por sexo en caso de separacioacuten la mujer se llevaraacute lasollas bandejas menaje en generalhellip y el varoacuten la flecha trampas retrocargahellip el motoca-rro forma parte de las pertenencias del varoacuten Conocemos alguacuten caso donde el duentildeo del mo-tocarro es una mujer pero son poco habituales

entre quien lo maneja y el motocarro se establece una relacioacuten deacostumbramiento trataraacute al motocarro con sumo cuidado en este sen-tido evitaraacute atravesar los charcos de agua y barro sortearaacute los huecosdescartaraacute los malos pasos un buen conductor habitual no aceptaraacute cual-quier viaje si el destino es una zona con malos pasos quien lo maneja asi-duamente puede desistir del viaje siempre y cuando ldquohaya hecho sucarrerardquo o la situacioacuten econoacutemica no sea apremiante Todo ello pensandoen el bienestar del motocarro

de igual manera le proporcionaraacute carintildeo a la mascota se le daraacute decomer26 en la boca y con sal incluso masticado se le pondraacute al humo dela cocina se le sobaraacutehellip para acostumbrarle alimentar es adquirir unnuevo paladar por parte de la mascota que lo identifica con su nuevo duentildeo(Costa 2016 76) el padre ndashy en ocasiones el padrastrondash sobaraacute con sudora su hijo para protegerlo y darle fuerza el duentildeo del motocarro lo frotaraacutecon su sudor lo limpiaraacute con su toalla o su trapo para que esteacute maacutes bri-llante y su aspecto sea de mayor belleza al realizar estos cuidados le con-versaraacute al motocarro ldquovamos a trabajar duro para ganar dinerordquo o ldquovamosa salir a ganarnos alguito para mis hijosrdquo a la hora de manejar si tiene queatravesar alguacuten charco o barro ndashporque no queda maacutes remediondash en unsigno de fuerte camaraderiacutea y compantildeerismo no levantaraacute sus pies de lospedales del motocarro corriendo la misma suerte denotando familiaridade intimidad dando paso a sentimientos de estima mutua afecto y apego

los cuidados pasan tambieacuten por cuestiones teacutecnicas revisar el aceitey cambiarlo a tiempo para que no haya ninguacuten desperfecto comprobar lagasolina para no quedarse colgado antes de llegar a repostar ponerle apunto con un mecaacutenico amigo Todo ello contribuye para que el motoca-rro se sienta querido por su duentildeo y colabore en su trabajo si el motoca-rro es nuevo a partir del primer mes de rodaje le sacaraacute el tubo de escapepara que haga ruido y desarrolle mejor el motor en definitiva para quetenga maacutes fuerza27 de esta manera consigue llamar a maacutes clientes no fal-

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26 ldquoentre los barasana el verbo ekaa-re significa tanto lsquoalimentarrsquo como lsquodomesticarrsquo ylas mascotas son denominadas ekariera lsquoaquellos que alimentamosrsquordquo (Fausto 2002 37 nota 8)ldquoConsumir comida o compartir un mismo tipo de comida genera parentesco e identificacioacutenentre aquellos que lo hacenrdquo (Vacas 2008 285 pero es importante toda la seccioacuten 285-288)

27 esto es una falacia porque ni desarrolla maacutes el motor ni tiene maacutes fuerza pero siacute hacemaacutes ruido y contamina maacutes ambas cosas carentes de intereacutes para los kukama que percibenla fuerza de una manera diferente crispando los aacutenimos del Comiteacute Ciacutevico ldquoTodos contra elruidordquo y los residentes maacutes lsquoblancosrsquo de la ciudad de iquitos

taraacuten los adornos propios para personalizar al motocarro y darle un toquede distincioacuten que le permita atraer la atencioacuten de los clientes este trato decarintildeo y la asiduidad proporciona que el motocarro haga caso a su duentildeoes una relacioacuten de estima y colaboracioacuten mutua

si el propietario del motocarro lo alquila a un nuevo chofer eacuteste haraacute al-gunos cambios en el motocarro que le permitan aduentildearse de eacutel Puede cam-biar algunos tornillos aunque no sean estrictamente necesarios desde el puntode vista mecaacutenico o alguacuten adorno personal ademaacutes de su propio sudor con-versarle y darle el carintildeo Como estamos percibiendo la relacioacuten que se es-tablece entre ellos es similar al duentildeo con su mascota esta uacuteltima ha sidodefinida como una ficcioacuten puacuteblica puesto que la mascota ndasha diferencia delnintildeondash no puede alimentar a otro (Costa 2013 485 2016 81) sin embargonuestra apreciacioacuten es diferente la mascota no proporciona comida pero siacuteafecto y puede ayudar a conseguir dinero para la alimentacioacuten nos pareceun aspecto nada desdentildeable en el mundo indiacutegena Veamos el caso de la boa(Boa constrictor) algunas personas la poseen como mascota les sirve paralimpiar de ratas la casa a esto se antildeade que la pueden utilizar en las danzastiacutepicas delante de turistas como un reclamo para aumentar el intereacutes y con-seguir algo maacutes de dinero el caso del motocarro sigue pautas similares Pro-porciona por un lado afecto a su duentildeo (cuando el trato es bueno elmotocarro se porta bien y es motivo de orgullo para el chofer) Por otro ladosirve para conseguir el dinero necesario para el sostenimiento familiar

una precisioacuten respecto al caraacutecter altricial (un organismo que va ma-durando posterior a su nacimiento) y la ficcioacuten puacuteblica (Costa 2016 81)nintildeos y mascotas maduran despueacutes de su nacimiento el motocarro encambio no respecto a la ficcioacuten puacuteblica ya hemos anotado nuestras re-servas para considerar a todas las mascotas veacutease lo dicho anteriormentesobre la boa en nuestra opinioacuten tanto los nintildeos como las mascotas y losmotocarros no son ficciones puacuteblicas nos parece que forman parte de lasrelaciones entre sujetos relacioacuten de sujecioacuten

la relacioacuten paterno-filial y la establecida entre el motocarro y suduentildeo son asimeacutetricas ambas parten de la desigualdad Pero en la pri-mera es una asimetriacutea dentro de una relacioacuten afectiva que incorpora dosgeneraciones con obligaciones mutuas la segunda partiendo de lo afec-tivo le separa el producirse dentro de la misma generacioacuten en cierto sen-tido es una relacioacuten entre ldquoadultosrdquo coetaacuteneos en cuanto independientesy autoacutenomos la primera parte de una relacioacuten de sangre la segunda esuna relacioacuten de estimacioacuten mutua

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7 de aconsejar a corregir entre sujecioacuten y predacioacuten

las relaciones paterno-filial y patroacuten-peoacuten son asimeacutetricas en estesentido conviene recordar que tanto el padre como el patroacuten tienen eldeber de aconsejar y corregir cuando la situacioacuten lo amerite el consejoviene a ser una forma de tranquilizar de invitar a vivir bien de prevencioacutende comportamientos inadecuados en tal sentido es uacutetil sentildealar que lasautoridades en muchas comunidades comienzan su sesioacuten de la asam-blea comunal aconsejando a la poblacioacuten igual que un padre aconseja asu hijo de esta manera consideran que estaacuten previniendo comporta-mientos incorrectos lsquoaconsejarrsquo kunashika o kunashka (Vallejos Yopaacutenamp amiacuteas Murayari 2015 111 176 voz lsquokunashikarsquo) pudiera ser un preacutes-tamo tomado del quechua

si el consejo no ha conseguido el objetivo de prevenir entonces hayque corregir y hacerlo lo antes posible un mal comportamiento es unreto a la autoridad si no lo corrige el infractor se hace maacutes fuerte y ter-mina desafiando a la autoridad de tal modo que incluso puede subver-tir el orden y modificar la relacioacuten el infractor pasa a ser duentildeo y quienejerciacutea de duentildeo en peoacuten lsquoCorregirrsquo yumɨratsupe estaacute compuesto de yu-

mɨra tener rabia estar molesto enfurecerse amargarse y ndashtsupe aplica-tivo cuando aparece en el verbo introduce un beneficiario que por defectoes el hablante (Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 271 220 voceslsquoyumɨratsupersquo lsquoyumɨrarsquo lsquondashtsupersquo)

Corregir es la oportunidad de hacer doacutecil al corregido a su vez quiencorrige aumenta su prestigio y poder Viene a ser una relacioacuten depadrehijo o patroacutensuacutebdito Cabe recordar que la correccioacuten no es uacuteni-camente para castigar sino para enmendar un comportamiento si los po-liciacuteas de la autoridad comunal tienen que castigar a una persona por sumal comportamiento no la golpean indiscriminadamente soacutelo lo hacenpara corregirla yo inutilizarla en este sentido le golpean en las piernasy antebrazos para debilitarla y evitar que pueda escapar yo defendersesoacutelo se hace en casos extremos en ninguacuten momento el castigo es paramasacrar a una persona

es necesario estar atentos a cualquier siacutentoma por pequentildeo que seaque presente un desafiacuteo Para la relacioacuten que nos interesa entre el moto-carro y el choacutefer asiduo es preciso prestar atencioacuten a los indicios quepueda sugerir el motocarro para satisfacerlos o corregirlos si los dejaspasar es como quien ha visto una sentildeal de peligro y no hace caso termi-

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naraacute por arrepentirse las sentildeales pueden ser muacuteltiples un modo de fre-nar diferente un sonido no habitual un querer hacer su propia voluntadque implica una desobediencia al conductorhellip a cada una de estas sentildea-les debe responder el duentildeo con prontitud el motocarro le toma el pulsoy debe corregirlo lo maacutes inmediato posible en definitiva es una peleapor el control en esta satisfaccioacuten de necesidades el motocarro puedepercibir la atencioacuten que le presta el duentildeo si le da buen o mal trato elbuen trato amansaraacute al motocarro y continuaraacute con una actitud sumisa yde colaboracioacuten con el duentildeo el mal trato en cambio terminaraacute por pro-vocar una sublevacioacuten y un cambio en las posiciones dominantedomi-nado un motocarro que es maltratado puede tomar la iniciativa eimponer su voluntad sobre la voluntad del duentildeo de este modo se pro-duce el traacutensito entre la sujecioacuten y la predacioacuten28

Otras sentildeales se producen en la noche lo cual implica la iacutentima co-nexioacuten del motocarro con su duentildeo nos referimos a que el motocarropuede hacer sontildear a su duentildeo29 noacutetese que este hacer sontildear implica un su-jeto que toma la iniciativa el motocarro en este caso el que suentildea vienea ser un sujeto pasivo al que se le impone la intencionalidad del primeroel motocarro recordamos que para los indiacutegenas el suentildeo puede ser in-ducido por la persona que suentildea ldquoQuiero sontildear [ver]rdquo el suentildeo tambieacutenpuede ser provocado por otra persona ajena que me visita permaneciendola persona que suentildea como la parte pasiva a la que se le impone el suentildeo

si la persona deja pasar los indicios el motocarro puede sublevarsey pasar a ser el amo de la relacioacuten en este caso se produce un trasvase deroles el dominado impone su voluntad y pasa a dominar a su duentildeo y vi-ceversa Ya hemos visto anteriormente que el equilibrio entre mascota yduentildeo es fraacutegil porque la mascota nunca deja de ser un lsquoanimal salvajersquo

Pero vayamos maacutes despacio se ha dicho que los artefactos vienen aser como ldquohijosrdquo de sus hacedores (santos granero 2009 16) y estamosviendo que la relacioacuten con el motocarro por parte de su duentildeo es similar

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28 Para la relacioacuten entre docilidad y predacioacuten entre los shawi puede verse gonzaacutelez saa-vedra (2013) sin embargo nosotros preferimos utilizar el teacutermino lsquosujecioacutenrsquo a lsquodocilidadrsquo elprimero hace referencia a la accioacuten de sujetar el segundo a la cualidad de ser doacutecil el pri-mero enfatiza a quien sujeta somete el segundo pone el acento en quien es doacutecil mansoaunque como una estrategia para llevar el control los shawi acentuacutean la lsquodocilidadrsquo los ku-kama privilegian la lsquosujecioacutenrsquo la sujecioacuten vendriacutea a enfatizar el ser duentildeo la docilidad la partedominada una parte dominada que en su opinioacuten dirige la relacioacuten

29 a diferencia del ejemplo del coche en gell (1998 18-19) que no hace sontildear

al de una mascota con su duentildeo en este sentido tambieacuten las cosas ad-quiridas pueden ser comprendidas bajo la concepcioacuten de una relacioacuten ami-cal30 sin embargo cuando la correlacioacuten de fuerzas se desequilibra setransforma en una relacioacuten predatoria el motocarro comenzaraacute a robar lafuerza del duentildeo Puede hacerlo poco a poco igual que el renaco o hi-guera estranguladora (Ficus spp) abraza al aacuterbol que lo hospeda y ter-mina mataacutendolo pero con tiempo O puede realizarlo con premura conprontitud como el tigre en ambos casos su objetivo es extraer toda sufuerza dejaacutendole extenuado o directamente mataacutendolo comieacutendolo

8 la predacioacuten familiarizante y su reversibilidad

los griegos consideraban la amistad como una forma de alcanzar elconocimiento filosofiacutea el amigo podiacutea ser considerado como un rival peroamigo a fin de cuentas se pueden tener diversas opiniones pero dentro deun marco de amistad sin embargo los amerindios amazoacutenicos tienen otravaloracioacuten de la vida Para ellos no existe la amistad como una forma de al-canzar la sabiduriacutea esta se alcanza por otros medios uno de ellos es el ene-migo31 el canibalismo32 es una forma de incorporacioacuten del extrantildeo escurioso coacutemo las personas mayores hablan de ldquocaptar las ensentildeanzasrdquo para

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30 las relaciones humano-objetos pueden ser amistosas jeraacuterquicas y predatoriashellip lasrelaciones humano-objetos no son siempre jeraacuterquicas y predatorias en orden a poder curarlos chamanes runa y zaacutepara deben establecer relaciones amistosas con poderosas piedras cha-maacutenicas las relaciones igualitarias amicales entre chamanes y espiacuteritus ayudantes ndashanima-les plantas u objetosndash son comunes en la amazoniacutea nativa como atestiguan los ejemplos delos tapirapeacute matsigenka kainggaacuteng y juruna en algunos casos incluso los chamanes afirmaninteractuar en un nivel sexual con sus compantildeeros humanos casaacutendose y teniendo hijos y fa-milia en el otro mundo (santos granero 2009 21) Tambieacuten los chamanes varones kukama pue-den tener hijos con algunos espiacuteritus la madre de un aacuterbol de una sirenahellip el caso de lasmujeres es un poco diferente (Berjoacuten amp Cadenas 2014 7)

31 Matizamos de nuevo amigo y enemigo son conceptos posicionales Hoy es mi amigoy mantildeana puede ser mi enemigo Y viceversa sobre todo si encontramos un enemigo externoante el cual es preciso olvidar nuestras diferencias para hacer un frente comuacuten Cuando des-aparece el enemigo comuacuten regresamos a nuestra enemistad sobre la inmanencia del enemigoViveiros de Castro (2010 199-212 2012b 102-105)

32 la distincioacuten entre exo- y endo-canibalismo no se sostiene ldquoQuizaacute y como ya apun-tara aparecida Vilaccedila y previamente leacutevi-strauss la disociacioacuten entre endocanibalismo yexocanibalismo resulta artificiosa y como tal debiera ser abandonadardquo (Vacas Mora 2008289 Muumlnzel 2010 145)

referirse al aprendizaje se trata precisamente de eso capturar las ensentildean-zas e incorporarlas Cuando una persona capta las ensentildeanzas de otro nosoacutelo estaacute aprendiendo estaacute aumentando sus conocimientos por tanto sufuerza su potencia la contraparte es la disminucioacuten de los conocimientosdel contrario ambos aspectos estaacuten iacutentimamente unidos en el caso cha-maacutenico ello va unido a una disminucioacuten de los conocimientos del chamaacutenal que se los han captado lsquorobadorsquo maacutes bien podriacuteamos decir este captarcapturar las ensentildeanzas nos habla de la incorporacioacuten de lo extrantildeo pero node forma pasiva sino de forma activa apropiacioacuten de lo extrantildeo para ad-quirir maacutes potencia maacutes sabiduriacutea asiacute los chamanes seraacuten muy celosos desus conocimientos que nadie los pueda captar para que no se los roben nolos aprendan otras personas Habitualmente los ldquoicarosrdquo33 suelen ser lsquoen-criptadosrsquo34 bien en idiomas indiacutegenas desconocidos o con pocos hablan-tes o entre dienteshellip para que nadie los pueda aprender este captarcapturar incorporar lo extrantildeo es el lenguaje propio de la predacioacuten

la predacioacuten consiste en capturar las intencionalidades externas paraincorporarlas al interior del grupo (Fausto 2000 938) Viveiros de Castro(2004b) teoacuterico del perspectivismo35 habla de una ldquoeconomiacutea de la acti-vidad predatoria como reacutegimen basal de la socialidad amazoacutenica la ideade que la lsquointerioridadrsquo del cuerpo social estaacute iacutentegramente constituida porla captura de recursos simboacutelicos ndashnombres almas personas y trofeospalabras y memoriasndash del exterior la eleccioacuten de la incorporacioacuten de atri-butos provenientes del enemigo como principio del movimiento lleva alsocius amerindio a lsquodefinirsersquo como esos mismos atributosrdquo (2010 145)es el esquema maacutes productivo en la amazoniacutea (Fausto 2007 500)

la enfermedad y la guerra son diferentes perspectivas sobre unmismo evento lo que aparece como enfermedad a los humanos puede ser

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 603

33 lsquoicarorsquo proviene del kukama lsquoikararsquo cantar accioacuten de los sabios o curanderos cuandorealizan cantos curativos tradicionales (Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 58 vozlsquoikararsquo)

34 laquoen la mitologiacutea arapaho los enanos hablan el mismo lenguaje que los humanos perocon el significado de las palabras sistemaacuteticamente invertido un tema que reaparece en la ideade Chinook (1985 152) que el lenguaje de los muertos es a los vivos como lo figurativo es alo literal Compara esto con el ldquolenguaje encriptadordquo ndashtwisted languagendash usado por los cha-manes yaminahua cuando se relacionan con los espiacuteritus del mundoraquo (Viveiros de Castro2012a 8) gonzaacutelez saavedra presenta a los shawi como una lsquosociedad de ldquochamanes encrip-tadosrdquorsquo (2013 671-674 682)

35 Para una criacutetica del perspectivismo cfr Turner (2009) ramos (2012) reynoso (2015)

visto como guerra por los animales (Fausto 2007 501-502) la enfer-medad para los indiacutegenas forma parte de un continuum que desembocaen la muerte se produce un doble movimiento por un lado la desfa-miliarizacioacuten con los humanos y por otro la familiarizacioacuten con losagresores sean animales aacuterboles o personas la enfermedad corres-ponderiacutea a los primeros pasos de esta tendencia la muerte es el desen-lace final del mismo Con la enfermedad las personas comienzan a serfamiliarizadas por las especies agresoras desde el punto de vista del pa-ciente la enfermedad es vista como una oscilacioacuten entre parientes pa-sados y futuros Pero desde el punto de vista del agresor no-humano laenfermedad es un acto de captura que implica el doble movimiento dela predacioacuten caniacutebal y la transformacioacuten de otra persona en pariente(Fausto 2007 501-502)

la predacioacuten estaacute asiacute iacutentimamente conectada al deseo coacutesmico paraproducir parentesco Cada movimiento dota a la entidad capturada con losafectos distintos y disposiciones de ldquolas especiesrdquo del captor la familia-rizacioacuten es un camino de hacer ldquoparientes de los otrosrdquo la comensalidady el compartir comida solo caracteriza la relacioacuten entre parientes pero noproduce parientes Comer como alguien y con alguien es un vector pri-mario de identidad como abstenerse de o comer con alguien en sumacompartir comida y coacutedigo culinario fabrica gente de la misma especie(Fausto 2007 502) el canibalismo es el paralelo amerindio a nuestro fan-tasma el solipsismo (Viveiros de Castro 2004a 476 2012)

la predacioacuten es una ldquoverdadera relacioacuten socialrdquo (Viveiros de Castro2004a 480) no se trata pues de eliminarla o de juzgarla negativamentees la forma en que los amazoacutenicos se relacionan los kukama estaacuten or-ganizados en lsquosangresrsquo Cada sangre es una familia al ser patrilinealesuna sangre coincide con un apellido vendriacutea a ser un clan (Petesch 2003104 nota 8) Maacutes allaacute de la propia sangre estaacuten los afines cuntildeados aun-que en kukama lsquocuntildeadorsquo ayuma36 y lsquoenemigorsquo tsawaraka son palabrasdiferentes en muchos idiomas amazoacutenicos coinciden lo cierto es que elenemigo adquiere las caracteriacutesticas propias del cuntildeado Y la relacioacutenentre cuntildeados tiende a ser conflictiva Con el tiempo algunos cuntildeados ter-

604 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

36 Ayuma teacutermino usado entre los hombres para referirse al cuntildeado tambieacuten se usa parareferirse al hermano de la esposa de un hombre como al esposo de la hermana de un hombre(Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 45) Menɨa cuntildeado de una mujer el hermano del es-poso de una mujer o el esposo de la hermana de una mujer (132)

minan por entenderse y llevarse bien (Tempesta 2010 94) pero pocoslo habitual es que su relacioacuten sea distante cuando no tensa un cuntildeadonunca deja de ser tal en los uacuteltimos tiempos Vivieros de Castro ha pun-tualizado que la ldquoafinidad potencialrdquo de la que hablaba es mejor com-prenderla como una ldquoafinidad virtualrdquo (2010 184 nota 2) Fausto prefieredenominarla lsquoafinidad simeacutetricarsquo y viene a ser un operador cosmoloacutegico(2008 348)

Con el enemigo no sirve hacer las paces la norma es la lucha la con-frontacioacuten el maacutes fuerte vence el deacutebil pierde la predacioacuten es la formade relacionarse entre enemigos Por eso ldquola predacioacuten se convierte en unvector transespeciacutefico de la socialidad en la amazoniacuteardquo donde la predacioacuteny el parentesco estaacuten en disputa (Fausto 2007 500) estamos en una ldquoeco-nomiacutea simboacutelica de la predacioacutenrdquo (Viveiros de Castro 2006 163-180Fausto 2007 418 nota 2) sin embargo Fausto ha introducido una recti-ficacioacuten en este paradigma al hablar de ldquopredacioacuten familiarizanterdquo Cam-bia el papel preponderante del cuntildeadoenemigo del esquema de Viveirosde Castro por el hijo adoptivomascota se trata de domesticar se con-sume al extrantildeo para producir una nueva persona al interior del grupo deahiacute la importancia de las teacutecnicas de domesticacioacuten y la necesidad de tra-bajar sobre el cuerpo del hijo adoptivomascota Cuando se pierde este do-minio se sientan las bases para que se emancipe o revierta la situacioacutenPero la predacioacuten familiarizante de Fausto estaacute pensada a partir de la con-sanguinidad mientras que para los indiacutegenas trio la predacioacuten familiari-zante incluye tanto la afinidad como la consanguinidad (grotti ampBrightman 2016 64)

Para nuestro caso nos interesa el aspecto en el que el motocarro leroba la fuerza al motocarrista lsquoroborsquo es la palabra puesto que la fuerzaextraiacuteda por el motocarro es sustraiacuteda del choacutefer una resta perfecta nautaestaacute llena de pequentildeas lomas y las calles son un continuo subir y bajar al-gunos motocarros tienen dificultades para subir cuando van cargados sies difiacutecil subir la cuesta el motocarrista se echa hacia adelante como em-pujando haciendo fuerza sobre el motocarro en esas circunstancias dicenque el motocarro le roba las fuerzas al choacutefer no es una transferencia defuerzas del choacutefer al motocarro no le estaacute ayudando lo que sucede es laoperacioacuten inversa el motocarro roba la fuerza del choacutefer de tal manerale roba la fuerza que las bromas indican que posteriormente no puede man-tener relaciones sexuales con su mujer ha quedado sin fuerza llegados aeste punto el motocarro toma las decisiones y puede incluso llegar a matar

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 605

a un viandante Cuando sucede esto le denominan ldquomotocarro criminalrdquo37Hemos sustituido lsquocriminalrsquo por lsquomatadorrsquo en el tiacutetulo porque el primeroconlleva un matiz eacutetico de responsabilidad y culpabilidad que preferimosesquivar con el teacutermino propuesto matador38

Para comprender estas situaciones hacemos uso del teacutermino lsquorever-sibilidadrsquo en una doble direccioacuten en primer lugar ya hemos hablado dela ldquodominacioacuten bilateral asimeacutetricardquo Hemos explicado maacutes arriba dedoacutende proviene el concepto y en queacute condiciones lo utilizamos ahora leantildeadimos la lsquoreversibilidadrsquo es decir la dominacioacuten no soacutelo es bilateraly asimeacutetrica sino que en determinadas condiciones se hace reversible eslo que sucede con el ldquomotocarro matadorrdquo el motocarro pasa a compor-tarse como duentildeo y el duentildeo como un subalterno

Otra explicacioacuten en un paradigma maacutes amazoacutenico Ya hemos vistocoacutemo Fausto utiliza su concepto de ldquopredacioacuten familiarizanterdquo anota queen su teoriacutea las mascotas no dejan de ser salvajes sin embargo su teori-zacioacuten utiliza al hijo adoptivomascota como modelo nuestro ejemplovendriacutea a ser el reverso de la misma moneda Por eso aunque Fausto preveacuteesta situacioacuten nos parece conveniente enfatizarlo asiacute llegamos al teacuterminoldquopredacioacuten familiarizante reversiblerdquo aceptamos el modelo de Fausto yacentuamos la posible fluctuacioacuten para hacer maacutes consciente esta reversi-bilidad este cambio de roles el dominio no es para siempre hay que con-servarlo y ejercerlo de lo contrario se puede revertir

una tercera posibilidad de comprensioacuten de esta dinaacutemica seriacutea adje-tivando la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo como lsquoinestablersquo39 algunos autoreshablan de ldquosocialidad insegurardquo si toda persona que llega a una comuni-dad es un pariente en potencia nadie lo es completamente (Pissolato 2007213 en Cretton Pereira 2016 743) sin embargo nosotros preferimos uti-lizar el teacutermino inestable por coherencia con un trabajo anterior y porqueconsideramos que la inestabilidad no es una propiedad de la sociedad sino

606 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

37 la posicioacuten de Florestaacuten Fernandes con su funcionalismo considera la ira y el deseode venganza como las causas de las guerras y de la antropofagia tupinambaacute Viveiros de Cas-tro la considera como una ideologiacutea para buscar al otro y fundirse con eacutel (Muumlnzel 2010 146)nuestra posicioacuten es maacutes cercana a Viveiros de Castro aunque no es un punto que desarrolla-remos acaacute

38 agradecemos la sugerencia de jean Pierre Chaumeil39 sobre la importancia de la inestabilidad remitimos a nuestro trabajo (Berjoacuten amp Cade-

nas 2014)

que es incluso ontoloacutegica forma parte del ser la inestabilidad nos estaacute ha-blando de equilibrios no permanentes en proceso en construccioacuten no de-finitivos en esta situacioacuten lo maacutes importante es el trabajo continuo sobreel cuerpo de esta manera se acentuacutea cierta continuidad pero que en cual-quier momento por situaciones ndashno siempre predecibles o esperablesndashpuede generarse un cambio sobre todo cuando no se ha aconsejado con-venientemente al subalterno o ha generado indicios de rebeldiacutea que nohan sido sofocados con la correccioacuten como hemos visto maacutes arriba

conclusioacuten

Para comprender coacutemo un motocarro se convierte en matador hemoscomenzado por reconocer la divisioacuten sujeto-objeto tan cara en Occidentecomo problemaacutetica nuestro postulado indica que maacutes bien se produceuna relacioacuten entre sujetos en tal sentido acudimos al esquema de ldquopre-dacioacuten familiarizanterdquo para tratar la relacioacuten entre el motocarro y su duentildeocomo la relacioacuten establecida con una mascota sin embargo esta relacioacutenno es uniacutevoca el motocarro no es una tabula rasa Maacutes bien postulamosque esta relacioacuten es una dominacioacuten bilateral asimeacutetrica reversible tam-bieacuten la hemos caracterizado como predacioacuten familiarizante reversible oinestable la domesticacioacuten o amansamiento es lo que genera confianzade ahiacute la necesidad de aconsejar y corregir de lo contrario en cualquierdesliz ndasho muestra de debilidadndash el motocarro puede rebelarse si el duentildeono actuacutea raacutepidamente el motocarro puede robar la fuerza de su duentildeo yvoltear la situacioacuten el motocarro pasa a convertirse en el duentildeo y eacuteste ensu mascota

Comenzamos hablando de los hierros el motocarro tambieacuten estaacute con-siderado uno de ellos Para algunas personas tienen madre yo ldquoechanmadrerdquo para otros no la tienen pero poseen voluntad intencionalidad ysentimientos Por tal motivo el motocarro es un sujeto Hemos tratado decomprender coacutemo un motocarro siendo un sujeto puede robar la fuerzay convertirse eacutel en duentildeo pasando su duentildeo a ser su peoacuten de esta manerapodraacute ejercer su voluntad si lo desea se podraacute vengar cuaacutendo y coacutemo es-time oportuno en este sentido se estaacute comportando como un brujo

no es nuestra intencioacuten extraer consecuencias de este trabajo Perovale la pena sentildealar algunos interrogantes iquestqueacute significa transitar por laciudad iquestcoacutemo hay que regular las leyes de traacutefico iquestqueacute responsabili-dad tienen las ldquopersonasrdquo en los accidentes de traacutefico iquestqueacute implicariacutea

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 607

tener en cuenta estos planteamientos iquesta queacute nos conducen iquesten queacute tipode sociedad vivimos

somos conscientes de los dilemas eacuteticos y juriacutedicos sin embargoconsideramos que esto forma parte maacutes de la preocupacioacuten occidental quede la indiacutegena

agradecimientos

la primera parte sobre la materialidad la revisoacute Fernando joven aquien agradecemos su generosidad jean Pierre Chaumeil y Oscar espinosaleyeron una versioacuten maacutes larga del artiacuteculo e hicieron algunos comentarios uacuteti-les que nos permitioacute mejorar nuestro texto debemos a Chaumeil el cambiode lsquomotocarro asesinorsquo a lsquomotocarro matadorrsquo Oscar espinosa formuloacute unapregunta sobre los dilemas eacuteticos que plantea el artiacuteculo y nos proporcionoacutealguna bibliografiacutea Zachary OrsquoHagan hizo comentarios valiosos en torno ala lengua kukama Mariacutea antonieta guzmaacuten gallegos leyoacute la versioacuten finaly nos animoacute a publicarlo sugirioacute tambieacuten algunos cambios de redaccioacutenjoseacute Aacutelvarez alonso leyoacute una primera versioacuten de todo el artiacuteculo y nos ayudoacutecon los nombres cientiacuteficos de flora y fauna domingo natal nos animoacutedesde el comienzo y nos ayudoacute con algunas conversaciones que nos sirvie-ron de orientacioacuten a todos ellos agradecemos el intereacutes y los comentarios

aunque hemos dejado para el final sin el pueblo kukama hubierasido imposible este artiacuteculo Hemos tenido la suerte y el privilegio de com-partir 20 antildeos de nuestra vida con ellos en el riacuteo Marantildeoacuten son muchas laspersonas con las que hemos aprendido no podemos mencionarlas a todasQueremos agradecer especialmente a ribelino ricopa alvis por su amis-tad y a leonardo Tello director de radio ucamara por sus muchas con-versaciones y su gran sabiduriacutea Con ellos deseamos hacer extensivo elreconocmiento a nuestros amigos kukama

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iquestMurioacute Pedro en Roma

DaviD Aacutelvarez Cineira

ResuMen recientes discusiones han cuestionado de nuevo la estancia y muerte dePedro en roma las fuentes literarias no son todo lo expliacutecitas que uno desea-riacutea por lo que su valoracioacuten es controvertida igualmente las excavaciones ar-queoloacutegicas tampoco arrojan luz para dilucidar la cuestioacuten no obstante elhecho de que tradiciones antiguas provenientes de zonas geograacuteficas distintasa roma y que ninguna otra ciudad como Jerusaleacuten reclame vinculacioacuten estre-cha con Pedro pudiera explicarse por una posible visita o muerte (iquestmartirio)del apoacutestol en la misma sin poder determinar con exactitud ni coacutemo ni cuaacutendoPor consiguiente otras alternativas a la localizacioacuten tradicional de su muerteson incluso mucho maacutes hipoteacuteticas y ficticias

PalabRas clave Pedro martirio roma 1 Clemente Otto zwierlein

suMMaRy recent discussions have questioned again Peterrsquos stay and death in romeThe literary sources are not as explicit as one would wish so their assessmentis controversial equally the archaeological excavations do not throw light ei-ther to clarify the question However the fact that ancient traditions from geo-graphical areas other than rome and that no other city such as Jerusalem claimsclose links with Peter could be explained by a possible visit or bloody death ofthe apostle at rome without to be able to determine exactly how or whenTherefore other alternatives to the traditional location of his death are evenmore hypothetical and fictitious

KeywoRds Peter martyrdom rome 1 Clemens Otto zwierlein

iquestMurioacute Pedro en roma ldquoParece maacutes probable que muriera en Judeatal vez incluso paciacuteficamente en cama a mediados de los antildeos 50rdquo estaes la respuesta de un historiador de la universidad de Princeton Brent DShaw publicada en un reciente artiacuteculo tras llegar a la conclusioacuten gene-ral de que casi nada fiable se conoce acerca del final de la vida del apoacutes-

Est Ag 53 (2018) 615-645

tol no sabemos por queacute sucedioacute ni doacutende ni coacutemo Dos hechos que a me-nudo se afirmaron sobre su muerte en relatos cristianos de la antiguumle-dad ndashque ocurrioacute en el antildeo 64 el antildeo del incendio de la ciudad de romaen tiempos de neroacuten y que fue crucificadondash son construcciones de escri-tores cristianos que deseaban que ambas cosas fueran verdad Queriacutean quePedro al igual que Pablo fuera viacutectima de la persecucioacuten neroniana y de-seaban que su muerte se relacionara con el gran incendio de tal forma quelas dos muertes se vieran como repeticiones tipoloacutegicas de las ejecucionesde Juan el Bautista (por decapitacioacuten) y de Jesuacutes de nazaret (por crucifi-xioacuten) Seguacuten este autor ldquoexisten posibilidades remotas de que Pedro mu-riera en los antildeos 60 y quizaacutes incluso en roma pero no hay pruebas soacutelidaspara sostener la afirmacioacuten de que fue crucificado o crucificado cabezaabajo1 nada sobre la muerte de Pedro en estas ficciones posteriores tienealguna relacioacuten con una persecucioacuten general contra los cristianos en losantildeos 60 y mucho menos con el gran incendio del 64 Convincentes si nodefinitivos se han presentado argumentos de que no existen pruebas parademostrar que Pedro hubiera estado en romardquo2 en realidad su asevera-cioacuten se basa en las conclusiones de un profesor de filologiacutea claacutesica de launiversidad de Bonn Otto zwierlein quien en una obra de mucho maacutescalado y envergadura intelectual3 expone y argumenta la tesis de que Pablonunca visitoacute roma y por ende no pudo fallecer en la capital del imperio

aunque estas afirmaciones pudieran sorprender al lector sin embargono constituyen nada nuevo que otros autores no hayan afirmado deacutecadasatraacutes Si Pedro estuvo en roma cuaacutendo y cuaacutento tiempo si fue martirizadoen esa ciudad y si los restos oacuteseos de la supuesta tumba corresponden aPedro4 todas estas cuestiones han sido ampliamente debatidas ante la au-sencia de pruebas claras e irrefutables dado que Hechos de los apoacutestolesdeja de informar sobre Pedro de forma abrupta cuando se encontraba en

616 D AacuteLVAREZ CINEIRA

1 actPed 378 ldquoOs suplico verdugos que me crucifiqueacuteis cabeza abajo y no de otra ma-nerardquo eusebio HE iii 12 ldquoPedro seguacuten parece predicoacute en el Ponto en Galacia y en Bitiniaen Capadocia y en asia a los judiacuteos de la diaacutespora al final llegoacute a roma y fue crucificado conla cabeza para abajo como eacutel mismo habiacutea pedido padecerrdquo

2 Brent D Shaw ldquoThe Myth of the neronian Persecutionrdquo JRS 105 (2015) 77s3 Otto zwierlein Petrus in Rom Die literarischen Zeugnisse Mit einer kritischen Edi-

tion der Martyrien des Petrus und Paulus auf neuer handschriftlicher Grundlage Walter deGruyter Berlin-new York 2009

4 Thomas J Craughwell Saint Peterrsquos Bones How the Relics of the First Pope Were Lost

and Foundhellip and Then Lost and Found Again imagen new York 2013

Jerusaleacuten y sus inmediaciones (Hch 1-12) y no prosigue narrando queacute su-cedioacute posteriormente iquestTuvo eacutexito Pedro en sus futuros proyectos misio-neros Y si es asiacute iquesta doacutende fue o iquestse encontroacute con resistencia e inclusocon violencia Tampoco se relatan las circunstancias de su muerte ni dis-ponemos de otros textos antiguos para conocer con precisioacuten lo sucedido

ante esta situacioacuten los eruditos han vertido cantidades considerablesde tinta especulando sobre lo que sucedioacute ldquodespueacutes de Hechosrdquo Pero esteno es un fenoacutemeno nuevo Ya en el siglo ii varios autores comenzaron acompletar las lagunas de las historias apostoacutelicas narraron aventuras ex-traordinarias no solo de Pablo y Pedro sino tambieacuten de los apoacutestoles JuanTomaacutes y andreacutes en siglos posteriores los temas y el alcance de estas his-torias crecieron exponencialmente y cristalizaron en muchos relatos apoacute-crifos estos Hechos apoacutecrifos cumplieron funciones importantes en elcristianismo primitivo desempentildeando un papel criacutetico en la construccioacutengeneral de la identidad cristiana en el desarrollo de las praacutecticas de cultoy en el equilibrio relativo de poder entre varios centros cristianos Seguacutenalgunas de estas tradiciones tardiacuteas Pedro habriacutea vencido en roma aSimoacuten el Mago e intentoacute abandonar la ciudad de roma a causa de la per-secucioacuten5 pero tras un encuentro con Jesucristo regresoacute a la ciudad (Quo

vadis HchPed 356) alliacute es condenado a muerte por el emperador su-friendo el martirio en la cruz6 a pesar del eacutexito y la amplia difusioacuten de estahistoria sus puntos deacutebiles son tantos que ya en la edad Media se cues-tionoacute su autenticidad

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 617

5 Matthias Hoffmann ldquoDie Stadt ist zu klein fuumlr uns beiderdquo (Wunder des Petrus undzauberei Simons)-actPetr 4-15ldquo en ruben zimmermann (Hg) Kompendium der fruumlh-

christlichen Wundererzaumlhlungen Band 2 Die Wunder der Apostel Guumltersloher verlaghausGuumltersloh 2017 601-624 Para las narraciones de milagros en los Hechos de Pedro veacutease elmismo libro pp 569-681

6 David l eastman The Ancient Martyrdom Accounts of Peter and Paul (WGrW 39)SBl Press atlanta 2015 considera que no se puede precisar la fecha del texto del relato delmartirio del apoacutestol Pedro ldquobut a date in the final quarter of the second century or the first quar-ter of the third century is most likelyrdquo (p 2) Para el texto en castellano de HchPed 33-41 He-

chos apoacutecrifos de los apoacutestoles Vol I Hechos de Andreacutes Juan y Pedro BaC Madrid 2004540-682 Para el martirio del bienaventurado apoacutestol Pedro compuesto por el obispo lino He-

chos apoacutecrifos de los apoacutestoles Vol III Hechos de Felipe martirio de Pedrohellip BaC Ma-drid 2011 224-251 Christine M Thomas The Acts of Peter Gospel Literature and the Ancient

Novel Rewriting the Past Oxford University Press new York 2003

Todos los testimonios sobre Pedro surgieron tras su muerte cuandosu figura comenzoacute a adquirir gran relevancia dentro del movimiento delos seguidores de Jesuacutes y su persona teniacutea un elevado significado para losescritos que conservan tradiciones sobre eacutel por lo que la criacutetica de lasfuentes y de las tradiciones tiene que jugar un papel relevante Para una va-loracioacuten de la tradicioacuten y su credibilidad se deben abordar en primer lugarlas fuentes maacutes importantes tanto literarias como los artefactos relacio-nados con la estancia petrina en roma aunque sea de forma esquemaacuteticaasiacute en el apartado segundo de este artiacuteculo exponemos los testimonios li-terarios maacutes relevantes hasta finales del siglo ii acerca de la estancia omuerte de Pedro en la capital del imperio y coacutemo fue vista en diversosmomentos y lugares del cristianismo ya que los textos provienen de di-versas aacutereas geograacuteficas el tercer apartado estaraacute dedicado a las excava-ciones arqueoloacutegicas vinculadas al sepulcro de Pedro Pero en primer lugarcomenzaremos con la exposicioacuten de una breve historia de la investigacioacutenpara constatar la gran dificultad que presentan esas fuentes de tal formaque han llevado a muy diversas interpretaciones ello sugiere cierta cau-tela a la hora de proponer hipoacutetesis ya que pueden ser tan incoherentescomo las que intentan suplantar

1 la historia de la investigacioacuten

Desconocemos quieacuten fundoacute la comunidad cristiana en la capital delimperio en los antildeos 40 pero Pedro no fue su fundador la indicacioacuten lu-cana (Hech 1217) de que este apoacutestol abandonoacute Jerusaleacuten a inicios de losantildeos cuarenta y se fue a otro lugar alberga la remota posibilidad7 de quese trasladara a roma Pero difiacutecilmente Pablo se habriacutea entrometido enuna comunidad fundada por el mismo Pedro despueacutes del acuerdo de Je-rusaleacuten (Gal 27) ni por el deseo expreso de no construir sobre cimientosajenos (rom 1520s) Por consiguiente es improbable que hubiera visitadola capital del imperio antes de que Pablo escribiera su carta a esa comu-

618 D AacuteLVAREZ CINEIRA

7 CP Thiede Geheimakte Petrus Auf den Spuren des Apostels Kreuz Stuttgart 2000identifica el lugar desconocido de Hech 1217 con roma y justifica este silencio de lucasldquolukas der noch zu lebzeiten des Petrus fuumlr einen einflussreichen roumlmer schreibt huumltet sichdavor Theophilus dadurch in verlegenheit zu bringen dass er ihm mitteilt wohin jener Manngegangen war der sich der von den roumlmern eingesetzten Staatsgewalt durch Flucht entzogenhatterdquo (223)

nidad ni tampoco se encontraba alliacute en la eacutepoca de su composicioacuten puespresumiblemente Pablo habriacutea recogido ese hecho en el capiacutetulo de salu-dos (rom 16)

no obstante una antigua tradicioacuten cristiana vincula la iglesia deroma con la figura del apoacutestol Pedro es el uacutenico apoacutestol que la tradicioacutencristiana asocia a dicha ciudad e incluso en algunas fuentes viene consi-derado como el primer ldquoepiskoposrdquo de roma (ireneo adv iii 11 32 eu-sebio HE ii 146) aunque no especifican el contenido del teacutermino estafuncioacuten la desempentildeariacutea Pedro durante veinticinco antildeos8 igualmente otratradicioacuten menciona que los dos apoacutestoles Pedro y Pablo sufrieron pri-sioacuten (en el Foro romano Mamertinum) y murieron en roma como maacuter-tires Si Pedro no fue el fundador de la comunidad romana iquestpor queacute llegoacutea ser la figura central Tal vez por alguna relacioacuten especial con romacomo pudo ser una visita o su muerte en la capital pues de otra forma nose explica tal relevancia9

aunque en la actualidad la estancia y muerte de Pedro en roma songeneralmente aceptadas sin embargo estas cuestiones han sido contro-vertidas desde hace varios siglos10 en parte por motivos confesionales yaque en el fondo existe la acusacioacuten velada de una construccioacuten secunda-ria para salvaguardar intereses de poder eclesial especialmente el primadopetrino pero fundamentalmente porque los testimonios maacutes antiguos noson expliacutecitos el tema se complica auacuten maacutes pues la cuestioacuten de Pedroestaacute asociada con algunos aspectos discutidos en la actualidad como pue-den ser la persecucioacuten de los cristianos por parte de neroacuten11 o el origen delculto de los maacutertires Dentro de la investigacioacuten acadeacutemica este debateque en sus oriacutegenes se vio circunscrito al aacutembito teoloacutegico y mayormenteconfesional en la actualidad se ha abierto a otros campos del saber asiacute

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 619

8 Jeroacutenimo De viris illustribus 8 eusebio He 11146 111529 David Aacutelvarez Cineira ldquola muerte de Pedro y Pablo en romardquo EstAgus 39 (2004)

445-47810 Para la historia del debate de la estancia de Pedro en roma hasta los antildeos 60 veacutease la

obra claacutesica de Oscar Cullmann Petrus Juumlnger ndash Apostel ndash Maumlrtyrer Das historische und das

theologische Petrusproblem zwingli verlag zuumlrich ndash Stuttgart 19602 80-87 maacutes reciente-mente ernst Dassmann ldquoPetrus in rom zu den Hintergruumlnden eines alten Streitesldquo en Ste-fan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom Eine interdisziplinaumlre Debatte Herder Freiburg iBr 2011 13-31

11 Cf recientemente el artiacuteculo de Brent D Shaw ldquoThe Myth of the neronian Persecu-tionrdquo JRS 105 (2015) 77s y el debate que ha originado

han comenzado a participar en la discusioacuten historiadores del mundo ro-mano y latinistas en ocasiones con pretensiones de ser maacutes objetivos porestar al margen de intereses confesionales

aunque la tradicioacuten petrina ya habiacutea sido cuestionada en la edadMedia especialmente entre los valdenses y en la reforma la discusioacutenadquirioacute en el siglo XiX una dinaacutemica propia12 Un hito importante en ladiscusioacuten lo constituyoacute la publicacioacuten de la obra de Hans lietzmann quientras una meticulosa investigacioacuten de la historia de la liturgia y del hallazgoarqueoloacutegico de las sepulturas de Pedro y Pablo entre gentiles llega a laconclusioacuten de que estos fueron sepultados en roma durante el reinado deneroacuten en los lugares en los que en la actualidad se veneran sus restos enla colina vaticana y en la viacutea Ostiense Si se inventaron los lugares de sussepulturas entonces debioacute acontecer hacia el antildeo 170 Pero ldquosi se queriacuteainventar y descubrir las tumbas de los dos apoacutestoles habriacutea sido muchomejor haberlas ubicado en alguno de los muchos lugares de enterramien-tos cristianos donde era posible un culto ininterrumpido de los lugaressagradosrdquo13 Su obra fue pronto criticada por H Dannenbauer cuyos ata-ques estaban dirigidos contra la validez e historicidad de la primera cartade Clemente ya que la frase referente a la muerte de Pedro es sumamenteambigua pues posiblemente su compositor no sabiacutea nada al respectoSeguacuten este autor fue Hegesipo quien interpretoacute por primera vez la estan-cia de Pedro en roma basaacutendose en 1 Clem 5 nadie sabe doacutende murioacutePedro tal vez en Babilonia tal vez en Jerusaleacuten14

Sin embargo el criacutetico maacutes aceacuterrimo de una posible estancia petrinaen roma fue Karl Heussi a quienes varios estudiosos achacaban una fobiamanifiesta hacia la figura de Pedro este estudioso comenzoacute escribiendoen 1936 un pequentildeo folleto ldquoiquestestuvo Pedro en romardquo15 dirigido contra

620 D AacuteLVAREZ CINEIRA

12 Dominik Burkard bdquoPetrus in rom ndash eine Fiktion Die Debatte im 19 Jahrhundertldquoen Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 32-66 quien llega a la conclusioacuten bdquoWer dieFiktionsthese vertrat ersetzte die entmytholigisiertesbquo Fiktionlsquo meist durch eine andere DieBrandbreite der dabei eingenommenen Standpunkte ist grossldquo (p 66)

13 Petrus und Paulus in Rom Liturgische und archaumlologische Studien Marcus undWeberlsquos verlag Bonn 1915 176s

14 H Dannenbauer bdquoDie roumlmische Petruslegendeldquo Historische Zeitschrift 146 (1932)239-262

15 War Petrus in Rom l Klotz Gotha 1936 Karl Heussi Die roumlmische Petrustradition in

kritischer Sicht JCB Mohr amp Paul Siebeck Tuumlbingen 1954 56 ldquoDaszlig tatsaumlchlich von den apos-teln nur Paulus in rom gewesen sein sollte waumlre fuumlr die roumlmer auf die Dauer ein schwerer-

H lietzmann en eacutel afirma de forma tajante que Pedro nunca pisoacute la ciu-dad del Tiacuteber y que el martirio de Pedro en dicha ciudad seriacutea una leyendael punto de partida para la reflexioacuten de K Heussi es la afirmacioacuten de queGal 26 presupone ya la muerte de Pedro (en torno al 55-56 dC) por loque toda la tradicioacuten de Pedro en roma seriacutea una ldquopura leyendardquo dado quede los lugares claacutesicos usados para afirmar su muerte en la urbe imperial(1 Clem 5 ign Rom 4s 1 Pet 513 Jn 2118) no se concluye necesaria-mente esa suposicioacuten Todo fue una creacioacuten de la comunidad romanadada la importancia adquirida por Pedro en el cristianismo Por su parte yen esa misma eacutepoca erich Dinkler considera que las criacuteticas de K Heussison una falsa construccioacuten mientras que la tesis de H lietzmann seriacutea enliacuteneas generales correcta la muerte martirial de Pedro en roma puede serconsiderada como histoacuterica con alto grado de probabilidad porque ldquolasfuentes no apuntan a roma como el uacutenico lugar de origen de la tradicioacutenmaacutes antigua sino que con mayor fuerza e independientemente de Cle-mente asia Menor aparece como un testigo independiente 2 la tradi-cioacuten de Pedro en roma ya es constatable incluso un siglo antes de suvaloracioacuten poliacutetica eclesial 3 no existen tradiciones contrapuestas o con-traargumentos que puedan surgir de las fuentesrdquo16 la cuestioacuten no se cir-cunscribe a la estancia y la muerte de Pedro en la ciudad del Tiacuteber comohechos en siacute sino sobre todo a las consecuencias

Despueacutes del final de la Segunda Guerra mundial el principal foco deintereacutes se centroacute en las excavaciones de la necroacutepolis del vaticano mien-tras que el estudio de las fuentes literarias pasoacute a un segundo plano yaque se esperaba el anuncio oficial del resultado de dichas excavaciones17

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 621

traumlglicher Gedanke gewesen denn Paulus gehoumlrte eben doch nicht zu den naumlchsten JuumlngernJesu Um so weniger vermochte man in rom auf Petrus zu verzichten als dessen ansehenstaumlndig wuchs und er in der Phantasie der Christen zum Weltapostel emporstieg zum mysti-schen Hauptrepraumlsentanten des apostolatsrdquo

16 erich Dinkler bdquoDie Petrus-rom-Frage ein Forschungsberichtldquo Theologische Rund-

schau NF 25 (1959) 189-230 289-335 nF 27 (1961) 33-64 aquiacute p 3817 Margherita Guarducci La tomba di Pietro Notizie antiche e nuove scoperte editrice

Studium roma 1959 167 concluye su libro con la siguiente afirmacioacuten ldquoallrsquoinizio di questepagine mi ero chiesta se fosse o no accetabile la tradizione che addita la tomba di Pietro nelcuore della basilica vaticana e avevo affermato che soltanto uno studio rigoroso dei docu-menti ci avrebbe potuto offrire unrsquoesauriente risposta a studio terminato posso rispondereche la tradizione egrave accettabile che anzi lrsquoesame obiettivo dei documenti ne ha grandementeaccresciuto la forza e il valorerdquo Por su parte Theodor Klauser Die roumlmische Petrustradition

Pero dado que estas permiten interpretaciones diferentes ninguna de lascuales es universalmente aceptada la investigacioacuten de las fuentes litera-rias adquirioacute de nuevo maacutes relevancia que los hallazgos arqueoloacutegicosUn libro de referencia tras la guerra lo constituye el soacutelido estudio deOscar Cullmann quien tras analizar detalladamente los documentos lite-rarios antiguos las fuentes lituacutergicas y las excavaciones arqueoloacutegicasllega a la siguiente conclusioacuten ldquoen calidad de dirigente de la misioacuten ju-deocristiana [Pedro] vino a roma en un momento que es imposible de-terminar pero probablemente al final de su vida y muy poco tiempodespueacutes murioacute alliacute como maacutertir en tiempos del emperador neroacutenrdquo18

en la deacutecada de los 90 richard J Bauckham dedica un artiacuteculo almartirio de Pedro en la literatura paleocristiana y concluye que de 1 Clemno se puede obtener ninguna informacioacuten segura sobre el lugar del marti-rio de este apoacutestol en la capital mientras que en la ascensioacuten de isaiacuteas42-3 se encuentra un testimonio del ajusticiamiento de Pedro en roma amanos de Beliar neroacuten19 Su anaacutelisis de las evidencias literarias espe-

622 D AacuteLVAREZ CINEIRA

im Lichte der neuen Ausgrabungen unter der Peterskirche Springer Fachmedien Wiesbaden1956 85s concluye su libro con estas afirmaciones bdquoGesichert ist nach wie vor die Traditionvon der anwesenheit und dem Martertod des Petrus in rom Die ausgrabungen haben keinenBefund erbracht der das einhellige zeugnis der literarischen uumlberlieterung erschuumlttert haumltteProblematisch ist weiter geblieben die Frage wann und wie es zur lokalisierung des Petrus-grabes an der traditionellen Stelle des vatikanischen Huumlgels gekommen istldquo

18 Oscar Cullmann Petrus Juumlnger ndash Apostel ndash Maumlrtyrer Das historische und das theo-

logische Petrusproblem zwingli verlag zuumlrich ndash Stuttgart 19602 178 el estudio de las fuentesliterarias le permite afirmar bdquoBis in die zweite Haumllfte des zweiten Jahrhunderts behauptet kein

Dokument explizit den Aufenthalt und das Martyrium des Petrus in Rom Wir haben jedoch fest-gestellt 1 Was den Maumlrtyrertod des Petrus an sich betrifft so besitzen wir daruumlber eine alteTradition Johannes 2118ff und diese scheint auch in anderen Texten vorausgesetzt 2 Wasden Aufenthalt des Petrus in Rom betrifft so ist dieser ausgeschlossen zur zeit als Paulus sei-nen Brief an die roumlmer schreibt Der erste Petrusbrief setzt in Kap 513 wahrscheinlich vo-raus dass Petrus irgendwann einmal in rom gewesen ist 3 Was den Maumlrtyrertod des Petrusin Rom betrifft so haben wir hieruumlber zwei Texte die als indirekte zeugnisse in Betracht kom-men 1 Clem 5 und ignatius roumlm 43 Keiner von ihnen sagt explizit Petrus sei in rom ge-wesen in beiden Faumlllen laumlsst sich aber eine hinreichend grosse Wahrscheinlichkeitnachweisen um das Martyrium des Petrus in rom wenn auch nicht als absolut so doch als re-

lativ gesicherte Tatsache in das die alte Kirche betreffende Geschichtsbild endguumlltig aufzu-

nehmen allerdings unter dem selbstverstaumlndlichen vorbehalt den wir vielen andern allgemeinals historisch Tatsachen des altertums gegenuumlber machen muumlssenldquo (pp 127s)

19 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peter in early Christian literaturerdquo ANRW

ii 261 (1992) 539-595 aquiacute 588

cialmente obras escritas antes de mediados del siglo ii le llevan a consi-derar que los siguientes puntos pueden considerarse firmemente estable-cidos con alta probabilidad histoacuterica (1) Pedro murioacute como maacutertir (Jn2118-19 1 Clem 54 ignacio Smyrn 32 asc is 43 apPed 144 cf 2Ped 114) este suceso debioacute constituir un hecho ampliamente conocidoentre los cristianos poco tiempo despueacutes (2) Fue crucificado (Jn 2118-19) (3) en roma (apPed 144 cf asc is 43 2 Ped 112-15 y para su es-tancia en roma cf 1 Ped 513 ignacio Rom 43 Papiacuteas en eusebioHist Ecl 2152) (4) durante el reinado de neroacuten (asc is 42-3 apPed144) (5) Su martirio por neroacuten fue interpretado en categoriacuteas apocaliacutep-ticas en algunos ciacuterculos cristianos probablemente desde una fecha tem-prana (asc is 42-3 apPed 144)

antildeos maacutes tarde HG Thuumlmmel considera igualmente que con todaprobabilidad histoacuterica los apoacutestoles Pedro y Pablo habriacutean padecido elmartirio en la urbe imperial durante el reinado del emperador neroacuten Semuestra sin embargo cauto en relacioacuten a los lugares de sus sepulturaspues en ese momento todaviacutea no se puede suponer una veneracioacuten inme-diata ni por lo tanto una continuidad del culto que se extiende desde eltiempo de la muerte hasta las noticias acerca de los primeros lugares de de-vocioacuten provenientes de los antildeos 160165 en las deacutecadas en cuestioacuten to-daviacutea no existe el culto de los maacutertires como lo demuestra el famosomaacutertir romano Justino de quien se desconoce la fecha de su muerte y ellugar de su sepultura20 esta distincioacuten entre la estancia y muerte de Pedroen roma por una parte y el lugar de su sepultura por otra parte es acep-tada en la actualidad por la mayoriacutea de los autores21 igualmente a fina-les del siglo XX se admitiacutea como histoacuterica de forma generalizada laestancia y muerte de Pablo en la capital del imperio tanto en aacutembito ca-toacutelico como protestante asiacute Otto Knoch escribe ldquoHoy se puede hablarde un consenso en la investigacioacuten de que Pedro y Pablo murieron en

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 623

20 Hans Georg Thuumlmmel Die Memorien fuumlr Petrus und Paulus in Rom Die archaumlologi-

schen Denkmaumller und die literarische Tradition De Gruyter Berlin 1999 97 ldquovielmehr stim-men das literarische zeugnis und das ergebnis der ausgrabungen darin uumlberein daszlig vor der2 Haumllfte des 2 Jahrhunderts nichts nachweisbar ist was auf ein Petrusgedenke hinweisenkoumlnnte Daszlig auch die Todestage der apostel nicht uumlberliefert sind spricht ebenfalls gegen eineKulttraditionrdquo

21 Stefan Heid bdquoDie anfaumlnge der verehrung der apostolischen Graumlber in romldquo StefanHeid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 283-308 Hugo Brandenburg bdquoDie aussagen derSchriftquellen und der archaumlologischen zeugnisse zum Kult der apostelfuumlrsten in romldquo Ste-fan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 351-382

roma en tiempos de neroacutenrdquo22 en teacuterminos semejantes se expresa JoachimGnilka ldquola estancia de Pedro en roma no se discute en la actualidad deforma seriardquo23 esa misma opinioacuten viene compartida por Martin Hengelldquono se debe dudar maacutes acerca de la muerte de ambos apoacutestoles como maacuter-tires en roma durante o poco despueacutes de la persecucioacuten neronianardquo24

en los uacuteltimos antildeos sin embargo se ha vuelto a cuestionar una vezmaacutes la estancia de Pedro en la capital del imperio en 2003 F laphamvolvioacute a reabrir el debate con su obra ldquoPeter The Myth the Man and the

Writingsrdquo para quien ireneo seriacutea el primer testigo seguro de una estan-cia petrina en la ciudad del Tiacuteber Por su parte 1 Clem 5 el pasaje que hasido empleado maacutes claramente para demostrar la tesis de que Pedro vivioacutey murioacute en roma es usado tanto por defensores como por detractores dela tradicioacuten romana Considera que no podemos estar seguros acerca de laspreguntas de doacutende cuaacutendo y coacutemo murioacute Pedro ldquolo que se puede decires que probablemente no fue en roma ni tan tarde como es el reinado deneroacuten Solo el relato de los Hechos de Pedro motivado poliacuteticamente locoloca alliacute (cf Hech Ped 6) aunque las Pseudo-Clementinas expresan suintencioacuten de realizar el viaje el silencio de otras tradiciones antiguashellip in-dicariacutea maacutes bien que murioacute en alguacuten lugar de sus territorios misioneros ydesaparecioacute sin dejar trazas De forma alternativa podemos estar tenta-dos a especular en base a su encarcelamiento en Jerusaleacuten (Hech 12) quefuera ejecutado por Herodes agripa poco despueacutes de la muerte de San-tiagordquo25 esta uacuteltima alternativa ya habiacutea sido propuesta un siglo antes porCarl erbes26 y posteriormente por DF robinson para quien Pedro nohabriacutea muerto en su propia cama sino en la prisioacuten de Jerusaleacuten en el antildeo4427 esa idea recibioacute cierto apoyo sensacionalista por un supuesto testi-

624 D AacuteLVAREZ CINEIRA

22 Otto B Knoch bdquoin namen des Petrus und Paulus Der Brief des Clemens romanusund die eigenart des roumlmischen Christentumsldquo ANRW ii 271 (1993) 41

23 Joachim Gnilka Petrus und Rom Das Petrusbild in den ersten zwei JahrhundertenHerder Freiburg 2002 122 n 35

24 Martin Hengel Der unterschaumltzte Petrus Zwei Studien Mohr Siebeck Tuumlbingen20072 160

25 Peter The Myth the Man and the Writings A Study of Early Petrine Text and Tradi-

tion (JSnTS 239) Sheffield academic Press Sheffield 2003 24826 Carl erbes ldquoPetrus nicht in rom sondern in Jerusalem gestorbenrdquo ZKG 22 (1901) 1-4727 Dr robinson ldquoWhere and when did Peter Dierdquo JBL 64 (1945) 255-267 WM

Smaltz ldquoDid Peter Die in Jerusalemrdquo JBL 71 (1952) 211-216 arthur Dews ndash Frank r zindlerThe Legend of Saint Peter A contribution to the Mythology of Christianity american atheistPress austin 1997

monio de una inscripcioacuten encontrada en Jerusaleacuten con el nombre deldquoJonah bar Simonrdquo que lsquodefinitivamentersquo identificaba la tumba de SimoacutenPedro no en roma sino en el Monte de los Olivos de Jerusaleacuten28

las afirmaciones de lapham son muy moderadas en comparacioacutencon las expuestas por Michael D Goulder quien pretende acabar con laproliferacioacuten de las leyendas petrinas Seguacuten este autor tanto Pablo comolos Hechos de los apoacutestoles atribuyen a Pedro una responsabilidad espe-cial en Palestina donde se desarrolloacute su actividad Posteriormente exa-mina los cap 4-6 de la carta de Clemente a los corintios que data amediados de los antildeos 90 en roma Su anaacutelisis sugiere que 1 Clem desco-noce tradiciones petrinas excepto aquellas que se pueden inferir de He-chos y constata ldquouna ignorancia total de las vicisitudes del final de la vidade los apoacutestolesrdquo (p 391) 1 Clem 4-6 situacutea a Pedro como el segundo delas siete viacutectimas ordenadas cronoloacutegicamente que murieron entre losantildeos 40 y 70 por motivo del celo pero no apoya su visita a roma ni sumartirio en la capital del imperio ldquola secuencia cronoloacutegica sugiere asiacutecomo hacen las evidencias de Hechos que Pedro murioacute antes que Pabloen los antildeos 50 dCrdquo29 Por otra parte el Beliar de la ascensioacuten de isaiacuteasse refiere a Nero redivivus por lo que no se puede identificar con el neroacutenhistoacuterico ni con Pedro Solo hacia el antildeo 100 se formariacutean las leyendasacerca de una estancia del apoacutestol en roma (1 Ped) y su martirio (Jn 21)Para Goulder Pedro moririacutea en su cama hacia el antildeo 55 en la ciudad de Je-rusaleacuten

Una viacutea de salida a estas criacuteticas viene propuesta por Markus Bock-muehl en un sugerente artiacuteculo que interpreta la afirmacioacuten de la muertede los apoacutestoles en 1 Clem como memoria viva de los maacutertires romanosldquode nuestra generacioacutenrdquo entre los que se encontraban Pedro y Pablo30

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 625

28 F Paul Peterson Peterrsquos Tomb Recently Discovered in Jerusalem Mckeesport Pa1960

29 Michael D Goulder ldquoDid Peter ever go to romerdquo Scottish Journal of Theology 57(2004) 377-396 392

30 ldquoPeterrsquos death in rome Back to front and upside downrdquo Scottish Journal of Theology

60 (2007) 1-19 ligeramente reelaborado en Markus Bockmuehl The Remembered Peter in

Ancient Reception and Modern Debate (WUnT 262) Mohr Siebeck Tuumlbingen 2010 114-132 aquiacute 131s ldquoFor Peter in rome the continuity of a plural living memory attached to a per-

son in a place provides a powerful counterargument to both divide-and-rule minimalism andkaleidoscopic relativismrdquo (p 132) Cf Markus Bockmuehl Simon Peter in Scripture and Memory

The New Testament Apostle in the Early Church Baker academic Grand rapids 2012

aunque no existen evidencias directas para el destino de Pedro pero sepuede concluir que la reivindicacioacuten del martirio petrino es de hechoacorde a la corriente principal de la memoria viva romana tal y como sepresenta en los siglos primero y segundo Clemente en concreto guardasilencio sobre la crucifixioacuten pero otros escritores de este periacuteodo co-menzando ya por Jn 21 son claros en el tema Sin embargo es maacutes difiacute-cil determinar hasta queacute punto la crucifixioacuten de Pedro ldquocabeza abajordquoexpresa la memoria viva ademaacutes los dos primeros siglos subrayan la no-table singularidad de la memoria petrina en roma no existen otros luga-

res que compitan entre siacute por poseer la tumba de Pedro durante esteperiacuteodo o maacutes tarde ni en el este ni en el Oeste ni entre ortodoxos nientre hereacuteticos nadie cuestionoacute esa memoria ni siquiera Porfirio a pesarde su desprecio manifiesto hacia la persona de Pedro Pero si la existen-cia de la supuesta tumba desconocida de Pedro en Jerusaleacuten estuviera dis-ponible en la tradicioacuten oral o escrita tal y como Gouldner u otros criacuteticosdefienden se esperariacutea una hagiografiacutea o poleacutemica alternativa

Para concluir con esta breve historia de la investigacioacuten expondremoscon maacutes detalle la reconstruccioacuten de la geacutenesis de la tradicioacuten sobre losmaacutertires Pedro y Pablo en roma que propone el filoacutelogo Otto zwierleindebido a los debates que ha suscitado recientemente y porque su argu-mentacioacuten da la impresioacuten de gran unidad31 Seguacuten este latinista el puntode partida de la creacioacuten de leyendas era contrariamente a su propia in-tencioacuten el escrito de los Hechos de los apoacutestoles Su autor habiacutea guardadodeliberadamente silencio sobre el final de los dos apoacutestoles porque hacialos antildeos 90 o 100 no teniacutea a su disposicioacuten maacutes informacioacuten al respecto(p 243) asiacute pues en la segunda deacutecada del siglo ii dC Hechos habriacuteasido la uacutenica fuente de informacioacuten acerca de Pedro y Pablo disponiblepara 1 Clem cuyo autor tambieacuten puedo haber conocido las cartas Pasto-rales y 1 Ped la conclusioacuten es que el escritor de la carta de Clementeque se debe datar en los antildeos 120-125 dC al inicio de la era de adriano(cf infra) no sabiacutea nada acerca de la permanencia de Pedro en la ciudaddel Tiacuteber ni de la persecucioacuten de Pedro y Pablo ni del martirio de ambosapoacutestoles en la ciudad durante el periodo de neroacuten es decir no disponiacuteade ninguacuten tipo de informacioacuten excepto la que pudo extraer de los Hechos

626 D AacuteLVAREZ CINEIRA

31 ademaacutes de la obra citada previamente y a la que corresponden las paacuteginas que se citanaquiacute cf Otto zwierlein Petrus und Paulus in Jerusalem und Rom Vom Neuen Testament zu

den apokryphen Apostelakten Walter de Gruyter Berlin - Boston 2013 4-30

canoacutenicos y de otras escrituras del nT (p 30 y 332) Una datacioacuten tardiacuteade 1 Clem refuerza el enfoque unilateral que presenta el escrito sobre losdos apoacutestoles (1 Clem 51-7)

en base a 1 Clem 5 maacutes tarde entre los antildeos 170 y 190 el Pseudo-ignacio sacoacute la conclusioacuten erroacutenea de que Pedro y Pablo estaban juntos enroma (ignacio Ad Rom 43) Pero ni el Pseudo-ignacio ni el obispo Dio-nisio de Corinto en el antildeo 170 (eusebio HE ii 258) consideraron a ambosapoacutestoles como maacutertires esta idea y presentacioacuten apareceraacute por primeravez entre los antildeos 180 a 190 en los Hechos de Pedro totalmente legenda-rios Del estudio de las fuentes literarias nuestro autor llega a una rotundaconclusioacuten ldquoPedro nunca estuvo en roma y seguacuten la primera carta deClemente y probablemente tambieacuten la segunda epiacutestola de Pedro no pa-decioacute la muerte de un maacutertirrdquo (p 146)

la publicacioacuten de Otto zwierlein propicioacute la organizacioacuten de dos sim-posios en 201032 dedicados a la estadiacutea de Pedro y Pablo en la capital im-perial en los que varios participantes cuestionaron y rebatieron sus tesisespecialmente la interpretacioacuten de 1 Clem tal y como veremos en el proacute-ximo epiacutegrafe a la hora de exponer las fuentes literarias Su obra sin em-bargo tambieacuten ha encontrado acogida entre estudiosos como elmencionado Brent Shaw

2 Fuentes literarias

Pablo y los sinoacutepticos no informan del final de la vida de Pedro sinembargo el cuarto evangelio tal y como se ha interpretado generalmenterealiza una clara alusioacuten a la muerte cruenta del apoacutestol como consecuen-cia del seguimiento de Jesuacutes ldquoadonde yo voy tuacute no puedes seguirmeahora alguacuten diacutea lo haraacutes Pedro insistioacute lsquoSentildeor iquestpor queacute no puedo se-guirte ahora estoy dispuesto a dar mi vida por tirsquordquo (1336s) el autor y supuacuteblico saben que la profeciacutea de Jesuacutes se habiacutea cumplido es decir quePedro habiacutea sufrido la muerte este conocimiento se constata en Jn 2118-19 proveniente del redactor final del evangelio el mandato de Jesuacutes aPedro en 2119 (ldquoiexclSiacuteguemerdquo) y el anuncio profeacutetico de Jesuacutes sobre lamuerte de Pedro (ldquote aseguro que cuando eras maacutes joven tuacute mismo te ce-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 627

32 las actas han sido publicadas por Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom Eine

interdisziplinaumlre Debatte Herder Freiburg i Br 2011

ntildeiacuteas el vestido e ibas adonde queriacuteas mas cuando seas viejo extenderaacutes

los brazos y seraacute otro quien te centildeiraacute y te conduciraacute adonde no quieras irrdquoJn 2118-19) se hacen eco de la promesa de 1336 de que si bien Pedro nopuede seguir a Jesuacutes ldquoahorardquo lo haraacute ldquodespueacutesrdquo es decir tras la glorifi-cacioacuten del maestro esta vinculacioacuten de los textos 2136 y 1336 hace quela mayor parte de los comentarios modernos defiendan que la expresioacutenldquoextender las manosrdquo aunque sea ambivalente se refiera a la crucifixioacutende Pedro33 tal y como ya la interpretoacute Tertuliano (Scorpiace 1534) Porconsiguiente el seguimiento de Jesuacutes al que se invita a Pedro en 2119culminariacutea en su martirio pues esta profeciacutea ex eventu no anunciariacutea solola muerte sino tambieacuten su tipologiacutea es decir se tratariacutea de una predic-cioacuten criacuteptica del martirio de Pedro asimismo la frase ldquoglorificar a Diosrdquopudiera sugerir la muerte de un maacutertir aunque maacutes bien debido al uso joaacute-nico con referencia a la muerte de Cristo (128 1331-32 1714) y notanto por los supuestos paralelos de otra literatura cristiana primitiva quese citan habitualmente (1Ped 416 Mart Pol 143 192)

el cuarto evangelio no proporciona ninguna indicacioacuten referente altiempo y lugar de la defuncioacuten del pescador de Galilea en vista de la edadde Pedro (cf Mc 130) sabemos que en cualquier caso es poco probableque muriera despueacutes del 80 dC la datacioacuten comuacutenmente aceptada de lacomposicioacuten de Jn hacia finales del primer siglo35 no nos proporciona un

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33 Cf Jean zumstein El evangelio seguacuten Juan Jn 13-21 (BeB 153) Siacutegueme Sala-manca 2016 398 Timothy D Barnes ldquorsquoanother Shall Gird Theersquo Probative evidence for theDeath of Peterrdquo en Helen K Bond - larry W Hurtado (eds) Peter in Early Christianity

WB eerdmans Grand rapids Mi ndash Cambridge 2015 76-97 zwierlein (pp 120-124) proponeuna interpretacioacuten exceacutentrica del pasaje quien a toda costa intenta evitar ver aquiacute una referenciaa la muerte de Pedro una criacutetica muy fundada de su interpretacioacuten se puede encontrar en Chris-tian Gnilka bdquoPhilologisches zur roumlmischen Petrustraditionldquo en Stefan Heid (Hg) Petrus und

Paulus in Rom 258-26334 ldquoneroacuten fue el primero en bantildearse en la sangre de la cuna de la fe Entonces Pedro

seguacuten la promesa de Cristo fue centildeido por otro cuando es suspendido en la cruzrdquo Se con-servan varios textos del siglo ii donde la expresioacuten ldquoextender las manosrdquo es interpretada comosigno de la crucifixioacuten cf richard Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 547

35 bdquoKritisches zur roumlmischen Petrustradition und zur Datierung des ersten Clemens-briefesldquo Goumlttinger Forum fuumlr Altertumswissenschaft 13 (2010) 87-157 95-97 data sin funda-mento Jn 21 bdquotal vez hacia el antildeo 160ldquo bdquoes scheint erst um 160 dem urspruumlnglichenJohannesevangelium angegliedert worden zu seinrdquo (p 93) ldquoesto al igual que la fuente sub-yacente 2Cor 51-4 (6-10) apunta maacutes a una muerte no violenta y por consiguiente apoya laidea de que un martirio de Pedro tal y como se constata en el capiacutetulo antildeadido de Jn 21 (18s)

terminus ad quem previo para la muerte de Pedro al menos un grupocristiano en Siria o asia Menor conociacutea a finales del siglo i algo acerca deldestino de Pedro aunque el tipo de su muerte no se describe claramenteen ninguacuten escrito Jn tampoco menciona el lugar de la defuncioacuten del apoacutes-tol pero es probable que fuera conocido en su comunidad

el lugar viene indicado sin embargo aunque de forma criacuteptica en ladenominada 1ordf epiacutestola de Pedro generalmente considerada pseudope-trina y compuesta a finales del siglo i dC en asia Menor36 Dentro deeste escrito y a pesar de las incertidumbres histoacutericas 1 Ped 513 testi-monia probablemente el relato maacutes antiguo de la estancia de Pedro en laciudad de roma como lo confirman una serie de testimonios posterioresdel s ii en la seccioacuten conclusiva de los saludos escribe ldquoOs saluda laelegida en Babilonia y tambieacuten Marcos mi hijordquo los estudios recientesaceptan que la frase se refiere de forma metafoacuterica a la iglesia desde laque se escribioacute la misiva (cuyos miembros compartieron la eleccioacuten conlos lectores de 1 Pedro cf 11) De ello se deduce que el uso del teacuterminoldquoBabiloniardquo en esta epiacutestola debe ser una referencia a roma en conso-nancia con la tradicioacuten apocaliacuteptica judiacutea y cristiana del nombre de estaciudad mesopotaacutemica37 no existe ninguacuten apoyo para la opinioacuten de que elnombre del lugar deba entenderse de forma literal refirieacutendose a la fa-mosa Babilonia de Mesopotamia ni a un oscuro asentamiento militar delmismo nombre cerca de el Cairo en egipto Por eso armin D Baum con-cluye en el estudio de este pasaje que la claacutesica interpretacioacuten de Babilo-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 629

se haya desarrollado en el tiempo tras la segunda epiacutestola de Pedro siacute posiblemente se ha in-troducido en la edicioacuten canoacutenica mediante el editor (o los editores) de los antildeos 160 ()rdquo (p 96)

36 varios estudiosos consideran la carta auteacutentica compuesta al final de su vida Pocospor el contrario divergen del consenso general de la datacioacuten de 1 Ped (60-95 dC) entre ellosKarl Heussi y Otto zwierlein Petrus 308-315 quienes consideran como ldquoimprobablerdquo que lacomposicioacuten de la carta tuviera lugar en el siglo i dC y asumen su origen a inicios del sigloii en la segunda parte del reinado de Trajano (98-117 dC) no aportan sin embargo una ex-plicacioacuten maacutes detallada para la defensa de esta posicioacuten minoritaria

37 Para la identificacioacuten de Babilonia con roma cf Michael Durst bdquoBabylon gleich romin der juumldischen apokalyptik und im fruumlhen Christentum zur auslegung von 1 Petr 513ldquo enStefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 422-443 bdquoDieser indirekte Ortsbezug auf romhat keinen anderen Sinn als den verfassesr als densbquo authentischenlsquo Petrus erscheinen zu las-sen Dies wiederum konnte aber nur dann plausibel und stimmig sein wenn im Bewusstseindes verfassers wie seiner adressaten feststand dass der historische Petrus in rom ansaumlssiggewesen war bzw sich dort aufgehalten hatte insofern ist 1 Petr 513 als ein ndash wenn auch in-direktes ndash fruumlhes zeugnis fuumlr die roumlmische Petrustradition zu wertenldquo (p 442s)

nia como referencia a roma capital del imperio es ldquoprobablementerdquo co-rrecta38 Si se trata de una carta auteacutentica entonces 1 Ped 513 es una buenaevidencia de que Pedro visitoacute la ciudad del Tiacuteber en alguacuten momento de suvida naturalmente la frase no prueba que Pedro muriera en roma pero almenos proporciona plausibilidad a la tradicioacuten posterior que considera lacapital del imperio como lugar de su muerte Si 1 Ped es pseudopigraacuteficamuestra que su autor creiacutea que Pedro habiacutea vivido en roma y sentildeala una tra-dicioacuten muy antigua de su estancia en dicha ciudad De los datos de la cartano es factible determinar el lugar de la composicioacuten ni los destinatarios perose puede presuponer a las comunidades de las provincias mencionadas al ini-cio del escrito (11 ldquoel Ponto Galacia Capadocia asia y Bitiniardquo) comodestinatarias de la misiva lo cual sugiere que en asia Menor existiacutea un ciertoconocimiento acerca de la relacioacuten de Pedro con la ciudad imperial

Seguacuten richard Bauckham si 2 Ped 114 (ldquopues seacute que en breveseguacuten me lo ha manifestado nuestro Sentildeor Jesucristo habreacute de abandonareste mundordquo) alude al dicho de Jn 2118 entonces se refeririacutea indirecta-mente no solo a la muerte de Pedro sino a su martirio al escribir unaobra en la forma del testamento de Pedro la iglesia romana afirmoacute que es-taba preservando fielmente el mensaje apostoacutelico que el apoacutestol habiacutea pre-dicado y a su muerte legado a la iglesia esto hace que 2 Ped sea untestimonio temprano de la propia tradicioacuten de la iglesia romana sobre elmartirio del pescador de Galilea Que Pedro esteacute representado en 2 Pedmientras escribe desde roma sabiendo que su muerte era inminente su-giere aunque no pueda demostrarse que roma era considerada comolugar de su muerte39

entre los denominados Padres apostoacutelicos se encuentra uno de lospasajes literarios clave y maacutes conocido a la vez que difiacutecil y ambiguo 1Clem 51-62 esta carta comunitaria de la iglesia en roma dirigida a Co-rinto suele datarse en los antildeos 95-97 dC aunque otros autores prefierendatarla entre los antildeos 80 y 140 dC40 zwierlein defiende una datacioacuten tar-

630 D AacuteLVAREZ CINEIRA

38 armin D BaumldquoBabylonrdquo als Orsnamenmetapher in 1 Petr 513 auf dem Hintergrundder antiken literatur und im Kontext des Briefes en Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in

Rom 180-220 ldquoDie alte angabe dass Petrus sich in lsquoBabylonrsquo = rom aufgehalten hat behaumlltauch dann ein erhebliches historisches Gewicht wenn der Brief sich weder direkt noch indi-rekt auf den apostel zuruumlckfuumlhren laumlsstldquo (p 218s)

39 richard Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 55340 Para una discusioacuten sobre la datacioacuten del escrito cf lothar Wehr Petrus und Paulus -

Kontrahenten und Partner Die beiden Apostel im Spiegel des Neuen Testaments der Aposto-

diacutea constituyendo un testigo temprano de la eacutepoca de adriano Para elloaduce las peticiones a favor de la autoridad estatal el ave Feacutenix y las mo-nedas del emperador adriano y la armoniacutea del cosmos en Dion de Prusiay 1 Clem 20 Por el contrario Horacio e lona autor de un extenso co-mentario a 1 Clem analiza esos argumentos y concluye que no pruebanuna datacioacuten tardiacutea de la obra debido a deficiencias en el anaacutelisis textualy a las predicciones inadecuadas para la comprensioacuten del texto41 veamoslo que dice el texto y su interpretacioacuten

ldquoPor emulacioacuten y envidia fueron perseguidos los que eran maacuteximasy justiacutesimas columnas de la iglesia y sostuvieron combate hasta la muertePongamos ante nuestros ojos a los santos apoacutestoles a Pedro quien porinicua emulacioacuten hubo de soportar no uno ni dos sino muchos maacutes tra-bajos Y despueacutes de dar asiacute su testimonio marchoacute al lugar de la gloria quele era debido Por la envidia y rivalidad mostroacute Pablo el galardoacuten de la pa-cienciahellip Y despueacutes de haber ensentildeado a todo el mundo la justicia y dehaber llegado hasta el liacutemite del Occidente y dado su testimonio ante lospriacutencipes salioacute asiacute de este mundo y marchoacute al lugar santo dejaacutendonos elmaacutes alto dechado de paciencia (52-7)

Para O Cullmann este texto al igual que Hech 28 silencia la muertede Pedro y Pablo en roma y se interroga por los motivos de dicho mu-tismo Tras examinar las evidencias linguumliacutesticas del uso de los teacuterminosldquoenvidiardquo y ldquodiscordiardquo (ζῆλος καὶ φθόνος καὶ ἔρις) en 1Clem y las evi-dencias literarias llega a la siguiente conclusioacuten Pedro y Pablo murieronviacutectimas de los mismos cristianos Con ello no pretende decir que fueronmartirizados por sus propios correligionarios sino que las autoridades ro-manas intervinieron contra ellos por la denuncia de algunos cristianos ro-manos del mismo modo que Moiseacutes tuvo que huir del rey de egiptodebido a la envidia de un ldquocompatriotardquo la envidia de la que habla Cle-mente no se explica con maacutes detalle y no podemos decir con exactitud enqueacute consistioacute Pero en cualquier caso parece ser que fue la envidia de los

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 631

lischen Vaumlter und fruumlher Zeugnisse ihrer Verehrung (neutestamentliche abhandlungen nF30) aschendorff Muumlnster 1996 291ss quien opta por una datacioacuten imprecisa desde finalesdel siglo i hasta inicios del siglo ii

41 Horacio e lona ldquolsquoPetrus in romrsquo und der erste Clemenbriefldquo en Stefan Heid (Hg)Petrus und Paulus in Rom 221-246 asiacute mismo critica las supuestas dependencias literariasde 1 Clem de Hechos de los apoacutestoles

cristianos y no la de las autoridades romanas la que causoacute la muerte de losapoacutestoles las autoridades romanas no teniacutean motivos en ese tiempo paratener envidia de un grupo insignificante O Cullmann cree que hubo enroma una disputa tan violenta entre cristianos que atrajo la atencioacuten de lasautoridades romanas estas intervinieron y mataron a los dos liacutederes asiacutese explicariacutea el silencio deliberado de lucas y Clemente con el objeto deevitar recordar este acontecimiento traacutegico y penoso de la historia de laiglesia romana

este mutismo sobre los uacuteltimos momentos de la vida de ambos apoacutes-toles originoacute que los escritores cristianos posteriores carecieran de infor-macioacuten asiacute se explica concluye O Cullmann el hecho de que tengamostan pocos testimonios del martirio en la literatura cristiana sin lugar adudas se intentoacute silenciar las penosas circunstancias en que habiacutea suce-dido la muerte de Pedro42 la actitud de los cristianos que causaron lamuerte de otros cristianos no era muy edificante para el resto de la co-munidad esta hipoacutetesis tan atractiva a primera vista tiene sus puntos dis-cutibles como han demostrados varios criacuteticos43

Por su parte O zwierlein considera que la inicua emulacioacuten o envi-dia proveniacutea maacutes bien de los dirigentes judiacuteos que combatiacutean a los cris-tianos tal y como aparece en Hechos y no hariacutea referencia ni a lasautoridades romanas ni a denuncias internas cristianas Tales animadver-siones de los judiacuteos conduciacutean frecuentemente a persecuciones legales aligual que para Pedro las persecuciones a las que Pablo seguacuten 1Clem56s estuvo expuesto y que le exigen el precio competitivo de la pacien-cia ldquopor celos y poleacutemicardquo implican solo una referencia indirecta a romaprincipalmente estas persecuciones se refieren a los conflictos con los ju-diacuteos y otros adversarios en sus viajes misioneros

en opinioacuten de O zwierlein el autor de 1 Clem se basoacute en Hech paraobtener informacioacuten acerca del destino final de Pedro asiacute el paralelismoy diferenciacioacuten de las dos maacuteximas columnas de la iglesia en 1Clem 52estariacutea en estrecha conexioacuten con Hechos de los apoacutestoles quien dedica untercio de su obra a Pedro y el resto a Pablo (p 16) Una de las expresio-

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42 esta teoriacutea fue presentada en un artiacuteculo ldquoles causes de la mort de Pierre et de Pauldrsquoapregraves le teacutemoignage de Cleacutement romainrdquo RHPR 10 (1930) 294-300 y en su libro Petrus

Juumlnger - Apostel - Maumlrtyrer zwingli verlag zuumlrich - Stuttgart 19602 87ss43 Otto Karrer Peter and the Church An Examination of Cullmannrsquos Thesis (QD 8)

Herder and Herder-Burns amp Oathes limited new York - london 19703

nes clave para la interpretacioacuten del pasaje es ldquoY despueacutes de dar asiacute su tes-timonio [οὕτω μαρτυρήσας] marchoacute al lugar de la gloria que le era de-bidordquo la interpretacioacuten de O zwierlein tal y como ya habiacutean afirmadopreviamente otros estudiosos es correcta al afirmar que οὕτω μαρτυρήσαςno se debe entender en teacuterminos de un testimonio de sangre44 1 Clem em-plea el teacutermino μαρτυρεῖν ndashjuntamente con sus derivadosndash en 46 ocasio-nes pero siempre en el sentido amplio de ldquotestimoniarrdquo pero en ninguacutentexto aparece como teacutermino teacutecnico de lsquomartiriorsquo aquiacute no se habla de untestimonio de sangre el concepto adquiririacutea ese significado mucho maacutestarde como muy pronto en el antildeo 170 en el lsquomartiriorsquo del Policarpo de es-mirna en consecuencia la carta de Clemente formula el testimonio deforma neutral (57) ldquoentonces (es decir despueacutes de haber cumplido todossus deberes) dejoacute el mundo y vino al lugar santo [sc la Jerusaleacuten celestial]- (para los hombres) se ha convertido en el mayor ejemplo de resistenciay paciencia en el sufrimientordquo (p 17) igualmente el testimonio dado porPablo se debe interpretar en el sentido que aparece en Hech 2311 no sehabla de un testimonio de sangre

Por lo que respecta a 1 Clem 61 (ldquoa estos hombres que llevaron unaconducta de santidad vino a agregarse una gran muchedumbre de escogi-

dos los cuales despueacutes de sufrir por envidia muchos ultrajes y tormentosse convirtieron entre nosotros en el maacutes hermoso ejemplordquo) O zwierleinafirma que no hace referencia especiacutefica a la ciudad del Tiacuteber y la con-ducta de santidad incluye el trascurso completo de la vida honorable de losdos apoacutestoles con todas las diferentes etapas del camino de esta vida noexclusivamente sus uacuteltimos antildeos ni su actitud ante la muerte Siguiendolos pasos de los apoacutestoles ellos mismos se convierten en ejemplos sobre-salientes de firmeza entre los cristianos (contemporaacuteneos) ldquoentre nosotrosrdquono significa ldquoentre nosotros los romanosrdquo como el texto a menudo hasido erroacuteneamente interpretado sino ldquoentre nosotros los cristianosrdquo oldquoentre los cristianos de nuestra eacutepocardquo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 633

44 lothar Wehr Petrus und Paulus 298 este autor considera que este pasaje testimoniasin duda la muerte martirial de ambos apoacutestoles ldquoDies ergibt sich aus der Uumlbernahme einzel-ner Maumlrtyrer-Motive aus der einfuumlgung des leidens der apostel in eine reihe mit anderenBlutzeugen und aus 1 Clem 52 (bis zum Tode gekaumlmpftldquo) no es seguro sin embargo que sepueda concluir de las indicaciones de 1 Ciem que los dos apoacutestoles murieron en romardquo (p300) andreas lindemann Die Clemensbriefe (HnT 17) JCB Mohr (Paul Siebeck) Tuumlbin-gen 1992 38 concluye que del v 4 no se puede reconocer si el escritor de 1 Clem teniacutea co-nocimientos del martirio de Pedro

estas propuestas de O zwierlein no han quedado exentas de criacuteticasy objeciones asiacute Horacio lona considera erroacutenea la interpretacioacuten de laexpresioacuten ldquomarchoacute al lugar de la gloria que le era debidordquo (1 Clem 54)como referencia ldquoa la Jerusaleacuten celesterdquo (p 30) dado que el texto no dapie a esa interpretacioacuten ldquoCuando los dos alcanzaron el lugar de la gloriao el lugar sagrado significa figurativamente la muerte de los apoacutestoles ysu recompensa celestial en el caso de Pablo esto se encuentra inequiacutevo-camente expresado mediante la observacioacuten lsquosalioacute asiacute de ese mundorsquo(57)rdquo45 igualmente 1 Clem 54 informa que Pedro tuvo que soportar mu-chos trabajos (πλείονας ὑπήνεγκεν πόνους) el teacutermino ldquotrabajordquo (πόνους)sentildeala frecuentemente en 4 Mac los sufrimientos de los maacutertires (2 Mac71-41 4 Mac 5-6 8-14) Si se tiene en consideracioacuten el contexto litera-rio y el origen tradicional del empleo concreto de estos conceptos enton-ces se pueden reconocer en 1 Clem 5 distintos indicios de la muerte delos apoacutestoles

H lona concluye que el examen de los argumentos aducidos por ellatinista de Bonn para excluir cualquier referencia al martirio de Pedro yPablo en roma en 1 Clem 51-7 demuestra que se basan en un anaacutelisistextual inadecuado ya que no tiene en consideracioacuten contextos identifi-cables (p 244) Sin embargo de esta evaluacioacuten criacutetica no se deduce queel texto ofrezca una respuesta histoacutericamente segura a la pregunta sobre laestancia de Pedro en roma en general es vaacutelido el principio de no espe-rar del texto o no querer obtener de eacutel maacutes de lo que da de siacute De hechose debe admitir que el resultado no es todo lo prometedor que uno pudieradesear Sin embargo a pesar de la ausencia de una afirmacioacuten clara auacutenes posible constatar varios indicios que hablan a favor de la interpretacioacutenconvencional del texto Pedro y Pablo murieron como maacutertires en romaen cualquier caso esta interpretacioacuten permanece mucho maacutes cerca deltexto que la elucidacioacuten propuesta por O zwierlein46

Por su parte Christian Gnilka47 analiza los textos de Dionisio de Co-rinto (c 170 dC) referentes a la estancia de ambos apoacutestoles en la ciudadde las siete colinas (eusebio HE 2258) de Cipriano sobre la caacutetedra dePedro de Tertuliano scorp 1514 sobre el martirio de los apoacutestoles la

634 D AacuteLVAREZ CINEIRA

45 Horacio e lona ldquoPetrusrdquo 22346 ibid 22747 Christian Gnilka bdquoPhilologisches zur roumlmischen Petrustraditionldquo en Stefan Heid

(Hg) Petrus und Paulus in Rom 247-282

prediccioacuten del martirio de Pedro en Jn 2118-19 la foacutermula conclusiva de1 Ped 513 y la envidia como motivo de persecuciones en 1 Clem en re-ferencia a este uacuteltimo escrito la frase de 1 Clem 52 (διὰ ζῆλον καὶ φθόνονοἱ μέγιστοι καὶ δικαιότατοι στύλοι ἐδώχθησαν καὶ ἕως θανάτου ἤθλησαν)no significa que los apoacutestoles estaban celosos de sufrir durante toda suvida hasta que murieron en alguacuten lugar y de alguna manera el signifi-cado seriacutea maacutes bien que fueron perseguidos y combatieron hasta lamuerte es decir la muerte fue parte y la finalizacioacuten de su ἀθλος (p 269)O zwierlein entiende ἕως θανάτου simplemente como limitacioacuten tempo-ral de la vida aquiacute se trata dice eacutel ldquode todo el curso de la vida respeta-ble de ambos apoacutestoles a lo largo de las diversas etapas de este viaje de lavidardquo (p 23s) la muerte misma como uacuteltima y maacutes elevada estacioacutenestaacute fuera de consideracioacuten en zwierlein lo cual es un error la cuestioacutenno estaacute en el verbo ldquodar testimoniordquo pues todaviacutea no ha adquirido el sen-tido teacutecnico posterior para designar el martirio aunque ya se constatan losprimeros atisbos hacia ese sentido martiroloacutegico es significativo que eltexto mencione a estos apoacutestoles y no a otros maacutertires maacutes antiguos comopudieran ser esteban los zebedeos el hermano del Sentildeor de algunos delos cuales teniacutean referencias en Gal 29

ldquoDespueacutes de todo no se puede dudar de que el destino de Pedro yPablo estaacute ordenado por Clemente en esta visioacuten histoacuterica integral Susvidas y muertes estaacuten bajo el signo del ζῆλος Son lsquoejemplos noblesrsquo nosolo por sus sufrimientos sino tambieacuten y sobre todo por sus muertes Sepresentan como maacutertires en una larga serie que se inicia desde abel y en-cuentra su existencia continua hasta el presente del autor el texto no con-duce necesariamente a roma como el lugar de sus martirios Pero no haynada en eacutel que contradiga tal suposicioacuten esta carta no debilita la tradi-cioacutenrdquo (p 275) la vinculacioacuten a roma no es completamente segura perono parezca que exista otra solucioacuten maacutes plausible

De una eacutepoca semejante provienen las denominadas cartas de igna-cio de las que la carta a los romanos siempre se trae a colacioacuten para nues-tra temaacutetica aunque se continuacutea discutiendo sobre su autenticidad ydatacioacuten48 ignacio menciona a Pedro y Pablo a quienes considera que ya

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 635

48 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 563s considera que tambieacuten la cartaa los Esmirniotas iii 2 ldquopor eso despreciaron la misma muerte o maacutes bien se mostraron su-periores a la muerterdquo se refeririacutea a la muerte de Pedro ldquoThe fact that ignatius evidently as-sumes that several of the twelve besides Peter were martyrs may indicate that his knowledgeof Peterrsquos martyrdom does not simply derive from 1 Clement which he may have knownrdquo

habriacutean alcanzado la libertad que eacutel mismo estariacutea a punto de lograr me-diante el martirio

Halagad maacutes bien a la fieras para que se conviertan en sepulcro miacuteoy no dejen rastro de mi cuerpo con lo que despueacutes de mi muerte no sereacutemolesto a nadie Cuando el mundo no vea ya ni mi cuerpo entonces sereacuteverdadero disciacutepulo de Jesucristo Suplicad a Cristo por miacute para que poresos instrumentos logre ser sacrificio para Dios

no os doy oacuterdenes como Pedro y Pablo ellos eran apoacutestoles yo soyun condenado a muerte ellos eran libres yo hasta el presente soy un es-clavo Pero si sufro el martirio sereacute un liberto de Jesucristo y en Eacutel resu-citareacute libre ahora encadenado aprendo a no desear nadardquo (ignacio Rom

42-3)

este pasaje se ha leiacutedo a menudo como una indicacioacuten de que igna-cio estaba al tanto de la estancia de los dos apoacutestoles en la ciudad impe-rial la eleccioacuten de ambos como ejemplos de apoacutestoles podriacutea explicarsesimplemente por su prominencia en la mente de ignacio conociacutea las car-tas de Pablo ademaacutes que ambos dirigentes perteneciacutean a los oriacutegenes apos-toacutelicos de su propia iglesia en antioquiacutea Sin embargo otros textos en losque ignacio se compara con los apoacutestoles dado el paralelismo verbal entresu carta a los Tralianos 33 y Romanos 43 hacen que sea probable que serefiera a Pedro y Pablo porque los asocioacute con la iglesia de roma a la queestaacute escribiendo49 estos habriacutean dado oacuterdenes a la iglesia en roma en elcaso de Pablo pudiera referirse a su carta a los romanos pero se sabiacutea quePedro no habiacutea escrito a la iglesia romana por lo que es probable que ig-nacio pensara que ambos habiacutean ejercido el ministerio de la predicacioacutenen roma Romanos 43 por lo tanto pudiera contar como testimonio deque Pedro pasoacute alguacuten tiempo en roma Sin embargo es mucho maacutes du-doso que el texto implique sendos martirios en la capital del imperio50aunque William Schoedel interpreta que Pedro y Pablo fueron como via-jeros ldquolibresrdquo hacia sus martirios en la ciudad de las siete colinas en elcaso de Pablo lo llevaron encadenado y escoltado pero sin ser condenadopor el tribunal del gobernador en Jerusaleacuten debido a que como ciudadano

636 D AacuteLVAREZ CINEIRA

49 Seguacuten W Bauer ndash H Paulsen Die Briefe des Ignatius von Antiochia und der Polykarp-

brief (HnT 18) JCB Mohr (Paul Siebeck) Tuumlbingen 19852 73 ignacio menciona a ambosporque para eacutel constituiacutean un ldquofester Begriffrdquo

50 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 565s

romano habiacutea apelado al ceacutesar ignacio se diferencia de los apoacutestoles enque solo a traveacutes del martirio puede llegar a ser como ellos51

el apocalipsis de Pedro en su versioacuten griega (Fragmento rainer POXvii 1924 18482-483) presupone el martirio del apoacutestol en roma pre-sentado como un vaticinium ex eventu acerca de la muerte de Pedro ldquoHeaquiacute te lo he manifestado todo Pedro y lo he expuesto entra en la ciu-dad que gobierna el oeste y bebe el caacuteliz que te he prometido a manos delhijo de aquel que estaacute en el Hades para que comience su destruccioacuten ypuedas ser digno de la promesardquo la datacioacuten del texto que presumi-blemente surgioacute en alejandriacutea es discutida aunque se asume que es an-terior a la guerra de Bar Kokba contra los romanos52 la comunidad seencuentra bajo presioacuten y su autor presenta al fallecido Pedro como modelomartirial el caacuteliz hace referencia posiblemente a una muerte violenta (cfMc 1039) la ciudad que gobierna sobre occidente claramente es una me-taacutefora para designar la capital del imperio no se menciona el tipo demuerte que padecioacute Pedro ni tampoco se puede certificar que identifiqueal hijo que estaacute en Hades con neroacuten esta tradicioacuten que resalta la figurade Pedro de forma aislada es la maacutes antigua frente al paralelismo de Pedroy Pablo53

De una eacutepoca coetaacutenea procede otro apocalipsis cristiano54 la as-censioacuten de isaiacuteas en el que se habla de un rey injusto

ldquoY despueacutes de que haya llegado a su consumacioacuten Beliar el granpriacutencipe el rey de este mundo que lo ha gobernado desde que nacioacute des-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 637

51 William r Schoedel Die Briefe des Ignatius von Antiochien Ein Kommentar ChrKaiser Muumlnchen 1990 284

52 C Detlef G Muumlller ldquoapocalypse of Peterrdquo en Wilhelm Schneemelcher (ed) New Tes-

tament Apocrypha Vol II Writings relating to the Apostles Apocalypses and Related SubjectsJames Clarke ndash WestminsterJohn Knox Press Cambridge 1992 622 propone una fecha entornoal antildeo 135 dC en este sentido merece la atencioacuten que Clemente de alejandriacutea consideroacute el apo-calipsis de Pedro como Sagrada escritura (eusebio HE vi 141) por lo que seriacutea la prueba desu origen de la primera mitad del siglo ii Para el texto de este fragmento p 637 n 43

53 Joachim Gnilka Petrus 123 la considera como una tradicioacuten independiente de losantildeos 90

54 C Detlef G Muumlller ldquoThe ascension of isaiahrdquo en Wilhelm Schneemelcher (ed)New Testament Apocrypha Vol II 604 ldquoin its present form the ascensio isaiae is a Christianwork which was put together at the earliest in the second half of the 2nd centuryrdquo O zwier-lein opta en contra la opinio communis por una datacioacuten tardiacutea del documento (siglo iii dC)en lugar de otras dataciones que postulan finales del siglo i dC

cenderaacute bajaraacute de su firmamento en forma de un hombre un rey sin leyun matricida quien a su vez (incluso) este rey perseguiraacute la planta que losDoce apoacutestoles del amado han plantado y uno de los doce seraacute entre-gado en su manordquo (42-3)

Todos los comentarios se muestran unaacutenimes en afirmar que el rey sinley y matricida se identifica exclusivamente con neroacuten igualmente noexiste ninguacuten otro apoacutestol de los Doce exceptuando Pedro del que sepueda decir que seraacute entregado en sus manos aunque el nombre del apoacutes-tol queda velado Pablo estaacute excluido pues no pertenecioacute al grupo de losDoce y ademaacutes este apocalipsis cristiano ignora totalmente su personaSi no se nombra a Pedro expresamente es porque el texto sigue el estiloapocaliacuteptico de una determinacioacuten indirecta no se indica el contexto desu defuncioacuten pero presumiblemente la mencioacuten del nombre de neroacuten erasuficiente para evocar su contexto Tampoco se sentildeala el tipo de deceso su-frido y el lugar de la muerte queda silenciado no obstante la mencioacuten delemperador aunque no de forma obligatoria hariacutea sugerir con gran proba-bilidad la ciudad de roma

Finalmente mencionaremos al obispo Dionisio de Corinto quien entorno al antildeo 170 en una carta a Soterio obispo de roma asocia a Pedroy Pablo este escrito destaca sus ensentildeanzas y martirio en italia Para Dio-nisio por lo tanto la vida y la actividad del pescador de Galilea en la ciu-dad del Tiacuteber estaacute fuera de toda duda tal vez como una interpretacioacuten de1 Clem o porque dispusiera de informacioacuten propia eusebio de Cesareatranscribiraacute esta carta

Que los dos sufrieron martirio en la misma ocasioacuten lo afirma Dionisioobispo de Corinto en su correspondencia escrita con los romanos en losteacuterminos siguientes laquoen esto tambieacuten vosotros por medio de semejanteamonestacioacuten habeacuteis fundido las plantaciones de Pedro y de Pablo la de losromanos y la de los corintios porque despueacutes de plantar ambos en nuestraCorinto ambos nos instruyeron y despueacutes de ensentildear tambieacuten en italia enel mismo lugar los dos sufrieron el martirio en la misma ocasioacutenraquo55

las razones del martirio de Pedro son confusas Pudiera haber sidopor la conexioacuten con el gran fuego de roma en caso de sea factible esta-blecer dicha vinculacioacuten o por negarse a ofrecer sacrificios rituales al em-

638 D AacuteLVAREZ CINEIRA

55 eusebio HE ii 258

perador como siacutembolo de lealtad J Gnilka tomando 1 Clem 61s y Taacute-cito Anales 1538-44 llega a concluir que hubo dos persecuciones enroma en tiempos de neroacuten en la primera sufrieron persecucioacuten algunosmiembros cristianos y en la segunda despueacutes del incendio de roma (19de julio de 64) fueron objeto de martirio una gran multitud (multitudo in-

gens) culpada no tanto del incendio cuanto del odio contra el geacutenero hu-mano (odio humani generis) Pedro habriacutea padecido el martirio en el antildeo64 aunque sin determinar si en la primera o segunda persecucioacuten y comolugar de ejecucioacuten seriacutea el circo de Gayo y neroacuten en el ager Vaticanus56

Pronto surgieron diversas leyendas en torno a la muerte de Pedro encuanto al modo del martirio se dice que Pedro fue crucificado con la ca-beza hacia abajo (HechPe 35-40 cf eusebio HE 31) Probablemente setrata de una invencioacuten si bien por lo que se refiere a la crucifixioacuten podriacuteaderivarse esa afirmacioacuten de Gal 219 Heb 66 Otra leyenda tomada de losStromata de Clemente narra un encuentro entre Pedro y su mujer quienva a ser martirizada antes que eacutel (HE 330) Una de las maacutes popularesviene descrita en los Hechos de Pedro con la escena quo vadis Domine

(HechPe 35) la cual podriacutea depender de 2 Ped 114abordados los textos literarios maacutes relevantes relacionados con nues-

tra temaacutetica expondremos de forma sucinta la informacioacuten que propor-cionan las excavaciones arqueoloacutegicas de la colina vaticana

3 Hallazgos arqueoloacutegicos

Otto zwierlein estudia fundamentalmente las fuentes literarias en laprimera parte de su libro aborda aunque de forma superficial los resulta-dos de los hallazgos arqueoloacutegicos de la necroacutepolis del vaticano porquejuntamente con las fuentes literarias deben ser igualmente valorados en ladiscusioacuten acadeacutemica como demostracioacuten clave para la cuestioacuten de la es-tancia de Pedro en roma en tres paacuteginas recoge los complejos resultadosde las excavaciones y para ello se basa casi exclusivamente en los artiacutecu-los de erich Dinkler publicados en Theologische Rundschau en los antildeos1959 y 1961 respecto a los hallazgos bajo la basiacutelica de San Pedro con-cluye que los testimonios arqueoloacutegicos son tardiacuteos de finales del siglo iiio inicios del s iv Seguacuten eacutel existiriacutea entre los expertos unanimidad de

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 639

56 Joachim Gnilka Petrus 121s

que no se puede verificar la existencia del sepulcro de S Pedro ni en lanecroacutepolis bajo San Pedro ni en ninguacuten lugar de roma Por el reducido es-pacio dedicado a las excavaciones arqueoloacutegicas en su libro se constataque para eacutel estas no son tan relevantes

Desde que las excavaciones bajo la catedral de San Pedro comenza-ron en la deacutecada de 194057 y culminaron con el anuncio oficial del PapaPiacuteo Xii en 1953 de que se habiacutea encontrado el verdadero vestigio de SanPedro muchos estudiosos se han mostrado esceacutepticos sobre la importan-cia de los descubrimientos incluso los maacutes firmes defensores de la au-tenticidad del hallazgo aceptan que las tumbas maacutes antiguas no muestranninguacuten claro rasgo distintivo cristiano es decir los sepulcros de los siglosi y ii se asemejan a los enterramientos coetaacuteneos y sencillos de la gentecomuacuten de los barrios vecinos de roma Sin embargo se han encontradomuchos detalles arqueoloacutegicos que ayudan a reconstruir las praacutecticas desepelio y las actividades de culto Hacia el antildeo 160 dC se constata el in-tereacutes de los cristianos romanos por el lugar de enterramiento mediante laconstruccioacuten de un sencillo monumento que consistiacutea en un nicho y unpatio (el tropaion Gaii) el monumento probablemente se usoacute para reu-niones pero no como indicador de una tumba individual ya que la me-moria del lugar de la sepultura original de Pedro se perdioacute en el momentoen que se erigioacute el trofeo (tropaion)58 la existencia del tropaion no ori-ginoacute la creacioacuten de un cementerio exclusivo cristiano sino que se integroacuteen un lugar de enterramiento no cristiano de clase media Solo en la era deConstantino los cristianos llevaron a cabo una remodelacioacuten profunda dellugar eliminando todos los rastros anteriores de la actividad de inhuma-cioacuten excepto el espacio alrededor del tropaion59

640 D AacuteLVAREZ CINEIRA

57 B M apollionj Getti - a Ferrua - e Josi - e Kirschbaum Esplorazioni sotto la con-

fessione di San Pietro in Vaticano eseguite negli anni 1940-9 Tip Poliglotta vaticana Cittagravedel vaticano 1951

58 esta palabra griega significa bdquomonumento de victorialdquo o sea monumento que con-memora la fuga (troph) del enemigo y por consiguiente la gloria del vencedor

59 Juumlrgen K zangenberg bdquoGebeine des apostelfuumlrsten zu den angeblichen fruumlhchrist-lichen Graumlbern unter der Peterskirche in romldquo Juumlrgen zangenberg ndash Michael labahn (eds)Christians as a religious minority in a multicultural city Modes of interaction and identity

formation in early imperial Rome Studies on the basis of a seminar at the Second Conference

of the European Association for Biblical Studies (EABS) from July 8-12 2001 in Rome T ampamp Clark london ndash new York 2004 108-138 ldquoBeweisbar is der christliche Charakter keiner

der Bestattugen da sie sich weder in ihrer Form noch ausrichtung oder hinsichtlich der Be-

en los antildeos cincuenta y sesenta el debate cientiacutefico a veces muy ani-mado se concentroacute en la cuestioacuten de si la identificacioacuten de la tumba bajoel tropaion era compatible con la de Pedro y por lo tanto a menudo se aso-ciaba con la fiabilidad de la tradicioacuten romana sobre el pescador de Gali-lea aparecioacute una abundancia casi incalculable de publicaciones a menudomuy controvertidas Desafortunadamente muchas preguntas quedaron sinrespuesta entre otros motivos debido a algunas omisiones en la docu-mentacioacuten de los hallazgos durante las excavaciones o por el inadecuadoalmacenamiento de algunos artefactos y a veces por las opiniones con-tradictorias de los cientiacuteficos encargados de la publicacioacuten de los resulta-dos de la excavacioacuten Con la aparicioacuten de la publicacioacuten cuasi oficial deengelbert Kirschbaum60 el debate llegoacute a su fin de forma temporal sinque por supuesto se lograra un consenso sobre la discutida autenticidaddel sepulcro de Pedro61 en los uacuteltimos antildeos el debate se ha vuelto muchomaacutes sosegado la publicacioacuten de Peter lampe62 sobre los cristianos en laciudad romana en los dos primeros siglos marcoacute de nuevo un progresoen la que acertadamente separa las investigaciones arqueoloacutegicas refe-rentes a las tumbas del planteamiento riguroso acerca de la autenticidad dela tradicioacuten petrina y de todas las cuestiones secundarias relacionadas Sinembargo solo el estudio sistemaacutetico de Hans Georg Thuumlmmel63 de 1999permite una evaluacioacuten criacutetica de los hallazgos y de la bibliografiacutea Otraspublicaciones posteriores han ayudado a arrojar luz sobre temas concre-tos en este sentido gracias a los nuevos estudios criacuteticos la perspectivase ha ampliado de forma positiva

Debido a los complicados descubrimientos arqueoloacutegicos y las difi-cultades para evaluar las fuentes histoacutericas se barajan las siguientes posi-bilidades para la tumba de Pedro tal y como ha recogido Joachim

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 641

gleitfunde (lampenfragmente Tierknochen Glasscherben) von dem unterscheiden was wiruumlber staumldtroumlmischen armenbestattugen des spaumlten 1fruumlhen 2 Jh n Chr wissenrdquo (p 128)

60 engelbert Kirschbaum La tumba de Pedro y las catacumbas romanas Los monu-

mentos y las inscripciones BaC Madrid 195461 Margherita Guarducci La tradicioacuten de Pedro en el Vaticano a la luz de la historia y

de la arqueologiacutea Tip Poliglotta vaticana Cittagrave del vaticano 1963 Le reliquie di Pietro sotto

la Confessione della Basilica Vaticana libreriacutea editrice vaticana Cittagrave del vaticano 196562 Para las excavaciones cf Peter lampe From Paul to Valentinus Christians at Rome

in the first two Centuries Fortress Press Minneapolis Mn 2003 104-11663 Die Memorien fuumlr Petrus und Paulus in Rom Die archaumlologischen Denkmaumller und die

literarische Tradition (aKG 76) Walter de Gruyter Berlin-new York 1999

Gnilka64 1) Pedro fue enterrado en un lugar desconocido para nosotrosen roma y sus huesos fueron posteriormente trasladados a la colina del va-ticano el lugar de su martirio 2) Pedro fue enterrado en la colina del va-ticano Durante la persecucioacuten valeriana sus huesos (iquestsu cabeza) fuerontrasladados a la viacutea apia y posteriormente devueltos a su lugar original653) Pedro fue enterrado en la colina del vaticano el lugar de su martirioposiblemente en una fosa comuacuten 4) Pedro fue enterrado en un lugar des-conocido para nosotros en roma el ediacutecolo conserva pues el lugar de sumartirio la primera propuesta es la maacutes improbable la tercera y cuartaposibilidad de interpretacioacuten no obstaculizan la evaluacioacuten criacutetica de loshallazgos arqueoloacutegicos el nicho y maacutes tarde el calendario bien pudierarecordar el lugar de su martirio tal vez una tumba cuya ubicacioacuten exactano era bien conocida los descubrimientos arqueoloacutegicos de ninguna ma-nera cuestionan la probabilidad de la historicidad del martirio romano dePedro Por el contrario el antiguo ldquocampo Prdquo con un memorial dedicadoa Pedro transformado en un panteoacuten y equipado con mosaico atestiguala tradicioacuten conservada por la comunidad romana en este lugar que final-mente llevoacute a Constantino a la construccioacuten de la gran iglesia66

el cristiano romano Cayo escribioacute alrededor del 200 dC ldquoPuedo se-ntildealar los signos de victoria o trofeos de los apoacutestoles Puedes ir al vaticanoo al camino a Ostiardquo (en eusebio HE ii 257) Ya nadie duda de que elTropaion vaticano mencionado por Cayo haya sido excavado el ediacuteculo

642 D AacuteLVAREZ CINEIRA

64 Joachim Gnilka Petrus und Rom 4165 H lietzmann Petrus und Paulus in Rom propuso que Pedro habiacutea sido enterrado

cerca del lugar de su crucifixioacuten en el vaticano y que Pablo fue sepultado cerca del lugar desu decapitacioacuten en la viacutea Ostiense pero ambos cuerpos fueron llevados a un lugar comuacuten deenterramiento en un cementerio subterraacuteneo denominado catacumbas durante la persecucioacutende valerio en 258 dC y sus restos seriacutean devueltos a sus lugares originales en el siglo iv(336 dC) John C Orsquoneill ldquoWho buried Peter and Paulrdquo en Juumlrgen zangenberg ndash Michaellabahn (eds) Christians as a religious minority in a multicultural city 103-107 opina que latradicioacuten del enterramiento de Pedro y Pablo por hombres devotos a la altura del tercer mojoacutende la viacutea apia puede representar un antiguo evento es decir el sepelio realizado por devotosjudiacuteos de sus compatriotas equivocados que habiacutean perecido en tiempo de neroacuten ldquoJews whohad not accepted that the Messiah had come and been crucified by the romans would yet feelit a sacred duty to give burial to their follow Jews Peter and Paul if so they would have placedtheir bodies in simple graves in their own catacombsrdquo (p 105)

66 Winfried Weber bdquoDie Suche nach dem Petrusgrab zu den archaumlologischen Untersu-chungen im Bereich der Confessio von St Peterldquo Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in

Rom 67-113 aquiacute 113

se halla directamente debajo del aacutebside de la iglesia constantiniana Todoesto significa que los constructores de la basiacutelica alrededor del 325 dCestaban convencidos de que el ediacuteculo era un monumento dedicado aPedro Pero si los cristianos de los antildeos 325 dC conocen un memorial de-dicado al pescador de Galilea sobre el vaticano y Cayo hacia el 200 dCtambieacuten conoce alliacute un monumento dedicado a Pedro entonces la identi-dad de los dos monumentos es tan buena como cierta no obstante losdescubrimientos arqueoloacutegicos de la colina vaticana por siacute mismos nopermiten afirmar mucho referente al deceso de Pedro en roma

conclusioacuten

iniciaacutebamos el artiacuteculo con una pregunta y llegados al final tenemosque constatar que no disponemos de una respuesta segura a la misma noexiste certeza histoacuterica absoluta sobre la estancia ni sobre la muerte dePedro en la ciudad de roma pero la probabilidad apunta en esa direc-cioacuten67 Hasta la segunda mitad del siglo ii carecemos de testimonios ex-pliacutecitos al respecto no obstante las evidencias indirectas aunque susvaloraciones son discutidas dejan entrever su paso por la capital del im-perio en su actividad misionera Pedro actuoacute muy posiblemente en ciacuter-culos de comunidades paulinas (cf 1 Cor 112 95)68 y en este contextode expansioacuten del mensaje de Jesuacutes hacia occidente pudo haber llegadohasta roma donde podriacutea haber fallecido durante el periodo de neroacuten eincluso haber sufrido una muerte violenta Diversas fuentes literarias apun-tan en esa direccioacuten la primera indicacioacuten de una posible estancia dePedro en la ciudad del Tiacuteber viene sugerida en 1 Ped 513 Por lo que serefiere a su muerte martirial existe la tradicioacuten conservada en el evange-lio de Jn 2118ss Otros dos testimonios indirectos (1 Clem 5 e ignacioRom 43) provenientes de diversos lugares y sin conexioacuten con Jn pudie-ran vincular su martirio con la ciudad de las siete colinas aunque no afir-man expliacutecitamente que el pescador de Galilea hubiera estado en romalo presuponen con cierta probabilidad Por consiguiente alrededor del antildeo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 643

67 l Wehr Petrus 357 resume los resultados de la historia de la investigacioacuten sobre estetema de la siguiente forma ldquoHeute duumlrfte die Frage insofern geklaumlrt sein als sich zwar nichtzwingend nachweisen laumlszligt daszlig beide in rom starben daszlig aber die Wahrscheinlichkeit dafuumlrsprichtrdquo

68 Martin Karrer ldquoPetrus im paulinischen Gemeindekreisrdquo ZNW 80 (1989) 210-231

100 dC existiacutea una tradicioacuten de la muerte martirial del apoacutestol asociadacon la ciudad imperial Y precisamente esa memoria no proviene exclu-sivamente del lugar de los hechos sino especialmente de asia Menor nin-guna otra comunidad cristiana reclamaraacute posteriormente un tipo devinculacioacuten semejante con la figura de Pedro ni siquiera Jerusaleacuten dondehabiacutea sido el primer dirigente de la comunidad despueacutes de Pascua Tam-poco los enemigos externos petrinos (Porfirio) o quienes precisamente enroma defendiacutean un marcado paulinismo (cf Marcioacuten o sus disciacutepulos)frente a tendencias judaiacutestas del cristianismo cuestionaron dicha tradicioacuten

no se indican las circunstancias que envolvieron la muerte de PedroSin embargo la tradicioacuten posterior subraya su martirio bajo el reinado deneroacuten por lo que podemos suponer que las primeras indicaciones apunta-ban tambieacuten hacia aquel acontecimiento como un hecho las tradicionesnarrativas referentes a Pedro sufrieron un mayor desarrollo a finales delsiglo ii los escritos anteriores tales como el apocalipsis de Pedro (ethGk)o el evangelio de Pedro permanecen cercanos al material del siglo i Dondela primitiva tradicioacuten guarda silencio tambieacuten el material de principios delii guarda silencio Consiguientemente tenemos unas vagas indicaciones deque murioacute en roma pero en base a las fuentes literarias no podemos afir-mar ni excluir con seguridad que Pedro fuera martirizado no existe unatradicioacuten segura que conecte el martirio de Pedro con la persecucioacuten deneroacuten ni una fecha segura de su defuncioacuten durante el reinado de este em-perador la ascensioacuten de isaiacuteas 42-3 relaciona el martirio con la persecu-cioacuten general de la iglesia pero no significa que Pedro muriera durante esapersecucioacuten el apocalipsis de Pedro 144 considera la muerte de neroacutencomo un castigo por el martirio de Pedro por lo que podriacutea sugerir que esteacontecioacute a finales del reinado de neroacuten aunque no necesariamente asiacutepues debemos reconocer nuestro desconocimiento preciso sobre la fechade su muerte Otras tradiciones que tambieacuten se ponen en entredicho seriacuteanel hecho de que Pedro y Pablo murieron al mismo tiempo en roma (Dioni-sio de Corinto ireneo) o que Pedro murioacute mientras Pablo estaba visitandoespantildea (canon de Muratori uacuteltima redaccioacuten de los Hechos de Pedro)

Por lo que respecta a los hallazgos arqueoloacutegicos desde mediadosdel siglo ii dC se impuso el reconocimiento y la veneracioacuten expresa deuna tumba de Pedro en roma69 al inicio en este proceso no jugaron nin-

644 D AacuteLVAREZ CINEIRA

69 la primera evidencia literaria para la tumba de Pedro en roma es la aportada por Cayo(inicios del siglo iii) conservada en eusebio HE ii 257

guacuten papel razones apologeacuteticas o ideoloacutegicas sino que el recuerdo de losmuertos desempentildeoacute una importancia central en la cultura romana Coneste recuerdo de los muertos se habraacute asociado desde el principio un co-nocimiento (real o supuesto) de las tumbas de Pedro y Pablo

Sorprende la vinculacioacuten de estos dos personajes importantes del cris-tianismo antiguo con la ciudad roma70 Pablo no habiacutea sido el fundadorde la comunidad romana sin embargo teniacutea muy buenos contactos en ella(rom 16) hasta el punto poder considerar a la comunidad romana comofilopaulina Sin embargo la tradicioacuten latina occidental resaltoacute desde muyantiguo la autoridad de Pedro incluso sobre Pablo a pesar de que el pes-cador de Galilea no habiacutea dirigido ninguna carta a esa comunidad es maacutesen la tradicioacuten oriental donde aparece indicada la unidad de los dos apoacutes-toles Pedro viene mencionado casi siempre en primer lugar iquesta queacute sedebioacute este hecho Pudieacuteramos imaginarnos que la vinculacioacuten de Pedrocon roma fuera una creacioacuten de ciertas corrientes proto-ortodoxas de lacapital del imperio durante el siglo ii frente al excesivo paulinismo exis-tente en la ciudad durante la eacutepoca de Marcioacuten pero vemos que las tradi-ciones petrinas no provienen exclusivamente de esa localizacioacutengeograacutefica y Marcioacuten hubiera criticado esa invencioacuten Tal vez alguacuten acon-tecimiento histoacuterico decisivo vinculoacute para siempre la figura del pescadorde Galilea con la ciudad del Tiacuteber en detrimento de la figura paulina estehecho posiblemente fuera el martirio que Pedro sufrioacute en la ciudad que esreconocida como centro del imperio Pablo por el contrario pudo habermuerto en roma aunque por instigacioacuten de los mismos cristianos o demuerte natural roma absolutizoacute a Pedro y vio en eacutel al portador de auto-ridad de esa comunidad en los siglos iii-v los obispos romanos se con-sideraraacuten sucesores y herederos de Pedro pero en ninguacuten documento senos indica que fueran sucesores de Pablo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 645

Libros recibidos

Aristoacuteteles Eacutetica a Nicoacutemaco (Seleccioacuten) Introduccioacuten traduccioacuten ynotas de Rafael Goacutemez Peacuterez (seleccioacuten doce uvas 33) edicionesrialp Madrid 2011 18 x 11 95 pp

Ferrer JoAquiacuten ndash PAblo blAnco Lutero 500 antildeos despueacutes Breve his-toria y teologiacutea del protestantismo ediciones rialp Madrid 201724 x 16 191 pp

HAHn scott El Credo La profesioacuten de fe a lo largo de los siglos (Pat-mos libros de espiritualidad) ediciones rialp Madrid 2018 19 x125 233 pp

HAHn scott La cuarta copa Desvelando el ministerio de la Uacuteltima Cenay de la Cruz (Patmos libros de espiritualidad) ediciones rialp Ma-drid 2018 19 x 125 185 pp

lAbrAdA MAriacuteA AntoniA (ed) La belleza que salva Comentarios a laCarta a los artistas de Juan Pablo II ediciones rialp Madrid 200624 x 16 151 pp

MArtiacutenez GerMaacuten Eucaristiacutea Veinte siglos en veinte grandes textosediciones rialp Madrid 2018 215 x 145 180 pp

MArtiacutenez luis MAriacuteA El Espiacuteritu Santo y la oracioacuten (Patmos librosde espiritualidad) ediciones rialp Madrid 2017 19 x 125 130 pp

nAvArro FrAncisco JAvier Asiacute se gobernoacute Roma ediciones rialp Ma-drid 2017 24 x 16 456 pp

ordeiG MAnuel La adoracioacuten Cuadernos Palabra ediciones PalabraMadrid 2018 19 x 12 239 pp

PHiliPPe JAcques La felicidad donde no se espera Meditacioacuten sobre lasBienaventuranzas (Patmos libros de espiritualidad) edicionesrialp Madrid 2018 19 x 125 205 pp

quinto tulio ciceroacuten Coacutemo ganar las elecciones [Notas sobre la can-didatura al consulado] Edicioacuten traduccioacuten y notas de Eduardo Fer-naacutendez (seleccioacuten doce uvas 31) ediciones rialp Madrid 2018 18x 11 55 pp

Est Ag 53 (2018) 647-651

revueltA JoseMAriacuteA Historia Medieval de la Iglesia en Espantildea La Uni-versidad los religiosos los Reyes Catoacutelicos y Cisneros edicionesrialp Madrid 2018 215 x 145 161 pp

sAdA ricArdo Consejos para la oracioacuten mental (Patmos libros de es-piritualidad) ediciones rialp Madrid 2017 19 x 125 197 pp

scHlAG MArtin Contra la idolatriacutea del dinero Coacutemo entender el men-saje del papa Francisco sobre la economiacutea ediciones rialp Madrid2018 215 x 145 268 pp

scHlAtter Antonio Trabajo del hombre trabajo de Dios La dignidaddel trabajo manual en las ensentildeanzas de san Josemariacutea Escrivaacute edi-ciones rialp Madrid 2017 24 x 16 133 pp

viAl WenceslAo (ed) Ser quien eres Coacutemo construir una personalidadfeliz con el consejo de meacutedicos filoacutesofos sacerdotes y educadoresediciones rialp Madrid 2017 21 x 145 112 pp

bock cHristiAn Zeitenfuumllle Annaumlherungen zn das pradoxe Verhaumlltnisvon Vergaumlnglichkeit und Vollendung (studien zur systematischen undspirituellen theologie 52) echter verlag Wuumlrzburg 2017 22 x 14293 pp

bruumlninG cHristiAn ndash robert vorHolt Die Frage des Boumlsen Perspek-tiven des Alten und Neuen Testaments (die neue echter bibel the-men 6) echter verlag Wuumlrzburg 2018 235 x 155 126 pp

cHunG Jin MAn Gottes Weg mit den Menschen Zur Verbindung vonChristologie und Ekklesiologie im Matthaumlusevangelium (Forschungzur bibel 134) echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 15 469 pp

doHMen cHristoPH ndash tHoMAs soumldinG Der Eine Gott Perspektiven desAlten und Neuen Testaments (die neue echter bibel themen 1)echter verlag Wuumlrzburg 2018 235 x 155 133 pp

Fries tHoMAs Empfangt was ihr seid Impulse Augustins fuumlr eine eu-charistische Spiritualitaumlt Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2018205 x 15 147 pp

Fries tHoMAs Eucharistische Spiritualitaumlt bei Augustinus von Hippo(cassiciacum 53) Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2016 225 x155 423 pp

kAriMundAckAl tHoMAs A Call to Commitment An Exegetical andTheological Study of Deut 1012-1132 (Forschung zur bibel 135)echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 15 371 pp

648 LIBROS RECIBIDOS

koHl bernHArd Die Anerkennung des Verletzbaren Eine Rekonstruk-tion der negativen Hermeneutik der Gottebenbildlichkeit aus den Aner-kennungstheorien Judith Butlers and Axel Honneths und derTheologie Edward Schillebeeckxrsquo (erfurter theologische studien110) echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 165 420 pp

lerscH MArkus ndash ruPert M scHeule (Hrsg) Tora und EvangeliumGrenzgaumlnge zwischen Altem und Neuen Testament Festschrift fuumlrKlaus Dorn (Fuldaer Hochschulschriften 59) echter verlag Wuumlrz-burg 2017 20 x 12 407 pp

Muumlller cHristoF ndash GuntrAM Foumlrster (Hrsg) Augustinus ndash Christen-tum ndash Judentum Ausgewaumlhlte Stationen einer ProblemgeschichteBeitraumlge des 13 Wuumlrzburger Augustinus-Studientages von 1213November 2015 (cassiciacum 39 ndash res et signa 13) Augustinus beiechter Wuumlrzburg 2018 225 x 15 236 pp

Muumlller cHristoF ndash GuntrAM Foumlrster (Hrsg) Von Menschenwerk undGottesmacht Der Streit um die Gnade im Laufe der JahrhunderteBeitraumlge des XI Wuumlrzburger Augustinus-Studientages vom 7 Juni2013 (cassiciacum 39 ndash res et signa 12) Augustinus bei echterWuumlrzburg 2016 225 x 15 191 pp

Protokolle zur Liturgie Veroumlffentlichungen der LiturgiewissenschaftlichenGesellschaft Klosterneuburg herausgegeben vom Pius-Parsch-InstitutBand 6 20142015 echter verlag Wuumlrzburg 2017 225 x 14 236 pp

scHuumlnGel-strAuMAnn Helen ndash klAus berGer Geist Gottes (die neueechter bibel themen 12) echter verlag Wuumlrzburg 2017 235 x155 143 pp

zuMkeller AdolAr Das Moumlnchtum des heiligen Augustinus 3 bear-beitete und mit einem Nachwort von Andreas EJ Grote verseheneAuflage (cassiciacum 54) Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2018225 x 155 625 pp

Arce MArtiacutenez Joseacute MiGuel Deus naturae natura dei El teiacutesmo de larazoacuten en Spinoza Facultad de teologiacutea san vicente Ferrer valencia2016 215 x 155 79 pp

serrA estelleacutes XAvier ndash vicent torreGrosA vAlls Inventari dels Ar-xius parroquials de lrsquoAlcoiagrave lrsquoAlt Vinalopoacute i el Comtat (MonumentaArchivorum valentina Xv) Facultad de teologiacutea san vicente Ferrervalencia 2017 225 x 15 258 pp

LIBROS RECIBIDOS 649

serrA estelleacutes XAvier Inventari dels Arxius parroquials de la Safor(Monumenta Archivorum valentina Xvi) Facultad de teologiacutea sanvicente Ferrer valencia 2018 225 x 15 234 pp

ciPriAni nello osA Los Dialogi de San Agustiacuten Guiacutea para su lectura(coleccioacuten delectat Audire 3) editorial Agustiniana Guadarrama(Madrid) 2017 225 x 155 335 pp

Gonzaacutelez velAsco Modesto osA Btos Joseacute Agustiacuten Farintildea y Pedrode la Varga de Valladolid Agustino Maacutertires en Paracuellos edi-torial Agustiniana Guadarrama (Madrid) 2017 195 x 125 175 pp

Gonzaacutelez velAsco Modesto osA Cinco agustinos de Tierra de Cam-pos (Palencia) Maacutertires de Paracuellos beatos Constantino Ma-lumbres Franceacutes Isidro Mediavilla Campo Bernardino CalleFranco Luis Abia Melendro Marcos Peacuterez Andreacutes editorial Agus-tiniana Guadarrama (Madrid) 2017 195 x 125 197 pp

MediAvillA MArtiacuten benito osA El convento de San Felipe el Real deMadrid editorial Agustiniana Guadarrama (Madrid) 2017 24 x 17358 pp

cAMPos y Fernaacutendez de sevillA F JAvier osA Santo Tomaacutes de Villa-nueva Universitario Agustino y Arzobispo en la Espantildea del sigloXVI (coleccioacuten del instituto escurialense de investigaciones Histoacute-ricas y Artiacutesticas 58) servicio de publicaciones rcu escorial-Mordfcristina san lorenzo de el escorial 2018 24 x 17 289 pp

erAzo P Joseacute osA Diaacutelogo de los Porteros Opuacutesculo poliacutetico chilenoen los antildeos de la independencia Edicioacuten introduccioacuten y notas P Ja-vier Campos OSA (coleccioacuten del instituto escurialense de investi-gaciones Histoacutericas y Artiacutesticas 54) servicio de publicaciones rcuescorial-Mordf cristina san lorenzo de el escorial 2016 24 x 17 127pp

FAzzini GerolAMo Encadenados Diarios de maacutertires en la China deMao Traduccioacuten del italiano y adaptacioacuten de las introducciones JoseacuteRamoacuten Peacuterez Aranguumlena Arcaduz ediciones Palabra Madrid 2017215 x 135 414 pp

Fernaacutendez-cArvAJAl FrAncisco El paso de la vida (Mundo y cristia-nismo) ediciones Palabra Madrid 2018 21 x 14 447 pp

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Paciagrave ndash Facultat de teologia de catalunya barcelona 2017 22 x 15308 pp

scHroer silviA ndash steFAn MuumlnGer (eds) Khirbet Qeiyafa in the Shep-helah Paper Presented at a Colloquium of the Swiss Society for An-cient Near Eastern Studies Held at the University of Bern September6 2014 (orbis biblicus et orientalis 282) Academic Press ndash van-denhoeck amp ruprecht Fribourg ndash Goumlttingen 2017 235 x 165 168pp

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AriAs MontAno benito Correspondencia Tomo I (1560-1570) Edicioacutencriacutetica traduccioacuten notas e iacutendices de Juan Francisco DomiacutenguezDomiacutenguez ediciones claacutesicas Madrid 2017 245 x 18 765 pp

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Nuacutem 53 Fasc 3 Septiembre ndash Diciembre 2018

ARTIacuteCULOS

CARUSO Giuseppe La pretesa di salvarse da seacute attualitagrave della controver-sia pelagiana di Agostino

DIacuteEZ BARROSO Santiago Ecclesiam suam (1964-2014) Para un justi-precio de Pablo VI el Papa ldquotransfiguradordquo (final)

CAMPO DEL POZO Fernando Fray Alonso de Veracruz y el compendiode todos los privilegios de los religiosos

BERJOacuteN Manuel M - CADENAS Miguel Aacutengel ldquoMotocarro matadorrdquovariaciones sobre el dominio

AacuteLVAREZ CINERIA David iquestMurioacute Pedro en Roma

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La pretesa di salvarsi da seacuteattualitagrave della controversia pelagiana

di Agostino

PROF GIUSEPPE CARUSO

SOMMARIO Il magistero pontificio negli ultimi anni ha segnalato piugrave volte a pastorie fedeli il rischio di vivere la fede cristiana con un atteggiamento che mescolaun serio impegno dottrinale e ascetico con un vivo e presuntuoso autocom-piacimento cioegrave dallrsquoinconfessata convinzione di essere migliori degli altri edal desiderio che questo sia pubblicamente riconosciuto Il papa definisce tuttoquesto con il termine di ldquoneopelagianesimordquo facendo un evidente riferimentoal pelagianesimo del V secolo contro il quale Agostino si impegnograve in una stre-nua lotta Lrsquoarticolo si propone di mettere a confronto lrsquoantico e il nuovo pe-lagianesimo allo scopo di evidenziare gli eventuali elementi di continuitagrave senzatrascurare le immancabili differenze tra i due fenomeni

PAROLE CHIAVE SantrsquoAgostino pelagianesimo neopelagianesimo

SUMMARY The papal Magisterium in the recent years has reminded many timesboth the faithful and pastors the danger of living the Christian faith with anattitude that mixes a serious doctrinal and ascetic commitment with a clearand presuming complacency that is the unconfessed conviction of being bet-ter than others and the desire to be so recognized publically The Pope definesall these with the term ldquoneopelagianismrdquo referring to the Pelagianism of thefifth Century against which Augustine fought a fierce battle The article triesto compare the old and the new Pelagianism in order to bring into light thepossible elements of continuity without neglecting the unavoidable differencesbetween the two phenomena

KEYWORDS Saint Augustine pelagianism neopelaginism

Est Ag 53 (2018) 449-467

Agostino nel corso del suo lungo ministero pastorale ebbe a con-frontarsi con diverse deviazioni dottrinali dovette combattere giusto perenumerare le principali contro il manicheismo che postulava lrsquoesistenza didue dei uno buono e luminoso e lrsquoaltro oscuro e malvagio contro il dona-tismo che pretendeva di costituire giagrave qui ed ora una chiesa dalla qualetutti i peccatori fossero banditi e infine contro il pelagianesimo lottandoproprio contro questo movimento ereticale spese le sue energie nellrsquoultimoventennio di vita non risparmiando nessuno sforzo

Proprio in questi ultimi anni il magistero pontificio egrave tornato a parlaredi pelagianesimo sembra quindi che il grande avversario di Agostino (maanche di altri autori tra i quali Girolamo) sia tornato ad attecchire tra i fe-deli spesso ignari sia pure in una forma diversa da quella che aveva assuntonellrsquoantichitagrave Il presente intervento si propone proprio di mettere in lucele caratteristiche di questa eresia risorgente provando a gettare un idealeponte tra quella controversia e il contesto attuale

Il rischio di un nuovo pelagianesimo

Recentemente alcuni interventi di papa Francesco hanno messo inguardia i fedeli dei nostri giorni contro il ripresentarsi di due eresie del pas-sato lo gnosticismo e il pelagianesimo Il papa egrave tornato per ben quattrovolte a occuparsi di queste due antiche deviazioni della fede cristiana conun crescendo che da solo basta a segnalare la preoccupazione del vescovodi Roma La prima denuncia di questi due errori antichi ma evidentementecapaci di rigenerarsi si legge nellrsquoEvangelii Gaudium lrsquoesortazione apo-stolica sullrsquoannuncio del vangelo nel mondo contemporaneo che egrave stata fir-mata il 24 novembre 2013 Papa Francesco egrave poi tornato a occuparsi diqueste due patologie spirituali nel discorso pronunciato 10 novembre 2015a Firenze e rivolto ai delegati del V convegno della Chiesa italiana Per unaterza volta con la costituzione apostolica Gaudete et exultate sulla chiamataalla santitagrave nel mondo contemporaneo firmata il 19 marzo 2018 papa Fran-cesco ha dedicato ampio spazio al pericolo rappresentato da gnosticismo epelagianesimo

Poche settimane prima di questo intervento magisteriale il 22 febbraio2018 anche la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva prodotto laPlacuit Deo una lettera rivolta ai vescovi su alcuni aspetti della salvezzacristiana che come si dice in chiusura del documento papa Francesco haletto e approvato

450 G CARUSO

A questo punto vista la frequenza con cui questi appelli vengono au-torevolmente ripetuti saragrave opportuno chiedersi di che cosa parla papaFrancesco quando mette in guardia contro lo gnosticismo e soprattutto con-tro il pelagianesimo soprattutto percheacute questa fu unrsquoeresia contro cui Ago-stino lottograve strenuamente ma non solo bencheacute i due errori sopra menzionatisiano accomunati negli interventi magisteriali egrave il secondo a ricevere co-stantemente una piugrave ampia trattazione segno che proprio questo preoc-cupa maggiormente il pontefice

Nellrsquoesortazione Evangelii gaudium il pelagianesimo contemporaneoegrave inteso come una concretizzazione della ldquomondanitagrave spiritualerdquo Que-strsquoespressione suona in qualche modo come un ossimoro il linguaggio dellatradizione cristiana tende infatti a considerare come irriducibilmente con-trapposti il ldquomondordquo cioegrave della realtagrave che dimentica e disprezza il Crea-tore e le cose dello ldquospiritordquo cioegrave di un orizzonte di valori intangibilecapace di cogliere il senso ultimo del reale (che per i cristiani riposa nellarelazione con Dio) e di dare cosigrave senso allrsquoesistenza Ma nel suo essere con-traddittoria lrsquoespressione egrave estremamente felice il successo infatti egrave la cifraultima della mondanitagrave e proprio dalla prospettiva del successo egrave afferratoil cristiano mondano impietosamente tratteggiato da papa Francesco Il pe-lagiano dellrsquoepoca attuale egrave convito di essere migliore degli altri percheacuteriesce a osservare una vasta serie di norme e prescrizioni il suo modo disentire la sua attitudine egrave definita dal papa con due aggettivi illuminantildquoautoreferenzialerdquo e ldquoprometeicordquo Dietro il primo aggettivo si nascondelrsquoatteggiamento di chi ama contemplare se stesso di chi si egrave innamoratodella propria perfezione piugrave che di Gesugrave Cristo egli egrave mosso da una atteg-giamento che si potrebbe definire narcisista tutto teso a costruire un mo-numento a se stesso e alla propria virtugrave compiacendosi non poco quandoquesta viene riconosciuta dal mondo Lrsquoaltro aggettivo ldquoprometeicordquo con-tiene in seacute una connotazione che lo connette a un atteggiamento di sfida ilpelagiano egrave convinto di raggiungere una perfezione forse diversa da quellache Dio gli chiede con strumenti diversi da quelli che Dio gli ha offertovuole infatti essere perfetto sotto ogni aspetto in virtugrave delle sue forze e dinullrsquoaltro Dallrsquoalto della sua presunta superioritagrave inoltre egli si sente au-torizzato a esprimere giudizi di solito molto severi su tutto e su tutti spa-ziando in questa sua smania di dire la sua autorevolissima parola dallaliturgia alla morale dalla pastorale alla politica Ma saragrave sempre una pa-rola impietosa di chi guarda a se stesso e alla propria perfezione piugrave che aCristo che si egrave donato non in vista di una sua perfezione da far ldquoscontarerdquo

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 451

al prossimo ostentando il suo essere Figlio di Dio ndashe spesso proprio facendole mosse di dissimulare ciogravendash ma per amore degli ultimi dei poveri e deipeccatori che invece il pelagiano guarda con occhio impietoso e altero nondisdegnando di ergersi a giudice implacabile degli errori altrui 1

Lrsquoimmagine evocata dal papa non puograve lasciare indifferente il lettoreforse tutti i cristiani soprattutto quelli che hanno preso sul serio la lorofede sono stati tentati lrsquouna o lrsquoaltra volta dallrsquoassumere gli atteggiamentiqui stigmatizzati oggi poi intere frange della Chiesa talvolta guidate dapastori che hanno giurato di difendere il vescovo di Roma usque ad effu-sionem sanguinis sembrano aver canonizzato questi atteggiamenti che tut-tavia sono e rimangono completamente estranei al dettato evangelico

Il discorso ai partecipanti al convegno della Chiesa italiana quello pro-nunciato a Firenze nel novembre del 2015 vede il pelagianesimo modernoda unrsquoottica per cosigrave dire comunitaria Parlando a pastori e agenti dellapastorale il papa ha raccomandato loro di non confidare piugrave del giusto nellestrutture e soprattutto in strutture gerarchiche inflessibili in norme rigideche se danno tanta sicurezza finiscono con lrsquoimprigionare lrsquouomo nella gab-bia di prassi e norme immutabili imposte con autoritagrave ma spesso astratte elontane dalla vita reale delle persone espressione di una chiesa che non sapiugrave parlare a ciascun uomo nella sua lingua2

La costituzione apostolica Gaudete et exultate dedica un intero capi-tolo il secondo a gnosticismo e pelagianesimo denunciati come ldquodue sot-tili nemici della santitagraverdquo3 Lo gnosticismo viene qui caratterizzato in modopiugrave dettagliato come la conoscenza di nozioni teologiche o anche spiritualiche danno allo gnostico moderno lrsquoillusione di essere una persona santapercheacute sa molto al punto da trascurare il prossimo e Cristo stesso Questoeffetto terribile si ottiene anche imboccando la strada del pelagianesimoche egrave diverso solo nelle cause se lo gnostico punta tutto sul suo intellettoil pelagiano si appoggia sulla sua volontagrave sulle scelte spesso eroiche cheegli ha compiuto e alle quali resta fedele dando prova di grande perseve-ranza ma ritenendo in effetti che questa sia frutto del suo impegno e per-tanto pretendendo che gli altri si impegnino altrettanto quasi che ciascuno

452 G CARUSO

1 Evangelii gaudium 93-972 Papa Francesco Discorso ai rappresentati del V convegno nazionale della Chiesa ita-

liana Firenze 10 novembre 20183 Il capitolo si estende dal paragrafo 35 al 62 della Gaudete et exultate i paragrafi 36-46

ndashin tutto 11ndash sono dedicati allo gnosticismo e i paragrafi 47-61 ndashben 15ndash al pelagianesimo

possa santificarsi da seacute In questo contesto papa Francesco cita in modomolto significativo le parole di santrsquoAgostino il quale spiegava allrsquointerlo-cutore pelagiano che ciascuno si deve impegnare per compiere il bene di cuiegrave capace ma anche per chiedere a Dio di riuscire a compiere quello di cuinon egrave capace4 lasciando cosigrave intendere che nel cammino della santitagrave nonvale il trito detto che ldquovolere egrave potererdquo subito dopo il papa cita una famosaespressione agostiniana che si legge nelle Confessiones ldquoDarsquoquel che co-mandi e comanda ciograve che vuoirdquo proprio quella che come si vedragrave ebbe unruolo di non poco momento nella controversia pelagiana5 Lrsquoessere giustio forse sarebbe meglio il divenire giusti egrave un dono che Dio elargisce al-lrsquouomo per gratia cioegrave per un gesto di benevolenza immeritato e appuntogratuito Papa Francesco spiega che lrsquoaccoglienza di un dono tanto granderichiede come controparte unrsquoadeguata corrispondenza cioegrave lrsquoimpegno avivere da persone consapevoli di essere state salvate in virtugrave di unrsquoiniziativagratuita e amorevole di Dio ma questo egrave sempre un secondo passo una ris-posta a quello che Dio ha fatto per lrsquouomo ldquosolo a partire dal dono di Dioliberamente accolto e umilmente ricevuto possiamo cooperare con i nostrisforzi per lasciarci trasformare sempre di piugraverdquo6 Il ritenere che la salvezzadipenda dallo sforzo umano rende legalisti e severi attenti soprattutto alleformalitagrave che una volta adempiute rassicurano si tratta di una visione ca-ricaturale del cristianesimo che perograve non egrave al giorno drsquooggi infrequenteproprio per questo il papa ribadisce piugrave volte la necessitagrave di guardarsi daquesta pericolosa deviazione

La lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede Placuit Deoche precede di poche settimane la costituzione Gaudete et exultate presentacome costanti dellrsquoimpegno pastorale di papa Francesco la denuncia deidue errori di cui si egrave detto fin qui cioegrave dello gnosticismo e del pelagianesimodi nuovo conio tuttavia si osserva qui che gli estensori del documento disono preoccupati di mettere in chiaro che tra questi errori contemporaneie i loro antenati vi egrave solo una somiglianza che si limita ai tratti piugrave generaliSi deve dunque affermare che il pelagianesimo moderno non egrave identico aquello antico anche percheacute il contesto storico attuale egrave molto diverso da

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 453

4De natura et gratia 4350 Non igitur Deus impossibile iubet sed iubendo admonet et fa-cere quod possis et petere quod non possis ldquoDio non comanda dunque una cosa impossibilema nel comandare ti esorta a fare quello che rientra nelle tue possibilitagrave e a chiedre quelloche non ci rientrardquo

5 Confessiones X2940 Da quod iubes et iube quod vis6 Gaudete et exultate 56

quello del suo lontano predecessore drsquoaltra parte si dice che egrave perenne ilpericolo di fraintendere in senso pelagiano la fede cristiana7 Tenendo benpresente ciograve anche in vista di una successiva sintesi che possa utilmenteaiutare a comprendere la situazione attuale saragrave utile volgersi al pelagia-nesimo antico cercando di comprenderne la storia e le idee fondamentali

Pelagio e la sua dottrina8

Il pelagianesimo prende nome dal monaco Pelagio un asceta nato inun luogo imprecisato delle isole britanniche intorno al 354 e che ricevetteil battesimo a Roma tra il 380 e il 384 Se certo fu uno degli esponenti prin-cipali del movimento di cui egrave eponimo Pelagio non fu lrsquounico accanto a luiinfatti si deve collocare Celestio un avvocato che fu suo discepolo anchese non senza alcune originalitagrave dottrinali che rendono il suo pensiero si-mile ma non identico a quello del maestro9 Sicuramente i sodali di Pela-gio furono abbastanza numerosi e impegnati nella produzione di testi chedovevano servire a far conoscere al pubblico le idee fondamentali di quelmovimento molti di questi sono giunti anonimi e sono stati attribuiti a Pe-lagio da George de Plinval ma di molte di queste attribuzioni si deve du-bitare Tuttavia restano alcune opere di Pelagio che insieme a quelle chesono state restituite in frammenti negli scritti che intendevano confutarlevalgono a dare un quadro abbastanza chiaro del suo sistema di pensieroLe opere superstiti dellrsquoasceta britannico quelle che ancora si possono leg-gere per intero sono tre un importante e ampio Commentario alle letteredi san Paolo edito da Souter10 la lettera Ad Demetriadem11 di cui si diragrave in

454 G CARUSO

7 Congregazione per la Dottrina della Fede Lettera Placuit Deo ai Vescovi della Chiesacattolica su alcuni aspetti della salvezza cristiana 3

8 Per i dati biografici su Pelagio si vedano G de Plinval Peacutelage Ses eacutecrits sa vie et sareforme Lousanne-Genegraveve 1943 un testo che va comunque letto con circospezione R FEvans Pelagius inquiries and rappresails New York 1968 FG Nuvolone ndash A Solignac vocePeacutelage et peacutelagianisme in Dictionnaire de Spiritualiteacute XII2 Paris 1986 coll 2895-2898 ReesB R Pelagius A reluctant Heretic Woodbridge-Suffolk 1988

9 Per le notizie su Celestio si veda G Caruso ldquoRamusculus Origenisrdquo Lrsquoereditagrave del-lrsquoantropologia origeniana nei pelagiani e in Girolamo Roma 201XXXX

10 Pelagius Expositiones XIII epistularum Pauli (3 voll) ed A SouterCambridge 1922-1931

11 Pelagius Ep ad Demetriadem (PL 30 coll 15-46 PL 33 coll 1099-1120)

seguito e una Professione di fede12 che Pelagio inviograve a papa Innocenzo mache fu ricevuta da papa Zosimo che succedette allrsquoaltro nel marzo del 417Sono perduti invece De natura di cui perograve restano numerosi brani nel Denatura e gratia di Agostino opera che egli compose con il dichiarato intentodi opporsi allrsquoopera di Pelagio13 il Testimoniorum liber di cui riportano al-cune proposizioni il De gestis Pelagii di Agostino e soprattutto il Dialogusadversus Pelagianos di Girolamo14 e il Pro libero arbitrio uno scritto inquattro libri di cui ampi stralci sono restituiti dallrsquoagostiniano De gratiaCristi et de peccato originali vi sono poi i frammenti di alcune lettere anchequesti riportate dai suoi avversari Agostino in testa

In questo contesto saragrave utile prendere come mezzo privilegiato per ac-cedere al pensiero di Pelagio un testo a cui egli stesso aveva assegnato esat-tamente questo compito cioegrave la lettera Ad Demetriadem15 Demetriade erauna ragazza della gens Anicia una delle piugrave illustri famiglie di Roma che persfuggire al clima di incertezza che aveva preceduto e seguito il sacco di Ala-rico del 410 aveva cercato rifugio in Africa dove molti ricchi romani pos-sedevano ville e latifondi Tra la fine del 413 e lrsquoinizio del 414 la fanciullaannunciograve la sua ferma intenzione di rinunciare a sposarsi per consacrarsi aDio nella vita verginale Questo gesto coraggioso suscitograve una vasta eco De-metriade era molto giovane appena quindicenne e inoltre la sua condizionefamiliare la destinava a un matrimonio ben assortito pertanto le persona-litagrave ecclesiali piugrave illustri dellrsquoepoca fecero giungere alla ragazza o alla suafamiglia messaggi di plauso e di ammonimento il vescovo di Roma papaInnocenzo I scrisse un breve biglietto a Giuliana madre della ragazza16 Gi-rolamo rispondendo a una precisa sollecitazione della famiglia della gio-vane consacrata preferigrave rivolgersi direttamente a questrsquoultima17 Agostinoinvece compose una lettera che aveva come destinatarie la madre e la

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 455

12 Pelagius Libellus fidei (PL 48 coll 488-491 PL 45 coll 1716-1718) Si veda inoltreA de Veer Notes complementaires 4 3 in Œuvres de saint Augustine 22 681

13 Si veda FP Rizzo Lrsquoeresia pelagiana in Sicilia in Munera amicitiae Studi di storia ecultura sulla Tarda Antichitagrave offerti a Salvatore Pricoco a cura di R Barcellona ndash T SardellaSoveria Mannelli 2003 379-406 e soprattutto 396-398

14 Si veda in proposito Giuseppe Caruso Il Testimoniorum liber di Pelagio tra Girolamoe Agostino in A Bartolomei Romagnoli U Paoli P Piatti (curr) Hagiologica Studi per Reacute-ginald Greacutegoire Fabriano 2012 I pp 357-373

15 Pelagius Ep ad Demetriadem (PL 30 coll 15-46 PL 33 coll 1099-1120)16 Innocentius Ep 15 (PL 20 coll 518-519)17 Hieronimus Ep 130 6 (CSEL 563 175-201)

nonna della stessa cioegrave Giuliana e Proba18 Lo scritto di Pelagio che si puograveidealmente collocare accanto a quello di Girolamo egrave indirizzato alla gio-vane consacrata e puograve essere interpretato come unrsquoaccorata esortazionealla perseveranza Demetriade che ha fatto la sua scelta di consacrazioneverginale ha in seacute nella sua natura libera la possibilitagrave di restarvi fedele Pe-lagio ha una visione positiva dellrsquouomo forse eccessivamente positiva per-tanto egli esorta la sua destinataria a ritenersi fino in fondo padrona dellasua sorte in quanto stando alla testimonianza della Scrittura Dio ha creatolrsquouomo capace di scelte libere la grandezza e la dignitagrave delle creatureumane ciograve che le rende superiore ai molti animali piugrave grandi e piugrave forti diloro consiste proprio in questa libertagrave19

La Sacra Scrittura afferma che gli uomini e le donne sono stati creatia immagine di Dio (Gen 127) per Pelagio questo indica che essi hannolrsquointelligenza che egrave di molto superiore allrsquoistinto irrazionale degli animaliIn virtugrave della loro intelligenza le persone umane possono compiere dellescelte spontanee e dare cosigrave orientamento alle loro vite con la libertagrave cheDio ha concesso loro al momento della creazione e che resta sempre loroappannaggio in quanto proprio in essa nella libertagrave consiste la grandezzae la dignitagrave dellrsquouomo Certamente il fatto di essere liberi comporta possi-bilitagrave di fare scelte sbagliate e questo rende la condizione dellrsquouomo tra-gica in quanto il suo piugrave grande bene la libertagrave rischia sempre ditrasformarsi nella sua maggior iattura tuttavia per Pelagio la terribile dipossibilitagrave di poter sbagliare egrave ben poca cosa a confronto di quella di poterscegliere liberamente il bene cioegrave di poter aderire alla volontagrave del Creatoresenza nessuna coazione20 Il piugrave grande bene dellrsquoumanitagrave cioegrave di ogni sin-golo uomo egrave dunque la possibilitagrave si optare per il bene o per il male laSacra Scrittura attesta che i santi ne hanno fatto il miglior uso mentre i mal-vagi un uso cattivo ma la capacitagrave di autodeterminarsi resta sempre e co-munque un grande bene se non il piugrave grande tra quelli concessi allrsquouomo21

Del resto la Sacra Scrittura egrave piena di comandamenti e precetti per Pela-gio questa egrave una prova evidente che lrsquouomo egrave libero di metterli in atto sevuole diversamente se si ipotizza che lrsquouomo sia in qualche modo inclinatoa compiere il male a prescindere dalla sua libera scelta si dovrebbe pensare

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18 Augustinus ep 150 (CSEL 44 380-382)19 Pelagius Ad Demetriadem 2 20 Pelagius Ad Demetriadem 3 21 Pelagius Ad Demetriadem 7

che Dio comanda allrsquouomo una santitagrave che questi non puograve mai raggiungeree in tal modo si finirebbe con lrsquoimmaginare in modo assolutamente bla-sfemo un Dio crudele che tormenta la sua creatura chiedendogli lrsquoimpos-sibile e che addirittura lo punisce per non aver evitato un peccato che eglinon puograve in effetti evitare22

Ma se gli uomini a detta di Pelagio possono scegliere di fare il benepercheacute peccano Lo fanno per una scelta libera e personale che puograve essereinfluenzata in negativo dalla tentazione diabolica che per altro si fa tantopiugrave insidiosa e insistente quanto piugrave uno ha fatto progressi sulla via dellasantitagrave in ogni caso il diavolo puograve suggerire di operare il male ma mai ob-bligare23Anche il cattivo esempio offerto da chi agisce male unito alla rei-terazione di un comportamento peccaminoso che facilmente inizianellrsquoinfanzia produce unrsquoabitudine che ha il potere di condizionare e limi-tare il libero arbitrio dellrsquouomo24 in ogni caso a dispetto della piugrave intensatentazione o della piugrave inveterata delle consuetudini lrsquouomo resta sempre li-bero di scegliere il bene o il male Adamo il progenitore con il suo peccatoha dato allrsquouomo un esempio cattivo che perograve non ne ha in nessun modomutato la libertagrave originaria di scegliere sovranamente in ambito moraleCiograve emerge con sufficiente chiarezza quando Pelagio commenta Rom 512 uno dei brani (ma certamente non lrsquounico) che hanno avuto un granderuolo nellrsquoenucleazione della dottrina del peccato originale quello che daAdamo egrave passato ai suoi discendenti per il monco britannico quella colpaantica ha costituito il primo uomo come un esempio e un modello nega-tivo25

Ci si potrebbe chiedere se in una simile visione crsquoegrave ancora bisognodella grazia cioegrave di quella benevolenza con cui Dio si avvicina allrsquouomoper salvarlo Per Pelagio egrave giagrave ldquograziardquo la condizione originaria dellrsquouomocioegrave il fatto che egrave stato creato libero26 con una libertagrave che ogni creatura

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 457

22 Pelagius Ad Demetriadem 1623 Pelagius Ad Demetriadem 2524 Pelagius Ad Demetriadem 8 e 1325 Pelagius In Rom 5 11-12 ldquoPer questo come per un sol uomo il peccato entrograve in que-

sto mondo e con il peccato la morte (Rom 5 12) A causa dellrsquoesempio e del modello (exem-plo vel forma)rdquo

26 Pelagio lo aveva affermato nel suo scritto De natura riportato da Agostino De gestisPelagii 1022 ldquoEbbene in quel libro egli [Pelagio] ha dichiarato apertissimamente laquoQuestoegrave ciograve che io definisco grazia di Dio la possibilitagrave di non peccare che la nostra natura ha rice-vuto nel momento drsquoesser creata essendo stata creata con il libero arbitrioraquo

umana sperimenta a questa si aggiunge poi la legge che insegna allrsquouomocome deve comportarsi per vivere santamente27 La Lettera a Demetriadenon dedica eguale sviluppo a tutti questi temi che sono certo di non pocomomento ma non propriamente adatti a uno scritto ldquodi occasionerdquo tutta-via Pelagio osserva che anche nei pagani per antonomasia lontani da Dioegrave possibile rinvenire qualitagrave che a Dio piacciono quasi a comprovare unavolta di piugrave la bontagrave della natura umana a maggior ragione queste si pos-sono e si devono ritrovare nei cristiani la vita di questi infatti egrave stata ldquomi-glioratardquo da Cristo che inoltre li aiuta con la grazia divina per Pelagio ciogravesignifica che essi hanno ricevuto attraverso il battesimo il perdono dei pec-cati e dalla legge biblica noncheacute dallrsquoesempio di Cristo stesso indicazionichiare e precise su come vivere santamente28

La risposta di Agostino

Il primo ldquoscontrordquo tra Pelagio e Agostino avvenne mentre il primo sitrovava a Roma e il secondo in Africa avvenne dunque attraverso la me-diazione di un testo scritto e precisamente delle celebri Confessiones ago-stiniane29 NellrsquoUrbe in un anno che non si riesce a precisare ma che devecollocarsi comunque intorno al 405 un vescovo aveva ricordato le paroleche con unrsquoaccorata preghiera Agostino rivolge a Dio nel decimo libro(quelle stesse che come si vide poco sopra anche papa Francesco ha ricor-dato in Gaudete et exultate 49) ldquoDarsquo ciograve che comandi e comanda ciograve chevuoirdquo 30 una preghiera che Pelagio come si egrave giagrave visto non poteva certo ap-prezzare In seguito i due si incontrarono in Africa dove Pelagio si recograve in-torno al 409 Agostino lo conosceva per fama gli avevano parlato di luitanto bene come di un monaco dedito a un rigido ascetismo ma anche

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27 Valga a titolo esemplificativo quanto Agostino attento lettore degli scritti di Pela-gio scrive nel De gratia Christi et de peccato originali 133 ldquo[Pelagio] fa consistere la graziadi Dio e il suo aiuto che ci aiuta a non peccare o nella natura e nel libero arbitrio o nella leggee nella dottrina nel senso cioegrave che lrsquoaiuto di Dio allrsquouomo percheacute laquostia lontano dal male e fac-cia il beneraquo si deve credere che consista nel fatto che Dio rivela e indica allrsquouomo ciograve chedeve farerdquo

28 Pelagius Ad Demetriadem 3 e 829 Queste notizie sono riferite dallo stesso Ipponate Augustinus De dono perseveran-

tiae 20 5330 Augustinus Confessiones 102940

tanto male a motivo degli errori che gli venivano addebitati Proprio in quelfrangente Agostini ebbe modo di incontrare Pelagio non a Ippona bensigrave aCartagine dove il presule era indaffaratissimo a preparare la conferenzache segno la vittoria dei cattolici sui donatisti quella che si svolse agli inizidi giugno del 41131 Non vi furono altri contatti se non un biglietto di salutoda parte del monaco al quale il vescovo rispose con lrsquo Epistula 146 nientepiugrave che un breve biglietto di circostanza poco dopo infatti Pelagio si af-frettograve a partire per la Terra Santa32 Ma il suo allontanamento non fermograve ladiffusione della dottrina che da lui prende il nome questa iniziograve a propa-garsi a opera di quelli che sono spesso considerati suoi discepoli tra i qualisi deve annoverare Celestio Questi era un avvocato di buona famiglia eglicome si egrave giagrave anticipato non deve essere considerato semplicemente un se-guace di Pelagio ma piuttosto un pensatore le cui posizione coincidono inbuona parte con quelle del monaco anche se non del tutto33 Queste pre-messe servono a introdurre i testi da cui si prenderanno le mosse per illu-strare la risposta di Agostino alle sollecitazioni della riflessione pelagiana

Tra il 414 e il 415 Ilario un laico di Siracusa indirizza ad Agostino unalettera in cui chiede chiarimenti su alcune idee discutibili che si stanno dif-fondendo in quel momento tra i cristiani della sua cittagrave34 I punti contro-versi sono cinque questi cristiani ritengono che lrsquouomo puograve essere senza

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 459

31 Per gli atti di questa importantissima conferenza Actes de de Carthage cur S Lan-cel SCh 114 Cerf Paris 1972 per una sorta di sommario degli stessi Augustinus Breviculuscollationis cum Donatistas CCL 149 259-306 Il donatismo egrave un movimento estremamenterigorista che caratterizzograve la vita della Chiesa africana dallrsquoindomani della persecuzione diDiocleziano fino alla fine del cristianesimo nord africano Per i donatisti la vera e unica Chiesaegrave quella nei cui membri non poteva trovarsi in alcun modo il peccato cioegrave una chiesa di santie di certo non puograve essere tale quella i cui ministri durante la persecuzione ma anche doposono scesi a compromesso con il potere imperiale Agostino si oppose con vigore a queste po-sizioni affermando che comprende santi e peccatori ed egrave impossibile distinguere gli uni daglialtri fincheacute perdura il cammino della storia la Chiesa fatta solo di santi ci saragrave nella Gerusa-lemme celeste

32 Queste notizie si traggono da Augustinus De gestiis Pelagii 2246 e 2651 ss33 Il rapporto tra il pensiero di Pelagio e quello di Celestio va valutato con cura te-

nendo presente che i loro avversari ndash e tra questi Agostino ndash avevano tutto lrsquointeresse a di-mostrare la stretta connessione e addirittura la filiazione degli errori del secondo da quellidel primo percheacute ciograve avrebbe avuto come immediata ricaduta la possibilitagrave di estendere al-lrsquouno le condanne dellrsquoaltro

34 Si tratta dellrsquoEpistula 156 dellersquoepistolario di Agostino nella sua risposta il vescovosaluta Ilario chiamandolo ldquodiletto figliordquo questo induce a ritenere che fosse un laico

peccato e in stretta connessione con lrsquoassunto precedente che egli puograve os-servare con tutta facilitagrave i comandamenti di Dio che un bambino non bat-tezzato anche se muore prematuramente non potragrave perdersi percheacute egrave senzapeccato che la rinuncia ai beni terreni egrave necessaria per poter entrare nelregno dei cieli che non si deve giurare mai e che la Chiesa senza macchia neacuteruga di cui si parla nella Scrittura (Ef 527) egrave quella storica piuttosto chequella escatologica (su questo alcuni chiedono lumi altri dice Ilario riten-gono che sia effettivamente cosigrave) Tralasciando la terza e la quarta questionequella sulla rinuncia alle ricchezze che sembra caratterizzare la forte colori-tura encratita del pelagianesimo siciliano35 e sul divieto di giurare con tuttaprobabilitagrave derivato da una lettura rigorosa di Mt 534 (che perograve non sembraessere tipica dei pelagiani) sono di particolare interesse per il tema che quisi affronta le prime due e lrsquoultima Illustrando il pensiero di Pelagio si egrave messoin evidenza che lrsquouomo egrave libero da questa libertagrave che puograve essere solo estrin-secamente condizionata da un cattivo esempio deriva la possibilitagrave di essereimmuni da ogni peccato e quella in ultima analisi connessa di osservare iprecetti di Dio senza bisogno di particolare sforzo se lo si vuole davvero Ilsecondo quesito riguarda la sorte dei bambini morti senza battesimo e si con-nette al tema delle conseguenze del peccato di Adamo che nel pensiero pe-lagiano lo si egrave visto non aveva avuto altra conseguenza che quella di offrireun cattivo esempio Lrsquoultimo quesito quello relativo allrsquointerpretazione diEph 5 27 deve essere inteso almeno per quanto riguarda lrsquoidea di quelli cheritenevano possibile che la Chiesa priva di peccato sia quella dellrsquoesperienzaquotidiana egrave del tutto coerente con le due proposizioni testeacute esaminate selrsquouomo puograve davvero evitare tutti i peccati in quanto nasce libero da ogni pec-cato ovviamente dai personali ma anche da quello ereditato una chiesa fattadi santi sarebbe storicamente possibile (anche se si potrebbe osservare dallapossibilitagrave non consegue immediatamente la realizzazione)

Agostino risponde alla missiva di Ilario con una lettera lrsquoEpistula 157per chiarificare la retta dottrina a vantaggio di Ilario e dei cristiani di Sira-cusa che erano stati turbati da una predicazione in cui afferma di ricono-scere gli errori di Celestio36 Varragrave la pena di analizzare un porsquo piugrave indettaglio questa lettera in quanto essa offre una buona sintesi degli argo-

460 G CARUSO

35 In effetti due scritti di ambito siciliano cioegrave il De divitiis (PLS 1 coll 1380-1418) e il Decastitate (PLS 1 coll 1464-1505) mettono in evidenza la stretta connessione che si era stabilitasullrsquoisola tra il pelagianesimo e una visione della vita cristiana rigorosamente ascetica

36 Augustinus ep 157322

menti fondamentali con cui il vescovo di Ippona contrastava la suadente epericolosa dottrina pelagiana

LrsquoIpponate nel dare replica alla prima delle sollecitazioni propostegli daIlario quella relativa alla possibilitagrave per lrsquouomo di essere senza peccato ri-sponde che a suo dire non egrave possibile A sostegno del suo punto di vista egli citala Scrittura che in molti brani lascia intendere che ogni singolo uomo egrave pec-catore e che il ritenersi senza peccato egrave espressione di una superbia bugiardaTra i diversi citati dal vescovo si menziona qui la petizione dellrsquoorazione do-menicale con cui si chiede la remissione dei debiti cioegrave il perdono dei peccati(Mt 612) Cristo stesso ha insegnato a rivolgersi a Dio con queste parole eAgostino spiega che se avesse previsto la possibilitagrave che tra i suoi seguaci ci sa-rebbe stato qualcuno capace di evitare ogni peccato (cosa del tutto improba-bile a parer di Agostino in quanto non si diede nemmeno per gli Apostoli) ilSalvatore avrebbe certamente insegnato una preghiera diversa evidentementeuna in cui non egrave necessario chiedere perdono37Agostino con tutta probabi-litagrave per una preoccupazione pastorale si affretta ad aggiungere che se egrave im-possibile evitare il peccato non bisogna certo per questo abbandonarvisi delresto non tutti i peccati sono uguali lrsquouomo non potragrave certo evitare di com-mettere peccati piccoli e quotidiani per i quali dovragrave implorare il perdonotuttavia potragrave astenersi da colpe gravi con lrsquoaiuto della grazia di Dio38

Ma che cosa egrave in effetti la grazia Per spiegarlo saragrave utile fare ricorsoal De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum Agostinocompose questo trattato il primo tra quelli connessi alla controversia pe-lagiana tra il 411 e il 412 cioegrave due anni prima della lettera a Ilario che si staillustrando Qui egli spiega che la grazia egrave lrsquoaiuto che Dio presta allrsquouomoal suo libero arbitrio percheacute comprenda ciograve che deve fare e riesca effetti-vamente a farlo39 Gli uomini peccano a motivo di due vitia cioegrave di due di-fetti che sono tragiche conseguenze del peccato originale Il primo egravelrsquoignoranza per cui lrsquouomo non sa che cosa sia meglio fare e lrsquoaltro lrsquoinde-bolimento della volontagrave che non ha la forza di impegnarsi a sufficienza perottenere il bene conosciuto in quanto trova sgradevole questo sforzo Percontrastare sia lrsquoignoranza che la debolezza Dio con la sua grazia cioegrave perun gesto di generositagrave non dovuta viene in soccorso dellrsquoinsufficienza dellacreatura umana per fargli conoscere quello che non conosceva ma anche

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 461

37 Augustinus ep 15712 38 Augustinus ep 1571339 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 6 7

per dargli una sorta di diletto nel fare il bene40 sorretto dalla grazia lrsquouomopuograve davvero iniziare e compiere una buona azione cosa che gli riuscirebbealtrimenti impossibile41 I due vitia di cui si disse sopra come gli altri limitiumani sono il frutto amaro della colpa dei protoplasti la situazione origi-nario in cui Dio aveva posto gli uomini allrsquoinizio era caratterizzata da unarelazione di profonda amicizia tra il Creatore e le creature a cui faceva se-guito lrsquoarmonia interiore dellrsquouomo stesso Il peccato originale cioegrave lrsquoirra-zionale disobbedienza della creatura a Dio causograve un sovvertimentonellrsquoordine impresso al cosmo per cui lrsquouomo sperimenta di non essere piugravepienamente padrone di seacute stesso ma quasi come sottomesso a desideri checontrastano e finiscono con il dominare la sua volontagrave42

Tornando alla lettera a Ilario si deve notare che Agostino arriva a con-cedere sia pure ipoteticamente che possa esserci qualcuno senza peccatooltre a Cristo stesso ma in ogni caso questa condizione non deve essere ri-tenuta effetto del libero arbitrio quasi che questo fosse di per seacute capace dicompiere tutti i comandamenti ma egrave piuttosto dovuta alla grazia di Dio eai doni dello Spirito Santo infatti il compimento della legge egrave lrsquoamore malrsquoamore come si legge in Rom 55 viene diffuso nel cuore dellrsquouomo dalloSpirito Santo che egrave stato dato agli uomini43 Per Agostino quindi lo Spi-rito riversato nellrsquouomo con un dono gratuito suscita un amore che mettein condizione di compiere la legge chi ne sarebbe di per seacute incapace egrave questoil dono che Dio offre al libero arbitrio dellrsquouomo e che si ottiene come ag-giunge poco dopo impegnandosi a pregare e ad agire rettamente sempreperograve con un atteggiamento umile caratteristico di chi non presume delleproprie forze Ancora una volta Agostino ricorre alla Sacra Scrittura perdare fondamento alle sue affermazioni e ancora una volta cita lrsquoorazionedomenicale precisamente la petizione con cui si chiede di non essere in-dotti in tentazione (Mt 613) Agostino osserva che non ci sarebbe bisognodi chiedere lrsquoausilio di Dio se lrsquouomo fosse capace con le sue sole forze difuggire la tentazione invece si prega Dio ogni giorno percheacute non abban-doni la sua creatura nella consapevolezza che se il Creatore abbandonassela sua creatura questa immancabilmente soccomberebbe alla tentazione44

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40Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 17 2641 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 17 2742 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 22 3643 Augustinus ep 1572444 Augustinus ep 15725 Vale la pena di osservare che Agostino spiega le parole del

Padre nostro in una forma identica a quella proposta nella nuova versione della Bibbia pub-

Per i pelagiani il fatto stesso che Dio abbia dato una legge chiedendoche questa sia osservata egrave prova evidente che ciograve egrave efettivamente possibileAgostino perograve cambia il senso stesso del dono della legge che vale invecea rendere lrsquouomo consapevole del suo limite e della necessitagrave di essere aiu-tato dalla grazia di Cristo al punto che il non adempiere la legge egrave menograve che lrsquoinsuperbirsi ritenendosene perfetti esecutori solo a motivo delleproprie forze45 Chi rifiuta lrsquoaiuto della grazia egrave come un malato che si ri-tiene sano e non capisce di aver bisogno dellrsquoaiuto del medico tale egrave lrsquouomoche per un moto di orgoglio non invoca Dio per essere messo in grado diattuare i precetti della legge46 Un versetto biblico quello in cui il salmistainvoca Dio percheacute lo guidi in modo da non essere schiavo dellrsquoiniquitagrave egrave ap-plicato da Agostino alla libertagrave umana proprio questa egrave assoggettata almale e deve pregare Dio per ottenere la liberazione cioegrave la capacitagrave di com-piere effettivamente quanto la Legge prescrive47 A esemplificazione diquanto detto Agostino riporta il precetto di astenersi dai desideri malvagipiugrave volte ricordato nella Scrittura (Ex 2017 Rom 77) dove si prescriveper esprimerlo in termini positivi la continenza In effetti egrave molto difficilenon provare desideri anche percheacute lrsquoamore che ciascuno prova sembraorientarlo in modo irresistibile verso lrsquooggetto amato anche se cattivo SoloDio puograve donare la libertagrave dal cattivo desiderio Egli che attraverso la Leggecomanda la continenza la concede attraverso la grazia cioegrave per sua bene-volenza a quanti la chiedono48 Il fatto che per compiere il bene lrsquouomodebba chiedere lrsquoaiuto di Dio non significa che il suo libero arbitrio vengaannullato anzi per Agostino egrave vero esattamente il contrario il libero arbi-trio sussiste e proprio per questo deve essere aiutato In effetti dalla letturadi questa lettera emerge una significativa diversitagrave tra la definizione pela-

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 463

blicata nel 2008 dalla Conferenza Episcopale Italiana ldquonon abbandonarci alla tentazionerdquoQuesta traduzione non egrave stata ancora recepita nel testo del messale che risale 1 1983 di ciogravesi egrave rammaricato papa Francesco che in unrsquointervista televisiva trasmessa da Tv 2000 il 6 di-cembre 2017 facendo riferimento alla classica traduzione ldquoNon ci indurre in tentazionerdquo haosservato ldquoNon egrave una buona traduzione Anche i francesi hanno cambiato il testo con una tra-duzione che dice ldquonon lasciarmi cadere nella tentazionerdquo sono io a cadere non egrave lui che mibutta nella tentazione per poi vedere come sono caduto un padre non fa questo un padreaiuta ad alzarsi subitordquo La traduzione francese alla quale si fa riferimento recita ldquoNe nouslaisse pas entrer en tentationrdquo cioegrave ldquonon lasciare che entriamo in tentazionerdquo

45 Augustinus ep 1572646 Augustinus ep 1572747 Augustinus ep 1572848 Augustinus ep 15729

giana e quella agostiniana di libero arbitrio la prima vede in questa prero-gativa dellrsquouomo la capacitagrave di volere liberamente e di poter realizzarequello che si vuole49 la seconda invece solo di volere ma non di realizzarei pii desideri senza prima aver chiesto e ottenuto lrsquoaiuto di Dio50

Il secondo dei quesiti proposti da Ilario tocca un tema centrale dellapolemica tra i pelagiani e Agostino centrale e difficile se si vuole esseresinceri Per Pelagio lo si egrave visto ogni persona umana nasce libera in unacondizione di equidistanza dal male e dal bene saranno poi le sue liberescelte a orientarlo dallrsquouna o dallrsquoaltra parte Si deve pertanto escludere chela colpa di Adamo possa aver avuto sulla condizione morale dei suoi di-scendenti se non quella di aver offerto un pessimo esempio pertanto i bam-bini che muoiono in fasce prima di aver ricevuto il battesimo ma ancheprima di aver posto qualunque opzione morale sono destinati al paradisoin quanto privi di ogni colpa Agostino per spiegare lrsquoerrore dei pelagiani siserviragrave soprattutto del capitolo 5 della Lettera ai Romani51 opportunamenteintrecciato con altri brani paolini Egli prende le mosse da Rom 51216 edallrsquointerferenza dei due versetti deduce che il peccato di Adamo ha com-portato un giudizio di condanna per tutti gli uomini che da quello discen-dono la grazia di Cristo invece egrave intervenuta a risanare non solo quelpeccato ma anche tutti quelli che gli uomini hanno aggiunto al primo diloro iniziativa I lattanti non sono gravati da questi ultimi ma non sono perquesto esenti dal primo e pertanto hanno bisogno di essere rigenerati dalbattesimo52 Come da Adamo deriva a tutti la generazione carnale allaquale egrave connessa una sorta di partecipazione alla colpa di Adamo cosigrave daCristo deriva a tutti i salvati la rigenerazione spirituale53 Tanto egrave necessa-

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49 Questo emergeva chiaramente dal De natura di Pelagio le cui argomentazioni sonoriportate nel De gratia Christi et de peccato originali di Agostino

50 Augustinus ep 15721051 E questo non per caso in effetti la lettera di Paolo ai Romani saragrave di grande mo-

mento nella controversia pelagiana come lo era stata nella controversia conto gli gnostici (ese nrsquoera servito ampiamente Origene) e lo saragrave ancora nei difficili tempi della riforma lute-rana non si puograve che consentire con quanto ha scritto mettendosi sulla scia di molti altri PAlthaus La lettera ai Romani Brescia 1970 p 14 ldquoNessunrsquoaltra lettera di Paolo e di tutto ilNuovo Testamento ha avuto e ha tanta importanza per la chiesa come la lettera ai RomanihellipLe piugrave grandi ore della storia dello spirito cristiano sono anche le ore della lettera ai Ro-manirdquo

52 Augustinus ep 15731153 Augustinus ep 157312-13

ria lrsquoincarnazione di Cristo per la salvezza che anche i giusti del Primo Te-stamento furono salvati solo per la fede in quel mistero che i cristiani sannoessersi giagrave realizzato54 in quanto la Legge ndashsia quella impressa nel cuoredellrsquouomo cioegrave la legge naturale che quella data sul monte Sinaindash ha comeunico effetto quello di mettere in evidenza e addirittura aumentare la colpain quelli che la trascurano oppure che presumendo nelle proprio forze nonchiedono lrsquoaiuto di Dio per adempierla55 Si deve osservare che questo ap-profondimento sulla legge che viene introdotto a commento di Rom 520in qualche modo riporta la trattazione a quanto si era precedentementedetto riguardo alla pretesa pelagiana che la legge fosse facile da osservarein quel contesto Agostino perograve aveva evitato con cura ogni riferimento aRom 5 che evidentemente si proponeva di trattare in seguito cioegrave qui nelcontesto della seconda questione posta da Ilario

Una nuovo snodo della riflessione di Agostino ispirato da Rom 514ha come tema la morte Agostino sembra trattare della morte ldquoeternardquo cioegravedella condizione morale di alienazione da Dio ma in stretta connessionecon la morte temporale Questrsquoultima che egrave conseguenza del peccato diAdamo si accanisce anche contro quelli che come i lattanti sono incapacidi fare qualunque gesto per meritarla evidentemente si puograve concluderepartecipano allo stesso modo della morte eterna Cristo perograve ha il potere diliberare da entrambe dalla morte eterna immediatamente e nella condi-zione escatologica anche dalla morte temporale56 Per Agostino che in que-sto egrave confortato dalla lettura di Paolo la colpa di Adamo ha avuto nefasteconseguenze per lrsquoumanitagrave tuttavia queste sono di gran lunga superate dalbeneficio arrecato da Cristo a quanti vengono salvati per i quali crsquoegrave la li-berazione da ogni colpa ereditata e commessa e un destino di eternitagravebeata Adamo e Cristo sono rispettivamente gli artefici della condizionemortale e della redenzione dellrsquoumanitagrave non sono pertanto solo due figureesemplari sia pure di segno opposto Agostino osserva che se lrsquoApostolodelle genti avesse voluto proporre degli esempi avrebbe potuto fare riferi-mento al diavolo che ben prima di Adamo si ribellograve a Dio e ad Abele cheprima di Cristo fu giusto e innocente57

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 465

54 Augustinus ep 15731455 Augustinus ep 157315-1856 Augustinus ep 15731957 Augustinus ep 157320

Riguardo al quinto e ultimo quesito Agostino risponde brevissima-mente (per altro premettendo questa trattazione a quella altrettanto brevedel quesito sul giuramento il quarto di Ilario) che fino al sopraggiungeredellrsquoera escatologica la Chiesa porteragrave nel suo grembo buoni e cattivi comea dire che una chiesa fatta solo di santi non egrave possibile in questo mondo58

Agostino non spiega i motivi della sua affermazione che richiama allamente temi tipici della controversia con i donatisti fautori di una chiesacomposta esclusivamente da santi e dalla quale dovevano essere inesora-bilmente banditi i peccatori ma in effetti si possono comprendere daquanto ha detto giagrave prima e di cui si egrave fatto qui menzione nemmeno i santisono immuni da peccati almeno da quelli lievi e quotidiani e lrsquoipotesi chevi possa essere oltre a Cristo stesso qualcuno immune da peccato (ma sem-pre per un dono di grazia e non certo per merito personale) egrave concessa daAgostino in via del tutto ipotetica in ogni caso la Chiesa storica sarebbecomposta non solo da questi ma anche da quelli che santi lo sono poco oper nulla

Osservazioni conclusive

Non egrave possibile rinvenire a livello dottrinale un punto di contatto trail pelagianesimo antico e quello odierno quelli che si possono chiamareoggi neopelagiani non si riconoscerebbero nel pensiero di Pelagio e Cele-stio anzi con tutta probabilitagrave ne metterebbero in evidenza le carenze pe-scando a piene mani dai decreti del Concilio di Trento e dal Catechismodella Chiesa Cattolica Ma esiste anche un altro livello che invece si ponecome terreno comune dellrsquoerrore antico e del nuovo ed egrave specificatamentequello della percezione di seacute Il pelagiano antico che era spesso un cristianoseriamente impegnato nellrsquoesercizio di pratiche ascetiche riteneva di es-sere a pieno titolo un erede degli eroi del passato come quelli avevano sba-ragliato gli eserciti nemici cosigrave lui aveva vinto con il suo impegno e le sueforze ogni appetito peccaminoso Le famiglie aristocratiche dellrsquoimperoerano spesso anche se non esclusivamente le destinatarie della predica-zione pelagiana e questo non deve sorprendere la condizione nobiliareche traeva origine da un antenato illustre per res gestae comportava lrsquoob-bligo sociale di distinguersi sempre e comunque per lrsquoattitudine allrsquoeroi-

466 G CARUSO

58 Augustinus ep 157440

smo anche nella vita cristiana Inoltre la gloria militare ma anche quella ci-vile del saggio amministratore dello stato viene ammirata da tutti allostesso modo Pelagio e i suoi inculcano nel loro uditorio lrsquoidea che egrave quantomai opportuna lasciare che la propria santitagrave risulti patente alle moltitu-dini e cosigrave facendo non mortificano ma addirittura sollecitano quella sortadi autocompiacimento che deriva dal ritenersi migliori degli altri e ciograve ov-viamente per proprio merito proprio contro questo atteggiamento pren-deva posizione Agostino quando ricordava lrsquoinsufficienza della volontagravedellrsquouomo e la necessitagrave dellrsquoaiuto di Dio anche percheacute la Chiesa fincheacuteessa vive nel mondo saragrave composta da buoni e malvagi e persisteragrave sempree per ognuno la possibilitagrave di passare da un gruppo allrsquoaltro e pertanto nes-suno potragrave mai presumere di essere immune da tentazioni e peccati59 Sem-bra che proprio lrsquoautocompiacimento per la propria virtugrave accomuni ipelagiani del passato che lo ritenevano un valido incentivo allrsquoimpegno mo-rale e quelli del presente Questi ultimi saranno certamente prontissimi afare pubblica professione di umiltagrave a riconoscersi peccatori e magari i peg-giori tra i peccatori ma basteragrave a smascherarli la severitagrave con cui giudicanoil prossimo senza nessuna empatia per chi sbaglia per debolezza o percheacutevittima di troppi condizionamenti e addirittura la frequenza con cui rivol-gono al magistero o ad alcuni settori della compagine ecclesiale il rimpro-vero di eccedere nel far memoria della misericordia di Dio (lo chiamano ndashhorribile auditu ndash ldquobuonismordquo) a detrimento della sua giustizia evidente-mente costoro non si ritengono bisognosi di misericordia e tradiscono cosigraveil loro sentire effettivamente pelagiano

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 467

59 Le idee qui espresse sono ben trattate da J-M Salamito Les virtuoses et la multitudeAspects sociaux de la controverse entre Augustin et les peacutelagiens Grenoble 2005 un saggio cheattraverso gli strumenti della sociologia religiosa messi a punto e magistralmente usati daMax Weber nellrsquoindagine sul rapporto tra etica protestante e sviluppo capitalistico indaga leconnessioni e le consonanze tra lrsquoetica pelagiana e lrsquoethos aristocratico

Ecclesiam suam (1964-2014) Para un justiprecio de Pablo VI el Papa ldquotransfiguradordquo (final)

SANTIAGO DIacuteEZ BARROSO

RESUMEN Esta es la quinta y uacuteltima entrega sobre la transfiguracioacuten de un papaPablo VI clarividente dialogante ecumeacutenico eclesial entrantildeable compro-metido bueno timonel del Concilio Vaticano II que promulgoacute una carta en-ciacuteclica programaacutetica Ecclesiam suam al comienzo de su pontificado que habiacuteade ser acicate para dicho Concilio y fuente de inspiracioacuten para la Iglesia pos-conciliar Aquiacute trato de puntualizar en queacute consistioacute su transfiguracioacuten unapersistente configuracioacuten con Cristo por el mundo desde el evangelio y la tra-dicioacuten una existencia vivida y actuada como laudis canticum logikeacute latreia li-bacioacuten de suave olor llevada hasta el amor extremo de una fidelidad sinfisuras a Susu Iglesia

PALABRAS CLAVE Pablo VI Iglesia transfiguracioacuten testamento muerte alegriacutealuz gloria testimonio Mariacutea santos

SUMMARY This is the fifth and final instalment on the transfiguration of a Pope PaulVI clairvoyant dialoguing ecumenical ecclesial endearing committed goodhelmsman of the Second Vatican Council which promulgated a programmaticencyclical letter Ecclesiam suam at the beginning of his pontificate which wasto be an incentive for that Council and a source of inspiration for the post-con-ciliar Church Here I try to point out what his transfiguration consisted of a per-sistent configuration with Christ for the world from the gospel and tradition alife lived and acted like laudis canticum logikeacute latreia libation of a soft smellcarried to the extreme love of a seamless fidelity to His his Church

KEYWORDS Paul VI Church transfiguration testament death joy light glory tes-timony Mary saints

Est Ag 53 (2018) 469-536

Presentacioacuten iquestPor queacute lsquotransfiguradorsquo

Ya es hora de echar el cierre a estas reflexiones en torno a la vida trans-figurada de Pablo VI que hemos estado pergentildeando con motivo de la ce-lebracioacuten del cincuenta aniversario de la publicacioacuten de su primeraenciacuteclica Ecclesiam suam (681964)1 Soy consciente de que ha sido y va aseguir siendo muy prolija la insistencia en que la transfiguracioacuten en PabloVI no fue jamaacutes anecdoacutetica ornamental o coyuntural ndashmera coincidenciade fechas2ndash sino estructural y escatoloacutegica3 Para miacute no hay duda de que lasuya ha sido desde siempre4 una existencia itinerantemente transfigurada5una libacioacuten ldquologikeacute latreiardquo6 un culto espiritual (Rom 121) un ldquolaudiscanticumrdquo un proceso de persistente y sistemaacutetica remodelacioacuten confor-macioacuten de profunda miacutemesis y asimilacioacuten una realidad metaforizada7 en-

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1 Las exigencias editoriales de la revista en que han ido apareciendo han dilatado tantolas sucesivas entregas que han convertido casi en anacroacutenico el tiacutetulo general bajo el cual sehan presentado Con todo quede claro mi agradecimiento a la Revista Estudio Agustinianoque las ha hecho posibles asiacute como a los que se ocupan de su confeccioacuten por las facilidadesy aacutenimos que me han proporcionado en este itinerario no exento de dificultades pero con so-breabundantes satisfacciones Me ha valido la pena

2 Recuerdo que la publicacioacuten de Ecclesiam suam tuvo lugar el 6 de agosto de 1964 yque Pablo VI fallecioacute el 6 de agosto de1978 ambas fechas coincidiendo con la fiesta de laTransfiguracioacuten del Sentildeor Sin olvidar que el 6 de agosto de 1945 el ser humano mostroacute enHiroshima una cuota inaudita de su poder aniquilador de su ataacutevica maldad Signo y con-trasigno Cielo e infierno Apoteosis y caos

3 Pero creo que era necesario insistir como contrapeso a una escasa presencia de estepunto de vista en los trabajos consultados

4 Eso al menos pienso y he procurado apoyar documentalmente5 Tal es la condicioacuten de la propia Iglesia en su conjunto y de cada uno de sus miembros

en particular como sentildeala H de Lubac tan admirado por Pablo VI (LUBAC H de Medita-cioacuten sobre la Iglesia Descleacutee de Brouwer Bilbao 1966 61-74) y recoge el Vaticano IIldquoQuando enim Christus apparebit et gloriosa mortuorum resurrectio erit claritas Dei illu-minabit coelestem Civitatem et eius lucerna erit Agnusrdquo (Ap 2123) (Lumen gentium 51)

6 BENEDICTO XVI ldquoHa llegado el tiempo del verdadero cultordquo en Audiencia 7 de enero2009)

7 En su acepcioacuten maacutes genuina la metaacutefora no se reduce a ser una figura retoacuterica de es-tilo tiene alcance ontoloacutegico porque remite a la creacioacuten de una nueva realidad en cuantoconsiste en un desplazamiento de sentido de ser La metaacutefora como sentildeala P Ricoeur esalgo vivo creador de realidades (RICOEUR P La meacutetaphore vive Seuil Paris 1975 238-242)En este sentido Pablo VI es profundamente metafoacuterico y paraboacutelico por ser transfigurado ytransfigurador

titativamente transformada y transformadora vivida en actitud oacutentica-mente obediencial8 como barro que se abandona a merced del torno polvohumilde grano de trigo trabajado como Jesuacutes9 con urgencias y anhelo zo-zobra y esperanza porque sin solucioacuten de continuidad en trance de alum-bramiento (Jn 1621) Como lo fue la configuracioacuten de Cristo y la de Pabloen Eacutel (Gal 2 20 I Cor 111) como lo ha de ser la de todo buen cristianosiempre en proceso de formacioacuten continua de mimesis (Ef 51) ldquoEn losevangelios estaacute situada en un momento decisivo (hellip) Este contexto da a laescena su significado en la vida de Cristo y su fecundidad en la vida del cris-tianordquo10 La Transfiguracioacuten ldquorevela la persona de Jesuacutes (hellip) anticipa y pre-figura el acontecimiento pascual (hellip) estaacute destinada a sostener a losdisciacutepulos en su participacioacuten en el misterio de la cruz (hellip) Los cristianos(hellip) son llamados ya acaacute en la tierra a transfigurarse cada vez maacutes por la ac-cioacuten del Sentildeor (2Cor 318)rdquo11

En una palabra Transfiguracioacuten para gloria de Dios Padre que el Hijomuestra en todo su esplendor y el Espiacuteritu Santo participa engendrando yagraciando a toda la creacioacuten Por tanto al subrayar la transfiguracioacuten enPablo VI lo que hacemos es mostrar un modelo de formacioacuten cristiana aimitar como hace Pablo con los corintios La estela de este papa cuya ca-nonizacioacuten es inminente puede servirnos de patroacuten y bruacutejula en unos tiem-pos que como eacutel certeramente diagnosticoacute abundan en maestros y carecende verdaderos testigos

En las entregas anteriores de este artiacuteculo he presentado la transfigu-racioacuten vivida y actuada por Pablo VI en las muacuteltiples reformas de siacute mismoy de la Iglesia que empendioacute En esta Parte final me voy a fijar en las alu-siones expliacutecitas que hizo a ella teniendo Ecclesiam suam naturalmentecomo punto de encaje aunque no uacutenicamente Es elocuente a este respectola valoracioacuten que hace Francisco del coacutemo Pablo VI considera necesaria latrans-formacioacuten re-formacioacuten en la Iglesia ldquoRecordemos este memorabletexto que no ha perdido su fuerza interpelante lsquola Iglesia debe profundizaren la conciencia de siacute mismahellip un anhelo generoso casi impaciente de re-

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8 RAHNER K Diccionario teoloacutegico Herder Barcelona 5729 BENEDICTO XVI ldquoEl martiriordquo en Audiencia general 11 de agosto de 201010 SURGY P en LEacuteON-DUFOUR X Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona

1967 80511 Ibid 806 Ver Mat 171-8 Mc 92-8 Lc 928-36 Hablan de transfiguracioacuten como trans-

formacioacuten (metamorphosis) Tambieacuten Flp 26-7

novacioacuten es decir de enmienda de los defectos denunciados y refleja laconciencia a modo de examen interior frente al espejo del modelo queCristo nos dejoacute de siacutersquo (Ecclesiam suam10-12)rdquo12

14 TRANSFIGURADO COacuteMO

Concretando iquestqueacute hay de la lsquotransfiguracioacutenrsquo de Pablo VI Estoy fir-memente convencido de que no es hacerle justicia circunscribirlo a la nochede su fallecimiento13 Esa noche tambieacuten Pablo VI irradia gloria lo atesti-guan quienes presenciaron el traacutensito de quien se consume consumandoun ascensodescenso porque ambas cosas es Noche que es oscura perocomo la de Juan de la Cruz ldquoen par de los levantes de la aurorardquo y sobretodo como la noche santa candente de la Pascua Por tanto no brilla comoun relumbre efiacutemero y superficial sino como el resultado de una auteacutenticametamorfosis14 de una lsquoconfiguracioacuten transfigurantersquo por la que transpa-rece la presencia que siempre le habitoacute15 Como muy bien sentildeala H deLubac al final en la parusiacutea no aparece ldquootrardquo realidad sino que se expli-cita en plenitud y verdad lo que ha estado oculto bajo el velo de la carneldquoTodo cuanto en la Iglesia pertenece al orden sacramental adaptado anuestra condicioacuten temporal estaacute destinado a desaparecer ante la realidaddefinitiva de la cual este orden es el signo eficaz Pero esto no hay que en-tenderlo como una realidad que desaparece ante otra sino que precisa-mente seraacute la manifestacioacuten de su lsquoverdadrsquo Seraacute su epifaniacutea gloriosa y superfeccioacuten definitivardquo 16 A este respecto son muy interesantes las puntua-lizaciones de E Kaumlsemann a propoacutesito de la ldquogloriardquo de Jesuacutes en el cuarto

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12 FRANCISCO Evangelii gaudium 2613 Como creo entender que hace Eduardo de la Hera Buedo cuando dice por ejemplo

ldquoLa noche se transfiguraba en la luz mientras el cielo preparaba las primeras laacutegrimas derociacuteordquo (HERA BUEDO E de la La noche transfigurada Biografiacutea de Pablo VI BAC Madrid2002 8) Bella imagen pero insuficiente

14 Las ldquometamorfosisrdquo o transformaciones de Ovidio Apuleyo Seacuteneca Kafka GoyaMChagall van en otra direccioacuten muy diferente como lo muestra La vie (1964) de este uacuteltimo

15 A ejemplo de Francisco de Asiacutes a quien admiraba profundamente que recibioacute la ins-piracioacuten de ldquovivir lsquoseguacuten la formarsquo del santo evangeliordquo (FRANCISCO DEASIacuteS San Testamento)El evangelio ldquosine glossardquo El P Graciano dice que su objetivo fue ldquoformar una orden de lsquoimi-tadoresrsquo de Jesucristordquo JGobry afirma que un gran papa se ha referido a eacutel como ldquola copiamaacutes perfecta de Cristordquo (GOBRY I St Franccedilois DrsquoAssise et lrsquoesprit franciscais Seuil Paris195759)

16 DE LUBAC H de Meditacioacuten sobre la Iglesia 60

evangelio Refirieacutendose al binomio anonadamientoexaltacioacuten afirma queldquono son etapas de un caminordquo conviven simultaacuteneamente ldquoUn desarrollouna transformacioacuten particular no puede darse en aquel que es eacutel mismo elcamino y por tanto el comienzo y el fin de los que le siguen el lugar firmepara aquellos que sin eacutel se ven entregados a la intranquilidadrdquo17

Asiacute es en Pablo VI Esa transfiguracioacuten iluminacioacuten connatural18 yoblativa19 que prendioacute toda su vida tuvo en su bautismo una impronta de-cisiva ndashcomo eacutel recordaba en Ecclesiam suamndash y una culminacioacuten en la glo-rificacioacuten de su beatificacioacuten y canonizacioacuten20 Comenzoacute su andadura comopapa en la luz ldquoAsumimos esta misioacuten a la luz de la historia de la Iglesiardquo21una Iglesia que ldquobrilla en el mundo como el estandarte levantado sobretodas las naciones lejanasrdquo22 Prueba fehaciente si fuera necesaria de queldquollevaba en su corazoacuten la luz del Taborrdquo como dijo bellamente Juan PabloII en cierta ocasioacuten23 al glosar el recuerdo de su vida Asiacute aparece en suaportacioacuten al Concilio Vaticano II que tambieacuten admite ser leiacuteda en clave detransfiguracioacuten ldquoY creemos que en este Concilio Ecumeacutenico el Espiacuteritu deverdad lsquoencenderaacutersquo en el cuerpo docente de la Iglesia una lsquoluz maacutes radiantersquoe inspiraraacute una doctrina maacutes completa sobre la naturaleza de la Iglesia demodo tal que la Esposa de Cristo en Eacutel se refleje y en Eacutel con lsquoardentiacutesimoamorrsquo quiera descubrir su propia imagen aquella belleza que Eacutel quiere

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17 KAumlSEMANN E lsquoLa gloria de Cristorsquo en El testamento de Jesuacutes El lugar histoacuterico delevangelio de Juan Siacutegueme Salamanca 198347

18 Hay una configuracioacuten fundamental oacutentica que es don ldquoEl nuevo nacimiento es endefinitiva la transformacioacuten en la vida del Sentildeor exaltado y por ello no es obra humanardquo(KAumlSEMANN E lc 54 nota 43)

19 Pablo VI amaba aplicarse estas palabras de Jesuacutes a Pedro ldquoalius te cingetrdquo (Jn 2118)Ver maacutes arriba

20 19 de octubre de 2014 al final del Siacutenodo sobre la familia En la homiliacutea recordabaFrancisco unas palabras de Pablo VI en las que deciacutea que tal vez habiacutea sido elegido por Diosldquopara que sufra algo por la Iglesia y quede claro que Eacutel y no otro es quien la guiacutea y la salvardquo(MACCHI P Paolo VI nella sua parola Brescia 2001 120-121) Anteriormente BenedictoXVI al final de su breviacutesimo pontificado lo declaroacute Venerable (20XII2012) y estaacute anun-ciada su canonizacioacuten para el 14 de Octubre de 2018 al concluir tambieacuten el Siacutenodo sobre losjoacutevenes Tres hitos elocuentes de glorificacioacuten de su transfiguracioacuten del reconocimiento ecle-sial de que su deseo ndashldquociertamente me gustariacutea al acabar encontrarme en la lsquoluzrsquo rdquo (Medi-tacioacuten ante la muerte)ndash se ha cumplido

21 PABLO VI Homiliacutea en el solemne rito de su coronacioacuten (30VI1963)22 PABLO VI Primer Mensaje al mundo (22VI1963)23 JUAN PABLO II Homiliacutea en el XXVI aniversario de la muerte de Pablo VI

(6VIII2004)

lsquoresplandezcarsquo en ellardquo24 La propia reforma y mira si hubo afaacuten de reformapersonal e institucional en eacutel no cabe duda es la vertiente eacutetica y asceacuteticade la transfiguracioacuten siempre por supuesto bajo la eacutegida del Espiacuteritu25 y aimagen de la del propio Jesuacutes cuya de-formacioacuten (Flp 26-11) se corres-ponde con su con-formacioacuten a la voluntad del Padre y nombra toda su pe-ripecia humana como vamos a ver seguidamente

141 ldquohellipet transfiguratus est coram ipsisrdquo26

ldquohellip y se transfiguroacute delante de ellosrdquo (Mc 92) Pablo VI a semejanzade Jesuacutes se transfiguroacute con la muerte como teloacuten de fondo Pero la trans-figuracioacuten metamorfosis categoriacutea paulina que alude a la transformacioacutende Cristo y en Cristo a la imitacioacuten (Rm 122 2Cor 318 1Tes 16 Ef 51 1Cor 416 111 2 Tes3 79) configuroacute la vida de Pablo VI a lo largo de todosu decurso Asiacute lo entendioacute eacutel y asiacute lo han entendido Juan-Pablo I JuanPablo II Benedicto XVI y Francisco27 Por ello seraacute preciso contrastarlacon la de Cristo y con aquella de los bienaventurados28 aunque sea muybrevemente para buscar criterio y medida29 Seguacuten la tradicioacuten en el con-cepto de ldquotransfiguracioacutenrdquo se concentra la quintaesencia de la revelacioacuten dela identidad de Cristo30 la definicioacuten del cristiano y la de su tarea en el

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24 PABLO VI Discurso de apertura de la Segunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II(2991963)

25 El Espiacuteritu ldquoes el lsquoanticiporsquo que garantiza que aquello que estaacute por venir acabaraacute vi-niendordquo (EICHHOLZ G El evangelio de Pablo Esbozo de la teologiacutea paulina Siacutegueme Sala-manca 1977 379 LUBAC H de Histoire et Esprit Lrsquointelligence de lrsquoEcriture drsquoapregraves OrigegraveneCerf Paris 1950 436-446)

26 En la numeracioacuten tenemos en cuenta la correspondencia de eacutesta con las anterioresentregas del presente artiacuteculo cuya primera publicacioacuten se remonta a 2014

27Algo que no lo he visto tratado en la bibliografiacutea sobre Pablo VI consultada y que meha llevado a adoptar el punto de vista que aquiacute expongo

28 Como lex orandi lex credendi es bueno recordar lo que dice de ella la oracioacuten colectaen la solemnidad de la Transfiguracioacuten ella ldquoconfirmardquo los misterios de la fe con el testimo-nio de los profetas y ldquoprefigurardquo nuestra perfecta adopcioacuten como hijos de Dios Inserta puesen la historia se abre a la escatologiacutea

29 En los estudios biacuteblicos teoloacutegicos lituacutergicos que hemos manejado aparece que losteacuterminos ldquogloriardquo ldquotransfiguracioacutenrdquo y ldquomimesisrdquo o transformacioacuten se utilizan indistintamenteiquestSeraacute porque entre ellos hay cierto aire de familia

30 HEIL JP The Transfiguration of Jesus Narrative Meaning and Function of Mark 92-8 Matt 171-8 and Luke 926-36 Editrice Pontificio Istituto biblico Roma 2000

mundo31 la matriz del acto de fe la piedra de toque del testimonio cris-tiano el anticipo de la gloria eterna y la condicioacuten de posibilidad para par-ticipar plena y definitivamente en ella como hijos de Dios32 La teologiacuteabiacuteblica relaciona transfiguracioacuten y gloria glorificacioacuten diciendo ldquoLa gloriase revela desde el cielo pero su objetivo es la glorificacioacuten de la creacioacuten yde la humanidad Por eso el teatro en que se manifiesta la gloria es la crea-cioacuten transfigurada (hellip) A traveacutes de la resurreccioacuten de Cristo y de la unioacutencon eacutel que es la lsquoprimicia de los que duermenrsquo (1 Cor 1520) el poder trans-figurador de la gloria actuacutea ya desde ahora en los creyentes (2 Cor 318Rom 830)rdquo33 La Transfiguracioacuten de Jesuacutes34 que tiene su orto en la Encar-nacioacuten y su cenit en la Cruz que culmina en la transformacioacuten sobre-exal-tacioacuten de su resurreccioacuten35 y se convierte en tarea y senda para susdisciacutepulos36 es modelo para toda transfiguracioacuten En efecto como aparece

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31 Como sentildeala el Catecismo de la Iglesia Catoacutelica citando a Sto Tomaacutes de Aquino enla Transfiguracioacuten de Jesuacutes ldquotota Trinitas apparuit Pater in voce Filius in homine Spiritus innube clarardquo (TOMAacuteS DE AQUINO Santo Summa Theologiae 3 q45a4 ad 28 Ed Leon 11433) Y antildeade ldquoLa Transfiguracioacuten nos concede una visioacuten anticipada de la gloriosa venidade Cristo el cual lsquotransfiguraraacutersquo este miserable cuerpo nuestro en un cuerpo glorioso comoel suyordquo (Flp 321) recordando tambieacuten que ldquoes necesario que pasemos por muchas tribula-ciones para entrar en el Reino de Diosrdquo (Hch 1422) (Catecismo de la Iglesia Catoacutelica 556En adelante citareacute como CIC)

32 BRANDT P-Y Lrsquoidentiteacute de Jeacutesus et lrsquoidentiteacute de son disciple Le Reacutecit de la transfigu-ration comme clef de lecture de lrsquoEvangile de Marc Universitaumltsverlag Vandenhoeck amp Ru-precht Freiburg-Goumlttingen 2002

33 COENEN L-BEYREUTHER E-BIETENHARD H Diccionario teoloacutegico del Nuevo Tes-tamento II Siacutegueme Salamanca 1980 228 RAMSEY AM La Gloire de Dieu et la transfigu-ration du Christ Cerf Paris 1965

34 ldquoEn los evangelios estaacute situada en un momento decisivo (hellip) Este contexto da a laescena su significado en la vida de Cristo y su fecundidad en la vida del cristianordquo (SURGYP en LEacuteON-DUFOUR X Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona 1967 805) ldquoRe-vela la persona de Jesuacutes (hellip) Anticipa y prefigura el acontecimiento pascual (hellip) estaacute desti-nada a sostener a los disciacutepulos en su participacioacuten en el misterio de la cruz (hellip) Loscristianos (hellip) son llamados ya acaacute en la tierra a transfigurarse cada vez maacutes por la accioacuten delSentildeor (2Cor 318)rdquo (ibid 806) Ver Mat 171-8 Mc 92-8 Lc 928-36 Hablan de transfigura-cioacuten como transformacioacuten (metamorphosis) Tambieacuten Flp 26-7

35 Lejos de resquebrajarse ldquola relacioacuten de Jesuacutes con Dios se acrisola en el extremo su-frimiento de la pasioacutenrdquo (RAHNER K-THUumlSING W Cristologiacutea Estudio teoloacutegico y exegeacuteticoCristiandad Madrid 1975188)

36 ldquoTransformaos (metamorphousthe) por la renovacioacuten de la mente para que sepaacuteisdiscernir lo que es la voluntad de Dios lo bueno lo que agrada lo perfecto (Rom122)rdquo Lohacen con el teacutermino metamorfosis transformacioacuten

en Flp 27 ldquose despojoacute de siacute mismordquo37 y en Is 5312 ldquoeacutel vacioacute su vidardquo la de-rramoacute se despojoacute voluntariamente de la gloria que le perteneciacutea y tuvodesde siempre (Jn 175) que contemplaron sus disciacutepulos (Jn 114) queaparece puntualmente y como arras en la Transfiguracioacuten plena y definiti-vamente como botiacuten de victoria en la Resurreccioacuten38 La forma que se de-forma en progresivo devenir39 constituye su propia naturaleza y todo unprograma de vida40 una re-forma estructural y estructurante para quienin-formado por la gracia se con-forma a imagen del modelo y colabora ensu trans-formacioacuten Como dice Eichholz hablando de Cristo ldquoEl abati-miento se convierte en el presupuesto de la elevacioacutenrdquo41 El propio procesode la fe se articula como una transfiguracioacuten dice J Ratzinger ldquoLa fe esuna muerte pero es tambieacuten una metamorfosis para entrar en la vida au-teacutentica hacia la transfiguracioacutenrdquo42 Marcelino Legido abunda en el tema dela desconfiguracioacuten obra del pecado y de la reconfiguracioacuten transfigura-cioacuten llevada a cabo por la gracia en Cristo que salva derribando muros yrompiendo cadenas43

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37 ldquoEl camino de descenso hacia la existencia y condicioacuten humana es un avance haciasu uacuteltima posibilidad la muerte La humillacioacuten es una obediente asuncioacuten de la esclavituddel hombrerdquo LEGIDO M La Iglesia en el mundo Siacutegueme Salamanca 1986179

38 Los exeacutegetas hablan del trabajo constante y exhaustivo sobre siacute y que culmina en laentrega de Jesuacutes en la cruz (cf JEREMIAS J Abba El mensaje central del Nuevo TestamentoSalamanca Siacutegueme 1983 177-182 KAumlSEMANN E Ensayos Exegeacuteticos Siacutegueme Salamanca197871-121 EICHHOLZ G El evangelio de Pablo Esbozo de la teologiacutea paulina Siacutegueme Sa-lamanca 1977197-225) Jesuacutes vivioacute en estado de permanente re-forma de recomposicioacuten desu ser-Imagen de Dios y el disciacutepulo al cuadrado imagen de la Imagen como recuerda Pablo( EICHHOLZ G lc 379-385) A propoacutesito de la keacutenosis tal como HU von Balthasar la en-tiende se ha llegado a hablar de ldquoomnipotente impotencia del amor de Diosrdquo (A SCOLAHans Urs von Balthasar un estilo teoloacutegico Ediciones Encuentro Madrid 1997 94)

39 RAHNER K Escritos de Teologiacutea IV Cristiandad Madrid 2002 131-14840 ldquoY la lsquohumanidadrsquo de Cristo puede aparecer como aquello que llega a ser cuando

Dios en su Palabra se enajena y vaciacutea expresaacutendose rigurosamente en lo lsquootrorsquo de la crea-cioacutenrdquo (RAHNER K Diccionario Teoloacutegico Herder Barcelona 1966 362)

41 Lc p 20742 RATZINGER J Homiliacutea en Munich el 10 de agosto de 1978 en la misa funeral por Pablo

VI Citaremos como Ratzinger J Homiliacutea43 LEGIDO M Ejercicios Espirituales Villagarciacutea de Campos (Valladolid) agosto 1995

Alliacute dice bellamente ldquohasta que no te tragas la muerte no puedes empujar el murordquo remi-tiendo sin precisar maacutes a un texto de Santa Teresa de Jesuacutes en Camino de perfeccioacuten Tam-bieacuten LEGIDO M Misericordia entrantildeable Historia de la salvacioacuten anunciada a los pobresSiacutegueme Salamanca 1987 264-353 Fraternidad en el mundo Un estudio de eclesiologiacutea pau-lina Siacutegueme Salamanca 1986 345-423

En este contexto la transfiguracioacuten de Jesuacutes eacutel la vive y propone a susdisciacutepulos como un anticipo de su glorificacioacuten44 ndashy no un mero episodiopuntual de lucimiento45ndash una encrucijada en el tiempo que lleva a pleni-tud ldquoLa luz uacutenica que Cristo lanza sobre el mundo y sobre la historia trans-figura la gesta de Israel como transfigura a Moiseacutes y a Eliacuteas en el Taborpor la fuerza de su venida y la claridad de su presenciardquo46 ldquola transfigura-cioacuten de Cristo (hellip) fue como un presagio de su resurreccioacuten y de la defini-tiva transformacioacuten que en Eacutel habiacutea de producir garantiacutea ella misma de laque espera a todos los suyos al final de los tiemposrdquo47 revelacioacuten de su dig-nidad divina mesiaacutenica refrendada por la voz del Padre48

ldquoEn la transfiguracioacuten (Mc 92-12 Mt 17 1-13 Lc 9 28-36)49 apareceJesuacutes como el celestial lsquoHijo de hombrersquo descrito por Daniel (hellip) La voz di-

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44 ldquoLa glorificacioacuten de Jesuacutes no acontece a traveacutes de su mera entrada en el cielo sino quese realiza al mismo tiempo a traveacutes de su pasioacuten de su muerte de su resurreccioacuten (Jn 12 23 ss)y por uacuteltimo a traveacutes del testimonio del espiacuteriturdquo (Jn 168-1114) (COENEN L-BEYREUTHER E-BIETENHARD H Diccionario teoloacutegico del Nuevo Testamento II Siacutegueme Salamanca 1980230) HU von Balthasar estructura su dogmaacutetica bajo el prisma de la esteacutetica en torno al theo-logumenonldquogloriardquo Entre los muacuteltiples testimonios posibles de la tradicioacuten retengo el de Anas-tasio del Sinaiacute que la Liturgia de las Horas ha seleccionado para el oficio de Lecturas de lafiesta de la Transfiguracioacuten ldquoEl misterio que hoy celebramos lo manifestoacute Jesuacutes a sus disciacutepu-los en el monte Tabor En efecto despueacutes de haberles hablado mientras iba con ellos acercadel reino y de su segunda venida gloriosa teniendo en cuenta que quizaacute no estaban muy con-vencidos de lo que les habiacutea anunciado acerca del reino y deseando infundir en sus corazonesuna firmiacutesima e iacutentima conviccioacuten de modo que por lo presente creyeran en lo futuro realizoacuteante sus ojos aquella admirable manifestacioacuten en el monte Tabor como una imagen prefigu-rativa del reino de los cielosrdquo (ANASTASIO DEL SINAIacute ldquoSermoacuten en el diacutea de la Transfiguracioacutendel Sentildeorrdquo Nuacutems 6-10 en Meacutelanges drsquoarcheacuteologie et drsquohistoire 67 (1955) 241-244)

45 De hecho el evangelio de Juan no lo menciona como tal pero la referencia a la ldquoglo-riardquo estaacute omnipresente (Jn 114 175) ldquoEl mundo ha sido creado para la gloria de Diosrdquo (VatI DS 3025) Como sentildeala bellamente S Buenaventura Dios ha creado todas las cosas ldquononpropter gloriam augendam sed propter gloriam manifestandam et propter gloriam suamcommunicandamrdquo (BUENAVENTURA San Sent 2 1 221 CIC 293294) GONZAacuteLEZ DE CAR-DEDAL O La gloria del hombre Reto entre una cultura de la fe y una cultura de la increenciaBAC Madrid 1985 79-86

46 HAMMAN A La Priegravere I Le Nouveau Testament Descleacutee Tournai 1958 10 LUBACH de Histoire et Esprit 1950 436-446

47 BOUYER L ldquoTransfiguracioacutenrdquo en Diccionario de Teologiacutea Barcelona Herder 1972 63048 BLINZLER J ldquoTransfiguracioacutenrdquo en BAUER JB Diccionario de Teologiacutea biacuteblica Bar-

celona Herder 1967 col1033-1036 49 Tambieacuten 2 Pe 1 16-18 Jn 114

vina (lsquoEste es mi Hijo predilecto escuchadlersquo) hace patente el sentido de laescena Dios quiere que Jesuacutes sea escuchado maacutes que como un profetacomo su predilectordquo50 Jesuacutes ldquose encaminoacute libremente a su muerte y la valoroacute(hellip) por lo menos como destino profeacutetico (hellip) que quedaba acogido en la in-tencioacuten de Dios que Jesuacutes conociacutea como cercaniacutea indulgente respecto delmundordquo51

La transfiguracioacuten aparece pues en la vida histoacuterica de Jesuacutes comoun gozne como punto de encuentro bifronte que asume la parte del ca-mino recorrido y se abre propiciatoriamente antes de adentrarse en lanoche a un mundo por salvar Desde esta perspectiva Encarnacioacuten y Trans-figuracioacuten se corresponden como acontecimientos de la revelacioacuten de sugloria con la muerte como catalizador de una entrega siempre creciente Sehan dicho a este respecto cosas muy bellas y muy hondas que asumiendolibremente la muerte se sometiacutea ldquoa las posibilidades imprevisibles e incal-culables de su propia existenciardquo52 que ldquoen efecto el episodio de la trans-figuracioacuten es una epifaniacutea que ilumina a la del bautismo y estaacute dominadapor la idea de que alliacute Cristo revela su gloriardquo53 que en el relato de los evan-gelistas hay un rasgo comuacuten ldquola revelacioacuten de la gloria de Cristo se realizaen su rebajamientordquo54 que ldquoel misterio de Jesuacutes consiste en que su tras-cendencia se da humanamenterdquo55 que ldquola parusiacutea rubricaraacute la promesa in-cluida en la resurreccioacuten de Jesuacutes y manifestaraacute la identidad entre la causadel hombre y la causa de Diosrdquo56 Ademaacutes cumple su propoacutesito la motiva-cioacuten del episodio aunque no lo pareciera en un primer momento visto el

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50 ALFARO J ldquoJesuacutes como profeta seguacuten los sinoacutepticosrdquo en FEINER J-LOumlHRER M(dir) Mysterium Salutis Cristiandad Madrid 1971 vol 3 tomo 1 675 ldquola presencia deDios en la transfiguracioacuten significa su voluntad de que las palabras de Jesuacutes sean recibidascomo palabras de su Hijo predilectordquo (ibid nota 3)

51 RAHNER K Curso fundamental sobre la fe Introduccioacuten al concepto de cristianismoHerder Barcelona 2003 300

52 RAHNER K-THUumlSING W ldquoRelacioacuten entre el Jesuacutes prepascual y su destino moralrdquoen Cristologiacutea Estudio teoloacutegico y exegeacutetico Cristiandad Madrid 1975 38

53 DUQUOC Ch ldquoLa transfiguracioacutenrdquo en Cristologiacutea Ensayo dogmaacutetico sobre Jesuacutes deNazaret Siacutegueme Salamanca 1974 92

54 DUQUOC Ch lc 9355 Ibid 9556 Ibid 543 ldquoGloria Dei vivens homordquo (IRENEO San Adv Haer IV 201-7 ORBE A

ldquoGloria Dei vivens homo Anaacutelisis de Ireneo Adv Haer IV 20 1-7rdquo en Gregorianum 73 2(1992) 205-268 MORENO MARTIacuteNEZ JL La luz de los Padres Instituto Teoloacutegico S Ilde-fonso Toledo 2005 114-128

desenlace de los acontecimientos posteriores porque finalmente como loatestigua Pedro (2 Pe 116-18) la transfiguracioacuten de Jesuacutes confirma la fealienta la esperanza para superar las pruebas y garantiza la gloria en la vidadel disciacutepulo si se asimila a su maestro57 Porque es Dios quien nos engra-cia haciendo brillar la luz en nuestros corazones para que irradiemos el co-nocimiento de su gloria que estaacute en el rostro de Cristo (2Cor 46) Por tantosea cual sea la interpretacioacuten que se deacute a la Transfiguracioacuten siempre que-daraacute que los disciacutepulos de Jesuacutes testigos de sus sufrimientos y del fracasode la cruz han contemplado su gloria (Jn 114) ndashldquoaunque tardiacuteamente y nosin cierta incomprensioacuten espiritualrdquo58ndash en la totalidad de su destino de Hijoy han comulgado con eacutel Lo cual abona la esperanza de superar las reti-cencias en los disciacutepulos de posteriores momentos como el nuestro Portodo ello y por maacutes no consignado aquiacute se ha podido decir que la transfi-guracioacuten muestra una clave hermeneacuteutica imprescindible para conocer deverdad a Jesuacutes ldquoLa divinidad de Jesuacutes va unida a la cruz soacutelo en esa inte-rrelacioacuten reconocemos a Jesuacutes correctamenterdquo59 Pero tambieacuten para ras-trear la inequiacutevoca huella de la misericordia divina siempre garantistaexuberante y de la ataacutevica resiliencia humana a la condonacioacuten de la culpapor mor de su gracia desgraciada Asiacute pues la identidad humana maacutes ge-nuina acuntildeada antes de la creacioacuten del mundo (Ef 1 3-6) irrumpe ndashen latransfiguracioacuten de Jesuacutes en la de Pablo VI la nuestra propia y la de todo eluniversondash como lava por el craacuteter de un volcaacuten como ldquosalud naciendo de

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57 SURGY P de ldquoTransfiguracioacutenrdquo en DUFOUR XndashL Vocabulario de teologiacutea biacuteblicaHerder Barcelona 805 HEIL JOHN PAUL The Transfiguration of Jesus Narrative Meaningand Function of Mark 92-8 Matt 171-8 and Luke 926-36Editrice Pontificio Istituto biblicoRoma 2000) RAMSEY AM La Gloire de Dieu et la transfiguration du Christ Paris Cerf1965) BRANDT P- Y Lrsquoidentiteacute de Jeacutesus et lrsquoidentiteacute de son disciple Le Reacutecit de la transfigu-ration comme clef de lecture de lrsquoEvangile de Marc Universitaumltsverlag Vandenhoeck amp Ru-precht Freiburg-Goumlttingen 2002 BENEDICTO XVI ldquoLa Transfiguracioacutenrdquo en Jesuacutes deNazaret Primera parte Desde el Bautismo a la Transfiguracioacuten La esfera de los libros Ma-drid 2007 356-370 MARTINI CM-ROGER Fregravere En el misterio de la Transfiguracioacuten Es-tella Verbo Divino 1996 Especialmente aplicado a los presbiacuteteros

58 BONNARD P Vocabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 298 59 JOSEPH RATZINGER- BENEDICTO XVI Jesuacutes de Nazaret Desde el bautismo a la trans-

figuracioacuten Madrid La Esfera de los libros 2007 357 Pienso que tambieacuten imprescindiblepara comprender a Pablo VI Asiacute como el influjo de eacuteste ldquoes imprescindible para entender elpontificado del Papa Franciscordquo como deciacutea Giovanni Maria Vian en la presentacioacuten de sulibro VIAN GM Pablo VI un hombre como vosotros Textos escogidos Ediciones Cristian-dad Madrid 2016 Y en otra ocasioacuten ha dicho que Montini es para el papa de Francisco suprincipal fuente de inspiracioacuten pastoral

la heridardquo60 En justa correspondencia con otra hendidura aquella por laque Dios se confronta y autolimita Hendidura existencial que se hacecargo de todas las fracturas divino-humanas en permanente buacutesqueda desolucioacuten Hendidura consustancial a la propia realidad que la ldquoflexionahasta genuflectarla en su implicacioacutenrdquo61 En efecto por una hendidura brotoacutela vida (Gen 221 Jn 19 33-34) por una hendidura regresoacute la Vida a la vida(Mc 163-5 Mt 2766-282 Lc 242) La gloria pues de la divinidad presenteincoativamente en la Transfiguracioacuten de Jesuacutes y plenamente en su inmar-cesible resurreccioacuten sutura recrea y salva

Este misterio tambieacuten ocupa un lugar destacado en el magisterio de laIglesia El Catecismo de la Iglesia Catoacutelica por ejemplo llama ldquotransfigu-racioacutenrdquo al proceso de transformacioacuten y de configuracioacuten que debe cumpliren siacute mismo el disciacutepulo en el perdoacuten recibido y otorgado ldquoLa oracioacuten cris-tiana llega hasta el lsquoperdoacuten de los enemigosrsquo (cf Mt 543-44) Transfigura aldisciacutepulo configuraacutendolo con su Maestrordquo 62 Paradoacutejicamente asiacute la dis-posicioacuten del ser humano a otorgar el perdoacuten se convierte por la loacutegica dela gracia en condicioacuten de posibilidad para recibirlo63 y entra a formar partedel proceso de transfiguracioacuten que da la medida de la vida cristiana Miguelde Unamuno comentaba en su Diario iacutentimo ldquoAl decir lsquoasiacute como nosotrosperdonamos a nuestros deudoresrsquo pedimos que si no perdonamos no nosperdone64 pide el duro de corazoacuten su propia condena Exige pues el padrenuestro (sic) para rezarlo que perdonemos antesrdquo65 En otros lugares el Ca-tecismo de la Iglesia Catoacutelicamuestra coacutemo la transfiguracioacuten la glorifica-cioacuten ndashde Jesuacutes del cristiano y del mundondash es obra del E Santo66 Se refiere

480 S DIacuteEZ BARROSO

60 Himno lituacutergico Oh cruz fiel (Crux fidelis)61 ORTIZ-OSEacuteS A Cuestiones fronterizas Una filosofiacutea simboacutelica Anthropos Barce-

lona 1999 49 Seguacuten el autor uacutenicamente la religioacuten es capaz de restantildear esa hendidura a tra-veacutes de su universo simboacutelico

62 CIC 2844 63 Tal es la dinaacutemica de la quinta peticioacuten del padrenuestro (CIC 2838-2845 RATZINGER

J-BENEDICTO XVI Jesuacutes de Nazaret Primera Parte Del Bautismo a la Transfiguracioacuten La es-fera de los libros Madrid 2007 193-197)

64 Esta vehemencia tan caracteriacutestica en eacutel olvida que la misericordia divina perdonaincondicionalmente pero que su ejecutoria depende del ejercicio de la propia misericordiahumana Quien no perdona le cierra la puerta al perdoacuten de Dios en eacutel lo desactiva porquees el mismo perdoacuten el recibido y el otorgado como aparece en la paraacutebola del siervo sin en-trantildeas (Mt 1823-35)

65 MIGUEL DE UNAMUNO Diario iacutentimo Alianza Editorial Madrid 1970 178-17966 CIC 690

a la transfiguracioacuten como ldquouna visioacuten anticipada del reinordquo ldquoepisodio mis-teriosordquo ldquoen el umbral de la vida puacuteblica se situacutea el Bautismo en el de laPascua la Transfiguracioacutenrdquo67 ldquosacramento de la segunda regeneracioacutenrdquoldquovisioacuten anticipada de la gloriosa venida de Cristordquo68 ldquoel cual transfiguraraacuteeste miserable cuerpo nuestro en un cuerpo glorioso como el suyordquo (Flp321) Pero tambieacuten se refiere a la transfiguracioacuten como proceso de trans-formacioacuten y de configuracioacuten existencial aludiendo a las muchas tribulacio-nes que ha de pasar el disciacutepulo para entrar en el reino de Dios (Hch 1422)siguiendo los pasos del propio Jesuacutes69 que hizo de su muerte una ofrendamartirial En efecto el martirio se presenta como una forma excelsa de se-guimiento configurador como el aacutepice de la vida cristiana donde la santidadde la iglesia ldquoalcanza su perceptibilidad necesaria Perceptibilidad que con-vierte la santidad de la Iglesia en motivo de su credibilidad en el sentido maacutescaracteriacutestico (hellip) la perceptibilidad de la gracia de Dios en el hombrerdquo70Pablo VI dejoacute esta semblanza del martirio como transfiguracioacuten

ldquoTodas las veces que pronunciamos la palabra ldquomaacutertiresrdquo en el sentidoque tiene en la hagiografiacutea cristiana deberiacutea presentaacutersenos a la mente undrama horrible y maravilloso horrible por la injusticia armada de autoridady de crueldad que es la que provoca el drama horrible tambieacuten por la san-gre que corre y por el dolor de la carne que sufre sometida despiadadamentea la muerte maravilloso por la inocencia que sin defenderse fiacutesicamente serinde doacutecil al suplicio71 feliz y orgullosa de poder testimoniar la invencibleverdad de una fe que se ha fundido con la vida humana la vida muere la fevive La fuerza contra la fortaleza la primera venciendo queda derrotadaeacutesta perdiendo triunfa El martirio es un drama un drama tremendo y su-gestivo cuya violencia injusta y depravada casi desaparece del recuerdo alliacutemismo donde se produjo mientras permanece en la memoria de los siglos

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67 CIC 55568 CIC 55669 Dice citando a S Agustiacuten ldquoPedro no habiacutea comprendido eso cuando deseaba vivir

con Cristo en la montantildea (Lc 933) Te ha reservado eso oh Pedro para despueacutes de la muertePero ahora eacutel mismo dice Desciende para penar en la tierra para servir en la tierra para serdespreciado y crucificado en la tierra La Vida desciende para hacerse matar el Pan des-ciende para tener hambre el Camino desciende para fatigarse andando la Fuente desciendepara sentir sed y tuacute iquestvas a negarte a sufrirrdquo (AGUSTIacuteN San Sermo 786) Citado en CIC556

70 RAHNER K Diccionario teoloacutegico Herder Barcelona 1966 411-41271 iquestCoacutemo no leer desde esta clave su propio silencio en los uacuteltimos diacuteas casi antildeos de su

pontificado

siempre fuacutelgida y amable la mansedumbre que supo hacer de su propia obla-cioacuten un sacrificio un holocausto un acto supremo de amor y de fidelidad aCristo un ejemplo un testimonio un mensaje perenne a los hombres pre-sentes y futuros Esto es el martiriordquo72

De una significativa profundizacioacuten en el misterio de la Transfigura-cioacuten tenemos una muestra espleacutendida en la tradicioacuten oriental de la fe cris-tiana Puesta de manifiesto por ejemplo en la realizacioacuten de los iconos quereflejan por antonomasia lo que ellos llaman la ldquoluz taboacutericardquo Es decirjunto a la luz sensible que revela los objetos y es captada por sentidos estaacutela luz intelectual que es la que posibilita la penetracioacuten de las verdades quetrascienden el orden sensorial Por encima de ambas estaacute la luz taboacutericaincreada En efecto como sentildeala Florenskij ldquoen la base del icono hay unaexperiencia de luz y el fin del icono es reflejar la luz del Taborrdquo73 Por suparte P Evdokimov dice que en el icono se hace presente la Belleza delHijo que es imagen de la Belleza del Padre Fuente de toda Belleza reve-lada por el Espiacuteritu de la Belleza74 La ejecucioacuten de un icono exige un pro-ceso de iniciacioacuten en que hay ascesis y contemplacioacuten75 Al final de dichoproceso la primera imagen que realiza el iniciado es un icono de la Trans-figuracioacuten porque en ella estaacute la fuente de la luz taboacuterica Pero tambieacutenen el lugar preeminente que ocupa este misterio en sus celebraciones li-tuacutergicas y en la reflexioacuten teoloacutegica Por ejemplo los armenios la celebran alo largo de tres diacuteas y se preparan mediante seis de ayuno Varios Padres lehan dedicado homiliacuteas memorables como ha sido el caso de S Juan Da-masceno ldquoEn la Transfiguracioacuten Cristo no se convirtioacute en lo que no era

482 S DIacuteEZ BARROSO

72 PABLOVI Homiliacutea en la misa de canonizacioacuten de Carlos Luanga y compantildeeros maacuter-tires (18X64) El CIC dice que ldquoel martirio es el supremo testimonio de la verdad de la fedesigna un testimonio que llega hasta la muerterdquo (CIC 2473) y que las Actas de los Maacutertiresldquoconstituyen los archivos de la Verdad escritos con letras de sangrerdquo (CIC 2474)

73 FLORENSKIJ P Le Porte Regali Saggio sullrsquoicona Adelphi Milano 1977 id Bellezzae Liturgia scritti cristianesimo e cultura Mondadori Milaacuten 2010

74 EVDOKIMOV P Lrsquoart de lrsquoicone Descleacutee Paris 1972 42-49 Consejo Pontificio de Cul-tura La via pulchritudinis camino de evangelizacioacuten y diaacutelogo Asamblea Plenaria Docu-mento Final Roma 2004 Benedicto XVI Audiencia general 31 de agosto de 2011 Viapulchritudisnis en Enciclopedia Catoacutelica on Line BENEDICTO XVI El espiacuteritu de la liturgiaUna Introduccioacuten Cristiandad Madrid 2001 135-180 GARCIacuteA MACIacuteAS A Arte y liturgia perviam pulchritudinis Discurso en La RA de Bellas Artes de la Puriacutesima Concepcioacuten Valla-dolid 2014

75 USPENSKY L Teologiacutea del Icono Siacutegueme Salamanca2013 159 ss

antes sino que se mostroacute a sus disciacutepulos tal cual era abrieacutendoles los ojos daacuten-doles la vista a los que eran ciegos (hellip) Lo divino lo eleva [sobre lo creado] ycomunica al cuerpo el resplandor propio de su gloriardquo76 S Gregorio Pala-maacutes dice que uacutenicamente es perceptible esa gloria esa luz si quien la con-templa es transformado en ella porque ldquopor una transmutacioacuten de sussentidos pasaron de la carne al Espiacuteriturdquo77 San Simeoacuten habla de esa trans-formacioacuten diciendo ldquoDios es luz y comunica su claridad a los que se le unenen la medida de su purificacioacuten Entonces la laacutempara extinguida del almaes decir el espiacuteritu oscurecido reconoce que se ha vuelto a encender por-que el fuego divino la ha abrasadordquo78 S Gregorio de Nisa dice ldquoHabieacuten-dose acercado a la luz el alma se transforma en luzrdquo79 Tichoacuten Zadonski(1724-1783) dice que la Transfiguracioacuten ldquonos da la esperanza de que los ele-gidos de Dios participaremos en la misma gloria de la vida eternardquo y que fueldquola manifestacioacuten anticipada del cielo nuevo y de la nueva tierra del mundotransfigurado y resplandeciente de bellezardquo80 Esa experiencia de la gloriadivina tambieacuten estaacute presente en teoacutelogos y miacutesticos de la tradicioacuten cristianalatina Asiacute por ejemplo en S Ireneo81 ldquoLa gloria de Dios es el hombre vivomientras que la vida del hombre es la visioacuten de Diosrdquo tambieacuten deciacutea queel Hijo se hace hombre para que la ldquoluzrdquo del Padre llegue al ser humano SFrancisco de Asiacutes82 cuyo nacimiento fue saludado por Dante ldquoNacioacute unlsquosolrsquo al mundordquo83 ve la realidad transfigurada por la presencia de la gloriade Dios en ella Francisco lo ha convertido en referente de la ecoteologiacuteaen uno de sus uacuteltimos documentos ldquoCreo que Francisco es el ejemplo porexcelencia del cuidado de lo que es deacutebil y de una ecologiacutea integral vividacon alegriacutea y autenticidad (hellip) Era un miacutestico y un peregrino que viviacutea consimplicidad y en una maravillosa armoniacutea con Dios con los otros con la

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76 JUAN DAMASCENO San Homiliacutea para la Transfiguracioacuten 1277 S Gregorio Palamaacutes ldquopor una transmutacioacuten de sus sentidos pasaron de la carne al

Espiacuteriturdquo (Hom 34)78 SIMEOacuteN San Sermoacuten 90 y en otro lugar afirma ldquotransforma en luz a los que iluminardquo

(Id Serm 57 2)79 GREGORIO DE NISA San Homiliacuteas sobre el Cantar de los cantares Hom 5)80 Citado en SPIDLIK T Ignacio de Loyola y la espiritualidad oriental Guiacutea para la lec-

tura de los Ejercicios Espirituales Sal Terrae Santander 2008 13681 IRENEO San Adversus Haer IV 20 7)82 La realidad transfigurada por la presencia de la gloria de Dios en ella (De eacutel dijo

Dante (ibid)83 DANTE Divina Comedia Paraiacuteso Canto XI) citado por BENEDICTO XVI Audiencia

General (2712010)

naturaleza y consigo mismo En eacutel se advierte hasta queacute punto son insepa-rables la preocupacioacuten por la naturaleza la justicia con los pobres el com-promiso con la sociedad y la paz interiorrdquo84

Sto Tomaacutes de Aquino85 S Buenaventura86 S Juan de la Cruz87 FrayLuis de Granada dice que Jesuacutes se transfigura en la soledad ndashyendo de unasoledad a otra soledadndash del ldquomonte de la penitenciardquo al ldquomonte de gloriardquoy del ldquomonte del ayuno y oracioacutenrdquo al ldquomonte de la transfiguracioacutenrdquo ndashy queldquoaquel Sentildeor y Padre que tiene cargo de ellos (disciacutepulos) sabe darles al-gunas veces en esta vida a probar las primicias de la gloria adveniderardquo yque esto le sucedioacute al Sentildeor mientras oraba ldquopara que por aquiacute entiendascoacutemo en el ejercicio de la oracioacuten suelen muchas veces transfigurarse espi-ritualmente las almas devotas recibiendo alliacute nuevo espiacuteritu nueva luznuevo aliento y nueva pureza de vida y finalmente un corazoacuten tan esfor-zado y tan otro que no parece que es el mismo que antes era por haberlode esta manera transfigurado el Sentildeorrdquo88 De igual modo lo experimenta-ban Teresa de Jesuacutes89 e Ignacio de Loyola90 T Spidilik por su parte co-

484 S DIacuteEZ BARROSO

84 FRANCISCO Laudato sigrave 10) Por su parte Benedicto XVI insiste en su configuracioacutencon Cristo ldquoSe ha dicho que Francisco representa un alter Christus era verdaderamente unicono vivo de Cristo Tambieacuten fue denominado lsquoel hermano de Jesuacutesrsquo De hecho este era suideal ser como Jesuacutes contemplar el Cristo del Evangelio amarlo intensamente imitar sus vir-tudesrdquo (BENEDICTO XVI Audiencia)

85 TOMAacuteS DE AQUINO Santo Suma Teoloacutegica III 45 2 c86 BUENAVENTURA San In Hexameron 20 5 Breviloquium 18 Itinerarium mentis in

Deum 212 87 ldquoMil gracias derramando pasoacute por estos sotos con presura y yeacutendolos mirando

con sola su figura vestidos los dejoacute de hermosurardquo (S JUAN DE LA CRUZ Caacutentico Espiritualestrofa 5) S Francisco de Sales veiacutea la naturaleza como impregnada de la luz celeste

88 GRANADA FRAY LUIS de Vita Christi Mintildeoacuten SA Valladolid 328-329 89 Teresa de Jesuacutes en su Libro de la vida y en Camino de perfeccioacuten ha dejado enjun-

diosos testimonios de coacutemo en la oracioacuten era transformada (TERESA DE JESUacuteS Santa Librode la vida (especialmente capiacutetulos 8 y 10) Monte Carmelo Burgos 2014

90 IGNACIO DE LOYOLA San Ejercicios Espirituales 284 (Se atiene a la versioacuten de SMateo) Puede aplicarse tambieacuten a la Transfiguracioacuten lo que dice acerca de las Aparicionesndashnombra trece EE 299-312)ndash de Jesuacutes resucitado ldquoConsiderar coacutemo la Divinidad que pa-resciacutea esconderse en la pasioacuten paresce y se muestra agorardquo ( IGNACIO San Ejercicios 223)Nuria Gayol subraya que uno de los rasgos fundamentales de Ignacio es ldquola divinidad que semanifiesta y se esconderdquo (MARTIacuteNEZ GAYOL-FERNAacuteNDEZ N Gloria de Dios en Ignacio deLoyola Sal Terrae Santander 2005 208) de acuerdo con el actuar de Jesuacutes en cuya Pasioacutenes posible ver ldquola divinidad que se oculta manifestaacutendose como impotencia en la pasividady padecimientos de Jesuacutes para alcanzarnos por ellos la gloriardquo (ibid 213) Tras la considera-

menta que la espiritualidad ignaciana desemboca en el ejercicio de la cari-dad que de acuerdo con la tradicioacuten oriental es la ldquopuerta de la gnosisrdquo quefinalmente abre ldquoa una visioacuten transfigurada de toda la vida y de los ele-mentos del mundo en diaacutelogo dadivoso y reciacuteproco entre el lsquoTomad y re-cibidrsquo humano y la gracia de Diosrdquo91 V Kansdinsky ofrece una perspectivainteresante cuando escribe que el arte tiene una dimensioacuten profundamenteespiritual que es en cierto modo un culto y que el artista oficia como sa-cerdote del mismo ldquoSi el artista es el sacerdote de la belleza eacutesta debe bus-carse seguacuten el mencionado principio de su valor interior La belleza soacutelo sepuede medir por el rasero de la grandeza y de la necesidad interiorrdquo92 ElPolinnik (manual de interpretacioacuten de iconos) habla del ldquoministerio sagradode la representacioacuten iconograacuteficardquo y de que mientras ldquoel sacerdote nos pre-senta el Cuerpo del Sentildeor en los servicios lituacutergicos gracias a la fuerza delas palabras el pintor lo hace con la imagenrdquo93 Con lo cual se subsumen elpotencial demiuacutergico del ser humano y energeacutetico del universo matricesde nuevas formas de transfiguracioacuten

142 Su transfiguracioacuten como un trabajo de configuracioacuten discipular

Asiacute lo han considerado los papas que le sucedieron en la caacutetedra dePedro A propoacutesito del trabajo ndashtorno buril alambique y crisolndash que elESanto realiza para transformar la existencia de cara a la configuracioacutencon Cristo a la transfiguracioacuten a la glorificacioacuten deciacutea Juan Pablo I ldquoSanPablo habiacutea dicho tambieacuten de siacute mismo lsquoCon Cristo estoy crucificadorsquo (Ga2 19) Pablo VI confesoacute94 ldquoQuizaacute el Sentildeor me ha llamado para este servi-

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cioacuten de Ignacio estariacutea seguacuten ella su lectura de la Vita Christi del Cartujano Spidilik por suparte comenta que la espiritualidad ignaciana desemboca en el ejercicio de la caridad quede acuerdo con la tradicioacuten oriental es la ldquopuerta de la gnosisrdquo que finalmente abre ldquoa unavisioacuten transfigurada de toda la vida y de los elementos del mundo en diaacutelogo dadivoso y re-ciacuteproco entre el lsquoTomad y recibidrsquo humano y la gracia de Diosrdquo (lc 152)

91 SPIDLIK T 15292 KANDINSKY V De lo espiritual en el arte Premia Editora Puebla 1989 106 En la tra-

dicioacuten de Oriente se habla de la ldquofuncioacuten sacerdotal del pintorrdquo de iconos (Spidlik T Laoracioacuten seguacuten la tradicioacuten del Oriente cristiano Monte Carmelo Burgos 2004 377)

93 SPIDLIK T 37894 En su Diario iacutentimo (citado en P MACCHI Paolo VI nella sua parola Brescia 2001

120-121) Palabras citadas por el cardenal ALBINO LUCIANI que sustituyoacute a Pablo VI con elnombre de Juan Pablo I en la homiliacutea de la misa en sufragio por Pablo VI (basiacutelica de S Mar-

cio (pontifical) no porque yo posea alguna actitud o gobierne y salve laIglesia de sus dificultades actuales sino para que sufra algo por la Iglesia yquede claro que Eacutel y nadie maacutes la gobierna y la salvardquo Dijo tambieacuten ldquoElPapa siente las penas que le vienen sobre todo de su insuficiencia humanala cual se encuentra en cada instante de frente y casi en conflicto con elpeso enorme y desmesurado de sus deberes y de su responsabilidad Estollega a veces hasta la agoniacuteardquo95

Juan Pablo II el diacutea de la transfiguracioacuten del Sentildeor en la homiliacutea dela misa funeral por el cardenal Ottavini deciacutea ldquoPor singular coincidenciaeste rito fuacutenebre se desarrolla a la misma hora en que hace exactamente unantildeo estaba para dejar este mundo mi amado predecesor Pablo VIrdquo96 Acuntildeoacuteuna expresioacuten muy hermosa que confirma plena y autorizadamente nues-tra hipoacutetesis de trabajo ldquoPablo VI llevaba en su corazoacuten la luz del Taborrdquo97Ha llevado a cabo expresamente una reflexioacuten especial muy detallada en laExhortacioacuten Apostoacutelica lsquoVita consecratarsquo98 En ella afirma que la vida con-sagrada hunde sus raiacuteces en el Misterio de la Trinidad es ldquoicono de Cristotransfiguradordquo99 con quien ha de ir consiguiendo una ldquoconfiguracioacuten trans-formadorardquo100 que la vocacioacuten a la vida consagrada es ldquocamino de luzrdquo101que mediante la praacutectica de los consejos evangeacutelicos ldquotienen una tiacutepica ypermanente lsquovisibilidadrsquo en medio del mundo y la mirada de los fieles esatraiacuteda hacia el misterio del Reino de Dios que ya actuacutea en la historia peroespera su plena realizacioacuten en el cielordquo102 Antildeade siguiendo las conclusio-nes del Siacutenodo (1994) ldquoEl acontecimiento deslumbrante de la Transfigura-cioacuten prepara a aquel otro dramaacutetico pero no menos luminoso del

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Marcos en Venecia 9VIII1978) El papa Francisco las vuelve a recoger en su homiliacutea de bea-tificacioacuten de Pablo VI al concluir el Siacutenodo extraordinario sobre la familia (19X2014)

95 Juan Pablo I siendo patriarca de Venecia al celebrar una misa de sufragio por PabloVI (981978) hizo algunos subrayados sobre eacutel como que ldquovivioacute su lsquopaulinidadrsquo por enteroy hasta el finalrdquo tambieacuten muestra coacutemo Pablo VI era consciente de que el Sentildeor lo queriacutealdquocrucificadordquo como a Pablo de Tarso

96 JUAN PABLO II Homiliacutea 68197997 JUAN PABLO IIHomiliacutea en la eucaristiacutea del 26ordm aniversario de la muerte de Pablo VI98 JUAN PABLO II Exhortacioacuten Apostoacutelica lsquoVita consecratarsquo (2531996) especialmente

Vc 14-40 99 Vita consecratra (Vc) 14100 Vc 16101 Vc 40102 Vc 1103 Vc 23

Calvariordquo103 en compantildeiacutea de Mariacutea y del disciacutepulo amado Justamente laldquoagoniacuteardquo a la que se referiacutea Pablo VI como inherente a sus responsabilida-des pastorales en su camino de configuracioacuten discipular Y en Castelgan-dolfo en el verano de ese mismo antildeo de 2004 casi al final de su pontificadoJuan Pablo II vuelve a referirse al sentido de la Transfiguracioacuten esta vez re-lacionaacutendolo con la vida y muerte de Pablo VI pero tambieacuten con su enciacute-clica programaacutetica Ecclesiam suam

ldquoAmadiacutesimos hermanos este diacutea en el que se celebra la fiesta de laTransfiguracioacuten del Sentildeor nos trae el recuerdo del querido y veneradosiervo de Dios el Papa Pablo VI la tarde del 6 de agosto de 1978 precisa-mente en esta casa concluyoacute su jornada terrena Fiel imitador de su Sentildeorteniacutea en su corazoacuten la luz del Tabor y con esa luz caminoacute hasta el final lle-vando su cruz con alegriacutea evangeacutelica El 6 de agosto no es soacutelo el aniversa-rio de su muerte sino tambieacuten de su primera enciacuteclica Ecclesiam suam quelleva la fecha de la Transfiguracioacuten de hace cuarenta antildeos En ese memora-ble documento Pablo VI trazoacute las liacuteneas fundamentales del programa de supontificadordquo104

Con certero ojo avizor supo ver e interpretar la relacioacuten de Pablo VIcon el misterio de la Transfiguracioacuten del Sentildeor el entonces arzobispo de Muumln-chen-Freissing105 Joseph Ratzinger como lo reflejoacute en la homiliacutea de la misafuneral que celebroacute el 10 de agosto de 1978 Afirmoacute que lo que Jesuacutes negoacute aPedro en el Tabor permanecer alliacute ldquoha sido concedido a Pablo VI en estafiesta de la Transfiguracioacuten106 de 1978 no ha tenido que bajar maacutes a la coti-

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104 Juan Pablo II homiliacutea de la misa en sufragio por Pablo VI Castelgandolfo capillaprivada 682004 Marcada pues Ecclesiam suam con el sello indeleble de la transfiguracioacutenNo fue casualidad que Pablo VI pudiendo haber elegido otras muchas fechas eligiese pre-cisamente la de la Transfiguracioacuten del Sentildeor para su primera enciacuteclica Eacutel tan sensible a losgestos Matriz Proceso Gloria

105 Conviene recordar que fue Pablo VI quien nombroacute cardenal tanto a Karol Wojtylacomo a Joseph Ratzinger

106 A propoacutesito del acontecimiento de la transfiguracioacuten deciacutea J Ratzinger ldquoEn la Igle-sia de Oriente que tanto amoacute Pablo VI la fiesta de la Transfiguracioacuten ocupa un lugar muyespecial No estaacute considerada como un acontecimiento entre tantos como un dogma entredogmas sino como la siacutentesis de todo cruz y resurreccioacuten presente y futuro de la creacioacutense reuacutenen aquiacute La fiesta de la Transfiguracioacuten es garantiacutea del hecho de que el Sentildeor no aban-dona la creacioacuten Que no se desprende del cuerpo como si fuera un vestido y que no deja lahistoria como si fuera un papel teatral A la sombra de la cruz sabemos que precisamente asiacutela creacioacuten va hacia la transfiguracioacutenrdquo (lc)

dianidad de la historia Se ha podido quedar alliacute donde el Sentildeor se sienta enla mesa para la eternidad con Moiseacutes Eliacuteas y tantos otros que llegan deoriente a occidente de oeste a esterdquo Entrando a desentrantildear el significado dela Transfiguracioacuten para la fe dice J Ratzinger que ha de entenderse comometamorfosis107 ldquoLa historia de la transfiguracioacuten del Sentildeor antildeade algonuevo morir significa resurgir La fe es una metamorfosis en la cual el hom-bre madura en el definitivo y se convierte en maduro para ser definitivordquo Yaplicado este misterio a Pablo VI dice ldquoha aceptado su servicio papal cadavez maacutes como lsquometamorfosisrsquo de la fe en el sufrimientordquo Aludiendo a la es-cena en que habiacutea dicho Jesuacutes a Pedro que otro le llevariacutea donde no quisiera(Jn 2118)108 subraya incisivamente el paralelismo entre Pedro y Pablo VIldquoEra un apunte a la cruz que le esperaba a Pedro al final de su camino Eraen general un apunte a la naturaleza de este servicio Pablo VI se ha dejadollevar cada vez maacutes donde humanamente por siacute solo no queriacutea ir Cada vezmaacutes el pontificado ha significado para eacutel hacerse vestir por otro y ser clavadoen la cruzrdquo Sentildeala J Ratzinger coacutemo al cumplir los 75 y luego los 80 antildeos seplanteoacute el dimitir por considerar que ya no teniacutea las fuerzas necesarias parael cargo y porque no se aferraba al poder ldquoSabemos que antes de su 75 cum-pleantildeos y tambieacuten antes del 80 luchoacute intensamente con la idea de retirarseY podemos imaginar cuaacutento debe pesar el pensamiento de no poder perte-necer maacutes a siacute mismo De no tener maacutes un momento privado De estar enca-denado hasta lo uacuteltimo con el propio cuerpo que cede a una tarea que exigediacutea tras diacutea el lleno y vivo compromiso de todas las fuerzas de un hombrerdquo109

En definitiva el trabajo que la configuracioacuten con Cristo y su transfor-macioacuten (metamorfosis transfiguracioacuten) iba obrando en eacutel ldquoquien lo ha en-contrado en los uacuteltimos antildeos ha podido experimentar de forma directa laextraordinaria metamorfosis de la fe su fuerza que transfigurardquo antildeadiacutea JRatzinger Tampoco Francisco ha escatimado elogios sobre Pablo VI porcuyo talante y perfil se siente particularmente atraiacutedo110 Es como si pre-

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107 Me alegra ver refrendada con tanta solvencia y rotundidad la hipoacutetesis que defiendoen este trabajo

108 Pasaje muy elocuente ndashldquoalius te cingetrdquondash que glosa magniacuteficamente ldquohaacutegase tu vo-luntadrdquo ldquoque no se haga lo que yo quiero sino lo que quieres Tuacuterdquo

109 RATZINGER J Homiliacutea 1081978110 Alguien ha sugerido que el tiacutetulo Evangelii gaudium es el resultado de la combina-

cioacuten de dos teacuterminos Evangelii nuntiandi y Gaud(ium)ete in Domino lo que justificariacutea la re-dundancia del tiacutetulo ndashpara subrayar la alegriacutea con que se debe hacer el anuncio del evangeliondashya que en el teacutermino lsquoevangeliorsquo va incluida como es sabido la alegriacutea (en el prefijo ev-) Este

tendiera reavivar las ascuas mortecinas del Vaticano II Pero tambieacuten ysobre todo profundo reconocimiento al gozo mesiaacutenico taboacuterico y escato-loacutegico ndashldquonadie queda excluido de la alegriacutea reportada por el Sentildeorrdquo111ndash quetan bien supo vivir y contar Pablo VI su sentido de Iglesia su voluntad dediaacutelogo con el mundo su sintoniacutea con las grandes cuestiones que importana la humanidad y su imperante llamada a la renovacioacuten eclesial perma-nente recordando ldquoun memorable texto de Ecclesiam suam que no ha per-dido su fuerza interpelanterdquo112 En la audiencia general del 6 de agosto de2014 fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor al recordar el 36ordm aniversario dela muerte de Pablo VI y el 50ordm aniversario de Ecclesiam suam se expresabaen estos teacuterminos ldquoLo recordamos con afecto y admiracioacuten considerandocoacutemo vivioacute totalmente entregado al servicio de la Iglesia que amoacute contodas sus fuerzas Que su ejemplo de fiel servidor de Cristo y del Evange-lio sea aliento y estiacutemulo para todos nosotrosrdquo Tambieacuten aludioacute a la fuerzaconfiguradora de dicho misterio ldquoHoy celebramos la fiesta de la Transfi-guracioacuten del Sentildeor Pidamos a Jesuacutes lsquoque su gracia nos transforme a imagensuyarsquo para que viviendo seguacuten el espiacuteritu de las bienaventuranzas seamoslsquoluzrsquo y consuelo para nuestros hermanosrdquo El 19 de octubre de 2014 en lahomiliacutea de beatificacioacuten de Pablo VI dejaba esta semblanza de eacutel ldquoCon-templando a este gran Papa a este cristiano comprometido a este apoacutestolincansable ante Dios hoy no podemos maacutes que decir una palabra tan sen-cilla como sincera e importante Gracias Gracias a nuestro querido y amado

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es el balance de las citas del magisterio de los Papas en este escrito Pablo VI (22 veces delas cuales 2 veces Ecclesiam suam nn 26 y 51 Juan Pablo II (49 veces) Benedicto XVI (22veces) Juan XXIII (5 veces) Ademaacutes el Papa Francisco cita a Pablo VI 18 veces en Evange-lii gaudium y en 2 ocasiones como hemos sentildealado cita la enciacuteclica Ecclesiam suam Es sinembargo en los Ejercicios Espirituales que dirigioacute a los obispos espantildeoles (15-22 de enerode 2006) siendo cardenal donde esto aparece maacutes claramente Alliacute la utilizacioacuten expliacutecitadel Magisterio se distribuye asiacute Pablo VI Evangelii nuntiandi (nn 168(2v)101113141516182328 (3 v)32333435 475358 (2 v)60 (2 v) 616876777980)=31 veces maacutes que Los Ejercicios Espirituales de S Ignacio de Loyola (26 veces) y maacutes quela mayor parte de las citas biacuteblicas ndashuacutenicamente los evangelios de Lucas y de Juan lo supe-ranndash cuya frecuencia es Mt (23 v) Mc (15 v) Lc (41 v) Jn (36 v) 1Jn (20 v) Heb(12 v)Otras citas del Magisterio soacutelo JUAN PABLO II Pastores gregis (65) Redemptoris Missio (91)111 Dice Francisco en Evangelii gaudium (Eg) 3 citando Gaudete in Domino 22

111 Dice Francisco en Evangelii gaudium (Eg) 3 citando Gaudete in Domino 22112 Francisco en Eg 26 remite a Ecclesiam suam (Es 10 11 12 Igualmente a Evangelii

nuntiandi (Eg 10 12 146 150 151 176) Octogeacutesima adveniens (Eg 184 190) Populorum pro-gressio (Eg 190 191 219)

Papa Pablo VI Gracias por tu humilde y profeacutetico testimonio de amor aCristo y a su Iglesiardquo El lsquogran timonel del Conciliorsquo ejercioacute el servicio desdela maacutes exquisita humildad ldquoEn esta humildad resplandece la grandeza delBeato Pablo VI que en el momento en que estaba surgiendo una sociedadsecularizada y hostil supo conducir con sabiduriacutea y con visioacuten de futuro113ndashy quizaacutes en solitario114ndash el timoacuten de la barca de Pedro sin perder nunca laalegriacutea y la fe en el Sentildeor Pablo VI supo de verdad dar a Dios lo que es deDiosrdquo dedicando toda su vida a la ldquosagrada solemne y grave tarea de con-tinuar en el tiempo y extender en la tierra la misioacuten de Cristordquo amando ala Iglesia y guiaacutendola para que sea ldquoal mismo tiempo madre amorosa detodos los hombres y dispensadora de salvacioacutenrdquo115 Uacuteltimamente en el men-saje con motivo de la instauracioacuten de la I Jornada Mundial de los pobres116recientemente celebrada117 recuerda Francisco unas palabras de Pablo VIldquoTodos estos pobres ndashcomo soliacutea decir el beato Pablo VIndash pertenecen a laIglesia por lsquoderecho evangeacutelicorsquo118 y obligan a la opcioacuten fundamental porellosrdquo Expresioacuten eacutesta muy significativa que ha servido de inspiracioacuten paramuchos documentos eclesiales y praxis pastorales119 En la Conferencia de

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113 Despueacutes del Angelus del domingo 582018 al recordarlo a los 40 antildeos de su muerteha dichordquo Que desde el cielo interceda por la Iglesia que tanto ha amado y por la paz en elmundo Este gran Papa de la modernidad iexcllo saludamos con un aplauso todosrdquo

114 Comparto rotundamente el inciso Siacute bastante solo con una soledad buscada culti-vada arraigada en su espiritualidad pero tambieacuten a veces impuesta y orquestada en un ais-lacionismo que rayaba en lacerante ostracismo iexclTanto le haciacutean el vaciacuteo al final en su entornoy se le ninguneaba fuera en la iglesia y en el mundo como una estridencia una cacofoniacutea Eacutelsalioacute discretamente de la escena en la medida en que podiacutea y callaba (Mt 267 Is 537) Susuacuteltimos antildeos fueron un calvario para eacutel seguacuten testimonios fidedignos Uno de los desenca-denantes principales de la desafeccioacuten generalizada fue la publicacioacuten de la enciacuteclica Hu-manae vitae (2571968)

115 Significativamente esas son textualmente las primeras palabras con las que comienzaEcclesiam suam y que Francisco ha querido citar como las maacutes adecuadas en tan solemne acto

116 13 VI2017117 19 XI2017118 Pronunciadas seguacuten Francisco en el discurso de la ceremonia de apertura de la Se-

gunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II (29IX 1963) Dice exactamente Pablo VI ldquola Iglesiahellipmira a toda la humanidad que sufre y llora eacutesta le pertenece por derecho evangeacutelicordquo (Dis-curso 51) En ese mismo discurso se dirige a los gobernantes y jefes de los pueblos afirmandoque uacutenicamente la Iglesia puede decirles queacute es el hombre ldquocon plenitud de luzrdquo (Discurso 54)

119 De la abundantiacutesima bibliografiacutea citamos CONFERENCIA EPISCOPAL ESPANtildeOLA LaIglesia servidora de los pobres 2015 ELLACURIacuteA I lsquoLa Iglesia de los pobres sacramento his-toacuterico de liberacioacutenrdquo en Estudios Centroamericanos 32 (1977) 707-722 GUTIEacuteRREZ G lsquoPo-

Medelliacuten (1968) ya se habla de que hay que dar ldquopreferencia efectiva a lossectores maacutes pobres y necesitados y a los segregados por cualquier causardquoy en la de Puebla (1994) se dice que los pobres son ldquola medida privilegiadaaunque no excluyente de nuestro seguimiento de Cristordquo y que ldquoson losprimeros destinatarios de la misioacuten y su evangelizacioacuten es por excelenciasentildeal y prueba de la misioacuten de Jesuacutesrdquo120 La teologiacutea de la liberacioacuten hacede ello una de sus sentildeas de identidad Francisco bebe pues en la tradicioacutenevangeacutelica y eclesial maacutes genuinas y de vanguardia cuando enarbola esa de-fensa preferencial de los pobres llegando a ser una constante de su magis-terio ldquoEl Sentildeor nos invita a no olvidar que si es necesario preocuparse porel pan todaviacutea maacutes importante es cultivar la relacioacuten con Eacutel reforzar nues-tra fe en Eacutel que es el lsquopan de la vidarsquo venido para saciar nuestra hambre deverdad nuestra hambre de justicia nuestra hambre de amorrdquo 121

En el Aacutengelus de la fiesta de la Transfiguracioacuten que en 2017 ha sido endomingo Francisco ha dicho ldquoEl evento de la Transfiguracioacuten del Sentildeornos ofrece un mensaje de esperanza ndashasiacute seremos nosotros con Eacutel nos in-vita a encontrar a Jesuacutes para estar al servicio de los hermanosrdquo Evidente-mente la Transfiguracioacuten es un proceso espiritual de desasimiento y decontemplacioacuten ldquoEn esta ascensioacuten espiritual en esta separacioacuten de las cosasmundanas estamos llamados a redescubrir el silencio pacificador y rege-nerador de la meditacioacuten del Evangelio de la lectura de la Biblia que con-duce hacia una meta rica de belleza de lsquoesplendorrsquo y de alegriacuteardquo No esevadirse de la cotidianeidad e instalarse en el limbo para conseguir la im-perturbabilidad del buda la ataraxiacutea desencarnada preconizada por epicuacute-reos y estoicos o las sinergias del universo Es tomar distancia pararecentrar la existencia muchas veces desquiciada en torno a lo esencial yretomar la vida diaria con nuevos arrestos y nuevos horizontes practicandouna ecologiacutea integral como aparece en Laudato Siacute pero contando con elDios de nuestro Sentildeor Jesucristo Por eso continuacutea diciendo Francisco ldquoAl

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bres y opcioacuten fundamentalrsquo en ELLACURIacuteA I-SOBRINO J Mysterium Liberationis 01 TrottaMadrid 1990 303-321

120 ldquoLa opcioacuten por los pobres ha surgido en Ameacuterica Latina continente mayoritaria-mente pobre y cristianordquo SOBRINO J lsquoOpcioacuten por los pobresrsquo en RELat 251 Dice que seacuntildea en Puebla (2004) que remite Medelliacuten (1968) ldquoque hizo una clara y profeacutetica opcioacutenpreferencial y solidaria por los pobresrdquo (n 1134) En Aparecida (2007) donde Francisco tuvoun servicio relevante volvioacute a estar en el primer plano ldquoEsperamos mantener con renovadoesfuerzo nuestra opcioacuten preferencial y evangeacutelica por los pobresrdquo (Documento Final)

121 FRANCISCO Angelus 582018

finalizar la experiencia maravillosa de la Transfiguracioacuten los disciacutepulos ba-jaron del monte con ojos y corazoacuten transfigurados por el encuentro con elSentildeorrdquo El Tabor es un alto en el camino hacia Jerusaleacuten que les concerniacuteaa todos los disciacutepulos aunque uacutenicamente participaran tres apoacutestoles en laexperiencia y en ellos a los disciacutepulos de todos los tiempos como se hadicho siempre y ahora recuerda Francisco ldquoEs el recorrido que podemoshacer tambieacuten nosotros (hellip)rsquoTransformadosrsquo por la presencia de Cristo ydel lsquoardorrsquo de su palabra seremos signo122 concreto del amor vivificante deDios para todos nuestros hermanos especialmente para quien sufre paralos que se encuentran en soledad y abandono para los enfermos y para lamultitud de hombres y de mujeres que en distintas partes del mundo sonhumillados por la injusticia la prepotencia y la violenciardquo En esa longitudde onda y seguacuten esas coordenadas la Transfiguracioacuten tiene que ver con losseres humanos en general a lo largo de toda su existencia En ella recu-rrentemente hallaba Pablo VI la fuerza y la inspiracioacuten para la renovacioacutende las personas en la Iglesia y en el Mundo que se proponiacutea llevar a cabocomo lo formuloacute en el discurso programaacutetico de la apertura de la SegundaSesioacuten del Concilio Vaticano II aquel 29 de septiembre de 1963 apenas tresmeses despueacutes de haber asumido la responsabilidad suprema de servir a laIglesia en el Mundo123 como obispo de Roma En eacutel perfilaba efectiva-mente las liacuteneas de fuerza de lo que deseaba fuera su pontificado y que eacutelpretendiacutea pergentildear a partir de las conclusiones conciliares124 Asiacute pues lameta del cristiano es la de llevar una vida ldquotransfigurada y transfiguradorardquo

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122 En consonancia con la importancia que Pablo VI dio a los signos a los gestos ndashcomohaciacutea Jesuacutesndash muchos de ellos ineacuteditos pero todos a cual maacutes significativos

123 Cuando alegre pero abrumado por las responsabilidad que habiacutean dejado sobre sushombros haciacutea votos por tener ldquola fuerza vigilante y serena el celo infatigable por su lsquogloriarsquola preocupacioacuten misionera para la difusioacuten universal lsquoclararsquo dulce del Evangeliordquo (PrimerMensaje 22 de junio de 1963) a las pocas horas de haber sido elegido Expresioacuten que utilizaraacuteFrancisco en su primera exhortacioacuten apostoacutelica ldquoAlegriacutea que se renueva y se comunicardquo ldquoLadulce y confortadora alegriacutea de evangelizarrdquo (Evangelii gaudium) que se inspira en Evangeliinuntiandi

124 ldquoLos fines principales de este Concilio que por razones de brevedad y de mejor in-teligencia reduciremos a cuatro puntos el conocimiento o si se prefiere de otro modo laconciencia de la Iglesia su reforma la reconstruccioacuten de la unidad de todos los cristianos yel coloquio de la Iglesia con el mundo contemporaacuteneordquo Los ejes de Ecclesiam suam

15 ldquoTU LUZ NOS HACE VER LA LUZrdquo125COMO FUMAROLAS DEUN VOLCAacuteN

En realidad eso fue la exteriorizacioacuten de la vida interior de Pablo VIfumarolas de volcaacuten126 con el epicentro en su corazoacuten Viviendo en un amorsin fisuras su existir fue discurriendo a lo largo de los antildeos en proceso depermanente libacioacuten127 y de continua transfiguracioacuten ndashque no transfor-mismo flashes y luces de neoacuten sino alumbramiento estructurante Arde enla Luz128 es testigo de la Luz129 e irradia luz no confusioacuten130 como lo ponede manifiesto un amigo privilegiado confidente de su vida y de su obra JGuittonldquofui a visitarle a Milaacuten casi todos los antildeos para recibir lsquolucesrsquo y unconsejordquo131 Pero con la actitud no del caza-noticias-sensacionalistas ni si-quiera del bioacutegrafo sino de ldquoquienes como yo intenten estudiar no tanto suvida cuanto la curva de su destinordquo132 iexclCandorosa y sabrosa liturgia de dosalmas en amistad que se ofrendan desde un reciacuteproco respetuoso pudor133

La vida de Pablo VI ha sido y sigue siendo bruacutejula y fuente de inspiracioacutenpara muchos ndashtambieacuten actualmente como lo muestra frecuentemente Fran-ciscondash tanto en el aacutembito espiritual como pastoral ldquoserse para darserdquo enfeliz expresioacuten de Marcelino Legido a propoacutesito de la sequela Christi delseguimiento discipular134 Pues bien en la transfiguracioacuten se mostroacute la Luzy el fuego como arras y anticipo como en craacuteter de volcaacuten en espera de la

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125 ldquoEn ti estaacute la fuente de la vida y en tu luz vemos la luzrdquo (Ps 3510) tambieacuten Is 457126 Parece que seguacuten una concepcioacuten antigua la ldquogloria de Diosrdquo es asociada a fenoacuteme-

nos naturales como la tormenta y la erupcioacuten volcaacutenica (CARREZ M en ALLMEN J-J von Vo-cabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 112)

127 Fp 217128 Jn 812129 Jn 18 Lc 1133-36 Mt 514-16 Jn 319-21 Ef 41858-11 Rm 1312-14 ITes 55 IP

29 2P 119 IJn 29130 Gn 14 Is 520 Am 5810 Ecl 213131 GUITTON J Diaacutelogos con Pablo VI Cristiandad Madrid 1967 107132 Ibid 133 ldquoDe Pablo VI iacutentimo no seacute casi nada si no es que le amordquo (GUITTON J Diaacutelogos

104)134 Tambieacuten Francisco insiste en ello ldquoSin vida nueva y auteacutentico espiacuteritu evangeacutelico sin

lsquofidelidad a la Iglesia y a la propia vocacioacutenrsquo cualquier estructura nueva se corrompe en pocotiempordquo (Evangelii gaudium 25) ldquohellip lo que buscamos es la lsquogloriarsquo del Padre (hellip) que Jesuacutesbuscoacute durante toda su existencia (hellip) evangelizamos para la mayor lsquogloriarsquo del Padre quenos amardquo (ibid 267) Gloria-glorificacioacuten-transfiguracioacuten Espiacuteritu ignaciano

plenitud de su manifestacioacuten en la gloria del cielo en el cabe-si de Diosmediante las ascuas encendidas del Espiacuteritu135

Ademaacutes del fondo constato aquiacute la forma El vocabulario de Pablo VIes prolijo en teacuterminos afines a la luz136 Un ejemplo entre muchiacutesimos maacutesDirigieacutendose a los sacerdotes en Bogotaacute en el contexto de una reflexioacutensobre la eucaristiacutea y la teologiacutea de la liberacioacuten en Medelliacuten les deciacutea ldquoqueNuestro reconocimiento sea estiacutemulo para ulteriores esfuerzos a fin de queCristo siga llegando a tantos que todaviacutea caminan a tientas porque auacuten es-peran lsquomaacutes luzrsquo y maacutes fuerza que con vitalidad siempre nueva brotan delmensaje de que sois portadoresrdquo137

15 1 Primer Discurso al mundo entero138

En ese primer Discurso al mundo entero afirma que se empentildearaacute enel celo infatigable de mostrar la ldquogloriardquo inmarcesible de la Iglesia Refi-rieacutendose a Juan XXIII afirma ldquoLos lsquorayosrsquo lanzados sobre las almas hansido una sucesioacuten lsquode claridad en claridadrsquo como una lsquollama ardientersquohelliprdquo139Resalta que la Iglesia ldquo lsquobrillarsquo en el mundo como el estandartehelliprdquo Al nom-brar la necesaria revisioacuten y reforma del Coacutedigo de Derecho Canoacutenicoafirma que ha de ser llevada a cabo a la luz del evangelio ldquoEn esta lsquoluzrsquo (ladel evangelio de Jesuacutes) se situacutea el trabajo para la revisioacuten del Coacutedigo deDerecho Canoacutenicohelliprdquo El imperativo del amor al proacutejimo ha de inspirarseldquoen la lsquoluzrsquo de la caridadhelliprdquo Reconocimiento a los miembros de la Iglesiapor el ldquo lsquoesplendorrsquo de su dignidadhelliprdquo Anima a los cristianos a los que se lesniegan sus derechos llamados a participar maacutes de cerca en la cruz porque a

494 S DIacuteEZ BARROSO

135 Cf Veni creator Spiritus Secuencia de Pentecosteacutes CIC 696 697136 En cuanto atributo primordial de la transfiguracioacuten y de la gloria (Baudraz F en

ALLMEN J von Vocabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 163-164 BOUYERL Diccionario de teologiacutea Herder 1968413-416 FEUILLET A-GRELOT P en LEacuteON-DUFOURX Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona 430-434 CONZELMANN H en KITTELG-FRIEDRICH G Theologisches Woumlrterbuch zum Neuen Testament W Kohlhammer VerlagStuttgart 1933-1973 vol IX 310-358 Rastreareacute las expresiones que aludan a la luz la clari-dad y que traduzcan un proceso configuradortransfigurador Evidentemente se trata de unsencillo muestrario no de un estudio exhaustivo

137 Pablo VI Viaje a Bogotaacute 2281968 Y eacutesta otra afirmacioacuten a propoacutesito de un papacon quien colaboroacute muy estrechamente ldquoPiacuteo XII que ilustroacute a la Iglesia con la lsquoluzrsquo de unaensentildeanza plena de sabiduriacuteardquo

138 Saacutebado 22 de junio de 1963 (Citaremos como D1)139 D1

ella le seguiraacute ldquoel lsquoalba radiantersquo de la resurreccioacutenrdquo Concluye deseando ldquoquesobre el mundo entero pase una gran lsquollamarsquo de fe y de amor que lsquoiluminersquoa todos los hombres de buena voluntad allanando los caminos de la cola-boracioacuten reciacuteprocahelliprdquo Como se ve abundan las expresiones que desean yapuestan por la luz Otro tanto como decir que se desea la transfiguracioacutende toda la realidad por la fuerza transfiguradora transformadora del Sentildeorresucitado Luz de Luz Siempre aspirando a la propia renovacioacuten de laIglesia y del mundo por el Espiacuteritu Santo

152 Destellos de transfiguracioacuten en Ecclesiam suam

En la propia Ecclesiam suam no hay alusiones expliacutecitas al misterio dela Transfiguracioacuten pero siacute a su alcance y al proceso de la ldquoiluminacioacutenrdquo porel que pasa el disciacutepulo de Cristo He aquiacute algunas de esas marcas140 Entrequienes han honrado a la Iglesia ldquobrillaronrdquo 141 los Vicarios de Cristo en latierra la finalidad de la enciacuteclica es ldquoaclararrdquo142 lo importante que es quela Iglesia y la sociedad se encuentren dar ldquomayor lsquoclaridadrsquo a algunos cri-terios doctrinales y praacutecticosrdquo143 quienes sirven en la Iglesia lo hacen si-guiendo una ldquo lsquoiluminadarsquo y operante concienciardquo144 el rostro de la Iglesialdquojamaacutes suficientemente santo y lsquoluminosorsquo rdquo145 el diaacutelogo Iglesia ndash mundoque el Concilio debe abordar en su extensioacuten y complejidad constituyepara Pablo VI ldquoun verdadero peso en nuestro espiacuteritu un estiacutemulo una vo-cacioacuten hellipque quisieacuteramos lsquoaclararrsquo en alguna manerardquo146 la Iglesia debe re-flexionar sobre siacute misma para encontrar ldquomayor lsquoluzrsquo rdquo147 La transformacioacutende la Iglesia y de los creyentes es como ldquoexperimentar a Cristo en siacutemismardquo148 ldquoiluminadardquo149 por el Espiacuteritu Santo que guiaraacute tambieacuten con suluz150 los trabajos del Concilio para guiar a la Iglesia hacia una siempre

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140 Utilizo la edicioacuten original de Ecclesiam suam en italiano141 ldquorifulserordquo (Es 1)142 ldquochiarirerdquo (Es 3)143 ldquodare maggiore lsquochiarezzarsquo rdquo (Es 9)144 ldquo lsquoilluminatarsquo ed operante coscienza (Es 11)145 ldquoabbastanza santo e lsquoluminosorsquo (Es 11)146 ldquochiarirerdquo (Es 15)147 ldquo maggiore lsquolucersquo rdquo(Es 19)148 ldquosecondo le parole di Paolo apostolo lsquoCristo abiti per la fede nei vostri cuorirsquo (Ef

317)rdquo (Es 27)149 ldquo lsquoilluminatarsquo e guidata dallo Spirito Santordquo (Es 28)150 ldquolrsquoopera del Concilio saragrave assistita dal lsquolumersquo dello Spirito Santordquo (Es 34)

mayor lsquoclaridadrsquo151 reflejo de la lsquogloriarsquo de Dios De este modo el cristianojuntamente con otras personas de buena voluntad emprende una misioacutende transfiguracioacuten que los implica a ellos mismos y los emplaza a colabo-rar en la transfiguracioacuten del universo152

Dando testimonio fehaciente de la iacutentima co-pertenencia del cristiano aCristo como el sarmiento a la vid en ldquoeste lsquoluminoso puntorsquo de nuestra ferdquo153en que no se reflexiona lo suficiente ni se vive Este es el nuacutecleo del misteriode la Iglesia154 Dice Pablo VI que para superar las aporiacuteas ndashterrena y espiri-tual santa y siempre en viacuteas de santificacioacutenndash que se les plantean a los estu-diosos de la eclesiologiacutea y al cristiano de a pie los pastores debenldquoencenderrdquo155 en siacute mismos y en los fieles mediante una elevada y vigilantepedagogiacutea un robusto sentido de la Iglesia156 apoyaacutendose en la experiencialdquoiluminadardquo por la doctrina157 sirvieacutendose de la liturgia y practicando unaldquomeditacioacuten silenciosa y lsquoardientersquo de las verdades divinasrdquo158 Un modo muypropio de acoger las ldquoirradiacionesrdquo del Espiacuteritu Santo Ademaacutes insiste enque esta dinaacutemica no debe ser contemplada como una rareza o heroicidadsino como una consecuencia normal de la ldquoiluminacioacutenrdquo bautismal159

ldquoEl ser cristiano el haber recibido el santo bautismo no debe ser con-siderado como cosa indiferente o sin valor sino que debe marcar profunday felizmente la conciencia de todo bautizado debe ser en verdad conside-rado por eacutel mdashcomo lo fue por los cristianos antiguosmdash una lsquoiluminacioacutenrsquoque haciendo caer sobre eacutel el lsquovivificante rayorsquo de la verdad divina le abre

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151 ldquoma per condurli a migliore lsquochiarezzarsquo e concordia che ne abbia lsquogloriarsquo Iddio gau-dio la Chiesa edificazione il mondordquo (Es 34)

152 Es 19 20 37 38 44 45153 ldquoripensando a questo punto lsquoluminosorsquo della nostra federdquo (Es 37) Se refiere al tema

de la vid y de los sarmientos (Es 35-37) que ha de ser pensado y sobre todo vivido Para ilu-minarlo remite a Mystici Corporis a San Pablo (Gal 328 Ef 415-16 Col 311) y a AGUSTIacuteNSan In Io Tract 218

154 Es 38-39 Dice concretamente ldquoIl mistero della Chiesa non egrave semplice oggetto diconoscenza teologica devrsquoessere un fatto vissuto in cui ancora prima drsquouna sua lsquochiararsquo no-zione lrsquoanima fedele puograve avere quasi connaturata esperienzardquo (Es 39)

155 Es 40156 ldquocorroborante senso della Chiesardquo(ibid)157 Ibid158 Ibid159 Para el bautismo como ldquophotismoacutesrdquo ndashiluminacioacutenndash (JUSTINO San Apol 61 ldquonos-

otros estamos iluminados por Jesuacutesrdquo (Diaacutelog 122)

el cielo le lsquoesclarecersquo la vida terrenal le capacita a caminar como lsquohijo de laluzrsquo hacia la visioacuten de Dios fuente de eterna felicidad Faacutecil es comprenderqueacute programa pone delante de nosotros y de nuestro ministerio esta consi-deracioacuten y Nos gozamos al observar que estaacute ya en viacuteas de ejecucioacuten entoda la Iglesia y promovido con lsquoiluminado y ardientersquo celo Nos los reco-mendamos Nos lo bendecimosrdquo160

Para el cristiano como para el propio Cristo el bautismo es fuego luzrevelacioacuten glorificacioacuten transfiguracioacuten161 Constituye las propias sentildeas deidentidad Por ello no es raro que Pablo VI se reafirme desde esa verdadconstituyente frente a los hermanos separados pero no con prepotencia sinohumildemente dejando que se muestre en su plenitud el esplendor de la ver-dad como el mejor asidero para restaurar la unidad ldquoiexclOh no es orgullo noes presuncioacuten no es obstinacioacuten no es locura sino lsquoluminosa certezarsquo y go-zosa conviccioacuten la que tenemos de haber sido constituidos miembros vivos ygenuinos del Cuerpo de Cristo de ser auteacutenticos herederos del Evangelio deCristordquo162 Como fue Mariacutea que ya goza en el cielo del ldquofulgorrdquo de la gloria163Emprendiendo este camino la Iglesia aspira a tener cada vez maacutes ldquoclaridadrdquosobre su identidad164 y a contemplar al mundo a la ldquoluz de la ferdquo165 Por el con-trario la Iglesia no es autorreferencial ni brilla por siacute misma sino por aquelque la ilumina siendo Luz de Luz Luz de los pueblos Luz del mundo (Jn812) el Sentildeor de la gloria ldquoEl Evangelio es lsquoluzrsquo es novedad es energiacutea esnuevo nacimiento es salvacioacutenrdquo166 Consecuentemente el cristiano debe serluz (Mt 514) preferir su original y admirable forma de vida a ldquola seduccioacutendel lsquoesplendor humanorsquo que igualmente le rodeardquo167 La luz del evangelio seconvierte asiacute en el criterio del discernimiento a cuyo resplandor la Iglesiaevaluacutea la propia conducta y la del mundo para no dejarse contaminar poreacuteste que declara sus propias debilidades como la meta deseable y vive porello en connivencia con la oscuridad e interponieacutendose como ldquonube envi-diosardquo (Hch 19) de la que habla Fray Luis de Leoacuten con todo el peso de la

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160 Es 41-42 161 De hecho en el Bautismo y en la Transfiguracioacuten de Cristo aparecen las mismas teo-

faniacuteas162 Es 48163 ldquoora in cielo ne gode il lsquofulgorersquo e la beatitudinerdquo (Es 59)164 ldquopiugrave lsquochiararsquo coscienza di seacuterdquo (Es 60)165 ldquoal lsquolumersquo della fede ldquo (Es 61)166 Es 61167 Es 63

inmanencia amalgamando en imposible comercio luz y tinieblas como diceS Pablo168 No es razoacuten sin embargo para poner tierra por medio Al con-trario desde la misericordia la Iglesia transfunde su luz al mundo para res-taurarlo y ausculta discierne diagnostica tiende puentes dialoga ldquocon lalsquoclararsquo advertencia de una misioacuten que las trascienderdquo169 que no puede obviarsin negarse sin renunciar a sus sentildeas de identidad

Lo que pretende en la enciacuteclica no es solapar al Concilio ni encorse-tar su dinamismo ni siquiera marcarle una hoja de ruta170 sino ldquoanteponeralgunas consideracioneshellip para que sean lsquomaacutes clarosrsquo los motivos que mue-ven a la Iglesia al diaacutelogo lsquomaacutes clarosrsquo los meacutetodos que se deben seguir ylsquomaacutes clarosrsquo los objetivos que se han de alcanzar Queremos preparar losaacutenimos no tratar las cuestionesrdquo171 He ahiacute un paacuterrafo central para el temaque nos ocupa el ministerio magisterial de Pablo VI ya desde este primeracto solemne y programaacutetico es transfigurador Reconoce que sus antece-sores ya procedieron asiacute Por ejemplo Leoacuten XIII que personificando ldquola fi-gura evangeacutelica del escriba prudente (hellip) consideraba los problemas denuestro tiempo lsquoa la luzrsquo de la palabra de Cristordquo172

Pablo VI lo tiene ldquoclarordquo173 antes de y para convertir al mundo hayque hablarle en la longitud de onda en la que se halla y sintoniza seguacuten lascoordenadas de sus propios intereses para llevarlo maacutes hondo maacutes allaacute desiacute mismo y para si fuera necesario corregir su rumbo Soacutelo posible cuandose le ama de verdad cuando al enviado se le abren las carnes del corazoacutenpor la misericordia (Mc 634) Algo que tambieacuten parece estar sucediendo aFrancisco en la actualidad que lo intenta con todas sus fuerzas y todas lasldquolucesrdquo que Dios le da y de las que ha hecho acopio en su largo itinerariopastoral y su mucha experiencia en el discernimiento Pisando terrenoshasta ahora ineacuteditos e inexplorados con una osadiacutea que raya muchas vecesen la imprudencia y casi en la temeridad en opinioacuten de una minoriacutea recal-citrante La suya siacute que es una ldquoevangelizacioacuten con espiacuteriturdquo174 Esa actitudde Pablo VI y de Francisco no lleva consigo necesariamente plegarse a esosintereses o simular estrategias de cercaniacutea ndashpor respeto a siacute misma y al pro-

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168 Es 64169 Pablo VI habla de ldquola lsquochiararsquo avvertenzardquo (Es 66)170 ldquoVogliamo disporre gli animi non trattare le coserdquo (Es 68)171 Es 68 172 Es 69173 ldquoComrsquoegrave lsquochiarorsquo rdquo (Es 80) Claridad transfiguracioacuten tambieacuten in terminis174 FRANCISCO Evangelii gaudium 24 de noviembre de 2013 262-283

pio mundondash sino entablar un diaacutelogo Esta forma de acercamiento es pro-metedora y comprometedora porque implica una dinaacutemica oblativa y deauteacutentica comunioacuten Quien dialoga de verdad se expone desde lo maacutes pro-pio de siacute mismo y sale oblativamente al encuentro del otro esperando quelo haga con igual talante de radical expropiacioacuten y deseo de entendimientoProceso que puede ldquofigurarserdquo175 en el diaacutelogo como el mejor modo de larelacioacuten a entablar entre la Iglesia y el mundo entre la Iglesia catoacutelica y lasdemaacutes confesiones cristianas con el que restantildear heridas176 para reem-prender la marcha juntos

Un diaacutelogo que se cimienta sobre todo en la ldquoclaridadrdquo177 que posibilitala comprensioacuten de coacutemo se llega por muacuteltiples caminos a la ldquoluz de la ferdquo178Asiacute reciben justo reconocimiento todos los caminos hacia Dios desde unaadecuada interpretacioacuten del diaacutelogo interreligioso De hecho el Nuevo Cate-cismo para adultos (De nieuwe katecismus Geloof verkondiging voor vol-wassenen 1966) de la Iglesia en Holanda179 ndashuno de los retos mayores a losque debioacute responder Pablo VI al comienzo de su pontificado y apenas ter-minado el Vaticano IIndash nombra asiacute su segunda parte ldquoEl camino haciaCristordquo180 muy en la liacutenea de Lumen gentium Ad gentes Gaudium et spesUnitatis redintegratio y Nostra aetate En este uacuteltimo documento se dice ldquoYa

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175 ldquoSembra a Noi invece che il rapporto della Chiesa col mondo senza precludersi altreforme legittime possa meglio lsquoraffigurarsirsquo in un dialogordquo (Es 80) Proceso pues de transfi-guracioacuten configuradora de la iglesia y del mundo

176 El diaacutelogo siempre como viacutea regia para la vida diaria y para solucionar embrolloscomo sucedioacute con motivo del Catecismo holandeacutes o el caso M Lefebvre por ejemplo En elecumenismo Pablo VI como hemos visto maacutes arriba en el presente ensayo siempre fue cla-rividente y generoso y habloacute por ejemplo de que los Padres blancos introdujeron el catoli-cismo en Uganda en ldquoamigable competenciardquo con los misioneros anglicanos que ya estabanpresentes en el paiacutes (cf PABLOVI Homiliacutea de canonizacioacuten de Carlos Luanga y compantildeerosmaacutertires de Uganda (Roma Basiacutelica de S Pedro 18X1964)

177 ldquoLa lsquochiarezzarsquo innanzi tutto il dialogo suppone ed esige comprensibilitagrave egrave un tra-vaso di pensiero egrave un invito allrsquoesercizio delle superiori facoltagrave dellrsquouomordquo (Es 83)

178 ldquoNel dialogo si scopre come diverse sono le vie che conducono alla lsquolucersquo della federdquo(Es 86)

179 Josef Dreissen uno de sus comentaristas maacutes autorizados hace notar la ausencia delteacutermino ldquocatoacutelicordquo en el tiacutetulo viendo en ello una muestra de su apuesta decididamente ecu-meacutenica (DREISSEN J Diagnoacutestico del Catecismo holandeacutes Herder Barcelona 1969 91)

180 Sabido es que la segunda parte de dicho catecismo se subdivide en dos secciones A)El camino de los pueblos (civilizaciones religiones no cristianas humanismos) en realidadel itinerario de la presencia del Espiacuteritu en el mundo B) El camino de Israel

desde la antiguumledad y hasta nuestros diacuteas se encuentra en los diversos pue-blos una cierta percepcioacuten de aquella fuerza misteriosa que se halla presenteen la marcha de las cosas y en los acontecimientos de la vida humana y aveces tambieacuten el conocimiento de la suma Divinidad e incluso del Padrerdquo181

La catequesis tambieacuten debe realizarse de tal modo que lleve al cate-quizando ldquoa los lsquoalboresrsquo del Dios vivordquo182 porque la propia Iglesia debealumbrar como su Sentildeor ofrecer al mundo ldquosu lsquoluzrsquo y su graciardquo183 ndashque sonlas de Cristo Luz del mundo (Jn 812) lleno de gracia y verdad (Jn 116-17)ndash asumiendo en un abrazo omniabarcante todos los destellos y relum-bres que la Revelacioacuten ha generado en su despliegue coacutesmico Asiacute a zagade la huella del que es Luz de los pueblos sabe ser semilla fermento sal yldquoluzrdquo184 informar las formas de la fe para que sean ldquolo maacutes puras y lsquotrans-parentesrsquo posiblerdquo185 formulando un deseo halaguumlentildeo ndashldquoun voto lusing-hierordquo186 de entablar el diaacutelogo con el mundo ldquolsquoa la noble luzrsquo del lenguajerazonable y sincerordquo187 iquestCabe mejor servicio al hombre que liberarlo desu vana pretensioacuten de vivir de espaldas a la luz y de hacerlo en un lenguajeclaro luminoso transfigurado para llevar a cabo la transfiguracioacuten de larealidad ndashincluido el ser humanondash y hablar de ella

153 Una homiliacutea en la fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor Jesuacutes

Tuvo lugar dentro de la celebracioacuten eucariacutestica del segundo domingode cuaresma 14 de marzo de 1965 en la iglesia parroquial romana de SGiuseppe al Trionfale188 Comentando el evangelio correspondiente a ese

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181Nostra aetate 2 Pablo VI en Ecclesiam suam como he sentildealado maacutes arriba hablaraacutede ldquociacuterculosrdquo incluyendo en el primero a todo el geacutenero humano (Es 101-110) en el segundoa los que creen en Dios (Es 111-112) en el tercero a los cristianos (Es 113-117)

182 Es 95183 Es 99184 ldquoMa la Chiesa sa drsquoessere seme drsquoessere fermento drsquoessere sale e lsquolucersquo del mondordquo

(Es 99) 185 Es 108186 Es 110187 Es 110188 BASADONNA G Il Mistero della Trasfigurazione Riflessione di Pablo VI Libreriacutea

Editrice Vaticana Roma 1980 folleto editado sin paginacioacuten Es el texto suyo maacutes detalladoque encontreacute sobre la ldquotransfiguracioacutenrdquo Pablo VI predicoacute en varias ocasiones acerca de latransfiguracioacuten del Sentildeor He aquiacute algunos ejemplos 1431965 1921967 731971 2721972Abunda en las mismas ideas La homiliacutea que comento me parece que lo explicita mejor eilustra particularmente bien lo que defiendo en el presente artiacuteculo

domingo que hablaba de la Transfiguracioacuten de Jesuacutes puntualiza el sentidoque ese misterio tiene como una invitacioacuten a la transfiguracioacuten personal ala conversioacuten a una vida fundada en la Palabra de Dios189 Dice Pablo VI190

ldquoAd un certo momento i tre si svegliano levano gli occhi e vedonoGesugrave straordinariamente lsquoluminosorsquo come se un lsquofuoco di portento si fosseaccesorsquo nella sua Personahellip() Lo sguardo dei veggenti si fissa attonito es-tatico Gesugrave cosigrave lsquotrasfiguratorsquo domina sul monte (hellip) Ed ecco che lrsquointeropanorama egrave avvolto da una nube pur essa lsquocandidarsquo Non egrave nebbia opaca malsquonimbo di gloriarsquo che acrece e pone in risalto la visione Si averete una pre-senza ancora piugrave impresionante infatti una voce profunda in cui palpitatutto il Cielo esclama Questi egrave il Figlio mio dilecto ascoltatelordquo

Pablo VI no duda en antildeadir detalles que no figuran en el texto evan-geacutelico y que hacen maacutes incisiva la narracioacuten y recrea el momento revela-dor ldquoEn un determinado momento los tres se despiertan elevan los ojos yven a Jesuacutes lsquoextraordinariamente luminosorsquo como si un lsquofuego de artificiorsquose hubiese lsquoencendidorsquo en su persona (hellip) la mirada de los videntes se fijaatoacutenita estaacutetica Jesuacutes lsquotransfiguradorsquo asiacute domina sobre el monte (hellip) Y heaquiacute que el panorama completo es envuelto en una nube lsquocaacutendidarsquo ella Noes niebla opaca sino lsquonimbo de gloriarsquo que acrecienta y resalta la visioacuten Seabre paso una presencia auacuten maacutes impresionante de hecho una voz pro-funda en la que palpita el cielo al completo exclama Eacuteste es mi amadoHijo escuchadlerdquo Los detalles subrayados autorizan la majestad de la vi-sioacuten y abocan a su epicentro la escucha de la Palabra para la imitacioacutenTambieacuten Pedro lo recoge pareneacuteticamente (2P 116-18) En efecto las co-munidades que se preparan para la Pascua estaacuten en una situacioacuten similara la de los apoacutestoles ante la subida a Jerusaleacuten En ambos casos se trata defortalecer la fe y de inducir a la conversioacuten De ahiacute que Jesuacutes provoque laconfesioacuten de Pedro ndashque ldquoiluminadordquoresponde191ndash y en eacutel de cualquier dis-

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189 Comenta Giorgio Basadonna ldquola memoria di Paolo VI che queste pagine vogliononutrire richiama dulcemente e insistentemente alle grande cose di Dio e lasciva trapelare unporsquo di lsquoquella lucersquo e di quella gioia beatificante che ora formano il suo gaudio eternordquo Asiacuteespera facilitar la participacioacuten en la transfiguracioacuten de Pablo VI

190 El evangelio en su sobriedad nos describe un ldquoacontecimiento lleno de intereacutes y deestuporrdquo A continuacioacuten reconstruye la escena en bella jugosa y detallada paraacutefrasis paraa inducir la interiorizacioacuten de su mensaje Con ella en tono cercano caacutelido creativo y dinaacute-mico insiste en subrayar las caracteriacutesticas ldquoluminosasrdquo del acontecimiento atributos de latransfiguracioacuten

191 ldquoCome folgorato da improvvisa illuminazionerdquo (lc)

ciacutepulo de todos los tiempos192 Quienes fueron testigos de la transfigura-cioacuten vieron coacutemo en Jesuacutes ademaacutes de la naturaleza humana hay otra di-vina193 ldquoGesugrave egrave un tabernacolo in moto egrave Uomo che porta dentro di Seacutelrsquoampiezza del Cielo egrave il Figlio di Dio fatto Uomo egrave il miracolo che passasui sentieri della nostra terra Gesugrave egrave davvero lrsquoUnico il Buono il Santordquo194

iexclJesuacutes es un milagro viviente y vivificante cercano y excelso compantildeero deviaje y teacutermino como en Emauacutes bueno como el pan y santo como Dios

De este modo Jesuacutes al invitarles a participar en su transfiguracioacuten estaacuteproponiendo a sus disciacutepulos implicarse en su mismo proceso de glorifica-cioacuten a configurarse con Eacutel Para lo cual es bueno ldquosaper lsquotransfigurarersquo195mercegrave lo sguardo della fede i segni con cui il Signore si presenta a noi nonper alimentare la nostra fantasiacutea profilandoci un mito un fantasma unrsquoim-maginazione No ma per contemplare la realtagrave il mistero ciograve che vera-mente egraverdquo La transfiguracioacuten no es pasto para la fantasiacutea sino espejo parael cambio que el disciacutepulo debe incoar en siacute mismo con la gracia de DiosComo se alumbroacute en Cristo durante la transfiguracioacuten su divinidad em-pantildeada por el velo de su carne ahora se trata de hacer nacer en el disciacutepuloel fruto de la vocacioacuten a la perfeccioacuten a la santidad para completar la rea-lidad el misterio de lo que verdaderamente uno es196 iexclBello ejercicio elsuyo de exeacutegesis pastoral y de propuesta homileacutetica digno de ser imitadoEn efecto la transfiguracioacuten para Pablo VI es todo un programa de vidacristiana en reciprocidad con el misterio de la Encarnacioacuten del Verbo ndashqueveloacute misteriosamente la Luz de Luzndash y con el de su Nacimiento virginalndash

502 S DIacuteEZ BARROSO

192 ldquoE inoltre se Gesugrave egrave Dio fatto Uomo la meraviglia delle meraviglie chi Egli egrave perme Che rapporto crsquoegrave tra me e Lui Debo ocuparme di Lui Lo incontro nel cammino Dellamia vita Egrave legato al mio destinordquo

193 Bella siacutentesis de la cristologiacutea de Pablo VI que se presenta bajo la forma de una enar-decida confesioacuten de Fe ldquoJesuacutes es un tabernaacuteculo en movimiento es el Hombre que lleva den-tro de Siacute el cielo en toda su amplitud es el Hijo de Dios hecho Hombre es el milagro que pasaa traveacutes de los senderos de nuestra tierra Jesuacutes es verdaderamente el Uacutenico el Bueno elSantordquo

194 Efectivamente Jesuacutes es un ldquotabernaacuteculo en movimiento hombre que lleva dentro desiacute mismo la amplitud del cielo es el Hijo de Dios que se ha hecho hombre el milagro que pasapor los senderos de nuestra tierrardquo

195 Traducir transformar transfigurar transustanciar los signos por los que Dios se noshace presente

196 ldquoLa Rivelazione di Gesugrave svela a me stesso ciograve che io sono Egrave qui lrsquoinizio della beati-tudine il destino soprannaturale giagrave ora inaugurato e attivo nel nostro essere rdquo (lc) Cristoel hombre nuevo modelo del hombre perfecto (GS 22)

lsquoalumbramientorsquo paradoacutejico y deslumbrante porque Mariacutea lsquodio a luzrsquo a laLuz que el velo de la carne manteniacutea como retenida

Concluye Pablo VI intimando implicativamente ldquoRipetiamo con leparole di Pietro197 che Gesugrave egrave il Figlio di Dio fatto Uomordquo Pero al mismotiempo ldquoSenta ognuno e ripeta egrave la mia vita egrave il mio destino egrave la mia de-finizione giacchegrave anchrsquoio sono cristiano anchrsquoio sono figlio di Diordquo Latransfiguracioacuten de Jesuacutes es mi propia transfiguracioacuten en esperanza peroque ya se inaugura en este mundo ldquoEgrave qui lrsquoinizio della beatitudine il des-tino soprannaturale giagrave ora inaugurato e attivo nel nostro essererdquo De ahiacuteque Pablo VI en esta homiliacutea invite incisivamente a los fieles a que con-celebran con eacutel estos misterios a que se afiancen en la fe ldquoAccresciamo neinostri cuori la fede in Gesugrave Cristo meditando chi veramente Egli egraverdquo Latransfiguracioacuten le mostroacute en el esplendor de su gloria en comunioacuten con elPadre y con el Espiacuteritu Santo Sin embargo no la retuvo para siacute como elprivilegio a que le daba derecho su divinidad sino que la vivioacute como la vo-cacioacuten primicia y destino A eacutel que son llamados quienes aceptan impli-carse en su seguimiento e imitarlo Transfiguracioacuten es permitir en siacute mismola obra de Dios para configurar su vida a imagen de la Imagen deviniendoluces de la Luz ldquoPensiamo che lsquoil suo volto splendente egrave il solersquo per le nos-tre anime Dobbiamo sempre sentirci lsquoilluminatirsquo da Lui luce del mondonostra salvezzardquo Activar constantemente la fuerza del bautismo que es ilu-minacioacuten hontanar de luz en la vida del disciacutepulo de Jesuacutes que irradia lapresencia del Espiacuteritu en su historia personal y le capacita para prenderlefuego al mundo (Lc 12 49-50) por los cuatro costados con la llama del amorque acrisola

154 Gaudete la alegriacutea del testigo198

Tampoco aquiacute como sucede en Ecclesiam suam hay alusiones expliacute-citas al misterio de la Transfiguracioacuten pero siacute a la fuerza transfiguradora

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197 ldquoUbi Petrus ibi ecclesia ubi ecclesia ibi nulla mors sed vita aeternardquo(AMBROSIO SanCom In Ps 4030)

198Asiacute se refiere a ella en el XV aniversario (2961978) de su coronacioacuten ldquoExhortacioacutenapostoacutelica ldquoGaudete in Domino (9 de mayo de 1975 cf AAS ib 289-322) sobre la riquezadesbordante y lsquotransformadorarsquo de la alegriacutea cristianardquo ADORNATO G Pablo VI 325-332GBMontini-Paolo VI Invito a la giogia escritos seleccionados por BASADONNAG a cargode VACCARO L-ADORNATO G Centro Ambrosiano Milaacuten 2007 Es el ldquogozo transfiguradordquode que habla S Pedro (I P 16-9)

transfigurada de la alegriacutea de la verdadera alegriacutea Aquella que se acrisolaen la prueba199 S Francisco de Asiacutes describe la ldquoverdadera alegriacuteardquo ndasha re-querimiento de fray Leoacutenndash en teacuterminos de proceso purificador de confi-guracioacuten martirial con la pasioacuten de Cristo muy en la liacutenea de S Pablo (Flp44-7) Es conocida su belliacutesima disertacioacuten ldquoCuando lleguemos a SantaMariacutea de los Aacutengeles calados por el agua y helados por el friacuteo y cubiertosde barro y afligidos por el hambre (hellip) si a pesar de tanta injuria tantacrueldad y tantos vituperios nos sostenemos pacientemente sin turbarnosy sin murmurar (hellip) si entonces nosotros conllevamos todas estas cosas conalegriacutea pensando en las penas de Cristo bendito que debemos soportar porsu amor iexcloh fray Leoacuten escribe que aquiacute se halla la perfecta alegriacuteardquo200

Parece una paradoja otra maacutes que sea precisamente el tenido porldquohamletianordquo Pablo VI el autor de este cuando menos insoacutelito refrescantey esperanzador escrito sobre la alegriacutea201 Y que aparezca precisamentecuando gruesos nubarrones se cerniacutean sobre la humanidad en esos mo-mentos202 Su lucidez le haciacutea ver los obstaacuteculos y las sombras pero comoapostaba por la esperanza los afrontaba con la confiada alegriacutea de quiensabe que todo puede tener solucioacuten cuando se le permite intervenir al Ab-soluto como eacutel haciacutea Al final del Antildeo Santo que habiacutea sido un eacutexito el 23de diciembre de 1975 deciacutea

ldquoOh no nos hacemos falsas ilusiones sobre los obstaacuteculos sobre las di-ficultades sobre las trabas asiacute como sobre las oscuras fuerzas (hellip) perohemos destacado la necesidad de la alegriacutea que mana en el corazoacuten de todos

504 S DIacuteEZ BARROSO

199 1P 412-19 Compartir los sufrimientos de Cristo garantiza participar en su gloria200 FRANCISCO DE ASIacuteS San Florecillas VIII201 ldquoUna especie de himno a la alegriacutea divina que quisieacuteramos entonar para suscitar un

eco en el mundo entero y ante todo en la Iglesiardquo (Insegnamenti di Paolo VIXIII (1975) 452Como sentildeala el cardenal V Noegrave ldquoEl documento fue visto como la efusioacuten del corazoacuten de unPadrerdquo (NOEgrave V Card Il volto de la giogia Noticiario 28 (noviembre 1994) 46-49 InstitutoPaolo VI-Edizioni Studium Brescia-Roma Cuaacuten diferente de la prometeica Ode an dieFreude de F Schiller (1785)

202 El 23 de febrero la Santa Sede reprende a H Kuumlng 30 de abril cae Saigoacuten y terminala guerra en Vietnam independencia de Cabo Verde y Angola masacre de estudiantes en launiversidad de El Salvador uacuteltimas ejecuciones de muerte en Espantildea a pesar de la insistentemediacioacuten de Pablo VI invasioacuten de Sahara por Marruecos muerte de Franco muerte de PierPaolo Pasolini se le concede el premio Noacutebel de la paz a AD Sakharov canonizacioacuten del es-pantildeol Juan Maciacuteas (1585-1645) iexclTambieacuten S Juan de la Cruz escribioacute su Caacutentico Espiritual enla caacutercel de Toledo como S Francisco de Asiacutes su Caacutentico al sol cuando estaba muy enfermociego y marginado en su comunidad

los hombres y que es eco de la alegriacutea misma de Dios y hemos cantado unhimno a esta alegriacutea cristianardquo203 Esa confianza en Dios se fue acrecentandoen Pablo VI con el paso del tiempo hasta el punto de merecer esta sem-blanza Pablo VI es ldquoun Papa sereno y que serenardquo204

Como cabiacutea esperar de eacutel Gaudete in Domino (1975) no es un docu-mento ligerito y superficial sino denso y nervudo En ese momento sim-plemente afloraba y tomaba cuerpo algo muy presente desde siempre en suvida Lo que se ha llamado su ldquoitinerario de la alegriacuteardquo arranca de sus antildeosjuveniles en que reflexiona sobre la alegriacutea de la fe Ya entonces la resaltacon sus amigos en el sobreponerse ante sus problemas de salud en la sanasatisfaccioacuten de sus logros pastorales en el encaje de las dificultades y de lasincomprensiones Luego como obispo y como Papa seguiraacute reflexionandosobre el tema No es un sontildeador ingenuo Sabe que un cristiano luacutecido debeestar triste por la presencia del mal en el mundo y en el corazoacuten del ser hu-mano pero a sabiendas de que su poder ha sido desactivado por el Sentildeorde la historia aunque auacuten tenga margen de maniobra para la perdicioacuten demuchos Eacutel mismo ha sentido la tentacioacuten de abandonar esa tristeza y esapreocupacioacuten ante las desgracias depravaciones incertidumbres confusio-nes insidias que aquejan a la humanidad a la Iglesia y que le acosan a eacutel205Testimonio de ello pueden ser el Discurso sobre el ldquohumo de Satanaacutesrdquo (29de junio de 1972) en el que afirma que tiene la sensacioacuten de que ldquopor cual-quier grieta haya entrado el humo de Satanaacutes en el templo de Diosrdquo y suCatequesis ldquosobre el demoniordquo206 Francisco refrenda esta doctrina ldquoEn-tonces no pensemos que es un mito una representacioacuten un siacutembolo una fi-gura o una ideardquo207 al hablar del combate la vigilancia y el discernimientoen capiacutetulo V de la exhortacioacuten Gaudete et exultate y remite a esa cateque-sis de Pablo VI sobre el demonio208 Indicios pues ndashsi no pruebasndash de queestaba bien al abrigo de la ingenuidad y del ldquobuenismordquo interpretados erroacute-neamente de que ya no pareciacutea creer tanto en el ser humano y en su bon-

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203 Insegnamenti di Paolo VI XIII (1975) 778-680204 COLOMBO G Card Recordando GBMontini Arcivescovo e Papa Instituto Paolo

VI (Quaderni dellrsquoInstituto 8) Edizioni Studium Brescia-Roma 1989 189205 Particularmente durante el secuestro de Aldo Moro y su fatal desenlace (primavera

de 1978)206 ldquoLiberaci del malerdquo 15 de noviembre de 1972207 FRANCISCO Gaudete et exultate161208 Lc 161 nota 121

dad209 ldquoSe creiacutea que despueacutes del Concilio llegariacutea un diacutea soleado para lahistoria de la Iglesia En cambio ha venido un diacutea nublado de tormenta deoscuridad de buacutesqueda de incertidumbrerdquo iquestDesconfianza iquestLucidez Meinclino por lo segundo Muchos han visto en estas palabras210 la ldquootra carardquodel Papa Montini la del involucionista retroacutegrado antimoderno autorita-rio sombriacuteo acomplejado amargado pesimista El Papa en realidad conmucha crudeza lo que hace es poner en primer plano una creencia que nose inventa que pertenece al depoacutesito de la fe esa de la intervencioacuten del de-monio en la Iglesia y en el mundo de la existencia personalizada del mal211que ya S Pablo habiacutea planteado ldquono te dejes vencer por el mal sino venceal mal con el bienrsquo (Rom 1221) La esperanza cristiana en la que se arraigale hace no obstante mostrarse alegre y confiado llevaacutendole a decir ldquoiexclQueentre aquiacute la apologiacutea de la alegriacutea cristianardquo212 Como diraacute Juan Pablo IIldquoPablo VI llevaba en su corazoacuten la luz del Tabor y con esa luz caminoacute hastael final llevando con alegriacutea evangeacutelica su cruzrdquo213 Esa es la alegriacutea de laque quiere dar testimonio en Ecclesiam suam ldquoPues queremos tan soacutelocon esta nuestra carta cumplir el deber de abriros nuestra alma con la in-tencioacuten de dar a la comunioacuten de fe y de caridad que felizmente existe entrenosotros una mayor cohesioacuten y un mayor gozordquo214 Un mismo testimonio dealegriacutea que escapa al ojo humano expresa en Sacerdotalis caelibatus

ldquoNos mueve el gozo de contemplar en esta ocasioacuten y desde este puntode vista la divina riqueza y belleza de la Iglesia de Cristo no siempre inme-diatamente descifrable a los ojos humanos porque es obra del amor del que

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209 Pablo VI a pesar de ser evangeacutelica y elegantemente bueno jamaacutes recibioacute de la opi-nioacuten puacuteblica el apelativo de ldquoPapa buenordquo como su antecesor Juan XXIII

210 Aducen el descalabro de Humanae vitae (1968) que provocoacute reacciones contrariasen amplios ciacuterculos de la ciencia la opinioacuten publica incluso de la jerarquiacutea como L Suenensy en teoacutelogos como K Rahner y B Haumlring Se le reprochaba el haber pedido informes ex-pertos y no haberlos tenido en cuenta

211 IP 58 CIC 391 ss 635 1086 1673 1708 1237 2113 ss 2482 2538 2851 ss212 Discorsi e scritti milanesi (1954-1963) proacutelogo de MARTINI CM introduccioacuten de

COLOMBO G edicioacuten coordinada por TOSCANI X texto criacutetico a cargo de MANZONI GE di-reccioacuten de redaccioacuten de PAPETTI R Instituto Paolo VI Edizioni Studium Brescia-Roma1977-1978 IV 4254-4255 Durante los triduos pascuales celebrados en Milaacuten abundaba enestas ideas vivir como resucitados por los caminos del mundo

213 Su propia cruz Juan Pablo II Homiliacutea en el 26ordm aniversario de la muerte de Pablo VI(6 de agosto de 2004)

214 Es 8

es cabeza divina de la Iglesia y porque se manifiesta en aquella perfeccioacutende santidad (cf Ef 5 25-27) que asombra al espiacuteritu humano y encuentrainsuficientes las fuerzas del ser humano para dar razoacuten de ellardquo215

La misma Humanae vitae termina con una invitacioacuten a buscar la verda-dera alegriacutea ldquoel hombre no puede hallar la verdadera felicidad a la que as-pira con todo su ser maacutes que en el respeto de las leyes grabadas por Dios ensu naturaleza y que debe observar con inteligencia y amorrdquo216 En la exhor-tacioacuten apostoacutelica Evangelica testificatio (2961971) invita a los religiosos avivir con gozo su entrega ldquoEl gozo de pertenecerle para siempre es un in-comparable fruto del Espiacuteritu Santo que vosotros ya habeacuteis saboreado Ani-mados por este gozo que Cristo conservaraacute en vosotros incluso en medio delas pruebas sabed mirar el futuro con confianzardquo217 Y en la exhortacioacuten apos-toacutelica Evangelii nuntiandi dice que uno de los mayores obstaacuteculos a la evan-gelizacioacuten es ldquola falta de alegriacutea y de esperanzardquo218 Este es el contexto en queaparece la exhortacioacuten apostoacutelica Gaudete Lo que precede sirve para apos-tillar que lo dicho aquiacute sobre la alegriacutea no es algo excepcional en el pensa-miento y la sensibilidad de Pablo VI Ahora el Papa Francisco ha vuelto aelegir la alegriacutea como eje de la nueva evangelizacioacuten ldquola alegriacutea del evange-lio llena el corazoacuten y la vida entera de los que se encuentran con Jesuacutesrdquo219 enclara referencia al papa Montini como eacutel mismo reconoce220

Son muchas las conexiones que existen entre la alegriacutea y la transfigu-racioacuten Para comenzar la exhortacioacuten quiere ser ldquouna llamada a la reno-vacioacuten interior y a la reconciliacioacuten en Cristordquo221 acogiendo la alegriacutea delEspiacuteritu mediante un recurso ldquoa las fuentes de la alegriacutea cristianardquo222 entre

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215 Sacerdotalis caelibatus 16216 Humanae vitae 31217 Evangelica testificatio 55218 Evangelii nuntiandi 80 dentro de la parte VII El espiacuteritu de la evangelizacioacuten El

Papa Francisco en Evangelii gaudium insiste mucho en esto (nn 1-8) dentro del capiacutetulo VEvangelizadores con espiacuteritu Muy en liacutenea con Pablo VI si cabiacutea alguna duda Francisco hadedicado una Exhortacioacuten apostoacutelica a la alegriacutea como camino de evangelizacioacuten y regene-racioacuten integral para la Iglesia y para el Mundo (FRANCISCO Gaudete et exultate 1932018)Ella sentildeala coacutemo ldquoel beato Pablo VI mencionaba entre los obstaacuteculos de la evangelizacioacutenprecisamente la carencia de parresiacutea lsquoLa falta de fervor tanto maacutes grave cuanto que vienede dentrorsquo (Evangelii nuntiandi 80)rdquo (Gaudete et exultate 130)

219 Evangelii gaudium 1220 Me resulta conmovedora la connivencia y sintoniacutea del papa Francisco con Pablo VI221 G 2 Alusioacuten a la ldquorenovacioacutenrdquo en Eclesiam suam222 G 15

las que estaacuten las alegriacuteas de Dios de Jesuacutes del Espiacuteritu de Mariacutea y de lossantos223 Ahora bien esa alegriacutea no ha de ser superficial consumista o meradiversioacuten sino gozo profundamente transformador224 fruto del EspiacuterituSanto que transfigura solidariza y hace fuerte frente a las pruebas como enel caso de Abraham ldquoAbraham recibe las primicias de la alegriacutea profeacuteticacon el nacimiento de su hijordquo y adquiere consistencia frente a la prueba detener que sacrificarlo aunque finalmente le es devuelto vivo como prefi-guracioacuten de la resurreccioacuten de Aquel que ha de venir el Hijo uacutenico deDios225 Es una paradoja que precisamente sea en la celebracioacuten de los mis-terios de la muerte y de la resurreccioacuten de Jesuacutes226 donde brote la alegriacutea delreino227 Lo cual sirve para esclarecer la condicioacuten humana228 participar enlos sufrimientos permite participar en la gloria

ldquoEl Exsultet del pregoacuten pascual canta un misterio realizado por encimade las esperanzas profeacuteticas en el anuncio gozoso de la resurreccioacuten la penamisma del hombre se halla lsquotransfiguradarsquo229 mientras que la plenitud de laalegriacutea surge de la victoria del Crucificado de su Corazoacuten traspasado de suCuerpo glorificado y esclarece las tinieblas de las almas lsquoEt nox illuminatiomea in deliciis meisrsquo ldquo230

En la dinaacutemica transfiguradora de la alegriacutea Mariacutea231 ocupa un lugarexcepcional Desborda de gozo y no eximida de las penas se abre a la ale-

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223 Con la intercesioacuten de los santos invita a transmitir ldquola alegriacutea de Cristordquo (PABLO VIEvangelii nuntiandi 80)

224 ldquoLas pequentildeas alegriacuteas humanas que constituyen en nuestra vida como la semilla deuna realidad maacutes alta quedan lsquotransfiguradasrsquordquo (G 30)

225 G 17226 ldquoLa alegriacutea pascual no es solamente la de una lsquotransfiguracioacutenrsquo posible es la de una

nueva presencia de Cristo resucitado dispensando a los suyos el Espiacuteritu para que habite enellos Asiacute el Espiacuteritu Paraacuteclito es dado a la Iglesia como principio inagotable de su alegriacutea deesposa de Cristo glorificadordquo (G 29)

227 G 28228 G 28229 La pena del hombre transfigurada (cf Juan de la Cruz lsquoIn principiorsquo lsquolas penas del

hombre en Dios y en el hombre la alegriacutearsquo O admirabile commercium que canta la liturgiade Navidad

230 G 28231 Es significativa la procesioacuten de la Virgen de la alegriacutea ndashcon variadas escenificacio-

nesndash la mantildeana del domingo de resurreccioacuten Sus tocas negras son cambiadas por las blan-cas para significar la transfiguracioacuten de su pena en gozo

griacutea de la resurreccioacuten Es invocada como Mater laetitiae232 y como Causanostrae letitiae La siguen los maacutertires como expresioacuten de alegriacutea maacutes puray ardiente que configura y transfigura a las viacutectimas como propiciacioacuten desuave olor ldquodonde la cruz de Jesuacutes es abrazada con el maacutes fiel amorrdquo233 Pa-sioacuten de amor que estaacute presente en las experiencias interiores de los maes-tros espirituales de las diferentes tradiciones miacutesticas ldquoTodas presentan elmismo recorrido del alma lsquoper crucem ad lucemrsquo y de este mundo al Padreen el soplo vivificador del Espiacuteriturdquo234 En la vida de la Iglesia la participa-cioacuten en la alegriacutea transformadora del Sentildeor es inseparable de la participa-cioacuten en la celebracioacuten eucariacutestica Alliacute ldquosustentados como los caminantesen el camino de la eternidad reciben ya sacramentalmente las primicias dela alegriacutea escatoloacutegicardquo235 Tal es el ldquopanorama lsquoluminosorsquo de la alegriacutea cris-tianardquo236 accesible a todos los disciacutepulos y paso obligado en traacutensito a laconfiguracioacuten con el Sentildeor que desemboca en la conversioacuten para gozar dela libertad y alegriacutea verdaderas237 como dice Jesuacutes (Mt 1128-29) de lamayor alegriacutea del cielo (Lc 157) De hecho el Concilio ha pretendido unaprofunda ldquorenovacioacuten interiorrdquo238 en aras de reconquistar esa alegriacutea en laIglesia y en el Mundo239 En resumen esa es la finalidad del Antildeo Santo queprepara para el Gran Jubileo del antildeo 2000 ldquoEn el curso de este Antildeo Santohemos creiacutedo ser fiel a las inspiraciones del Espiacuteritu Santo pidiendo a loscristianos que vuelvan de este modo a las fuentes de la alegriacuteardquo240 Por ellaldquovamos hacia la lsquotransfiguracioacutenrsquo feliz de nuestras existencias siguiendo lashuellas de la resurreccioacuten de Jesuacutesrdquo241 Ademaacutes de la felicidad eterna estaacute

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232 Benedicto XVI se refiere a Mariacutea como lsquoMater Verbi et Mater laetitiaersquo en VerbumDomini 124 porque ha creiacutedo que el Sentildeor se ha hecho cargo de su bajeza capacitaacutendolapara el servicio (Lc 1 45-48)

233 G 35234 G 37 235 G 42 El intereacutes de Pablo VI por la Eucaristiacutea es notorio Buena prueba de ello son

Los Congresos eucariacutesticos ( Bombay BogotaacutehellipXXXX) su enciacuteclica Mysterium fidei Sobrela doctrina y culto de la eucaristiacutea (3IX1965) Publicada en momentos particularmente de-licados cuando se cuestionaban aspectos tan esenciales como la presencia real de Cristo enella y la transubstanciacioacuten cuando la iglesia holandesa era tan beligerante en este y otroscampos decisivos para la fe cristiana

236 G 45237 G 51238 En liacutenea con Ecclesiam suam 46-49239 G 62240 G 70241 G 71

en juego restaurar la auteacutentica humanidad ldquoLa alegriacutea nace siempre de unacierta visioacuten acerca del hombre y de Dios lsquoSi tu ojo estaacute sano todo tu cuerposeraacute luminosorsquo (Lc 1134)rdquo242 Es asiacute como la alegriacutea don del Espiacuteritu y atri-buto de Dios ndashldquoen el mismo Dios todo es alegriacutea porque todo es undonrdquo243ndash se participa en el ser humano convirtieacutendose en la ldquoalegriacutea de unaalabanza filialrdquo244 y tiene en la celebracioacuten eucariacutestica ldquoun lugar privilegiadode renovacioacutenrdquo porque ldquola celebracioacuten gozosa de la Eucaristiacutea dominicalpermite configurarse con ldquoCristo crucificado y glorificado (que) viene enmedio de sus disciacutepulos para conducirlos juntos a la lsquorenovacioacutenrsquo de su Re-surreccioacutenrdquo que es ldquosigno y fuente de alegriacutea cristiana preparacioacuten para laFiesta eternardquo245 Asiacute pues santidad amor y alegriacutea van de la mano comosentildealoacute S Juan Pablo II al beatificar a Florentino Asensio Barroso junto conotras cuatro personas ldquoEl amor a Dios es pues lsquola fuente de la verdaderaalegriacutearsquo (hellip) En su existencia terrena vivieron de un modo muy particularel amor a Dios y precisamente por eso pudieron gozar de lsquola plenitud dela alegriacutearsquo prometida por Cristordquo246 Pablo VI lo vivioacute lo vive y sigue dandotestimonio de ello

155 Coram Deo Homiliacutea en el XV aniversario de su coronacioacuten247

A punto de comparecer ante el tribunal de Dios ndash ldquopara confortarnuestro espiacuteritu que continuamente se prepara al encuentro con el justoJuez (cf 2 Tim 4 8)hellipndash el encuentro definitivo y lsquobeatificantersquo con el Sentildeor

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242 G 73243 G 76244 G 76 Por ello me he referido maacutes arriba a la existencia del propio Pablo VI como

ldquolaudis canticumrdquo culto espiritual245 G 77 Dimensioacuten escatoloacutegica de la alegriacutea y de la transfiguracioacuten Asiacute concluye la

exhortacioacuten246 JUAN PABLO II San Homiliacutea de beatificacioacuten (451997)247 Homiliacutea en el XV Aniversario de su coronacioacuten (29VI1978) Valioso testimonio de

su particular Getsemaniacute PAOLO VI Pensiero alla morte Testamento Omelia nel XV aniver-sario dellrsquoincoronazione comentado por EGiammancheri Instituto Paolo VI ndashEdizioni Stu-dium Bresciandash Roma 1988248 Pero no soacutelo al final Toda su vida la vivioacute ldquoen la presencia deDiosrdquo (coram Deo) como Abraham Moiseacutes Mariacutea Jesuacutes Vivir ldquocoram Deordquo es hacerlo antela mirada amorosa de Dios en su presencia bajo la autoridad y para su gloria A Torres Quei-ruga dice que asiacute ha de hacerlo siempre el ser humano sobre todo cuando ha pecado (TO-RRES QUEIRUGA A lsquoCulpa pecado y perdoacutenrsquo en Encrucillada 58 (1988) 248-265) CoramDeo Memorial prof Dr Juan Luis Ruiz de la Pentildea (Salamanca Universidad Pontificia 1997)

que vienerdquo Como quien al vivir sube al altar ndashcoram Deo248ndash a presentarla ofrenda de la tarde (logikeacute latreia249) Luacutecido humilde realista generosomaduro ndashochenta antildeos cumplidosndash un mes antes de morir consumido y con-sumado bantildeado en luz cenital ndashldquoel curso natural de nuestra vida caminahacia el ocasordquo250ndash hace balance ndashy el saldo es positivo ldquoGracias al Sentildeormuchos peligros se han atenuadordquondash de su accioacuten pastoral y de su vida quehan tenido a Pedro y a Pablo ldquocomo a modelos e inspiradoresrdquo251 en la arduatarea de transfigurarse Ambas dice eacutel se han estructurado a su vez en tornoa dos ejes la defensa de la fe ndashldquofidem servavi (hellip) el propoacutesito incansablevigilante agobiadorrdquo de toda su accioacuten pastoralndash y de la vida humana252 Enesa defensa no siempre bien comprendida e interpretada ldquola autoridad y laresponsabilidad aparecen asiacute maravillosamente conectadas la dignidad conla humildad el derecho con el deber el poder con el amorrdquo253 Al ir iba llo-rando llevando la semilla (Ps 1256) ldquoY ante toda la Iglesia Nos tembloro-sos pero confiados aceptamos las llaves del Reino de los Cielos pesadaspero poderosas llaves saludables y misteriosas que Cristo confioacute al pesca-dor de Galilea hecho Priacutencipe de los Apoacutestoles y que ahora se nos hantransmitido a nosotrosrdquo254 Al volver vuelve cantando con un gozo sereno yesperanzado ndashldquoante los peligros que hemos delineado y frente de las dolo-rosas defecciones de caraacutecter eclesial o socialrdquo255ndash trayendo por gavilla sufidelidad256 a Cristo y a la Iglesia que tanto amoacute ldquoque ella la Santa Iglesia

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248 Pero no soacutelo al final Toda su vida la vivioacute ldquoen la presencia de Diosrdquo (coram Deo)como Abraham Moiseacutes Mariacutea Jesuacutes Vivir ldquocoram Deordquo es hacerlo ante la mirada amorosade Dios en su presencia bajo la autoridad y para su gloria A Torres Queiruga dice que asiacuteha de hacerlo siempre el ser humano sobre todo cuando ha pecado (TORRES QUEIRUGA AlsquoCulpa pecado y perdoacutenrsquo en Encrucillada 58 (1988) 248-265) Coram Deo Memorial profDr Juan Luis Ruiz de la Pentildea (Salamanca Universidad Pontificia 1997)

249 Rom 121 AROCENA F Mordf lsquoEl sacrificio espiritual en el altar del corazoacutenrsquo Centre dePastoral Liturgica Barcelona 2006 144-155) Benedicto XVI alerta de que no se reduzca aun moralismo que desvirtuariacutea su auteacutentico alcance de implicacioacuten existencial en ldquoculto ver-daderordquo (cf supra)

250 Homiliacutea en el XV Aniversario (2961978)251 Ibid252 ldquoHa sido eacutesta una ensentildeanza importante y lsquoclararsquo del Conciliordquo253 Pablo VI Homiliacutea en el solemne rito de su coronacioacuten (30VI1963)254 Ibid255 Homiliacutea del XV Aniversario de su coronacioacuten256 Esa fidelidad garantiza la fuerza del corazoacuten y la lucidez de la inteligencia ldquoporque

soacutelo con fidelidad a las ensentildeanzas de Cristo y de la Iglesia transmitidas por los Padres po-demos tener esa fuerza de conquista y esa lsquoluzrsquo de la inteligencia y del alma que proviene de

siga siendo en el mundo el signo vivo gozoso y operante del designio re-dentor de Dios y de su alianza con los hombresrdquo257 Una Iglesia para la queEcclesiam suam ldquoen el alba del pontificado trazaba las liacuteneas de accioacuten dela Iglesia en siacute misma y en su diaacutelogo con el mundo de los hermanos cristia-nos separados de los no cristianos de los no creyentesrdquo

156 La gloria de Mariacutea258 y de los santos259

Los santos para eacutel como para todos los cristianos son modelos e inter-cesores en el proceso de su configuracioacuten existencial con Cristo ldquoAsiacute os lopide la Iglesia misma mediante la voz trepidante de este humilde Vicario deCristo que os ha mirado a vosotros Santos Pedro y Pablo como a lsquomodelose inspiradoresrsquo rdquo260 Ademaacutes en el ejercicio de su ministerio pastoral las ca-nonizaciones y las beatificaciones son para Pablo VI una ldquolsquoluminosarsquo cir-cunstancia que nos habla de las necesidades auacuten vivas e insatisfechas denuestra sociedadrdquo261 la ocasioacuten de proponer nuevos modelos de vida y de in-

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la posesioacuten madura y consciente de la verdad divinardquo Tambieacuten exige una ldquoconciencia lsquoclararsquordquorespecto a la verdad en quienes tienen responsabilidades

257 Ibid258 El intereacutes y devocioacuten a la Virgen Mariacutea es una constante en la vida de Pablo VI

como lo ponen de manifiesto muchas publicaciones al respecto MONTINI GB Scritti giova-nili Brescia Queriniana 1979 MONTINI GB Scritti fucini (1925-1933) Brescia-Roma 2004MONTINI GBMeditazioni Roma 1994 MONTINI GB La amistad con Dios Meditacionesineacuteditas de GB Montini Madrid 2008 MONTINI GB Sulla Madonna Discorsi egrave scritti (1955-1963) a cargo de LAURENTIN R Instituto Paolo VI ndashEdizioni Studium Brescia-Roma 1988BONETTI A Beata percheacute ha creduto Discorsi e scritti di Paolo VI sulla Madonna (1963-1978) Libreriacutea Editrice Vaticana Ciudad del Vaticano 1995 PAOLO VI Il misteri di MariaMorceliana Editrice Brescia 2000

259 Durante su pontificado proclamoacute santos a 84 personas y beatos a 64 Ocho de esosbeatos luego fueron canonizados por eacutel mismo Bien se le pueden aplicar a eacutel mismo las pa-labras con que describe la santidad ldquoSanctitas lsquoclariorrsquo in dies altiorque est mysterii Ecclesiaedeclaratio et significatio donec haec plenam in caelis compaginem assecuta in summa cari-tatis beatitudine adorabit Deum et Agnum qui occisus est (Lumen gentium n 51 AAS 571965 58) PABLO VI Santitas clarior motu proprio sobre las causas de los procesos de beati-ficacioacuten y canonizacioacuten (19III1969) Descentraliza los procesos asociando a los obispos ensu promocioacuten y confeccioacuten

260 Oracioacuten de Pablo VI a S Pedro y S Pablo al final de la homiliacutea en la misa con mo-tivo del XV aniversario de su coronacioacuten como papa (29VI1978) un mes antes de su muerte

261 PABLOVI Homiliacutea en la beatificacioacuten del sacerdote Leonardo Murialdo (3XI1963)Su primera ceremonia de beatificacioacuten En la ceremonia de entrada en la basiacutelica de Letraacuten(10XI1963) evoca ldquolas horas maacutes lsquoluminosas y maacutes oscurasrsquordquo que ha vivido la ciudad deRoma a lo largo de su historia Valen tambieacuten para a su propia beatificacioacuten y canonizacioacuten

tercesioacuten Asiacute por ejemplo con motivo de la semblanza que hace de Teresade Aacutevila Pablo VI traza lo que podriacuteamos llamar el ideal de la vida cristianala vida del disciacutepulo ejemplar su propio ideal de vida la transfiguracioacuten ldquoEstaes la lsquoluzrsquo hecha hoy maacutes viva y penetrante que el tiacutetulo de doctora conferidoa Santa Teresa lsquoreverberarsquo sobre nosotrosrdquo Y antildeade

ldquoEl significado de este acto es muy lsquoclarorsquo Un acto que quiere ser lsquoin-tencionalmente luminosorsquo y que podriacutea encontrar su imagen simboacutelica enuna lsquolaacutempara encendidarsquo ante la humilde y majestuosa figura de la SantaUn acto lsquoluminosorsquo por el lsquohaz de luzrsquo que la lsquolaacutempararsquo del tiacutetulo doctoralproyecta sobre ella un acto lsquoluminosorsquo por el otro lsquohaz de luzrsquo que ese mismotiacutetulo doctoral proyecta sobre nosotros Hablemos primero sobre ella sobreTeresa Juan XXIII el 16 de junio de 1962 la llamoacute lsquoluz singular de la Iglesia(Ecclesiae lumen singulare)rdquo 262

Los santos que la trataron (Ignacio de Loyola Pedro de AlcaacutentaraJuan de la Cruz Francisco de Borja Juan de Ribera Juan de Aacutevila) la re-conocieron como ldquomaestra de contemplacioacuten lsquoiluminada por Diosrsquo ldquomaes-tra de maestros del espiacuteriturdquo Teoacutelogos salmanticenses declararon a estepropoacutesito en 1657 ldquoNuestra beata madre Teresa tiene la lsquoaureolarsquo del doc-tor y la Iglesia recibe y aprueba su singular doctrina como venida del cielordquoPor todo ello Pablo VI no duda en declararla doctora de la Iglesia263 Esemismo antildeo el 31 de mayo de 1970 canonizoacute a Juan de Aacutevila destacado teoacute-logo reformador y apoacutestol ldquoun maestro de vida espiritual beneacutevolo y sabioun renovador ejemplar de la vida eclesiaacutestica y de las costumbres cristia-nasrdquo264 Una canonizacioacuten ademaacutes de justa coyunturalmente oportuna parael momento de recepcioacuten del Concilio Vaticano II que a la sazoacuten estabanviviendo la Iglesia y el mundo como sentildeala Pablo VI en la conclusioacuten de suhomiliacutea

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 513

262 PABLO VI Homiliacutea de la misa en la que declaroacute doctora de la Iglesia a Teresa deAacutevila

263 ldquoCerta scientia ac matura deliberatione deque apostolicae potestatis plenitudinesanctam Teresiam a Jesu virginem abulensem Ecclesiae universalis doctorem declaramusrdquo(PABLO VI Carta apostoacutelica lsquoMultiformis sapientia Deirsquo 27IX1970)

264 PABLO VI Homiliacutea en la misa de canonizacioacuten de transfiguracioacuten ldquoDemos graciasa Dios que con la exaltacioacuten del Beato Juan de Aacutevila al lsquoesplendorrsquo de la santidadrdquo (hellip) ldquoUnagran figura repetimos tambieacuten ella hija y lsquogloriarsquo de la tierra de Espantildea de la Espantildea catoacute-lica entrenada a vivir su fe dramaacuteticamente haciendo surgir del seno de sus tradiciones mo-rales y espirituales de tanto en tanto en los momentos cruciales de su historia el heacuteroe elsabio el santordquo

Al antildeo siguiente 1971 en la homiliacutea del segundo domingo de cua-resma en el que se proclama el evangelio de la transfiguracioacuten hace pro-fesioacuten una vez maacutes de su amor a la iglesia265 revelando una de sus fuentesde inspiracioacuten Santa Catalina de Siena a quien habiacutea proclamado en 1970doctora de la Iglesia ldquohellipa lsquoilluminazione ed esempiorsquo di quanti si glorianodi appartenerle Raccogliamolo con animo riconoscente e generoso per-cheacute sia lsquolucersquo della nostra vita terrena e pegno di futura e sicura apparte-nenza alla Chiesa trionfante del Cielordquo266 En esta humilde religiosaencuentra inspiracioacuten para la reforma que eacutel quiere instaurar en la Iglesiano aquella que se reduzca al cambio de las estructuras sino la que halla sucentro de gravedad en la reforma de la vida en su transfiguracioacuten

ldquoE che cosa intendeva essa per rinnovamento e riforma della ChiesaNon certamente il sovvertimento delle sue strutture essenziali la ribellioneai Pastori la via libera ai carismi personali le arbitrarie innovazioni nel cultoe nella disciplina come alcuni vorrebbero ai nostri giorni Al contrario essaafferma ripetutamente che saragrave resa la bellezza alla Sposa di Cristo e sidovragrave fare la riforma lsquonon con guerra ma con pace e quietersquo con umili econtinue orazioni sudori e lagrime dei servi di Diordquo 267

Y en la canonizacioacuten de Santa Soledad Torres Acosta dice sentir laldquoluz de su santidadrdquo sobre siacute la asamblea presente en la ceremonia de ca-nonizacioacuten y su tierra Espantildea268

ldquoLa santitagrave si manifesta finalmente come pienezza di vita come felicitagravesconfinata come immersione nella lsquoluce di Cristo e di Diorsquo come bellezza in-comparabile ed ideale come esaltazione della personalitagrave come lsquotrasfigura-zionersquo immortale della nostra esistenza mortale come sorgente diammirazione e di letizia come conforto solidale con il nostro faticoso pe-llegrinaggio nel tempo come nostra pregustazione inebriante della lsquocomu-

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265 ldquoAmate la Chiesa ndashantildeade Pablo VIndash anche per i suoi difetti che sono i bisogni chela Chiesa ha Ma soprattutto amatela percheacute davvero nasconde Cristo e dagrave Cristo ha dei po-teri miracolosi sacramentali comunica la sua vita ha il segreto di metterci in comunicazionediretta vivente con Cristo Ed egrave per questo che io sono come Santa Caterina folle drsquoamoreper la Chiesardquo (PABLO VI Homiliacutea del 7 de marzo de 1971 en la parroquia de S Luis Grig-non de Monfort)

266 PABLO VI Homiliacutea de proclamacioacuten (3101970)267 Ibid Todo un programa de vida para siacute mismo268 ldquoNoi sentiamo la lsquolucersquo il fascino il mistero della santitagrave lsquoirradiarersquo sopra di noi sopra

questa assemblea esultante sopra la terra che fu patria della nuova Santa la Spagnardquo (PABLO

VI Homiliacutea de canonizacioacuten 2511970)

nione dei santirsquo cioegrave della Chiesa vivente che sia nel tempo sia nellrsquoeternitagraveegrave del Signore (CfrRom 14 8-9)rdquo 269

Tambieacuten la veiacutea como contemplacioacuten de la gloria de Dios a traveacutes de laslimitaciones humanas En cada santo se dan cita todos los santos porque bri-lla en ellos la santidad de la Iglesia ldquoEn la obra lsquoliacutempida y transparentersquo de unalma consagrada como Santa Teresa Jornet se lsquotraslucersquo la misma ansia queanimara a su homoacutenima abulense (hellip) iexclCuaacutentas paacuteginas de historia eclesialbelliacutesimas llevan impresos esos lances del amor divino que brotan del cora-zoacuten de Cristo como lsquomanantial perenne de luz y de verdadrsquordquo 270 Esa trans-formacioacuten transfiguradora que es la santidad y que la canonizacioacuten reconocey propone como razoacuten de la intercesioacuten y como ejemplo a seguir En realidadla canonizacioacuten consiste en el reconocimiento de la lsquogloria de Diosrsquo que se re-fleja en la vida de los santos ldquoEgrave il riconoscimento della divina perfezione cioegravedella santitagrave di Dio lsquoriverberatarsquo in unrsquoanima eletta come la lsquoluce del sole siriflette nelle cose che esso illumina col suo splendore e conferisce alle cose lrsquoi-rradiazione della bellezzarsquo (hellip) lrsquoepifania cioegrave la manifestazione dei doni di-vinirdquo271 Una santidad que tiene en Cristo a su inspirador principal su modeloy acicate272 iexclEsa es la fuente que mana y corre en ellos aunque es de nocheCristo El recuerdo piadoso de la vida de los santos desea que ldquocontinui a las-ciare un lsquosolco luminosorsquo e fecondo nella vita della Chiesardquo273

16 QUALIS VITA FINIS ITA

Hemos dejado adrede para la etapa final de nuestro trabajo dos es-critos de Pablo VI muy significativos Meditacioacuten ante la muerte y Notaspara mi testamento redactados con bastante antelacioacuten a su muerte Enambos lugares aparece como colofoacuten de su persistente insistencia su amor

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269 Ibid270 PABLO VI Homiliacutea de canonizacioacuten 2711974 271 Ibid272 ldquoCristo es el uacutenico maestro el inspirador el modelo el motivo de las maacutes generosas

donaciones de las maacutes iacutentimas confidencias del maacutes valiente esfuerzo de transformacioacuten dela humana existenciardquo (PABLO VI Homiliacutea en la canonizacioacuten de Santa Rafaela Mariacutea fun-dadora de las Esclavas del Sagrado Corazoacuten de Jesuacutes 2311977)

273 Como la estrella de Beleacuten Especialmente para Espantildea en su nueva etapa demo-craacutetica deberiacutea posibilitar ldquola fermezza nella vera fede la fedeltagrave alla Chiesa la santitagrave delsuo Clero la fratellanza sincera fra tutti i ceti sociali della Nazionerdquo (ibid)

a Cristo y a la Iglesia ndashsu chiodo fixo274ndash como norte y guiacutea275 Pero tam-bieacuten aparecen sus grandes temas el ecumenismo el diaacutelogo con el mundola reforma y la misioacuten universal de la Iglesia la defensa de la fe y de la vidala paz que afloran incesantemente como en basso ostinato Por ello esta-mos ante una buena muestra de coacutemo ha vivido siempre ldquosub specie ae-ternitatisrdquo con seriedad y ponderacioacuten como una obra de arte276 Sonprofeacuteticos y retroproyectivos podriacutea decir con JAValente ldquobajeacute desde miacutemismo hasta tu centro dios hasta tu rostro que nadie puede ver y soacutelo en esta cegadora en esta oscura explosioacuten de luz se manifiestardquo Hacencoincidir pasado y futuro en el presente anticipando un balance final Mos-trando con ello coacutemo Pablo VI se contempla desde la mirada providente ymisericordiosa de Dios a cuyo tribunal apela porque la muerte es un re-velador excepcional un catalizador implacable el centro de gravedad ylugar geomeacutetrico de todas las transfiguraciones fijaacutendolas para siempreCon una muerte lenta persistente de pausada maceracioacuten silenciosa y dis-creta se iba consumando seguacuten se consumiacutea con la inevitable racioacuten de es-pectaacuteculo que a todos toca277 Diriacutea que lo haciacutea por razones esteacuteticasenfrentaacutendose a la obscena fealdad de la muerte en alguien tan amante delbuen arte y de la belleza pero tambieacuten por coherencia por pudor y sobretodo por humildad En par de los levantes de la aurora En par del buenvino que se hace lenta minuciosa discretamente en lo recoacutendito del vien-tre de la cuba en la penumbra de la bodega como sabiacutea tan bien Juan de laCruz ldquo lsquoEn la interior bodega de mi Amado bebiacutersquo hellipporque el mismo Dioses el que se le comunica lsquocon admirable gloria (de) transformacioacuten de ellaen Eacutelrsquo estando ambos en unohellip no empero tan esencial y acabadamente

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274 Por lo que he podido averiguar ldquochiodo fixordquo es una expresioacuten que alude a lo quepolariza la atencioacuten el nuacutecleo de un intereacutes lo que verdaderamente importa Utilizada poralguno de sus bioacutegrafos me ha parecido particularmente bella y sugerente

275 No olvidemos que el eje de este artiacuteculo es Ecclesiam suam (6VII1964)276 Es interesante el paralelismo que hace L Wittgenstein desde ahiacute entre la obra de

arte y la vida buena277 I Cor 49 Viendo en Pablo un modelo de imitacioacuten y de transfiguracioacuten a seguir

ldquoAd Paulum postremo confugimus a quo nomen auspicii et praesidii causa ascivimus NobisQui Christum Iesum maxime dilexit qui ut Christi Evangelium ad gentes universas perfe-rretur maximopere optavit et contendit qui pro Christi nomine suam profudit vitam is decaelo exemplar et patronus omne tempus aetatis Nobis esse velitrdquo Que no se nos olvide queeligioacute ldquoIn nomine Dominirdquo como lema de su pontificado (PABLO VI Homiliacutea de la misa desu coronacioacuten 3061963)

como en la otra vidardquo278 Aquiacute y siempre la Vid y sus sarmientos la Cabezay sus miembros279

161 Notas para mi testamento280

Es significativo que estas Notas lleven la fecha del segundo aniversa-rio de su coronacioacuten y de seis meses antes de concluir el Vaticano II Locual da idea como lo hemos venido sentildealando repetidamente de su tem-ple de su responsabilidad y de coacutemo sentiacutea que alguacuten diacutea deberiacutea darcuenta a Dios de los talentos que le habiacutean sido confiados Pablo VI deseafinalizar como ha vivido a la sombra de la Cruz anhelando la Luz Co-mienza estas Notas diciendo ldquoFijo la mirada en el misterio de la muerte yde lo que a eacutesta sigue en la lsquoluzrsquo de Cristo el uacutenico que la esclarece (hellip) ybendigo al vencedor de la muerte por haber disipado sus tinieblas y descu-bierto su lsquoluzrsquordquo ldquohellipAhora que la jornada llega al lsquocrepuacutesculorsquo y todo ter-mina y se desvanece esta estupenda y dramaacutetica escena temporal yterrenardquo La muerte como salir de la escena281

En este documento aparece la centralidad que ha ocupado la Iglesiaen sus preocupaciones coacutemo se ha sentido entrantildeablemente unido a ellaldquoOh Iglesia santa una y catoacutelica y apostoacutelica recibe mi supremo acto deamor con mi bendicioacuten y saludordquo Coacutemo le preocupa su vida y su modo depresencia en el mundo ldquoque escuche las palabras que le hemos dedicadocon tanto afaacuten y amorrdquo pero tambieacuten los grandes temas de su pontificadoya presentes en Ecclesiam suam

ldquoSobre el Concilio se lleve a teacutermino felizmente y traacutetese de cumplircon fidelidad sus prescripciones282 Sobre el ecumenismo continuacuteese la tarea

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278 JUAN DE LA CRUZ San (Caacutentico c264) Dimensioacuten escatoloacutegica de la transfigura-cioacuten Transfigurar como pisar la uva en el lagar (Is 631-6 Jr 2530 Jl 413Ap 1915 1420)Como proceso del grano de trigo (Jn 1223-26)

279 Es 35280 PABLOVI Algunas Notas para mi Testamento Roma 30 de junio de 1965 Haraacute breves

antildeadidos el 16 de septiembre de 1972 y el 14 de julio de 1973 En estas notas ldquose alternan espe-ranza cristiana y temor humano agradecimiento a Dios por el don de la vida y de la fe y peti-cioacuten de perdoacuten a los hombres y de misericordia al Creadorrdquo (ADORNATO G Pablo VI 166)

281 ldquoY advierto que yo no puedo salir ocultamente de la escena de este mundordquo (Medi-tacioacuten ante la muerte) Tambieacuten Pablo describe la muerte como final de la representacioacutenldquopraeterit enim lsquofigurarsquo huius mundirdquo (I Cor 731)

282 Importantes las formulaciones conciliares pero tambieacuten su correcta recepcioacuten ypuesta en praacutectica

de acercamiento a los Hermanos separados con mucha comprensioacuten muchapaciencia y gran amor pero sin desviarse de la auteacutentica doctrina catoacutelicaSobre el mundo no se piense que se le ayuda adoptando sus criterios su es-tilo y sus gustos sino procurando conocerlo amaacutendolo y sirvieacutendolo (hellip)rdquo

Sensatez responsabilidad lucidez docilidad al Dios que es quien obratodo en todos ( I Cor 126)

Si confrontamos este texto con el de la Homiliacutea en el XV aniversario desu coronacioacuten283 hallamos en este uacuteltimo que el tiempo ha hecho mella ensu corazoacuten y en su forma de mirar las cosas Sigue habiendo fe esperanza yamor a Cristo ndash ldquoSoacutelo Eacutel es la verdad soacutelo Eacutel es nuestra fuerza soacutelo Eacutel esnuestra salvacioacutenrdquondash y a la Iglesia pero tambieacuten amargura y decepciones Noobstante aparece niacutetida la iacutentima conviccioacuten de haberse entregado siempresin reservas con absoluta fidelidad ndashno ha vivido para otra cosa dicendash a latarea que se le ha ido encomendando en cada momento Ha librado comoPablo bien su combate (2 Tim 47) Por ello se pone confiadamente entre lasmanos del Padre que desde siempre desde el origen ha sido el quicio de suexistencia284 Bendecido con toda clase de dones termina bendiciendo ldquoDenuevo bendigo a todo (hellip) Y a la Iglesia a la queridiacutesima Iglesia catoacutelica ala humanidad entera mi bendicioacuten apostoacutelicardquo Concluyendo ldquoFinalmentelsquoIn manus Tuas Domine commendo spiritum meum Ego Paulus PP VIrsquo rdquoPalabras que por estar escritas cuando lo estaacuten maacutes que despedida son em-pentildeo En estas Notas aparece la sobriedad y el desasimiento el espiacuteritu depobreza285 con que siempre vivioacute y afronta su despedida de este mundo muyacordes con su forma de vivir qualis vita finis ita

ldquoEn cuanto a las cosas de este mundo me propongo morir pobre y sim-plificar asiacute todo (hellip) Ruego vivamente que se celebren sufragios y se den li-mosnas generosas dentro de lo posible Respecto a los funerales seandevotos y sencillos (Se suprima el catafalco que se usa para las exequias pon-tificias sustituyeacutendolo por algo humilde y decoroso) La tumba deseariacutea

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283 2961978 Queacute diferente el tono ndashalegre confiadondash de la homiliacutea en el primer ani-versario de su eleccioacuten (2161964) precisamente con fieles y autoridades de Milaacuten donde tra-bajoacute ocho antildeos como obispo

284 Resalta por lo que concierne a la Iglesia ldquoiquestCoacutemo celebrar dignamente tu bondadSentildeor quehellip apenas entrado en este mundo fui insertado en el mundo inefable de la Iglesiacatoacutelica (hellip) haber tenido el honor inmerecido de ser ministro de la santa Iglesia (hellip) Ysiento que la Iglesia me rodea oh Iglesia santa una y catoacutelica y apostoacutelica recibe mi su-premo acto de amor con mi bendicioacuten y saludordquo (Notas para mi testamento)

285 Es 55-57

que fuera en la tierra misma con una sentildeal modesta que indique el lugar einvite a piedad cristiana No quiero monumento ningunordquo286

Los lazos de sangre ndashmuy en la liacutenea evangeacutelica (Lc 1426 Mt 10 37)ndashtampoco son una atadura para eacutel

ldquoA vosotros Lodovico y Francesco hermanos de sangre y de espiacuterituy a vosotros los seres tan queridos todos de mi casa que no me habeacuteis pe-dido nada ni habeacuteis recibido ninguacuten favor terreno de miacute y que siempre mehabeacuteis dado ejemplo de virtudes humanas y cristianas que me habeacuteis com-prendido con tanta discrecioacuten y cordialidad y sobre todo me habeacuteis ayu-dado a buscar en la vida presente el camino hacia la futura a vosotros va mipaz y mi bendicioacutenrdquo

Redactadas con este incipit ndashldquoIn nomine Patris et Filii et SpiritusSancti Amenrdquondash y rubricadas solemnemente de su puntildeo y letra como susgrandes actos magisteriales merecen ser tomadas muy en serio casi comouna conjura como un pacto de sangre

162 Meditacioacuten ante la muerte Pensiero alla morte287

Pablo VI en estado puro Inserto en el venero de la tradicioacuten de la es-piritualidad cristiana288 su Pensiero alla morte quiere ser una perla culti-vada una despedida cuidadosamente preparada un balance pero tambieacuten

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286 Ibid Es el ldquoespiacuteritu de pobrezardquo del que habla en Eclesiam suam (Es 55-57) vividoen coherente radicalidad A este respecto dice Teresa de Jesuacutes ldquoSi no estuvieacuteramos asidos anadahellip la pena que nos dariacutea vivirhellip templariacutea el miedo a la muerterdquo (Vida 216) ldquoLa muertede acaacute no la tienen en nada los verdaderos amadoresrdquo (Camino coacuted de Valladolid 71) y SJuan de la Cruz ldquoQuien supiere morir a todo tendraacute vida en todordquo (Dichos 169)

287Meditazioni di Paolo VI Pensiero alla morteLrsquoOsservatore Romano edizione setti-manale in lingua italiana n 32-33 9 agosto 1979 Seguacuten D Pasquale su secretario particularestas notas fueron escritas ldquoquizaacutes despueacutes de la redaccioacuten del testamento al concluir un re-tiro espiritualrdquo probablemente en 1965

288 ldquoMemento morirdquo ldquoArs moriendirdquo han sido ejes importantes en esa meditacioacuten Dela ingente literatura retenemos esta breve muestra ldquoMuy presto seraacute contigo este negociomira coacutemo te has de componer (hellip) Oh hermano iexclDe cuaacutento peligro te podriacuteas librar y decuaacuten grave espanto salir si estuvieses siempre temeroso de la muerte y preparado para ellardquo(KEMPIS Th Imitacioacuten de Cristo Valladolid Mintildeoacuten SA sin fecha Lib 1 cap XXIII) ldquoLamuerte es tanto maacutes poderosa para movernos cuanto es maacutes cierta maacutes cuotidiana y maacutes fa-miliarrdquo (GRANADA Fray LUIS de Guiacutea de pecadores Mintildeoacuten SA Valladolid sin fecha 72)ldquoOh alteza de la religioacuten cristiana cuaacuten grande es la pureza que ensentildeas y cuaacuten estrecha lacuenta que pides y cuaacuten riguroso juicio examinasrdquo (ibid 85)

el testigo de una meta un acicate para siacute mismo ndash ldquola muerte es maestra dela filosofiacutea de la vida (hellip) la lsquoclaridad reveladora que la laacutempararsquo289 de lamuerte dardquo290ndash y para quienes le han sido confiados ldquoambulate dum lsquolucemrsquohabetisrdquo Toma la muerte como revelador y cifra del amor muy en la liacuteneadel Cantar de los cantares291 Agustiacuten Juan de la Cruz292 Teresa de Jesuacutes293Ignacio de Loyola Francisco de Borja Francisco de Asiacutes294 quien habiendovivido siempre ldquoconforme al santo evangeliordquo295 preparoacute con mimo el dulceencuentro definitivo con el Sentildeor en extremada penitencia meditando enla Pasioacuten de Jesuacutes habiendo tomado junto a siacute a tres de sus maacutes iacutentimosdisciacutepulos Leoacuten Aacutengel y Rufino En el aacutepice de esa oracioacuten ndashseguacuten testi-monio del hermano Leoacutenndash pidioacute dos gracias a Jesuacutes sentir los sufrimientosde su Pasioacuten y su desmesurado amor Y fue escuchado recibiendo los es-

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289 En otras ocasiones abunda en esta idea ldquoHemos orado para que brille en nuestrosmuertos la lsquoluzrsquo de la vida eterna oremos ahora para que el reflejo de esa misma lsquoluzrsquo iluminela escena de la vida presente (hellip) aceptar la claridad que nos trae tremenda y consoladorardquo(Homiliacutea 2111963) para comprender el alcance de la muerte ldquoEd ecco la lsquolampadarsquo dellanostra santa Religione venirci incontro per illuminarci guidarci ed indicare in ogni momentoquel che si deve pensare e compiere dinanzi al trapasso dalla esistenza nel tempo allrsquoeternitagraverdquo(Homiliacutea 2111965) La muerte es una linterna para la vida ldquoNoi sappiamo che la morte vaconsiderata come una lsquolanternarsquo posta ad illuminare il mutamento della nostra vita tempo-rale facendoci ben vedere un rapporto di responsabilitagrave nei confronti del nostro destinoeternordquo (ibid) Expresado en una fecha muy proacutexima a la Meditacioacuten

290Meditacioacuten Luis de Granada dice a propoacutesito de la meditacioacuten sobre el juicio finalldquoTodas estas cosas bien consideradas son un grande estiacutemulo y despertador de la virtudrdquo(lc)

291 ldquoPorque es fuerte el amor como la muerterdquo (Cant 86) 292 ldquohellipy deacutejame muriendo un no seacute queacute que quedan balbuciendo (hellip) Descubre tu pre-

sencia y maacuteteme tu vista y hermosurardquo (Caacutentico 710) ldquoiexclOh llama de amor viva que tierna-mente hieres de mi alma en el maacutes profundo centro (hellip) Matando muerte en vida la hastrocadordquo (Llama de amor viva) ldquoLa muerte es remate de todas las pesadumbres y penas yprincipio de todo bien (Caacutentico 1110) ldquoLa de las almas transformadas es muy suave y muydulcerdquo (Llama 130)

293 ldquoEs cosa extrantildea queacute apasionado amor es eacuteste (hellip) que la muerte de acaacute no la tie-nen en nadardquo (Camino 71 coacuted de Valladolid)

294 Que habla de la ldquohermana muerterdquo en su Caacutentico de las criaturas y que preparoacute conmimo con extremada penitencia y meditacioacuten de la Pasioacuten de Jesuacutes ndashtomando junto a siacute a tresde sus maacutes iacutentimos disciacutepulos Leoacuten Aacutengel y Rufinondash el dulce encuentro definitivo con elSentildeor

295 ldquoDespueacutes que el Sentildeor me hubo confiado el ocuparme de los hermanos nadie memostroacute lo que debiacutea hacer sino que el Altiacutesimo en persona me reveloacute que debiacutea vivir con-forme al santo evangeliordquo (FRANCISCO DE ASIacuteS San Testamento)

tigmas del Crucificado Asiacute en cuerpo y alma devino semejante a Jesuacutes296El espiacuteritu del uacuteltimo Francisco dramatismo y dulzura ndashcorroiacutedo por eldolor y ciego compone el Caacutentico al hermano solndash ha quedado reflejado endos piezas maestras e intemporales de la liturgia Dies irae y Stabat Matercompuestas por dos hermanos menores Thomas de Celano y Jacopone deTodi Pero tambieacuten hay la muerte por martirio ldquono amaron tanto la vidaque temieran la muerterdquo297

La Meditacioacuten de Pablo VI es una pieza literaria de elevado lirismo miacutes-tico devota y didaacutectica ademaacutes profundamente pastoral En algunos aspec-tos es como un panegiacuterico Un caacutentico de amor a la Iglesia ndashque hace pensaren la ldquoCancioacuten de la vintildeardquo de Isaiacuteas298ndash pero tambieacuten a Dios a la tierra y a lafamilia humana Emblemaacuteticamente comienza con palabras que Pablo uti-lizoacute para despedirse de Timoteo y de sus comunidades ldquoTempus resolutio-nis meae instat Ersquo giunto il tempo di sciogliere le vele299rdquo con otras de Pedroque hablan de eacutexodo itinerancia trashumancia como Israel en el desiertoldquoCertus quod velox est depositio tabernaculi meirdquo300 y de Ezequiel ldquoFinisvenit venit finis La fine Giunge la finerdquo301 Es verano tiempo de recoleccioacutenen Concesio (Brescia) como en Villaverde (Valladolid) y en tantos otros lu-gares de nuestro entorno Piensa que la forma adecuada de esta Meditacioacutenno puede ser la del ldquomonoacutelogo subjetivordquo que se presta a la autojustifica-cioacuten y corre el riesgo de esa autorreferencialidad contra la que tan frecuen-temente previene Francisco ndashque podriacutea caer en lo que JB Metz ha llamadoldquonarcisismo eclesioloacutegicordquondash sino la del ldquodiaacutelogo con la Realidad divinardquo quehabla de confrontacioacuten dialeacutectica de quien comparece ante un tribunal paradar cuenta de toda una vida Diaacutelogo que ha sido el ldquochiodo fixordquo y gozne de

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296 Hasta el punto de que un papa dijo de eacutel que era ldquola plus parfaite copie du Christrdquo(GOBRY I St Franccedilois drsquoAssise et lrsquoesprit franciscain Seuil Paris 1957 59)

297 Ap 1211 ldquoEl martirio es un drama un drama tremendo y sugestivo cuya violenciainjusta y depravada casi desaparece del recuerdo alliacute mismo donde se produjo mientras per-manece en la memoria de los siglos siempre fuacutelgida y amable la mansedumbre que supohacer de su propia oblacioacuten un sacrificio un holocausto un acto supremo de amor y de fi-delidad a Cristo un ejemplo un testimonio un mensaje perenne a los hombres presentes yfuturos Esto es el martiriordquo (PABLOVI Homiliacutea en la canonizacioacuten de Carlos Luanga y com-pantildeeros (18101964) Dos meses despueacutes de haber publicado Ecclesiam suam

298 Is 51-2299 2 Tim 4 6300 2P 114 Pedro y Pablo asociados en este momento tan importante301 Ez 27

toda su existencia302 Se estaacute de acuerdo en afirmar que esta buacutesqueda de laforma maacutes adecuada de comunicacioacuten siempre fue para Pablo VI muchomaacutes que un mero procedimiento retoacuterico y estiliacutestico fue metamorfosis tra-bajo de y sobre el cuerpo-propio-texto ndashdel que con tanto eacutenfasis habla JKristeva a propoacutesito de Teresa de Jesuacutes303ndash de los interlocutores quienes dia-logando participan en su loacutegica configuradora y estructurante de identidaden la disponibilidad ofreciendo el flanco al interlocutor y quedando muy amerced suya304 Entonces ldquoCredo Dominerdquo305 transfiguacuterame306

ldquoPor fin me gustariacutea terminando estar en la lsquoluzrsquo (hellip) el acostumbradodrama humano que al aumentar la lsquoluzrsquo hace crecer la lsquooscuridadrsquo del des-tino humano conforme a la lsquolaacutempararsquo que Cristo nos pone en la mano parael gran paso (hellip) lsquoAmbulate dum lsquolucemrsquo habetisrsquo Caminad mientras teneacuteis

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302 Esta buacutesqueda de la forma maacutes adecuada de comunicacioacuten siempre fue para PabloVI mucho maacutes que un mero procedimiento retoacuterico fue metamorfosis trabajo sobre elcuerpo-texto de los interlocutores y por ello transfiguracioacuten

303Aunque no comparto en todo su lectura ldquoJe vous salue Theacuteregravese femme sans frontiegraverescorps physique eacuterotique hysteacuterique eacutepileptique qui se fait verbe qui se fait chair qui se deacutefait ensoi hors de soi flots drsquoimages sans tableaux tumultes de paroles cascades drsquoeacuteclosions jumeau duChrist () Une eacutecriture qui nrsquoest pas une autofiction mais construction de soirdquo (KRISTEVA JTheacuterese mon amour Sainte Theacutereacutese Fayard Paris 2008) Texto recogido y comentado en JKris-teva Je me voyage Meacutemoires Entretiens avec Samuel Dock Fayard Paris 2016 Monoacutelogo es-pleacutendido interpretado por Isabelle Huppert en el teatro Odeacuteon de Paris) Pero tambieacuten M PontyM de Certeau J Derrida J Lacan R Barthes aunque con matices diferentes CROWNFIELD DBodyText in Julia Kristeva Religion Women and Psychoanalysis State University of New YorkPress1992 TAYLOR C Bodies and Texts Configurations of Identity in the Works of Griselda Gam-baro Albaluciacutea Aacutengel and Laura EsquivelMHRA Leeds 2003 BERTHOZ A-ANDRIEU B (dir)Le Corps en Acte Centenaire Maurice Merleau Ponty (1908-2008) Collegravege de France

304 El verdadero creyente es oyente de la Palabra ldquoHabla Sentildeor que tu siervo escuchardquo( ) RAHNER K Oyente de la Palabra Fundamento para una filosofiacutea de la religioacuten HerderBarcelona 1976 MARCOS MARTIacuteNEZ T ldquoEl hombre ante Dios Ser humano y revelacioacutenrdquo enEstudio Agustiniano vol XX-Fasc 1 1985 3-60

305 Hablando del momento presente ldquoDeberiacuteamos caracterizar este momento de nues-tra vida religiosa con esta profesioacuten de fe firme y convencida pero siempre humilde y tem-blorosa semejante a la que leemos en el evangelio hecha por el ciego de nacimiento a quienJesuacutes con bondad igual a su potencia habiacutea abierto los ojos lsquoiexclCreo Sentildeorrsquordquo (Jn 938) Dosantildeos antes del Antildeo de la Fe (1967-1968) que culminoacute con el ldquoCredo del pueblo de Diosrdquo

306 Voy a subrayar en esta Meditacioacuten los teacuterminos y expresiones relacionados con lalsquoluzrsquo y con la lsquotransfiguracioacutentransformacioacutenreformaconversioacutenrsquo constantes en el pensa-miento de Pablo VI muchos de ellos presentes tambieacuten en Ecclesiam suam Sorprendido porla abundancia de las expresiones de este tipo cito in extenso Vieacutendolo expresarse en estos teacuter-minos iquestEs coherente sostener la imagen de un Pablo VI sombriacuteo Decididamente no

lsquoluzrsquo (Jn 12 55) (hellip) ldquohellipel fin de la vida temporal si no estaacute lsquooscurecidorsquo porla enfermedad tiene una lsquopeculiar claridad oscurarsquo (hellip) la de los recuerdostan bellos tan atrayentes tan nostaacutelgicos y tan lsquoclarosrsquo ahora ya (hellip) Alliacute estaacutela lsquoluzrsquo que descubre la desilusioacuten de una vida fundada sobre bienes efiacuteme-ros y sobre esperanzas falaces Alliacute estaacute la lsquoluzrsquo de los oscuros y ahora ya in-eficaces remordimientos Alliacute estaacute la lsquoluzrsquo de la sabiduriacutea que por finlsquovislumbrarsquo la vanidad de las cosas (hellip) y despueacutes lo direacute en esta lsquodespedidaluminosarsquo (hellip) esta escena fascinante y misteriosa es un lsquoreverberorsquo es unlsquoreflejorsquo de la primera y uacutenica lsquoLuzrsquo (hellip) una iniciacioacuten un preludio un an-ticipo una invitacioacuten a la visioacuten del lsquoSolrsquo invisible (hellip) Pero ahora en estelsquoocaso reveladorrsquo otro pensamiento maacutes allaacute de la uacuteltima lsquoluz vespertinarsquopresagio de la lsquoaurora eternarsquo ocupa mi espiacuteriturdquo (hellip) Despueacutes yo piensoaquiacute ante la muerte maestra de la filosofiacutea de la vida (hellip) Ahora habriacutea quevolver a meditar todo con lsquola claridad reveladora que la laacutempara de lamuertersquo da a este encuentro (hellip) El lsquoocaso de la vidarsquo presente que habiacutea so-ntildeado reposado y sereno debe ser en cambio un esfuerzo creciente de lsquovelarsquo(hellip) Su muerte fue lsquorevelacioacutenrsquo de su amor por los suyos (hellip) la muerte esun lsquoprogresorsquo en la comunioacuten de los Santos (hellip) La oracioacuten final de Jesuacutes(Jn 17) lsquorevelarlesrsquo la verdad hacerlos hijos de Dios y hermanos entre siacuterdquo

Sorprende la conciencia que tiene de sus limitaciones fiacutesicas y de lacomplejidad de la situacioacuten que le envuelve y que por ello se plantee307 ndashse-riamente y no como pose de circunstanciandash si no seriacutea oportuno que otroasumiese las responsabilidades que desde hace poco le constrintildeen

ldquolsquoServus inutilis sum Soy un siervo inuacutetilrsquo ldquoRecuerdo el anuncio que elSentildeor hizo a Pedro sobre la muerte del Apoacutestol lsquoamen amen dico tibi cumsenueris extendes manus tuas et alius te cinget et ducet quo tu non visrsquo (hellip)308Despueacutes antildeadioacute lsquoSiacuteguemersquo (Jn 21 18-19) Te sigo Y advierto que yo no puedosalir ocultamente309 de la escena de este mundo (hellip) tantos hilos me unen a lafamilia humana tantos a la comunidad que es la Iglesiardquo310

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307 iexclTan pronto tan lejos tan hondo Desde el comienzo tiene clara conciencia de su in-digencia precariedad y pequentildeez lo que eacutel gusta de llamar su ldquopochezzardquo ldquoLa Providenzaha sigrave tanti modi drsquointervenire nel gioco formidabile delle circostanze che stringono la miapochezza (hellip) La mia elezione indica due cose la mia pochezza la Tua libertagrave misericor-diosa e potenterdquo (Meditacioacuten) Ya se habiacutea expresado asiacute en memorable ocasioacuten ldquoAsiacute osacoge el maacutes pequentildeo de entre vosotros (vestrum minimus il piugrave piccolo)rdquo (PABLO VI Dis-curso de Apertura de la Segunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II 29IX1963)

308 Vide supra DIacuteEZ BARROSO S lsquoAlius te cingetrsquo en Estudio Agustiniano vol L-Fasc 1-2015112-116) el alcance de esta expresioacuten que aparece reiteradamente en Pablo VI

309 Ni puede ni quiere ni debe iexclNo se enciende una laacutempara para ponerla debajo del ce-lemiacuten () alumbre asiacute vuestra luz (Lc 1133) Utiliza frecuentemente () el siacutemil de la lsquoescenarsquo

Tal vez apearse de aquella determinada forma de servicio no del amora Cristo y a la Iglesia311 En esto nuevamente la referencia a Pablo es in-evitable312 Se le plantea el mismo dilema que a eacutel ldquoMe siento apremiadopor las dos partes por una parte deseo partir y estar con Cristo lo cualciertamente es con mucho lo mejor mas por otra parte quedarme en lacarne es maacutes necesario para vosotrosrdquo313 Lo mismo Sta Teresa de Jesuacutesquien para mejor servirle en sus hermanas atempera sus ansias de morirldquoEl deseo y iacutempetus tan grande de morir se me han quitado en especialdesde el diacutea de la Magdalena que determineacute de vivir de buena gana porservir mucho a Dios si no es algunas veces que todaviacutea el deseo de verleaunque maacutes le desecho no puedordquo314 ldquodiome deseo de no me morir tanpresto porque tuviese tiempo para emplearme en esto y quedeacute con grandeterminacioacuten de padecerrdquo315

La pro-existencia de Jesuacutes les marca el camino a sus disciacutepulos ndash ldquotra-didit semetipsumrdquo Tambieacuten Jesuacutes es referencia para Pablo VI en su amora la Iglesia ldquodilexit Ecclesiam amoacute a la Iglesiardquo Nuevamente la Iglesia eneste supremo y decisivo instante se hace particularmente presente Mues-tra lo que ha significado siempre para eacutel316 y manifiesta que desea supremogesto de amor inmolarse por ella

ldquoPor tanto ruego al Sentildeor que me deacute la gracia de hacer de mi muerteproacutexima don de amor para la Iglesia317 Puedo decir que siempre la heamado fue su amor quien me sacoacute de mi mezquino y selvaacutetico egoiacutesmo y me

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para referirse a la vida del hombre sobre la tierra HUv Balthasar iraacute maacutes lejos y estructu-raraacute como es sabido la historia de la salvacioacuten como ldquoTheodramardquo

310Meditacioacuten Habiacutean transcurrido uacutenicamente dos antildeos desde su eleccioacuten311 Lo confirma pronunciando el ldquofiatrdquo de Mariacutea y el ldquoTu scis quia amo Terdquo de Pedro

Amar hasta el fin como Jesuacutes ndashin finem dilexit (Jn 131)ndash y al que ruega con palabras delAnima Christi ldquoNe permitas me separari de Terdquo teniendo su ldquoconsumatum estrdquo (Jn 1930)como horizonte ldquoRecojo las uacuteltimas fuerzas y no me aparto del don total cumplidordquo

312 Benedicto XVI ha recordado que su dimisioacuten no es algo ineacutedito que Pablo VI yahabiacutea tomado antes que eacutel la decisioacuten de hacerlo

313 Filp 1 23-24314 TERESA DE JESUacuteS Santa Cuentas de conciencia 18ordf Aacutevila 22 de julio 1571315 Ibid 33ordf Sevilla 22 de julio fiesta de la Magdalena de 1575316Y dice significativamente que en este punto conviene ldquorecordar lsquole mystegravere de Jeacutesusrsquo

de B Pascalrdquo Agoniacutea soledad expiacioacuten solidaridad ldquoen agonie jusqursquoagrave la fin du monderdquo317 La maacutexima prueba de amor (Jn 1513) en ella estaacute su tesoro y su corazoacuten (Mt 621)

encaminoacute a su servicio318 y para ella no para otra cosa me parece haber vi-vido319 Pero quisiera que la Iglesia lo supiese y que yo tuviese la fuerza dedeciacuterselo320 como una confidencia del corazoacuten321 que soacutelo en el uacuteltimo mo-mento de la vida se tiene el coraje de hacerrdquo322

Desde sus primeros pasos estuvo inserto en la Iglesia y le fue siemprefiel sin solucioacuten de continuidad Por tanto estaacute maacutes que justificada esta en-cendida confesioacuten de amor hacia ella Pero en la Iglesia por la Iglesia ama atodos y cada uno de los hombres gracias a que se han dilatado los espaciosde su caridad323 y porque siempre comprendioacute su ministerio como ldquoamoris of-ficiumrdquo324 amor universal e integral hasta coincidir con los liacutemites del uni-verso325 Amor clarividente que ausculta discierne recrea los estragoscausados por ldquoel mal que hay en la tierrardquo para instaurar la paz mesiaacutenicaotra de sus coordenadas pastorales y existenciales326 iquestCoacutemo extrantildea tantoincluso actualmente que Pablo VI hablase de la presencia del demonio en laIglesia327 No era pesimismo tampoco maniacutea persecutoria o desengantildeo enlos mal nombrados atormentados y sombriacuteos uacuteltimos antildeos porque el De-

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318 Toda la vida de Pablo VI fue lsquoserviciorsquo puacuteblico fue liturgia logikeacute latreia libacioacuten es-piritual de siacute

319 Es la exclusividad que pondraacute como fundamento en el celibato sacerdotal (cf Sa-cerdotalis caelibatus) pero tambieacuten la obediencia y el espiacuteritu de pobreza (Ecclesiam suam27 40 41 y especialmente 53-58) De este modo aparece que Ecclesiam suam fue mucho maacutesque un escrito programaacutetico fue una carta de arras para un compromiso nupcial a la que enesta meditacioacuten como en un codicilo se le antildeaden algunas especificaciones

320 Importancia de la expresioacuten expliacutecita que crea realidad haciendo existir y al testifi-car auto-implicaacutendose testifica

321 Susurro y requiebro mimo 322Meditacioacuten323 Vide supra DIacuteEZ BARROSO S ldquoDilatentur spacia caritatisrdquo en Estudio Agustiniano

vol L-Fasc 1-2015 116-120324 Su primer mensaje al mundo entero coincide con la fiesta del Sagrado Corazoacuten de

Jesuacutes (2261963)325 Como queriacutea P Teilhard de Chardin ldquoEl amor es la afinidad que une y reuacutene los ele-

mentos del mundo el amor es el agente de la siacutentesis universalrdquo Amor pues a la Iglesia y ala tierra como confesoacute en cierta ocasioacuten a su gran amigo G Bernanos ldquoCuando me mueradecid al dulce reino de la tierra que yo lo amaba maacutes de lo que nunca he osado confesarrdquoiexclTambieacuten mi pan de infancia cocido al amor de lumbre guardaba miga mollar tierna tras elaacutespero y crujiente cortezoacuten

326 La paz otra de sus coordenadas existenciales y pastorales (Ecclesiam suam 17 pas-sim)

327 PABLO VI 2961972 15XI1972

monio existe y es el propio Jesuacutes quien alerta contra las mantildeas y asechanzasdel Maligno Pablo VI no es un ingenuo ama al mundo al estilo de Jesuacutes poreso dice que es digno de compasioacuten aunque en eacutel haya mucho mal y en eacutel esteacutepresente el Maligno con quien no es posible dialogar Este asunto no es aguapasada Recientemente en el Siacutenodo sobre la familia328 el arzobispo de As-tana (Kazajistaacuten) Tomash Peta ha dicho utilizando una expresioacuten de PabloVI que ldquoel humo de Satanaacutes ha entrado en el aula Pablo VIrdquo para referirsea la permisioacuten de la comunioacuten de los divorciados de la cohabitacioacuten y de lahomosexualidad329 Sin demonizar la realidad hay que discernir luacutecidamentey confesar la presencia inequiacutevoca del Demonio en ella

La honda preocupacioacuten que siente por la Iglesia le lleva a exhortarlapara que se mantenga fiel a la misioacuten que Cristo le ha confiado330 Es deberperentorio de la Iglesia recordar su ldquonaturalezardquo y ldquomisioacutenrdquo para impli-carse desde el centro de siacute misma en el discernimiento de cuaacuteles son lasldquoverdaderas necesidades de la humanidadrdquo para no dar palos de ciego nomatar moscas a cantildeonazos o hacer brindis al sol pero siacute haciendo un sabioy valiente ejercicio de caridad poliacutetica331 La transfiguracioacuten pues comobruacutejula empentildeo y meta La transformacioacuten que oramos332 En el tablero dela vida se juega mucho pero el desenlace de la partida seraacute al final Por ellohay ardiente espera en el anhelado encuentro que le hace suspirar iexclMara-natha333 Un morir de no morir Que venga la muerte dulce cauterio334 Lo

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328 Octubre 2015329 No juzgo la justeza de la expresioacuten simplemente la cito a tiacutetulo de inventario330 ldquoY iquestqueacute direacute a la Iglesia a la que debo todo y que fue miacutea Las bendiciones de Dios

vengan sobre ti ten conciencia de tu naturaleza y de tu misioacuten ten sentido de las necesida-des verdaderas y profundas de la humanidad y camina pobre es decir libre fuerte y amo-rosa hacia Cristo Ameacuten El Sentildeor viene Ameacutenrdquo El subrayado es miacuteo y remite al nuacutecleo deEcclesiam suam

331 Por ejemplo en esta eacutepoca tan light en que austeridad es considerada austericidio suelepasar con harta frecuencia por ldquonecesidadrdquo lo que tal vez no lo sea tanto En ese caso Caritasy toda la accioacuten socio-caritativa de la Iglesia tendriacutea ante siacute un verdadero reto de discernimientoque compromete su identidad al trasegar su epicentro ndash charitas Christi333ndash y diluirlo transmu-taacutendolo en ardite cuando por el contrario deberiacutea reconvertirse hacia ldquoel unum necessarium lauacutenica cosa necesariardquo su verdadero y uacutenico fulcro para transformarse y transformar

332 ldquoQue eacutel nos lsquotransformersquo en ofrenda permanente para que gocemos de tu heredadjunto a tus elegidosrdquo (Plegaria Eucariacutestica III) Inacabados siempre en camino en trance deconsumacioacuten Siembra y ofrenda para ser comulgados

333 Ap 2220334 Entrevisto urgido y cantado tan magistralmente por Juan de la Cruz ldquoiexclOh llama de

amor viva rompe la tela de este dulce encuentro iexcloh cauterio suave matando muerte en

desea para siacute tambieacuten para la Iglesia su hija hermana esposa madre Deahiacute la premura con que la intima a permanecer vigilante y como al acechofrente a las fuerzas que pretenden distraerla o alejarla de su cometido enla tierra y en la historia ldquoNo es sabia la ceguera ante este destino indefec-tible ante la desastrosa ruina que comporta335 ante la lsquomisteriosa meta-morfosisrsquo que estaacute para realizarse en mi ser ante lo que se avecinardquo336

No obstante en su confrontacioacuten con la muerte el arraigo de su fe y suconfianza en Dios fueron puestos a prueba con motivo del asesinato de suamigo iacutentimo Aldo Moro Alliacute pronuncioacute con el corazoacuten profundamenteherido palabras tan tremendas como eacutestas ldquoiexclSentildeor escuacutechanos iquestQuieacuten

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vida la has trocado iexcloh lsquolaacutemparas de fuegorsquo calor y lsquoluzrsquo dan junto a su querido iexclcuaacuten mansoy amorosohellipcuaacuten delicadamente me enamoras (S Juan de la Cruz Llama de amor viva)Pero tambieacuten Teresa de Jesuacutes ldquoVivo sin vivir en miacute y de tal manera espero que muero por-que no muerordquo

335 De ella ha dejado elocuentes imaacutegenes Juan de Valdeacutes Leal (Jerogliacuteficos de las pos-trimeriacuteas lsquoIn ictu occulirsquo lsquoFinis gloriae mundirsquo) La piedad cristiana se ha detenido en el me-mento mori como en escuela para bien vivir ldquoiexclTiembla y palidece quien lo veiexclCuaacutentossoacutelo por haber contemplado a un pariente o amigo muerto han mudado de vida y abando-nado el mundo Pero todaviacutea inspira el cadaacutever horror maacutes intenso cuando comienza a des-componerse (hellip) Por fin al poco tiempo nadie habla ya de eacutel ya hasta sus deudos maacutesallegados no quieren que de eacutel se les hable por no renovar el dolor (hellip) lsquoReducido como atamo de una era de verano que arrebatoacute el vientohelliprsquo (Dan 235) Esto es el hombre un pocode polvo que el viento dispersardquo (ALFONSO MARIacuteA DE LIGORIO San Preparacioacuten para lamuerte Apostolado Mariano Sevilla 2005)

336 Pablo VI Meditacioacuten Creo que con la expresioacuten lsquomisteriosa metamorfosisrsquo no se re-fiere ni uacutenica ni principalmente al deterioro fiacutesico sino a la lsquotransformacioacuten en Cristorsquo ldquoTodosseremos transformados por la victoria de Jesucristo nuestro Sentildeor (cf 1 Co 15 51-58)rdquoDiceBenedicto XVI a propoacutesito de la lsquotransformacioacutenrsquo obrada en el propio S Pablo ldquoEl signifi-cado de esta lsquomisteriosa transformacioacutenrsquo de la que nos habla la segunda lectura breve deesta tarde se muestra admirablemente en la historia personal de san Pablo (hellip) esa lsquotrans-formacioacutenrsquo no es resultado de una larga reflexioacuten interior y tampoco fruto de un esfuerzo per-sonal Es ante todo obra de la gracia de Dios que obroacute seguacuten sus caminos inescrutables (hellip)Por la gracia de Dios soy lo que soy (1 Co 15 10) (hellip) La experiencia personal que vivioacute sanPablo le permitioacute esperar con fundada esperanza la realizacioacuten de este lsquomisterio de trans-formacioacutenrsquo que concerniraacute a todos aquellos que han creiacutedo en Jesucristo y tambieacuten a todala humanidad y a la creacioacuten entera (hellip) lsquoEn un instante en un abrir y cerrar de ojos cuandosuene la uacuteltima trompeta los muertos resucitaraacuten incorruptibles y nosotros seremos trans-formadosrsquo (1 Co 15 52) Ese diacutea todos los creyentes seraacuten lsquoconformadosrsquo a Cristo y todo loque es corruptible lsquoseraacute transformadorsquo por su gloria (I Co 1553)rdquo (BENEDICTO XVI Homi-liacutea en la fiesta de la conversioacuten de SPablo 2512012) Transfiguracioacuten y transformacioacuten dosnombres para una misma realidad que la gracia conforma

puede escuchar nuestro lamento una vez maacutes sino Tuacute Dios de la vida y dela muerte No has atendido nuestra suacuteplica por la incolumidad de AldoMoro de este hombre bueno apacible sapiente inocente y amigo pero TuacuteSentildeor no has abandonado su espiacuteritu inmortal marcado con la fe en Cristoque es la resurreccioacuten y la vida Por eacutel por eacutelrdquo 337 Sin embargo no sucum-bioacute a la prueba tambieacuten Dios habiacutea consentido que Laacutezaro se le muriera aJesuacutes para confirmar la fe en la vida eterna La muerte clava su aguijoacutendesmonta seguridades le hiere al ser humano en lo maacutes hondo de su cora-zoacuten pone a prueba la esperanza pero no la derrota La muerte amortizadapor el amor vencida por la Vida

Resumiendo La metamorfosis de la muerte para que sea coherente yeficaz y no acabe en puro desastre ha de culminar como en el grano detrigo las sucesivas metamorfosis de la vida que reciben luz y sentido de lametamorfosis por antonomasia la Resurreccioacuten de Cristo prefigurada ensu Transfiguracioacuten338 En cuyo caso la muerte es vivida con paz339 Por ciertoesta Meditacioacuten ante la muerte finaliza con las mismas palabras con las quecomienza Ecclesiam suam ldquoHabiendo Jesucristo fundado su Iglesia paraque fuese al mismo tiempo madre amorosa de todos los hombres y dis-pensadora de salvacioacutenrdquo340 Pablo VI quiere concluir por donde comenzoacutecomo al principio ahora y siempre cangiloacuten de noria que incesantementeaflora Vida tras abrevar en su manantial Cristo Luz de Luz Luz del mundoy de la Iglesia surtidor que brinca hasta la vida eterna retozando como Cor-dero Muerte iquestdoacutende estaacute tu victoria

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337 PABLOVI Misa exequial por el eterno descanso de Aldo Moro Basiacutelica de S Juan deLetraacuten 13 de mayo de 1978 Apenas tres meses antes de su propia muerte Previamente habiacuteaescrito una carta a las Brigadas rojas (21 de abril de 1978) intercediendo por eacutel ofrecieacutendosecomo reheacuten a cambio de Aldo Todas las gestiones fueron infructuosas

338 A propoacutesito de coacutemo vivioacute Jesuacutes la muerte dice ldquoiquestQueacute fue toda la vida de Jesuacutes sinouna continua muerte siempre trayendo la que le habiacutean de dar tan cruel delante de los ojosrdquo(Camino de perfeccioacuten Coacuted de Vallad 421)

339 ldquoLa de las almas transformadas es muy suave y muy dulcerdquo (JUAN DE LA CRUZ SanLlama 130) Como la desea para siacute el batallador Unamunordquo ldquoMeacuteteme Padre eterno en tupecho misterioso hogar dormireacute alliacute pues vengo deshecho del duro bregarrdquo (Epitafio parasu tumba) que hace pensar en Ps 36 que los Padres aplican a Cristo muerto y resucitadoseguacuten la Biblia de Jerusaleacuten

340 Ecclesiam suam 1

17 ldquoiexclOH NOCHE SOSEGADAhellip EN PAR DE LOS LEVANTES DELA AURORArdquo341

Al final de nuestro viaje apostamos firmemente por una determinadaidentidad del beato Pablo VI Con el paso del tiempo se han ido sedimen-tando los puntos de vista Es cierto que estamos ante una persona particu-larmente polieacutedrica y compleja pero siempre entrantildeable en la que loscontrastes conviven en pugnaz dialeacutectica ensimismado dubitativo dolientereservado carintildeoso tierno diaacutefano distinguido resuelto agradecido fraacutegilrespetuoso circunspecto detallista exigente serio deacutebil tiacutemido condes-cendiente risuentildeo confiado prudente sencillo dialogante perspicaz de-terminado clarividente discreto piadoso entrantildeable creativo elegantesutil generoso humilde religioso profeacutetico sensible miacutestico poeacutetico iacutente-gro compasivo trabajador amigable inteligente familiar moderno cari-tativo diplomaacutetico estudioso paciente austero intuitivo listo valiente fieltradicional bueno Una persona en quien estaacute fuera de duda su amor a Cristoy a la Iglesia342 su apuesta por el diaacutelogo su preocupacioacuten por la salvacioacutenuniversal la unidad de los cristianos el depoacutesito de la fe la paz y la promo-cioacuten integral del ser humano Todo ello vivido en clave de transfiguracioacutencomo ha quedado abundantemente expuesto en lo que precede J Ratzingerviene a corroborarlo cuando dice de eacutel ldquoDe tal manera se convirtioacute cada vezmaacutes en un hombre de bondad profunda pura y madura (hellip) al final nuestramemoria conserva la imagen de un hombre que tiende la manordquo

Llegados a este punto quiero creer que estas reflexiones tal vez hayancontribuido a arrojar un poco de luz ndashluz de luzndash sobre la persona de PabloVI y su proceso de transfiguracioacuten que auacuten continuacutea y que alcanzaraacute unpunto aacutelgido cuando sea canonizado a mediados del proacuteximo mes de oc-tubre Valga como contrapeso a la imagen de ensimismado huidizo dubi-tativo amargado integrista y tenebroso que a muchos les dejoacute quien como

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 529

341 JUAN DE LA CRUZ San Caacutentico Espiritual estrofa 14 versos 64 y 65 Pero tambieacutenldquoEn una noche escura con ansias en amores inflamada iexcloh dichosa ventura saliacute sin sernotada estando ya mi casa sosegada en la noche dichosa en secreto que nadie me veiacutea ni yo miraba cosa sin otra luz y guiacutea sino la que en el corazoacuten ardiacuteardquo (JUAN DE LA CRUZSan Noche oscura estrofas 1 y 3)

342 Hacemos nuestras las palabras de Juan Pablo I sobre eacutel apenas elegido Papa ldquoEnquince antildeos de pontificado este Papa ha demostrado no soacutelo a miacute sino a todo el mundocoacutemo se ama coacutemo se sirve y coacutemo se trabaja y se sufre por la Iglesia de Cristordquo(Aacutengelus2781978)

eacutel desde siempre vivioacute en vecindad de luz el Papa que comenzoacute su anda-dura risuentildeo esperanzado y la terminoacute acorralado esquivo triste agobiadopero irrenunciablemente miacutestico343 aunque con su particular noche oscurahijo fiel de Susu Iglesia nuestra madre a la que amoacute y nos ensentildeoacute a amarcomo sentildealoacute Juan-Pablo I con estas belliacutesimas y sentidas palabras en su pri-mer Aacutengelus ldquoEn quince antildeos de pontificado este Papa ha demostradono soacutelo a miacute sino a todo el mundo coacutemo se ama coacutemo se sirve y coacutemo setrabaja y se sufre por la Iglesia de Cristordquo344 iquestCoacutemo conseguirlo Las orien-taciones que daba la enciacuteclica Ecclesiam suam para su tiempo siguensiendo muy vaacutelidas operativas y acertadas para el nuestro345 como fre-cuentemente nos recuerda Francisco en su magisterio ordinario y extraor-dinario Leerla reflexionarla orarla y sobre todo practicarla seriacutea uno delos mejores modos posibles de justipreciarla y al Papa que la escribioacute

18 EL MAacuteS BELLO COLOFOacuteN

Asiacute las cosas puede colegirse mi resistencia a limitar la transfiguracioacuten dePablo VI a una bella comparacioacuten que simplemente nombrariacutea un procesocasi meramente esteacutetico una aparicioacuten fugaz como una laacutegrima de S Lorenzoque se limitariacutea a maquillar la fealdad y el rastrojo desolador de la muerte Esmaacutes muchiacutesimo maacutes Lo es en la estructura de la vida cristiana y en la de PabloVI porque sencillamente lo es para el mismo Cristo como atestigua J Rat-zinger ldquoEn el Cristo transfigurado se revela mucho maacutes aquello que es la fetransformacioacuten que en el hombre acontece en el curso de toda la vidardquo346 Sitoda la vida de Pablo VI bantildeoacute en la luz del Tabor no podiacutea por menos queterminar con el maacutes bello colofoacuten El designio del Padre Creador de los as-tros347 del Hijo uacutenico de Dios Luz de Luz348 y de Quien es Luz que ilumina

530 S DIacuteEZ BARROSO

343 Como lsquomiacutesticarsquo es a fin de cuentas la esencia misma de la Iglesia ldquoSu esencia iacutentimala principal fuente de su eficacia santificadora ha de buscarse en su miacutestica unioacuten con Cristordquo(PABLOVI Discurso en la clausura de la Tercera Sesioacuten del Vaticano II 21XI1964 23 en la quese promulgoacute la constitucioacuten Lumen gentium y se declaroacute a Mariacutea lsquoMadre de la Iglesiarsquo)

344 Angelus 2781978345 Francisco remite constantemente a Pablo VI revindicando y reivindicando su ejem-

plo y su magisterio346 RATZINGER J obispo de MuumlnchenFreissig Homiliacutea en la misa funeral por Pablo

VI (10VIII1978)347 Santiago 117348 Credo niceno constantinopolitano

las almas y Fuente del mayor consuelo349 quiso llamar a Pablo VI junto Siacute asu casa a su gloria inmarcesible y eterna precisamente el diacutea en que la Igle-sia celebra la fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor como prolijamente apa-rece en este escrito Pues bien ese diacutea unas horas antes de su muerte al rezodel Angelus glosoacute Pablo VI este misterio diciendo ldquoLa Transfiguracioacuten delSentildeor recordada por la liturgia en la solemnidad de hoy proyecta una lsquoluzdeslumbrantersquo sobre nuestra vida diaria y nos lleva a dirigir la mente al des-tino inmortal que este hecho esconderdquo350 Gloria de Cristo351 y gloria del hom-bre352 Ambos unidos en inextricable destino por voluntad de quien quisotomar la naturaleza humana y anticipando como primicia incruenta en elTabor ndashnuevo Sinaiacute nuevo Carmelondash el sacrificio del Goacutelgota y la encomiendadel Monte de los olivos que desemboca en Pentecosteacutes y en el bautismo

ldquoQuel corpo che si lsquotrasfigurarsquo davanti agli occhi attoniti degli apos-toli egrave il corpo di Cristo nostro fratello ma egrave anche il nostro corpo chiamatoalla gloria quella lsquolucersquo che lo inonda egrave e saragrave anche la nostra parte di ere-ditagrave e di lsquosplendorersquo Siamo chiamati a condividere tanta gloria percheacute siamolsquopartecipi della natura divinarsquo (2 P 1 4) Una sorte incomparabile ci attendese avremo fatto onore alla nostra vocazione cristiana se saremo vissuti nellalogica consequenzialitagrave di parole e di comportamento che gli impegni delnostro battesimo ci impongonordquo353

Pablo VI estuvo entre nosotros 81 antildeos y apenas le conocimos354 Sumera presencia dejaba transparentar envuelta en fraacutegil y pudorosa timi-

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349 Secuencia de Pentecosteacutes Precisamente en la fiesta de Pentecosteacutes Pablo VI celebroacutesus bodas de oro sacerdotales y en la homiliacutea de ese diacutea dijo ldquoLa Pentecoste tutti ci prendee tutti ci fa pensosi e commossi mentre lsquosplendersquo nelle nostre anime lsquoqualche bagliore drsquounachiarezza nuovarsquo la lsquoluce dei cuorirsquo piena di amore e di veritagrave Egrave la festa della sapienza lafesta della caritagrave della consolazione del gaudio della speranza della santitagrave Egrave la inaugura-zione della civiltagrave cristiana La Pentecosterdquo (PABLO VI Homiliacutea 18V1970) Como en laTransfiguracioacuten de Jesuacutes Alliacute figura y anticipo aquiacute realidad en prospectiva

350 PABLO VI Angelus 6VIII 1978351 ldquoSulla cima del Tabor Cristo disvela per qualche istante lo lsquosplendore della sua di-

vinitagraversquo e si manifesta ai testimoni prescelti quale realmente egli egrave il Figlio di Dio lsquolrsquoirradia-zionersquo della gloria del Padre e lrsquoimpronta della sua sostanza (CfrHebr 1 3)rdquo (Ibid)

352 ldquohellipma fa vedere anche il trascendente destino della nostra natura umana chrsquoegli haassunto per salvarci destinata anchrsquoessa percheacute redenta dal suo sacrificio drsquoamore irrevoca-bile a partecipare alla pienezza della vita alla lsquosorte dei santi nella lucersquo (Col 1 12)rdquo (Ibid)

353 Ibid354 URGENTI A Paolo VI Un Papa da riscoprire Torino 1985 Joseacute Luiacutes Martiacuten Des-

calzo ha escrito de Pablo VI que fue ldquoel Papa a quien no aprendimos a querer en Espantildeardquo

dez una jugosa vida interior que rimaba a lo divino Vivioacute como propia lavida de muchos sentiacutea la Iglesia355 la amaba profundamente y transmitiacuteaamor a ella en Cristo Jesuacutes por el que lo habiacutea dado todo como deciacutea en suTestamento Era entrantildeable y se dejaba querer a pesar de las apariencias defrialdad y distancia que tambieacuten en este caso engantildeaban De Pablo VI lesqueda a muchos un agradecido recuerdo ldquoA su muerte hallaron fin la con-testacioacuten la burla hasta la calumnia a la persona lsquoHa sido grandersquo se dijolsquoun constructor de futuro y de civilizacioacutenrsquo iexclPasaraacute a la historiardquo356 Peropara otros seguiraacute siendo el Papa de las indecisiones de las tormentas porlas turbulencias que hubo de afrontar sobre todo en la aplicacioacuten del Va-ticano II y porque uacuteltimamente vivioacute sobrecargado En todo caso siemprese manifestoacute fiel a siacute mismo escrutando en todo momento lo que el Sentildeorqueriacutea de eacutel a cada instante y siguiendo contra viento y marea la direccioacutenque percibiacutea le iba sugiriendo y que eacutel pensaba que le conveniacutea a Su Igle-sia no a las iglesiolas de bandos y tendencias

Termino con dos testimonios que apuntan a la estela que estaacute llamadaa dejar una vida como la suya y que estaacuten teniendo verdadero aliento pro-feacutetico En primer lugar unas palabras del P Bevilacqua ndasha juicio de JMordfLaboa lsquotal vez quien mejor conociacutea a Montinirsquondash que poco despueacutes de sueleccioacuten como Papa deciacutea

ldquoMontini no seraacute un Papa faacutecil estaacute destinado a reinar en medio degrandes contrastes tal vez a suscitar la incomprensioacuten de los contemporaacute-neos Pero cuando se realice una valoracioacuten del pontificado se constataraacuteque fue uno de los Papas maacutes sensibles para con las exigencias del propiotiempo porque vivioacute intensamente la condicioacuten criacutetica de su eacutepoca y se es-forzoacute de manera ejemplar en interpretar lo que el Papa Juan llamaba lsquolos sig-nos de los tiemposrsquordquo357

El otro es de Joseacute Luis Martiacuten Descalzo periodista en el Concilio co-rresponsal en Roma teoacutelogo novelista poeta dramaturgo columnista y di-rector de cuya sensibilidad y enjundia nos ha dejado sobrados ejemplos deacertadas prolepsis

532 S DIacuteEZ BARROSO

355 DANIELOU J-VORGLIMLER E (ed) Sentire Ecclesiam (Festschrift HRahner) Fri-burgo Basilea Viena 1961

356 CREMONA C Pablo VI Palabra Madrid 1995 19357 Citado por LABOA JM Historia de la Iglesia Eacutepoca contemporaacutenea BAC Madrid

2002 362

ldquoHace tres antildeos y en esta misma paacutegina de ABC me atreviacute a escribirlsquoTengo la certeza de que Pablo VI seraacute un Papa creciente y que la Historia leamaraacute maacutes de lo que le hemos amadorsquo Si escribo hoy es para constatar queaquella lsquoprofeciacutearsquo estaacute comenzando a cumplirse y que tres antildeos maacutes tarde PabloVI recoge maacutes amor del que le rodeara entonces en torno a su solitaria muerterdquo

Y ademaacutes nos deja este entrantildeable recuerdo que hago miacuteo

ldquoLejos queda ya la tiara y los cartapacios burocraacuteticos que ocupabansu mesa Lejos el brillo y el esplendor Lejos tambieacuten las horas de angustiaen que la Iglesia entera pareciacutea querer exprimirle el corazoacuten Ya soacutelo que-dan la verdad y la ternura la de un alma que amoacute mucho maacutes de lo que seatreviacutea a decir y la de un corazoacuten que fue mucho menos amado de lo quemereciacutea Pero la muerte no interrumpe nada tal vez por eso tres antildeos des-pueacutes yo le siento crecer en el mundo y en mi corazoacutenrdquo358

Hoy como no cesa de decir Francisco la Iglesia del Sentildeor Ecclesiamsuam se prepara para una nueva singladura en la que iraacuten variando los in-terlocutores pero en la que siempre habraacute que dar respuestas pertinentesHoy por ejemplo ha cambiado el escenario que teniacutea como contexto la en-ciacuteclica lsquoEcclesiam suamrsquo Los interlocutores en el mundo ya no son ni elmarxismo ni el ateiacutesmo ni unos cristianos galvanizados por el Concilio o le-vantados por ansias de liberacioacuten ni la increencia sino la globalizacioacuten elpensamiento uacutenico el relativismo la indiferencia religiosa y muchos cris-tianos consumistas y de relumbroacuten Por tanto al lsquodiaacutelogorsquo ha de incorpo-rarse el lsquotestimoniorsquo y darle valor a la vivencia de la fe maacutes allaacute de unasimple adhesioacuten empaacutetica y corporativista a la Iglesia Hoy se le exige alcristiano lsquopertenecerrsquo (a ella) sin que ella le pertenezca sin que la consi-dere un coto cerrado359 De cara a la evangelizacioacuten el cristiano debe mos-trar modos de comportamiento coherentes con la fe que profesa maacutes queinsistir en la superfetacioacuten de manifestaciones puacuteblicas de culto ldquorumboque conduce derecho al encerramiento de la Iglesia en siacute misma a la res-tauracioacuten de modos de presencia en la sociedad ya superados a la margi-nacioacuten y eliminacioacuten de las maacutes miacutenimas disidencias y a la instauracioacuten ensu seno de un estilo de vida sectariordquo360 Leyendo esto no puedo por menos

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 533

358 MARTIacuteN DESCALZO JL lsquoPablo VI el Papa crecientersquo en la tercera de ABC 6881359 MARTIacuteN VELASCO J Increencia y evangelizacioacuten Del diaacutelogo al testimonio Santan-

der 1988 11360 Ibid 12

de entrever una fuerte connivencia entre dichas pretensiones y las que tuvoPablo VI al escribir Ecclesiam suam ldquouno spontaneo desiderio di confron-tare lrsquoimmagine ideale della Chiesa quale Cristo vide volle ed amograve comesua Sposa santa ed immacolata e il volto reale quale oggi la Chiesa pre-senta (hellip) rispondente al concetto iniziale da un lato allrsquoindole della uma-nitagrave chrsquoessa andava evangelizzando e assumendo dallrsquoaltrordquo 361 Una tareaincesante e ineludible para cada generacioacuten de cristianos362

Por tanto en definitiva no se le justiprecia a Pablo VI cuando se re-duce su transfiguracioacuten a ldquoun rostro juvenilrdquo que adquirioacute al morir seguacutentestimonio de su secretario Mons Macchi o a esa ldquonoche transfiguradardquoseguacuten bella metaacutefora de Eduardo de la Hera Buedo363 Como si el todo seredujera a un fuacutetil cambio de apariencia a un fuego de artificio Es decir noestamos ante un mero punto de llegada sino que el resplandor final en sumuerte se corresponde maacutes bien con el avivar de un rescoldo que ndashlumenChristindash desde siempre364 ardioacute en su vida amor por la Iglesia-en-el mundoy le transformoacute Hablando pues de Pablo VI no recordamos a una reliquiadel pasado365 Sigue vivo en comunioacuten de amor con Susu Iglesia ndashEccle-siam suamndash la de aquiacute abajo que brega en la intrahistoria y con la celestiala la que seraacute solemnemente asociado con justicia366 mediante su canoniza-

534 S DIacuteEZ BARROSO

361 Pablo VIEcclesiam suam n11362 ldquoEn tiempos de opiniones diversas de cambios abundantes de formas de pensar tan

distintas y a veces tan distantes parece oportuno acercarse a Jesuacutes para ver queacute nos dicerdquo(OSORO SIERRA C A la Iglesia que amo Narcea Madrid 198977)

363 HERA BUEDO E de la La noche transfigurada Biografiacutea de Pablo VI BAC Madrid2002

364 Pablo VI lo deciacutea en la homiliacutea con motivo de la celebracioacuten del XV aniversario desu coronacioacuten (2961978) ldquohellip nuestro espiacuteritu que continuamente se prepara al encuentrocon el justo Juez (cf 2 Tim 4 8)rdquo

365 Asiacute lo reconociacutea Giovanni Mariacutea Vian experto en su pensamiento y especialmentevinculado a la biografiacutea de Pablo VI al ser invitado a hablar de eacutel durante el Simposio orga-nizado por la Conferencia Episcopal Espantildeola ldquoHe pretendido mostrar a un hombre quefue un cristiano moderno un apasionado de Cristo que se cuestionoacute a fondo sobre las gran-des preguntas de la vida la muerte la pobreza el mundo contemporaacuteneo el malhelliprdquo (Alfa yOmega n2016 9032017)

366 ldquoSanctitas clarior in dies altiorque est mysterii Ecclesiae declaratio et significatiodonec haec plenam in caelis compaginem assecuta in summa caritatis beatitudine adorabitDeum et Agnum qui occisus estrdquo (Lumen gentium n 51) PABLO VI Sanctitas clarior Proces-sus de causis beatificationis et canonizationis aptius ordinantur motu proprio 1931969 LaIglesia le reconoce como acreedor de las condiciones que eacutel dispuso que debiacutean concurrirpara ser canonizado Ut vero praeclara huiusmodi sanctitatis exempla probe dignoscantur

cioacuten el mes de octubre de dos mil dieciocho a los cuarenta antildeos de su fa-llecimiento Cabal reconocimiento eclesial ndashnunca es tarde si la dicha esbuenandash de que su perfeccioacuten ha alcanzado la santidad en el grado maacuteximode la transfiguracioacuten y que puede ser imitado e invocado con solvenciapara ir consiguiendo la que nos estaacute destinada a nosotros

Dicho queda

Dicho queda en gloria de Pablo VI antildeorando remembrando

iexclQueacute savia sabiaiexclQueacute buena savia

iexclQueacute logradas antildeadas aquellas del ConcilioiexclQueacute vino generoso el cosechado

y trasegado a odres nuevosndashcomo la vida mismandash

por un sabio plantel de bodegueroscon eacutel a la cabeza

del lagar y de la mesaY entonces

Ecclesiam suamhoy cincuentona

conciencia de siacute misma reforma diaacutelogo espiacuteritu de pobreza y de obediencia

besana y trojeprograma

Verdaderamente justo y necesariojustipreciar tambieacuten por ella

a Pablo VIque nos dijo que veniacutea In nomine Domini

tiacutemidamente audazclarividente y bueno

en pertinaz transfiguracioacutendesde la cuna a la tumba

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 535

atque sua ldquosincera luce plene resplendeantrdquo canonicae pervestigationes necessariae suntsummo quidem studio ac sedulitate Santidad es transfiguracioacuten en grado maacuteximo

Hoy canonizado para ser piedra de toque

fiel de romanasanto y sentildea

en esta Iglesia iquesta la que eacutel amoacute hasta el hollejo

Siacuteporque es la Suya

la del Sentildeorla misma siempre

nintildea joven esposa madretambieacuten la suyaiexclDicho queda

Que por la transfiguracioacutenldquoresplandezca en nuestra vida

la luz que iluminoacute la gruta de Beleacutenrdquo367

536 S DIacuteEZ BARROSO

367 BENEDICTO XVI Audiencia General 12XII12

Fray Alonso de Veracruz y el Compendiode todos los privilegios de los religiosos

FErnAnDO CAMPO DEl POzO

Resumen El tema de los privilegios de los religiosos fue un tema importante el sigloXVI con fray Alonso de Veracruz para la evangelizacioacuten de las Indias y lo siguesiendo como un acto administrativo y gracia de facultades especiales en el Coacute-digo de 1983 cc 76-84 con un fin pastoral bajo el control de la autoridad ecle-siaacutestica competente no se trata de un ldquoarbitrarismo de la autoridadrdquo ni unaconcesioacuten ldquonepotistardquo sino un reconocimiento de la variedad de casos concre-tos a los que hay que atender con caridad y humanismo seguacuten las circunstan-cias como lo defendioacute fray Alonso de Veracruz con su Manual que sirvioacute deguiacutea a los misioneros del siglo XVI y despueacutes Siguen estando en vigencia mu-chos privilegios de las oacuterdenes mendicantes que no han sido derogados

PAlAbRAs ClAVes privilegio religiosos acto administrativo facultad especial

AbstRACt The theme of the privileges of the religious was a very important issuein the 16th century with Fray Alonso de Veracruz for the evangelization of theIndies as it is so now as an administrative act and concession of special facul-ties in the Code of 1983 cc 76-84 with a pastoral purpose under the controlthe competent ecclesiastical authority It was neither a question of ldquoarbitrary au-thorityrdquo nor a ldquonepotistic concessionrdquo but a recognition of the variety of concretecases to which we must respond with charity and humanism depending on thecircumstances as it was defended by Fray Alonso de Veracruz in his Manualwhich served as a guide to the missionaries of the 16th century and onwardsThe mendicant orders still have many valid privileges which had not been re-pealed

Est Ag 53 (2018) 537-575

El P Fernando Campo del Pozo es agustino Doctor en Derecho Civil y Canoacute-nico Miembro del Instituto Histoacuterico de la Orden de San Agustiacuten y de la Asociacioacuten deCanonistas y correspondiente de la Academia de la Historia de Venezuela y de la Boya-cense de la Historia en Tunja

Key woRds privilege religious administrative act special faculty

I Introduccioacuten

El tema de los privilegios de los religiosos en las Indias fue muy im-portante para fray Alonso de Veracruz (1507-1584) su principal defensoren el siglo XVI Habiacutea sido disciacutepulo de Francisco de Vitoria y llegoacute a serMaestro en Teologiacutea y a dar clases en Salamanca Pasoacute a nueva Espantildea(Meacutejico) en 1536 ldquono estaba en ayunas sobre Derecho Pontificiordquo comoeacutel mismo afirma sino que era un experto por haber sido profesor de estamateria1 Demostroacute su competencia canoacutenica en sus escritos sobre los pri-vilegios y sobre todo en su tratado sobre el matrimonio que tuvo cuatroediciones en el siglo XVI Para 1556 ya estaba compuesto el Compendiode los privilegios Compendium breve privilegiorum praecipue concesso-rum ministris Sancti Evangelii huius Novi Orbis que se anunciaba en laportada del Speculum coniugiorum y luego al final aparece que se difiereCompendium breve privilegiorum quod promisseramus ex justa causadifferimus cum usura solutari si Dominus dederit2 El P juan de Grijalvanos diraacute que ldquono se imprimioacute por la forzosa contradiccioacuten que habiacutea detener pero son pocos los religiosos que no los tienen manuscritosrdquo3 Sonvaliosos estos datos porque nos explican por queacute no se publicoacute el Com-pendium que se divulgoacute en forma manuscrita con diversas copias recen-siones o versiones objeto principal de este trabajo

Cuando se hizo la segunda edicioacuten del Speculum coniugiorum en Sa-lamanca en 1562 por Andrea de Portonariis se pensaba publicar el Dedecimis y el Compendium ese antildeo Se afirma que su autor Alonso de Ve-racruz habiacutea sido provincial en Meacutexico y entonces era prior de San FelipeDebioacute ser en el otontildeo de ese antildeo4 Aunque el primer encuentro con la Corte

538 F CAMPO DEL POZO

1 VErACruz A de Declaratio seu expositio Clementinae Ms III- K-6 del Escorial f269 donde afirma ldquoEt si mea precipua sit theologica profesio Iuris Pontifitii non sum omninoieiunus et quia olim Salmanticerdquo etc Se prescinde aquiacute de su biografiacutea y obras que se tratanen otros trabajos

2 Speculum coniugiorum Meacutexico 1556 p 657 donde se da la explicacioacuten de que se difierecon la esperanza puesta en Dios no se podiacutea cumplir lo prometido porque habiacutea oposicioacuten

3 GrIjAlBA j Croacutenica de la Orden de N P S Agustiacuten en las provincias de Nueva Es-pantildea En cuatro edades desde el antildeo 1523 hasta 1592 Meacutexico 1624 ff 188v-199r

4 Speculum coniugiorum RP Ildephonsi olim ibi Provincialis nunc Prioris S Philippiapud Matritum Salmanticae apud Andrea de Portonariis1562

fue al principio de precaucioacuten luego fue de amistad y cooperacioacuten Si-guioacute haciendo recopilacioacuten de privilegios y como habiacutea terminado el Con-cilio de Trento en el que se reformaban algunas cosas referentes a losmatrimonios clandestinos cercenando algunos privilegios de los religio-sos publicoacute un Appendix en Madrid en 1571 Este Apeacutendice trae bulas deleoacuten X Adriano VI y Piacuteo V en favor de los indios y los privilegios con lareal Ceacutedula del 15 de enero de 1568 para que los religiosos en las Indiassiguiesen administrando los sacramentos como antes del Concilio deTrento5 En la edicioacuten de Milaacuten se pone el Appendix al final con pagina-cioacuten distinta6 mientras seguiacutea el Compendium sin publicar

a) Importancia del tema de los privilegios de los religiosos y su estadoactual

Se entiende por privilegio seguacuten la decretal Abbate de Inocencio IIIldquoa una ley privada concediendo un favor especialrdquo7 en contra o fuera delDerecho comuacuten Definicioacuten que se desarrolla en el c 76 del Coacutedigo deDerecho Canoacutenico en los siguientes teacuterminos ldquoEl privilegio es decir lagracia otorgada por acto peculiar a favor de determinadas personas tantofiacutesicas como juriacutedicas puede ser concedido por el legislador y tambieacutenpor la autoridad ejecutiva a la que el legislador haya otorgado esta potes-tadrdquo Se considera actualmente un acto administrativo lo que ayuda acomprender esta materia y coacutemo la desarrolloacute fray Alonso de Veracruzacudiendo incluso al Vicariato regio con potestad delegada del papa

la realidad de las Indias con el derecho de conquista y su evangeli-zacioacuten no hallaba faacutecil solucioacuten con el Corpus Iuris Canonici medieval

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 539

5 Appendix ad Speculum coiugiorum per eiusdem Fratrem Alphonsum a Veracruce etcsacrae paginae Doctorem et Cathedraticum Primarium universitatis Mexicanae etc MantuaeCarpetanorum 1571

6 Speculum coniugiorum cum appendice etc en 4ordm Milaacuten 1599 pp 327-334 donde tratade los privilegios de los religiosos en las causas matrimoniales En el Apeacutendice pp54-55 y 81-88 pone tambieacuten las bulas una de Piacuteo V del que logroacute por medio de Felipe II la ldquoExponinobis nuperrdquo del 4 de marzo de 1567 en pp 86-88 Cf MOrAl B ldquoCataacutelogo de EscritoresAgustinos Portugueses y Americanosrdquo en La Ciudad de Dios 26 (1891) 59-61 Este autor des-conocioacute el coacutedice del Escorial Ms III- K-6 y menciona a la Expositio Privilegii Leonis X infavorem Religiosorum in Indiis existentis 4ordm Ms y la Declaratio Clementinae Religiosi dePrivilegiis 3ordm Ms existentes en la libreriacutea de los Padres Franciscanos de Tecuzco ibiacuted p 63

7 Corpus Iuris Canonici X 5 40 25 ed FrIEDBErG E II Graz 1955 col 922lAnCElOTTI P j II Turiacuten 1775 col 748-749

que se habiacutea encontrado con algunos problemas parecidos en el siglo XIIIal iniciarse las nuevas misiones por las oacuterdenes mendicantes Se habiacuteanconcedido algunos privilegios y facultades especiales a los franciscanosdominicos y agustinos para la predicacioacuten administracioacuten de los sacra-mentos conocer de causas matrimoniales bendecir iglesias y cemente-rios pudieacutendolos reconciliar en casos de violacioacuten etc8

Estos privilegios y facultades especiales como la concedida a los taacuter-taros para celebrar la misa siguiendo el rito latino en su lengua vernaacuteculafueron aprobados con alguna reserva en la bula o decretal de 1307 Reli-giosi de Clemente V que se confirmoacute en el Concilio de Viena (1311-1312)9 Esta bula llamada Clementina va a ser como la carta magna delDerecho Misionero y a la que dedicaraacute Alonso de Veracruz estudios es-peciales por ser una piedra angular y controvertida10

la defensa de los privilegios fue uno de los motivos por los que re-chazoacute el obispado de leoacuten en nicaragua el 20 de marzo de 1553 Ese antildeocomenzoacute a dar clases en la universidad de Meacutexico por el mes de juniocompartiendo la docencia con la defensa de los privilegios de los religio-sos y los derechos de los aboriacutegenes

Para 1556 teniacutea listo para la imprenta su Compendium como se haobservado y para 1560 ya estaba compuesta su obra Apologiacutea de las tresoacuterdenes mendicantes que habiacutea en Nueva Espantildea con los indultos (pri-vilegios) de los sumos pontiacutefices desde Inocencio IV hasta Pablo IV enfavor de los mismos religiosos11 Siguieron otros trabajos del P frayAlonso de Veracruz como luego veremos

540 F CAMPO DEL POZO

8 EGurEn j A De condicione juridica missisonarii naacutepoles 1962 p 29 Constitutiones Clementinas V lib 5 tit 7 c1 ldquoreligiosi qui clericis etcrdquo Cf FrIED-

BErG E II col 1186-1187 lAnCElOTTI j B II col 254-25510 VErACruz A de Declaratio seu expositio Clementinae Religiosi de privilegiis Ms

del Escorial III-k-6 ff 269-654v En el f 285 afirma en la Quaestio 5ordf ldquoan qui licentia papaeaut regis ministrant sacramenta de licentia presbyteri parochiali ministrarerdquo Su respuesta esafirmativa con matizaciones

11 Apologiacutea pro religiosis trium ordinum mendicantium habitantibus in Nova Hispaniain partibus Indiarum maris Oceacuteani et pro indigenis Reverendi Patris Fratris Alphonsi a Ve-racruce Sacri Ordinis Eremitarum D Augustini moderatoris primarii in Academia Mexicanabonarum Artium et Theologiae Magistri Coacutedice en 4ordm signatura III-K compuesto por XIII +354 pp Estaacute al principio el tratado De decimis ff 1-78v que ya ha sido publicado Siguen laCompilatio privilegiorum etc ff 83-147 el Compendium privilegiorum ff 155- 175 Expo-sitio privilegii Leonis decimi etc ff 176-234 y la Declatratio seu expositio Clementinaeetc ff 269-345 la cuestioacuten 5ordf ff 285-289 esta publicada por BurruS E j The Writings

El tema de los privilegios de los religiosos que fue importante ya en elsiglo XIII y maacutes en el XVI con la evangelizacioacuten de las Indias orientales yoccidentales sigue teniendo intereacutes un buen estudio sobre los privilegios fuehecho por el P Feliciano de Ocio agustino recoleto despueacutes del Coacutedigo de1917 con abundante bibliografiacutea en la que omite a fray Alonso de Veracruzy los estudios sobre eacutel El nuacutemero de privilegios que se recogen es de 121212Siguen en vigencia bastantes de los privilegios defendidos por Alonso deVeracruz lo mismo que los derechos adquiridos conforme al Coacutedigo de De-recho Canoacutenico de 1983 c 4 que es paralelo o casi igual al c 4 del Coacutedigode 1917 ldquolos derechos adquiridos asiacute como los privilegios hasta ahora con-cedidos por la Santa Sede tanto a personas fiacutesicas como juriacutedicas que esteacutenen uso y no hayan sido revocados permanecen intactos a no ser que sean re-vocados expresamente por los caacutenones de este Coacutedigordquo que de hecho revocaalgunos13 Otros muchos siguen en vigencia aunque sean poco conocidos

b) Por queacute el P ernest J burrus dejoacute sin publicar lo referente a losprivilegios

los escritos de Alonso de Veracruz sobre los privilegios que ayudana comprender esta materia siguen ineacuteditos a excepcioacuten de la cuestioacuten 5ordf

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 541

of Alonso de la Vera Cruz Defense of the Indians their privileges V vols jesuit HistoricalInstitute roma St louis Misouri Tucson Arizona l968-1976 IV pp 634-649 Hay una des-cripcioacuten del coacutedice de la Biblioteca del Escorial por SAnTIAGO VElA G de Ensayo de una Bi-blioteca Ibero-Americana de la Orden de San Agustiacuten VIII El Escorial 1931 pp 169-171Sigue a Bonifacio Moral la redaccioacuten definitiva fue hecha por el P juliaacuten zarco Cuevas ElP Gregorio de Santiago Vela soacutelo dejoacute listo hasta la p 147 del tomo VII Cf CErEzO DE DIEGOP Alonso de Veracruz y el Derecho de gentes Meacutexico 1985 pp 38 y 41

12 OCIO F de De privilegiis Recollectorum Agustiniensium ac Ceterorum RegulariumMadrid 1944 pp XIX-XXXI donde se da la bibliografiacutea y fuentes los 1212 privilegios sereducen a 23 capiacutetulos y seis apeacutendices Menciona a VAn ETTEn G O E S A CompendiumPrivilegiorum Regularium praecipue Ordinis Eremitarum S Augustini roma 1900

13 Coacutedigo de Derecho Canoacutenico de 1983 cc 396 amp 2 509 amp 1 526 amp 2 y 1019 amp 2 por-que impediacutean la libertad del obispo en el ejercicio de su jurisdiccioacuten En 1986 hice un elencode algunos privilegios que seguiacuteamos teniendo los mendicantes incluidos los jesuitas comola absolucioacuten de ciertas censuras por ejemplo la del aborto El P rafael Peacuterez buen cano-nista aconsejoacute que no se publicasen porque podiacutean quitarlos y para que no se cometiesen abu-sos o mal uso de ellos ldquola posesioacuten centenaria o inmemorial hace que se presuma la concesioacutendel privilegiordquo c 76 amp 2 Conviene usarlos y demostrar que se poseen Se revocoacute la comuni-cacioacuten de privilegios entre las oacuterdenes religiosas por el c 613 del Coacutedigo de 1917

de la Clementina expuesta por el P Ernest j Burrus que publicoacute partede sus obras con traduccioacuten en ingleacutes facilitando su conocimiento y di-vulgacioacuten14 Es importante esta cuestioacuten porque en ella se acude al Vica-riato regio por delegacioacuten del Papa al que se consideraban directamentesometidos los religiosos mendicantes por razoacuten de la exencioacuten Me inte-reseacute por el pensamiento de Alonso de Veracruz sobre los privilegios al re-coger el material para la tesis doctoral sobre Los Agustinos en laEvangelizacioacuten de Venezuela porque se mencionaba al Compendio de pri-vilegios de los religiosos que utilizaban los doctrineros y misioneros delas oacuterdenes mendicantes especialmente los agustinos con distintas ver-siones15 Hay uno que viene a ser un Compendio de todos los privilegiospor orden alfabeacutetico Omnium privilegiorum Compendium16 Se daraacute eneste trabajo un resumen de su contenido

Al hacer un breve estudio sobre el Compendium de los privilegios delos religiosos de fray Alonso de Veracruz le escribiacute al P Ernest j Burrusel 21 de marzo de 1978 para preguntarle si teniacutea transcrito el Compendiumescurialense y pensaba publicarlo Me contestoacute a vuelta de correo el 31 delmismo mes diciendo

ldquoComo lo repito varias veces en las introducciones a los tomos [de lasobras de Alonso de Veracruz] no pretendiacute publicar todo lo escrito por elagustino sino soacutelo una seleccioacuten de lo que le sirvioacute para defender a sushermanos menos privilegiados los indios de las Ameacutericas El Compen-dium nunca lo transcribiacute pues siempre he considerado la Respuesta delPadre Veracruz al Sentildeor Obispo de Manila con expresioacuten de singularesprivilegios superior al Compendium El agustino redactoacute su Respuesta en1583 es decir unos 20 antildeos despueacutes y por lo tanto consultoacute muchos do-cumentos posteriores Otras ventajas a mi parecer la Respuesta es muchomaacutes detallada y completa aunque alguacuten que otro punto estaacute tratado maacutesampliamente en el Compendium ademaacutes la Respuesta estaacute redactada en

542 F CAMPO DEL POZO

14 BurruS E j The Writings IV pp 635-649 donde aparece como se ha observadoantes la cuestioacuten 5ordf de la Declaratio seu expositio Clementinae Religiosi de privilegiis laabundante bibliografiacutea puede verse en las pp 845-860

15 CAMPO DEl POzO F Los Agustinos en la Evangelizacioacuten de Venezuela Caracas 1979pp 205-213 donde puede verse un elenco de los privilegios

16 Ms que se encuentra en The john Carter Brown librery Brown universsity Provi-dence 12 rhode Island [uSA] Acc 04738 Omnium privilegiorum compendium etc 102 ff(21 x 15 cm)

castellano idioma me parece maacutes inteligible que el latiacuten Creo que la Res-puesta puede proporcionar no poco material para un buen comentariordquola Respuesta del P Maestro de Veracruz al Obispo de Manila del 2 de fe-brero de 1583 y la correspondencia con el P Martiacuten de rada han sido pu-blicadas por el mismo P Ernest Burrus17

c) en un mundo nuevo eran necesarios los privilegios para evangelizar

En Meacutexico no pudo publicar algunos de sus escritos como la obra Delos diezmos (De decimis) y el Compendio de los privilegios porque tuvosus opositores en el clero secular y algunos obispos como el arzobispoAlonso de Montuacutefar dominico que formuloacute una acusacioacuten el 31 de enerode 1558 ante Felipe II18 y el presbiacutetero Gonzalo de Alarcoacuten que llevoacute ala Corte la peticioacuten de Montuacutefar solicitando que ldquoninguacuten libro que vengade la ciudad de Meacutexico hecho por mano de fray Alonso de la Vera Cruzno se imprima en estas [partes] que en la nueva Espantildea quiso hacer im-primir y el Arzobispo mi parte no lo ha consentido porque asiacute conveniacuteaal servicio de Dios nuestro Sentildeorrdquo19

d) Acude al rey y enviacutea De decimis antes de viajar a espantildea para de-fenderse

Antes de viajar a Espantildea desde Meacutexico el diacutea 1 de enero de 1560fray Alonso de Veracruz le mandoacute una carta a Felipe II con la ldquoDedicato-riardquo de su obra De decimis donde defiende que los reyes Catoacutelicos susabuelos ldquopor medio del pontiacutefice Alejandro VI fueron declarados comodelegados del mismo a fin de enviar operarios encomendaacutendoles bajoprecepto el cuidado de estas tierrasrdquo

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 543

17 BurruS E j The Writings V pp 62-105 donde aparece su pensamiento sobre losprivilegios la correspondencia con el P Martiacuten de rada estaacute ibiacuted pp 194-224 Fue publicadala Respuesta al obispo de Manila por Gaspar de San Agustiacuten en Conquistas de las Islas Fili-pinas etc Madrid 1698 pp 395-409 Se publicoacute a finales del siglo XVI por el franciscanojuan Bautista y luego por otros autores

18 AHn Inquisicioacuten 4427 n 5 Publicado por BurruS E j The Writings IV pp 731-836 En esta acusacioacuten enojosa y larga con 84 conclusiones se consideroacute a su obra De decimisldquolibello infamatorio contra los prelados y clereciacutea deste nuevo Mundordquo Esto hizo que el tra-tado De decimis que habiacutea expuesto durante el curso de 1554-1555 no fuese publicado enaquella eacutepoca sino a finales del siglo XX

19 BurruS E j The Writings V pp 253-255

ldquoAsiacute fueron ellos quienes empezaron a atender fielmente su tarea ypusieron todo empentildeo para que los religiosos destinados al nuevo Mundode inmediato cumpliesen con su deber a no ser que la muerte se interpu-siera pero el invictiacutesimo emperador Carlos V tu padre (quien auacuten muertoparece que vive y reina) uacutenico y legiacutetimo sucesor suyo heredero singularde todas las virtudes maacutes que de los reinos y dominios Felizmente llevoacutea cabo tan fiel delegacioacuten sin escatimar gastos enviando en primer lugarapoacutestoles de la Orden de Menores [franciscanos] despueacutes Predicadores[dominicos] para aumentar el nuacutemero y finalmente de la familia Agusti-niana eligiendo varones dignos abanderados de la fe con el destino aconvertir a los Indiosrdquo20

Tanto el libro de De decimis como la Apologiacutea ordinum mendican-tium que se encuentran en el coacutedice escurialense fueron enviados a Espantildeaantes de 1561 o a principios de ese antildeo Fray luis de leoacuten emitioacute su jui-cio favorable el 25 de noviembre de 1561 sobre el libro De decimis Semencionan los privilegios en el proacutelogo de fray Baltasar loacutepez del 5 deenero de 156221 En el mismo coacutedice hay constancia de que rdquoeste libro[lo] dejoacute en S Felipe en poder del Padre Prior el sentildeor Andrea de Porto-nariis [impresor real] el cual estaacute remitido al Padre Vadillo [rodrigoOSB] para que lo veardquo22 no se le concedioacute al impresor Andrea de Por-tonaris el privilegio de publicar De decimis y los privilegios El mismo Fe-lipe II en real ceacutedula del 4 de agosto de 1561 ordenoacute que se presentaseen Espantildea fray Alonso de Veracruz para que se defendiese de las acusa-ciones que habiacutea en su contra sobre sus escritos porque eximiacutea a los in-dios del pago de los diezmos23

Dada la oposicioacuten que habiacutea y la orden real Alonso de Veracruz tuvoque decidir el viaje a Espantildea a mediados de 1562 para defenderse ante elConsejo de Indias la Corte y la universidad de Salamanca no se tieneconstancia de las alegaciones presentadas aunque es probable que esteacuten

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20 Ibiacuted I pp 86-87 Cf Sobre los Diezmos edicioacuten y traduccioacuten por PeacuterEz AzuElA rMeacutexico 1994 p 17 donde expone su doctrina que estaacute en la llamada liacutenea del ldquoAgustinismoPoliacuteticordquo

21 BurruS E j The Writings IV pp 113-12022 Ibiacuted IV pp 88-89 donde menciona expresamente a la ldquorelectio de decimis y alia

eiusdemrdquo entre los que estaban los privilegios en cinco apartados o secciones como luego ve-remos lo firma el mismo Andrea de Portonariis (Portonaris) que pediacutea licencia para imprimircon privilegio por diez antildeos el 23 de abril de 1562

23 GrIjAlBA j de Croacutenica de la Orden f 95v

incorporadas en las notas marginales que son de su puntildeo y letra en el coacute-dice existente en la real Biblioteca del Escorial Este coacutedice aparece bas-tante bien estudiado en el Ensayo de una Bibliotena Ibero Americana dela Orden de San Agustiacuten y en otras publicaciones posteriores24

Seguacuten el buen paleoacutegrafo Agustiacuten Millares Carlo que fue un granadmirador de la obra de fray Alonso de Veracruz ldquoentre 1562 y 1573 re-sidioacute en Espantildea donde por sus gestiones lograron las oacuterdenes religiosasque Piacuteo V derogase en lo tocante a Indias la disposicioacuten de Trento que su-jetaba a sus individuos cuando ejerciacutean de la cura de almas a la jurisdic-cioacuten de los Ordinariosrdquo25 Hay varios ejemplares del Motu proprio ldquoEtsiMendicantes Ordinesrdquo del papa Piacuteo V del 15 de junio de 1567 que elmismo Alonso de Veracruz tradujo al castellano e hizo publicar con unareal Ceacutedula en la imprenta de Antonio Espinosa en Meacutexico el antildeo 1568y probablemente tambieacuten en Alcalaacute de Henares donde se da la aproba-cioacuten por el Dr Fernando Balbas Abad de Alcalaacute con el tiacutetulo LetrasApostoacutelicas de la Bulla de la confirmacioacuten y nueva concesioacuten de los pri-vilegios y gracias concedidas por los Sumos Pontiacutefices a todas y a cadauna de las Oacuterdenes mendicantesrdquo26

II estudio hecho sobre el coacutedice escurialense por diego Goacutemez mena

A peticioacuten del investigador y profesor D joseacute Antonio Iacutentildeiguez cola-boreacute con D Diego Goacutemez Mena para la elaboracioacuten de su tesis doctoralsobre Alonso de Veracruz y los privilegios facilitaacutendole fotocopia de losdocumentos del coacutedice de la Biblioteca del Escorial sobre los privilegiosy otros que teniacutea como Omnium privilegiorum compendium de la libreriacutea

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24 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII pp 169-171 Cf CErEzO DE DIEGO P Alonsode Veracruz y el Derecho de Gentes p 41 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz ylos privilegios de los religiosos en Indiasrdquo en Revista Agustiniana 33 (1992) 1295-1296

25 MIllArES CArlO A ldquoVera Cruz Alonso derdquo en Diccionario de Historia Eclesiaacutes-tica 3 Madrid 1975 p 2733 eacutel puso el proacutelogo a Contribucioacuten de un estudio bibliograacuteficode Fray Alonso de la Vera Cruz por BOlAntildeO A Meacutexico 1947

26 BurruS E j The Whritings I pp 146-172 Se llegoacute a conocer y divulgar por elnuevo reino de Granada (Colombia y Venezuela) concretamente en Tunja donde estaba el PVicente de requejada que llegoacute a ser viceprovisor del obispado de Santa Marta en 1541 Fueel primer agustino que arriboacute a playas americanas concretamente a Venezuela en 1527 y murioacuteen 1575 en Villa de leiva (Colombia)

j Carter Brown27 realizoacute un buen trabajo y se le animoacute a completarlo yaque dejoacute sin transcribir la ldquoExpositio Clementinae rdquo porque seguacuten eacutel ldquohasido objeto de algunos estudios parciales y tambieacuten parcialmente tras-crito Tenemos noticia de que sobre ella trabaja en la actualidad el P Fer-nando Campo OSA y por ello nos hemos limitado en este trabajo aexponer su contenido en aquello que es imprescindible para conocer la es-tructura y el valor de los documentos del Escorial y especialmente la Ex-positio privilegii de Paulo III que constituye su tema centralrdquo28

Es cierto que estaba estudiando la ldquoExpositio Clementinaerdquo para eltema del Vicariato regio que se publicoacute en 199329 le seguiacute animando aD Diego Goacutemez Mena porque con motivo de un viaje a Meacutexico al pre-guntarle al director de la editorial Porruacutea sobre su posible publicacioacuten loacogioacute bien ya que antes habiacutea publicado la tesis del P Prometeo Ce-rezo30 Puso como condicioacuten que se pusiese una introduccioacuten y si era po-sible la traduccioacuten castellana al lado del texto latino Por medio delprofesor j A Iacutentildeiguez le envieacute el recado con la oferta de colaborar para lacorreccioacuten de algunas erratas que habiacutea notado y en la revisioacuten de notasla respuesta fue que habiacutea quedado muy agobiado y al recordar a los pri-vilegios con su Mare magnum se le quitaban las ganas de continuar Aun-que ha muerto Diego Goacutemez Mena todaviacutea se puede pensar en supublicacioacuten con algunas correcciones

Se han hecho estudios especiales con motivo del V Centenario delDescubrimiento y Evangelizacioacuten de Ameacuterica clarificando su pensa-

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27 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz la Exposicioacuten del Privilegio de Paulo III y losdocumentos de San Lorenzo de El Escorial tesis presentada en la universidad de navarraPamplona 1982 772 ff

28 Ibiacuted f 74729 CAMPO DEl POzO ldquoPatronato y Vicariato regio en Alonso de Veracruz y Gaspar de Vi-

llarroelrdquo en Anuario Juriacutedico y Econoacutemico Escurialense XXVI1 (1993) 475-51230 CErEzO DE DIEGO P Alonso de Veracruz y el Derecho de Gentes pp 362-383 donde

puede verse la bibliografiacutea Me comuniqueacute por teleacutefono en 1992 y 1994 con D Diego GoacutemezMena para animarle y colaborar en la posible publicacioacuten de su tesis doctoral llegoacute a mani-festar que no teniacutea intereacutes en ello porque era materia complicada Ya deciacutea el P rafael Peacuterezagustino siguiendo a P Creussen Sj que el tema de los privilegios es para cabezas privile-giadas D Diego Goacutemez Mena murioacute el 16 de septiembre de 2005 en un accidente automovi-liacutestico cuando iba a presenciar un matrimonio Me entereacute de su muerte al querer ponerme encontacto con eacutel por mediacioacuten de j A Iacutentildeiguez el diacutea cuatro de junio de este antildeo para decirleque estaba haciendo un trabajo donde comentaba su tesis Por medio de D javier Baura y DViacutector romero se ha conseguido un ejemplar prestado al Escorial para que saquen fotocopia

miento sobre coacutemo al llegar al nuevo Mundo fue luz y antorcha en de-fensa de los derechos y privilegios de los religiosos el vicariato regiola revisioacuten de los tiacutetulos de conquista y los derechos de los aboriacutegenesAnteriormente hemos contribuido con otros trabajos sobre los privilegiosy sus aportaciones sobre las causas justas e injustas de la conquista31no se va a repetir aquiacute todo lo expuesto sobre la materia donde se ex-pone lo referente a su pensamiento sobre los privilegios aunque se haganreferencias incidentalmente por ser materias conexas y con alguna re-peticioacuten

a) opinioacuten de diego Goacutemez mena sobre la ldquoApologiacutea pro religiosisrdquo

Despueacutes de hacer un estudio con la trascripcioacuten de los documentosque forman la Apologiacutea pro religiosis Diego Goacutemez Mena reconoce conArthur Ennis que ldquoconstituyen una unidad aunque no deja de citar la opi-nioacuten contraria de j Garciacutea Icalbazetardquo32 Diego Goacutemez Mena sigue al PGregorio de Santiago Vela cuyo comentario fue redactado por el P ju-liaacuten zarco Cuevas que estudioacute maacutes de cerca los documentos Se ponen ennota algunas observaciones del P G de S Vela no siempre se sabe loque es del titular o del P zarco Con referencia a la Apologiacutea se afirma queeste tratado ldquocomprende varios capiacutetulos y que suelen ser citados por losbiblioacutegrafos como obras distintasrdquo33 En realidad lo son y guardan relacioacutenentre siacute por lo que se comprenden bajo el tiacutetulo general de Apologiacutea proreligiosis Obra o tratado aparte es el De decimis que lleva aprobacionesespeciales mientras que a los privilegios les comprenden tambieacuten las apro-baciones de fray rodrigo de Vadillo y fray Antonio de Hurtado eacutestos fir-man al final y dan la aprobacioacuten a ldquolos contenidos en este volumenrdquo confecha 19 de junio de 1562 la letra de la numeracioacuten de los folios es dis-tinta de las notas que son en su mayoriacutea del autor la numeracioacuten es pos-terior que pudo hacerse al encuadernar el coacutedice y pensar enviarlo a laimprenta En el iacutendice del volumen que va al principio ademaacutes del tratado

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31 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegios de los religiosos enIndiasrdquo 1283-1315 donde se hace un breve resumen de lo expuesto por Diego Goacutemez Menaen las pp 1298 y 1309

32 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 60 donde cita a EnnIS A Fray Alonso deVeracruz OSA (1507-1584) A Study of his Life and his Contribution to the Religious and In-tellectual Affairs of Early Meacutexico louvain 1957 p 158

33 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 15

De decimis34 se mencionan las siguientes obras contendidas en ese volu-men 1ordf Indultos de algunos pontiacutefices que corresponden a la Compila-tio35 2ordf Declaracioacuten del privilegio de Leoacuten X36 3ordf Declaracioacuten delprivilegio de Paulo III37 4ordf Compendio de privilegios38 5ordf Declaracioacuten dela Clementina39 y 6ordf Cuestioacuten del comisario que hace testamento en lugarde un difunto ab intestato Esta uacuteltima aparece tachada en el iacutendice y hadesaparecido del volumen donde se cambian algo los tiacutetulos y el orden delos mismos como se comprueba por las notas Diego Goacutemez Mena hacela descripcioacuten del coacutedice y de los tratados comprendidos en la Apologiacutea40Cita al P Gregorio de Santiago Vela41 que comparte la opinioacuten del P juande Grijalva en cuanto a la razoacuten por la que no se publicaron ldquopor la for-zosa contradiccioacuten que habiacuteardquo como se ha observado anteriormenteSeguacuten Diego Goacutemez Mena se trata de ldquoapuntes y estudios para el alegatode Alonso de Veracruz primero en Salamanca y despueacutes ante el rey yque no lo dariacutea a la imprenta por esta razoacutenrdquo Esto es una suposicioacutenPuede tener razoacuten al afirmar que ldquoel documento al que se refiere Grijalvaes el que se encuentra en la Brown universityrdquo42

En su opinioacuten fueron escritos por este orden ldquocomienza por la Com-pilatio sigue con las exposiciones de la Clementina y los privilegios de

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34 Ms III- K- 6 f V El tratado De decimis estaacute en los ff 1-78 En el f 79 se halla el tiacute-tulo de Apologiacutea

35 Ibiacuted 83-147 Siguen siete folios en blanco36 Ibiacuted ff 175- 234 donde aparece Expositiordquo en lugar de ldquoDeclaratiordquo Siguen cuatro

hojas en blanco 37 Ibiacuted ff 239-251 En el iacutendice se pone ldquoDeclaratiordquo y en el texto ldquoExpositiordquo38 Ibiacuted ff 155-174 En el texto el Compendio va en segundo lugar Se omite en el iacuten-

dice del f 7939 Ibiacuted ff 269-345 Hasta el final40 Ibiacuted f 79 con el tiacutetulo de Apologiacutea pro religiosis trium ordinum mendicantium ha-

bitantibus en nova hispania etc con la dedicacioacuten al Consejo Supremo Seguacuten esto pensoacute ensu publicacioacuten

41 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII pp 169-170 El P Gregorio de Santiago Vela yel P juliaacuten zarco Cuevas conocieron lo publicado por el P Bonifacio del Moral en ldquoCataacutelogordquoLa Ciudad de Dios 26 (1891) 63-64 donde menciona a la ldquoApologiacutea pro Religiosis commo-rantibus et evangelizantibus Verbum Dei in partibus Maris Occeanirdquo citando a l Pinelo col171 Se menciona a la Expositio Privilegii Leonis X y la Declaratio Clementinae como trata-dos distintos Ms uno en 4ordm y otro 3ordm

42 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz pp 15-16 los considera llevados para defen-derse

Leoacuten X y Paulo III para terminar con el Compendio probablemente sinlos documentos recogidos y compendiados de Paulo IV con toda seguri-dad antildeadidos en el primero [o] muy probablemente en el uacuteltimordquo43 no esfaacutecil precisar el orden como luego veremos la pieza clave es el Com-pendio con distintas versiones cuya eacutepoca se puede precisar por los do-cumentos que cita y por otros que le mencionan llega a afirmar que ldquofueel mismo Alonso de Veracruz quien ordenoacute y encuadernoacute los originalesantildeadiendo los documentos de Piacuteo V seguacuten el orden que le parecioacute maacutesadecuado precedidos de la portada y de las demaacutes cartas y dedicatoriasuna vez hecho esto debioacute de emprender la tarea de revisarlo escribiendoalgunas notas marginalesrdquo44 Esto se precisaraacute mejor si se hace una edicioacutencriacutetica de los mismos

Diego Goacutemez Mena comienza su tesis con la suacuteplica de Vicentelunel franciscano y espantildeol Ministro general de la provincia ultramon-tana pidiendo la confirmacioacuten de los privilegios de los religiosos a PauloIII que contestoacute el 15 de febrero de 1535 con una respuesta satisfactoriaratificando las ldquoexenciones juriacutedicas otorgadas a los religiosos en tierrasde infieles ndashcitando expresamente las Indiasndash concedidas por sus antece-soresrdquo45 Este documento cuyo original se encontraba en el convento deSan Francisco de Meacutejico se va a interpretar de distintas maneras por ar-zobispos como los de Sevilla Burgos y Meacutexico que haciacutean ldquointerpreta-ciones restrictivas e incluso anulatorias de privilegiosrdquo Esto le preocupoacutemucho a fray Alonso de Veracruz que volvioacute a Espantildea en 1562 ldquocon pa-peles que terminoacute de redactar aquiacute y fueron la base de su defensa en launiversidad de Salamanca y en la Corte del rey Hoy permanecen ineacutedi-tos en la biblioteca del Escorial En este trabajo queremos dar cuenta deellos y muy especialmente del anaacutelisis hecho por el ceacutelebre agustino dela bula de Paulo III en contra de las interpretaciones seguacuten su tesis ten-denciosas e insosteniblesrdquo46 Este es el motivo de que la tesis doctoraltenga este tiacutetulo Alonso de Veracruz La Exposicioacuten del Privilegio de

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43 Ibiacuted f 760 En este orden tuvo dudas y se equivoca en cuanto al Compendium sobreel que fray Alonso de Veracruz trabajoacute durante maacutes de treinta antildeos con distintas recensiones

44 Ibid f 76145 Ibiacuted f 8 Cf lOSSADA D Compendio chronoloacutegico de los privilegios regulares desde

nuestro Santiacutesimo Padre Clemente XII (que Dios prospere) creado el antildeo de 1730 Madrid1737 pp 74-75

46 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 9

Paulo III y los documentos de San Lorenzo del Escorial Tiene opinionesdiscutibles como la causa de la no publicacioacuten del Compendio Su mayormeacuterito es la trascripcioacuten de los textos y estudio de los mismos

b) Contenido de la Compilatio y su relacioacuten con el Compendium

Como se ha observado en otro trabajo la Compilatio privilegiorumes seguacuten el tiacutetulo la Recopilacioacuten maacutexima de los privilegios concedidosa los religiosos mendicantes por diversos pontiacutefices para la conversioacutende infieles y su mantenimiento47 Se le da tambieacuten el tiacutetulo de Indultosconcedidos por los sumos pontiacutefices desde Inocencio IV hasta Paulo IV48De hecho hay diversidad de tiacutetulos aunque vienen a decir lo mismo condistintas palabras y mayor o menor precisioacuten Comienza la Compilatiocon la decretal de Gregorio IX del 3 de junio de 1240 Cum hora unde-cima49 Estaacute dirigida a los hermanos menores de tierras de sarracenosSigue la decretal de nicolaacutes IV del 3 de septiembre de 128850 En tercerlugar estaacute la de Inocencio IV del 10 de agosto de 125451 que deberiacutea ir ensegundo lugar Termina con una bula de Clemente VII del 30 de agostode 1530 Estaacute antes o penuacuteltima la bula de Paulo IV de 155852 que esposterior en el tiempo Se ratifican los privilegios de los religiosos y susfacultades para confesar absolver de censuras etc Seguacuten Diego GoacutemezMena ldquose propone aquiacute Alonso de Veracruz reunir las excepciones y pri-vilegios concedidos a los religiosos en tierras de misioacuten y de los cualesgozan los agustinos ya sea por habeacuterselas otorgado directamente ya porextensioacuten [comunicacioacuten] de los propios de otras oacuterdenes Constituiraacute esteelenco la base de sus posteriores tratados sobre el tema Debioacute suponerbastante tiempo de buacutesqueda y trascripcioacuten dado el volumen ndashcincuentay cuatro folios unas 100 paacuteginas habida cuenta de los espacios enblancondash aunque deacute la impresioacuten de ser un trabajo apresurado bien pudo

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47 Ms III- K- 6 f 83 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegiosrdquop 1296

48 Ms III- K- 6 f 79 Indulta summorum pontificum ab Inno 4 usque ad Paulum 4 proeiusdem religiosis

49 Ibiacuted f 84r Al margen se anota In mare magnum f 257 Auteacutentico para todos los in-fieles

50 Ibiacuted f 85r In mare magnum f 26151 Ibiacuted f 87v 52 Ibiacuted ff 145r-147r Siguen en blanco los ff 148-155

durar algunos antildeos en busca de una coleccioacuten que pudiera prevenir ndasho yaactualesndash problemasrdquo53

las notas marginales tienen los puntos principales de cada concesioacuteny que eran objeto de poleacutemicas con los obispos y clero secular Aclaran ycomplementan el texto eacutel mismo declinoacute varias veces el episcopadocomo se ha observado para poder seguir defendiendo los privilegios de losreligiosos ya que otros religiosos que compartiacutean su doctrina al hacerlesobispos habiacutean cambiado de opinioacuten El cargo les obligaba a ponerse departe del clero secular que aspiraba a las doctrinas ya formadas por los re-ligiosos para convertirlas en parroquias

Algunas concesiones son anteriores al descubrimiento de Ameacuterica ypor tanto aplicadas a regiones diferentes mientras que la mayoriacutea son pos-teriores y concedidas directamente a las Indias donde los religiosos lle-vaban el gran peso de la evangelizacioacuten Como se ha observado en otrostrabajos ldquola materia es amplia y variada desde la administracioacuten de los sa-cramentos y sacramentales hasta la posibilidad de tener casas conventosiglesias hospitales y otros bienes pasando por la imposicioacuten de censurassu absolucioacuten y la concesioacuten de indulgencias con sus ampliaciones y res-tricciones ya que algunos privilegios derogados por el concilio de Trentoseraacuten renovadosrdquo54

c) Compendio de los privilegios de los religiosos destinados a tierrasde misioacuten

Ocupa el segundo lugar de la Apologiacutea55 la letra de todo el texto ynotas es pendolada minuacutescula y bien lograda del propio autor fray Alonsode Veracruz aunque hay algunas anotaciones en cursiva y el uacuteltimo folioque es una antildeadidura posterior Despueacutes de poner ldquofinrdquo (finis) palabraque aparece tachada se antildeade el uacuteltimo folio con siete concesiones de PiacuteoIV y otros pontiacutefices

Seguacuten Diego Goacutemez Mena ldquonos encontramos asiacute ante un trabajo queparece debiacutea tener en su autor desde el comienzo el caraacutecter de defini-tivordquo Fray Alonso de Veracruz puso ldquonuevas anotaciones marginales he-chas con letra cursiva y con otra pluma de trazo maacutes gruesordquo En su

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53 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz p 17 54 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegiosrdquo p 129955 MS III- k ndash 6 ff 155r-l75r

opinioacuten ldquotiene el documento el aspecto de una mera relacioacuten de los extre-mos contenidos en las concesiones de la Compilatio hecha por puntos se-parados no transcribe los paacuterrafos de aquellas [bulas] sino que da unaexposicioacuten de su contenido muchas veces ampliacioacuten de las notas margi-nales de la primerardquo que le sirve de base ldquoSeguacuten va avanzando el autoren su trabajo podriacutea decirse que se anima su pluma hasta llegar a incre-par a los teoacutericos contradictores Esto lo hace en comentarios que antildeade acada concesioacuten o grupo de ellasrdquo56 Se hace un estudio sistemaacutetico con susconclusiones no tiene en cuenta el orden cronoloacutegico de las decisionespontificias sino su contenido con siacutentesis magistrales haciendo ver queaunque ha habido oscilaciones los religiosos siguen conservando sus pri-vilegios justificables para cumplir mejor con su misioacuten de evangelizar ycomo premio de los servicios prestados

El Compendium del coacutedice escurialense es un resumen de la Compi-latio con remisiones a otras exposiciones conflictivas de leoacuten X Cle-mente V y Paulo III que aparentemente cercenaban algunas facultadespara hacer ver que continuaban los privilegios de los religiosos Comienzapor Inocencio IV que concedioacute a los religiosos aunque sean legos enzonas de misiones en Oriente poder bautizar y si son presbiacuteteros confe-rir las cuatro oacuterdenes menores donde no hay obispos dispensar de impe-dimentos e irregularidades absolver de toda excomunioacuten fundar iglesiasy promover rectores bendecir altares y los corporales consagrar caacutelicesetc57 Siguen las concesiones de los sumos pontiacutefices sin guardar siempreel orden cronoloacutegico ya que se trataba de una especie de excerpta o re-suacutemenes comentados y justificados

Por las notas marginales se constata el privilegio o lo concedido lafuente a veces apareciendo reiteradamente la palabra ldquoCollectorrdquo como re-capitulacioacuten o conclusioacuten a que se llega resalta los temas que maacutes inte-resaban como la administracioacuten de sacramentos absolucioacuten de casosreservados y censuras de excomunioacuten suspensioacuten y entredicho dispensade algunos impedimentos facultad para adquisicioacuten de bienes libertad enel gobierno propio dentro de la Orden y la inmunidad de la Inquisicioacutencon derecho de asilo de sus iglesias y bendicioacuten de objetos religiososcomo se ha observado Se insiste finalmente en las indulgencias y otras

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56 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 264-26557 Ms III- K ndash 6 Compendium f 155r

gracias concedidas por leoacuten X y otros pontiacutefices como juan XXII58 paraconcluir con su profesioacuten de fe y acatamiento a los Vicarios de Cristo alos que se somete con sus escritos Si alguien quisiere ver maacutes amplia-mente la materia puede ver la explicacioacuten a los privilegios de leoacuten X yPaulo III59

Despueacutes de haber puesto fin palabra que estaacute tachada como se haobservado acude de nuevo Piacuteo IV que en su opinioacuten dirimioacute la contiendaentre los privilegios de los religiosos y el asentamiento de la jerarquiacutea or-dinaria del clero secular al confirmar todos los privilegios concedidos porlos Sumos Pontiacutefices incluidos los derechos y poderes del Patronato realy Consejo de Indias con sus obligaciones la interpretacioacuten de los privi-legios debiacutea de ser la maacutes favorable Se hace con mencioacuten especial a al-gunos privilegios concedidos a los Agustinos en nueva Espantildea Antildeade encursiva en el uacuteltimo folio una recapitulacioacuten de concesiones de este pon-tiacutefice que afectaban incluso a los obispos que estaban en las Indias cuyavisita ad liacutemina podiacutean hacer cada cinco antildeos y por procurador60

III el ldquoCompendio de todos los privilegiosrdquo por orden alfabeacutetico ysistemaacutetico

Del Compendio de los privilegios que se ha estudiado anteriormentey de otro por orden alfabeacutetico se hicieron copias y resuacutemenes que teniacuteancasi todos los religiosos en nuevo Mundo especialmente en Meacutexicocomo atestigua el P juan de Grijalva y ldquono se imprimioacute por la oposicioacutenque habiacuteardquo61 En opinioacuten de Diego Goacutemez Mena el documento al que serefiere el P Grijalva ldquoes Compendio de todos los privilegios por orden al-fabeacutetico etc que tampoco ha sido publicado hasta la fechardquo62

El Compendio de todos los privilegios por Alonso de Veracruz es sumejor obra sobre los privilegios y la maacutes trabajada El Ms de la BrownUniversity seguacuten S de ricci y W j Wilson se escribioacute entre 1579 y 1584

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58 Ibiacuted ff 171v-173r59 Ibiacuted 173v60 Ibiacuted f 174rv la exposicioacuten sobre Piacuteo IV estaacute en los ff 166v-173r con diversos pri-

vilegios de otros papas 61 GrIjAlVA j de Croacutenica de la Orden f 188v 62 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 15-16

Es posterior63 Se trata de una copia de 1593 o posterior porque se men-ciona una bula de Gregorio XIII del 11 agosto de ese antildeo como luegoveremos Consta que estuvo 30 antildeos puliendo y revisando este trabajo vi-niendo a ser el Compendio sistemaacutetico del Compendium y la Compilatioescurialenses y de otros textos de la Apologiacutea Fueron muchas las horasdiurnas y nocturnas a la luz de una vela que Alonso de Veracruz agus-tino alcarrentildeo y quijotesco injerto en nueva Espantildea pasoacute revisando vie-jos coacutedices medioevales con manos codiciosas de la verdad y la justicia endefensa de los derechos de los aboriacutegenes y los privilegios de los religio-sos Probablemente es una de sus mejores obras junto con su tratado sobreel matrimonio Speculum coniugiorum con el que pensoacute publicarla Fueademaacutes de gran teoacutelogo eminente biblista y consumado canonista Su mi-rada inquisitiva revisoacute muchos libros de los que teniacutea en Meacutexico y losque fue consiguiendo durante l1 antildeos en Espantildea (1562-1573) llegando atal cantidad en sesenta cajas que fue necesaria una autorizacioacuten de FelipeII firmada en Madrid el 23 de febrero de 1572 para que se le facilitase ldquounapartamento de hasta doce toneladas donde pudiese llevar dichos librosrdquo64

a) Coacutemo surgioacute el ldquoCompendio de todos los privilegiosrdquo por orden al-fabeacutetico

Del Compendio de los privilegios manuscrito que se encuentra en ElEscorial lo mismo que de otros ejemplares manuscritos hechos a lo largo deunos 30 antildeos se hicieron copias algunas resumidas y otras con cierto ordensistemaacutetico hasta llegar al Compendio de todos los privilegios en 1567 conla ayuda del P Alonso de norentildea que los puso por orden alfabeacutetico cuida-dosa y esmeradamente como lo reconoce el mismo Alonso de Veracruz65

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63 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium illorum maxime concessorumordinibus mendicantium pro conversione infidelium etc Ms 102 ff (21 x 15) Fue escrito enMeacutexico despueacutes de 1593 f 19v Se encuentra en la john Carter librery Cf rICCI S de WIl-SOn Wj Census of medieval and renaissance manuscripts in the United States and Canada2 new York 1935 y 1961 p 2150 donde aparece Sala Marcas de Fuego Cf BurruS E jThe Writings V p 342-343

64 GrIjAlVA j de Croacutenica de la orden ff 147v-148r Cf BurruS E j The WritingsV pp 282-283 donde se publica la real ceacutedula En Apologiacutea pro religiosis cita 157 autoresCf GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 748-759

65 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium f 1r Algunos con unos 27 pri-vilegios llegaron a la misioacuten de Aricagua en Venezuela Cf CAMPO DEl POzO F Los Agusti-

El Compendio de todos los privilegios por orden alfabeacutetico a partir de1567 lo completoacute revisoacute y desarrolloacute su autor fray Alonso de Veracruz nosin gran trabajo hasta llegar al fondo de la cuestioacuten hasta las entrantildeas o elcordoacuten umbilical (ad umbiculum) como suele decirse y eacutel lo ratifica Hizotodo esto revisando y constatando las fuentes y lugares de los privilegiosextraiacutedos de la Curia romana como eran los bularios mencionando ex-presamente al Compendio de la Orden de Predicadores impreso en romaen colaboracioacuten con el P Alonso de norentildea que era dominico Tuvo tambieacutenen cuenta el de los hermanos de sociedad de vida comuacuten que son los jesui-tas y de otras oacuterdenes mendicantes66 Todo ello enriquecido con los privi-legios dados para las Indias Hace mencioacuten a los documentos recapituladosdesde Gregorio IX hasta Gregorio XIII que era entonces vicario de CristoDada la oposicioacuten de Montuacutefar y de otros cleacuterigos el Compendio de los pri-vilegios quedoacute sin publicar mientras se divulgaba mediante manuscritos

b) exhortacioacuten de Fray Alonso de Veracruz a los lectores del Com-pendio

ldquoExhortacioacuten de fray Alonso de Veracruz Maestro en Sagrada Teo-logiacutea de la Orden de ermitantildeos de San Agustiacuten al lector beneacutevolo (can-didum lectorem)rdquo

ldquoCariacutesimo lector el Compendio de todos los privilegios especial-mente de aquellos concedidos a las oacuterdenes mendicantes para la conver-

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 555

nos en la Evangelizacioacuten de Venezuela pp 210-230 Fray Alonso de norentildea era de norentildea(Asturias) Estudioacute primero en Oviedo con los dominicos luego cursoacute Derecho en Salamancay Valladolid donde ejercioacute como abogado de la Chancilleriacutea Despueacutes de profesar como do-minico en 1544 ya diaacutecono pasoacute a las Indias con Fray Bartolomeacute de las Casas que le ordenoacutesacerdote en 1547 Al antildeo siguiente pasoacute a Meacutexico donde conocioacute a fray Alonso de Veracruzy su Compendio de todos los privilegios que organizoacute por orden alfabeacutetico Escribioacute variasobras como Tractatus de electione canonica juxta decreta Concilii Tridentini et Statuta capi-tuli generalis Boloniae Bolonia 1564 Tractatus super administratione et regimine fidelium inIndiis etc En 1567 era Vicario General de Chiapas Se agradece la colaboracioacuten prestada porel P Angel Martiacutenez Casado (dominico) P joseacute del rey Fajardo (jesuita) y P Tarsicio Arcona(capuchino) por la colaboracioacuten prestada sobre los Compendios de sus respectivos institutos

66 Litterae Apostolicae quibus Institutio confirmatio et varia privilegia et indulta So-cietatis Iesu roma 1559 Se reedita en 1568 El Compendio de los dominicos es anterioruSuSMArI E Privilegia per complures summos pontifices Ordini Fratrum Predicatorumconcessa roma 1555 y 2ordf ed 1556

sioacuten de los infieles y su adelantamiento y conservacioacuten de la fe comen-zado por miacute hace 30 antildeos despueacutes fue completado cuidadosa y singular-mente por el P fray Alonso de norentildea del Orden de Predicadores hastael antildeo 1567 Finalmente desarrollado por miacute hasta el ombligo (comodicen) no sin gran trabajo de todos los lugares donde estaban los privi-legios buscados y extraiacutedos de los archivos de la Curia romana y delCompendio impreso de la Orden de Predicadores y de los hermanos de lasociedad de vida comuacuten [los jesuitas] y enriquecido para las Indias (locual meritoriamente fue despueacutes examinado y dictaminado por el [Con-sejo] General de las Indias) [en nota marginal] para gloria y honor de Diosy bien de esta nueva Iglesia de las Indias y para ayuda y prestacioacuten de luza todos los ministros en la recta viacutea del desempentildeo de su oficio sin quesean ofendidos en el cumplimiento de su oficio comenzando por Grego-rio IX y nicolaacutes V hasta Gregorio XIII que ahora ocupa el lugar de Cristoen la tierra lo cual copieacute y perfeccioneacute todo lo cual estaacute expuesto maacutesabajo Se dejan intactas de propoacutesito las que estaacuten impresas desde hacetiempo de los religiosos de vida comuacuten [jesuitas] otras sin embargo (quepara el fin propuesto) hace mencioacuten el rev P norentildea verdaderamentepoco y como de paso y no ex profeso doy fe con palabra de verdad antildeadofielmente todos los privilegios originales o tomados de copias auteacutenticasy visto el testimonio por miacute Vale bien (Bene vale)rdquo67

c) exposicioacuten de los privilegios por orden alfabeacutetico

Sigue la exposicioacuten de todos los privilegios por orden alfabeacutetico en60 teacuterminos desde absolucioacuten hasta uncioacuten de los enfermos Se hace latraduccioacuten del primer teacutermino que es clave y no todo Escribe como si es-tuviese exponiendo una leccioacuten magisterial la numeracioacuten no aparece enel texto Se hace de ordinario resumen

1ordm Absolutio (Absolucioacuten) Se expone en tres apartados68 ldquoSobre lamateria de absolucioacuten hay que tratar tres casos Primero iquestQueacute puedenhacer los prelados con relacioacuten a sus suacutebditos Segundo iquestQueacute facultadestienen los confesores de oacuterdenes mendicantes sobre los mismos Tercero

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67 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium f 1r68 Ibiacuted f 1v la palabra absolucioacuten ocupa 19 folios 1v-19v como un tratado sobre la

penitencia

iquestQueacute facultades tienen los prelados y confesores religiosos con relacioacuten alos secularesrdquo69

ldquoEn primer lugar se quiere saber de queacute pueden absolver los supe-riores a sus suacutebditos Primero se ha tener en cuenta a los privilegios apos-toacutelicos Supuesto que en los privilegios o en otro lugar se conceda laabsolucioacuten de excomunioacuten no se sigue de ahiacute que se concede la absolu-cioacuten para la suspensioacuten o entredicho e igualmente supuesto que se con-ceda para absolucioacuten de suspensioacuten no se ha de suponer que vale paraexcomunioacuten y entredicho porque no estaacuten estas censuras conexas ni tie-nen el mismo efecto Pero si en las letras apostoacutelicas se da facultad paraabsolver de cualquier censura eclesiaacutestica entonces bien se sigue la ab-solucioacuten de excomunicacioacuten suspensioacuten e interdicto porque el nombre decensura cuando se contiene en las letras de los Papas vienen las tres esdecir excomunioacuten suspensioacuten y entredicho Asiacute se tiene lo que se pide yseguacuten el significado de las palabras porque conviene observar que fre-cuentemente en nuestros privilegios se concede potestad de absolver decualquiera censura eclesiaacutesticardquo

ldquoEn segundo lugar se debe notar70 que no hay privilegio concedido oque se conceda en el futuro a una de las oacuterdenes mendicantes que no ten-gan las otras oacuterdenes mendicantes seguacuten la comunicacioacuten reciacuteproca deprivilegios del Papa Sixto V antildeo 148471 como consta en el Mare Magnumconcesioacuten 354 f 144 y Alejandro VI antildeo 1491 Tambieacuten julio II en elCompendio de los privilegios verbalmente comunicacioacuten de privilegiosconcesioacuten 27 y tambieacuten alliacute concesioacuten 30 por Sixto V y por leoacuten X con-cesioacuten 15 la hicieron todos estos pontiacutefices a todas las cuatro oacuterdenesmendicantes es decir la de los Predicadores los menores los ermitantildeosde San Agustiacuten y los carmelitas [y los jesuitas] y este mismo privilegio lotienen los religiosos de la merced concedido por leoacuten X antildeo 156972 Y asiacuteen virtud de ellos probeacute que gozaban los religiosos de la merced de todoslos privilegios concedidos a las oacuterdenes mendicantes hasta leoacuten X y de

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 557

69 En nota marginal ldquoen cuanto a los fratres religiososrdquo70 Ibiacuted f 1v nota marginal 2ordm nota71 Ibiacuted f 1v Estaacute tachado papa y quintus y se antildeade en nota marginal 72 Ibiacuted f 1v Se tachan los nuacutemeros que indican el del papa y esta frase leoacuten (tachado

y se ponen al margen los papas con su nuacutemero) Se antildeade en texto tachado ldquoel cual privilegiolo vi yo auteacutentico en Guatemalardquo Y en nota marginal ldquola comunicacioacuten de privilegios y ahorapor Gregorio XIII con la sociedad de religiosos [jesuitas] Ver en Compendio de ellosrdquo

todos los concedidos a las predichas oacuterdenes73 mendicantes y tambieacutendisfrutan de aquellos privilegios concedidos por los romanos Pontiacuteficesa los religiosos mendicantes de las Indiasrdquo [Tachado] ldquolo que agradoacute alos padres de Guatemalardquo

ldquoEn tercer lugar74 se ha de notar que esta comunicacioacuten de privile-gios que tienen reciacuteprocamente las oacuterdenes mendicantes se entiende res-pectivamente esto equivale a aplicar lo singular a cada una esto es paraque los privilegios concedidos a un Maestro general de la orden de predi-cadores puedan ser gozados por los maestros (y generales)75 de otras oacuter-denes mendicantes Y los privilegios concedidos a un provincial de lospredicadores lo tienen tambieacuten los provinciales de los mendicantes Y losprivilegios concedidos a los priores de los mendicantes los tienen los prio-res y guardianes de otras oacuterdenes mendicantes o aquellos que en dichas oacuter-denes corresponde a los superiores conventuales76 Y los privilegiosconcedidos a los religiosos de los predicadores participan de ellos los re-ligiosos de los demaacutes oacuterdenes mendicantes Asiacute parece declararlo julio IIcomo aparece en el Compendio de privilegios en la palabra comunica-cioacuten de privilegios concesioacuten 15 cuestioacuten tercera77 de los privilegios encomuacuten Aunque no sepamos al instante queacute provincia convento y frailetiene el privilegio debemos y podemos hacer uso en eacutel si consta Peroconviene tener en cuenta que cesando la causa por la cual es concedido elprivilegio el mismo privilegio cesa etcrdquo78 Conviene saber a queacute pro-vincia casa prelado o fraile fue concedido el privilegio persona y si con-curre la causa Pone tres notabilia porque es necesaria la noticia de losprivilegios y tener esto en cuenta luego vienen las conclusiones cuyaidea o en resumen aparece en notas marginales

ldquoPrimera conclusioacuten los prelados pueden absolver a sus suacutebditos detoda censura incluida la de la Cena exceptuados los casos de herejes rein-cidentes cismaacuteticos y la falsificacioacuten de letras del Papardquo79

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73 Ibiacuted f 2r74 Ibiacuted f 2r En nota marginal 3ordm not 75 Ibiacuted f 2r En nota marginal ldquoy los generalesrdquomiddot76 Ibiacuted f 2r Hay tres palabras tachadas77 Ibiacuted f 2r una palabra tachada En nota marginalrdquoSin duda alguna maacutes ampliamente

constaraacute abajordquo 78 Ibiacuted f 2r nobilia 3 donde da varias citas79 Ibiacuted f 2rv ldquoExcipitur haereticus relapsus schismaticus et falsificator litterarum

Papaerdquo

ldquoSegunda conclusioacuten no soacutelo los prelados sino tambieacuten los quehacen sus veces pueden absolver incluso a sus hermanos y hueacutespedescomo el general provincial y superiores conventualesrdquo El mismo Alonsode Veracruz vio y leyoacute esta concesioacuten en el Mare magnum Pone una dudasobre los subpriores etc para concluir que ldquoel subprior en ausencia delprior puede absolver como los vicarios en ausencia del prior al que repre-sentan o suplen y por eacutel dejado Esto vale tambieacuten para los hueacutespedesrdquo80

ldquoTercera conclusioacuten los prelados priores y guardianes pueden ab-solver a su suacutebditos de toda excomunioacuten en el fuero de la conciencia In-cluidos los de in Cena Domini sin excepcioacuten Esto lo concedioacute Martiacuten Val prior de San Benito de Valladolidrdquo81 los privilegios se han de inter-pretar en sentido latiacutesimo cuando se conceden en juicio82 ldquola potestadconcedida por privilegio es ordinaria y por tanto delegablerdquo83 ldquola potes-tad concedida a los religiosos en Indias con relacioacuten a los seglares es de-legablerdquo84 ldquoEstos privilegios son comunes a todos los mendicantes por lacomunicacioacuten de ellosrdquo ldquoCuando quien dispensa ignora que tiene facul-tad si la tiene vale no obstante la ignoranciardquo85

Habiacutea oscilaciones como en la ley del peacutendulo y del corazoacuten con siacutes-tole y diaacutestole En cuanto a los privilegios julio III anuloacute todas las licenciasdadas a los religiosos sobre la absolucioacuten de reservados Alonso de Veracruzobserva con mucha agudeza la seriedad criacutetica que habiacutea para los reserva-dos en la orden por tanto si tiene licencia de los prelados de la orden valeen caso contrario no seguacuten privilegio concedido a los jesuitas por GregorioXIII86 Se podiacutea dar la absolucioacuten general o plenaria en todas las solemnida-des del Sentildeor de la Virgen Mariacutea de todos los santos Cada orden como losagustinos teniacutean la del fundador y algunos santos lo mismo que los fran-ciscanos en la fiesta de san Francisco y santa Clara y dominicos en la fiestade santo Domingo y santa Catalina87 Se presentan casos de peregrinos y con-fraternidades algunos reservados especiales como los de la Cena del Sentildeor88

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 559

80 Ibiacuted ff 2v-3r81 Ibiacuted f 3r82 Ibiacuted 3v En nota marginal En el texto se dan citas de leoacuten X Paulo III Cayetano etc 83 Ibiacuted 4v Tambieacuten en nota marginal En el texto se cita glosa de navarro c 27 4284 Ibiacuted 5r 85 Ibiacuted ff 5v-6r86 Ibiacuted ff 6v-7r Aparece esto en nota87 Ibiacuted f 7v 88 Ibiacuted ff 8-10

Aunque el Concilio Tridentino sesioacuten 24 c 26 manda que las cau-sas matrimoniales se traten soacutelo por el obispo y no por los legados y ni si-quiera por el nuncio los religiosos mendicantes en las Indias cuandotrataban de causas matrimoniales con sus impedimentos podiacutean actuar yno perturbaban la autoridad del obispo Aquiacute hace una exposicioacuten canoacute-nico-teoloacutegica complicada y profunda para defender los privilegios de losreligiosos en tierras de misioacuten casos de jubileos y absolucioacuten en el fuerode la conciencia pero si pasa al fuero externo porque se hace puacuteblicodebe remitirlo al juez que lleva la causa89

2ordm Altare (Altar) Se hace resumen Gregorio XIII concedioacute a los je-suitas que el prepoacutesito pudiese sentildealar cada uno de los altares privilegia-dos en las Indias y en sus casas Esto se comunicoacute a las demaacutes oacuterdenesmendicantes ldquoEsta concesioacuten duroacute hasta el diacutea 11 de agosto de 1593rdquo90luego esta copia es posterior a ese antildeo

3ordm Apoacutestata Se trata del que sale de una orden Seguacuten el Compendiode la sociedad ninguno puede pasar a otra orden sino es a la cartuja seguacutenPaulo III Piacuteo IV y Piacuteo V concedieron que podiacutean pasar de la sociedad a otraorden pero Gregorio XIII establecioacute que ninguacuten jesuita aunque fuese laicopudiese pasar a otra orden ni a los cartujos sin licencia del papa o del ge-neral dada por escrito en caso de apostasiacutea plena e infamia con censuraslatae sententiae En esta pena caiacutean los que les recibiacutean o reteniacutean El pre-poacutesito podiacutea recurrir contra tales casos en apelacioacuten puesta posteriormente91

4ordm Appellare (Apelacioacuten) ldquoGregorio XIII en 1575 establecioacute penade excomunioacuten ipso facto con privacioacuten de oficio y voz activa contralos religiosos que apelaban a los tribunales civiles contra sus superioresIncurren tambieacuten los que acatan y asesoran lo mismo contra los supe-riores provinciales y guardianes que se opongan a los visitadores o a suscomisarios enviados a ellosrdquo etc92

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89 Ibiacuted ff 11-19 llegueacute a ver causas matrimoniales de nulidad llevadas por religiososy solucionadas en pocos folios con una precisioacuten sorprendente aunque en algunos casos ac-tuaban con su leal saber y entender caridad y equidad Se teniacutean en cuenta las normas funda-mentales y los privilegios existentes

90 Ibiacuted f19rv En el texto y en nota marginal se cita a Gregorio XIII y al Compendio In-dico los religiosos podiacutean tener su altar portaacutetil y privilegiado como en el caso del P Vicentede requejada

91 Ibiacuted f 19v92 Ibiacuted f 19v

5ordm baptizare (bautizar) iquestPueden bautizar los religiosos en las par-tes de las Indias la respuesta es afirmativa ldquoConviene observar que lohacen cometiendo pecado mortal cuando fuera del caso de necesidad sise trata de un parroquiano extrantildeordquo93 los religiosos pueden bautizar en lasiglesias de los monasterios de su orden y tambieacuten en las ciudades y pue-blos donde hay espantildeoles94 Debe ser en los lugares que tienen de visitay que sean decentes Se han de cumplir las ceremonias etc Pueden bau-tizar a los indios tambieacuten a hijos de indios y espantildeoles mestizos etcTrata de diversos casos como cuando van de viaje por lugares de indiosdonde no hay sacerdote etc el bautismo de paacutervulos y de adultos uso deoacuteleo de catecuacutemenos y crisma antiguo bautizar fuera de la iglesia y sin lasceremonias seguacuten las circunstancias y casos de necesidad95

6ordm benedicere (Bendecir) Se pregunta iquestqueacute pueden bendecir los men-dicantes los sacerdotes religiosos pueden bendecir ornamentos amito ciacuten-gulo maniacutepulo casulla etc Esto para uso propio los priores conventualesguardianes provinciales y generales pueden bendecir iglesias cementeriosoratorios ornamentos y lo necesario para el culto divino caacutelices crucesrosarios imaacutegenes de la Virgen de los santos etc para ellos y tambieacuten parauso ajeno si distan de su obispo dos dietas (dos diacuteas de camino)96

7ordm bellum (Guerra) Seguacuten el Compendio Iacutendico Gregorio XIIIconcedioacute a los Padres de la sociedad de jesuacutes sin peligro de irregularidadexhortar a los soldados portugueses en la guerra con los infieles para lu-char con maacutes fortaleza con tal de que ellos no lleven armas97

8ordm bulla Caenae (bula de la Cena) Seguacuten el Compendio de la so-ciedad de vida comuacuten Piacuteo IV por oraacuteculo de viva voz concedioacute a los je-suitas especialmente al prepoacutesito general absolver de herejiacutea y otrascensuras contra la fe Piacuteo V lo concedioacute por rescripto general Esto pasabaa otros generales y se podiacutea delegar98

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 561

93 Ibiacuted f 20r94 Ibiacuted f 20v Se tacha lo de ciudades y pueblos donde hay espantildeoles y se reproduce

en nota marginal sin espantildeoles95 Ibiacuted ff 21- 22v96 Ibiacuted ff 22v-23v97 Ibiacuted ff 23v-2498 Ibiacuted f 24r remite a materia de absolucioacuten de censuras etc incluidas las mencio-

nadas en Bulla Cenae Bula de la Cena que se publicaba con motivo del jueves santo Hayejemplares de diferente antildeo

9ordm Canonica portio (Porcioacuten canoacutenica) Se refiere al derecho quetienen los obispos para ser enterrados en su iglesia y los paacuterrocos en unlugar especial esto se extendioacute a los religiosos con derecho a tener sucripta etc99

10ordm Capitula provincialia (Capiacutetulos provinciales) la potestad delos capiacutetulos provinciales de los religiosos mendicantes en las Indias eraamplia y compleja los definidores (capitulares) del capiacutetulo provincialpodiacutean confirmar al provincial cesar al que estaba elegido y obligar aaceptar al que elegiacutean con censuras Se dan muchos casos y detalles conlos que se encontraban como los que presidiacutean letras poderes de los cua-tro definidores etc100 eacutel fue varias veces provincial y sabiacutea mucho deesto con la posible intervencioacuten papal y regia o de sus delegados etc

11ordm Celebrare (Celebrar la misa) los mendicantes podiacutean celebrarla misa por devocioacuten o por otro motivo inmediatamente despueacutes del rezode maitines incluso una hora antes del amanecer lo podiacutean hacer hastala hora de nona una hora despueacutes de mediodiacutea en sus iglesias oratorioscapillas panteones y fuera en caso de necesidad101 Hubo problemas conlos obispos

12ordm Conmunicare (Comunioacuten) Seguacuten la Clementina caiacutean en ex-comunioacuten ipso facto los religiosos que llevaban la Eucaristiacutea a cleacuterigos olaicos si no teniacutean antes la licencia especial del paacuterroco lo mitigoacute Euge-nio IV leoacuten X concedioacute a los frailes menores poder dar la Eucaristiacutea atodos los fieles excepto el diacutea en que se celebra la fiesta de resurreccioacutenPiacuteo V renovoacute el privilegio y consideroacute a la excomunioacuten nula102

13ordm Conmunicatio (Comunicacioacuten de privilegios) las cuatro oacuter-denes mendicantes a saber agustinos dominicos franciscanos y carme-litas teniacutean la comunicacioacuten de privilegios Se unieron los jesuitas conGregorio XIII leoacuten X la agregoacute a los mercedarios Se extendiacutean los pri-vilegios hasta los novicios103

562 F CAMPO DEL POZO

99 Ibiacuted f 24rv100 Ibid f 24r-32r101 Ibiacuted ff 32rv102 Ibiacuted ff 32v-33v 103 Ibiacuted f 34rv

14ordm Compositio (Composicioacuten) Gregorio XIII en 1579 concedioacutea los jesuitas por 10 antildeos hacer composicioacuten sobre los bienes mal adqui-ridos restituciones a ciertas personas etc mediante obras piadosas104

15ordm Commutatio (Conmutacioacuten) Pueden los generales y sus dele-gados conmutar todos los votos excepto el de los ultramarinos y algunosotros Se podiacutea conmutar el voto simple de entrar en religioacuten Se podiacuteahacer la conmutacioacuten de legados de un convento que estaba en uso de otrosin escaacutendalo y de una cosa en uso de otro105

16ordm Concilio de trento El concilio de Trento quitoacute restringioacute y mo-dificoacute los privilegios de los mendicantes pero Paulo IV los devolvioacute enparte y Piacuteo V totalmente106 la referencia a este concilio se haciacutea necesa-ria

17ordm Confesor De la potestad de los confesores y de queacute pueden ab-solver se tratoacute en la absolucioacuten Se expone la potestad que en virtud apos-toacutelica de los privilegios tienen los religiosos para oiacuter confesiones de losseculares Se presentan varios casos con abundante documentacioacuten107

18ordm Confesiones audire (oiacuter confesiones) Es complemento de loanterior Se trataba de oiacuter confesiones tanto de regulares como de secula-res que no podiacutean hacer los dominicos sin licencia de sus prelados Fuerevocado108 Ha habido casos especiales como la abadesa de las Huelgasen Burgos que eacutel no menciona

19ordm Conservator (defensor de los hermanos) Podiacutean los religiososmendicantes pedir defensor frente a la jurisdiccioacuten del obispo si se ex-tralimitaba y de todas las injurias que fuesen contra el Derecho109

20ordm Correctio (Correccioacuten) los prelados de las oacuterdenes mendi-cantes pueden castigar y proceder contra los religiosos seguacuten el Derecholas costumbres aprobadas y los Estatutos de las oacuterdenes respectivas110

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 563

104 Ibiacuted f 35r105 Ibiacuted ff 35v-36r106 Ibiacuted f 35v107 Ibid ff 36r-40108 Ibiacuted ff 40v-41109 Ibiacuted ff 41v-42v110 Ibiacuted ff 42v-43v

21ordm Corporales los mendicantes pueden bendecir los corporalesseguacuten hemos visto los religiosos cleacuterigos y laicos pueden tocar los cor-porales y caacutelices con reverencia lo mismo las monjas111

22ordm Cruciata (bula de la Cruzada) Se trata tambieacuten en la absolu-cioacuten los religiosos no pueden recibir la Bula de Cruzada sin permiso desus prelados Daba facultades para absolver luego se les concedioacute gratisen 1533 por Paulo III para ganar las indulgencias112

23ordm debita (deacutebitos o deudas) Se trata de las deudas inciertas quepodiacutean tener los que entran en una orden como sucedioacute con los domini-cos se facultaba a los priores hacer una composicioacuten o arreglo conformea los usos del lugar Habiacutea casos complicados113

24ordm decimae (diezmos) los religiosos estaban exentos del pago dediezmos por Piacuteo V en 1567 tanto sus casas como beneficios posesionesfincas vintildeas etc114

25ordm declarare (declarar en juicio) Se trata de lo que hoy se deno-mina objecioacuten de conciencia los generales y provinciales podiacutean solu-cionar dudas en las Indias con el consejo de algunos religiosos si la cosaera de mayor importancia115 Habiacutea casos de dispensa

26ordm dispensare (dispensar) Se complementa lo anterior El priorgeneral los provinciales y superiores locales lo mismo que sus vicege-rentes pueden dispensar a sus suacutebditos dentro de su jurisdiccioacuten y seguacutenlas facultades que tienen o les han sido delegadas de excomunioacuten sus-pensioacuten y entredicho irregularidades excepto el homicidio voluntarioetc116 Eran muchas las facultades de dispensar que teniacutean

27ordm ecclesia (Iglesia) los religiosos podiacutean erigir iglesias conven-tuales o colegiatas en Indias reformarlas reconciliar las profanadas etcEn ellas ganaban sus indulgencias117

28ordm edificare (edificar) julio II concedioacute a los religiosos construiry edificar casas religiosas iglesias locales y oratorios para usarlos per-

564 F CAMPO DEL POZO

111 Ibiacuted f 43v112 Ibiacuted ff 43v-44r113 Ibiacuted f 44rv114 Ibiacuted ff 44v-45r115 Ibiacuted ff 45r-46v116 Ibiacuted ff 46v-54117 Ibiacuted f 54r

petuamente Hay limitaciones en el concilio de Trento Se presentan casosde cesioacuten de una orden a otra etc118

29ordm eiicere a religione (echar de la orden) Puede el general consu consejo el capiacutetulo provincial el provincial con el consejo de sus de-finidores de acuerdo con las causas establecidas en las leyes y Constitu-ciones expulsar a religiosos Habiacutea casos especiales de paso a otra ordenincluso con armas119 Se prohibiacutea esto

30ordm electio (eleccioacuten) ninguacuten religioso mendicante podiacutea consen-tir la eleccioacuten o postulacioacuten hecha por eacutel sin la licencia de sus superioresprovinciales y sin mandato especial de la Santa sede para el episcopado uotras dignidades fuera de la orden Se precisan las normas de las eleccio-nes y la posible ingerencia regia120

31ordm elemosina (limosna) no estaba prohibido dar limosnas a losmendicantes aunque hubo limitaciones y abusos por lo que se podiacutea in-currir en excomunioacuten121

32ordm episcopis (obispos) Pablo III concedioacute a los obispos de sedesoccidentales y meridionales seguacuten el beneplaacutecito de la Sede Apostoacutelicaque pudiesen absolver a todos los neoacutefitos y neoconversos de las Indiasde los casos de la Bula de la Cena Teniacutean amplias facultades122

33ordm excomunicatio (excomunioacuten) Eugenio IV concedioacute que losreligiosos no teniacutean que evitar a los excomulgados en cosas divinas o hu-manas si no estaba sentildealado por el juez Debiacutean ser evitados por el clerosecular y el pueblo123

34ordm exemptio fratrum ab ordinariis (exencioacuten de los frailes delos ordinarios) Seguacuten los privilegios apostoacutelicos los religiosos estabanexentos de la jurisdiccioacuten de los obispos Tuvo y tiene sus complicacionesen algunos casos124

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 565

118 Ibiacuted 54r-56r119 Ibiacuted ff 56v-57r120 Ibiacuted ff 57r-59r121 Ibiacuted f 59122 Ibiacuted ff 59v-60v123 Ibid ff 60v-61v124 Ibiacuted ff 61v-65r

35ordm Familiares Se entiende por familiares a los consanguiacuteneos co-lonos inscritos hijos siervo con potestad de liberto y todos los que habi-tan en la casa Se les pueden administrar los sacramentos siempre que seaoportuno Hubo limitaciones125

36 Generalis (General) Es verdadero Maestro de la orden Tiene losprivilegios apostoacutelicos y el cuidado de toda la orden Puede dar sufragios deindulgencias oraciones y beneficios espirituales a los procuradores perso-nas devotas y benefactores la teniacutean tambieacuten los provinciales que en las In-dias podiacutean quitar de unos conventos lo que sobraba y daacuterselo a otros etc126

37ordm Habitus (Haacutebito) Sixto IV establecioacute que no puede darse a aque-llos que quisieren ser enterrados con eacutel sino con autorizacioacuten del superiorTeniacutea varias indulgencias plenarias al tomarlo hora de la muerte etc127

38ordm Ieiunium (Ayuno) Pueden anticiparle o retrasarle una hora con-mutarle por otro diacutea si estaacuten de viaje con tal de que no sean diacuteas de ayunode precepto etc128

39ordm Indis privilegia concesa (Privilegios concedidos a los indios)1Teniacutean los concedidos a la conversioacuten de los infieles por nicolaacutes V queeran muchos 2 los religiosos pueden predicarles y bautizarles 3 lossacerdotes pueden dispensarles de los grados no prohibidos por ley divinapara que permanezcan en el matrimonio 4 Dispensa de natalicio para lasoacuterdenes 5 Conocer las causas matrimoniales 6 Corregirles de los exce-sos a los que viven desordenadamente 7 Que los religiosos puedan cele-brar con ellos los oficios divinos bendecir los cementerios conmutarvotos excepto el de religioacuten y dar indulgencias a los peregrinos ultrama-rinos 8 Si no tienen altar privilegiado lo puedan consagrar y los corpo-rales si no hay obispo 9 Pueden hacer todo aquello que es necesario parael aumento del nombre divino ampliacioacuten de la iglesia catoacutelica con lairritacioacuten y reprobacioacuten de aquellos que contradicen las sacras tradicio-nes Siguen otras muchas concesiones (hasta 18) de Paulo III sobre cosasde liturgia causas matrimoniales etc Si un indio tiene varias mujeres yno sabe cuaacutel es la primera se puede quedar con la que quiera129

566 F CAMPO DEL POZO

125 Ibiacuted ff 65v-66r126 Ibiacuted ff 66v-67r127 Ibiacuted f 67r128 Ibiacuted ff 67v-68129 Ibiacuted ff 68r-73v

40ordm Indulgentiae (Indulgencias) Eran muchas y muy diversas In-dulgencia plenaria al tomar el haacutebito de una orden Algunas en ciertos diacuteassolemnes en la Semana Santa etc los terciarios y oblatos se haciacutean par-tiacutecipes de las indulgencias de las oacuterdenes religiosas que eran muchascomo las de la correa de san Agustiacuten y otras de las distintas oacuterdenes130

41ordm Indulgentiae plenariae quoad fratres (Indulgencias plenariaspara los frayles y hermanos) Se trata de un complemento de otras in-dulgencias plenarias para los hermanos Se hace un elenco de 19 Cuandocelebran y comulgan los domingos las solemnidades del Sentildeor y de lasantiacutesima Virgen patronos de la orden etc Coinciden con las que soliacuteantener los religiosos y miembros de las distintas cofradiacuteas131

42 Ingredi monasteria (Ingreso en los monasterios) Piacuteo V revocoacutetodas las licencias concedidas para entrar en los claustros de los religio-sos Puso pena de excomunioacuten Que no se admita a las mujeres entrar enlos claustros de los religiosos El mismo pontiacutefice declaroacute en 1569 que seentendiacutea de las mujeres que no teniacutean licencia y precisoacute que podiacutean entraren los claustros cuando habiacutea alliacute misa u otras divinas celebraciones pro-cesioacuten entierros etc132

43ordm Inquisitores (Inquisidores) En teoriacutea habiacutea muchas disposi-ciones pontificias que eximiacutean a los mendicantes de la jurisdiccioacuten de losinquisidores Se dudada de la concesioacuten de Piacuteo V En nota marginal seafirma ldquoEn el fuero de la conciencia los religiosos son exentos de todacensura de los inquisidoresrdquo133

44ordm Interdictum (entredicho) Todos los religiosos auacuten los men-dicantes estaban obligados a cumplir los entredichos del papa y los obis-pos Habiacutea ciertas excepciones Podiacutean celebrar la misa en tiempo deentredicho con las puertas cerradas134

45ordm Iuramentum (Juramento) los provinciales pueden por siacute opor otro relajar el juramento que no se haga ante el juicio justo de un ter-cero etc135

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 567

130 Ibiacuted ff 73v-76r131 Ibiacuted ff 76r-79r132 Ibiacuted f 79r133 Ibiacuted ff 79v-81r134 Ibiacuted f 81v135 Ibiacuted f 85r

46ordm libri prohibiti (libros prohibidos) los superiores pueden darlicencia para leer libros prohibidos con motivo de hacer apuntes refutar alos herejes etc136

47ordm magister Predicator (Maestro Predicador) Su presentacioacuten seremite a varios lugares como el capiacutetulo y provinciales137

48ordm matrimonium (matrimonio) Piacuteo V dio facultades especiales en1571 sobre el sacramento del matrimonio En nota marginal se hace refe-rencia al mandato138

49ordm misa Piacuteo V concedioacute a los mendicantes en 1567 celebrar misacuando lo deseen tanto en diacuteas de fiesta como domingos y otros diacuteas ytocar campanas incluso donde dice la misa el ordinario u otro sacerdote139

50ordm officium divinum (oficio divino) Cuando estaacuten de viaje pue-den rezarlo con otros regulares o personas Si no pueden rezarlo se suplecon un salmo o diciendo un Pater noster (Padre nuestro) y Ave Mariacutea140

51ordm oleum (Oacuteleo) Gregorio XIII concedioacute que en las Indias se usaseel oacuteleo antiguo hasta 4 antildeos Y en 1593 sin liacutemite de tiempo hasta que lle-gue el nuevo141

52ordm oratoria (oratorios) Gregorio XIII concedioacute a los jesuitas quepudiesen tener lugar (oratorio) para el culto divino y celebrar misas sin li-cencia142

53ordm ordines sacri (ordenes sagradas) El Concilio de Trento quitoacutemuchos privilegios sobre las oacuterdenes como recibir el sacerdocio antes de24 antildeos etc143

54ordm Predicare (Predicacioacuten) nadie puede predicar si no es preladoo paacuterroco a sus suacutebditos los predicadores despueacutes de la licencia conce-

568 F CAMPO DEL POZO

136 Ibiacuted f 85r En nota marginal estaacute todo lo referente a los libros prohibidos137 Ibiacuted f 85v Estaacute tachado en parte y se lee mal138 Ibiacuted f 84v139 Ibiacuted f 75v-86v140 Ibiacuted ff 86v-87v141 Ibiacuted f 87v En el texto estaacute oacuteleo despueacutes de oratorios 142 Ibiacuted f 87v143 Ibiacuted f 87v-88r

dida por sus prelados deben presentarse al obispo Puede el obispo exa-minar a los que quieren ser predicadores144

55ordm Privilegia (Privilegios) remite a los privilegios sobre absolu-cioacuten confesioacuten bautismo comunicacioacuten de privilegios exencioacuten etcConservaban los privilegios conferidos por el antiguo derecho al no estarexpresamente prohibidos aunque muchos se renovaron de nuevo En 1571se concedioacute a los jesuitas gozar de los privilegios de los mendicantes quese beneficiaron de los concedidos a los jesuitas145 Se hace una recapitu-lacioacuten con casos de cuarta funeral y otros

56ordm Provincialis (Provincial) los provinciales de los religiososmendicantes tienen facultades sobre sus suacutebditos en materia de absolu-cioacuten dispensa eleccioacuten etc a cuyas palabras remite146

57ordm Quarta (Cuarta parte) remite a la porcioacuten canoacutenica cuartafuneral etc147

58ordm Revocare (Revocar) Piacuteo V revocoacute todas las licencias y faculta-des concedidas antes a los religiosos hospitales y cualquier otra personade recibir a religiosos de otra orden a los apoacutestatas llevarles etc los queprocediacutean de otra orden debiacutean volver a ella148

59ordm sepelire (enterrar) Seguacuten la Clementina los mendicantes po-diacutean libremente enterrar a los fieles en sus iglesias Tambieacuten teniacutean dere-cho a recibir el estipendio Quien elegiacutea ser enterrado junto a los religiososel cuerpo era llevado por los religiosos Seguacuten Piacuteo V los religiosos en lasIndias ejerciacutean el oficio de paacuterrocos pero no de un modo absoluto sino encuanto conviene a su conversioacuten Podiacutean enterrar a los indios gratis juntoa ellos149

60ordm untio extrema (extrema uncioacuten) Desde la Edad Media losfrailes podiacutean administrar la Extremauncioacuten a los enfermos dentro de susmonasterios lo concedioacute el nuncio nicolaacutes Franco a los benedictinos enlos reinos de Castilla y Aragoacuten Si enferman fuera y vienen al monasterio

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 569

144 Ibiacuted ff 88r-90r145 Ibiacuted ff 90r-99r Hay bastantes tachaduras que dificultan su lectura146 Ibiacuted 99r147 Ibiacuted f 99r148 Ibiacuted f 99v149 Ibiacuted ff 99v-100r

pueden los monjes ofrecerles el sacramento no habiacutea dudas en cuanto a losindios en casas o monasterios de religiosos lo concedioacute tambieacuten Paulo IVSin duda alguna se podiacutea dar tambieacuten el sacramento de la Eucaristiacutea seacualquiera el lugar donde hubiese enfermado en las casas de los religiosos150

Al final del manuscrito con letra diferente y posterior se antildeade algoque nada tiene que ver con el Compendio151

IV Conclusioacuten

Esta materia de los privilegios tuvo mucha importancia en los escri-tos de fray Alonso de Veracruz y la sigue teniendo no soacutelo como un temadel Derecho Canoacutenico sino tambieacuten porque ayuda a comprender coacutemo seevangelizaron las Indias o el nuevo Mundo de Ameacuterica incluso las IslasFilipinas la India etc

no hay que entender el privilegio y la dispensa a la que se dedicanvarios folios152 ldquocomo un arbitrarismo de la autoridadrdquo seguacuten opina Teo-doro I jimeacutenez urresti ni ldquocomo un capillismo nepotista entre amigosrdquosino un reconocimiento de la variedad de casos concretos a los que hay queatender con especial sensibilidad y calor humano153 Esto fue lo que pro-curaron hacer las tres oacuterdenes mendicantes para implantar la cultura cris-tiana de Occidente en nueva Espantildea seguacuten el modelo de los Evangeliosy de la Iglesia primitiva Se requeriacutean facultades o privilegios especialesde la Santa Sede que les fueron otorgados a traveacutes de los reyes de Espantildeapara responder a las necesidades pastorales de las tierras recieacuten descu-biertas donde los mendicantes tuvieron buena acogida y eacutexito Hubocierto choque al salir en defensa de los aboriacutegenes a los que se conside-raba exentos de los diezmos que exigiacutean los obispos los paacuterrocos y vi-rreyes Esto consta en la carta del l de mayo de 1559 enviada al rey Felipe

570 F CAMPO DEL POZO

150 Ibiacuted 100r-101v D Diego Goacutemez Mena pone soacutelo 55 incluida la Exhortacioacuten quepone en el elenco de privilegios cuando es una introduccioacuten al sumario Al dar la numeracioacutende f nuacutemero a corresponde al anterior vuelta ya que usoacute fotocopia y considera a la primeraparte como del folio que sigue

151 Ibiacuted f 102r Se habla de Selio y laura que se encuentran juntos en una pobre cabantildeaantildeorando ldquoosequiasrdquo (sic) funerales y amargasrdquo etc

152 Ibiacuted ff 46v-54r153 jIMeacutenEz urrESTI TI ldquoComentario a los privilegiosrdquo en Coacutedigo de Derecho Canoacute-

nico Madrid 1983 p 64

II por los tres provinciales de las oacuterdenes mendicantes dominicos fran-ciscanos y agustinos firmada por fray Alonso de Veracruz como Vicarioprovincial154 Esto no quiere restar meacuteritos a la buena obra realizada porel clero secular o la llamada entonces orden de San Pedro en parroquiasEl primer agustino que arriboacute a playas americanas pasoacute a ser de la ordende San Pedro mientras fue paacuterroco de Tunja (Colombia) durante 20 antildeosa mediados del siglo XVI incorporado a la orden canonical de comenda-dores del Espiacuteritu Santo

Al concluir su tesis D Diego Goacutemez Mena hace suposiciones sobreel orden de la composicioacuten de los documentos de la Apologiacutea pro reliosisque se menciona en la Exposicioacuten del Privilegio de Leoacuten X155 Despueacutesesta Exposicioacuten se incorpora con De decimis en la Apologiacutea que no es undocumento perdido llega a suponer que es un tiacutetulo general debido ldquoqui-zaacutes a su exposicioacuten definitiva en Salamancardquo seguacuten su teoriacutea156 Suponeque el Compendio se hizo al final Ya estaba compuesto cuando se hizo laprimera edicioacuten del Speculum coniugiorum en 1556 no se editoacute por laoposicioacuten que habiacutea El hecho de que se cite la Expositio in Clementina yApologiacutea pro religiosis en la Expositio del privilegio Leoacuten X es porqueeacutesta es posterior aunque luego se incorpora a la Apologiacutea Aparece un iacuten-dice o contenido del coacutedice al principio de los manuscritos escurialensesy otro en el f 79r alterando el orden Cuando en la Exposicioacuten del privi-legio de Leoacuten X se menciona a la Apologiacutea es que hubo una recensioacuten deeacutesta anterior y luego se incluye en la Apologiacutea que comprende a todossus tratados sobre los privilegios de los religiosos y el De decimis

Diego Goacutemez Mena afirma finalmente ldquopara terminar antildeadamos undato interesante en la Expositio Privilegii Leonis X157 promete escribiralgo sobre los sacramentos o no lo hizo o tambieacuten se ha perdidordquo158 niuna cosa ni otra no soacutelo algo sino que escribioacute bastante en el Compen-

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 571

154 AGI Indiferente general 2978 publicada en Cartas de Indias Madrid 1877 pp 141-143 Cf jArAMIllO ESCuTIA r ldquoIntroduccioacutenrdquo a Sobre los diezmos de fray Alonso de Vera-cruz Meacutexico 1994 pp 9-11

155 Ibiacuted f 207v que Diego Goacutemez Mena menciona como 208ordf donde Alonso de Vera-cruz afirma que estaacute probado en ldquoexpositio de religiosis de privilegiis et in Apologia edita proreligiosisrdquo En f 228v ldquout tale disputabimus in Apologia pro religiosis in finerdquo Diego GoacutemezMena pone 229a y es 228v

156 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 765-766157 ldquoExpositio Privilegii Leonis Xrdquo f 190r158 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 166

dio de todos los privilegios como consta en el resumen que se hace conlos privilegios sobre de la administracioacuten de algunos sacramentos

En el Epiacutelogo pone D Goacutemez Mena el tiacutetulo completo de la Apolo-giacutea su contenido y encabezamiento159 con los pontiacutefices que se citan pororden cronoloacutegico y las veces que les menciona Esto aumenta mucho enel Compendio de todos los privilegios del que hay varias recensionesHace unos 20 antildeos penseacute hacer una coleccioacuten de Ms y logreacute saber quehabiacutea una copia en Meacutexico con algunos manuscritos de los jesuitas nopude verla y probablemente ya esteacute fuera

los manuscritos que se encuentran en El Escorial estaban listos parala imprenta y si no se publicaron fue por la oposicioacuten que habiacutea no por-que no estuviese el Compendio y Apologiacutea dispuestos para la imprenta Seequivoca D Goacutemez Mena al opinar que ldquono estuvo dispuesto el tratadopara ser publicadordquo160 Transcribe la dedicatoria que hizo a Felipe II enlatiacuten con los pontiacutefices citados Esperaba obtener la censura y no la logroacuteaunque habiacutea bastantes juicios favorables161

En carta a Felipe II del 20 de marzo de 1553 rechazando la propo-sicioacuten para obispo de nicaragua alegaba entre otras razones que no seconsideraba digno ldquoni queriacutea cambiar de estadordquo eacutel manifestoacute su inten-cioacuten de no aceptar la mitra para otras sedes162 como de hecho sucedioacuteSeguacuten el P Bonifacio Moral ldquorenuncioacute a tres obispados el de Tlaxcalael de Michoacaacuten y el de leoacuten de nicaragua cuando leyoacute la carta dondele proponiacutean para obispo dijo ante todos los religiosos que no sabiacutean elcontenido de la carta ab ore Leonis liberame Domine [De la boca del leoacutenliacutebrame Sentildeor] Se consideraba ldquoindigniacutesimo de tan alta dignidadrdquo163 larazoacuten principal de no aceptar el episcopado fue el seguir fiel en su defensade los privilegios de los religiosos porque otros que opinaban como eacutelal hacerles obispos cambiaron de opinioacuten como se ha observado ante-riormente Tambieacuten los obispos y arzobispos de Indias teniacutean su coleccioacutende privilegios que se denominaba ldquoSolitasrdquo con sus facultades164

572 F CAMPO DEL POZO

159 Ibiacuted ff 767-771160 Ibiacuted f 15161 Ibiacuted ff 768-771162 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII p 157163 MOrAl B ldquoCataacutelogo de Escritores Agustinos Portugueses y Americanosrdquo La Ciu-

dad de Dios 25 (19891) 611164 AnunCIACIoacuten A de Solitas despachadas a los Sentildeores Arzobispos y Obispos de las

Indias Ms 31 x 20 cm 49 ff Tiene esta nota ldquoEs fecho en este mi convento del Carmen de

El Compendio de todos los privilegio de los mendicantes en Indiasen cuya redaccioacuten por orden alfabeacutetico colaboroacute el P Alonso de norentildeadominico sirvioacute de vademeacutecum a los doctrineros y misioneros en las In-dias occidentales y orientales junto con el Compendio escurialense y otrosresuacutemenes la copia del Ms con el Compendio de todos los privilegiosque hemos comentado se ha hecho unos diez antildeos despueacutes de la muerte defray Alonso de Veracruz eacutel fue como un oraacuteculo sobre los privilegios ennueva Espantildea y los sigue siendo Es posible que en el futuro se puedahacer una edicioacuten criacutetica del Compendio con sus recensiones donde apa-receraacuten mejor sus grandes aportaciones en defensa de los derechos de losaboriacutegenes y de los religiosos en el siglo XVI eacutel fue como una antorchaque auacuten hoy sigue brillando con sus destellos

IacutenDICE

FrAY AlOnSO DE VErACruz Y El COMPEnDIODE TODOS lOS PrIVIlEGIOS DE lOS rElIGIOSOS

I Introduccioacuten

a) Importancia del tema de los privilegios de los religiosos y su es-tado actual

b) Por queacute el P Ernest j Burrus dejoacute sin publicar lo referente a losprivilegios

c) En un mundo nuevo eran necesarios los privilegios para evan-gelizar

d) Acude al rey y manda De decimis antes de viajar a Espantildea paradefenderse

II estudio hecho sobre el coacutedice escurialense por diego Goacutemezmena

a) Opinioacuten de Diego Goacutemez Mena sobre la ldquoApologia pro reli-giosisrdquo

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 573

Valladolid en l de agosto de este antildeo de 1731 Por miacute Fr Antonio de la Anunciacioacutenrdquo Car-melita f 49v Se encuentra en Archivo de la Provincia de Filipinas Valladolid APAF 6733

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b) Contenido de la Compilatio y su relacioacuten con el Compendiumc) Compendio de los privilegios de los religiosos destinados a tie-

rras de misioacuten

III el Compendio de todos los privilegios por orden alfabeacuteticoy sistemaacutetico

a) Coacutemo surgioacute el Sumario de todos los privilegios por orden al-fabeacutetico

b) Exhortacioacuten de fray Alonso de Veracruz a los lectores del Com-pendio

c) Exposicioacuten de los privilegios por orden alfabeacutetico y sistemaacutetico1ordmAbsolutio (Absolucioacuten) con su exposicioacuten sistemaacutetica

2ordm Altar 3 ordmApoacutestata 4ordm Apelacioacuten 5ordm Bautismo)

6ordm Bendecir 7ordm Bellum (Guerra) 8 Bula de la cena 9ordm Canoacutenicaporcioacuten

10ordm Capiacutetulo provincial 11ordm Celebrar misa 12ordm Comunioacuten

13ordm Comunicacioacuten de privilegios 14ordm Composicioacuten 15ordm Conmu-tacioacuten

16ordm Concilio de Trento 17ordm Confesor 18ordm Confesiones 19ordm Con-servador (Defensor)

20ordm Correccioacuten 21ordm Corporales 22ordm Cruzada (Bula de la) 23ordm Deacute-bitos (deudas)

24ordm Diezmos 25ordm Declarar en juicio 26ordm Dispensar 27ordm Eclesia(Iglesia)

28ordm Edificar 29ordm Eiicere (Echar fuera) 30ordm Eleccioacuten 31ordm Elemo-sina (limosna)

32ordm Episcopus (Obispos) 33ordm Excomunioacuten 34ordm Exencioacuten 35 Fa-miliares

36ordm General 37ordm Haacutebito 38ordm Ieiunium (Ayuno) 39ordm Indios susprivilegios

40ordm Indulgencias parciales 41ordm Indulgencias plenarias 42ordm Ingresoen monasterios

43ordm Inquisidores 44ordm Interdictum (Entredicho) 45ordm juramento

46 libros prohibidos 47ordm Maestro Predicador etc 48ordm Matri-monio 49ordm Misa

50ordm Oficio divino 51ordm Oratorios 52ordm oacuteleo 53ordm oacuterdenes sagradas54ordm Predicacioacuten

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55ordm Privilegios 56ordm Provincial 57ordm Quarta parte (Cuarta funeral)58ordm revocar

59ordm Sepelire (Enterrar) y 60ordm uncioacuten extrema

IV Conclusioacuten

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 575

22-2323

23

ldquoMotocarro matadorrdquoVariaciones sobre el dominio

Manuel M Berjoacuten

Miguel Aacutengel Cadenas

ResuMen el trabajo que presentamos a continuacioacuten consta de dos partes la pri-mera versa sobre objetos y sujetos una dicotomiacutea occidental que no rige en pue-blos indiacutegenas y es fuente de infinitas confusiones lo que los occidentalesdenominamos como objetos poseen intencionalidad voluntad y sentimientospara los pueblos indiacutegenas los intentos de hablar de lsquoobjetos subjetivadosrsquo ylsquoobjetos subjetivosrsquo a nuestro parecer no dan cuenta de fenoacutemenos como ellsquomotocarro matadorrsquo que presentamos en este artiacuteculo la cesura que conllevala Modernidad con la separacioacuten niacutetida entre objetos y sujetos oscurece la com-prensioacuten de este tipo de situaciones que estudiamos a continuacioacuten en la se-gunda parte seguimos la sugerencia de la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo de CarlosFausto y hacemos algunas precisiones a nuestro parecer necesarias e intere-santes Todo ello para poder comprender por queacute los kukama hablan del ldquomo-tocarro matadorrdquo

PalabRas claVe relacioacuten sujetoobjeto materialidad predacioacuten familiarizanteduentildeo indiacutegenas amazoacutenicos Kukama

abstRact This paper consists of two parts The first deals with objects and sub-jects a Western dichotomy that does not hold sway among indigenous peoplesand which gives rise to infinite confusion What Westerners call objects have in-tentionality will and feelings for indigenous peoples efforts to speak of ldquosub-jectivized objectsrdquo or ldquosubjective objectsrdquo in our view do not reflectphenomena such as that of the ldquomurderous motocarrordquo which we describe inthis paper The caesura ushered in by Modernity with the clear separation be-tween objects and subjects obscures understanding of the type of situation wediscuss here in the second part we follow Carlos Faustorsquos suggestion of ldquofa-miliarizing predationrdquo and make some clarifications that we consider necessaryand interesting all of this is to enable us to understand why the Kukama speakof the ldquomurderous motocarrordquo

Est Ag 53 (2018) 577-613

Key woRds subjectobject relationship materiality familiarizing predation masteramazonian indians Kukama

lo que despertoacute nuestro intereacutes en el tema fue una conversacioacuten sobreun accidente un motocarro1 atropella a un viandante no es la primeravez que sucede la argumentacioacuten nos resultoacute curiosa el motocarristahizo todo lo posible para no arrollar a la viacutectima Pero el motocarro no leobedecioacute decidioacute provocar el accidente y matar al peatoacuten los comenta-rios sentildealan que el motocarro es matador y recuerdan otros episodios decomportamientos similares2 esta situacioacuten plantea muchos interrogantes

el motocarro es un vehiacuteculo y por tanto un objeto el nudo gordianode toda la cuestioacuten es la divisioacuten entre lsquoseres vivosrsquo y lsquoseres inanimadosrsquoQuienes defienden esta separacioacuten en general pueden ser denominadoslsquohumanistasrsquo en cambio los que acusan a la divisioacuten entre sujetos y ob-jetos como la causante de todos los males que no permite entender lascosas tal como suceden en el campo podemos denominarlos como lsquopost-humanistasrsquo estos uacuteltimos pretenden borrar la comprensioacuten bioloacutegica dela vida para finalmente lograr la disolucioacuten de la diferencia ontoloacutegicaentre organismos vivos y cosas (rival 2012 132)

nuestra propuesta trata de pensar las ldquocosasrdquo en el pueblo kukama esun pueblo tupiacute-guaraniacute asentado en aacutereas inundables de los cursos bajos delos riacuteos ucayali Huallaga Marantildeoacuten nanay y en las periferias de ciudadescomo iquitos Pucallpa y Yurimaguas existen varios nuacutecleos en Brasil yColombia la poblacioacuten estimada oscila entre las 10000 a las 100000 per-sonas ninguacuten autor sentildeala los criterios que utiliza nosotros nos acercamosa la uacuteltima cifra su actividad principal es la pesca combinada con la agri-cultura y la recoleccioacuten de frutos de la selva sus casas estaacuten levantadas

578 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

1 Vehiacuteculo de tres ruedas que consiste en una moto con una especie de sidecar pero enlugar de tener el asiento paralelo a la moto ocupa el lugar posterior Puede llevar dos o tres pa-sajeros y una pequentildea carga

2 suceso ocurrido en nauta pequentildea ciudad kukama de unos 25000 habitantes dondees posible conocer a la gente a traveacutes de sus familias tradicionales en iquitos este conoci-miento personal es inviable aunque en su periferia donde habitan muchos kukama sucedeigual nauta estaacute conectada a iquitos a traveacutes de una carretera de unos 100 km que se inau-guroacute el 2005 Con su apertura la proliferacioacuten de motocarros se disparoacute Previamente a laapertura de la carretera los kukama ya teniacutean referencia del motocarro por sus viajes a la ciu-dad de iquitos sede administrativa y gubernamental maacutes importante de la selva baja

sobre pilotes uno de sus alimentos principales es la yuca (Manihot escu-

lenta) que transforman en farintildea si tuvieacuteramos que elegir una imagen graacute-fica de este pueblo optariacuteamos por una espiral no todas las personasparticipan en todos los aacutembitos al contrario cada persona estaacute situada enun lugar diferente de dicha espiral bien sea por sus elecciones o porqueasiacute estaacute asignado o por ambas esta fluidez este traacutensito nos ayuda a nobuscar esencias compartidas sino significados construidos comuacutenmente

1 a modo de introduccioacuten

se ha dicho que en una economiacutea de mercanciacuteas las cosas y las perso-nas asumen la forma social de las cosas Mientras que en una economiacutea deldon ambos asumen la forma social de las personas (gregory 1982 41 citadoen Viveiros de Castro 2004a 481 nota 33) sin embargo nos parece maacutesacertado el planteamiento de godelier (1998 106-108 especialmente nota146) para quien los intercambios mercantiles coexisten con los intercambiosde dones en las sociedades analizadas por Mauss y que el don continuacutea pre-sente en las economiacuteas de mercado Preferimos considerar el intercambio yel don como dos estrategias diferentes ambas tienen cabida en todo tipo desociedades en este sentido postulamos que las cosas asumen la forma so-cial de las personas este propoacutesito no se debe al tipo de economiacutea de la so-ciedad en cuestioacuten sino al estatuto mismo que se atribuyen a cosas y personasen unas u otras sociedades a la cosmologiacutea propia de cada sociedad Uacutelti-mamente Hornborg reclama el fetichismo como la mejor manera de com-prender la tecnologiacutea en el capitalismo leiacutedo con apoyo de las cosmologiacuteasamazoacutenicas entendida eacutesta como una magia global (2015) nosotros parti-remos de algunos ejemplos concretos para ilustrar que las cosas son en rea-lidad sujetos o seres antropomorfos3 seres con forma humana (sztutman2007 43) en definitiva para los indiacutegenas los humanos no somos tan es-peciales soacutelo un excesivo ldquonarcisismo primitivordquo puede calificarlo como tal(Viveiros de Castro 2012a 101) ahora bien cuando se humaniza todo todose vuelve peligroso4 (sztutman 2007 96-97) surge la pregunta iquestqueacute son

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3 el antropomorfismo es propio de sociedades con cosmologiacuteas animistas mientras queel antropocentrismo estaacute sugerido en la versioacuten popular del evolucionismo occidental (Vivei-ros de Castro 2004a 467)

4 ldquoComo sabemos la uacutenica cosa verdaderamente peligrosa en el mundo son los hombresndashlos objetos no hacen mal no por maldad en todo caso los indios piensan tambieacuten que si una

las ldquocosasrdquo lo que sigue sirve para los objetos en general nuestra inter-pretacioacuten se centraraacute particularmente sobre el motocarro

2 la gran cesura

actualmente los occidentales separamos lsquopersonasrsquo y lsquocosasrsquo (HenareHolbraad amp Wastell 2007 2) pero no siempre ha sido asiacute en la edad Media[europea] ldquose haciacutea referencia a los objetos utilizando normalmente la mismaforma linguumliacutestica que se empleaba para las laquopersonasraquo no para las laquocosasraquosoacutelo en un momento posterior entroacute esta uacuteltima en el lenguaje artesanal delMedievo pero por entonces se trataba a los objetos como a seres vivos comosi por arte de magia se hubieran convertido en personas con las cuales con-versar y discutirrdquo (sennett 2012 161) la cesura que provoca la Moderni-dad es la fundadora de la separacioacuten entre lsquopersonasrsquo y lsquocosasrsquo aunque lacrisis ecoloacutegica pudiera estar pidiendo superar esta dicotomiacutea la tecnologiacuteay el dinero indicariacutean lo equivocado de tal corte (Hornborg 2015 11)

Para los indios amazoacutenicos las computadoras podriacutean ser sujetos aligual que los animales los molinillos de yuca o las canoas si a todos ellospodemos calificarlos de lsquoincorporaciones humanoidesrsquo iquestpor queacute no tam-bieacuten a las computadoras (Viveiros de Castro 2012a 120) no se puedenseparar sujetos de objetos el mundo del mito estaacute permeado por un fondode continuidad subjetiva un flujo comunicacional que envuelve a todos losexistentes (Fausto 2008 337-338)

Para los amerindios la posesioacuten de objetos es vista como un caso par-ticular de relacioacuten de dominio entre sujetos y el artefacto-cosa como uncaso particular de artefacto-persona Para nuestro caso podriacuteamos indicarque el motocarro ndashsiendo un objeto para la cosmologiacutea occidentalndash actuacuteacomo una persona es una persona para los kukama el dominio siendouna nocioacuten cosmoloacutegica incide sobre el plano sociopoliacutetico y construyedominios y grupos (Fausto 2008 335)

las narraciones que hemos ido encontrando sentildealaban que todo loque es de hierro tiene madre5 espiacuteritu en este grupo algunos opinan que

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cosa o un animal es apenas eso entonces eacutel no genera problemas un verdadero tigre no atacaa los hombres si ataca a un hombre entonces no se trata de tigre comuacuten sino de un hombredisfrazado de tigre esto es un tigre en su lsquomomentorsquo de hombrerdquo (sztutman 2007 97)

5 llaman lsquomadrersquo al espiacuteritu de cada cosa animal enfermedadhellip ldquomadre de los aacuterbolesrdquocada animal tiene madre algunas enfermedades tienen madre Hasta el motor de luz tiene madre

su madre estaacute escondida agazapada mientras tiene una vida uacutetil para suduentildeo Pero cuando su duentildeo se deshace del objeto o permanece muchotiempo aislado y solo echa madre en tal sentido se produce un cambiode duentildeo una proposicioacuten que podemos denominar en cierto modo comoanimismo nosotros antildeadimos que tambieacuten poseen sentimientos6

3 los objetos que en realidad son sujetos

el hierro se introdujo en la selva baja durante la eacutepoca de las reduc-ciones de los jesuitas (1638-1767) Ha sido uno de los motivos por los quelos indiacutegenas aceptaron la propuesta de vivir en una reduccioacuten los an-zuelos machetes hachas agujashellip y demaacutes herramientas eran poderososatractivos para los pueblos indiacutegenas Como podemos comprobar el hie-rro ha sido un elemento importante en la vida de dichos pueblos Han pa-sado varios siglos y la reflexioacuten sobre el mismo casi siempre en formanarrativa se ha venido armonizando en cambio el plaacutestico todaviacutea no halevantado una reflexioacuten similar pese a su importancia en la vida diariasustituyendo todo tipo de objetos de barro y otros materiales tradiciona-les sin embargo casi todos a medida que iba progresando la conversa-cioacuten terminaban admitiendo que el plaacutestico tambieacuten tiene vida porque esde petroacuteleo que se extrae de la selva y por tanto tiene madre

Pero iquestqueacute es eso de ldquoechar madrerdquo de nuevo nos encontramos condisparidad de opiniones es de notar que muchos no se han planteado estapregunta e improvisan alguna respuesta otros narran una historia que lesha sucedido a ellos o alguacuten familiar Hay quien considera que la madreviene de fuera es in-corporada Otros por el contrario estaacuten convencidosque proviene de dentro del hierro Y no falta quien afirma que no todas lascosas tienen espiacuteritu en este sentido nos acercamos a la posicioacuten de in-gold para quien el espiacuteritu que anima las cosas no estaacute en sino que es lamateria misma7 (ingold 2013 32-33) lo que anima al hierro no es algo

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6 la piedra de afilar se puede molestar si no se le bantildea con agua cuando va a comenzara afilar un machete o cuchillo la canoa en el diacutea tiene verguumlenza de los aacuterboles por eso noavanza en cambio navegar en la noche es maacutes propicio porque la oscuridad protege a la canoade la verguumlenza y avanza maacutes un motocarro nuevo tambieacuten siente verguumlenza Con el uso elmotocarro comienza a tener un sonido maacutes fuerte y asiacute evita la verguumlenza para pasar a dar ver-guumlenza a sus compantildeeros motocarros que no suenan Cuando el sonido del motocarro es ex-cesivo es una sentildeal de estar buscando liacuteo

7 las cursivas son del autor

externo a eacutel (animismo) ni es algo que estaacute en el hierro sino que es elmismo hierro

Tal vez el dilema entre la incorporacioacuten externa y la autogeneracioacutensea un debate superfluo incluso puede provenir de una pregunta mal for-mulada nuestra insistencia en comprender la expresioacuten ldquoechar madrerdquoestaacute condicionada por nuestro afaacuten de llegar al origen en el fondo estaacute elmito de la creacioacuten tan caro para Occidente los pueblos indiacutegenas sonindiferentes a la idea de creacioacuten en cambio encuentran maacutes atractiva laidea de transformacioacuten (Viveiros de Castro 2004a 481 2012a 86) deahiacute la disparidad de respuestas que insistimos eran improvisadas porqueno se habiacutean planteado este tipo de preguntas

sea como fuere que ldquola madrerdquo provenga del interior del hierro o seauna incorporacioacuten proveniente del exterior necesitamos comprender laexpresioacuten ldquoechar madrerdquo algunas cosas como el machete pueden serpercibidas como una ldquoextensioacuten del cuerpordquo de su duentildeo de tal maneraque si un extrantildeo empuntildea el machete eacuteste puede tomar la decisioacuten de nocolaborar con el prestatario hacieacutendole pesada la tarea o puede hacer quese corte Yendo un poco maacutes lejos los kukama afirman que el machetepuede transferir el malestar de su duentildeo pero no la enfermedad a quienlo ha prestado es decir puede trasladar el dolor pero no el reumatismopongamos por caso

la expresioacuten ldquoechar madrerdquo difiere de la comprensioacuten de las cosascomo una proacutetesis o como extensiones del cuerpo un sujeto proporcio-nariacutea agencia a las cosas (gell 1998)8 la divisioacuten de santos granero enobjetos ldquosubjetivadosrdquo que poseen poca alma y dependen de un sujeto yobjetos ldquosubjetivosrdquo que son concebidos como personas en cuanto tienenun alma independiente y son agentes de accioacuten comprensiva (2009 8)tampoco nos parece adecuada los primeros porque vienen a funcionarcomo proacutetesis los segundos porque es una contradiccioacuten in terminisPreferimos tratarlos como sujetos aunque no todos los ldquoobjetosrdquo ndashporcontinuar con una terminologiacutea impropia pero que nos permite compren-dernosndash poseen los mismos grados de voluntad intencionalidad y senti-mientos el motocarro no es ni una proacutetesis ni un objeto subjetivado sinoque funciona como un sujeto

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8 Para una criacutetica de gell ver layton 2003 Ortner 2006 leach 2007 ingold 2008 leacusan entre otras cosas de no superar la divisioacuten entre lsquopersonarsquo y lsquocosarsquo su excesivo indi-vidualismo y la dependencia de un sujeto

argumentar una ldquoagencia metamoacuterficardquo de las cosas nos parece otrasenda equivocada hacieacutendolas depender de los objetos primordiales encuanto a su aspecto formal ndashcorporalidadndash y movimiento un buen ejem-plo seriacutea el tipitiacute que tendriacutea como modelo a la serpiente primordial Ku-

tupxi para el pueblo wayana (Van Velthem 2009) esto podriacutea valer en elmejor de los casos exclusivamente para los objetos propios pero no paralos adquiridos de ldquoOccidenterdquo sin embargo pueblos indiacutegenas como losurarina9 tucano y kayapoacute consideran tanto a los objetos nativos como alos extrantildeos con una dimensioacuten subjetiva aunque no todos estos objetosposeen la misma potencia pero siempre estaacuten supeditados a la subjetivi-dad de la gente (santos granero 2009 10)

existen dos contextos en los cuales se utiliza la expresioacuten ldquoecharmadrerdquo en primer lugar cuando el objeto ha dejado de ser utilizado esabandonado o depositado en un lugar sin volver a utilizarlo las narra-ciones escuchadas versaban sobre el peque peque10 que ya no se utilizapero que permanece en un rincoacuten de la casa en segundo lugar una cosaque continuacutea siendo utilizada pero aislada de la comunidad en soledadPara este segundo contexto utilizaremos el ejemplo del motor de luz

la mayoriacutea de las comunidades poseen un motor de luz donado porla Municipalidad de esta manera pueden tener de tres a cuatro horas deluz cada noche para ver televisioacuten realizar una asamblea una fiesta unvelorio o el simple disfrute de la luz siempre y cuando tengan combusti-ble que no es lo maacutes habitual el generador suele estar en la ldquocasa defuerzardquo un local separado del resto de las casas para mitigar el ruido deesta forma el motor se pasa praacutecticamente todo el diacutea solo aislado11 Ve-

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9 la cuchara el machete y en general todo lo que es de hierro tiene diablo Cuandomuere una persona estos objetos queman a su duentildeo la boca la manohellip nos lo explicaba unjoven urarina en junio 2014 de igual modo reflexiona Walker (2012 150)

10 Peque peque es un motor con una cola larga que termina en una heacutelice y le sirve paraempujar un bote de madera o aluminio su nombre es onomatopeacuteyico los primeros pequepeque eran de hierro en los uacuteltimos antildeos la mayor parte de su estructura es de plaacutestico duroaunque todaviacutea algunos componentes son de metal de ahiacute que esteacute asociado con el hierro

11 es interesante este matiz de la soledad o aislamiento no uacutenicamente el abandono o lafalta de uso la soledad genera tristeza Y es propicio para que otros seres se acerquen y pro-voquen una transformacioacuten los yacuruna chullachaqui pelacarashellip siempre se llevan a per-sonas que estaacuten solas no existe lsquosoledadrsquo tal como la concebimos los occidentales alguiensoacutelo seraacute visitado por otros seres y le propondraacuten una transformacioacuten abandonar su posicioacutenhumana para convertirse en los seres que le visitan (espiacuteritus) en otras palabras lo que nos

remos posteriormente la distincioacuten entre ldquopropietariordquo y ldquoduentildeordquo ade-lantamos que el ldquopropietariordquo del motor es la comunidad12 mientras queel ldquoduentildeordquo del mismo es por un lado el motorista que lo cuida ndashle damantenimiento y usondash y por otro la ldquomadre del motorrdquo la relacioacuten entreel motorista y la madre del motor tambieacuten es una relacioacuten de dominioCuando el motorista se impone la madre aparece como un hijo una mas-cotahellip Pero es una relacioacuten no exenta de tensiones sucede que la madredel motor puede tentar desafiar al motorista y revertir la posicioacuten el mo-torista pasa a ocupar la posicioacuten de hijo mascotahellip y la madre la posi-cioacuten de dominio respecto al motorista en una comunidad kukama noscontaban que acuden tres personas a encender y apagar el motor porquesi asiste uno solo le puede tentar la madre del motor y le puede matar

lo que venimos diciendo del hierro en pueblos indiacutegenas parece cues-tionar el concepto de materialidad entendemos por materialidad un pro-ceso social y comunicativo sin embargo es preciso anotar que lacomunicacioacuten es siempre subjetiva los chamanes son quienes mejor pue-den reconocer a los objetos como sujetos (santos granero 2009 10)nuestro ejemplo ampliacutea lo anterior puesto que son todos los pobladoresno uacutenicamente los chamanes quienes reconocen que el motor tiene madreesta concepcioacuten proviene del contexto chamaacutenico que permea toda la so-ciedad

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hace humanos es compartir la vida Viveiros de Castro considera que un encuentro con un es-piacuteritu un muertohellip en la selva consiste en un encuentro con un lsquotuacutersquo en estas circunstanciases fundamental responder que lsquoyorsquo soy realmente la persona humana en este encuentro de locontrario si respondes a ese lsquotuacutersquo te transformaraacutes en el ser que responde a ese lsquotuacutersquo espiacuteritumuerto producieacutendose el cambio de perspectiva en este tipo de encuentros en la selva es fun-damental remarcar la posicioacuten de lsquoyorsquo como verdadero humano (2004b 66-67 2012a 1492012b 99) los mbya (Cretton Pereira 2016 738-739) consideran que las personas que ldquodes-obedecenrdquo aquellos que no tienen en consideracioacuten el habla y el consejo de los ancianos sonquienes se transforman en animales la audicioacuten por tanto se convierte en un sentido privi-legiado los que no saben escuchar estaacuten expuestos a la transformacioacuten Otro matiz intere-sante provendriacutea de la relacioacuten yo-grupo el duentildeo-jefe lleva con eacutel toda la colectividad sobretodo a aquellos que residen con eacutel en la casa no hay individuos solitarios como tales sinomiembros que permanecen fuera de una colectividad (Cesarino 2016 154 Costa 2013 498nota 14 2016 88 nota 13)

12 acaacute radica una de las dificultades con los lsquobienes comunalesrsquo falta la relacioacuten perso-nal de dominio con los lsquoobjetosrsquo esta relacioacuten personal es la que mantiene el encargado delmotor que funge como su duentildeo Cuando se malogra el motor es preocupacioacuten de la comuni-dad pero seraacute el encargado del mismo quien explicaraacute a la comunidad queacute sucedioacute Y lo haraacuteen teacuterminos apropiados como si fuera su hijo consideraacutendose eacutel como su duentildeo

abandonando la proyeccioacuten mental sobre los objetos enfatizamossobre los propios materiales en palabras de ingold ldquolos materiales con-tra la materialidadrdquo las formas de las cosas no son impuestas desde fuerasobre un sustrato inerte sino que se elevan y son sostenidas dentro de lacorriente de los materiales Tomar los materiales en serio implica contarla historia de lo que les sucede a medida que fluyen se mezclan y mutanlas propiedades de los materiales no son atributos fijos sino procesualesy relacionales Y pone el ejemplo de la piedra que posee propiedades di-ferentes seguacuten sea su luminosidad la humedad la cosa contra la que segolpeahellip su ldquopedregosidadrdquo no estaacute en su materialidad ni en la mente delobservador sino que emerge de la participacioacuten de la piedra en su entornototal y la multiplicidad de formas en la que estaacute involucrada en las co-rrientes del mundo de la vida (ingold 2008 2013) ingold ha sido califi-cado como un ldquoantropoacutelogo ecoloacutegico flexionado para mirar en la biologiacuteadesde un punto de vista antropoloacutegico y la antropologiacutea desde uno bioloacute-gicordquo (rival 2012 131)

lo justo es acudir al campo sin una teoriacutea previa bien configurada yfija sino dejarse permear e interrogar por los hechos en este sentido esun proyecto fundamentalmente metodoloacutegico (Henare Holbraad amp Was-tell 2007 4-7) Pero esta ldquoampliacioacuten del ciacuterculo de lo humanordquo ha hechoextraviar a maacutes de uno postulando un planteamiento centrado en las cosasmismas cosa-ceacutentrico la dificultad proviene a la hora de definir queacute cien-cia utilizar en su acercamiento la pragmatologiacutea la antropologiacutea y la ar-queologiacutea estaacuten demasiado centradas en la persona la fiacutesica tampocoproporciona las herramientas adecuadas puesto que estaacute supeditada a lacausalidad la creacioacuten artiacutestica parece ajustada dado que el artista con-ceptual plasma una idea en concreciones de un juego de posibilidades con-ceptuales en este sentido la pragmatologiacutea vendriacutea a ser un arte al reveacutes(Holbraad 2011) el mismo autor sentildeala que su propuesta es brumosa

enfatizando sobre los objetos ‒que en realidad son sujetos‒ afirma-mos que las cosas tambieacuten pueden elegir al sujeto asiacute tenemos quecuando una persona va a comprar algo en ocasiones previamente ha sidoelegido por el ldquoobjetordquo el sujeto en todo caso acepta la intencionalidaddel ldquoobjetordquo y lo compra de igual modo tambieacuten sucede que antes deque te regalen algo ese lsquoalgorsquo te puede hacer sontildear incluso antes que elduentildeo del objeto tenga intencioacuten de regalarlo asiacute tenemos que el objetoha elegido un nuevo duentildeo (Y) y posteriormente le haraacute comprender a suduentildeo actual (X) que lo tiene que regalar a tal persona (Y) Quien recibe

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el regalo (Y) ya sabiacutea que se lo iban a regalar porque se lo habiacutea adelan-tado el mismo ldquoobjetordquo que en realidad es un sujeto por medio del suentildeo

repasemos lo conseguido hasta ahora las cosas abandonadas comoel peque peque que ya no se usa que estaacute en lugares apartados o que handesafiado a sus duentildeos ldquoechan madrerdquo de igual modo sucede con el motorde luz en este caso ldquoecha madrerdquo debido a la soledad y al aislamiento unmatiz para ser tenido en cuenta este ldquoechar madrerdquo desdibuja los contornosentre lsquosujetosrsquo y lsquoobjetosrsquo Mejor dicho no habriacutea tales objetos sino quetodos son sujetos son personas o seres antropomorfos en este punto nosencontramos con dos maneras diferentes de pensar Para Occidente conocer

es objetivar incluso cuando una persona desea conocerse se presenta a siacutemismo como un ello externo sobre el que indagar la forma del otro vienea ser la cosa en cambio en el modo amerindio conocer es personificartomar el punto de vista de lo que debe ser conocido la forma del otro es lapersona en las culturas chamaacutenicas un objeto es un sujeto incompleta-mente interpretado (santos granero 2009 10) los artefactos tienen estaontologiacutea interesantemente ambigua13 Hay objetos que necesariamenteapuntan al sujeto como acciones congeladas ellos son incorporaciones ma-teriales de intencionalidad no material lo que es lsquonaturalezarsquo ndashpara nos-otrosndash puede ser lsquoculturarsquo para otras especies (Viveiros de Castro 2004a468-471) soacutelo que estas incorporaciones materiales de intencionalidad nomaterial provienen de la propia materia siguiendo a ingold es el caso dequienes opinan que las cosas tienen vida pero carecen de espiacuteritu Y esta in-tencionalidad estaacute pensada como un organismo como un sujeto al serviciode todos los seres del cosmos (Fausto 2007 497)

llegados hasta acaacute postulamos que no existe una separacioacuten riacutegidaentre lsquoseres vivosrsquo y lsquoobjetos inertesrsquo (Walker 2012 155 Fausto 2008 337-338) en este punto estaacuten de acuerdo tanto perspectivistas como construc-cionistas nuestra hipoacutetesis sentildeala que la relacioacuten entre el motocarro y lapersona que lo conduce no es una relacioacuten sujeto-objeto sino una relacioacutenentre sujetos el proacuteximo gran tema en la antropologiacutea amazoacutenica seraacuten lascosas y el reacutegimen de los objetos14 (schien amp Halbmayer 2014 428)

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13 se tratariacutea de una ontologiacutea de la multiplicidad radicalmente distinta de las concep-ciones occidentales de propiedad privada y de los monismos metafiacutesicos (Cesarino 2016 155)

14 las cosas han regresado a la antropologiacutea amazoacutenica para quedarse schien amp Halb-mayer (2014) hacen un balance de la situacioacuten los autores agrupados por santos granero(2009) reaccionan frente al perspectivismo cuyo eje pasa por los animalesespiacuterituspersonas

4 ldquoechar madrerdquo

Comenzamos con el teacutermino -yara (Vallejos Yopaacuten 2010 388-393430-434454) Puede ser un verbalizador o unirse a un nombre enambos casos proviene del tupinambaacute jar-a en el primer caso significalsquotener Xrsquo y lsquohacer Xrsquo Hacer en el sentido de fabricar construir elaborarexiste una progresioacuten que va de lsquotener Xrsquo a lsquohacer Xrsquo si uno es propieta-rio de algo tiene algo aunque derivar lsquohacer Xrsquo de lsquotener Xrsquo no sea sen-cillo hay algunos contextos puente Por ejemplo lsquotener masatorsquonecesariamente conlleva lsquoproducir masatorsquo o lsquotener una casarsquo necesaria-mente conlleva lsquoconstruir una casarsquo en la base de datos de esta autorayara nunca indica lsquosentildeorrsquo (lord) ella indica que en el actual kukama-ku-kamiria la palabra actual para lsquosentildeorrsquo es el preacutestamo lsquopatrunrsquo provenientedel castellano lsquopatroacutenrsquo sin embargo en algunas ocasiones puede ser in-terpretado como lsquopropietariorsquo Cuando -yara se une a un nombre no puedeser considerado un predicado no-verbal sino una construccioacuten verbal conla configuracioacuten [nP V] en teacuterminos de significado -yara no es inter-pretado como lsquotener nrsquo sino como el lsquoduentildeo de nrsquo en el caso de las ne-gaciones con -yara se utiliza la partiacutecula lsquotɨmarsquo se situacutea entre el poseedory el poseiacutedo la partiacutecula lsquotɨmarsquo antecede al elemento poseiacutedo aunqueVallejos Yopaacuten no encontroacute [nP emete nP-yara] en su base de datos losejemplos [nP emete nP-yara] fueron confirmados por otros dos hablan-tes -yara funciona aquiacute como un especificador del nombre que es antildea-dido y que es interpretado como propietario si queremos antildeadir maticestemporales siempre van pospuestos a -yara esta es otra evidencia que -yara

es parte del predicado nPel teacutermino kukama ldquoemeterdquo (haber existir) ha sido traducido como

lsquoto haversquo lsquotenerrsquo Tanto en ingleacutes como en castellano estos verbos expre-san posesioacuten algo de lo que carece el teacutermino kukama lsquoemetersquo es de vital

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dejando en un segundo plano a las cosas aunque cada pueblo tiene su propia teoriacutea de la ma-terialidad a estos autores les une situar las cosas en un plano cosmoloacutegico los trabajos coor-dinados por Hill amp Chaumeil (2011) enfocan los instrumentos de viento como actores ypersonas quedaacutendose en el plano socioloacutegico la tercera contribucioacuten estaacute dirigida por gou-lard amp Karadimas (2011) sobre las maacutescaras estas no son ni lo que representan ni lo que ocul-tan maacutes bien son una ldquotrampa cognitivardquo caracterizada por una inestabilidad notoria lasmaacutescaras permiten tomar la perspectiva de la entidad temporalmente representada nuestraperspectiva es un poco diferente a las tres corrientes resentildeadas

importancia tener cuidado a la hora de traducir (Vallejos Yopaacuten 2010 441-454 Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 53) Hay un riesgo de pro-yectar la posesioacuten del capitalismo y el materialismo adyacente a losidiomas indiacutegenas es importante darse cuenta de este asunto y tratar deevitar prejuicios en el campo haciendo caso a los postulados decolonia-les (Houmlrl 2015)

ahora debemos enfocarnos en comprender la expresioacuten ldquoecharmadrerdquo ldquomama yayarinrdquo ldquoestaacute echando madrerdquo ldquoupa yamama yarardquoldquoya ha echado madrerdquo15 la primera expresioacuten enfatiza el proceso la se-gunda sentildeala la culminacioacuten del mismo Pongamos tres ejemplos para per-cibir los diferentes matices en los que estaacute envuelta la expresioacuten

el primero sugiere que la madre proviene del exterior una casa des-habitada es propensa para que espiacuteritus ajenos ‒sobre todo malos‒ ocupenese espacio de esa manera dicen que lsquola casa tiene madrersquo Pero tambieacutense puede dar bajo otra modalidad la palmera del aguaje (Mauritia fle-

xuosa) o del ungurahui (Oenocarpus bataua) ldquoechan madrerdquo Cuando elpapazo (coleoacuteptero Rhynchophorus palmarum) pica el aguaje y sale unaflema amarillenta es porque ldquoestaacute echando madrerdquo el papazo es precisa-mente su madre el suri (Rhynchophorus palmarum) viene a ser su criacuteade modo similar cuando la mosca shinguito meru (Dermatobia homi-

nis) pone huevos en la cabeza de una persona la mosca es la madre suslarvas puestas en la cabeza de la persona son sus criacuteas Pero las criacuteas tam-bieacuten se pueden convertir en madres un motor de luz grande tiene madrese malogra y lo cambian por otro motor maacutes pequentildeo alguna de las criacuteasdel motor grande sale y entra en el motor pequentildeo en ese momento dejade ser una criacutea y se convierte en madre de este motor maacutes pequentildeo Parael caso del motocarro que nos ocupa es posible que ‒una vez abando-nado‒ los espiacuteritus malos puedan anidar el motocarro ocupar el espacioque habiacutea abandonado su duentildeo de esta forma el motocarro pasa de unduentildeo a otro

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15 expresiones proporcionadas por el grupo Kukamakana Katupe ‒los kukama apare-cen‒ vinculados a radio ucamara en nauta Tienen varios programas radiales y una escueladenominada Ikuari este grupo utiliza las grafiacuteas consensuadas y aprobadas por el Ministeriode Cultura en una macro reunioacuten que tuvo lugar en requena en 2014 Para la estandarizacioacutende las grafiacuteas del idioma kukama-kukamiria resolucioacuten directoral ndeg 029-2014-Mi-neduVMgPdigeiBir lima 15 de diciembre de 2014 en el diccionario kukama de rosaVallejos amp rosa amiacuteas no encontramos las expresiones kukama arriba indicadas pero siacute al-gunas similares iyayara

un segundo ejemplo nos indica que la madre proviene del interior elshungo (de lsquosunqursquo lsquocorazoacutenrsquo en quechua) es el corazoacuten [madera] duro deun palo los shungos de huacapuacute (Minquartia guianensis) se colocan enla estructura de la casa para sostenerla Mientras la casa estaacute habitada losshungos tienen a su madre como dormida Cuando se acerca un vientomuy fuerte la gente golpea los shungos diciendo ldquodespierta abuelordquo deesta forma la madre del shungo que permanece dormida se despierta ypuede defender la casa del fuerte viento Cada aacuterbol tiene su madreCuando lo cortan y le pelan para extraer su carnaza queda solo el shungoy la madre del aacuterbol vive en el shungo los objetos de plaacutestico tambieacuten tie-nen su madre que proviene del interior

una tercera posibilidad nos viene del mundo de la agriculturaCuando brotan las ramas tiernas de las plantas se dice que estaacuten ldquoechandomuelardquo en el caso de la yuca estaacute ldquoechando ojosrdquo Cuando a la yuca lesalen nuevos brotes ndashojosndash se dice ldquoesta yuca me quiererdquo Pero se refierea que la madre de la yuca le quiere y por eso le proporciona buena yucaCuando se cortan los palos de la yuca y se mantiene en pequentildeos monto-nes en la casa ‒antes de plantar‒ si brotan los ojos es porque ldquoestaacute echandomadrerdquo de igual manera sucede con el plaacutetano (familia Musaceae)Cuando los hijuelos de plaacutetano son grandes se les corta el tallo un pocohasta 40 cm si comienza a crecer la hoja ceacutentrica se dice que ldquoestaacuteechando madrerdquo

Ya tenemos tres situaciones diferentes respecto a queacute puede signifi-car ldquoechar madrerdquo en el primer ejemplo la madre proviene del exterioren el segundo emana del interior Y en el tercero estaacute relacionado con laagricultura su campo semaacutentico enfatiza el florecer brotar las palme-ras de alguna manera son plantas domesticadas o al menos han reque-rido intervencioacuten humana a lo largo de los siglos aunque en el caso delas palmeras interviene el papazo

abordaremos el teacutermino ldquoechar madrerdquo pero ahora desde el puntode vista de la filiacioacuten el dominio ndashser duentildeondash muchas veces se expresaen un idioma de filiacioacuten como en la relacioacuten lsquopadres-hijosrsquo aunque se ar-ticule de manera compleja y etnograacuteficamente variable con las relacionesde parentesco (Costa 2013 473) no se trata de pensar que el hijo ldquoechamadrerdquo en el sentido de engendrar no es ninguna inversioacuten de la genera-cioacuten bioloacutegica

las explicaciones que hemos recibido implican que la madre estaacutecontenida en el hijo Por maacutes distancia que haya el hijo siempre regresa

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donde su madre un hijo siempre manifiesta muchas caracteriacutesticas de sumadre trabajador inteligente tejedorhellip ldquocomo su madrerdquo Muchas deestas cualidades las recibe de su madre por una doble viacutea por un ladodesde el nacimiento por otro desde la cultura los nintildeos permanecen bajoel cuidado de la madre hasta los siete antildeos aproximadamente Posterior aesta edad los nintildeos pasaraacuten a estar maacutes tiempo con sus padres para apren-der los oficios propios del varoacuten y las nintildeas con sus madres para sus tareasrespectivas16 es durante estos siete primeros antildeos cuando se entablanrelaciones afectivas muy fuertes con la madre Ciertamente al diacutea de hoyhay variaciones dado que muchos nintildeos estudian en el jardiacuten de infanciay todos la primaria esto ha modificado la proximidad de los nintildeos consus padres dado que tienen que permanecer durante los diacuteas lectivos en lacasa con su madre profundizando los lazos afectivos con ella su padrepor trabajos como la pesca o viajes a la ciudad puede pasar temporadasfuera de casa

Conviene resaltar que la pena es un sentimiento que estaacute vinculado ala madre dicen que la pena es el reflejo que la madre vive en su hijo Pormuy lejos que se encuentre el hijo siempre regresa donde su madre esequivalente a la obediencia y posee un punto de inequidad que hay quecumplir esta desigualdad hace posible tanto la obediencia como el res-peto ldquoigualarserdquo destruir esta asimetriacutea es una falta grave Pues bien lapena es sobre todo pena de la madre Cuando fallan las demaacutes relacionessiempre retorna la relacioacuten primera con la madre es como el fundamentodel resto de relaciones

una vez comprendida esta relacioacuten tan intensa con la madre estamosen la capacidad de interesarnos por el rol de la madre en el caso del mo-tocarro Cuando el motocarro tiene duentildeo y la relacioacuten entre ambos es es-trecha la madre del motocarro permanece agazapada a la espera unmotocarro abandonado es una situacioacuten propicia para que la madre ‒queha permanecido en el interior del hierro‒ salga a la luz en otras palabrasel motocarro ndashpensado ahora como hijondash estaacute en una relacioacuten de sujecioacutenfrente a su propietarioconductor asiduo yo su madre Cuando el propie-tarioconductor asiduo se impone la madre permanece agazapada Cuando

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16 aunque el nintildeo varoacuten antes de los siete antildeos permanece junto a su madre el espiacuteritudel nintildeo acompantildea a su padre Por eso sobre todo en los primeros meses y antildeos de vida cuandoel padre regresa del monte llama al nintildeo por su nombre ‒o su chapa‒ para que el espiacuteritu delnintildeo no se quede en el monte y regrese a casa junto con su padre

el propietario ya no mantiene una relacioacuten estrecha con el motocarro lamadre del mismo sale y se aduentildea del motocarro

5 domesticar yo emancipar

nos interesamos ahora en las relaciones de dominio Eacuteste no es ex-clusivamente unilateral o vertical del patroacuten hacia el peoacuten los peonesno son viacutectimas pasivas sino sujetos Proponemos una ldquodominacioacuten bila-teralrdquo asimeacutetrica el eacutenfasis recae sobre la ldquoconstruccioacuten activa y agoniacutes-ticardquo entre dos o maacutes grupos17 (abril 2013 3-6) Toda dominacioacuten de porsiacute es asimeacutetrica pero queremos remarcarlo al adjetivar la ldquodominacioacuten bi-lateralrdquo como lsquoasimeacutetricarsquo sentildealamos que siendo los peones sujetos acti-vos no dejan por ello de ser peones

si tenemos en cuenta que los indiacutegenas viven en un multiverso18 po-demos ampliar estas relaciones de dominio a todos los seres que pueblanlos muacuteltiples mundos es lo que Viveiros de Castro teoriza como un cam-bio de perspectiva dejarse dominar por la perspectiva del otro convertirseal otro convertirse en otro en este sentido la mascota pierde potencia au-toconciencia y es dominada por la perspectiva de otro no como un ene-migo sino como un aliado las relaciones constituidas a traveacutes de lossuentildeos son distintas deben excluir la predacioacuten (Fausto 2000 940)

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17 esta idea de ldquodominacioacuten bilateralrdquo estaacute tomada de axel Honneth el representantemaacutes notable de la tercera generacioacuten de la escuela de Frankfurt Honneth critica los trabajosde sus predecesores adorno y Horkheimer por utilizar una nocioacuten de dominacioacuten excesiva-mente unilateral abril (2011) le reprocha a Honneth la ambiguumledad del teacutermino ldquobilateralrdquo queno sabe si justifica una cuestioacuten sisteacutemica de estabilizar el campo social o dirige su aguijoacutencriacutetico contra ella rescatamos la idea de lucha elaborada por Honneth por ser tambieacuten muyquerida en pueblos indiacutegenas Pero ni la sociedad europea de los antildeos 40 del siglo pasado dedominio de la naturaleza ‒de la que parte la primera generacioacuten de la escuela de Frankfurt‒ni las sociedades democraacuteticas actuales ‒que estaacuten a la base de la reflexioacuten de Honneth‒ sonequivalentes a las sociedades indiacutegenas amazoacutenicas

18 el multiverso del que hablamos no es uacutenicamente una superposicioacuten de universos je-raacuterquicamente establecidos sino que implica un englobamiento parcial no totalizante (Halb-mayer 2012 120) las poliacuteticas de fragilidad inter-especie y las fronteras gestionadasmulti-mundo llegan a ser centrales en un mundo en que la evitacioacuten y limitacioacuten de tal con-tacto y cambio es como miacutenimo tan importante como su establecimiento estrateacutegico (Halb-mayer 2012 119) es una forma de multiplicidad incapacidad para totalizar (Viveiros deCastro 2010 99-117) Vencer el dualismo no consiste en restaurar una unidad perdida sino eninstaurar una cierta multiplicidad (sztutman 2007 212)

Ha sido Fausto (2008 333) quien mejor ha descrito lo que implicanestas relaciones de maestriacutea-dominio19

a) se aplica frecuentemente a la posesioacuten de ciertos bienes materiales ndashprin-cipalmente ceremonialesndash e inmateriales ndashen especial conocimientosritualesndash

b) no designa en todos los casos la relacioacuten padres-hijos aunque casisiempre se aplica a la relacioacuten entre padres e hijos adoptivos extran-jeros en particular a los cautivos de guerra

c) jamaacutes se aplica a los enemigos vivos autoacutenomos pero puede desig-nar la relacioacuten entre el matador y su viacutectima despueacutes del homicidio

d) tampoco se aplica a los animales de caza y aunque designe una rela-cioacuten con los animales de estimacioacuten y muy frecuentemente la rela-cioacuten del chamaacuten o pajeacute con sus espiacuteritus auxiliares

e) se aplica no pocas veces a la relacioacuten entre jefes y seguidores y fueutilizado para designar nuevas relaciones en el contexto de la con-quista y de la colonizacioacuten

f) no se aplica apenas a la relacioacuten entre humanos (o humanos y no-hu-manos) sino que designa relaciones internas al mundo no-humano

la familiarizacioacuten es llevada a nivel sociocosmoloacutegico los jefe kui-kuro se refieren a los habitantes de su aldea independientemente de susexo o edad como lsquonintildeorsquo (Fausto 2008 334) en el caso de los paumaries aprendido desde el punto de vista de la presa del objeto de familiari-zacioacuten y no desde el punto de vista del predador o domesticador (Bonilla2005 48-49) de igual manera se presentan los urarina (Walker 2012)los shawi apuestan por la docilidad (gonzaacutelez saavedra 2013 669-678)y los kukama por la sujecioacuten Para eacutestos uacuteltimos la primera estrategia es

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19 Para los urarina la relacioacuten matrimonial la relacioacuten de un animal que no escapa a sucazador o las mercanciacuteas conseguidas a un comerciante o el mismo comerciante (Walker 20138-9 2012 148-149) Para los paumari los hijos adoptivos tratados como empleados la rela-cioacuten del duentildeo con las mascotas y la relacioacuten del joven con su empleador (Bonilla 2005 48-49 55-56 45) Para los kanamari la relacioacuten de un chamaacuten con sus espiacuteritus auxiliares la deun jefe con sus suacutebditos o de la misma Funai con los propios kanamari (Costa 2013 476)entre los kukama se puede aplicar entre un hijo que se pone en casa de su padrino en la ciu-dad para que estudie y dicho padrino la relacioacuten del chamaacuten con sus espiacuteritus auxiliares o lade un liacuteder de una organizacioacuten indiacutegena ‒o de un movimiento poliacutetico en tiempo electoral ysus seguidores‒ o la del pastor-sacerdote con sus fieles

la seduccioacuten si esta maniobra no da los resultados esperados entoncesaparece la pelea hasta conseguir la sujecioacuten

son los padres duentildeos empleadores jefes chamaneshellip los quemantienen el control son ellos los encargados de comportarse como pro-veedores que controlan y protegen a sus criaturas siendo responsables desu bienestar proporcionaacutendoles los cuidados baacutesicos a traveacutes de la ali-mentacioacuten la seguridad la preferencia el dar nombre el apadrinamientoentre otros (Fausto 2008 347 333 Bonilla 2005 56)

sin embargo por parte de los hijos mascotas suacutebditos espiacuteritus au-xiliareshellip no se vive esta situacioacuten como una subordinacioacuten negativa sinocomo una dependencia necesaria y muchas veces buscada y querida es laforma que tienen de poder exigir a sus duentildeos que se comporten como seespera de ellos pudieacutendoles reclamar atencioacuten dedicacioacuten y generosidad(Fausto 2008 333) incluso los paumari se comportan como una presapara poder recibir la atencioacuten de sus patrones o mejor como un paraacutesitoque busca vivir entre otros peligrosamente como una condicioacuten existencialde la forma social (Bonilla 2005 56 2016) los urarina comienzan la ha-bilitacioacuten guiados por sus necesidades y deseos no uacutenicamente como viacutec-timas pasivas de sus patrones20 (Walker 2012 146) es la dominacioacutenbilateral asimeacutetrica de la que hablaacutebamos antes aunque no sean viacutectimaspasivas y manipulan a sus patrones ndasho tratan de hacerlondash el marco en elque se producen estas relaciones estaacute definido por condiciones econoacutemi-cas asimeacutetricas

los peones no son una tabula rasa donde se impone la voluntad delpatroacuten Tambieacuten ellos a traveacutes de estrategias propias tratan de domesti-carle subvirtiendo la relacioacuten la comensalidad y la co-residencia gene-ran una consustancialidad en aquellos que comparten comida y habitanbajo el mismo techo (santos granero 2016 50) la astucia juega aquiacute unpapel preponderante las relaciones de dominio implican ajustar las in-tencionalidades de ambos patroacuten y peones un ejemplo en el segundoboom del caucho hacia mitad del siglo XX un patroncito teniacutea habilita-dos a varios peones que trabajaban para eacutel una vez al mes llegaba el pa-

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20 la gente a veces se autodesprecia refirieacutendose a ellos como lsquomascotas necesitadasrsquo olsquohueacuterfanosrsquo por ejemplo en un bien humorado intento por ganar el afecto de otros o el co-nocimiento de sus propios sentimientos de piedad cuando estaacuten accediendo sutilmente paraalimentar a sus vecinos expectantes Toda la comida es un don del Creador que mira por nos-otros con piedad (Walker 2012 148)

troacuten de iquitos al alto samiria para recoger las bolas de shiringa (Hevea

brasiliensis) y ldquopagarrdquo a los peones el trato era desigual el patroacuten traiacutearopa algo de enlatados y otras pertenencias las cambiaba por las bolasde shiringa iniciando un proceso de deuda ndashque nunca se podiacutea cancelarndashel famoso enganche o lsquohabilitacioacutenrsquo la recogida de la shiringa concluiacuteacon una fiesta en la que participaban aquellos trabajadores que habiacuteancumplido las expectativas del patroacuten excluyendo a los que no eran fielesa su tarea la relacioacuten giraba en torno al temor la reverencia y el gozar delfavor del patroacuten uno de los encargados en el alto samiria de controlar alos peones ndashque eran sus familiares fundamentalmentendash le cocinaba lacomida al patroacuten cuando llegaba Para domesticar al patroacuten y hacerle maacutesamable le daba de comer las mejores piezas majaacutes (Cuniculus paca) per-diz (familia Tinamidae) chapo de ungurahuihellip incluso se lavaba los tes-tiacuteculos y con esa agua chapeaba el ungurahui para darle de tomar alpatroacuten no es una costumbre que atenta contra la higiene es una estrate-gia de domesticacioacuten

esto no es una pura aneacutecdota en kukama tsapiari significa ldquoobede-cerrdquo Proviene de la voz tsapia que significa testiacuteculo lsquoObedecerrsquo viene aestar relacionado con los lsquotestiacuteculosrsquo se comprende mejor si tenemos encuenta la relacioacuten paterno-filial el hijo debe obediencia al padre Eacutestetradicionalmente le buscaba mujer a su hijo el hijo teniacutea que obedecerCuando don Basilio que asiacute se llamaba le daba de tomar agua con la quese habiacutea lavado los testiacuteculos estaba domesticando al patroacuten para que leobedeciera igual que un hijo debe obedecer a su padre21 asiacute don Basilionarraba que el patroacuten en cada viaje que llegaba para recoger las bolas deshiringa era oportunamente maacutes manso desde el punto de vista de donBasilio subvierte el orden y convierte a su patroacuten en obediente a sus de-seos es un ejemplo de esta ldquodominacioacuten bilateral asimeacutetricardquo domesticaal patroacuten pero continuacutea como un peoacuten en el engranaje de la extraccioacuten deshiringa

no todo es perfecto la adopcioacuten siempre es una filiacioacuten incompletaambivalente nunca se llega a neutralizar plenamente la enemistad deahiacute que la relacioacuten sea en ocasiones de un gran carintildeo y en ocasiones demaltrato el otro nunca deja de ser otro plenamente (Fausto 2008 352) lamascota por maacutes domesticada que permanezca no deja de ser un animal

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21 si un varoacuten se reuacutene con una mujer que tiene un bebeacute de otro hombre lo puede adop-tar Para ello arrancaraacute alguno de sus vellos puacutebicos y ahumaraacute al bebeacute

salvaje asiacute explican coacutemo en alguna ocasioacuten el perro puede morder a suduentildeo sobre todo a la hora de recoger la presa que ha cazado el can si elduentildeo no tiene la astucia y la pericia necesarias22 O el pihuicho (familiaPsittacidae) que quiere morder de igual modo sucede con el resto de mas-cotas

los peones domestican al patroacuten y tratan de apropiarse de su subje-tividad externa para el interior del socius (Fausto 2000 938) la escopetaropahellip para el patroacuten son un enganche donde se privilegia la relacioacuten co-mercial Para los kukama la relacioacuten con el patroacuten supera el esquema lu-crativo es una relacioacuten asimeacutetrica pero les permite conseguir algunosbienes sin necesidad de acudir a la ciudad donde las relaciones son maacutescomplejas Tambieacuten sirve para acudir a alguien en tiempos de necesidadenfermedad un hijo que se va a la ciudad a trabajar (de peoacuten)hellip Por otrolado las nuevas adquisiciones favorecen presentarse delante de sus con-geacuteneres como alguien que tiene poderosos aliados ademaacutes de aumentarsus posesiones mayor oportunidad de caza con una retrocarga o de pescacon una red de nylonhellip al adquirir estos bienes del patroacuten estaacute consi-guiendo parte de su fuerza Por eso es algo maacutes que un negocio estricta-mente hablando

el duentildeo es pues una figura biceacutefala a los ojos de sus hijos-anima-les salvajes es un padre protector a los ojos de otras especies ndashen espe-cial los humanosndash es un afiacuten predador (Fausto 2008 335) en sentido latotodo maestro es un jaguar el dispositivo principal de magnificacioacuten de lapersona es la incorporacioacuten caniacutebal la predacioacuten es un vector asimeacutetricode identificacioacuten-alteracioacuten quien come contiene al otro y su alteridaddentro de siacute (Fausto 2008 335)

la caza la familiarizacioacuten de animales y el casamiento se basan enlas mismas premisas simboacutelicas (Taylor 2000 2001 Walker 2013 citadosen Costa 2013 484) los cazadores amansan a las presas los duentildeos asus mascotas y los varones deben amansar domesticar a las mujeres en ya traveacutes del matrimonio una tarea que se centra increiacuteblemente en la pro-visioacuten de bienes de consumo para el caso urarina (Walker 2013 4) nos-otros extendemos estas premisas simboacutelicas a la posesioacuten de bienes eneste caso el motocarro

Ya hemos visto que la domesticacioacuten se puede percibir desde el puntode vista de la presa o del predador en cuanto a las relaciones con el exte-

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22 esta es una de las razones entre otras por la que se somete a lsquocurarrsquo al perro

rior los paumari y los urarina privilegian el punto de vista de la presa loskukama promueven la sujecioacuten a los capturados en la guerra23 los anti-guos tupiacute les daban mujer chacra (huerta)hellip y los situaban en el centro de lacomunidad la segunda parte de la domesticacioacuten del extrantildeo capturado enla guerra era comerlo la predacioacuten en siacute misma capturando las intenciona-lidades externas para incorporarlas al interior del grupo (Fausto 2000 938)la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo es convertir las relaciones de predacioacuten en re-laciones de familiarizacioacuten el paso de la afinidad a la consanguinidad (Fausto2000 937-939) sin embargo entre los trio la ldquopredacioacuten familiarizanterdquoparece estar constituida por la afinidad tanto como por la consanguinidad(grotti amp Brightman 2016) y existe un sesgo de geacutenero dado que la maes-triacutea en Fausto posee un rol masculino (McCallum 2015 251 nota 15)

Podemos considerar la relacioacuten de maestriacutea un trazo caracteriacutesticode la sociocosmologiacutea amazoacutenica configurando un mundo de duentildeos yenemigos pero no necesariamente de dominacioacuten y dominio privado(Fausto 2008 352)

6 duentildeo y propietario

introducimos ahora una distincioacuten entre ldquoduentildeordquo y ldquopropietariordquo24ambos despliegan matices diferentes Mientras el primero es una personaque tiene sentildeoriacuteo o dominio sobre otro sujeto (sea alguien o algo) el se-gundo es quien tiene derecho de propiedad hace referencia a la posesioacutenel propietario mantiene una relacioacuten monodireccional el duentildeo en cam-bio posee una relacioacuten reciacuteproca (Houmlrl 2015) no se trata tanto de algo fijosino relacional (santos granero 2016 41)

un ejemplo una familia adquiere unas gallinas la propietaria sueleser la madre que las comproacute sin embargo puede haberlas adquirido la

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23 santos granero (2016) diserta sobre los cautivos de guerra en tres afiliaciones lin-guumliacutesticas diferentes los tukano del Vaupeacutes los conibo del ucayali y los ancestros de los chi-riguana de filiacioacuten tupiacute-guaraniacute

24 el modelo de agente no es asiacute el del propietario que anexa cosas a un siacute inmutablesino el del maestro que contiene muacuteltiples singularidades de esta forma si los dos modeloslockiano y amerindio son apropiativos el riesgo del primero es como diriacutea Kant la lsquosociabi-lidad a-socialrsquo del individualismo posesivo en cuanto el riesgo del segundo es la sociabilidadcaniacutebal de la singularidad posesiva los mecanismos de limitacioacuten de apropiacioacuten tambieacuten di-fieren de un lado la responsabilidad moral de la persona foreacutensica de otro la socialidad delparentesco de la persona (in)corporada (Fausto 2008 341)

madre y hacerlas criar a nombre de alguno de sus hijos habitualmente elmaacutes pequentildeo si es lo suficientemente grande el nintildeo cuidaraacute a las galli-nas de lo contrario se encargaraacute la madre Cuando los pollitos crecen elnintildeo decidiraacute queacute hacer con ellos suele acostumbrarse a comerlos en al-guna fiesta del nintildeo ndashcumpleantildeos bautismohellipndash o para comprar algunaropa utensilioshellip para el nintildeo loacutegicamente no se gasta todo en el nintildeose puede compartir con los demaacutes familiares pero seraacute el nintildeo quien de-cida si ya tiene edad de comprender el nintildeo es el duentildeo porque esos po-llitos han crecido a su nombre en el ejemplo se distingue niacutetidamente elpropietario del duentildeo el propietario viene a ser la persona que los ha ad-quirido ndashen el caso de las gallinasndash la madre Mientras que el duentildeo es elhijo a nombre de quien se han criado las gallinas igual sucede con alguacutensembriacuteo especial en la chacra o con alguacuten aacuterbol frutal

en las uacuteltimas deacutecadas los Municipios suelen donar motores y ge-neradores de luz a las comunidades la propietaria de este artefacto es lacomunidad pero su duentildeo es el motorista persona encargada del encen-dido y apagado de la luz mantenimiento del motorhellip esta misma distin-cioacuten nos sirve para aplicarla al motocarro el propietario viene a ser lapersona que lo ha adquirido lo ha conseguido en una transaccioacuten comer-cial posee los papeles de compra-venta Puede ser propietario y conduc-tor de su vehiacuteculo en este caso coincidiriacutea propietario y duentildeo Pero puedeser propietario y alquilar el servicio a otra persona en este caso seriacutea pro-pietario mas no duentildeo entendemos por duentildeo en este contexto al con-ductor asiduo tanto si es propietario quien lo maneja como si llega a serun conductor que alquila el motocarro a su propietario para trabajar eldominio exige una relacioacuten de proximidad es esta reiteracioacuten no quienlo maneja esporaacutedicamente que le proporciona este caraacutecter de sentildeoriacuteo odominio sobre eacutel25

el propietario tendraacute un cuidado especial con su motocarro puestoque ha gastado su dinero en conseguirlo pero no necesariamente lo ten-draacute que manejar eacutel puede alquilarlo ahora bien observaraacute el comporta-miento de la persona que alquila su motocarro si no le da un tratoadecuado no se lo volveraacute a alquilar y buscaraacute un nuevo conductor

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25 la posesioacuten de las cosas es por sexo en caso de separacioacuten la mujer se llevaraacute lasollas bandejas menaje en generalhellip y el varoacuten la flecha trampas retrocargahellip el motoca-rro forma parte de las pertenencias del varoacuten Conocemos alguacuten caso donde el duentildeo del mo-tocarro es una mujer pero son poco habituales

entre quien lo maneja y el motocarro se establece una relacioacuten deacostumbramiento trataraacute al motocarro con sumo cuidado en este sen-tido evitaraacute atravesar los charcos de agua y barro sortearaacute los huecosdescartaraacute los malos pasos un buen conductor habitual no aceptaraacute cual-quier viaje si el destino es una zona con malos pasos quien lo maneja asi-duamente puede desistir del viaje siempre y cuando ldquohaya hecho sucarrerardquo o la situacioacuten econoacutemica no sea apremiante Todo ello pensandoen el bienestar del motocarro

de igual manera le proporcionaraacute carintildeo a la mascota se le daraacute decomer26 en la boca y con sal incluso masticado se le pondraacute al humo dela cocina se le sobaraacutehellip para acostumbrarle alimentar es adquirir unnuevo paladar por parte de la mascota que lo identifica con su nuevo duentildeo(Costa 2016 76) el padre ndashy en ocasiones el padrastrondash sobaraacute con sudora su hijo para protegerlo y darle fuerza el duentildeo del motocarro lo frotaraacutecon su sudor lo limpiaraacute con su toalla o su trapo para que esteacute maacutes bri-llante y su aspecto sea de mayor belleza al realizar estos cuidados le con-versaraacute al motocarro ldquovamos a trabajar duro para ganar dinerordquo o ldquovamosa salir a ganarnos alguito para mis hijosrdquo a la hora de manejar si tiene queatravesar alguacuten charco o barro ndashporque no queda maacutes remediondash en unsigno de fuerte camaraderiacutea y compantildeerismo no levantaraacute sus pies de lospedales del motocarro corriendo la misma suerte denotando familiaridade intimidad dando paso a sentimientos de estima mutua afecto y apego

los cuidados pasan tambieacuten por cuestiones teacutecnicas revisar el aceitey cambiarlo a tiempo para que no haya ninguacuten desperfecto comprobar lagasolina para no quedarse colgado antes de llegar a repostar ponerle apunto con un mecaacutenico amigo Todo ello contribuye para que el motoca-rro se sienta querido por su duentildeo y colabore en su trabajo si el motoca-rro es nuevo a partir del primer mes de rodaje le sacaraacute el tubo de escapepara que haga ruido y desarrolle mejor el motor en definitiva para quetenga maacutes fuerza27 de esta manera consigue llamar a maacutes clientes no fal-

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26 ldquoentre los barasana el verbo ekaa-re significa tanto lsquoalimentarrsquo como lsquodomesticarrsquo ylas mascotas son denominadas ekariera lsquoaquellos que alimentamosrsquordquo (Fausto 2002 37 nota 8)ldquoConsumir comida o compartir un mismo tipo de comida genera parentesco e identificacioacutenentre aquellos que lo hacenrdquo (Vacas 2008 285 pero es importante toda la seccioacuten 285-288)

27 esto es una falacia porque ni desarrolla maacutes el motor ni tiene maacutes fuerza pero siacute hacemaacutes ruido y contamina maacutes ambas cosas carentes de intereacutes para los kukama que percibenla fuerza de una manera diferente crispando los aacutenimos del Comiteacute Ciacutevico ldquoTodos contra elruidordquo y los residentes maacutes lsquoblancosrsquo de la ciudad de iquitos

taraacuten los adornos propios para personalizar al motocarro y darle un toquede distincioacuten que le permita atraer la atencioacuten de los clientes este trato decarintildeo y la asiduidad proporciona que el motocarro haga caso a su duentildeoes una relacioacuten de estima y colaboracioacuten mutua

si el propietario del motocarro lo alquila a un nuevo chofer eacuteste haraacute al-gunos cambios en el motocarro que le permitan aduentildearse de eacutel Puede cam-biar algunos tornillos aunque no sean estrictamente necesarios desde el puntode vista mecaacutenico o alguacuten adorno personal ademaacutes de su propio sudor con-versarle y darle el carintildeo Como estamos percibiendo la relacioacuten que se es-tablece entre ellos es similar al duentildeo con su mascota esta uacuteltima ha sidodefinida como una ficcioacuten puacuteblica puesto que la mascota ndasha diferencia delnintildeondash no puede alimentar a otro (Costa 2013 485 2016 81) sin embargonuestra apreciacioacuten es diferente la mascota no proporciona comida pero siacuteafecto y puede ayudar a conseguir dinero para la alimentacioacuten nos pareceun aspecto nada desdentildeable en el mundo indiacutegena Veamos el caso de la boa(Boa constrictor) algunas personas la poseen como mascota les sirve paralimpiar de ratas la casa a esto se antildeade que la pueden utilizar en las danzastiacutepicas delante de turistas como un reclamo para aumentar el intereacutes y con-seguir algo maacutes de dinero el caso del motocarro sigue pautas similares Pro-porciona por un lado afecto a su duentildeo (cuando el trato es bueno elmotocarro se porta bien y es motivo de orgullo para el chofer) Por otro ladosirve para conseguir el dinero necesario para el sostenimiento familiar

una precisioacuten respecto al caraacutecter altricial (un organismo que va ma-durando posterior a su nacimiento) y la ficcioacuten puacuteblica (Costa 2016 81)nintildeos y mascotas maduran despueacutes de su nacimiento el motocarro encambio no respecto a la ficcioacuten puacuteblica ya hemos anotado nuestras re-servas para considerar a todas las mascotas veacutease lo dicho anteriormentesobre la boa en nuestra opinioacuten tanto los nintildeos como las mascotas y losmotocarros no son ficciones puacuteblicas nos parece que forman parte de lasrelaciones entre sujetos relacioacuten de sujecioacuten

la relacioacuten paterno-filial y la establecida entre el motocarro y suduentildeo son asimeacutetricas ambas parten de la desigualdad Pero en la pri-mera es una asimetriacutea dentro de una relacioacuten afectiva que incorpora dosgeneraciones con obligaciones mutuas la segunda partiendo de lo afec-tivo le separa el producirse dentro de la misma generacioacuten en cierto sen-tido es una relacioacuten entre ldquoadultosrdquo coetaacuteneos en cuanto independientesy autoacutenomos la primera parte de una relacioacuten de sangre la segunda esuna relacioacuten de estimacioacuten mutua

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7 de aconsejar a corregir entre sujecioacuten y predacioacuten

las relaciones paterno-filial y patroacuten-peoacuten son asimeacutetricas en estesentido conviene recordar que tanto el padre como el patroacuten tienen eldeber de aconsejar y corregir cuando la situacioacuten lo amerite el consejoviene a ser una forma de tranquilizar de invitar a vivir bien de prevencioacutende comportamientos inadecuados en tal sentido es uacutetil sentildealar que lasautoridades en muchas comunidades comienzan su sesioacuten de la asam-blea comunal aconsejando a la poblacioacuten igual que un padre aconseja asu hijo de esta manera consideran que estaacuten previniendo comporta-mientos incorrectos lsquoaconsejarrsquo kunashika o kunashka (Vallejos Yopaacutenamp amiacuteas Murayari 2015 111 176 voz lsquokunashikarsquo) pudiera ser un preacutes-tamo tomado del quechua

si el consejo no ha conseguido el objetivo de prevenir entonces hayque corregir y hacerlo lo antes posible un mal comportamiento es unreto a la autoridad si no lo corrige el infractor se hace maacutes fuerte y ter-mina desafiando a la autoridad de tal modo que incluso puede subver-tir el orden y modificar la relacioacuten el infractor pasa a ser duentildeo y quienejerciacutea de duentildeo en peoacuten lsquoCorregirrsquo yumɨratsupe estaacute compuesto de yu-

mɨra tener rabia estar molesto enfurecerse amargarse y ndashtsupe aplica-tivo cuando aparece en el verbo introduce un beneficiario que por defectoes el hablante (Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 271 220 voceslsquoyumɨratsupersquo lsquoyumɨrarsquo lsquondashtsupersquo)

Corregir es la oportunidad de hacer doacutecil al corregido a su vez quiencorrige aumenta su prestigio y poder Viene a ser una relacioacuten depadrehijo o patroacutensuacutebdito Cabe recordar que la correccioacuten no es uacuteni-camente para castigar sino para enmendar un comportamiento si los po-liciacuteas de la autoridad comunal tienen que castigar a una persona por sumal comportamiento no la golpean indiscriminadamente soacutelo lo hacenpara corregirla yo inutilizarla en este sentido le golpean en las piernasy antebrazos para debilitarla y evitar que pueda escapar yo defendersesoacutelo se hace en casos extremos en ninguacuten momento el castigo es paramasacrar a una persona

es necesario estar atentos a cualquier siacutentoma por pequentildeo que seaque presente un desafiacuteo Para la relacioacuten que nos interesa entre el moto-carro y el choacutefer asiduo es preciso prestar atencioacuten a los indicios quepueda sugerir el motocarro para satisfacerlos o corregirlos si los dejaspasar es como quien ha visto una sentildeal de peligro y no hace caso termi-

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naraacute por arrepentirse las sentildeales pueden ser muacuteltiples un modo de fre-nar diferente un sonido no habitual un querer hacer su propia voluntadque implica una desobediencia al conductorhellip a cada una de estas sentildea-les debe responder el duentildeo con prontitud el motocarro le toma el pulsoy debe corregirlo lo maacutes inmediato posible en definitiva es una peleapor el control en esta satisfaccioacuten de necesidades el motocarro puedepercibir la atencioacuten que le presta el duentildeo si le da buen o mal trato elbuen trato amansaraacute al motocarro y continuaraacute con una actitud sumisa yde colaboracioacuten con el duentildeo el mal trato en cambio terminaraacute por pro-vocar una sublevacioacuten y un cambio en las posiciones dominantedomi-nado un motocarro que es maltratado puede tomar la iniciativa eimponer su voluntad sobre la voluntad del duentildeo de este modo se pro-duce el traacutensito entre la sujecioacuten y la predacioacuten28

Otras sentildeales se producen en la noche lo cual implica la iacutentima co-nexioacuten del motocarro con su duentildeo nos referimos a que el motocarropuede hacer sontildear a su duentildeo29 noacutetese que este hacer sontildear implica un su-jeto que toma la iniciativa el motocarro en este caso el que suentildea vienea ser un sujeto pasivo al que se le impone la intencionalidad del primeroel motocarro recordamos que para los indiacutegenas el suentildeo puede ser in-ducido por la persona que suentildea ldquoQuiero sontildear [ver]rdquo el suentildeo tambieacutenpuede ser provocado por otra persona ajena que me visita permaneciendola persona que suentildea como la parte pasiva a la que se le impone el suentildeo

si la persona deja pasar los indicios el motocarro puede sublevarsey pasar a ser el amo de la relacioacuten en este caso se produce un trasvase deroles el dominado impone su voluntad y pasa a dominar a su duentildeo y vi-ceversa Ya hemos visto anteriormente que el equilibrio entre mascota yduentildeo es fraacutegil porque la mascota nunca deja de ser un lsquoanimal salvajersquo

Pero vayamos maacutes despacio se ha dicho que los artefactos vienen aser como ldquohijosrdquo de sus hacedores (santos granero 2009 16) y estamosviendo que la relacioacuten con el motocarro por parte de su duentildeo es similar

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28 Para la relacioacuten entre docilidad y predacioacuten entre los shawi puede verse gonzaacutelez saa-vedra (2013) sin embargo nosotros preferimos utilizar el teacutermino lsquosujecioacutenrsquo a lsquodocilidadrsquo elprimero hace referencia a la accioacuten de sujetar el segundo a la cualidad de ser doacutecil el pri-mero enfatiza a quien sujeta somete el segundo pone el acento en quien es doacutecil mansoaunque como una estrategia para llevar el control los shawi acentuacutean la lsquodocilidadrsquo los ku-kama privilegian la lsquosujecioacutenrsquo la sujecioacuten vendriacutea a enfatizar el ser duentildeo la docilidad la partedominada una parte dominada que en su opinioacuten dirige la relacioacuten

29 a diferencia del ejemplo del coche en gell (1998 18-19) que no hace sontildear

al de una mascota con su duentildeo en este sentido tambieacuten las cosas ad-quiridas pueden ser comprendidas bajo la concepcioacuten de una relacioacuten ami-cal30 sin embargo cuando la correlacioacuten de fuerzas se desequilibra setransforma en una relacioacuten predatoria el motocarro comenzaraacute a robar lafuerza del duentildeo Puede hacerlo poco a poco igual que el renaco o hi-guera estranguladora (Ficus spp) abraza al aacuterbol que lo hospeda y ter-mina mataacutendolo pero con tiempo O puede realizarlo con premura conprontitud como el tigre en ambos casos su objetivo es extraer toda sufuerza dejaacutendole extenuado o directamente mataacutendolo comieacutendolo

8 la predacioacuten familiarizante y su reversibilidad

los griegos consideraban la amistad como una forma de alcanzar elconocimiento filosofiacutea el amigo podiacutea ser considerado como un rival peroamigo a fin de cuentas se pueden tener diversas opiniones pero dentro deun marco de amistad sin embargo los amerindios amazoacutenicos tienen otravaloracioacuten de la vida Para ellos no existe la amistad como una forma de al-canzar la sabiduriacutea esta se alcanza por otros medios uno de ellos es el ene-migo31 el canibalismo32 es una forma de incorporacioacuten del extrantildeo escurioso coacutemo las personas mayores hablan de ldquocaptar las ensentildeanzasrdquo para

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30 las relaciones humano-objetos pueden ser amistosas jeraacuterquicas y predatoriashellip lasrelaciones humano-objetos no son siempre jeraacuterquicas y predatorias en orden a poder curarlos chamanes runa y zaacutepara deben establecer relaciones amistosas con poderosas piedras cha-maacutenicas las relaciones igualitarias amicales entre chamanes y espiacuteritus ayudantes ndashanima-les plantas u objetosndash son comunes en la amazoniacutea nativa como atestiguan los ejemplos delos tapirapeacute matsigenka kainggaacuteng y juruna en algunos casos incluso los chamanes afirmaninteractuar en un nivel sexual con sus compantildeeros humanos casaacutendose y teniendo hijos y fa-milia en el otro mundo (santos granero 2009 21) Tambieacuten los chamanes varones kukama pue-den tener hijos con algunos espiacuteritus la madre de un aacuterbol de una sirenahellip el caso de lasmujeres es un poco diferente (Berjoacuten amp Cadenas 2014 7)

31 Matizamos de nuevo amigo y enemigo son conceptos posicionales Hoy es mi amigoy mantildeana puede ser mi enemigo Y viceversa sobre todo si encontramos un enemigo externoante el cual es preciso olvidar nuestras diferencias para hacer un frente comuacuten Cuando des-aparece el enemigo comuacuten regresamos a nuestra enemistad sobre la inmanencia del enemigoViveiros de Castro (2010 199-212 2012b 102-105)

32 la distincioacuten entre exo- y endo-canibalismo no se sostiene ldquoQuizaacute y como ya apun-tara aparecida Vilaccedila y previamente leacutevi-strauss la disociacioacuten entre endocanibalismo yexocanibalismo resulta artificiosa y como tal debiera ser abandonadardquo (Vacas Mora 2008289 Muumlnzel 2010 145)

referirse al aprendizaje se trata precisamente de eso capturar las ensentildean-zas e incorporarlas Cuando una persona capta las ensentildeanzas de otro nosoacutelo estaacute aprendiendo estaacute aumentando sus conocimientos por tanto sufuerza su potencia la contraparte es la disminucioacuten de los conocimientosdel contrario ambos aspectos estaacuten iacutentimamente unidos en el caso cha-maacutenico ello va unido a una disminucioacuten de los conocimientos del chamaacutenal que se los han captado lsquorobadorsquo maacutes bien podriacuteamos decir este captarcapturar las ensentildeanzas nos habla de la incorporacioacuten de lo extrantildeo pero node forma pasiva sino de forma activa apropiacioacuten de lo extrantildeo para ad-quirir maacutes potencia maacutes sabiduriacutea asiacute los chamanes seraacuten muy celosos desus conocimientos que nadie los pueda captar para que no se los roben nolos aprendan otras personas Habitualmente los ldquoicarosrdquo33 suelen ser lsquoen-criptadosrsquo34 bien en idiomas indiacutegenas desconocidos o con pocos hablan-tes o entre dienteshellip para que nadie los pueda aprender este captarcapturar incorporar lo extrantildeo es el lenguaje propio de la predacioacuten

la predacioacuten consiste en capturar las intencionalidades externas paraincorporarlas al interior del grupo (Fausto 2000 938) Viveiros de Castro(2004b) teoacuterico del perspectivismo35 habla de una ldquoeconomiacutea de la acti-vidad predatoria como reacutegimen basal de la socialidad amazoacutenica la ideade que la lsquointerioridadrsquo del cuerpo social estaacute iacutentegramente constituida porla captura de recursos simboacutelicos ndashnombres almas personas y trofeospalabras y memoriasndash del exterior la eleccioacuten de la incorporacioacuten de atri-butos provenientes del enemigo como principio del movimiento lleva alsocius amerindio a lsquodefinirsersquo como esos mismos atributosrdquo (2010 145)es el esquema maacutes productivo en la amazoniacutea (Fausto 2007 500)

la enfermedad y la guerra son diferentes perspectivas sobre unmismo evento lo que aparece como enfermedad a los humanos puede ser

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33 lsquoicarorsquo proviene del kukama lsquoikararsquo cantar accioacuten de los sabios o curanderos cuandorealizan cantos curativos tradicionales (Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 58 vozlsquoikararsquo)

34 laquoen la mitologiacutea arapaho los enanos hablan el mismo lenguaje que los humanos perocon el significado de las palabras sistemaacuteticamente invertido un tema que reaparece en la ideade Chinook (1985 152) que el lenguaje de los muertos es a los vivos como lo figurativo es alo literal Compara esto con el ldquolenguaje encriptadordquo ndashtwisted languagendash usado por los cha-manes yaminahua cuando se relacionan con los espiacuteritus del mundoraquo (Viveiros de Castro2012a 8) gonzaacutelez saavedra presenta a los shawi como una lsquosociedad de ldquochamanes encrip-tadosrdquorsquo (2013 671-674 682)

35 Para una criacutetica del perspectivismo cfr Turner (2009) ramos (2012) reynoso (2015)

visto como guerra por los animales (Fausto 2007 501-502) la enfer-medad para los indiacutegenas forma parte de un continuum que desembocaen la muerte se produce un doble movimiento por un lado la desfa-miliarizacioacuten con los humanos y por otro la familiarizacioacuten con losagresores sean animales aacuterboles o personas la enfermedad corres-ponderiacutea a los primeros pasos de esta tendencia la muerte es el desen-lace final del mismo Con la enfermedad las personas comienzan a serfamiliarizadas por las especies agresoras desde el punto de vista del pa-ciente la enfermedad es vista como una oscilacioacuten entre parientes pa-sados y futuros Pero desde el punto de vista del agresor no-humano laenfermedad es un acto de captura que implica el doble movimiento dela predacioacuten caniacutebal y la transformacioacuten de otra persona en pariente(Fausto 2007 501-502)

la predacioacuten estaacute asiacute iacutentimamente conectada al deseo coacutesmico paraproducir parentesco Cada movimiento dota a la entidad capturada con losafectos distintos y disposiciones de ldquolas especiesrdquo del captor la familia-rizacioacuten es un camino de hacer ldquoparientes de los otrosrdquo la comensalidady el compartir comida solo caracteriza la relacioacuten entre parientes pero noproduce parientes Comer como alguien y con alguien es un vector pri-mario de identidad como abstenerse de o comer con alguien en sumacompartir comida y coacutedigo culinario fabrica gente de la misma especie(Fausto 2007 502) el canibalismo es el paralelo amerindio a nuestro fan-tasma el solipsismo (Viveiros de Castro 2004a 476 2012)

la predacioacuten es una ldquoverdadera relacioacuten socialrdquo (Viveiros de Castro2004a 480) no se trata pues de eliminarla o de juzgarla negativamentees la forma en que los amazoacutenicos se relacionan los kukama estaacuten or-ganizados en lsquosangresrsquo Cada sangre es una familia al ser patrilinealesuna sangre coincide con un apellido vendriacutea a ser un clan (Petesch 2003104 nota 8) Maacutes allaacute de la propia sangre estaacuten los afines cuntildeados aun-que en kukama lsquocuntildeadorsquo ayuma36 y lsquoenemigorsquo tsawaraka son palabrasdiferentes en muchos idiomas amazoacutenicos coinciden lo cierto es que elenemigo adquiere las caracteriacutesticas propias del cuntildeado Y la relacioacutenentre cuntildeados tiende a ser conflictiva Con el tiempo algunos cuntildeados ter-

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36 Ayuma teacutermino usado entre los hombres para referirse al cuntildeado tambieacuten se usa parareferirse al hermano de la esposa de un hombre como al esposo de la hermana de un hombre(Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 45) Menɨa cuntildeado de una mujer el hermano del es-poso de una mujer o el esposo de la hermana de una mujer (132)

minan por entenderse y llevarse bien (Tempesta 2010 94) pero pocoslo habitual es que su relacioacuten sea distante cuando no tensa un cuntildeadonunca deja de ser tal en los uacuteltimos tiempos Vivieros de Castro ha pun-tualizado que la ldquoafinidad potencialrdquo de la que hablaba es mejor com-prenderla como una ldquoafinidad virtualrdquo (2010 184 nota 2) Fausto prefieredenominarla lsquoafinidad simeacutetricarsquo y viene a ser un operador cosmoloacutegico(2008 348)

Con el enemigo no sirve hacer las paces la norma es la lucha la con-frontacioacuten el maacutes fuerte vence el deacutebil pierde la predacioacuten es la formade relacionarse entre enemigos Por eso ldquola predacioacuten se convierte en unvector transespeciacutefico de la socialidad en la amazoniacuteardquo donde la predacioacuteny el parentesco estaacuten en disputa (Fausto 2007 500) estamos en una ldquoeco-nomiacutea simboacutelica de la predacioacutenrdquo (Viveiros de Castro 2006 163-180Fausto 2007 418 nota 2) sin embargo Fausto ha introducido una recti-ficacioacuten en este paradigma al hablar de ldquopredacioacuten familiarizanterdquo Cam-bia el papel preponderante del cuntildeadoenemigo del esquema de Viveirosde Castro por el hijo adoptivomascota se trata de domesticar se con-sume al extrantildeo para producir una nueva persona al interior del grupo deahiacute la importancia de las teacutecnicas de domesticacioacuten y la necesidad de tra-bajar sobre el cuerpo del hijo adoptivomascota Cuando se pierde este do-minio se sientan las bases para que se emancipe o revierta la situacioacutenPero la predacioacuten familiarizante de Fausto estaacute pensada a partir de la con-sanguinidad mientras que para los indiacutegenas trio la predacioacuten familiari-zante incluye tanto la afinidad como la consanguinidad (grotti ampBrightman 2016 64)

Para nuestro caso nos interesa el aspecto en el que el motocarro leroba la fuerza al motocarrista lsquoroborsquo es la palabra puesto que la fuerzaextraiacuteda por el motocarro es sustraiacuteda del choacutefer una resta perfecta nautaestaacute llena de pequentildeas lomas y las calles son un continuo subir y bajar al-gunos motocarros tienen dificultades para subir cuando van cargados sies difiacutecil subir la cuesta el motocarrista se echa hacia adelante como em-pujando haciendo fuerza sobre el motocarro en esas circunstancias dicenque el motocarro le roba las fuerzas al choacutefer no es una transferencia defuerzas del choacutefer al motocarro no le estaacute ayudando lo que sucede es laoperacioacuten inversa el motocarro roba la fuerza del choacutefer de tal manerale roba la fuerza que las bromas indican que posteriormente no puede man-tener relaciones sexuales con su mujer ha quedado sin fuerza llegados aeste punto el motocarro toma las decisiones y puede incluso llegar a matar

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 605

a un viandante Cuando sucede esto le denominan ldquomotocarro criminalrdquo37Hemos sustituido lsquocriminalrsquo por lsquomatadorrsquo en el tiacutetulo porque el primeroconlleva un matiz eacutetico de responsabilidad y culpabilidad que preferimosesquivar con el teacutermino propuesto matador38

Para comprender estas situaciones hacemos uso del teacutermino lsquorever-sibilidadrsquo en una doble direccioacuten en primer lugar ya hemos hablado dela ldquodominacioacuten bilateral asimeacutetricardquo Hemos explicado maacutes arriba dedoacutende proviene el concepto y en queacute condiciones lo utilizamos ahora leantildeadimos la lsquoreversibilidadrsquo es decir la dominacioacuten no soacutelo es bilateraly asimeacutetrica sino que en determinadas condiciones se hace reversible eslo que sucede con el ldquomotocarro matadorrdquo el motocarro pasa a compor-tarse como duentildeo y el duentildeo como un subalterno

Otra explicacioacuten en un paradigma maacutes amazoacutenico Ya hemos vistocoacutemo Fausto utiliza su concepto de ldquopredacioacuten familiarizanterdquo anota queen su teoriacutea las mascotas no dejan de ser salvajes sin embargo su teori-zacioacuten utiliza al hijo adoptivomascota como modelo nuestro ejemplovendriacutea a ser el reverso de la misma moneda Por eso aunque Fausto preveacuteesta situacioacuten nos parece conveniente enfatizarlo asiacute llegamos al teacuterminoldquopredacioacuten familiarizante reversiblerdquo aceptamos el modelo de Fausto yacentuamos la posible fluctuacioacuten para hacer maacutes consciente esta reversi-bilidad este cambio de roles el dominio no es para siempre hay que con-servarlo y ejercerlo de lo contrario se puede revertir

una tercera posibilidad de comprensioacuten de esta dinaacutemica seriacutea adje-tivando la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo como lsquoinestablersquo39 algunos autoreshablan de ldquosocialidad insegurardquo si toda persona que llega a una comuni-dad es un pariente en potencia nadie lo es completamente (Pissolato 2007213 en Cretton Pereira 2016 743) sin embargo nosotros preferimos uti-lizar el teacutermino inestable por coherencia con un trabajo anterior y porqueconsideramos que la inestabilidad no es una propiedad de la sociedad sino

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37 la posicioacuten de Florestaacuten Fernandes con su funcionalismo considera la ira y el deseode venganza como las causas de las guerras y de la antropofagia tupinambaacute Viveiros de Cas-tro la considera como una ideologiacutea para buscar al otro y fundirse con eacutel (Muumlnzel 2010 146)nuestra posicioacuten es maacutes cercana a Viveiros de Castro aunque no es un punto que desarrolla-remos acaacute

38 agradecemos la sugerencia de jean Pierre Chaumeil39 sobre la importancia de la inestabilidad remitimos a nuestro trabajo (Berjoacuten amp Cade-

nas 2014)

que es incluso ontoloacutegica forma parte del ser la inestabilidad nos estaacute ha-blando de equilibrios no permanentes en proceso en construccioacuten no de-finitivos en esta situacioacuten lo maacutes importante es el trabajo continuo sobreel cuerpo de esta manera se acentuacutea cierta continuidad pero que en cual-quier momento por situaciones ndashno siempre predecibles o esperablesndashpuede generarse un cambio sobre todo cuando no se ha aconsejado con-venientemente al subalterno o ha generado indicios de rebeldiacutea que nohan sido sofocados con la correccioacuten como hemos visto maacutes arriba

conclusioacuten

Para comprender coacutemo un motocarro se convierte en matador hemoscomenzado por reconocer la divisioacuten sujeto-objeto tan cara en Occidentecomo problemaacutetica nuestro postulado indica que maacutes bien se produceuna relacioacuten entre sujetos en tal sentido acudimos al esquema de ldquopre-dacioacuten familiarizanterdquo para tratar la relacioacuten entre el motocarro y su duentildeocomo la relacioacuten establecida con una mascota sin embargo esta relacioacutenno es uniacutevoca el motocarro no es una tabula rasa Maacutes bien postulamosque esta relacioacuten es una dominacioacuten bilateral asimeacutetrica reversible tam-bieacuten la hemos caracterizado como predacioacuten familiarizante reversible oinestable la domesticacioacuten o amansamiento es lo que genera confianzade ahiacute la necesidad de aconsejar y corregir de lo contrario en cualquierdesliz ndasho muestra de debilidadndash el motocarro puede rebelarse si el duentildeono actuacutea raacutepidamente el motocarro puede robar la fuerza de su duentildeo yvoltear la situacioacuten el motocarro pasa a convertirse en el duentildeo y eacuteste ensu mascota

Comenzamos hablando de los hierros el motocarro tambieacuten estaacute con-siderado uno de ellos Para algunas personas tienen madre yo ldquoechanmadrerdquo para otros no la tienen pero poseen voluntad intencionalidad ysentimientos Por tal motivo el motocarro es un sujeto Hemos tratado decomprender coacutemo un motocarro siendo un sujeto puede robar la fuerzay convertirse eacutel en duentildeo pasando su duentildeo a ser su peoacuten de esta manerapodraacute ejercer su voluntad si lo desea se podraacute vengar cuaacutendo y coacutemo es-time oportuno en este sentido se estaacute comportando como un brujo

no es nuestra intencioacuten extraer consecuencias de este trabajo Perovale la pena sentildealar algunos interrogantes iquestqueacute significa transitar por laciudad iquestcoacutemo hay que regular las leyes de traacutefico iquestqueacute responsabili-dad tienen las ldquopersonasrdquo en los accidentes de traacutefico iquestqueacute implicariacutea

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 607

tener en cuenta estos planteamientos iquesta queacute nos conducen iquesten queacute tipode sociedad vivimos

somos conscientes de los dilemas eacuteticos y juriacutedicos sin embargoconsideramos que esto forma parte maacutes de la preocupacioacuten occidental quede la indiacutegena

agradecimientos

la primera parte sobre la materialidad la revisoacute Fernando joven aquien agradecemos su generosidad jean Pierre Chaumeil y Oscar espinosaleyeron una versioacuten maacutes larga del artiacuteculo e hicieron algunos comentarios uacuteti-les que nos permitioacute mejorar nuestro texto debemos a Chaumeil el cambiode lsquomotocarro asesinorsquo a lsquomotocarro matadorrsquo Oscar espinosa formuloacute unapregunta sobre los dilemas eacuteticos que plantea el artiacuteculo y nos proporcionoacutealguna bibliografiacutea Zachary OrsquoHagan hizo comentarios valiosos en torno ala lengua kukama Mariacutea antonieta guzmaacuten gallegos leyoacute la versioacuten finaly nos animoacute a publicarlo sugirioacute tambieacuten algunos cambios de redaccioacutenjoseacute Aacutelvarez alonso leyoacute una primera versioacuten de todo el artiacuteculo y nos ayudoacutecon los nombres cientiacuteficos de flora y fauna domingo natal nos animoacutedesde el comienzo y nos ayudoacute con algunas conversaciones que nos sirvie-ron de orientacioacuten a todos ellos agradecemos el intereacutes y los comentarios

aunque hemos dejado para el final sin el pueblo kukama hubierasido imposible este artiacuteculo Hemos tenido la suerte y el privilegio de com-partir 20 antildeos de nuestra vida con ellos en el riacuteo Marantildeoacuten son muchas laspersonas con las que hemos aprendido no podemos mencionarlas a todasQueremos agradecer especialmente a ribelino ricopa alvis por su amis-tad y a leonardo Tello director de radio ucamara por sus muchas con-versaciones y su gran sabiduriacutea Con ellos deseamos hacer extensivo elreconocmiento a nuestros amigos kukama

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ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 613

iquestMurioacute Pedro en Roma

DaviD Aacutelvarez Cineira

ResuMen recientes discusiones han cuestionado de nuevo la estancia y muerte dePedro en roma las fuentes literarias no son todo lo expliacutecitas que uno desea-riacutea por lo que su valoracioacuten es controvertida igualmente las excavaciones ar-queoloacutegicas tampoco arrojan luz para dilucidar la cuestioacuten no obstante elhecho de que tradiciones antiguas provenientes de zonas geograacuteficas distintasa roma y que ninguna otra ciudad como Jerusaleacuten reclame vinculacioacuten estre-cha con Pedro pudiera explicarse por una posible visita o muerte (iquestmartirio)del apoacutestol en la misma sin poder determinar con exactitud ni coacutemo ni cuaacutendoPor consiguiente otras alternativas a la localizacioacuten tradicional de su muerteson incluso mucho maacutes hipoteacuteticas y ficticias

PalabRas clave Pedro martirio roma 1 Clemente Otto zwierlein

suMMaRy recent discussions have questioned again Peterrsquos stay and death in romeThe literary sources are not as explicit as one would wish so their assessmentis controversial equally the archaeological excavations do not throw light ei-ther to clarify the question However the fact that ancient traditions from geo-graphical areas other than rome and that no other city such as Jerusalem claimsclose links with Peter could be explained by a possible visit or bloody death ofthe apostle at rome without to be able to determine exactly how or whenTherefore other alternatives to the traditional location of his death are evenmore hypothetical and fictitious

KeywoRds Peter martyrdom rome 1 Clemens Otto zwierlein

iquestMurioacute Pedro en roma ldquoParece maacutes probable que muriera en Judeatal vez incluso paciacuteficamente en cama a mediados de los antildeos 50rdquo estaes la respuesta de un historiador de la universidad de Princeton Brent DShaw publicada en un reciente artiacuteculo tras llegar a la conclusioacuten gene-ral de que casi nada fiable se conoce acerca del final de la vida del apoacutes-

Est Ag 53 (2018) 615-645

tol no sabemos por queacute sucedioacute ni doacutende ni coacutemo Dos hechos que a me-nudo se afirmaron sobre su muerte en relatos cristianos de la antiguumle-dad ndashque ocurrioacute en el antildeo 64 el antildeo del incendio de la ciudad de romaen tiempos de neroacuten y que fue crucificadondash son construcciones de escri-tores cristianos que deseaban que ambas cosas fueran verdad Queriacutean quePedro al igual que Pablo fuera viacutectima de la persecucioacuten neroniana y de-seaban que su muerte se relacionara con el gran incendio de tal forma quelas dos muertes se vieran como repeticiones tipoloacutegicas de las ejecucionesde Juan el Bautista (por decapitacioacuten) y de Jesuacutes de nazaret (por crucifi-xioacuten) Seguacuten este autor ldquoexisten posibilidades remotas de que Pedro mu-riera en los antildeos 60 y quizaacutes incluso en roma pero no hay pruebas soacutelidaspara sostener la afirmacioacuten de que fue crucificado o crucificado cabezaabajo1 nada sobre la muerte de Pedro en estas ficciones posteriores tienealguna relacioacuten con una persecucioacuten general contra los cristianos en losantildeos 60 y mucho menos con el gran incendio del 64 Convincentes si nodefinitivos se han presentado argumentos de que no existen pruebas parademostrar que Pedro hubiera estado en romardquo2 en realidad su asevera-cioacuten se basa en las conclusiones de un profesor de filologiacutea claacutesica de launiversidad de Bonn Otto zwierlein quien en una obra de mucho maacutescalado y envergadura intelectual3 expone y argumenta la tesis de que Pablonunca visitoacute roma y por ende no pudo fallecer en la capital del imperio

aunque estas afirmaciones pudieran sorprender al lector sin embargono constituyen nada nuevo que otros autores no hayan afirmado deacutecadasatraacutes Si Pedro estuvo en roma cuaacutendo y cuaacutento tiempo si fue martirizadoen esa ciudad y si los restos oacuteseos de la supuesta tumba corresponden aPedro4 todas estas cuestiones han sido ampliamente debatidas ante la au-sencia de pruebas claras e irrefutables dado que Hechos de los apoacutestolesdeja de informar sobre Pedro de forma abrupta cuando se encontraba en

616 D AacuteLVAREZ CINEIRA

1 actPed 378 ldquoOs suplico verdugos que me crucifiqueacuteis cabeza abajo y no de otra ma-nerardquo eusebio HE iii 12 ldquoPedro seguacuten parece predicoacute en el Ponto en Galacia y en Bitiniaen Capadocia y en asia a los judiacuteos de la diaacutespora al final llegoacute a roma y fue crucificado conla cabeza para abajo como eacutel mismo habiacutea pedido padecerrdquo

2 Brent D Shaw ldquoThe Myth of the neronian Persecutionrdquo JRS 105 (2015) 77s3 Otto zwierlein Petrus in Rom Die literarischen Zeugnisse Mit einer kritischen Edi-

tion der Martyrien des Petrus und Paulus auf neuer handschriftlicher Grundlage Walter deGruyter Berlin-new York 2009

4 Thomas J Craughwell Saint Peterrsquos Bones How the Relics of the First Pope Were Lost

and Foundhellip and Then Lost and Found Again imagen new York 2013

Jerusaleacuten y sus inmediaciones (Hch 1-12) y no prosigue narrando queacute su-cedioacute posteriormente iquestTuvo eacutexito Pedro en sus futuros proyectos misio-neros Y si es asiacute iquesta doacutende fue o iquestse encontroacute con resistencia e inclusocon violencia Tampoco se relatan las circunstancias de su muerte ni dis-ponemos de otros textos antiguos para conocer con precisioacuten lo sucedido

ante esta situacioacuten los eruditos han vertido cantidades considerablesde tinta especulando sobre lo que sucedioacute ldquodespueacutes de Hechosrdquo Pero esteno es un fenoacutemeno nuevo Ya en el siglo ii varios autores comenzaron acompletar las lagunas de las historias apostoacutelicas narraron aventuras ex-traordinarias no solo de Pablo y Pedro sino tambieacuten de los apoacutestoles JuanTomaacutes y andreacutes en siglos posteriores los temas y el alcance de estas his-torias crecieron exponencialmente y cristalizaron en muchos relatos apoacute-crifos estos Hechos apoacutecrifos cumplieron funciones importantes en elcristianismo primitivo desempentildeando un papel criacutetico en la construccioacutengeneral de la identidad cristiana en el desarrollo de las praacutecticas de cultoy en el equilibrio relativo de poder entre varios centros cristianos Seguacutenalgunas de estas tradiciones tardiacuteas Pedro habriacutea vencido en roma aSimoacuten el Mago e intentoacute abandonar la ciudad de roma a causa de la per-secucioacuten5 pero tras un encuentro con Jesucristo regresoacute a la ciudad (Quo

vadis HchPed 356) alliacute es condenado a muerte por el emperador su-friendo el martirio en la cruz6 a pesar del eacutexito y la amplia difusioacuten de estahistoria sus puntos deacutebiles son tantos que ya en la edad Media se cues-tionoacute su autenticidad

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 617

5 Matthias Hoffmann ldquoDie Stadt ist zu klein fuumlr uns beiderdquo (Wunder des Petrus undzauberei Simons)-actPetr 4-15ldquo en ruben zimmermann (Hg) Kompendium der fruumlh-

christlichen Wundererzaumlhlungen Band 2 Die Wunder der Apostel Guumltersloher verlaghausGuumltersloh 2017 601-624 Para las narraciones de milagros en los Hechos de Pedro veacutease elmismo libro pp 569-681

6 David l eastman The Ancient Martyrdom Accounts of Peter and Paul (WGrW 39)SBl Press atlanta 2015 considera que no se puede precisar la fecha del texto del relato delmartirio del apoacutestol Pedro ldquobut a date in the final quarter of the second century or the first quar-ter of the third century is most likelyrdquo (p 2) Para el texto en castellano de HchPed 33-41 He-

chos apoacutecrifos de los apoacutestoles Vol I Hechos de Andreacutes Juan y Pedro BaC Madrid 2004540-682 Para el martirio del bienaventurado apoacutestol Pedro compuesto por el obispo lino He-

chos apoacutecrifos de los apoacutestoles Vol III Hechos de Felipe martirio de Pedrohellip BaC Ma-drid 2011 224-251 Christine M Thomas The Acts of Peter Gospel Literature and the Ancient

Novel Rewriting the Past Oxford University Press new York 2003

Todos los testimonios sobre Pedro surgieron tras su muerte cuandosu figura comenzoacute a adquirir gran relevancia dentro del movimiento delos seguidores de Jesuacutes y su persona teniacutea un elevado significado para losescritos que conservan tradiciones sobre eacutel por lo que la criacutetica de lasfuentes y de las tradiciones tiene que jugar un papel relevante Para una va-loracioacuten de la tradicioacuten y su credibilidad se deben abordar en primer lugarlas fuentes maacutes importantes tanto literarias como los artefactos relacio-nados con la estancia petrina en roma aunque sea de forma esquemaacuteticaasiacute en el apartado segundo de este artiacuteculo exponemos los testimonios li-terarios maacutes relevantes hasta finales del siglo ii acerca de la estancia omuerte de Pedro en la capital del imperio y coacutemo fue vista en diversosmomentos y lugares del cristianismo ya que los textos provienen de di-versas aacutereas geograacuteficas el tercer apartado estaraacute dedicado a las excava-ciones arqueoloacutegicas vinculadas al sepulcro de Pedro Pero en primer lugarcomenzaremos con la exposicioacuten de una breve historia de la investigacioacutenpara constatar la gran dificultad que presentan esas fuentes de tal formaque han llevado a muy diversas interpretaciones ello sugiere cierta cau-tela a la hora de proponer hipoacutetesis ya que pueden ser tan incoherentescomo las que intentan suplantar

1 la historia de la investigacioacuten

Desconocemos quieacuten fundoacute la comunidad cristiana en la capital delimperio en los antildeos 40 pero Pedro no fue su fundador la indicacioacuten lu-cana (Hech 1217) de que este apoacutestol abandonoacute Jerusaleacuten a inicios de losantildeos cuarenta y se fue a otro lugar alberga la remota posibilidad7 de quese trasladara a roma Pero difiacutecilmente Pablo se habriacutea entrometido enuna comunidad fundada por el mismo Pedro despueacutes del acuerdo de Je-rusaleacuten (Gal 27) ni por el deseo expreso de no construir sobre cimientosajenos (rom 1520s) Por consiguiente es improbable que hubiera visitadola capital del imperio antes de que Pablo escribiera su carta a esa comu-

618 D AacuteLVAREZ CINEIRA

7 CP Thiede Geheimakte Petrus Auf den Spuren des Apostels Kreuz Stuttgart 2000identifica el lugar desconocido de Hech 1217 con roma y justifica este silencio de lucasldquolukas der noch zu lebzeiten des Petrus fuumlr einen einflussreichen roumlmer schreibt huumltet sichdavor Theophilus dadurch in verlegenheit zu bringen dass er ihm mitteilt wohin jener Manngegangen war der sich der von den roumlmern eingesetzten Staatsgewalt durch Flucht entzogenhatterdquo (223)

nidad ni tampoco se encontraba alliacute en la eacutepoca de su composicioacuten puespresumiblemente Pablo habriacutea recogido ese hecho en el capiacutetulo de salu-dos (rom 16)

no obstante una antigua tradicioacuten cristiana vincula la iglesia deroma con la figura del apoacutestol Pedro es el uacutenico apoacutestol que la tradicioacutencristiana asocia a dicha ciudad e incluso en algunas fuentes viene consi-derado como el primer ldquoepiskoposrdquo de roma (ireneo adv iii 11 32 eu-sebio HE ii 146) aunque no especifican el contenido del teacutermino estafuncioacuten la desempentildeariacutea Pedro durante veinticinco antildeos8 igualmente otratradicioacuten menciona que los dos apoacutestoles Pedro y Pablo sufrieron pri-sioacuten (en el Foro romano Mamertinum) y murieron en roma como maacuter-tires Si Pedro no fue el fundador de la comunidad romana iquestpor queacute llegoacutea ser la figura central Tal vez por alguna relacioacuten especial con romacomo pudo ser una visita o su muerte en la capital pues de otra forma nose explica tal relevancia9

aunque en la actualidad la estancia y muerte de Pedro en roma songeneralmente aceptadas sin embargo estas cuestiones han sido contro-vertidas desde hace varios siglos10 en parte por motivos confesionales yaque en el fondo existe la acusacioacuten velada de una construccioacuten secunda-ria para salvaguardar intereses de poder eclesial especialmente el primadopetrino pero fundamentalmente porque los testimonios maacutes antiguos noson expliacutecitos el tema se complica auacuten maacutes pues la cuestioacuten de Pedroestaacute asociada con algunos aspectos discutidos en la actualidad como pue-den ser la persecucioacuten de los cristianos por parte de neroacuten11 o el origen delculto de los maacutertires Dentro de la investigacioacuten acadeacutemica este debateque en sus oriacutegenes se vio circunscrito al aacutembito teoloacutegico y mayormenteconfesional en la actualidad se ha abierto a otros campos del saber asiacute

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 619

8 Jeroacutenimo De viris illustribus 8 eusebio He 11146 111529 David Aacutelvarez Cineira ldquola muerte de Pedro y Pablo en romardquo EstAgus 39 (2004)

445-47810 Para la historia del debate de la estancia de Pedro en roma hasta los antildeos 60 veacutease la

obra claacutesica de Oscar Cullmann Petrus Juumlnger ndash Apostel ndash Maumlrtyrer Das historische und das

theologische Petrusproblem zwingli verlag zuumlrich ndash Stuttgart 19602 80-87 maacutes reciente-mente ernst Dassmann ldquoPetrus in rom zu den Hintergruumlnden eines alten Streitesldquo en Ste-fan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom Eine interdisziplinaumlre Debatte Herder Freiburg iBr 2011 13-31

11 Cf recientemente el artiacuteculo de Brent D Shaw ldquoThe Myth of the neronian Persecu-tionrdquo JRS 105 (2015) 77s y el debate que ha originado

han comenzado a participar en la discusioacuten historiadores del mundo ro-mano y latinistas en ocasiones con pretensiones de ser maacutes objetivos porestar al margen de intereses confesionales

aunque la tradicioacuten petrina ya habiacutea sido cuestionada en la edadMedia especialmente entre los valdenses y en la reforma la discusioacutenadquirioacute en el siglo XiX una dinaacutemica propia12 Un hito importante en ladiscusioacuten lo constituyoacute la publicacioacuten de la obra de Hans lietzmann quientras una meticulosa investigacioacuten de la historia de la liturgia y del hallazgoarqueoloacutegico de las sepulturas de Pedro y Pablo entre gentiles llega a laconclusioacuten de que estos fueron sepultados en roma durante el reinado deneroacuten en los lugares en los que en la actualidad se veneran sus restos enla colina vaticana y en la viacutea Ostiense Si se inventaron los lugares de sussepulturas entonces debioacute acontecer hacia el antildeo 170 Pero ldquosi se queriacuteainventar y descubrir las tumbas de los dos apoacutestoles habriacutea sido muchomejor haberlas ubicado en alguno de los muchos lugares de enterramien-tos cristianos donde era posible un culto ininterrumpido de los lugaressagradosrdquo13 Su obra fue pronto criticada por H Dannenbauer cuyos ata-ques estaban dirigidos contra la validez e historicidad de la primera cartade Clemente ya que la frase referente a la muerte de Pedro es sumamenteambigua pues posiblemente su compositor no sabiacutea nada al respectoSeguacuten este autor fue Hegesipo quien interpretoacute por primera vez la estan-cia de Pedro en roma basaacutendose en 1 Clem 5 nadie sabe doacutende murioacutePedro tal vez en Babilonia tal vez en Jerusaleacuten14

Sin embargo el criacutetico maacutes aceacuterrimo de una posible estancia petrinaen roma fue Karl Heussi a quienes varios estudiosos achacaban una fobiamanifiesta hacia la figura de Pedro este estudioso comenzoacute escribiendoen 1936 un pequentildeo folleto ldquoiquestestuvo Pedro en romardquo15 dirigido contra

620 D AacuteLVAREZ CINEIRA

12 Dominik Burkard bdquoPetrus in rom ndash eine Fiktion Die Debatte im 19 Jahrhundertldquoen Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 32-66 quien llega a la conclusioacuten bdquoWer dieFiktionsthese vertrat ersetzte die entmytholigisiertesbquo Fiktionlsquo meist durch eine andere DieBrandbreite der dabei eingenommenen Standpunkte ist grossldquo (p 66)

13 Petrus und Paulus in Rom Liturgische und archaumlologische Studien Marcus undWeberlsquos verlag Bonn 1915 176s

14 H Dannenbauer bdquoDie roumlmische Petruslegendeldquo Historische Zeitschrift 146 (1932)239-262

15 War Petrus in Rom l Klotz Gotha 1936 Karl Heussi Die roumlmische Petrustradition in

kritischer Sicht JCB Mohr amp Paul Siebeck Tuumlbingen 1954 56 ldquoDaszlig tatsaumlchlich von den apos-teln nur Paulus in rom gewesen sein sollte waumlre fuumlr die roumlmer auf die Dauer ein schwerer-

H lietzmann en eacutel afirma de forma tajante que Pedro nunca pisoacute la ciu-dad del Tiacuteber y que el martirio de Pedro en dicha ciudad seriacutea una leyendael punto de partida para la reflexioacuten de K Heussi es la afirmacioacuten de queGal 26 presupone ya la muerte de Pedro (en torno al 55-56 dC) por loque toda la tradicioacuten de Pedro en roma seriacutea una ldquopura leyendardquo dado quede los lugares claacutesicos usados para afirmar su muerte en la urbe imperial(1 Clem 5 ign Rom 4s 1 Pet 513 Jn 2118) no se concluye necesaria-mente esa suposicioacuten Todo fue una creacioacuten de la comunidad romanadada la importancia adquirida por Pedro en el cristianismo Por su parte yen esa misma eacutepoca erich Dinkler considera que las criacuteticas de K Heussison una falsa construccioacuten mientras que la tesis de H lietzmann seriacutea enliacuteneas generales correcta la muerte martirial de Pedro en roma puede serconsiderada como histoacuterica con alto grado de probabilidad porque ldquolasfuentes no apuntan a roma como el uacutenico lugar de origen de la tradicioacutenmaacutes antigua sino que con mayor fuerza e independientemente de Cle-mente asia Menor aparece como un testigo independiente 2 la tradi-cioacuten de Pedro en roma ya es constatable incluso un siglo antes de suvaloracioacuten poliacutetica eclesial 3 no existen tradiciones contrapuestas o con-traargumentos que puedan surgir de las fuentesrdquo16 la cuestioacuten no se cir-cunscribe a la estancia y la muerte de Pedro en la ciudad del Tiacuteber comohechos en siacute sino sobre todo a las consecuencias

Despueacutes del final de la Segunda Guerra mundial el principal foco deintereacutes se centroacute en las excavaciones de la necroacutepolis del vaticano mien-tras que el estudio de las fuentes literarias pasoacute a un segundo plano yaque se esperaba el anuncio oficial del resultado de dichas excavaciones17

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 621

traumlglicher Gedanke gewesen denn Paulus gehoumlrte eben doch nicht zu den naumlchsten JuumlngernJesu Um so weniger vermochte man in rom auf Petrus zu verzichten als dessen ansehenstaumlndig wuchs und er in der Phantasie der Christen zum Weltapostel emporstieg zum mysti-schen Hauptrepraumlsentanten des apostolatsrdquo

16 erich Dinkler bdquoDie Petrus-rom-Frage ein Forschungsberichtldquo Theologische Rund-

schau NF 25 (1959) 189-230 289-335 nF 27 (1961) 33-64 aquiacute p 3817 Margherita Guarducci La tomba di Pietro Notizie antiche e nuove scoperte editrice

Studium roma 1959 167 concluye su libro con la siguiente afirmacioacuten ldquoallrsquoinizio di questepagine mi ero chiesta se fosse o no accetabile la tradizione che addita la tomba di Pietro nelcuore della basilica vaticana e avevo affermato che soltanto uno studio rigoroso dei docu-menti ci avrebbe potuto offrire unrsquoesauriente risposta a studio terminato posso rispondereche la tradizione egrave accettabile che anzi lrsquoesame obiettivo dei documenti ne ha grandementeaccresciuto la forza e il valorerdquo Por su parte Theodor Klauser Die roumlmische Petrustradition

Pero dado que estas permiten interpretaciones diferentes ninguna de lascuales es universalmente aceptada la investigacioacuten de las fuentes litera-rias adquirioacute de nuevo maacutes relevancia que los hallazgos arqueoloacutegicosUn libro de referencia tras la guerra lo constituye el soacutelido estudio deOscar Cullmann quien tras analizar detalladamente los documentos lite-rarios antiguos las fuentes lituacutergicas y las excavaciones arqueoloacutegicasllega a la siguiente conclusioacuten ldquoen calidad de dirigente de la misioacuten ju-deocristiana [Pedro] vino a roma en un momento que es imposible de-terminar pero probablemente al final de su vida y muy poco tiempodespueacutes murioacute alliacute como maacutertir en tiempos del emperador neroacutenrdquo18

en la deacutecada de los 90 richard J Bauckham dedica un artiacuteculo almartirio de Pedro en la literatura paleocristiana y concluye que de 1 Clemno se puede obtener ninguna informacioacuten segura sobre el lugar del marti-rio de este apoacutestol en la capital mientras que en la ascensioacuten de isaiacuteas42-3 se encuentra un testimonio del ajusticiamiento de Pedro en roma amanos de Beliar neroacuten19 Su anaacutelisis de las evidencias literarias espe-

622 D AacuteLVAREZ CINEIRA

im Lichte der neuen Ausgrabungen unter der Peterskirche Springer Fachmedien Wiesbaden1956 85s concluye su libro con estas afirmaciones bdquoGesichert ist nach wie vor die Traditionvon der anwesenheit und dem Martertod des Petrus in rom Die ausgrabungen haben keinenBefund erbracht der das einhellige zeugnis der literarischen uumlberlieterung erschuumlttert haumltteProblematisch ist weiter geblieben die Frage wann und wie es zur lokalisierung des Petrus-grabes an der traditionellen Stelle des vatikanischen Huumlgels gekommen istldquo

18 Oscar Cullmann Petrus Juumlnger ndash Apostel ndash Maumlrtyrer Das historische und das theo-

logische Petrusproblem zwingli verlag zuumlrich ndash Stuttgart 19602 178 el estudio de las fuentesliterarias le permite afirmar bdquoBis in die zweite Haumllfte des zweiten Jahrhunderts behauptet kein

Dokument explizit den Aufenthalt und das Martyrium des Petrus in Rom Wir haben jedoch fest-gestellt 1 Was den Maumlrtyrertod des Petrus an sich betrifft so besitzen wir daruumlber eine alteTradition Johannes 2118ff und diese scheint auch in anderen Texten vorausgesetzt 2 Wasden Aufenthalt des Petrus in Rom betrifft so ist dieser ausgeschlossen zur zeit als Paulus sei-nen Brief an die roumlmer schreibt Der erste Petrusbrief setzt in Kap 513 wahrscheinlich vo-raus dass Petrus irgendwann einmal in rom gewesen ist 3 Was den Maumlrtyrertod des Petrusin Rom betrifft so haben wir hieruumlber zwei Texte die als indirekte zeugnisse in Betracht kom-men 1 Clem 5 und ignatius roumlm 43 Keiner von ihnen sagt explizit Petrus sei in rom ge-wesen in beiden Faumlllen laumlsst sich aber eine hinreichend grosse Wahrscheinlichkeitnachweisen um das Martyrium des Petrus in rom wenn auch nicht als absolut so doch als re-

lativ gesicherte Tatsache in das die alte Kirche betreffende Geschichtsbild endguumlltig aufzu-

nehmen allerdings unter dem selbstverstaumlndlichen vorbehalt den wir vielen andern allgemeinals historisch Tatsachen des altertums gegenuumlber machen muumlssenldquo (pp 127s)

19 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peter in early Christian literaturerdquo ANRW

ii 261 (1992) 539-595 aquiacute 588

cialmente obras escritas antes de mediados del siglo ii le llevan a consi-derar que los siguientes puntos pueden considerarse firmemente estable-cidos con alta probabilidad histoacuterica (1) Pedro murioacute como maacutertir (Jn2118-19 1 Clem 54 ignacio Smyrn 32 asc is 43 apPed 144 cf 2Ped 114) este suceso debioacute constituir un hecho ampliamente conocidoentre los cristianos poco tiempo despueacutes (2) Fue crucificado (Jn 2118-19) (3) en roma (apPed 144 cf asc is 43 2 Ped 112-15 y para su es-tancia en roma cf 1 Ped 513 ignacio Rom 43 Papiacuteas en eusebioHist Ecl 2152) (4) durante el reinado de neroacuten (asc is 42-3 apPed144) (5) Su martirio por neroacuten fue interpretado en categoriacuteas apocaliacutep-ticas en algunos ciacuterculos cristianos probablemente desde una fecha tem-prana (asc is 42-3 apPed 144)

antildeos maacutes tarde HG Thuumlmmel considera igualmente que con todaprobabilidad histoacuterica los apoacutestoles Pedro y Pablo habriacutean padecido elmartirio en la urbe imperial durante el reinado del emperador neroacuten Semuestra sin embargo cauto en relacioacuten a los lugares de sus sepulturaspues en ese momento todaviacutea no se puede suponer una veneracioacuten inme-diata ni por lo tanto una continuidad del culto que se extiende desde eltiempo de la muerte hasta las noticias acerca de los primeros lugares de de-vocioacuten provenientes de los antildeos 160165 en las deacutecadas en cuestioacuten to-daviacutea no existe el culto de los maacutertires como lo demuestra el famosomaacutertir romano Justino de quien se desconoce la fecha de su muerte y ellugar de su sepultura20 esta distincioacuten entre la estancia y muerte de Pedroen roma por una parte y el lugar de su sepultura por otra parte es acep-tada en la actualidad por la mayoriacutea de los autores21 igualmente a fina-les del siglo XX se admitiacutea como histoacuterica de forma generalizada laestancia y muerte de Pablo en la capital del imperio tanto en aacutembito ca-toacutelico como protestante asiacute Otto Knoch escribe ldquoHoy se puede hablarde un consenso en la investigacioacuten de que Pedro y Pablo murieron en

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 623

20 Hans Georg Thuumlmmel Die Memorien fuumlr Petrus und Paulus in Rom Die archaumlologi-

schen Denkmaumller und die literarische Tradition De Gruyter Berlin 1999 97 ldquovielmehr stim-men das literarische zeugnis und das ergebnis der ausgrabungen darin uumlberein daszlig vor der2 Haumllfte des 2 Jahrhunderts nichts nachweisbar ist was auf ein Petrusgedenke hinweisenkoumlnnte Daszlig auch die Todestage der apostel nicht uumlberliefert sind spricht ebenfalls gegen eineKulttraditionrdquo

21 Stefan Heid bdquoDie anfaumlnge der verehrung der apostolischen Graumlber in romldquo StefanHeid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 283-308 Hugo Brandenburg bdquoDie aussagen derSchriftquellen und der archaumlologischen zeugnisse zum Kult der apostelfuumlrsten in romldquo Ste-fan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 351-382

roma en tiempos de neroacutenrdquo22 en teacuterminos semejantes se expresa JoachimGnilka ldquola estancia de Pedro en roma no se discute en la actualidad deforma seriardquo23 esa misma opinioacuten viene compartida por Martin Hengelldquono se debe dudar maacutes acerca de la muerte de ambos apoacutestoles como maacuter-tires en roma durante o poco despueacutes de la persecucioacuten neronianardquo24

en los uacuteltimos antildeos sin embargo se ha vuelto a cuestionar una vezmaacutes la estancia de Pedro en la capital del imperio en 2003 F laphamvolvioacute a reabrir el debate con su obra ldquoPeter The Myth the Man and the

Writingsrdquo para quien ireneo seriacutea el primer testigo seguro de una estan-cia petrina en la ciudad del Tiacuteber Por su parte 1 Clem 5 el pasaje que hasido empleado maacutes claramente para demostrar la tesis de que Pedro vivioacutey murioacute en roma es usado tanto por defensores como por detractores dela tradicioacuten romana Considera que no podemos estar seguros acerca de laspreguntas de doacutende cuaacutendo y coacutemo murioacute Pedro ldquolo que se puede decires que probablemente no fue en roma ni tan tarde como es el reinado deneroacuten Solo el relato de los Hechos de Pedro motivado poliacuteticamente locoloca alliacute (cf Hech Ped 6) aunque las Pseudo-Clementinas expresan suintencioacuten de realizar el viaje el silencio de otras tradiciones antiguashellip in-dicariacutea maacutes bien que murioacute en alguacuten lugar de sus territorios misioneros ydesaparecioacute sin dejar trazas De forma alternativa podemos estar tenta-dos a especular en base a su encarcelamiento en Jerusaleacuten (Hech 12) quefuera ejecutado por Herodes agripa poco despueacutes de la muerte de San-tiagordquo25 esta uacuteltima alternativa ya habiacutea sido propuesta un siglo antes porCarl erbes26 y posteriormente por DF robinson para quien Pedro nohabriacutea muerto en su propia cama sino en la prisioacuten de Jerusaleacuten en el antildeo4427 esa idea recibioacute cierto apoyo sensacionalista por un supuesto testi-

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22 Otto B Knoch bdquoin namen des Petrus und Paulus Der Brief des Clemens romanusund die eigenart des roumlmischen Christentumsldquo ANRW ii 271 (1993) 41

23 Joachim Gnilka Petrus und Rom Das Petrusbild in den ersten zwei JahrhundertenHerder Freiburg 2002 122 n 35

24 Martin Hengel Der unterschaumltzte Petrus Zwei Studien Mohr Siebeck Tuumlbingen20072 160

25 Peter The Myth the Man and the Writings A Study of Early Petrine Text and Tradi-

tion (JSnTS 239) Sheffield academic Press Sheffield 2003 24826 Carl erbes ldquoPetrus nicht in rom sondern in Jerusalem gestorbenrdquo ZKG 22 (1901) 1-4727 Dr robinson ldquoWhere and when did Peter Dierdquo JBL 64 (1945) 255-267 WM

Smaltz ldquoDid Peter Die in Jerusalemrdquo JBL 71 (1952) 211-216 arthur Dews ndash Frank r zindlerThe Legend of Saint Peter A contribution to the Mythology of Christianity american atheistPress austin 1997

monio de una inscripcioacuten encontrada en Jerusaleacuten con el nombre deldquoJonah bar Simonrdquo que lsquodefinitivamentersquo identificaba la tumba de SimoacutenPedro no en roma sino en el Monte de los Olivos de Jerusaleacuten28

las afirmaciones de lapham son muy moderadas en comparacioacutencon las expuestas por Michael D Goulder quien pretende acabar con laproliferacioacuten de las leyendas petrinas Seguacuten este autor tanto Pablo comolos Hechos de los apoacutestoles atribuyen a Pedro una responsabilidad espe-cial en Palestina donde se desarrolloacute su actividad Posteriormente exa-mina los cap 4-6 de la carta de Clemente a los corintios que data amediados de los antildeos 90 en roma Su anaacutelisis sugiere que 1 Clem desco-noce tradiciones petrinas excepto aquellas que se pueden inferir de He-chos y constata ldquouna ignorancia total de las vicisitudes del final de la vidade los apoacutestolesrdquo (p 391) 1 Clem 4-6 situacutea a Pedro como el segundo delas siete viacutectimas ordenadas cronoloacutegicamente que murieron entre losantildeos 40 y 70 por motivo del celo pero no apoya su visita a roma ni sumartirio en la capital del imperio ldquola secuencia cronoloacutegica sugiere asiacutecomo hacen las evidencias de Hechos que Pedro murioacute antes que Pabloen los antildeos 50 dCrdquo29 Por otra parte el Beliar de la ascensioacuten de isaiacuteasse refiere a Nero redivivus por lo que no se puede identificar con el neroacutenhistoacuterico ni con Pedro Solo hacia el antildeo 100 se formariacutean las leyendasacerca de una estancia del apoacutestol en roma (1 Ped) y su martirio (Jn 21)Para Goulder Pedro moririacutea en su cama hacia el antildeo 55 en la ciudad de Je-rusaleacuten

Una viacutea de salida a estas criacuteticas viene propuesta por Markus Bock-muehl en un sugerente artiacuteculo que interpreta la afirmacioacuten de la muertede los apoacutestoles en 1 Clem como memoria viva de los maacutertires romanosldquode nuestra generacioacutenrdquo entre los que se encontraban Pedro y Pablo30

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 625

28 F Paul Peterson Peterrsquos Tomb Recently Discovered in Jerusalem Mckeesport Pa1960

29 Michael D Goulder ldquoDid Peter ever go to romerdquo Scottish Journal of Theology 57(2004) 377-396 392

30 ldquoPeterrsquos death in rome Back to front and upside downrdquo Scottish Journal of Theology

60 (2007) 1-19 ligeramente reelaborado en Markus Bockmuehl The Remembered Peter in

Ancient Reception and Modern Debate (WUnT 262) Mohr Siebeck Tuumlbingen 2010 114-132 aquiacute 131s ldquoFor Peter in rome the continuity of a plural living memory attached to a per-

son in a place provides a powerful counterargument to both divide-and-rule minimalism andkaleidoscopic relativismrdquo (p 132) Cf Markus Bockmuehl Simon Peter in Scripture and Memory

The New Testament Apostle in the Early Church Baker academic Grand rapids 2012

aunque no existen evidencias directas para el destino de Pedro pero sepuede concluir que la reivindicacioacuten del martirio petrino es de hechoacorde a la corriente principal de la memoria viva romana tal y como sepresenta en los siglos primero y segundo Clemente en concreto guardasilencio sobre la crucifixioacuten pero otros escritores de este periacuteodo co-menzando ya por Jn 21 son claros en el tema Sin embargo es maacutes difiacute-cil determinar hasta queacute punto la crucifixioacuten de Pedro ldquocabeza abajordquoexpresa la memoria viva ademaacutes los dos primeros siglos subrayan la no-table singularidad de la memoria petrina en roma no existen otros luga-

res que compitan entre siacute por poseer la tumba de Pedro durante esteperiacuteodo o maacutes tarde ni en el este ni en el Oeste ni entre ortodoxos nientre hereacuteticos nadie cuestionoacute esa memoria ni siquiera Porfirio a pesarde su desprecio manifiesto hacia la persona de Pedro Pero si la existen-cia de la supuesta tumba desconocida de Pedro en Jerusaleacuten estuviera dis-ponible en la tradicioacuten oral o escrita tal y como Gouldner u otros criacuteticosdefienden se esperariacutea una hagiografiacutea o poleacutemica alternativa

Para concluir con esta breve historia de la investigacioacuten expondremoscon maacutes detalle la reconstruccioacuten de la geacutenesis de la tradicioacuten sobre losmaacutertires Pedro y Pablo en roma que propone el filoacutelogo Otto zwierleindebido a los debates que ha suscitado recientemente y porque su argu-mentacioacuten da la impresioacuten de gran unidad31 Seguacuten este latinista el puntode partida de la creacioacuten de leyendas era contrariamente a su propia in-tencioacuten el escrito de los Hechos de los apoacutestoles Su autor habiacutea guardadodeliberadamente silencio sobre el final de los dos apoacutestoles porque hacialos antildeos 90 o 100 no teniacutea a su disposicioacuten maacutes informacioacuten al respecto(p 243) asiacute pues en la segunda deacutecada del siglo ii dC Hechos habriacuteasido la uacutenica fuente de informacioacuten acerca de Pedro y Pablo disponiblepara 1 Clem cuyo autor tambieacuten puedo haber conocido las cartas Pasto-rales y 1 Ped la conclusioacuten es que el escritor de la carta de Clementeque se debe datar en los antildeos 120-125 dC al inicio de la era de adriano(cf infra) no sabiacutea nada acerca de la permanencia de Pedro en la ciudaddel Tiacuteber ni de la persecucioacuten de Pedro y Pablo ni del martirio de ambosapoacutestoles en la ciudad durante el periodo de neroacuten es decir no disponiacuteade ninguacuten tipo de informacioacuten excepto la que pudo extraer de los Hechos

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31 ademaacutes de la obra citada previamente y a la que corresponden las paacuteginas que se citanaquiacute cf Otto zwierlein Petrus und Paulus in Jerusalem und Rom Vom Neuen Testament zu

den apokryphen Apostelakten Walter de Gruyter Berlin - Boston 2013 4-30

canoacutenicos y de otras escrituras del nT (p 30 y 332) Una datacioacuten tardiacuteade 1 Clem refuerza el enfoque unilateral que presenta el escrito sobre losdos apoacutestoles (1 Clem 51-7)

en base a 1 Clem 5 maacutes tarde entre los antildeos 170 y 190 el Pseudo-ignacio sacoacute la conclusioacuten erroacutenea de que Pedro y Pablo estaban juntos enroma (ignacio Ad Rom 43) Pero ni el Pseudo-ignacio ni el obispo Dio-nisio de Corinto en el antildeo 170 (eusebio HE ii 258) consideraron a ambosapoacutestoles como maacutertires esta idea y presentacioacuten apareceraacute por primeravez entre los antildeos 180 a 190 en los Hechos de Pedro totalmente legenda-rios Del estudio de las fuentes literarias nuestro autor llega a una rotundaconclusioacuten ldquoPedro nunca estuvo en roma y seguacuten la primera carta deClemente y probablemente tambieacuten la segunda epiacutestola de Pedro no pa-decioacute la muerte de un maacutertirrdquo (p 146)

la publicacioacuten de Otto zwierlein propicioacute la organizacioacuten de dos sim-posios en 201032 dedicados a la estadiacutea de Pedro y Pablo en la capital im-perial en los que varios participantes cuestionaron y rebatieron sus tesisespecialmente la interpretacioacuten de 1 Clem tal y como veremos en el proacute-ximo epiacutegrafe a la hora de exponer las fuentes literarias Su obra sin em-bargo tambieacuten ha encontrado acogida entre estudiosos como elmencionado Brent Shaw

2 Fuentes literarias

Pablo y los sinoacutepticos no informan del final de la vida de Pedro sinembargo el cuarto evangelio tal y como se ha interpretado generalmenterealiza una clara alusioacuten a la muerte cruenta del apoacutestol como consecuen-cia del seguimiento de Jesuacutes ldquoadonde yo voy tuacute no puedes seguirmeahora alguacuten diacutea lo haraacutes Pedro insistioacute lsquoSentildeor iquestpor queacute no puedo se-guirte ahora estoy dispuesto a dar mi vida por tirsquordquo (1336s) el autor y supuacuteblico saben que la profeciacutea de Jesuacutes se habiacutea cumplido es decir quePedro habiacutea sufrido la muerte este conocimiento se constata en Jn 2118-19 proveniente del redactor final del evangelio el mandato de Jesuacutes aPedro en 2119 (ldquoiexclSiacuteguemerdquo) y el anuncio profeacutetico de Jesuacutes sobre lamuerte de Pedro (ldquote aseguro que cuando eras maacutes joven tuacute mismo te ce-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 627

32 las actas han sido publicadas por Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom Eine

interdisziplinaumlre Debatte Herder Freiburg i Br 2011

ntildeiacuteas el vestido e ibas adonde queriacuteas mas cuando seas viejo extenderaacutes

los brazos y seraacute otro quien te centildeiraacute y te conduciraacute adonde no quieras irrdquoJn 2118-19) se hacen eco de la promesa de 1336 de que si bien Pedro nopuede seguir a Jesuacutes ldquoahorardquo lo haraacute ldquodespueacutesrdquo es decir tras la glorifi-cacioacuten del maestro esta vinculacioacuten de los textos 2136 y 1336 hace quela mayor parte de los comentarios modernos defiendan que la expresioacutenldquoextender las manosrdquo aunque sea ambivalente se refiera a la crucifixioacutende Pedro33 tal y como ya la interpretoacute Tertuliano (Scorpiace 1534) Porconsiguiente el seguimiento de Jesuacutes al que se invita a Pedro en 2119culminariacutea en su martirio pues esta profeciacutea ex eventu no anunciariacutea solola muerte sino tambieacuten su tipologiacutea es decir se tratariacutea de una predic-cioacuten criacuteptica del martirio de Pedro asimismo la frase ldquoglorificar a Diosrdquopudiera sugerir la muerte de un maacutertir aunque maacutes bien debido al uso joaacute-nico con referencia a la muerte de Cristo (128 1331-32 1714) y notanto por los supuestos paralelos de otra literatura cristiana primitiva quese citan habitualmente (1Ped 416 Mart Pol 143 192)

el cuarto evangelio no proporciona ninguna indicacioacuten referente altiempo y lugar de la defuncioacuten del pescador de Galilea en vista de la edadde Pedro (cf Mc 130) sabemos que en cualquier caso es poco probableque muriera despueacutes del 80 dC la datacioacuten comuacutenmente aceptada de lacomposicioacuten de Jn hacia finales del primer siglo35 no nos proporciona un

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33 Cf Jean zumstein El evangelio seguacuten Juan Jn 13-21 (BeB 153) Siacutegueme Sala-manca 2016 398 Timothy D Barnes ldquorsquoanother Shall Gird Theersquo Probative evidence for theDeath of Peterrdquo en Helen K Bond - larry W Hurtado (eds) Peter in Early Christianity

WB eerdmans Grand rapids Mi ndash Cambridge 2015 76-97 zwierlein (pp 120-124) proponeuna interpretacioacuten exceacutentrica del pasaje quien a toda costa intenta evitar ver aquiacute una referenciaa la muerte de Pedro una criacutetica muy fundada de su interpretacioacuten se puede encontrar en Chris-tian Gnilka bdquoPhilologisches zur roumlmischen Petrustraditionldquo en Stefan Heid (Hg) Petrus und

Paulus in Rom 258-26334 ldquoneroacuten fue el primero en bantildearse en la sangre de la cuna de la fe Entonces Pedro

seguacuten la promesa de Cristo fue centildeido por otro cuando es suspendido en la cruzrdquo Se con-servan varios textos del siglo ii donde la expresioacuten ldquoextender las manosrdquo es interpretada comosigno de la crucifixioacuten cf richard Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 547

35 bdquoKritisches zur roumlmischen Petrustradition und zur Datierung des ersten Clemens-briefesldquo Goumlttinger Forum fuumlr Altertumswissenschaft 13 (2010) 87-157 95-97 data sin funda-mento Jn 21 bdquotal vez hacia el antildeo 160ldquo bdquoes scheint erst um 160 dem urspruumlnglichenJohannesevangelium angegliedert worden zu seinrdquo (p 93) ldquoesto al igual que la fuente sub-yacente 2Cor 51-4 (6-10) apunta maacutes a una muerte no violenta y por consiguiente apoya laidea de que un martirio de Pedro tal y como se constata en el capiacutetulo antildeadido de Jn 21 (18s)

terminus ad quem previo para la muerte de Pedro al menos un grupocristiano en Siria o asia Menor conociacutea a finales del siglo i algo acerca deldestino de Pedro aunque el tipo de su muerte no se describe claramenteen ninguacuten escrito Jn tampoco menciona el lugar de la defuncioacuten del apoacutes-tol pero es probable que fuera conocido en su comunidad

el lugar viene indicado sin embargo aunque de forma criacuteptica en ladenominada 1ordf epiacutestola de Pedro generalmente considerada pseudope-trina y compuesta a finales del siglo i dC en asia Menor36 Dentro deeste escrito y a pesar de las incertidumbres histoacutericas 1 Ped 513 testi-monia probablemente el relato maacutes antiguo de la estancia de Pedro en laciudad de roma como lo confirman una serie de testimonios posterioresdel s ii en la seccioacuten conclusiva de los saludos escribe ldquoOs saluda laelegida en Babilonia y tambieacuten Marcos mi hijordquo los estudios recientesaceptan que la frase se refiere de forma metafoacuterica a la iglesia desde laque se escribioacute la misiva (cuyos miembros compartieron la eleccioacuten conlos lectores de 1 Pedro cf 11) De ello se deduce que el uso del teacuterminoldquoBabiloniardquo en esta epiacutestola debe ser una referencia a roma en conso-nancia con la tradicioacuten apocaliacuteptica judiacutea y cristiana del nombre de estaciudad mesopotaacutemica37 no existe ninguacuten apoyo para la opinioacuten de que elnombre del lugar deba entenderse de forma literal refirieacutendose a la fa-mosa Babilonia de Mesopotamia ni a un oscuro asentamiento militar delmismo nombre cerca de el Cairo en egipto Por eso armin D Baum con-cluye en el estudio de este pasaje que la claacutesica interpretacioacuten de Babilo-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 629

se haya desarrollado en el tiempo tras la segunda epiacutestola de Pedro siacute posiblemente se ha in-troducido en la edicioacuten canoacutenica mediante el editor (o los editores) de los antildeos 160 ()rdquo (p 96)

36 varios estudiosos consideran la carta auteacutentica compuesta al final de su vida Pocospor el contrario divergen del consenso general de la datacioacuten de 1 Ped (60-95 dC) entre ellosKarl Heussi y Otto zwierlein Petrus 308-315 quienes consideran como ldquoimprobablerdquo que lacomposicioacuten de la carta tuviera lugar en el siglo i dC y asumen su origen a inicios del sigloii en la segunda parte del reinado de Trajano (98-117 dC) no aportan sin embargo una ex-plicacioacuten maacutes detallada para la defensa de esta posicioacuten minoritaria

37 Para la identificacioacuten de Babilonia con roma cf Michael Durst bdquoBabylon gleich romin der juumldischen apokalyptik und im fruumlhen Christentum zur auslegung von 1 Petr 513ldquo enStefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 422-443 bdquoDieser indirekte Ortsbezug auf romhat keinen anderen Sinn als den verfassesr als densbquo authentischenlsquo Petrus erscheinen zu las-sen Dies wiederum konnte aber nur dann plausibel und stimmig sein wenn im Bewusstseindes verfassers wie seiner adressaten feststand dass der historische Petrus in rom ansaumlssiggewesen war bzw sich dort aufgehalten hatte insofern ist 1 Petr 513 als ein ndash wenn auch in-direktes ndash fruumlhes zeugnis fuumlr die roumlmische Petrustradition zu wertenldquo (p 442s)

nia como referencia a roma capital del imperio es ldquoprobablementerdquo co-rrecta38 Si se trata de una carta auteacutentica entonces 1 Ped 513 es una buenaevidencia de que Pedro visitoacute la ciudad del Tiacuteber en alguacuten momento de suvida naturalmente la frase no prueba que Pedro muriera en roma pero almenos proporciona plausibilidad a la tradicioacuten posterior que considera lacapital del imperio como lugar de su muerte Si 1 Ped es pseudopigraacuteficamuestra que su autor creiacutea que Pedro habiacutea vivido en roma y sentildeala una tra-dicioacuten muy antigua de su estancia en dicha ciudad De los datos de la cartano es factible determinar el lugar de la composicioacuten ni los destinatarios perose puede presuponer a las comunidades de las provincias mencionadas al ini-cio del escrito (11 ldquoel Ponto Galacia Capadocia asia y Bitiniardquo) comodestinatarias de la misiva lo cual sugiere que en asia Menor existiacutea un ciertoconocimiento acerca de la relacioacuten de Pedro con la ciudad imperial

Seguacuten richard Bauckham si 2 Ped 114 (ldquopues seacute que en breveseguacuten me lo ha manifestado nuestro Sentildeor Jesucristo habreacute de abandonareste mundordquo) alude al dicho de Jn 2118 entonces se refeririacutea indirecta-mente no solo a la muerte de Pedro sino a su martirio al escribir unaobra en la forma del testamento de Pedro la iglesia romana afirmoacute que es-taba preservando fielmente el mensaje apostoacutelico que el apoacutestol habiacutea pre-dicado y a su muerte legado a la iglesia esto hace que 2 Ped sea untestimonio temprano de la propia tradicioacuten de la iglesia romana sobre elmartirio del pescador de Galilea Que Pedro esteacute representado en 2 Pedmientras escribe desde roma sabiendo que su muerte era inminente su-giere aunque no pueda demostrarse que roma era considerada comolugar de su muerte39

entre los denominados Padres apostoacutelicos se encuentra uno de lospasajes literarios clave y maacutes conocido a la vez que difiacutecil y ambiguo 1Clem 51-62 esta carta comunitaria de la iglesia en roma dirigida a Co-rinto suele datarse en los antildeos 95-97 dC aunque otros autores prefierendatarla entre los antildeos 80 y 140 dC40 zwierlein defiende una datacioacuten tar-

630 D AacuteLVAREZ CINEIRA

38 armin D BaumldquoBabylonrdquo als Orsnamenmetapher in 1 Petr 513 auf dem Hintergrundder antiken literatur und im Kontext des Briefes en Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in

Rom 180-220 ldquoDie alte angabe dass Petrus sich in lsquoBabylonrsquo = rom aufgehalten hat behaumlltauch dann ein erhebliches historisches Gewicht wenn der Brief sich weder direkt noch indi-rekt auf den apostel zuruumlckfuumlhren laumlsstldquo (p 218s)

39 richard Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 55340 Para una discusioacuten sobre la datacioacuten del escrito cf lothar Wehr Petrus und Paulus -

Kontrahenten und Partner Die beiden Apostel im Spiegel des Neuen Testaments der Aposto-

diacutea constituyendo un testigo temprano de la eacutepoca de adriano Para elloaduce las peticiones a favor de la autoridad estatal el ave Feacutenix y las mo-nedas del emperador adriano y la armoniacutea del cosmos en Dion de Prusiay 1 Clem 20 Por el contrario Horacio e lona autor de un extenso co-mentario a 1 Clem analiza esos argumentos y concluye que no pruebanuna datacioacuten tardiacutea de la obra debido a deficiencias en el anaacutelisis textualy a las predicciones inadecuadas para la comprensioacuten del texto41 veamoslo que dice el texto y su interpretacioacuten

ldquoPor emulacioacuten y envidia fueron perseguidos los que eran maacuteximasy justiacutesimas columnas de la iglesia y sostuvieron combate hasta la muertePongamos ante nuestros ojos a los santos apoacutestoles a Pedro quien porinicua emulacioacuten hubo de soportar no uno ni dos sino muchos maacutes tra-bajos Y despueacutes de dar asiacute su testimonio marchoacute al lugar de la gloria quele era debido Por la envidia y rivalidad mostroacute Pablo el galardoacuten de la pa-cienciahellip Y despueacutes de haber ensentildeado a todo el mundo la justicia y dehaber llegado hasta el liacutemite del Occidente y dado su testimonio ante lospriacutencipes salioacute asiacute de este mundo y marchoacute al lugar santo dejaacutendonos elmaacutes alto dechado de paciencia (52-7)

Para O Cullmann este texto al igual que Hech 28 silencia la muertede Pedro y Pablo en roma y se interroga por los motivos de dicho mu-tismo Tras examinar las evidencias linguumliacutesticas del uso de los teacuterminosldquoenvidiardquo y ldquodiscordiardquo (ζῆλος καὶ φθόνος καὶ ἔρις) en 1Clem y las evi-dencias literarias llega a la siguiente conclusioacuten Pedro y Pablo murieronviacutectimas de los mismos cristianos Con ello no pretende decir que fueronmartirizados por sus propios correligionarios sino que las autoridades ro-manas intervinieron contra ellos por la denuncia de algunos cristianos ro-manos del mismo modo que Moiseacutes tuvo que huir del rey de egiptodebido a la envidia de un ldquocompatriotardquo la envidia de la que habla Cle-mente no se explica con maacutes detalle y no podemos decir con exactitud enqueacute consistioacute Pero en cualquier caso parece ser que fue la envidia de los

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 631

lischen Vaumlter und fruumlher Zeugnisse ihrer Verehrung (neutestamentliche abhandlungen nF30) aschendorff Muumlnster 1996 291ss quien opta por una datacioacuten imprecisa desde finalesdel siglo i hasta inicios del siglo ii

41 Horacio e lona ldquolsquoPetrus in romrsquo und der erste Clemenbriefldquo en Stefan Heid (Hg)Petrus und Paulus in Rom 221-246 asiacute mismo critica las supuestas dependencias literariasde 1 Clem de Hechos de los apoacutestoles

cristianos y no la de las autoridades romanas la que causoacute la muerte de losapoacutestoles las autoridades romanas no teniacutean motivos en ese tiempo paratener envidia de un grupo insignificante O Cullmann cree que hubo enroma una disputa tan violenta entre cristianos que atrajo la atencioacuten de lasautoridades romanas estas intervinieron y mataron a los dos liacutederes asiacutese explicariacutea el silencio deliberado de lucas y Clemente con el objeto deevitar recordar este acontecimiento traacutegico y penoso de la historia de laiglesia romana

este mutismo sobre los uacuteltimos momentos de la vida de ambos apoacutes-toles originoacute que los escritores cristianos posteriores carecieran de infor-macioacuten asiacute se explica concluye O Cullmann el hecho de que tengamostan pocos testimonios del martirio en la literatura cristiana sin lugar adudas se intentoacute silenciar las penosas circunstancias en que habiacutea suce-dido la muerte de Pedro42 la actitud de los cristianos que causaron lamuerte de otros cristianos no era muy edificante para el resto de la co-munidad esta hipoacutetesis tan atractiva a primera vista tiene sus puntos dis-cutibles como han demostrados varios criacuteticos43

Por su parte O zwierlein considera que la inicua emulacioacuten o envi-dia proveniacutea maacutes bien de los dirigentes judiacuteos que combatiacutean a los cris-tianos tal y como aparece en Hechos y no hariacutea referencia ni a lasautoridades romanas ni a denuncias internas cristianas Tales animadver-siones de los judiacuteos conduciacutean frecuentemente a persecuciones legales aligual que para Pedro las persecuciones a las que Pablo seguacuten 1Clem56s estuvo expuesto y que le exigen el precio competitivo de la pacien-cia ldquopor celos y poleacutemicardquo implican solo una referencia indirecta a romaprincipalmente estas persecuciones se refieren a los conflictos con los ju-diacuteos y otros adversarios en sus viajes misioneros

en opinioacuten de O zwierlein el autor de 1 Clem se basoacute en Hech paraobtener informacioacuten acerca del destino final de Pedro asiacute el paralelismoy diferenciacioacuten de las dos maacuteximas columnas de la iglesia en 1Clem 52estariacutea en estrecha conexioacuten con Hechos de los apoacutestoles quien dedica untercio de su obra a Pedro y el resto a Pablo (p 16) Una de las expresio-

632 D AacuteLVAREZ CINEIRA

42 esta teoriacutea fue presentada en un artiacuteculo ldquoles causes de la mort de Pierre et de Pauldrsquoapregraves le teacutemoignage de Cleacutement romainrdquo RHPR 10 (1930) 294-300 y en su libro Petrus

Juumlnger - Apostel - Maumlrtyrer zwingli verlag zuumlrich - Stuttgart 19602 87ss43 Otto Karrer Peter and the Church An Examination of Cullmannrsquos Thesis (QD 8)

Herder and Herder-Burns amp Oathes limited new York - london 19703

nes clave para la interpretacioacuten del pasaje es ldquoY despueacutes de dar asiacute su tes-timonio [οὕτω μαρτυρήσας] marchoacute al lugar de la gloria que le era de-bidordquo la interpretacioacuten de O zwierlein tal y como ya habiacutean afirmadopreviamente otros estudiosos es correcta al afirmar que οὕτω μαρτυρήσαςno se debe entender en teacuterminos de un testimonio de sangre44 1 Clem em-plea el teacutermino μαρτυρεῖν ndashjuntamente con sus derivadosndash en 46 ocasio-nes pero siempre en el sentido amplio de ldquotestimoniarrdquo pero en ninguacutentexto aparece como teacutermino teacutecnico de lsquomartiriorsquo aquiacute no se habla de untestimonio de sangre el concepto adquiririacutea ese significado mucho maacutestarde como muy pronto en el antildeo 170 en el lsquomartiriorsquo del Policarpo de es-mirna en consecuencia la carta de Clemente formula el testimonio deforma neutral (57) ldquoentonces (es decir despueacutes de haber cumplido todossus deberes) dejoacute el mundo y vino al lugar santo [sc la Jerusaleacuten celestial]- (para los hombres) se ha convertido en el mayor ejemplo de resistenciay paciencia en el sufrimientordquo (p 17) igualmente el testimonio dado porPablo se debe interpretar en el sentido que aparece en Hech 2311 no sehabla de un testimonio de sangre

Por lo que respecta a 1 Clem 61 (ldquoa estos hombres que llevaron unaconducta de santidad vino a agregarse una gran muchedumbre de escogi-

dos los cuales despueacutes de sufrir por envidia muchos ultrajes y tormentosse convirtieron entre nosotros en el maacutes hermoso ejemplordquo) O zwierleinafirma que no hace referencia especiacutefica a la ciudad del Tiacuteber y la con-ducta de santidad incluye el trascurso completo de la vida honorable de losdos apoacutestoles con todas las diferentes etapas del camino de esta vida noexclusivamente sus uacuteltimos antildeos ni su actitud ante la muerte Siguiendolos pasos de los apoacutestoles ellos mismos se convierten en ejemplos sobre-salientes de firmeza entre los cristianos (contemporaacuteneos) ldquoentre nosotrosrdquono significa ldquoentre nosotros los romanosrdquo como el texto a menudo hasido erroacuteneamente interpretado sino ldquoentre nosotros los cristianosrdquo oldquoentre los cristianos de nuestra eacutepocardquo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 633

44 lothar Wehr Petrus und Paulus 298 este autor considera que este pasaje testimoniasin duda la muerte martirial de ambos apoacutestoles ldquoDies ergibt sich aus der Uumlbernahme einzel-ner Maumlrtyrer-Motive aus der einfuumlgung des leidens der apostel in eine reihe mit anderenBlutzeugen und aus 1 Clem 52 (bis zum Tode gekaumlmpftldquo) no es seguro sin embargo que sepueda concluir de las indicaciones de 1 Ciem que los dos apoacutestoles murieron en romardquo (p300) andreas lindemann Die Clemensbriefe (HnT 17) JCB Mohr (Paul Siebeck) Tuumlbin-gen 1992 38 concluye que del v 4 no se puede reconocer si el escritor de 1 Clem teniacutea co-nocimientos del martirio de Pedro

estas propuestas de O zwierlein no han quedado exentas de criacuteticasy objeciones asiacute Horacio lona considera erroacutenea la interpretacioacuten de laexpresioacuten ldquomarchoacute al lugar de la gloria que le era debidordquo (1 Clem 54)como referencia ldquoa la Jerusaleacuten celesterdquo (p 30) dado que el texto no dapie a esa interpretacioacuten ldquoCuando los dos alcanzaron el lugar de la gloriao el lugar sagrado significa figurativamente la muerte de los apoacutestoles ysu recompensa celestial en el caso de Pablo esto se encuentra inequiacutevo-camente expresado mediante la observacioacuten lsquosalioacute asiacute de ese mundorsquo(57)rdquo45 igualmente 1 Clem 54 informa que Pedro tuvo que soportar mu-chos trabajos (πλείονας ὑπήνεγκεν πόνους) el teacutermino ldquotrabajordquo (πόνους)sentildeala frecuentemente en 4 Mac los sufrimientos de los maacutertires (2 Mac71-41 4 Mac 5-6 8-14) Si se tiene en consideracioacuten el contexto litera-rio y el origen tradicional del empleo concreto de estos conceptos enton-ces se pueden reconocer en 1 Clem 5 distintos indicios de la muerte delos apoacutestoles

H lona concluye que el examen de los argumentos aducidos por ellatinista de Bonn para excluir cualquier referencia al martirio de Pedro yPablo en roma en 1 Clem 51-7 demuestra que se basan en un anaacutelisistextual inadecuado ya que no tiene en consideracioacuten contextos identifi-cables (p 244) Sin embargo de esta evaluacioacuten criacutetica no se deduce queel texto ofrezca una respuesta histoacutericamente segura a la pregunta sobre laestancia de Pedro en roma en general es vaacutelido el principio de no espe-rar del texto o no querer obtener de eacutel maacutes de lo que da de siacute De hechose debe admitir que el resultado no es todo lo prometedor que uno pudieradesear Sin embargo a pesar de la ausencia de una afirmacioacuten clara auacutenes posible constatar varios indicios que hablan a favor de la interpretacioacutenconvencional del texto Pedro y Pablo murieron como maacutertires en romaen cualquier caso esta interpretacioacuten permanece mucho maacutes cerca deltexto que la elucidacioacuten propuesta por O zwierlein46

Por su parte Christian Gnilka47 analiza los textos de Dionisio de Co-rinto (c 170 dC) referentes a la estancia de ambos apoacutestoles en la ciudadde las siete colinas (eusebio HE 2258) de Cipriano sobre la caacutetedra dePedro de Tertuliano scorp 1514 sobre el martirio de los apoacutestoles la

634 D AacuteLVAREZ CINEIRA

45 Horacio e lona ldquoPetrusrdquo 22346 ibid 22747 Christian Gnilka bdquoPhilologisches zur roumlmischen Petrustraditionldquo en Stefan Heid

(Hg) Petrus und Paulus in Rom 247-282

prediccioacuten del martirio de Pedro en Jn 2118-19 la foacutermula conclusiva de1 Ped 513 y la envidia como motivo de persecuciones en 1 Clem en re-ferencia a este uacuteltimo escrito la frase de 1 Clem 52 (διὰ ζῆλον καὶ φθόνονοἱ μέγιστοι καὶ δικαιότατοι στύλοι ἐδώχθησαν καὶ ἕως θανάτου ἤθλησαν)no significa que los apoacutestoles estaban celosos de sufrir durante toda suvida hasta que murieron en alguacuten lugar y de alguna manera el signifi-cado seriacutea maacutes bien que fueron perseguidos y combatieron hasta lamuerte es decir la muerte fue parte y la finalizacioacuten de su ἀθλος (p 269)O zwierlein entiende ἕως θανάτου simplemente como limitacioacuten tempo-ral de la vida aquiacute se trata dice eacutel ldquode todo el curso de la vida respeta-ble de ambos apoacutestoles a lo largo de las diversas etapas de este viaje de lavidardquo (p 23s) la muerte misma como uacuteltima y maacutes elevada estacioacutenestaacute fuera de consideracioacuten en zwierlein lo cual es un error la cuestioacutenno estaacute en el verbo ldquodar testimoniordquo pues todaviacutea no ha adquirido el sen-tido teacutecnico posterior para designar el martirio aunque ya se constatan losprimeros atisbos hacia ese sentido martiroloacutegico es significativo que eltexto mencione a estos apoacutestoles y no a otros maacutertires maacutes antiguos comopudieran ser esteban los zebedeos el hermano del Sentildeor de algunos delos cuales teniacutean referencias en Gal 29

ldquoDespueacutes de todo no se puede dudar de que el destino de Pedro yPablo estaacute ordenado por Clemente en esta visioacuten histoacuterica integral Susvidas y muertes estaacuten bajo el signo del ζῆλος Son lsquoejemplos noblesrsquo nosolo por sus sufrimientos sino tambieacuten y sobre todo por sus muertes Sepresentan como maacutertires en una larga serie que se inicia desde abel y en-cuentra su existencia continua hasta el presente del autor el texto no con-duce necesariamente a roma como el lugar de sus martirios Pero no haynada en eacutel que contradiga tal suposicioacuten esta carta no debilita la tradi-cioacutenrdquo (p 275) la vinculacioacuten a roma no es completamente segura perono parezca que exista otra solucioacuten maacutes plausible

De una eacutepoca semejante provienen las denominadas cartas de igna-cio de las que la carta a los romanos siempre se trae a colacioacuten para nues-tra temaacutetica aunque se continuacutea discutiendo sobre su autenticidad ydatacioacuten48 ignacio menciona a Pedro y Pablo a quienes considera que ya

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 635

48 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 563s considera que tambieacuten la cartaa los Esmirniotas iii 2 ldquopor eso despreciaron la misma muerte o maacutes bien se mostraron su-periores a la muerterdquo se refeririacutea a la muerte de Pedro ldquoThe fact that ignatius evidently as-sumes that several of the twelve besides Peter were martyrs may indicate that his knowledgeof Peterrsquos martyrdom does not simply derive from 1 Clement which he may have knownrdquo

habriacutean alcanzado la libertad que eacutel mismo estariacutea a punto de lograr me-diante el martirio

Halagad maacutes bien a la fieras para que se conviertan en sepulcro miacuteoy no dejen rastro de mi cuerpo con lo que despueacutes de mi muerte no sereacutemolesto a nadie Cuando el mundo no vea ya ni mi cuerpo entonces sereacuteverdadero disciacutepulo de Jesucristo Suplicad a Cristo por miacute para que poresos instrumentos logre ser sacrificio para Dios

no os doy oacuterdenes como Pedro y Pablo ellos eran apoacutestoles yo soyun condenado a muerte ellos eran libres yo hasta el presente soy un es-clavo Pero si sufro el martirio sereacute un liberto de Jesucristo y en Eacutel resu-citareacute libre ahora encadenado aprendo a no desear nadardquo (ignacio Rom

42-3)

este pasaje se ha leiacutedo a menudo como una indicacioacuten de que igna-cio estaba al tanto de la estancia de los dos apoacutestoles en la ciudad impe-rial la eleccioacuten de ambos como ejemplos de apoacutestoles podriacutea explicarsesimplemente por su prominencia en la mente de ignacio conociacutea las car-tas de Pablo ademaacutes que ambos dirigentes perteneciacutean a los oriacutegenes apos-toacutelicos de su propia iglesia en antioquiacutea Sin embargo otros textos en losque ignacio se compara con los apoacutestoles dado el paralelismo verbal entresu carta a los Tralianos 33 y Romanos 43 hacen que sea probable que serefiera a Pedro y Pablo porque los asocioacute con la iglesia de roma a la queestaacute escribiendo49 estos habriacutean dado oacuterdenes a la iglesia en roma en elcaso de Pablo pudiera referirse a su carta a los romanos pero se sabiacutea quePedro no habiacutea escrito a la iglesia romana por lo que es probable que ig-nacio pensara que ambos habiacutean ejercido el ministerio de la predicacioacutenen roma Romanos 43 por lo tanto pudiera contar como testimonio deque Pedro pasoacute alguacuten tiempo en roma Sin embargo es mucho maacutes du-doso que el texto implique sendos martirios en la capital del imperio50aunque William Schoedel interpreta que Pedro y Pablo fueron como via-jeros ldquolibresrdquo hacia sus martirios en la ciudad de las siete colinas en elcaso de Pablo lo llevaron encadenado y escoltado pero sin ser condenadopor el tribunal del gobernador en Jerusaleacuten debido a que como ciudadano

636 D AacuteLVAREZ CINEIRA

49 Seguacuten W Bauer ndash H Paulsen Die Briefe des Ignatius von Antiochia und der Polykarp-

brief (HnT 18) JCB Mohr (Paul Siebeck) Tuumlbingen 19852 73 ignacio menciona a ambosporque para eacutel constituiacutean un ldquofester Begriffrdquo

50 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 565s

romano habiacutea apelado al ceacutesar ignacio se diferencia de los apoacutestoles enque solo a traveacutes del martirio puede llegar a ser como ellos51

el apocalipsis de Pedro en su versioacuten griega (Fragmento rainer POXvii 1924 18482-483) presupone el martirio del apoacutestol en roma pre-sentado como un vaticinium ex eventu acerca de la muerte de Pedro ldquoHeaquiacute te lo he manifestado todo Pedro y lo he expuesto entra en la ciu-dad que gobierna el oeste y bebe el caacuteliz que te he prometido a manos delhijo de aquel que estaacute en el Hades para que comience su destruccioacuten ypuedas ser digno de la promesardquo la datacioacuten del texto que presumi-blemente surgioacute en alejandriacutea es discutida aunque se asume que es an-terior a la guerra de Bar Kokba contra los romanos52 la comunidad seencuentra bajo presioacuten y su autor presenta al fallecido Pedro como modelomartirial el caacuteliz hace referencia posiblemente a una muerte violenta (cfMc 1039) la ciudad que gobierna sobre occidente claramente es una me-taacutefora para designar la capital del imperio no se menciona el tipo demuerte que padecioacute Pedro ni tampoco se puede certificar que identifiqueal hijo que estaacute en Hades con neroacuten esta tradicioacuten que resalta la figurade Pedro de forma aislada es la maacutes antigua frente al paralelismo de Pedroy Pablo53

De una eacutepoca coetaacutenea procede otro apocalipsis cristiano54 la as-censioacuten de isaiacuteas en el que se habla de un rey injusto

ldquoY despueacutes de que haya llegado a su consumacioacuten Beliar el granpriacutencipe el rey de este mundo que lo ha gobernado desde que nacioacute des-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 637

51 William r Schoedel Die Briefe des Ignatius von Antiochien Ein Kommentar ChrKaiser Muumlnchen 1990 284

52 C Detlef G Muumlller ldquoapocalypse of Peterrdquo en Wilhelm Schneemelcher (ed) New Tes-

tament Apocrypha Vol II Writings relating to the Apostles Apocalypses and Related SubjectsJames Clarke ndash WestminsterJohn Knox Press Cambridge 1992 622 propone una fecha entornoal antildeo 135 dC en este sentido merece la atencioacuten que Clemente de alejandriacutea consideroacute el apo-calipsis de Pedro como Sagrada escritura (eusebio HE vi 141) por lo que seriacutea la prueba desu origen de la primera mitad del siglo ii Para el texto de este fragmento p 637 n 43

53 Joachim Gnilka Petrus 123 la considera como una tradicioacuten independiente de losantildeos 90

54 C Detlef G Muumlller ldquoThe ascension of isaiahrdquo en Wilhelm Schneemelcher (ed)New Testament Apocrypha Vol II 604 ldquoin its present form the ascensio isaiae is a Christianwork which was put together at the earliest in the second half of the 2nd centuryrdquo O zwier-lein opta en contra la opinio communis por una datacioacuten tardiacutea del documento (siglo iii dC)en lugar de otras dataciones que postulan finales del siglo i dC

cenderaacute bajaraacute de su firmamento en forma de un hombre un rey sin leyun matricida quien a su vez (incluso) este rey perseguiraacute la planta que losDoce apoacutestoles del amado han plantado y uno de los doce seraacute entre-gado en su manordquo (42-3)

Todos los comentarios se muestran unaacutenimes en afirmar que el rey sinley y matricida se identifica exclusivamente con neroacuten igualmente noexiste ninguacuten otro apoacutestol de los Doce exceptuando Pedro del que sepueda decir que seraacute entregado en sus manos aunque el nombre del apoacutes-tol queda velado Pablo estaacute excluido pues no pertenecioacute al grupo de losDoce y ademaacutes este apocalipsis cristiano ignora totalmente su personaSi no se nombra a Pedro expresamente es porque el texto sigue el estiloapocaliacuteptico de una determinacioacuten indirecta no se indica el contexto desu defuncioacuten pero presumiblemente la mencioacuten del nombre de neroacuten erasuficiente para evocar su contexto Tampoco se sentildeala el tipo de deceso su-frido y el lugar de la muerte queda silenciado no obstante la mencioacuten delemperador aunque no de forma obligatoria hariacutea sugerir con gran proba-bilidad la ciudad de roma

Finalmente mencionaremos al obispo Dionisio de Corinto quien entorno al antildeo 170 en una carta a Soterio obispo de roma asocia a Pedroy Pablo este escrito destaca sus ensentildeanzas y martirio en italia Para Dio-nisio por lo tanto la vida y la actividad del pescador de Galilea en la ciu-dad del Tiacuteber estaacute fuera de toda duda tal vez como una interpretacioacuten de1 Clem o porque dispusiera de informacioacuten propia eusebio de Cesareatranscribiraacute esta carta

Que los dos sufrieron martirio en la misma ocasioacuten lo afirma Dionisioobispo de Corinto en su correspondencia escrita con los romanos en losteacuterminos siguientes laquoen esto tambieacuten vosotros por medio de semejanteamonestacioacuten habeacuteis fundido las plantaciones de Pedro y de Pablo la de losromanos y la de los corintios porque despueacutes de plantar ambos en nuestraCorinto ambos nos instruyeron y despueacutes de ensentildear tambieacuten en italia enel mismo lugar los dos sufrieron el martirio en la misma ocasioacutenraquo55

las razones del martirio de Pedro son confusas Pudiera haber sidopor la conexioacuten con el gran fuego de roma en caso de sea factible esta-blecer dicha vinculacioacuten o por negarse a ofrecer sacrificios rituales al em-

638 D AacuteLVAREZ CINEIRA

55 eusebio HE ii 258

perador como siacutembolo de lealtad J Gnilka tomando 1 Clem 61s y Taacute-cito Anales 1538-44 llega a concluir que hubo dos persecuciones enroma en tiempos de neroacuten en la primera sufrieron persecucioacuten algunosmiembros cristianos y en la segunda despueacutes del incendio de roma (19de julio de 64) fueron objeto de martirio una gran multitud (multitudo in-

gens) culpada no tanto del incendio cuanto del odio contra el geacutenero hu-mano (odio humani generis) Pedro habriacutea padecido el martirio en el antildeo64 aunque sin determinar si en la primera o segunda persecucioacuten y comolugar de ejecucioacuten seriacutea el circo de Gayo y neroacuten en el ager Vaticanus56

Pronto surgieron diversas leyendas en torno a la muerte de Pedro encuanto al modo del martirio se dice que Pedro fue crucificado con la ca-beza hacia abajo (HechPe 35-40 cf eusebio HE 31) Probablemente setrata de una invencioacuten si bien por lo que se refiere a la crucifixioacuten podriacuteaderivarse esa afirmacioacuten de Gal 219 Heb 66 Otra leyenda tomada de losStromata de Clemente narra un encuentro entre Pedro y su mujer quienva a ser martirizada antes que eacutel (HE 330) Una de las maacutes popularesviene descrita en los Hechos de Pedro con la escena quo vadis Domine

(HechPe 35) la cual podriacutea depender de 2 Ped 114abordados los textos literarios maacutes relevantes relacionados con nues-

tra temaacutetica expondremos de forma sucinta la informacioacuten que propor-cionan las excavaciones arqueoloacutegicas de la colina vaticana

3 Hallazgos arqueoloacutegicos

Otto zwierlein estudia fundamentalmente las fuentes literarias en laprimera parte de su libro aborda aunque de forma superficial los resulta-dos de los hallazgos arqueoloacutegicos de la necroacutepolis del vaticano porquejuntamente con las fuentes literarias deben ser igualmente valorados en ladiscusioacuten acadeacutemica como demostracioacuten clave para la cuestioacuten de la es-tancia de Pedro en roma en tres paacuteginas recoge los complejos resultadosde las excavaciones y para ello se basa casi exclusivamente en los artiacutecu-los de erich Dinkler publicados en Theologische Rundschau en los antildeos1959 y 1961 respecto a los hallazgos bajo la basiacutelica de San Pedro con-cluye que los testimonios arqueoloacutegicos son tardiacuteos de finales del siglo iiio inicios del s iv Seguacuten eacutel existiriacutea entre los expertos unanimidad de

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 639

56 Joachim Gnilka Petrus 121s

que no se puede verificar la existencia del sepulcro de S Pedro ni en lanecroacutepolis bajo San Pedro ni en ninguacuten lugar de roma Por el reducido es-pacio dedicado a las excavaciones arqueoloacutegicas en su libro se constataque para eacutel estas no son tan relevantes

Desde que las excavaciones bajo la catedral de San Pedro comenza-ron en la deacutecada de 194057 y culminaron con el anuncio oficial del PapaPiacuteo Xii en 1953 de que se habiacutea encontrado el verdadero vestigio de SanPedro muchos estudiosos se han mostrado esceacutepticos sobre la importan-cia de los descubrimientos incluso los maacutes firmes defensores de la au-tenticidad del hallazgo aceptan que las tumbas maacutes antiguas no muestranninguacuten claro rasgo distintivo cristiano es decir los sepulcros de los siglosi y ii se asemejan a los enterramientos coetaacuteneos y sencillos de la gentecomuacuten de los barrios vecinos de roma Sin embargo se han encontradomuchos detalles arqueoloacutegicos que ayudan a reconstruir las praacutecticas desepelio y las actividades de culto Hacia el antildeo 160 dC se constata el in-tereacutes de los cristianos romanos por el lugar de enterramiento mediante laconstruccioacuten de un sencillo monumento que consistiacutea en un nicho y unpatio (el tropaion Gaii) el monumento probablemente se usoacute para reu-niones pero no como indicador de una tumba individual ya que la me-moria del lugar de la sepultura original de Pedro se perdioacute en el momentoen que se erigioacute el trofeo (tropaion)58 la existencia del tropaion no ori-ginoacute la creacioacuten de un cementerio exclusivo cristiano sino que se integroacuteen un lugar de enterramiento no cristiano de clase media Solo en la era deConstantino los cristianos llevaron a cabo una remodelacioacuten profunda dellugar eliminando todos los rastros anteriores de la actividad de inhuma-cioacuten excepto el espacio alrededor del tropaion59

640 D AacuteLVAREZ CINEIRA

57 B M apollionj Getti - a Ferrua - e Josi - e Kirschbaum Esplorazioni sotto la con-

fessione di San Pietro in Vaticano eseguite negli anni 1940-9 Tip Poliglotta vaticana Cittagravedel vaticano 1951

58 esta palabra griega significa bdquomonumento de victorialdquo o sea monumento que con-memora la fuga (troph) del enemigo y por consiguiente la gloria del vencedor

59 Juumlrgen K zangenberg bdquoGebeine des apostelfuumlrsten zu den angeblichen fruumlhchrist-lichen Graumlbern unter der Peterskirche in romldquo Juumlrgen zangenberg ndash Michael labahn (eds)Christians as a religious minority in a multicultural city Modes of interaction and identity

formation in early imperial Rome Studies on the basis of a seminar at the Second Conference

of the European Association for Biblical Studies (EABS) from July 8-12 2001 in Rome T ampamp Clark london ndash new York 2004 108-138 ldquoBeweisbar is der christliche Charakter keiner

der Bestattugen da sie sich weder in ihrer Form noch ausrichtung oder hinsichtlich der Be-

en los antildeos cincuenta y sesenta el debate cientiacutefico a veces muy ani-mado se concentroacute en la cuestioacuten de si la identificacioacuten de la tumba bajoel tropaion era compatible con la de Pedro y por lo tanto a menudo se aso-ciaba con la fiabilidad de la tradicioacuten romana sobre el pescador de Gali-lea aparecioacute una abundancia casi incalculable de publicaciones a menudomuy controvertidas Desafortunadamente muchas preguntas quedaron sinrespuesta entre otros motivos debido a algunas omisiones en la docu-mentacioacuten de los hallazgos durante las excavaciones o por el inadecuadoalmacenamiento de algunos artefactos y a veces por las opiniones con-tradictorias de los cientiacuteficos encargados de la publicacioacuten de los resulta-dos de la excavacioacuten Con la aparicioacuten de la publicacioacuten cuasi oficial deengelbert Kirschbaum60 el debate llegoacute a su fin de forma temporal sinque por supuesto se lograra un consenso sobre la discutida autenticidaddel sepulcro de Pedro61 en los uacuteltimos antildeos el debate se ha vuelto muchomaacutes sosegado la publicacioacuten de Peter lampe62 sobre los cristianos en laciudad romana en los dos primeros siglos marcoacute de nuevo un progresoen la que acertadamente separa las investigaciones arqueoloacutegicas refe-rentes a las tumbas del planteamiento riguroso acerca de la autenticidad dela tradicioacuten petrina y de todas las cuestiones secundarias relacionadas Sinembargo solo el estudio sistemaacutetico de Hans Georg Thuumlmmel63 de 1999permite una evaluacioacuten criacutetica de los hallazgos y de la bibliografiacutea Otraspublicaciones posteriores han ayudado a arrojar luz sobre temas concre-tos en este sentido gracias a los nuevos estudios criacuteticos la perspectivase ha ampliado de forma positiva

Debido a los complicados descubrimientos arqueoloacutegicos y las difi-cultades para evaluar las fuentes histoacutericas se barajan las siguientes posi-bilidades para la tumba de Pedro tal y como ha recogido Joachim

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 641

gleitfunde (lampenfragmente Tierknochen Glasscherben) von dem unterscheiden was wiruumlber staumldtroumlmischen armenbestattugen des spaumlten 1fruumlhen 2 Jh n Chr wissenrdquo (p 128)

60 engelbert Kirschbaum La tumba de Pedro y las catacumbas romanas Los monu-

mentos y las inscripciones BaC Madrid 195461 Margherita Guarducci La tradicioacuten de Pedro en el Vaticano a la luz de la historia y

de la arqueologiacutea Tip Poliglotta vaticana Cittagrave del vaticano 1963 Le reliquie di Pietro sotto

la Confessione della Basilica Vaticana libreriacutea editrice vaticana Cittagrave del vaticano 196562 Para las excavaciones cf Peter lampe From Paul to Valentinus Christians at Rome

in the first two Centuries Fortress Press Minneapolis Mn 2003 104-11663 Die Memorien fuumlr Petrus und Paulus in Rom Die archaumlologischen Denkmaumller und die

literarische Tradition (aKG 76) Walter de Gruyter Berlin-new York 1999

Gnilka64 1) Pedro fue enterrado en un lugar desconocido para nosotrosen roma y sus huesos fueron posteriormente trasladados a la colina del va-ticano el lugar de su martirio 2) Pedro fue enterrado en la colina del va-ticano Durante la persecucioacuten valeriana sus huesos (iquestsu cabeza) fuerontrasladados a la viacutea apia y posteriormente devueltos a su lugar original653) Pedro fue enterrado en la colina del vaticano el lugar de su martirioposiblemente en una fosa comuacuten 4) Pedro fue enterrado en un lugar des-conocido para nosotros en roma el ediacutecolo conserva pues el lugar de sumartirio la primera propuesta es la maacutes improbable la tercera y cuartaposibilidad de interpretacioacuten no obstaculizan la evaluacioacuten criacutetica de loshallazgos arqueoloacutegicos el nicho y maacutes tarde el calendario bien pudierarecordar el lugar de su martirio tal vez una tumba cuya ubicacioacuten exactano era bien conocida los descubrimientos arqueoloacutegicos de ninguna ma-nera cuestionan la probabilidad de la historicidad del martirio romano dePedro Por el contrario el antiguo ldquocampo Prdquo con un memorial dedicadoa Pedro transformado en un panteoacuten y equipado con mosaico atestiguala tradicioacuten conservada por la comunidad romana en este lugar que final-mente llevoacute a Constantino a la construccioacuten de la gran iglesia66

el cristiano romano Cayo escribioacute alrededor del 200 dC ldquoPuedo se-ntildealar los signos de victoria o trofeos de los apoacutestoles Puedes ir al vaticanoo al camino a Ostiardquo (en eusebio HE ii 257) Ya nadie duda de que elTropaion vaticano mencionado por Cayo haya sido excavado el ediacuteculo

642 D AacuteLVAREZ CINEIRA

64 Joachim Gnilka Petrus und Rom 4165 H lietzmann Petrus und Paulus in Rom propuso que Pedro habiacutea sido enterrado

cerca del lugar de su crucifixioacuten en el vaticano y que Pablo fue sepultado cerca del lugar desu decapitacioacuten en la viacutea Ostiense pero ambos cuerpos fueron llevados a un lugar comuacuten deenterramiento en un cementerio subterraacuteneo denominado catacumbas durante la persecucioacutende valerio en 258 dC y sus restos seriacutean devueltos a sus lugares originales en el siglo iv(336 dC) John C Orsquoneill ldquoWho buried Peter and Paulrdquo en Juumlrgen zangenberg ndash Michaellabahn (eds) Christians as a religious minority in a multicultural city 103-107 opina que latradicioacuten del enterramiento de Pedro y Pablo por hombres devotos a la altura del tercer mojoacutende la viacutea apia puede representar un antiguo evento es decir el sepelio realizado por devotosjudiacuteos de sus compatriotas equivocados que habiacutean perecido en tiempo de neroacuten ldquoJews whohad not accepted that the Messiah had come and been crucified by the romans would yet feelit a sacred duty to give burial to their follow Jews Peter and Paul if so they would have placedtheir bodies in simple graves in their own catacombsrdquo (p 105)

66 Winfried Weber bdquoDie Suche nach dem Petrusgrab zu den archaumlologischen Untersu-chungen im Bereich der Confessio von St Peterldquo Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in

Rom 67-113 aquiacute 113

se halla directamente debajo del aacutebside de la iglesia constantiniana Todoesto significa que los constructores de la basiacutelica alrededor del 325 dCestaban convencidos de que el ediacuteculo era un monumento dedicado aPedro Pero si los cristianos de los antildeos 325 dC conocen un memorial de-dicado al pescador de Galilea sobre el vaticano y Cayo hacia el 200 dCtambieacuten conoce alliacute un monumento dedicado a Pedro entonces la identi-dad de los dos monumentos es tan buena como cierta no obstante losdescubrimientos arqueoloacutegicos de la colina vaticana por siacute mismos nopermiten afirmar mucho referente al deceso de Pedro en roma

conclusioacuten

iniciaacutebamos el artiacuteculo con una pregunta y llegados al final tenemosque constatar que no disponemos de una respuesta segura a la misma noexiste certeza histoacuterica absoluta sobre la estancia ni sobre la muerte dePedro en la ciudad de roma pero la probabilidad apunta en esa direc-cioacuten67 Hasta la segunda mitad del siglo ii carecemos de testimonios ex-pliacutecitos al respecto no obstante las evidencias indirectas aunque susvaloraciones son discutidas dejan entrever su paso por la capital del im-perio en su actividad misionera Pedro actuoacute muy posiblemente en ciacuter-culos de comunidades paulinas (cf 1 Cor 112 95)68 y en este contextode expansioacuten del mensaje de Jesuacutes hacia occidente pudo haber llegadohasta roma donde podriacutea haber fallecido durante el periodo de neroacuten eincluso haber sufrido una muerte violenta Diversas fuentes literarias apun-tan en esa direccioacuten la primera indicacioacuten de una posible estancia dePedro en la ciudad del Tiacuteber viene sugerida en 1 Ped 513 Por lo que serefiere a su muerte martirial existe la tradicioacuten conservada en el evange-lio de Jn 2118ss Otros dos testimonios indirectos (1 Clem 5 e ignacioRom 43) provenientes de diversos lugares y sin conexioacuten con Jn pudie-ran vincular su martirio con la ciudad de las siete colinas aunque no afir-man expliacutecitamente que el pescador de Galilea hubiera estado en romalo presuponen con cierta probabilidad Por consiguiente alrededor del antildeo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 643

67 l Wehr Petrus 357 resume los resultados de la historia de la investigacioacuten sobre estetema de la siguiente forma ldquoHeute duumlrfte die Frage insofern geklaumlrt sein als sich zwar nichtzwingend nachweisen laumlszligt daszlig beide in rom starben daszlig aber die Wahrscheinlichkeit dafuumlrsprichtrdquo

68 Martin Karrer ldquoPetrus im paulinischen Gemeindekreisrdquo ZNW 80 (1989) 210-231

100 dC existiacutea una tradicioacuten de la muerte martirial del apoacutestol asociadacon la ciudad imperial Y precisamente esa memoria no proviene exclu-sivamente del lugar de los hechos sino especialmente de asia Menor nin-guna otra comunidad cristiana reclamaraacute posteriormente un tipo devinculacioacuten semejante con la figura de Pedro ni siquiera Jerusaleacuten dondehabiacutea sido el primer dirigente de la comunidad despueacutes de Pascua Tam-poco los enemigos externos petrinos (Porfirio) o quienes precisamente enroma defendiacutean un marcado paulinismo (cf Marcioacuten o sus disciacutepulos)frente a tendencias judaiacutestas del cristianismo cuestionaron dicha tradicioacuten

no se indican las circunstancias que envolvieron la muerte de PedroSin embargo la tradicioacuten posterior subraya su martirio bajo el reinado deneroacuten por lo que podemos suponer que las primeras indicaciones apunta-ban tambieacuten hacia aquel acontecimiento como un hecho las tradicionesnarrativas referentes a Pedro sufrieron un mayor desarrollo a finales delsiglo ii los escritos anteriores tales como el apocalipsis de Pedro (ethGk)o el evangelio de Pedro permanecen cercanos al material del siglo i Dondela primitiva tradicioacuten guarda silencio tambieacuten el material de principios delii guarda silencio Consiguientemente tenemos unas vagas indicaciones deque murioacute en roma pero en base a las fuentes literarias no podemos afir-mar ni excluir con seguridad que Pedro fuera martirizado no existe unatradicioacuten segura que conecte el martirio de Pedro con la persecucioacuten deneroacuten ni una fecha segura de su defuncioacuten durante el reinado de este em-perador la ascensioacuten de isaiacuteas 42-3 relaciona el martirio con la persecu-cioacuten general de la iglesia pero no significa que Pedro muriera durante esapersecucioacuten el apocalipsis de Pedro 144 considera la muerte de neroacutencomo un castigo por el martirio de Pedro por lo que podriacutea sugerir que esteacontecioacute a finales del reinado de neroacuten aunque no necesariamente asiacutepues debemos reconocer nuestro desconocimiento preciso sobre la fechade su muerte Otras tradiciones que tambieacuten se ponen en entredicho seriacuteanel hecho de que Pedro y Pablo murieron al mismo tiempo en roma (Dioni-sio de Corinto ireneo) o que Pedro murioacute mientras Pablo estaba visitandoespantildea (canon de Muratori uacuteltima redaccioacuten de los Hechos de Pedro)

Por lo que respecta a los hallazgos arqueoloacutegicos desde mediadosdel siglo ii dC se impuso el reconocimiento y la veneracioacuten expresa deuna tumba de Pedro en roma69 al inicio en este proceso no jugaron nin-

644 D AacuteLVAREZ CINEIRA

69 la primera evidencia literaria para la tumba de Pedro en roma es la aportada por Cayo(inicios del siglo iii) conservada en eusebio HE ii 257

guacuten papel razones apologeacuteticas o ideoloacutegicas sino que el recuerdo de losmuertos desempentildeoacute una importancia central en la cultura romana Coneste recuerdo de los muertos se habraacute asociado desde el principio un co-nocimiento (real o supuesto) de las tumbas de Pedro y Pablo

Sorprende la vinculacioacuten de estos dos personajes importantes del cris-tianismo antiguo con la ciudad roma70 Pablo no habiacutea sido el fundadorde la comunidad romana sin embargo teniacutea muy buenos contactos en ella(rom 16) hasta el punto poder considerar a la comunidad romana comofilopaulina Sin embargo la tradicioacuten latina occidental resaltoacute desde muyantiguo la autoridad de Pedro incluso sobre Pablo a pesar de que el pes-cador de Galilea no habiacutea dirigido ninguna carta a esa comunidad es maacutesen la tradicioacuten oriental donde aparece indicada la unidad de los dos apoacutes-toles Pedro viene mencionado casi siempre en primer lugar iquesta queacute sedebioacute este hecho Pudieacuteramos imaginarnos que la vinculacioacuten de Pedrocon roma fuera una creacioacuten de ciertas corrientes proto-ortodoxas de lacapital del imperio durante el siglo ii frente al excesivo paulinismo exis-tente en la ciudad durante la eacutepoca de Marcioacuten pero vemos que las tradi-ciones petrinas no provienen exclusivamente de esa localizacioacutengeograacutefica y Marcioacuten hubiera criticado esa invencioacuten Tal vez alguacuten acon-tecimiento histoacuterico decisivo vinculoacute para siempre la figura del pescadorde Galilea con la ciudad del Tiacuteber en detrimento de la figura paulina estehecho posiblemente fuera el martirio que Pedro sufrioacute en la ciudad que esreconocida como centro del imperio Pablo por el contrario pudo habermuerto en roma aunque por instigacioacuten de los mismos cristianos o demuerte natural roma absolutizoacute a Pedro y vio en eacutel al portador de auto-ridad de esa comunidad en los siglos iii-v los obispos romanos se con-sideraraacuten sucesores y herederos de Pedro pero en ninguacuten documento senos indica que fueran sucesores de Pablo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 645

Libros recibidos

Aristoacuteteles Eacutetica a Nicoacutemaco (Seleccioacuten) Introduccioacuten traduccioacuten ynotas de Rafael Goacutemez Peacuterez (seleccioacuten doce uvas 33) edicionesrialp Madrid 2011 18 x 11 95 pp

Ferrer JoAquiacuten ndash PAblo blAnco Lutero 500 antildeos despueacutes Breve his-toria y teologiacutea del protestantismo ediciones rialp Madrid 201724 x 16 191 pp

HAHn scott El Credo La profesioacuten de fe a lo largo de los siglos (Pat-mos libros de espiritualidad) ediciones rialp Madrid 2018 19 x125 233 pp

HAHn scott La cuarta copa Desvelando el ministerio de la Uacuteltima Cenay de la Cruz (Patmos libros de espiritualidad) ediciones rialp Ma-drid 2018 19 x 125 185 pp

lAbrAdA MAriacuteA AntoniA (ed) La belleza que salva Comentarios a laCarta a los artistas de Juan Pablo II ediciones rialp Madrid 200624 x 16 151 pp

MArtiacutenez GerMaacuten Eucaristiacutea Veinte siglos en veinte grandes textosediciones rialp Madrid 2018 215 x 145 180 pp

MArtiacutenez luis MAriacuteA El Espiacuteritu Santo y la oracioacuten (Patmos librosde espiritualidad) ediciones rialp Madrid 2017 19 x 125 130 pp

nAvArro FrAncisco JAvier Asiacute se gobernoacute Roma ediciones rialp Ma-drid 2017 24 x 16 456 pp

ordeiG MAnuel La adoracioacuten Cuadernos Palabra ediciones PalabraMadrid 2018 19 x 12 239 pp

PHiliPPe JAcques La felicidad donde no se espera Meditacioacuten sobre lasBienaventuranzas (Patmos libros de espiritualidad) edicionesrialp Madrid 2018 19 x 125 205 pp

quinto tulio ciceroacuten Coacutemo ganar las elecciones [Notas sobre la can-didatura al consulado] Edicioacuten traduccioacuten y notas de Eduardo Fer-naacutendez (seleccioacuten doce uvas 31) ediciones rialp Madrid 2018 18x 11 55 pp

Est Ag 53 (2018) 647-651

revueltA JoseMAriacuteA Historia Medieval de la Iglesia en Espantildea La Uni-versidad los religiosos los Reyes Catoacutelicos y Cisneros edicionesrialp Madrid 2018 215 x 145 161 pp

sAdA ricArdo Consejos para la oracioacuten mental (Patmos libros de es-piritualidad) ediciones rialp Madrid 2017 19 x 125 197 pp

scHlAG MArtin Contra la idolatriacutea del dinero Coacutemo entender el men-saje del papa Francisco sobre la economiacutea ediciones rialp Madrid2018 215 x 145 268 pp

scHlAtter Antonio Trabajo del hombre trabajo de Dios La dignidaddel trabajo manual en las ensentildeanzas de san Josemariacutea Escrivaacute edi-ciones rialp Madrid 2017 24 x 16 133 pp

viAl WenceslAo (ed) Ser quien eres Coacutemo construir una personalidadfeliz con el consejo de meacutedicos filoacutesofos sacerdotes y educadoresediciones rialp Madrid 2017 21 x 145 112 pp

bock cHristiAn Zeitenfuumllle Annaumlherungen zn das pradoxe Verhaumlltnisvon Vergaumlnglichkeit und Vollendung (studien zur systematischen undspirituellen theologie 52) echter verlag Wuumlrzburg 2017 22 x 14293 pp

bruumlninG cHristiAn ndash robert vorHolt Die Frage des Boumlsen Perspek-tiven des Alten und Neuen Testaments (die neue echter bibel the-men 6) echter verlag Wuumlrzburg 2018 235 x 155 126 pp

cHunG Jin MAn Gottes Weg mit den Menschen Zur Verbindung vonChristologie und Ekklesiologie im Matthaumlusevangelium (Forschungzur bibel 134) echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 15 469 pp

doHMen cHristoPH ndash tHoMAs soumldinG Der Eine Gott Perspektiven desAlten und Neuen Testaments (die neue echter bibel themen 1)echter verlag Wuumlrzburg 2018 235 x 155 133 pp

Fries tHoMAs Empfangt was ihr seid Impulse Augustins fuumlr eine eu-charistische Spiritualitaumlt Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2018205 x 15 147 pp

Fries tHoMAs Eucharistische Spiritualitaumlt bei Augustinus von Hippo(cassiciacum 53) Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2016 225 x155 423 pp

kAriMundAckAl tHoMAs A Call to Commitment An Exegetical andTheological Study of Deut 1012-1132 (Forschung zur bibel 135)echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 15 371 pp

648 LIBROS RECIBIDOS

koHl bernHArd Die Anerkennung des Verletzbaren Eine Rekonstruk-tion der negativen Hermeneutik der Gottebenbildlichkeit aus den Aner-kennungstheorien Judith Butlers and Axel Honneths und derTheologie Edward Schillebeeckxrsquo (erfurter theologische studien110) echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 165 420 pp

lerscH MArkus ndash ruPert M scHeule (Hrsg) Tora und EvangeliumGrenzgaumlnge zwischen Altem und Neuen Testament Festschrift fuumlrKlaus Dorn (Fuldaer Hochschulschriften 59) echter verlag Wuumlrz-burg 2017 20 x 12 407 pp

Muumlller cHristoF ndash GuntrAM Foumlrster (Hrsg) Augustinus ndash Christen-tum ndash Judentum Ausgewaumlhlte Stationen einer ProblemgeschichteBeitraumlge des 13 Wuumlrzburger Augustinus-Studientages von 1213November 2015 (cassiciacum 39 ndash res et signa 13) Augustinus beiechter Wuumlrzburg 2018 225 x 15 236 pp

Muumlller cHristoF ndash GuntrAM Foumlrster (Hrsg) Von Menschenwerk undGottesmacht Der Streit um die Gnade im Laufe der JahrhunderteBeitraumlge des XI Wuumlrzburger Augustinus-Studientages vom 7 Juni2013 (cassiciacum 39 ndash res et signa 12) Augustinus bei echterWuumlrzburg 2016 225 x 15 191 pp

Protokolle zur Liturgie Veroumlffentlichungen der LiturgiewissenschaftlichenGesellschaft Klosterneuburg herausgegeben vom Pius-Parsch-InstitutBand 6 20142015 echter verlag Wuumlrzburg 2017 225 x 14 236 pp

scHuumlnGel-strAuMAnn Helen ndash klAus berGer Geist Gottes (die neueechter bibel themen 12) echter verlag Wuumlrzburg 2017 235 x155 143 pp

zuMkeller AdolAr Das Moumlnchtum des heiligen Augustinus 3 bear-beitete und mit einem Nachwort von Andreas EJ Grote verseheneAuflage (cassiciacum 54) Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2018225 x 155 625 pp

Arce MArtiacutenez Joseacute MiGuel Deus naturae natura dei El teiacutesmo de larazoacuten en Spinoza Facultad de teologiacutea san vicente Ferrer valencia2016 215 x 155 79 pp

serrA estelleacutes XAvier ndash vicent torreGrosA vAlls Inventari dels Ar-xius parroquials de lrsquoAlcoiagrave lrsquoAlt Vinalopoacute i el Comtat (MonumentaArchivorum valentina Xv) Facultad de teologiacutea san vicente Ferrervalencia 2017 225 x 15 258 pp

LIBROS RECIBIDOS 649

serrA estelleacutes XAvier Inventari dels Arxius parroquials de la Safor(Monumenta Archivorum valentina Xvi) Facultad de teologiacutea sanvicente Ferrer valencia 2018 225 x 15 234 pp

ciPriAni nello osA Los Dialogi de San Agustiacuten Guiacutea para su lectura(coleccioacuten delectat Audire 3) editorial Agustiniana Guadarrama(Madrid) 2017 225 x 155 335 pp

Gonzaacutelez velAsco Modesto osA Btos Joseacute Agustiacuten Farintildea y Pedrode la Varga de Valladolid Agustino Maacutertires en Paracuellos edi-torial Agustiniana Guadarrama (Madrid) 2017 195 x 125 175 pp

Gonzaacutelez velAsco Modesto osA Cinco agustinos de Tierra de Cam-pos (Palencia) Maacutertires de Paracuellos beatos Constantino Ma-lumbres Franceacutes Isidro Mediavilla Campo Bernardino CalleFranco Luis Abia Melendro Marcos Peacuterez Andreacutes editorial Agus-tiniana Guadarrama (Madrid) 2017 195 x 125 197 pp

MediAvillA MArtiacuten benito osA El convento de San Felipe el Real deMadrid editorial Agustiniana Guadarrama (Madrid) 2017 24 x 17358 pp

cAMPos y Fernaacutendez de sevillA F JAvier osA Santo Tomaacutes de Villa-nueva Universitario Agustino y Arzobispo en la Espantildea del sigloXVI (coleccioacuten del instituto escurialense de investigaciones Histoacute-ricas y Artiacutesticas 58) servicio de publicaciones rcu escorial-Mordfcristina san lorenzo de el escorial 2018 24 x 17 289 pp

erAzo P Joseacute osA Diaacutelogo de los Porteros Opuacutesculo poliacutetico chilenoen los antildeos de la independencia Edicioacuten introduccioacuten y notas P Ja-vier Campos OSA (coleccioacuten del instituto escurialense de investi-gaciones Histoacutericas y Artiacutesticas 54) servicio de publicaciones rcuescorial-Mordf cristina san lorenzo de el escorial 2016 24 x 17 127pp

FAzzini GerolAMo Encadenados Diarios de maacutertires en la China deMao Traduccioacuten del italiano y adaptacioacuten de las introducciones JoseacuteRamoacuten Peacuterez Aranguumlena Arcaduz ediciones Palabra Madrid 2017215 x 135 414 pp

Fernaacutendez-cArvAJAl FrAncisco El paso de la vida (Mundo y cristia-nismo) ediciones Palabra Madrid 2018 21 x 14 447 pp

torrA bitllocH JoAn La sacramentalitat de la Pasqua en les cartes 54i 55 de Sant Agustiacute (col-lectagravenia sant Paciagrave) Ateneu universitari sant

650 LIBROS RECIBIDOS

Paciagrave ndash Facultat de teologia de catalunya barcelona 2017 22 x 15308 pp

scHroer silviA ndash steFAn MuumlnGer (eds) Khirbet Qeiyafa in the Shep-helah Paper Presented at a Colloquium of the Swiss Society for An-cient Near Eastern Studies Held at the University of Bern September6 2014 (orbis biblicus et orientalis 282) Academic Press ndash van-denhoeck amp ruprecht Fribourg ndash Goumlttingen 2017 235 x 165 168pp

soMAvillA rodriacuteGuez enrique (dir) Los Agustinos en el mundo de lacultura XIX Jornadas Agustinianas Colegio San Agustiacuten Madrid 4-5 de marzo de 2017 centro teoloacutegico san Agustiacuten Madrid 2017 22x 145 447 pp

lAzcAno rAFAel Lutero Una vida delante de Dios san Pablo Madrid2017 21 x 135 270 pp

FAbris AdriAno ndash cHiArA GiAccArdi ndash siMone MorAndini Gesugrave Fontedel nuovo umanesimo Prefazione di Bruno Forte edizioni Messag-gero Padova 2015 21 x 12 101 pp

AriAs MontAno benito Correspondencia Tomo I (1560-1570) Edicioacutencriacutetica traduccioacuten notas e iacutendices de Juan Francisco DomiacutenguezDomiacutenguez ediciones claacutesicas Madrid 2017 245 x 18 765 pp

LIBROS RECIBIDOS 651

HistoryItem_V1 PageSizes Action Make all pages the same size Scale No scaling (crop or pad) Rotate Never Size 8268 x 11693 inches 2100 x 2970 mm AllSame 1 D20191210112529 8418898 a4 Blank 5952756 Tall 1 1 1 720 100 qi3alphabase[QI 30QHI 30 alpha] None None 2 AllDoc 233 CurrentAVDoc QITE_QuiteImposingPlus3 Quite Imposing Plus 30j Quite Imposing Plus 3 1 201 200 201 1 HistoryList_V1 qi2base

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La pretesa di salvarsi da seacuteattualitagrave della controversia pelagiana

di Agostino

PROF GIUSEPPE CARUSO

SOMMARIO Il magistero pontificio negli ultimi anni ha segnalato piugrave volte a pastorie fedeli il rischio di vivere la fede cristiana con un atteggiamento che mescolaun serio impegno dottrinale e ascetico con un vivo e presuntuoso autocom-piacimento cioegrave dallrsquoinconfessata convinzione di essere migliori degli altri edal desiderio che questo sia pubblicamente riconosciuto Il papa definisce tuttoquesto con il termine di ldquoneopelagianesimordquo facendo un evidente riferimentoal pelagianesimo del V secolo contro il quale Agostino si impegnograve in una stre-nua lotta Lrsquoarticolo si propone di mettere a confronto lrsquoantico e il nuovo pe-lagianesimo allo scopo di evidenziare gli eventuali elementi di continuitagrave senzatrascurare le immancabili differenze tra i due fenomeni

PAROLE CHIAVE SantrsquoAgostino pelagianesimo neopelagianesimo

SUMMARY The papal Magisterium in the recent years has reminded many timesboth the faithful and pastors the danger of living the Christian faith with anattitude that mixes a serious doctrinal and ascetic commitment with a clearand presuming complacency that is the unconfessed conviction of being bet-ter than others and the desire to be so recognized publically The Pope definesall these with the term ldquoneopelagianismrdquo referring to the Pelagianism of thefifth Century against which Augustine fought a fierce battle The article triesto compare the old and the new Pelagianism in order to bring into light thepossible elements of continuity without neglecting the unavoidable differencesbetween the two phenomena

KEYWORDS Saint Augustine pelagianism neopelaginism

Est Ag 53 (2018) 449-467

Agostino nel corso del suo lungo ministero pastorale ebbe a con-frontarsi con diverse deviazioni dottrinali dovette combattere giusto perenumerare le principali contro il manicheismo che postulava lrsquoesistenza didue dei uno buono e luminoso e lrsquoaltro oscuro e malvagio contro il dona-tismo che pretendeva di costituire giagrave qui ed ora una chiesa dalla qualetutti i peccatori fossero banditi e infine contro il pelagianesimo lottandoproprio contro questo movimento ereticale spese le sue energie nellrsquoultimoventennio di vita non risparmiando nessuno sforzo

Proprio in questi ultimi anni il magistero pontificio egrave tornato a parlaredi pelagianesimo sembra quindi che il grande avversario di Agostino (maanche di altri autori tra i quali Girolamo) sia tornato ad attecchire tra i fe-deli spesso ignari sia pure in una forma diversa da quella che aveva assuntonellrsquoantichitagrave Il presente intervento si propone proprio di mettere in lucele caratteristiche di questa eresia risorgente provando a gettare un idealeponte tra quella controversia e il contesto attuale

Il rischio di un nuovo pelagianesimo

Recentemente alcuni interventi di papa Francesco hanno messo inguardia i fedeli dei nostri giorni contro il ripresentarsi di due eresie del pas-sato lo gnosticismo e il pelagianesimo Il papa egrave tornato per ben quattrovolte a occuparsi di queste due antiche deviazioni della fede cristiana conun crescendo che da solo basta a segnalare la preoccupazione del vescovodi Roma La prima denuncia di questi due errori antichi ma evidentementecapaci di rigenerarsi si legge nellrsquoEvangelii Gaudium lrsquoesortazione apo-stolica sullrsquoannuncio del vangelo nel mondo contemporaneo che egrave stata fir-mata il 24 novembre 2013 Papa Francesco egrave poi tornato a occuparsi diqueste due patologie spirituali nel discorso pronunciato 10 novembre 2015a Firenze e rivolto ai delegati del V convegno della Chiesa italiana Per unaterza volta con la costituzione apostolica Gaudete et exultate sulla chiamataalla santitagrave nel mondo contemporaneo firmata il 19 marzo 2018 papa Fran-cesco ha dedicato ampio spazio al pericolo rappresentato da gnosticismo epelagianesimo

Poche settimane prima di questo intervento magisteriale il 22 febbraio2018 anche la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva prodotto laPlacuit Deo una lettera rivolta ai vescovi su alcuni aspetti della salvezzacristiana che come si dice in chiusura del documento papa Francesco haletto e approvato

450 G CARUSO

A questo punto vista la frequenza con cui questi appelli vengono au-torevolmente ripetuti saragrave opportuno chiedersi di che cosa parla papaFrancesco quando mette in guardia contro lo gnosticismo e soprattutto con-tro il pelagianesimo soprattutto percheacute questa fu unrsquoeresia contro cui Ago-stino lottograve strenuamente ma non solo bencheacute i due errori sopra menzionatisiano accomunati negli interventi magisteriali egrave il secondo a ricevere co-stantemente una piugrave ampia trattazione segno che proprio questo preoc-cupa maggiormente il pontefice

Nellrsquoesortazione Evangelii gaudium il pelagianesimo contemporaneoegrave inteso come una concretizzazione della ldquomondanitagrave spiritualerdquo Que-strsquoespressione suona in qualche modo come un ossimoro il linguaggio dellatradizione cristiana tende infatti a considerare come irriducibilmente con-trapposti il ldquomondordquo cioegrave della realtagrave che dimentica e disprezza il Crea-tore e le cose dello ldquospiritordquo cioegrave di un orizzonte di valori intangibilecapace di cogliere il senso ultimo del reale (che per i cristiani riposa nellarelazione con Dio) e di dare cosigrave senso allrsquoesistenza Ma nel suo essere con-traddittoria lrsquoespressione egrave estremamente felice il successo infatti egrave la cifraultima della mondanitagrave e proprio dalla prospettiva del successo egrave afferratoil cristiano mondano impietosamente tratteggiato da papa Francesco Il pe-lagiano dellrsquoepoca attuale egrave convito di essere migliore degli altri percheacuteriesce a osservare una vasta serie di norme e prescrizioni il suo modo disentire la sua attitudine egrave definita dal papa con due aggettivi illuminantildquoautoreferenzialerdquo e ldquoprometeicordquo Dietro il primo aggettivo si nascondelrsquoatteggiamento di chi ama contemplare se stesso di chi si egrave innamoratodella propria perfezione piugrave che di Gesugrave Cristo egli egrave mosso da una atteg-giamento che si potrebbe definire narcisista tutto teso a costruire un mo-numento a se stesso e alla propria virtugrave compiacendosi non poco quandoquesta viene riconosciuta dal mondo Lrsquoaltro aggettivo ldquoprometeicordquo con-tiene in seacute una connotazione che lo connette a un atteggiamento di sfida ilpelagiano egrave convinto di raggiungere una perfezione forse diversa da quellache Dio gli chiede con strumenti diversi da quelli che Dio gli ha offertovuole infatti essere perfetto sotto ogni aspetto in virtugrave delle sue forze e dinullrsquoaltro Dallrsquoalto della sua presunta superioritagrave inoltre egli si sente au-torizzato a esprimere giudizi di solito molto severi su tutto e su tutti spa-ziando in questa sua smania di dire la sua autorevolissima parola dallaliturgia alla morale dalla pastorale alla politica Ma saragrave sempre una pa-rola impietosa di chi guarda a se stesso e alla propria perfezione piugrave che aCristo che si egrave donato non in vista di una sua perfezione da far ldquoscontarerdquo

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 451

al prossimo ostentando il suo essere Figlio di Dio ndashe spesso proprio facendole mosse di dissimulare ciogravendash ma per amore degli ultimi dei poveri e deipeccatori che invece il pelagiano guarda con occhio impietoso e altero nondisdegnando di ergersi a giudice implacabile degli errori altrui 1

Lrsquoimmagine evocata dal papa non puograve lasciare indifferente il lettoreforse tutti i cristiani soprattutto quelli che hanno preso sul serio la lorofede sono stati tentati lrsquouna o lrsquoaltra volta dallrsquoassumere gli atteggiamentiqui stigmatizzati oggi poi intere frange della Chiesa talvolta guidate dapastori che hanno giurato di difendere il vescovo di Roma usque ad effu-sionem sanguinis sembrano aver canonizzato questi atteggiamenti che tut-tavia sono e rimangono completamente estranei al dettato evangelico

Il discorso ai partecipanti al convegno della Chiesa italiana quello pro-nunciato a Firenze nel novembre del 2015 vede il pelagianesimo modernoda unrsquoottica per cosigrave dire comunitaria Parlando a pastori e agenti dellapastorale il papa ha raccomandato loro di non confidare piugrave del giusto nellestrutture e soprattutto in strutture gerarchiche inflessibili in norme rigideche se danno tanta sicurezza finiscono con lrsquoimprigionare lrsquouomo nella gab-bia di prassi e norme immutabili imposte con autoritagrave ma spesso astratte elontane dalla vita reale delle persone espressione di una chiesa che non sapiugrave parlare a ciascun uomo nella sua lingua2

La costituzione apostolica Gaudete et exultate dedica un intero capi-tolo il secondo a gnosticismo e pelagianesimo denunciati come ldquodue sot-tili nemici della santitagraverdquo3 Lo gnosticismo viene qui caratterizzato in modopiugrave dettagliato come la conoscenza di nozioni teologiche o anche spiritualiche danno allo gnostico moderno lrsquoillusione di essere una persona santapercheacute sa molto al punto da trascurare il prossimo e Cristo stesso Questoeffetto terribile si ottiene anche imboccando la strada del pelagianesimoche egrave diverso solo nelle cause se lo gnostico punta tutto sul suo intellettoil pelagiano si appoggia sulla sua volontagrave sulle scelte spesso eroiche cheegli ha compiuto e alle quali resta fedele dando prova di grande perseve-ranza ma ritenendo in effetti che questa sia frutto del suo impegno e per-tanto pretendendo che gli altri si impegnino altrettanto quasi che ciascuno

452 G CARUSO

1 Evangelii gaudium 93-972 Papa Francesco Discorso ai rappresentati del V convegno nazionale della Chiesa ita-

liana Firenze 10 novembre 20183 Il capitolo si estende dal paragrafo 35 al 62 della Gaudete et exultate i paragrafi 36-46

ndashin tutto 11ndash sono dedicati allo gnosticismo e i paragrafi 47-61 ndashben 15ndash al pelagianesimo

possa santificarsi da seacute In questo contesto papa Francesco cita in modomolto significativo le parole di santrsquoAgostino il quale spiegava allrsquointerlo-cutore pelagiano che ciascuno si deve impegnare per compiere il bene di cuiegrave capace ma anche per chiedere a Dio di riuscire a compiere quello di cuinon egrave capace4 lasciando cosigrave intendere che nel cammino della santitagrave nonvale il trito detto che ldquovolere egrave potererdquo subito dopo il papa cita una famosaespressione agostiniana che si legge nelle Confessiones ldquoDarsquoquel che co-mandi e comanda ciograve che vuoirdquo proprio quella che come si vedragrave ebbe unruolo di non poco momento nella controversia pelagiana5 Lrsquoessere giustio forse sarebbe meglio il divenire giusti egrave un dono che Dio elargisce al-lrsquouomo per gratia cioegrave per un gesto di benevolenza immeritato e appuntogratuito Papa Francesco spiega che lrsquoaccoglienza di un dono tanto granderichiede come controparte unrsquoadeguata corrispondenza cioegrave lrsquoimpegno avivere da persone consapevoli di essere state salvate in virtugrave di unrsquoiniziativagratuita e amorevole di Dio ma questo egrave sempre un secondo passo una ris-posta a quello che Dio ha fatto per lrsquouomo ldquosolo a partire dal dono di Dioliberamente accolto e umilmente ricevuto possiamo cooperare con i nostrisforzi per lasciarci trasformare sempre di piugraverdquo6 Il ritenere che la salvezzadipenda dallo sforzo umano rende legalisti e severi attenti soprattutto alleformalitagrave che una volta adempiute rassicurano si tratta di una visione ca-ricaturale del cristianesimo che perograve non egrave al giorno drsquooggi infrequenteproprio per questo il papa ribadisce piugrave volte la necessitagrave di guardarsi daquesta pericolosa deviazione

La lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede Placuit Deoche precede di poche settimane la costituzione Gaudete et exultate presentacome costanti dellrsquoimpegno pastorale di papa Francesco la denuncia deidue errori di cui si egrave detto fin qui cioegrave dello gnosticismo e del pelagianesimodi nuovo conio tuttavia si osserva qui che gli estensori del documento disono preoccupati di mettere in chiaro che tra questi errori contemporaneie i loro antenati vi egrave solo una somiglianza che si limita ai tratti piugrave generaliSi deve dunque affermare che il pelagianesimo moderno non egrave identico aquello antico anche percheacute il contesto storico attuale egrave molto diverso da

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 453

4De natura et gratia 4350 Non igitur Deus impossibile iubet sed iubendo admonet et fa-cere quod possis et petere quod non possis ldquoDio non comanda dunque una cosa impossibilema nel comandare ti esorta a fare quello che rientra nelle tue possibilitagrave e a chiedre quelloche non ci rientrardquo

5 Confessiones X2940 Da quod iubes et iube quod vis6 Gaudete et exultate 56

quello del suo lontano predecessore drsquoaltra parte si dice che egrave perenne ilpericolo di fraintendere in senso pelagiano la fede cristiana7 Tenendo benpresente ciograve anche in vista di una successiva sintesi che possa utilmenteaiutare a comprendere la situazione attuale saragrave utile volgersi al pelagia-nesimo antico cercando di comprenderne la storia e le idee fondamentali

Pelagio e la sua dottrina8

Il pelagianesimo prende nome dal monaco Pelagio un asceta nato inun luogo imprecisato delle isole britanniche intorno al 354 e che ricevetteil battesimo a Roma tra il 380 e il 384 Se certo fu uno degli esponenti prin-cipali del movimento di cui egrave eponimo Pelagio non fu lrsquounico accanto a luiinfatti si deve collocare Celestio un avvocato che fu suo discepolo anchese non senza alcune originalitagrave dottrinali che rendono il suo pensiero si-mile ma non identico a quello del maestro9 Sicuramente i sodali di Pela-gio furono abbastanza numerosi e impegnati nella produzione di testi chedovevano servire a far conoscere al pubblico le idee fondamentali di quelmovimento molti di questi sono giunti anonimi e sono stati attribuiti a Pe-lagio da George de Plinval ma di molte di queste attribuzioni si deve du-bitare Tuttavia restano alcune opere di Pelagio che insieme a quelle chesono state restituite in frammenti negli scritti che intendevano confutarlevalgono a dare un quadro abbastanza chiaro del suo sistema di pensieroLe opere superstiti dellrsquoasceta britannico quelle che ancora si possono leg-gere per intero sono tre un importante e ampio Commentario alle letteredi san Paolo edito da Souter10 la lettera Ad Demetriadem11 di cui si diragrave in

454 G CARUSO

7 Congregazione per la Dottrina della Fede Lettera Placuit Deo ai Vescovi della Chiesacattolica su alcuni aspetti della salvezza cristiana 3

8 Per i dati biografici su Pelagio si vedano G de Plinval Peacutelage Ses eacutecrits sa vie et sareforme Lousanne-Genegraveve 1943 un testo che va comunque letto con circospezione R FEvans Pelagius inquiries and rappresails New York 1968 FG Nuvolone ndash A Solignac vocePeacutelage et peacutelagianisme in Dictionnaire de Spiritualiteacute XII2 Paris 1986 coll 2895-2898 ReesB R Pelagius A reluctant Heretic Woodbridge-Suffolk 1988

9 Per le notizie su Celestio si veda G Caruso ldquoRamusculus Origenisrdquo Lrsquoereditagrave del-lrsquoantropologia origeniana nei pelagiani e in Girolamo Roma 201XXXX

10 Pelagius Expositiones XIII epistularum Pauli (3 voll) ed A SouterCambridge 1922-1931

11 Pelagius Ep ad Demetriadem (PL 30 coll 15-46 PL 33 coll 1099-1120)

seguito e una Professione di fede12 che Pelagio inviograve a papa Innocenzo mache fu ricevuta da papa Zosimo che succedette allrsquoaltro nel marzo del 417Sono perduti invece De natura di cui perograve restano numerosi brani nel Denatura e gratia di Agostino opera che egli compose con il dichiarato intentodi opporsi allrsquoopera di Pelagio13 il Testimoniorum liber di cui riportano al-cune proposizioni il De gestis Pelagii di Agostino e soprattutto il Dialogusadversus Pelagianos di Girolamo14 e il Pro libero arbitrio uno scritto inquattro libri di cui ampi stralci sono restituiti dallrsquoagostiniano De gratiaCristi et de peccato originali vi sono poi i frammenti di alcune lettere anchequesti riportate dai suoi avversari Agostino in testa

In questo contesto saragrave utile prendere come mezzo privilegiato per ac-cedere al pensiero di Pelagio un testo a cui egli stesso aveva assegnato esat-tamente questo compito cioegrave la lettera Ad Demetriadem15 Demetriade erauna ragazza della gens Anicia una delle piugrave illustri famiglie di Roma che persfuggire al clima di incertezza che aveva preceduto e seguito il sacco di Ala-rico del 410 aveva cercato rifugio in Africa dove molti ricchi romani pos-sedevano ville e latifondi Tra la fine del 413 e lrsquoinizio del 414 la fanciullaannunciograve la sua ferma intenzione di rinunciare a sposarsi per consacrarsi aDio nella vita verginale Questo gesto coraggioso suscitograve una vasta eco De-metriade era molto giovane appena quindicenne e inoltre la sua condizionefamiliare la destinava a un matrimonio ben assortito pertanto le persona-litagrave ecclesiali piugrave illustri dellrsquoepoca fecero giungere alla ragazza o alla suafamiglia messaggi di plauso e di ammonimento il vescovo di Roma papaInnocenzo I scrisse un breve biglietto a Giuliana madre della ragazza16 Gi-rolamo rispondendo a una precisa sollecitazione della famiglia della gio-vane consacrata preferigrave rivolgersi direttamente a questrsquoultima17 Agostinoinvece compose una lettera che aveva come destinatarie la madre e la

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 455

12 Pelagius Libellus fidei (PL 48 coll 488-491 PL 45 coll 1716-1718) Si veda inoltreA de Veer Notes complementaires 4 3 in Œuvres de saint Augustine 22 681

13 Si veda FP Rizzo Lrsquoeresia pelagiana in Sicilia in Munera amicitiae Studi di storia ecultura sulla Tarda Antichitagrave offerti a Salvatore Pricoco a cura di R Barcellona ndash T SardellaSoveria Mannelli 2003 379-406 e soprattutto 396-398

14 Si veda in proposito Giuseppe Caruso Il Testimoniorum liber di Pelagio tra Girolamoe Agostino in A Bartolomei Romagnoli U Paoli P Piatti (curr) Hagiologica Studi per Reacute-ginald Greacutegoire Fabriano 2012 I pp 357-373

15 Pelagius Ep ad Demetriadem (PL 30 coll 15-46 PL 33 coll 1099-1120)16 Innocentius Ep 15 (PL 20 coll 518-519)17 Hieronimus Ep 130 6 (CSEL 563 175-201)

nonna della stessa cioegrave Giuliana e Proba18 Lo scritto di Pelagio che si puograveidealmente collocare accanto a quello di Girolamo egrave indirizzato alla gio-vane consacrata e puograve essere interpretato come unrsquoaccorata esortazionealla perseveranza Demetriade che ha fatto la sua scelta di consacrazioneverginale ha in seacute nella sua natura libera la possibilitagrave di restarvi fedele Pe-lagio ha una visione positiva dellrsquouomo forse eccessivamente positiva per-tanto egli esorta la sua destinataria a ritenersi fino in fondo padrona dellasua sorte in quanto stando alla testimonianza della Scrittura Dio ha creatolrsquouomo capace di scelte libere la grandezza e la dignitagrave delle creatureumane ciograve che le rende superiore ai molti animali piugrave grandi e piugrave forti diloro consiste proprio in questa libertagrave19

La Sacra Scrittura afferma che gli uomini e le donne sono stati creatia immagine di Dio (Gen 127) per Pelagio questo indica che essi hannolrsquointelligenza che egrave di molto superiore allrsquoistinto irrazionale degli animaliIn virtugrave della loro intelligenza le persone umane possono compiere dellescelte spontanee e dare cosigrave orientamento alle loro vite con la libertagrave cheDio ha concesso loro al momento della creazione e che resta sempre loroappannaggio in quanto proprio in essa nella libertagrave consiste la grandezzae la dignitagrave dellrsquouomo Certamente il fatto di essere liberi comporta possi-bilitagrave di fare scelte sbagliate e questo rende la condizione dellrsquouomo tra-gica in quanto il suo piugrave grande bene la libertagrave rischia sempre ditrasformarsi nella sua maggior iattura tuttavia per Pelagio la terribile dipossibilitagrave di poter sbagliare egrave ben poca cosa a confronto di quella di poterscegliere liberamente il bene cioegrave di poter aderire alla volontagrave del Creatoresenza nessuna coazione20 Il piugrave grande bene dellrsquoumanitagrave cioegrave di ogni sin-golo uomo egrave dunque la possibilitagrave si optare per il bene o per il male laSacra Scrittura attesta che i santi ne hanno fatto il miglior uso mentre i mal-vagi un uso cattivo ma la capacitagrave di autodeterminarsi resta sempre e co-munque un grande bene se non il piugrave grande tra quelli concessi allrsquouomo21

Del resto la Sacra Scrittura egrave piena di comandamenti e precetti per Pela-gio questa egrave una prova evidente che lrsquouomo egrave libero di metterli in atto sevuole diversamente se si ipotizza che lrsquouomo sia in qualche modo inclinatoa compiere il male a prescindere dalla sua libera scelta si dovrebbe pensare

456 G CARUSO

18 Augustinus ep 150 (CSEL 44 380-382)19 Pelagius Ad Demetriadem 2 20 Pelagius Ad Demetriadem 3 21 Pelagius Ad Demetriadem 7

che Dio comanda allrsquouomo una santitagrave che questi non puograve mai raggiungeree in tal modo si finirebbe con lrsquoimmaginare in modo assolutamente bla-sfemo un Dio crudele che tormenta la sua creatura chiedendogli lrsquoimpos-sibile e che addirittura lo punisce per non aver evitato un peccato che eglinon puograve in effetti evitare22

Ma se gli uomini a detta di Pelagio possono scegliere di fare il benepercheacute peccano Lo fanno per una scelta libera e personale che puograve essereinfluenzata in negativo dalla tentazione diabolica che per altro si fa tantopiugrave insidiosa e insistente quanto piugrave uno ha fatto progressi sulla via dellasantitagrave in ogni caso il diavolo puograve suggerire di operare il male ma mai ob-bligare23Anche il cattivo esempio offerto da chi agisce male unito alla rei-terazione di un comportamento peccaminoso che facilmente inizianellrsquoinfanzia produce unrsquoabitudine che ha il potere di condizionare e limi-tare il libero arbitrio dellrsquouomo24 in ogni caso a dispetto della piugrave intensatentazione o della piugrave inveterata delle consuetudini lrsquouomo resta sempre li-bero di scegliere il bene o il male Adamo il progenitore con il suo peccatoha dato allrsquouomo un esempio cattivo che perograve non ne ha in nessun modomutato la libertagrave originaria di scegliere sovranamente in ambito moraleCiograve emerge con sufficiente chiarezza quando Pelagio commenta Rom 512 uno dei brani (ma certamente non lrsquounico) che hanno avuto un granderuolo nellrsquoenucleazione della dottrina del peccato originale quello che daAdamo egrave passato ai suoi discendenti per il monco britannico quella colpaantica ha costituito il primo uomo come un esempio e un modello nega-tivo25

Ci si potrebbe chiedere se in una simile visione crsquoegrave ancora bisognodella grazia cioegrave di quella benevolenza con cui Dio si avvicina allrsquouomoper salvarlo Per Pelagio egrave giagrave ldquograziardquo la condizione originaria dellrsquouomocioegrave il fatto che egrave stato creato libero26 con una libertagrave che ogni creatura

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 457

22 Pelagius Ad Demetriadem 1623 Pelagius Ad Demetriadem 2524 Pelagius Ad Demetriadem 8 e 1325 Pelagius In Rom 5 11-12 ldquoPer questo come per un sol uomo il peccato entrograve in que-

sto mondo e con il peccato la morte (Rom 5 12) A causa dellrsquoesempio e del modello (exem-plo vel forma)rdquo

26 Pelagio lo aveva affermato nel suo scritto De natura riportato da Agostino De gestisPelagii 1022 ldquoEbbene in quel libro egli [Pelagio] ha dichiarato apertissimamente laquoQuestoegrave ciograve che io definisco grazia di Dio la possibilitagrave di non peccare che la nostra natura ha rice-vuto nel momento drsquoesser creata essendo stata creata con il libero arbitrioraquo

umana sperimenta a questa si aggiunge poi la legge che insegna allrsquouomocome deve comportarsi per vivere santamente27 La Lettera a Demetriadenon dedica eguale sviluppo a tutti questi temi che sono certo di non pocomomento ma non propriamente adatti a uno scritto ldquodi occasionerdquo tutta-via Pelagio osserva che anche nei pagani per antonomasia lontani da Dioegrave possibile rinvenire qualitagrave che a Dio piacciono quasi a comprovare unavolta di piugrave la bontagrave della natura umana a maggior ragione queste si pos-sono e si devono ritrovare nei cristiani la vita di questi infatti egrave stata ldquomi-glioratardquo da Cristo che inoltre li aiuta con la grazia divina per Pelagio ciogravesignifica che essi hanno ricevuto attraverso il battesimo il perdono dei pec-cati e dalla legge biblica noncheacute dallrsquoesempio di Cristo stesso indicazionichiare e precise su come vivere santamente28

La risposta di Agostino

Il primo ldquoscontrordquo tra Pelagio e Agostino avvenne mentre il primo sitrovava a Roma e il secondo in Africa avvenne dunque attraverso la me-diazione di un testo scritto e precisamente delle celebri Confessiones ago-stiniane29 NellrsquoUrbe in un anno che non si riesce a precisare ma che devecollocarsi comunque intorno al 405 un vescovo aveva ricordato le paroleche con unrsquoaccorata preghiera Agostino rivolge a Dio nel decimo libro(quelle stesse che come si vide poco sopra anche papa Francesco ha ricor-dato in Gaudete et exultate 49) ldquoDarsquo ciograve che comandi e comanda ciograve chevuoirdquo 30 una preghiera che Pelagio come si egrave giagrave visto non poteva certo ap-prezzare In seguito i due si incontrarono in Africa dove Pelagio si recograve in-torno al 409 Agostino lo conosceva per fama gli avevano parlato di luitanto bene come di un monaco dedito a un rigido ascetismo ma anche

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27 Valga a titolo esemplificativo quanto Agostino attento lettore degli scritti di Pela-gio scrive nel De gratia Christi et de peccato originali 133 ldquo[Pelagio] fa consistere la graziadi Dio e il suo aiuto che ci aiuta a non peccare o nella natura e nel libero arbitrio o nella leggee nella dottrina nel senso cioegrave che lrsquoaiuto di Dio allrsquouomo percheacute laquostia lontano dal male e fac-cia il beneraquo si deve credere che consista nel fatto che Dio rivela e indica allrsquouomo ciograve chedeve farerdquo

28 Pelagius Ad Demetriadem 3 e 829 Queste notizie sono riferite dallo stesso Ipponate Augustinus De dono perseveran-

tiae 20 5330 Augustinus Confessiones 102940

tanto male a motivo degli errori che gli venivano addebitati Proprio in quelfrangente Agostini ebbe modo di incontrare Pelagio non a Ippona bensigrave aCartagine dove il presule era indaffaratissimo a preparare la conferenzache segno la vittoria dei cattolici sui donatisti quella che si svolse agli inizidi giugno del 41131 Non vi furono altri contatti se non un biglietto di salutoda parte del monaco al quale il vescovo rispose con lrsquo Epistula 146 nientepiugrave che un breve biglietto di circostanza poco dopo infatti Pelagio si af-frettograve a partire per la Terra Santa32 Ma il suo allontanamento non fermograve ladiffusione della dottrina che da lui prende il nome questa iniziograve a propa-garsi a opera di quelli che sono spesso considerati suoi discepoli tra i qualisi deve annoverare Celestio Questi era un avvocato di buona famiglia eglicome si egrave giagrave anticipato non deve essere considerato semplicemente un se-guace di Pelagio ma piuttosto un pensatore le cui posizione coincidono inbuona parte con quelle del monaco anche se non del tutto33 Queste pre-messe servono a introdurre i testi da cui si prenderanno le mosse per illu-strare la risposta di Agostino alle sollecitazioni della riflessione pelagiana

Tra il 414 e il 415 Ilario un laico di Siracusa indirizza ad Agostino unalettera in cui chiede chiarimenti su alcune idee discutibili che si stanno dif-fondendo in quel momento tra i cristiani della sua cittagrave34 I punti contro-versi sono cinque questi cristiani ritengono che lrsquouomo puograve essere senza

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 459

31 Per gli atti di questa importantissima conferenza Actes de de Carthage cur S Lan-cel SCh 114 Cerf Paris 1972 per una sorta di sommario degli stessi Augustinus Breviculuscollationis cum Donatistas CCL 149 259-306 Il donatismo egrave un movimento estremamenterigorista che caratterizzograve la vita della Chiesa africana dallrsquoindomani della persecuzione diDiocleziano fino alla fine del cristianesimo nord africano Per i donatisti la vera e unica Chiesaegrave quella nei cui membri non poteva trovarsi in alcun modo il peccato cioegrave una chiesa di santie di certo non puograve essere tale quella i cui ministri durante la persecuzione ma anche doposono scesi a compromesso con il potere imperiale Agostino si oppose con vigore a queste po-sizioni affermando che comprende santi e peccatori ed egrave impossibile distinguere gli uni daglialtri fincheacute perdura il cammino della storia la Chiesa fatta solo di santi ci saragrave nella Gerusa-lemme celeste

32 Queste notizie si traggono da Augustinus De gestiis Pelagii 2246 e 2651 ss33 Il rapporto tra il pensiero di Pelagio e quello di Celestio va valutato con cura te-

nendo presente che i loro avversari ndash e tra questi Agostino ndash avevano tutto lrsquointeresse a di-mostrare la stretta connessione e addirittura la filiazione degli errori del secondo da quellidel primo percheacute ciograve avrebbe avuto come immediata ricaduta la possibilitagrave di estendere al-lrsquouno le condanne dellrsquoaltro

34 Si tratta dellrsquoEpistula 156 dellersquoepistolario di Agostino nella sua risposta il vescovosaluta Ilario chiamandolo ldquodiletto figliordquo questo induce a ritenere che fosse un laico

peccato e in stretta connessione con lrsquoassunto precedente che egli puograve os-servare con tutta facilitagrave i comandamenti di Dio che un bambino non bat-tezzato anche se muore prematuramente non potragrave perdersi percheacute egrave senzapeccato che la rinuncia ai beni terreni egrave necessaria per poter entrare nelregno dei cieli che non si deve giurare mai e che la Chiesa senza macchia neacuteruga di cui si parla nella Scrittura (Ef 527) egrave quella storica piuttosto chequella escatologica (su questo alcuni chiedono lumi altri dice Ilario riten-gono che sia effettivamente cosigrave) Tralasciando la terza e la quarta questionequella sulla rinuncia alle ricchezze che sembra caratterizzare la forte colori-tura encratita del pelagianesimo siciliano35 e sul divieto di giurare con tuttaprobabilitagrave derivato da una lettura rigorosa di Mt 534 (che perograve non sembraessere tipica dei pelagiani) sono di particolare interesse per il tema che quisi affronta le prime due e lrsquoultima Illustrando il pensiero di Pelagio si egrave messoin evidenza che lrsquouomo egrave libero da questa libertagrave che puograve essere solo estrin-secamente condizionata da un cattivo esempio deriva la possibilitagrave di essereimmuni da ogni peccato e quella in ultima analisi connessa di osservare iprecetti di Dio senza bisogno di particolare sforzo se lo si vuole davvero Ilsecondo quesito riguarda la sorte dei bambini morti senza battesimo e si con-nette al tema delle conseguenze del peccato di Adamo che nel pensiero pe-lagiano lo si egrave visto non aveva avuto altra conseguenza che quella di offrireun cattivo esempio Lrsquoultimo quesito quello relativo allrsquointerpretazione diEph 5 27 deve essere inteso almeno per quanto riguarda lrsquoidea di quelli cheritenevano possibile che la Chiesa priva di peccato sia quella dellrsquoesperienzaquotidiana egrave del tutto coerente con le due proposizioni testeacute esaminate selrsquouomo puograve davvero evitare tutti i peccati in quanto nasce libero da ogni pec-cato ovviamente dai personali ma anche da quello ereditato una chiesa fattadi santi sarebbe storicamente possibile (anche se si potrebbe osservare dallapossibilitagrave non consegue immediatamente la realizzazione)

Agostino risponde alla missiva di Ilario con una lettera lrsquoEpistula 157per chiarificare la retta dottrina a vantaggio di Ilario e dei cristiani di Sira-cusa che erano stati turbati da una predicazione in cui afferma di ricono-scere gli errori di Celestio36 Varragrave la pena di analizzare un porsquo piugrave indettaglio questa lettera in quanto essa offre una buona sintesi degli argo-

460 G CARUSO

35 In effetti due scritti di ambito siciliano cioegrave il De divitiis (PLS 1 coll 1380-1418) e il Decastitate (PLS 1 coll 1464-1505) mettono in evidenza la stretta connessione che si era stabilitasullrsquoisola tra il pelagianesimo e una visione della vita cristiana rigorosamente ascetica

36 Augustinus ep 157322

menti fondamentali con cui il vescovo di Ippona contrastava la suadente epericolosa dottrina pelagiana

LrsquoIpponate nel dare replica alla prima delle sollecitazioni propostegli daIlario quella relativa alla possibilitagrave per lrsquouomo di essere senza peccato ri-sponde che a suo dire non egrave possibile A sostegno del suo punto di vista egli citala Scrittura che in molti brani lascia intendere che ogni singolo uomo egrave pec-catore e che il ritenersi senza peccato egrave espressione di una superbia bugiardaTra i diversi citati dal vescovo si menziona qui la petizione dellrsquoorazione do-menicale con cui si chiede la remissione dei debiti cioegrave il perdono dei peccati(Mt 612) Cristo stesso ha insegnato a rivolgersi a Dio con queste parole eAgostino spiega che se avesse previsto la possibilitagrave che tra i suoi seguaci ci sa-rebbe stato qualcuno capace di evitare ogni peccato (cosa del tutto improba-bile a parer di Agostino in quanto non si diede nemmeno per gli Apostoli) ilSalvatore avrebbe certamente insegnato una preghiera diversa evidentementeuna in cui non egrave necessario chiedere perdono37Agostino con tutta probabi-litagrave per una preoccupazione pastorale si affretta ad aggiungere che se egrave im-possibile evitare il peccato non bisogna certo per questo abbandonarvisi delresto non tutti i peccati sono uguali lrsquouomo non potragrave certo evitare di com-mettere peccati piccoli e quotidiani per i quali dovragrave implorare il perdonotuttavia potragrave astenersi da colpe gravi con lrsquoaiuto della grazia di Dio38

Ma che cosa egrave in effetti la grazia Per spiegarlo saragrave utile fare ricorsoal De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum Agostinocompose questo trattato il primo tra quelli connessi alla controversia pe-lagiana tra il 411 e il 412 cioegrave due anni prima della lettera a Ilario che si staillustrando Qui egli spiega che la grazia egrave lrsquoaiuto che Dio presta allrsquouomoal suo libero arbitrio percheacute comprenda ciograve che deve fare e riesca effetti-vamente a farlo39 Gli uomini peccano a motivo di due vitia cioegrave di due di-fetti che sono tragiche conseguenze del peccato originale Il primo egravelrsquoignoranza per cui lrsquouomo non sa che cosa sia meglio fare e lrsquoaltro lrsquoinde-bolimento della volontagrave che non ha la forza di impegnarsi a sufficienza perottenere il bene conosciuto in quanto trova sgradevole questo sforzo Percontrastare sia lrsquoignoranza che la debolezza Dio con la sua grazia cioegrave perun gesto di generositagrave non dovuta viene in soccorso dellrsquoinsufficienza dellacreatura umana per fargli conoscere quello che non conosceva ma anche

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 461

37 Augustinus ep 15712 38 Augustinus ep 1571339 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 6 7

per dargli una sorta di diletto nel fare il bene40 sorretto dalla grazia lrsquouomopuograve davvero iniziare e compiere una buona azione cosa che gli riuscirebbealtrimenti impossibile41 I due vitia di cui si disse sopra come gli altri limitiumani sono il frutto amaro della colpa dei protoplasti la situazione origi-nario in cui Dio aveva posto gli uomini allrsquoinizio era caratterizzata da unarelazione di profonda amicizia tra il Creatore e le creature a cui faceva se-guito lrsquoarmonia interiore dellrsquouomo stesso Il peccato originale cioegrave lrsquoirra-zionale disobbedienza della creatura a Dio causograve un sovvertimentonellrsquoordine impresso al cosmo per cui lrsquouomo sperimenta di non essere piugravepienamente padrone di seacute stesso ma quasi come sottomesso a desideri checontrastano e finiscono con il dominare la sua volontagrave42

Tornando alla lettera a Ilario si deve notare che Agostino arriva a con-cedere sia pure ipoteticamente che possa esserci qualcuno senza peccatooltre a Cristo stesso ma in ogni caso questa condizione non deve essere ri-tenuta effetto del libero arbitrio quasi che questo fosse di per seacute capace dicompiere tutti i comandamenti ma egrave piuttosto dovuta alla grazia di Dio eai doni dello Spirito Santo infatti il compimento della legge egrave lrsquoamore malrsquoamore come si legge in Rom 55 viene diffuso nel cuore dellrsquouomo dalloSpirito Santo che egrave stato dato agli uomini43 Per Agostino quindi lo Spi-rito riversato nellrsquouomo con un dono gratuito suscita un amore che mettein condizione di compiere la legge chi ne sarebbe di per seacute incapace egrave questoil dono che Dio offre al libero arbitrio dellrsquouomo e che si ottiene come ag-giunge poco dopo impegnandosi a pregare e ad agire rettamente sempreperograve con un atteggiamento umile caratteristico di chi non presume delleproprie forze Ancora una volta Agostino ricorre alla Sacra Scrittura perdare fondamento alle sue affermazioni e ancora una volta cita lrsquoorazionedomenicale precisamente la petizione con cui si chiede di non essere in-dotti in tentazione (Mt 613) Agostino osserva che non ci sarebbe bisognodi chiedere lrsquoausilio di Dio se lrsquouomo fosse capace con le sue sole forze difuggire la tentazione invece si prega Dio ogni giorno percheacute non abban-doni la sua creatura nella consapevolezza che se il Creatore abbandonassela sua creatura questa immancabilmente soccomberebbe alla tentazione44

462 G CARUSO

40Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 17 2641 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 17 2742 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 22 3643 Augustinus ep 1572444 Augustinus ep 15725 Vale la pena di osservare che Agostino spiega le parole del

Padre nostro in una forma identica a quella proposta nella nuova versione della Bibbia pub-

Per i pelagiani il fatto stesso che Dio abbia dato una legge chiedendoche questa sia osservata egrave prova evidente che ciograve egrave efettivamente possibileAgostino perograve cambia il senso stesso del dono della legge che vale invecea rendere lrsquouomo consapevole del suo limite e della necessitagrave di essere aiu-tato dalla grazia di Cristo al punto che il non adempiere la legge egrave menograve che lrsquoinsuperbirsi ritenendosene perfetti esecutori solo a motivo delleproprie forze45 Chi rifiuta lrsquoaiuto della grazia egrave come un malato che si ri-tiene sano e non capisce di aver bisogno dellrsquoaiuto del medico tale egrave lrsquouomoche per un moto di orgoglio non invoca Dio per essere messo in grado diattuare i precetti della legge46 Un versetto biblico quello in cui il salmistainvoca Dio percheacute lo guidi in modo da non essere schiavo dellrsquoiniquitagrave egrave ap-plicato da Agostino alla libertagrave umana proprio questa egrave assoggettata almale e deve pregare Dio per ottenere la liberazione cioegrave la capacitagrave di com-piere effettivamente quanto la Legge prescrive47 A esemplificazione diquanto detto Agostino riporta il precetto di astenersi dai desideri malvagipiugrave volte ricordato nella Scrittura (Ex 2017 Rom 77) dove si prescriveper esprimerlo in termini positivi la continenza In effetti egrave molto difficilenon provare desideri anche percheacute lrsquoamore che ciascuno prova sembraorientarlo in modo irresistibile verso lrsquooggetto amato anche se cattivo SoloDio puograve donare la libertagrave dal cattivo desiderio Egli che attraverso la Leggecomanda la continenza la concede attraverso la grazia cioegrave per sua bene-volenza a quanti la chiedono48 Il fatto che per compiere il bene lrsquouomodebba chiedere lrsquoaiuto di Dio non significa che il suo libero arbitrio vengaannullato anzi per Agostino egrave vero esattamente il contrario il libero arbi-trio sussiste e proprio per questo deve essere aiutato In effetti dalla letturadi questa lettera emerge una significativa diversitagrave tra la definizione pela-

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 463

blicata nel 2008 dalla Conferenza Episcopale Italiana ldquonon abbandonarci alla tentazionerdquoQuesta traduzione non egrave stata ancora recepita nel testo del messale che risale 1 1983 di ciogravesi egrave rammaricato papa Francesco che in unrsquointervista televisiva trasmessa da Tv 2000 il 6 di-cembre 2017 facendo riferimento alla classica traduzione ldquoNon ci indurre in tentazionerdquo haosservato ldquoNon egrave una buona traduzione Anche i francesi hanno cambiato il testo con una tra-duzione che dice ldquonon lasciarmi cadere nella tentazionerdquo sono io a cadere non egrave lui che mibutta nella tentazione per poi vedere come sono caduto un padre non fa questo un padreaiuta ad alzarsi subitordquo La traduzione francese alla quale si fa riferimento recita ldquoNe nouslaisse pas entrer en tentationrdquo cioegrave ldquonon lasciare che entriamo in tentazionerdquo

45 Augustinus ep 1572646 Augustinus ep 1572747 Augustinus ep 1572848 Augustinus ep 15729

giana e quella agostiniana di libero arbitrio la prima vede in questa prero-gativa dellrsquouomo la capacitagrave di volere liberamente e di poter realizzarequello che si vuole49 la seconda invece solo di volere ma non di realizzarei pii desideri senza prima aver chiesto e ottenuto lrsquoaiuto di Dio50

Il secondo dei quesiti proposti da Ilario tocca un tema centrale dellapolemica tra i pelagiani e Agostino centrale e difficile se si vuole esseresinceri Per Pelagio lo si egrave visto ogni persona umana nasce libera in unacondizione di equidistanza dal male e dal bene saranno poi le sue liberescelte a orientarlo dallrsquouna o dallrsquoaltra parte Si deve pertanto escludere chela colpa di Adamo possa aver avuto sulla condizione morale dei suoi di-scendenti se non quella di aver offerto un pessimo esempio pertanto i bam-bini che muoiono in fasce prima di aver ricevuto il battesimo ma ancheprima di aver posto qualunque opzione morale sono destinati al paradisoin quanto privi di ogni colpa Agostino per spiegare lrsquoerrore dei pelagiani siserviragrave soprattutto del capitolo 5 della Lettera ai Romani51 opportunamenteintrecciato con altri brani paolini Egli prende le mosse da Rom 51216 edallrsquointerferenza dei due versetti deduce che il peccato di Adamo ha com-portato un giudizio di condanna per tutti gli uomini che da quello discen-dono la grazia di Cristo invece egrave intervenuta a risanare non solo quelpeccato ma anche tutti quelli che gli uomini hanno aggiunto al primo diloro iniziativa I lattanti non sono gravati da questi ultimi ma non sono perquesto esenti dal primo e pertanto hanno bisogno di essere rigenerati dalbattesimo52 Come da Adamo deriva a tutti la generazione carnale allaquale egrave connessa una sorta di partecipazione alla colpa di Adamo cosigrave daCristo deriva a tutti i salvati la rigenerazione spirituale53 Tanto egrave necessa-

464 G CARUSO

49 Questo emergeva chiaramente dal De natura di Pelagio le cui argomentazioni sonoriportate nel De gratia Christi et de peccato originali di Agostino

50 Augustinus ep 15721051 E questo non per caso in effetti la lettera di Paolo ai Romani saragrave di grande mo-

mento nella controversia pelagiana come lo era stata nella controversia conto gli gnostici (ese nrsquoera servito ampiamente Origene) e lo saragrave ancora nei difficili tempi della riforma lute-rana non si puograve che consentire con quanto ha scritto mettendosi sulla scia di molti altri PAlthaus La lettera ai Romani Brescia 1970 p 14 ldquoNessunrsquoaltra lettera di Paolo e di tutto ilNuovo Testamento ha avuto e ha tanta importanza per la chiesa come la lettera ai RomanihellipLe piugrave grandi ore della storia dello spirito cristiano sono anche le ore della lettera ai Ro-manirdquo

52 Augustinus ep 15731153 Augustinus ep 157312-13

ria lrsquoincarnazione di Cristo per la salvezza che anche i giusti del Primo Te-stamento furono salvati solo per la fede in quel mistero che i cristiani sannoessersi giagrave realizzato54 in quanto la Legge ndashsia quella impressa nel cuoredellrsquouomo cioegrave la legge naturale che quella data sul monte Sinaindash ha comeunico effetto quello di mettere in evidenza e addirittura aumentare la colpain quelli che la trascurano oppure che presumendo nelle proprio forze nonchiedono lrsquoaiuto di Dio per adempierla55 Si deve osservare che questo ap-profondimento sulla legge che viene introdotto a commento di Rom 520in qualche modo riporta la trattazione a quanto si era precedentementedetto riguardo alla pretesa pelagiana che la legge fosse facile da osservarein quel contesto Agostino perograve aveva evitato con cura ogni riferimento aRom 5 che evidentemente si proponeva di trattare in seguito cioegrave qui nelcontesto della seconda questione posta da Ilario

Una nuovo snodo della riflessione di Agostino ispirato da Rom 514ha come tema la morte Agostino sembra trattare della morte ldquoeternardquo cioegravedella condizione morale di alienazione da Dio ma in stretta connessionecon la morte temporale Questrsquoultima che egrave conseguenza del peccato diAdamo si accanisce anche contro quelli che come i lattanti sono incapacidi fare qualunque gesto per meritarla evidentemente si puograve concluderepartecipano allo stesso modo della morte eterna Cristo perograve ha il potere diliberare da entrambe dalla morte eterna immediatamente e nella condi-zione escatologica anche dalla morte temporale56 Per Agostino che in que-sto egrave confortato dalla lettura di Paolo la colpa di Adamo ha avuto nefasteconseguenze per lrsquoumanitagrave tuttavia queste sono di gran lunga superate dalbeneficio arrecato da Cristo a quanti vengono salvati per i quali crsquoegrave la li-berazione da ogni colpa ereditata e commessa e un destino di eternitagravebeata Adamo e Cristo sono rispettivamente gli artefici della condizionemortale e della redenzione dellrsquoumanitagrave non sono pertanto solo due figureesemplari sia pure di segno opposto Agostino osserva che se lrsquoApostolodelle genti avesse voluto proporre degli esempi avrebbe potuto fare riferi-mento al diavolo che ben prima di Adamo si ribellograve a Dio e ad Abele cheprima di Cristo fu giusto e innocente57

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 465

54 Augustinus ep 15731455 Augustinus ep 157315-1856 Augustinus ep 15731957 Augustinus ep 157320

Riguardo al quinto e ultimo quesito Agostino risponde brevissima-mente (per altro premettendo questa trattazione a quella altrettanto brevedel quesito sul giuramento il quarto di Ilario) che fino al sopraggiungeredellrsquoera escatologica la Chiesa porteragrave nel suo grembo buoni e cattivi comea dire che una chiesa fatta solo di santi non egrave possibile in questo mondo58

Agostino non spiega i motivi della sua affermazione che richiama allamente temi tipici della controversia con i donatisti fautori di una chiesacomposta esclusivamente da santi e dalla quale dovevano essere inesora-bilmente banditi i peccatori ma in effetti si possono comprendere daquanto ha detto giagrave prima e di cui si egrave fatto qui menzione nemmeno i santisono immuni da peccati almeno da quelli lievi e quotidiani e lrsquoipotesi chevi possa essere oltre a Cristo stesso qualcuno immune da peccato (ma sem-pre per un dono di grazia e non certo per merito personale) egrave concessa daAgostino in via del tutto ipotetica in ogni caso la Chiesa storica sarebbecomposta non solo da questi ma anche da quelli che santi lo sono poco oper nulla

Osservazioni conclusive

Non egrave possibile rinvenire a livello dottrinale un punto di contatto trail pelagianesimo antico e quello odierno quelli che si possono chiamareoggi neopelagiani non si riconoscerebbero nel pensiero di Pelagio e Cele-stio anzi con tutta probabilitagrave ne metterebbero in evidenza le carenze pe-scando a piene mani dai decreti del Concilio di Trento e dal Catechismodella Chiesa Cattolica Ma esiste anche un altro livello che invece si ponecome terreno comune dellrsquoerrore antico e del nuovo ed egrave specificatamentequello della percezione di seacute Il pelagiano antico che era spesso un cristianoseriamente impegnato nellrsquoesercizio di pratiche ascetiche riteneva di es-sere a pieno titolo un erede degli eroi del passato come quelli avevano sba-ragliato gli eserciti nemici cosigrave lui aveva vinto con il suo impegno e le sueforze ogni appetito peccaminoso Le famiglie aristocratiche dellrsquoimperoerano spesso anche se non esclusivamente le destinatarie della predica-zione pelagiana e questo non deve sorprendere la condizione nobiliareche traeva origine da un antenato illustre per res gestae comportava lrsquoob-bligo sociale di distinguersi sempre e comunque per lrsquoattitudine allrsquoeroi-

466 G CARUSO

58 Augustinus ep 157440

smo anche nella vita cristiana Inoltre la gloria militare ma anche quella ci-vile del saggio amministratore dello stato viene ammirata da tutti allostesso modo Pelagio e i suoi inculcano nel loro uditorio lrsquoidea che egrave quantomai opportuna lasciare che la propria santitagrave risulti patente alle moltitu-dini e cosigrave facendo non mortificano ma addirittura sollecitano quella sortadi autocompiacimento che deriva dal ritenersi migliori degli altri e ciograve ov-viamente per proprio merito proprio contro questo atteggiamento pren-deva posizione Agostino quando ricordava lrsquoinsufficienza della volontagravedellrsquouomo e la necessitagrave dellrsquoaiuto di Dio anche percheacute la Chiesa fincheacuteessa vive nel mondo saragrave composta da buoni e malvagi e persisteragrave sempree per ognuno la possibilitagrave di passare da un gruppo allrsquoaltro e pertanto nes-suno potragrave mai presumere di essere immune da tentazioni e peccati59 Sem-bra che proprio lrsquoautocompiacimento per la propria virtugrave accomuni ipelagiani del passato che lo ritenevano un valido incentivo allrsquoimpegno mo-rale e quelli del presente Questi ultimi saranno certamente prontissimi afare pubblica professione di umiltagrave a riconoscersi peccatori e magari i peg-giori tra i peccatori ma basteragrave a smascherarli la severitagrave con cui giudicanoil prossimo senza nessuna empatia per chi sbaglia per debolezza o percheacutevittima di troppi condizionamenti e addirittura la frequenza con cui rivol-gono al magistero o ad alcuni settori della compagine ecclesiale il rimpro-vero di eccedere nel far memoria della misericordia di Dio (lo chiamano ndashhorribile auditu ndash ldquobuonismordquo) a detrimento della sua giustizia evidente-mente costoro non si ritengono bisognosi di misericordia e tradiscono cosigraveil loro sentire effettivamente pelagiano

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 467

59 Le idee qui espresse sono ben trattate da J-M Salamito Les virtuoses et la multitudeAspects sociaux de la controverse entre Augustin et les peacutelagiens Grenoble 2005 un saggio cheattraverso gli strumenti della sociologia religiosa messi a punto e magistralmente usati daMax Weber nellrsquoindagine sul rapporto tra etica protestante e sviluppo capitalistico indaga leconnessioni e le consonanze tra lrsquoetica pelagiana e lrsquoethos aristocratico

Ecclesiam suam (1964-2014) Para un justiprecio de Pablo VI el Papa ldquotransfiguradordquo (final)

SANTIAGO DIacuteEZ BARROSO

RESUMEN Esta es la quinta y uacuteltima entrega sobre la transfiguracioacuten de un papaPablo VI clarividente dialogante ecumeacutenico eclesial entrantildeable compro-metido bueno timonel del Concilio Vaticano II que promulgoacute una carta en-ciacuteclica programaacutetica Ecclesiam suam al comienzo de su pontificado que habiacuteade ser acicate para dicho Concilio y fuente de inspiracioacuten para la Iglesia pos-conciliar Aquiacute trato de puntualizar en queacute consistioacute su transfiguracioacuten unapersistente configuracioacuten con Cristo por el mundo desde el evangelio y la tra-dicioacuten una existencia vivida y actuada como laudis canticum logikeacute latreia li-bacioacuten de suave olor llevada hasta el amor extremo de una fidelidad sinfisuras a Susu Iglesia

PALABRAS CLAVE Pablo VI Iglesia transfiguracioacuten testamento muerte alegriacutealuz gloria testimonio Mariacutea santos

SUMMARY This is the fifth and final instalment on the transfiguration of a Pope PaulVI clairvoyant dialoguing ecumenical ecclesial endearing committed goodhelmsman of the Second Vatican Council which promulgated a programmaticencyclical letter Ecclesiam suam at the beginning of his pontificate which wasto be an incentive for that Council and a source of inspiration for the post-con-ciliar Church Here I try to point out what his transfiguration consisted of a per-sistent configuration with Christ for the world from the gospel and tradition alife lived and acted like laudis canticum logikeacute latreia libation of a soft smellcarried to the extreme love of a seamless fidelity to His his Church

KEYWORDS Paul VI Church transfiguration testament death joy light glory tes-timony Mary saints

Est Ag 53 (2018) 469-536

Presentacioacuten iquestPor queacute lsquotransfiguradorsquo

Ya es hora de echar el cierre a estas reflexiones en torno a la vida trans-figurada de Pablo VI que hemos estado pergentildeando con motivo de la ce-lebracioacuten del cincuenta aniversario de la publicacioacuten de su primeraenciacuteclica Ecclesiam suam (681964)1 Soy consciente de que ha sido y va aseguir siendo muy prolija la insistencia en que la transfiguracioacuten en PabloVI no fue jamaacutes anecdoacutetica ornamental o coyuntural ndashmera coincidenciade fechas2ndash sino estructural y escatoloacutegica3 Para miacute no hay duda de que lasuya ha sido desde siempre4 una existencia itinerantemente transfigurada5una libacioacuten ldquologikeacute latreiardquo6 un culto espiritual (Rom 121) un ldquolaudiscanticumrdquo un proceso de persistente y sistemaacutetica remodelacioacuten confor-macioacuten de profunda miacutemesis y asimilacioacuten una realidad metaforizada7 en-

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1 Las exigencias editoriales de la revista en que han ido apareciendo han dilatado tantolas sucesivas entregas que han convertido casi en anacroacutenico el tiacutetulo general bajo el cual sehan presentado Con todo quede claro mi agradecimiento a la Revista Estudio Agustinianoque las ha hecho posibles asiacute como a los que se ocupan de su confeccioacuten por las facilidadesy aacutenimos que me han proporcionado en este itinerario no exento de dificultades pero con so-breabundantes satisfacciones Me ha valido la pena

2 Recuerdo que la publicacioacuten de Ecclesiam suam tuvo lugar el 6 de agosto de 1964 yque Pablo VI fallecioacute el 6 de agosto de1978 ambas fechas coincidiendo con la fiesta de laTransfiguracioacuten del Sentildeor Sin olvidar que el 6 de agosto de 1945 el ser humano mostroacute enHiroshima una cuota inaudita de su poder aniquilador de su ataacutevica maldad Signo y con-trasigno Cielo e infierno Apoteosis y caos

3 Pero creo que era necesario insistir como contrapeso a una escasa presencia de estepunto de vista en los trabajos consultados

4 Eso al menos pienso y he procurado apoyar documentalmente5 Tal es la condicioacuten de la propia Iglesia en su conjunto y de cada uno de sus miembros

en particular como sentildeala H de Lubac tan admirado por Pablo VI (LUBAC H de Medita-cioacuten sobre la Iglesia Descleacutee de Brouwer Bilbao 1966 61-74) y recoge el Vaticano IIldquoQuando enim Christus apparebit et gloriosa mortuorum resurrectio erit claritas Dei illu-minabit coelestem Civitatem et eius lucerna erit Agnusrdquo (Ap 2123) (Lumen gentium 51)

6 BENEDICTO XVI ldquoHa llegado el tiempo del verdadero cultordquo en Audiencia 7 de enero2009)

7 En su acepcioacuten maacutes genuina la metaacutefora no se reduce a ser una figura retoacuterica de es-tilo tiene alcance ontoloacutegico porque remite a la creacioacuten de una nueva realidad en cuantoconsiste en un desplazamiento de sentido de ser La metaacutefora como sentildeala P Ricoeur esalgo vivo creador de realidades (RICOEUR P La meacutetaphore vive Seuil Paris 1975 238-242)En este sentido Pablo VI es profundamente metafoacuterico y paraboacutelico por ser transfigurado ytransfigurador

titativamente transformada y transformadora vivida en actitud oacutentica-mente obediencial8 como barro que se abandona a merced del torno polvohumilde grano de trigo trabajado como Jesuacutes9 con urgencias y anhelo zo-zobra y esperanza porque sin solucioacuten de continuidad en trance de alum-bramiento (Jn 1621) Como lo fue la configuracioacuten de Cristo y la de Pabloen Eacutel (Gal 2 20 I Cor 111) como lo ha de ser la de todo buen cristianosiempre en proceso de formacioacuten continua de mimesis (Ef 51) ldquoEn losevangelios estaacute situada en un momento decisivo (hellip) Este contexto da a laescena su significado en la vida de Cristo y su fecundidad en la vida del cris-tianordquo10 La Transfiguracioacuten ldquorevela la persona de Jesuacutes (hellip) anticipa y pre-figura el acontecimiento pascual (hellip) estaacute destinada a sostener a losdisciacutepulos en su participacioacuten en el misterio de la cruz (hellip) Los cristianos(hellip) son llamados ya acaacute en la tierra a transfigurarse cada vez maacutes por la ac-cioacuten del Sentildeor (2Cor 318)rdquo11

En una palabra Transfiguracioacuten para gloria de Dios Padre que el Hijomuestra en todo su esplendor y el Espiacuteritu Santo participa engendrando yagraciando a toda la creacioacuten Por tanto al subrayar la transfiguracioacuten enPablo VI lo que hacemos es mostrar un modelo de formacioacuten cristiana aimitar como hace Pablo con los corintios La estela de este papa cuya ca-nonizacioacuten es inminente puede servirnos de patroacuten y bruacutejula en unos tiem-pos que como eacutel certeramente diagnosticoacute abundan en maestros y carecende verdaderos testigos

En las entregas anteriores de este artiacuteculo he presentado la transfigu-racioacuten vivida y actuada por Pablo VI en las muacuteltiples reformas de siacute mismoy de la Iglesia que empendioacute En esta Parte final me voy a fijar en las alu-siones expliacutecitas que hizo a ella teniendo Ecclesiam suam naturalmentecomo punto de encaje aunque no uacutenicamente Es elocuente a este respectola valoracioacuten que hace Francisco del coacutemo Pablo VI considera necesaria latrans-formacioacuten re-formacioacuten en la Iglesia ldquoRecordemos este memorabletexto que no ha perdido su fuerza interpelante lsquola Iglesia debe profundizaren la conciencia de siacute mismahellip un anhelo generoso casi impaciente de re-

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8 RAHNER K Diccionario teoloacutegico Herder Barcelona 5729 BENEDICTO XVI ldquoEl martiriordquo en Audiencia general 11 de agosto de 201010 SURGY P en LEacuteON-DUFOUR X Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona

1967 80511 Ibid 806 Ver Mat 171-8 Mc 92-8 Lc 928-36 Hablan de transfiguracioacuten como trans-

formacioacuten (metamorphosis) Tambieacuten Flp 26-7

novacioacuten es decir de enmienda de los defectos denunciados y refleja laconciencia a modo de examen interior frente al espejo del modelo queCristo nos dejoacute de siacutersquo (Ecclesiam suam10-12)rdquo12

14 TRANSFIGURADO COacuteMO

Concretando iquestqueacute hay de la lsquotransfiguracioacutenrsquo de Pablo VI Estoy fir-memente convencido de que no es hacerle justicia circunscribirlo a la nochede su fallecimiento13 Esa noche tambieacuten Pablo VI irradia gloria lo atesti-guan quienes presenciaron el traacutensito de quien se consume consumandoun ascensodescenso porque ambas cosas es Noche que es oscura perocomo la de Juan de la Cruz ldquoen par de los levantes de la aurorardquo y sobretodo como la noche santa candente de la Pascua Por tanto no brilla comoun relumbre efiacutemero y superficial sino como el resultado de una auteacutenticametamorfosis14 de una lsquoconfiguracioacuten transfigurantersquo por la que transpa-rece la presencia que siempre le habitoacute15 Como muy bien sentildeala H deLubac al final en la parusiacutea no aparece ldquootrardquo realidad sino que se expli-cita en plenitud y verdad lo que ha estado oculto bajo el velo de la carneldquoTodo cuanto en la Iglesia pertenece al orden sacramental adaptado anuestra condicioacuten temporal estaacute destinado a desaparecer ante la realidaddefinitiva de la cual este orden es el signo eficaz Pero esto no hay que en-tenderlo como una realidad que desaparece ante otra sino que precisa-mente seraacute la manifestacioacuten de su lsquoverdadrsquo Seraacute su epifaniacutea gloriosa y superfeccioacuten definitivardquo 16 A este respecto son muy interesantes las puntua-lizaciones de E Kaumlsemann a propoacutesito de la ldquogloriardquo de Jesuacutes en el cuarto

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12 FRANCISCO Evangelii gaudium 2613 Como creo entender que hace Eduardo de la Hera Buedo cuando dice por ejemplo

ldquoLa noche se transfiguraba en la luz mientras el cielo preparaba las primeras laacutegrimas derociacuteordquo (HERA BUEDO E de la La noche transfigurada Biografiacutea de Pablo VI BAC Madrid2002 8) Bella imagen pero insuficiente

14 Las ldquometamorfosisrdquo o transformaciones de Ovidio Apuleyo Seacuteneca Kafka GoyaMChagall van en otra direccioacuten muy diferente como lo muestra La vie (1964) de este uacuteltimo

15 A ejemplo de Francisco de Asiacutes a quien admiraba profundamente que recibioacute la ins-piracioacuten de ldquovivir lsquoseguacuten la formarsquo del santo evangeliordquo (FRANCISCO DEASIacuteS San Testamento)El evangelio ldquosine glossardquo El P Graciano dice que su objetivo fue ldquoformar una orden de lsquoimi-tadoresrsquo de Jesucristordquo JGobry afirma que un gran papa se ha referido a eacutel como ldquola copiamaacutes perfecta de Cristordquo (GOBRY I St Franccedilois DrsquoAssise et lrsquoesprit franciscais Seuil Paris195759)

16 DE LUBAC H de Meditacioacuten sobre la Iglesia 60

evangelio Refirieacutendose al binomio anonadamientoexaltacioacuten afirma queldquono son etapas de un caminordquo conviven simultaacuteneamente ldquoUn desarrollouna transformacioacuten particular no puede darse en aquel que es eacutel mismo elcamino y por tanto el comienzo y el fin de los que le siguen el lugar firmepara aquellos que sin eacutel se ven entregados a la intranquilidadrdquo17

Asiacute es en Pablo VI Esa transfiguracioacuten iluminacioacuten connatural18 yoblativa19 que prendioacute toda su vida tuvo en su bautismo una impronta de-cisiva ndashcomo eacutel recordaba en Ecclesiam suamndash y una culminacioacuten en la glo-rificacioacuten de su beatificacioacuten y canonizacioacuten20 Comenzoacute su andadura comopapa en la luz ldquoAsumimos esta misioacuten a la luz de la historia de la Iglesiardquo21una Iglesia que ldquobrilla en el mundo como el estandarte levantado sobretodas las naciones lejanasrdquo22 Prueba fehaciente si fuera necesaria de queldquollevaba en su corazoacuten la luz del Taborrdquo como dijo bellamente Juan PabloII en cierta ocasioacuten23 al glosar el recuerdo de su vida Asiacute aparece en suaportacioacuten al Concilio Vaticano II que tambieacuten admite ser leiacuteda en clave detransfiguracioacuten ldquoY creemos que en este Concilio Ecumeacutenico el Espiacuteritu deverdad lsquoencenderaacutersquo en el cuerpo docente de la Iglesia una lsquoluz maacutes radiantersquoe inspiraraacute una doctrina maacutes completa sobre la naturaleza de la Iglesia demodo tal que la Esposa de Cristo en Eacutel se refleje y en Eacutel con lsquoardentiacutesimoamorrsquo quiera descubrir su propia imagen aquella belleza que Eacutel quiere

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17 KAumlSEMANN E lsquoLa gloria de Cristorsquo en El testamento de Jesuacutes El lugar histoacuterico delevangelio de Juan Siacutegueme Salamanca 198347

18 Hay una configuracioacuten fundamental oacutentica que es don ldquoEl nuevo nacimiento es endefinitiva la transformacioacuten en la vida del Sentildeor exaltado y por ello no es obra humanardquo(KAumlSEMANN E lc 54 nota 43)

19 Pablo VI amaba aplicarse estas palabras de Jesuacutes a Pedro ldquoalius te cingetrdquo (Jn 2118)Ver maacutes arriba

20 19 de octubre de 2014 al final del Siacutenodo sobre la familia En la homiliacutea recordabaFrancisco unas palabras de Pablo VI en las que deciacutea que tal vez habiacutea sido elegido por Diosldquopara que sufra algo por la Iglesia y quede claro que Eacutel y no otro es quien la guiacutea y la salvardquo(MACCHI P Paolo VI nella sua parola Brescia 2001 120-121) Anteriormente BenedictoXVI al final de su breviacutesimo pontificado lo declaroacute Venerable (20XII2012) y estaacute anun-ciada su canonizacioacuten para el 14 de Octubre de 2018 al concluir tambieacuten el Siacutenodo sobre losjoacutevenes Tres hitos elocuentes de glorificacioacuten de su transfiguracioacuten del reconocimiento ecle-sial de que su deseo ndashldquociertamente me gustariacutea al acabar encontrarme en la lsquoluzrsquo rdquo (Medi-tacioacuten ante la muerte)ndash se ha cumplido

21 PABLO VI Homiliacutea en el solemne rito de su coronacioacuten (30VI1963)22 PABLO VI Primer Mensaje al mundo (22VI1963)23 JUAN PABLO II Homiliacutea en el XXVI aniversario de la muerte de Pablo VI

(6VIII2004)

lsquoresplandezcarsquo en ellardquo24 La propia reforma y mira si hubo afaacuten de reformapersonal e institucional en eacutel no cabe duda es la vertiente eacutetica y asceacuteticade la transfiguracioacuten siempre por supuesto bajo la eacutegida del Espiacuteritu25 y aimagen de la del propio Jesuacutes cuya de-formacioacuten (Flp 26-11) se corres-ponde con su con-formacioacuten a la voluntad del Padre y nombra toda su pe-ripecia humana como vamos a ver seguidamente

141 ldquohellipet transfiguratus est coram ipsisrdquo26

ldquohellip y se transfiguroacute delante de ellosrdquo (Mc 92) Pablo VI a semejanzade Jesuacutes se transfiguroacute con la muerte como teloacuten de fondo Pero la trans-figuracioacuten metamorfosis categoriacutea paulina que alude a la transformacioacutende Cristo y en Cristo a la imitacioacuten (Rm 122 2Cor 318 1Tes 16 Ef 51 1Cor 416 111 2 Tes3 79) configuroacute la vida de Pablo VI a lo largo de todosu decurso Asiacute lo entendioacute eacutel y asiacute lo han entendido Juan-Pablo I JuanPablo II Benedicto XVI y Francisco27 Por ello seraacute preciso contrastarlacon la de Cristo y con aquella de los bienaventurados28 aunque sea muybrevemente para buscar criterio y medida29 Seguacuten la tradicioacuten en el con-cepto de ldquotransfiguracioacutenrdquo se concentra la quintaesencia de la revelacioacuten dela identidad de Cristo30 la definicioacuten del cristiano y la de su tarea en el

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24 PABLO VI Discurso de apertura de la Segunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II(2991963)

25 El Espiacuteritu ldquoes el lsquoanticiporsquo que garantiza que aquello que estaacute por venir acabaraacute vi-niendordquo (EICHHOLZ G El evangelio de Pablo Esbozo de la teologiacutea paulina Siacutegueme Sala-manca 1977 379 LUBAC H de Histoire et Esprit Lrsquointelligence de lrsquoEcriture drsquoapregraves OrigegraveneCerf Paris 1950 436-446)

26 En la numeracioacuten tenemos en cuenta la correspondencia de eacutesta con las anterioresentregas del presente artiacuteculo cuya primera publicacioacuten se remonta a 2014

27Algo que no lo he visto tratado en la bibliografiacutea sobre Pablo VI consultada y que meha llevado a adoptar el punto de vista que aquiacute expongo

28 Como lex orandi lex credendi es bueno recordar lo que dice de ella la oracioacuten colectaen la solemnidad de la Transfiguracioacuten ella ldquoconfirmardquo los misterios de la fe con el testimo-nio de los profetas y ldquoprefigurardquo nuestra perfecta adopcioacuten como hijos de Dios Inserta puesen la historia se abre a la escatologiacutea

29 En los estudios biacuteblicos teoloacutegicos lituacutergicos que hemos manejado aparece que losteacuterminos ldquogloriardquo ldquotransfiguracioacutenrdquo y ldquomimesisrdquo o transformacioacuten se utilizan indistintamenteiquestSeraacute porque entre ellos hay cierto aire de familia

30 HEIL JP The Transfiguration of Jesus Narrative Meaning and Function of Mark 92-8 Matt 171-8 and Luke 926-36 Editrice Pontificio Istituto biblico Roma 2000

mundo31 la matriz del acto de fe la piedra de toque del testimonio cris-tiano el anticipo de la gloria eterna y la condicioacuten de posibilidad para par-ticipar plena y definitivamente en ella como hijos de Dios32 La teologiacuteabiacuteblica relaciona transfiguracioacuten y gloria glorificacioacuten diciendo ldquoLa gloriase revela desde el cielo pero su objetivo es la glorificacioacuten de la creacioacuten yde la humanidad Por eso el teatro en que se manifiesta la gloria es la crea-cioacuten transfigurada (hellip) A traveacutes de la resurreccioacuten de Cristo y de la unioacutencon eacutel que es la lsquoprimicia de los que duermenrsquo (1 Cor 1520) el poder trans-figurador de la gloria actuacutea ya desde ahora en los creyentes (2 Cor 318Rom 830)rdquo33 La Transfiguracioacuten de Jesuacutes34 que tiene su orto en la Encar-nacioacuten y su cenit en la Cruz que culmina en la transformacioacuten sobre-exal-tacioacuten de su resurreccioacuten35 y se convierte en tarea y senda para susdisciacutepulos36 es modelo para toda transfiguracioacuten En efecto como aparece

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31 Como sentildeala el Catecismo de la Iglesia Catoacutelica citando a Sto Tomaacutes de Aquino enla Transfiguracioacuten de Jesuacutes ldquotota Trinitas apparuit Pater in voce Filius in homine Spiritus innube clarardquo (TOMAacuteS DE AQUINO Santo Summa Theologiae 3 q45a4 ad 28 Ed Leon 11433) Y antildeade ldquoLa Transfiguracioacuten nos concede una visioacuten anticipada de la gloriosa venidade Cristo el cual lsquotransfiguraraacutersquo este miserable cuerpo nuestro en un cuerpo glorioso comoel suyordquo (Flp 321) recordando tambieacuten que ldquoes necesario que pasemos por muchas tribula-ciones para entrar en el Reino de Diosrdquo (Hch 1422) (Catecismo de la Iglesia Catoacutelica 556En adelante citareacute como CIC)

32 BRANDT P-Y Lrsquoidentiteacute de Jeacutesus et lrsquoidentiteacute de son disciple Le Reacutecit de la transfigu-ration comme clef de lecture de lrsquoEvangile de Marc Universitaumltsverlag Vandenhoeck amp Ru-precht Freiburg-Goumlttingen 2002

33 COENEN L-BEYREUTHER E-BIETENHARD H Diccionario teoloacutegico del Nuevo Tes-tamento II Siacutegueme Salamanca 1980 228 RAMSEY AM La Gloire de Dieu et la transfigu-ration du Christ Cerf Paris 1965

34 ldquoEn los evangelios estaacute situada en un momento decisivo (hellip) Este contexto da a laescena su significado en la vida de Cristo y su fecundidad en la vida del cristianordquo (SURGYP en LEacuteON-DUFOUR X Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona 1967 805) ldquoRe-vela la persona de Jesuacutes (hellip) Anticipa y prefigura el acontecimiento pascual (hellip) estaacute desti-nada a sostener a los disciacutepulos en su participacioacuten en el misterio de la cruz (hellip) Loscristianos (hellip) son llamados ya acaacute en la tierra a transfigurarse cada vez maacutes por la accioacuten delSentildeor (2Cor 318)rdquo (ibid 806) Ver Mat 171-8 Mc 92-8 Lc 928-36 Hablan de transfigura-cioacuten como transformacioacuten (metamorphosis) Tambieacuten Flp 26-7

35 Lejos de resquebrajarse ldquola relacioacuten de Jesuacutes con Dios se acrisola en el extremo su-frimiento de la pasioacutenrdquo (RAHNER K-THUumlSING W Cristologiacutea Estudio teoloacutegico y exegeacuteticoCristiandad Madrid 1975188)

36 ldquoTransformaos (metamorphousthe) por la renovacioacuten de la mente para que sepaacuteisdiscernir lo que es la voluntad de Dios lo bueno lo que agrada lo perfecto (Rom122)rdquo Lohacen con el teacutermino metamorfosis transformacioacuten

en Flp 27 ldquose despojoacute de siacute mismordquo37 y en Is 5312 ldquoeacutel vacioacute su vidardquo la de-rramoacute se despojoacute voluntariamente de la gloria que le perteneciacutea y tuvodesde siempre (Jn 175) que contemplaron sus disciacutepulos (Jn 114) queaparece puntualmente y como arras en la Transfiguracioacuten plena y definiti-vamente como botiacuten de victoria en la Resurreccioacuten38 La forma que se de-forma en progresivo devenir39 constituye su propia naturaleza y todo unprograma de vida40 una re-forma estructural y estructurante para quienin-formado por la gracia se con-forma a imagen del modelo y colabora ensu trans-formacioacuten Como dice Eichholz hablando de Cristo ldquoEl abati-miento se convierte en el presupuesto de la elevacioacutenrdquo41 El propio procesode la fe se articula como una transfiguracioacuten dice J Ratzinger ldquoLa fe esuna muerte pero es tambieacuten una metamorfosis para entrar en la vida au-teacutentica hacia la transfiguracioacutenrdquo42 Marcelino Legido abunda en el tema dela desconfiguracioacuten obra del pecado y de la reconfiguracioacuten transfigura-cioacuten llevada a cabo por la gracia en Cristo que salva derribando muros yrompiendo cadenas43

476 S DIacuteEZ BARROSO

37 ldquoEl camino de descenso hacia la existencia y condicioacuten humana es un avance haciasu uacuteltima posibilidad la muerte La humillacioacuten es una obediente asuncioacuten de la esclavituddel hombrerdquo LEGIDO M La Iglesia en el mundo Siacutegueme Salamanca 1986179

38 Los exeacutegetas hablan del trabajo constante y exhaustivo sobre siacute y que culmina en laentrega de Jesuacutes en la cruz (cf JEREMIAS J Abba El mensaje central del Nuevo TestamentoSalamanca Siacutegueme 1983 177-182 KAumlSEMANN E Ensayos Exegeacuteticos Siacutegueme Salamanca197871-121 EICHHOLZ G El evangelio de Pablo Esbozo de la teologiacutea paulina Siacutegueme Sa-lamanca 1977197-225) Jesuacutes vivioacute en estado de permanente re-forma de recomposicioacuten desu ser-Imagen de Dios y el disciacutepulo al cuadrado imagen de la Imagen como recuerda Pablo( EICHHOLZ G lc 379-385) A propoacutesito de la keacutenosis tal como HU von Balthasar la en-tiende se ha llegado a hablar de ldquoomnipotente impotencia del amor de Diosrdquo (A SCOLAHans Urs von Balthasar un estilo teoloacutegico Ediciones Encuentro Madrid 1997 94)

39 RAHNER K Escritos de Teologiacutea IV Cristiandad Madrid 2002 131-14840 ldquoY la lsquohumanidadrsquo de Cristo puede aparecer como aquello que llega a ser cuando

Dios en su Palabra se enajena y vaciacutea expresaacutendose rigurosamente en lo lsquootrorsquo de la crea-cioacutenrdquo (RAHNER K Diccionario Teoloacutegico Herder Barcelona 1966 362)

41 Lc p 20742 RATZINGER J Homiliacutea en Munich el 10 de agosto de 1978 en la misa funeral por Pablo

VI Citaremos como Ratzinger J Homiliacutea43 LEGIDO M Ejercicios Espirituales Villagarciacutea de Campos (Valladolid) agosto 1995

Alliacute dice bellamente ldquohasta que no te tragas la muerte no puedes empujar el murordquo remi-tiendo sin precisar maacutes a un texto de Santa Teresa de Jesuacutes en Camino de perfeccioacuten Tam-bieacuten LEGIDO M Misericordia entrantildeable Historia de la salvacioacuten anunciada a los pobresSiacutegueme Salamanca 1987 264-353 Fraternidad en el mundo Un estudio de eclesiologiacutea pau-lina Siacutegueme Salamanca 1986 345-423

En este contexto la transfiguracioacuten de Jesuacutes eacutel la vive y propone a susdisciacutepulos como un anticipo de su glorificacioacuten44 ndashy no un mero episodiopuntual de lucimiento45ndash una encrucijada en el tiempo que lleva a pleni-tud ldquoLa luz uacutenica que Cristo lanza sobre el mundo y sobre la historia trans-figura la gesta de Israel como transfigura a Moiseacutes y a Eliacuteas en el Taborpor la fuerza de su venida y la claridad de su presenciardquo46 ldquola transfigura-cioacuten de Cristo (hellip) fue como un presagio de su resurreccioacuten y de la defini-tiva transformacioacuten que en Eacutel habiacutea de producir garantiacutea ella misma de laque espera a todos los suyos al final de los tiemposrdquo47 revelacioacuten de su dig-nidad divina mesiaacutenica refrendada por la voz del Padre48

ldquoEn la transfiguracioacuten (Mc 92-12 Mt 17 1-13 Lc 9 28-36)49 apareceJesuacutes como el celestial lsquoHijo de hombrersquo descrito por Daniel (hellip) La voz di-

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 477

44 ldquoLa glorificacioacuten de Jesuacutes no acontece a traveacutes de su mera entrada en el cielo sino quese realiza al mismo tiempo a traveacutes de su pasioacuten de su muerte de su resurreccioacuten (Jn 12 23 ss)y por uacuteltimo a traveacutes del testimonio del espiacuteriturdquo (Jn 168-1114) (COENEN L-BEYREUTHER E-BIETENHARD H Diccionario teoloacutegico del Nuevo Testamento II Siacutegueme Salamanca 1980230) HU von Balthasar estructura su dogmaacutetica bajo el prisma de la esteacutetica en torno al theo-logumenonldquogloriardquo Entre los muacuteltiples testimonios posibles de la tradicioacuten retengo el de Anas-tasio del Sinaiacute que la Liturgia de las Horas ha seleccionado para el oficio de Lecturas de lafiesta de la Transfiguracioacuten ldquoEl misterio que hoy celebramos lo manifestoacute Jesuacutes a sus disciacutepu-los en el monte Tabor En efecto despueacutes de haberles hablado mientras iba con ellos acercadel reino y de su segunda venida gloriosa teniendo en cuenta que quizaacute no estaban muy con-vencidos de lo que les habiacutea anunciado acerca del reino y deseando infundir en sus corazonesuna firmiacutesima e iacutentima conviccioacuten de modo que por lo presente creyeran en lo futuro realizoacuteante sus ojos aquella admirable manifestacioacuten en el monte Tabor como una imagen prefigu-rativa del reino de los cielosrdquo (ANASTASIO DEL SINAIacute ldquoSermoacuten en el diacutea de la Transfiguracioacutendel Sentildeorrdquo Nuacutems 6-10 en Meacutelanges drsquoarcheacuteologie et drsquohistoire 67 (1955) 241-244)

45 De hecho el evangelio de Juan no lo menciona como tal pero la referencia a la ldquoglo-riardquo estaacute omnipresente (Jn 114 175) ldquoEl mundo ha sido creado para la gloria de Diosrdquo (VatI DS 3025) Como sentildeala bellamente S Buenaventura Dios ha creado todas las cosas ldquononpropter gloriam augendam sed propter gloriam manifestandam et propter gloriam suamcommunicandamrdquo (BUENAVENTURA San Sent 2 1 221 CIC 293294) GONZAacuteLEZ DE CAR-DEDAL O La gloria del hombre Reto entre una cultura de la fe y una cultura de la increenciaBAC Madrid 1985 79-86

46 HAMMAN A La Priegravere I Le Nouveau Testament Descleacutee Tournai 1958 10 LUBACH de Histoire et Esprit 1950 436-446

47 BOUYER L ldquoTransfiguracioacutenrdquo en Diccionario de Teologiacutea Barcelona Herder 1972 63048 BLINZLER J ldquoTransfiguracioacutenrdquo en BAUER JB Diccionario de Teologiacutea biacuteblica Bar-

celona Herder 1967 col1033-1036 49 Tambieacuten 2 Pe 1 16-18 Jn 114

vina (lsquoEste es mi Hijo predilecto escuchadlersquo) hace patente el sentido de laescena Dios quiere que Jesuacutes sea escuchado maacutes que como un profetacomo su predilectordquo50 Jesuacutes ldquose encaminoacute libremente a su muerte y la valoroacute(hellip) por lo menos como destino profeacutetico (hellip) que quedaba acogido en la in-tencioacuten de Dios que Jesuacutes conociacutea como cercaniacutea indulgente respecto delmundordquo51

La transfiguracioacuten aparece pues en la vida histoacuterica de Jesuacutes comoun gozne como punto de encuentro bifronte que asume la parte del ca-mino recorrido y se abre propiciatoriamente antes de adentrarse en lanoche a un mundo por salvar Desde esta perspectiva Encarnacioacuten y Trans-figuracioacuten se corresponden como acontecimientos de la revelacioacuten de sugloria con la muerte como catalizador de una entrega siempre creciente Sehan dicho a este respecto cosas muy bellas y muy hondas que asumiendolibremente la muerte se sometiacutea ldquoa las posibilidades imprevisibles e incal-culables de su propia existenciardquo52 que ldquoen efecto el episodio de la trans-figuracioacuten es una epifaniacutea que ilumina a la del bautismo y estaacute dominadapor la idea de que alliacute Cristo revela su gloriardquo53 que en el relato de los evan-gelistas hay un rasgo comuacuten ldquola revelacioacuten de la gloria de Cristo se realizaen su rebajamientordquo54 que ldquoel misterio de Jesuacutes consiste en que su tras-cendencia se da humanamenterdquo55 que ldquola parusiacutea rubricaraacute la promesa in-cluida en la resurreccioacuten de Jesuacutes y manifestaraacute la identidad entre la causadel hombre y la causa de Diosrdquo56 Ademaacutes cumple su propoacutesito la motiva-cioacuten del episodio aunque no lo pareciera en un primer momento visto el

478 S DIacuteEZ BARROSO

50 ALFARO J ldquoJesuacutes como profeta seguacuten los sinoacutepticosrdquo en FEINER J-LOumlHRER M(dir) Mysterium Salutis Cristiandad Madrid 1971 vol 3 tomo 1 675 ldquola presencia deDios en la transfiguracioacuten significa su voluntad de que las palabras de Jesuacutes sean recibidascomo palabras de su Hijo predilectordquo (ibid nota 3)

51 RAHNER K Curso fundamental sobre la fe Introduccioacuten al concepto de cristianismoHerder Barcelona 2003 300

52 RAHNER K-THUumlSING W ldquoRelacioacuten entre el Jesuacutes prepascual y su destino moralrdquoen Cristologiacutea Estudio teoloacutegico y exegeacutetico Cristiandad Madrid 1975 38

53 DUQUOC Ch ldquoLa transfiguracioacutenrdquo en Cristologiacutea Ensayo dogmaacutetico sobre Jesuacutes deNazaret Siacutegueme Salamanca 1974 92

54 DUQUOC Ch lc 9355 Ibid 9556 Ibid 543 ldquoGloria Dei vivens homordquo (IRENEO San Adv Haer IV 201-7 ORBE A

ldquoGloria Dei vivens homo Anaacutelisis de Ireneo Adv Haer IV 20 1-7rdquo en Gregorianum 73 2(1992) 205-268 MORENO MARTIacuteNEZ JL La luz de los Padres Instituto Teoloacutegico S Ilde-fonso Toledo 2005 114-128

desenlace de los acontecimientos posteriores porque finalmente como loatestigua Pedro (2 Pe 116-18) la transfiguracioacuten de Jesuacutes confirma la fealienta la esperanza para superar las pruebas y garantiza la gloria en la vidadel disciacutepulo si se asimila a su maestro57 Porque es Dios quien nos engra-cia haciendo brillar la luz en nuestros corazones para que irradiemos el co-nocimiento de su gloria que estaacute en el rostro de Cristo (2Cor 46) Por tantosea cual sea la interpretacioacuten que se deacute a la Transfiguracioacuten siempre que-daraacute que los disciacutepulos de Jesuacutes testigos de sus sufrimientos y del fracasode la cruz han contemplado su gloria (Jn 114) ndashldquoaunque tardiacuteamente y nosin cierta incomprensioacuten espiritualrdquo58ndash en la totalidad de su destino de Hijoy han comulgado con eacutel Lo cual abona la esperanza de superar las reti-cencias en los disciacutepulos de posteriores momentos como el nuestro Portodo ello y por maacutes no consignado aquiacute se ha podido decir que la transfi-guracioacuten muestra una clave hermeneacuteutica imprescindible para conocer deverdad a Jesuacutes ldquoLa divinidad de Jesuacutes va unida a la cruz soacutelo en esa inte-rrelacioacuten reconocemos a Jesuacutes correctamenterdquo59 Pero tambieacuten para ras-trear la inequiacutevoca huella de la misericordia divina siempre garantistaexuberante y de la ataacutevica resiliencia humana a la condonacioacuten de la culpapor mor de su gracia desgraciada Asiacute pues la identidad humana maacutes ge-nuina acuntildeada antes de la creacioacuten del mundo (Ef 1 3-6) irrumpe ndashen latransfiguracioacuten de Jesuacutes en la de Pablo VI la nuestra propia y la de todo eluniversondash como lava por el craacuteter de un volcaacuten como ldquosalud naciendo de

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57 SURGY P de ldquoTransfiguracioacutenrdquo en DUFOUR XndashL Vocabulario de teologiacutea biacuteblicaHerder Barcelona 805 HEIL JOHN PAUL The Transfiguration of Jesus Narrative Meaningand Function of Mark 92-8 Matt 171-8 and Luke 926-36Editrice Pontificio Istituto biblicoRoma 2000) RAMSEY AM La Gloire de Dieu et la transfiguration du Christ Paris Cerf1965) BRANDT P- Y Lrsquoidentiteacute de Jeacutesus et lrsquoidentiteacute de son disciple Le Reacutecit de la transfigu-ration comme clef de lecture de lrsquoEvangile de Marc Universitaumltsverlag Vandenhoeck amp Ru-precht Freiburg-Goumlttingen 2002 BENEDICTO XVI ldquoLa Transfiguracioacutenrdquo en Jesuacutes deNazaret Primera parte Desde el Bautismo a la Transfiguracioacuten La esfera de los libros Ma-drid 2007 356-370 MARTINI CM-ROGER Fregravere En el misterio de la Transfiguracioacuten Es-tella Verbo Divino 1996 Especialmente aplicado a los presbiacuteteros

58 BONNARD P Vocabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 298 59 JOSEPH RATZINGER- BENEDICTO XVI Jesuacutes de Nazaret Desde el bautismo a la trans-

figuracioacuten Madrid La Esfera de los libros 2007 357 Pienso que tambieacuten imprescindiblepara comprender a Pablo VI Asiacute como el influjo de eacuteste ldquoes imprescindible para entender elpontificado del Papa Franciscordquo como deciacutea Giovanni Maria Vian en la presentacioacuten de sulibro VIAN GM Pablo VI un hombre como vosotros Textos escogidos Ediciones Cristian-dad Madrid 2016 Y en otra ocasioacuten ha dicho que Montini es para el papa de Francisco suprincipal fuente de inspiracioacuten pastoral

la heridardquo60 En justa correspondencia con otra hendidura aquella por laque Dios se confronta y autolimita Hendidura existencial que se hacecargo de todas las fracturas divino-humanas en permanente buacutesqueda desolucioacuten Hendidura consustancial a la propia realidad que la ldquoflexionahasta genuflectarla en su implicacioacutenrdquo61 En efecto por una hendidura brotoacutela vida (Gen 221 Jn 19 33-34) por una hendidura regresoacute la Vida a la vida(Mc 163-5 Mt 2766-282 Lc 242) La gloria pues de la divinidad presenteincoativamente en la Transfiguracioacuten de Jesuacutes y plenamente en su inmar-cesible resurreccioacuten sutura recrea y salva

Este misterio tambieacuten ocupa un lugar destacado en el magisterio de laIglesia El Catecismo de la Iglesia Catoacutelica por ejemplo llama ldquotransfigu-racioacutenrdquo al proceso de transformacioacuten y de configuracioacuten que debe cumpliren siacute mismo el disciacutepulo en el perdoacuten recibido y otorgado ldquoLa oracioacuten cris-tiana llega hasta el lsquoperdoacuten de los enemigosrsquo (cf Mt 543-44) Transfigura aldisciacutepulo configuraacutendolo con su Maestrordquo 62 Paradoacutejicamente asiacute la dis-posicioacuten del ser humano a otorgar el perdoacuten se convierte por la loacutegica dela gracia en condicioacuten de posibilidad para recibirlo63 y entra a formar partedel proceso de transfiguracioacuten que da la medida de la vida cristiana Miguelde Unamuno comentaba en su Diario iacutentimo ldquoAl decir lsquoasiacute como nosotrosperdonamos a nuestros deudoresrsquo pedimos que si no perdonamos no nosperdone64 pide el duro de corazoacuten su propia condena Exige pues el padrenuestro (sic) para rezarlo que perdonemos antesrdquo65 En otros lugares el Ca-tecismo de la Iglesia Catoacutelicamuestra coacutemo la transfiguracioacuten la glorifica-cioacuten ndashde Jesuacutes del cristiano y del mundondash es obra del E Santo66 Se refiere

480 S DIacuteEZ BARROSO

60 Himno lituacutergico Oh cruz fiel (Crux fidelis)61 ORTIZ-OSEacuteS A Cuestiones fronterizas Una filosofiacutea simboacutelica Anthropos Barce-

lona 1999 49 Seguacuten el autor uacutenicamente la religioacuten es capaz de restantildear esa hendidura a tra-veacutes de su universo simboacutelico

62 CIC 2844 63 Tal es la dinaacutemica de la quinta peticioacuten del padrenuestro (CIC 2838-2845 RATZINGER

J-BENEDICTO XVI Jesuacutes de Nazaret Primera Parte Del Bautismo a la Transfiguracioacuten La es-fera de los libros Madrid 2007 193-197)

64 Esta vehemencia tan caracteriacutestica en eacutel olvida que la misericordia divina perdonaincondicionalmente pero que su ejecutoria depende del ejercicio de la propia misericordiahumana Quien no perdona le cierra la puerta al perdoacuten de Dios en eacutel lo desactiva porquees el mismo perdoacuten el recibido y el otorgado como aparece en la paraacutebola del siervo sin en-trantildeas (Mt 1823-35)

65 MIGUEL DE UNAMUNO Diario iacutentimo Alianza Editorial Madrid 1970 178-17966 CIC 690

a la transfiguracioacuten como ldquouna visioacuten anticipada del reinordquo ldquoepisodio mis-teriosordquo ldquoen el umbral de la vida puacuteblica se situacutea el Bautismo en el de laPascua la Transfiguracioacutenrdquo67 ldquosacramento de la segunda regeneracioacutenrdquoldquovisioacuten anticipada de la gloriosa venida de Cristordquo68 ldquoel cual transfiguraraacuteeste miserable cuerpo nuestro en un cuerpo glorioso como el suyordquo (Flp321) Pero tambieacuten se refiere a la transfiguracioacuten como proceso de trans-formacioacuten y de configuracioacuten existencial aludiendo a las muchas tribulacio-nes que ha de pasar el disciacutepulo para entrar en el reino de Dios (Hch 1422)siguiendo los pasos del propio Jesuacutes69 que hizo de su muerte una ofrendamartirial En efecto el martirio se presenta como una forma excelsa de se-guimiento configurador como el aacutepice de la vida cristiana donde la santidadde la iglesia ldquoalcanza su perceptibilidad necesaria Perceptibilidad que con-vierte la santidad de la Iglesia en motivo de su credibilidad en el sentido maacutescaracteriacutestico (hellip) la perceptibilidad de la gracia de Dios en el hombrerdquo70Pablo VI dejoacute esta semblanza del martirio como transfiguracioacuten

ldquoTodas las veces que pronunciamos la palabra ldquomaacutertiresrdquo en el sentidoque tiene en la hagiografiacutea cristiana deberiacutea presentaacutersenos a la mente undrama horrible y maravilloso horrible por la injusticia armada de autoridady de crueldad que es la que provoca el drama horrible tambieacuten por la san-gre que corre y por el dolor de la carne que sufre sometida despiadadamentea la muerte maravilloso por la inocencia que sin defenderse fiacutesicamente serinde doacutecil al suplicio71 feliz y orgullosa de poder testimoniar la invencibleverdad de una fe que se ha fundido con la vida humana la vida muere la fevive La fuerza contra la fortaleza la primera venciendo queda derrotadaeacutesta perdiendo triunfa El martirio es un drama un drama tremendo y su-gestivo cuya violencia injusta y depravada casi desaparece del recuerdo alliacutemismo donde se produjo mientras permanece en la memoria de los siglos

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 481

67 CIC 55568 CIC 55669 Dice citando a S Agustiacuten ldquoPedro no habiacutea comprendido eso cuando deseaba vivir

con Cristo en la montantildea (Lc 933) Te ha reservado eso oh Pedro para despueacutes de la muertePero ahora eacutel mismo dice Desciende para penar en la tierra para servir en la tierra para serdespreciado y crucificado en la tierra La Vida desciende para hacerse matar el Pan des-ciende para tener hambre el Camino desciende para fatigarse andando la Fuente desciendepara sentir sed y tuacute iquestvas a negarte a sufrirrdquo (AGUSTIacuteN San Sermo 786) Citado en CIC556

70 RAHNER K Diccionario teoloacutegico Herder Barcelona 1966 411-41271 iquestCoacutemo no leer desde esta clave su propio silencio en los uacuteltimos diacuteas casi antildeos de su

pontificado

siempre fuacutelgida y amable la mansedumbre que supo hacer de su propia obla-cioacuten un sacrificio un holocausto un acto supremo de amor y de fidelidad aCristo un ejemplo un testimonio un mensaje perenne a los hombres pre-sentes y futuros Esto es el martiriordquo72

De una significativa profundizacioacuten en el misterio de la Transfigura-cioacuten tenemos una muestra espleacutendida en la tradicioacuten oriental de la fe cris-tiana Puesta de manifiesto por ejemplo en la realizacioacuten de los iconos quereflejan por antonomasia lo que ellos llaman la ldquoluz taboacutericardquo Es decirjunto a la luz sensible que revela los objetos y es captada por sentidos estaacutela luz intelectual que es la que posibilita la penetracioacuten de las verdades quetrascienden el orden sensorial Por encima de ambas estaacute la luz taboacutericaincreada En efecto como sentildeala Florenskij ldquoen la base del icono hay unaexperiencia de luz y el fin del icono es reflejar la luz del Taborrdquo73 Por suparte P Evdokimov dice que en el icono se hace presente la Belleza delHijo que es imagen de la Belleza del Padre Fuente de toda Belleza reve-lada por el Espiacuteritu de la Belleza74 La ejecucioacuten de un icono exige un pro-ceso de iniciacioacuten en que hay ascesis y contemplacioacuten75 Al final de dichoproceso la primera imagen que realiza el iniciado es un icono de la Trans-figuracioacuten porque en ella estaacute la fuente de la luz taboacuterica Pero tambieacutenen el lugar preeminente que ocupa este misterio en sus celebraciones li-tuacutergicas y en la reflexioacuten teoloacutegica Por ejemplo los armenios la celebran alo largo de tres diacuteas y se preparan mediante seis de ayuno Varios Padres lehan dedicado homiliacuteas memorables como ha sido el caso de S Juan Da-masceno ldquoEn la Transfiguracioacuten Cristo no se convirtioacute en lo que no era

482 S DIacuteEZ BARROSO

72 PABLOVI Homiliacutea en la misa de canonizacioacuten de Carlos Luanga y compantildeeros maacuter-tires (18X64) El CIC dice que ldquoel martirio es el supremo testimonio de la verdad de la fedesigna un testimonio que llega hasta la muerterdquo (CIC 2473) y que las Actas de los Maacutertiresldquoconstituyen los archivos de la Verdad escritos con letras de sangrerdquo (CIC 2474)

73 FLORENSKIJ P Le Porte Regali Saggio sullrsquoicona Adelphi Milano 1977 id Bellezzae Liturgia scritti cristianesimo e cultura Mondadori Milaacuten 2010

74 EVDOKIMOV P Lrsquoart de lrsquoicone Descleacutee Paris 1972 42-49 Consejo Pontificio de Cul-tura La via pulchritudinis camino de evangelizacioacuten y diaacutelogo Asamblea Plenaria Docu-mento Final Roma 2004 Benedicto XVI Audiencia general 31 de agosto de 2011 Viapulchritudisnis en Enciclopedia Catoacutelica on Line BENEDICTO XVI El espiacuteritu de la liturgiaUna Introduccioacuten Cristiandad Madrid 2001 135-180 GARCIacuteA MACIacuteAS A Arte y liturgia perviam pulchritudinis Discurso en La RA de Bellas Artes de la Puriacutesima Concepcioacuten Valla-dolid 2014

75 USPENSKY L Teologiacutea del Icono Siacutegueme Salamanca2013 159 ss

antes sino que se mostroacute a sus disciacutepulos tal cual era abrieacutendoles los ojos daacuten-doles la vista a los que eran ciegos (hellip) Lo divino lo eleva [sobre lo creado] ycomunica al cuerpo el resplandor propio de su gloriardquo76 S Gregorio Pala-maacutes dice que uacutenicamente es perceptible esa gloria esa luz si quien la con-templa es transformado en ella porque ldquopor una transmutacioacuten de sussentidos pasaron de la carne al Espiacuteriturdquo77 San Simeoacuten habla de esa trans-formacioacuten diciendo ldquoDios es luz y comunica su claridad a los que se le unenen la medida de su purificacioacuten Entonces la laacutempara extinguida del almaes decir el espiacuteritu oscurecido reconoce que se ha vuelto a encender por-que el fuego divino la ha abrasadordquo78 S Gregorio de Nisa dice ldquoHabieacuten-dose acercado a la luz el alma se transforma en luzrdquo79 Tichoacuten Zadonski(1724-1783) dice que la Transfiguracioacuten ldquonos da la esperanza de que los ele-gidos de Dios participaremos en la misma gloria de la vida eternardquo y que fueldquola manifestacioacuten anticipada del cielo nuevo y de la nueva tierra del mundotransfigurado y resplandeciente de bellezardquo80 Esa experiencia de la gloriadivina tambieacuten estaacute presente en teoacutelogos y miacutesticos de la tradicioacuten cristianalatina Asiacute por ejemplo en S Ireneo81 ldquoLa gloria de Dios es el hombre vivomientras que la vida del hombre es la visioacuten de Diosrdquo tambieacuten deciacutea queel Hijo se hace hombre para que la ldquoluzrdquo del Padre llegue al ser humano SFrancisco de Asiacutes82 cuyo nacimiento fue saludado por Dante ldquoNacioacute unlsquosolrsquo al mundordquo83 ve la realidad transfigurada por la presencia de la gloriade Dios en ella Francisco lo ha convertido en referente de la ecoteologiacuteaen uno de sus uacuteltimos documentos ldquoCreo que Francisco es el ejemplo porexcelencia del cuidado de lo que es deacutebil y de una ecologiacutea integral vividacon alegriacutea y autenticidad (hellip) Era un miacutestico y un peregrino que viviacutea consimplicidad y en una maravillosa armoniacutea con Dios con los otros con la

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 483

76 JUAN DAMASCENO San Homiliacutea para la Transfiguracioacuten 1277 S Gregorio Palamaacutes ldquopor una transmutacioacuten de sus sentidos pasaron de la carne al

Espiacuteriturdquo (Hom 34)78 SIMEOacuteN San Sermoacuten 90 y en otro lugar afirma ldquotransforma en luz a los que iluminardquo

(Id Serm 57 2)79 GREGORIO DE NISA San Homiliacuteas sobre el Cantar de los cantares Hom 5)80 Citado en SPIDLIK T Ignacio de Loyola y la espiritualidad oriental Guiacutea para la lec-

tura de los Ejercicios Espirituales Sal Terrae Santander 2008 13681 IRENEO San Adversus Haer IV 20 7)82 La realidad transfigurada por la presencia de la gloria de Dios en ella (De eacutel dijo

Dante (ibid)83 DANTE Divina Comedia Paraiacuteso Canto XI) citado por BENEDICTO XVI Audiencia

General (2712010)

naturaleza y consigo mismo En eacutel se advierte hasta queacute punto son insepa-rables la preocupacioacuten por la naturaleza la justicia con los pobres el com-promiso con la sociedad y la paz interiorrdquo84

Sto Tomaacutes de Aquino85 S Buenaventura86 S Juan de la Cruz87 FrayLuis de Granada dice que Jesuacutes se transfigura en la soledad ndashyendo de unasoledad a otra soledadndash del ldquomonte de la penitenciardquo al ldquomonte de gloriardquoy del ldquomonte del ayuno y oracioacutenrdquo al ldquomonte de la transfiguracioacutenrdquo ndashy queldquoaquel Sentildeor y Padre que tiene cargo de ellos (disciacutepulos) sabe darles al-gunas veces en esta vida a probar las primicias de la gloria adveniderardquo yque esto le sucedioacute al Sentildeor mientras oraba ldquopara que por aquiacute entiendascoacutemo en el ejercicio de la oracioacuten suelen muchas veces transfigurarse espi-ritualmente las almas devotas recibiendo alliacute nuevo espiacuteritu nueva luznuevo aliento y nueva pureza de vida y finalmente un corazoacuten tan esfor-zado y tan otro que no parece que es el mismo que antes era por haberlode esta manera transfigurado el Sentildeorrdquo88 De igual modo lo experimenta-ban Teresa de Jesuacutes89 e Ignacio de Loyola90 T Spidilik por su parte co-

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84 FRANCISCO Laudato sigrave 10) Por su parte Benedicto XVI insiste en su configuracioacutencon Cristo ldquoSe ha dicho que Francisco representa un alter Christus era verdaderamente unicono vivo de Cristo Tambieacuten fue denominado lsquoel hermano de Jesuacutesrsquo De hecho este era suideal ser como Jesuacutes contemplar el Cristo del Evangelio amarlo intensamente imitar sus vir-tudesrdquo (BENEDICTO XVI Audiencia)

85 TOMAacuteS DE AQUINO Santo Suma Teoloacutegica III 45 2 c86 BUENAVENTURA San In Hexameron 20 5 Breviloquium 18 Itinerarium mentis in

Deum 212 87 ldquoMil gracias derramando pasoacute por estos sotos con presura y yeacutendolos mirando

con sola su figura vestidos los dejoacute de hermosurardquo (S JUAN DE LA CRUZ Caacutentico Espiritualestrofa 5) S Francisco de Sales veiacutea la naturaleza como impregnada de la luz celeste

88 GRANADA FRAY LUIS de Vita Christi Mintildeoacuten SA Valladolid 328-329 89 Teresa de Jesuacutes en su Libro de la vida y en Camino de perfeccioacuten ha dejado enjun-

diosos testimonios de coacutemo en la oracioacuten era transformada (TERESA DE JESUacuteS Santa Librode la vida (especialmente capiacutetulos 8 y 10) Monte Carmelo Burgos 2014

90 IGNACIO DE LOYOLA San Ejercicios Espirituales 284 (Se atiene a la versioacuten de SMateo) Puede aplicarse tambieacuten a la Transfiguracioacuten lo que dice acerca de las Aparicionesndashnombra trece EE 299-312)ndash de Jesuacutes resucitado ldquoConsiderar coacutemo la Divinidad que pa-resciacutea esconderse en la pasioacuten paresce y se muestra agorardquo ( IGNACIO San Ejercicios 223)Nuria Gayol subraya que uno de los rasgos fundamentales de Ignacio es ldquola divinidad que semanifiesta y se esconderdquo (MARTIacuteNEZ GAYOL-FERNAacuteNDEZ N Gloria de Dios en Ignacio deLoyola Sal Terrae Santander 2005 208) de acuerdo con el actuar de Jesuacutes en cuya Pasioacutenes posible ver ldquola divinidad que se oculta manifestaacutendose como impotencia en la pasividady padecimientos de Jesuacutes para alcanzarnos por ellos la gloriardquo (ibid 213) Tras la considera-

menta que la espiritualidad ignaciana desemboca en el ejercicio de la cari-dad que de acuerdo con la tradicioacuten oriental es la ldquopuerta de la gnosisrdquo quefinalmente abre ldquoa una visioacuten transfigurada de toda la vida y de los ele-mentos del mundo en diaacutelogo dadivoso y reciacuteproco entre el lsquoTomad y re-cibidrsquo humano y la gracia de Diosrdquo91 V Kansdinsky ofrece una perspectivainteresante cuando escribe que el arte tiene una dimensioacuten profundamenteespiritual que es en cierto modo un culto y que el artista oficia como sa-cerdote del mismo ldquoSi el artista es el sacerdote de la belleza eacutesta debe bus-carse seguacuten el mencionado principio de su valor interior La belleza soacutelo sepuede medir por el rasero de la grandeza y de la necesidad interiorrdquo92 ElPolinnik (manual de interpretacioacuten de iconos) habla del ldquoministerio sagradode la representacioacuten iconograacuteficardquo y de que mientras ldquoel sacerdote nos pre-senta el Cuerpo del Sentildeor en los servicios lituacutergicos gracias a la fuerza delas palabras el pintor lo hace con la imagenrdquo93 Con lo cual se subsumen elpotencial demiuacutergico del ser humano y energeacutetico del universo matricesde nuevas formas de transfiguracioacuten

142 Su transfiguracioacuten como un trabajo de configuracioacuten discipular

Asiacute lo han considerado los papas que le sucedieron en la caacutetedra dePedro A propoacutesito del trabajo ndashtorno buril alambique y crisolndash que elESanto realiza para transformar la existencia de cara a la configuracioacutencon Cristo a la transfiguracioacuten a la glorificacioacuten deciacutea Juan Pablo I ldquoSanPablo habiacutea dicho tambieacuten de siacute mismo lsquoCon Cristo estoy crucificadorsquo (Ga2 19) Pablo VI confesoacute94 ldquoQuizaacute el Sentildeor me ha llamado para este servi-

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cioacuten de Ignacio estariacutea seguacuten ella su lectura de la Vita Christi del Cartujano Spidilik por suparte comenta que la espiritualidad ignaciana desemboca en el ejercicio de la caridad quede acuerdo con la tradicioacuten oriental es la ldquopuerta de la gnosisrdquo que finalmente abre ldquoa unavisioacuten transfigurada de toda la vida y de los elementos del mundo en diaacutelogo dadivoso y re-ciacuteproco entre el lsquoTomad y recibidrsquo humano y la gracia de Diosrdquo (lc 152)

91 SPIDLIK T 15292 KANDINSKY V De lo espiritual en el arte Premia Editora Puebla 1989 106 En la tra-

dicioacuten de Oriente se habla de la ldquofuncioacuten sacerdotal del pintorrdquo de iconos (Spidlik T Laoracioacuten seguacuten la tradicioacuten del Oriente cristiano Monte Carmelo Burgos 2004 377)

93 SPIDLIK T 37894 En su Diario iacutentimo (citado en P MACCHI Paolo VI nella sua parola Brescia 2001

120-121) Palabras citadas por el cardenal ALBINO LUCIANI que sustituyoacute a Pablo VI con elnombre de Juan Pablo I en la homiliacutea de la misa en sufragio por Pablo VI (basiacutelica de S Mar-

cio (pontifical) no porque yo posea alguna actitud o gobierne y salve laIglesia de sus dificultades actuales sino para que sufra algo por la Iglesia yquede claro que Eacutel y nadie maacutes la gobierna y la salvardquo Dijo tambieacuten ldquoElPapa siente las penas que le vienen sobre todo de su insuficiencia humanala cual se encuentra en cada instante de frente y casi en conflicto con elpeso enorme y desmesurado de sus deberes y de su responsabilidad Estollega a veces hasta la agoniacuteardquo95

Juan Pablo II el diacutea de la transfiguracioacuten del Sentildeor en la homiliacutea dela misa funeral por el cardenal Ottavini deciacutea ldquoPor singular coincidenciaeste rito fuacutenebre se desarrolla a la misma hora en que hace exactamente unantildeo estaba para dejar este mundo mi amado predecesor Pablo VIrdquo96 Acuntildeoacuteuna expresioacuten muy hermosa que confirma plena y autorizadamente nues-tra hipoacutetesis de trabajo ldquoPablo VI llevaba en su corazoacuten la luz del Taborrdquo97Ha llevado a cabo expresamente una reflexioacuten especial muy detallada en laExhortacioacuten Apostoacutelica lsquoVita consecratarsquo98 En ella afirma que la vida con-sagrada hunde sus raiacuteces en el Misterio de la Trinidad es ldquoicono de Cristotransfiguradordquo99 con quien ha de ir consiguiendo una ldquoconfiguracioacuten trans-formadorardquo100 que la vocacioacuten a la vida consagrada es ldquocamino de luzrdquo101que mediante la praacutectica de los consejos evangeacutelicos ldquotienen una tiacutepica ypermanente lsquovisibilidadrsquo en medio del mundo y la mirada de los fieles esatraiacuteda hacia el misterio del Reino de Dios que ya actuacutea en la historia peroespera su plena realizacioacuten en el cielordquo102 Antildeade siguiendo las conclusio-nes del Siacutenodo (1994) ldquoEl acontecimiento deslumbrante de la Transfigura-cioacuten prepara a aquel otro dramaacutetico pero no menos luminoso del

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Marcos en Venecia 9VIII1978) El papa Francisco las vuelve a recoger en su homiliacutea de bea-tificacioacuten de Pablo VI al concluir el Siacutenodo extraordinario sobre la familia (19X2014)

95 Juan Pablo I siendo patriarca de Venecia al celebrar una misa de sufragio por PabloVI (981978) hizo algunos subrayados sobre eacutel como que ldquovivioacute su lsquopaulinidadrsquo por enteroy hasta el finalrdquo tambieacuten muestra coacutemo Pablo VI era consciente de que el Sentildeor lo queriacutealdquocrucificadordquo como a Pablo de Tarso

96 JUAN PABLO II Homiliacutea 68197997 JUAN PABLO IIHomiliacutea en la eucaristiacutea del 26ordm aniversario de la muerte de Pablo VI98 JUAN PABLO II Exhortacioacuten Apostoacutelica lsquoVita consecratarsquo (2531996) especialmente

Vc 14-40 99 Vita consecratra (Vc) 14100 Vc 16101 Vc 40102 Vc 1103 Vc 23

Calvariordquo103 en compantildeiacutea de Mariacutea y del disciacutepulo amado Justamente laldquoagoniacuteardquo a la que se referiacutea Pablo VI como inherente a sus responsabilida-des pastorales en su camino de configuracioacuten discipular Y en Castelgan-dolfo en el verano de ese mismo antildeo de 2004 casi al final de su pontificadoJuan Pablo II vuelve a referirse al sentido de la Transfiguracioacuten esta vez re-lacionaacutendolo con la vida y muerte de Pablo VI pero tambieacuten con su enciacute-clica programaacutetica Ecclesiam suam

ldquoAmadiacutesimos hermanos este diacutea en el que se celebra la fiesta de laTransfiguracioacuten del Sentildeor nos trae el recuerdo del querido y veneradosiervo de Dios el Papa Pablo VI la tarde del 6 de agosto de 1978 precisa-mente en esta casa concluyoacute su jornada terrena Fiel imitador de su Sentildeorteniacutea en su corazoacuten la luz del Tabor y con esa luz caminoacute hasta el final lle-vando su cruz con alegriacutea evangeacutelica El 6 de agosto no es soacutelo el aniversa-rio de su muerte sino tambieacuten de su primera enciacuteclica Ecclesiam suam quelleva la fecha de la Transfiguracioacuten de hace cuarenta antildeos En ese memora-ble documento Pablo VI trazoacute las liacuteneas fundamentales del programa de supontificadordquo104

Con certero ojo avizor supo ver e interpretar la relacioacuten de Pablo VIcon el misterio de la Transfiguracioacuten del Sentildeor el entonces arzobispo de Muumln-chen-Freissing105 Joseph Ratzinger como lo reflejoacute en la homiliacutea de la misafuneral que celebroacute el 10 de agosto de 1978 Afirmoacute que lo que Jesuacutes negoacute aPedro en el Tabor permanecer alliacute ldquoha sido concedido a Pablo VI en estafiesta de la Transfiguracioacuten106 de 1978 no ha tenido que bajar maacutes a la coti-

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104 Juan Pablo II homiliacutea de la misa en sufragio por Pablo VI Castelgandolfo capillaprivada 682004 Marcada pues Ecclesiam suam con el sello indeleble de la transfiguracioacutenNo fue casualidad que Pablo VI pudiendo haber elegido otras muchas fechas eligiese pre-cisamente la de la Transfiguracioacuten del Sentildeor para su primera enciacuteclica Eacutel tan sensible a losgestos Matriz Proceso Gloria

105 Conviene recordar que fue Pablo VI quien nombroacute cardenal tanto a Karol Wojtylacomo a Joseph Ratzinger

106 A propoacutesito del acontecimiento de la transfiguracioacuten deciacutea J Ratzinger ldquoEn la Igle-sia de Oriente que tanto amoacute Pablo VI la fiesta de la Transfiguracioacuten ocupa un lugar muyespecial No estaacute considerada como un acontecimiento entre tantos como un dogma entredogmas sino como la siacutentesis de todo cruz y resurreccioacuten presente y futuro de la creacioacutense reuacutenen aquiacute La fiesta de la Transfiguracioacuten es garantiacutea del hecho de que el Sentildeor no aban-dona la creacioacuten Que no se desprende del cuerpo como si fuera un vestido y que no deja lahistoria como si fuera un papel teatral A la sombra de la cruz sabemos que precisamente asiacutela creacioacuten va hacia la transfiguracioacutenrdquo (lc)

dianidad de la historia Se ha podido quedar alliacute donde el Sentildeor se sienta enla mesa para la eternidad con Moiseacutes Eliacuteas y tantos otros que llegan deoriente a occidente de oeste a esterdquo Entrando a desentrantildear el significado dela Transfiguracioacuten para la fe dice J Ratzinger que ha de entenderse comometamorfosis107 ldquoLa historia de la transfiguracioacuten del Sentildeor antildeade algonuevo morir significa resurgir La fe es una metamorfosis en la cual el hom-bre madura en el definitivo y se convierte en maduro para ser definitivordquo Yaplicado este misterio a Pablo VI dice ldquoha aceptado su servicio papal cadavez maacutes como lsquometamorfosisrsquo de la fe en el sufrimientordquo Aludiendo a la es-cena en que habiacutea dicho Jesuacutes a Pedro que otro le llevariacutea donde no quisiera(Jn 2118)108 subraya incisivamente el paralelismo entre Pedro y Pablo VIldquoEra un apunte a la cruz que le esperaba a Pedro al final de su camino Eraen general un apunte a la naturaleza de este servicio Pablo VI se ha dejadollevar cada vez maacutes donde humanamente por siacute solo no queriacutea ir Cada vezmaacutes el pontificado ha significado para eacutel hacerse vestir por otro y ser clavadoen la cruzrdquo Sentildeala J Ratzinger coacutemo al cumplir los 75 y luego los 80 antildeos seplanteoacute el dimitir por considerar que ya no teniacutea las fuerzas necesarias parael cargo y porque no se aferraba al poder ldquoSabemos que antes de su 75 cum-pleantildeos y tambieacuten antes del 80 luchoacute intensamente con la idea de retirarseY podemos imaginar cuaacutento debe pesar el pensamiento de no poder perte-necer maacutes a siacute mismo De no tener maacutes un momento privado De estar enca-denado hasta lo uacuteltimo con el propio cuerpo que cede a una tarea que exigediacutea tras diacutea el lleno y vivo compromiso de todas las fuerzas de un hombrerdquo109

En definitiva el trabajo que la configuracioacuten con Cristo y su transfor-macioacuten (metamorfosis transfiguracioacuten) iba obrando en eacutel ldquoquien lo ha en-contrado en los uacuteltimos antildeos ha podido experimentar de forma directa laextraordinaria metamorfosis de la fe su fuerza que transfigurardquo antildeadiacutea JRatzinger Tampoco Francisco ha escatimado elogios sobre Pablo VI porcuyo talante y perfil se siente particularmente atraiacutedo110 Es como si pre-

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107 Me alegra ver refrendada con tanta solvencia y rotundidad la hipoacutetesis que defiendoen este trabajo

108 Pasaje muy elocuente ndashldquoalius te cingetrdquondash que glosa magniacuteficamente ldquohaacutegase tu vo-luntadrdquo ldquoque no se haga lo que yo quiero sino lo que quieres Tuacuterdquo

109 RATZINGER J Homiliacutea 1081978110 Alguien ha sugerido que el tiacutetulo Evangelii gaudium es el resultado de la combina-

cioacuten de dos teacuterminos Evangelii nuntiandi y Gaud(ium)ete in Domino lo que justificariacutea la re-dundancia del tiacutetulo ndashpara subrayar la alegriacutea con que se debe hacer el anuncio del evangeliondashya que en el teacutermino lsquoevangeliorsquo va incluida como es sabido la alegriacutea (en el prefijo ev-) Este

tendiera reavivar las ascuas mortecinas del Vaticano II Pero tambieacuten ysobre todo profundo reconocimiento al gozo mesiaacutenico taboacuterico y escato-loacutegico ndashldquonadie queda excluido de la alegriacutea reportada por el Sentildeorrdquo111ndash quetan bien supo vivir y contar Pablo VI su sentido de Iglesia su voluntad dediaacutelogo con el mundo su sintoniacutea con las grandes cuestiones que importana la humanidad y su imperante llamada a la renovacioacuten eclesial perma-nente recordando ldquoun memorable texto de Ecclesiam suam que no ha per-dido su fuerza interpelanterdquo112 En la audiencia general del 6 de agosto de2014 fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor al recordar el 36ordm aniversario dela muerte de Pablo VI y el 50ordm aniversario de Ecclesiam suam se expresabaen estos teacuterminos ldquoLo recordamos con afecto y admiracioacuten considerandocoacutemo vivioacute totalmente entregado al servicio de la Iglesia que amoacute contodas sus fuerzas Que su ejemplo de fiel servidor de Cristo y del Evange-lio sea aliento y estiacutemulo para todos nosotrosrdquo Tambieacuten aludioacute a la fuerzaconfiguradora de dicho misterio ldquoHoy celebramos la fiesta de la Transfi-guracioacuten del Sentildeor Pidamos a Jesuacutes lsquoque su gracia nos transforme a imagensuyarsquo para que viviendo seguacuten el espiacuteritu de las bienaventuranzas seamoslsquoluzrsquo y consuelo para nuestros hermanosrdquo El 19 de octubre de 2014 en lahomiliacutea de beatificacioacuten de Pablo VI dejaba esta semblanza de eacutel ldquoCon-templando a este gran Papa a este cristiano comprometido a este apoacutestolincansable ante Dios hoy no podemos maacutes que decir una palabra tan sen-cilla como sincera e importante Gracias Gracias a nuestro querido y amado

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es el balance de las citas del magisterio de los Papas en este escrito Pablo VI (22 veces delas cuales 2 veces Ecclesiam suam nn 26 y 51 Juan Pablo II (49 veces) Benedicto XVI (22veces) Juan XXIII (5 veces) Ademaacutes el Papa Francisco cita a Pablo VI 18 veces en Evange-lii gaudium y en 2 ocasiones como hemos sentildealado cita la enciacuteclica Ecclesiam suam Es sinembargo en los Ejercicios Espirituales que dirigioacute a los obispos espantildeoles (15-22 de enerode 2006) siendo cardenal donde esto aparece maacutes claramente Alliacute la utilizacioacuten expliacutecitadel Magisterio se distribuye asiacute Pablo VI Evangelii nuntiandi (nn 168(2v)101113141516182328 (3 v)32333435 475358 (2 v)60 (2 v) 616876777980)=31 veces maacutes que Los Ejercicios Espirituales de S Ignacio de Loyola (26 veces) y maacutes quela mayor parte de las citas biacuteblicas ndashuacutenicamente los evangelios de Lucas y de Juan lo supe-ranndash cuya frecuencia es Mt (23 v) Mc (15 v) Lc (41 v) Jn (36 v) 1Jn (20 v) Heb(12 v)Otras citas del Magisterio soacutelo JUAN PABLO II Pastores gregis (65) Redemptoris Missio (91)111 Dice Francisco en Evangelii gaudium (Eg) 3 citando Gaudete in Domino 22

111 Dice Francisco en Evangelii gaudium (Eg) 3 citando Gaudete in Domino 22112 Francisco en Eg 26 remite a Ecclesiam suam (Es 10 11 12 Igualmente a Evangelii

nuntiandi (Eg 10 12 146 150 151 176) Octogeacutesima adveniens (Eg 184 190) Populorum pro-gressio (Eg 190 191 219)

Papa Pablo VI Gracias por tu humilde y profeacutetico testimonio de amor aCristo y a su Iglesiardquo El lsquogran timonel del Conciliorsquo ejercioacute el servicio desdela maacutes exquisita humildad ldquoEn esta humildad resplandece la grandeza delBeato Pablo VI que en el momento en que estaba surgiendo una sociedadsecularizada y hostil supo conducir con sabiduriacutea y con visioacuten de futuro113ndashy quizaacutes en solitario114ndash el timoacuten de la barca de Pedro sin perder nunca laalegriacutea y la fe en el Sentildeor Pablo VI supo de verdad dar a Dios lo que es deDiosrdquo dedicando toda su vida a la ldquosagrada solemne y grave tarea de con-tinuar en el tiempo y extender en la tierra la misioacuten de Cristordquo amando ala Iglesia y guiaacutendola para que sea ldquoal mismo tiempo madre amorosa detodos los hombres y dispensadora de salvacioacutenrdquo115 Uacuteltimamente en el men-saje con motivo de la instauracioacuten de la I Jornada Mundial de los pobres116recientemente celebrada117 recuerda Francisco unas palabras de Pablo VIldquoTodos estos pobres ndashcomo soliacutea decir el beato Pablo VIndash pertenecen a laIglesia por lsquoderecho evangeacutelicorsquo118 y obligan a la opcioacuten fundamental porellosrdquo Expresioacuten eacutesta muy significativa que ha servido de inspiracioacuten paramuchos documentos eclesiales y praxis pastorales119 En la Conferencia de

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113 Despueacutes del Angelus del domingo 582018 al recordarlo a los 40 antildeos de su muerteha dichordquo Que desde el cielo interceda por la Iglesia que tanto ha amado y por la paz en elmundo Este gran Papa de la modernidad iexcllo saludamos con un aplauso todosrdquo

114 Comparto rotundamente el inciso Siacute bastante solo con una soledad buscada culti-vada arraigada en su espiritualidad pero tambieacuten a veces impuesta y orquestada en un ais-lacionismo que rayaba en lacerante ostracismo iexclTanto le haciacutean el vaciacuteo al final en su entornoy se le ninguneaba fuera en la iglesia y en el mundo como una estridencia una cacofoniacutea Eacutelsalioacute discretamente de la escena en la medida en que podiacutea y callaba (Mt 267 Is 537) Susuacuteltimos antildeos fueron un calvario para eacutel seguacuten testimonios fidedignos Uno de los desenca-denantes principales de la desafeccioacuten generalizada fue la publicacioacuten de la enciacuteclica Hu-manae vitae (2571968)

115 Significativamente esas son textualmente las primeras palabras con las que comienzaEcclesiam suam y que Francisco ha querido citar como las maacutes adecuadas en tan solemne acto

116 13 VI2017117 19 XI2017118 Pronunciadas seguacuten Francisco en el discurso de la ceremonia de apertura de la Se-

gunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II (29IX 1963) Dice exactamente Pablo VI ldquola Iglesiahellipmira a toda la humanidad que sufre y llora eacutesta le pertenece por derecho evangeacutelicordquo (Dis-curso 51) En ese mismo discurso se dirige a los gobernantes y jefes de los pueblos afirmandoque uacutenicamente la Iglesia puede decirles queacute es el hombre ldquocon plenitud de luzrdquo (Discurso 54)

119 De la abundantiacutesima bibliografiacutea citamos CONFERENCIA EPISCOPAL ESPANtildeOLA LaIglesia servidora de los pobres 2015 ELLACURIacuteA I lsquoLa Iglesia de los pobres sacramento his-toacuterico de liberacioacutenrdquo en Estudios Centroamericanos 32 (1977) 707-722 GUTIEacuteRREZ G lsquoPo-

Medelliacuten (1968) ya se habla de que hay que dar ldquopreferencia efectiva a lossectores maacutes pobres y necesitados y a los segregados por cualquier causardquoy en la de Puebla (1994) se dice que los pobres son ldquola medida privilegiadaaunque no excluyente de nuestro seguimiento de Cristordquo y que ldquoson losprimeros destinatarios de la misioacuten y su evangelizacioacuten es por excelenciasentildeal y prueba de la misioacuten de Jesuacutesrdquo120 La teologiacutea de la liberacioacuten hacede ello una de sus sentildeas de identidad Francisco bebe pues en la tradicioacutenevangeacutelica y eclesial maacutes genuinas y de vanguardia cuando enarbola esa de-fensa preferencial de los pobres llegando a ser una constante de su magis-terio ldquoEl Sentildeor nos invita a no olvidar que si es necesario preocuparse porel pan todaviacutea maacutes importante es cultivar la relacioacuten con Eacutel reforzar nues-tra fe en Eacutel que es el lsquopan de la vidarsquo venido para saciar nuestra hambre deverdad nuestra hambre de justicia nuestra hambre de amorrdquo 121

En el Aacutengelus de la fiesta de la Transfiguracioacuten que en 2017 ha sido endomingo Francisco ha dicho ldquoEl evento de la Transfiguracioacuten del Sentildeornos ofrece un mensaje de esperanza ndashasiacute seremos nosotros con Eacutel nos in-vita a encontrar a Jesuacutes para estar al servicio de los hermanosrdquo Evidente-mente la Transfiguracioacuten es un proceso espiritual de desasimiento y decontemplacioacuten ldquoEn esta ascensioacuten espiritual en esta separacioacuten de las cosasmundanas estamos llamados a redescubrir el silencio pacificador y rege-nerador de la meditacioacuten del Evangelio de la lectura de la Biblia que con-duce hacia una meta rica de belleza de lsquoesplendorrsquo y de alegriacuteardquo No esevadirse de la cotidianeidad e instalarse en el limbo para conseguir la im-perturbabilidad del buda la ataraxiacutea desencarnada preconizada por epicuacute-reos y estoicos o las sinergias del universo Es tomar distancia pararecentrar la existencia muchas veces desquiciada en torno a lo esencial yretomar la vida diaria con nuevos arrestos y nuevos horizontes practicandouna ecologiacutea integral como aparece en Laudato Siacute pero contando con elDios de nuestro Sentildeor Jesucristo Por eso continuacutea diciendo Francisco ldquoAl

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bres y opcioacuten fundamentalrsquo en ELLACURIacuteA I-SOBRINO J Mysterium Liberationis 01 TrottaMadrid 1990 303-321

120 ldquoLa opcioacuten por los pobres ha surgido en Ameacuterica Latina continente mayoritaria-mente pobre y cristianordquo SOBRINO J lsquoOpcioacuten por los pobresrsquo en RELat 251 Dice que seacuntildea en Puebla (2004) que remite Medelliacuten (1968) ldquoque hizo una clara y profeacutetica opcioacutenpreferencial y solidaria por los pobresrdquo (n 1134) En Aparecida (2007) donde Francisco tuvoun servicio relevante volvioacute a estar en el primer plano ldquoEsperamos mantener con renovadoesfuerzo nuestra opcioacuten preferencial y evangeacutelica por los pobresrdquo (Documento Final)

121 FRANCISCO Angelus 582018

finalizar la experiencia maravillosa de la Transfiguracioacuten los disciacutepulos ba-jaron del monte con ojos y corazoacuten transfigurados por el encuentro con elSentildeorrdquo El Tabor es un alto en el camino hacia Jerusaleacuten que les concerniacuteaa todos los disciacutepulos aunque uacutenicamente participaran tres apoacutestoles en laexperiencia y en ellos a los disciacutepulos de todos los tiempos como se hadicho siempre y ahora recuerda Francisco ldquoEs el recorrido que podemoshacer tambieacuten nosotros (hellip)rsquoTransformadosrsquo por la presencia de Cristo ydel lsquoardorrsquo de su palabra seremos signo122 concreto del amor vivificante deDios para todos nuestros hermanos especialmente para quien sufre paralos que se encuentran en soledad y abandono para los enfermos y para lamultitud de hombres y de mujeres que en distintas partes del mundo sonhumillados por la injusticia la prepotencia y la violenciardquo En esa longitudde onda y seguacuten esas coordenadas la Transfiguracioacuten tiene que ver con losseres humanos en general a lo largo de toda su existencia En ella recu-rrentemente hallaba Pablo VI la fuerza y la inspiracioacuten para la renovacioacutende las personas en la Iglesia y en el Mundo que se proponiacutea llevar a cabocomo lo formuloacute en el discurso programaacutetico de la apertura de la SegundaSesioacuten del Concilio Vaticano II aquel 29 de septiembre de 1963 apenas tresmeses despueacutes de haber asumido la responsabilidad suprema de servir a laIglesia en el Mundo123 como obispo de Roma En eacutel perfilaba efectiva-mente las liacuteneas de fuerza de lo que deseaba fuera su pontificado y que eacutelpretendiacutea pergentildear a partir de las conclusiones conciliares124 Asiacute pues lameta del cristiano es la de llevar una vida ldquotransfigurada y transfiguradorardquo

492 S DIacuteEZ BARROSO

122 En consonancia con la importancia que Pablo VI dio a los signos a los gestos ndashcomohaciacutea Jesuacutesndash muchos de ellos ineacuteditos pero todos a cual maacutes significativos

123 Cuando alegre pero abrumado por las responsabilidad que habiacutean dejado sobre sushombros haciacutea votos por tener ldquola fuerza vigilante y serena el celo infatigable por su lsquogloriarsquola preocupacioacuten misionera para la difusioacuten universal lsquoclararsquo dulce del Evangeliordquo (PrimerMensaje 22 de junio de 1963) a las pocas horas de haber sido elegido Expresioacuten que utilizaraacuteFrancisco en su primera exhortacioacuten apostoacutelica ldquoAlegriacutea que se renueva y se comunicardquo ldquoLadulce y confortadora alegriacutea de evangelizarrdquo (Evangelii gaudium) que se inspira en Evangeliinuntiandi

124 ldquoLos fines principales de este Concilio que por razones de brevedad y de mejor in-teligencia reduciremos a cuatro puntos el conocimiento o si se prefiere de otro modo laconciencia de la Iglesia su reforma la reconstruccioacuten de la unidad de todos los cristianos yel coloquio de la Iglesia con el mundo contemporaacuteneordquo Los ejes de Ecclesiam suam

15 ldquoTU LUZ NOS HACE VER LA LUZrdquo125COMO FUMAROLAS DEUN VOLCAacuteN

En realidad eso fue la exteriorizacioacuten de la vida interior de Pablo VIfumarolas de volcaacuten126 con el epicentro en su corazoacuten Viviendo en un amorsin fisuras su existir fue discurriendo a lo largo de los antildeos en proceso depermanente libacioacuten127 y de continua transfiguracioacuten ndashque no transfor-mismo flashes y luces de neoacuten sino alumbramiento estructurante Arde enla Luz128 es testigo de la Luz129 e irradia luz no confusioacuten130 como lo ponede manifiesto un amigo privilegiado confidente de su vida y de su obra JGuittonldquofui a visitarle a Milaacuten casi todos los antildeos para recibir lsquolucesrsquo y unconsejordquo131 Pero con la actitud no del caza-noticias-sensacionalistas ni si-quiera del bioacutegrafo sino de ldquoquienes como yo intenten estudiar no tanto suvida cuanto la curva de su destinordquo132 iexclCandorosa y sabrosa liturgia de dosalmas en amistad que se ofrendan desde un reciacuteproco respetuoso pudor133

La vida de Pablo VI ha sido y sigue siendo bruacutejula y fuente de inspiracioacutenpara muchos ndashtambieacuten actualmente como lo muestra frecuentemente Fran-ciscondash tanto en el aacutembito espiritual como pastoral ldquoserse para darserdquo enfeliz expresioacuten de Marcelino Legido a propoacutesito de la sequela Christi delseguimiento discipular134 Pues bien en la transfiguracioacuten se mostroacute la Luzy el fuego como arras y anticipo como en craacuteter de volcaacuten en espera de la

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125 ldquoEn ti estaacute la fuente de la vida y en tu luz vemos la luzrdquo (Ps 3510) tambieacuten Is 457126 Parece que seguacuten una concepcioacuten antigua la ldquogloria de Diosrdquo es asociada a fenoacuteme-

nos naturales como la tormenta y la erupcioacuten volcaacutenica (CARREZ M en ALLMEN J-J von Vo-cabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 112)

127 Fp 217128 Jn 812129 Jn 18 Lc 1133-36 Mt 514-16 Jn 319-21 Ef 41858-11 Rm 1312-14 ITes 55 IP

29 2P 119 IJn 29130 Gn 14 Is 520 Am 5810 Ecl 213131 GUITTON J Diaacutelogos con Pablo VI Cristiandad Madrid 1967 107132 Ibid 133 ldquoDe Pablo VI iacutentimo no seacute casi nada si no es que le amordquo (GUITTON J Diaacutelogos

104)134 Tambieacuten Francisco insiste en ello ldquoSin vida nueva y auteacutentico espiacuteritu evangeacutelico sin

lsquofidelidad a la Iglesia y a la propia vocacioacutenrsquo cualquier estructura nueva se corrompe en pocotiempordquo (Evangelii gaudium 25) ldquohellip lo que buscamos es la lsquogloriarsquo del Padre (hellip) que Jesuacutesbuscoacute durante toda su existencia (hellip) evangelizamos para la mayor lsquogloriarsquo del Padre quenos amardquo (ibid 267) Gloria-glorificacioacuten-transfiguracioacuten Espiacuteritu ignaciano

plenitud de su manifestacioacuten en la gloria del cielo en el cabe-si de Diosmediante las ascuas encendidas del Espiacuteritu135

Ademaacutes del fondo constato aquiacute la forma El vocabulario de Pablo VIes prolijo en teacuterminos afines a la luz136 Un ejemplo entre muchiacutesimos maacutesDirigieacutendose a los sacerdotes en Bogotaacute en el contexto de una reflexioacutensobre la eucaristiacutea y la teologiacutea de la liberacioacuten en Medelliacuten les deciacutea ldquoqueNuestro reconocimiento sea estiacutemulo para ulteriores esfuerzos a fin de queCristo siga llegando a tantos que todaviacutea caminan a tientas porque auacuten es-peran lsquomaacutes luzrsquo y maacutes fuerza que con vitalidad siempre nueva brotan delmensaje de que sois portadoresrdquo137

15 1 Primer Discurso al mundo entero138

En ese primer Discurso al mundo entero afirma que se empentildearaacute enel celo infatigable de mostrar la ldquogloriardquo inmarcesible de la Iglesia Refi-rieacutendose a Juan XXIII afirma ldquoLos lsquorayosrsquo lanzados sobre las almas hansido una sucesioacuten lsquode claridad en claridadrsquo como una lsquollama ardientersquohelliprdquo139Resalta que la Iglesia ldquo lsquobrillarsquo en el mundo como el estandartehelliprdquo Al nom-brar la necesaria revisioacuten y reforma del Coacutedigo de Derecho Canoacutenicoafirma que ha de ser llevada a cabo a la luz del evangelio ldquoEn esta lsquoluzrsquo (ladel evangelio de Jesuacutes) se situacutea el trabajo para la revisioacuten del Coacutedigo deDerecho Canoacutenicohelliprdquo El imperativo del amor al proacutejimo ha de inspirarseldquoen la lsquoluzrsquo de la caridadhelliprdquo Reconocimiento a los miembros de la Iglesiapor el ldquo lsquoesplendorrsquo de su dignidadhelliprdquo Anima a los cristianos a los que se lesniegan sus derechos llamados a participar maacutes de cerca en la cruz porque a

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135 Cf Veni creator Spiritus Secuencia de Pentecosteacutes CIC 696 697136 En cuanto atributo primordial de la transfiguracioacuten y de la gloria (Baudraz F en

ALLMEN J von Vocabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 163-164 BOUYERL Diccionario de teologiacutea Herder 1968413-416 FEUILLET A-GRELOT P en LEacuteON-DUFOURX Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona 430-434 CONZELMANN H en KITTELG-FRIEDRICH G Theologisches Woumlrterbuch zum Neuen Testament W Kohlhammer VerlagStuttgart 1933-1973 vol IX 310-358 Rastreareacute las expresiones que aludan a la luz la clari-dad y que traduzcan un proceso configuradortransfigurador Evidentemente se trata de unsencillo muestrario no de un estudio exhaustivo

137 Pablo VI Viaje a Bogotaacute 2281968 Y eacutesta otra afirmacioacuten a propoacutesito de un papacon quien colaboroacute muy estrechamente ldquoPiacuteo XII que ilustroacute a la Iglesia con la lsquoluzrsquo de unaensentildeanza plena de sabiduriacuteardquo

138 Saacutebado 22 de junio de 1963 (Citaremos como D1)139 D1

ella le seguiraacute ldquoel lsquoalba radiantersquo de la resurreccioacutenrdquo Concluye deseando ldquoquesobre el mundo entero pase una gran lsquollamarsquo de fe y de amor que lsquoiluminersquoa todos los hombres de buena voluntad allanando los caminos de la cola-boracioacuten reciacuteprocahelliprdquo Como se ve abundan las expresiones que desean yapuestan por la luz Otro tanto como decir que se desea la transfiguracioacutende toda la realidad por la fuerza transfiguradora transformadora del Sentildeorresucitado Luz de Luz Siempre aspirando a la propia renovacioacuten de laIglesia y del mundo por el Espiacuteritu Santo

152 Destellos de transfiguracioacuten en Ecclesiam suam

En la propia Ecclesiam suam no hay alusiones expliacutecitas al misterio dela Transfiguracioacuten pero siacute a su alcance y al proceso de la ldquoiluminacioacutenrdquo porel que pasa el disciacutepulo de Cristo He aquiacute algunas de esas marcas140 Entrequienes han honrado a la Iglesia ldquobrillaronrdquo 141 los Vicarios de Cristo en latierra la finalidad de la enciacuteclica es ldquoaclararrdquo142 lo importante que es quela Iglesia y la sociedad se encuentren dar ldquomayor lsquoclaridadrsquo a algunos cri-terios doctrinales y praacutecticosrdquo143 quienes sirven en la Iglesia lo hacen si-guiendo una ldquo lsquoiluminadarsquo y operante concienciardquo144 el rostro de la Iglesialdquojamaacutes suficientemente santo y lsquoluminosorsquo rdquo145 el diaacutelogo Iglesia ndash mundoque el Concilio debe abordar en su extensioacuten y complejidad constituyepara Pablo VI ldquoun verdadero peso en nuestro espiacuteritu un estiacutemulo una vo-cacioacuten hellipque quisieacuteramos lsquoaclararrsquo en alguna manerardquo146 la Iglesia debe re-flexionar sobre siacute misma para encontrar ldquomayor lsquoluzrsquo rdquo147 La transformacioacutende la Iglesia y de los creyentes es como ldquoexperimentar a Cristo en siacutemismardquo148 ldquoiluminadardquo149 por el Espiacuteritu Santo que guiaraacute tambieacuten con suluz150 los trabajos del Concilio para guiar a la Iglesia hacia una siempre

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140 Utilizo la edicioacuten original de Ecclesiam suam en italiano141 ldquorifulserordquo (Es 1)142 ldquochiarirerdquo (Es 3)143 ldquodare maggiore lsquochiarezzarsquo rdquo (Es 9)144 ldquo lsquoilluminatarsquo ed operante coscienza (Es 11)145 ldquoabbastanza santo e lsquoluminosorsquo (Es 11)146 ldquochiarirerdquo (Es 15)147 ldquo maggiore lsquolucersquo rdquo(Es 19)148 ldquosecondo le parole di Paolo apostolo lsquoCristo abiti per la fede nei vostri cuorirsquo (Ef

317)rdquo (Es 27)149 ldquo lsquoilluminatarsquo e guidata dallo Spirito Santordquo (Es 28)150 ldquolrsquoopera del Concilio saragrave assistita dal lsquolumersquo dello Spirito Santordquo (Es 34)

mayor lsquoclaridadrsquo151 reflejo de la lsquogloriarsquo de Dios De este modo el cristianojuntamente con otras personas de buena voluntad emprende una misioacutende transfiguracioacuten que los implica a ellos mismos y los emplaza a colabo-rar en la transfiguracioacuten del universo152

Dando testimonio fehaciente de la iacutentima co-pertenencia del cristiano aCristo como el sarmiento a la vid en ldquoeste lsquoluminoso puntorsquo de nuestra ferdquo153en que no se reflexiona lo suficiente ni se vive Este es el nuacutecleo del misteriode la Iglesia154 Dice Pablo VI que para superar las aporiacuteas ndashterrena y espiri-tual santa y siempre en viacuteas de santificacioacutenndash que se les plantean a los estu-diosos de la eclesiologiacutea y al cristiano de a pie los pastores debenldquoencenderrdquo155 en siacute mismos y en los fieles mediante una elevada y vigilantepedagogiacutea un robusto sentido de la Iglesia156 apoyaacutendose en la experiencialdquoiluminadardquo por la doctrina157 sirvieacutendose de la liturgia y practicando unaldquomeditacioacuten silenciosa y lsquoardientersquo de las verdades divinasrdquo158 Un modo muypropio de acoger las ldquoirradiacionesrdquo del Espiacuteritu Santo Ademaacutes insiste enque esta dinaacutemica no debe ser contemplada como una rareza o heroicidadsino como una consecuencia normal de la ldquoiluminacioacutenrdquo bautismal159

ldquoEl ser cristiano el haber recibido el santo bautismo no debe ser con-siderado como cosa indiferente o sin valor sino que debe marcar profunday felizmente la conciencia de todo bautizado debe ser en verdad conside-rado por eacutel mdashcomo lo fue por los cristianos antiguosmdash una lsquoiluminacioacutenrsquoque haciendo caer sobre eacutel el lsquovivificante rayorsquo de la verdad divina le abre

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151 ldquoma per condurli a migliore lsquochiarezzarsquo e concordia che ne abbia lsquogloriarsquo Iddio gau-dio la Chiesa edificazione il mondordquo (Es 34)

152 Es 19 20 37 38 44 45153 ldquoripensando a questo punto lsquoluminosorsquo della nostra federdquo (Es 37) Se refiere al tema

de la vid y de los sarmientos (Es 35-37) que ha de ser pensado y sobre todo vivido Para ilu-minarlo remite a Mystici Corporis a San Pablo (Gal 328 Ef 415-16 Col 311) y a AGUSTIacuteNSan In Io Tract 218

154 Es 38-39 Dice concretamente ldquoIl mistero della Chiesa non egrave semplice oggetto diconoscenza teologica devrsquoessere un fatto vissuto in cui ancora prima drsquouna sua lsquochiararsquo no-zione lrsquoanima fedele puograve avere quasi connaturata esperienzardquo (Es 39)

155 Es 40156 ldquocorroborante senso della Chiesardquo(ibid)157 Ibid158 Ibid159 Para el bautismo como ldquophotismoacutesrdquo ndashiluminacioacutenndash (JUSTINO San Apol 61 ldquonos-

otros estamos iluminados por Jesuacutesrdquo (Diaacutelog 122)

el cielo le lsquoesclarecersquo la vida terrenal le capacita a caminar como lsquohijo de laluzrsquo hacia la visioacuten de Dios fuente de eterna felicidad Faacutecil es comprenderqueacute programa pone delante de nosotros y de nuestro ministerio esta consi-deracioacuten y Nos gozamos al observar que estaacute ya en viacuteas de ejecucioacuten entoda la Iglesia y promovido con lsquoiluminado y ardientersquo celo Nos los reco-mendamos Nos lo bendecimosrdquo160

Para el cristiano como para el propio Cristo el bautismo es fuego luzrevelacioacuten glorificacioacuten transfiguracioacuten161 Constituye las propias sentildeas deidentidad Por ello no es raro que Pablo VI se reafirme desde esa verdadconstituyente frente a los hermanos separados pero no con prepotencia sinohumildemente dejando que se muestre en su plenitud el esplendor de la ver-dad como el mejor asidero para restaurar la unidad ldquoiexclOh no es orgullo noes presuncioacuten no es obstinacioacuten no es locura sino lsquoluminosa certezarsquo y go-zosa conviccioacuten la que tenemos de haber sido constituidos miembros vivos ygenuinos del Cuerpo de Cristo de ser auteacutenticos herederos del Evangelio deCristordquo162 Como fue Mariacutea que ya goza en el cielo del ldquofulgorrdquo de la gloria163Emprendiendo este camino la Iglesia aspira a tener cada vez maacutes ldquoclaridadrdquosobre su identidad164 y a contemplar al mundo a la ldquoluz de la ferdquo165 Por el con-trario la Iglesia no es autorreferencial ni brilla por siacute misma sino por aquelque la ilumina siendo Luz de Luz Luz de los pueblos Luz del mundo (Jn812) el Sentildeor de la gloria ldquoEl Evangelio es lsquoluzrsquo es novedad es energiacutea esnuevo nacimiento es salvacioacutenrdquo166 Consecuentemente el cristiano debe serluz (Mt 514) preferir su original y admirable forma de vida a ldquola seduccioacutendel lsquoesplendor humanorsquo que igualmente le rodeardquo167 La luz del evangelio seconvierte asiacute en el criterio del discernimiento a cuyo resplandor la Iglesiaevaluacutea la propia conducta y la del mundo para no dejarse contaminar poreacuteste que declara sus propias debilidades como la meta deseable y vive porello en connivencia con la oscuridad e interponieacutendose como ldquonube envi-diosardquo (Hch 19) de la que habla Fray Luis de Leoacuten con todo el peso de la

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160 Es 41-42 161 De hecho en el Bautismo y en la Transfiguracioacuten de Cristo aparecen las mismas teo-

faniacuteas162 Es 48163 ldquoora in cielo ne gode il lsquofulgorersquo e la beatitudinerdquo (Es 59)164 ldquopiugrave lsquochiararsquo coscienza di seacuterdquo (Es 60)165 ldquoal lsquolumersquo della fede ldquo (Es 61)166 Es 61167 Es 63

inmanencia amalgamando en imposible comercio luz y tinieblas como diceS Pablo168 No es razoacuten sin embargo para poner tierra por medio Al con-trario desde la misericordia la Iglesia transfunde su luz al mundo para res-taurarlo y ausculta discierne diagnostica tiende puentes dialoga ldquocon lalsquoclararsquo advertencia de una misioacuten que las trascienderdquo169 que no puede obviarsin negarse sin renunciar a sus sentildeas de identidad

Lo que pretende en la enciacuteclica no es solapar al Concilio ni encorse-tar su dinamismo ni siquiera marcarle una hoja de ruta170 sino ldquoanteponeralgunas consideracioneshellip para que sean lsquomaacutes clarosrsquo los motivos que mue-ven a la Iglesia al diaacutelogo lsquomaacutes clarosrsquo los meacutetodos que se deben seguir ylsquomaacutes clarosrsquo los objetivos que se han de alcanzar Queremos preparar losaacutenimos no tratar las cuestionesrdquo171 He ahiacute un paacuterrafo central para el temaque nos ocupa el ministerio magisterial de Pablo VI ya desde este primeracto solemne y programaacutetico es transfigurador Reconoce que sus antece-sores ya procedieron asiacute Por ejemplo Leoacuten XIII que personificando ldquola fi-gura evangeacutelica del escriba prudente (hellip) consideraba los problemas denuestro tiempo lsquoa la luzrsquo de la palabra de Cristordquo172

Pablo VI lo tiene ldquoclarordquo173 antes de y para convertir al mundo hayque hablarle en la longitud de onda en la que se halla y sintoniza seguacuten lascoordenadas de sus propios intereses para llevarlo maacutes hondo maacutes allaacute desiacute mismo y para si fuera necesario corregir su rumbo Soacutelo posible cuandose le ama de verdad cuando al enviado se le abren las carnes del corazoacutenpor la misericordia (Mc 634) Algo que tambieacuten parece estar sucediendo aFrancisco en la actualidad que lo intenta con todas sus fuerzas y todas lasldquolucesrdquo que Dios le da y de las que ha hecho acopio en su largo itinerariopastoral y su mucha experiencia en el discernimiento Pisando terrenoshasta ahora ineacuteditos e inexplorados con una osadiacutea que raya muchas vecesen la imprudencia y casi en la temeridad en opinioacuten de una minoriacutea recal-citrante La suya siacute que es una ldquoevangelizacioacuten con espiacuteriturdquo174 Esa actitudde Pablo VI y de Francisco no lleva consigo necesariamente plegarse a esosintereses o simular estrategias de cercaniacutea ndashpor respeto a siacute misma y al pro-

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168 Es 64169 Pablo VI habla de ldquola lsquochiararsquo avvertenzardquo (Es 66)170 ldquoVogliamo disporre gli animi non trattare le coserdquo (Es 68)171 Es 68 172 Es 69173 ldquoComrsquoegrave lsquochiarorsquo rdquo (Es 80) Claridad transfiguracioacuten tambieacuten in terminis174 FRANCISCO Evangelii gaudium 24 de noviembre de 2013 262-283

pio mundondash sino entablar un diaacutelogo Esta forma de acercamiento es pro-metedora y comprometedora porque implica una dinaacutemica oblativa y deauteacutentica comunioacuten Quien dialoga de verdad se expone desde lo maacutes pro-pio de siacute mismo y sale oblativamente al encuentro del otro esperando quelo haga con igual talante de radical expropiacioacuten y deseo de entendimientoProceso que puede ldquofigurarserdquo175 en el diaacutelogo como el mejor modo de larelacioacuten a entablar entre la Iglesia y el mundo entre la Iglesia catoacutelica y lasdemaacutes confesiones cristianas con el que restantildear heridas176 para reem-prender la marcha juntos

Un diaacutelogo que se cimienta sobre todo en la ldquoclaridadrdquo177 que posibilitala comprensioacuten de coacutemo se llega por muacuteltiples caminos a la ldquoluz de la ferdquo178Asiacute reciben justo reconocimiento todos los caminos hacia Dios desde unaadecuada interpretacioacuten del diaacutelogo interreligioso De hecho el Nuevo Cate-cismo para adultos (De nieuwe katecismus Geloof verkondiging voor vol-wassenen 1966) de la Iglesia en Holanda179 ndashuno de los retos mayores a losque debioacute responder Pablo VI al comienzo de su pontificado y apenas ter-minado el Vaticano IIndash nombra asiacute su segunda parte ldquoEl camino haciaCristordquo180 muy en la liacutenea de Lumen gentium Ad gentes Gaudium et spesUnitatis redintegratio y Nostra aetate En este uacuteltimo documento se dice ldquoYa

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175 ldquoSembra a Noi invece che il rapporto della Chiesa col mondo senza precludersi altreforme legittime possa meglio lsquoraffigurarsirsquo in un dialogordquo (Es 80) Proceso pues de transfi-guracioacuten configuradora de la iglesia y del mundo

176 El diaacutelogo siempre como viacutea regia para la vida diaria y para solucionar embrolloscomo sucedioacute con motivo del Catecismo holandeacutes o el caso M Lefebvre por ejemplo En elecumenismo Pablo VI como hemos visto maacutes arriba en el presente ensayo siempre fue cla-rividente y generoso y habloacute por ejemplo de que los Padres blancos introdujeron el catoli-cismo en Uganda en ldquoamigable competenciardquo con los misioneros anglicanos que ya estabanpresentes en el paiacutes (cf PABLOVI Homiliacutea de canonizacioacuten de Carlos Luanga y compantildeerosmaacutertires de Uganda (Roma Basiacutelica de S Pedro 18X1964)

177 ldquoLa lsquochiarezzarsquo innanzi tutto il dialogo suppone ed esige comprensibilitagrave egrave un tra-vaso di pensiero egrave un invito allrsquoesercizio delle superiori facoltagrave dellrsquouomordquo (Es 83)

178 ldquoNel dialogo si scopre come diverse sono le vie che conducono alla lsquolucersquo della federdquo(Es 86)

179 Josef Dreissen uno de sus comentaristas maacutes autorizados hace notar la ausencia delteacutermino ldquocatoacutelicordquo en el tiacutetulo viendo en ello una muestra de su apuesta decididamente ecu-meacutenica (DREISSEN J Diagnoacutestico del Catecismo holandeacutes Herder Barcelona 1969 91)

180 Sabido es que la segunda parte de dicho catecismo se subdivide en dos secciones A)El camino de los pueblos (civilizaciones religiones no cristianas humanismos) en realidadel itinerario de la presencia del Espiacuteritu en el mundo B) El camino de Israel

desde la antiguumledad y hasta nuestros diacuteas se encuentra en los diversos pue-blos una cierta percepcioacuten de aquella fuerza misteriosa que se halla presenteen la marcha de las cosas y en los acontecimientos de la vida humana y aveces tambieacuten el conocimiento de la suma Divinidad e incluso del Padrerdquo181

La catequesis tambieacuten debe realizarse de tal modo que lleve al cate-quizando ldquoa los lsquoalboresrsquo del Dios vivordquo182 porque la propia Iglesia debealumbrar como su Sentildeor ofrecer al mundo ldquosu lsquoluzrsquo y su graciardquo183 ndashque sonlas de Cristo Luz del mundo (Jn 812) lleno de gracia y verdad (Jn 116-17)ndash asumiendo en un abrazo omniabarcante todos los destellos y relum-bres que la Revelacioacuten ha generado en su despliegue coacutesmico Asiacute a zagade la huella del que es Luz de los pueblos sabe ser semilla fermento sal yldquoluzrdquo184 informar las formas de la fe para que sean ldquolo maacutes puras y lsquotrans-parentesrsquo posiblerdquo185 formulando un deseo halaguumlentildeo ndashldquoun voto lusing-hierordquo186 de entablar el diaacutelogo con el mundo ldquolsquoa la noble luzrsquo del lenguajerazonable y sincerordquo187 iquestCabe mejor servicio al hombre que liberarlo desu vana pretensioacuten de vivir de espaldas a la luz y de hacerlo en un lenguajeclaro luminoso transfigurado para llevar a cabo la transfiguracioacuten de larealidad ndashincluido el ser humanondash y hablar de ella

153 Una homiliacutea en la fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor Jesuacutes

Tuvo lugar dentro de la celebracioacuten eucariacutestica del segundo domingode cuaresma 14 de marzo de 1965 en la iglesia parroquial romana de SGiuseppe al Trionfale188 Comentando el evangelio correspondiente a ese

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181Nostra aetate 2 Pablo VI en Ecclesiam suam como he sentildealado maacutes arriba hablaraacutede ldquociacuterculosrdquo incluyendo en el primero a todo el geacutenero humano (Es 101-110) en el segundoa los que creen en Dios (Es 111-112) en el tercero a los cristianos (Es 113-117)

182 Es 95183 Es 99184 ldquoMa la Chiesa sa drsquoessere seme drsquoessere fermento drsquoessere sale e lsquolucersquo del mondordquo

(Es 99) 185 Es 108186 Es 110187 Es 110188 BASADONNA G Il Mistero della Trasfigurazione Riflessione di Pablo VI Libreriacutea

Editrice Vaticana Roma 1980 folleto editado sin paginacioacuten Es el texto suyo maacutes detalladoque encontreacute sobre la ldquotransfiguracioacutenrdquo Pablo VI predicoacute en varias ocasiones acerca de latransfiguracioacuten del Sentildeor He aquiacute algunos ejemplos 1431965 1921967 731971 2721972Abunda en las mismas ideas La homiliacutea que comento me parece que lo explicita mejor eilustra particularmente bien lo que defiendo en el presente artiacuteculo

domingo que hablaba de la Transfiguracioacuten de Jesuacutes puntualiza el sentidoque ese misterio tiene como una invitacioacuten a la transfiguracioacuten personal ala conversioacuten a una vida fundada en la Palabra de Dios189 Dice Pablo VI190

ldquoAd un certo momento i tre si svegliano levano gli occhi e vedonoGesugrave straordinariamente lsquoluminosorsquo come se un lsquofuoco di portento si fosseaccesorsquo nella sua Personahellip() Lo sguardo dei veggenti si fissa attonito es-tatico Gesugrave cosigrave lsquotrasfiguratorsquo domina sul monte (hellip) Ed ecco che lrsquointeropanorama egrave avvolto da una nube pur essa lsquocandidarsquo Non egrave nebbia opaca malsquonimbo di gloriarsquo che acrece e pone in risalto la visione Si averete una pre-senza ancora piugrave impresionante infatti una voce profunda in cui palpitatutto il Cielo esclama Questi egrave il Figlio mio dilecto ascoltatelordquo

Pablo VI no duda en antildeadir detalles que no figuran en el texto evan-geacutelico y que hacen maacutes incisiva la narracioacuten y recrea el momento revela-dor ldquoEn un determinado momento los tres se despiertan elevan los ojos yven a Jesuacutes lsquoextraordinariamente luminosorsquo como si un lsquofuego de artificiorsquose hubiese lsquoencendidorsquo en su persona (hellip) la mirada de los videntes se fijaatoacutenita estaacutetica Jesuacutes lsquotransfiguradorsquo asiacute domina sobre el monte (hellip) Y heaquiacute que el panorama completo es envuelto en una nube lsquocaacutendidarsquo ella Noes niebla opaca sino lsquonimbo de gloriarsquo que acrecienta y resalta la visioacuten Seabre paso una presencia auacuten maacutes impresionante de hecho una voz pro-funda en la que palpita el cielo al completo exclama Eacuteste es mi amadoHijo escuchadlerdquo Los detalles subrayados autorizan la majestad de la vi-sioacuten y abocan a su epicentro la escucha de la Palabra para la imitacioacutenTambieacuten Pedro lo recoge pareneacuteticamente (2P 116-18) En efecto las co-munidades que se preparan para la Pascua estaacuten en una situacioacuten similara la de los apoacutestoles ante la subida a Jerusaleacuten En ambos casos se trata defortalecer la fe y de inducir a la conversioacuten De ahiacute que Jesuacutes provoque laconfesioacuten de Pedro ndashque ldquoiluminadordquoresponde191ndash y en eacutel de cualquier dis-

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189 Comenta Giorgio Basadonna ldquola memoria di Paolo VI che queste pagine vogliononutrire richiama dulcemente e insistentemente alle grande cose di Dio e lasciva trapelare unporsquo di lsquoquella lucersquo e di quella gioia beatificante che ora formano il suo gaudio eternordquo Asiacuteespera facilitar la participacioacuten en la transfiguracioacuten de Pablo VI

190 El evangelio en su sobriedad nos describe un ldquoacontecimiento lleno de intereacutes y deestuporrdquo A continuacioacuten reconstruye la escena en bella jugosa y detallada paraacutefrasis paraa inducir la interiorizacioacuten de su mensaje Con ella en tono cercano caacutelido creativo y dinaacute-mico insiste en subrayar las caracteriacutesticas ldquoluminosasrdquo del acontecimiento atributos de latransfiguracioacuten

191 ldquoCome folgorato da improvvisa illuminazionerdquo (lc)

ciacutepulo de todos los tiempos192 Quienes fueron testigos de la transfigura-cioacuten vieron coacutemo en Jesuacutes ademaacutes de la naturaleza humana hay otra di-vina193 ldquoGesugrave egrave un tabernacolo in moto egrave Uomo che porta dentro di Seacutelrsquoampiezza del Cielo egrave il Figlio di Dio fatto Uomo egrave il miracolo che passasui sentieri della nostra terra Gesugrave egrave davvero lrsquoUnico il Buono il Santordquo194

iexclJesuacutes es un milagro viviente y vivificante cercano y excelso compantildeero deviaje y teacutermino como en Emauacutes bueno como el pan y santo como Dios

De este modo Jesuacutes al invitarles a participar en su transfiguracioacuten estaacuteproponiendo a sus disciacutepulos implicarse en su mismo proceso de glorifica-cioacuten a configurarse con Eacutel Para lo cual es bueno ldquosaper lsquotransfigurarersquo195mercegrave lo sguardo della fede i segni con cui il Signore si presenta a noi nonper alimentare la nostra fantasiacutea profilandoci un mito un fantasma unrsquoim-maginazione No ma per contemplare la realtagrave il mistero ciograve che vera-mente egraverdquo La transfiguracioacuten no es pasto para la fantasiacutea sino espejo parael cambio que el disciacutepulo debe incoar en siacute mismo con la gracia de DiosComo se alumbroacute en Cristo durante la transfiguracioacuten su divinidad em-pantildeada por el velo de su carne ahora se trata de hacer nacer en el disciacutepuloel fruto de la vocacioacuten a la perfeccioacuten a la santidad para completar la rea-lidad el misterio de lo que verdaderamente uno es196 iexclBello ejercicio elsuyo de exeacutegesis pastoral y de propuesta homileacutetica digno de ser imitadoEn efecto la transfiguracioacuten para Pablo VI es todo un programa de vidacristiana en reciprocidad con el misterio de la Encarnacioacuten del Verbo ndashqueveloacute misteriosamente la Luz de Luzndash y con el de su Nacimiento virginalndash

502 S DIacuteEZ BARROSO

192 ldquoE inoltre se Gesugrave egrave Dio fatto Uomo la meraviglia delle meraviglie chi Egli egrave perme Che rapporto crsquoegrave tra me e Lui Debo ocuparme di Lui Lo incontro nel cammino Dellamia vita Egrave legato al mio destinordquo

193 Bella siacutentesis de la cristologiacutea de Pablo VI que se presenta bajo la forma de una enar-decida confesioacuten de Fe ldquoJesuacutes es un tabernaacuteculo en movimiento es el Hombre que lleva den-tro de Siacute el cielo en toda su amplitud es el Hijo de Dios hecho Hombre es el milagro que pasaa traveacutes de los senderos de nuestra tierra Jesuacutes es verdaderamente el Uacutenico el Bueno elSantordquo

194 Efectivamente Jesuacutes es un ldquotabernaacuteculo en movimiento hombre que lleva dentro desiacute mismo la amplitud del cielo es el Hijo de Dios que se ha hecho hombre el milagro que pasapor los senderos de nuestra tierrardquo

195 Traducir transformar transfigurar transustanciar los signos por los que Dios se noshace presente

196 ldquoLa Rivelazione di Gesugrave svela a me stesso ciograve che io sono Egrave qui lrsquoinizio della beati-tudine il destino soprannaturale giagrave ora inaugurato e attivo nel nostro essere rdquo (lc) Cristoel hombre nuevo modelo del hombre perfecto (GS 22)

lsquoalumbramientorsquo paradoacutejico y deslumbrante porque Mariacutea lsquodio a luzrsquo a laLuz que el velo de la carne manteniacutea como retenida

Concluye Pablo VI intimando implicativamente ldquoRipetiamo con leparole di Pietro197 che Gesugrave egrave il Figlio di Dio fatto Uomordquo Pero al mismotiempo ldquoSenta ognuno e ripeta egrave la mia vita egrave il mio destino egrave la mia de-finizione giacchegrave anchrsquoio sono cristiano anchrsquoio sono figlio di Diordquo Latransfiguracioacuten de Jesuacutes es mi propia transfiguracioacuten en esperanza peroque ya se inaugura en este mundo ldquoEgrave qui lrsquoinizio della beatitudine il des-tino soprannaturale giagrave ora inaugurato e attivo nel nostro essererdquo De ahiacuteque Pablo VI en esta homiliacutea invite incisivamente a los fieles a que con-celebran con eacutel estos misterios a que se afiancen en la fe ldquoAccresciamo neinostri cuori la fede in Gesugrave Cristo meditando chi veramente Egli egraverdquo Latransfiguracioacuten le mostroacute en el esplendor de su gloria en comunioacuten con elPadre y con el Espiacuteritu Santo Sin embargo no la retuvo para siacute como elprivilegio a que le daba derecho su divinidad sino que la vivioacute como la vo-cacioacuten primicia y destino A eacutel que son llamados quienes aceptan impli-carse en su seguimiento e imitarlo Transfiguracioacuten es permitir en siacute mismola obra de Dios para configurar su vida a imagen de la Imagen deviniendoluces de la Luz ldquoPensiamo che lsquoil suo volto splendente egrave il solersquo per le nos-tre anime Dobbiamo sempre sentirci lsquoilluminatirsquo da Lui luce del mondonostra salvezzardquo Activar constantemente la fuerza del bautismo que es ilu-minacioacuten hontanar de luz en la vida del disciacutepulo de Jesuacutes que irradia lapresencia del Espiacuteritu en su historia personal y le capacita para prenderlefuego al mundo (Lc 12 49-50) por los cuatro costados con la llama del amorque acrisola

154 Gaudete la alegriacutea del testigo198

Tampoco aquiacute como sucede en Ecclesiam suam hay alusiones expliacute-citas al misterio de la Transfiguracioacuten pero siacute a la fuerza transfiguradora

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197 ldquoUbi Petrus ibi ecclesia ubi ecclesia ibi nulla mors sed vita aeternardquo(AMBROSIO SanCom In Ps 4030)

198Asiacute se refiere a ella en el XV aniversario (2961978) de su coronacioacuten ldquoExhortacioacutenapostoacutelica ldquoGaudete in Domino (9 de mayo de 1975 cf AAS ib 289-322) sobre la riquezadesbordante y lsquotransformadorarsquo de la alegriacutea cristianardquo ADORNATO G Pablo VI 325-332GBMontini-Paolo VI Invito a la giogia escritos seleccionados por BASADONNAG a cargode VACCARO L-ADORNATO G Centro Ambrosiano Milaacuten 2007 Es el ldquogozo transfiguradordquode que habla S Pedro (I P 16-9)

transfigurada de la alegriacutea de la verdadera alegriacutea Aquella que se acrisolaen la prueba199 S Francisco de Asiacutes describe la ldquoverdadera alegriacuteardquo ndasha re-querimiento de fray Leoacutenndash en teacuterminos de proceso purificador de confi-guracioacuten martirial con la pasioacuten de Cristo muy en la liacutenea de S Pablo (Flp44-7) Es conocida su belliacutesima disertacioacuten ldquoCuando lleguemos a SantaMariacutea de los Aacutengeles calados por el agua y helados por el friacuteo y cubiertosde barro y afligidos por el hambre (hellip) si a pesar de tanta injuria tantacrueldad y tantos vituperios nos sostenemos pacientemente sin turbarnosy sin murmurar (hellip) si entonces nosotros conllevamos todas estas cosas conalegriacutea pensando en las penas de Cristo bendito que debemos soportar porsu amor iexcloh fray Leoacuten escribe que aquiacute se halla la perfecta alegriacuteardquo200

Parece una paradoja otra maacutes que sea precisamente el tenido porldquohamletianordquo Pablo VI el autor de este cuando menos insoacutelito refrescantey esperanzador escrito sobre la alegriacutea201 Y que aparezca precisamentecuando gruesos nubarrones se cerniacutean sobre la humanidad en esos mo-mentos202 Su lucidez le haciacutea ver los obstaacuteculos y las sombras pero comoapostaba por la esperanza los afrontaba con la confiada alegriacutea de quiensabe que todo puede tener solucioacuten cuando se le permite intervenir al Ab-soluto como eacutel haciacutea Al final del Antildeo Santo que habiacutea sido un eacutexito el 23de diciembre de 1975 deciacutea

ldquoOh no nos hacemos falsas ilusiones sobre los obstaacuteculos sobre las di-ficultades sobre las trabas asiacute como sobre las oscuras fuerzas (hellip) perohemos destacado la necesidad de la alegriacutea que mana en el corazoacuten de todos

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199 1P 412-19 Compartir los sufrimientos de Cristo garantiza participar en su gloria200 FRANCISCO DE ASIacuteS San Florecillas VIII201 ldquoUna especie de himno a la alegriacutea divina que quisieacuteramos entonar para suscitar un

eco en el mundo entero y ante todo en la Iglesiardquo (Insegnamenti di Paolo VIXIII (1975) 452Como sentildeala el cardenal V Noegrave ldquoEl documento fue visto como la efusioacuten del corazoacuten de unPadrerdquo (NOEgrave V Card Il volto de la giogia Noticiario 28 (noviembre 1994) 46-49 InstitutoPaolo VI-Edizioni Studium Brescia-Roma Cuaacuten diferente de la prometeica Ode an dieFreude de F Schiller (1785)

202 El 23 de febrero la Santa Sede reprende a H Kuumlng 30 de abril cae Saigoacuten y terminala guerra en Vietnam independencia de Cabo Verde y Angola masacre de estudiantes en launiversidad de El Salvador uacuteltimas ejecuciones de muerte en Espantildea a pesar de la insistentemediacioacuten de Pablo VI invasioacuten de Sahara por Marruecos muerte de Franco muerte de PierPaolo Pasolini se le concede el premio Noacutebel de la paz a AD Sakharov canonizacioacuten del es-pantildeol Juan Maciacuteas (1585-1645) iexclTambieacuten S Juan de la Cruz escribioacute su Caacutentico Espiritual enla caacutercel de Toledo como S Francisco de Asiacutes su Caacutentico al sol cuando estaba muy enfermociego y marginado en su comunidad

los hombres y que es eco de la alegriacutea misma de Dios y hemos cantado unhimno a esta alegriacutea cristianardquo203 Esa confianza en Dios se fue acrecentandoen Pablo VI con el paso del tiempo hasta el punto de merecer esta sem-blanza Pablo VI es ldquoun Papa sereno y que serenardquo204

Como cabiacutea esperar de eacutel Gaudete in Domino (1975) no es un docu-mento ligerito y superficial sino denso y nervudo En ese momento sim-plemente afloraba y tomaba cuerpo algo muy presente desde siempre en suvida Lo que se ha llamado su ldquoitinerario de la alegriacuteardquo arranca de sus antildeosjuveniles en que reflexiona sobre la alegriacutea de la fe Ya entonces la resaltacon sus amigos en el sobreponerse ante sus problemas de salud en la sanasatisfaccioacuten de sus logros pastorales en el encaje de las dificultades y de lasincomprensiones Luego como obispo y como Papa seguiraacute reflexionandosobre el tema No es un sontildeador ingenuo Sabe que un cristiano luacutecido debeestar triste por la presencia del mal en el mundo y en el corazoacuten del ser hu-mano pero a sabiendas de que su poder ha sido desactivado por el Sentildeorde la historia aunque auacuten tenga margen de maniobra para la perdicioacuten demuchos Eacutel mismo ha sentido la tentacioacuten de abandonar esa tristeza y esapreocupacioacuten ante las desgracias depravaciones incertidumbres confusio-nes insidias que aquejan a la humanidad a la Iglesia y que le acosan a eacutel205Testimonio de ello pueden ser el Discurso sobre el ldquohumo de Satanaacutesrdquo (29de junio de 1972) en el que afirma que tiene la sensacioacuten de que ldquopor cual-quier grieta haya entrado el humo de Satanaacutes en el templo de Diosrdquo y suCatequesis ldquosobre el demoniordquo206 Francisco refrenda esta doctrina ldquoEn-tonces no pensemos que es un mito una representacioacuten un siacutembolo una fi-gura o una ideardquo207 al hablar del combate la vigilancia y el discernimientoen capiacutetulo V de la exhortacioacuten Gaudete et exultate y remite a esa cateque-sis de Pablo VI sobre el demonio208 Indicios pues ndashsi no pruebasndash de queestaba bien al abrigo de la ingenuidad y del ldquobuenismordquo interpretados erroacute-neamente de que ya no pareciacutea creer tanto en el ser humano y en su bon-

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203 Insegnamenti di Paolo VI XIII (1975) 778-680204 COLOMBO G Card Recordando GBMontini Arcivescovo e Papa Instituto Paolo

VI (Quaderni dellrsquoInstituto 8) Edizioni Studium Brescia-Roma 1989 189205 Particularmente durante el secuestro de Aldo Moro y su fatal desenlace (primavera

de 1978)206 ldquoLiberaci del malerdquo 15 de noviembre de 1972207 FRANCISCO Gaudete et exultate161208 Lc 161 nota 121

dad209 ldquoSe creiacutea que despueacutes del Concilio llegariacutea un diacutea soleado para lahistoria de la Iglesia En cambio ha venido un diacutea nublado de tormenta deoscuridad de buacutesqueda de incertidumbrerdquo iquestDesconfianza iquestLucidez Meinclino por lo segundo Muchos han visto en estas palabras210 la ldquootra carardquodel Papa Montini la del involucionista retroacutegrado antimoderno autorita-rio sombriacuteo acomplejado amargado pesimista El Papa en realidad conmucha crudeza lo que hace es poner en primer plano una creencia que nose inventa que pertenece al depoacutesito de la fe esa de la intervencioacuten del de-monio en la Iglesia y en el mundo de la existencia personalizada del mal211que ya S Pablo habiacutea planteado ldquono te dejes vencer por el mal sino venceal mal con el bienrsquo (Rom 1221) La esperanza cristiana en la que se arraigale hace no obstante mostrarse alegre y confiado llevaacutendole a decir ldquoiexclQueentre aquiacute la apologiacutea de la alegriacutea cristianardquo212 Como diraacute Juan Pablo IIldquoPablo VI llevaba en su corazoacuten la luz del Tabor y con esa luz caminoacute hastael final llevando con alegriacutea evangeacutelica su cruzrdquo213 Esa es la alegriacutea de laque quiere dar testimonio en Ecclesiam suam ldquoPues queremos tan soacutelocon esta nuestra carta cumplir el deber de abriros nuestra alma con la in-tencioacuten de dar a la comunioacuten de fe y de caridad que felizmente existe entrenosotros una mayor cohesioacuten y un mayor gozordquo214 Un mismo testimonio dealegriacutea que escapa al ojo humano expresa en Sacerdotalis caelibatus

ldquoNos mueve el gozo de contemplar en esta ocasioacuten y desde este puntode vista la divina riqueza y belleza de la Iglesia de Cristo no siempre inme-diatamente descifrable a los ojos humanos porque es obra del amor del que

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209 Pablo VI a pesar de ser evangeacutelica y elegantemente bueno jamaacutes recibioacute de la opi-nioacuten puacuteblica el apelativo de ldquoPapa buenordquo como su antecesor Juan XXIII

210 Aducen el descalabro de Humanae vitae (1968) que provocoacute reacciones contrariasen amplios ciacuterculos de la ciencia la opinioacuten publica incluso de la jerarquiacutea como L Suenensy en teoacutelogos como K Rahner y B Haumlring Se le reprochaba el haber pedido informes ex-pertos y no haberlos tenido en cuenta

211 IP 58 CIC 391 ss 635 1086 1673 1708 1237 2113 ss 2482 2538 2851 ss212 Discorsi e scritti milanesi (1954-1963) proacutelogo de MARTINI CM introduccioacuten de

COLOMBO G edicioacuten coordinada por TOSCANI X texto criacutetico a cargo de MANZONI GE di-reccioacuten de redaccioacuten de PAPETTI R Instituto Paolo VI Edizioni Studium Brescia-Roma1977-1978 IV 4254-4255 Durante los triduos pascuales celebrados en Milaacuten abundaba enestas ideas vivir como resucitados por los caminos del mundo

213 Su propia cruz Juan Pablo II Homiliacutea en el 26ordm aniversario de la muerte de Pablo VI(6 de agosto de 2004)

214 Es 8

es cabeza divina de la Iglesia y porque se manifiesta en aquella perfeccioacutende santidad (cf Ef 5 25-27) que asombra al espiacuteritu humano y encuentrainsuficientes las fuerzas del ser humano para dar razoacuten de ellardquo215

La misma Humanae vitae termina con una invitacioacuten a buscar la verda-dera alegriacutea ldquoel hombre no puede hallar la verdadera felicidad a la que as-pira con todo su ser maacutes que en el respeto de las leyes grabadas por Dios ensu naturaleza y que debe observar con inteligencia y amorrdquo216 En la exhor-tacioacuten apostoacutelica Evangelica testificatio (2961971) invita a los religiosos avivir con gozo su entrega ldquoEl gozo de pertenecerle para siempre es un in-comparable fruto del Espiacuteritu Santo que vosotros ya habeacuteis saboreado Ani-mados por este gozo que Cristo conservaraacute en vosotros incluso en medio delas pruebas sabed mirar el futuro con confianzardquo217 Y en la exhortacioacuten apos-toacutelica Evangelii nuntiandi dice que uno de los mayores obstaacuteculos a la evan-gelizacioacuten es ldquola falta de alegriacutea y de esperanzardquo218 Este es el contexto en queaparece la exhortacioacuten apostoacutelica Gaudete Lo que precede sirve para apos-tillar que lo dicho aquiacute sobre la alegriacutea no es algo excepcional en el pensa-miento y la sensibilidad de Pablo VI Ahora el Papa Francisco ha vuelto aelegir la alegriacutea como eje de la nueva evangelizacioacuten ldquola alegriacutea del evange-lio llena el corazoacuten y la vida entera de los que se encuentran con Jesuacutesrdquo219 enclara referencia al papa Montini como eacutel mismo reconoce220

Son muchas las conexiones que existen entre la alegriacutea y la transfigu-racioacuten Para comenzar la exhortacioacuten quiere ser ldquouna llamada a la reno-vacioacuten interior y a la reconciliacioacuten en Cristordquo221 acogiendo la alegriacutea delEspiacuteritu mediante un recurso ldquoa las fuentes de la alegriacutea cristianardquo222 entre

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215 Sacerdotalis caelibatus 16216 Humanae vitae 31217 Evangelica testificatio 55218 Evangelii nuntiandi 80 dentro de la parte VII El espiacuteritu de la evangelizacioacuten El

Papa Francisco en Evangelii gaudium insiste mucho en esto (nn 1-8) dentro del capiacutetulo VEvangelizadores con espiacuteritu Muy en liacutenea con Pablo VI si cabiacutea alguna duda Francisco hadedicado una Exhortacioacuten apostoacutelica a la alegriacutea como camino de evangelizacioacuten y regene-racioacuten integral para la Iglesia y para el Mundo (FRANCISCO Gaudete et exultate 1932018)Ella sentildeala coacutemo ldquoel beato Pablo VI mencionaba entre los obstaacuteculos de la evangelizacioacutenprecisamente la carencia de parresiacutea lsquoLa falta de fervor tanto maacutes grave cuanto que vienede dentrorsquo (Evangelii nuntiandi 80)rdquo (Gaudete et exultate 130)

219 Evangelii gaudium 1220 Me resulta conmovedora la connivencia y sintoniacutea del papa Francisco con Pablo VI221 G 2 Alusioacuten a la ldquorenovacioacutenrdquo en Eclesiam suam222 G 15

las que estaacuten las alegriacuteas de Dios de Jesuacutes del Espiacuteritu de Mariacutea y de lossantos223 Ahora bien esa alegriacutea no ha de ser superficial consumista o meradiversioacuten sino gozo profundamente transformador224 fruto del EspiacuterituSanto que transfigura solidariza y hace fuerte frente a las pruebas como enel caso de Abraham ldquoAbraham recibe las primicias de la alegriacutea profeacuteticacon el nacimiento de su hijordquo y adquiere consistencia frente a la prueba detener que sacrificarlo aunque finalmente le es devuelto vivo como prefi-guracioacuten de la resurreccioacuten de Aquel que ha de venir el Hijo uacutenico deDios225 Es una paradoja que precisamente sea en la celebracioacuten de los mis-terios de la muerte y de la resurreccioacuten de Jesuacutes226 donde brote la alegriacutea delreino227 Lo cual sirve para esclarecer la condicioacuten humana228 participar enlos sufrimientos permite participar en la gloria

ldquoEl Exsultet del pregoacuten pascual canta un misterio realizado por encimade las esperanzas profeacuteticas en el anuncio gozoso de la resurreccioacuten la penamisma del hombre se halla lsquotransfiguradarsquo229 mientras que la plenitud de laalegriacutea surge de la victoria del Crucificado de su Corazoacuten traspasado de suCuerpo glorificado y esclarece las tinieblas de las almas lsquoEt nox illuminatiomea in deliciis meisrsquo ldquo230

En la dinaacutemica transfiguradora de la alegriacutea Mariacutea231 ocupa un lugarexcepcional Desborda de gozo y no eximida de las penas se abre a la ale-

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223 Con la intercesioacuten de los santos invita a transmitir ldquola alegriacutea de Cristordquo (PABLO VIEvangelii nuntiandi 80)

224 ldquoLas pequentildeas alegriacuteas humanas que constituyen en nuestra vida como la semilla deuna realidad maacutes alta quedan lsquotransfiguradasrsquordquo (G 30)

225 G 17226 ldquoLa alegriacutea pascual no es solamente la de una lsquotransfiguracioacutenrsquo posible es la de una

nueva presencia de Cristo resucitado dispensando a los suyos el Espiacuteritu para que habite enellos Asiacute el Espiacuteritu Paraacuteclito es dado a la Iglesia como principio inagotable de su alegriacutea deesposa de Cristo glorificadordquo (G 29)

227 G 28228 G 28229 La pena del hombre transfigurada (cf Juan de la Cruz lsquoIn principiorsquo lsquolas penas del

hombre en Dios y en el hombre la alegriacutearsquo O admirabile commercium que canta la liturgiade Navidad

230 G 28231 Es significativa la procesioacuten de la Virgen de la alegriacutea ndashcon variadas escenificacio-

nesndash la mantildeana del domingo de resurreccioacuten Sus tocas negras son cambiadas por las blan-cas para significar la transfiguracioacuten de su pena en gozo

griacutea de la resurreccioacuten Es invocada como Mater laetitiae232 y como Causanostrae letitiae La siguen los maacutertires como expresioacuten de alegriacutea maacutes puray ardiente que configura y transfigura a las viacutectimas como propiciacioacuten desuave olor ldquodonde la cruz de Jesuacutes es abrazada con el maacutes fiel amorrdquo233 Pa-sioacuten de amor que estaacute presente en las experiencias interiores de los maes-tros espirituales de las diferentes tradiciones miacutesticas ldquoTodas presentan elmismo recorrido del alma lsquoper crucem ad lucemrsquo y de este mundo al Padreen el soplo vivificador del Espiacuteriturdquo234 En la vida de la Iglesia la participa-cioacuten en la alegriacutea transformadora del Sentildeor es inseparable de la participa-cioacuten en la celebracioacuten eucariacutestica Alliacute ldquosustentados como los caminantesen el camino de la eternidad reciben ya sacramentalmente las primicias dela alegriacutea escatoloacutegicardquo235 Tal es el ldquopanorama lsquoluminosorsquo de la alegriacutea cris-tianardquo236 accesible a todos los disciacutepulos y paso obligado en traacutensito a laconfiguracioacuten con el Sentildeor que desemboca en la conversioacuten para gozar dela libertad y alegriacutea verdaderas237 como dice Jesuacutes (Mt 1128-29) de lamayor alegriacutea del cielo (Lc 157) De hecho el Concilio ha pretendido unaprofunda ldquorenovacioacuten interiorrdquo238 en aras de reconquistar esa alegriacutea en laIglesia y en el Mundo239 En resumen esa es la finalidad del Antildeo Santo queprepara para el Gran Jubileo del antildeo 2000 ldquoEn el curso de este Antildeo Santohemos creiacutedo ser fiel a las inspiraciones del Espiacuteritu Santo pidiendo a loscristianos que vuelvan de este modo a las fuentes de la alegriacuteardquo240 Por ellaldquovamos hacia la lsquotransfiguracioacutenrsquo feliz de nuestras existencias siguiendo lashuellas de la resurreccioacuten de Jesuacutesrdquo241 Ademaacutes de la felicidad eterna estaacute

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232 Benedicto XVI se refiere a Mariacutea como lsquoMater Verbi et Mater laetitiaersquo en VerbumDomini 124 porque ha creiacutedo que el Sentildeor se ha hecho cargo de su bajeza capacitaacutendolapara el servicio (Lc 1 45-48)

233 G 35234 G 37 235 G 42 El intereacutes de Pablo VI por la Eucaristiacutea es notorio Buena prueba de ello son

Los Congresos eucariacutesticos ( Bombay BogotaacutehellipXXXX) su enciacuteclica Mysterium fidei Sobrela doctrina y culto de la eucaristiacutea (3IX1965) Publicada en momentos particularmente de-licados cuando se cuestionaban aspectos tan esenciales como la presencia real de Cristo enella y la transubstanciacioacuten cuando la iglesia holandesa era tan beligerante en este y otroscampos decisivos para la fe cristiana

236 G 45237 G 51238 En liacutenea con Ecclesiam suam 46-49239 G 62240 G 70241 G 71

en juego restaurar la auteacutentica humanidad ldquoLa alegriacutea nace siempre de unacierta visioacuten acerca del hombre y de Dios lsquoSi tu ojo estaacute sano todo tu cuerposeraacute luminosorsquo (Lc 1134)rdquo242 Es asiacute como la alegriacutea don del Espiacuteritu y atri-buto de Dios ndashldquoen el mismo Dios todo es alegriacutea porque todo es undonrdquo243ndash se participa en el ser humano convirtieacutendose en la ldquoalegriacutea de unaalabanza filialrdquo244 y tiene en la celebracioacuten eucariacutestica ldquoun lugar privilegiadode renovacioacutenrdquo porque ldquola celebracioacuten gozosa de la Eucaristiacutea dominicalpermite configurarse con ldquoCristo crucificado y glorificado (que) viene enmedio de sus disciacutepulos para conducirlos juntos a la lsquorenovacioacutenrsquo de su Re-surreccioacutenrdquo que es ldquosigno y fuente de alegriacutea cristiana preparacioacuten para laFiesta eternardquo245 Asiacute pues santidad amor y alegriacutea van de la mano comosentildealoacute S Juan Pablo II al beatificar a Florentino Asensio Barroso junto conotras cuatro personas ldquoEl amor a Dios es pues lsquola fuente de la verdaderaalegriacutearsquo (hellip) En su existencia terrena vivieron de un modo muy particularel amor a Dios y precisamente por eso pudieron gozar de lsquola plenitud dela alegriacutearsquo prometida por Cristordquo246 Pablo VI lo vivioacute lo vive y sigue dandotestimonio de ello

155 Coram Deo Homiliacutea en el XV aniversario de su coronacioacuten247

A punto de comparecer ante el tribunal de Dios ndash ldquopara confortarnuestro espiacuteritu que continuamente se prepara al encuentro con el justoJuez (cf 2 Tim 4 8)hellipndash el encuentro definitivo y lsquobeatificantersquo con el Sentildeor

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242 G 73243 G 76244 G 76 Por ello me he referido maacutes arriba a la existencia del propio Pablo VI como

ldquolaudis canticumrdquo culto espiritual245 G 77 Dimensioacuten escatoloacutegica de la alegriacutea y de la transfiguracioacuten Asiacute concluye la

exhortacioacuten246 JUAN PABLO II San Homiliacutea de beatificacioacuten (451997)247 Homiliacutea en el XV Aniversario de su coronacioacuten (29VI1978) Valioso testimonio de

su particular Getsemaniacute PAOLO VI Pensiero alla morte Testamento Omelia nel XV aniver-sario dellrsquoincoronazione comentado por EGiammancheri Instituto Paolo VI ndashEdizioni Stu-dium Bresciandash Roma 1988248 Pero no soacutelo al final Toda su vida la vivioacute ldquoen la presencia deDiosrdquo (coram Deo) como Abraham Moiseacutes Mariacutea Jesuacutes Vivir ldquocoram Deordquo es hacerlo antela mirada amorosa de Dios en su presencia bajo la autoridad y para su gloria A Torres Quei-ruga dice que asiacute ha de hacerlo siempre el ser humano sobre todo cuando ha pecado (TO-RRES QUEIRUGA A lsquoCulpa pecado y perdoacutenrsquo en Encrucillada 58 (1988) 248-265) CoramDeo Memorial prof Dr Juan Luis Ruiz de la Pentildea (Salamanca Universidad Pontificia 1997)

que vienerdquo Como quien al vivir sube al altar ndashcoram Deo248ndash a presentarla ofrenda de la tarde (logikeacute latreia249) Luacutecido humilde realista generosomaduro ndashochenta antildeos cumplidosndash un mes antes de morir consumido y con-sumado bantildeado en luz cenital ndashldquoel curso natural de nuestra vida caminahacia el ocasordquo250ndash hace balance ndashy el saldo es positivo ldquoGracias al Sentildeormuchos peligros se han atenuadordquondash de su accioacuten pastoral y de su vida quehan tenido a Pedro y a Pablo ldquocomo a modelos e inspiradoresrdquo251 en la arduatarea de transfigurarse Ambas dice eacutel se han estructurado a su vez en tornoa dos ejes la defensa de la fe ndashldquofidem servavi (hellip) el propoacutesito incansablevigilante agobiadorrdquo de toda su accioacuten pastoralndash y de la vida humana252 Enesa defensa no siempre bien comprendida e interpretada ldquola autoridad y laresponsabilidad aparecen asiacute maravillosamente conectadas la dignidad conla humildad el derecho con el deber el poder con el amorrdquo253 Al ir iba llo-rando llevando la semilla (Ps 1256) ldquoY ante toda la Iglesia Nos tembloro-sos pero confiados aceptamos las llaves del Reino de los Cielos pesadaspero poderosas llaves saludables y misteriosas que Cristo confioacute al pesca-dor de Galilea hecho Priacutencipe de los Apoacutestoles y que ahora se nos hantransmitido a nosotrosrdquo254 Al volver vuelve cantando con un gozo sereno yesperanzado ndashldquoante los peligros que hemos delineado y frente de las dolo-rosas defecciones de caraacutecter eclesial o socialrdquo255ndash trayendo por gavilla sufidelidad256 a Cristo y a la Iglesia que tanto amoacute ldquoque ella la Santa Iglesia

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248 Pero no soacutelo al final Toda su vida la vivioacute ldquoen la presencia de Diosrdquo (coram Deo)como Abraham Moiseacutes Mariacutea Jesuacutes Vivir ldquocoram Deordquo es hacerlo ante la mirada amorosade Dios en su presencia bajo la autoridad y para su gloria A Torres Queiruga dice que asiacuteha de hacerlo siempre el ser humano sobre todo cuando ha pecado (TORRES QUEIRUGA AlsquoCulpa pecado y perdoacutenrsquo en Encrucillada 58 (1988) 248-265) Coram Deo Memorial profDr Juan Luis Ruiz de la Pentildea (Salamanca Universidad Pontificia 1997)

249 Rom 121 AROCENA F Mordf lsquoEl sacrificio espiritual en el altar del corazoacutenrsquo Centre dePastoral Liturgica Barcelona 2006 144-155) Benedicto XVI alerta de que no se reduzca aun moralismo que desvirtuariacutea su auteacutentico alcance de implicacioacuten existencial en ldquoculto ver-daderordquo (cf supra)

250 Homiliacutea en el XV Aniversario (2961978)251 Ibid252 ldquoHa sido eacutesta una ensentildeanza importante y lsquoclararsquo del Conciliordquo253 Pablo VI Homiliacutea en el solemne rito de su coronacioacuten (30VI1963)254 Ibid255 Homiliacutea del XV Aniversario de su coronacioacuten256 Esa fidelidad garantiza la fuerza del corazoacuten y la lucidez de la inteligencia ldquoporque

soacutelo con fidelidad a las ensentildeanzas de Cristo y de la Iglesia transmitidas por los Padres po-demos tener esa fuerza de conquista y esa lsquoluzrsquo de la inteligencia y del alma que proviene de

siga siendo en el mundo el signo vivo gozoso y operante del designio re-dentor de Dios y de su alianza con los hombresrdquo257 Una Iglesia para la queEcclesiam suam ldquoen el alba del pontificado trazaba las liacuteneas de accioacuten dela Iglesia en siacute misma y en su diaacutelogo con el mundo de los hermanos cristia-nos separados de los no cristianos de los no creyentesrdquo

156 La gloria de Mariacutea258 y de los santos259

Los santos para eacutel como para todos los cristianos son modelos e inter-cesores en el proceso de su configuracioacuten existencial con Cristo ldquoAsiacute os lopide la Iglesia misma mediante la voz trepidante de este humilde Vicario deCristo que os ha mirado a vosotros Santos Pedro y Pablo como a lsquomodelose inspiradoresrsquo rdquo260 Ademaacutes en el ejercicio de su ministerio pastoral las ca-nonizaciones y las beatificaciones son para Pablo VI una ldquolsquoluminosarsquo cir-cunstancia que nos habla de las necesidades auacuten vivas e insatisfechas denuestra sociedadrdquo261 la ocasioacuten de proponer nuevos modelos de vida y de in-

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la posesioacuten madura y consciente de la verdad divinardquo Tambieacuten exige una ldquoconciencia lsquoclararsquordquorespecto a la verdad en quienes tienen responsabilidades

257 Ibid258 El intereacutes y devocioacuten a la Virgen Mariacutea es una constante en la vida de Pablo VI

como lo ponen de manifiesto muchas publicaciones al respecto MONTINI GB Scritti giova-nili Brescia Queriniana 1979 MONTINI GB Scritti fucini (1925-1933) Brescia-Roma 2004MONTINI GBMeditazioni Roma 1994 MONTINI GB La amistad con Dios Meditacionesineacuteditas de GB Montini Madrid 2008 MONTINI GB Sulla Madonna Discorsi egrave scritti (1955-1963) a cargo de LAURENTIN R Instituto Paolo VI ndashEdizioni Studium Brescia-Roma 1988BONETTI A Beata percheacute ha creduto Discorsi e scritti di Paolo VI sulla Madonna (1963-1978) Libreriacutea Editrice Vaticana Ciudad del Vaticano 1995 PAOLO VI Il misteri di MariaMorceliana Editrice Brescia 2000

259 Durante su pontificado proclamoacute santos a 84 personas y beatos a 64 Ocho de esosbeatos luego fueron canonizados por eacutel mismo Bien se le pueden aplicar a eacutel mismo las pa-labras con que describe la santidad ldquoSanctitas lsquoclariorrsquo in dies altiorque est mysterii Ecclesiaedeclaratio et significatio donec haec plenam in caelis compaginem assecuta in summa cari-tatis beatitudine adorabit Deum et Agnum qui occisus est (Lumen gentium n 51 AAS 571965 58) PABLO VI Santitas clarior motu proprio sobre las causas de los procesos de beati-ficacioacuten y canonizacioacuten (19III1969) Descentraliza los procesos asociando a los obispos ensu promocioacuten y confeccioacuten

260 Oracioacuten de Pablo VI a S Pedro y S Pablo al final de la homiliacutea en la misa con mo-tivo del XV aniversario de su coronacioacuten como papa (29VI1978) un mes antes de su muerte

261 PABLOVI Homiliacutea en la beatificacioacuten del sacerdote Leonardo Murialdo (3XI1963)Su primera ceremonia de beatificacioacuten En la ceremonia de entrada en la basiacutelica de Letraacuten(10XI1963) evoca ldquolas horas maacutes lsquoluminosas y maacutes oscurasrsquordquo que ha vivido la ciudad deRoma a lo largo de su historia Valen tambieacuten para a su propia beatificacioacuten y canonizacioacuten

tercesioacuten Asiacute por ejemplo con motivo de la semblanza que hace de Teresade Aacutevila Pablo VI traza lo que podriacuteamos llamar el ideal de la vida cristianala vida del disciacutepulo ejemplar su propio ideal de vida la transfiguracioacuten ldquoEstaes la lsquoluzrsquo hecha hoy maacutes viva y penetrante que el tiacutetulo de doctora conferidoa Santa Teresa lsquoreverberarsquo sobre nosotrosrdquo Y antildeade

ldquoEl significado de este acto es muy lsquoclarorsquo Un acto que quiere ser lsquoin-tencionalmente luminosorsquo y que podriacutea encontrar su imagen simboacutelica enuna lsquolaacutempara encendidarsquo ante la humilde y majestuosa figura de la SantaUn acto lsquoluminosorsquo por el lsquohaz de luzrsquo que la lsquolaacutempararsquo del tiacutetulo doctoralproyecta sobre ella un acto lsquoluminosorsquo por el otro lsquohaz de luzrsquo que ese mismotiacutetulo doctoral proyecta sobre nosotros Hablemos primero sobre ella sobreTeresa Juan XXIII el 16 de junio de 1962 la llamoacute lsquoluz singular de la Iglesia(Ecclesiae lumen singulare)rdquo 262

Los santos que la trataron (Ignacio de Loyola Pedro de AlcaacutentaraJuan de la Cruz Francisco de Borja Juan de Ribera Juan de Aacutevila) la re-conocieron como ldquomaestra de contemplacioacuten lsquoiluminada por Diosrsquo ldquomaes-tra de maestros del espiacuteriturdquo Teoacutelogos salmanticenses declararon a estepropoacutesito en 1657 ldquoNuestra beata madre Teresa tiene la lsquoaureolarsquo del doc-tor y la Iglesia recibe y aprueba su singular doctrina como venida del cielordquoPor todo ello Pablo VI no duda en declararla doctora de la Iglesia263 Esemismo antildeo el 31 de mayo de 1970 canonizoacute a Juan de Aacutevila destacado teoacute-logo reformador y apoacutestol ldquoun maestro de vida espiritual beneacutevolo y sabioun renovador ejemplar de la vida eclesiaacutestica y de las costumbres cristia-nasrdquo264 Una canonizacioacuten ademaacutes de justa coyunturalmente oportuna parael momento de recepcioacuten del Concilio Vaticano II que a la sazoacuten estabanviviendo la Iglesia y el mundo como sentildeala Pablo VI en la conclusioacuten de suhomiliacutea

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262 PABLO VI Homiliacutea de la misa en la que declaroacute doctora de la Iglesia a Teresa deAacutevila

263 ldquoCerta scientia ac matura deliberatione deque apostolicae potestatis plenitudinesanctam Teresiam a Jesu virginem abulensem Ecclesiae universalis doctorem declaramusrdquo(PABLO VI Carta apostoacutelica lsquoMultiformis sapientia Deirsquo 27IX1970)

264 PABLO VI Homiliacutea en la misa de canonizacioacuten de transfiguracioacuten ldquoDemos graciasa Dios que con la exaltacioacuten del Beato Juan de Aacutevila al lsquoesplendorrsquo de la santidadrdquo (hellip) ldquoUnagran figura repetimos tambieacuten ella hija y lsquogloriarsquo de la tierra de Espantildea de la Espantildea catoacute-lica entrenada a vivir su fe dramaacuteticamente haciendo surgir del seno de sus tradiciones mo-rales y espirituales de tanto en tanto en los momentos cruciales de su historia el heacuteroe elsabio el santordquo

Al antildeo siguiente 1971 en la homiliacutea del segundo domingo de cua-resma en el que se proclama el evangelio de la transfiguracioacuten hace pro-fesioacuten una vez maacutes de su amor a la iglesia265 revelando una de sus fuentesde inspiracioacuten Santa Catalina de Siena a quien habiacutea proclamado en 1970doctora de la Iglesia ldquohellipa lsquoilluminazione ed esempiorsquo di quanti si glorianodi appartenerle Raccogliamolo con animo riconoscente e generoso per-cheacute sia lsquolucersquo della nostra vita terrena e pegno di futura e sicura apparte-nenza alla Chiesa trionfante del Cielordquo266 En esta humilde religiosaencuentra inspiracioacuten para la reforma que eacutel quiere instaurar en la Iglesiano aquella que se reduzca al cambio de las estructuras sino la que halla sucentro de gravedad en la reforma de la vida en su transfiguracioacuten

ldquoE che cosa intendeva essa per rinnovamento e riforma della ChiesaNon certamente il sovvertimento delle sue strutture essenziali la ribellioneai Pastori la via libera ai carismi personali le arbitrarie innovazioni nel cultoe nella disciplina come alcuni vorrebbero ai nostri giorni Al contrario essaafferma ripetutamente che saragrave resa la bellezza alla Sposa di Cristo e sidovragrave fare la riforma lsquonon con guerra ma con pace e quietersquo con umili econtinue orazioni sudori e lagrime dei servi di Diordquo 267

Y en la canonizacioacuten de Santa Soledad Torres Acosta dice sentir laldquoluz de su santidadrdquo sobre siacute la asamblea presente en la ceremonia de ca-nonizacioacuten y su tierra Espantildea268

ldquoLa santitagrave si manifesta finalmente come pienezza di vita come felicitagravesconfinata come immersione nella lsquoluce di Cristo e di Diorsquo come bellezza in-comparabile ed ideale come esaltazione della personalitagrave come lsquotrasfigura-zionersquo immortale della nostra esistenza mortale come sorgente diammirazione e di letizia come conforto solidale con il nostro faticoso pe-llegrinaggio nel tempo come nostra pregustazione inebriante della lsquocomu-

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265 ldquoAmate la Chiesa ndashantildeade Pablo VIndash anche per i suoi difetti che sono i bisogni chela Chiesa ha Ma soprattutto amatela percheacute davvero nasconde Cristo e dagrave Cristo ha dei po-teri miracolosi sacramentali comunica la sua vita ha il segreto di metterci in comunicazionediretta vivente con Cristo Ed egrave per questo che io sono come Santa Caterina folle drsquoamoreper la Chiesardquo (PABLO VI Homiliacutea del 7 de marzo de 1971 en la parroquia de S Luis Grig-non de Monfort)

266 PABLO VI Homiliacutea de proclamacioacuten (3101970)267 Ibid Todo un programa de vida para siacute mismo268 ldquoNoi sentiamo la lsquolucersquo il fascino il mistero della santitagrave lsquoirradiarersquo sopra di noi sopra

questa assemblea esultante sopra la terra che fu patria della nuova Santa la Spagnardquo (PABLO

VI Homiliacutea de canonizacioacuten 2511970)

nione dei santirsquo cioegrave della Chiesa vivente che sia nel tempo sia nellrsquoeternitagraveegrave del Signore (CfrRom 14 8-9)rdquo 269

Tambieacuten la veiacutea como contemplacioacuten de la gloria de Dios a traveacutes de laslimitaciones humanas En cada santo se dan cita todos los santos porque bri-lla en ellos la santidad de la Iglesia ldquoEn la obra lsquoliacutempida y transparentersquo de unalma consagrada como Santa Teresa Jornet se lsquotraslucersquo la misma ansia queanimara a su homoacutenima abulense (hellip) iexclCuaacutentas paacuteginas de historia eclesialbelliacutesimas llevan impresos esos lances del amor divino que brotan del cora-zoacuten de Cristo como lsquomanantial perenne de luz y de verdadrsquordquo 270 Esa trans-formacioacuten transfiguradora que es la santidad y que la canonizacioacuten reconocey propone como razoacuten de la intercesioacuten y como ejemplo a seguir En realidadla canonizacioacuten consiste en el reconocimiento de la lsquogloria de Diosrsquo que se re-fleja en la vida de los santos ldquoEgrave il riconoscimento della divina perfezione cioegravedella santitagrave di Dio lsquoriverberatarsquo in unrsquoanima eletta come la lsquoluce del sole siriflette nelle cose che esso illumina col suo splendore e conferisce alle cose lrsquoi-rradiazione della bellezzarsquo (hellip) lrsquoepifania cioegrave la manifestazione dei doni di-vinirdquo271 Una santidad que tiene en Cristo a su inspirador principal su modeloy acicate272 iexclEsa es la fuente que mana y corre en ellos aunque es de nocheCristo El recuerdo piadoso de la vida de los santos desea que ldquocontinui a las-ciare un lsquosolco luminosorsquo e fecondo nella vita della Chiesardquo273

16 QUALIS VITA FINIS ITA

Hemos dejado adrede para la etapa final de nuestro trabajo dos es-critos de Pablo VI muy significativos Meditacioacuten ante la muerte y Notaspara mi testamento redactados con bastante antelacioacuten a su muerte Enambos lugares aparece como colofoacuten de su persistente insistencia su amor

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269 Ibid270 PABLO VI Homiliacutea de canonizacioacuten 2711974 271 Ibid272 ldquoCristo es el uacutenico maestro el inspirador el modelo el motivo de las maacutes generosas

donaciones de las maacutes iacutentimas confidencias del maacutes valiente esfuerzo de transformacioacuten dela humana existenciardquo (PABLO VI Homiliacutea en la canonizacioacuten de Santa Rafaela Mariacutea fun-dadora de las Esclavas del Sagrado Corazoacuten de Jesuacutes 2311977)

273 Como la estrella de Beleacuten Especialmente para Espantildea en su nueva etapa demo-craacutetica deberiacutea posibilitar ldquola fermezza nella vera fede la fedeltagrave alla Chiesa la santitagrave delsuo Clero la fratellanza sincera fra tutti i ceti sociali della Nazionerdquo (ibid)

a Cristo y a la Iglesia ndashsu chiodo fixo274ndash como norte y guiacutea275 Pero tam-bieacuten aparecen sus grandes temas el ecumenismo el diaacutelogo con el mundola reforma y la misioacuten universal de la Iglesia la defensa de la fe y de la vidala paz que afloran incesantemente como en basso ostinato Por ello esta-mos ante una buena muestra de coacutemo ha vivido siempre ldquosub specie ae-ternitatisrdquo con seriedad y ponderacioacuten como una obra de arte276 Sonprofeacuteticos y retroproyectivos podriacutea decir con JAValente ldquobajeacute desde miacutemismo hasta tu centro dios hasta tu rostro que nadie puede ver y soacutelo en esta cegadora en esta oscura explosioacuten de luz se manifiestardquo Hacencoincidir pasado y futuro en el presente anticipando un balance final Mos-trando con ello coacutemo Pablo VI se contempla desde la mirada providente ymisericordiosa de Dios a cuyo tribunal apela porque la muerte es un re-velador excepcional un catalizador implacable el centro de gravedad ylugar geomeacutetrico de todas las transfiguraciones fijaacutendolas para siempreCon una muerte lenta persistente de pausada maceracioacuten silenciosa y dis-creta se iba consumando seguacuten se consumiacutea con la inevitable racioacuten de es-pectaacuteculo que a todos toca277 Diriacutea que lo haciacutea por razones esteacuteticasenfrentaacutendose a la obscena fealdad de la muerte en alguien tan amante delbuen arte y de la belleza pero tambieacuten por coherencia por pudor y sobretodo por humildad En par de los levantes de la aurora En par del buenvino que se hace lenta minuciosa discretamente en lo recoacutendito del vien-tre de la cuba en la penumbra de la bodega como sabiacutea tan bien Juan de laCruz ldquo lsquoEn la interior bodega de mi Amado bebiacutersquo hellipporque el mismo Dioses el que se le comunica lsquocon admirable gloria (de) transformacioacuten de ellaen Eacutelrsquo estando ambos en unohellip no empero tan esencial y acabadamente

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274 Por lo que he podido averiguar ldquochiodo fixordquo es una expresioacuten que alude a lo quepolariza la atencioacuten el nuacutecleo de un intereacutes lo que verdaderamente importa Utilizada poralguno de sus bioacutegrafos me ha parecido particularmente bella y sugerente

275 No olvidemos que el eje de este artiacuteculo es Ecclesiam suam (6VII1964)276 Es interesante el paralelismo que hace L Wittgenstein desde ahiacute entre la obra de

arte y la vida buena277 I Cor 49 Viendo en Pablo un modelo de imitacioacuten y de transfiguracioacuten a seguir

ldquoAd Paulum postremo confugimus a quo nomen auspicii et praesidii causa ascivimus NobisQui Christum Iesum maxime dilexit qui ut Christi Evangelium ad gentes universas perfe-rretur maximopere optavit et contendit qui pro Christi nomine suam profudit vitam is decaelo exemplar et patronus omne tempus aetatis Nobis esse velitrdquo Que no se nos olvide queeligioacute ldquoIn nomine Dominirdquo como lema de su pontificado (PABLO VI Homiliacutea de la misa desu coronacioacuten 3061963)

como en la otra vidardquo278 Aquiacute y siempre la Vid y sus sarmientos la Cabezay sus miembros279

161 Notas para mi testamento280

Es significativo que estas Notas lleven la fecha del segundo aniversa-rio de su coronacioacuten y de seis meses antes de concluir el Vaticano II Locual da idea como lo hemos venido sentildealando repetidamente de su tem-ple de su responsabilidad y de coacutemo sentiacutea que alguacuten diacutea deberiacutea darcuenta a Dios de los talentos que le habiacutean sido confiados Pablo VI deseafinalizar como ha vivido a la sombra de la Cruz anhelando la Luz Co-mienza estas Notas diciendo ldquoFijo la mirada en el misterio de la muerte yde lo que a eacutesta sigue en la lsquoluzrsquo de Cristo el uacutenico que la esclarece (hellip) ybendigo al vencedor de la muerte por haber disipado sus tinieblas y descu-bierto su lsquoluzrsquordquo ldquohellipAhora que la jornada llega al lsquocrepuacutesculorsquo y todo ter-mina y se desvanece esta estupenda y dramaacutetica escena temporal yterrenardquo La muerte como salir de la escena281

En este documento aparece la centralidad que ha ocupado la Iglesiaen sus preocupaciones coacutemo se ha sentido entrantildeablemente unido a ellaldquoOh Iglesia santa una y catoacutelica y apostoacutelica recibe mi supremo acto deamor con mi bendicioacuten y saludordquo Coacutemo le preocupa su vida y su modo depresencia en el mundo ldquoque escuche las palabras que le hemos dedicadocon tanto afaacuten y amorrdquo pero tambieacuten los grandes temas de su pontificadoya presentes en Ecclesiam suam

ldquoSobre el Concilio se lleve a teacutermino felizmente y traacutetese de cumplircon fidelidad sus prescripciones282 Sobre el ecumenismo continuacuteese la tarea

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278 JUAN DE LA CRUZ San (Caacutentico c264) Dimensioacuten escatoloacutegica de la transfigura-cioacuten Transfigurar como pisar la uva en el lagar (Is 631-6 Jr 2530 Jl 413Ap 1915 1420)Como proceso del grano de trigo (Jn 1223-26)

279 Es 35280 PABLOVI Algunas Notas para mi Testamento Roma 30 de junio de 1965 Haraacute breves

antildeadidos el 16 de septiembre de 1972 y el 14 de julio de 1973 En estas notas ldquose alternan espe-ranza cristiana y temor humano agradecimiento a Dios por el don de la vida y de la fe y peti-cioacuten de perdoacuten a los hombres y de misericordia al Creadorrdquo (ADORNATO G Pablo VI 166)

281 ldquoY advierto que yo no puedo salir ocultamente de la escena de este mundordquo (Medi-tacioacuten ante la muerte) Tambieacuten Pablo describe la muerte como final de la representacioacutenldquopraeterit enim lsquofigurarsquo huius mundirdquo (I Cor 731)

282 Importantes las formulaciones conciliares pero tambieacuten su correcta recepcioacuten ypuesta en praacutectica

de acercamiento a los Hermanos separados con mucha comprensioacuten muchapaciencia y gran amor pero sin desviarse de la auteacutentica doctrina catoacutelicaSobre el mundo no se piense que se le ayuda adoptando sus criterios su es-tilo y sus gustos sino procurando conocerlo amaacutendolo y sirvieacutendolo (hellip)rdquo

Sensatez responsabilidad lucidez docilidad al Dios que es quien obratodo en todos ( I Cor 126)

Si confrontamos este texto con el de la Homiliacutea en el XV aniversario desu coronacioacuten283 hallamos en este uacuteltimo que el tiempo ha hecho mella ensu corazoacuten y en su forma de mirar las cosas Sigue habiendo fe esperanza yamor a Cristo ndash ldquoSoacutelo Eacutel es la verdad soacutelo Eacutel es nuestra fuerza soacutelo Eacutel esnuestra salvacioacutenrdquondash y a la Iglesia pero tambieacuten amargura y decepciones Noobstante aparece niacutetida la iacutentima conviccioacuten de haberse entregado siempresin reservas con absoluta fidelidad ndashno ha vivido para otra cosa dicendash a latarea que se le ha ido encomendando en cada momento Ha librado comoPablo bien su combate (2 Tim 47) Por ello se pone confiadamente entre lasmanos del Padre que desde siempre desde el origen ha sido el quicio de suexistencia284 Bendecido con toda clase de dones termina bendiciendo ldquoDenuevo bendigo a todo (hellip) Y a la Iglesia a la queridiacutesima Iglesia catoacutelica ala humanidad entera mi bendicioacuten apostoacutelicardquo Concluyendo ldquoFinalmentelsquoIn manus Tuas Domine commendo spiritum meum Ego Paulus PP VIrsquo rdquoPalabras que por estar escritas cuando lo estaacuten maacutes que despedida son em-pentildeo En estas Notas aparece la sobriedad y el desasimiento el espiacuteritu depobreza285 con que siempre vivioacute y afronta su despedida de este mundo muyacordes con su forma de vivir qualis vita finis ita

ldquoEn cuanto a las cosas de este mundo me propongo morir pobre y sim-plificar asiacute todo (hellip) Ruego vivamente que se celebren sufragios y se den li-mosnas generosas dentro de lo posible Respecto a los funerales seandevotos y sencillos (Se suprima el catafalco que se usa para las exequias pon-tificias sustituyeacutendolo por algo humilde y decoroso) La tumba deseariacutea

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283 2961978 Queacute diferente el tono ndashalegre confiadondash de la homiliacutea en el primer ani-versario de su eleccioacuten (2161964) precisamente con fieles y autoridades de Milaacuten donde tra-bajoacute ocho antildeos como obispo

284 Resalta por lo que concierne a la Iglesia ldquoiquestCoacutemo celebrar dignamente tu bondadSentildeor quehellip apenas entrado en este mundo fui insertado en el mundo inefable de la Iglesiacatoacutelica (hellip) haber tenido el honor inmerecido de ser ministro de la santa Iglesia (hellip) Ysiento que la Iglesia me rodea oh Iglesia santa una y catoacutelica y apostoacutelica recibe mi su-premo acto de amor con mi bendicioacuten y saludordquo (Notas para mi testamento)

285 Es 55-57

que fuera en la tierra misma con una sentildeal modesta que indique el lugar einvite a piedad cristiana No quiero monumento ningunordquo286

Los lazos de sangre ndashmuy en la liacutenea evangeacutelica (Lc 1426 Mt 10 37)ndashtampoco son una atadura para eacutel

ldquoA vosotros Lodovico y Francesco hermanos de sangre y de espiacuterituy a vosotros los seres tan queridos todos de mi casa que no me habeacuteis pe-dido nada ni habeacuteis recibido ninguacuten favor terreno de miacute y que siempre mehabeacuteis dado ejemplo de virtudes humanas y cristianas que me habeacuteis com-prendido con tanta discrecioacuten y cordialidad y sobre todo me habeacuteis ayu-dado a buscar en la vida presente el camino hacia la futura a vosotros va mipaz y mi bendicioacutenrdquo

Redactadas con este incipit ndashldquoIn nomine Patris et Filii et SpiritusSancti Amenrdquondash y rubricadas solemnemente de su puntildeo y letra como susgrandes actos magisteriales merecen ser tomadas muy en serio casi comouna conjura como un pacto de sangre

162 Meditacioacuten ante la muerte Pensiero alla morte287

Pablo VI en estado puro Inserto en el venero de la tradicioacuten de la es-piritualidad cristiana288 su Pensiero alla morte quiere ser una perla culti-vada una despedida cuidadosamente preparada un balance pero tambieacuten

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286 Ibid Es el ldquoespiacuteritu de pobrezardquo del que habla en Eclesiam suam (Es 55-57) vividoen coherente radicalidad A este respecto dice Teresa de Jesuacutes ldquoSi no estuvieacuteramos asidos anadahellip la pena que nos dariacutea vivirhellip templariacutea el miedo a la muerterdquo (Vida 216) ldquoLa muertede acaacute no la tienen en nada los verdaderos amadoresrdquo (Camino coacuted de Valladolid 71) y SJuan de la Cruz ldquoQuien supiere morir a todo tendraacute vida en todordquo (Dichos 169)

287Meditazioni di Paolo VI Pensiero alla morteLrsquoOsservatore Romano edizione setti-manale in lingua italiana n 32-33 9 agosto 1979 Seguacuten D Pasquale su secretario particularestas notas fueron escritas ldquoquizaacutes despueacutes de la redaccioacuten del testamento al concluir un re-tiro espiritualrdquo probablemente en 1965

288 ldquoMemento morirdquo ldquoArs moriendirdquo han sido ejes importantes en esa meditacioacuten Dela ingente literatura retenemos esta breve muestra ldquoMuy presto seraacute contigo este negociomira coacutemo te has de componer (hellip) Oh hermano iexclDe cuaacutento peligro te podriacuteas librar y decuaacuten grave espanto salir si estuvieses siempre temeroso de la muerte y preparado para ellardquo(KEMPIS Th Imitacioacuten de Cristo Valladolid Mintildeoacuten SA sin fecha Lib 1 cap XXIII) ldquoLamuerte es tanto maacutes poderosa para movernos cuanto es maacutes cierta maacutes cuotidiana y maacutes fa-miliarrdquo (GRANADA Fray LUIS de Guiacutea de pecadores Mintildeoacuten SA Valladolid sin fecha 72)ldquoOh alteza de la religioacuten cristiana cuaacuten grande es la pureza que ensentildeas y cuaacuten estrecha lacuenta que pides y cuaacuten riguroso juicio examinasrdquo (ibid 85)

el testigo de una meta un acicate para siacute mismo ndash ldquola muerte es maestra dela filosofiacutea de la vida (hellip) la lsquoclaridad reveladora que la laacutempararsquo289 de lamuerte dardquo290ndash y para quienes le han sido confiados ldquoambulate dum lsquolucemrsquohabetisrdquo Toma la muerte como revelador y cifra del amor muy en la liacuteneadel Cantar de los cantares291 Agustiacuten Juan de la Cruz292 Teresa de Jesuacutes293Ignacio de Loyola Francisco de Borja Francisco de Asiacutes294 quien habiendovivido siempre ldquoconforme al santo evangeliordquo295 preparoacute con mimo el dulceencuentro definitivo con el Sentildeor en extremada penitencia meditando enla Pasioacuten de Jesuacutes habiendo tomado junto a siacute a tres de sus maacutes iacutentimosdisciacutepulos Leoacuten Aacutengel y Rufino En el aacutepice de esa oracioacuten ndashseguacuten testi-monio del hermano Leoacutenndash pidioacute dos gracias a Jesuacutes sentir los sufrimientosde su Pasioacuten y su desmesurado amor Y fue escuchado recibiendo los es-

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289 En otras ocasiones abunda en esta idea ldquoHemos orado para que brille en nuestrosmuertos la lsquoluzrsquo de la vida eterna oremos ahora para que el reflejo de esa misma lsquoluzrsquo iluminela escena de la vida presente (hellip) aceptar la claridad que nos trae tremenda y consoladorardquo(Homiliacutea 2111963) para comprender el alcance de la muerte ldquoEd ecco la lsquolampadarsquo dellanostra santa Religione venirci incontro per illuminarci guidarci ed indicare in ogni momentoquel che si deve pensare e compiere dinanzi al trapasso dalla esistenza nel tempo allrsquoeternitagraverdquo(Homiliacutea 2111965) La muerte es una linterna para la vida ldquoNoi sappiamo che la morte vaconsiderata come una lsquolanternarsquo posta ad illuminare il mutamento della nostra vita tempo-rale facendoci ben vedere un rapporto di responsabilitagrave nei confronti del nostro destinoeternordquo (ibid) Expresado en una fecha muy proacutexima a la Meditacioacuten

290Meditacioacuten Luis de Granada dice a propoacutesito de la meditacioacuten sobre el juicio finalldquoTodas estas cosas bien consideradas son un grande estiacutemulo y despertador de la virtudrdquo(lc)

291 ldquoPorque es fuerte el amor como la muerterdquo (Cant 86) 292 ldquohellipy deacutejame muriendo un no seacute queacute que quedan balbuciendo (hellip) Descubre tu pre-

sencia y maacuteteme tu vista y hermosurardquo (Caacutentico 710) ldquoiexclOh llama de amor viva que tierna-mente hieres de mi alma en el maacutes profundo centro (hellip) Matando muerte en vida la hastrocadordquo (Llama de amor viva) ldquoLa muerte es remate de todas las pesadumbres y penas yprincipio de todo bien (Caacutentico 1110) ldquoLa de las almas transformadas es muy suave y muydulcerdquo (Llama 130)

293 ldquoEs cosa extrantildea queacute apasionado amor es eacuteste (hellip) que la muerte de acaacute no la tie-nen en nadardquo (Camino 71 coacuted de Valladolid)

294 Que habla de la ldquohermana muerterdquo en su Caacutentico de las criaturas y que preparoacute conmimo con extremada penitencia y meditacioacuten de la Pasioacuten de Jesuacutes ndashtomando junto a siacute a tresde sus maacutes iacutentimos disciacutepulos Leoacuten Aacutengel y Rufinondash el dulce encuentro definitivo con elSentildeor

295 ldquoDespueacutes que el Sentildeor me hubo confiado el ocuparme de los hermanos nadie memostroacute lo que debiacutea hacer sino que el Altiacutesimo en persona me reveloacute que debiacutea vivir con-forme al santo evangeliordquo (FRANCISCO DE ASIacuteS San Testamento)

tigmas del Crucificado Asiacute en cuerpo y alma devino semejante a Jesuacutes296El espiacuteritu del uacuteltimo Francisco dramatismo y dulzura ndashcorroiacutedo por eldolor y ciego compone el Caacutentico al hermano solndash ha quedado reflejado endos piezas maestras e intemporales de la liturgia Dies irae y Stabat Matercompuestas por dos hermanos menores Thomas de Celano y Jacopone deTodi Pero tambieacuten hay la muerte por martirio ldquono amaron tanto la vidaque temieran la muerterdquo297

La Meditacioacuten de Pablo VI es una pieza literaria de elevado lirismo miacutes-tico devota y didaacutectica ademaacutes profundamente pastoral En algunos aspec-tos es como un panegiacuterico Un caacutentico de amor a la Iglesia ndashque hace pensaren la ldquoCancioacuten de la vintildeardquo de Isaiacuteas298ndash pero tambieacuten a Dios a la tierra y a lafamilia humana Emblemaacuteticamente comienza con palabras que Pablo uti-lizoacute para despedirse de Timoteo y de sus comunidades ldquoTempus resolutio-nis meae instat Ersquo giunto il tempo di sciogliere le vele299rdquo con otras de Pedroque hablan de eacutexodo itinerancia trashumancia como Israel en el desiertoldquoCertus quod velox est depositio tabernaculi meirdquo300 y de Ezequiel ldquoFinisvenit venit finis La fine Giunge la finerdquo301 Es verano tiempo de recoleccioacutenen Concesio (Brescia) como en Villaverde (Valladolid) y en tantos otros lu-gares de nuestro entorno Piensa que la forma adecuada de esta Meditacioacutenno puede ser la del ldquomonoacutelogo subjetivordquo que se presta a la autojustifica-cioacuten y corre el riesgo de esa autorreferencialidad contra la que tan frecuen-temente previene Francisco ndashque podriacutea caer en lo que JB Metz ha llamadoldquonarcisismo eclesioloacutegicordquondash sino la del ldquodiaacutelogo con la Realidad divinardquo quehabla de confrontacioacuten dialeacutectica de quien comparece ante un tribunal paradar cuenta de toda una vida Diaacutelogo que ha sido el ldquochiodo fixordquo y gozne de

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296 Hasta el punto de que un papa dijo de eacutel que era ldquola plus parfaite copie du Christrdquo(GOBRY I St Franccedilois drsquoAssise et lrsquoesprit franciscain Seuil Paris 1957 59)

297 Ap 1211 ldquoEl martirio es un drama un drama tremendo y sugestivo cuya violenciainjusta y depravada casi desaparece del recuerdo alliacute mismo donde se produjo mientras per-manece en la memoria de los siglos siempre fuacutelgida y amable la mansedumbre que supohacer de su propia oblacioacuten un sacrificio un holocausto un acto supremo de amor y de fi-delidad a Cristo un ejemplo un testimonio un mensaje perenne a los hombres presentes yfuturos Esto es el martiriordquo (PABLOVI Homiliacutea en la canonizacioacuten de Carlos Luanga y com-pantildeeros (18101964) Dos meses despueacutes de haber publicado Ecclesiam suam

298 Is 51-2299 2 Tim 4 6300 2P 114 Pedro y Pablo asociados en este momento tan importante301 Ez 27

toda su existencia302 Se estaacute de acuerdo en afirmar que esta buacutesqueda de laforma maacutes adecuada de comunicacioacuten siempre fue para Pablo VI muchomaacutes que un mero procedimiento retoacuterico y estiliacutestico fue metamorfosis tra-bajo de y sobre el cuerpo-propio-texto ndashdel que con tanto eacutenfasis habla JKristeva a propoacutesito de Teresa de Jesuacutes303ndash de los interlocutores quienes dia-logando participan en su loacutegica configuradora y estructurante de identidaden la disponibilidad ofreciendo el flanco al interlocutor y quedando muy amerced suya304 Entonces ldquoCredo Dominerdquo305 transfiguacuterame306

ldquoPor fin me gustariacutea terminando estar en la lsquoluzrsquo (hellip) el acostumbradodrama humano que al aumentar la lsquoluzrsquo hace crecer la lsquooscuridadrsquo del des-tino humano conforme a la lsquolaacutempararsquo que Cristo nos pone en la mano parael gran paso (hellip) lsquoAmbulate dum lsquolucemrsquo habetisrsquo Caminad mientras teneacuteis

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302 Esta buacutesqueda de la forma maacutes adecuada de comunicacioacuten siempre fue para PabloVI mucho maacutes que un mero procedimiento retoacuterico fue metamorfosis trabajo sobre elcuerpo-texto de los interlocutores y por ello transfiguracioacuten

303Aunque no comparto en todo su lectura ldquoJe vous salue Theacuteregravese femme sans frontiegraverescorps physique eacuterotique hysteacuterique eacutepileptique qui se fait verbe qui se fait chair qui se deacutefait ensoi hors de soi flots drsquoimages sans tableaux tumultes de paroles cascades drsquoeacuteclosions jumeau duChrist () Une eacutecriture qui nrsquoest pas une autofiction mais construction de soirdquo (KRISTEVA JTheacuterese mon amour Sainte Theacutereacutese Fayard Paris 2008) Texto recogido y comentado en JKris-teva Je me voyage Meacutemoires Entretiens avec Samuel Dock Fayard Paris 2016 Monoacutelogo es-pleacutendido interpretado por Isabelle Huppert en el teatro Odeacuteon de Paris) Pero tambieacuten M PontyM de Certeau J Derrida J Lacan R Barthes aunque con matices diferentes CROWNFIELD DBodyText in Julia Kristeva Religion Women and Psychoanalysis State University of New YorkPress1992 TAYLOR C Bodies and Texts Configurations of Identity in the Works of Griselda Gam-baro Albaluciacutea Aacutengel and Laura EsquivelMHRA Leeds 2003 BERTHOZ A-ANDRIEU B (dir)Le Corps en Acte Centenaire Maurice Merleau Ponty (1908-2008) Collegravege de France

304 El verdadero creyente es oyente de la Palabra ldquoHabla Sentildeor que tu siervo escuchardquo( ) RAHNER K Oyente de la Palabra Fundamento para una filosofiacutea de la religioacuten HerderBarcelona 1976 MARCOS MARTIacuteNEZ T ldquoEl hombre ante Dios Ser humano y revelacioacutenrdquo enEstudio Agustiniano vol XX-Fasc 1 1985 3-60

305 Hablando del momento presente ldquoDeberiacuteamos caracterizar este momento de nues-tra vida religiosa con esta profesioacuten de fe firme y convencida pero siempre humilde y tem-blorosa semejante a la que leemos en el evangelio hecha por el ciego de nacimiento a quienJesuacutes con bondad igual a su potencia habiacutea abierto los ojos lsquoiexclCreo Sentildeorrsquordquo (Jn 938) Dosantildeos antes del Antildeo de la Fe (1967-1968) que culminoacute con el ldquoCredo del pueblo de Diosrdquo

306 Voy a subrayar en esta Meditacioacuten los teacuterminos y expresiones relacionados con lalsquoluzrsquo y con la lsquotransfiguracioacutentransformacioacutenreformaconversioacutenrsquo constantes en el pensa-miento de Pablo VI muchos de ellos presentes tambieacuten en Ecclesiam suam Sorprendido porla abundancia de las expresiones de este tipo cito in extenso Vieacutendolo expresarse en estos teacuter-minos iquestEs coherente sostener la imagen de un Pablo VI sombriacuteo Decididamente no

lsquoluzrsquo (Jn 12 55) (hellip) ldquohellipel fin de la vida temporal si no estaacute lsquooscurecidorsquo porla enfermedad tiene una lsquopeculiar claridad oscurarsquo (hellip) la de los recuerdostan bellos tan atrayentes tan nostaacutelgicos y tan lsquoclarosrsquo ahora ya (hellip) Alliacute estaacutela lsquoluzrsquo que descubre la desilusioacuten de una vida fundada sobre bienes efiacuteme-ros y sobre esperanzas falaces Alliacute estaacute la lsquoluzrsquo de los oscuros y ahora ya in-eficaces remordimientos Alliacute estaacute la lsquoluzrsquo de la sabiduriacutea que por finlsquovislumbrarsquo la vanidad de las cosas (hellip) y despueacutes lo direacute en esta lsquodespedidaluminosarsquo (hellip) esta escena fascinante y misteriosa es un lsquoreverberorsquo es unlsquoreflejorsquo de la primera y uacutenica lsquoLuzrsquo (hellip) una iniciacioacuten un preludio un an-ticipo una invitacioacuten a la visioacuten del lsquoSolrsquo invisible (hellip) Pero ahora en estelsquoocaso reveladorrsquo otro pensamiento maacutes allaacute de la uacuteltima lsquoluz vespertinarsquopresagio de la lsquoaurora eternarsquo ocupa mi espiacuteriturdquo (hellip) Despueacutes yo piensoaquiacute ante la muerte maestra de la filosofiacutea de la vida (hellip) Ahora habriacutea quevolver a meditar todo con lsquola claridad reveladora que la laacutempara de lamuertersquo da a este encuentro (hellip) El lsquoocaso de la vidarsquo presente que habiacutea so-ntildeado reposado y sereno debe ser en cambio un esfuerzo creciente de lsquovelarsquo(hellip) Su muerte fue lsquorevelacioacutenrsquo de su amor por los suyos (hellip) la muerte esun lsquoprogresorsquo en la comunioacuten de los Santos (hellip) La oracioacuten final de Jesuacutes(Jn 17) lsquorevelarlesrsquo la verdad hacerlos hijos de Dios y hermanos entre siacuterdquo

Sorprende la conciencia que tiene de sus limitaciones fiacutesicas y de lacomplejidad de la situacioacuten que le envuelve y que por ello se plantee307 ndashse-riamente y no como pose de circunstanciandash si no seriacutea oportuno que otroasumiese las responsabilidades que desde hace poco le constrintildeen

ldquolsquoServus inutilis sum Soy un siervo inuacutetilrsquo ldquoRecuerdo el anuncio que elSentildeor hizo a Pedro sobre la muerte del Apoacutestol lsquoamen amen dico tibi cumsenueris extendes manus tuas et alius te cinget et ducet quo tu non visrsquo (hellip)308Despueacutes antildeadioacute lsquoSiacuteguemersquo (Jn 21 18-19) Te sigo Y advierto que yo no puedosalir ocultamente309 de la escena de este mundo (hellip) tantos hilos me unen a lafamilia humana tantos a la comunidad que es la Iglesiardquo310

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307 iexclTan pronto tan lejos tan hondo Desde el comienzo tiene clara conciencia de su in-digencia precariedad y pequentildeez lo que eacutel gusta de llamar su ldquopochezzardquo ldquoLa Providenzaha sigrave tanti modi drsquointervenire nel gioco formidabile delle circostanze che stringono la miapochezza (hellip) La mia elezione indica due cose la mia pochezza la Tua libertagrave misericor-diosa e potenterdquo (Meditacioacuten) Ya se habiacutea expresado asiacute en memorable ocasioacuten ldquoAsiacute osacoge el maacutes pequentildeo de entre vosotros (vestrum minimus il piugrave piccolo)rdquo (PABLO VI Dis-curso de Apertura de la Segunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II 29IX1963)

308 Vide supra DIacuteEZ BARROSO S lsquoAlius te cingetrsquo en Estudio Agustiniano vol L-Fasc 1-2015112-116) el alcance de esta expresioacuten que aparece reiteradamente en Pablo VI

309 Ni puede ni quiere ni debe iexclNo se enciende una laacutempara para ponerla debajo del ce-lemiacuten () alumbre asiacute vuestra luz (Lc 1133) Utiliza frecuentemente () el siacutemil de la lsquoescenarsquo

Tal vez apearse de aquella determinada forma de servicio no del amora Cristo y a la Iglesia311 En esto nuevamente la referencia a Pablo es in-evitable312 Se le plantea el mismo dilema que a eacutel ldquoMe siento apremiadopor las dos partes por una parte deseo partir y estar con Cristo lo cualciertamente es con mucho lo mejor mas por otra parte quedarme en lacarne es maacutes necesario para vosotrosrdquo313 Lo mismo Sta Teresa de Jesuacutesquien para mejor servirle en sus hermanas atempera sus ansias de morirldquoEl deseo y iacutempetus tan grande de morir se me han quitado en especialdesde el diacutea de la Magdalena que determineacute de vivir de buena gana porservir mucho a Dios si no es algunas veces que todaviacutea el deseo de verleaunque maacutes le desecho no puedordquo314 ldquodiome deseo de no me morir tanpresto porque tuviese tiempo para emplearme en esto y quedeacute con grandeterminacioacuten de padecerrdquo315

La pro-existencia de Jesuacutes les marca el camino a sus disciacutepulos ndash ldquotra-didit semetipsumrdquo Tambieacuten Jesuacutes es referencia para Pablo VI en su amora la Iglesia ldquodilexit Ecclesiam amoacute a la Iglesiardquo Nuevamente la Iglesia eneste supremo y decisivo instante se hace particularmente presente Mues-tra lo que ha significado siempre para eacutel316 y manifiesta que desea supremogesto de amor inmolarse por ella

ldquoPor tanto ruego al Sentildeor que me deacute la gracia de hacer de mi muerteproacutexima don de amor para la Iglesia317 Puedo decir que siempre la heamado fue su amor quien me sacoacute de mi mezquino y selvaacutetico egoiacutesmo y me

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para referirse a la vida del hombre sobre la tierra HUv Balthasar iraacute maacutes lejos y estructu-raraacute como es sabido la historia de la salvacioacuten como ldquoTheodramardquo

310Meditacioacuten Habiacutean transcurrido uacutenicamente dos antildeos desde su eleccioacuten311 Lo confirma pronunciando el ldquofiatrdquo de Mariacutea y el ldquoTu scis quia amo Terdquo de Pedro

Amar hasta el fin como Jesuacutes ndashin finem dilexit (Jn 131)ndash y al que ruega con palabras delAnima Christi ldquoNe permitas me separari de Terdquo teniendo su ldquoconsumatum estrdquo (Jn 1930)como horizonte ldquoRecojo las uacuteltimas fuerzas y no me aparto del don total cumplidordquo

312 Benedicto XVI ha recordado que su dimisioacuten no es algo ineacutedito que Pablo VI yahabiacutea tomado antes que eacutel la decisioacuten de hacerlo

313 Filp 1 23-24314 TERESA DE JESUacuteS Santa Cuentas de conciencia 18ordf Aacutevila 22 de julio 1571315 Ibid 33ordf Sevilla 22 de julio fiesta de la Magdalena de 1575316Y dice significativamente que en este punto conviene ldquorecordar lsquole mystegravere de Jeacutesusrsquo

de B Pascalrdquo Agoniacutea soledad expiacioacuten solidaridad ldquoen agonie jusqursquoagrave la fin du monderdquo317 La maacutexima prueba de amor (Jn 1513) en ella estaacute su tesoro y su corazoacuten (Mt 621)

encaminoacute a su servicio318 y para ella no para otra cosa me parece haber vi-vido319 Pero quisiera que la Iglesia lo supiese y que yo tuviese la fuerza dedeciacuterselo320 como una confidencia del corazoacuten321 que soacutelo en el uacuteltimo mo-mento de la vida se tiene el coraje de hacerrdquo322

Desde sus primeros pasos estuvo inserto en la Iglesia y le fue siemprefiel sin solucioacuten de continuidad Por tanto estaacute maacutes que justificada esta en-cendida confesioacuten de amor hacia ella Pero en la Iglesia por la Iglesia ama atodos y cada uno de los hombres gracias a que se han dilatado los espaciosde su caridad323 y porque siempre comprendioacute su ministerio como ldquoamoris of-ficiumrdquo324 amor universal e integral hasta coincidir con los liacutemites del uni-verso325 Amor clarividente que ausculta discierne recrea los estragoscausados por ldquoel mal que hay en la tierrardquo para instaurar la paz mesiaacutenicaotra de sus coordenadas pastorales y existenciales326 iquestCoacutemo extrantildea tantoincluso actualmente que Pablo VI hablase de la presencia del demonio en laIglesia327 No era pesimismo tampoco maniacutea persecutoria o desengantildeo enlos mal nombrados atormentados y sombriacuteos uacuteltimos antildeos porque el De-

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318 Toda la vida de Pablo VI fue lsquoserviciorsquo puacuteblico fue liturgia logikeacute latreia libacioacuten es-piritual de siacute

319 Es la exclusividad que pondraacute como fundamento en el celibato sacerdotal (cf Sa-cerdotalis caelibatus) pero tambieacuten la obediencia y el espiacuteritu de pobreza (Ecclesiam suam27 40 41 y especialmente 53-58) De este modo aparece que Ecclesiam suam fue mucho maacutesque un escrito programaacutetico fue una carta de arras para un compromiso nupcial a la que enesta meditacioacuten como en un codicilo se le antildeaden algunas especificaciones

320 Importancia de la expresioacuten expliacutecita que crea realidad haciendo existir y al testifi-car auto-implicaacutendose testifica

321 Susurro y requiebro mimo 322Meditacioacuten323 Vide supra DIacuteEZ BARROSO S ldquoDilatentur spacia caritatisrdquo en Estudio Agustiniano

vol L-Fasc 1-2015 116-120324 Su primer mensaje al mundo entero coincide con la fiesta del Sagrado Corazoacuten de

Jesuacutes (2261963)325 Como queriacutea P Teilhard de Chardin ldquoEl amor es la afinidad que une y reuacutene los ele-

mentos del mundo el amor es el agente de la siacutentesis universalrdquo Amor pues a la Iglesia y ala tierra como confesoacute en cierta ocasioacuten a su gran amigo G Bernanos ldquoCuando me mueradecid al dulce reino de la tierra que yo lo amaba maacutes de lo que nunca he osado confesarrdquoiexclTambieacuten mi pan de infancia cocido al amor de lumbre guardaba miga mollar tierna tras elaacutespero y crujiente cortezoacuten

326 La paz otra de sus coordenadas existenciales y pastorales (Ecclesiam suam 17 pas-sim)

327 PABLO VI 2961972 15XI1972

monio existe y es el propio Jesuacutes quien alerta contra las mantildeas y asechanzasdel Maligno Pablo VI no es un ingenuo ama al mundo al estilo de Jesuacutes poreso dice que es digno de compasioacuten aunque en eacutel haya mucho mal y en eacutel esteacutepresente el Maligno con quien no es posible dialogar Este asunto no es aguapasada Recientemente en el Siacutenodo sobre la familia328 el arzobispo de As-tana (Kazajistaacuten) Tomash Peta ha dicho utilizando una expresioacuten de PabloVI que ldquoel humo de Satanaacutes ha entrado en el aula Pablo VIrdquo para referirsea la permisioacuten de la comunioacuten de los divorciados de la cohabitacioacuten y de lahomosexualidad329 Sin demonizar la realidad hay que discernir luacutecidamentey confesar la presencia inequiacutevoca del Demonio en ella

La honda preocupacioacuten que siente por la Iglesia le lleva a exhortarlapara que se mantenga fiel a la misioacuten que Cristo le ha confiado330 Es deberperentorio de la Iglesia recordar su ldquonaturalezardquo y ldquomisioacutenrdquo para impli-carse desde el centro de siacute misma en el discernimiento de cuaacuteles son lasldquoverdaderas necesidades de la humanidadrdquo para no dar palos de ciego nomatar moscas a cantildeonazos o hacer brindis al sol pero siacute haciendo un sabioy valiente ejercicio de caridad poliacutetica331 La transfiguracioacuten pues comobruacutejula empentildeo y meta La transformacioacuten que oramos332 En el tablero dela vida se juega mucho pero el desenlace de la partida seraacute al final Por ellohay ardiente espera en el anhelado encuentro que le hace suspirar iexclMara-natha333 Un morir de no morir Que venga la muerte dulce cauterio334 Lo

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328 Octubre 2015329 No juzgo la justeza de la expresioacuten simplemente la cito a tiacutetulo de inventario330 ldquoY iquestqueacute direacute a la Iglesia a la que debo todo y que fue miacutea Las bendiciones de Dios

vengan sobre ti ten conciencia de tu naturaleza y de tu misioacuten ten sentido de las necesida-des verdaderas y profundas de la humanidad y camina pobre es decir libre fuerte y amo-rosa hacia Cristo Ameacuten El Sentildeor viene Ameacutenrdquo El subrayado es miacuteo y remite al nuacutecleo deEcclesiam suam

331 Por ejemplo en esta eacutepoca tan light en que austeridad es considerada austericidio suelepasar con harta frecuencia por ldquonecesidadrdquo lo que tal vez no lo sea tanto En ese caso Caritasy toda la accioacuten socio-caritativa de la Iglesia tendriacutea ante siacute un verdadero reto de discernimientoque compromete su identidad al trasegar su epicentro ndash charitas Christi333ndash y diluirlo transmu-taacutendolo en ardite cuando por el contrario deberiacutea reconvertirse hacia ldquoel unum necessarium lauacutenica cosa necesariardquo su verdadero y uacutenico fulcro para transformarse y transformar

332 ldquoQue eacutel nos lsquotransformersquo en ofrenda permanente para que gocemos de tu heredadjunto a tus elegidosrdquo (Plegaria Eucariacutestica III) Inacabados siempre en camino en trance deconsumacioacuten Siembra y ofrenda para ser comulgados

333 Ap 2220334 Entrevisto urgido y cantado tan magistralmente por Juan de la Cruz ldquoiexclOh llama de

amor viva rompe la tela de este dulce encuentro iexcloh cauterio suave matando muerte en

desea para siacute tambieacuten para la Iglesia su hija hermana esposa madre Deahiacute la premura con que la intima a permanecer vigilante y como al acechofrente a las fuerzas que pretenden distraerla o alejarla de su cometido enla tierra y en la historia ldquoNo es sabia la ceguera ante este destino indefec-tible ante la desastrosa ruina que comporta335 ante la lsquomisteriosa meta-morfosisrsquo que estaacute para realizarse en mi ser ante lo que se avecinardquo336

No obstante en su confrontacioacuten con la muerte el arraigo de su fe y suconfianza en Dios fueron puestos a prueba con motivo del asesinato de suamigo iacutentimo Aldo Moro Alliacute pronuncioacute con el corazoacuten profundamenteherido palabras tan tremendas como eacutestas ldquoiexclSentildeor escuacutechanos iquestQuieacuten

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vida la has trocado iexcloh lsquolaacutemparas de fuegorsquo calor y lsquoluzrsquo dan junto a su querido iexclcuaacuten mansoy amorosohellipcuaacuten delicadamente me enamoras (S Juan de la Cruz Llama de amor viva)Pero tambieacuten Teresa de Jesuacutes ldquoVivo sin vivir en miacute y de tal manera espero que muero por-que no muerordquo

335 De ella ha dejado elocuentes imaacutegenes Juan de Valdeacutes Leal (Jerogliacuteficos de las pos-trimeriacuteas lsquoIn ictu occulirsquo lsquoFinis gloriae mundirsquo) La piedad cristiana se ha detenido en el me-mento mori como en escuela para bien vivir ldquoiexclTiembla y palidece quien lo veiexclCuaacutentossoacutelo por haber contemplado a un pariente o amigo muerto han mudado de vida y abando-nado el mundo Pero todaviacutea inspira el cadaacutever horror maacutes intenso cuando comienza a des-componerse (hellip) Por fin al poco tiempo nadie habla ya de eacutel ya hasta sus deudos maacutesallegados no quieren que de eacutel se les hable por no renovar el dolor (hellip) lsquoReducido como atamo de una era de verano que arrebatoacute el vientohelliprsquo (Dan 235) Esto es el hombre un pocode polvo que el viento dispersardquo (ALFONSO MARIacuteA DE LIGORIO San Preparacioacuten para lamuerte Apostolado Mariano Sevilla 2005)

336 Pablo VI Meditacioacuten Creo que con la expresioacuten lsquomisteriosa metamorfosisrsquo no se re-fiere ni uacutenica ni principalmente al deterioro fiacutesico sino a la lsquotransformacioacuten en Cristorsquo ldquoTodosseremos transformados por la victoria de Jesucristo nuestro Sentildeor (cf 1 Co 15 51-58)rdquoDiceBenedicto XVI a propoacutesito de la lsquotransformacioacutenrsquo obrada en el propio S Pablo ldquoEl signifi-cado de esta lsquomisteriosa transformacioacutenrsquo de la que nos habla la segunda lectura breve deesta tarde se muestra admirablemente en la historia personal de san Pablo (hellip) esa lsquotrans-formacioacutenrsquo no es resultado de una larga reflexioacuten interior y tampoco fruto de un esfuerzo per-sonal Es ante todo obra de la gracia de Dios que obroacute seguacuten sus caminos inescrutables (hellip)Por la gracia de Dios soy lo que soy (1 Co 15 10) (hellip) La experiencia personal que vivioacute sanPablo le permitioacute esperar con fundada esperanza la realizacioacuten de este lsquomisterio de trans-formacioacutenrsquo que concerniraacute a todos aquellos que han creiacutedo en Jesucristo y tambieacuten a todala humanidad y a la creacioacuten entera (hellip) lsquoEn un instante en un abrir y cerrar de ojos cuandosuene la uacuteltima trompeta los muertos resucitaraacuten incorruptibles y nosotros seremos trans-formadosrsquo (1 Co 15 52) Ese diacutea todos los creyentes seraacuten lsquoconformadosrsquo a Cristo y todo loque es corruptible lsquoseraacute transformadorsquo por su gloria (I Co 1553)rdquo (BENEDICTO XVI Homi-liacutea en la fiesta de la conversioacuten de SPablo 2512012) Transfiguracioacuten y transformacioacuten dosnombres para una misma realidad que la gracia conforma

puede escuchar nuestro lamento una vez maacutes sino Tuacute Dios de la vida y dela muerte No has atendido nuestra suacuteplica por la incolumidad de AldoMoro de este hombre bueno apacible sapiente inocente y amigo pero TuacuteSentildeor no has abandonado su espiacuteritu inmortal marcado con la fe en Cristoque es la resurreccioacuten y la vida Por eacutel por eacutelrdquo 337 Sin embargo no sucum-bioacute a la prueba tambieacuten Dios habiacutea consentido que Laacutezaro se le muriera aJesuacutes para confirmar la fe en la vida eterna La muerte clava su aguijoacutendesmonta seguridades le hiere al ser humano en lo maacutes hondo de su cora-zoacuten pone a prueba la esperanza pero no la derrota La muerte amortizadapor el amor vencida por la Vida

Resumiendo La metamorfosis de la muerte para que sea coherente yeficaz y no acabe en puro desastre ha de culminar como en el grano detrigo las sucesivas metamorfosis de la vida que reciben luz y sentido de lametamorfosis por antonomasia la Resurreccioacuten de Cristo prefigurada ensu Transfiguracioacuten338 En cuyo caso la muerte es vivida con paz339 Por ciertoesta Meditacioacuten ante la muerte finaliza con las mismas palabras con las quecomienza Ecclesiam suam ldquoHabiendo Jesucristo fundado su Iglesia paraque fuese al mismo tiempo madre amorosa de todos los hombres y dis-pensadora de salvacioacutenrdquo340 Pablo VI quiere concluir por donde comenzoacutecomo al principio ahora y siempre cangiloacuten de noria que incesantementeaflora Vida tras abrevar en su manantial Cristo Luz de Luz Luz del mundoy de la Iglesia surtidor que brinca hasta la vida eterna retozando como Cor-dero Muerte iquestdoacutende estaacute tu victoria

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337 PABLOVI Misa exequial por el eterno descanso de Aldo Moro Basiacutelica de S Juan deLetraacuten 13 de mayo de 1978 Apenas tres meses antes de su propia muerte Previamente habiacuteaescrito una carta a las Brigadas rojas (21 de abril de 1978) intercediendo por eacutel ofrecieacutendosecomo reheacuten a cambio de Aldo Todas las gestiones fueron infructuosas

338 A propoacutesito de coacutemo vivioacute Jesuacutes la muerte dice ldquoiquestQueacute fue toda la vida de Jesuacutes sinouna continua muerte siempre trayendo la que le habiacutean de dar tan cruel delante de los ojosrdquo(Camino de perfeccioacuten Coacuted de Vallad 421)

339 ldquoLa de las almas transformadas es muy suave y muy dulcerdquo (JUAN DE LA CRUZ SanLlama 130) Como la desea para siacute el batallador Unamunordquo ldquoMeacuteteme Padre eterno en tupecho misterioso hogar dormireacute alliacute pues vengo deshecho del duro bregarrdquo (Epitafio parasu tumba) que hace pensar en Ps 36 que los Padres aplican a Cristo muerto y resucitadoseguacuten la Biblia de Jerusaleacuten

340 Ecclesiam suam 1

17 ldquoiexclOH NOCHE SOSEGADAhellip EN PAR DE LOS LEVANTES DELA AURORArdquo341

Al final de nuestro viaje apostamos firmemente por una determinadaidentidad del beato Pablo VI Con el paso del tiempo se han ido sedimen-tando los puntos de vista Es cierto que estamos ante una persona particu-larmente polieacutedrica y compleja pero siempre entrantildeable en la que loscontrastes conviven en pugnaz dialeacutectica ensimismado dubitativo dolientereservado carintildeoso tierno diaacutefano distinguido resuelto agradecido fraacutegilrespetuoso circunspecto detallista exigente serio deacutebil tiacutemido condes-cendiente risuentildeo confiado prudente sencillo dialogante perspicaz de-terminado clarividente discreto piadoso entrantildeable creativo elegantesutil generoso humilde religioso profeacutetico sensible miacutestico poeacutetico iacutente-gro compasivo trabajador amigable inteligente familiar moderno cari-tativo diplomaacutetico estudioso paciente austero intuitivo listo valiente fieltradicional bueno Una persona en quien estaacute fuera de duda su amor a Cristoy a la Iglesia342 su apuesta por el diaacutelogo su preocupacioacuten por la salvacioacutenuniversal la unidad de los cristianos el depoacutesito de la fe la paz y la promo-cioacuten integral del ser humano Todo ello vivido en clave de transfiguracioacutencomo ha quedado abundantemente expuesto en lo que precede J Ratzingerviene a corroborarlo cuando dice de eacutel ldquoDe tal manera se convirtioacute cada vezmaacutes en un hombre de bondad profunda pura y madura (hellip) al final nuestramemoria conserva la imagen de un hombre que tiende la manordquo

Llegados a este punto quiero creer que estas reflexiones tal vez hayancontribuido a arrojar un poco de luz ndashluz de luzndash sobre la persona de PabloVI y su proceso de transfiguracioacuten que auacuten continuacutea y que alcanzaraacute unpunto aacutelgido cuando sea canonizado a mediados del proacuteximo mes de oc-tubre Valga como contrapeso a la imagen de ensimismado huidizo dubi-tativo amargado integrista y tenebroso que a muchos les dejoacute quien como

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341 JUAN DE LA CRUZ San Caacutentico Espiritual estrofa 14 versos 64 y 65 Pero tambieacutenldquoEn una noche escura con ansias en amores inflamada iexcloh dichosa ventura saliacute sin sernotada estando ya mi casa sosegada en la noche dichosa en secreto que nadie me veiacutea ni yo miraba cosa sin otra luz y guiacutea sino la que en el corazoacuten ardiacuteardquo (JUAN DE LA CRUZSan Noche oscura estrofas 1 y 3)

342 Hacemos nuestras las palabras de Juan Pablo I sobre eacutel apenas elegido Papa ldquoEnquince antildeos de pontificado este Papa ha demostrado no soacutelo a miacute sino a todo el mundocoacutemo se ama coacutemo se sirve y coacutemo se trabaja y se sufre por la Iglesia de Cristordquo(Aacutengelus2781978)

eacutel desde siempre vivioacute en vecindad de luz el Papa que comenzoacute su anda-dura risuentildeo esperanzado y la terminoacute acorralado esquivo triste agobiadopero irrenunciablemente miacutestico343 aunque con su particular noche oscurahijo fiel de Susu Iglesia nuestra madre a la que amoacute y nos ensentildeoacute a amarcomo sentildealoacute Juan-Pablo I con estas belliacutesimas y sentidas palabras en su pri-mer Aacutengelus ldquoEn quince antildeos de pontificado este Papa ha demostradono soacutelo a miacute sino a todo el mundo coacutemo se ama coacutemo se sirve y coacutemo setrabaja y se sufre por la Iglesia de Cristordquo344 iquestCoacutemo conseguirlo Las orien-taciones que daba la enciacuteclica Ecclesiam suam para su tiempo siguensiendo muy vaacutelidas operativas y acertadas para el nuestro345 como fre-cuentemente nos recuerda Francisco en su magisterio ordinario y extraor-dinario Leerla reflexionarla orarla y sobre todo practicarla seriacutea uno delos mejores modos posibles de justipreciarla y al Papa que la escribioacute

18 EL MAacuteS BELLO COLOFOacuteN

Asiacute las cosas puede colegirse mi resistencia a limitar la transfiguracioacuten dePablo VI a una bella comparacioacuten que simplemente nombrariacutea un procesocasi meramente esteacutetico una aparicioacuten fugaz como una laacutegrima de S Lorenzoque se limitariacutea a maquillar la fealdad y el rastrojo desolador de la muerte Esmaacutes muchiacutesimo maacutes Lo es en la estructura de la vida cristiana y en la de PabloVI porque sencillamente lo es para el mismo Cristo como atestigua J Rat-zinger ldquoEn el Cristo transfigurado se revela mucho maacutes aquello que es la fetransformacioacuten que en el hombre acontece en el curso de toda la vidardquo346 Sitoda la vida de Pablo VI bantildeoacute en la luz del Tabor no podiacutea por menos queterminar con el maacutes bello colofoacuten El designio del Padre Creador de los as-tros347 del Hijo uacutenico de Dios Luz de Luz348 y de Quien es Luz que ilumina

530 S DIacuteEZ BARROSO

343 Como lsquomiacutesticarsquo es a fin de cuentas la esencia misma de la Iglesia ldquoSu esencia iacutentimala principal fuente de su eficacia santificadora ha de buscarse en su miacutestica unioacuten con Cristordquo(PABLOVI Discurso en la clausura de la Tercera Sesioacuten del Vaticano II 21XI1964 23 en la quese promulgoacute la constitucioacuten Lumen gentium y se declaroacute a Mariacutea lsquoMadre de la Iglesiarsquo)

344 Angelus 2781978345 Francisco remite constantemente a Pablo VI revindicando y reivindicando su ejem-

plo y su magisterio346 RATZINGER J obispo de MuumlnchenFreissig Homiliacutea en la misa funeral por Pablo

VI (10VIII1978)347 Santiago 117348 Credo niceno constantinopolitano

las almas y Fuente del mayor consuelo349 quiso llamar a Pablo VI junto Siacute asu casa a su gloria inmarcesible y eterna precisamente el diacutea en que la Igle-sia celebra la fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor como prolijamente apa-rece en este escrito Pues bien ese diacutea unas horas antes de su muerte al rezodel Angelus glosoacute Pablo VI este misterio diciendo ldquoLa Transfiguracioacuten delSentildeor recordada por la liturgia en la solemnidad de hoy proyecta una lsquoluzdeslumbrantersquo sobre nuestra vida diaria y nos lleva a dirigir la mente al des-tino inmortal que este hecho esconderdquo350 Gloria de Cristo351 y gloria del hom-bre352 Ambos unidos en inextricable destino por voluntad de quien quisotomar la naturaleza humana y anticipando como primicia incruenta en elTabor ndashnuevo Sinaiacute nuevo Carmelondash el sacrificio del Goacutelgota y la encomiendadel Monte de los olivos que desemboca en Pentecosteacutes y en el bautismo

ldquoQuel corpo che si lsquotrasfigurarsquo davanti agli occhi attoniti degli apos-toli egrave il corpo di Cristo nostro fratello ma egrave anche il nostro corpo chiamatoalla gloria quella lsquolucersquo che lo inonda egrave e saragrave anche la nostra parte di ere-ditagrave e di lsquosplendorersquo Siamo chiamati a condividere tanta gloria percheacute siamolsquopartecipi della natura divinarsquo (2 P 1 4) Una sorte incomparabile ci attendese avremo fatto onore alla nostra vocazione cristiana se saremo vissuti nellalogica consequenzialitagrave di parole e di comportamento che gli impegni delnostro battesimo ci impongonordquo353

Pablo VI estuvo entre nosotros 81 antildeos y apenas le conocimos354 Sumera presencia dejaba transparentar envuelta en fraacutegil y pudorosa timi-

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349 Secuencia de Pentecosteacutes Precisamente en la fiesta de Pentecosteacutes Pablo VI celebroacutesus bodas de oro sacerdotales y en la homiliacutea de ese diacutea dijo ldquoLa Pentecoste tutti ci prendee tutti ci fa pensosi e commossi mentre lsquosplendersquo nelle nostre anime lsquoqualche bagliore drsquounachiarezza nuovarsquo la lsquoluce dei cuorirsquo piena di amore e di veritagrave Egrave la festa della sapienza lafesta della caritagrave della consolazione del gaudio della speranza della santitagrave Egrave la inaugura-zione della civiltagrave cristiana La Pentecosterdquo (PABLO VI Homiliacutea 18V1970) Como en laTransfiguracioacuten de Jesuacutes Alliacute figura y anticipo aquiacute realidad en prospectiva

350 PABLO VI Angelus 6VIII 1978351 ldquoSulla cima del Tabor Cristo disvela per qualche istante lo lsquosplendore della sua di-

vinitagraversquo e si manifesta ai testimoni prescelti quale realmente egli egrave il Figlio di Dio lsquolrsquoirradia-zionersquo della gloria del Padre e lrsquoimpronta della sua sostanza (CfrHebr 1 3)rdquo (Ibid)

352 ldquohellipma fa vedere anche il trascendente destino della nostra natura umana chrsquoegli haassunto per salvarci destinata anchrsquoessa percheacute redenta dal suo sacrificio drsquoamore irrevoca-bile a partecipare alla pienezza della vita alla lsquosorte dei santi nella lucersquo (Col 1 12)rdquo (Ibid)

353 Ibid354 URGENTI A Paolo VI Un Papa da riscoprire Torino 1985 Joseacute Luiacutes Martiacuten Des-

calzo ha escrito de Pablo VI que fue ldquoel Papa a quien no aprendimos a querer en Espantildeardquo

dez una jugosa vida interior que rimaba a lo divino Vivioacute como propia lavida de muchos sentiacutea la Iglesia355 la amaba profundamente y transmitiacuteaamor a ella en Cristo Jesuacutes por el que lo habiacutea dado todo como deciacutea en suTestamento Era entrantildeable y se dejaba querer a pesar de las apariencias defrialdad y distancia que tambieacuten en este caso engantildeaban De Pablo VI lesqueda a muchos un agradecido recuerdo ldquoA su muerte hallaron fin la con-testacioacuten la burla hasta la calumnia a la persona lsquoHa sido grandersquo se dijolsquoun constructor de futuro y de civilizacioacutenrsquo iexclPasaraacute a la historiardquo356 Peropara otros seguiraacute siendo el Papa de las indecisiones de las tormentas porlas turbulencias que hubo de afrontar sobre todo en la aplicacioacuten del Va-ticano II y porque uacuteltimamente vivioacute sobrecargado En todo caso siemprese manifestoacute fiel a siacute mismo escrutando en todo momento lo que el Sentildeorqueriacutea de eacutel a cada instante y siguiendo contra viento y marea la direccioacutenque percibiacutea le iba sugiriendo y que eacutel pensaba que le conveniacutea a Su Igle-sia no a las iglesiolas de bandos y tendencias

Termino con dos testimonios que apuntan a la estela que estaacute llamadaa dejar una vida como la suya y que estaacuten teniendo verdadero aliento pro-feacutetico En primer lugar unas palabras del P Bevilacqua ndasha juicio de JMordfLaboa lsquotal vez quien mejor conociacutea a Montinirsquondash que poco despueacutes de sueleccioacuten como Papa deciacutea

ldquoMontini no seraacute un Papa faacutecil estaacute destinado a reinar en medio degrandes contrastes tal vez a suscitar la incomprensioacuten de los contemporaacute-neos Pero cuando se realice una valoracioacuten del pontificado se constataraacuteque fue uno de los Papas maacutes sensibles para con las exigencias del propiotiempo porque vivioacute intensamente la condicioacuten criacutetica de su eacutepoca y se es-forzoacute de manera ejemplar en interpretar lo que el Papa Juan llamaba lsquolos sig-nos de los tiemposrsquordquo357

El otro es de Joseacute Luis Martiacuten Descalzo periodista en el Concilio co-rresponsal en Roma teoacutelogo novelista poeta dramaturgo columnista y di-rector de cuya sensibilidad y enjundia nos ha dejado sobrados ejemplos deacertadas prolepsis

532 S DIacuteEZ BARROSO

355 DANIELOU J-VORGLIMLER E (ed) Sentire Ecclesiam (Festschrift HRahner) Fri-burgo Basilea Viena 1961

356 CREMONA C Pablo VI Palabra Madrid 1995 19357 Citado por LABOA JM Historia de la Iglesia Eacutepoca contemporaacutenea BAC Madrid

2002 362

ldquoHace tres antildeos y en esta misma paacutegina de ABC me atreviacute a escribirlsquoTengo la certeza de que Pablo VI seraacute un Papa creciente y que la Historia leamaraacute maacutes de lo que le hemos amadorsquo Si escribo hoy es para constatar queaquella lsquoprofeciacutearsquo estaacute comenzando a cumplirse y que tres antildeos maacutes tarde PabloVI recoge maacutes amor del que le rodeara entonces en torno a su solitaria muerterdquo

Y ademaacutes nos deja este entrantildeable recuerdo que hago miacuteo

ldquoLejos queda ya la tiara y los cartapacios burocraacuteticos que ocupabansu mesa Lejos el brillo y el esplendor Lejos tambieacuten las horas de angustiaen que la Iglesia entera pareciacutea querer exprimirle el corazoacuten Ya soacutelo que-dan la verdad y la ternura la de un alma que amoacute mucho maacutes de lo que seatreviacutea a decir y la de un corazoacuten que fue mucho menos amado de lo quemereciacutea Pero la muerte no interrumpe nada tal vez por eso tres antildeos des-pueacutes yo le siento crecer en el mundo y en mi corazoacutenrdquo358

Hoy como no cesa de decir Francisco la Iglesia del Sentildeor Ecclesiamsuam se prepara para una nueva singladura en la que iraacuten variando los in-terlocutores pero en la que siempre habraacute que dar respuestas pertinentesHoy por ejemplo ha cambiado el escenario que teniacutea como contexto la en-ciacuteclica lsquoEcclesiam suamrsquo Los interlocutores en el mundo ya no son ni elmarxismo ni el ateiacutesmo ni unos cristianos galvanizados por el Concilio o le-vantados por ansias de liberacioacuten ni la increencia sino la globalizacioacuten elpensamiento uacutenico el relativismo la indiferencia religiosa y muchos cris-tianos consumistas y de relumbroacuten Por tanto al lsquodiaacutelogorsquo ha de incorpo-rarse el lsquotestimoniorsquo y darle valor a la vivencia de la fe maacutes allaacute de unasimple adhesioacuten empaacutetica y corporativista a la Iglesia Hoy se le exige alcristiano lsquopertenecerrsquo (a ella) sin que ella le pertenezca sin que la consi-dere un coto cerrado359 De cara a la evangelizacioacuten el cristiano debe mos-trar modos de comportamiento coherentes con la fe que profesa maacutes queinsistir en la superfetacioacuten de manifestaciones puacuteblicas de culto ldquorumboque conduce derecho al encerramiento de la Iglesia en siacute misma a la res-tauracioacuten de modos de presencia en la sociedad ya superados a la margi-nacioacuten y eliminacioacuten de las maacutes miacutenimas disidencias y a la instauracioacuten ensu seno de un estilo de vida sectariordquo360 Leyendo esto no puedo por menos

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 533

358 MARTIacuteN DESCALZO JL lsquoPablo VI el Papa crecientersquo en la tercera de ABC 6881359 MARTIacuteN VELASCO J Increencia y evangelizacioacuten Del diaacutelogo al testimonio Santan-

der 1988 11360 Ibid 12

de entrever una fuerte connivencia entre dichas pretensiones y las que tuvoPablo VI al escribir Ecclesiam suam ldquouno spontaneo desiderio di confron-tare lrsquoimmagine ideale della Chiesa quale Cristo vide volle ed amograve comesua Sposa santa ed immacolata e il volto reale quale oggi la Chiesa pre-senta (hellip) rispondente al concetto iniziale da un lato allrsquoindole della uma-nitagrave chrsquoessa andava evangelizzando e assumendo dallrsquoaltrordquo 361 Una tareaincesante e ineludible para cada generacioacuten de cristianos362

Por tanto en definitiva no se le justiprecia a Pablo VI cuando se re-duce su transfiguracioacuten a ldquoun rostro juvenilrdquo que adquirioacute al morir seguacutentestimonio de su secretario Mons Macchi o a esa ldquonoche transfiguradardquoseguacuten bella metaacutefora de Eduardo de la Hera Buedo363 Como si el todo seredujera a un fuacutetil cambio de apariencia a un fuego de artificio Es decir noestamos ante un mero punto de llegada sino que el resplandor final en sumuerte se corresponde maacutes bien con el avivar de un rescoldo que ndashlumenChristindash desde siempre364 ardioacute en su vida amor por la Iglesia-en-el mundoy le transformoacute Hablando pues de Pablo VI no recordamos a una reliquiadel pasado365 Sigue vivo en comunioacuten de amor con Susu Iglesia ndashEccle-siam suamndash la de aquiacute abajo que brega en la intrahistoria y con la celestiala la que seraacute solemnemente asociado con justicia366 mediante su canoniza-

534 S DIacuteEZ BARROSO

361 Pablo VIEcclesiam suam n11362 ldquoEn tiempos de opiniones diversas de cambios abundantes de formas de pensar tan

distintas y a veces tan distantes parece oportuno acercarse a Jesuacutes para ver queacute nos dicerdquo(OSORO SIERRA C A la Iglesia que amo Narcea Madrid 198977)

363 HERA BUEDO E de la La noche transfigurada Biografiacutea de Pablo VI BAC Madrid2002

364 Pablo VI lo deciacutea en la homiliacutea con motivo de la celebracioacuten del XV aniversario desu coronacioacuten (2961978) ldquohellip nuestro espiacuteritu que continuamente se prepara al encuentrocon el justo Juez (cf 2 Tim 4 8)rdquo

365 Asiacute lo reconociacutea Giovanni Mariacutea Vian experto en su pensamiento y especialmentevinculado a la biografiacutea de Pablo VI al ser invitado a hablar de eacutel durante el Simposio orga-nizado por la Conferencia Episcopal Espantildeola ldquoHe pretendido mostrar a un hombre quefue un cristiano moderno un apasionado de Cristo que se cuestionoacute a fondo sobre las gran-des preguntas de la vida la muerte la pobreza el mundo contemporaacuteneo el malhelliprdquo (Alfa yOmega n2016 9032017)

366 ldquoSanctitas clarior in dies altiorque est mysterii Ecclesiae declaratio et significatiodonec haec plenam in caelis compaginem assecuta in summa caritatis beatitudine adorabitDeum et Agnum qui occisus estrdquo (Lumen gentium n 51) PABLO VI Sanctitas clarior Proces-sus de causis beatificationis et canonizationis aptius ordinantur motu proprio 1931969 LaIglesia le reconoce como acreedor de las condiciones que eacutel dispuso que debiacutean concurrirpara ser canonizado Ut vero praeclara huiusmodi sanctitatis exempla probe dignoscantur

cioacuten el mes de octubre de dos mil dieciocho a los cuarenta antildeos de su fa-llecimiento Cabal reconocimiento eclesial ndashnunca es tarde si la dicha esbuenandash de que su perfeccioacuten ha alcanzado la santidad en el grado maacuteximode la transfiguracioacuten y que puede ser imitado e invocado con solvenciapara ir consiguiendo la que nos estaacute destinada a nosotros

Dicho queda

Dicho queda en gloria de Pablo VI antildeorando remembrando

iexclQueacute savia sabiaiexclQueacute buena savia

iexclQueacute logradas antildeadas aquellas del ConcilioiexclQueacute vino generoso el cosechado

y trasegado a odres nuevosndashcomo la vida mismandash

por un sabio plantel de bodegueroscon eacutel a la cabeza

del lagar y de la mesaY entonces

Ecclesiam suamhoy cincuentona

conciencia de siacute misma reforma diaacutelogo espiacuteritu de pobreza y de obediencia

besana y trojeprograma

Verdaderamente justo y necesariojustipreciar tambieacuten por ella

a Pablo VIque nos dijo que veniacutea In nomine Domini

tiacutemidamente audazclarividente y bueno

en pertinaz transfiguracioacutendesde la cuna a la tumba

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 535

atque sua ldquosincera luce plene resplendeantrdquo canonicae pervestigationes necessariae suntsummo quidem studio ac sedulitate Santidad es transfiguracioacuten en grado maacuteximo

Hoy canonizado para ser piedra de toque

fiel de romanasanto y sentildea

en esta Iglesia iquesta la que eacutel amoacute hasta el hollejo

Siacuteporque es la Suya

la del Sentildeorla misma siempre

nintildea joven esposa madretambieacuten la suyaiexclDicho queda

Que por la transfiguracioacutenldquoresplandezca en nuestra vida

la luz que iluminoacute la gruta de Beleacutenrdquo367

536 S DIacuteEZ BARROSO

367 BENEDICTO XVI Audiencia General 12XII12

Fray Alonso de Veracruz y el Compendiode todos los privilegios de los religiosos

FErnAnDO CAMPO DEl POzO

Resumen El tema de los privilegios de los religiosos fue un tema importante el sigloXVI con fray Alonso de Veracruz para la evangelizacioacuten de las Indias y lo siguesiendo como un acto administrativo y gracia de facultades especiales en el Coacute-digo de 1983 cc 76-84 con un fin pastoral bajo el control de la autoridad ecle-siaacutestica competente no se trata de un ldquoarbitrarismo de la autoridadrdquo ni unaconcesioacuten ldquonepotistardquo sino un reconocimiento de la variedad de casos concre-tos a los que hay que atender con caridad y humanismo seguacuten las circunstan-cias como lo defendioacute fray Alonso de Veracruz con su Manual que sirvioacute deguiacutea a los misioneros del siglo XVI y despueacutes Siguen estando en vigencia mu-chos privilegios de las oacuterdenes mendicantes que no han sido derogados

PAlAbRAs ClAVes privilegio religiosos acto administrativo facultad especial

AbstRACt The theme of the privileges of the religious was a very important issuein the 16th century with Fray Alonso de Veracruz for the evangelization of theIndies as it is so now as an administrative act and concession of special facul-ties in the Code of 1983 cc 76-84 with a pastoral purpose under the controlthe competent ecclesiastical authority It was neither a question of ldquoarbitrary au-thorityrdquo nor a ldquonepotistic concessionrdquo but a recognition of the variety of concretecases to which we must respond with charity and humanism depending on thecircumstances as it was defended by Fray Alonso de Veracruz in his Manualwhich served as a guide to the missionaries of the 16th century and onwardsThe mendicant orders still have many valid privileges which had not been re-pealed

Est Ag 53 (2018) 537-575

El P Fernando Campo del Pozo es agustino Doctor en Derecho Civil y Canoacute-nico Miembro del Instituto Histoacuterico de la Orden de San Agustiacuten y de la Asociacioacuten deCanonistas y correspondiente de la Academia de la Historia de Venezuela y de la Boya-cense de la Historia en Tunja

Key woRds privilege religious administrative act special faculty

I Introduccioacuten

El tema de los privilegios de los religiosos en las Indias fue muy im-portante para fray Alonso de Veracruz (1507-1584) su principal defensoren el siglo XVI Habiacutea sido disciacutepulo de Francisco de Vitoria y llegoacute a serMaestro en Teologiacutea y a dar clases en Salamanca Pasoacute a nueva Espantildea(Meacutejico) en 1536 ldquono estaba en ayunas sobre Derecho Pontificiordquo comoeacutel mismo afirma sino que era un experto por haber sido profesor de estamateria1 Demostroacute su competencia canoacutenica en sus escritos sobre los pri-vilegios y sobre todo en su tratado sobre el matrimonio que tuvo cuatroediciones en el siglo XVI Para 1556 ya estaba compuesto el Compendiode los privilegios Compendium breve privilegiorum praecipue concesso-rum ministris Sancti Evangelii huius Novi Orbis que se anunciaba en laportada del Speculum coniugiorum y luego al final aparece que se difiereCompendium breve privilegiorum quod promisseramus ex justa causadifferimus cum usura solutari si Dominus dederit2 El P juan de Grijalvanos diraacute que ldquono se imprimioacute por la forzosa contradiccioacuten que habiacutea detener pero son pocos los religiosos que no los tienen manuscritosrdquo3 Sonvaliosos estos datos porque nos explican por queacute no se publicoacute el Com-pendium que se divulgoacute en forma manuscrita con diversas copias recen-siones o versiones objeto principal de este trabajo

Cuando se hizo la segunda edicioacuten del Speculum coniugiorum en Sa-lamanca en 1562 por Andrea de Portonariis se pensaba publicar el Dedecimis y el Compendium ese antildeo Se afirma que su autor Alonso de Ve-racruz habiacutea sido provincial en Meacutexico y entonces era prior de San FelipeDebioacute ser en el otontildeo de ese antildeo4 Aunque el primer encuentro con la Corte

538 F CAMPO DEL POZO

1 VErACruz A de Declaratio seu expositio Clementinae Ms III- K-6 del Escorial f269 donde afirma ldquoEt si mea precipua sit theologica profesio Iuris Pontifitii non sum omninoieiunus et quia olim Salmanticerdquo etc Se prescinde aquiacute de su biografiacutea y obras que se tratanen otros trabajos

2 Speculum coniugiorum Meacutexico 1556 p 657 donde se da la explicacioacuten de que se difierecon la esperanza puesta en Dios no se podiacutea cumplir lo prometido porque habiacutea oposicioacuten

3 GrIjAlBA j Croacutenica de la Orden de N P S Agustiacuten en las provincias de Nueva Es-pantildea En cuatro edades desde el antildeo 1523 hasta 1592 Meacutexico 1624 ff 188v-199r

4 Speculum coniugiorum RP Ildephonsi olim ibi Provincialis nunc Prioris S Philippiapud Matritum Salmanticae apud Andrea de Portonariis1562

fue al principio de precaucioacuten luego fue de amistad y cooperacioacuten Si-guioacute haciendo recopilacioacuten de privilegios y como habiacutea terminado el Con-cilio de Trento en el que se reformaban algunas cosas referentes a losmatrimonios clandestinos cercenando algunos privilegios de los religio-sos publicoacute un Appendix en Madrid en 1571 Este Apeacutendice trae bulas deleoacuten X Adriano VI y Piacuteo V en favor de los indios y los privilegios con lareal Ceacutedula del 15 de enero de 1568 para que los religiosos en las Indiassiguiesen administrando los sacramentos como antes del Concilio deTrento5 En la edicioacuten de Milaacuten se pone el Appendix al final con pagina-cioacuten distinta6 mientras seguiacutea el Compendium sin publicar

a) Importancia del tema de los privilegios de los religiosos y su estadoactual

Se entiende por privilegio seguacuten la decretal Abbate de Inocencio IIIldquoa una ley privada concediendo un favor especialrdquo7 en contra o fuera delDerecho comuacuten Definicioacuten que se desarrolla en el c 76 del Coacutedigo deDerecho Canoacutenico en los siguientes teacuterminos ldquoEl privilegio es decir lagracia otorgada por acto peculiar a favor de determinadas personas tantofiacutesicas como juriacutedicas puede ser concedido por el legislador y tambieacutenpor la autoridad ejecutiva a la que el legislador haya otorgado esta potes-tadrdquo Se considera actualmente un acto administrativo lo que ayuda acomprender esta materia y coacutemo la desarrolloacute fray Alonso de Veracruzacudiendo incluso al Vicariato regio con potestad delegada del papa

la realidad de las Indias con el derecho de conquista y su evangeli-zacioacuten no hallaba faacutecil solucioacuten con el Corpus Iuris Canonici medieval

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 539

5 Appendix ad Speculum coiugiorum per eiusdem Fratrem Alphonsum a Veracruce etcsacrae paginae Doctorem et Cathedraticum Primarium universitatis Mexicanae etc MantuaeCarpetanorum 1571

6 Speculum coniugiorum cum appendice etc en 4ordm Milaacuten 1599 pp 327-334 donde tratade los privilegios de los religiosos en las causas matrimoniales En el Apeacutendice pp54-55 y 81-88 pone tambieacuten las bulas una de Piacuteo V del que logroacute por medio de Felipe II la ldquoExponinobis nuperrdquo del 4 de marzo de 1567 en pp 86-88 Cf MOrAl B ldquoCataacutelogo de EscritoresAgustinos Portugueses y Americanosrdquo en La Ciudad de Dios 26 (1891) 59-61 Este autor des-conocioacute el coacutedice del Escorial Ms III- K-6 y menciona a la Expositio Privilegii Leonis X infavorem Religiosorum in Indiis existentis 4ordm Ms y la Declaratio Clementinae Religiosi dePrivilegiis 3ordm Ms existentes en la libreriacutea de los Padres Franciscanos de Tecuzco ibiacuted p 63

7 Corpus Iuris Canonici X 5 40 25 ed FrIEDBErG E II Graz 1955 col 922lAnCElOTTI P j II Turiacuten 1775 col 748-749

que se habiacutea encontrado con algunos problemas parecidos en el siglo XIIIal iniciarse las nuevas misiones por las oacuterdenes mendicantes Se habiacuteanconcedido algunos privilegios y facultades especiales a los franciscanosdominicos y agustinos para la predicacioacuten administracioacuten de los sacra-mentos conocer de causas matrimoniales bendecir iglesias y cemente-rios pudieacutendolos reconciliar en casos de violacioacuten etc8

Estos privilegios y facultades especiales como la concedida a los taacuter-taros para celebrar la misa siguiendo el rito latino en su lengua vernaacuteculafueron aprobados con alguna reserva en la bula o decretal de 1307 Reli-giosi de Clemente V que se confirmoacute en el Concilio de Viena (1311-1312)9 Esta bula llamada Clementina va a ser como la carta magna delDerecho Misionero y a la que dedicaraacute Alonso de Veracruz estudios es-peciales por ser una piedra angular y controvertida10

la defensa de los privilegios fue uno de los motivos por los que re-chazoacute el obispado de leoacuten en nicaragua el 20 de marzo de 1553 Ese antildeocomenzoacute a dar clases en la universidad de Meacutexico por el mes de juniocompartiendo la docencia con la defensa de los privilegios de los religio-sos y los derechos de los aboriacutegenes

Para 1556 teniacutea listo para la imprenta su Compendium como se haobservado y para 1560 ya estaba compuesta su obra Apologiacutea de las tresoacuterdenes mendicantes que habiacutea en Nueva Espantildea con los indultos (pri-vilegios) de los sumos pontiacutefices desde Inocencio IV hasta Pablo IV enfavor de los mismos religiosos11 Siguieron otros trabajos del P frayAlonso de Veracruz como luego veremos

540 F CAMPO DEL POZO

8 EGurEn j A De condicione juridica missisonarii naacutepoles 1962 p 29 Constitutiones Clementinas V lib 5 tit 7 c1 ldquoreligiosi qui clericis etcrdquo Cf FrIED-

BErG E II col 1186-1187 lAnCElOTTI j B II col 254-25510 VErACruz A de Declaratio seu expositio Clementinae Religiosi de privilegiis Ms

del Escorial III-k-6 ff 269-654v En el f 285 afirma en la Quaestio 5ordf ldquoan qui licentia papaeaut regis ministrant sacramenta de licentia presbyteri parochiali ministrarerdquo Su respuesta esafirmativa con matizaciones

11 Apologiacutea pro religiosis trium ordinum mendicantium habitantibus in Nova Hispaniain partibus Indiarum maris Oceacuteani et pro indigenis Reverendi Patris Fratris Alphonsi a Ve-racruce Sacri Ordinis Eremitarum D Augustini moderatoris primarii in Academia Mexicanabonarum Artium et Theologiae Magistri Coacutedice en 4ordm signatura III-K compuesto por XIII +354 pp Estaacute al principio el tratado De decimis ff 1-78v que ya ha sido publicado Siguen laCompilatio privilegiorum etc ff 83-147 el Compendium privilegiorum ff 155- 175 Expo-sitio privilegii Leonis decimi etc ff 176-234 y la Declatratio seu expositio Clementinaeetc ff 269-345 la cuestioacuten 5ordf ff 285-289 esta publicada por BurruS E j The Writings

El tema de los privilegios de los religiosos que fue importante ya en elsiglo XIII y maacutes en el XVI con la evangelizacioacuten de las Indias orientales yoccidentales sigue teniendo intereacutes un buen estudio sobre los privilegios fuehecho por el P Feliciano de Ocio agustino recoleto despueacutes del Coacutedigo de1917 con abundante bibliografiacutea en la que omite a fray Alonso de Veracruzy los estudios sobre eacutel El nuacutemero de privilegios que se recogen es de 121212Siguen en vigencia bastantes de los privilegios defendidos por Alonso deVeracruz lo mismo que los derechos adquiridos conforme al Coacutedigo de De-recho Canoacutenico de 1983 c 4 que es paralelo o casi igual al c 4 del Coacutedigode 1917 ldquolos derechos adquiridos asiacute como los privilegios hasta ahora con-cedidos por la Santa Sede tanto a personas fiacutesicas como juriacutedicas que esteacutenen uso y no hayan sido revocados permanecen intactos a no ser que sean re-vocados expresamente por los caacutenones de este Coacutedigordquo que de hecho revocaalgunos13 Otros muchos siguen en vigencia aunque sean poco conocidos

b) Por queacute el P ernest J burrus dejoacute sin publicar lo referente a losprivilegios

los escritos de Alonso de Veracruz sobre los privilegios que ayudana comprender esta materia siguen ineacuteditos a excepcioacuten de la cuestioacuten 5ordf

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 541

of Alonso de la Vera Cruz Defense of the Indians their privileges V vols jesuit HistoricalInstitute roma St louis Misouri Tucson Arizona l968-1976 IV pp 634-649 Hay una des-cripcioacuten del coacutedice de la Biblioteca del Escorial por SAnTIAGO VElA G de Ensayo de una Bi-blioteca Ibero-Americana de la Orden de San Agustiacuten VIII El Escorial 1931 pp 169-171Sigue a Bonifacio Moral la redaccioacuten definitiva fue hecha por el P juliaacuten zarco Cuevas ElP Gregorio de Santiago Vela soacutelo dejoacute listo hasta la p 147 del tomo VII Cf CErEzO DE DIEGOP Alonso de Veracruz y el Derecho de gentes Meacutexico 1985 pp 38 y 41

12 OCIO F de De privilegiis Recollectorum Agustiniensium ac Ceterorum RegulariumMadrid 1944 pp XIX-XXXI donde se da la bibliografiacutea y fuentes los 1212 privilegios sereducen a 23 capiacutetulos y seis apeacutendices Menciona a VAn ETTEn G O E S A CompendiumPrivilegiorum Regularium praecipue Ordinis Eremitarum S Augustini roma 1900

13 Coacutedigo de Derecho Canoacutenico de 1983 cc 396 amp 2 509 amp 1 526 amp 2 y 1019 amp 2 por-que impediacutean la libertad del obispo en el ejercicio de su jurisdiccioacuten En 1986 hice un elencode algunos privilegios que seguiacuteamos teniendo los mendicantes incluidos los jesuitas comola absolucioacuten de ciertas censuras por ejemplo la del aborto El P rafael Peacuterez buen cano-nista aconsejoacute que no se publicasen porque podiacutean quitarlos y para que no se cometiesen abu-sos o mal uso de ellos ldquola posesioacuten centenaria o inmemorial hace que se presuma la concesioacutendel privilegiordquo c 76 amp 2 Conviene usarlos y demostrar que se poseen Se revocoacute la comuni-cacioacuten de privilegios entre las oacuterdenes religiosas por el c 613 del Coacutedigo de 1917

de la Clementina expuesta por el P Ernest j Burrus que publicoacute partede sus obras con traduccioacuten en ingleacutes facilitando su conocimiento y di-vulgacioacuten14 Es importante esta cuestioacuten porque en ella se acude al Vica-riato regio por delegacioacuten del Papa al que se consideraban directamentesometidos los religiosos mendicantes por razoacuten de la exencioacuten Me inte-reseacute por el pensamiento de Alonso de Veracruz sobre los privilegios al re-coger el material para la tesis doctoral sobre Los Agustinos en laEvangelizacioacuten de Venezuela porque se mencionaba al Compendio de pri-vilegios de los religiosos que utilizaban los doctrineros y misioneros delas oacuterdenes mendicantes especialmente los agustinos con distintas ver-siones15 Hay uno que viene a ser un Compendio de todos los privilegiospor orden alfabeacutetico Omnium privilegiorum Compendium16 Se daraacute eneste trabajo un resumen de su contenido

Al hacer un breve estudio sobre el Compendium de los privilegios delos religiosos de fray Alonso de Veracruz le escribiacute al P Ernest j Burrusel 21 de marzo de 1978 para preguntarle si teniacutea transcrito el Compendiumescurialense y pensaba publicarlo Me contestoacute a vuelta de correo el 31 delmismo mes diciendo

ldquoComo lo repito varias veces en las introducciones a los tomos [de lasobras de Alonso de Veracruz] no pretendiacute publicar todo lo escrito por elagustino sino soacutelo una seleccioacuten de lo que le sirvioacute para defender a sushermanos menos privilegiados los indios de las Ameacutericas El Compen-dium nunca lo transcribiacute pues siempre he considerado la Respuesta delPadre Veracruz al Sentildeor Obispo de Manila con expresioacuten de singularesprivilegios superior al Compendium El agustino redactoacute su Respuesta en1583 es decir unos 20 antildeos despueacutes y por lo tanto consultoacute muchos do-cumentos posteriores Otras ventajas a mi parecer la Respuesta es muchomaacutes detallada y completa aunque alguacuten que otro punto estaacute tratado maacutesampliamente en el Compendium ademaacutes la Respuesta estaacute redactada en

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14 BurruS E j The Writings IV pp 635-649 donde aparece como se ha observadoantes la cuestioacuten 5ordf de la Declaratio seu expositio Clementinae Religiosi de privilegiis laabundante bibliografiacutea puede verse en las pp 845-860

15 CAMPO DEl POzO F Los Agustinos en la Evangelizacioacuten de Venezuela Caracas 1979pp 205-213 donde puede verse un elenco de los privilegios

16 Ms que se encuentra en The john Carter Brown librery Brown universsity Provi-dence 12 rhode Island [uSA] Acc 04738 Omnium privilegiorum compendium etc 102 ff(21 x 15 cm)

castellano idioma me parece maacutes inteligible que el latiacuten Creo que la Res-puesta puede proporcionar no poco material para un buen comentariordquola Respuesta del P Maestro de Veracruz al Obispo de Manila del 2 de fe-brero de 1583 y la correspondencia con el P Martiacuten de rada han sido pu-blicadas por el mismo P Ernest Burrus17

c) en un mundo nuevo eran necesarios los privilegios para evangelizar

En Meacutexico no pudo publicar algunos de sus escritos como la obra Delos diezmos (De decimis) y el Compendio de los privilegios porque tuvosus opositores en el clero secular y algunos obispos como el arzobispoAlonso de Montuacutefar dominico que formuloacute una acusacioacuten el 31 de enerode 1558 ante Felipe II18 y el presbiacutetero Gonzalo de Alarcoacuten que llevoacute ala Corte la peticioacuten de Montuacutefar solicitando que ldquoninguacuten libro que vengade la ciudad de Meacutexico hecho por mano de fray Alonso de la Vera Cruzno se imprima en estas [partes] que en la nueva Espantildea quiso hacer im-primir y el Arzobispo mi parte no lo ha consentido porque asiacute conveniacuteaal servicio de Dios nuestro Sentildeorrdquo19

d) Acude al rey y enviacutea De decimis antes de viajar a espantildea para de-fenderse

Antes de viajar a Espantildea desde Meacutexico el diacutea 1 de enero de 1560fray Alonso de Veracruz le mandoacute una carta a Felipe II con la ldquoDedicato-riardquo de su obra De decimis donde defiende que los reyes Catoacutelicos susabuelos ldquopor medio del pontiacutefice Alejandro VI fueron declarados comodelegados del mismo a fin de enviar operarios encomendaacutendoles bajoprecepto el cuidado de estas tierrasrdquo

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17 BurruS E j The Writings V pp 62-105 donde aparece su pensamiento sobre losprivilegios la correspondencia con el P Martiacuten de rada estaacute ibiacuted pp 194-224 Fue publicadala Respuesta al obispo de Manila por Gaspar de San Agustiacuten en Conquistas de las Islas Fili-pinas etc Madrid 1698 pp 395-409 Se publicoacute a finales del siglo XVI por el franciscanojuan Bautista y luego por otros autores

18 AHn Inquisicioacuten 4427 n 5 Publicado por BurruS E j The Writings IV pp 731-836 En esta acusacioacuten enojosa y larga con 84 conclusiones se consideroacute a su obra De decimisldquolibello infamatorio contra los prelados y clereciacutea deste nuevo Mundordquo Esto hizo que el tra-tado De decimis que habiacutea expuesto durante el curso de 1554-1555 no fuese publicado enaquella eacutepoca sino a finales del siglo XX

19 BurruS E j The Writings V pp 253-255

ldquoAsiacute fueron ellos quienes empezaron a atender fielmente su tarea ypusieron todo empentildeo para que los religiosos destinados al nuevo Mundode inmediato cumpliesen con su deber a no ser que la muerte se interpu-siera pero el invictiacutesimo emperador Carlos V tu padre (quien auacuten muertoparece que vive y reina) uacutenico y legiacutetimo sucesor suyo heredero singularde todas las virtudes maacutes que de los reinos y dominios Felizmente llevoacutea cabo tan fiel delegacioacuten sin escatimar gastos enviando en primer lugarapoacutestoles de la Orden de Menores [franciscanos] despueacutes Predicadores[dominicos] para aumentar el nuacutemero y finalmente de la familia Agusti-niana eligiendo varones dignos abanderados de la fe con el destino aconvertir a los Indiosrdquo20

Tanto el libro de De decimis como la Apologiacutea ordinum mendican-tium que se encuentran en el coacutedice escurialense fueron enviados a Espantildeaantes de 1561 o a principios de ese antildeo Fray luis de leoacuten emitioacute su jui-cio favorable el 25 de noviembre de 1561 sobre el libro De decimis Semencionan los privilegios en el proacutelogo de fray Baltasar loacutepez del 5 deenero de 156221 En el mismo coacutedice hay constancia de que rdquoeste libro[lo] dejoacute en S Felipe en poder del Padre Prior el sentildeor Andrea de Porto-nariis [impresor real] el cual estaacute remitido al Padre Vadillo [rodrigoOSB] para que lo veardquo22 no se le concedioacute al impresor Andrea de Por-tonaris el privilegio de publicar De decimis y los privilegios El mismo Fe-lipe II en real ceacutedula del 4 de agosto de 1561 ordenoacute que se presentaseen Espantildea fray Alonso de Veracruz para que se defendiese de las acusa-ciones que habiacutea en su contra sobre sus escritos porque eximiacutea a los in-dios del pago de los diezmos23

Dada la oposicioacuten que habiacutea y la orden real Alonso de Veracruz tuvoque decidir el viaje a Espantildea a mediados de 1562 para defenderse ante elConsejo de Indias la Corte y la universidad de Salamanca no se tieneconstancia de las alegaciones presentadas aunque es probable que esteacuten

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20 Ibiacuted I pp 86-87 Cf Sobre los Diezmos edicioacuten y traduccioacuten por PeacuterEz AzuElA rMeacutexico 1994 p 17 donde expone su doctrina que estaacute en la llamada liacutenea del ldquoAgustinismoPoliacuteticordquo

21 BurruS E j The Writings IV pp 113-12022 Ibiacuted IV pp 88-89 donde menciona expresamente a la ldquorelectio de decimis y alia

eiusdemrdquo entre los que estaban los privilegios en cinco apartados o secciones como luego ve-remos lo firma el mismo Andrea de Portonariis (Portonaris) que pediacutea licencia para imprimircon privilegio por diez antildeos el 23 de abril de 1562

23 GrIjAlBA j de Croacutenica de la Orden f 95v

incorporadas en las notas marginales que son de su puntildeo y letra en el coacute-dice existente en la real Biblioteca del Escorial Este coacutedice aparece bas-tante bien estudiado en el Ensayo de una Bibliotena Ibero Americana dela Orden de San Agustiacuten y en otras publicaciones posteriores24

Seguacuten el buen paleoacutegrafo Agustiacuten Millares Carlo que fue un granadmirador de la obra de fray Alonso de Veracruz ldquoentre 1562 y 1573 re-sidioacute en Espantildea donde por sus gestiones lograron las oacuterdenes religiosasque Piacuteo V derogase en lo tocante a Indias la disposicioacuten de Trento que su-jetaba a sus individuos cuando ejerciacutean de la cura de almas a la jurisdic-cioacuten de los Ordinariosrdquo25 Hay varios ejemplares del Motu proprio ldquoEtsiMendicantes Ordinesrdquo del papa Piacuteo V del 15 de junio de 1567 que elmismo Alonso de Veracruz tradujo al castellano e hizo publicar con unareal Ceacutedula en la imprenta de Antonio Espinosa en Meacutexico el antildeo 1568y probablemente tambieacuten en Alcalaacute de Henares donde se da la aproba-cioacuten por el Dr Fernando Balbas Abad de Alcalaacute con el tiacutetulo LetrasApostoacutelicas de la Bulla de la confirmacioacuten y nueva concesioacuten de los pri-vilegios y gracias concedidas por los Sumos Pontiacutefices a todas y a cadauna de las Oacuterdenes mendicantesrdquo26

II estudio hecho sobre el coacutedice escurialense por diego Goacutemez mena

A peticioacuten del investigador y profesor D joseacute Antonio Iacutentildeiguez cola-boreacute con D Diego Goacutemez Mena para la elaboracioacuten de su tesis doctoralsobre Alonso de Veracruz y los privilegios facilitaacutendole fotocopia de losdocumentos del coacutedice de la Biblioteca del Escorial sobre los privilegiosy otros que teniacutea como Omnium privilegiorum compendium de la libreriacutea

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24 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII pp 169-171 Cf CErEzO DE DIEGO P Alonsode Veracruz y el Derecho de Gentes p 41 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz ylos privilegios de los religiosos en Indiasrdquo en Revista Agustiniana 33 (1992) 1295-1296

25 MIllArES CArlO A ldquoVera Cruz Alonso derdquo en Diccionario de Historia Eclesiaacutes-tica 3 Madrid 1975 p 2733 eacutel puso el proacutelogo a Contribucioacuten de un estudio bibliograacuteficode Fray Alonso de la Vera Cruz por BOlAntildeO A Meacutexico 1947

26 BurruS E j The Whritings I pp 146-172 Se llegoacute a conocer y divulgar por elnuevo reino de Granada (Colombia y Venezuela) concretamente en Tunja donde estaba el PVicente de requejada que llegoacute a ser viceprovisor del obispado de Santa Marta en 1541 Fueel primer agustino que arriboacute a playas americanas concretamente a Venezuela en 1527 y murioacuteen 1575 en Villa de leiva (Colombia)

j Carter Brown27 realizoacute un buen trabajo y se le animoacute a completarlo yaque dejoacute sin transcribir la ldquoExpositio Clementinae rdquo porque seguacuten eacutel ldquohasido objeto de algunos estudios parciales y tambieacuten parcialmente tras-crito Tenemos noticia de que sobre ella trabaja en la actualidad el P Fer-nando Campo OSA y por ello nos hemos limitado en este trabajo aexponer su contenido en aquello que es imprescindible para conocer la es-tructura y el valor de los documentos del Escorial y especialmente la Ex-positio privilegii de Paulo III que constituye su tema centralrdquo28

Es cierto que estaba estudiando la ldquoExpositio Clementinaerdquo para eltema del Vicariato regio que se publicoacute en 199329 le seguiacute animando aD Diego Goacutemez Mena porque con motivo de un viaje a Meacutexico al pre-guntarle al director de la editorial Porruacutea sobre su posible publicacioacuten loacogioacute bien ya que antes habiacutea publicado la tesis del P Prometeo Ce-rezo30 Puso como condicioacuten que se pusiese una introduccioacuten y si era po-sible la traduccioacuten castellana al lado del texto latino Por medio delprofesor j A Iacutentildeiguez le envieacute el recado con la oferta de colaborar para lacorreccioacuten de algunas erratas que habiacutea notado y en la revisioacuten de notasla respuesta fue que habiacutea quedado muy agobiado y al recordar a los pri-vilegios con su Mare magnum se le quitaban las ganas de continuar Aun-que ha muerto Diego Goacutemez Mena todaviacutea se puede pensar en supublicacioacuten con algunas correcciones

Se han hecho estudios especiales con motivo del V Centenario delDescubrimiento y Evangelizacioacuten de Ameacuterica clarificando su pensa-

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27 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz la Exposicioacuten del Privilegio de Paulo III y losdocumentos de San Lorenzo de El Escorial tesis presentada en la universidad de navarraPamplona 1982 772 ff

28 Ibiacuted f 74729 CAMPO DEl POzO ldquoPatronato y Vicariato regio en Alonso de Veracruz y Gaspar de Vi-

llarroelrdquo en Anuario Juriacutedico y Econoacutemico Escurialense XXVI1 (1993) 475-51230 CErEzO DE DIEGO P Alonso de Veracruz y el Derecho de Gentes pp 362-383 donde

puede verse la bibliografiacutea Me comuniqueacute por teleacutefono en 1992 y 1994 con D Diego GoacutemezMena para animarle y colaborar en la posible publicacioacuten de su tesis doctoral llegoacute a mani-festar que no teniacutea intereacutes en ello porque era materia complicada Ya deciacutea el P rafael Peacuterezagustino siguiendo a P Creussen Sj que el tema de los privilegios es para cabezas privile-giadas D Diego Goacutemez Mena murioacute el 16 de septiembre de 2005 en un accidente automovi-liacutestico cuando iba a presenciar un matrimonio Me entereacute de su muerte al querer ponerme encontacto con eacutel por mediacioacuten de j A Iacutentildeiguez el diacutea cuatro de junio de este antildeo para decirleque estaba haciendo un trabajo donde comentaba su tesis Por medio de D javier Baura y DViacutector romero se ha conseguido un ejemplar prestado al Escorial para que saquen fotocopia

miento sobre coacutemo al llegar al nuevo Mundo fue luz y antorcha en de-fensa de los derechos y privilegios de los religiosos el vicariato regiola revisioacuten de los tiacutetulos de conquista y los derechos de los aboriacutegenesAnteriormente hemos contribuido con otros trabajos sobre los privilegiosy sus aportaciones sobre las causas justas e injustas de la conquista31no se va a repetir aquiacute todo lo expuesto sobre la materia donde se ex-pone lo referente a su pensamiento sobre los privilegios aunque se haganreferencias incidentalmente por ser materias conexas y con alguna re-peticioacuten

a) opinioacuten de diego Goacutemez mena sobre la ldquoApologiacutea pro religiosisrdquo

Despueacutes de hacer un estudio con la trascripcioacuten de los documentosque forman la Apologiacutea pro religiosis Diego Goacutemez Mena reconoce conArthur Ennis que ldquoconstituyen una unidad aunque no deja de citar la opi-nioacuten contraria de j Garciacutea Icalbazetardquo32 Diego Goacutemez Mena sigue al PGregorio de Santiago Vela cuyo comentario fue redactado por el P ju-liaacuten zarco Cuevas que estudioacute maacutes de cerca los documentos Se ponen ennota algunas observaciones del P G de S Vela no siempre se sabe loque es del titular o del P zarco Con referencia a la Apologiacutea se afirma queeste tratado ldquocomprende varios capiacutetulos y que suelen ser citados por losbiblioacutegrafos como obras distintasrdquo33 En realidad lo son y guardan relacioacutenentre siacute por lo que se comprenden bajo el tiacutetulo general de Apologiacutea proreligiosis Obra o tratado aparte es el De decimis que lleva aprobacionesespeciales mientras que a los privilegios les comprenden tambieacuten las apro-baciones de fray rodrigo de Vadillo y fray Antonio de Hurtado eacutestos fir-man al final y dan la aprobacioacuten a ldquolos contenidos en este volumenrdquo confecha 19 de junio de 1562 la letra de la numeracioacuten de los folios es dis-tinta de las notas que son en su mayoriacutea del autor la numeracioacuten es pos-terior que pudo hacerse al encuadernar el coacutedice y pensar enviarlo a laimprenta En el iacutendice del volumen que va al principio ademaacutes del tratado

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31 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegios de los religiosos enIndiasrdquo 1283-1315 donde se hace un breve resumen de lo expuesto por Diego Goacutemez Menaen las pp 1298 y 1309

32 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 60 donde cita a EnnIS A Fray Alonso deVeracruz OSA (1507-1584) A Study of his Life and his Contribution to the Religious and In-tellectual Affairs of Early Meacutexico louvain 1957 p 158

33 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 15

De decimis34 se mencionan las siguientes obras contendidas en ese volu-men 1ordf Indultos de algunos pontiacutefices que corresponden a la Compila-tio35 2ordf Declaracioacuten del privilegio de Leoacuten X36 3ordf Declaracioacuten delprivilegio de Paulo III37 4ordf Compendio de privilegios38 5ordf Declaracioacuten dela Clementina39 y 6ordf Cuestioacuten del comisario que hace testamento en lugarde un difunto ab intestato Esta uacuteltima aparece tachada en el iacutendice y hadesaparecido del volumen donde se cambian algo los tiacutetulos y el orden delos mismos como se comprueba por las notas Diego Goacutemez Mena hacela descripcioacuten del coacutedice y de los tratados comprendidos en la Apologiacutea40Cita al P Gregorio de Santiago Vela41 que comparte la opinioacuten del P juande Grijalva en cuanto a la razoacuten por la que no se publicaron ldquopor la for-zosa contradiccioacuten que habiacuteardquo como se ha observado anteriormenteSeguacuten Diego Goacutemez Mena se trata de ldquoapuntes y estudios para el alegatode Alonso de Veracruz primero en Salamanca y despueacutes ante el rey yque no lo dariacutea a la imprenta por esta razoacutenrdquo Esto es una suposicioacutenPuede tener razoacuten al afirmar que ldquoel documento al que se refiere Grijalvaes el que se encuentra en la Brown universityrdquo42

En su opinioacuten fueron escritos por este orden ldquocomienza por la Com-pilatio sigue con las exposiciones de la Clementina y los privilegios de

548 F CAMPO DEL POZO

34 Ms III- K- 6 f V El tratado De decimis estaacute en los ff 1-78 En el f 79 se halla el tiacute-tulo de Apologiacutea

35 Ibiacuted 83-147 Siguen siete folios en blanco36 Ibiacuted ff 175- 234 donde aparece Expositiordquo en lugar de ldquoDeclaratiordquo Siguen cuatro

hojas en blanco 37 Ibiacuted ff 239-251 En el iacutendice se pone ldquoDeclaratiordquo y en el texto ldquoExpositiordquo38 Ibiacuted ff 155-174 En el texto el Compendio va en segundo lugar Se omite en el iacuten-

dice del f 7939 Ibiacuted ff 269-345 Hasta el final40 Ibiacuted f 79 con el tiacutetulo de Apologiacutea pro religiosis trium ordinum mendicantium ha-

bitantibus en nova hispania etc con la dedicacioacuten al Consejo Supremo Seguacuten esto pensoacute ensu publicacioacuten

41 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII pp 169-170 El P Gregorio de Santiago Vela yel P juliaacuten zarco Cuevas conocieron lo publicado por el P Bonifacio del Moral en ldquoCataacutelogordquoLa Ciudad de Dios 26 (1891) 63-64 donde menciona a la ldquoApologiacutea pro Religiosis commo-rantibus et evangelizantibus Verbum Dei in partibus Maris Occeanirdquo citando a l Pinelo col171 Se menciona a la Expositio Privilegii Leonis X y la Declaratio Clementinae como trata-dos distintos Ms uno en 4ordm y otro 3ordm

42 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz pp 15-16 los considera llevados para defen-derse

Leoacuten X y Paulo III para terminar con el Compendio probablemente sinlos documentos recogidos y compendiados de Paulo IV con toda seguri-dad antildeadidos en el primero [o] muy probablemente en el uacuteltimordquo43 no esfaacutecil precisar el orden como luego veremos la pieza clave es el Com-pendio con distintas versiones cuya eacutepoca se puede precisar por los do-cumentos que cita y por otros que le mencionan llega a afirmar que ldquofueel mismo Alonso de Veracruz quien ordenoacute y encuadernoacute los originalesantildeadiendo los documentos de Piacuteo V seguacuten el orden que le parecioacute maacutesadecuado precedidos de la portada y de las demaacutes cartas y dedicatoriasuna vez hecho esto debioacute de emprender la tarea de revisarlo escribiendoalgunas notas marginalesrdquo44 Esto se precisaraacute mejor si se hace una edicioacutencriacutetica de los mismos

Diego Goacutemez Mena comienza su tesis con la suacuteplica de Vicentelunel franciscano y espantildeol Ministro general de la provincia ultramon-tana pidiendo la confirmacioacuten de los privilegios de los religiosos a PauloIII que contestoacute el 15 de febrero de 1535 con una respuesta satisfactoriaratificando las ldquoexenciones juriacutedicas otorgadas a los religiosos en tierrasde infieles ndashcitando expresamente las Indiasndash concedidas por sus antece-soresrdquo45 Este documento cuyo original se encontraba en el convento deSan Francisco de Meacutejico se va a interpretar de distintas maneras por ar-zobispos como los de Sevilla Burgos y Meacutexico que haciacutean ldquointerpreta-ciones restrictivas e incluso anulatorias de privilegiosrdquo Esto le preocupoacutemucho a fray Alonso de Veracruz que volvioacute a Espantildea en 1562 ldquocon pa-peles que terminoacute de redactar aquiacute y fueron la base de su defensa en launiversidad de Salamanca y en la Corte del rey Hoy permanecen ineacutedi-tos en la biblioteca del Escorial En este trabajo queremos dar cuenta deellos y muy especialmente del anaacutelisis hecho por el ceacutelebre agustino dela bula de Paulo III en contra de las interpretaciones seguacuten su tesis ten-denciosas e insosteniblesrdquo46 Este es el motivo de que la tesis doctoraltenga este tiacutetulo Alonso de Veracruz La Exposicioacuten del Privilegio de

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 549

43 Ibiacuted f 760 En este orden tuvo dudas y se equivoca en cuanto al Compendium sobreel que fray Alonso de Veracruz trabajoacute durante maacutes de treinta antildeos con distintas recensiones

44 Ibid f 76145 Ibiacuted f 8 Cf lOSSADA D Compendio chronoloacutegico de los privilegios regulares desde

nuestro Santiacutesimo Padre Clemente XII (que Dios prospere) creado el antildeo de 1730 Madrid1737 pp 74-75

46 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 9

Paulo III y los documentos de San Lorenzo del Escorial Tiene opinionesdiscutibles como la causa de la no publicacioacuten del Compendio Su mayormeacuterito es la trascripcioacuten de los textos y estudio de los mismos

b) Contenido de la Compilatio y su relacioacuten con el Compendium

Como se ha observado en otro trabajo la Compilatio privilegiorumes seguacuten el tiacutetulo la Recopilacioacuten maacutexima de los privilegios concedidosa los religiosos mendicantes por diversos pontiacutefices para la conversioacutende infieles y su mantenimiento47 Se le da tambieacuten el tiacutetulo de Indultosconcedidos por los sumos pontiacutefices desde Inocencio IV hasta Paulo IV48De hecho hay diversidad de tiacutetulos aunque vienen a decir lo mismo condistintas palabras y mayor o menor precisioacuten Comienza la Compilatiocon la decretal de Gregorio IX del 3 de junio de 1240 Cum hora unde-cima49 Estaacute dirigida a los hermanos menores de tierras de sarracenosSigue la decretal de nicolaacutes IV del 3 de septiembre de 128850 En tercerlugar estaacute la de Inocencio IV del 10 de agosto de 125451 que deberiacutea ir ensegundo lugar Termina con una bula de Clemente VII del 30 de agostode 1530 Estaacute antes o penuacuteltima la bula de Paulo IV de 155852 que esposterior en el tiempo Se ratifican los privilegios de los religiosos y susfacultades para confesar absolver de censuras etc Seguacuten Diego GoacutemezMena ldquose propone aquiacute Alonso de Veracruz reunir las excepciones y pri-vilegios concedidos a los religiosos en tierras de misioacuten y de los cualesgozan los agustinos ya sea por habeacuterselas otorgado directamente ya porextensioacuten [comunicacioacuten] de los propios de otras oacuterdenes Constituiraacute esteelenco la base de sus posteriores tratados sobre el tema Debioacute suponerbastante tiempo de buacutesqueda y trascripcioacuten dado el volumen ndashcincuentay cuatro folios unas 100 paacuteginas habida cuenta de los espacios enblancondash aunque deacute la impresioacuten de ser un trabajo apresurado bien pudo

550 F CAMPO DEL POZO

47 Ms III- K- 6 f 83 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegiosrdquop 1296

48 Ms III- K- 6 f 79 Indulta summorum pontificum ab Inno 4 usque ad Paulum 4 proeiusdem religiosis

49 Ibiacuted f 84r Al margen se anota In mare magnum f 257 Auteacutentico para todos los in-fieles

50 Ibiacuted f 85r In mare magnum f 26151 Ibiacuted f 87v 52 Ibiacuted ff 145r-147r Siguen en blanco los ff 148-155

durar algunos antildeos en busca de una coleccioacuten que pudiera prevenir ndasho yaactualesndash problemasrdquo53

las notas marginales tienen los puntos principales de cada concesioacuteny que eran objeto de poleacutemicas con los obispos y clero secular Aclaran ycomplementan el texto eacutel mismo declinoacute varias veces el episcopadocomo se ha observado para poder seguir defendiendo los privilegios de losreligiosos ya que otros religiosos que compartiacutean su doctrina al hacerlesobispos habiacutean cambiado de opinioacuten El cargo les obligaba a ponerse departe del clero secular que aspiraba a las doctrinas ya formadas por los re-ligiosos para convertirlas en parroquias

Algunas concesiones son anteriores al descubrimiento de Ameacuterica ypor tanto aplicadas a regiones diferentes mientras que la mayoriacutea son pos-teriores y concedidas directamente a las Indias donde los religiosos lle-vaban el gran peso de la evangelizacioacuten Como se ha observado en otrostrabajos ldquola materia es amplia y variada desde la administracioacuten de los sa-cramentos y sacramentales hasta la posibilidad de tener casas conventosiglesias hospitales y otros bienes pasando por la imposicioacuten de censurassu absolucioacuten y la concesioacuten de indulgencias con sus ampliaciones y res-tricciones ya que algunos privilegios derogados por el concilio de Trentoseraacuten renovadosrdquo54

c) Compendio de los privilegios de los religiosos destinados a tierrasde misioacuten

Ocupa el segundo lugar de la Apologiacutea55 la letra de todo el texto ynotas es pendolada minuacutescula y bien lograda del propio autor fray Alonsode Veracruz aunque hay algunas anotaciones en cursiva y el uacuteltimo folioque es una antildeadidura posterior Despueacutes de poner ldquofinrdquo (finis) palabraque aparece tachada se antildeade el uacuteltimo folio con siete concesiones de PiacuteoIV y otros pontiacutefices

Seguacuten Diego Goacutemez Mena ldquonos encontramos asiacute ante un trabajo queparece debiacutea tener en su autor desde el comienzo el caraacutecter de defini-tivordquo Fray Alonso de Veracruz puso ldquonuevas anotaciones marginales he-chas con letra cursiva y con otra pluma de trazo maacutes gruesordquo En su

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53 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz p 17 54 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegiosrdquo p 129955 MS III- k ndash 6 ff 155r-l75r

opinioacuten ldquotiene el documento el aspecto de una mera relacioacuten de los extre-mos contenidos en las concesiones de la Compilatio hecha por puntos se-parados no transcribe los paacuterrafos de aquellas [bulas] sino que da unaexposicioacuten de su contenido muchas veces ampliacioacuten de las notas margi-nales de la primerardquo que le sirve de base ldquoSeguacuten va avanzando el autoren su trabajo podriacutea decirse que se anima su pluma hasta llegar a incre-par a los teoacutericos contradictores Esto lo hace en comentarios que antildeade acada concesioacuten o grupo de ellasrdquo56 Se hace un estudio sistemaacutetico con susconclusiones no tiene en cuenta el orden cronoloacutegico de las decisionespontificias sino su contenido con siacutentesis magistrales haciendo ver queaunque ha habido oscilaciones los religiosos siguen conservando sus pri-vilegios justificables para cumplir mejor con su misioacuten de evangelizar ycomo premio de los servicios prestados

El Compendium del coacutedice escurialense es un resumen de la Compi-latio con remisiones a otras exposiciones conflictivas de leoacuten X Cle-mente V y Paulo III que aparentemente cercenaban algunas facultadespara hacer ver que continuaban los privilegios de los religiosos Comienzapor Inocencio IV que concedioacute a los religiosos aunque sean legos enzonas de misiones en Oriente poder bautizar y si son presbiacuteteros confe-rir las cuatro oacuterdenes menores donde no hay obispos dispensar de impe-dimentos e irregularidades absolver de toda excomunioacuten fundar iglesiasy promover rectores bendecir altares y los corporales consagrar caacutelicesetc57 Siguen las concesiones de los sumos pontiacutefices sin guardar siempreel orden cronoloacutegico ya que se trataba de una especie de excerpta o re-suacutemenes comentados y justificados

Por las notas marginales se constata el privilegio o lo concedido lafuente a veces apareciendo reiteradamente la palabra ldquoCollectorrdquo como re-capitulacioacuten o conclusioacuten a que se llega resalta los temas que maacutes inte-resaban como la administracioacuten de sacramentos absolucioacuten de casosreservados y censuras de excomunioacuten suspensioacuten y entredicho dispensade algunos impedimentos facultad para adquisicioacuten de bienes libertad enel gobierno propio dentro de la Orden y la inmunidad de la Inquisicioacutencon derecho de asilo de sus iglesias y bendicioacuten de objetos religiososcomo se ha observado Se insiste finalmente en las indulgencias y otras

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56 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 264-26557 Ms III- K ndash 6 Compendium f 155r

gracias concedidas por leoacuten X y otros pontiacutefices como juan XXII58 paraconcluir con su profesioacuten de fe y acatamiento a los Vicarios de Cristo alos que se somete con sus escritos Si alguien quisiere ver maacutes amplia-mente la materia puede ver la explicacioacuten a los privilegios de leoacuten X yPaulo III59

Despueacutes de haber puesto fin palabra que estaacute tachada como se haobservado acude de nuevo Piacuteo IV que en su opinioacuten dirimioacute la contiendaentre los privilegios de los religiosos y el asentamiento de la jerarquiacutea or-dinaria del clero secular al confirmar todos los privilegios concedidos porlos Sumos Pontiacutefices incluidos los derechos y poderes del Patronato realy Consejo de Indias con sus obligaciones la interpretacioacuten de los privi-legios debiacutea de ser la maacutes favorable Se hace con mencioacuten especial a al-gunos privilegios concedidos a los Agustinos en nueva Espantildea Antildeade encursiva en el uacuteltimo folio una recapitulacioacuten de concesiones de este pon-tiacutefice que afectaban incluso a los obispos que estaban en las Indias cuyavisita ad liacutemina podiacutean hacer cada cinco antildeos y por procurador60

III el ldquoCompendio de todos los privilegiosrdquo por orden alfabeacutetico ysistemaacutetico

Del Compendio de los privilegios que se ha estudiado anteriormentey de otro por orden alfabeacutetico se hicieron copias y resuacutemenes que teniacuteancasi todos los religiosos en nuevo Mundo especialmente en Meacutexicocomo atestigua el P juan de Grijalva y ldquono se imprimioacute por la oposicioacutenque habiacuteardquo61 En opinioacuten de Diego Goacutemez Mena el documento al que serefiere el P Grijalva ldquoes Compendio de todos los privilegios por orden al-fabeacutetico etc que tampoco ha sido publicado hasta la fechardquo62

El Compendio de todos los privilegios por Alonso de Veracruz es sumejor obra sobre los privilegios y la maacutes trabajada El Ms de la BrownUniversity seguacuten S de ricci y W j Wilson se escribioacute entre 1579 y 1584

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58 Ibiacuted ff 171v-173r59 Ibiacuted 173v60 Ibiacuted f 174rv la exposicioacuten sobre Piacuteo IV estaacute en los ff 166v-173r con diversos pri-

vilegios de otros papas 61 GrIjAlVA j de Croacutenica de la Orden f 188v 62 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 15-16

Es posterior63 Se trata de una copia de 1593 o posterior porque se men-ciona una bula de Gregorio XIII del 11 agosto de ese antildeo como luegoveremos Consta que estuvo 30 antildeos puliendo y revisando este trabajo vi-niendo a ser el Compendio sistemaacutetico del Compendium y la Compilatioescurialenses y de otros textos de la Apologiacutea Fueron muchas las horasdiurnas y nocturnas a la luz de una vela que Alonso de Veracruz agus-tino alcarrentildeo y quijotesco injerto en nueva Espantildea pasoacute revisando vie-jos coacutedices medioevales con manos codiciosas de la verdad y la justicia endefensa de los derechos de los aboriacutegenes y los privilegios de los religio-sos Probablemente es una de sus mejores obras junto con su tratado sobreel matrimonio Speculum coniugiorum con el que pensoacute publicarla Fueademaacutes de gran teoacutelogo eminente biblista y consumado canonista Su mi-rada inquisitiva revisoacute muchos libros de los que teniacutea en Meacutexico y losque fue consiguiendo durante l1 antildeos en Espantildea (1562-1573) llegando atal cantidad en sesenta cajas que fue necesaria una autorizacioacuten de FelipeII firmada en Madrid el 23 de febrero de 1572 para que se le facilitase ldquounapartamento de hasta doce toneladas donde pudiese llevar dichos librosrdquo64

a) Coacutemo surgioacute el ldquoCompendio de todos los privilegiosrdquo por orden al-fabeacutetico

Del Compendio de los privilegios manuscrito que se encuentra en ElEscorial lo mismo que de otros ejemplares manuscritos hechos a lo largo deunos 30 antildeos se hicieron copias algunas resumidas y otras con cierto ordensistemaacutetico hasta llegar al Compendio de todos los privilegios en 1567 conla ayuda del P Alonso de norentildea que los puso por orden alfabeacutetico cuida-dosa y esmeradamente como lo reconoce el mismo Alonso de Veracruz65

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63 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium illorum maxime concessorumordinibus mendicantium pro conversione infidelium etc Ms 102 ff (21 x 15) Fue escrito enMeacutexico despueacutes de 1593 f 19v Se encuentra en la john Carter librery Cf rICCI S de WIl-SOn Wj Census of medieval and renaissance manuscripts in the United States and Canada2 new York 1935 y 1961 p 2150 donde aparece Sala Marcas de Fuego Cf BurruS E jThe Writings V p 342-343

64 GrIjAlVA j de Croacutenica de la orden ff 147v-148r Cf BurruS E j The WritingsV pp 282-283 donde se publica la real ceacutedula En Apologiacutea pro religiosis cita 157 autoresCf GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 748-759

65 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium f 1r Algunos con unos 27 pri-vilegios llegaron a la misioacuten de Aricagua en Venezuela Cf CAMPO DEl POzO F Los Agusti-

El Compendio de todos los privilegios por orden alfabeacutetico a partir de1567 lo completoacute revisoacute y desarrolloacute su autor fray Alonso de Veracruz nosin gran trabajo hasta llegar al fondo de la cuestioacuten hasta las entrantildeas o elcordoacuten umbilical (ad umbiculum) como suele decirse y eacutel lo ratifica Hizotodo esto revisando y constatando las fuentes y lugares de los privilegiosextraiacutedos de la Curia romana como eran los bularios mencionando ex-presamente al Compendio de la Orden de Predicadores impreso en romaen colaboracioacuten con el P Alonso de norentildea que era dominico Tuvo tambieacutenen cuenta el de los hermanos de sociedad de vida comuacuten que son los jesui-tas y de otras oacuterdenes mendicantes66 Todo ello enriquecido con los privi-legios dados para las Indias Hace mencioacuten a los documentos recapituladosdesde Gregorio IX hasta Gregorio XIII que era entonces vicario de CristoDada la oposicioacuten de Montuacutefar y de otros cleacuterigos el Compendio de los pri-vilegios quedoacute sin publicar mientras se divulgaba mediante manuscritos

b) exhortacioacuten de Fray Alonso de Veracruz a los lectores del Com-pendio

ldquoExhortacioacuten de fray Alonso de Veracruz Maestro en Sagrada Teo-logiacutea de la Orden de ermitantildeos de San Agustiacuten al lector beneacutevolo (can-didum lectorem)rdquo

ldquoCariacutesimo lector el Compendio de todos los privilegios especial-mente de aquellos concedidos a las oacuterdenes mendicantes para la conver-

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nos en la Evangelizacioacuten de Venezuela pp 210-230 Fray Alonso de norentildea era de norentildea(Asturias) Estudioacute primero en Oviedo con los dominicos luego cursoacute Derecho en Salamancay Valladolid donde ejercioacute como abogado de la Chancilleriacutea Despueacutes de profesar como do-minico en 1544 ya diaacutecono pasoacute a las Indias con Fray Bartolomeacute de las Casas que le ordenoacutesacerdote en 1547 Al antildeo siguiente pasoacute a Meacutexico donde conocioacute a fray Alonso de Veracruzy su Compendio de todos los privilegios que organizoacute por orden alfabeacutetico Escribioacute variasobras como Tractatus de electione canonica juxta decreta Concilii Tridentini et Statuta capi-tuli generalis Boloniae Bolonia 1564 Tractatus super administratione et regimine fidelium inIndiis etc En 1567 era Vicario General de Chiapas Se agradece la colaboracioacuten prestada porel P Angel Martiacutenez Casado (dominico) P joseacute del rey Fajardo (jesuita) y P Tarsicio Arcona(capuchino) por la colaboracioacuten prestada sobre los Compendios de sus respectivos institutos

66 Litterae Apostolicae quibus Institutio confirmatio et varia privilegia et indulta So-cietatis Iesu roma 1559 Se reedita en 1568 El Compendio de los dominicos es anterioruSuSMArI E Privilegia per complures summos pontifices Ordini Fratrum Predicatorumconcessa roma 1555 y 2ordf ed 1556

sioacuten de los infieles y su adelantamiento y conservacioacuten de la fe comen-zado por miacute hace 30 antildeos despueacutes fue completado cuidadosa y singular-mente por el P fray Alonso de norentildea del Orden de Predicadores hastael antildeo 1567 Finalmente desarrollado por miacute hasta el ombligo (comodicen) no sin gran trabajo de todos los lugares donde estaban los privi-legios buscados y extraiacutedos de los archivos de la Curia romana y delCompendio impreso de la Orden de Predicadores y de los hermanos de lasociedad de vida comuacuten [los jesuitas] y enriquecido para las Indias (locual meritoriamente fue despueacutes examinado y dictaminado por el [Con-sejo] General de las Indias) [en nota marginal] para gloria y honor de Diosy bien de esta nueva Iglesia de las Indias y para ayuda y prestacioacuten de luza todos los ministros en la recta viacutea del desempentildeo de su oficio sin quesean ofendidos en el cumplimiento de su oficio comenzando por Grego-rio IX y nicolaacutes V hasta Gregorio XIII que ahora ocupa el lugar de Cristoen la tierra lo cual copieacute y perfeccioneacute todo lo cual estaacute expuesto maacutesabajo Se dejan intactas de propoacutesito las que estaacuten impresas desde hacetiempo de los religiosos de vida comuacuten [jesuitas] otras sin embargo (quepara el fin propuesto) hace mencioacuten el rev P norentildea verdaderamentepoco y como de paso y no ex profeso doy fe con palabra de verdad antildeadofielmente todos los privilegios originales o tomados de copias auteacutenticasy visto el testimonio por miacute Vale bien (Bene vale)rdquo67

c) exposicioacuten de los privilegios por orden alfabeacutetico

Sigue la exposicioacuten de todos los privilegios por orden alfabeacutetico en60 teacuterminos desde absolucioacuten hasta uncioacuten de los enfermos Se hace latraduccioacuten del primer teacutermino que es clave y no todo Escribe como si es-tuviese exponiendo una leccioacuten magisterial la numeracioacuten no aparece enel texto Se hace de ordinario resumen

1ordm Absolutio (Absolucioacuten) Se expone en tres apartados68 ldquoSobre lamateria de absolucioacuten hay que tratar tres casos Primero iquestQueacute puedenhacer los prelados con relacioacuten a sus suacutebditos Segundo iquestQueacute facultadestienen los confesores de oacuterdenes mendicantes sobre los mismos Tercero

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67 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium f 1r68 Ibiacuted f 1v la palabra absolucioacuten ocupa 19 folios 1v-19v como un tratado sobre la

penitencia

iquestQueacute facultades tienen los prelados y confesores religiosos con relacioacuten alos secularesrdquo69

ldquoEn primer lugar se quiere saber de queacute pueden absolver los supe-riores a sus suacutebditos Primero se ha tener en cuenta a los privilegios apos-toacutelicos Supuesto que en los privilegios o en otro lugar se conceda laabsolucioacuten de excomunioacuten no se sigue de ahiacute que se concede la absolu-cioacuten para la suspensioacuten o entredicho e igualmente supuesto que se con-ceda para absolucioacuten de suspensioacuten no se ha de suponer que vale paraexcomunioacuten y entredicho porque no estaacuten estas censuras conexas ni tie-nen el mismo efecto Pero si en las letras apostoacutelicas se da facultad paraabsolver de cualquier censura eclesiaacutestica entonces bien se sigue la ab-solucioacuten de excomunicacioacuten suspensioacuten e interdicto porque el nombre decensura cuando se contiene en las letras de los Papas vienen las tres esdecir excomunioacuten suspensioacuten y entredicho Asiacute se tiene lo que se pide yseguacuten el significado de las palabras porque conviene observar que fre-cuentemente en nuestros privilegios se concede potestad de absolver decualquiera censura eclesiaacutesticardquo

ldquoEn segundo lugar se debe notar70 que no hay privilegio concedido oque se conceda en el futuro a una de las oacuterdenes mendicantes que no ten-gan las otras oacuterdenes mendicantes seguacuten la comunicacioacuten reciacuteproca deprivilegios del Papa Sixto V antildeo 148471 como consta en el Mare Magnumconcesioacuten 354 f 144 y Alejandro VI antildeo 1491 Tambieacuten julio II en elCompendio de los privilegios verbalmente comunicacioacuten de privilegiosconcesioacuten 27 y tambieacuten alliacute concesioacuten 30 por Sixto V y por leoacuten X con-cesioacuten 15 la hicieron todos estos pontiacutefices a todas las cuatro oacuterdenesmendicantes es decir la de los Predicadores los menores los ermitantildeosde San Agustiacuten y los carmelitas [y los jesuitas] y este mismo privilegio lotienen los religiosos de la merced concedido por leoacuten X antildeo 156972 Y asiacuteen virtud de ellos probeacute que gozaban los religiosos de la merced de todoslos privilegios concedidos a las oacuterdenes mendicantes hasta leoacuten X y de

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69 En nota marginal ldquoen cuanto a los fratres religiososrdquo70 Ibiacuted f 1v nota marginal 2ordm nota71 Ibiacuted f 1v Estaacute tachado papa y quintus y se antildeade en nota marginal 72 Ibiacuted f 1v Se tachan los nuacutemeros que indican el del papa y esta frase leoacuten (tachado

y se ponen al margen los papas con su nuacutemero) Se antildeade en texto tachado ldquoel cual privilegiolo vi yo auteacutentico en Guatemalardquo Y en nota marginal ldquola comunicacioacuten de privilegios y ahorapor Gregorio XIII con la sociedad de religiosos [jesuitas] Ver en Compendio de ellosrdquo

todos los concedidos a las predichas oacuterdenes73 mendicantes y tambieacutendisfrutan de aquellos privilegios concedidos por los romanos Pontiacuteficesa los religiosos mendicantes de las Indiasrdquo [Tachado] ldquolo que agradoacute alos padres de Guatemalardquo

ldquoEn tercer lugar74 se ha de notar que esta comunicacioacuten de privile-gios que tienen reciacuteprocamente las oacuterdenes mendicantes se entiende res-pectivamente esto equivale a aplicar lo singular a cada una esto es paraque los privilegios concedidos a un Maestro general de la orden de predi-cadores puedan ser gozados por los maestros (y generales)75 de otras oacuter-denes mendicantes Y los privilegios concedidos a un provincial de lospredicadores lo tienen tambieacuten los provinciales de los mendicantes Y losprivilegios concedidos a los priores de los mendicantes los tienen los prio-res y guardianes de otras oacuterdenes mendicantes o aquellos que en dichas oacuter-denes corresponde a los superiores conventuales76 Y los privilegiosconcedidos a los religiosos de los predicadores participan de ellos los re-ligiosos de los demaacutes oacuterdenes mendicantes Asiacute parece declararlo julio IIcomo aparece en el Compendio de privilegios en la palabra comunica-cioacuten de privilegios concesioacuten 15 cuestioacuten tercera77 de los privilegios encomuacuten Aunque no sepamos al instante queacute provincia convento y frailetiene el privilegio debemos y podemos hacer uso en eacutel si consta Peroconviene tener en cuenta que cesando la causa por la cual es concedido elprivilegio el mismo privilegio cesa etcrdquo78 Conviene saber a queacute pro-vincia casa prelado o fraile fue concedido el privilegio persona y si con-curre la causa Pone tres notabilia porque es necesaria la noticia de losprivilegios y tener esto en cuenta luego vienen las conclusiones cuyaidea o en resumen aparece en notas marginales

ldquoPrimera conclusioacuten los prelados pueden absolver a sus suacutebditos detoda censura incluida la de la Cena exceptuados los casos de herejes rein-cidentes cismaacuteticos y la falsificacioacuten de letras del Papardquo79

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73 Ibiacuted f 2r74 Ibiacuted f 2r En nota marginal 3ordm not 75 Ibiacuted f 2r En nota marginal ldquoy los generalesrdquomiddot76 Ibiacuted f 2r Hay tres palabras tachadas77 Ibiacuted f 2r una palabra tachada En nota marginalrdquoSin duda alguna maacutes ampliamente

constaraacute abajordquo 78 Ibiacuted f 2r nobilia 3 donde da varias citas79 Ibiacuted f 2rv ldquoExcipitur haereticus relapsus schismaticus et falsificator litterarum

Papaerdquo

ldquoSegunda conclusioacuten no soacutelo los prelados sino tambieacuten los quehacen sus veces pueden absolver incluso a sus hermanos y hueacutespedescomo el general provincial y superiores conventualesrdquo El mismo Alonsode Veracruz vio y leyoacute esta concesioacuten en el Mare magnum Pone una dudasobre los subpriores etc para concluir que ldquoel subprior en ausencia delprior puede absolver como los vicarios en ausencia del prior al que repre-sentan o suplen y por eacutel dejado Esto vale tambieacuten para los hueacutespedesrdquo80

ldquoTercera conclusioacuten los prelados priores y guardianes pueden ab-solver a su suacutebditos de toda excomunioacuten en el fuero de la conciencia In-cluidos los de in Cena Domini sin excepcioacuten Esto lo concedioacute Martiacuten Val prior de San Benito de Valladolidrdquo81 los privilegios se han de inter-pretar en sentido latiacutesimo cuando se conceden en juicio82 ldquola potestadconcedida por privilegio es ordinaria y por tanto delegablerdquo83 ldquola potes-tad concedida a los religiosos en Indias con relacioacuten a los seglares es de-legablerdquo84 ldquoEstos privilegios son comunes a todos los mendicantes por lacomunicacioacuten de ellosrdquo ldquoCuando quien dispensa ignora que tiene facul-tad si la tiene vale no obstante la ignoranciardquo85

Habiacutea oscilaciones como en la ley del peacutendulo y del corazoacuten con siacutes-tole y diaacutestole En cuanto a los privilegios julio III anuloacute todas las licenciasdadas a los religiosos sobre la absolucioacuten de reservados Alonso de Veracruzobserva con mucha agudeza la seriedad criacutetica que habiacutea para los reserva-dos en la orden por tanto si tiene licencia de los prelados de la orden valeen caso contrario no seguacuten privilegio concedido a los jesuitas por GregorioXIII86 Se podiacutea dar la absolucioacuten general o plenaria en todas las solemnida-des del Sentildeor de la Virgen Mariacutea de todos los santos Cada orden como losagustinos teniacutean la del fundador y algunos santos lo mismo que los fran-ciscanos en la fiesta de san Francisco y santa Clara y dominicos en la fiestade santo Domingo y santa Catalina87 Se presentan casos de peregrinos y con-fraternidades algunos reservados especiales como los de la Cena del Sentildeor88

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80 Ibiacuted ff 2v-3r81 Ibiacuted f 3r82 Ibiacuted 3v En nota marginal En el texto se dan citas de leoacuten X Paulo III Cayetano etc 83 Ibiacuted 4v Tambieacuten en nota marginal En el texto se cita glosa de navarro c 27 4284 Ibiacuted 5r 85 Ibiacuted ff 5v-6r86 Ibiacuted ff 6v-7r Aparece esto en nota87 Ibiacuted f 7v 88 Ibiacuted ff 8-10

Aunque el Concilio Tridentino sesioacuten 24 c 26 manda que las cau-sas matrimoniales se traten soacutelo por el obispo y no por los legados y ni si-quiera por el nuncio los religiosos mendicantes en las Indias cuandotrataban de causas matrimoniales con sus impedimentos podiacutean actuar yno perturbaban la autoridad del obispo Aquiacute hace una exposicioacuten canoacute-nico-teoloacutegica complicada y profunda para defender los privilegios de losreligiosos en tierras de misioacuten casos de jubileos y absolucioacuten en el fuerode la conciencia pero si pasa al fuero externo porque se hace puacuteblicodebe remitirlo al juez que lleva la causa89

2ordm Altare (Altar) Se hace resumen Gregorio XIII concedioacute a los je-suitas que el prepoacutesito pudiese sentildealar cada uno de los altares privilegia-dos en las Indias y en sus casas Esto se comunicoacute a las demaacutes oacuterdenesmendicantes ldquoEsta concesioacuten duroacute hasta el diacutea 11 de agosto de 1593rdquo90luego esta copia es posterior a ese antildeo

3ordm Apoacutestata Se trata del que sale de una orden Seguacuten el Compendiode la sociedad ninguno puede pasar a otra orden sino es a la cartuja seguacutenPaulo III Piacuteo IV y Piacuteo V concedieron que podiacutean pasar de la sociedad a otraorden pero Gregorio XIII establecioacute que ninguacuten jesuita aunque fuese laicopudiese pasar a otra orden ni a los cartujos sin licencia del papa o del ge-neral dada por escrito en caso de apostasiacutea plena e infamia con censuraslatae sententiae En esta pena caiacutean los que les recibiacutean o reteniacutean El pre-poacutesito podiacutea recurrir contra tales casos en apelacioacuten puesta posteriormente91

4ordm Appellare (Apelacioacuten) ldquoGregorio XIII en 1575 establecioacute penade excomunioacuten ipso facto con privacioacuten de oficio y voz activa contralos religiosos que apelaban a los tribunales civiles contra sus superioresIncurren tambieacuten los que acatan y asesoran lo mismo contra los supe-riores provinciales y guardianes que se opongan a los visitadores o a suscomisarios enviados a ellosrdquo etc92

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89 Ibiacuted ff 11-19 llegueacute a ver causas matrimoniales de nulidad llevadas por religiososy solucionadas en pocos folios con una precisioacuten sorprendente aunque en algunos casos ac-tuaban con su leal saber y entender caridad y equidad Se teniacutean en cuenta las normas funda-mentales y los privilegios existentes

90 Ibiacuted f19rv En el texto y en nota marginal se cita a Gregorio XIII y al Compendio In-dico los religiosos podiacutean tener su altar portaacutetil y privilegiado como en el caso del P Vicentede requejada

91 Ibiacuted f 19v92 Ibiacuted f 19v

5ordm baptizare (bautizar) iquestPueden bautizar los religiosos en las par-tes de las Indias la respuesta es afirmativa ldquoConviene observar que lohacen cometiendo pecado mortal cuando fuera del caso de necesidad sise trata de un parroquiano extrantildeordquo93 los religiosos pueden bautizar en lasiglesias de los monasterios de su orden y tambieacuten en las ciudades y pue-blos donde hay espantildeoles94 Debe ser en los lugares que tienen de visitay que sean decentes Se han de cumplir las ceremonias etc Pueden bau-tizar a los indios tambieacuten a hijos de indios y espantildeoles mestizos etcTrata de diversos casos como cuando van de viaje por lugares de indiosdonde no hay sacerdote etc el bautismo de paacutervulos y de adultos uso deoacuteleo de catecuacutemenos y crisma antiguo bautizar fuera de la iglesia y sin lasceremonias seguacuten las circunstancias y casos de necesidad95

6ordm benedicere (Bendecir) Se pregunta iquestqueacute pueden bendecir los men-dicantes los sacerdotes religiosos pueden bendecir ornamentos amito ciacuten-gulo maniacutepulo casulla etc Esto para uso propio los priores conventualesguardianes provinciales y generales pueden bendecir iglesias cementeriosoratorios ornamentos y lo necesario para el culto divino caacutelices crucesrosarios imaacutegenes de la Virgen de los santos etc para ellos y tambieacuten parauso ajeno si distan de su obispo dos dietas (dos diacuteas de camino)96

7ordm bellum (Guerra) Seguacuten el Compendio Iacutendico Gregorio XIIIconcedioacute a los Padres de la sociedad de jesuacutes sin peligro de irregularidadexhortar a los soldados portugueses en la guerra con los infieles para lu-char con maacutes fortaleza con tal de que ellos no lleven armas97

8ordm bulla Caenae (bula de la Cena) Seguacuten el Compendio de la so-ciedad de vida comuacuten Piacuteo IV por oraacuteculo de viva voz concedioacute a los je-suitas especialmente al prepoacutesito general absolver de herejiacutea y otrascensuras contra la fe Piacuteo V lo concedioacute por rescripto general Esto pasabaa otros generales y se podiacutea delegar98

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93 Ibiacuted f 20r94 Ibiacuted f 20v Se tacha lo de ciudades y pueblos donde hay espantildeoles y se reproduce

en nota marginal sin espantildeoles95 Ibiacuted ff 21- 22v96 Ibiacuted ff 22v-23v97 Ibiacuted ff 23v-2498 Ibiacuted f 24r remite a materia de absolucioacuten de censuras etc incluidas las mencio-

nadas en Bulla Cenae Bula de la Cena que se publicaba con motivo del jueves santo Hayejemplares de diferente antildeo

9ordm Canonica portio (Porcioacuten canoacutenica) Se refiere al derecho quetienen los obispos para ser enterrados en su iglesia y los paacuterrocos en unlugar especial esto se extendioacute a los religiosos con derecho a tener sucripta etc99

10ordm Capitula provincialia (Capiacutetulos provinciales) la potestad delos capiacutetulos provinciales de los religiosos mendicantes en las Indias eraamplia y compleja los definidores (capitulares) del capiacutetulo provincialpodiacutean confirmar al provincial cesar al que estaba elegido y obligar aaceptar al que elegiacutean con censuras Se dan muchos casos y detalles conlos que se encontraban como los que presidiacutean letras poderes de los cua-tro definidores etc100 eacutel fue varias veces provincial y sabiacutea mucho deesto con la posible intervencioacuten papal y regia o de sus delegados etc

11ordm Celebrare (Celebrar la misa) los mendicantes podiacutean celebrarla misa por devocioacuten o por otro motivo inmediatamente despueacutes del rezode maitines incluso una hora antes del amanecer lo podiacutean hacer hastala hora de nona una hora despueacutes de mediodiacutea en sus iglesias oratorioscapillas panteones y fuera en caso de necesidad101 Hubo problemas conlos obispos

12ordm Conmunicare (Comunioacuten) Seguacuten la Clementina caiacutean en ex-comunioacuten ipso facto los religiosos que llevaban la Eucaristiacutea a cleacuterigos olaicos si no teniacutean antes la licencia especial del paacuterroco lo mitigoacute Euge-nio IV leoacuten X concedioacute a los frailes menores poder dar la Eucaristiacutea atodos los fieles excepto el diacutea en que se celebra la fiesta de resurreccioacutenPiacuteo V renovoacute el privilegio y consideroacute a la excomunioacuten nula102

13ordm Conmunicatio (Comunicacioacuten de privilegios) las cuatro oacuter-denes mendicantes a saber agustinos dominicos franciscanos y carme-litas teniacutean la comunicacioacuten de privilegios Se unieron los jesuitas conGregorio XIII leoacuten X la agregoacute a los mercedarios Se extendiacutean los pri-vilegios hasta los novicios103

562 F CAMPO DEL POZO

99 Ibiacuted f 24rv100 Ibid f 24r-32r101 Ibiacuted ff 32rv102 Ibiacuted ff 32v-33v 103 Ibiacuted f 34rv

14ordm Compositio (Composicioacuten) Gregorio XIII en 1579 concedioacutea los jesuitas por 10 antildeos hacer composicioacuten sobre los bienes mal adqui-ridos restituciones a ciertas personas etc mediante obras piadosas104

15ordm Commutatio (Conmutacioacuten) Pueden los generales y sus dele-gados conmutar todos los votos excepto el de los ultramarinos y algunosotros Se podiacutea conmutar el voto simple de entrar en religioacuten Se podiacuteahacer la conmutacioacuten de legados de un convento que estaba en uso de otrosin escaacutendalo y de una cosa en uso de otro105

16ordm Concilio de trento El concilio de Trento quitoacute restringioacute y mo-dificoacute los privilegios de los mendicantes pero Paulo IV los devolvioacute enparte y Piacuteo V totalmente106 la referencia a este concilio se haciacutea necesa-ria

17ordm Confesor De la potestad de los confesores y de queacute pueden ab-solver se tratoacute en la absolucioacuten Se expone la potestad que en virtud apos-toacutelica de los privilegios tienen los religiosos para oiacuter confesiones de losseculares Se presentan varios casos con abundante documentacioacuten107

18ordm Confesiones audire (oiacuter confesiones) Es complemento de loanterior Se trataba de oiacuter confesiones tanto de regulares como de secula-res que no podiacutean hacer los dominicos sin licencia de sus prelados Fuerevocado108 Ha habido casos especiales como la abadesa de las Huelgasen Burgos que eacutel no menciona

19ordm Conservator (defensor de los hermanos) Podiacutean los religiososmendicantes pedir defensor frente a la jurisdiccioacuten del obispo si se ex-tralimitaba y de todas las injurias que fuesen contra el Derecho109

20ordm Correctio (Correccioacuten) los prelados de las oacuterdenes mendi-cantes pueden castigar y proceder contra los religiosos seguacuten el Derecholas costumbres aprobadas y los Estatutos de las oacuterdenes respectivas110

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 563

104 Ibiacuted f 35r105 Ibiacuted ff 35v-36r106 Ibiacuted f 35v107 Ibid ff 36r-40108 Ibiacuted ff 40v-41109 Ibiacuted ff 41v-42v110 Ibiacuted ff 42v-43v

21ordm Corporales los mendicantes pueden bendecir los corporalesseguacuten hemos visto los religiosos cleacuterigos y laicos pueden tocar los cor-porales y caacutelices con reverencia lo mismo las monjas111

22ordm Cruciata (bula de la Cruzada) Se trata tambieacuten en la absolu-cioacuten los religiosos no pueden recibir la Bula de Cruzada sin permiso desus prelados Daba facultades para absolver luego se les concedioacute gratisen 1533 por Paulo III para ganar las indulgencias112

23ordm debita (deacutebitos o deudas) Se trata de las deudas inciertas quepodiacutean tener los que entran en una orden como sucedioacute con los domini-cos se facultaba a los priores hacer una composicioacuten o arreglo conformea los usos del lugar Habiacutea casos complicados113

24ordm decimae (diezmos) los religiosos estaban exentos del pago dediezmos por Piacuteo V en 1567 tanto sus casas como beneficios posesionesfincas vintildeas etc114

25ordm declarare (declarar en juicio) Se trata de lo que hoy se deno-mina objecioacuten de conciencia los generales y provinciales podiacutean solu-cionar dudas en las Indias con el consejo de algunos religiosos si la cosaera de mayor importancia115 Habiacutea casos de dispensa

26ordm dispensare (dispensar) Se complementa lo anterior El priorgeneral los provinciales y superiores locales lo mismo que sus vicege-rentes pueden dispensar a sus suacutebditos dentro de su jurisdiccioacuten y seguacutenlas facultades que tienen o les han sido delegadas de excomunioacuten sus-pensioacuten y entredicho irregularidades excepto el homicidio voluntarioetc116 Eran muchas las facultades de dispensar que teniacutean

27ordm ecclesia (Iglesia) los religiosos podiacutean erigir iglesias conven-tuales o colegiatas en Indias reformarlas reconciliar las profanadas etcEn ellas ganaban sus indulgencias117

28ordm edificare (edificar) julio II concedioacute a los religiosos construiry edificar casas religiosas iglesias locales y oratorios para usarlos per-

564 F CAMPO DEL POZO

111 Ibiacuted f 43v112 Ibiacuted ff 43v-44r113 Ibiacuted f 44rv114 Ibiacuted ff 44v-45r115 Ibiacuted ff 45r-46v116 Ibiacuted ff 46v-54117 Ibiacuted f 54r

petuamente Hay limitaciones en el concilio de Trento Se presentan casosde cesioacuten de una orden a otra etc118

29ordm eiicere a religione (echar de la orden) Puede el general consu consejo el capiacutetulo provincial el provincial con el consejo de sus de-finidores de acuerdo con las causas establecidas en las leyes y Constitu-ciones expulsar a religiosos Habiacutea casos especiales de paso a otra ordenincluso con armas119 Se prohibiacutea esto

30ordm electio (eleccioacuten) ninguacuten religioso mendicante podiacutea consen-tir la eleccioacuten o postulacioacuten hecha por eacutel sin la licencia de sus superioresprovinciales y sin mandato especial de la Santa sede para el episcopado uotras dignidades fuera de la orden Se precisan las normas de las eleccio-nes y la posible ingerencia regia120

31ordm elemosina (limosna) no estaba prohibido dar limosnas a losmendicantes aunque hubo limitaciones y abusos por lo que se podiacutea in-currir en excomunioacuten121

32ordm episcopis (obispos) Pablo III concedioacute a los obispos de sedesoccidentales y meridionales seguacuten el beneplaacutecito de la Sede Apostoacutelicaque pudiesen absolver a todos los neoacutefitos y neoconversos de las Indiasde los casos de la Bula de la Cena Teniacutean amplias facultades122

33ordm excomunicatio (excomunioacuten) Eugenio IV concedioacute que losreligiosos no teniacutean que evitar a los excomulgados en cosas divinas o hu-manas si no estaba sentildealado por el juez Debiacutean ser evitados por el clerosecular y el pueblo123

34ordm exemptio fratrum ab ordinariis (exencioacuten de los frailes delos ordinarios) Seguacuten los privilegios apostoacutelicos los religiosos estabanexentos de la jurisdiccioacuten de los obispos Tuvo y tiene sus complicacionesen algunos casos124

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 565

118 Ibiacuted 54r-56r119 Ibiacuted ff 56v-57r120 Ibiacuted ff 57r-59r121 Ibiacuted f 59122 Ibiacuted ff 59v-60v123 Ibid ff 60v-61v124 Ibiacuted ff 61v-65r

35ordm Familiares Se entiende por familiares a los consanguiacuteneos co-lonos inscritos hijos siervo con potestad de liberto y todos los que habi-tan en la casa Se les pueden administrar los sacramentos siempre que seaoportuno Hubo limitaciones125

36 Generalis (General) Es verdadero Maestro de la orden Tiene losprivilegios apostoacutelicos y el cuidado de toda la orden Puede dar sufragios deindulgencias oraciones y beneficios espirituales a los procuradores perso-nas devotas y benefactores la teniacutean tambieacuten los provinciales que en las In-dias podiacutean quitar de unos conventos lo que sobraba y daacuterselo a otros etc126

37ordm Habitus (Haacutebito) Sixto IV establecioacute que no puede darse a aque-llos que quisieren ser enterrados con eacutel sino con autorizacioacuten del superiorTeniacutea varias indulgencias plenarias al tomarlo hora de la muerte etc127

38ordm Ieiunium (Ayuno) Pueden anticiparle o retrasarle una hora con-mutarle por otro diacutea si estaacuten de viaje con tal de que no sean diacuteas de ayunode precepto etc128

39ordm Indis privilegia concesa (Privilegios concedidos a los indios)1Teniacutean los concedidos a la conversioacuten de los infieles por nicolaacutes V queeran muchos 2 los religiosos pueden predicarles y bautizarles 3 lossacerdotes pueden dispensarles de los grados no prohibidos por ley divinapara que permanezcan en el matrimonio 4 Dispensa de natalicio para lasoacuterdenes 5 Conocer las causas matrimoniales 6 Corregirles de los exce-sos a los que viven desordenadamente 7 Que los religiosos puedan cele-brar con ellos los oficios divinos bendecir los cementerios conmutarvotos excepto el de religioacuten y dar indulgencias a los peregrinos ultrama-rinos 8 Si no tienen altar privilegiado lo puedan consagrar y los corpo-rales si no hay obispo 9 Pueden hacer todo aquello que es necesario parael aumento del nombre divino ampliacioacuten de la iglesia catoacutelica con lairritacioacuten y reprobacioacuten de aquellos que contradicen las sacras tradicio-nes Siguen otras muchas concesiones (hasta 18) de Paulo III sobre cosasde liturgia causas matrimoniales etc Si un indio tiene varias mujeres yno sabe cuaacutel es la primera se puede quedar con la que quiera129

566 F CAMPO DEL POZO

125 Ibiacuted ff 65v-66r126 Ibiacuted ff 66v-67r127 Ibiacuted f 67r128 Ibiacuted ff 67v-68129 Ibiacuted ff 68r-73v

40ordm Indulgentiae (Indulgencias) Eran muchas y muy diversas In-dulgencia plenaria al tomar el haacutebito de una orden Algunas en ciertos diacuteassolemnes en la Semana Santa etc los terciarios y oblatos se haciacutean par-tiacutecipes de las indulgencias de las oacuterdenes religiosas que eran muchascomo las de la correa de san Agustiacuten y otras de las distintas oacuterdenes130

41ordm Indulgentiae plenariae quoad fratres (Indulgencias plenariaspara los frayles y hermanos) Se trata de un complemento de otras in-dulgencias plenarias para los hermanos Se hace un elenco de 19 Cuandocelebran y comulgan los domingos las solemnidades del Sentildeor y de lasantiacutesima Virgen patronos de la orden etc Coinciden con las que soliacuteantener los religiosos y miembros de las distintas cofradiacuteas131

42 Ingredi monasteria (Ingreso en los monasterios) Piacuteo V revocoacutetodas las licencias concedidas para entrar en los claustros de los religio-sos Puso pena de excomunioacuten Que no se admita a las mujeres entrar enlos claustros de los religiosos El mismo pontiacutefice declaroacute en 1569 que seentendiacutea de las mujeres que no teniacutean licencia y precisoacute que podiacutean entraren los claustros cuando habiacutea alliacute misa u otras divinas celebraciones pro-cesioacuten entierros etc132

43ordm Inquisitores (Inquisidores) En teoriacutea habiacutea muchas disposi-ciones pontificias que eximiacutean a los mendicantes de la jurisdiccioacuten de losinquisidores Se dudada de la concesioacuten de Piacuteo V En nota marginal seafirma ldquoEn el fuero de la conciencia los religiosos son exentos de todacensura de los inquisidoresrdquo133

44ordm Interdictum (entredicho) Todos los religiosos auacuten los men-dicantes estaban obligados a cumplir los entredichos del papa y los obis-pos Habiacutea ciertas excepciones Podiacutean celebrar la misa en tiempo deentredicho con las puertas cerradas134

45ordm Iuramentum (Juramento) los provinciales pueden por siacute opor otro relajar el juramento que no se haga ante el juicio justo de un ter-cero etc135

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 567

130 Ibiacuted ff 73v-76r131 Ibiacuted ff 76r-79r132 Ibiacuted f 79r133 Ibiacuted ff 79v-81r134 Ibiacuted f 81v135 Ibiacuted f 85r

46ordm libri prohibiti (libros prohibidos) los superiores pueden darlicencia para leer libros prohibidos con motivo de hacer apuntes refutar alos herejes etc136

47ordm magister Predicator (Maestro Predicador) Su presentacioacuten seremite a varios lugares como el capiacutetulo y provinciales137

48ordm matrimonium (matrimonio) Piacuteo V dio facultades especiales en1571 sobre el sacramento del matrimonio En nota marginal se hace refe-rencia al mandato138

49ordm misa Piacuteo V concedioacute a los mendicantes en 1567 celebrar misacuando lo deseen tanto en diacuteas de fiesta como domingos y otros diacuteas ytocar campanas incluso donde dice la misa el ordinario u otro sacerdote139

50ordm officium divinum (oficio divino) Cuando estaacuten de viaje pue-den rezarlo con otros regulares o personas Si no pueden rezarlo se suplecon un salmo o diciendo un Pater noster (Padre nuestro) y Ave Mariacutea140

51ordm oleum (Oacuteleo) Gregorio XIII concedioacute que en las Indias se usaseel oacuteleo antiguo hasta 4 antildeos Y en 1593 sin liacutemite de tiempo hasta que lle-gue el nuevo141

52ordm oratoria (oratorios) Gregorio XIII concedioacute a los jesuitas quepudiesen tener lugar (oratorio) para el culto divino y celebrar misas sin li-cencia142

53ordm ordines sacri (ordenes sagradas) El Concilio de Trento quitoacutemuchos privilegios sobre las oacuterdenes como recibir el sacerdocio antes de24 antildeos etc143

54ordm Predicare (Predicacioacuten) nadie puede predicar si no es preladoo paacuterroco a sus suacutebditos los predicadores despueacutes de la licencia conce-

568 F CAMPO DEL POZO

136 Ibiacuted f 85r En nota marginal estaacute todo lo referente a los libros prohibidos137 Ibiacuted f 85v Estaacute tachado en parte y se lee mal138 Ibiacuted f 84v139 Ibiacuted f 75v-86v140 Ibiacuted ff 86v-87v141 Ibiacuted f 87v En el texto estaacute oacuteleo despueacutes de oratorios 142 Ibiacuted f 87v143 Ibiacuted f 87v-88r

dida por sus prelados deben presentarse al obispo Puede el obispo exa-minar a los que quieren ser predicadores144

55ordm Privilegia (Privilegios) remite a los privilegios sobre absolu-cioacuten confesioacuten bautismo comunicacioacuten de privilegios exencioacuten etcConservaban los privilegios conferidos por el antiguo derecho al no estarexpresamente prohibidos aunque muchos se renovaron de nuevo En 1571se concedioacute a los jesuitas gozar de los privilegios de los mendicantes quese beneficiaron de los concedidos a los jesuitas145 Se hace una recapitu-lacioacuten con casos de cuarta funeral y otros

56ordm Provincialis (Provincial) los provinciales de los religiososmendicantes tienen facultades sobre sus suacutebditos en materia de absolu-cioacuten dispensa eleccioacuten etc a cuyas palabras remite146

57ordm Quarta (Cuarta parte) remite a la porcioacuten canoacutenica cuartafuneral etc147

58ordm Revocare (Revocar) Piacuteo V revocoacute todas las licencias y faculta-des concedidas antes a los religiosos hospitales y cualquier otra personade recibir a religiosos de otra orden a los apoacutestatas llevarles etc los queprocediacutean de otra orden debiacutean volver a ella148

59ordm sepelire (enterrar) Seguacuten la Clementina los mendicantes po-diacutean libremente enterrar a los fieles en sus iglesias Tambieacuten teniacutean dere-cho a recibir el estipendio Quien elegiacutea ser enterrado junto a los religiososel cuerpo era llevado por los religiosos Seguacuten Piacuteo V los religiosos en lasIndias ejerciacutean el oficio de paacuterrocos pero no de un modo absoluto sino encuanto conviene a su conversioacuten Podiacutean enterrar a los indios gratis juntoa ellos149

60ordm untio extrema (extrema uncioacuten) Desde la Edad Media losfrailes podiacutean administrar la Extremauncioacuten a los enfermos dentro de susmonasterios lo concedioacute el nuncio nicolaacutes Franco a los benedictinos enlos reinos de Castilla y Aragoacuten Si enferman fuera y vienen al monasterio

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 569

144 Ibiacuted ff 88r-90r145 Ibiacuted ff 90r-99r Hay bastantes tachaduras que dificultan su lectura146 Ibiacuted 99r147 Ibiacuted f 99r148 Ibiacuted f 99v149 Ibiacuted ff 99v-100r

pueden los monjes ofrecerles el sacramento no habiacutea dudas en cuanto a losindios en casas o monasterios de religiosos lo concedioacute tambieacuten Paulo IVSin duda alguna se podiacutea dar tambieacuten el sacramento de la Eucaristiacutea seacualquiera el lugar donde hubiese enfermado en las casas de los religiosos150

Al final del manuscrito con letra diferente y posterior se antildeade algoque nada tiene que ver con el Compendio151

IV Conclusioacuten

Esta materia de los privilegios tuvo mucha importancia en los escri-tos de fray Alonso de Veracruz y la sigue teniendo no soacutelo como un temadel Derecho Canoacutenico sino tambieacuten porque ayuda a comprender coacutemo seevangelizaron las Indias o el nuevo Mundo de Ameacuterica incluso las IslasFilipinas la India etc

no hay que entender el privilegio y la dispensa a la que se dedicanvarios folios152 ldquocomo un arbitrarismo de la autoridadrdquo seguacuten opina Teo-doro I jimeacutenez urresti ni ldquocomo un capillismo nepotista entre amigosrdquosino un reconocimiento de la variedad de casos concretos a los que hay queatender con especial sensibilidad y calor humano153 Esto fue lo que pro-curaron hacer las tres oacuterdenes mendicantes para implantar la cultura cris-tiana de Occidente en nueva Espantildea seguacuten el modelo de los Evangeliosy de la Iglesia primitiva Se requeriacutean facultades o privilegios especialesde la Santa Sede que les fueron otorgados a traveacutes de los reyes de Espantildeapara responder a las necesidades pastorales de las tierras recieacuten descu-biertas donde los mendicantes tuvieron buena acogida y eacutexito Hubocierto choque al salir en defensa de los aboriacutegenes a los que se conside-raba exentos de los diezmos que exigiacutean los obispos los paacuterrocos y vi-rreyes Esto consta en la carta del l de mayo de 1559 enviada al rey Felipe

570 F CAMPO DEL POZO

150 Ibiacuted 100r-101v D Diego Goacutemez Mena pone soacutelo 55 incluida la Exhortacioacuten quepone en el elenco de privilegios cuando es una introduccioacuten al sumario Al dar la numeracioacutende f nuacutemero a corresponde al anterior vuelta ya que usoacute fotocopia y considera a la primeraparte como del folio que sigue

151 Ibiacuted f 102r Se habla de Selio y laura que se encuentran juntos en una pobre cabantildeaantildeorando ldquoosequiasrdquo (sic) funerales y amargasrdquo etc

152 Ibiacuted ff 46v-54r153 jIMeacutenEz urrESTI TI ldquoComentario a los privilegiosrdquo en Coacutedigo de Derecho Canoacute-

nico Madrid 1983 p 64

II por los tres provinciales de las oacuterdenes mendicantes dominicos fran-ciscanos y agustinos firmada por fray Alonso de Veracruz como Vicarioprovincial154 Esto no quiere restar meacuteritos a la buena obra realizada porel clero secular o la llamada entonces orden de San Pedro en parroquiasEl primer agustino que arriboacute a playas americanas pasoacute a ser de la ordende San Pedro mientras fue paacuterroco de Tunja (Colombia) durante 20 antildeosa mediados del siglo XVI incorporado a la orden canonical de comenda-dores del Espiacuteritu Santo

Al concluir su tesis D Diego Goacutemez Mena hace suposiciones sobreel orden de la composicioacuten de los documentos de la Apologiacutea pro reliosisque se menciona en la Exposicioacuten del Privilegio de Leoacuten X155 Despueacutesesta Exposicioacuten se incorpora con De decimis en la Apologiacutea que no es undocumento perdido llega a suponer que es un tiacutetulo general debido ldquoqui-zaacutes a su exposicioacuten definitiva en Salamancardquo seguacuten su teoriacutea156 Suponeque el Compendio se hizo al final Ya estaba compuesto cuando se hizo laprimera edicioacuten del Speculum coniugiorum en 1556 no se editoacute por laoposicioacuten que habiacutea El hecho de que se cite la Expositio in Clementina yApologiacutea pro religiosis en la Expositio del privilegio Leoacuten X es porqueeacutesta es posterior aunque luego se incorpora a la Apologiacutea Aparece un iacuten-dice o contenido del coacutedice al principio de los manuscritos escurialensesy otro en el f 79r alterando el orden Cuando en la Exposicioacuten del privi-legio de Leoacuten X se menciona a la Apologiacutea es que hubo una recensioacuten deeacutesta anterior y luego se incluye en la Apologiacutea que comprende a todossus tratados sobre los privilegios de los religiosos y el De decimis

Diego Goacutemez Mena afirma finalmente ldquopara terminar antildeadamos undato interesante en la Expositio Privilegii Leonis X157 promete escribiralgo sobre los sacramentos o no lo hizo o tambieacuten se ha perdidordquo158 niuna cosa ni otra no soacutelo algo sino que escribioacute bastante en el Compen-

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 571

154 AGI Indiferente general 2978 publicada en Cartas de Indias Madrid 1877 pp 141-143 Cf jArAMIllO ESCuTIA r ldquoIntroduccioacutenrdquo a Sobre los diezmos de fray Alonso de Vera-cruz Meacutexico 1994 pp 9-11

155 Ibiacuted f 207v que Diego Goacutemez Mena menciona como 208ordf donde Alonso de Vera-cruz afirma que estaacute probado en ldquoexpositio de religiosis de privilegiis et in Apologia edita proreligiosisrdquo En f 228v ldquout tale disputabimus in Apologia pro religiosis in finerdquo Diego GoacutemezMena pone 229a y es 228v

156 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 765-766157 ldquoExpositio Privilegii Leonis Xrdquo f 190r158 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 166

dio de todos los privilegios como consta en el resumen que se hace conlos privilegios sobre de la administracioacuten de algunos sacramentos

En el Epiacutelogo pone D Goacutemez Mena el tiacutetulo completo de la Apolo-giacutea su contenido y encabezamiento159 con los pontiacutefices que se citan pororden cronoloacutegico y las veces que les menciona Esto aumenta mucho enel Compendio de todos los privilegios del que hay varias recensionesHace unos 20 antildeos penseacute hacer una coleccioacuten de Ms y logreacute saber quehabiacutea una copia en Meacutexico con algunos manuscritos de los jesuitas nopude verla y probablemente ya esteacute fuera

los manuscritos que se encuentran en El Escorial estaban listos parala imprenta y si no se publicaron fue por la oposicioacuten que habiacutea no por-que no estuviese el Compendio y Apologiacutea dispuestos para la imprenta Seequivoca D Goacutemez Mena al opinar que ldquono estuvo dispuesto el tratadopara ser publicadordquo160 Transcribe la dedicatoria que hizo a Felipe II enlatiacuten con los pontiacutefices citados Esperaba obtener la censura y no la logroacuteaunque habiacutea bastantes juicios favorables161

En carta a Felipe II del 20 de marzo de 1553 rechazando la propo-sicioacuten para obispo de nicaragua alegaba entre otras razones que no seconsideraba digno ldquoni queriacutea cambiar de estadordquo eacutel manifestoacute su inten-cioacuten de no aceptar la mitra para otras sedes162 como de hecho sucedioacuteSeguacuten el P Bonifacio Moral ldquorenuncioacute a tres obispados el de Tlaxcalael de Michoacaacuten y el de leoacuten de nicaragua cuando leyoacute la carta dondele proponiacutean para obispo dijo ante todos los religiosos que no sabiacutean elcontenido de la carta ab ore Leonis liberame Domine [De la boca del leoacutenliacutebrame Sentildeor] Se consideraba ldquoindigniacutesimo de tan alta dignidadrdquo163 larazoacuten principal de no aceptar el episcopado fue el seguir fiel en su defensade los privilegios de los religiosos porque otros que opinaban como eacutelal hacerles obispos cambiaron de opinioacuten como se ha observado ante-riormente Tambieacuten los obispos y arzobispos de Indias teniacutean su coleccioacutende privilegios que se denominaba ldquoSolitasrdquo con sus facultades164

572 F CAMPO DEL POZO

159 Ibiacuted ff 767-771160 Ibiacuted f 15161 Ibiacuted ff 768-771162 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII p 157163 MOrAl B ldquoCataacutelogo de Escritores Agustinos Portugueses y Americanosrdquo La Ciu-

dad de Dios 25 (19891) 611164 AnunCIACIoacuten A de Solitas despachadas a los Sentildeores Arzobispos y Obispos de las

Indias Ms 31 x 20 cm 49 ff Tiene esta nota ldquoEs fecho en este mi convento del Carmen de

El Compendio de todos los privilegio de los mendicantes en Indiasen cuya redaccioacuten por orden alfabeacutetico colaboroacute el P Alonso de norentildeadominico sirvioacute de vademeacutecum a los doctrineros y misioneros en las In-dias occidentales y orientales junto con el Compendio escurialense y otrosresuacutemenes la copia del Ms con el Compendio de todos los privilegiosque hemos comentado se ha hecho unos diez antildeos despueacutes de la muerte defray Alonso de Veracruz eacutel fue como un oraacuteculo sobre los privilegios ennueva Espantildea y los sigue siendo Es posible que en el futuro se puedahacer una edicioacuten criacutetica del Compendio con sus recensiones donde apa-receraacuten mejor sus grandes aportaciones en defensa de los derechos de losaboriacutegenes y de los religiosos en el siglo XVI eacutel fue como una antorchaque auacuten hoy sigue brillando con sus destellos

IacutenDICE

FrAY AlOnSO DE VErACruz Y El COMPEnDIODE TODOS lOS PrIVIlEGIOS DE lOS rElIGIOSOS

I Introduccioacuten

a) Importancia del tema de los privilegios de los religiosos y su es-tado actual

b) Por queacute el P Ernest j Burrus dejoacute sin publicar lo referente a losprivilegios

c) En un mundo nuevo eran necesarios los privilegios para evan-gelizar

d) Acude al rey y manda De decimis antes de viajar a Espantildea paradefenderse

II estudio hecho sobre el coacutedice escurialense por diego Goacutemezmena

a) Opinioacuten de Diego Goacutemez Mena sobre la ldquoApologia pro reli-giosisrdquo

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 573

Valladolid en l de agosto de este antildeo de 1731 Por miacute Fr Antonio de la Anunciacioacutenrdquo Car-melita f 49v Se encuentra en Archivo de la Provincia de Filipinas Valladolid APAF 6733

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b) Contenido de la Compilatio y su relacioacuten con el Compendiumc) Compendio de los privilegios de los religiosos destinados a tie-

rras de misioacuten

III el Compendio de todos los privilegios por orden alfabeacuteticoy sistemaacutetico

a) Coacutemo surgioacute el Sumario de todos los privilegios por orden al-fabeacutetico

b) Exhortacioacuten de fray Alonso de Veracruz a los lectores del Com-pendio

c) Exposicioacuten de los privilegios por orden alfabeacutetico y sistemaacutetico1ordmAbsolutio (Absolucioacuten) con su exposicioacuten sistemaacutetica

2ordm Altar 3 ordmApoacutestata 4ordm Apelacioacuten 5ordm Bautismo)

6ordm Bendecir 7ordm Bellum (Guerra) 8 Bula de la cena 9ordm Canoacutenicaporcioacuten

10ordm Capiacutetulo provincial 11ordm Celebrar misa 12ordm Comunioacuten

13ordm Comunicacioacuten de privilegios 14ordm Composicioacuten 15ordm Conmu-tacioacuten

16ordm Concilio de Trento 17ordm Confesor 18ordm Confesiones 19ordm Con-servador (Defensor)

20ordm Correccioacuten 21ordm Corporales 22ordm Cruzada (Bula de la) 23ordm Deacute-bitos (deudas)

24ordm Diezmos 25ordm Declarar en juicio 26ordm Dispensar 27ordm Eclesia(Iglesia)

28ordm Edificar 29ordm Eiicere (Echar fuera) 30ordm Eleccioacuten 31ordm Elemo-sina (limosna)

32ordm Episcopus (Obispos) 33ordm Excomunioacuten 34ordm Exencioacuten 35 Fa-miliares

36ordm General 37ordm Haacutebito 38ordm Ieiunium (Ayuno) 39ordm Indios susprivilegios

40ordm Indulgencias parciales 41ordm Indulgencias plenarias 42ordm Ingresoen monasterios

43ordm Inquisidores 44ordm Interdictum (Entredicho) 45ordm juramento

46 libros prohibidos 47ordm Maestro Predicador etc 48ordm Matri-monio 49ordm Misa

50ordm Oficio divino 51ordm Oratorios 52ordm oacuteleo 53ordm oacuterdenes sagradas54ordm Predicacioacuten

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55ordm Privilegios 56ordm Provincial 57ordm Quarta parte (Cuarta funeral)58ordm revocar

59ordm Sepelire (Enterrar) y 60ordm uncioacuten extrema

IV Conclusioacuten

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 575

22-2323

23

ldquoMotocarro matadorrdquoVariaciones sobre el dominio

Manuel M Berjoacuten

Miguel Aacutengel Cadenas

ResuMen el trabajo que presentamos a continuacioacuten consta de dos partes la pri-mera versa sobre objetos y sujetos una dicotomiacutea occidental que no rige en pue-blos indiacutegenas y es fuente de infinitas confusiones lo que los occidentalesdenominamos como objetos poseen intencionalidad voluntad y sentimientospara los pueblos indiacutegenas los intentos de hablar de lsquoobjetos subjetivadosrsquo ylsquoobjetos subjetivosrsquo a nuestro parecer no dan cuenta de fenoacutemenos como ellsquomotocarro matadorrsquo que presentamos en este artiacuteculo la cesura que conllevala Modernidad con la separacioacuten niacutetida entre objetos y sujetos oscurece la com-prensioacuten de este tipo de situaciones que estudiamos a continuacioacuten en la se-gunda parte seguimos la sugerencia de la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo de CarlosFausto y hacemos algunas precisiones a nuestro parecer necesarias e intere-santes Todo ello para poder comprender por queacute los kukama hablan del ldquomo-tocarro matadorrdquo

PalabRas claVe relacioacuten sujetoobjeto materialidad predacioacuten familiarizanteduentildeo indiacutegenas amazoacutenicos Kukama

abstRact This paper consists of two parts The first deals with objects and sub-jects a Western dichotomy that does not hold sway among indigenous peoplesand which gives rise to infinite confusion What Westerners call objects have in-tentionality will and feelings for indigenous peoples efforts to speak of ldquosub-jectivized objectsrdquo or ldquosubjective objectsrdquo in our view do not reflectphenomena such as that of the ldquomurderous motocarrordquo which we describe inthis paper The caesura ushered in by Modernity with the clear separation be-tween objects and subjects obscures understanding of the type of situation wediscuss here in the second part we follow Carlos Faustorsquos suggestion of ldquofa-miliarizing predationrdquo and make some clarifications that we consider necessaryand interesting all of this is to enable us to understand why the Kukama speakof the ldquomurderous motocarrordquo

Est Ag 53 (2018) 577-613

Key woRds subjectobject relationship materiality familiarizing predation masteramazonian indians Kukama

lo que despertoacute nuestro intereacutes en el tema fue una conversacioacuten sobreun accidente un motocarro1 atropella a un viandante no es la primeravez que sucede la argumentacioacuten nos resultoacute curiosa el motocarristahizo todo lo posible para no arrollar a la viacutectima Pero el motocarro no leobedecioacute decidioacute provocar el accidente y matar al peatoacuten los comenta-rios sentildealan que el motocarro es matador y recuerdan otros episodios decomportamientos similares2 esta situacioacuten plantea muchos interrogantes

el motocarro es un vehiacuteculo y por tanto un objeto el nudo gordianode toda la cuestioacuten es la divisioacuten entre lsquoseres vivosrsquo y lsquoseres inanimadosrsquoQuienes defienden esta separacioacuten en general pueden ser denominadoslsquohumanistasrsquo en cambio los que acusan a la divisioacuten entre sujetos y ob-jetos como la causante de todos los males que no permite entender lascosas tal como suceden en el campo podemos denominarlos como lsquopost-humanistasrsquo estos uacuteltimos pretenden borrar la comprensioacuten bioloacutegica dela vida para finalmente lograr la disolucioacuten de la diferencia ontoloacutegicaentre organismos vivos y cosas (rival 2012 132)

nuestra propuesta trata de pensar las ldquocosasrdquo en el pueblo kukama esun pueblo tupiacute-guaraniacute asentado en aacutereas inundables de los cursos bajos delos riacuteos ucayali Huallaga Marantildeoacuten nanay y en las periferias de ciudadescomo iquitos Pucallpa y Yurimaguas existen varios nuacutecleos en Brasil yColombia la poblacioacuten estimada oscila entre las 10000 a las 100000 per-sonas ninguacuten autor sentildeala los criterios que utiliza nosotros nos acercamosa la uacuteltima cifra su actividad principal es la pesca combinada con la agri-cultura y la recoleccioacuten de frutos de la selva sus casas estaacuten levantadas

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1 Vehiacuteculo de tres ruedas que consiste en una moto con una especie de sidecar pero enlugar de tener el asiento paralelo a la moto ocupa el lugar posterior Puede llevar dos o tres pa-sajeros y una pequentildea carga

2 suceso ocurrido en nauta pequentildea ciudad kukama de unos 25000 habitantes dondees posible conocer a la gente a traveacutes de sus familias tradicionales en iquitos este conoci-miento personal es inviable aunque en su periferia donde habitan muchos kukama sucedeigual nauta estaacute conectada a iquitos a traveacutes de una carretera de unos 100 km que se inau-guroacute el 2005 Con su apertura la proliferacioacuten de motocarros se disparoacute Previamente a laapertura de la carretera los kukama ya teniacutean referencia del motocarro por sus viajes a la ciu-dad de iquitos sede administrativa y gubernamental maacutes importante de la selva baja

sobre pilotes uno de sus alimentos principales es la yuca (Manihot escu-

lenta) que transforman en farintildea si tuvieacuteramos que elegir una imagen graacute-fica de este pueblo optariacuteamos por una espiral no todas las personasparticipan en todos los aacutembitos al contrario cada persona estaacute situada enun lugar diferente de dicha espiral bien sea por sus elecciones o porqueasiacute estaacute asignado o por ambas esta fluidez este traacutensito nos ayuda a nobuscar esencias compartidas sino significados construidos comuacutenmente

1 a modo de introduccioacuten

se ha dicho que en una economiacutea de mercanciacuteas las cosas y las perso-nas asumen la forma social de las cosas Mientras que en una economiacutea deldon ambos asumen la forma social de las personas (gregory 1982 41 citadoen Viveiros de Castro 2004a 481 nota 33) sin embargo nos parece maacutesacertado el planteamiento de godelier (1998 106-108 especialmente nota146) para quien los intercambios mercantiles coexisten con los intercambiosde dones en las sociedades analizadas por Mauss y que el don continuacutea pre-sente en las economiacuteas de mercado Preferimos considerar el intercambio yel don como dos estrategias diferentes ambas tienen cabida en todo tipo desociedades en este sentido postulamos que las cosas asumen la forma so-cial de las personas este propoacutesito no se debe al tipo de economiacutea de la so-ciedad en cuestioacuten sino al estatuto mismo que se atribuyen a cosas y personasen unas u otras sociedades a la cosmologiacutea propia de cada sociedad Uacutelti-mamente Hornborg reclama el fetichismo como la mejor manera de com-prender la tecnologiacutea en el capitalismo leiacutedo con apoyo de las cosmologiacuteasamazoacutenicas entendida eacutesta como una magia global (2015) nosotros parti-remos de algunos ejemplos concretos para ilustrar que las cosas son en rea-lidad sujetos o seres antropomorfos3 seres con forma humana (sztutman2007 43) en definitiva para los indiacutegenas los humanos no somos tan es-peciales soacutelo un excesivo ldquonarcisismo primitivordquo puede calificarlo como tal(Viveiros de Castro 2012a 101) ahora bien cuando se humaniza todo todose vuelve peligroso4 (sztutman 2007 96-97) surge la pregunta iquestqueacute son

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3 el antropomorfismo es propio de sociedades con cosmologiacuteas animistas mientras queel antropocentrismo estaacute sugerido en la versioacuten popular del evolucionismo occidental (Vivei-ros de Castro 2004a 467)

4 ldquoComo sabemos la uacutenica cosa verdaderamente peligrosa en el mundo son los hombresndashlos objetos no hacen mal no por maldad en todo caso los indios piensan tambieacuten que si una

las ldquocosasrdquo lo que sigue sirve para los objetos en general nuestra inter-pretacioacuten se centraraacute particularmente sobre el motocarro

2 la gran cesura

actualmente los occidentales separamos lsquopersonasrsquo y lsquocosasrsquo (HenareHolbraad amp Wastell 2007 2) pero no siempre ha sido asiacute en la edad Media[europea] ldquose haciacutea referencia a los objetos utilizando normalmente la mismaforma linguumliacutestica que se empleaba para las laquopersonasraquo no para las laquocosasraquosoacutelo en un momento posterior entroacute esta uacuteltima en el lenguaje artesanal delMedievo pero por entonces se trataba a los objetos como a seres vivos comosi por arte de magia se hubieran convertido en personas con las cuales con-versar y discutirrdquo (sennett 2012 161) la cesura que provoca la Moderni-dad es la fundadora de la separacioacuten entre lsquopersonasrsquo y lsquocosasrsquo aunque lacrisis ecoloacutegica pudiera estar pidiendo superar esta dicotomiacutea la tecnologiacuteay el dinero indicariacutean lo equivocado de tal corte (Hornborg 2015 11)

Para los indios amazoacutenicos las computadoras podriacutean ser sujetos aligual que los animales los molinillos de yuca o las canoas si a todos ellospodemos calificarlos de lsquoincorporaciones humanoidesrsquo iquestpor queacute no tam-bieacuten a las computadoras (Viveiros de Castro 2012a 120) no se puedenseparar sujetos de objetos el mundo del mito estaacute permeado por un fondode continuidad subjetiva un flujo comunicacional que envuelve a todos losexistentes (Fausto 2008 337-338)

Para los amerindios la posesioacuten de objetos es vista como un caso par-ticular de relacioacuten de dominio entre sujetos y el artefacto-cosa como uncaso particular de artefacto-persona Para nuestro caso podriacuteamos indicarque el motocarro ndashsiendo un objeto para la cosmologiacutea occidentalndash actuacuteacomo una persona es una persona para los kukama el dominio siendouna nocioacuten cosmoloacutegica incide sobre el plano sociopoliacutetico y construyedominios y grupos (Fausto 2008 335)

las narraciones que hemos ido encontrando sentildealaban que todo loque es de hierro tiene madre5 espiacuteritu en este grupo algunos opinan que

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cosa o un animal es apenas eso entonces eacutel no genera problemas un verdadero tigre no atacaa los hombres si ataca a un hombre entonces no se trata de tigre comuacuten sino de un hombredisfrazado de tigre esto es un tigre en su lsquomomentorsquo de hombrerdquo (sztutman 2007 97)

5 llaman lsquomadrersquo al espiacuteritu de cada cosa animal enfermedadhellip ldquomadre de los aacuterbolesrdquocada animal tiene madre algunas enfermedades tienen madre Hasta el motor de luz tiene madre

su madre estaacute escondida agazapada mientras tiene una vida uacutetil para suduentildeo Pero cuando su duentildeo se deshace del objeto o permanece muchotiempo aislado y solo echa madre en tal sentido se produce un cambiode duentildeo una proposicioacuten que podemos denominar en cierto modo comoanimismo nosotros antildeadimos que tambieacuten poseen sentimientos6

3 los objetos que en realidad son sujetos

el hierro se introdujo en la selva baja durante la eacutepoca de las reduc-ciones de los jesuitas (1638-1767) Ha sido uno de los motivos por los quelos indiacutegenas aceptaron la propuesta de vivir en una reduccioacuten los an-zuelos machetes hachas agujashellip y demaacutes herramientas eran poderososatractivos para los pueblos indiacutegenas Como podemos comprobar el hie-rro ha sido un elemento importante en la vida de dichos pueblos Han pa-sado varios siglos y la reflexioacuten sobre el mismo casi siempre en formanarrativa se ha venido armonizando en cambio el plaacutestico todaviacutea no halevantado una reflexioacuten similar pese a su importancia en la vida diariasustituyendo todo tipo de objetos de barro y otros materiales tradiciona-les sin embargo casi todos a medida que iba progresando la conversa-cioacuten terminaban admitiendo que el plaacutestico tambieacuten tiene vida porque esde petroacuteleo que se extrae de la selva y por tanto tiene madre

Pero iquestqueacute es eso de ldquoechar madrerdquo de nuevo nos encontramos condisparidad de opiniones es de notar que muchos no se han planteado estapregunta e improvisan alguna respuesta otros narran una historia que lesha sucedido a ellos o alguacuten familiar Hay quien considera que la madreviene de fuera es in-corporada Otros por el contrario estaacuten convencidosque proviene de dentro del hierro Y no falta quien afirma que no todas lascosas tienen espiacuteritu en este sentido nos acercamos a la posicioacuten de in-gold para quien el espiacuteritu que anima las cosas no estaacute en sino que es lamateria misma7 (ingold 2013 32-33) lo que anima al hierro no es algo

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6 la piedra de afilar se puede molestar si no se le bantildea con agua cuando va a comenzara afilar un machete o cuchillo la canoa en el diacutea tiene verguumlenza de los aacuterboles por eso noavanza en cambio navegar en la noche es maacutes propicio porque la oscuridad protege a la canoade la verguumlenza y avanza maacutes un motocarro nuevo tambieacuten siente verguumlenza Con el uso elmotocarro comienza a tener un sonido maacutes fuerte y asiacute evita la verguumlenza para pasar a dar ver-guumlenza a sus compantildeeros motocarros que no suenan Cuando el sonido del motocarro es ex-cesivo es una sentildeal de estar buscando liacuteo

7 las cursivas son del autor

externo a eacutel (animismo) ni es algo que estaacute en el hierro sino que es elmismo hierro

Tal vez el dilema entre la incorporacioacuten externa y la autogeneracioacutensea un debate superfluo incluso puede provenir de una pregunta mal for-mulada nuestra insistencia en comprender la expresioacuten ldquoechar madrerdquoestaacute condicionada por nuestro afaacuten de llegar al origen en el fondo estaacute elmito de la creacioacuten tan caro para Occidente los pueblos indiacutegenas sonindiferentes a la idea de creacioacuten en cambio encuentran maacutes atractiva laidea de transformacioacuten (Viveiros de Castro 2004a 481 2012a 86) deahiacute la disparidad de respuestas que insistimos eran improvisadas porqueno se habiacutean planteado este tipo de preguntas

sea como fuere que ldquola madrerdquo provenga del interior del hierro o seauna incorporacioacuten proveniente del exterior necesitamos comprender laexpresioacuten ldquoechar madrerdquo algunas cosas como el machete pueden serpercibidas como una ldquoextensioacuten del cuerpordquo de su duentildeo de tal maneraque si un extrantildeo empuntildea el machete eacuteste puede tomar la decisioacuten de nocolaborar con el prestatario hacieacutendole pesada la tarea o puede hacer quese corte Yendo un poco maacutes lejos los kukama afirman que el machetepuede transferir el malestar de su duentildeo pero no la enfermedad a quienlo ha prestado es decir puede trasladar el dolor pero no el reumatismopongamos por caso

la expresioacuten ldquoechar madrerdquo difiere de la comprensioacuten de las cosascomo una proacutetesis o como extensiones del cuerpo un sujeto proporcio-nariacutea agencia a las cosas (gell 1998)8 la divisioacuten de santos granero enobjetos ldquosubjetivadosrdquo que poseen poca alma y dependen de un sujeto yobjetos ldquosubjetivosrdquo que son concebidos como personas en cuanto tienenun alma independiente y son agentes de accioacuten comprensiva (2009 8)tampoco nos parece adecuada los primeros porque vienen a funcionarcomo proacutetesis los segundos porque es una contradiccioacuten in terminisPreferimos tratarlos como sujetos aunque no todos los ldquoobjetosrdquo ndashporcontinuar con una terminologiacutea impropia pero que nos permite compren-dernosndash poseen los mismos grados de voluntad intencionalidad y senti-mientos el motocarro no es ni una proacutetesis ni un objeto subjetivado sinoque funciona como un sujeto

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8 Para una criacutetica de gell ver layton 2003 Ortner 2006 leach 2007 ingold 2008 leacusan entre otras cosas de no superar la divisioacuten entre lsquopersonarsquo y lsquocosarsquo su excesivo indi-vidualismo y la dependencia de un sujeto

argumentar una ldquoagencia metamoacuterficardquo de las cosas nos parece otrasenda equivocada hacieacutendolas depender de los objetos primordiales encuanto a su aspecto formal ndashcorporalidadndash y movimiento un buen ejem-plo seriacutea el tipitiacute que tendriacutea como modelo a la serpiente primordial Ku-

tupxi para el pueblo wayana (Van Velthem 2009) esto podriacutea valer en elmejor de los casos exclusivamente para los objetos propios pero no paralos adquiridos de ldquoOccidenterdquo sin embargo pueblos indiacutegenas como losurarina9 tucano y kayapoacute consideran tanto a los objetos nativos como alos extrantildeos con una dimensioacuten subjetiva aunque no todos estos objetosposeen la misma potencia pero siempre estaacuten supeditados a la subjetivi-dad de la gente (santos granero 2009 10)

existen dos contextos en los cuales se utiliza la expresioacuten ldquoecharmadrerdquo en primer lugar cuando el objeto ha dejado de ser utilizado esabandonado o depositado en un lugar sin volver a utilizarlo las narra-ciones escuchadas versaban sobre el peque peque10 que ya no se utilizapero que permanece en un rincoacuten de la casa en segundo lugar una cosaque continuacutea siendo utilizada pero aislada de la comunidad en soledadPara este segundo contexto utilizaremos el ejemplo del motor de luz

la mayoriacutea de las comunidades poseen un motor de luz donado porla Municipalidad de esta manera pueden tener de tres a cuatro horas deluz cada noche para ver televisioacuten realizar una asamblea una fiesta unvelorio o el simple disfrute de la luz siempre y cuando tengan combusti-ble que no es lo maacutes habitual el generador suele estar en la ldquocasa defuerzardquo un local separado del resto de las casas para mitigar el ruido deesta forma el motor se pasa praacutecticamente todo el diacutea solo aislado11 Ve-

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9 la cuchara el machete y en general todo lo que es de hierro tiene diablo Cuandomuere una persona estos objetos queman a su duentildeo la boca la manohellip nos lo explicaba unjoven urarina en junio 2014 de igual modo reflexiona Walker (2012 150)

10 Peque peque es un motor con una cola larga que termina en una heacutelice y le sirve paraempujar un bote de madera o aluminio su nombre es onomatopeacuteyico los primeros pequepeque eran de hierro en los uacuteltimos antildeos la mayor parte de su estructura es de plaacutestico duroaunque todaviacutea algunos componentes son de metal de ahiacute que esteacute asociado con el hierro

11 es interesante este matiz de la soledad o aislamiento no uacutenicamente el abandono o lafalta de uso la soledad genera tristeza Y es propicio para que otros seres se acerquen y pro-voquen una transformacioacuten los yacuruna chullachaqui pelacarashellip siempre se llevan a per-sonas que estaacuten solas no existe lsquosoledadrsquo tal como la concebimos los occidentales alguiensoacutelo seraacute visitado por otros seres y le propondraacuten una transformacioacuten abandonar su posicioacutenhumana para convertirse en los seres que le visitan (espiacuteritus) en otras palabras lo que nos

remos posteriormente la distincioacuten entre ldquopropietariordquo y ldquoduentildeordquo ade-lantamos que el ldquopropietariordquo del motor es la comunidad12 mientras queel ldquoduentildeordquo del mismo es por un lado el motorista que lo cuida ndashle damantenimiento y usondash y por otro la ldquomadre del motorrdquo la relacioacuten entreel motorista y la madre del motor tambieacuten es una relacioacuten de dominioCuando el motorista se impone la madre aparece como un hijo una mas-cotahellip Pero es una relacioacuten no exenta de tensiones sucede que la madredel motor puede tentar desafiar al motorista y revertir la posicioacuten el mo-torista pasa a ocupar la posicioacuten de hijo mascotahellip y la madre la posi-cioacuten de dominio respecto al motorista en una comunidad kukama noscontaban que acuden tres personas a encender y apagar el motor porquesi asiste uno solo le puede tentar la madre del motor y le puede matar

lo que venimos diciendo del hierro en pueblos indiacutegenas parece cues-tionar el concepto de materialidad entendemos por materialidad un pro-ceso social y comunicativo sin embargo es preciso anotar que lacomunicacioacuten es siempre subjetiva los chamanes son quienes mejor pue-den reconocer a los objetos como sujetos (santos granero 2009 10)nuestro ejemplo ampliacutea lo anterior puesto que son todos los pobladoresno uacutenicamente los chamanes quienes reconocen que el motor tiene madreesta concepcioacuten proviene del contexto chamaacutenico que permea toda la so-ciedad

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hace humanos es compartir la vida Viveiros de Castro considera que un encuentro con un es-piacuteritu un muertohellip en la selva consiste en un encuentro con un lsquotuacutersquo en estas circunstanciases fundamental responder que lsquoyorsquo soy realmente la persona humana en este encuentro de locontrario si respondes a ese lsquotuacutersquo te transformaraacutes en el ser que responde a ese lsquotuacutersquo espiacuteritumuerto producieacutendose el cambio de perspectiva en este tipo de encuentros en la selva es fun-damental remarcar la posicioacuten de lsquoyorsquo como verdadero humano (2004b 66-67 2012a 1492012b 99) los mbya (Cretton Pereira 2016 738-739) consideran que las personas que ldquodes-obedecenrdquo aquellos que no tienen en consideracioacuten el habla y el consejo de los ancianos sonquienes se transforman en animales la audicioacuten por tanto se convierte en un sentido privi-legiado los que no saben escuchar estaacuten expuestos a la transformacioacuten Otro matiz intere-sante provendriacutea de la relacioacuten yo-grupo el duentildeo-jefe lleva con eacutel toda la colectividad sobretodo a aquellos que residen con eacutel en la casa no hay individuos solitarios como tales sinomiembros que permanecen fuera de una colectividad (Cesarino 2016 154 Costa 2013 498nota 14 2016 88 nota 13)

12 acaacute radica una de las dificultades con los lsquobienes comunalesrsquo falta la relacioacuten perso-nal de dominio con los lsquoobjetosrsquo esta relacioacuten personal es la que mantiene el encargado delmotor que funge como su duentildeo Cuando se malogra el motor es preocupacioacuten de la comuni-dad pero seraacute el encargado del mismo quien explicaraacute a la comunidad queacute sucedioacute Y lo haraacuteen teacuterminos apropiados como si fuera su hijo consideraacutendose eacutel como su duentildeo

abandonando la proyeccioacuten mental sobre los objetos enfatizamossobre los propios materiales en palabras de ingold ldquolos materiales con-tra la materialidadrdquo las formas de las cosas no son impuestas desde fuerasobre un sustrato inerte sino que se elevan y son sostenidas dentro de lacorriente de los materiales Tomar los materiales en serio implica contarla historia de lo que les sucede a medida que fluyen se mezclan y mutanlas propiedades de los materiales no son atributos fijos sino procesualesy relacionales Y pone el ejemplo de la piedra que posee propiedades di-ferentes seguacuten sea su luminosidad la humedad la cosa contra la que segolpeahellip su ldquopedregosidadrdquo no estaacute en su materialidad ni en la mente delobservador sino que emerge de la participacioacuten de la piedra en su entornototal y la multiplicidad de formas en la que estaacute involucrada en las co-rrientes del mundo de la vida (ingold 2008 2013) ingold ha sido califi-cado como un ldquoantropoacutelogo ecoloacutegico flexionado para mirar en la biologiacuteadesde un punto de vista antropoloacutegico y la antropologiacutea desde uno bioloacute-gicordquo (rival 2012 131)

lo justo es acudir al campo sin una teoriacutea previa bien configurada yfija sino dejarse permear e interrogar por los hechos en este sentido esun proyecto fundamentalmente metodoloacutegico (Henare Holbraad amp Was-tell 2007 4-7) Pero esta ldquoampliacioacuten del ciacuterculo de lo humanordquo ha hechoextraviar a maacutes de uno postulando un planteamiento centrado en las cosasmismas cosa-ceacutentrico la dificultad proviene a la hora de definir queacute cien-cia utilizar en su acercamiento la pragmatologiacutea la antropologiacutea y la ar-queologiacutea estaacuten demasiado centradas en la persona la fiacutesica tampocoproporciona las herramientas adecuadas puesto que estaacute supeditada a lacausalidad la creacioacuten artiacutestica parece ajustada dado que el artista con-ceptual plasma una idea en concreciones de un juego de posibilidades con-ceptuales en este sentido la pragmatologiacutea vendriacutea a ser un arte al reveacutes(Holbraad 2011) el mismo autor sentildeala que su propuesta es brumosa

enfatizando sobre los objetos ‒que en realidad son sujetos‒ afirma-mos que las cosas tambieacuten pueden elegir al sujeto asiacute tenemos quecuando una persona va a comprar algo en ocasiones previamente ha sidoelegido por el ldquoobjetordquo el sujeto en todo caso acepta la intencionalidaddel ldquoobjetordquo y lo compra de igual modo tambieacuten sucede que antes deque te regalen algo ese lsquoalgorsquo te puede hacer sontildear incluso antes que elduentildeo del objeto tenga intencioacuten de regalarlo asiacute tenemos que el objetoha elegido un nuevo duentildeo (Y) y posteriormente le haraacute comprender a suduentildeo actual (X) que lo tiene que regalar a tal persona (Y) Quien recibe

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el regalo (Y) ya sabiacutea que se lo iban a regalar porque se lo habiacutea adelan-tado el mismo ldquoobjetordquo que en realidad es un sujeto por medio del suentildeo

repasemos lo conseguido hasta ahora las cosas abandonadas comoel peque peque que ya no se usa que estaacute en lugares apartados o que handesafiado a sus duentildeos ldquoechan madrerdquo de igual modo sucede con el motorde luz en este caso ldquoecha madrerdquo debido a la soledad y al aislamiento unmatiz para ser tenido en cuenta este ldquoechar madrerdquo desdibuja los contornosentre lsquosujetosrsquo y lsquoobjetosrsquo Mejor dicho no habriacutea tales objetos sino quetodos son sujetos son personas o seres antropomorfos en este punto nosencontramos con dos maneras diferentes de pensar Para Occidente conocer

es objetivar incluso cuando una persona desea conocerse se presenta a siacutemismo como un ello externo sobre el que indagar la forma del otro vienea ser la cosa en cambio en el modo amerindio conocer es personificartomar el punto de vista de lo que debe ser conocido la forma del otro es lapersona en las culturas chamaacutenicas un objeto es un sujeto incompleta-mente interpretado (santos granero 2009 10) los artefactos tienen estaontologiacutea interesantemente ambigua13 Hay objetos que necesariamenteapuntan al sujeto como acciones congeladas ellos son incorporaciones ma-teriales de intencionalidad no material lo que es lsquonaturalezarsquo ndashpara nos-otrosndash puede ser lsquoculturarsquo para otras especies (Viveiros de Castro 2004a468-471) soacutelo que estas incorporaciones materiales de intencionalidad nomaterial provienen de la propia materia siguiendo a ingold es el caso dequienes opinan que las cosas tienen vida pero carecen de espiacuteritu Y esta in-tencionalidad estaacute pensada como un organismo como un sujeto al serviciode todos los seres del cosmos (Fausto 2007 497)

llegados hasta acaacute postulamos que no existe una separacioacuten riacutegidaentre lsquoseres vivosrsquo y lsquoobjetos inertesrsquo (Walker 2012 155 Fausto 2008 337-338) en este punto estaacuten de acuerdo tanto perspectivistas como construc-cionistas nuestra hipoacutetesis sentildeala que la relacioacuten entre el motocarro y lapersona que lo conduce no es una relacioacuten sujeto-objeto sino una relacioacutenentre sujetos el proacuteximo gran tema en la antropologiacutea amazoacutenica seraacuten lascosas y el reacutegimen de los objetos14 (schien amp Halbmayer 2014 428)

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13 se tratariacutea de una ontologiacutea de la multiplicidad radicalmente distinta de las concep-ciones occidentales de propiedad privada y de los monismos metafiacutesicos (Cesarino 2016 155)

14 las cosas han regresado a la antropologiacutea amazoacutenica para quedarse schien amp Halb-mayer (2014) hacen un balance de la situacioacuten los autores agrupados por santos granero(2009) reaccionan frente al perspectivismo cuyo eje pasa por los animalesespiacuterituspersonas

4 ldquoechar madrerdquo

Comenzamos con el teacutermino -yara (Vallejos Yopaacuten 2010 388-393430-434454) Puede ser un verbalizador o unirse a un nombre enambos casos proviene del tupinambaacute jar-a en el primer caso significalsquotener Xrsquo y lsquohacer Xrsquo Hacer en el sentido de fabricar construir elaborarexiste una progresioacuten que va de lsquotener Xrsquo a lsquohacer Xrsquo si uno es propieta-rio de algo tiene algo aunque derivar lsquohacer Xrsquo de lsquotener Xrsquo no sea sen-cillo hay algunos contextos puente Por ejemplo lsquotener masatorsquonecesariamente conlleva lsquoproducir masatorsquo o lsquotener una casarsquo necesaria-mente conlleva lsquoconstruir una casarsquo en la base de datos de esta autorayara nunca indica lsquosentildeorrsquo (lord) ella indica que en el actual kukama-ku-kamiria la palabra actual para lsquosentildeorrsquo es el preacutestamo lsquopatrunrsquo provenientedel castellano lsquopatroacutenrsquo sin embargo en algunas ocasiones puede ser in-terpretado como lsquopropietariorsquo Cuando -yara se une a un nombre no puedeser considerado un predicado no-verbal sino una construccioacuten verbal conla configuracioacuten [nP V] en teacuterminos de significado -yara no es inter-pretado como lsquotener nrsquo sino como el lsquoduentildeo de nrsquo en el caso de las ne-gaciones con -yara se utiliza la partiacutecula lsquotɨmarsquo se situacutea entre el poseedory el poseiacutedo la partiacutecula lsquotɨmarsquo antecede al elemento poseiacutedo aunqueVallejos Yopaacuten no encontroacute [nP emete nP-yara] en su base de datos losejemplos [nP emete nP-yara] fueron confirmados por otros dos hablan-tes -yara funciona aquiacute como un especificador del nombre que es antildea-dido y que es interpretado como propietario si queremos antildeadir maticestemporales siempre van pospuestos a -yara esta es otra evidencia que -yara

es parte del predicado nPel teacutermino kukama ldquoemeterdquo (haber existir) ha sido traducido como

lsquoto haversquo lsquotenerrsquo Tanto en ingleacutes como en castellano estos verbos expre-san posesioacuten algo de lo que carece el teacutermino kukama lsquoemetersquo es de vital

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dejando en un segundo plano a las cosas aunque cada pueblo tiene su propia teoriacutea de la ma-terialidad a estos autores les une situar las cosas en un plano cosmoloacutegico los trabajos coor-dinados por Hill amp Chaumeil (2011) enfocan los instrumentos de viento como actores ypersonas quedaacutendose en el plano socioloacutegico la tercera contribucioacuten estaacute dirigida por gou-lard amp Karadimas (2011) sobre las maacutescaras estas no son ni lo que representan ni lo que ocul-tan maacutes bien son una ldquotrampa cognitivardquo caracterizada por una inestabilidad notoria lasmaacutescaras permiten tomar la perspectiva de la entidad temporalmente representada nuestraperspectiva es un poco diferente a las tres corrientes resentildeadas

importancia tener cuidado a la hora de traducir (Vallejos Yopaacuten 2010 441-454 Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 53) Hay un riesgo de pro-yectar la posesioacuten del capitalismo y el materialismo adyacente a losidiomas indiacutegenas es importante darse cuenta de este asunto y tratar deevitar prejuicios en el campo haciendo caso a los postulados decolonia-les (Houmlrl 2015)

ahora debemos enfocarnos en comprender la expresioacuten ldquoecharmadrerdquo ldquomama yayarinrdquo ldquoestaacute echando madrerdquo ldquoupa yamama yarardquoldquoya ha echado madrerdquo15 la primera expresioacuten enfatiza el proceso la se-gunda sentildeala la culminacioacuten del mismo Pongamos tres ejemplos para per-cibir los diferentes matices en los que estaacute envuelta la expresioacuten

el primero sugiere que la madre proviene del exterior una casa des-habitada es propensa para que espiacuteritus ajenos ‒sobre todo malos‒ ocupenese espacio de esa manera dicen que lsquola casa tiene madrersquo Pero tambieacutense puede dar bajo otra modalidad la palmera del aguaje (Mauritia fle-

xuosa) o del ungurahui (Oenocarpus bataua) ldquoechan madrerdquo Cuando elpapazo (coleoacuteptero Rhynchophorus palmarum) pica el aguaje y sale unaflema amarillenta es porque ldquoestaacute echando madrerdquo el papazo es precisa-mente su madre el suri (Rhynchophorus palmarum) viene a ser su criacuteade modo similar cuando la mosca shinguito meru (Dermatobia homi-

nis) pone huevos en la cabeza de una persona la mosca es la madre suslarvas puestas en la cabeza de la persona son sus criacuteas Pero las criacuteas tam-bieacuten se pueden convertir en madres un motor de luz grande tiene madrese malogra y lo cambian por otro motor maacutes pequentildeo alguna de las criacuteasdel motor grande sale y entra en el motor pequentildeo en ese momento dejade ser una criacutea y se convierte en madre de este motor maacutes pequentildeo Parael caso del motocarro que nos ocupa es posible que ‒una vez abando-nado‒ los espiacuteritus malos puedan anidar el motocarro ocupar el espacioque habiacutea abandonado su duentildeo de esta forma el motocarro pasa de unduentildeo a otro

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15 expresiones proporcionadas por el grupo Kukamakana Katupe ‒los kukama apare-cen‒ vinculados a radio ucamara en nauta Tienen varios programas radiales y una escueladenominada Ikuari este grupo utiliza las grafiacuteas consensuadas y aprobadas por el Ministeriode Cultura en una macro reunioacuten que tuvo lugar en requena en 2014 Para la estandarizacioacutende las grafiacuteas del idioma kukama-kukamiria resolucioacuten directoral ndeg 029-2014-Mi-neduVMgPdigeiBir lima 15 de diciembre de 2014 en el diccionario kukama de rosaVallejos amp rosa amiacuteas no encontramos las expresiones kukama arriba indicadas pero siacute al-gunas similares iyayara

un segundo ejemplo nos indica que la madre proviene del interior elshungo (de lsquosunqursquo lsquocorazoacutenrsquo en quechua) es el corazoacuten [madera] duro deun palo los shungos de huacapuacute (Minquartia guianensis) se colocan enla estructura de la casa para sostenerla Mientras la casa estaacute habitada losshungos tienen a su madre como dormida Cuando se acerca un vientomuy fuerte la gente golpea los shungos diciendo ldquodespierta abuelordquo deesta forma la madre del shungo que permanece dormida se despierta ypuede defender la casa del fuerte viento Cada aacuterbol tiene su madreCuando lo cortan y le pelan para extraer su carnaza queda solo el shungoy la madre del aacuterbol vive en el shungo los objetos de plaacutestico tambieacuten tie-nen su madre que proviene del interior

una tercera posibilidad nos viene del mundo de la agriculturaCuando brotan las ramas tiernas de las plantas se dice que estaacuten ldquoechandomuelardquo en el caso de la yuca estaacute ldquoechando ojosrdquo Cuando a la yuca lesalen nuevos brotes ndashojosndash se dice ldquoesta yuca me quiererdquo Pero se refierea que la madre de la yuca le quiere y por eso le proporciona buena yucaCuando se cortan los palos de la yuca y se mantiene en pequentildeos monto-nes en la casa ‒antes de plantar‒ si brotan los ojos es porque ldquoestaacute echandomadrerdquo de igual manera sucede con el plaacutetano (familia Musaceae)Cuando los hijuelos de plaacutetano son grandes se les corta el tallo un pocohasta 40 cm si comienza a crecer la hoja ceacutentrica se dice que ldquoestaacuteechando madrerdquo

Ya tenemos tres situaciones diferentes respecto a queacute puede signifi-car ldquoechar madrerdquo en el primer ejemplo la madre proviene del exterioren el segundo emana del interior Y en el tercero estaacute relacionado con laagricultura su campo semaacutentico enfatiza el florecer brotar las palme-ras de alguna manera son plantas domesticadas o al menos han reque-rido intervencioacuten humana a lo largo de los siglos aunque en el caso delas palmeras interviene el papazo

abordaremos el teacutermino ldquoechar madrerdquo pero ahora desde el puntode vista de la filiacioacuten el dominio ndashser duentildeondash muchas veces se expresaen un idioma de filiacioacuten como en la relacioacuten lsquopadres-hijosrsquo aunque se ar-ticule de manera compleja y etnograacuteficamente variable con las relacionesde parentesco (Costa 2013 473) no se trata de pensar que el hijo ldquoechamadrerdquo en el sentido de engendrar no es ninguna inversioacuten de la genera-cioacuten bioloacutegica

las explicaciones que hemos recibido implican que la madre estaacutecontenida en el hijo Por maacutes distancia que haya el hijo siempre regresa

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donde su madre un hijo siempre manifiesta muchas caracteriacutesticas de sumadre trabajador inteligente tejedorhellip ldquocomo su madrerdquo Muchas deestas cualidades las recibe de su madre por una doble viacutea por un ladodesde el nacimiento por otro desde la cultura los nintildeos permanecen bajoel cuidado de la madre hasta los siete antildeos aproximadamente Posterior aesta edad los nintildeos pasaraacuten a estar maacutes tiempo con sus padres para apren-der los oficios propios del varoacuten y las nintildeas con sus madres para sus tareasrespectivas16 es durante estos siete primeros antildeos cuando se entablanrelaciones afectivas muy fuertes con la madre Ciertamente al diacutea de hoyhay variaciones dado que muchos nintildeos estudian en el jardiacuten de infanciay todos la primaria esto ha modificado la proximidad de los nintildeos consus padres dado que tienen que permanecer durante los diacuteas lectivos en lacasa con su madre profundizando los lazos afectivos con ella su padrepor trabajos como la pesca o viajes a la ciudad puede pasar temporadasfuera de casa

Conviene resaltar que la pena es un sentimiento que estaacute vinculado ala madre dicen que la pena es el reflejo que la madre vive en su hijo Pormuy lejos que se encuentre el hijo siempre regresa donde su madre esequivalente a la obediencia y posee un punto de inequidad que hay quecumplir esta desigualdad hace posible tanto la obediencia como el res-peto ldquoigualarserdquo destruir esta asimetriacutea es una falta grave Pues bien lapena es sobre todo pena de la madre Cuando fallan las demaacutes relacionessiempre retorna la relacioacuten primera con la madre es como el fundamentodel resto de relaciones

una vez comprendida esta relacioacuten tan intensa con la madre estamosen la capacidad de interesarnos por el rol de la madre en el caso del mo-tocarro Cuando el motocarro tiene duentildeo y la relacioacuten entre ambos es es-trecha la madre del motocarro permanece agazapada a la espera unmotocarro abandonado es una situacioacuten propicia para que la madre ‒queha permanecido en el interior del hierro‒ salga a la luz en otras palabrasel motocarro ndashpensado ahora como hijondash estaacute en una relacioacuten de sujecioacutenfrente a su propietarioconductor asiduo yo su madre Cuando el propie-tarioconductor asiduo se impone la madre permanece agazapada Cuando

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16 aunque el nintildeo varoacuten antes de los siete antildeos permanece junto a su madre el espiacuteritudel nintildeo acompantildea a su padre Por eso sobre todo en los primeros meses y antildeos de vida cuandoel padre regresa del monte llama al nintildeo por su nombre ‒o su chapa‒ para que el espiacuteritu delnintildeo no se quede en el monte y regrese a casa junto con su padre

el propietario ya no mantiene una relacioacuten estrecha con el motocarro lamadre del mismo sale y se aduentildea del motocarro

5 domesticar yo emancipar

nos interesamos ahora en las relaciones de dominio Eacuteste no es ex-clusivamente unilateral o vertical del patroacuten hacia el peoacuten los peonesno son viacutectimas pasivas sino sujetos Proponemos una ldquodominacioacuten bila-teralrdquo asimeacutetrica el eacutenfasis recae sobre la ldquoconstruccioacuten activa y agoniacutes-ticardquo entre dos o maacutes grupos17 (abril 2013 3-6) Toda dominacioacuten de porsiacute es asimeacutetrica pero queremos remarcarlo al adjetivar la ldquodominacioacuten bi-lateralrdquo como lsquoasimeacutetricarsquo sentildealamos que siendo los peones sujetos acti-vos no dejan por ello de ser peones

si tenemos en cuenta que los indiacutegenas viven en un multiverso18 po-demos ampliar estas relaciones de dominio a todos los seres que pueblanlos muacuteltiples mundos es lo que Viveiros de Castro teoriza como un cam-bio de perspectiva dejarse dominar por la perspectiva del otro convertirseal otro convertirse en otro en este sentido la mascota pierde potencia au-toconciencia y es dominada por la perspectiva de otro no como un ene-migo sino como un aliado las relaciones constituidas a traveacutes de lossuentildeos son distintas deben excluir la predacioacuten (Fausto 2000 940)

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17 esta idea de ldquodominacioacuten bilateralrdquo estaacute tomada de axel Honneth el representantemaacutes notable de la tercera generacioacuten de la escuela de Frankfurt Honneth critica los trabajosde sus predecesores adorno y Horkheimer por utilizar una nocioacuten de dominacioacuten excesiva-mente unilateral abril (2011) le reprocha a Honneth la ambiguumledad del teacutermino ldquobilateralrdquo queno sabe si justifica una cuestioacuten sisteacutemica de estabilizar el campo social o dirige su aguijoacutencriacutetico contra ella rescatamos la idea de lucha elaborada por Honneth por ser tambieacuten muyquerida en pueblos indiacutegenas Pero ni la sociedad europea de los antildeos 40 del siglo pasado dedominio de la naturaleza ‒de la que parte la primera generacioacuten de la escuela de Frankfurt‒ni las sociedades democraacuteticas actuales ‒que estaacuten a la base de la reflexioacuten de Honneth‒ sonequivalentes a las sociedades indiacutegenas amazoacutenicas

18 el multiverso del que hablamos no es uacutenicamente una superposicioacuten de universos je-raacuterquicamente establecidos sino que implica un englobamiento parcial no totalizante (Halb-mayer 2012 120) las poliacuteticas de fragilidad inter-especie y las fronteras gestionadasmulti-mundo llegan a ser centrales en un mundo en que la evitacioacuten y limitacioacuten de tal con-tacto y cambio es como miacutenimo tan importante como su establecimiento estrateacutegico (Halb-mayer 2012 119) es una forma de multiplicidad incapacidad para totalizar (Viveiros deCastro 2010 99-117) Vencer el dualismo no consiste en restaurar una unidad perdida sino eninstaurar una cierta multiplicidad (sztutman 2007 212)

Ha sido Fausto (2008 333) quien mejor ha descrito lo que implicanestas relaciones de maestriacutea-dominio19

a) se aplica frecuentemente a la posesioacuten de ciertos bienes materiales ndashprin-cipalmente ceremonialesndash e inmateriales ndashen especial conocimientosritualesndash

b) no designa en todos los casos la relacioacuten padres-hijos aunque casisiempre se aplica a la relacioacuten entre padres e hijos adoptivos extran-jeros en particular a los cautivos de guerra

c) jamaacutes se aplica a los enemigos vivos autoacutenomos pero puede desig-nar la relacioacuten entre el matador y su viacutectima despueacutes del homicidio

d) tampoco se aplica a los animales de caza y aunque designe una rela-cioacuten con los animales de estimacioacuten y muy frecuentemente la rela-cioacuten del chamaacuten o pajeacute con sus espiacuteritus auxiliares

e) se aplica no pocas veces a la relacioacuten entre jefes y seguidores y fueutilizado para designar nuevas relaciones en el contexto de la con-quista y de la colonizacioacuten

f) no se aplica apenas a la relacioacuten entre humanos (o humanos y no-hu-manos) sino que designa relaciones internas al mundo no-humano

la familiarizacioacuten es llevada a nivel sociocosmoloacutegico los jefe kui-kuro se refieren a los habitantes de su aldea independientemente de susexo o edad como lsquonintildeorsquo (Fausto 2008 334) en el caso de los paumaries aprendido desde el punto de vista de la presa del objeto de familiari-zacioacuten y no desde el punto de vista del predador o domesticador (Bonilla2005 48-49) de igual manera se presentan los urarina (Walker 2012)los shawi apuestan por la docilidad (gonzaacutelez saavedra 2013 669-678)y los kukama por la sujecioacuten Para eacutestos uacuteltimos la primera estrategia es

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19 Para los urarina la relacioacuten matrimonial la relacioacuten de un animal que no escapa a sucazador o las mercanciacuteas conseguidas a un comerciante o el mismo comerciante (Walker 20138-9 2012 148-149) Para los paumari los hijos adoptivos tratados como empleados la rela-cioacuten del duentildeo con las mascotas y la relacioacuten del joven con su empleador (Bonilla 2005 48-49 55-56 45) Para los kanamari la relacioacuten de un chamaacuten con sus espiacuteritus auxiliares la deun jefe con sus suacutebditos o de la misma Funai con los propios kanamari (Costa 2013 476)entre los kukama se puede aplicar entre un hijo que se pone en casa de su padrino en la ciu-dad para que estudie y dicho padrino la relacioacuten del chamaacuten con sus espiacuteritus auxiliares o lade un liacuteder de una organizacioacuten indiacutegena ‒o de un movimiento poliacutetico en tiempo electoral ysus seguidores‒ o la del pastor-sacerdote con sus fieles

la seduccioacuten si esta maniobra no da los resultados esperados entoncesaparece la pelea hasta conseguir la sujecioacuten

son los padres duentildeos empleadores jefes chamaneshellip los quemantienen el control son ellos los encargados de comportarse como pro-veedores que controlan y protegen a sus criaturas siendo responsables desu bienestar proporcionaacutendoles los cuidados baacutesicos a traveacutes de la ali-mentacioacuten la seguridad la preferencia el dar nombre el apadrinamientoentre otros (Fausto 2008 347 333 Bonilla 2005 56)

sin embargo por parte de los hijos mascotas suacutebditos espiacuteritus au-xiliareshellip no se vive esta situacioacuten como una subordinacioacuten negativa sinocomo una dependencia necesaria y muchas veces buscada y querida es laforma que tienen de poder exigir a sus duentildeos que se comporten como seespera de ellos pudieacutendoles reclamar atencioacuten dedicacioacuten y generosidad(Fausto 2008 333) incluso los paumari se comportan como una presapara poder recibir la atencioacuten de sus patrones o mejor como un paraacutesitoque busca vivir entre otros peligrosamente como una condicioacuten existencialde la forma social (Bonilla 2005 56 2016) los urarina comienzan la ha-bilitacioacuten guiados por sus necesidades y deseos no uacutenicamente como viacutec-timas pasivas de sus patrones20 (Walker 2012 146) es la dominacioacutenbilateral asimeacutetrica de la que hablaacutebamos antes aunque no sean viacutectimaspasivas y manipulan a sus patrones ndasho tratan de hacerlondash el marco en elque se producen estas relaciones estaacute definido por condiciones econoacutemi-cas asimeacutetricas

los peones no son una tabula rasa donde se impone la voluntad delpatroacuten Tambieacuten ellos a traveacutes de estrategias propias tratan de domesti-carle subvirtiendo la relacioacuten la comensalidad y la co-residencia gene-ran una consustancialidad en aquellos que comparten comida y habitanbajo el mismo techo (santos granero 2016 50) la astucia juega aquiacute unpapel preponderante las relaciones de dominio implican ajustar las in-tencionalidades de ambos patroacuten y peones un ejemplo en el segundoboom del caucho hacia mitad del siglo XX un patroncito teniacutea habilita-dos a varios peones que trabajaban para eacutel una vez al mes llegaba el pa-

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20 la gente a veces se autodesprecia refirieacutendose a ellos como lsquomascotas necesitadasrsquo olsquohueacuterfanosrsquo por ejemplo en un bien humorado intento por ganar el afecto de otros o el co-nocimiento de sus propios sentimientos de piedad cuando estaacuten accediendo sutilmente paraalimentar a sus vecinos expectantes Toda la comida es un don del Creador que mira por nos-otros con piedad (Walker 2012 148)

troacuten de iquitos al alto samiria para recoger las bolas de shiringa (Hevea

brasiliensis) y ldquopagarrdquo a los peones el trato era desigual el patroacuten traiacutearopa algo de enlatados y otras pertenencias las cambiaba por las bolasde shiringa iniciando un proceso de deuda ndashque nunca se podiacutea cancelarndashel famoso enganche o lsquohabilitacioacutenrsquo la recogida de la shiringa concluiacuteacon una fiesta en la que participaban aquellos trabajadores que habiacuteancumplido las expectativas del patroacuten excluyendo a los que no eran fielesa su tarea la relacioacuten giraba en torno al temor la reverencia y el gozar delfavor del patroacuten uno de los encargados en el alto samiria de controlar alos peones ndashque eran sus familiares fundamentalmentendash le cocinaba lacomida al patroacuten cuando llegaba Para domesticar al patroacuten y hacerle maacutesamable le daba de comer las mejores piezas majaacutes (Cuniculus paca) per-diz (familia Tinamidae) chapo de ungurahuihellip incluso se lavaba los tes-tiacuteculos y con esa agua chapeaba el ungurahui para darle de tomar alpatroacuten no es una costumbre que atenta contra la higiene es una estrate-gia de domesticacioacuten

esto no es una pura aneacutecdota en kukama tsapiari significa ldquoobede-cerrdquo Proviene de la voz tsapia que significa testiacuteculo lsquoObedecerrsquo viene aestar relacionado con los lsquotestiacuteculosrsquo se comprende mejor si tenemos encuenta la relacioacuten paterno-filial el hijo debe obediencia al padre Eacutestetradicionalmente le buscaba mujer a su hijo el hijo teniacutea que obedecerCuando don Basilio que asiacute se llamaba le daba de tomar agua con la quese habiacutea lavado los testiacuteculos estaba domesticando al patroacuten para que leobedeciera igual que un hijo debe obedecer a su padre21 asiacute don Basilionarraba que el patroacuten en cada viaje que llegaba para recoger las bolas deshiringa era oportunamente maacutes manso desde el punto de vista de donBasilio subvierte el orden y convierte a su patroacuten en obediente a sus de-seos es un ejemplo de esta ldquodominacioacuten bilateral asimeacutetricardquo domesticaal patroacuten pero continuacutea como un peoacuten en el engranaje de la extraccioacuten deshiringa

no todo es perfecto la adopcioacuten siempre es una filiacioacuten incompletaambivalente nunca se llega a neutralizar plenamente la enemistad deahiacute que la relacioacuten sea en ocasiones de un gran carintildeo y en ocasiones demaltrato el otro nunca deja de ser otro plenamente (Fausto 2008 352) lamascota por maacutes domesticada que permanezca no deja de ser un animal

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21 si un varoacuten se reuacutene con una mujer que tiene un bebeacute de otro hombre lo puede adop-tar Para ello arrancaraacute alguno de sus vellos puacutebicos y ahumaraacute al bebeacute

salvaje asiacute explican coacutemo en alguna ocasioacuten el perro puede morder a suduentildeo sobre todo a la hora de recoger la presa que ha cazado el can si elduentildeo no tiene la astucia y la pericia necesarias22 O el pihuicho (familiaPsittacidae) que quiere morder de igual modo sucede con el resto de mas-cotas

los peones domestican al patroacuten y tratan de apropiarse de su subje-tividad externa para el interior del socius (Fausto 2000 938) la escopetaropahellip para el patroacuten son un enganche donde se privilegia la relacioacuten co-mercial Para los kukama la relacioacuten con el patroacuten supera el esquema lu-crativo es una relacioacuten asimeacutetrica pero les permite conseguir algunosbienes sin necesidad de acudir a la ciudad donde las relaciones son maacutescomplejas Tambieacuten sirve para acudir a alguien en tiempos de necesidadenfermedad un hijo que se va a la ciudad a trabajar (de peoacuten)hellip Por otrolado las nuevas adquisiciones favorecen presentarse delante de sus con-geacuteneres como alguien que tiene poderosos aliados ademaacutes de aumentarsus posesiones mayor oportunidad de caza con una retrocarga o de pescacon una red de nylonhellip al adquirir estos bienes del patroacuten estaacute consi-guiendo parte de su fuerza Por eso es algo maacutes que un negocio estricta-mente hablando

el duentildeo es pues una figura biceacutefala a los ojos de sus hijos-anima-les salvajes es un padre protector a los ojos de otras especies ndashen espe-cial los humanosndash es un afiacuten predador (Fausto 2008 335) en sentido latotodo maestro es un jaguar el dispositivo principal de magnificacioacuten de lapersona es la incorporacioacuten caniacutebal la predacioacuten es un vector asimeacutetricode identificacioacuten-alteracioacuten quien come contiene al otro y su alteridaddentro de siacute (Fausto 2008 335)

la caza la familiarizacioacuten de animales y el casamiento se basan enlas mismas premisas simboacutelicas (Taylor 2000 2001 Walker 2013 citadosen Costa 2013 484) los cazadores amansan a las presas los duentildeos asus mascotas y los varones deben amansar domesticar a las mujeres en ya traveacutes del matrimonio una tarea que se centra increiacuteblemente en la pro-visioacuten de bienes de consumo para el caso urarina (Walker 2013 4) nos-otros extendemos estas premisas simboacutelicas a la posesioacuten de bienes eneste caso el motocarro

Ya hemos visto que la domesticacioacuten se puede percibir desde el puntode vista de la presa o del predador en cuanto a las relaciones con el exte-

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22 esta es una de las razones entre otras por la que se somete a lsquocurarrsquo al perro

rior los paumari y los urarina privilegian el punto de vista de la presa loskukama promueven la sujecioacuten a los capturados en la guerra23 los anti-guos tupiacute les daban mujer chacra (huerta)hellip y los situaban en el centro de lacomunidad la segunda parte de la domesticacioacuten del extrantildeo capturado enla guerra era comerlo la predacioacuten en siacute misma capturando las intenciona-lidades externas para incorporarlas al interior del grupo (Fausto 2000 938)la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo es convertir las relaciones de predacioacuten en re-laciones de familiarizacioacuten el paso de la afinidad a la consanguinidad (Fausto2000 937-939) sin embargo entre los trio la ldquopredacioacuten familiarizanterdquoparece estar constituida por la afinidad tanto como por la consanguinidad(grotti amp Brightman 2016) y existe un sesgo de geacutenero dado que la maes-triacutea en Fausto posee un rol masculino (McCallum 2015 251 nota 15)

Podemos considerar la relacioacuten de maestriacutea un trazo caracteriacutesticode la sociocosmologiacutea amazoacutenica configurando un mundo de duentildeos yenemigos pero no necesariamente de dominacioacuten y dominio privado(Fausto 2008 352)

6 duentildeo y propietario

introducimos ahora una distincioacuten entre ldquoduentildeordquo y ldquopropietariordquo24ambos despliegan matices diferentes Mientras el primero es una personaque tiene sentildeoriacuteo o dominio sobre otro sujeto (sea alguien o algo) el se-gundo es quien tiene derecho de propiedad hace referencia a la posesioacutenel propietario mantiene una relacioacuten monodireccional el duentildeo en cam-bio posee una relacioacuten reciacuteproca (Houmlrl 2015) no se trata tanto de algo fijosino relacional (santos granero 2016 41)

un ejemplo una familia adquiere unas gallinas la propietaria sueleser la madre que las comproacute sin embargo puede haberlas adquirido la

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23 santos granero (2016) diserta sobre los cautivos de guerra en tres afiliaciones lin-guumliacutesticas diferentes los tukano del Vaupeacutes los conibo del ucayali y los ancestros de los chi-riguana de filiacioacuten tupiacute-guaraniacute

24 el modelo de agente no es asiacute el del propietario que anexa cosas a un siacute inmutablesino el del maestro que contiene muacuteltiples singularidades de esta forma si los dos modeloslockiano y amerindio son apropiativos el riesgo del primero es como diriacutea Kant la lsquosociabi-lidad a-socialrsquo del individualismo posesivo en cuanto el riesgo del segundo es la sociabilidadcaniacutebal de la singularidad posesiva los mecanismos de limitacioacuten de apropiacioacuten tambieacuten di-fieren de un lado la responsabilidad moral de la persona foreacutensica de otro la socialidad delparentesco de la persona (in)corporada (Fausto 2008 341)

madre y hacerlas criar a nombre de alguno de sus hijos habitualmente elmaacutes pequentildeo si es lo suficientemente grande el nintildeo cuidaraacute a las galli-nas de lo contrario se encargaraacute la madre Cuando los pollitos crecen elnintildeo decidiraacute queacute hacer con ellos suele acostumbrarse a comerlos en al-guna fiesta del nintildeo ndashcumpleantildeos bautismohellipndash o para comprar algunaropa utensilioshellip para el nintildeo loacutegicamente no se gasta todo en el nintildeose puede compartir con los demaacutes familiares pero seraacute el nintildeo quien de-cida si ya tiene edad de comprender el nintildeo es el duentildeo porque esos po-llitos han crecido a su nombre en el ejemplo se distingue niacutetidamente elpropietario del duentildeo el propietario viene a ser la persona que los ha ad-quirido ndashen el caso de las gallinasndash la madre Mientras que el duentildeo es elhijo a nombre de quien se han criado las gallinas igual sucede con alguacutensembriacuteo especial en la chacra o con alguacuten aacuterbol frutal

en las uacuteltimas deacutecadas los Municipios suelen donar motores y ge-neradores de luz a las comunidades la propietaria de este artefacto es lacomunidad pero su duentildeo es el motorista persona encargada del encen-dido y apagado de la luz mantenimiento del motorhellip esta misma distin-cioacuten nos sirve para aplicarla al motocarro el propietario viene a ser lapersona que lo ha adquirido lo ha conseguido en una transaccioacuten comer-cial posee los papeles de compra-venta Puede ser propietario y conduc-tor de su vehiacuteculo en este caso coincidiriacutea propietario y duentildeo Pero puedeser propietario y alquilar el servicio a otra persona en este caso seriacutea pro-pietario mas no duentildeo entendemos por duentildeo en este contexto al con-ductor asiduo tanto si es propietario quien lo maneja como si llega a serun conductor que alquila el motocarro a su propietario para trabajar eldominio exige una relacioacuten de proximidad es esta reiteracioacuten no quienlo maneja esporaacutedicamente que le proporciona este caraacutecter de sentildeoriacuteo odominio sobre eacutel25

el propietario tendraacute un cuidado especial con su motocarro puestoque ha gastado su dinero en conseguirlo pero no necesariamente lo ten-draacute que manejar eacutel puede alquilarlo ahora bien observaraacute el comporta-miento de la persona que alquila su motocarro si no le da un tratoadecuado no se lo volveraacute a alquilar y buscaraacute un nuevo conductor

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25 la posesioacuten de las cosas es por sexo en caso de separacioacuten la mujer se llevaraacute lasollas bandejas menaje en generalhellip y el varoacuten la flecha trampas retrocargahellip el motoca-rro forma parte de las pertenencias del varoacuten Conocemos alguacuten caso donde el duentildeo del mo-tocarro es una mujer pero son poco habituales

entre quien lo maneja y el motocarro se establece una relacioacuten deacostumbramiento trataraacute al motocarro con sumo cuidado en este sen-tido evitaraacute atravesar los charcos de agua y barro sortearaacute los huecosdescartaraacute los malos pasos un buen conductor habitual no aceptaraacute cual-quier viaje si el destino es una zona con malos pasos quien lo maneja asi-duamente puede desistir del viaje siempre y cuando ldquohaya hecho sucarrerardquo o la situacioacuten econoacutemica no sea apremiante Todo ello pensandoen el bienestar del motocarro

de igual manera le proporcionaraacute carintildeo a la mascota se le daraacute decomer26 en la boca y con sal incluso masticado se le pondraacute al humo dela cocina se le sobaraacutehellip para acostumbrarle alimentar es adquirir unnuevo paladar por parte de la mascota que lo identifica con su nuevo duentildeo(Costa 2016 76) el padre ndashy en ocasiones el padrastrondash sobaraacute con sudora su hijo para protegerlo y darle fuerza el duentildeo del motocarro lo frotaraacutecon su sudor lo limpiaraacute con su toalla o su trapo para que esteacute maacutes bri-llante y su aspecto sea de mayor belleza al realizar estos cuidados le con-versaraacute al motocarro ldquovamos a trabajar duro para ganar dinerordquo o ldquovamosa salir a ganarnos alguito para mis hijosrdquo a la hora de manejar si tiene queatravesar alguacuten charco o barro ndashporque no queda maacutes remediondash en unsigno de fuerte camaraderiacutea y compantildeerismo no levantaraacute sus pies de lospedales del motocarro corriendo la misma suerte denotando familiaridade intimidad dando paso a sentimientos de estima mutua afecto y apego

los cuidados pasan tambieacuten por cuestiones teacutecnicas revisar el aceitey cambiarlo a tiempo para que no haya ninguacuten desperfecto comprobar lagasolina para no quedarse colgado antes de llegar a repostar ponerle apunto con un mecaacutenico amigo Todo ello contribuye para que el motoca-rro se sienta querido por su duentildeo y colabore en su trabajo si el motoca-rro es nuevo a partir del primer mes de rodaje le sacaraacute el tubo de escapepara que haga ruido y desarrolle mejor el motor en definitiva para quetenga maacutes fuerza27 de esta manera consigue llamar a maacutes clientes no fal-

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26 ldquoentre los barasana el verbo ekaa-re significa tanto lsquoalimentarrsquo como lsquodomesticarrsquo ylas mascotas son denominadas ekariera lsquoaquellos que alimentamosrsquordquo (Fausto 2002 37 nota 8)ldquoConsumir comida o compartir un mismo tipo de comida genera parentesco e identificacioacutenentre aquellos que lo hacenrdquo (Vacas 2008 285 pero es importante toda la seccioacuten 285-288)

27 esto es una falacia porque ni desarrolla maacutes el motor ni tiene maacutes fuerza pero siacute hacemaacutes ruido y contamina maacutes ambas cosas carentes de intereacutes para los kukama que percibenla fuerza de una manera diferente crispando los aacutenimos del Comiteacute Ciacutevico ldquoTodos contra elruidordquo y los residentes maacutes lsquoblancosrsquo de la ciudad de iquitos

taraacuten los adornos propios para personalizar al motocarro y darle un toquede distincioacuten que le permita atraer la atencioacuten de los clientes este trato decarintildeo y la asiduidad proporciona que el motocarro haga caso a su duentildeoes una relacioacuten de estima y colaboracioacuten mutua

si el propietario del motocarro lo alquila a un nuevo chofer eacuteste haraacute al-gunos cambios en el motocarro que le permitan aduentildearse de eacutel Puede cam-biar algunos tornillos aunque no sean estrictamente necesarios desde el puntode vista mecaacutenico o alguacuten adorno personal ademaacutes de su propio sudor con-versarle y darle el carintildeo Como estamos percibiendo la relacioacuten que se es-tablece entre ellos es similar al duentildeo con su mascota esta uacuteltima ha sidodefinida como una ficcioacuten puacuteblica puesto que la mascota ndasha diferencia delnintildeondash no puede alimentar a otro (Costa 2013 485 2016 81) sin embargonuestra apreciacioacuten es diferente la mascota no proporciona comida pero siacuteafecto y puede ayudar a conseguir dinero para la alimentacioacuten nos pareceun aspecto nada desdentildeable en el mundo indiacutegena Veamos el caso de la boa(Boa constrictor) algunas personas la poseen como mascota les sirve paralimpiar de ratas la casa a esto se antildeade que la pueden utilizar en las danzastiacutepicas delante de turistas como un reclamo para aumentar el intereacutes y con-seguir algo maacutes de dinero el caso del motocarro sigue pautas similares Pro-porciona por un lado afecto a su duentildeo (cuando el trato es bueno elmotocarro se porta bien y es motivo de orgullo para el chofer) Por otro ladosirve para conseguir el dinero necesario para el sostenimiento familiar

una precisioacuten respecto al caraacutecter altricial (un organismo que va ma-durando posterior a su nacimiento) y la ficcioacuten puacuteblica (Costa 2016 81)nintildeos y mascotas maduran despueacutes de su nacimiento el motocarro encambio no respecto a la ficcioacuten puacuteblica ya hemos anotado nuestras re-servas para considerar a todas las mascotas veacutease lo dicho anteriormentesobre la boa en nuestra opinioacuten tanto los nintildeos como las mascotas y losmotocarros no son ficciones puacuteblicas nos parece que forman parte de lasrelaciones entre sujetos relacioacuten de sujecioacuten

la relacioacuten paterno-filial y la establecida entre el motocarro y suduentildeo son asimeacutetricas ambas parten de la desigualdad Pero en la pri-mera es una asimetriacutea dentro de una relacioacuten afectiva que incorpora dosgeneraciones con obligaciones mutuas la segunda partiendo de lo afec-tivo le separa el producirse dentro de la misma generacioacuten en cierto sen-tido es una relacioacuten entre ldquoadultosrdquo coetaacuteneos en cuanto independientesy autoacutenomos la primera parte de una relacioacuten de sangre la segunda esuna relacioacuten de estimacioacuten mutua

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7 de aconsejar a corregir entre sujecioacuten y predacioacuten

las relaciones paterno-filial y patroacuten-peoacuten son asimeacutetricas en estesentido conviene recordar que tanto el padre como el patroacuten tienen eldeber de aconsejar y corregir cuando la situacioacuten lo amerite el consejoviene a ser una forma de tranquilizar de invitar a vivir bien de prevencioacutende comportamientos inadecuados en tal sentido es uacutetil sentildealar que lasautoridades en muchas comunidades comienzan su sesioacuten de la asam-blea comunal aconsejando a la poblacioacuten igual que un padre aconseja asu hijo de esta manera consideran que estaacuten previniendo comporta-mientos incorrectos lsquoaconsejarrsquo kunashika o kunashka (Vallejos Yopaacutenamp amiacuteas Murayari 2015 111 176 voz lsquokunashikarsquo) pudiera ser un preacutes-tamo tomado del quechua

si el consejo no ha conseguido el objetivo de prevenir entonces hayque corregir y hacerlo lo antes posible un mal comportamiento es unreto a la autoridad si no lo corrige el infractor se hace maacutes fuerte y ter-mina desafiando a la autoridad de tal modo que incluso puede subver-tir el orden y modificar la relacioacuten el infractor pasa a ser duentildeo y quienejerciacutea de duentildeo en peoacuten lsquoCorregirrsquo yumɨratsupe estaacute compuesto de yu-

mɨra tener rabia estar molesto enfurecerse amargarse y ndashtsupe aplica-tivo cuando aparece en el verbo introduce un beneficiario que por defectoes el hablante (Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 271 220 voceslsquoyumɨratsupersquo lsquoyumɨrarsquo lsquondashtsupersquo)

Corregir es la oportunidad de hacer doacutecil al corregido a su vez quiencorrige aumenta su prestigio y poder Viene a ser una relacioacuten depadrehijo o patroacutensuacutebdito Cabe recordar que la correccioacuten no es uacuteni-camente para castigar sino para enmendar un comportamiento si los po-liciacuteas de la autoridad comunal tienen que castigar a una persona por sumal comportamiento no la golpean indiscriminadamente soacutelo lo hacenpara corregirla yo inutilizarla en este sentido le golpean en las piernasy antebrazos para debilitarla y evitar que pueda escapar yo defendersesoacutelo se hace en casos extremos en ninguacuten momento el castigo es paramasacrar a una persona

es necesario estar atentos a cualquier siacutentoma por pequentildeo que seaque presente un desafiacuteo Para la relacioacuten que nos interesa entre el moto-carro y el choacutefer asiduo es preciso prestar atencioacuten a los indicios quepueda sugerir el motocarro para satisfacerlos o corregirlos si los dejaspasar es como quien ha visto una sentildeal de peligro y no hace caso termi-

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naraacute por arrepentirse las sentildeales pueden ser muacuteltiples un modo de fre-nar diferente un sonido no habitual un querer hacer su propia voluntadque implica una desobediencia al conductorhellip a cada una de estas sentildea-les debe responder el duentildeo con prontitud el motocarro le toma el pulsoy debe corregirlo lo maacutes inmediato posible en definitiva es una peleapor el control en esta satisfaccioacuten de necesidades el motocarro puedepercibir la atencioacuten que le presta el duentildeo si le da buen o mal trato elbuen trato amansaraacute al motocarro y continuaraacute con una actitud sumisa yde colaboracioacuten con el duentildeo el mal trato en cambio terminaraacute por pro-vocar una sublevacioacuten y un cambio en las posiciones dominantedomi-nado un motocarro que es maltratado puede tomar la iniciativa eimponer su voluntad sobre la voluntad del duentildeo de este modo se pro-duce el traacutensito entre la sujecioacuten y la predacioacuten28

Otras sentildeales se producen en la noche lo cual implica la iacutentima co-nexioacuten del motocarro con su duentildeo nos referimos a que el motocarropuede hacer sontildear a su duentildeo29 noacutetese que este hacer sontildear implica un su-jeto que toma la iniciativa el motocarro en este caso el que suentildea vienea ser un sujeto pasivo al que se le impone la intencionalidad del primeroel motocarro recordamos que para los indiacutegenas el suentildeo puede ser in-ducido por la persona que suentildea ldquoQuiero sontildear [ver]rdquo el suentildeo tambieacutenpuede ser provocado por otra persona ajena que me visita permaneciendola persona que suentildea como la parte pasiva a la que se le impone el suentildeo

si la persona deja pasar los indicios el motocarro puede sublevarsey pasar a ser el amo de la relacioacuten en este caso se produce un trasvase deroles el dominado impone su voluntad y pasa a dominar a su duentildeo y vi-ceversa Ya hemos visto anteriormente que el equilibrio entre mascota yduentildeo es fraacutegil porque la mascota nunca deja de ser un lsquoanimal salvajersquo

Pero vayamos maacutes despacio se ha dicho que los artefactos vienen aser como ldquohijosrdquo de sus hacedores (santos granero 2009 16) y estamosviendo que la relacioacuten con el motocarro por parte de su duentildeo es similar

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28 Para la relacioacuten entre docilidad y predacioacuten entre los shawi puede verse gonzaacutelez saa-vedra (2013) sin embargo nosotros preferimos utilizar el teacutermino lsquosujecioacutenrsquo a lsquodocilidadrsquo elprimero hace referencia a la accioacuten de sujetar el segundo a la cualidad de ser doacutecil el pri-mero enfatiza a quien sujeta somete el segundo pone el acento en quien es doacutecil mansoaunque como una estrategia para llevar el control los shawi acentuacutean la lsquodocilidadrsquo los ku-kama privilegian la lsquosujecioacutenrsquo la sujecioacuten vendriacutea a enfatizar el ser duentildeo la docilidad la partedominada una parte dominada que en su opinioacuten dirige la relacioacuten

29 a diferencia del ejemplo del coche en gell (1998 18-19) que no hace sontildear

al de una mascota con su duentildeo en este sentido tambieacuten las cosas ad-quiridas pueden ser comprendidas bajo la concepcioacuten de una relacioacuten ami-cal30 sin embargo cuando la correlacioacuten de fuerzas se desequilibra setransforma en una relacioacuten predatoria el motocarro comenzaraacute a robar lafuerza del duentildeo Puede hacerlo poco a poco igual que el renaco o hi-guera estranguladora (Ficus spp) abraza al aacuterbol que lo hospeda y ter-mina mataacutendolo pero con tiempo O puede realizarlo con premura conprontitud como el tigre en ambos casos su objetivo es extraer toda sufuerza dejaacutendole extenuado o directamente mataacutendolo comieacutendolo

8 la predacioacuten familiarizante y su reversibilidad

los griegos consideraban la amistad como una forma de alcanzar elconocimiento filosofiacutea el amigo podiacutea ser considerado como un rival peroamigo a fin de cuentas se pueden tener diversas opiniones pero dentro deun marco de amistad sin embargo los amerindios amazoacutenicos tienen otravaloracioacuten de la vida Para ellos no existe la amistad como una forma de al-canzar la sabiduriacutea esta se alcanza por otros medios uno de ellos es el ene-migo31 el canibalismo32 es una forma de incorporacioacuten del extrantildeo escurioso coacutemo las personas mayores hablan de ldquocaptar las ensentildeanzasrdquo para

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30 las relaciones humano-objetos pueden ser amistosas jeraacuterquicas y predatoriashellip lasrelaciones humano-objetos no son siempre jeraacuterquicas y predatorias en orden a poder curarlos chamanes runa y zaacutepara deben establecer relaciones amistosas con poderosas piedras cha-maacutenicas las relaciones igualitarias amicales entre chamanes y espiacuteritus ayudantes ndashanima-les plantas u objetosndash son comunes en la amazoniacutea nativa como atestiguan los ejemplos delos tapirapeacute matsigenka kainggaacuteng y juruna en algunos casos incluso los chamanes afirmaninteractuar en un nivel sexual con sus compantildeeros humanos casaacutendose y teniendo hijos y fa-milia en el otro mundo (santos granero 2009 21) Tambieacuten los chamanes varones kukama pue-den tener hijos con algunos espiacuteritus la madre de un aacuterbol de una sirenahellip el caso de lasmujeres es un poco diferente (Berjoacuten amp Cadenas 2014 7)

31 Matizamos de nuevo amigo y enemigo son conceptos posicionales Hoy es mi amigoy mantildeana puede ser mi enemigo Y viceversa sobre todo si encontramos un enemigo externoante el cual es preciso olvidar nuestras diferencias para hacer un frente comuacuten Cuando des-aparece el enemigo comuacuten regresamos a nuestra enemistad sobre la inmanencia del enemigoViveiros de Castro (2010 199-212 2012b 102-105)

32 la distincioacuten entre exo- y endo-canibalismo no se sostiene ldquoQuizaacute y como ya apun-tara aparecida Vilaccedila y previamente leacutevi-strauss la disociacioacuten entre endocanibalismo yexocanibalismo resulta artificiosa y como tal debiera ser abandonadardquo (Vacas Mora 2008289 Muumlnzel 2010 145)

referirse al aprendizaje se trata precisamente de eso capturar las ensentildean-zas e incorporarlas Cuando una persona capta las ensentildeanzas de otro nosoacutelo estaacute aprendiendo estaacute aumentando sus conocimientos por tanto sufuerza su potencia la contraparte es la disminucioacuten de los conocimientosdel contrario ambos aspectos estaacuten iacutentimamente unidos en el caso cha-maacutenico ello va unido a una disminucioacuten de los conocimientos del chamaacutenal que se los han captado lsquorobadorsquo maacutes bien podriacuteamos decir este captarcapturar las ensentildeanzas nos habla de la incorporacioacuten de lo extrantildeo pero node forma pasiva sino de forma activa apropiacioacuten de lo extrantildeo para ad-quirir maacutes potencia maacutes sabiduriacutea asiacute los chamanes seraacuten muy celosos desus conocimientos que nadie los pueda captar para que no se los roben nolos aprendan otras personas Habitualmente los ldquoicarosrdquo33 suelen ser lsquoen-criptadosrsquo34 bien en idiomas indiacutegenas desconocidos o con pocos hablan-tes o entre dienteshellip para que nadie los pueda aprender este captarcapturar incorporar lo extrantildeo es el lenguaje propio de la predacioacuten

la predacioacuten consiste en capturar las intencionalidades externas paraincorporarlas al interior del grupo (Fausto 2000 938) Viveiros de Castro(2004b) teoacuterico del perspectivismo35 habla de una ldquoeconomiacutea de la acti-vidad predatoria como reacutegimen basal de la socialidad amazoacutenica la ideade que la lsquointerioridadrsquo del cuerpo social estaacute iacutentegramente constituida porla captura de recursos simboacutelicos ndashnombres almas personas y trofeospalabras y memoriasndash del exterior la eleccioacuten de la incorporacioacuten de atri-butos provenientes del enemigo como principio del movimiento lleva alsocius amerindio a lsquodefinirsersquo como esos mismos atributosrdquo (2010 145)es el esquema maacutes productivo en la amazoniacutea (Fausto 2007 500)

la enfermedad y la guerra son diferentes perspectivas sobre unmismo evento lo que aparece como enfermedad a los humanos puede ser

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33 lsquoicarorsquo proviene del kukama lsquoikararsquo cantar accioacuten de los sabios o curanderos cuandorealizan cantos curativos tradicionales (Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 58 vozlsquoikararsquo)

34 laquoen la mitologiacutea arapaho los enanos hablan el mismo lenguaje que los humanos perocon el significado de las palabras sistemaacuteticamente invertido un tema que reaparece en la ideade Chinook (1985 152) que el lenguaje de los muertos es a los vivos como lo figurativo es alo literal Compara esto con el ldquolenguaje encriptadordquo ndashtwisted languagendash usado por los cha-manes yaminahua cuando se relacionan con los espiacuteritus del mundoraquo (Viveiros de Castro2012a 8) gonzaacutelez saavedra presenta a los shawi como una lsquosociedad de ldquochamanes encrip-tadosrdquorsquo (2013 671-674 682)

35 Para una criacutetica del perspectivismo cfr Turner (2009) ramos (2012) reynoso (2015)

visto como guerra por los animales (Fausto 2007 501-502) la enfer-medad para los indiacutegenas forma parte de un continuum que desembocaen la muerte se produce un doble movimiento por un lado la desfa-miliarizacioacuten con los humanos y por otro la familiarizacioacuten con losagresores sean animales aacuterboles o personas la enfermedad corres-ponderiacutea a los primeros pasos de esta tendencia la muerte es el desen-lace final del mismo Con la enfermedad las personas comienzan a serfamiliarizadas por las especies agresoras desde el punto de vista del pa-ciente la enfermedad es vista como una oscilacioacuten entre parientes pa-sados y futuros Pero desde el punto de vista del agresor no-humano laenfermedad es un acto de captura que implica el doble movimiento dela predacioacuten caniacutebal y la transformacioacuten de otra persona en pariente(Fausto 2007 501-502)

la predacioacuten estaacute asiacute iacutentimamente conectada al deseo coacutesmico paraproducir parentesco Cada movimiento dota a la entidad capturada con losafectos distintos y disposiciones de ldquolas especiesrdquo del captor la familia-rizacioacuten es un camino de hacer ldquoparientes de los otrosrdquo la comensalidady el compartir comida solo caracteriza la relacioacuten entre parientes pero noproduce parientes Comer como alguien y con alguien es un vector pri-mario de identidad como abstenerse de o comer con alguien en sumacompartir comida y coacutedigo culinario fabrica gente de la misma especie(Fausto 2007 502) el canibalismo es el paralelo amerindio a nuestro fan-tasma el solipsismo (Viveiros de Castro 2004a 476 2012)

la predacioacuten es una ldquoverdadera relacioacuten socialrdquo (Viveiros de Castro2004a 480) no se trata pues de eliminarla o de juzgarla negativamentees la forma en que los amazoacutenicos se relacionan los kukama estaacuten or-ganizados en lsquosangresrsquo Cada sangre es una familia al ser patrilinealesuna sangre coincide con un apellido vendriacutea a ser un clan (Petesch 2003104 nota 8) Maacutes allaacute de la propia sangre estaacuten los afines cuntildeados aun-que en kukama lsquocuntildeadorsquo ayuma36 y lsquoenemigorsquo tsawaraka son palabrasdiferentes en muchos idiomas amazoacutenicos coinciden lo cierto es que elenemigo adquiere las caracteriacutesticas propias del cuntildeado Y la relacioacutenentre cuntildeados tiende a ser conflictiva Con el tiempo algunos cuntildeados ter-

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36 Ayuma teacutermino usado entre los hombres para referirse al cuntildeado tambieacuten se usa parareferirse al hermano de la esposa de un hombre como al esposo de la hermana de un hombre(Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 45) Menɨa cuntildeado de una mujer el hermano del es-poso de una mujer o el esposo de la hermana de una mujer (132)

minan por entenderse y llevarse bien (Tempesta 2010 94) pero pocoslo habitual es que su relacioacuten sea distante cuando no tensa un cuntildeadonunca deja de ser tal en los uacuteltimos tiempos Vivieros de Castro ha pun-tualizado que la ldquoafinidad potencialrdquo de la que hablaba es mejor com-prenderla como una ldquoafinidad virtualrdquo (2010 184 nota 2) Fausto prefieredenominarla lsquoafinidad simeacutetricarsquo y viene a ser un operador cosmoloacutegico(2008 348)

Con el enemigo no sirve hacer las paces la norma es la lucha la con-frontacioacuten el maacutes fuerte vence el deacutebil pierde la predacioacuten es la formade relacionarse entre enemigos Por eso ldquola predacioacuten se convierte en unvector transespeciacutefico de la socialidad en la amazoniacuteardquo donde la predacioacuteny el parentesco estaacuten en disputa (Fausto 2007 500) estamos en una ldquoeco-nomiacutea simboacutelica de la predacioacutenrdquo (Viveiros de Castro 2006 163-180Fausto 2007 418 nota 2) sin embargo Fausto ha introducido una recti-ficacioacuten en este paradigma al hablar de ldquopredacioacuten familiarizanterdquo Cam-bia el papel preponderante del cuntildeadoenemigo del esquema de Viveirosde Castro por el hijo adoptivomascota se trata de domesticar se con-sume al extrantildeo para producir una nueva persona al interior del grupo deahiacute la importancia de las teacutecnicas de domesticacioacuten y la necesidad de tra-bajar sobre el cuerpo del hijo adoptivomascota Cuando se pierde este do-minio se sientan las bases para que se emancipe o revierta la situacioacutenPero la predacioacuten familiarizante de Fausto estaacute pensada a partir de la con-sanguinidad mientras que para los indiacutegenas trio la predacioacuten familiari-zante incluye tanto la afinidad como la consanguinidad (grotti ampBrightman 2016 64)

Para nuestro caso nos interesa el aspecto en el que el motocarro leroba la fuerza al motocarrista lsquoroborsquo es la palabra puesto que la fuerzaextraiacuteda por el motocarro es sustraiacuteda del choacutefer una resta perfecta nautaestaacute llena de pequentildeas lomas y las calles son un continuo subir y bajar al-gunos motocarros tienen dificultades para subir cuando van cargados sies difiacutecil subir la cuesta el motocarrista se echa hacia adelante como em-pujando haciendo fuerza sobre el motocarro en esas circunstancias dicenque el motocarro le roba las fuerzas al choacutefer no es una transferencia defuerzas del choacutefer al motocarro no le estaacute ayudando lo que sucede es laoperacioacuten inversa el motocarro roba la fuerza del choacutefer de tal manerale roba la fuerza que las bromas indican que posteriormente no puede man-tener relaciones sexuales con su mujer ha quedado sin fuerza llegados aeste punto el motocarro toma las decisiones y puede incluso llegar a matar

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a un viandante Cuando sucede esto le denominan ldquomotocarro criminalrdquo37Hemos sustituido lsquocriminalrsquo por lsquomatadorrsquo en el tiacutetulo porque el primeroconlleva un matiz eacutetico de responsabilidad y culpabilidad que preferimosesquivar con el teacutermino propuesto matador38

Para comprender estas situaciones hacemos uso del teacutermino lsquorever-sibilidadrsquo en una doble direccioacuten en primer lugar ya hemos hablado dela ldquodominacioacuten bilateral asimeacutetricardquo Hemos explicado maacutes arriba dedoacutende proviene el concepto y en queacute condiciones lo utilizamos ahora leantildeadimos la lsquoreversibilidadrsquo es decir la dominacioacuten no soacutelo es bilateraly asimeacutetrica sino que en determinadas condiciones se hace reversible eslo que sucede con el ldquomotocarro matadorrdquo el motocarro pasa a compor-tarse como duentildeo y el duentildeo como un subalterno

Otra explicacioacuten en un paradigma maacutes amazoacutenico Ya hemos vistocoacutemo Fausto utiliza su concepto de ldquopredacioacuten familiarizanterdquo anota queen su teoriacutea las mascotas no dejan de ser salvajes sin embargo su teori-zacioacuten utiliza al hijo adoptivomascota como modelo nuestro ejemplovendriacutea a ser el reverso de la misma moneda Por eso aunque Fausto preveacuteesta situacioacuten nos parece conveniente enfatizarlo asiacute llegamos al teacuterminoldquopredacioacuten familiarizante reversiblerdquo aceptamos el modelo de Fausto yacentuamos la posible fluctuacioacuten para hacer maacutes consciente esta reversi-bilidad este cambio de roles el dominio no es para siempre hay que con-servarlo y ejercerlo de lo contrario se puede revertir

una tercera posibilidad de comprensioacuten de esta dinaacutemica seriacutea adje-tivando la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo como lsquoinestablersquo39 algunos autoreshablan de ldquosocialidad insegurardquo si toda persona que llega a una comuni-dad es un pariente en potencia nadie lo es completamente (Pissolato 2007213 en Cretton Pereira 2016 743) sin embargo nosotros preferimos uti-lizar el teacutermino inestable por coherencia con un trabajo anterior y porqueconsideramos que la inestabilidad no es una propiedad de la sociedad sino

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37 la posicioacuten de Florestaacuten Fernandes con su funcionalismo considera la ira y el deseode venganza como las causas de las guerras y de la antropofagia tupinambaacute Viveiros de Cas-tro la considera como una ideologiacutea para buscar al otro y fundirse con eacutel (Muumlnzel 2010 146)nuestra posicioacuten es maacutes cercana a Viveiros de Castro aunque no es un punto que desarrolla-remos acaacute

38 agradecemos la sugerencia de jean Pierre Chaumeil39 sobre la importancia de la inestabilidad remitimos a nuestro trabajo (Berjoacuten amp Cade-

nas 2014)

que es incluso ontoloacutegica forma parte del ser la inestabilidad nos estaacute ha-blando de equilibrios no permanentes en proceso en construccioacuten no de-finitivos en esta situacioacuten lo maacutes importante es el trabajo continuo sobreel cuerpo de esta manera se acentuacutea cierta continuidad pero que en cual-quier momento por situaciones ndashno siempre predecibles o esperablesndashpuede generarse un cambio sobre todo cuando no se ha aconsejado con-venientemente al subalterno o ha generado indicios de rebeldiacutea que nohan sido sofocados con la correccioacuten como hemos visto maacutes arriba

conclusioacuten

Para comprender coacutemo un motocarro se convierte en matador hemoscomenzado por reconocer la divisioacuten sujeto-objeto tan cara en Occidentecomo problemaacutetica nuestro postulado indica que maacutes bien se produceuna relacioacuten entre sujetos en tal sentido acudimos al esquema de ldquopre-dacioacuten familiarizanterdquo para tratar la relacioacuten entre el motocarro y su duentildeocomo la relacioacuten establecida con una mascota sin embargo esta relacioacutenno es uniacutevoca el motocarro no es una tabula rasa Maacutes bien postulamosque esta relacioacuten es una dominacioacuten bilateral asimeacutetrica reversible tam-bieacuten la hemos caracterizado como predacioacuten familiarizante reversible oinestable la domesticacioacuten o amansamiento es lo que genera confianzade ahiacute la necesidad de aconsejar y corregir de lo contrario en cualquierdesliz ndasho muestra de debilidadndash el motocarro puede rebelarse si el duentildeono actuacutea raacutepidamente el motocarro puede robar la fuerza de su duentildeo yvoltear la situacioacuten el motocarro pasa a convertirse en el duentildeo y eacuteste ensu mascota

Comenzamos hablando de los hierros el motocarro tambieacuten estaacute con-siderado uno de ellos Para algunas personas tienen madre yo ldquoechanmadrerdquo para otros no la tienen pero poseen voluntad intencionalidad ysentimientos Por tal motivo el motocarro es un sujeto Hemos tratado decomprender coacutemo un motocarro siendo un sujeto puede robar la fuerzay convertirse eacutel en duentildeo pasando su duentildeo a ser su peoacuten de esta manerapodraacute ejercer su voluntad si lo desea se podraacute vengar cuaacutendo y coacutemo es-time oportuno en este sentido se estaacute comportando como un brujo

no es nuestra intencioacuten extraer consecuencias de este trabajo Perovale la pena sentildealar algunos interrogantes iquestqueacute significa transitar por laciudad iquestcoacutemo hay que regular las leyes de traacutefico iquestqueacute responsabili-dad tienen las ldquopersonasrdquo en los accidentes de traacutefico iquestqueacute implicariacutea

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tener en cuenta estos planteamientos iquesta queacute nos conducen iquesten queacute tipode sociedad vivimos

somos conscientes de los dilemas eacuteticos y juriacutedicos sin embargoconsideramos que esto forma parte maacutes de la preocupacioacuten occidental quede la indiacutegena

agradecimientos

la primera parte sobre la materialidad la revisoacute Fernando joven aquien agradecemos su generosidad jean Pierre Chaumeil y Oscar espinosaleyeron una versioacuten maacutes larga del artiacuteculo e hicieron algunos comentarios uacuteti-les que nos permitioacute mejorar nuestro texto debemos a Chaumeil el cambiode lsquomotocarro asesinorsquo a lsquomotocarro matadorrsquo Oscar espinosa formuloacute unapregunta sobre los dilemas eacuteticos que plantea el artiacuteculo y nos proporcionoacutealguna bibliografiacutea Zachary OrsquoHagan hizo comentarios valiosos en torno ala lengua kukama Mariacutea antonieta guzmaacuten gallegos leyoacute la versioacuten finaly nos animoacute a publicarlo sugirioacute tambieacuten algunos cambios de redaccioacutenjoseacute Aacutelvarez alonso leyoacute una primera versioacuten de todo el artiacuteculo y nos ayudoacutecon los nombres cientiacuteficos de flora y fauna domingo natal nos animoacutedesde el comienzo y nos ayudoacute con algunas conversaciones que nos sirvie-ron de orientacioacuten a todos ellos agradecemos el intereacutes y los comentarios

aunque hemos dejado para el final sin el pueblo kukama hubierasido imposible este artiacuteculo Hemos tenido la suerte y el privilegio de com-partir 20 antildeos de nuestra vida con ellos en el riacuteo Marantildeoacuten son muchas laspersonas con las que hemos aprendido no podemos mencionarlas a todasQueremos agradecer especialmente a ribelino ricopa alvis por su amis-tad y a leonardo Tello director de radio ucamara por sus muchas con-versaciones y su gran sabiduriacutea Con ellos deseamos hacer extensivo elreconocmiento a nuestros amigos kukama

bIblIoGRaFIacutea

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608 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

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ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 613

iquestMurioacute Pedro en Roma

DaviD Aacutelvarez Cineira

ResuMen recientes discusiones han cuestionado de nuevo la estancia y muerte dePedro en roma las fuentes literarias no son todo lo expliacutecitas que uno desea-riacutea por lo que su valoracioacuten es controvertida igualmente las excavaciones ar-queoloacutegicas tampoco arrojan luz para dilucidar la cuestioacuten no obstante elhecho de que tradiciones antiguas provenientes de zonas geograacuteficas distintasa roma y que ninguna otra ciudad como Jerusaleacuten reclame vinculacioacuten estre-cha con Pedro pudiera explicarse por una posible visita o muerte (iquestmartirio)del apoacutestol en la misma sin poder determinar con exactitud ni coacutemo ni cuaacutendoPor consiguiente otras alternativas a la localizacioacuten tradicional de su muerteson incluso mucho maacutes hipoteacuteticas y ficticias

PalabRas clave Pedro martirio roma 1 Clemente Otto zwierlein

suMMaRy recent discussions have questioned again Peterrsquos stay and death in romeThe literary sources are not as explicit as one would wish so their assessmentis controversial equally the archaeological excavations do not throw light ei-ther to clarify the question However the fact that ancient traditions from geo-graphical areas other than rome and that no other city such as Jerusalem claimsclose links with Peter could be explained by a possible visit or bloody death ofthe apostle at rome without to be able to determine exactly how or whenTherefore other alternatives to the traditional location of his death are evenmore hypothetical and fictitious

KeywoRds Peter martyrdom rome 1 Clemens Otto zwierlein

iquestMurioacute Pedro en roma ldquoParece maacutes probable que muriera en Judeatal vez incluso paciacuteficamente en cama a mediados de los antildeos 50rdquo estaes la respuesta de un historiador de la universidad de Princeton Brent DShaw publicada en un reciente artiacuteculo tras llegar a la conclusioacuten gene-ral de que casi nada fiable se conoce acerca del final de la vida del apoacutes-

Est Ag 53 (2018) 615-645

tol no sabemos por queacute sucedioacute ni doacutende ni coacutemo Dos hechos que a me-nudo se afirmaron sobre su muerte en relatos cristianos de la antiguumle-dad ndashque ocurrioacute en el antildeo 64 el antildeo del incendio de la ciudad de romaen tiempos de neroacuten y que fue crucificadondash son construcciones de escri-tores cristianos que deseaban que ambas cosas fueran verdad Queriacutean quePedro al igual que Pablo fuera viacutectima de la persecucioacuten neroniana y de-seaban que su muerte se relacionara con el gran incendio de tal forma quelas dos muertes se vieran como repeticiones tipoloacutegicas de las ejecucionesde Juan el Bautista (por decapitacioacuten) y de Jesuacutes de nazaret (por crucifi-xioacuten) Seguacuten este autor ldquoexisten posibilidades remotas de que Pedro mu-riera en los antildeos 60 y quizaacutes incluso en roma pero no hay pruebas soacutelidaspara sostener la afirmacioacuten de que fue crucificado o crucificado cabezaabajo1 nada sobre la muerte de Pedro en estas ficciones posteriores tienealguna relacioacuten con una persecucioacuten general contra los cristianos en losantildeos 60 y mucho menos con el gran incendio del 64 Convincentes si nodefinitivos se han presentado argumentos de que no existen pruebas parademostrar que Pedro hubiera estado en romardquo2 en realidad su asevera-cioacuten se basa en las conclusiones de un profesor de filologiacutea claacutesica de launiversidad de Bonn Otto zwierlein quien en una obra de mucho maacutescalado y envergadura intelectual3 expone y argumenta la tesis de que Pablonunca visitoacute roma y por ende no pudo fallecer en la capital del imperio

aunque estas afirmaciones pudieran sorprender al lector sin embargono constituyen nada nuevo que otros autores no hayan afirmado deacutecadasatraacutes Si Pedro estuvo en roma cuaacutendo y cuaacutento tiempo si fue martirizadoen esa ciudad y si los restos oacuteseos de la supuesta tumba corresponden aPedro4 todas estas cuestiones han sido ampliamente debatidas ante la au-sencia de pruebas claras e irrefutables dado que Hechos de los apoacutestolesdeja de informar sobre Pedro de forma abrupta cuando se encontraba en

616 D AacuteLVAREZ CINEIRA

1 actPed 378 ldquoOs suplico verdugos que me crucifiqueacuteis cabeza abajo y no de otra ma-nerardquo eusebio HE iii 12 ldquoPedro seguacuten parece predicoacute en el Ponto en Galacia y en Bitiniaen Capadocia y en asia a los judiacuteos de la diaacutespora al final llegoacute a roma y fue crucificado conla cabeza para abajo como eacutel mismo habiacutea pedido padecerrdquo

2 Brent D Shaw ldquoThe Myth of the neronian Persecutionrdquo JRS 105 (2015) 77s3 Otto zwierlein Petrus in Rom Die literarischen Zeugnisse Mit einer kritischen Edi-

tion der Martyrien des Petrus und Paulus auf neuer handschriftlicher Grundlage Walter deGruyter Berlin-new York 2009

4 Thomas J Craughwell Saint Peterrsquos Bones How the Relics of the First Pope Were Lost

and Foundhellip and Then Lost and Found Again imagen new York 2013

Jerusaleacuten y sus inmediaciones (Hch 1-12) y no prosigue narrando queacute su-cedioacute posteriormente iquestTuvo eacutexito Pedro en sus futuros proyectos misio-neros Y si es asiacute iquesta doacutende fue o iquestse encontroacute con resistencia e inclusocon violencia Tampoco se relatan las circunstancias de su muerte ni dis-ponemos de otros textos antiguos para conocer con precisioacuten lo sucedido

ante esta situacioacuten los eruditos han vertido cantidades considerablesde tinta especulando sobre lo que sucedioacute ldquodespueacutes de Hechosrdquo Pero esteno es un fenoacutemeno nuevo Ya en el siglo ii varios autores comenzaron acompletar las lagunas de las historias apostoacutelicas narraron aventuras ex-traordinarias no solo de Pablo y Pedro sino tambieacuten de los apoacutestoles JuanTomaacutes y andreacutes en siglos posteriores los temas y el alcance de estas his-torias crecieron exponencialmente y cristalizaron en muchos relatos apoacute-crifos estos Hechos apoacutecrifos cumplieron funciones importantes en elcristianismo primitivo desempentildeando un papel criacutetico en la construccioacutengeneral de la identidad cristiana en el desarrollo de las praacutecticas de cultoy en el equilibrio relativo de poder entre varios centros cristianos Seguacutenalgunas de estas tradiciones tardiacuteas Pedro habriacutea vencido en roma aSimoacuten el Mago e intentoacute abandonar la ciudad de roma a causa de la per-secucioacuten5 pero tras un encuentro con Jesucristo regresoacute a la ciudad (Quo

vadis HchPed 356) alliacute es condenado a muerte por el emperador su-friendo el martirio en la cruz6 a pesar del eacutexito y la amplia difusioacuten de estahistoria sus puntos deacutebiles son tantos que ya en la edad Media se cues-tionoacute su autenticidad

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 617

5 Matthias Hoffmann ldquoDie Stadt ist zu klein fuumlr uns beiderdquo (Wunder des Petrus undzauberei Simons)-actPetr 4-15ldquo en ruben zimmermann (Hg) Kompendium der fruumlh-

christlichen Wundererzaumlhlungen Band 2 Die Wunder der Apostel Guumltersloher verlaghausGuumltersloh 2017 601-624 Para las narraciones de milagros en los Hechos de Pedro veacutease elmismo libro pp 569-681

6 David l eastman The Ancient Martyrdom Accounts of Peter and Paul (WGrW 39)SBl Press atlanta 2015 considera que no se puede precisar la fecha del texto del relato delmartirio del apoacutestol Pedro ldquobut a date in the final quarter of the second century or the first quar-ter of the third century is most likelyrdquo (p 2) Para el texto en castellano de HchPed 33-41 He-

chos apoacutecrifos de los apoacutestoles Vol I Hechos de Andreacutes Juan y Pedro BaC Madrid 2004540-682 Para el martirio del bienaventurado apoacutestol Pedro compuesto por el obispo lino He-

chos apoacutecrifos de los apoacutestoles Vol III Hechos de Felipe martirio de Pedrohellip BaC Ma-drid 2011 224-251 Christine M Thomas The Acts of Peter Gospel Literature and the Ancient

Novel Rewriting the Past Oxford University Press new York 2003

Todos los testimonios sobre Pedro surgieron tras su muerte cuandosu figura comenzoacute a adquirir gran relevancia dentro del movimiento delos seguidores de Jesuacutes y su persona teniacutea un elevado significado para losescritos que conservan tradiciones sobre eacutel por lo que la criacutetica de lasfuentes y de las tradiciones tiene que jugar un papel relevante Para una va-loracioacuten de la tradicioacuten y su credibilidad se deben abordar en primer lugarlas fuentes maacutes importantes tanto literarias como los artefactos relacio-nados con la estancia petrina en roma aunque sea de forma esquemaacuteticaasiacute en el apartado segundo de este artiacuteculo exponemos los testimonios li-terarios maacutes relevantes hasta finales del siglo ii acerca de la estancia omuerte de Pedro en la capital del imperio y coacutemo fue vista en diversosmomentos y lugares del cristianismo ya que los textos provienen de di-versas aacutereas geograacuteficas el tercer apartado estaraacute dedicado a las excava-ciones arqueoloacutegicas vinculadas al sepulcro de Pedro Pero en primer lugarcomenzaremos con la exposicioacuten de una breve historia de la investigacioacutenpara constatar la gran dificultad que presentan esas fuentes de tal formaque han llevado a muy diversas interpretaciones ello sugiere cierta cau-tela a la hora de proponer hipoacutetesis ya que pueden ser tan incoherentescomo las que intentan suplantar

1 la historia de la investigacioacuten

Desconocemos quieacuten fundoacute la comunidad cristiana en la capital delimperio en los antildeos 40 pero Pedro no fue su fundador la indicacioacuten lu-cana (Hech 1217) de que este apoacutestol abandonoacute Jerusaleacuten a inicios de losantildeos cuarenta y se fue a otro lugar alberga la remota posibilidad7 de quese trasladara a roma Pero difiacutecilmente Pablo se habriacutea entrometido enuna comunidad fundada por el mismo Pedro despueacutes del acuerdo de Je-rusaleacuten (Gal 27) ni por el deseo expreso de no construir sobre cimientosajenos (rom 1520s) Por consiguiente es improbable que hubiera visitadola capital del imperio antes de que Pablo escribiera su carta a esa comu-

618 D AacuteLVAREZ CINEIRA

7 CP Thiede Geheimakte Petrus Auf den Spuren des Apostels Kreuz Stuttgart 2000identifica el lugar desconocido de Hech 1217 con roma y justifica este silencio de lucasldquolukas der noch zu lebzeiten des Petrus fuumlr einen einflussreichen roumlmer schreibt huumltet sichdavor Theophilus dadurch in verlegenheit zu bringen dass er ihm mitteilt wohin jener Manngegangen war der sich der von den roumlmern eingesetzten Staatsgewalt durch Flucht entzogenhatterdquo (223)

nidad ni tampoco se encontraba alliacute en la eacutepoca de su composicioacuten puespresumiblemente Pablo habriacutea recogido ese hecho en el capiacutetulo de salu-dos (rom 16)

no obstante una antigua tradicioacuten cristiana vincula la iglesia deroma con la figura del apoacutestol Pedro es el uacutenico apoacutestol que la tradicioacutencristiana asocia a dicha ciudad e incluso en algunas fuentes viene consi-derado como el primer ldquoepiskoposrdquo de roma (ireneo adv iii 11 32 eu-sebio HE ii 146) aunque no especifican el contenido del teacutermino estafuncioacuten la desempentildeariacutea Pedro durante veinticinco antildeos8 igualmente otratradicioacuten menciona que los dos apoacutestoles Pedro y Pablo sufrieron pri-sioacuten (en el Foro romano Mamertinum) y murieron en roma como maacuter-tires Si Pedro no fue el fundador de la comunidad romana iquestpor queacute llegoacutea ser la figura central Tal vez por alguna relacioacuten especial con romacomo pudo ser una visita o su muerte en la capital pues de otra forma nose explica tal relevancia9

aunque en la actualidad la estancia y muerte de Pedro en roma songeneralmente aceptadas sin embargo estas cuestiones han sido contro-vertidas desde hace varios siglos10 en parte por motivos confesionales yaque en el fondo existe la acusacioacuten velada de una construccioacuten secunda-ria para salvaguardar intereses de poder eclesial especialmente el primadopetrino pero fundamentalmente porque los testimonios maacutes antiguos noson expliacutecitos el tema se complica auacuten maacutes pues la cuestioacuten de Pedroestaacute asociada con algunos aspectos discutidos en la actualidad como pue-den ser la persecucioacuten de los cristianos por parte de neroacuten11 o el origen delculto de los maacutertires Dentro de la investigacioacuten acadeacutemica este debateque en sus oriacutegenes se vio circunscrito al aacutembito teoloacutegico y mayormenteconfesional en la actualidad se ha abierto a otros campos del saber asiacute

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 619

8 Jeroacutenimo De viris illustribus 8 eusebio He 11146 111529 David Aacutelvarez Cineira ldquola muerte de Pedro y Pablo en romardquo EstAgus 39 (2004)

445-47810 Para la historia del debate de la estancia de Pedro en roma hasta los antildeos 60 veacutease la

obra claacutesica de Oscar Cullmann Petrus Juumlnger ndash Apostel ndash Maumlrtyrer Das historische und das

theologische Petrusproblem zwingli verlag zuumlrich ndash Stuttgart 19602 80-87 maacutes reciente-mente ernst Dassmann ldquoPetrus in rom zu den Hintergruumlnden eines alten Streitesldquo en Ste-fan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom Eine interdisziplinaumlre Debatte Herder Freiburg iBr 2011 13-31

11 Cf recientemente el artiacuteculo de Brent D Shaw ldquoThe Myth of the neronian Persecu-tionrdquo JRS 105 (2015) 77s y el debate que ha originado

han comenzado a participar en la discusioacuten historiadores del mundo ro-mano y latinistas en ocasiones con pretensiones de ser maacutes objetivos porestar al margen de intereses confesionales

aunque la tradicioacuten petrina ya habiacutea sido cuestionada en la edadMedia especialmente entre los valdenses y en la reforma la discusioacutenadquirioacute en el siglo XiX una dinaacutemica propia12 Un hito importante en ladiscusioacuten lo constituyoacute la publicacioacuten de la obra de Hans lietzmann quientras una meticulosa investigacioacuten de la historia de la liturgia y del hallazgoarqueoloacutegico de las sepulturas de Pedro y Pablo entre gentiles llega a laconclusioacuten de que estos fueron sepultados en roma durante el reinado deneroacuten en los lugares en los que en la actualidad se veneran sus restos enla colina vaticana y en la viacutea Ostiense Si se inventaron los lugares de sussepulturas entonces debioacute acontecer hacia el antildeo 170 Pero ldquosi se queriacuteainventar y descubrir las tumbas de los dos apoacutestoles habriacutea sido muchomejor haberlas ubicado en alguno de los muchos lugares de enterramien-tos cristianos donde era posible un culto ininterrumpido de los lugaressagradosrdquo13 Su obra fue pronto criticada por H Dannenbauer cuyos ata-ques estaban dirigidos contra la validez e historicidad de la primera cartade Clemente ya que la frase referente a la muerte de Pedro es sumamenteambigua pues posiblemente su compositor no sabiacutea nada al respectoSeguacuten este autor fue Hegesipo quien interpretoacute por primera vez la estan-cia de Pedro en roma basaacutendose en 1 Clem 5 nadie sabe doacutende murioacutePedro tal vez en Babilonia tal vez en Jerusaleacuten14

Sin embargo el criacutetico maacutes aceacuterrimo de una posible estancia petrinaen roma fue Karl Heussi a quienes varios estudiosos achacaban una fobiamanifiesta hacia la figura de Pedro este estudioso comenzoacute escribiendoen 1936 un pequentildeo folleto ldquoiquestestuvo Pedro en romardquo15 dirigido contra

620 D AacuteLVAREZ CINEIRA

12 Dominik Burkard bdquoPetrus in rom ndash eine Fiktion Die Debatte im 19 Jahrhundertldquoen Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 32-66 quien llega a la conclusioacuten bdquoWer dieFiktionsthese vertrat ersetzte die entmytholigisiertesbquo Fiktionlsquo meist durch eine andere DieBrandbreite der dabei eingenommenen Standpunkte ist grossldquo (p 66)

13 Petrus und Paulus in Rom Liturgische und archaumlologische Studien Marcus undWeberlsquos verlag Bonn 1915 176s

14 H Dannenbauer bdquoDie roumlmische Petruslegendeldquo Historische Zeitschrift 146 (1932)239-262

15 War Petrus in Rom l Klotz Gotha 1936 Karl Heussi Die roumlmische Petrustradition in

kritischer Sicht JCB Mohr amp Paul Siebeck Tuumlbingen 1954 56 ldquoDaszlig tatsaumlchlich von den apos-teln nur Paulus in rom gewesen sein sollte waumlre fuumlr die roumlmer auf die Dauer ein schwerer-

H lietzmann en eacutel afirma de forma tajante que Pedro nunca pisoacute la ciu-dad del Tiacuteber y que el martirio de Pedro en dicha ciudad seriacutea una leyendael punto de partida para la reflexioacuten de K Heussi es la afirmacioacuten de queGal 26 presupone ya la muerte de Pedro (en torno al 55-56 dC) por loque toda la tradicioacuten de Pedro en roma seriacutea una ldquopura leyendardquo dado quede los lugares claacutesicos usados para afirmar su muerte en la urbe imperial(1 Clem 5 ign Rom 4s 1 Pet 513 Jn 2118) no se concluye necesaria-mente esa suposicioacuten Todo fue una creacioacuten de la comunidad romanadada la importancia adquirida por Pedro en el cristianismo Por su parte yen esa misma eacutepoca erich Dinkler considera que las criacuteticas de K Heussison una falsa construccioacuten mientras que la tesis de H lietzmann seriacutea enliacuteneas generales correcta la muerte martirial de Pedro en roma puede serconsiderada como histoacuterica con alto grado de probabilidad porque ldquolasfuentes no apuntan a roma como el uacutenico lugar de origen de la tradicioacutenmaacutes antigua sino que con mayor fuerza e independientemente de Cle-mente asia Menor aparece como un testigo independiente 2 la tradi-cioacuten de Pedro en roma ya es constatable incluso un siglo antes de suvaloracioacuten poliacutetica eclesial 3 no existen tradiciones contrapuestas o con-traargumentos que puedan surgir de las fuentesrdquo16 la cuestioacuten no se cir-cunscribe a la estancia y la muerte de Pedro en la ciudad del Tiacuteber comohechos en siacute sino sobre todo a las consecuencias

Despueacutes del final de la Segunda Guerra mundial el principal foco deintereacutes se centroacute en las excavaciones de la necroacutepolis del vaticano mien-tras que el estudio de las fuentes literarias pasoacute a un segundo plano yaque se esperaba el anuncio oficial del resultado de dichas excavaciones17

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 621

traumlglicher Gedanke gewesen denn Paulus gehoumlrte eben doch nicht zu den naumlchsten JuumlngernJesu Um so weniger vermochte man in rom auf Petrus zu verzichten als dessen ansehenstaumlndig wuchs und er in der Phantasie der Christen zum Weltapostel emporstieg zum mysti-schen Hauptrepraumlsentanten des apostolatsrdquo

16 erich Dinkler bdquoDie Petrus-rom-Frage ein Forschungsberichtldquo Theologische Rund-

schau NF 25 (1959) 189-230 289-335 nF 27 (1961) 33-64 aquiacute p 3817 Margherita Guarducci La tomba di Pietro Notizie antiche e nuove scoperte editrice

Studium roma 1959 167 concluye su libro con la siguiente afirmacioacuten ldquoallrsquoinizio di questepagine mi ero chiesta se fosse o no accetabile la tradizione che addita la tomba di Pietro nelcuore della basilica vaticana e avevo affermato che soltanto uno studio rigoroso dei docu-menti ci avrebbe potuto offrire unrsquoesauriente risposta a studio terminato posso rispondereche la tradizione egrave accettabile che anzi lrsquoesame obiettivo dei documenti ne ha grandementeaccresciuto la forza e il valorerdquo Por su parte Theodor Klauser Die roumlmische Petrustradition

Pero dado que estas permiten interpretaciones diferentes ninguna de lascuales es universalmente aceptada la investigacioacuten de las fuentes litera-rias adquirioacute de nuevo maacutes relevancia que los hallazgos arqueoloacutegicosUn libro de referencia tras la guerra lo constituye el soacutelido estudio deOscar Cullmann quien tras analizar detalladamente los documentos lite-rarios antiguos las fuentes lituacutergicas y las excavaciones arqueoloacutegicasllega a la siguiente conclusioacuten ldquoen calidad de dirigente de la misioacuten ju-deocristiana [Pedro] vino a roma en un momento que es imposible de-terminar pero probablemente al final de su vida y muy poco tiempodespueacutes murioacute alliacute como maacutertir en tiempos del emperador neroacutenrdquo18

en la deacutecada de los 90 richard J Bauckham dedica un artiacuteculo almartirio de Pedro en la literatura paleocristiana y concluye que de 1 Clemno se puede obtener ninguna informacioacuten segura sobre el lugar del marti-rio de este apoacutestol en la capital mientras que en la ascensioacuten de isaiacuteas42-3 se encuentra un testimonio del ajusticiamiento de Pedro en roma amanos de Beliar neroacuten19 Su anaacutelisis de las evidencias literarias espe-

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im Lichte der neuen Ausgrabungen unter der Peterskirche Springer Fachmedien Wiesbaden1956 85s concluye su libro con estas afirmaciones bdquoGesichert ist nach wie vor die Traditionvon der anwesenheit und dem Martertod des Petrus in rom Die ausgrabungen haben keinenBefund erbracht der das einhellige zeugnis der literarischen uumlberlieterung erschuumlttert haumltteProblematisch ist weiter geblieben die Frage wann und wie es zur lokalisierung des Petrus-grabes an der traditionellen Stelle des vatikanischen Huumlgels gekommen istldquo

18 Oscar Cullmann Petrus Juumlnger ndash Apostel ndash Maumlrtyrer Das historische und das theo-

logische Petrusproblem zwingli verlag zuumlrich ndash Stuttgart 19602 178 el estudio de las fuentesliterarias le permite afirmar bdquoBis in die zweite Haumllfte des zweiten Jahrhunderts behauptet kein

Dokument explizit den Aufenthalt und das Martyrium des Petrus in Rom Wir haben jedoch fest-gestellt 1 Was den Maumlrtyrertod des Petrus an sich betrifft so besitzen wir daruumlber eine alteTradition Johannes 2118ff und diese scheint auch in anderen Texten vorausgesetzt 2 Wasden Aufenthalt des Petrus in Rom betrifft so ist dieser ausgeschlossen zur zeit als Paulus sei-nen Brief an die roumlmer schreibt Der erste Petrusbrief setzt in Kap 513 wahrscheinlich vo-raus dass Petrus irgendwann einmal in rom gewesen ist 3 Was den Maumlrtyrertod des Petrusin Rom betrifft so haben wir hieruumlber zwei Texte die als indirekte zeugnisse in Betracht kom-men 1 Clem 5 und ignatius roumlm 43 Keiner von ihnen sagt explizit Petrus sei in rom ge-wesen in beiden Faumlllen laumlsst sich aber eine hinreichend grosse Wahrscheinlichkeitnachweisen um das Martyrium des Petrus in rom wenn auch nicht als absolut so doch als re-

lativ gesicherte Tatsache in das die alte Kirche betreffende Geschichtsbild endguumlltig aufzu-

nehmen allerdings unter dem selbstverstaumlndlichen vorbehalt den wir vielen andern allgemeinals historisch Tatsachen des altertums gegenuumlber machen muumlssenldquo (pp 127s)

19 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peter in early Christian literaturerdquo ANRW

ii 261 (1992) 539-595 aquiacute 588

cialmente obras escritas antes de mediados del siglo ii le llevan a consi-derar que los siguientes puntos pueden considerarse firmemente estable-cidos con alta probabilidad histoacuterica (1) Pedro murioacute como maacutertir (Jn2118-19 1 Clem 54 ignacio Smyrn 32 asc is 43 apPed 144 cf 2Ped 114) este suceso debioacute constituir un hecho ampliamente conocidoentre los cristianos poco tiempo despueacutes (2) Fue crucificado (Jn 2118-19) (3) en roma (apPed 144 cf asc is 43 2 Ped 112-15 y para su es-tancia en roma cf 1 Ped 513 ignacio Rom 43 Papiacuteas en eusebioHist Ecl 2152) (4) durante el reinado de neroacuten (asc is 42-3 apPed144) (5) Su martirio por neroacuten fue interpretado en categoriacuteas apocaliacutep-ticas en algunos ciacuterculos cristianos probablemente desde una fecha tem-prana (asc is 42-3 apPed 144)

antildeos maacutes tarde HG Thuumlmmel considera igualmente que con todaprobabilidad histoacuterica los apoacutestoles Pedro y Pablo habriacutean padecido elmartirio en la urbe imperial durante el reinado del emperador neroacuten Semuestra sin embargo cauto en relacioacuten a los lugares de sus sepulturaspues en ese momento todaviacutea no se puede suponer una veneracioacuten inme-diata ni por lo tanto una continuidad del culto que se extiende desde eltiempo de la muerte hasta las noticias acerca de los primeros lugares de de-vocioacuten provenientes de los antildeos 160165 en las deacutecadas en cuestioacuten to-daviacutea no existe el culto de los maacutertires como lo demuestra el famosomaacutertir romano Justino de quien se desconoce la fecha de su muerte y ellugar de su sepultura20 esta distincioacuten entre la estancia y muerte de Pedroen roma por una parte y el lugar de su sepultura por otra parte es acep-tada en la actualidad por la mayoriacutea de los autores21 igualmente a fina-les del siglo XX se admitiacutea como histoacuterica de forma generalizada laestancia y muerte de Pablo en la capital del imperio tanto en aacutembito ca-toacutelico como protestante asiacute Otto Knoch escribe ldquoHoy se puede hablarde un consenso en la investigacioacuten de que Pedro y Pablo murieron en

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 623

20 Hans Georg Thuumlmmel Die Memorien fuumlr Petrus und Paulus in Rom Die archaumlologi-

schen Denkmaumller und die literarische Tradition De Gruyter Berlin 1999 97 ldquovielmehr stim-men das literarische zeugnis und das ergebnis der ausgrabungen darin uumlberein daszlig vor der2 Haumllfte des 2 Jahrhunderts nichts nachweisbar ist was auf ein Petrusgedenke hinweisenkoumlnnte Daszlig auch die Todestage der apostel nicht uumlberliefert sind spricht ebenfalls gegen eineKulttraditionrdquo

21 Stefan Heid bdquoDie anfaumlnge der verehrung der apostolischen Graumlber in romldquo StefanHeid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 283-308 Hugo Brandenburg bdquoDie aussagen derSchriftquellen und der archaumlologischen zeugnisse zum Kult der apostelfuumlrsten in romldquo Ste-fan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 351-382

roma en tiempos de neroacutenrdquo22 en teacuterminos semejantes se expresa JoachimGnilka ldquola estancia de Pedro en roma no se discute en la actualidad deforma seriardquo23 esa misma opinioacuten viene compartida por Martin Hengelldquono se debe dudar maacutes acerca de la muerte de ambos apoacutestoles como maacuter-tires en roma durante o poco despueacutes de la persecucioacuten neronianardquo24

en los uacuteltimos antildeos sin embargo se ha vuelto a cuestionar una vezmaacutes la estancia de Pedro en la capital del imperio en 2003 F laphamvolvioacute a reabrir el debate con su obra ldquoPeter The Myth the Man and the

Writingsrdquo para quien ireneo seriacutea el primer testigo seguro de una estan-cia petrina en la ciudad del Tiacuteber Por su parte 1 Clem 5 el pasaje que hasido empleado maacutes claramente para demostrar la tesis de que Pedro vivioacutey murioacute en roma es usado tanto por defensores como por detractores dela tradicioacuten romana Considera que no podemos estar seguros acerca de laspreguntas de doacutende cuaacutendo y coacutemo murioacute Pedro ldquolo que se puede decires que probablemente no fue en roma ni tan tarde como es el reinado deneroacuten Solo el relato de los Hechos de Pedro motivado poliacuteticamente locoloca alliacute (cf Hech Ped 6) aunque las Pseudo-Clementinas expresan suintencioacuten de realizar el viaje el silencio de otras tradiciones antiguashellip in-dicariacutea maacutes bien que murioacute en alguacuten lugar de sus territorios misioneros ydesaparecioacute sin dejar trazas De forma alternativa podemos estar tenta-dos a especular en base a su encarcelamiento en Jerusaleacuten (Hech 12) quefuera ejecutado por Herodes agripa poco despueacutes de la muerte de San-tiagordquo25 esta uacuteltima alternativa ya habiacutea sido propuesta un siglo antes porCarl erbes26 y posteriormente por DF robinson para quien Pedro nohabriacutea muerto en su propia cama sino en la prisioacuten de Jerusaleacuten en el antildeo4427 esa idea recibioacute cierto apoyo sensacionalista por un supuesto testi-

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22 Otto B Knoch bdquoin namen des Petrus und Paulus Der Brief des Clemens romanusund die eigenart des roumlmischen Christentumsldquo ANRW ii 271 (1993) 41

23 Joachim Gnilka Petrus und Rom Das Petrusbild in den ersten zwei JahrhundertenHerder Freiburg 2002 122 n 35

24 Martin Hengel Der unterschaumltzte Petrus Zwei Studien Mohr Siebeck Tuumlbingen20072 160

25 Peter The Myth the Man and the Writings A Study of Early Petrine Text and Tradi-

tion (JSnTS 239) Sheffield academic Press Sheffield 2003 24826 Carl erbes ldquoPetrus nicht in rom sondern in Jerusalem gestorbenrdquo ZKG 22 (1901) 1-4727 Dr robinson ldquoWhere and when did Peter Dierdquo JBL 64 (1945) 255-267 WM

Smaltz ldquoDid Peter Die in Jerusalemrdquo JBL 71 (1952) 211-216 arthur Dews ndash Frank r zindlerThe Legend of Saint Peter A contribution to the Mythology of Christianity american atheistPress austin 1997

monio de una inscripcioacuten encontrada en Jerusaleacuten con el nombre deldquoJonah bar Simonrdquo que lsquodefinitivamentersquo identificaba la tumba de SimoacutenPedro no en roma sino en el Monte de los Olivos de Jerusaleacuten28

las afirmaciones de lapham son muy moderadas en comparacioacutencon las expuestas por Michael D Goulder quien pretende acabar con laproliferacioacuten de las leyendas petrinas Seguacuten este autor tanto Pablo comolos Hechos de los apoacutestoles atribuyen a Pedro una responsabilidad espe-cial en Palestina donde se desarrolloacute su actividad Posteriormente exa-mina los cap 4-6 de la carta de Clemente a los corintios que data amediados de los antildeos 90 en roma Su anaacutelisis sugiere que 1 Clem desco-noce tradiciones petrinas excepto aquellas que se pueden inferir de He-chos y constata ldquouna ignorancia total de las vicisitudes del final de la vidade los apoacutestolesrdquo (p 391) 1 Clem 4-6 situacutea a Pedro como el segundo delas siete viacutectimas ordenadas cronoloacutegicamente que murieron entre losantildeos 40 y 70 por motivo del celo pero no apoya su visita a roma ni sumartirio en la capital del imperio ldquola secuencia cronoloacutegica sugiere asiacutecomo hacen las evidencias de Hechos que Pedro murioacute antes que Pabloen los antildeos 50 dCrdquo29 Por otra parte el Beliar de la ascensioacuten de isaiacuteasse refiere a Nero redivivus por lo que no se puede identificar con el neroacutenhistoacuterico ni con Pedro Solo hacia el antildeo 100 se formariacutean las leyendasacerca de una estancia del apoacutestol en roma (1 Ped) y su martirio (Jn 21)Para Goulder Pedro moririacutea en su cama hacia el antildeo 55 en la ciudad de Je-rusaleacuten

Una viacutea de salida a estas criacuteticas viene propuesta por Markus Bock-muehl en un sugerente artiacuteculo que interpreta la afirmacioacuten de la muertede los apoacutestoles en 1 Clem como memoria viva de los maacutertires romanosldquode nuestra generacioacutenrdquo entre los que se encontraban Pedro y Pablo30

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 625

28 F Paul Peterson Peterrsquos Tomb Recently Discovered in Jerusalem Mckeesport Pa1960

29 Michael D Goulder ldquoDid Peter ever go to romerdquo Scottish Journal of Theology 57(2004) 377-396 392

30 ldquoPeterrsquos death in rome Back to front and upside downrdquo Scottish Journal of Theology

60 (2007) 1-19 ligeramente reelaborado en Markus Bockmuehl The Remembered Peter in

Ancient Reception and Modern Debate (WUnT 262) Mohr Siebeck Tuumlbingen 2010 114-132 aquiacute 131s ldquoFor Peter in rome the continuity of a plural living memory attached to a per-

son in a place provides a powerful counterargument to both divide-and-rule minimalism andkaleidoscopic relativismrdquo (p 132) Cf Markus Bockmuehl Simon Peter in Scripture and Memory

The New Testament Apostle in the Early Church Baker academic Grand rapids 2012

aunque no existen evidencias directas para el destino de Pedro pero sepuede concluir que la reivindicacioacuten del martirio petrino es de hechoacorde a la corriente principal de la memoria viva romana tal y como sepresenta en los siglos primero y segundo Clemente en concreto guardasilencio sobre la crucifixioacuten pero otros escritores de este periacuteodo co-menzando ya por Jn 21 son claros en el tema Sin embargo es maacutes difiacute-cil determinar hasta queacute punto la crucifixioacuten de Pedro ldquocabeza abajordquoexpresa la memoria viva ademaacutes los dos primeros siglos subrayan la no-table singularidad de la memoria petrina en roma no existen otros luga-

res que compitan entre siacute por poseer la tumba de Pedro durante esteperiacuteodo o maacutes tarde ni en el este ni en el Oeste ni entre ortodoxos nientre hereacuteticos nadie cuestionoacute esa memoria ni siquiera Porfirio a pesarde su desprecio manifiesto hacia la persona de Pedro Pero si la existen-cia de la supuesta tumba desconocida de Pedro en Jerusaleacuten estuviera dis-ponible en la tradicioacuten oral o escrita tal y como Gouldner u otros criacuteticosdefienden se esperariacutea una hagiografiacutea o poleacutemica alternativa

Para concluir con esta breve historia de la investigacioacuten expondremoscon maacutes detalle la reconstruccioacuten de la geacutenesis de la tradicioacuten sobre losmaacutertires Pedro y Pablo en roma que propone el filoacutelogo Otto zwierleindebido a los debates que ha suscitado recientemente y porque su argu-mentacioacuten da la impresioacuten de gran unidad31 Seguacuten este latinista el puntode partida de la creacioacuten de leyendas era contrariamente a su propia in-tencioacuten el escrito de los Hechos de los apoacutestoles Su autor habiacutea guardadodeliberadamente silencio sobre el final de los dos apoacutestoles porque hacialos antildeos 90 o 100 no teniacutea a su disposicioacuten maacutes informacioacuten al respecto(p 243) asiacute pues en la segunda deacutecada del siglo ii dC Hechos habriacuteasido la uacutenica fuente de informacioacuten acerca de Pedro y Pablo disponiblepara 1 Clem cuyo autor tambieacuten puedo haber conocido las cartas Pasto-rales y 1 Ped la conclusioacuten es que el escritor de la carta de Clementeque se debe datar en los antildeos 120-125 dC al inicio de la era de adriano(cf infra) no sabiacutea nada acerca de la permanencia de Pedro en la ciudaddel Tiacuteber ni de la persecucioacuten de Pedro y Pablo ni del martirio de ambosapoacutestoles en la ciudad durante el periodo de neroacuten es decir no disponiacuteade ninguacuten tipo de informacioacuten excepto la que pudo extraer de los Hechos

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31 ademaacutes de la obra citada previamente y a la que corresponden las paacuteginas que se citanaquiacute cf Otto zwierlein Petrus und Paulus in Jerusalem und Rom Vom Neuen Testament zu

den apokryphen Apostelakten Walter de Gruyter Berlin - Boston 2013 4-30

canoacutenicos y de otras escrituras del nT (p 30 y 332) Una datacioacuten tardiacuteade 1 Clem refuerza el enfoque unilateral que presenta el escrito sobre losdos apoacutestoles (1 Clem 51-7)

en base a 1 Clem 5 maacutes tarde entre los antildeos 170 y 190 el Pseudo-ignacio sacoacute la conclusioacuten erroacutenea de que Pedro y Pablo estaban juntos enroma (ignacio Ad Rom 43) Pero ni el Pseudo-ignacio ni el obispo Dio-nisio de Corinto en el antildeo 170 (eusebio HE ii 258) consideraron a ambosapoacutestoles como maacutertires esta idea y presentacioacuten apareceraacute por primeravez entre los antildeos 180 a 190 en los Hechos de Pedro totalmente legenda-rios Del estudio de las fuentes literarias nuestro autor llega a una rotundaconclusioacuten ldquoPedro nunca estuvo en roma y seguacuten la primera carta deClemente y probablemente tambieacuten la segunda epiacutestola de Pedro no pa-decioacute la muerte de un maacutertirrdquo (p 146)

la publicacioacuten de Otto zwierlein propicioacute la organizacioacuten de dos sim-posios en 201032 dedicados a la estadiacutea de Pedro y Pablo en la capital im-perial en los que varios participantes cuestionaron y rebatieron sus tesisespecialmente la interpretacioacuten de 1 Clem tal y como veremos en el proacute-ximo epiacutegrafe a la hora de exponer las fuentes literarias Su obra sin em-bargo tambieacuten ha encontrado acogida entre estudiosos como elmencionado Brent Shaw

2 Fuentes literarias

Pablo y los sinoacutepticos no informan del final de la vida de Pedro sinembargo el cuarto evangelio tal y como se ha interpretado generalmenterealiza una clara alusioacuten a la muerte cruenta del apoacutestol como consecuen-cia del seguimiento de Jesuacutes ldquoadonde yo voy tuacute no puedes seguirmeahora alguacuten diacutea lo haraacutes Pedro insistioacute lsquoSentildeor iquestpor queacute no puedo se-guirte ahora estoy dispuesto a dar mi vida por tirsquordquo (1336s) el autor y supuacuteblico saben que la profeciacutea de Jesuacutes se habiacutea cumplido es decir quePedro habiacutea sufrido la muerte este conocimiento se constata en Jn 2118-19 proveniente del redactor final del evangelio el mandato de Jesuacutes aPedro en 2119 (ldquoiexclSiacuteguemerdquo) y el anuncio profeacutetico de Jesuacutes sobre lamuerte de Pedro (ldquote aseguro que cuando eras maacutes joven tuacute mismo te ce-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 627

32 las actas han sido publicadas por Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom Eine

interdisziplinaumlre Debatte Herder Freiburg i Br 2011

ntildeiacuteas el vestido e ibas adonde queriacuteas mas cuando seas viejo extenderaacutes

los brazos y seraacute otro quien te centildeiraacute y te conduciraacute adonde no quieras irrdquoJn 2118-19) se hacen eco de la promesa de 1336 de que si bien Pedro nopuede seguir a Jesuacutes ldquoahorardquo lo haraacute ldquodespueacutesrdquo es decir tras la glorifi-cacioacuten del maestro esta vinculacioacuten de los textos 2136 y 1336 hace quela mayor parte de los comentarios modernos defiendan que la expresioacutenldquoextender las manosrdquo aunque sea ambivalente se refiera a la crucifixioacutende Pedro33 tal y como ya la interpretoacute Tertuliano (Scorpiace 1534) Porconsiguiente el seguimiento de Jesuacutes al que se invita a Pedro en 2119culminariacutea en su martirio pues esta profeciacutea ex eventu no anunciariacutea solola muerte sino tambieacuten su tipologiacutea es decir se tratariacutea de una predic-cioacuten criacuteptica del martirio de Pedro asimismo la frase ldquoglorificar a Diosrdquopudiera sugerir la muerte de un maacutertir aunque maacutes bien debido al uso joaacute-nico con referencia a la muerte de Cristo (128 1331-32 1714) y notanto por los supuestos paralelos de otra literatura cristiana primitiva quese citan habitualmente (1Ped 416 Mart Pol 143 192)

el cuarto evangelio no proporciona ninguna indicacioacuten referente altiempo y lugar de la defuncioacuten del pescador de Galilea en vista de la edadde Pedro (cf Mc 130) sabemos que en cualquier caso es poco probableque muriera despueacutes del 80 dC la datacioacuten comuacutenmente aceptada de lacomposicioacuten de Jn hacia finales del primer siglo35 no nos proporciona un

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33 Cf Jean zumstein El evangelio seguacuten Juan Jn 13-21 (BeB 153) Siacutegueme Sala-manca 2016 398 Timothy D Barnes ldquorsquoanother Shall Gird Theersquo Probative evidence for theDeath of Peterrdquo en Helen K Bond - larry W Hurtado (eds) Peter in Early Christianity

WB eerdmans Grand rapids Mi ndash Cambridge 2015 76-97 zwierlein (pp 120-124) proponeuna interpretacioacuten exceacutentrica del pasaje quien a toda costa intenta evitar ver aquiacute una referenciaa la muerte de Pedro una criacutetica muy fundada de su interpretacioacuten se puede encontrar en Chris-tian Gnilka bdquoPhilologisches zur roumlmischen Petrustraditionldquo en Stefan Heid (Hg) Petrus und

Paulus in Rom 258-26334 ldquoneroacuten fue el primero en bantildearse en la sangre de la cuna de la fe Entonces Pedro

seguacuten la promesa de Cristo fue centildeido por otro cuando es suspendido en la cruzrdquo Se con-servan varios textos del siglo ii donde la expresioacuten ldquoextender las manosrdquo es interpretada comosigno de la crucifixioacuten cf richard Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 547

35 bdquoKritisches zur roumlmischen Petrustradition und zur Datierung des ersten Clemens-briefesldquo Goumlttinger Forum fuumlr Altertumswissenschaft 13 (2010) 87-157 95-97 data sin funda-mento Jn 21 bdquotal vez hacia el antildeo 160ldquo bdquoes scheint erst um 160 dem urspruumlnglichenJohannesevangelium angegliedert worden zu seinrdquo (p 93) ldquoesto al igual que la fuente sub-yacente 2Cor 51-4 (6-10) apunta maacutes a una muerte no violenta y por consiguiente apoya laidea de que un martirio de Pedro tal y como se constata en el capiacutetulo antildeadido de Jn 21 (18s)

terminus ad quem previo para la muerte de Pedro al menos un grupocristiano en Siria o asia Menor conociacutea a finales del siglo i algo acerca deldestino de Pedro aunque el tipo de su muerte no se describe claramenteen ninguacuten escrito Jn tampoco menciona el lugar de la defuncioacuten del apoacutes-tol pero es probable que fuera conocido en su comunidad

el lugar viene indicado sin embargo aunque de forma criacuteptica en ladenominada 1ordf epiacutestola de Pedro generalmente considerada pseudope-trina y compuesta a finales del siglo i dC en asia Menor36 Dentro deeste escrito y a pesar de las incertidumbres histoacutericas 1 Ped 513 testi-monia probablemente el relato maacutes antiguo de la estancia de Pedro en laciudad de roma como lo confirman una serie de testimonios posterioresdel s ii en la seccioacuten conclusiva de los saludos escribe ldquoOs saluda laelegida en Babilonia y tambieacuten Marcos mi hijordquo los estudios recientesaceptan que la frase se refiere de forma metafoacuterica a la iglesia desde laque se escribioacute la misiva (cuyos miembros compartieron la eleccioacuten conlos lectores de 1 Pedro cf 11) De ello se deduce que el uso del teacuterminoldquoBabiloniardquo en esta epiacutestola debe ser una referencia a roma en conso-nancia con la tradicioacuten apocaliacuteptica judiacutea y cristiana del nombre de estaciudad mesopotaacutemica37 no existe ninguacuten apoyo para la opinioacuten de que elnombre del lugar deba entenderse de forma literal refirieacutendose a la fa-mosa Babilonia de Mesopotamia ni a un oscuro asentamiento militar delmismo nombre cerca de el Cairo en egipto Por eso armin D Baum con-cluye en el estudio de este pasaje que la claacutesica interpretacioacuten de Babilo-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 629

se haya desarrollado en el tiempo tras la segunda epiacutestola de Pedro siacute posiblemente se ha in-troducido en la edicioacuten canoacutenica mediante el editor (o los editores) de los antildeos 160 ()rdquo (p 96)

36 varios estudiosos consideran la carta auteacutentica compuesta al final de su vida Pocospor el contrario divergen del consenso general de la datacioacuten de 1 Ped (60-95 dC) entre ellosKarl Heussi y Otto zwierlein Petrus 308-315 quienes consideran como ldquoimprobablerdquo que lacomposicioacuten de la carta tuviera lugar en el siglo i dC y asumen su origen a inicios del sigloii en la segunda parte del reinado de Trajano (98-117 dC) no aportan sin embargo una ex-plicacioacuten maacutes detallada para la defensa de esta posicioacuten minoritaria

37 Para la identificacioacuten de Babilonia con roma cf Michael Durst bdquoBabylon gleich romin der juumldischen apokalyptik und im fruumlhen Christentum zur auslegung von 1 Petr 513ldquo enStefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 422-443 bdquoDieser indirekte Ortsbezug auf romhat keinen anderen Sinn als den verfassesr als densbquo authentischenlsquo Petrus erscheinen zu las-sen Dies wiederum konnte aber nur dann plausibel und stimmig sein wenn im Bewusstseindes verfassers wie seiner adressaten feststand dass der historische Petrus in rom ansaumlssiggewesen war bzw sich dort aufgehalten hatte insofern ist 1 Petr 513 als ein ndash wenn auch in-direktes ndash fruumlhes zeugnis fuumlr die roumlmische Petrustradition zu wertenldquo (p 442s)

nia como referencia a roma capital del imperio es ldquoprobablementerdquo co-rrecta38 Si se trata de una carta auteacutentica entonces 1 Ped 513 es una buenaevidencia de que Pedro visitoacute la ciudad del Tiacuteber en alguacuten momento de suvida naturalmente la frase no prueba que Pedro muriera en roma pero almenos proporciona plausibilidad a la tradicioacuten posterior que considera lacapital del imperio como lugar de su muerte Si 1 Ped es pseudopigraacuteficamuestra que su autor creiacutea que Pedro habiacutea vivido en roma y sentildeala una tra-dicioacuten muy antigua de su estancia en dicha ciudad De los datos de la cartano es factible determinar el lugar de la composicioacuten ni los destinatarios perose puede presuponer a las comunidades de las provincias mencionadas al ini-cio del escrito (11 ldquoel Ponto Galacia Capadocia asia y Bitiniardquo) comodestinatarias de la misiva lo cual sugiere que en asia Menor existiacutea un ciertoconocimiento acerca de la relacioacuten de Pedro con la ciudad imperial

Seguacuten richard Bauckham si 2 Ped 114 (ldquopues seacute que en breveseguacuten me lo ha manifestado nuestro Sentildeor Jesucristo habreacute de abandonareste mundordquo) alude al dicho de Jn 2118 entonces se refeririacutea indirecta-mente no solo a la muerte de Pedro sino a su martirio al escribir unaobra en la forma del testamento de Pedro la iglesia romana afirmoacute que es-taba preservando fielmente el mensaje apostoacutelico que el apoacutestol habiacutea pre-dicado y a su muerte legado a la iglesia esto hace que 2 Ped sea untestimonio temprano de la propia tradicioacuten de la iglesia romana sobre elmartirio del pescador de Galilea Que Pedro esteacute representado en 2 Pedmientras escribe desde roma sabiendo que su muerte era inminente su-giere aunque no pueda demostrarse que roma era considerada comolugar de su muerte39

entre los denominados Padres apostoacutelicos se encuentra uno de lospasajes literarios clave y maacutes conocido a la vez que difiacutecil y ambiguo 1Clem 51-62 esta carta comunitaria de la iglesia en roma dirigida a Co-rinto suele datarse en los antildeos 95-97 dC aunque otros autores prefierendatarla entre los antildeos 80 y 140 dC40 zwierlein defiende una datacioacuten tar-

630 D AacuteLVAREZ CINEIRA

38 armin D BaumldquoBabylonrdquo als Orsnamenmetapher in 1 Petr 513 auf dem Hintergrundder antiken literatur und im Kontext des Briefes en Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in

Rom 180-220 ldquoDie alte angabe dass Petrus sich in lsquoBabylonrsquo = rom aufgehalten hat behaumlltauch dann ein erhebliches historisches Gewicht wenn der Brief sich weder direkt noch indi-rekt auf den apostel zuruumlckfuumlhren laumlsstldquo (p 218s)

39 richard Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 55340 Para una discusioacuten sobre la datacioacuten del escrito cf lothar Wehr Petrus und Paulus -

Kontrahenten und Partner Die beiden Apostel im Spiegel des Neuen Testaments der Aposto-

diacutea constituyendo un testigo temprano de la eacutepoca de adriano Para elloaduce las peticiones a favor de la autoridad estatal el ave Feacutenix y las mo-nedas del emperador adriano y la armoniacutea del cosmos en Dion de Prusiay 1 Clem 20 Por el contrario Horacio e lona autor de un extenso co-mentario a 1 Clem analiza esos argumentos y concluye que no pruebanuna datacioacuten tardiacutea de la obra debido a deficiencias en el anaacutelisis textualy a las predicciones inadecuadas para la comprensioacuten del texto41 veamoslo que dice el texto y su interpretacioacuten

ldquoPor emulacioacuten y envidia fueron perseguidos los que eran maacuteximasy justiacutesimas columnas de la iglesia y sostuvieron combate hasta la muertePongamos ante nuestros ojos a los santos apoacutestoles a Pedro quien porinicua emulacioacuten hubo de soportar no uno ni dos sino muchos maacutes tra-bajos Y despueacutes de dar asiacute su testimonio marchoacute al lugar de la gloria quele era debido Por la envidia y rivalidad mostroacute Pablo el galardoacuten de la pa-cienciahellip Y despueacutes de haber ensentildeado a todo el mundo la justicia y dehaber llegado hasta el liacutemite del Occidente y dado su testimonio ante lospriacutencipes salioacute asiacute de este mundo y marchoacute al lugar santo dejaacutendonos elmaacutes alto dechado de paciencia (52-7)

Para O Cullmann este texto al igual que Hech 28 silencia la muertede Pedro y Pablo en roma y se interroga por los motivos de dicho mu-tismo Tras examinar las evidencias linguumliacutesticas del uso de los teacuterminosldquoenvidiardquo y ldquodiscordiardquo (ζῆλος καὶ φθόνος καὶ ἔρις) en 1Clem y las evi-dencias literarias llega a la siguiente conclusioacuten Pedro y Pablo murieronviacutectimas de los mismos cristianos Con ello no pretende decir que fueronmartirizados por sus propios correligionarios sino que las autoridades ro-manas intervinieron contra ellos por la denuncia de algunos cristianos ro-manos del mismo modo que Moiseacutes tuvo que huir del rey de egiptodebido a la envidia de un ldquocompatriotardquo la envidia de la que habla Cle-mente no se explica con maacutes detalle y no podemos decir con exactitud enqueacute consistioacute Pero en cualquier caso parece ser que fue la envidia de los

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 631

lischen Vaumlter und fruumlher Zeugnisse ihrer Verehrung (neutestamentliche abhandlungen nF30) aschendorff Muumlnster 1996 291ss quien opta por una datacioacuten imprecisa desde finalesdel siglo i hasta inicios del siglo ii

41 Horacio e lona ldquolsquoPetrus in romrsquo und der erste Clemenbriefldquo en Stefan Heid (Hg)Petrus und Paulus in Rom 221-246 asiacute mismo critica las supuestas dependencias literariasde 1 Clem de Hechos de los apoacutestoles

cristianos y no la de las autoridades romanas la que causoacute la muerte de losapoacutestoles las autoridades romanas no teniacutean motivos en ese tiempo paratener envidia de un grupo insignificante O Cullmann cree que hubo enroma una disputa tan violenta entre cristianos que atrajo la atencioacuten de lasautoridades romanas estas intervinieron y mataron a los dos liacutederes asiacutese explicariacutea el silencio deliberado de lucas y Clemente con el objeto deevitar recordar este acontecimiento traacutegico y penoso de la historia de laiglesia romana

este mutismo sobre los uacuteltimos momentos de la vida de ambos apoacutes-toles originoacute que los escritores cristianos posteriores carecieran de infor-macioacuten asiacute se explica concluye O Cullmann el hecho de que tengamostan pocos testimonios del martirio en la literatura cristiana sin lugar adudas se intentoacute silenciar las penosas circunstancias en que habiacutea suce-dido la muerte de Pedro42 la actitud de los cristianos que causaron lamuerte de otros cristianos no era muy edificante para el resto de la co-munidad esta hipoacutetesis tan atractiva a primera vista tiene sus puntos dis-cutibles como han demostrados varios criacuteticos43

Por su parte O zwierlein considera que la inicua emulacioacuten o envi-dia proveniacutea maacutes bien de los dirigentes judiacuteos que combatiacutean a los cris-tianos tal y como aparece en Hechos y no hariacutea referencia ni a lasautoridades romanas ni a denuncias internas cristianas Tales animadver-siones de los judiacuteos conduciacutean frecuentemente a persecuciones legales aligual que para Pedro las persecuciones a las que Pablo seguacuten 1Clem56s estuvo expuesto y que le exigen el precio competitivo de la pacien-cia ldquopor celos y poleacutemicardquo implican solo una referencia indirecta a romaprincipalmente estas persecuciones se refieren a los conflictos con los ju-diacuteos y otros adversarios en sus viajes misioneros

en opinioacuten de O zwierlein el autor de 1 Clem se basoacute en Hech paraobtener informacioacuten acerca del destino final de Pedro asiacute el paralelismoy diferenciacioacuten de las dos maacuteximas columnas de la iglesia en 1Clem 52estariacutea en estrecha conexioacuten con Hechos de los apoacutestoles quien dedica untercio de su obra a Pedro y el resto a Pablo (p 16) Una de las expresio-

632 D AacuteLVAREZ CINEIRA

42 esta teoriacutea fue presentada en un artiacuteculo ldquoles causes de la mort de Pierre et de Pauldrsquoapregraves le teacutemoignage de Cleacutement romainrdquo RHPR 10 (1930) 294-300 y en su libro Petrus

Juumlnger - Apostel - Maumlrtyrer zwingli verlag zuumlrich - Stuttgart 19602 87ss43 Otto Karrer Peter and the Church An Examination of Cullmannrsquos Thesis (QD 8)

Herder and Herder-Burns amp Oathes limited new York - london 19703

nes clave para la interpretacioacuten del pasaje es ldquoY despueacutes de dar asiacute su tes-timonio [οὕτω μαρτυρήσας] marchoacute al lugar de la gloria que le era de-bidordquo la interpretacioacuten de O zwierlein tal y como ya habiacutean afirmadopreviamente otros estudiosos es correcta al afirmar que οὕτω μαρτυρήσαςno se debe entender en teacuterminos de un testimonio de sangre44 1 Clem em-plea el teacutermino μαρτυρεῖν ndashjuntamente con sus derivadosndash en 46 ocasio-nes pero siempre en el sentido amplio de ldquotestimoniarrdquo pero en ninguacutentexto aparece como teacutermino teacutecnico de lsquomartiriorsquo aquiacute no se habla de untestimonio de sangre el concepto adquiririacutea ese significado mucho maacutestarde como muy pronto en el antildeo 170 en el lsquomartiriorsquo del Policarpo de es-mirna en consecuencia la carta de Clemente formula el testimonio deforma neutral (57) ldquoentonces (es decir despueacutes de haber cumplido todossus deberes) dejoacute el mundo y vino al lugar santo [sc la Jerusaleacuten celestial]- (para los hombres) se ha convertido en el mayor ejemplo de resistenciay paciencia en el sufrimientordquo (p 17) igualmente el testimonio dado porPablo se debe interpretar en el sentido que aparece en Hech 2311 no sehabla de un testimonio de sangre

Por lo que respecta a 1 Clem 61 (ldquoa estos hombres que llevaron unaconducta de santidad vino a agregarse una gran muchedumbre de escogi-

dos los cuales despueacutes de sufrir por envidia muchos ultrajes y tormentosse convirtieron entre nosotros en el maacutes hermoso ejemplordquo) O zwierleinafirma que no hace referencia especiacutefica a la ciudad del Tiacuteber y la con-ducta de santidad incluye el trascurso completo de la vida honorable de losdos apoacutestoles con todas las diferentes etapas del camino de esta vida noexclusivamente sus uacuteltimos antildeos ni su actitud ante la muerte Siguiendolos pasos de los apoacutestoles ellos mismos se convierten en ejemplos sobre-salientes de firmeza entre los cristianos (contemporaacuteneos) ldquoentre nosotrosrdquono significa ldquoentre nosotros los romanosrdquo como el texto a menudo hasido erroacuteneamente interpretado sino ldquoentre nosotros los cristianosrdquo oldquoentre los cristianos de nuestra eacutepocardquo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 633

44 lothar Wehr Petrus und Paulus 298 este autor considera que este pasaje testimoniasin duda la muerte martirial de ambos apoacutestoles ldquoDies ergibt sich aus der Uumlbernahme einzel-ner Maumlrtyrer-Motive aus der einfuumlgung des leidens der apostel in eine reihe mit anderenBlutzeugen und aus 1 Clem 52 (bis zum Tode gekaumlmpftldquo) no es seguro sin embargo que sepueda concluir de las indicaciones de 1 Ciem que los dos apoacutestoles murieron en romardquo (p300) andreas lindemann Die Clemensbriefe (HnT 17) JCB Mohr (Paul Siebeck) Tuumlbin-gen 1992 38 concluye que del v 4 no se puede reconocer si el escritor de 1 Clem teniacutea co-nocimientos del martirio de Pedro

estas propuestas de O zwierlein no han quedado exentas de criacuteticasy objeciones asiacute Horacio lona considera erroacutenea la interpretacioacuten de laexpresioacuten ldquomarchoacute al lugar de la gloria que le era debidordquo (1 Clem 54)como referencia ldquoa la Jerusaleacuten celesterdquo (p 30) dado que el texto no dapie a esa interpretacioacuten ldquoCuando los dos alcanzaron el lugar de la gloriao el lugar sagrado significa figurativamente la muerte de los apoacutestoles ysu recompensa celestial en el caso de Pablo esto se encuentra inequiacutevo-camente expresado mediante la observacioacuten lsquosalioacute asiacute de ese mundorsquo(57)rdquo45 igualmente 1 Clem 54 informa que Pedro tuvo que soportar mu-chos trabajos (πλείονας ὑπήνεγκεν πόνους) el teacutermino ldquotrabajordquo (πόνους)sentildeala frecuentemente en 4 Mac los sufrimientos de los maacutertires (2 Mac71-41 4 Mac 5-6 8-14) Si se tiene en consideracioacuten el contexto litera-rio y el origen tradicional del empleo concreto de estos conceptos enton-ces se pueden reconocer en 1 Clem 5 distintos indicios de la muerte delos apoacutestoles

H lona concluye que el examen de los argumentos aducidos por ellatinista de Bonn para excluir cualquier referencia al martirio de Pedro yPablo en roma en 1 Clem 51-7 demuestra que se basan en un anaacutelisistextual inadecuado ya que no tiene en consideracioacuten contextos identifi-cables (p 244) Sin embargo de esta evaluacioacuten criacutetica no se deduce queel texto ofrezca una respuesta histoacutericamente segura a la pregunta sobre laestancia de Pedro en roma en general es vaacutelido el principio de no espe-rar del texto o no querer obtener de eacutel maacutes de lo que da de siacute De hechose debe admitir que el resultado no es todo lo prometedor que uno pudieradesear Sin embargo a pesar de la ausencia de una afirmacioacuten clara auacutenes posible constatar varios indicios que hablan a favor de la interpretacioacutenconvencional del texto Pedro y Pablo murieron como maacutertires en romaen cualquier caso esta interpretacioacuten permanece mucho maacutes cerca deltexto que la elucidacioacuten propuesta por O zwierlein46

Por su parte Christian Gnilka47 analiza los textos de Dionisio de Co-rinto (c 170 dC) referentes a la estancia de ambos apoacutestoles en la ciudadde las siete colinas (eusebio HE 2258) de Cipriano sobre la caacutetedra dePedro de Tertuliano scorp 1514 sobre el martirio de los apoacutestoles la

634 D AacuteLVAREZ CINEIRA

45 Horacio e lona ldquoPetrusrdquo 22346 ibid 22747 Christian Gnilka bdquoPhilologisches zur roumlmischen Petrustraditionldquo en Stefan Heid

(Hg) Petrus und Paulus in Rom 247-282

prediccioacuten del martirio de Pedro en Jn 2118-19 la foacutermula conclusiva de1 Ped 513 y la envidia como motivo de persecuciones en 1 Clem en re-ferencia a este uacuteltimo escrito la frase de 1 Clem 52 (διὰ ζῆλον καὶ φθόνονοἱ μέγιστοι καὶ δικαιότατοι στύλοι ἐδώχθησαν καὶ ἕως θανάτου ἤθλησαν)no significa que los apoacutestoles estaban celosos de sufrir durante toda suvida hasta que murieron en alguacuten lugar y de alguna manera el signifi-cado seriacutea maacutes bien que fueron perseguidos y combatieron hasta lamuerte es decir la muerte fue parte y la finalizacioacuten de su ἀθλος (p 269)O zwierlein entiende ἕως θανάτου simplemente como limitacioacuten tempo-ral de la vida aquiacute se trata dice eacutel ldquode todo el curso de la vida respeta-ble de ambos apoacutestoles a lo largo de las diversas etapas de este viaje de lavidardquo (p 23s) la muerte misma como uacuteltima y maacutes elevada estacioacutenestaacute fuera de consideracioacuten en zwierlein lo cual es un error la cuestioacutenno estaacute en el verbo ldquodar testimoniordquo pues todaviacutea no ha adquirido el sen-tido teacutecnico posterior para designar el martirio aunque ya se constatan losprimeros atisbos hacia ese sentido martiroloacutegico es significativo que eltexto mencione a estos apoacutestoles y no a otros maacutertires maacutes antiguos comopudieran ser esteban los zebedeos el hermano del Sentildeor de algunos delos cuales teniacutean referencias en Gal 29

ldquoDespueacutes de todo no se puede dudar de que el destino de Pedro yPablo estaacute ordenado por Clemente en esta visioacuten histoacuterica integral Susvidas y muertes estaacuten bajo el signo del ζῆλος Son lsquoejemplos noblesrsquo nosolo por sus sufrimientos sino tambieacuten y sobre todo por sus muertes Sepresentan como maacutertires en una larga serie que se inicia desde abel y en-cuentra su existencia continua hasta el presente del autor el texto no con-duce necesariamente a roma como el lugar de sus martirios Pero no haynada en eacutel que contradiga tal suposicioacuten esta carta no debilita la tradi-cioacutenrdquo (p 275) la vinculacioacuten a roma no es completamente segura perono parezca que exista otra solucioacuten maacutes plausible

De una eacutepoca semejante provienen las denominadas cartas de igna-cio de las que la carta a los romanos siempre se trae a colacioacuten para nues-tra temaacutetica aunque se continuacutea discutiendo sobre su autenticidad ydatacioacuten48 ignacio menciona a Pedro y Pablo a quienes considera que ya

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 635

48 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 563s considera que tambieacuten la cartaa los Esmirniotas iii 2 ldquopor eso despreciaron la misma muerte o maacutes bien se mostraron su-periores a la muerterdquo se refeririacutea a la muerte de Pedro ldquoThe fact that ignatius evidently as-sumes that several of the twelve besides Peter were martyrs may indicate that his knowledgeof Peterrsquos martyrdom does not simply derive from 1 Clement which he may have knownrdquo

habriacutean alcanzado la libertad que eacutel mismo estariacutea a punto de lograr me-diante el martirio

Halagad maacutes bien a la fieras para que se conviertan en sepulcro miacuteoy no dejen rastro de mi cuerpo con lo que despueacutes de mi muerte no sereacutemolesto a nadie Cuando el mundo no vea ya ni mi cuerpo entonces sereacuteverdadero disciacutepulo de Jesucristo Suplicad a Cristo por miacute para que poresos instrumentos logre ser sacrificio para Dios

no os doy oacuterdenes como Pedro y Pablo ellos eran apoacutestoles yo soyun condenado a muerte ellos eran libres yo hasta el presente soy un es-clavo Pero si sufro el martirio sereacute un liberto de Jesucristo y en Eacutel resu-citareacute libre ahora encadenado aprendo a no desear nadardquo (ignacio Rom

42-3)

este pasaje se ha leiacutedo a menudo como una indicacioacuten de que igna-cio estaba al tanto de la estancia de los dos apoacutestoles en la ciudad impe-rial la eleccioacuten de ambos como ejemplos de apoacutestoles podriacutea explicarsesimplemente por su prominencia en la mente de ignacio conociacutea las car-tas de Pablo ademaacutes que ambos dirigentes perteneciacutean a los oriacutegenes apos-toacutelicos de su propia iglesia en antioquiacutea Sin embargo otros textos en losque ignacio se compara con los apoacutestoles dado el paralelismo verbal entresu carta a los Tralianos 33 y Romanos 43 hacen que sea probable que serefiera a Pedro y Pablo porque los asocioacute con la iglesia de roma a la queestaacute escribiendo49 estos habriacutean dado oacuterdenes a la iglesia en roma en elcaso de Pablo pudiera referirse a su carta a los romanos pero se sabiacutea quePedro no habiacutea escrito a la iglesia romana por lo que es probable que ig-nacio pensara que ambos habiacutean ejercido el ministerio de la predicacioacutenen roma Romanos 43 por lo tanto pudiera contar como testimonio deque Pedro pasoacute alguacuten tiempo en roma Sin embargo es mucho maacutes du-doso que el texto implique sendos martirios en la capital del imperio50aunque William Schoedel interpreta que Pedro y Pablo fueron como via-jeros ldquolibresrdquo hacia sus martirios en la ciudad de las siete colinas en elcaso de Pablo lo llevaron encadenado y escoltado pero sin ser condenadopor el tribunal del gobernador en Jerusaleacuten debido a que como ciudadano

636 D AacuteLVAREZ CINEIRA

49 Seguacuten W Bauer ndash H Paulsen Die Briefe des Ignatius von Antiochia und der Polykarp-

brief (HnT 18) JCB Mohr (Paul Siebeck) Tuumlbingen 19852 73 ignacio menciona a ambosporque para eacutel constituiacutean un ldquofester Begriffrdquo

50 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 565s

romano habiacutea apelado al ceacutesar ignacio se diferencia de los apoacutestoles enque solo a traveacutes del martirio puede llegar a ser como ellos51

el apocalipsis de Pedro en su versioacuten griega (Fragmento rainer POXvii 1924 18482-483) presupone el martirio del apoacutestol en roma pre-sentado como un vaticinium ex eventu acerca de la muerte de Pedro ldquoHeaquiacute te lo he manifestado todo Pedro y lo he expuesto entra en la ciu-dad que gobierna el oeste y bebe el caacuteliz que te he prometido a manos delhijo de aquel que estaacute en el Hades para que comience su destruccioacuten ypuedas ser digno de la promesardquo la datacioacuten del texto que presumi-blemente surgioacute en alejandriacutea es discutida aunque se asume que es an-terior a la guerra de Bar Kokba contra los romanos52 la comunidad seencuentra bajo presioacuten y su autor presenta al fallecido Pedro como modelomartirial el caacuteliz hace referencia posiblemente a una muerte violenta (cfMc 1039) la ciudad que gobierna sobre occidente claramente es una me-taacutefora para designar la capital del imperio no se menciona el tipo demuerte que padecioacute Pedro ni tampoco se puede certificar que identifiqueal hijo que estaacute en Hades con neroacuten esta tradicioacuten que resalta la figurade Pedro de forma aislada es la maacutes antigua frente al paralelismo de Pedroy Pablo53

De una eacutepoca coetaacutenea procede otro apocalipsis cristiano54 la as-censioacuten de isaiacuteas en el que se habla de un rey injusto

ldquoY despueacutes de que haya llegado a su consumacioacuten Beliar el granpriacutencipe el rey de este mundo que lo ha gobernado desde que nacioacute des-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 637

51 William r Schoedel Die Briefe des Ignatius von Antiochien Ein Kommentar ChrKaiser Muumlnchen 1990 284

52 C Detlef G Muumlller ldquoapocalypse of Peterrdquo en Wilhelm Schneemelcher (ed) New Tes-

tament Apocrypha Vol II Writings relating to the Apostles Apocalypses and Related SubjectsJames Clarke ndash WestminsterJohn Knox Press Cambridge 1992 622 propone una fecha entornoal antildeo 135 dC en este sentido merece la atencioacuten que Clemente de alejandriacutea consideroacute el apo-calipsis de Pedro como Sagrada escritura (eusebio HE vi 141) por lo que seriacutea la prueba desu origen de la primera mitad del siglo ii Para el texto de este fragmento p 637 n 43

53 Joachim Gnilka Petrus 123 la considera como una tradicioacuten independiente de losantildeos 90

54 C Detlef G Muumlller ldquoThe ascension of isaiahrdquo en Wilhelm Schneemelcher (ed)New Testament Apocrypha Vol II 604 ldquoin its present form the ascensio isaiae is a Christianwork which was put together at the earliest in the second half of the 2nd centuryrdquo O zwier-lein opta en contra la opinio communis por una datacioacuten tardiacutea del documento (siglo iii dC)en lugar de otras dataciones que postulan finales del siglo i dC

cenderaacute bajaraacute de su firmamento en forma de un hombre un rey sin leyun matricida quien a su vez (incluso) este rey perseguiraacute la planta que losDoce apoacutestoles del amado han plantado y uno de los doce seraacute entre-gado en su manordquo (42-3)

Todos los comentarios se muestran unaacutenimes en afirmar que el rey sinley y matricida se identifica exclusivamente con neroacuten igualmente noexiste ninguacuten otro apoacutestol de los Doce exceptuando Pedro del que sepueda decir que seraacute entregado en sus manos aunque el nombre del apoacutes-tol queda velado Pablo estaacute excluido pues no pertenecioacute al grupo de losDoce y ademaacutes este apocalipsis cristiano ignora totalmente su personaSi no se nombra a Pedro expresamente es porque el texto sigue el estiloapocaliacuteptico de una determinacioacuten indirecta no se indica el contexto desu defuncioacuten pero presumiblemente la mencioacuten del nombre de neroacuten erasuficiente para evocar su contexto Tampoco se sentildeala el tipo de deceso su-frido y el lugar de la muerte queda silenciado no obstante la mencioacuten delemperador aunque no de forma obligatoria hariacutea sugerir con gran proba-bilidad la ciudad de roma

Finalmente mencionaremos al obispo Dionisio de Corinto quien entorno al antildeo 170 en una carta a Soterio obispo de roma asocia a Pedroy Pablo este escrito destaca sus ensentildeanzas y martirio en italia Para Dio-nisio por lo tanto la vida y la actividad del pescador de Galilea en la ciu-dad del Tiacuteber estaacute fuera de toda duda tal vez como una interpretacioacuten de1 Clem o porque dispusiera de informacioacuten propia eusebio de Cesareatranscribiraacute esta carta

Que los dos sufrieron martirio en la misma ocasioacuten lo afirma Dionisioobispo de Corinto en su correspondencia escrita con los romanos en losteacuterminos siguientes laquoen esto tambieacuten vosotros por medio de semejanteamonestacioacuten habeacuteis fundido las plantaciones de Pedro y de Pablo la de losromanos y la de los corintios porque despueacutes de plantar ambos en nuestraCorinto ambos nos instruyeron y despueacutes de ensentildear tambieacuten en italia enel mismo lugar los dos sufrieron el martirio en la misma ocasioacutenraquo55

las razones del martirio de Pedro son confusas Pudiera haber sidopor la conexioacuten con el gran fuego de roma en caso de sea factible esta-blecer dicha vinculacioacuten o por negarse a ofrecer sacrificios rituales al em-

638 D AacuteLVAREZ CINEIRA

55 eusebio HE ii 258

perador como siacutembolo de lealtad J Gnilka tomando 1 Clem 61s y Taacute-cito Anales 1538-44 llega a concluir que hubo dos persecuciones enroma en tiempos de neroacuten en la primera sufrieron persecucioacuten algunosmiembros cristianos y en la segunda despueacutes del incendio de roma (19de julio de 64) fueron objeto de martirio una gran multitud (multitudo in-

gens) culpada no tanto del incendio cuanto del odio contra el geacutenero hu-mano (odio humani generis) Pedro habriacutea padecido el martirio en el antildeo64 aunque sin determinar si en la primera o segunda persecucioacuten y comolugar de ejecucioacuten seriacutea el circo de Gayo y neroacuten en el ager Vaticanus56

Pronto surgieron diversas leyendas en torno a la muerte de Pedro encuanto al modo del martirio se dice que Pedro fue crucificado con la ca-beza hacia abajo (HechPe 35-40 cf eusebio HE 31) Probablemente setrata de una invencioacuten si bien por lo que se refiere a la crucifixioacuten podriacuteaderivarse esa afirmacioacuten de Gal 219 Heb 66 Otra leyenda tomada de losStromata de Clemente narra un encuentro entre Pedro y su mujer quienva a ser martirizada antes que eacutel (HE 330) Una de las maacutes popularesviene descrita en los Hechos de Pedro con la escena quo vadis Domine

(HechPe 35) la cual podriacutea depender de 2 Ped 114abordados los textos literarios maacutes relevantes relacionados con nues-

tra temaacutetica expondremos de forma sucinta la informacioacuten que propor-cionan las excavaciones arqueoloacutegicas de la colina vaticana

3 Hallazgos arqueoloacutegicos

Otto zwierlein estudia fundamentalmente las fuentes literarias en laprimera parte de su libro aborda aunque de forma superficial los resulta-dos de los hallazgos arqueoloacutegicos de la necroacutepolis del vaticano porquejuntamente con las fuentes literarias deben ser igualmente valorados en ladiscusioacuten acadeacutemica como demostracioacuten clave para la cuestioacuten de la es-tancia de Pedro en roma en tres paacuteginas recoge los complejos resultadosde las excavaciones y para ello se basa casi exclusivamente en los artiacutecu-los de erich Dinkler publicados en Theologische Rundschau en los antildeos1959 y 1961 respecto a los hallazgos bajo la basiacutelica de San Pedro con-cluye que los testimonios arqueoloacutegicos son tardiacuteos de finales del siglo iiio inicios del s iv Seguacuten eacutel existiriacutea entre los expertos unanimidad de

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 639

56 Joachim Gnilka Petrus 121s

que no se puede verificar la existencia del sepulcro de S Pedro ni en lanecroacutepolis bajo San Pedro ni en ninguacuten lugar de roma Por el reducido es-pacio dedicado a las excavaciones arqueoloacutegicas en su libro se constataque para eacutel estas no son tan relevantes

Desde que las excavaciones bajo la catedral de San Pedro comenza-ron en la deacutecada de 194057 y culminaron con el anuncio oficial del PapaPiacuteo Xii en 1953 de que se habiacutea encontrado el verdadero vestigio de SanPedro muchos estudiosos se han mostrado esceacutepticos sobre la importan-cia de los descubrimientos incluso los maacutes firmes defensores de la au-tenticidad del hallazgo aceptan que las tumbas maacutes antiguas no muestranninguacuten claro rasgo distintivo cristiano es decir los sepulcros de los siglosi y ii se asemejan a los enterramientos coetaacuteneos y sencillos de la gentecomuacuten de los barrios vecinos de roma Sin embargo se han encontradomuchos detalles arqueoloacutegicos que ayudan a reconstruir las praacutecticas desepelio y las actividades de culto Hacia el antildeo 160 dC se constata el in-tereacutes de los cristianos romanos por el lugar de enterramiento mediante laconstruccioacuten de un sencillo monumento que consistiacutea en un nicho y unpatio (el tropaion Gaii) el monumento probablemente se usoacute para reu-niones pero no como indicador de una tumba individual ya que la me-moria del lugar de la sepultura original de Pedro se perdioacute en el momentoen que se erigioacute el trofeo (tropaion)58 la existencia del tropaion no ori-ginoacute la creacioacuten de un cementerio exclusivo cristiano sino que se integroacuteen un lugar de enterramiento no cristiano de clase media Solo en la era deConstantino los cristianos llevaron a cabo una remodelacioacuten profunda dellugar eliminando todos los rastros anteriores de la actividad de inhuma-cioacuten excepto el espacio alrededor del tropaion59

640 D AacuteLVAREZ CINEIRA

57 B M apollionj Getti - a Ferrua - e Josi - e Kirschbaum Esplorazioni sotto la con-

fessione di San Pietro in Vaticano eseguite negli anni 1940-9 Tip Poliglotta vaticana Cittagravedel vaticano 1951

58 esta palabra griega significa bdquomonumento de victorialdquo o sea monumento que con-memora la fuga (troph) del enemigo y por consiguiente la gloria del vencedor

59 Juumlrgen K zangenberg bdquoGebeine des apostelfuumlrsten zu den angeblichen fruumlhchrist-lichen Graumlbern unter der Peterskirche in romldquo Juumlrgen zangenberg ndash Michael labahn (eds)Christians as a religious minority in a multicultural city Modes of interaction and identity

formation in early imperial Rome Studies on the basis of a seminar at the Second Conference

of the European Association for Biblical Studies (EABS) from July 8-12 2001 in Rome T ampamp Clark london ndash new York 2004 108-138 ldquoBeweisbar is der christliche Charakter keiner

der Bestattugen da sie sich weder in ihrer Form noch ausrichtung oder hinsichtlich der Be-

en los antildeos cincuenta y sesenta el debate cientiacutefico a veces muy ani-mado se concentroacute en la cuestioacuten de si la identificacioacuten de la tumba bajoel tropaion era compatible con la de Pedro y por lo tanto a menudo se aso-ciaba con la fiabilidad de la tradicioacuten romana sobre el pescador de Gali-lea aparecioacute una abundancia casi incalculable de publicaciones a menudomuy controvertidas Desafortunadamente muchas preguntas quedaron sinrespuesta entre otros motivos debido a algunas omisiones en la docu-mentacioacuten de los hallazgos durante las excavaciones o por el inadecuadoalmacenamiento de algunos artefactos y a veces por las opiniones con-tradictorias de los cientiacuteficos encargados de la publicacioacuten de los resulta-dos de la excavacioacuten Con la aparicioacuten de la publicacioacuten cuasi oficial deengelbert Kirschbaum60 el debate llegoacute a su fin de forma temporal sinque por supuesto se lograra un consenso sobre la discutida autenticidaddel sepulcro de Pedro61 en los uacuteltimos antildeos el debate se ha vuelto muchomaacutes sosegado la publicacioacuten de Peter lampe62 sobre los cristianos en laciudad romana en los dos primeros siglos marcoacute de nuevo un progresoen la que acertadamente separa las investigaciones arqueoloacutegicas refe-rentes a las tumbas del planteamiento riguroso acerca de la autenticidad dela tradicioacuten petrina y de todas las cuestiones secundarias relacionadas Sinembargo solo el estudio sistemaacutetico de Hans Georg Thuumlmmel63 de 1999permite una evaluacioacuten criacutetica de los hallazgos y de la bibliografiacutea Otraspublicaciones posteriores han ayudado a arrojar luz sobre temas concre-tos en este sentido gracias a los nuevos estudios criacuteticos la perspectivase ha ampliado de forma positiva

Debido a los complicados descubrimientos arqueoloacutegicos y las difi-cultades para evaluar las fuentes histoacutericas se barajan las siguientes posi-bilidades para la tumba de Pedro tal y como ha recogido Joachim

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 641

gleitfunde (lampenfragmente Tierknochen Glasscherben) von dem unterscheiden was wiruumlber staumldtroumlmischen armenbestattugen des spaumlten 1fruumlhen 2 Jh n Chr wissenrdquo (p 128)

60 engelbert Kirschbaum La tumba de Pedro y las catacumbas romanas Los monu-

mentos y las inscripciones BaC Madrid 195461 Margherita Guarducci La tradicioacuten de Pedro en el Vaticano a la luz de la historia y

de la arqueologiacutea Tip Poliglotta vaticana Cittagrave del vaticano 1963 Le reliquie di Pietro sotto

la Confessione della Basilica Vaticana libreriacutea editrice vaticana Cittagrave del vaticano 196562 Para las excavaciones cf Peter lampe From Paul to Valentinus Christians at Rome

in the first two Centuries Fortress Press Minneapolis Mn 2003 104-11663 Die Memorien fuumlr Petrus und Paulus in Rom Die archaumlologischen Denkmaumller und die

literarische Tradition (aKG 76) Walter de Gruyter Berlin-new York 1999

Gnilka64 1) Pedro fue enterrado en un lugar desconocido para nosotrosen roma y sus huesos fueron posteriormente trasladados a la colina del va-ticano el lugar de su martirio 2) Pedro fue enterrado en la colina del va-ticano Durante la persecucioacuten valeriana sus huesos (iquestsu cabeza) fuerontrasladados a la viacutea apia y posteriormente devueltos a su lugar original653) Pedro fue enterrado en la colina del vaticano el lugar de su martirioposiblemente en una fosa comuacuten 4) Pedro fue enterrado en un lugar des-conocido para nosotros en roma el ediacutecolo conserva pues el lugar de sumartirio la primera propuesta es la maacutes improbable la tercera y cuartaposibilidad de interpretacioacuten no obstaculizan la evaluacioacuten criacutetica de loshallazgos arqueoloacutegicos el nicho y maacutes tarde el calendario bien pudierarecordar el lugar de su martirio tal vez una tumba cuya ubicacioacuten exactano era bien conocida los descubrimientos arqueoloacutegicos de ninguna ma-nera cuestionan la probabilidad de la historicidad del martirio romano dePedro Por el contrario el antiguo ldquocampo Prdquo con un memorial dedicadoa Pedro transformado en un panteoacuten y equipado con mosaico atestiguala tradicioacuten conservada por la comunidad romana en este lugar que final-mente llevoacute a Constantino a la construccioacuten de la gran iglesia66

el cristiano romano Cayo escribioacute alrededor del 200 dC ldquoPuedo se-ntildealar los signos de victoria o trofeos de los apoacutestoles Puedes ir al vaticanoo al camino a Ostiardquo (en eusebio HE ii 257) Ya nadie duda de que elTropaion vaticano mencionado por Cayo haya sido excavado el ediacuteculo

642 D AacuteLVAREZ CINEIRA

64 Joachim Gnilka Petrus und Rom 4165 H lietzmann Petrus und Paulus in Rom propuso que Pedro habiacutea sido enterrado

cerca del lugar de su crucifixioacuten en el vaticano y que Pablo fue sepultado cerca del lugar desu decapitacioacuten en la viacutea Ostiense pero ambos cuerpos fueron llevados a un lugar comuacuten deenterramiento en un cementerio subterraacuteneo denominado catacumbas durante la persecucioacutende valerio en 258 dC y sus restos seriacutean devueltos a sus lugares originales en el siglo iv(336 dC) John C Orsquoneill ldquoWho buried Peter and Paulrdquo en Juumlrgen zangenberg ndash Michaellabahn (eds) Christians as a religious minority in a multicultural city 103-107 opina que latradicioacuten del enterramiento de Pedro y Pablo por hombres devotos a la altura del tercer mojoacutende la viacutea apia puede representar un antiguo evento es decir el sepelio realizado por devotosjudiacuteos de sus compatriotas equivocados que habiacutean perecido en tiempo de neroacuten ldquoJews whohad not accepted that the Messiah had come and been crucified by the romans would yet feelit a sacred duty to give burial to their follow Jews Peter and Paul if so they would have placedtheir bodies in simple graves in their own catacombsrdquo (p 105)

66 Winfried Weber bdquoDie Suche nach dem Petrusgrab zu den archaumlologischen Untersu-chungen im Bereich der Confessio von St Peterldquo Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in

Rom 67-113 aquiacute 113

se halla directamente debajo del aacutebside de la iglesia constantiniana Todoesto significa que los constructores de la basiacutelica alrededor del 325 dCestaban convencidos de que el ediacuteculo era un monumento dedicado aPedro Pero si los cristianos de los antildeos 325 dC conocen un memorial de-dicado al pescador de Galilea sobre el vaticano y Cayo hacia el 200 dCtambieacuten conoce alliacute un monumento dedicado a Pedro entonces la identi-dad de los dos monumentos es tan buena como cierta no obstante losdescubrimientos arqueoloacutegicos de la colina vaticana por siacute mismos nopermiten afirmar mucho referente al deceso de Pedro en roma

conclusioacuten

iniciaacutebamos el artiacuteculo con una pregunta y llegados al final tenemosque constatar que no disponemos de una respuesta segura a la misma noexiste certeza histoacuterica absoluta sobre la estancia ni sobre la muerte dePedro en la ciudad de roma pero la probabilidad apunta en esa direc-cioacuten67 Hasta la segunda mitad del siglo ii carecemos de testimonios ex-pliacutecitos al respecto no obstante las evidencias indirectas aunque susvaloraciones son discutidas dejan entrever su paso por la capital del im-perio en su actividad misionera Pedro actuoacute muy posiblemente en ciacuter-culos de comunidades paulinas (cf 1 Cor 112 95)68 y en este contextode expansioacuten del mensaje de Jesuacutes hacia occidente pudo haber llegadohasta roma donde podriacutea haber fallecido durante el periodo de neroacuten eincluso haber sufrido una muerte violenta Diversas fuentes literarias apun-tan en esa direccioacuten la primera indicacioacuten de una posible estancia dePedro en la ciudad del Tiacuteber viene sugerida en 1 Ped 513 Por lo que serefiere a su muerte martirial existe la tradicioacuten conservada en el evange-lio de Jn 2118ss Otros dos testimonios indirectos (1 Clem 5 e ignacioRom 43) provenientes de diversos lugares y sin conexioacuten con Jn pudie-ran vincular su martirio con la ciudad de las siete colinas aunque no afir-man expliacutecitamente que el pescador de Galilea hubiera estado en romalo presuponen con cierta probabilidad Por consiguiente alrededor del antildeo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 643

67 l Wehr Petrus 357 resume los resultados de la historia de la investigacioacuten sobre estetema de la siguiente forma ldquoHeute duumlrfte die Frage insofern geklaumlrt sein als sich zwar nichtzwingend nachweisen laumlszligt daszlig beide in rom starben daszlig aber die Wahrscheinlichkeit dafuumlrsprichtrdquo

68 Martin Karrer ldquoPetrus im paulinischen Gemeindekreisrdquo ZNW 80 (1989) 210-231

100 dC existiacutea una tradicioacuten de la muerte martirial del apoacutestol asociadacon la ciudad imperial Y precisamente esa memoria no proviene exclu-sivamente del lugar de los hechos sino especialmente de asia Menor nin-guna otra comunidad cristiana reclamaraacute posteriormente un tipo devinculacioacuten semejante con la figura de Pedro ni siquiera Jerusaleacuten dondehabiacutea sido el primer dirigente de la comunidad despueacutes de Pascua Tam-poco los enemigos externos petrinos (Porfirio) o quienes precisamente enroma defendiacutean un marcado paulinismo (cf Marcioacuten o sus disciacutepulos)frente a tendencias judaiacutestas del cristianismo cuestionaron dicha tradicioacuten

no se indican las circunstancias que envolvieron la muerte de PedroSin embargo la tradicioacuten posterior subraya su martirio bajo el reinado deneroacuten por lo que podemos suponer que las primeras indicaciones apunta-ban tambieacuten hacia aquel acontecimiento como un hecho las tradicionesnarrativas referentes a Pedro sufrieron un mayor desarrollo a finales delsiglo ii los escritos anteriores tales como el apocalipsis de Pedro (ethGk)o el evangelio de Pedro permanecen cercanos al material del siglo i Dondela primitiva tradicioacuten guarda silencio tambieacuten el material de principios delii guarda silencio Consiguientemente tenemos unas vagas indicaciones deque murioacute en roma pero en base a las fuentes literarias no podemos afir-mar ni excluir con seguridad que Pedro fuera martirizado no existe unatradicioacuten segura que conecte el martirio de Pedro con la persecucioacuten deneroacuten ni una fecha segura de su defuncioacuten durante el reinado de este em-perador la ascensioacuten de isaiacuteas 42-3 relaciona el martirio con la persecu-cioacuten general de la iglesia pero no significa que Pedro muriera durante esapersecucioacuten el apocalipsis de Pedro 144 considera la muerte de neroacutencomo un castigo por el martirio de Pedro por lo que podriacutea sugerir que esteacontecioacute a finales del reinado de neroacuten aunque no necesariamente asiacutepues debemos reconocer nuestro desconocimiento preciso sobre la fechade su muerte Otras tradiciones que tambieacuten se ponen en entredicho seriacuteanel hecho de que Pedro y Pablo murieron al mismo tiempo en roma (Dioni-sio de Corinto ireneo) o que Pedro murioacute mientras Pablo estaba visitandoespantildea (canon de Muratori uacuteltima redaccioacuten de los Hechos de Pedro)

Por lo que respecta a los hallazgos arqueoloacutegicos desde mediadosdel siglo ii dC se impuso el reconocimiento y la veneracioacuten expresa deuna tumba de Pedro en roma69 al inicio en este proceso no jugaron nin-

644 D AacuteLVAREZ CINEIRA

69 la primera evidencia literaria para la tumba de Pedro en roma es la aportada por Cayo(inicios del siglo iii) conservada en eusebio HE ii 257

guacuten papel razones apologeacuteticas o ideoloacutegicas sino que el recuerdo de losmuertos desempentildeoacute una importancia central en la cultura romana Coneste recuerdo de los muertos se habraacute asociado desde el principio un co-nocimiento (real o supuesto) de las tumbas de Pedro y Pablo

Sorprende la vinculacioacuten de estos dos personajes importantes del cris-tianismo antiguo con la ciudad roma70 Pablo no habiacutea sido el fundadorde la comunidad romana sin embargo teniacutea muy buenos contactos en ella(rom 16) hasta el punto poder considerar a la comunidad romana comofilopaulina Sin embargo la tradicioacuten latina occidental resaltoacute desde muyantiguo la autoridad de Pedro incluso sobre Pablo a pesar de que el pes-cador de Galilea no habiacutea dirigido ninguna carta a esa comunidad es maacutesen la tradicioacuten oriental donde aparece indicada la unidad de los dos apoacutes-toles Pedro viene mencionado casi siempre en primer lugar iquesta queacute sedebioacute este hecho Pudieacuteramos imaginarnos que la vinculacioacuten de Pedrocon roma fuera una creacioacuten de ciertas corrientes proto-ortodoxas de lacapital del imperio durante el siglo ii frente al excesivo paulinismo exis-tente en la ciudad durante la eacutepoca de Marcioacuten pero vemos que las tradi-ciones petrinas no provienen exclusivamente de esa localizacioacutengeograacutefica y Marcioacuten hubiera criticado esa invencioacuten Tal vez alguacuten acon-tecimiento histoacuterico decisivo vinculoacute para siempre la figura del pescadorde Galilea con la ciudad del Tiacuteber en detrimento de la figura paulina estehecho posiblemente fuera el martirio que Pedro sufrioacute en la ciudad que esreconocida como centro del imperio Pablo por el contrario pudo habermuerto en roma aunque por instigacioacuten de los mismos cristianos o demuerte natural roma absolutizoacute a Pedro y vio en eacutel al portador de auto-ridad de esa comunidad en los siglos iii-v los obispos romanos se con-sideraraacuten sucesores y herederos de Pedro pero en ninguacuten documento senos indica que fueran sucesores de Pablo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 645

Libros recibidos

Aristoacuteteles Eacutetica a Nicoacutemaco (Seleccioacuten) Introduccioacuten traduccioacuten ynotas de Rafael Goacutemez Peacuterez (seleccioacuten doce uvas 33) edicionesrialp Madrid 2011 18 x 11 95 pp

Ferrer JoAquiacuten ndash PAblo blAnco Lutero 500 antildeos despueacutes Breve his-toria y teologiacutea del protestantismo ediciones rialp Madrid 201724 x 16 191 pp

HAHn scott El Credo La profesioacuten de fe a lo largo de los siglos (Pat-mos libros de espiritualidad) ediciones rialp Madrid 2018 19 x125 233 pp

HAHn scott La cuarta copa Desvelando el ministerio de la Uacuteltima Cenay de la Cruz (Patmos libros de espiritualidad) ediciones rialp Ma-drid 2018 19 x 125 185 pp

lAbrAdA MAriacuteA AntoniA (ed) La belleza que salva Comentarios a laCarta a los artistas de Juan Pablo II ediciones rialp Madrid 200624 x 16 151 pp

MArtiacutenez GerMaacuten Eucaristiacutea Veinte siglos en veinte grandes textosediciones rialp Madrid 2018 215 x 145 180 pp

MArtiacutenez luis MAriacuteA El Espiacuteritu Santo y la oracioacuten (Patmos librosde espiritualidad) ediciones rialp Madrid 2017 19 x 125 130 pp

nAvArro FrAncisco JAvier Asiacute se gobernoacute Roma ediciones rialp Ma-drid 2017 24 x 16 456 pp

ordeiG MAnuel La adoracioacuten Cuadernos Palabra ediciones PalabraMadrid 2018 19 x 12 239 pp

PHiliPPe JAcques La felicidad donde no se espera Meditacioacuten sobre lasBienaventuranzas (Patmos libros de espiritualidad) edicionesrialp Madrid 2018 19 x 125 205 pp

quinto tulio ciceroacuten Coacutemo ganar las elecciones [Notas sobre la can-didatura al consulado] Edicioacuten traduccioacuten y notas de Eduardo Fer-naacutendez (seleccioacuten doce uvas 31) ediciones rialp Madrid 2018 18x 11 55 pp

Est Ag 53 (2018) 647-651

revueltA JoseMAriacuteA Historia Medieval de la Iglesia en Espantildea La Uni-versidad los religiosos los Reyes Catoacutelicos y Cisneros edicionesrialp Madrid 2018 215 x 145 161 pp

sAdA ricArdo Consejos para la oracioacuten mental (Patmos libros de es-piritualidad) ediciones rialp Madrid 2017 19 x 125 197 pp

scHlAG MArtin Contra la idolatriacutea del dinero Coacutemo entender el men-saje del papa Francisco sobre la economiacutea ediciones rialp Madrid2018 215 x 145 268 pp

scHlAtter Antonio Trabajo del hombre trabajo de Dios La dignidaddel trabajo manual en las ensentildeanzas de san Josemariacutea Escrivaacute edi-ciones rialp Madrid 2017 24 x 16 133 pp

viAl WenceslAo (ed) Ser quien eres Coacutemo construir una personalidadfeliz con el consejo de meacutedicos filoacutesofos sacerdotes y educadoresediciones rialp Madrid 2017 21 x 145 112 pp

bock cHristiAn Zeitenfuumllle Annaumlherungen zn das pradoxe Verhaumlltnisvon Vergaumlnglichkeit und Vollendung (studien zur systematischen undspirituellen theologie 52) echter verlag Wuumlrzburg 2017 22 x 14293 pp

bruumlninG cHristiAn ndash robert vorHolt Die Frage des Boumlsen Perspek-tiven des Alten und Neuen Testaments (die neue echter bibel the-men 6) echter verlag Wuumlrzburg 2018 235 x 155 126 pp

cHunG Jin MAn Gottes Weg mit den Menschen Zur Verbindung vonChristologie und Ekklesiologie im Matthaumlusevangelium (Forschungzur bibel 134) echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 15 469 pp

doHMen cHristoPH ndash tHoMAs soumldinG Der Eine Gott Perspektiven desAlten und Neuen Testaments (die neue echter bibel themen 1)echter verlag Wuumlrzburg 2018 235 x 155 133 pp

Fries tHoMAs Empfangt was ihr seid Impulse Augustins fuumlr eine eu-charistische Spiritualitaumlt Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2018205 x 15 147 pp

Fries tHoMAs Eucharistische Spiritualitaumlt bei Augustinus von Hippo(cassiciacum 53) Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2016 225 x155 423 pp

kAriMundAckAl tHoMAs A Call to Commitment An Exegetical andTheological Study of Deut 1012-1132 (Forschung zur bibel 135)echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 15 371 pp

648 LIBROS RECIBIDOS

koHl bernHArd Die Anerkennung des Verletzbaren Eine Rekonstruk-tion der negativen Hermeneutik der Gottebenbildlichkeit aus den Aner-kennungstheorien Judith Butlers and Axel Honneths und derTheologie Edward Schillebeeckxrsquo (erfurter theologische studien110) echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 165 420 pp

lerscH MArkus ndash ruPert M scHeule (Hrsg) Tora und EvangeliumGrenzgaumlnge zwischen Altem und Neuen Testament Festschrift fuumlrKlaus Dorn (Fuldaer Hochschulschriften 59) echter verlag Wuumlrz-burg 2017 20 x 12 407 pp

Muumlller cHristoF ndash GuntrAM Foumlrster (Hrsg) Augustinus ndash Christen-tum ndash Judentum Ausgewaumlhlte Stationen einer ProblemgeschichteBeitraumlge des 13 Wuumlrzburger Augustinus-Studientages von 1213November 2015 (cassiciacum 39 ndash res et signa 13) Augustinus beiechter Wuumlrzburg 2018 225 x 15 236 pp

Muumlller cHristoF ndash GuntrAM Foumlrster (Hrsg) Von Menschenwerk undGottesmacht Der Streit um die Gnade im Laufe der JahrhunderteBeitraumlge des XI Wuumlrzburger Augustinus-Studientages vom 7 Juni2013 (cassiciacum 39 ndash res et signa 12) Augustinus bei echterWuumlrzburg 2016 225 x 15 191 pp

Protokolle zur Liturgie Veroumlffentlichungen der LiturgiewissenschaftlichenGesellschaft Klosterneuburg herausgegeben vom Pius-Parsch-InstitutBand 6 20142015 echter verlag Wuumlrzburg 2017 225 x 14 236 pp

scHuumlnGel-strAuMAnn Helen ndash klAus berGer Geist Gottes (die neueechter bibel themen 12) echter verlag Wuumlrzburg 2017 235 x155 143 pp

zuMkeller AdolAr Das Moumlnchtum des heiligen Augustinus 3 bear-beitete und mit einem Nachwort von Andreas EJ Grote verseheneAuflage (cassiciacum 54) Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2018225 x 155 625 pp

Arce MArtiacutenez Joseacute MiGuel Deus naturae natura dei El teiacutesmo de larazoacuten en Spinoza Facultad de teologiacutea san vicente Ferrer valencia2016 215 x 155 79 pp

serrA estelleacutes XAvier ndash vicent torreGrosA vAlls Inventari dels Ar-xius parroquials de lrsquoAlcoiagrave lrsquoAlt Vinalopoacute i el Comtat (MonumentaArchivorum valentina Xv) Facultad de teologiacutea san vicente Ferrervalencia 2017 225 x 15 258 pp

LIBROS RECIBIDOS 649

serrA estelleacutes XAvier Inventari dels Arxius parroquials de la Safor(Monumenta Archivorum valentina Xvi) Facultad de teologiacutea sanvicente Ferrer valencia 2018 225 x 15 234 pp

ciPriAni nello osA Los Dialogi de San Agustiacuten Guiacutea para su lectura(coleccioacuten delectat Audire 3) editorial Agustiniana Guadarrama(Madrid) 2017 225 x 155 335 pp

Gonzaacutelez velAsco Modesto osA Btos Joseacute Agustiacuten Farintildea y Pedrode la Varga de Valladolid Agustino Maacutertires en Paracuellos edi-torial Agustiniana Guadarrama (Madrid) 2017 195 x 125 175 pp

Gonzaacutelez velAsco Modesto osA Cinco agustinos de Tierra de Cam-pos (Palencia) Maacutertires de Paracuellos beatos Constantino Ma-lumbres Franceacutes Isidro Mediavilla Campo Bernardino CalleFranco Luis Abia Melendro Marcos Peacuterez Andreacutes editorial Agus-tiniana Guadarrama (Madrid) 2017 195 x 125 197 pp

MediAvillA MArtiacuten benito osA El convento de San Felipe el Real deMadrid editorial Agustiniana Guadarrama (Madrid) 2017 24 x 17358 pp

cAMPos y Fernaacutendez de sevillA F JAvier osA Santo Tomaacutes de Villa-nueva Universitario Agustino y Arzobispo en la Espantildea del sigloXVI (coleccioacuten del instituto escurialense de investigaciones Histoacute-ricas y Artiacutesticas 58) servicio de publicaciones rcu escorial-Mordfcristina san lorenzo de el escorial 2018 24 x 17 289 pp

erAzo P Joseacute osA Diaacutelogo de los Porteros Opuacutesculo poliacutetico chilenoen los antildeos de la independencia Edicioacuten introduccioacuten y notas P Ja-vier Campos OSA (coleccioacuten del instituto escurialense de investi-gaciones Histoacutericas y Artiacutesticas 54) servicio de publicaciones rcuescorial-Mordf cristina san lorenzo de el escorial 2016 24 x 17 127pp

FAzzini GerolAMo Encadenados Diarios de maacutertires en la China deMao Traduccioacuten del italiano y adaptacioacuten de las introducciones JoseacuteRamoacuten Peacuterez Aranguumlena Arcaduz ediciones Palabra Madrid 2017215 x 135 414 pp

Fernaacutendez-cArvAJAl FrAncisco El paso de la vida (Mundo y cristia-nismo) ediciones Palabra Madrid 2018 21 x 14 447 pp

torrA bitllocH JoAn La sacramentalitat de la Pasqua en les cartes 54i 55 de Sant Agustiacute (col-lectagravenia sant Paciagrave) Ateneu universitari sant

650 LIBROS RECIBIDOS

Paciagrave ndash Facultat de teologia de catalunya barcelona 2017 22 x 15308 pp

scHroer silviA ndash steFAn MuumlnGer (eds) Khirbet Qeiyafa in the Shep-helah Paper Presented at a Colloquium of the Swiss Society for An-cient Near Eastern Studies Held at the University of Bern September6 2014 (orbis biblicus et orientalis 282) Academic Press ndash van-denhoeck amp ruprecht Fribourg ndash Goumlttingen 2017 235 x 165 168pp

soMAvillA rodriacuteGuez enrique (dir) Los Agustinos en el mundo de lacultura XIX Jornadas Agustinianas Colegio San Agustiacuten Madrid 4-5 de marzo de 2017 centro teoloacutegico san Agustiacuten Madrid 2017 22x 145 447 pp

lAzcAno rAFAel Lutero Una vida delante de Dios san Pablo Madrid2017 21 x 135 270 pp

FAbris AdriAno ndash cHiArA GiAccArdi ndash siMone MorAndini Gesugrave Fontedel nuovo umanesimo Prefazione di Bruno Forte edizioni Messag-gero Padova 2015 21 x 12 101 pp

AriAs MontAno benito Correspondencia Tomo I (1560-1570) Edicioacutencriacutetica traduccioacuten notas e iacutendices de Juan Francisco DomiacutenguezDomiacutenguez ediciones claacutesicas Madrid 2017 245 x 18 765 pp

LIBROS RECIBIDOS 651

HistoryItem_V1 PageSizes Action Make all pages the same size Scale No scaling (crop or pad) Rotate Never Size 8268 x 11693 inches 2100 x 2970 mm AllSame 1 D20191210112529 8418898 a4 Blank 5952756 Tall 1 1 1 720 100 qi3alphabase[QI 30QHI 30 alpha] None None 2 AllDoc 233 CurrentAVDoc QITE_QuiteImposingPlus3 Quite Imposing Plus 30j Quite Imposing Plus 3 1 201 200 201 1 HistoryList_V1 qi2base

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La pretesa di salvarsi da seacuteattualitagrave della controversia pelagiana

di Agostino

PROF GIUSEPPE CARUSO

SOMMARIO Il magistero pontificio negli ultimi anni ha segnalato piugrave volte a pastorie fedeli il rischio di vivere la fede cristiana con un atteggiamento che mescolaun serio impegno dottrinale e ascetico con un vivo e presuntuoso autocom-piacimento cioegrave dallrsquoinconfessata convinzione di essere migliori degli altri edal desiderio che questo sia pubblicamente riconosciuto Il papa definisce tuttoquesto con il termine di ldquoneopelagianesimordquo facendo un evidente riferimentoal pelagianesimo del V secolo contro il quale Agostino si impegnograve in una stre-nua lotta Lrsquoarticolo si propone di mettere a confronto lrsquoantico e il nuovo pe-lagianesimo allo scopo di evidenziare gli eventuali elementi di continuitagrave senzatrascurare le immancabili differenze tra i due fenomeni

PAROLE CHIAVE SantrsquoAgostino pelagianesimo neopelagianesimo

SUMMARY The papal Magisterium in the recent years has reminded many timesboth the faithful and pastors the danger of living the Christian faith with anattitude that mixes a serious doctrinal and ascetic commitment with a clearand presuming complacency that is the unconfessed conviction of being bet-ter than others and the desire to be so recognized publically The Pope definesall these with the term ldquoneopelagianismrdquo referring to the Pelagianism of thefifth Century against which Augustine fought a fierce battle The article triesto compare the old and the new Pelagianism in order to bring into light thepossible elements of continuity without neglecting the unavoidable differencesbetween the two phenomena

KEYWORDS Saint Augustine pelagianism neopelaginism

Est Ag 53 (2018) 449-467

Agostino nel corso del suo lungo ministero pastorale ebbe a con-frontarsi con diverse deviazioni dottrinali dovette combattere giusto perenumerare le principali contro il manicheismo che postulava lrsquoesistenza didue dei uno buono e luminoso e lrsquoaltro oscuro e malvagio contro il dona-tismo che pretendeva di costituire giagrave qui ed ora una chiesa dalla qualetutti i peccatori fossero banditi e infine contro il pelagianesimo lottandoproprio contro questo movimento ereticale spese le sue energie nellrsquoultimoventennio di vita non risparmiando nessuno sforzo

Proprio in questi ultimi anni il magistero pontificio egrave tornato a parlaredi pelagianesimo sembra quindi che il grande avversario di Agostino (maanche di altri autori tra i quali Girolamo) sia tornato ad attecchire tra i fe-deli spesso ignari sia pure in una forma diversa da quella che aveva assuntonellrsquoantichitagrave Il presente intervento si propone proprio di mettere in lucele caratteristiche di questa eresia risorgente provando a gettare un idealeponte tra quella controversia e il contesto attuale

Il rischio di un nuovo pelagianesimo

Recentemente alcuni interventi di papa Francesco hanno messo inguardia i fedeli dei nostri giorni contro il ripresentarsi di due eresie del pas-sato lo gnosticismo e il pelagianesimo Il papa egrave tornato per ben quattrovolte a occuparsi di queste due antiche deviazioni della fede cristiana conun crescendo che da solo basta a segnalare la preoccupazione del vescovodi Roma La prima denuncia di questi due errori antichi ma evidentementecapaci di rigenerarsi si legge nellrsquoEvangelii Gaudium lrsquoesortazione apo-stolica sullrsquoannuncio del vangelo nel mondo contemporaneo che egrave stata fir-mata il 24 novembre 2013 Papa Francesco egrave poi tornato a occuparsi diqueste due patologie spirituali nel discorso pronunciato 10 novembre 2015a Firenze e rivolto ai delegati del V convegno della Chiesa italiana Per unaterza volta con la costituzione apostolica Gaudete et exultate sulla chiamataalla santitagrave nel mondo contemporaneo firmata il 19 marzo 2018 papa Fran-cesco ha dedicato ampio spazio al pericolo rappresentato da gnosticismo epelagianesimo

Poche settimane prima di questo intervento magisteriale il 22 febbraio2018 anche la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva prodotto laPlacuit Deo una lettera rivolta ai vescovi su alcuni aspetti della salvezzacristiana che come si dice in chiusura del documento papa Francesco haletto e approvato

450 G CARUSO

A questo punto vista la frequenza con cui questi appelli vengono au-torevolmente ripetuti saragrave opportuno chiedersi di che cosa parla papaFrancesco quando mette in guardia contro lo gnosticismo e soprattutto con-tro il pelagianesimo soprattutto percheacute questa fu unrsquoeresia contro cui Ago-stino lottograve strenuamente ma non solo bencheacute i due errori sopra menzionatisiano accomunati negli interventi magisteriali egrave il secondo a ricevere co-stantemente una piugrave ampia trattazione segno che proprio questo preoc-cupa maggiormente il pontefice

Nellrsquoesortazione Evangelii gaudium il pelagianesimo contemporaneoegrave inteso come una concretizzazione della ldquomondanitagrave spiritualerdquo Que-strsquoespressione suona in qualche modo come un ossimoro il linguaggio dellatradizione cristiana tende infatti a considerare come irriducibilmente con-trapposti il ldquomondordquo cioegrave della realtagrave che dimentica e disprezza il Crea-tore e le cose dello ldquospiritordquo cioegrave di un orizzonte di valori intangibilecapace di cogliere il senso ultimo del reale (che per i cristiani riposa nellarelazione con Dio) e di dare cosigrave senso allrsquoesistenza Ma nel suo essere con-traddittoria lrsquoespressione egrave estremamente felice il successo infatti egrave la cifraultima della mondanitagrave e proprio dalla prospettiva del successo egrave afferratoil cristiano mondano impietosamente tratteggiato da papa Francesco Il pe-lagiano dellrsquoepoca attuale egrave convito di essere migliore degli altri percheacuteriesce a osservare una vasta serie di norme e prescrizioni il suo modo disentire la sua attitudine egrave definita dal papa con due aggettivi illuminantildquoautoreferenzialerdquo e ldquoprometeicordquo Dietro il primo aggettivo si nascondelrsquoatteggiamento di chi ama contemplare se stesso di chi si egrave innamoratodella propria perfezione piugrave che di Gesugrave Cristo egli egrave mosso da una atteg-giamento che si potrebbe definire narcisista tutto teso a costruire un mo-numento a se stesso e alla propria virtugrave compiacendosi non poco quandoquesta viene riconosciuta dal mondo Lrsquoaltro aggettivo ldquoprometeicordquo con-tiene in seacute una connotazione che lo connette a un atteggiamento di sfida ilpelagiano egrave convinto di raggiungere una perfezione forse diversa da quellache Dio gli chiede con strumenti diversi da quelli che Dio gli ha offertovuole infatti essere perfetto sotto ogni aspetto in virtugrave delle sue forze e dinullrsquoaltro Dallrsquoalto della sua presunta superioritagrave inoltre egli si sente au-torizzato a esprimere giudizi di solito molto severi su tutto e su tutti spa-ziando in questa sua smania di dire la sua autorevolissima parola dallaliturgia alla morale dalla pastorale alla politica Ma saragrave sempre una pa-rola impietosa di chi guarda a se stesso e alla propria perfezione piugrave che aCristo che si egrave donato non in vista di una sua perfezione da far ldquoscontarerdquo

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 451

al prossimo ostentando il suo essere Figlio di Dio ndashe spesso proprio facendole mosse di dissimulare ciogravendash ma per amore degli ultimi dei poveri e deipeccatori che invece il pelagiano guarda con occhio impietoso e altero nondisdegnando di ergersi a giudice implacabile degli errori altrui 1

Lrsquoimmagine evocata dal papa non puograve lasciare indifferente il lettoreforse tutti i cristiani soprattutto quelli che hanno preso sul serio la lorofede sono stati tentati lrsquouna o lrsquoaltra volta dallrsquoassumere gli atteggiamentiqui stigmatizzati oggi poi intere frange della Chiesa talvolta guidate dapastori che hanno giurato di difendere il vescovo di Roma usque ad effu-sionem sanguinis sembrano aver canonizzato questi atteggiamenti che tut-tavia sono e rimangono completamente estranei al dettato evangelico

Il discorso ai partecipanti al convegno della Chiesa italiana quello pro-nunciato a Firenze nel novembre del 2015 vede il pelagianesimo modernoda unrsquoottica per cosigrave dire comunitaria Parlando a pastori e agenti dellapastorale il papa ha raccomandato loro di non confidare piugrave del giusto nellestrutture e soprattutto in strutture gerarchiche inflessibili in norme rigideche se danno tanta sicurezza finiscono con lrsquoimprigionare lrsquouomo nella gab-bia di prassi e norme immutabili imposte con autoritagrave ma spesso astratte elontane dalla vita reale delle persone espressione di una chiesa che non sapiugrave parlare a ciascun uomo nella sua lingua2

La costituzione apostolica Gaudete et exultate dedica un intero capi-tolo il secondo a gnosticismo e pelagianesimo denunciati come ldquodue sot-tili nemici della santitagraverdquo3 Lo gnosticismo viene qui caratterizzato in modopiugrave dettagliato come la conoscenza di nozioni teologiche o anche spiritualiche danno allo gnostico moderno lrsquoillusione di essere una persona santapercheacute sa molto al punto da trascurare il prossimo e Cristo stesso Questoeffetto terribile si ottiene anche imboccando la strada del pelagianesimoche egrave diverso solo nelle cause se lo gnostico punta tutto sul suo intellettoil pelagiano si appoggia sulla sua volontagrave sulle scelte spesso eroiche cheegli ha compiuto e alle quali resta fedele dando prova di grande perseve-ranza ma ritenendo in effetti che questa sia frutto del suo impegno e per-tanto pretendendo che gli altri si impegnino altrettanto quasi che ciascuno

452 G CARUSO

1 Evangelii gaudium 93-972 Papa Francesco Discorso ai rappresentati del V convegno nazionale della Chiesa ita-

liana Firenze 10 novembre 20183 Il capitolo si estende dal paragrafo 35 al 62 della Gaudete et exultate i paragrafi 36-46

ndashin tutto 11ndash sono dedicati allo gnosticismo e i paragrafi 47-61 ndashben 15ndash al pelagianesimo

possa santificarsi da seacute In questo contesto papa Francesco cita in modomolto significativo le parole di santrsquoAgostino il quale spiegava allrsquointerlo-cutore pelagiano che ciascuno si deve impegnare per compiere il bene di cuiegrave capace ma anche per chiedere a Dio di riuscire a compiere quello di cuinon egrave capace4 lasciando cosigrave intendere che nel cammino della santitagrave nonvale il trito detto che ldquovolere egrave potererdquo subito dopo il papa cita una famosaespressione agostiniana che si legge nelle Confessiones ldquoDarsquoquel che co-mandi e comanda ciograve che vuoirdquo proprio quella che come si vedragrave ebbe unruolo di non poco momento nella controversia pelagiana5 Lrsquoessere giustio forse sarebbe meglio il divenire giusti egrave un dono che Dio elargisce al-lrsquouomo per gratia cioegrave per un gesto di benevolenza immeritato e appuntogratuito Papa Francesco spiega che lrsquoaccoglienza di un dono tanto granderichiede come controparte unrsquoadeguata corrispondenza cioegrave lrsquoimpegno avivere da persone consapevoli di essere state salvate in virtugrave di unrsquoiniziativagratuita e amorevole di Dio ma questo egrave sempre un secondo passo una ris-posta a quello che Dio ha fatto per lrsquouomo ldquosolo a partire dal dono di Dioliberamente accolto e umilmente ricevuto possiamo cooperare con i nostrisforzi per lasciarci trasformare sempre di piugraverdquo6 Il ritenere che la salvezzadipenda dallo sforzo umano rende legalisti e severi attenti soprattutto alleformalitagrave che una volta adempiute rassicurano si tratta di una visione ca-ricaturale del cristianesimo che perograve non egrave al giorno drsquooggi infrequenteproprio per questo il papa ribadisce piugrave volte la necessitagrave di guardarsi daquesta pericolosa deviazione

La lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede Placuit Deoche precede di poche settimane la costituzione Gaudete et exultate presentacome costanti dellrsquoimpegno pastorale di papa Francesco la denuncia deidue errori di cui si egrave detto fin qui cioegrave dello gnosticismo e del pelagianesimodi nuovo conio tuttavia si osserva qui che gli estensori del documento disono preoccupati di mettere in chiaro che tra questi errori contemporaneie i loro antenati vi egrave solo una somiglianza che si limita ai tratti piugrave generaliSi deve dunque affermare che il pelagianesimo moderno non egrave identico aquello antico anche percheacute il contesto storico attuale egrave molto diverso da

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 453

4De natura et gratia 4350 Non igitur Deus impossibile iubet sed iubendo admonet et fa-cere quod possis et petere quod non possis ldquoDio non comanda dunque una cosa impossibilema nel comandare ti esorta a fare quello che rientra nelle tue possibilitagrave e a chiedre quelloche non ci rientrardquo

5 Confessiones X2940 Da quod iubes et iube quod vis6 Gaudete et exultate 56

quello del suo lontano predecessore drsquoaltra parte si dice che egrave perenne ilpericolo di fraintendere in senso pelagiano la fede cristiana7 Tenendo benpresente ciograve anche in vista di una successiva sintesi che possa utilmenteaiutare a comprendere la situazione attuale saragrave utile volgersi al pelagia-nesimo antico cercando di comprenderne la storia e le idee fondamentali

Pelagio e la sua dottrina8

Il pelagianesimo prende nome dal monaco Pelagio un asceta nato inun luogo imprecisato delle isole britanniche intorno al 354 e che ricevetteil battesimo a Roma tra il 380 e il 384 Se certo fu uno degli esponenti prin-cipali del movimento di cui egrave eponimo Pelagio non fu lrsquounico accanto a luiinfatti si deve collocare Celestio un avvocato che fu suo discepolo anchese non senza alcune originalitagrave dottrinali che rendono il suo pensiero si-mile ma non identico a quello del maestro9 Sicuramente i sodali di Pela-gio furono abbastanza numerosi e impegnati nella produzione di testi chedovevano servire a far conoscere al pubblico le idee fondamentali di quelmovimento molti di questi sono giunti anonimi e sono stati attribuiti a Pe-lagio da George de Plinval ma di molte di queste attribuzioni si deve du-bitare Tuttavia restano alcune opere di Pelagio che insieme a quelle chesono state restituite in frammenti negli scritti che intendevano confutarlevalgono a dare un quadro abbastanza chiaro del suo sistema di pensieroLe opere superstiti dellrsquoasceta britannico quelle che ancora si possono leg-gere per intero sono tre un importante e ampio Commentario alle letteredi san Paolo edito da Souter10 la lettera Ad Demetriadem11 di cui si diragrave in

454 G CARUSO

7 Congregazione per la Dottrina della Fede Lettera Placuit Deo ai Vescovi della Chiesacattolica su alcuni aspetti della salvezza cristiana 3

8 Per i dati biografici su Pelagio si vedano G de Plinval Peacutelage Ses eacutecrits sa vie et sareforme Lousanne-Genegraveve 1943 un testo che va comunque letto con circospezione R FEvans Pelagius inquiries and rappresails New York 1968 FG Nuvolone ndash A Solignac vocePeacutelage et peacutelagianisme in Dictionnaire de Spiritualiteacute XII2 Paris 1986 coll 2895-2898 ReesB R Pelagius A reluctant Heretic Woodbridge-Suffolk 1988

9 Per le notizie su Celestio si veda G Caruso ldquoRamusculus Origenisrdquo Lrsquoereditagrave del-lrsquoantropologia origeniana nei pelagiani e in Girolamo Roma 201XXXX

10 Pelagius Expositiones XIII epistularum Pauli (3 voll) ed A SouterCambridge 1922-1931

11 Pelagius Ep ad Demetriadem (PL 30 coll 15-46 PL 33 coll 1099-1120)

seguito e una Professione di fede12 che Pelagio inviograve a papa Innocenzo mache fu ricevuta da papa Zosimo che succedette allrsquoaltro nel marzo del 417Sono perduti invece De natura di cui perograve restano numerosi brani nel Denatura e gratia di Agostino opera che egli compose con il dichiarato intentodi opporsi allrsquoopera di Pelagio13 il Testimoniorum liber di cui riportano al-cune proposizioni il De gestis Pelagii di Agostino e soprattutto il Dialogusadversus Pelagianos di Girolamo14 e il Pro libero arbitrio uno scritto inquattro libri di cui ampi stralci sono restituiti dallrsquoagostiniano De gratiaCristi et de peccato originali vi sono poi i frammenti di alcune lettere anchequesti riportate dai suoi avversari Agostino in testa

In questo contesto saragrave utile prendere come mezzo privilegiato per ac-cedere al pensiero di Pelagio un testo a cui egli stesso aveva assegnato esat-tamente questo compito cioegrave la lettera Ad Demetriadem15 Demetriade erauna ragazza della gens Anicia una delle piugrave illustri famiglie di Roma che persfuggire al clima di incertezza che aveva preceduto e seguito il sacco di Ala-rico del 410 aveva cercato rifugio in Africa dove molti ricchi romani pos-sedevano ville e latifondi Tra la fine del 413 e lrsquoinizio del 414 la fanciullaannunciograve la sua ferma intenzione di rinunciare a sposarsi per consacrarsi aDio nella vita verginale Questo gesto coraggioso suscitograve una vasta eco De-metriade era molto giovane appena quindicenne e inoltre la sua condizionefamiliare la destinava a un matrimonio ben assortito pertanto le persona-litagrave ecclesiali piugrave illustri dellrsquoepoca fecero giungere alla ragazza o alla suafamiglia messaggi di plauso e di ammonimento il vescovo di Roma papaInnocenzo I scrisse un breve biglietto a Giuliana madre della ragazza16 Gi-rolamo rispondendo a una precisa sollecitazione della famiglia della gio-vane consacrata preferigrave rivolgersi direttamente a questrsquoultima17 Agostinoinvece compose una lettera che aveva come destinatarie la madre e la

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 455

12 Pelagius Libellus fidei (PL 48 coll 488-491 PL 45 coll 1716-1718) Si veda inoltreA de Veer Notes complementaires 4 3 in Œuvres de saint Augustine 22 681

13 Si veda FP Rizzo Lrsquoeresia pelagiana in Sicilia in Munera amicitiae Studi di storia ecultura sulla Tarda Antichitagrave offerti a Salvatore Pricoco a cura di R Barcellona ndash T SardellaSoveria Mannelli 2003 379-406 e soprattutto 396-398

14 Si veda in proposito Giuseppe Caruso Il Testimoniorum liber di Pelagio tra Girolamoe Agostino in A Bartolomei Romagnoli U Paoli P Piatti (curr) Hagiologica Studi per Reacute-ginald Greacutegoire Fabriano 2012 I pp 357-373

15 Pelagius Ep ad Demetriadem (PL 30 coll 15-46 PL 33 coll 1099-1120)16 Innocentius Ep 15 (PL 20 coll 518-519)17 Hieronimus Ep 130 6 (CSEL 563 175-201)

nonna della stessa cioegrave Giuliana e Proba18 Lo scritto di Pelagio che si puograveidealmente collocare accanto a quello di Girolamo egrave indirizzato alla gio-vane consacrata e puograve essere interpretato come unrsquoaccorata esortazionealla perseveranza Demetriade che ha fatto la sua scelta di consacrazioneverginale ha in seacute nella sua natura libera la possibilitagrave di restarvi fedele Pe-lagio ha una visione positiva dellrsquouomo forse eccessivamente positiva per-tanto egli esorta la sua destinataria a ritenersi fino in fondo padrona dellasua sorte in quanto stando alla testimonianza della Scrittura Dio ha creatolrsquouomo capace di scelte libere la grandezza e la dignitagrave delle creatureumane ciograve che le rende superiore ai molti animali piugrave grandi e piugrave forti diloro consiste proprio in questa libertagrave19

La Sacra Scrittura afferma che gli uomini e le donne sono stati creatia immagine di Dio (Gen 127) per Pelagio questo indica che essi hannolrsquointelligenza che egrave di molto superiore allrsquoistinto irrazionale degli animaliIn virtugrave della loro intelligenza le persone umane possono compiere dellescelte spontanee e dare cosigrave orientamento alle loro vite con la libertagrave cheDio ha concesso loro al momento della creazione e che resta sempre loroappannaggio in quanto proprio in essa nella libertagrave consiste la grandezzae la dignitagrave dellrsquouomo Certamente il fatto di essere liberi comporta possi-bilitagrave di fare scelte sbagliate e questo rende la condizione dellrsquouomo tra-gica in quanto il suo piugrave grande bene la libertagrave rischia sempre ditrasformarsi nella sua maggior iattura tuttavia per Pelagio la terribile dipossibilitagrave di poter sbagliare egrave ben poca cosa a confronto di quella di poterscegliere liberamente il bene cioegrave di poter aderire alla volontagrave del Creatoresenza nessuna coazione20 Il piugrave grande bene dellrsquoumanitagrave cioegrave di ogni sin-golo uomo egrave dunque la possibilitagrave si optare per il bene o per il male laSacra Scrittura attesta che i santi ne hanno fatto il miglior uso mentre i mal-vagi un uso cattivo ma la capacitagrave di autodeterminarsi resta sempre e co-munque un grande bene se non il piugrave grande tra quelli concessi allrsquouomo21

Del resto la Sacra Scrittura egrave piena di comandamenti e precetti per Pela-gio questa egrave una prova evidente che lrsquouomo egrave libero di metterli in atto sevuole diversamente se si ipotizza che lrsquouomo sia in qualche modo inclinatoa compiere il male a prescindere dalla sua libera scelta si dovrebbe pensare

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18 Augustinus ep 150 (CSEL 44 380-382)19 Pelagius Ad Demetriadem 2 20 Pelagius Ad Demetriadem 3 21 Pelagius Ad Demetriadem 7

che Dio comanda allrsquouomo una santitagrave che questi non puograve mai raggiungeree in tal modo si finirebbe con lrsquoimmaginare in modo assolutamente bla-sfemo un Dio crudele che tormenta la sua creatura chiedendogli lrsquoimpos-sibile e che addirittura lo punisce per non aver evitato un peccato che eglinon puograve in effetti evitare22

Ma se gli uomini a detta di Pelagio possono scegliere di fare il benepercheacute peccano Lo fanno per una scelta libera e personale che puograve essereinfluenzata in negativo dalla tentazione diabolica che per altro si fa tantopiugrave insidiosa e insistente quanto piugrave uno ha fatto progressi sulla via dellasantitagrave in ogni caso il diavolo puograve suggerire di operare il male ma mai ob-bligare23Anche il cattivo esempio offerto da chi agisce male unito alla rei-terazione di un comportamento peccaminoso che facilmente inizianellrsquoinfanzia produce unrsquoabitudine che ha il potere di condizionare e limi-tare il libero arbitrio dellrsquouomo24 in ogni caso a dispetto della piugrave intensatentazione o della piugrave inveterata delle consuetudini lrsquouomo resta sempre li-bero di scegliere il bene o il male Adamo il progenitore con il suo peccatoha dato allrsquouomo un esempio cattivo che perograve non ne ha in nessun modomutato la libertagrave originaria di scegliere sovranamente in ambito moraleCiograve emerge con sufficiente chiarezza quando Pelagio commenta Rom 512 uno dei brani (ma certamente non lrsquounico) che hanno avuto un granderuolo nellrsquoenucleazione della dottrina del peccato originale quello che daAdamo egrave passato ai suoi discendenti per il monco britannico quella colpaantica ha costituito il primo uomo come un esempio e un modello nega-tivo25

Ci si potrebbe chiedere se in una simile visione crsquoegrave ancora bisognodella grazia cioegrave di quella benevolenza con cui Dio si avvicina allrsquouomoper salvarlo Per Pelagio egrave giagrave ldquograziardquo la condizione originaria dellrsquouomocioegrave il fatto che egrave stato creato libero26 con una libertagrave che ogni creatura

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 457

22 Pelagius Ad Demetriadem 1623 Pelagius Ad Demetriadem 2524 Pelagius Ad Demetriadem 8 e 1325 Pelagius In Rom 5 11-12 ldquoPer questo come per un sol uomo il peccato entrograve in que-

sto mondo e con il peccato la morte (Rom 5 12) A causa dellrsquoesempio e del modello (exem-plo vel forma)rdquo

26 Pelagio lo aveva affermato nel suo scritto De natura riportato da Agostino De gestisPelagii 1022 ldquoEbbene in quel libro egli [Pelagio] ha dichiarato apertissimamente laquoQuestoegrave ciograve che io definisco grazia di Dio la possibilitagrave di non peccare che la nostra natura ha rice-vuto nel momento drsquoesser creata essendo stata creata con il libero arbitrioraquo

umana sperimenta a questa si aggiunge poi la legge che insegna allrsquouomocome deve comportarsi per vivere santamente27 La Lettera a Demetriadenon dedica eguale sviluppo a tutti questi temi che sono certo di non pocomomento ma non propriamente adatti a uno scritto ldquodi occasionerdquo tutta-via Pelagio osserva che anche nei pagani per antonomasia lontani da Dioegrave possibile rinvenire qualitagrave che a Dio piacciono quasi a comprovare unavolta di piugrave la bontagrave della natura umana a maggior ragione queste si pos-sono e si devono ritrovare nei cristiani la vita di questi infatti egrave stata ldquomi-glioratardquo da Cristo che inoltre li aiuta con la grazia divina per Pelagio ciogravesignifica che essi hanno ricevuto attraverso il battesimo il perdono dei pec-cati e dalla legge biblica noncheacute dallrsquoesempio di Cristo stesso indicazionichiare e precise su come vivere santamente28

La risposta di Agostino

Il primo ldquoscontrordquo tra Pelagio e Agostino avvenne mentre il primo sitrovava a Roma e il secondo in Africa avvenne dunque attraverso la me-diazione di un testo scritto e precisamente delle celebri Confessiones ago-stiniane29 NellrsquoUrbe in un anno che non si riesce a precisare ma che devecollocarsi comunque intorno al 405 un vescovo aveva ricordato le paroleche con unrsquoaccorata preghiera Agostino rivolge a Dio nel decimo libro(quelle stesse che come si vide poco sopra anche papa Francesco ha ricor-dato in Gaudete et exultate 49) ldquoDarsquo ciograve che comandi e comanda ciograve chevuoirdquo 30 una preghiera che Pelagio come si egrave giagrave visto non poteva certo ap-prezzare In seguito i due si incontrarono in Africa dove Pelagio si recograve in-torno al 409 Agostino lo conosceva per fama gli avevano parlato di luitanto bene come di un monaco dedito a un rigido ascetismo ma anche

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27 Valga a titolo esemplificativo quanto Agostino attento lettore degli scritti di Pela-gio scrive nel De gratia Christi et de peccato originali 133 ldquo[Pelagio] fa consistere la graziadi Dio e il suo aiuto che ci aiuta a non peccare o nella natura e nel libero arbitrio o nella leggee nella dottrina nel senso cioegrave che lrsquoaiuto di Dio allrsquouomo percheacute laquostia lontano dal male e fac-cia il beneraquo si deve credere che consista nel fatto che Dio rivela e indica allrsquouomo ciograve chedeve farerdquo

28 Pelagius Ad Demetriadem 3 e 829 Queste notizie sono riferite dallo stesso Ipponate Augustinus De dono perseveran-

tiae 20 5330 Augustinus Confessiones 102940

tanto male a motivo degli errori che gli venivano addebitati Proprio in quelfrangente Agostini ebbe modo di incontrare Pelagio non a Ippona bensigrave aCartagine dove il presule era indaffaratissimo a preparare la conferenzache segno la vittoria dei cattolici sui donatisti quella che si svolse agli inizidi giugno del 41131 Non vi furono altri contatti se non un biglietto di salutoda parte del monaco al quale il vescovo rispose con lrsquo Epistula 146 nientepiugrave che un breve biglietto di circostanza poco dopo infatti Pelagio si af-frettograve a partire per la Terra Santa32 Ma il suo allontanamento non fermograve ladiffusione della dottrina che da lui prende il nome questa iniziograve a propa-garsi a opera di quelli che sono spesso considerati suoi discepoli tra i qualisi deve annoverare Celestio Questi era un avvocato di buona famiglia eglicome si egrave giagrave anticipato non deve essere considerato semplicemente un se-guace di Pelagio ma piuttosto un pensatore le cui posizione coincidono inbuona parte con quelle del monaco anche se non del tutto33 Queste pre-messe servono a introdurre i testi da cui si prenderanno le mosse per illu-strare la risposta di Agostino alle sollecitazioni della riflessione pelagiana

Tra il 414 e il 415 Ilario un laico di Siracusa indirizza ad Agostino unalettera in cui chiede chiarimenti su alcune idee discutibili che si stanno dif-fondendo in quel momento tra i cristiani della sua cittagrave34 I punti contro-versi sono cinque questi cristiani ritengono che lrsquouomo puograve essere senza

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 459

31 Per gli atti di questa importantissima conferenza Actes de de Carthage cur S Lan-cel SCh 114 Cerf Paris 1972 per una sorta di sommario degli stessi Augustinus Breviculuscollationis cum Donatistas CCL 149 259-306 Il donatismo egrave un movimento estremamenterigorista che caratterizzograve la vita della Chiesa africana dallrsquoindomani della persecuzione diDiocleziano fino alla fine del cristianesimo nord africano Per i donatisti la vera e unica Chiesaegrave quella nei cui membri non poteva trovarsi in alcun modo il peccato cioegrave una chiesa di santie di certo non puograve essere tale quella i cui ministri durante la persecuzione ma anche doposono scesi a compromesso con il potere imperiale Agostino si oppose con vigore a queste po-sizioni affermando che comprende santi e peccatori ed egrave impossibile distinguere gli uni daglialtri fincheacute perdura il cammino della storia la Chiesa fatta solo di santi ci saragrave nella Gerusa-lemme celeste

32 Queste notizie si traggono da Augustinus De gestiis Pelagii 2246 e 2651 ss33 Il rapporto tra il pensiero di Pelagio e quello di Celestio va valutato con cura te-

nendo presente che i loro avversari ndash e tra questi Agostino ndash avevano tutto lrsquointeresse a di-mostrare la stretta connessione e addirittura la filiazione degli errori del secondo da quellidel primo percheacute ciograve avrebbe avuto come immediata ricaduta la possibilitagrave di estendere al-lrsquouno le condanne dellrsquoaltro

34 Si tratta dellrsquoEpistula 156 dellersquoepistolario di Agostino nella sua risposta il vescovosaluta Ilario chiamandolo ldquodiletto figliordquo questo induce a ritenere che fosse un laico

peccato e in stretta connessione con lrsquoassunto precedente che egli puograve os-servare con tutta facilitagrave i comandamenti di Dio che un bambino non bat-tezzato anche se muore prematuramente non potragrave perdersi percheacute egrave senzapeccato che la rinuncia ai beni terreni egrave necessaria per poter entrare nelregno dei cieli che non si deve giurare mai e che la Chiesa senza macchia neacuteruga di cui si parla nella Scrittura (Ef 527) egrave quella storica piuttosto chequella escatologica (su questo alcuni chiedono lumi altri dice Ilario riten-gono che sia effettivamente cosigrave) Tralasciando la terza e la quarta questionequella sulla rinuncia alle ricchezze che sembra caratterizzare la forte colori-tura encratita del pelagianesimo siciliano35 e sul divieto di giurare con tuttaprobabilitagrave derivato da una lettura rigorosa di Mt 534 (che perograve non sembraessere tipica dei pelagiani) sono di particolare interesse per il tema che quisi affronta le prime due e lrsquoultima Illustrando il pensiero di Pelagio si egrave messoin evidenza che lrsquouomo egrave libero da questa libertagrave che puograve essere solo estrin-secamente condizionata da un cattivo esempio deriva la possibilitagrave di essereimmuni da ogni peccato e quella in ultima analisi connessa di osservare iprecetti di Dio senza bisogno di particolare sforzo se lo si vuole davvero Ilsecondo quesito riguarda la sorte dei bambini morti senza battesimo e si con-nette al tema delle conseguenze del peccato di Adamo che nel pensiero pe-lagiano lo si egrave visto non aveva avuto altra conseguenza che quella di offrireun cattivo esempio Lrsquoultimo quesito quello relativo allrsquointerpretazione diEph 5 27 deve essere inteso almeno per quanto riguarda lrsquoidea di quelli cheritenevano possibile che la Chiesa priva di peccato sia quella dellrsquoesperienzaquotidiana egrave del tutto coerente con le due proposizioni testeacute esaminate selrsquouomo puograve davvero evitare tutti i peccati in quanto nasce libero da ogni pec-cato ovviamente dai personali ma anche da quello ereditato una chiesa fattadi santi sarebbe storicamente possibile (anche se si potrebbe osservare dallapossibilitagrave non consegue immediatamente la realizzazione)

Agostino risponde alla missiva di Ilario con una lettera lrsquoEpistula 157per chiarificare la retta dottrina a vantaggio di Ilario e dei cristiani di Sira-cusa che erano stati turbati da una predicazione in cui afferma di ricono-scere gli errori di Celestio36 Varragrave la pena di analizzare un porsquo piugrave indettaglio questa lettera in quanto essa offre una buona sintesi degli argo-

460 G CARUSO

35 In effetti due scritti di ambito siciliano cioegrave il De divitiis (PLS 1 coll 1380-1418) e il Decastitate (PLS 1 coll 1464-1505) mettono in evidenza la stretta connessione che si era stabilitasullrsquoisola tra il pelagianesimo e una visione della vita cristiana rigorosamente ascetica

36 Augustinus ep 157322

menti fondamentali con cui il vescovo di Ippona contrastava la suadente epericolosa dottrina pelagiana

LrsquoIpponate nel dare replica alla prima delle sollecitazioni propostegli daIlario quella relativa alla possibilitagrave per lrsquouomo di essere senza peccato ri-sponde che a suo dire non egrave possibile A sostegno del suo punto di vista egli citala Scrittura che in molti brani lascia intendere che ogni singolo uomo egrave pec-catore e che il ritenersi senza peccato egrave espressione di una superbia bugiardaTra i diversi citati dal vescovo si menziona qui la petizione dellrsquoorazione do-menicale con cui si chiede la remissione dei debiti cioegrave il perdono dei peccati(Mt 612) Cristo stesso ha insegnato a rivolgersi a Dio con queste parole eAgostino spiega che se avesse previsto la possibilitagrave che tra i suoi seguaci ci sa-rebbe stato qualcuno capace di evitare ogni peccato (cosa del tutto improba-bile a parer di Agostino in quanto non si diede nemmeno per gli Apostoli) ilSalvatore avrebbe certamente insegnato una preghiera diversa evidentementeuna in cui non egrave necessario chiedere perdono37Agostino con tutta probabi-litagrave per una preoccupazione pastorale si affretta ad aggiungere che se egrave im-possibile evitare il peccato non bisogna certo per questo abbandonarvisi delresto non tutti i peccati sono uguali lrsquouomo non potragrave certo evitare di com-mettere peccati piccoli e quotidiani per i quali dovragrave implorare il perdonotuttavia potragrave astenersi da colpe gravi con lrsquoaiuto della grazia di Dio38

Ma che cosa egrave in effetti la grazia Per spiegarlo saragrave utile fare ricorsoal De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum Agostinocompose questo trattato il primo tra quelli connessi alla controversia pe-lagiana tra il 411 e il 412 cioegrave due anni prima della lettera a Ilario che si staillustrando Qui egli spiega che la grazia egrave lrsquoaiuto che Dio presta allrsquouomoal suo libero arbitrio percheacute comprenda ciograve che deve fare e riesca effetti-vamente a farlo39 Gli uomini peccano a motivo di due vitia cioegrave di due di-fetti che sono tragiche conseguenze del peccato originale Il primo egravelrsquoignoranza per cui lrsquouomo non sa che cosa sia meglio fare e lrsquoaltro lrsquoinde-bolimento della volontagrave che non ha la forza di impegnarsi a sufficienza perottenere il bene conosciuto in quanto trova sgradevole questo sforzo Percontrastare sia lrsquoignoranza che la debolezza Dio con la sua grazia cioegrave perun gesto di generositagrave non dovuta viene in soccorso dellrsquoinsufficienza dellacreatura umana per fargli conoscere quello che non conosceva ma anche

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 461

37 Augustinus ep 15712 38 Augustinus ep 1571339 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 6 7

per dargli una sorta di diletto nel fare il bene40 sorretto dalla grazia lrsquouomopuograve davvero iniziare e compiere una buona azione cosa che gli riuscirebbealtrimenti impossibile41 I due vitia di cui si disse sopra come gli altri limitiumani sono il frutto amaro della colpa dei protoplasti la situazione origi-nario in cui Dio aveva posto gli uomini allrsquoinizio era caratterizzata da unarelazione di profonda amicizia tra il Creatore e le creature a cui faceva se-guito lrsquoarmonia interiore dellrsquouomo stesso Il peccato originale cioegrave lrsquoirra-zionale disobbedienza della creatura a Dio causograve un sovvertimentonellrsquoordine impresso al cosmo per cui lrsquouomo sperimenta di non essere piugravepienamente padrone di seacute stesso ma quasi come sottomesso a desideri checontrastano e finiscono con il dominare la sua volontagrave42

Tornando alla lettera a Ilario si deve notare che Agostino arriva a con-cedere sia pure ipoteticamente che possa esserci qualcuno senza peccatooltre a Cristo stesso ma in ogni caso questa condizione non deve essere ri-tenuta effetto del libero arbitrio quasi che questo fosse di per seacute capace dicompiere tutti i comandamenti ma egrave piuttosto dovuta alla grazia di Dio eai doni dello Spirito Santo infatti il compimento della legge egrave lrsquoamore malrsquoamore come si legge in Rom 55 viene diffuso nel cuore dellrsquouomo dalloSpirito Santo che egrave stato dato agli uomini43 Per Agostino quindi lo Spi-rito riversato nellrsquouomo con un dono gratuito suscita un amore che mettein condizione di compiere la legge chi ne sarebbe di per seacute incapace egrave questoil dono che Dio offre al libero arbitrio dellrsquouomo e che si ottiene come ag-giunge poco dopo impegnandosi a pregare e ad agire rettamente sempreperograve con un atteggiamento umile caratteristico di chi non presume delleproprie forze Ancora una volta Agostino ricorre alla Sacra Scrittura perdare fondamento alle sue affermazioni e ancora una volta cita lrsquoorazionedomenicale precisamente la petizione con cui si chiede di non essere in-dotti in tentazione (Mt 613) Agostino osserva che non ci sarebbe bisognodi chiedere lrsquoausilio di Dio se lrsquouomo fosse capace con le sue sole forze difuggire la tentazione invece si prega Dio ogni giorno percheacute non abban-doni la sua creatura nella consapevolezza che se il Creatore abbandonassela sua creatura questa immancabilmente soccomberebbe alla tentazione44

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40Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 17 2641 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 17 2742 Augustinus De peccatorum meritis et remissione et de baptismo parvulorum 2 22 3643 Augustinus ep 1572444 Augustinus ep 15725 Vale la pena di osservare che Agostino spiega le parole del

Padre nostro in una forma identica a quella proposta nella nuova versione della Bibbia pub-

Per i pelagiani il fatto stesso che Dio abbia dato una legge chiedendoche questa sia osservata egrave prova evidente che ciograve egrave efettivamente possibileAgostino perograve cambia il senso stesso del dono della legge che vale invecea rendere lrsquouomo consapevole del suo limite e della necessitagrave di essere aiu-tato dalla grazia di Cristo al punto che il non adempiere la legge egrave menograve che lrsquoinsuperbirsi ritenendosene perfetti esecutori solo a motivo delleproprie forze45 Chi rifiuta lrsquoaiuto della grazia egrave come un malato che si ri-tiene sano e non capisce di aver bisogno dellrsquoaiuto del medico tale egrave lrsquouomoche per un moto di orgoglio non invoca Dio per essere messo in grado diattuare i precetti della legge46 Un versetto biblico quello in cui il salmistainvoca Dio percheacute lo guidi in modo da non essere schiavo dellrsquoiniquitagrave egrave ap-plicato da Agostino alla libertagrave umana proprio questa egrave assoggettata almale e deve pregare Dio per ottenere la liberazione cioegrave la capacitagrave di com-piere effettivamente quanto la Legge prescrive47 A esemplificazione diquanto detto Agostino riporta il precetto di astenersi dai desideri malvagipiugrave volte ricordato nella Scrittura (Ex 2017 Rom 77) dove si prescriveper esprimerlo in termini positivi la continenza In effetti egrave molto difficilenon provare desideri anche percheacute lrsquoamore che ciascuno prova sembraorientarlo in modo irresistibile verso lrsquooggetto amato anche se cattivo SoloDio puograve donare la libertagrave dal cattivo desiderio Egli che attraverso la Leggecomanda la continenza la concede attraverso la grazia cioegrave per sua bene-volenza a quanti la chiedono48 Il fatto che per compiere il bene lrsquouomodebba chiedere lrsquoaiuto di Dio non significa che il suo libero arbitrio vengaannullato anzi per Agostino egrave vero esattamente il contrario il libero arbi-trio sussiste e proprio per questo deve essere aiutato In effetti dalla letturadi questa lettera emerge una significativa diversitagrave tra la definizione pela-

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 463

blicata nel 2008 dalla Conferenza Episcopale Italiana ldquonon abbandonarci alla tentazionerdquoQuesta traduzione non egrave stata ancora recepita nel testo del messale che risale 1 1983 di ciogravesi egrave rammaricato papa Francesco che in unrsquointervista televisiva trasmessa da Tv 2000 il 6 di-cembre 2017 facendo riferimento alla classica traduzione ldquoNon ci indurre in tentazionerdquo haosservato ldquoNon egrave una buona traduzione Anche i francesi hanno cambiato il testo con una tra-duzione che dice ldquonon lasciarmi cadere nella tentazionerdquo sono io a cadere non egrave lui che mibutta nella tentazione per poi vedere come sono caduto un padre non fa questo un padreaiuta ad alzarsi subitordquo La traduzione francese alla quale si fa riferimento recita ldquoNe nouslaisse pas entrer en tentationrdquo cioegrave ldquonon lasciare che entriamo in tentazionerdquo

45 Augustinus ep 1572646 Augustinus ep 1572747 Augustinus ep 1572848 Augustinus ep 15729

giana e quella agostiniana di libero arbitrio la prima vede in questa prero-gativa dellrsquouomo la capacitagrave di volere liberamente e di poter realizzarequello che si vuole49 la seconda invece solo di volere ma non di realizzarei pii desideri senza prima aver chiesto e ottenuto lrsquoaiuto di Dio50

Il secondo dei quesiti proposti da Ilario tocca un tema centrale dellapolemica tra i pelagiani e Agostino centrale e difficile se si vuole esseresinceri Per Pelagio lo si egrave visto ogni persona umana nasce libera in unacondizione di equidistanza dal male e dal bene saranno poi le sue liberescelte a orientarlo dallrsquouna o dallrsquoaltra parte Si deve pertanto escludere chela colpa di Adamo possa aver avuto sulla condizione morale dei suoi di-scendenti se non quella di aver offerto un pessimo esempio pertanto i bam-bini che muoiono in fasce prima di aver ricevuto il battesimo ma ancheprima di aver posto qualunque opzione morale sono destinati al paradisoin quanto privi di ogni colpa Agostino per spiegare lrsquoerrore dei pelagiani siserviragrave soprattutto del capitolo 5 della Lettera ai Romani51 opportunamenteintrecciato con altri brani paolini Egli prende le mosse da Rom 51216 edallrsquointerferenza dei due versetti deduce che il peccato di Adamo ha com-portato un giudizio di condanna per tutti gli uomini che da quello discen-dono la grazia di Cristo invece egrave intervenuta a risanare non solo quelpeccato ma anche tutti quelli che gli uomini hanno aggiunto al primo diloro iniziativa I lattanti non sono gravati da questi ultimi ma non sono perquesto esenti dal primo e pertanto hanno bisogno di essere rigenerati dalbattesimo52 Come da Adamo deriva a tutti la generazione carnale allaquale egrave connessa una sorta di partecipazione alla colpa di Adamo cosigrave daCristo deriva a tutti i salvati la rigenerazione spirituale53 Tanto egrave necessa-

464 G CARUSO

49 Questo emergeva chiaramente dal De natura di Pelagio le cui argomentazioni sonoriportate nel De gratia Christi et de peccato originali di Agostino

50 Augustinus ep 15721051 E questo non per caso in effetti la lettera di Paolo ai Romani saragrave di grande mo-

mento nella controversia pelagiana come lo era stata nella controversia conto gli gnostici (ese nrsquoera servito ampiamente Origene) e lo saragrave ancora nei difficili tempi della riforma lute-rana non si puograve che consentire con quanto ha scritto mettendosi sulla scia di molti altri PAlthaus La lettera ai Romani Brescia 1970 p 14 ldquoNessunrsquoaltra lettera di Paolo e di tutto ilNuovo Testamento ha avuto e ha tanta importanza per la chiesa come la lettera ai RomanihellipLe piugrave grandi ore della storia dello spirito cristiano sono anche le ore della lettera ai Ro-manirdquo

52 Augustinus ep 15731153 Augustinus ep 157312-13

ria lrsquoincarnazione di Cristo per la salvezza che anche i giusti del Primo Te-stamento furono salvati solo per la fede in quel mistero che i cristiani sannoessersi giagrave realizzato54 in quanto la Legge ndashsia quella impressa nel cuoredellrsquouomo cioegrave la legge naturale che quella data sul monte Sinaindash ha comeunico effetto quello di mettere in evidenza e addirittura aumentare la colpain quelli che la trascurano oppure che presumendo nelle proprio forze nonchiedono lrsquoaiuto di Dio per adempierla55 Si deve osservare che questo ap-profondimento sulla legge che viene introdotto a commento di Rom 520in qualche modo riporta la trattazione a quanto si era precedentementedetto riguardo alla pretesa pelagiana che la legge fosse facile da osservarein quel contesto Agostino perograve aveva evitato con cura ogni riferimento aRom 5 che evidentemente si proponeva di trattare in seguito cioegrave qui nelcontesto della seconda questione posta da Ilario

Una nuovo snodo della riflessione di Agostino ispirato da Rom 514ha come tema la morte Agostino sembra trattare della morte ldquoeternardquo cioegravedella condizione morale di alienazione da Dio ma in stretta connessionecon la morte temporale Questrsquoultima che egrave conseguenza del peccato diAdamo si accanisce anche contro quelli che come i lattanti sono incapacidi fare qualunque gesto per meritarla evidentemente si puograve concluderepartecipano allo stesso modo della morte eterna Cristo perograve ha il potere diliberare da entrambe dalla morte eterna immediatamente e nella condi-zione escatologica anche dalla morte temporale56 Per Agostino che in que-sto egrave confortato dalla lettura di Paolo la colpa di Adamo ha avuto nefasteconseguenze per lrsquoumanitagrave tuttavia queste sono di gran lunga superate dalbeneficio arrecato da Cristo a quanti vengono salvati per i quali crsquoegrave la li-berazione da ogni colpa ereditata e commessa e un destino di eternitagravebeata Adamo e Cristo sono rispettivamente gli artefici della condizionemortale e della redenzione dellrsquoumanitagrave non sono pertanto solo due figureesemplari sia pure di segno opposto Agostino osserva che se lrsquoApostolodelle genti avesse voluto proporre degli esempi avrebbe potuto fare riferi-mento al diavolo che ben prima di Adamo si ribellograve a Dio e ad Abele cheprima di Cristo fu giusto e innocente57

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 465

54 Augustinus ep 15731455 Augustinus ep 157315-1856 Augustinus ep 15731957 Augustinus ep 157320

Riguardo al quinto e ultimo quesito Agostino risponde brevissima-mente (per altro premettendo questa trattazione a quella altrettanto brevedel quesito sul giuramento il quarto di Ilario) che fino al sopraggiungeredellrsquoera escatologica la Chiesa porteragrave nel suo grembo buoni e cattivi comea dire che una chiesa fatta solo di santi non egrave possibile in questo mondo58

Agostino non spiega i motivi della sua affermazione che richiama allamente temi tipici della controversia con i donatisti fautori di una chiesacomposta esclusivamente da santi e dalla quale dovevano essere inesora-bilmente banditi i peccatori ma in effetti si possono comprendere daquanto ha detto giagrave prima e di cui si egrave fatto qui menzione nemmeno i santisono immuni da peccati almeno da quelli lievi e quotidiani e lrsquoipotesi chevi possa essere oltre a Cristo stesso qualcuno immune da peccato (ma sem-pre per un dono di grazia e non certo per merito personale) egrave concessa daAgostino in via del tutto ipotetica in ogni caso la Chiesa storica sarebbecomposta non solo da questi ma anche da quelli che santi lo sono poco oper nulla

Osservazioni conclusive

Non egrave possibile rinvenire a livello dottrinale un punto di contatto trail pelagianesimo antico e quello odierno quelli che si possono chiamareoggi neopelagiani non si riconoscerebbero nel pensiero di Pelagio e Cele-stio anzi con tutta probabilitagrave ne metterebbero in evidenza le carenze pe-scando a piene mani dai decreti del Concilio di Trento e dal Catechismodella Chiesa Cattolica Ma esiste anche un altro livello che invece si ponecome terreno comune dellrsquoerrore antico e del nuovo ed egrave specificatamentequello della percezione di seacute Il pelagiano antico che era spesso un cristianoseriamente impegnato nellrsquoesercizio di pratiche ascetiche riteneva di es-sere a pieno titolo un erede degli eroi del passato come quelli avevano sba-ragliato gli eserciti nemici cosigrave lui aveva vinto con il suo impegno e le sueforze ogni appetito peccaminoso Le famiglie aristocratiche dellrsquoimperoerano spesso anche se non esclusivamente le destinatarie della predica-zione pelagiana e questo non deve sorprendere la condizione nobiliareche traeva origine da un antenato illustre per res gestae comportava lrsquoob-bligo sociale di distinguersi sempre e comunque per lrsquoattitudine allrsquoeroi-

466 G CARUSO

58 Augustinus ep 157440

smo anche nella vita cristiana Inoltre la gloria militare ma anche quella ci-vile del saggio amministratore dello stato viene ammirata da tutti allostesso modo Pelagio e i suoi inculcano nel loro uditorio lrsquoidea che egrave quantomai opportuna lasciare che la propria santitagrave risulti patente alle moltitu-dini e cosigrave facendo non mortificano ma addirittura sollecitano quella sortadi autocompiacimento che deriva dal ritenersi migliori degli altri e ciograve ov-viamente per proprio merito proprio contro questo atteggiamento pren-deva posizione Agostino quando ricordava lrsquoinsufficienza della volontagravedellrsquouomo e la necessitagrave dellrsquoaiuto di Dio anche percheacute la Chiesa fincheacuteessa vive nel mondo saragrave composta da buoni e malvagi e persisteragrave sempree per ognuno la possibilitagrave di passare da un gruppo allrsquoaltro e pertanto nes-suno potragrave mai presumere di essere immune da tentazioni e peccati59 Sem-bra che proprio lrsquoautocompiacimento per la propria virtugrave accomuni ipelagiani del passato che lo ritenevano un valido incentivo allrsquoimpegno mo-rale e quelli del presente Questi ultimi saranno certamente prontissimi afare pubblica professione di umiltagrave a riconoscersi peccatori e magari i peg-giori tra i peccatori ma basteragrave a smascherarli la severitagrave con cui giudicanoil prossimo senza nessuna empatia per chi sbaglia per debolezza o percheacutevittima di troppi condizionamenti e addirittura la frequenza con cui rivol-gono al magistero o ad alcuni settori della compagine ecclesiale il rimpro-vero di eccedere nel far memoria della misericordia di Dio (lo chiamano ndashhorribile auditu ndash ldquobuonismordquo) a detrimento della sua giustizia evidente-mente costoro non si ritengono bisognosi di misericordia e tradiscono cosigraveil loro sentire effettivamente pelagiano

LA PRETESA DI SALVARSI DA SEacute ATTUALITAgrave DELLA CONTROVERSIA 467

59 Le idee qui espresse sono ben trattate da J-M Salamito Les virtuoses et la multitudeAspects sociaux de la controverse entre Augustin et les peacutelagiens Grenoble 2005 un saggio cheattraverso gli strumenti della sociologia religiosa messi a punto e magistralmente usati daMax Weber nellrsquoindagine sul rapporto tra etica protestante e sviluppo capitalistico indaga leconnessioni e le consonanze tra lrsquoetica pelagiana e lrsquoethos aristocratico

Ecclesiam suam (1964-2014) Para un justiprecio de Pablo VI el Papa ldquotransfiguradordquo (final)

SANTIAGO DIacuteEZ BARROSO

RESUMEN Esta es la quinta y uacuteltima entrega sobre la transfiguracioacuten de un papaPablo VI clarividente dialogante ecumeacutenico eclesial entrantildeable compro-metido bueno timonel del Concilio Vaticano II que promulgoacute una carta en-ciacuteclica programaacutetica Ecclesiam suam al comienzo de su pontificado que habiacuteade ser acicate para dicho Concilio y fuente de inspiracioacuten para la Iglesia pos-conciliar Aquiacute trato de puntualizar en queacute consistioacute su transfiguracioacuten unapersistente configuracioacuten con Cristo por el mundo desde el evangelio y la tra-dicioacuten una existencia vivida y actuada como laudis canticum logikeacute latreia li-bacioacuten de suave olor llevada hasta el amor extremo de una fidelidad sinfisuras a Susu Iglesia

PALABRAS CLAVE Pablo VI Iglesia transfiguracioacuten testamento muerte alegriacutealuz gloria testimonio Mariacutea santos

SUMMARY This is the fifth and final instalment on the transfiguration of a Pope PaulVI clairvoyant dialoguing ecumenical ecclesial endearing committed goodhelmsman of the Second Vatican Council which promulgated a programmaticencyclical letter Ecclesiam suam at the beginning of his pontificate which wasto be an incentive for that Council and a source of inspiration for the post-con-ciliar Church Here I try to point out what his transfiguration consisted of a per-sistent configuration with Christ for the world from the gospel and tradition alife lived and acted like laudis canticum logikeacute latreia libation of a soft smellcarried to the extreme love of a seamless fidelity to His his Church

KEYWORDS Paul VI Church transfiguration testament death joy light glory tes-timony Mary saints

Est Ag 53 (2018) 469-536

Presentacioacuten iquestPor queacute lsquotransfiguradorsquo

Ya es hora de echar el cierre a estas reflexiones en torno a la vida trans-figurada de Pablo VI que hemos estado pergentildeando con motivo de la ce-lebracioacuten del cincuenta aniversario de la publicacioacuten de su primeraenciacuteclica Ecclesiam suam (681964)1 Soy consciente de que ha sido y va aseguir siendo muy prolija la insistencia en que la transfiguracioacuten en PabloVI no fue jamaacutes anecdoacutetica ornamental o coyuntural ndashmera coincidenciade fechas2ndash sino estructural y escatoloacutegica3 Para miacute no hay duda de que lasuya ha sido desde siempre4 una existencia itinerantemente transfigurada5una libacioacuten ldquologikeacute latreiardquo6 un culto espiritual (Rom 121) un ldquolaudiscanticumrdquo un proceso de persistente y sistemaacutetica remodelacioacuten confor-macioacuten de profunda miacutemesis y asimilacioacuten una realidad metaforizada7 en-

470 S DIacuteEZ BARROSO

1 Las exigencias editoriales de la revista en que han ido apareciendo han dilatado tantolas sucesivas entregas que han convertido casi en anacroacutenico el tiacutetulo general bajo el cual sehan presentado Con todo quede claro mi agradecimiento a la Revista Estudio Agustinianoque las ha hecho posibles asiacute como a los que se ocupan de su confeccioacuten por las facilidadesy aacutenimos que me han proporcionado en este itinerario no exento de dificultades pero con so-breabundantes satisfacciones Me ha valido la pena

2 Recuerdo que la publicacioacuten de Ecclesiam suam tuvo lugar el 6 de agosto de 1964 yque Pablo VI fallecioacute el 6 de agosto de1978 ambas fechas coincidiendo con la fiesta de laTransfiguracioacuten del Sentildeor Sin olvidar que el 6 de agosto de 1945 el ser humano mostroacute enHiroshima una cuota inaudita de su poder aniquilador de su ataacutevica maldad Signo y con-trasigno Cielo e infierno Apoteosis y caos

3 Pero creo que era necesario insistir como contrapeso a una escasa presencia de estepunto de vista en los trabajos consultados

4 Eso al menos pienso y he procurado apoyar documentalmente5 Tal es la condicioacuten de la propia Iglesia en su conjunto y de cada uno de sus miembros

en particular como sentildeala H de Lubac tan admirado por Pablo VI (LUBAC H de Medita-cioacuten sobre la Iglesia Descleacutee de Brouwer Bilbao 1966 61-74) y recoge el Vaticano IIldquoQuando enim Christus apparebit et gloriosa mortuorum resurrectio erit claritas Dei illu-minabit coelestem Civitatem et eius lucerna erit Agnusrdquo (Ap 2123) (Lumen gentium 51)

6 BENEDICTO XVI ldquoHa llegado el tiempo del verdadero cultordquo en Audiencia 7 de enero2009)

7 En su acepcioacuten maacutes genuina la metaacutefora no se reduce a ser una figura retoacuterica de es-tilo tiene alcance ontoloacutegico porque remite a la creacioacuten de una nueva realidad en cuantoconsiste en un desplazamiento de sentido de ser La metaacutefora como sentildeala P Ricoeur esalgo vivo creador de realidades (RICOEUR P La meacutetaphore vive Seuil Paris 1975 238-242)En este sentido Pablo VI es profundamente metafoacuterico y paraboacutelico por ser transfigurado ytransfigurador

titativamente transformada y transformadora vivida en actitud oacutentica-mente obediencial8 como barro que se abandona a merced del torno polvohumilde grano de trigo trabajado como Jesuacutes9 con urgencias y anhelo zo-zobra y esperanza porque sin solucioacuten de continuidad en trance de alum-bramiento (Jn 1621) Como lo fue la configuracioacuten de Cristo y la de Pabloen Eacutel (Gal 2 20 I Cor 111) como lo ha de ser la de todo buen cristianosiempre en proceso de formacioacuten continua de mimesis (Ef 51) ldquoEn losevangelios estaacute situada en un momento decisivo (hellip) Este contexto da a laescena su significado en la vida de Cristo y su fecundidad en la vida del cris-tianordquo10 La Transfiguracioacuten ldquorevela la persona de Jesuacutes (hellip) anticipa y pre-figura el acontecimiento pascual (hellip) estaacute destinada a sostener a losdisciacutepulos en su participacioacuten en el misterio de la cruz (hellip) Los cristianos(hellip) son llamados ya acaacute en la tierra a transfigurarse cada vez maacutes por la ac-cioacuten del Sentildeor (2Cor 318)rdquo11

En una palabra Transfiguracioacuten para gloria de Dios Padre que el Hijomuestra en todo su esplendor y el Espiacuteritu Santo participa engendrando yagraciando a toda la creacioacuten Por tanto al subrayar la transfiguracioacuten enPablo VI lo que hacemos es mostrar un modelo de formacioacuten cristiana aimitar como hace Pablo con los corintios La estela de este papa cuya ca-nonizacioacuten es inminente puede servirnos de patroacuten y bruacutejula en unos tiem-pos que como eacutel certeramente diagnosticoacute abundan en maestros y carecende verdaderos testigos

En las entregas anteriores de este artiacuteculo he presentado la transfigu-racioacuten vivida y actuada por Pablo VI en las muacuteltiples reformas de siacute mismoy de la Iglesia que empendioacute En esta Parte final me voy a fijar en las alu-siones expliacutecitas que hizo a ella teniendo Ecclesiam suam naturalmentecomo punto de encaje aunque no uacutenicamente Es elocuente a este respectola valoracioacuten que hace Francisco del coacutemo Pablo VI considera necesaria latrans-formacioacuten re-formacioacuten en la Iglesia ldquoRecordemos este memorabletexto que no ha perdido su fuerza interpelante lsquola Iglesia debe profundizaren la conciencia de siacute mismahellip un anhelo generoso casi impaciente de re-

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 471

8 RAHNER K Diccionario teoloacutegico Herder Barcelona 5729 BENEDICTO XVI ldquoEl martiriordquo en Audiencia general 11 de agosto de 201010 SURGY P en LEacuteON-DUFOUR X Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona

1967 80511 Ibid 806 Ver Mat 171-8 Mc 92-8 Lc 928-36 Hablan de transfiguracioacuten como trans-

formacioacuten (metamorphosis) Tambieacuten Flp 26-7

novacioacuten es decir de enmienda de los defectos denunciados y refleja laconciencia a modo de examen interior frente al espejo del modelo queCristo nos dejoacute de siacutersquo (Ecclesiam suam10-12)rdquo12

14 TRANSFIGURADO COacuteMO

Concretando iquestqueacute hay de la lsquotransfiguracioacutenrsquo de Pablo VI Estoy fir-memente convencido de que no es hacerle justicia circunscribirlo a la nochede su fallecimiento13 Esa noche tambieacuten Pablo VI irradia gloria lo atesti-guan quienes presenciaron el traacutensito de quien se consume consumandoun ascensodescenso porque ambas cosas es Noche que es oscura perocomo la de Juan de la Cruz ldquoen par de los levantes de la aurorardquo y sobretodo como la noche santa candente de la Pascua Por tanto no brilla comoun relumbre efiacutemero y superficial sino como el resultado de una auteacutenticametamorfosis14 de una lsquoconfiguracioacuten transfigurantersquo por la que transpa-rece la presencia que siempre le habitoacute15 Como muy bien sentildeala H deLubac al final en la parusiacutea no aparece ldquootrardquo realidad sino que se expli-cita en plenitud y verdad lo que ha estado oculto bajo el velo de la carneldquoTodo cuanto en la Iglesia pertenece al orden sacramental adaptado anuestra condicioacuten temporal estaacute destinado a desaparecer ante la realidaddefinitiva de la cual este orden es el signo eficaz Pero esto no hay que en-tenderlo como una realidad que desaparece ante otra sino que precisa-mente seraacute la manifestacioacuten de su lsquoverdadrsquo Seraacute su epifaniacutea gloriosa y superfeccioacuten definitivardquo 16 A este respecto son muy interesantes las puntua-lizaciones de E Kaumlsemann a propoacutesito de la ldquogloriardquo de Jesuacutes en el cuarto

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12 FRANCISCO Evangelii gaudium 2613 Como creo entender que hace Eduardo de la Hera Buedo cuando dice por ejemplo

ldquoLa noche se transfiguraba en la luz mientras el cielo preparaba las primeras laacutegrimas derociacuteordquo (HERA BUEDO E de la La noche transfigurada Biografiacutea de Pablo VI BAC Madrid2002 8) Bella imagen pero insuficiente

14 Las ldquometamorfosisrdquo o transformaciones de Ovidio Apuleyo Seacuteneca Kafka GoyaMChagall van en otra direccioacuten muy diferente como lo muestra La vie (1964) de este uacuteltimo

15 A ejemplo de Francisco de Asiacutes a quien admiraba profundamente que recibioacute la ins-piracioacuten de ldquovivir lsquoseguacuten la formarsquo del santo evangeliordquo (FRANCISCO DEASIacuteS San Testamento)El evangelio ldquosine glossardquo El P Graciano dice que su objetivo fue ldquoformar una orden de lsquoimi-tadoresrsquo de Jesucristordquo JGobry afirma que un gran papa se ha referido a eacutel como ldquola copiamaacutes perfecta de Cristordquo (GOBRY I St Franccedilois DrsquoAssise et lrsquoesprit franciscais Seuil Paris195759)

16 DE LUBAC H de Meditacioacuten sobre la Iglesia 60

evangelio Refirieacutendose al binomio anonadamientoexaltacioacuten afirma queldquono son etapas de un caminordquo conviven simultaacuteneamente ldquoUn desarrollouna transformacioacuten particular no puede darse en aquel que es eacutel mismo elcamino y por tanto el comienzo y el fin de los que le siguen el lugar firmepara aquellos que sin eacutel se ven entregados a la intranquilidadrdquo17

Asiacute es en Pablo VI Esa transfiguracioacuten iluminacioacuten connatural18 yoblativa19 que prendioacute toda su vida tuvo en su bautismo una impronta de-cisiva ndashcomo eacutel recordaba en Ecclesiam suamndash y una culminacioacuten en la glo-rificacioacuten de su beatificacioacuten y canonizacioacuten20 Comenzoacute su andadura comopapa en la luz ldquoAsumimos esta misioacuten a la luz de la historia de la Iglesiardquo21una Iglesia que ldquobrilla en el mundo como el estandarte levantado sobretodas las naciones lejanasrdquo22 Prueba fehaciente si fuera necesaria de queldquollevaba en su corazoacuten la luz del Taborrdquo como dijo bellamente Juan PabloII en cierta ocasioacuten23 al glosar el recuerdo de su vida Asiacute aparece en suaportacioacuten al Concilio Vaticano II que tambieacuten admite ser leiacuteda en clave detransfiguracioacuten ldquoY creemos que en este Concilio Ecumeacutenico el Espiacuteritu deverdad lsquoencenderaacutersquo en el cuerpo docente de la Iglesia una lsquoluz maacutes radiantersquoe inspiraraacute una doctrina maacutes completa sobre la naturaleza de la Iglesia demodo tal que la Esposa de Cristo en Eacutel se refleje y en Eacutel con lsquoardentiacutesimoamorrsquo quiera descubrir su propia imagen aquella belleza que Eacutel quiere

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 473

17 KAumlSEMANN E lsquoLa gloria de Cristorsquo en El testamento de Jesuacutes El lugar histoacuterico delevangelio de Juan Siacutegueme Salamanca 198347

18 Hay una configuracioacuten fundamental oacutentica que es don ldquoEl nuevo nacimiento es endefinitiva la transformacioacuten en la vida del Sentildeor exaltado y por ello no es obra humanardquo(KAumlSEMANN E lc 54 nota 43)

19 Pablo VI amaba aplicarse estas palabras de Jesuacutes a Pedro ldquoalius te cingetrdquo (Jn 2118)Ver maacutes arriba

20 19 de octubre de 2014 al final del Siacutenodo sobre la familia En la homiliacutea recordabaFrancisco unas palabras de Pablo VI en las que deciacutea que tal vez habiacutea sido elegido por Diosldquopara que sufra algo por la Iglesia y quede claro que Eacutel y no otro es quien la guiacutea y la salvardquo(MACCHI P Paolo VI nella sua parola Brescia 2001 120-121) Anteriormente BenedictoXVI al final de su breviacutesimo pontificado lo declaroacute Venerable (20XII2012) y estaacute anun-ciada su canonizacioacuten para el 14 de Octubre de 2018 al concluir tambieacuten el Siacutenodo sobre losjoacutevenes Tres hitos elocuentes de glorificacioacuten de su transfiguracioacuten del reconocimiento ecle-sial de que su deseo ndashldquociertamente me gustariacutea al acabar encontrarme en la lsquoluzrsquo rdquo (Medi-tacioacuten ante la muerte)ndash se ha cumplido

21 PABLO VI Homiliacutea en el solemne rito de su coronacioacuten (30VI1963)22 PABLO VI Primer Mensaje al mundo (22VI1963)23 JUAN PABLO II Homiliacutea en el XXVI aniversario de la muerte de Pablo VI

(6VIII2004)

lsquoresplandezcarsquo en ellardquo24 La propia reforma y mira si hubo afaacuten de reformapersonal e institucional en eacutel no cabe duda es la vertiente eacutetica y asceacuteticade la transfiguracioacuten siempre por supuesto bajo la eacutegida del Espiacuteritu25 y aimagen de la del propio Jesuacutes cuya de-formacioacuten (Flp 26-11) se corres-ponde con su con-formacioacuten a la voluntad del Padre y nombra toda su pe-ripecia humana como vamos a ver seguidamente

141 ldquohellipet transfiguratus est coram ipsisrdquo26

ldquohellip y se transfiguroacute delante de ellosrdquo (Mc 92) Pablo VI a semejanzade Jesuacutes se transfiguroacute con la muerte como teloacuten de fondo Pero la trans-figuracioacuten metamorfosis categoriacutea paulina que alude a la transformacioacutende Cristo y en Cristo a la imitacioacuten (Rm 122 2Cor 318 1Tes 16 Ef 51 1Cor 416 111 2 Tes3 79) configuroacute la vida de Pablo VI a lo largo de todosu decurso Asiacute lo entendioacute eacutel y asiacute lo han entendido Juan-Pablo I JuanPablo II Benedicto XVI y Francisco27 Por ello seraacute preciso contrastarlacon la de Cristo y con aquella de los bienaventurados28 aunque sea muybrevemente para buscar criterio y medida29 Seguacuten la tradicioacuten en el con-cepto de ldquotransfiguracioacutenrdquo se concentra la quintaesencia de la revelacioacuten dela identidad de Cristo30 la definicioacuten del cristiano y la de su tarea en el

474 S DIacuteEZ BARROSO

24 PABLO VI Discurso de apertura de la Segunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II(2991963)

25 El Espiacuteritu ldquoes el lsquoanticiporsquo que garantiza que aquello que estaacute por venir acabaraacute vi-niendordquo (EICHHOLZ G El evangelio de Pablo Esbozo de la teologiacutea paulina Siacutegueme Sala-manca 1977 379 LUBAC H de Histoire et Esprit Lrsquointelligence de lrsquoEcriture drsquoapregraves OrigegraveneCerf Paris 1950 436-446)

26 En la numeracioacuten tenemos en cuenta la correspondencia de eacutesta con las anterioresentregas del presente artiacuteculo cuya primera publicacioacuten se remonta a 2014

27Algo que no lo he visto tratado en la bibliografiacutea sobre Pablo VI consultada y que meha llevado a adoptar el punto de vista que aquiacute expongo

28 Como lex orandi lex credendi es bueno recordar lo que dice de ella la oracioacuten colectaen la solemnidad de la Transfiguracioacuten ella ldquoconfirmardquo los misterios de la fe con el testimo-nio de los profetas y ldquoprefigurardquo nuestra perfecta adopcioacuten como hijos de Dios Inserta puesen la historia se abre a la escatologiacutea

29 En los estudios biacuteblicos teoloacutegicos lituacutergicos que hemos manejado aparece que losteacuterminos ldquogloriardquo ldquotransfiguracioacutenrdquo y ldquomimesisrdquo o transformacioacuten se utilizan indistintamenteiquestSeraacute porque entre ellos hay cierto aire de familia

30 HEIL JP The Transfiguration of Jesus Narrative Meaning and Function of Mark 92-8 Matt 171-8 and Luke 926-36 Editrice Pontificio Istituto biblico Roma 2000

mundo31 la matriz del acto de fe la piedra de toque del testimonio cris-tiano el anticipo de la gloria eterna y la condicioacuten de posibilidad para par-ticipar plena y definitivamente en ella como hijos de Dios32 La teologiacuteabiacuteblica relaciona transfiguracioacuten y gloria glorificacioacuten diciendo ldquoLa gloriase revela desde el cielo pero su objetivo es la glorificacioacuten de la creacioacuten yde la humanidad Por eso el teatro en que se manifiesta la gloria es la crea-cioacuten transfigurada (hellip) A traveacutes de la resurreccioacuten de Cristo y de la unioacutencon eacutel que es la lsquoprimicia de los que duermenrsquo (1 Cor 1520) el poder trans-figurador de la gloria actuacutea ya desde ahora en los creyentes (2 Cor 318Rom 830)rdquo33 La Transfiguracioacuten de Jesuacutes34 que tiene su orto en la Encar-nacioacuten y su cenit en la Cruz que culmina en la transformacioacuten sobre-exal-tacioacuten de su resurreccioacuten35 y se convierte en tarea y senda para susdisciacutepulos36 es modelo para toda transfiguracioacuten En efecto como aparece

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31 Como sentildeala el Catecismo de la Iglesia Catoacutelica citando a Sto Tomaacutes de Aquino enla Transfiguracioacuten de Jesuacutes ldquotota Trinitas apparuit Pater in voce Filius in homine Spiritus innube clarardquo (TOMAacuteS DE AQUINO Santo Summa Theologiae 3 q45a4 ad 28 Ed Leon 11433) Y antildeade ldquoLa Transfiguracioacuten nos concede una visioacuten anticipada de la gloriosa venidade Cristo el cual lsquotransfiguraraacutersquo este miserable cuerpo nuestro en un cuerpo glorioso comoel suyordquo (Flp 321) recordando tambieacuten que ldquoes necesario que pasemos por muchas tribula-ciones para entrar en el Reino de Diosrdquo (Hch 1422) (Catecismo de la Iglesia Catoacutelica 556En adelante citareacute como CIC)

32 BRANDT P-Y Lrsquoidentiteacute de Jeacutesus et lrsquoidentiteacute de son disciple Le Reacutecit de la transfigu-ration comme clef de lecture de lrsquoEvangile de Marc Universitaumltsverlag Vandenhoeck amp Ru-precht Freiburg-Goumlttingen 2002

33 COENEN L-BEYREUTHER E-BIETENHARD H Diccionario teoloacutegico del Nuevo Tes-tamento II Siacutegueme Salamanca 1980 228 RAMSEY AM La Gloire de Dieu et la transfigu-ration du Christ Cerf Paris 1965

34 ldquoEn los evangelios estaacute situada en un momento decisivo (hellip) Este contexto da a laescena su significado en la vida de Cristo y su fecundidad en la vida del cristianordquo (SURGYP en LEacuteON-DUFOUR X Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona 1967 805) ldquoRe-vela la persona de Jesuacutes (hellip) Anticipa y prefigura el acontecimiento pascual (hellip) estaacute desti-nada a sostener a los disciacutepulos en su participacioacuten en el misterio de la cruz (hellip) Loscristianos (hellip) son llamados ya acaacute en la tierra a transfigurarse cada vez maacutes por la accioacuten delSentildeor (2Cor 318)rdquo (ibid 806) Ver Mat 171-8 Mc 92-8 Lc 928-36 Hablan de transfigura-cioacuten como transformacioacuten (metamorphosis) Tambieacuten Flp 26-7

35 Lejos de resquebrajarse ldquola relacioacuten de Jesuacutes con Dios se acrisola en el extremo su-frimiento de la pasioacutenrdquo (RAHNER K-THUumlSING W Cristologiacutea Estudio teoloacutegico y exegeacuteticoCristiandad Madrid 1975188)

36 ldquoTransformaos (metamorphousthe) por la renovacioacuten de la mente para que sepaacuteisdiscernir lo que es la voluntad de Dios lo bueno lo que agrada lo perfecto (Rom122)rdquo Lohacen con el teacutermino metamorfosis transformacioacuten

en Flp 27 ldquose despojoacute de siacute mismordquo37 y en Is 5312 ldquoeacutel vacioacute su vidardquo la de-rramoacute se despojoacute voluntariamente de la gloria que le perteneciacutea y tuvodesde siempre (Jn 175) que contemplaron sus disciacutepulos (Jn 114) queaparece puntualmente y como arras en la Transfiguracioacuten plena y definiti-vamente como botiacuten de victoria en la Resurreccioacuten38 La forma que se de-forma en progresivo devenir39 constituye su propia naturaleza y todo unprograma de vida40 una re-forma estructural y estructurante para quienin-formado por la gracia se con-forma a imagen del modelo y colabora ensu trans-formacioacuten Como dice Eichholz hablando de Cristo ldquoEl abati-miento se convierte en el presupuesto de la elevacioacutenrdquo41 El propio procesode la fe se articula como una transfiguracioacuten dice J Ratzinger ldquoLa fe esuna muerte pero es tambieacuten una metamorfosis para entrar en la vida au-teacutentica hacia la transfiguracioacutenrdquo42 Marcelino Legido abunda en el tema dela desconfiguracioacuten obra del pecado y de la reconfiguracioacuten transfigura-cioacuten llevada a cabo por la gracia en Cristo que salva derribando muros yrompiendo cadenas43

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37 ldquoEl camino de descenso hacia la existencia y condicioacuten humana es un avance haciasu uacuteltima posibilidad la muerte La humillacioacuten es una obediente asuncioacuten de la esclavituddel hombrerdquo LEGIDO M La Iglesia en el mundo Siacutegueme Salamanca 1986179

38 Los exeacutegetas hablan del trabajo constante y exhaustivo sobre siacute y que culmina en laentrega de Jesuacutes en la cruz (cf JEREMIAS J Abba El mensaje central del Nuevo TestamentoSalamanca Siacutegueme 1983 177-182 KAumlSEMANN E Ensayos Exegeacuteticos Siacutegueme Salamanca197871-121 EICHHOLZ G El evangelio de Pablo Esbozo de la teologiacutea paulina Siacutegueme Sa-lamanca 1977197-225) Jesuacutes vivioacute en estado de permanente re-forma de recomposicioacuten desu ser-Imagen de Dios y el disciacutepulo al cuadrado imagen de la Imagen como recuerda Pablo( EICHHOLZ G lc 379-385) A propoacutesito de la keacutenosis tal como HU von Balthasar la en-tiende se ha llegado a hablar de ldquoomnipotente impotencia del amor de Diosrdquo (A SCOLAHans Urs von Balthasar un estilo teoloacutegico Ediciones Encuentro Madrid 1997 94)

39 RAHNER K Escritos de Teologiacutea IV Cristiandad Madrid 2002 131-14840 ldquoY la lsquohumanidadrsquo de Cristo puede aparecer como aquello que llega a ser cuando

Dios en su Palabra se enajena y vaciacutea expresaacutendose rigurosamente en lo lsquootrorsquo de la crea-cioacutenrdquo (RAHNER K Diccionario Teoloacutegico Herder Barcelona 1966 362)

41 Lc p 20742 RATZINGER J Homiliacutea en Munich el 10 de agosto de 1978 en la misa funeral por Pablo

VI Citaremos como Ratzinger J Homiliacutea43 LEGIDO M Ejercicios Espirituales Villagarciacutea de Campos (Valladolid) agosto 1995

Alliacute dice bellamente ldquohasta que no te tragas la muerte no puedes empujar el murordquo remi-tiendo sin precisar maacutes a un texto de Santa Teresa de Jesuacutes en Camino de perfeccioacuten Tam-bieacuten LEGIDO M Misericordia entrantildeable Historia de la salvacioacuten anunciada a los pobresSiacutegueme Salamanca 1987 264-353 Fraternidad en el mundo Un estudio de eclesiologiacutea pau-lina Siacutegueme Salamanca 1986 345-423

En este contexto la transfiguracioacuten de Jesuacutes eacutel la vive y propone a susdisciacutepulos como un anticipo de su glorificacioacuten44 ndashy no un mero episodiopuntual de lucimiento45ndash una encrucijada en el tiempo que lleva a pleni-tud ldquoLa luz uacutenica que Cristo lanza sobre el mundo y sobre la historia trans-figura la gesta de Israel como transfigura a Moiseacutes y a Eliacuteas en el Taborpor la fuerza de su venida y la claridad de su presenciardquo46 ldquola transfigura-cioacuten de Cristo (hellip) fue como un presagio de su resurreccioacuten y de la defini-tiva transformacioacuten que en Eacutel habiacutea de producir garantiacutea ella misma de laque espera a todos los suyos al final de los tiemposrdquo47 revelacioacuten de su dig-nidad divina mesiaacutenica refrendada por la voz del Padre48

ldquoEn la transfiguracioacuten (Mc 92-12 Mt 17 1-13 Lc 9 28-36)49 apareceJesuacutes como el celestial lsquoHijo de hombrersquo descrito por Daniel (hellip) La voz di-

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44 ldquoLa glorificacioacuten de Jesuacutes no acontece a traveacutes de su mera entrada en el cielo sino quese realiza al mismo tiempo a traveacutes de su pasioacuten de su muerte de su resurreccioacuten (Jn 12 23 ss)y por uacuteltimo a traveacutes del testimonio del espiacuteriturdquo (Jn 168-1114) (COENEN L-BEYREUTHER E-BIETENHARD H Diccionario teoloacutegico del Nuevo Testamento II Siacutegueme Salamanca 1980230) HU von Balthasar estructura su dogmaacutetica bajo el prisma de la esteacutetica en torno al theo-logumenonldquogloriardquo Entre los muacuteltiples testimonios posibles de la tradicioacuten retengo el de Anas-tasio del Sinaiacute que la Liturgia de las Horas ha seleccionado para el oficio de Lecturas de lafiesta de la Transfiguracioacuten ldquoEl misterio que hoy celebramos lo manifestoacute Jesuacutes a sus disciacutepu-los en el monte Tabor En efecto despueacutes de haberles hablado mientras iba con ellos acercadel reino y de su segunda venida gloriosa teniendo en cuenta que quizaacute no estaban muy con-vencidos de lo que les habiacutea anunciado acerca del reino y deseando infundir en sus corazonesuna firmiacutesima e iacutentima conviccioacuten de modo que por lo presente creyeran en lo futuro realizoacuteante sus ojos aquella admirable manifestacioacuten en el monte Tabor como una imagen prefigu-rativa del reino de los cielosrdquo (ANASTASIO DEL SINAIacute ldquoSermoacuten en el diacutea de la Transfiguracioacutendel Sentildeorrdquo Nuacutems 6-10 en Meacutelanges drsquoarcheacuteologie et drsquohistoire 67 (1955) 241-244)

45 De hecho el evangelio de Juan no lo menciona como tal pero la referencia a la ldquoglo-riardquo estaacute omnipresente (Jn 114 175) ldquoEl mundo ha sido creado para la gloria de Diosrdquo (VatI DS 3025) Como sentildeala bellamente S Buenaventura Dios ha creado todas las cosas ldquononpropter gloriam augendam sed propter gloriam manifestandam et propter gloriam suamcommunicandamrdquo (BUENAVENTURA San Sent 2 1 221 CIC 293294) GONZAacuteLEZ DE CAR-DEDAL O La gloria del hombre Reto entre una cultura de la fe y una cultura de la increenciaBAC Madrid 1985 79-86

46 HAMMAN A La Priegravere I Le Nouveau Testament Descleacutee Tournai 1958 10 LUBACH de Histoire et Esprit 1950 436-446

47 BOUYER L ldquoTransfiguracioacutenrdquo en Diccionario de Teologiacutea Barcelona Herder 1972 63048 BLINZLER J ldquoTransfiguracioacutenrdquo en BAUER JB Diccionario de Teologiacutea biacuteblica Bar-

celona Herder 1967 col1033-1036 49 Tambieacuten 2 Pe 1 16-18 Jn 114

vina (lsquoEste es mi Hijo predilecto escuchadlersquo) hace patente el sentido de laescena Dios quiere que Jesuacutes sea escuchado maacutes que como un profetacomo su predilectordquo50 Jesuacutes ldquose encaminoacute libremente a su muerte y la valoroacute(hellip) por lo menos como destino profeacutetico (hellip) que quedaba acogido en la in-tencioacuten de Dios que Jesuacutes conociacutea como cercaniacutea indulgente respecto delmundordquo51

La transfiguracioacuten aparece pues en la vida histoacuterica de Jesuacutes comoun gozne como punto de encuentro bifronte que asume la parte del ca-mino recorrido y se abre propiciatoriamente antes de adentrarse en lanoche a un mundo por salvar Desde esta perspectiva Encarnacioacuten y Trans-figuracioacuten se corresponden como acontecimientos de la revelacioacuten de sugloria con la muerte como catalizador de una entrega siempre creciente Sehan dicho a este respecto cosas muy bellas y muy hondas que asumiendolibremente la muerte se sometiacutea ldquoa las posibilidades imprevisibles e incal-culables de su propia existenciardquo52 que ldquoen efecto el episodio de la trans-figuracioacuten es una epifaniacutea que ilumina a la del bautismo y estaacute dominadapor la idea de que alliacute Cristo revela su gloriardquo53 que en el relato de los evan-gelistas hay un rasgo comuacuten ldquola revelacioacuten de la gloria de Cristo se realizaen su rebajamientordquo54 que ldquoel misterio de Jesuacutes consiste en que su tras-cendencia se da humanamenterdquo55 que ldquola parusiacutea rubricaraacute la promesa in-cluida en la resurreccioacuten de Jesuacutes y manifestaraacute la identidad entre la causadel hombre y la causa de Diosrdquo56 Ademaacutes cumple su propoacutesito la motiva-cioacuten del episodio aunque no lo pareciera en un primer momento visto el

478 S DIacuteEZ BARROSO

50 ALFARO J ldquoJesuacutes como profeta seguacuten los sinoacutepticosrdquo en FEINER J-LOumlHRER M(dir) Mysterium Salutis Cristiandad Madrid 1971 vol 3 tomo 1 675 ldquola presencia deDios en la transfiguracioacuten significa su voluntad de que las palabras de Jesuacutes sean recibidascomo palabras de su Hijo predilectordquo (ibid nota 3)

51 RAHNER K Curso fundamental sobre la fe Introduccioacuten al concepto de cristianismoHerder Barcelona 2003 300

52 RAHNER K-THUumlSING W ldquoRelacioacuten entre el Jesuacutes prepascual y su destino moralrdquoen Cristologiacutea Estudio teoloacutegico y exegeacutetico Cristiandad Madrid 1975 38

53 DUQUOC Ch ldquoLa transfiguracioacutenrdquo en Cristologiacutea Ensayo dogmaacutetico sobre Jesuacutes deNazaret Siacutegueme Salamanca 1974 92

54 DUQUOC Ch lc 9355 Ibid 9556 Ibid 543 ldquoGloria Dei vivens homordquo (IRENEO San Adv Haer IV 201-7 ORBE A

ldquoGloria Dei vivens homo Anaacutelisis de Ireneo Adv Haer IV 20 1-7rdquo en Gregorianum 73 2(1992) 205-268 MORENO MARTIacuteNEZ JL La luz de los Padres Instituto Teoloacutegico S Ilde-fonso Toledo 2005 114-128

desenlace de los acontecimientos posteriores porque finalmente como loatestigua Pedro (2 Pe 116-18) la transfiguracioacuten de Jesuacutes confirma la fealienta la esperanza para superar las pruebas y garantiza la gloria en la vidadel disciacutepulo si se asimila a su maestro57 Porque es Dios quien nos engra-cia haciendo brillar la luz en nuestros corazones para que irradiemos el co-nocimiento de su gloria que estaacute en el rostro de Cristo (2Cor 46) Por tantosea cual sea la interpretacioacuten que se deacute a la Transfiguracioacuten siempre que-daraacute que los disciacutepulos de Jesuacutes testigos de sus sufrimientos y del fracasode la cruz han contemplado su gloria (Jn 114) ndashldquoaunque tardiacuteamente y nosin cierta incomprensioacuten espiritualrdquo58ndash en la totalidad de su destino de Hijoy han comulgado con eacutel Lo cual abona la esperanza de superar las reti-cencias en los disciacutepulos de posteriores momentos como el nuestro Portodo ello y por maacutes no consignado aquiacute se ha podido decir que la transfi-guracioacuten muestra una clave hermeneacuteutica imprescindible para conocer deverdad a Jesuacutes ldquoLa divinidad de Jesuacutes va unida a la cruz soacutelo en esa inte-rrelacioacuten reconocemos a Jesuacutes correctamenterdquo59 Pero tambieacuten para ras-trear la inequiacutevoca huella de la misericordia divina siempre garantistaexuberante y de la ataacutevica resiliencia humana a la condonacioacuten de la culpapor mor de su gracia desgraciada Asiacute pues la identidad humana maacutes ge-nuina acuntildeada antes de la creacioacuten del mundo (Ef 1 3-6) irrumpe ndashen latransfiguracioacuten de Jesuacutes en la de Pablo VI la nuestra propia y la de todo eluniversondash como lava por el craacuteter de un volcaacuten como ldquosalud naciendo de

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 479

57 SURGY P de ldquoTransfiguracioacutenrdquo en DUFOUR XndashL Vocabulario de teologiacutea biacuteblicaHerder Barcelona 805 HEIL JOHN PAUL The Transfiguration of Jesus Narrative Meaningand Function of Mark 92-8 Matt 171-8 and Luke 926-36Editrice Pontificio Istituto biblicoRoma 2000) RAMSEY AM La Gloire de Dieu et la transfiguration du Christ Paris Cerf1965) BRANDT P- Y Lrsquoidentiteacute de Jeacutesus et lrsquoidentiteacute de son disciple Le Reacutecit de la transfigu-ration comme clef de lecture de lrsquoEvangile de Marc Universitaumltsverlag Vandenhoeck amp Ru-precht Freiburg-Goumlttingen 2002 BENEDICTO XVI ldquoLa Transfiguracioacutenrdquo en Jesuacutes deNazaret Primera parte Desde el Bautismo a la Transfiguracioacuten La esfera de los libros Ma-drid 2007 356-370 MARTINI CM-ROGER Fregravere En el misterio de la Transfiguracioacuten Es-tella Verbo Divino 1996 Especialmente aplicado a los presbiacuteteros

58 BONNARD P Vocabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 298 59 JOSEPH RATZINGER- BENEDICTO XVI Jesuacutes de Nazaret Desde el bautismo a la trans-

figuracioacuten Madrid La Esfera de los libros 2007 357 Pienso que tambieacuten imprescindiblepara comprender a Pablo VI Asiacute como el influjo de eacuteste ldquoes imprescindible para entender elpontificado del Papa Franciscordquo como deciacutea Giovanni Maria Vian en la presentacioacuten de sulibro VIAN GM Pablo VI un hombre como vosotros Textos escogidos Ediciones Cristian-dad Madrid 2016 Y en otra ocasioacuten ha dicho que Montini es para el papa de Francisco suprincipal fuente de inspiracioacuten pastoral

la heridardquo60 En justa correspondencia con otra hendidura aquella por laque Dios se confronta y autolimita Hendidura existencial que se hacecargo de todas las fracturas divino-humanas en permanente buacutesqueda desolucioacuten Hendidura consustancial a la propia realidad que la ldquoflexionahasta genuflectarla en su implicacioacutenrdquo61 En efecto por una hendidura brotoacutela vida (Gen 221 Jn 19 33-34) por una hendidura regresoacute la Vida a la vida(Mc 163-5 Mt 2766-282 Lc 242) La gloria pues de la divinidad presenteincoativamente en la Transfiguracioacuten de Jesuacutes y plenamente en su inmar-cesible resurreccioacuten sutura recrea y salva

Este misterio tambieacuten ocupa un lugar destacado en el magisterio de laIglesia El Catecismo de la Iglesia Catoacutelica por ejemplo llama ldquotransfigu-racioacutenrdquo al proceso de transformacioacuten y de configuracioacuten que debe cumpliren siacute mismo el disciacutepulo en el perdoacuten recibido y otorgado ldquoLa oracioacuten cris-tiana llega hasta el lsquoperdoacuten de los enemigosrsquo (cf Mt 543-44) Transfigura aldisciacutepulo configuraacutendolo con su Maestrordquo 62 Paradoacutejicamente asiacute la dis-posicioacuten del ser humano a otorgar el perdoacuten se convierte por la loacutegica dela gracia en condicioacuten de posibilidad para recibirlo63 y entra a formar partedel proceso de transfiguracioacuten que da la medida de la vida cristiana Miguelde Unamuno comentaba en su Diario iacutentimo ldquoAl decir lsquoasiacute como nosotrosperdonamos a nuestros deudoresrsquo pedimos que si no perdonamos no nosperdone64 pide el duro de corazoacuten su propia condena Exige pues el padrenuestro (sic) para rezarlo que perdonemos antesrdquo65 En otros lugares el Ca-tecismo de la Iglesia Catoacutelicamuestra coacutemo la transfiguracioacuten la glorifica-cioacuten ndashde Jesuacutes del cristiano y del mundondash es obra del E Santo66 Se refiere

480 S DIacuteEZ BARROSO

60 Himno lituacutergico Oh cruz fiel (Crux fidelis)61 ORTIZ-OSEacuteS A Cuestiones fronterizas Una filosofiacutea simboacutelica Anthropos Barce-

lona 1999 49 Seguacuten el autor uacutenicamente la religioacuten es capaz de restantildear esa hendidura a tra-veacutes de su universo simboacutelico

62 CIC 2844 63 Tal es la dinaacutemica de la quinta peticioacuten del padrenuestro (CIC 2838-2845 RATZINGER

J-BENEDICTO XVI Jesuacutes de Nazaret Primera Parte Del Bautismo a la Transfiguracioacuten La es-fera de los libros Madrid 2007 193-197)

64 Esta vehemencia tan caracteriacutestica en eacutel olvida que la misericordia divina perdonaincondicionalmente pero que su ejecutoria depende del ejercicio de la propia misericordiahumana Quien no perdona le cierra la puerta al perdoacuten de Dios en eacutel lo desactiva porquees el mismo perdoacuten el recibido y el otorgado como aparece en la paraacutebola del siervo sin en-trantildeas (Mt 1823-35)

65 MIGUEL DE UNAMUNO Diario iacutentimo Alianza Editorial Madrid 1970 178-17966 CIC 690

a la transfiguracioacuten como ldquouna visioacuten anticipada del reinordquo ldquoepisodio mis-teriosordquo ldquoen el umbral de la vida puacuteblica se situacutea el Bautismo en el de laPascua la Transfiguracioacutenrdquo67 ldquosacramento de la segunda regeneracioacutenrdquoldquovisioacuten anticipada de la gloriosa venida de Cristordquo68 ldquoel cual transfiguraraacuteeste miserable cuerpo nuestro en un cuerpo glorioso como el suyordquo (Flp321) Pero tambieacuten se refiere a la transfiguracioacuten como proceso de trans-formacioacuten y de configuracioacuten existencial aludiendo a las muchas tribulacio-nes que ha de pasar el disciacutepulo para entrar en el reino de Dios (Hch 1422)siguiendo los pasos del propio Jesuacutes69 que hizo de su muerte una ofrendamartirial En efecto el martirio se presenta como una forma excelsa de se-guimiento configurador como el aacutepice de la vida cristiana donde la santidadde la iglesia ldquoalcanza su perceptibilidad necesaria Perceptibilidad que con-vierte la santidad de la Iglesia en motivo de su credibilidad en el sentido maacutescaracteriacutestico (hellip) la perceptibilidad de la gracia de Dios en el hombrerdquo70Pablo VI dejoacute esta semblanza del martirio como transfiguracioacuten

ldquoTodas las veces que pronunciamos la palabra ldquomaacutertiresrdquo en el sentidoque tiene en la hagiografiacutea cristiana deberiacutea presentaacutersenos a la mente undrama horrible y maravilloso horrible por la injusticia armada de autoridady de crueldad que es la que provoca el drama horrible tambieacuten por la san-gre que corre y por el dolor de la carne que sufre sometida despiadadamentea la muerte maravilloso por la inocencia que sin defenderse fiacutesicamente serinde doacutecil al suplicio71 feliz y orgullosa de poder testimoniar la invencibleverdad de una fe que se ha fundido con la vida humana la vida muere la fevive La fuerza contra la fortaleza la primera venciendo queda derrotadaeacutesta perdiendo triunfa El martirio es un drama un drama tremendo y su-gestivo cuya violencia injusta y depravada casi desaparece del recuerdo alliacutemismo donde se produjo mientras permanece en la memoria de los siglos

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 481

67 CIC 55568 CIC 55669 Dice citando a S Agustiacuten ldquoPedro no habiacutea comprendido eso cuando deseaba vivir

con Cristo en la montantildea (Lc 933) Te ha reservado eso oh Pedro para despueacutes de la muertePero ahora eacutel mismo dice Desciende para penar en la tierra para servir en la tierra para serdespreciado y crucificado en la tierra La Vida desciende para hacerse matar el Pan des-ciende para tener hambre el Camino desciende para fatigarse andando la Fuente desciendepara sentir sed y tuacute iquestvas a negarte a sufrirrdquo (AGUSTIacuteN San Sermo 786) Citado en CIC556

70 RAHNER K Diccionario teoloacutegico Herder Barcelona 1966 411-41271 iquestCoacutemo no leer desde esta clave su propio silencio en los uacuteltimos diacuteas casi antildeos de su

pontificado

siempre fuacutelgida y amable la mansedumbre que supo hacer de su propia obla-cioacuten un sacrificio un holocausto un acto supremo de amor y de fidelidad aCristo un ejemplo un testimonio un mensaje perenne a los hombres pre-sentes y futuros Esto es el martiriordquo72

De una significativa profundizacioacuten en el misterio de la Transfigura-cioacuten tenemos una muestra espleacutendida en la tradicioacuten oriental de la fe cris-tiana Puesta de manifiesto por ejemplo en la realizacioacuten de los iconos quereflejan por antonomasia lo que ellos llaman la ldquoluz taboacutericardquo Es decirjunto a la luz sensible que revela los objetos y es captada por sentidos estaacutela luz intelectual que es la que posibilita la penetracioacuten de las verdades quetrascienden el orden sensorial Por encima de ambas estaacute la luz taboacutericaincreada En efecto como sentildeala Florenskij ldquoen la base del icono hay unaexperiencia de luz y el fin del icono es reflejar la luz del Taborrdquo73 Por suparte P Evdokimov dice que en el icono se hace presente la Belleza delHijo que es imagen de la Belleza del Padre Fuente de toda Belleza reve-lada por el Espiacuteritu de la Belleza74 La ejecucioacuten de un icono exige un pro-ceso de iniciacioacuten en que hay ascesis y contemplacioacuten75 Al final de dichoproceso la primera imagen que realiza el iniciado es un icono de la Trans-figuracioacuten porque en ella estaacute la fuente de la luz taboacuterica Pero tambieacutenen el lugar preeminente que ocupa este misterio en sus celebraciones li-tuacutergicas y en la reflexioacuten teoloacutegica Por ejemplo los armenios la celebran alo largo de tres diacuteas y se preparan mediante seis de ayuno Varios Padres lehan dedicado homiliacuteas memorables como ha sido el caso de S Juan Da-masceno ldquoEn la Transfiguracioacuten Cristo no se convirtioacute en lo que no era

482 S DIacuteEZ BARROSO

72 PABLOVI Homiliacutea en la misa de canonizacioacuten de Carlos Luanga y compantildeeros maacuter-tires (18X64) El CIC dice que ldquoel martirio es el supremo testimonio de la verdad de la fedesigna un testimonio que llega hasta la muerterdquo (CIC 2473) y que las Actas de los Maacutertiresldquoconstituyen los archivos de la Verdad escritos con letras de sangrerdquo (CIC 2474)

73 FLORENSKIJ P Le Porte Regali Saggio sullrsquoicona Adelphi Milano 1977 id Bellezzae Liturgia scritti cristianesimo e cultura Mondadori Milaacuten 2010

74 EVDOKIMOV P Lrsquoart de lrsquoicone Descleacutee Paris 1972 42-49 Consejo Pontificio de Cul-tura La via pulchritudinis camino de evangelizacioacuten y diaacutelogo Asamblea Plenaria Docu-mento Final Roma 2004 Benedicto XVI Audiencia general 31 de agosto de 2011 Viapulchritudisnis en Enciclopedia Catoacutelica on Line BENEDICTO XVI El espiacuteritu de la liturgiaUna Introduccioacuten Cristiandad Madrid 2001 135-180 GARCIacuteA MACIacuteAS A Arte y liturgia perviam pulchritudinis Discurso en La RA de Bellas Artes de la Puriacutesima Concepcioacuten Valla-dolid 2014

75 USPENSKY L Teologiacutea del Icono Siacutegueme Salamanca2013 159 ss

antes sino que se mostroacute a sus disciacutepulos tal cual era abrieacutendoles los ojos daacuten-doles la vista a los que eran ciegos (hellip) Lo divino lo eleva [sobre lo creado] ycomunica al cuerpo el resplandor propio de su gloriardquo76 S Gregorio Pala-maacutes dice que uacutenicamente es perceptible esa gloria esa luz si quien la con-templa es transformado en ella porque ldquopor una transmutacioacuten de sussentidos pasaron de la carne al Espiacuteriturdquo77 San Simeoacuten habla de esa trans-formacioacuten diciendo ldquoDios es luz y comunica su claridad a los que se le unenen la medida de su purificacioacuten Entonces la laacutempara extinguida del almaes decir el espiacuteritu oscurecido reconoce que se ha vuelto a encender por-que el fuego divino la ha abrasadordquo78 S Gregorio de Nisa dice ldquoHabieacuten-dose acercado a la luz el alma se transforma en luzrdquo79 Tichoacuten Zadonski(1724-1783) dice que la Transfiguracioacuten ldquonos da la esperanza de que los ele-gidos de Dios participaremos en la misma gloria de la vida eternardquo y que fueldquola manifestacioacuten anticipada del cielo nuevo y de la nueva tierra del mundotransfigurado y resplandeciente de bellezardquo80 Esa experiencia de la gloriadivina tambieacuten estaacute presente en teoacutelogos y miacutesticos de la tradicioacuten cristianalatina Asiacute por ejemplo en S Ireneo81 ldquoLa gloria de Dios es el hombre vivomientras que la vida del hombre es la visioacuten de Diosrdquo tambieacuten deciacutea queel Hijo se hace hombre para que la ldquoluzrdquo del Padre llegue al ser humano SFrancisco de Asiacutes82 cuyo nacimiento fue saludado por Dante ldquoNacioacute unlsquosolrsquo al mundordquo83 ve la realidad transfigurada por la presencia de la gloriade Dios en ella Francisco lo ha convertido en referente de la ecoteologiacuteaen uno de sus uacuteltimos documentos ldquoCreo que Francisco es el ejemplo porexcelencia del cuidado de lo que es deacutebil y de una ecologiacutea integral vividacon alegriacutea y autenticidad (hellip) Era un miacutestico y un peregrino que viviacutea consimplicidad y en una maravillosa armoniacutea con Dios con los otros con la

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76 JUAN DAMASCENO San Homiliacutea para la Transfiguracioacuten 1277 S Gregorio Palamaacutes ldquopor una transmutacioacuten de sus sentidos pasaron de la carne al

Espiacuteriturdquo (Hom 34)78 SIMEOacuteN San Sermoacuten 90 y en otro lugar afirma ldquotransforma en luz a los que iluminardquo

(Id Serm 57 2)79 GREGORIO DE NISA San Homiliacuteas sobre el Cantar de los cantares Hom 5)80 Citado en SPIDLIK T Ignacio de Loyola y la espiritualidad oriental Guiacutea para la lec-

tura de los Ejercicios Espirituales Sal Terrae Santander 2008 13681 IRENEO San Adversus Haer IV 20 7)82 La realidad transfigurada por la presencia de la gloria de Dios en ella (De eacutel dijo

Dante (ibid)83 DANTE Divina Comedia Paraiacuteso Canto XI) citado por BENEDICTO XVI Audiencia

General (2712010)

naturaleza y consigo mismo En eacutel se advierte hasta queacute punto son insepa-rables la preocupacioacuten por la naturaleza la justicia con los pobres el com-promiso con la sociedad y la paz interiorrdquo84

Sto Tomaacutes de Aquino85 S Buenaventura86 S Juan de la Cruz87 FrayLuis de Granada dice que Jesuacutes se transfigura en la soledad ndashyendo de unasoledad a otra soledadndash del ldquomonte de la penitenciardquo al ldquomonte de gloriardquoy del ldquomonte del ayuno y oracioacutenrdquo al ldquomonte de la transfiguracioacutenrdquo ndashy queldquoaquel Sentildeor y Padre que tiene cargo de ellos (disciacutepulos) sabe darles al-gunas veces en esta vida a probar las primicias de la gloria adveniderardquo yque esto le sucedioacute al Sentildeor mientras oraba ldquopara que por aquiacute entiendascoacutemo en el ejercicio de la oracioacuten suelen muchas veces transfigurarse espi-ritualmente las almas devotas recibiendo alliacute nuevo espiacuteritu nueva luznuevo aliento y nueva pureza de vida y finalmente un corazoacuten tan esfor-zado y tan otro que no parece que es el mismo que antes era por haberlode esta manera transfigurado el Sentildeorrdquo88 De igual modo lo experimenta-ban Teresa de Jesuacutes89 e Ignacio de Loyola90 T Spidilik por su parte co-

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84 FRANCISCO Laudato sigrave 10) Por su parte Benedicto XVI insiste en su configuracioacutencon Cristo ldquoSe ha dicho que Francisco representa un alter Christus era verdaderamente unicono vivo de Cristo Tambieacuten fue denominado lsquoel hermano de Jesuacutesrsquo De hecho este era suideal ser como Jesuacutes contemplar el Cristo del Evangelio amarlo intensamente imitar sus vir-tudesrdquo (BENEDICTO XVI Audiencia)

85 TOMAacuteS DE AQUINO Santo Suma Teoloacutegica III 45 2 c86 BUENAVENTURA San In Hexameron 20 5 Breviloquium 18 Itinerarium mentis in

Deum 212 87 ldquoMil gracias derramando pasoacute por estos sotos con presura y yeacutendolos mirando

con sola su figura vestidos los dejoacute de hermosurardquo (S JUAN DE LA CRUZ Caacutentico Espiritualestrofa 5) S Francisco de Sales veiacutea la naturaleza como impregnada de la luz celeste

88 GRANADA FRAY LUIS de Vita Christi Mintildeoacuten SA Valladolid 328-329 89 Teresa de Jesuacutes en su Libro de la vida y en Camino de perfeccioacuten ha dejado enjun-

diosos testimonios de coacutemo en la oracioacuten era transformada (TERESA DE JESUacuteS Santa Librode la vida (especialmente capiacutetulos 8 y 10) Monte Carmelo Burgos 2014

90 IGNACIO DE LOYOLA San Ejercicios Espirituales 284 (Se atiene a la versioacuten de SMateo) Puede aplicarse tambieacuten a la Transfiguracioacuten lo que dice acerca de las Aparicionesndashnombra trece EE 299-312)ndash de Jesuacutes resucitado ldquoConsiderar coacutemo la Divinidad que pa-resciacutea esconderse en la pasioacuten paresce y se muestra agorardquo ( IGNACIO San Ejercicios 223)Nuria Gayol subraya que uno de los rasgos fundamentales de Ignacio es ldquola divinidad que semanifiesta y se esconderdquo (MARTIacuteNEZ GAYOL-FERNAacuteNDEZ N Gloria de Dios en Ignacio deLoyola Sal Terrae Santander 2005 208) de acuerdo con el actuar de Jesuacutes en cuya Pasioacutenes posible ver ldquola divinidad que se oculta manifestaacutendose como impotencia en la pasividady padecimientos de Jesuacutes para alcanzarnos por ellos la gloriardquo (ibid 213) Tras la considera-

menta que la espiritualidad ignaciana desemboca en el ejercicio de la cari-dad que de acuerdo con la tradicioacuten oriental es la ldquopuerta de la gnosisrdquo quefinalmente abre ldquoa una visioacuten transfigurada de toda la vida y de los ele-mentos del mundo en diaacutelogo dadivoso y reciacuteproco entre el lsquoTomad y re-cibidrsquo humano y la gracia de Diosrdquo91 V Kansdinsky ofrece una perspectivainteresante cuando escribe que el arte tiene una dimensioacuten profundamenteespiritual que es en cierto modo un culto y que el artista oficia como sa-cerdote del mismo ldquoSi el artista es el sacerdote de la belleza eacutesta debe bus-carse seguacuten el mencionado principio de su valor interior La belleza soacutelo sepuede medir por el rasero de la grandeza y de la necesidad interiorrdquo92 ElPolinnik (manual de interpretacioacuten de iconos) habla del ldquoministerio sagradode la representacioacuten iconograacuteficardquo y de que mientras ldquoel sacerdote nos pre-senta el Cuerpo del Sentildeor en los servicios lituacutergicos gracias a la fuerza delas palabras el pintor lo hace con la imagenrdquo93 Con lo cual se subsumen elpotencial demiuacutergico del ser humano y energeacutetico del universo matricesde nuevas formas de transfiguracioacuten

142 Su transfiguracioacuten como un trabajo de configuracioacuten discipular

Asiacute lo han considerado los papas que le sucedieron en la caacutetedra dePedro A propoacutesito del trabajo ndashtorno buril alambique y crisolndash que elESanto realiza para transformar la existencia de cara a la configuracioacutencon Cristo a la transfiguracioacuten a la glorificacioacuten deciacutea Juan Pablo I ldquoSanPablo habiacutea dicho tambieacuten de siacute mismo lsquoCon Cristo estoy crucificadorsquo (Ga2 19) Pablo VI confesoacute94 ldquoQuizaacute el Sentildeor me ha llamado para este servi-

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cioacuten de Ignacio estariacutea seguacuten ella su lectura de la Vita Christi del Cartujano Spidilik por suparte comenta que la espiritualidad ignaciana desemboca en el ejercicio de la caridad quede acuerdo con la tradicioacuten oriental es la ldquopuerta de la gnosisrdquo que finalmente abre ldquoa unavisioacuten transfigurada de toda la vida y de los elementos del mundo en diaacutelogo dadivoso y re-ciacuteproco entre el lsquoTomad y recibidrsquo humano y la gracia de Diosrdquo (lc 152)

91 SPIDLIK T 15292 KANDINSKY V De lo espiritual en el arte Premia Editora Puebla 1989 106 En la tra-

dicioacuten de Oriente se habla de la ldquofuncioacuten sacerdotal del pintorrdquo de iconos (Spidlik T Laoracioacuten seguacuten la tradicioacuten del Oriente cristiano Monte Carmelo Burgos 2004 377)

93 SPIDLIK T 37894 En su Diario iacutentimo (citado en P MACCHI Paolo VI nella sua parola Brescia 2001

120-121) Palabras citadas por el cardenal ALBINO LUCIANI que sustituyoacute a Pablo VI con elnombre de Juan Pablo I en la homiliacutea de la misa en sufragio por Pablo VI (basiacutelica de S Mar-

cio (pontifical) no porque yo posea alguna actitud o gobierne y salve laIglesia de sus dificultades actuales sino para que sufra algo por la Iglesia yquede claro que Eacutel y nadie maacutes la gobierna y la salvardquo Dijo tambieacuten ldquoElPapa siente las penas que le vienen sobre todo de su insuficiencia humanala cual se encuentra en cada instante de frente y casi en conflicto con elpeso enorme y desmesurado de sus deberes y de su responsabilidad Estollega a veces hasta la agoniacuteardquo95

Juan Pablo II el diacutea de la transfiguracioacuten del Sentildeor en la homiliacutea dela misa funeral por el cardenal Ottavini deciacutea ldquoPor singular coincidenciaeste rito fuacutenebre se desarrolla a la misma hora en que hace exactamente unantildeo estaba para dejar este mundo mi amado predecesor Pablo VIrdquo96 Acuntildeoacuteuna expresioacuten muy hermosa que confirma plena y autorizadamente nues-tra hipoacutetesis de trabajo ldquoPablo VI llevaba en su corazoacuten la luz del Taborrdquo97Ha llevado a cabo expresamente una reflexioacuten especial muy detallada en laExhortacioacuten Apostoacutelica lsquoVita consecratarsquo98 En ella afirma que la vida con-sagrada hunde sus raiacuteces en el Misterio de la Trinidad es ldquoicono de Cristotransfiguradordquo99 con quien ha de ir consiguiendo una ldquoconfiguracioacuten trans-formadorardquo100 que la vocacioacuten a la vida consagrada es ldquocamino de luzrdquo101que mediante la praacutectica de los consejos evangeacutelicos ldquotienen una tiacutepica ypermanente lsquovisibilidadrsquo en medio del mundo y la mirada de los fieles esatraiacuteda hacia el misterio del Reino de Dios que ya actuacutea en la historia peroespera su plena realizacioacuten en el cielordquo102 Antildeade siguiendo las conclusio-nes del Siacutenodo (1994) ldquoEl acontecimiento deslumbrante de la Transfigura-cioacuten prepara a aquel otro dramaacutetico pero no menos luminoso del

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Marcos en Venecia 9VIII1978) El papa Francisco las vuelve a recoger en su homiliacutea de bea-tificacioacuten de Pablo VI al concluir el Siacutenodo extraordinario sobre la familia (19X2014)

95 Juan Pablo I siendo patriarca de Venecia al celebrar una misa de sufragio por PabloVI (981978) hizo algunos subrayados sobre eacutel como que ldquovivioacute su lsquopaulinidadrsquo por enteroy hasta el finalrdquo tambieacuten muestra coacutemo Pablo VI era consciente de que el Sentildeor lo queriacutealdquocrucificadordquo como a Pablo de Tarso

96 JUAN PABLO II Homiliacutea 68197997 JUAN PABLO IIHomiliacutea en la eucaristiacutea del 26ordm aniversario de la muerte de Pablo VI98 JUAN PABLO II Exhortacioacuten Apostoacutelica lsquoVita consecratarsquo (2531996) especialmente

Vc 14-40 99 Vita consecratra (Vc) 14100 Vc 16101 Vc 40102 Vc 1103 Vc 23

Calvariordquo103 en compantildeiacutea de Mariacutea y del disciacutepulo amado Justamente laldquoagoniacuteardquo a la que se referiacutea Pablo VI como inherente a sus responsabilida-des pastorales en su camino de configuracioacuten discipular Y en Castelgan-dolfo en el verano de ese mismo antildeo de 2004 casi al final de su pontificadoJuan Pablo II vuelve a referirse al sentido de la Transfiguracioacuten esta vez re-lacionaacutendolo con la vida y muerte de Pablo VI pero tambieacuten con su enciacute-clica programaacutetica Ecclesiam suam

ldquoAmadiacutesimos hermanos este diacutea en el que se celebra la fiesta de laTransfiguracioacuten del Sentildeor nos trae el recuerdo del querido y veneradosiervo de Dios el Papa Pablo VI la tarde del 6 de agosto de 1978 precisa-mente en esta casa concluyoacute su jornada terrena Fiel imitador de su Sentildeorteniacutea en su corazoacuten la luz del Tabor y con esa luz caminoacute hasta el final lle-vando su cruz con alegriacutea evangeacutelica El 6 de agosto no es soacutelo el aniversa-rio de su muerte sino tambieacuten de su primera enciacuteclica Ecclesiam suam quelleva la fecha de la Transfiguracioacuten de hace cuarenta antildeos En ese memora-ble documento Pablo VI trazoacute las liacuteneas fundamentales del programa de supontificadordquo104

Con certero ojo avizor supo ver e interpretar la relacioacuten de Pablo VIcon el misterio de la Transfiguracioacuten del Sentildeor el entonces arzobispo de Muumln-chen-Freissing105 Joseph Ratzinger como lo reflejoacute en la homiliacutea de la misafuneral que celebroacute el 10 de agosto de 1978 Afirmoacute que lo que Jesuacutes negoacute aPedro en el Tabor permanecer alliacute ldquoha sido concedido a Pablo VI en estafiesta de la Transfiguracioacuten106 de 1978 no ha tenido que bajar maacutes a la coti-

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104 Juan Pablo II homiliacutea de la misa en sufragio por Pablo VI Castelgandolfo capillaprivada 682004 Marcada pues Ecclesiam suam con el sello indeleble de la transfiguracioacutenNo fue casualidad que Pablo VI pudiendo haber elegido otras muchas fechas eligiese pre-cisamente la de la Transfiguracioacuten del Sentildeor para su primera enciacuteclica Eacutel tan sensible a losgestos Matriz Proceso Gloria

105 Conviene recordar que fue Pablo VI quien nombroacute cardenal tanto a Karol Wojtylacomo a Joseph Ratzinger

106 A propoacutesito del acontecimiento de la transfiguracioacuten deciacutea J Ratzinger ldquoEn la Igle-sia de Oriente que tanto amoacute Pablo VI la fiesta de la Transfiguracioacuten ocupa un lugar muyespecial No estaacute considerada como un acontecimiento entre tantos como un dogma entredogmas sino como la siacutentesis de todo cruz y resurreccioacuten presente y futuro de la creacioacutense reuacutenen aquiacute La fiesta de la Transfiguracioacuten es garantiacutea del hecho de que el Sentildeor no aban-dona la creacioacuten Que no se desprende del cuerpo como si fuera un vestido y que no deja lahistoria como si fuera un papel teatral A la sombra de la cruz sabemos que precisamente asiacutela creacioacuten va hacia la transfiguracioacutenrdquo (lc)

dianidad de la historia Se ha podido quedar alliacute donde el Sentildeor se sienta enla mesa para la eternidad con Moiseacutes Eliacuteas y tantos otros que llegan deoriente a occidente de oeste a esterdquo Entrando a desentrantildear el significado dela Transfiguracioacuten para la fe dice J Ratzinger que ha de entenderse comometamorfosis107 ldquoLa historia de la transfiguracioacuten del Sentildeor antildeade algonuevo morir significa resurgir La fe es una metamorfosis en la cual el hom-bre madura en el definitivo y se convierte en maduro para ser definitivordquo Yaplicado este misterio a Pablo VI dice ldquoha aceptado su servicio papal cadavez maacutes como lsquometamorfosisrsquo de la fe en el sufrimientordquo Aludiendo a la es-cena en que habiacutea dicho Jesuacutes a Pedro que otro le llevariacutea donde no quisiera(Jn 2118)108 subraya incisivamente el paralelismo entre Pedro y Pablo VIldquoEra un apunte a la cruz que le esperaba a Pedro al final de su camino Eraen general un apunte a la naturaleza de este servicio Pablo VI se ha dejadollevar cada vez maacutes donde humanamente por siacute solo no queriacutea ir Cada vezmaacutes el pontificado ha significado para eacutel hacerse vestir por otro y ser clavadoen la cruzrdquo Sentildeala J Ratzinger coacutemo al cumplir los 75 y luego los 80 antildeos seplanteoacute el dimitir por considerar que ya no teniacutea las fuerzas necesarias parael cargo y porque no se aferraba al poder ldquoSabemos que antes de su 75 cum-pleantildeos y tambieacuten antes del 80 luchoacute intensamente con la idea de retirarseY podemos imaginar cuaacutento debe pesar el pensamiento de no poder perte-necer maacutes a siacute mismo De no tener maacutes un momento privado De estar enca-denado hasta lo uacuteltimo con el propio cuerpo que cede a una tarea que exigediacutea tras diacutea el lleno y vivo compromiso de todas las fuerzas de un hombrerdquo109

En definitiva el trabajo que la configuracioacuten con Cristo y su transfor-macioacuten (metamorfosis transfiguracioacuten) iba obrando en eacutel ldquoquien lo ha en-contrado en los uacuteltimos antildeos ha podido experimentar de forma directa laextraordinaria metamorfosis de la fe su fuerza que transfigurardquo antildeadiacutea JRatzinger Tampoco Francisco ha escatimado elogios sobre Pablo VI porcuyo talante y perfil se siente particularmente atraiacutedo110 Es como si pre-

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107 Me alegra ver refrendada con tanta solvencia y rotundidad la hipoacutetesis que defiendoen este trabajo

108 Pasaje muy elocuente ndashldquoalius te cingetrdquondash que glosa magniacuteficamente ldquohaacutegase tu vo-luntadrdquo ldquoque no se haga lo que yo quiero sino lo que quieres Tuacuterdquo

109 RATZINGER J Homiliacutea 1081978110 Alguien ha sugerido que el tiacutetulo Evangelii gaudium es el resultado de la combina-

cioacuten de dos teacuterminos Evangelii nuntiandi y Gaud(ium)ete in Domino lo que justificariacutea la re-dundancia del tiacutetulo ndashpara subrayar la alegriacutea con que se debe hacer el anuncio del evangeliondashya que en el teacutermino lsquoevangeliorsquo va incluida como es sabido la alegriacutea (en el prefijo ev-) Este

tendiera reavivar las ascuas mortecinas del Vaticano II Pero tambieacuten ysobre todo profundo reconocimiento al gozo mesiaacutenico taboacuterico y escato-loacutegico ndashldquonadie queda excluido de la alegriacutea reportada por el Sentildeorrdquo111ndash quetan bien supo vivir y contar Pablo VI su sentido de Iglesia su voluntad dediaacutelogo con el mundo su sintoniacutea con las grandes cuestiones que importana la humanidad y su imperante llamada a la renovacioacuten eclesial perma-nente recordando ldquoun memorable texto de Ecclesiam suam que no ha per-dido su fuerza interpelanterdquo112 En la audiencia general del 6 de agosto de2014 fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor al recordar el 36ordm aniversario dela muerte de Pablo VI y el 50ordm aniversario de Ecclesiam suam se expresabaen estos teacuterminos ldquoLo recordamos con afecto y admiracioacuten considerandocoacutemo vivioacute totalmente entregado al servicio de la Iglesia que amoacute contodas sus fuerzas Que su ejemplo de fiel servidor de Cristo y del Evange-lio sea aliento y estiacutemulo para todos nosotrosrdquo Tambieacuten aludioacute a la fuerzaconfiguradora de dicho misterio ldquoHoy celebramos la fiesta de la Transfi-guracioacuten del Sentildeor Pidamos a Jesuacutes lsquoque su gracia nos transforme a imagensuyarsquo para que viviendo seguacuten el espiacuteritu de las bienaventuranzas seamoslsquoluzrsquo y consuelo para nuestros hermanosrdquo El 19 de octubre de 2014 en lahomiliacutea de beatificacioacuten de Pablo VI dejaba esta semblanza de eacutel ldquoCon-templando a este gran Papa a este cristiano comprometido a este apoacutestolincansable ante Dios hoy no podemos maacutes que decir una palabra tan sen-cilla como sincera e importante Gracias Gracias a nuestro querido y amado

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es el balance de las citas del magisterio de los Papas en este escrito Pablo VI (22 veces delas cuales 2 veces Ecclesiam suam nn 26 y 51 Juan Pablo II (49 veces) Benedicto XVI (22veces) Juan XXIII (5 veces) Ademaacutes el Papa Francisco cita a Pablo VI 18 veces en Evange-lii gaudium y en 2 ocasiones como hemos sentildealado cita la enciacuteclica Ecclesiam suam Es sinembargo en los Ejercicios Espirituales que dirigioacute a los obispos espantildeoles (15-22 de enerode 2006) siendo cardenal donde esto aparece maacutes claramente Alliacute la utilizacioacuten expliacutecitadel Magisterio se distribuye asiacute Pablo VI Evangelii nuntiandi (nn 168(2v)101113141516182328 (3 v)32333435 475358 (2 v)60 (2 v) 616876777980)=31 veces maacutes que Los Ejercicios Espirituales de S Ignacio de Loyola (26 veces) y maacutes quela mayor parte de las citas biacuteblicas ndashuacutenicamente los evangelios de Lucas y de Juan lo supe-ranndash cuya frecuencia es Mt (23 v) Mc (15 v) Lc (41 v) Jn (36 v) 1Jn (20 v) Heb(12 v)Otras citas del Magisterio soacutelo JUAN PABLO II Pastores gregis (65) Redemptoris Missio (91)111 Dice Francisco en Evangelii gaudium (Eg) 3 citando Gaudete in Domino 22

111 Dice Francisco en Evangelii gaudium (Eg) 3 citando Gaudete in Domino 22112 Francisco en Eg 26 remite a Ecclesiam suam (Es 10 11 12 Igualmente a Evangelii

nuntiandi (Eg 10 12 146 150 151 176) Octogeacutesima adveniens (Eg 184 190) Populorum pro-gressio (Eg 190 191 219)

Papa Pablo VI Gracias por tu humilde y profeacutetico testimonio de amor aCristo y a su Iglesiardquo El lsquogran timonel del Conciliorsquo ejercioacute el servicio desdela maacutes exquisita humildad ldquoEn esta humildad resplandece la grandeza delBeato Pablo VI que en el momento en que estaba surgiendo una sociedadsecularizada y hostil supo conducir con sabiduriacutea y con visioacuten de futuro113ndashy quizaacutes en solitario114ndash el timoacuten de la barca de Pedro sin perder nunca laalegriacutea y la fe en el Sentildeor Pablo VI supo de verdad dar a Dios lo que es deDiosrdquo dedicando toda su vida a la ldquosagrada solemne y grave tarea de con-tinuar en el tiempo y extender en la tierra la misioacuten de Cristordquo amando ala Iglesia y guiaacutendola para que sea ldquoal mismo tiempo madre amorosa detodos los hombres y dispensadora de salvacioacutenrdquo115 Uacuteltimamente en el men-saje con motivo de la instauracioacuten de la I Jornada Mundial de los pobres116recientemente celebrada117 recuerda Francisco unas palabras de Pablo VIldquoTodos estos pobres ndashcomo soliacutea decir el beato Pablo VIndash pertenecen a laIglesia por lsquoderecho evangeacutelicorsquo118 y obligan a la opcioacuten fundamental porellosrdquo Expresioacuten eacutesta muy significativa que ha servido de inspiracioacuten paramuchos documentos eclesiales y praxis pastorales119 En la Conferencia de

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113 Despueacutes del Angelus del domingo 582018 al recordarlo a los 40 antildeos de su muerteha dichordquo Que desde el cielo interceda por la Iglesia que tanto ha amado y por la paz en elmundo Este gran Papa de la modernidad iexcllo saludamos con un aplauso todosrdquo

114 Comparto rotundamente el inciso Siacute bastante solo con una soledad buscada culti-vada arraigada en su espiritualidad pero tambieacuten a veces impuesta y orquestada en un ais-lacionismo que rayaba en lacerante ostracismo iexclTanto le haciacutean el vaciacuteo al final en su entornoy se le ninguneaba fuera en la iglesia y en el mundo como una estridencia una cacofoniacutea Eacutelsalioacute discretamente de la escena en la medida en que podiacutea y callaba (Mt 267 Is 537) Susuacuteltimos antildeos fueron un calvario para eacutel seguacuten testimonios fidedignos Uno de los desenca-denantes principales de la desafeccioacuten generalizada fue la publicacioacuten de la enciacuteclica Hu-manae vitae (2571968)

115 Significativamente esas son textualmente las primeras palabras con las que comienzaEcclesiam suam y que Francisco ha querido citar como las maacutes adecuadas en tan solemne acto

116 13 VI2017117 19 XI2017118 Pronunciadas seguacuten Francisco en el discurso de la ceremonia de apertura de la Se-

gunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II (29IX 1963) Dice exactamente Pablo VI ldquola Iglesiahellipmira a toda la humanidad que sufre y llora eacutesta le pertenece por derecho evangeacutelicordquo (Dis-curso 51) En ese mismo discurso se dirige a los gobernantes y jefes de los pueblos afirmandoque uacutenicamente la Iglesia puede decirles queacute es el hombre ldquocon plenitud de luzrdquo (Discurso 54)

119 De la abundantiacutesima bibliografiacutea citamos CONFERENCIA EPISCOPAL ESPANtildeOLA LaIglesia servidora de los pobres 2015 ELLACURIacuteA I lsquoLa Iglesia de los pobres sacramento his-toacuterico de liberacioacutenrdquo en Estudios Centroamericanos 32 (1977) 707-722 GUTIEacuteRREZ G lsquoPo-

Medelliacuten (1968) ya se habla de que hay que dar ldquopreferencia efectiva a lossectores maacutes pobres y necesitados y a los segregados por cualquier causardquoy en la de Puebla (1994) se dice que los pobres son ldquola medida privilegiadaaunque no excluyente de nuestro seguimiento de Cristordquo y que ldquoson losprimeros destinatarios de la misioacuten y su evangelizacioacuten es por excelenciasentildeal y prueba de la misioacuten de Jesuacutesrdquo120 La teologiacutea de la liberacioacuten hacede ello una de sus sentildeas de identidad Francisco bebe pues en la tradicioacutenevangeacutelica y eclesial maacutes genuinas y de vanguardia cuando enarbola esa de-fensa preferencial de los pobres llegando a ser una constante de su magis-terio ldquoEl Sentildeor nos invita a no olvidar que si es necesario preocuparse porel pan todaviacutea maacutes importante es cultivar la relacioacuten con Eacutel reforzar nues-tra fe en Eacutel que es el lsquopan de la vidarsquo venido para saciar nuestra hambre deverdad nuestra hambre de justicia nuestra hambre de amorrdquo 121

En el Aacutengelus de la fiesta de la Transfiguracioacuten que en 2017 ha sido endomingo Francisco ha dicho ldquoEl evento de la Transfiguracioacuten del Sentildeornos ofrece un mensaje de esperanza ndashasiacute seremos nosotros con Eacutel nos in-vita a encontrar a Jesuacutes para estar al servicio de los hermanosrdquo Evidente-mente la Transfiguracioacuten es un proceso espiritual de desasimiento y decontemplacioacuten ldquoEn esta ascensioacuten espiritual en esta separacioacuten de las cosasmundanas estamos llamados a redescubrir el silencio pacificador y rege-nerador de la meditacioacuten del Evangelio de la lectura de la Biblia que con-duce hacia una meta rica de belleza de lsquoesplendorrsquo y de alegriacuteardquo No esevadirse de la cotidianeidad e instalarse en el limbo para conseguir la im-perturbabilidad del buda la ataraxiacutea desencarnada preconizada por epicuacute-reos y estoicos o las sinergias del universo Es tomar distancia pararecentrar la existencia muchas veces desquiciada en torno a lo esencial yretomar la vida diaria con nuevos arrestos y nuevos horizontes practicandouna ecologiacutea integral como aparece en Laudato Siacute pero contando con elDios de nuestro Sentildeor Jesucristo Por eso continuacutea diciendo Francisco ldquoAl

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bres y opcioacuten fundamentalrsquo en ELLACURIacuteA I-SOBRINO J Mysterium Liberationis 01 TrottaMadrid 1990 303-321

120 ldquoLa opcioacuten por los pobres ha surgido en Ameacuterica Latina continente mayoritaria-mente pobre y cristianordquo SOBRINO J lsquoOpcioacuten por los pobresrsquo en RELat 251 Dice que seacuntildea en Puebla (2004) que remite Medelliacuten (1968) ldquoque hizo una clara y profeacutetica opcioacutenpreferencial y solidaria por los pobresrdquo (n 1134) En Aparecida (2007) donde Francisco tuvoun servicio relevante volvioacute a estar en el primer plano ldquoEsperamos mantener con renovadoesfuerzo nuestra opcioacuten preferencial y evangeacutelica por los pobresrdquo (Documento Final)

121 FRANCISCO Angelus 582018

finalizar la experiencia maravillosa de la Transfiguracioacuten los disciacutepulos ba-jaron del monte con ojos y corazoacuten transfigurados por el encuentro con elSentildeorrdquo El Tabor es un alto en el camino hacia Jerusaleacuten que les concerniacuteaa todos los disciacutepulos aunque uacutenicamente participaran tres apoacutestoles en laexperiencia y en ellos a los disciacutepulos de todos los tiempos como se hadicho siempre y ahora recuerda Francisco ldquoEs el recorrido que podemoshacer tambieacuten nosotros (hellip)rsquoTransformadosrsquo por la presencia de Cristo ydel lsquoardorrsquo de su palabra seremos signo122 concreto del amor vivificante deDios para todos nuestros hermanos especialmente para quien sufre paralos que se encuentran en soledad y abandono para los enfermos y para lamultitud de hombres y de mujeres que en distintas partes del mundo sonhumillados por la injusticia la prepotencia y la violenciardquo En esa longitudde onda y seguacuten esas coordenadas la Transfiguracioacuten tiene que ver con losseres humanos en general a lo largo de toda su existencia En ella recu-rrentemente hallaba Pablo VI la fuerza y la inspiracioacuten para la renovacioacutende las personas en la Iglesia y en el Mundo que se proponiacutea llevar a cabocomo lo formuloacute en el discurso programaacutetico de la apertura de la SegundaSesioacuten del Concilio Vaticano II aquel 29 de septiembre de 1963 apenas tresmeses despueacutes de haber asumido la responsabilidad suprema de servir a laIglesia en el Mundo123 como obispo de Roma En eacutel perfilaba efectiva-mente las liacuteneas de fuerza de lo que deseaba fuera su pontificado y que eacutelpretendiacutea pergentildear a partir de las conclusiones conciliares124 Asiacute pues lameta del cristiano es la de llevar una vida ldquotransfigurada y transfiguradorardquo

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122 En consonancia con la importancia que Pablo VI dio a los signos a los gestos ndashcomohaciacutea Jesuacutesndash muchos de ellos ineacuteditos pero todos a cual maacutes significativos

123 Cuando alegre pero abrumado por las responsabilidad que habiacutean dejado sobre sushombros haciacutea votos por tener ldquola fuerza vigilante y serena el celo infatigable por su lsquogloriarsquola preocupacioacuten misionera para la difusioacuten universal lsquoclararsquo dulce del Evangeliordquo (PrimerMensaje 22 de junio de 1963) a las pocas horas de haber sido elegido Expresioacuten que utilizaraacuteFrancisco en su primera exhortacioacuten apostoacutelica ldquoAlegriacutea que se renueva y se comunicardquo ldquoLadulce y confortadora alegriacutea de evangelizarrdquo (Evangelii gaudium) que se inspira en Evangeliinuntiandi

124 ldquoLos fines principales de este Concilio que por razones de brevedad y de mejor in-teligencia reduciremos a cuatro puntos el conocimiento o si se prefiere de otro modo laconciencia de la Iglesia su reforma la reconstruccioacuten de la unidad de todos los cristianos yel coloquio de la Iglesia con el mundo contemporaacuteneordquo Los ejes de Ecclesiam suam

15 ldquoTU LUZ NOS HACE VER LA LUZrdquo125COMO FUMAROLAS DEUN VOLCAacuteN

En realidad eso fue la exteriorizacioacuten de la vida interior de Pablo VIfumarolas de volcaacuten126 con el epicentro en su corazoacuten Viviendo en un amorsin fisuras su existir fue discurriendo a lo largo de los antildeos en proceso depermanente libacioacuten127 y de continua transfiguracioacuten ndashque no transfor-mismo flashes y luces de neoacuten sino alumbramiento estructurante Arde enla Luz128 es testigo de la Luz129 e irradia luz no confusioacuten130 como lo ponede manifiesto un amigo privilegiado confidente de su vida y de su obra JGuittonldquofui a visitarle a Milaacuten casi todos los antildeos para recibir lsquolucesrsquo y unconsejordquo131 Pero con la actitud no del caza-noticias-sensacionalistas ni si-quiera del bioacutegrafo sino de ldquoquienes como yo intenten estudiar no tanto suvida cuanto la curva de su destinordquo132 iexclCandorosa y sabrosa liturgia de dosalmas en amistad que se ofrendan desde un reciacuteproco respetuoso pudor133

La vida de Pablo VI ha sido y sigue siendo bruacutejula y fuente de inspiracioacutenpara muchos ndashtambieacuten actualmente como lo muestra frecuentemente Fran-ciscondash tanto en el aacutembito espiritual como pastoral ldquoserse para darserdquo enfeliz expresioacuten de Marcelino Legido a propoacutesito de la sequela Christi delseguimiento discipular134 Pues bien en la transfiguracioacuten se mostroacute la Luzy el fuego como arras y anticipo como en craacuteter de volcaacuten en espera de la

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125 ldquoEn ti estaacute la fuente de la vida y en tu luz vemos la luzrdquo (Ps 3510) tambieacuten Is 457126 Parece que seguacuten una concepcioacuten antigua la ldquogloria de Diosrdquo es asociada a fenoacuteme-

nos naturales como la tormenta y la erupcioacuten volcaacutenica (CARREZ M en ALLMEN J-J von Vo-cabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 112)

127 Fp 217128 Jn 812129 Jn 18 Lc 1133-36 Mt 514-16 Jn 319-21 Ef 41858-11 Rm 1312-14 ITes 55 IP

29 2P 119 IJn 29130 Gn 14 Is 520 Am 5810 Ecl 213131 GUITTON J Diaacutelogos con Pablo VI Cristiandad Madrid 1967 107132 Ibid 133 ldquoDe Pablo VI iacutentimo no seacute casi nada si no es que le amordquo (GUITTON J Diaacutelogos

104)134 Tambieacuten Francisco insiste en ello ldquoSin vida nueva y auteacutentico espiacuteritu evangeacutelico sin

lsquofidelidad a la Iglesia y a la propia vocacioacutenrsquo cualquier estructura nueva se corrompe en pocotiempordquo (Evangelii gaudium 25) ldquohellip lo que buscamos es la lsquogloriarsquo del Padre (hellip) que Jesuacutesbuscoacute durante toda su existencia (hellip) evangelizamos para la mayor lsquogloriarsquo del Padre quenos amardquo (ibid 267) Gloria-glorificacioacuten-transfiguracioacuten Espiacuteritu ignaciano

plenitud de su manifestacioacuten en la gloria del cielo en el cabe-si de Diosmediante las ascuas encendidas del Espiacuteritu135

Ademaacutes del fondo constato aquiacute la forma El vocabulario de Pablo VIes prolijo en teacuterminos afines a la luz136 Un ejemplo entre muchiacutesimos maacutesDirigieacutendose a los sacerdotes en Bogotaacute en el contexto de una reflexioacutensobre la eucaristiacutea y la teologiacutea de la liberacioacuten en Medelliacuten les deciacutea ldquoqueNuestro reconocimiento sea estiacutemulo para ulteriores esfuerzos a fin de queCristo siga llegando a tantos que todaviacutea caminan a tientas porque auacuten es-peran lsquomaacutes luzrsquo y maacutes fuerza que con vitalidad siempre nueva brotan delmensaje de que sois portadoresrdquo137

15 1 Primer Discurso al mundo entero138

En ese primer Discurso al mundo entero afirma que se empentildearaacute enel celo infatigable de mostrar la ldquogloriardquo inmarcesible de la Iglesia Refi-rieacutendose a Juan XXIII afirma ldquoLos lsquorayosrsquo lanzados sobre las almas hansido una sucesioacuten lsquode claridad en claridadrsquo como una lsquollama ardientersquohelliprdquo139Resalta que la Iglesia ldquo lsquobrillarsquo en el mundo como el estandartehelliprdquo Al nom-brar la necesaria revisioacuten y reforma del Coacutedigo de Derecho Canoacutenicoafirma que ha de ser llevada a cabo a la luz del evangelio ldquoEn esta lsquoluzrsquo (ladel evangelio de Jesuacutes) se situacutea el trabajo para la revisioacuten del Coacutedigo deDerecho Canoacutenicohelliprdquo El imperativo del amor al proacutejimo ha de inspirarseldquoen la lsquoluzrsquo de la caridadhelliprdquo Reconocimiento a los miembros de la Iglesiapor el ldquo lsquoesplendorrsquo de su dignidadhelliprdquo Anima a los cristianos a los que se lesniegan sus derechos llamados a participar maacutes de cerca en la cruz porque a

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135 Cf Veni creator Spiritus Secuencia de Pentecosteacutes CIC 696 697136 En cuanto atributo primordial de la transfiguracioacuten y de la gloria (Baudraz F en

ALLMEN J von Vocabulaire biblique Eacuteditions Rencontre Lausanne 1969 163-164 BOUYERL Diccionario de teologiacutea Herder 1968413-416 FEUILLET A-GRELOT P en LEacuteON-DUFOURX Vocabulario de teologiacutea biacuteblica Herder Barcelona 430-434 CONZELMANN H en KITTELG-FRIEDRICH G Theologisches Woumlrterbuch zum Neuen Testament W Kohlhammer VerlagStuttgart 1933-1973 vol IX 310-358 Rastreareacute las expresiones que aludan a la luz la clari-dad y que traduzcan un proceso configuradortransfigurador Evidentemente se trata de unsencillo muestrario no de un estudio exhaustivo

137 Pablo VI Viaje a Bogotaacute 2281968 Y eacutesta otra afirmacioacuten a propoacutesito de un papacon quien colaboroacute muy estrechamente ldquoPiacuteo XII que ilustroacute a la Iglesia con la lsquoluzrsquo de unaensentildeanza plena de sabiduriacuteardquo

138 Saacutebado 22 de junio de 1963 (Citaremos como D1)139 D1

ella le seguiraacute ldquoel lsquoalba radiantersquo de la resurreccioacutenrdquo Concluye deseando ldquoquesobre el mundo entero pase una gran lsquollamarsquo de fe y de amor que lsquoiluminersquoa todos los hombres de buena voluntad allanando los caminos de la cola-boracioacuten reciacuteprocahelliprdquo Como se ve abundan las expresiones que desean yapuestan por la luz Otro tanto como decir que se desea la transfiguracioacutende toda la realidad por la fuerza transfiguradora transformadora del Sentildeorresucitado Luz de Luz Siempre aspirando a la propia renovacioacuten de laIglesia y del mundo por el Espiacuteritu Santo

152 Destellos de transfiguracioacuten en Ecclesiam suam

En la propia Ecclesiam suam no hay alusiones expliacutecitas al misterio dela Transfiguracioacuten pero siacute a su alcance y al proceso de la ldquoiluminacioacutenrdquo porel que pasa el disciacutepulo de Cristo He aquiacute algunas de esas marcas140 Entrequienes han honrado a la Iglesia ldquobrillaronrdquo 141 los Vicarios de Cristo en latierra la finalidad de la enciacuteclica es ldquoaclararrdquo142 lo importante que es quela Iglesia y la sociedad se encuentren dar ldquomayor lsquoclaridadrsquo a algunos cri-terios doctrinales y praacutecticosrdquo143 quienes sirven en la Iglesia lo hacen si-guiendo una ldquo lsquoiluminadarsquo y operante concienciardquo144 el rostro de la Iglesialdquojamaacutes suficientemente santo y lsquoluminosorsquo rdquo145 el diaacutelogo Iglesia ndash mundoque el Concilio debe abordar en su extensioacuten y complejidad constituyepara Pablo VI ldquoun verdadero peso en nuestro espiacuteritu un estiacutemulo una vo-cacioacuten hellipque quisieacuteramos lsquoaclararrsquo en alguna manerardquo146 la Iglesia debe re-flexionar sobre siacute misma para encontrar ldquomayor lsquoluzrsquo rdquo147 La transformacioacutende la Iglesia y de los creyentes es como ldquoexperimentar a Cristo en siacutemismardquo148 ldquoiluminadardquo149 por el Espiacuteritu Santo que guiaraacute tambieacuten con suluz150 los trabajos del Concilio para guiar a la Iglesia hacia una siempre

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140 Utilizo la edicioacuten original de Ecclesiam suam en italiano141 ldquorifulserordquo (Es 1)142 ldquochiarirerdquo (Es 3)143 ldquodare maggiore lsquochiarezzarsquo rdquo (Es 9)144 ldquo lsquoilluminatarsquo ed operante coscienza (Es 11)145 ldquoabbastanza santo e lsquoluminosorsquo (Es 11)146 ldquochiarirerdquo (Es 15)147 ldquo maggiore lsquolucersquo rdquo(Es 19)148 ldquosecondo le parole di Paolo apostolo lsquoCristo abiti per la fede nei vostri cuorirsquo (Ef

317)rdquo (Es 27)149 ldquo lsquoilluminatarsquo e guidata dallo Spirito Santordquo (Es 28)150 ldquolrsquoopera del Concilio saragrave assistita dal lsquolumersquo dello Spirito Santordquo (Es 34)

mayor lsquoclaridadrsquo151 reflejo de la lsquogloriarsquo de Dios De este modo el cristianojuntamente con otras personas de buena voluntad emprende una misioacutende transfiguracioacuten que los implica a ellos mismos y los emplaza a colabo-rar en la transfiguracioacuten del universo152

Dando testimonio fehaciente de la iacutentima co-pertenencia del cristiano aCristo como el sarmiento a la vid en ldquoeste lsquoluminoso puntorsquo de nuestra ferdquo153en que no se reflexiona lo suficiente ni se vive Este es el nuacutecleo del misteriode la Iglesia154 Dice Pablo VI que para superar las aporiacuteas ndashterrena y espiri-tual santa y siempre en viacuteas de santificacioacutenndash que se les plantean a los estu-diosos de la eclesiologiacutea y al cristiano de a pie los pastores debenldquoencenderrdquo155 en siacute mismos y en los fieles mediante una elevada y vigilantepedagogiacutea un robusto sentido de la Iglesia156 apoyaacutendose en la experiencialdquoiluminadardquo por la doctrina157 sirvieacutendose de la liturgia y practicando unaldquomeditacioacuten silenciosa y lsquoardientersquo de las verdades divinasrdquo158 Un modo muypropio de acoger las ldquoirradiacionesrdquo del Espiacuteritu Santo Ademaacutes insiste enque esta dinaacutemica no debe ser contemplada como una rareza o heroicidadsino como una consecuencia normal de la ldquoiluminacioacutenrdquo bautismal159

ldquoEl ser cristiano el haber recibido el santo bautismo no debe ser con-siderado como cosa indiferente o sin valor sino que debe marcar profunday felizmente la conciencia de todo bautizado debe ser en verdad conside-rado por eacutel mdashcomo lo fue por los cristianos antiguosmdash una lsquoiluminacioacutenrsquoque haciendo caer sobre eacutel el lsquovivificante rayorsquo de la verdad divina le abre

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151 ldquoma per condurli a migliore lsquochiarezzarsquo e concordia che ne abbia lsquogloriarsquo Iddio gau-dio la Chiesa edificazione il mondordquo (Es 34)

152 Es 19 20 37 38 44 45153 ldquoripensando a questo punto lsquoluminosorsquo della nostra federdquo (Es 37) Se refiere al tema

de la vid y de los sarmientos (Es 35-37) que ha de ser pensado y sobre todo vivido Para ilu-minarlo remite a Mystici Corporis a San Pablo (Gal 328 Ef 415-16 Col 311) y a AGUSTIacuteNSan In Io Tract 218

154 Es 38-39 Dice concretamente ldquoIl mistero della Chiesa non egrave semplice oggetto diconoscenza teologica devrsquoessere un fatto vissuto in cui ancora prima drsquouna sua lsquochiararsquo no-zione lrsquoanima fedele puograve avere quasi connaturata esperienzardquo (Es 39)

155 Es 40156 ldquocorroborante senso della Chiesardquo(ibid)157 Ibid158 Ibid159 Para el bautismo como ldquophotismoacutesrdquo ndashiluminacioacutenndash (JUSTINO San Apol 61 ldquonos-

otros estamos iluminados por Jesuacutesrdquo (Diaacutelog 122)

el cielo le lsquoesclarecersquo la vida terrenal le capacita a caminar como lsquohijo de laluzrsquo hacia la visioacuten de Dios fuente de eterna felicidad Faacutecil es comprenderqueacute programa pone delante de nosotros y de nuestro ministerio esta consi-deracioacuten y Nos gozamos al observar que estaacute ya en viacuteas de ejecucioacuten entoda la Iglesia y promovido con lsquoiluminado y ardientersquo celo Nos los reco-mendamos Nos lo bendecimosrdquo160

Para el cristiano como para el propio Cristo el bautismo es fuego luzrevelacioacuten glorificacioacuten transfiguracioacuten161 Constituye las propias sentildeas deidentidad Por ello no es raro que Pablo VI se reafirme desde esa verdadconstituyente frente a los hermanos separados pero no con prepotencia sinohumildemente dejando que se muestre en su plenitud el esplendor de la ver-dad como el mejor asidero para restaurar la unidad ldquoiexclOh no es orgullo noes presuncioacuten no es obstinacioacuten no es locura sino lsquoluminosa certezarsquo y go-zosa conviccioacuten la que tenemos de haber sido constituidos miembros vivos ygenuinos del Cuerpo de Cristo de ser auteacutenticos herederos del Evangelio deCristordquo162 Como fue Mariacutea que ya goza en el cielo del ldquofulgorrdquo de la gloria163Emprendiendo este camino la Iglesia aspira a tener cada vez maacutes ldquoclaridadrdquosobre su identidad164 y a contemplar al mundo a la ldquoluz de la ferdquo165 Por el con-trario la Iglesia no es autorreferencial ni brilla por siacute misma sino por aquelque la ilumina siendo Luz de Luz Luz de los pueblos Luz del mundo (Jn812) el Sentildeor de la gloria ldquoEl Evangelio es lsquoluzrsquo es novedad es energiacutea esnuevo nacimiento es salvacioacutenrdquo166 Consecuentemente el cristiano debe serluz (Mt 514) preferir su original y admirable forma de vida a ldquola seduccioacutendel lsquoesplendor humanorsquo que igualmente le rodeardquo167 La luz del evangelio seconvierte asiacute en el criterio del discernimiento a cuyo resplandor la Iglesiaevaluacutea la propia conducta y la del mundo para no dejarse contaminar poreacuteste que declara sus propias debilidades como la meta deseable y vive porello en connivencia con la oscuridad e interponieacutendose como ldquonube envi-diosardquo (Hch 19) de la que habla Fray Luis de Leoacuten con todo el peso de la

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160 Es 41-42 161 De hecho en el Bautismo y en la Transfiguracioacuten de Cristo aparecen las mismas teo-

faniacuteas162 Es 48163 ldquoora in cielo ne gode il lsquofulgorersquo e la beatitudinerdquo (Es 59)164 ldquopiugrave lsquochiararsquo coscienza di seacuterdquo (Es 60)165 ldquoal lsquolumersquo della fede ldquo (Es 61)166 Es 61167 Es 63

inmanencia amalgamando en imposible comercio luz y tinieblas como diceS Pablo168 No es razoacuten sin embargo para poner tierra por medio Al con-trario desde la misericordia la Iglesia transfunde su luz al mundo para res-taurarlo y ausculta discierne diagnostica tiende puentes dialoga ldquocon lalsquoclararsquo advertencia de una misioacuten que las trascienderdquo169 que no puede obviarsin negarse sin renunciar a sus sentildeas de identidad

Lo que pretende en la enciacuteclica no es solapar al Concilio ni encorse-tar su dinamismo ni siquiera marcarle una hoja de ruta170 sino ldquoanteponeralgunas consideracioneshellip para que sean lsquomaacutes clarosrsquo los motivos que mue-ven a la Iglesia al diaacutelogo lsquomaacutes clarosrsquo los meacutetodos que se deben seguir ylsquomaacutes clarosrsquo los objetivos que se han de alcanzar Queremos preparar losaacutenimos no tratar las cuestionesrdquo171 He ahiacute un paacuterrafo central para el temaque nos ocupa el ministerio magisterial de Pablo VI ya desde este primeracto solemne y programaacutetico es transfigurador Reconoce que sus antece-sores ya procedieron asiacute Por ejemplo Leoacuten XIII que personificando ldquola fi-gura evangeacutelica del escriba prudente (hellip) consideraba los problemas denuestro tiempo lsquoa la luzrsquo de la palabra de Cristordquo172

Pablo VI lo tiene ldquoclarordquo173 antes de y para convertir al mundo hayque hablarle en la longitud de onda en la que se halla y sintoniza seguacuten lascoordenadas de sus propios intereses para llevarlo maacutes hondo maacutes allaacute desiacute mismo y para si fuera necesario corregir su rumbo Soacutelo posible cuandose le ama de verdad cuando al enviado se le abren las carnes del corazoacutenpor la misericordia (Mc 634) Algo que tambieacuten parece estar sucediendo aFrancisco en la actualidad que lo intenta con todas sus fuerzas y todas lasldquolucesrdquo que Dios le da y de las que ha hecho acopio en su largo itinerariopastoral y su mucha experiencia en el discernimiento Pisando terrenoshasta ahora ineacuteditos e inexplorados con una osadiacutea que raya muchas vecesen la imprudencia y casi en la temeridad en opinioacuten de una minoriacutea recal-citrante La suya siacute que es una ldquoevangelizacioacuten con espiacuteriturdquo174 Esa actitudde Pablo VI y de Francisco no lleva consigo necesariamente plegarse a esosintereses o simular estrategias de cercaniacutea ndashpor respeto a siacute misma y al pro-

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168 Es 64169 Pablo VI habla de ldquola lsquochiararsquo avvertenzardquo (Es 66)170 ldquoVogliamo disporre gli animi non trattare le coserdquo (Es 68)171 Es 68 172 Es 69173 ldquoComrsquoegrave lsquochiarorsquo rdquo (Es 80) Claridad transfiguracioacuten tambieacuten in terminis174 FRANCISCO Evangelii gaudium 24 de noviembre de 2013 262-283

pio mundondash sino entablar un diaacutelogo Esta forma de acercamiento es pro-metedora y comprometedora porque implica una dinaacutemica oblativa y deauteacutentica comunioacuten Quien dialoga de verdad se expone desde lo maacutes pro-pio de siacute mismo y sale oblativamente al encuentro del otro esperando quelo haga con igual talante de radical expropiacioacuten y deseo de entendimientoProceso que puede ldquofigurarserdquo175 en el diaacutelogo como el mejor modo de larelacioacuten a entablar entre la Iglesia y el mundo entre la Iglesia catoacutelica y lasdemaacutes confesiones cristianas con el que restantildear heridas176 para reem-prender la marcha juntos

Un diaacutelogo que se cimienta sobre todo en la ldquoclaridadrdquo177 que posibilitala comprensioacuten de coacutemo se llega por muacuteltiples caminos a la ldquoluz de la ferdquo178Asiacute reciben justo reconocimiento todos los caminos hacia Dios desde unaadecuada interpretacioacuten del diaacutelogo interreligioso De hecho el Nuevo Cate-cismo para adultos (De nieuwe katecismus Geloof verkondiging voor vol-wassenen 1966) de la Iglesia en Holanda179 ndashuno de los retos mayores a losque debioacute responder Pablo VI al comienzo de su pontificado y apenas ter-minado el Vaticano IIndash nombra asiacute su segunda parte ldquoEl camino haciaCristordquo180 muy en la liacutenea de Lumen gentium Ad gentes Gaudium et spesUnitatis redintegratio y Nostra aetate En este uacuteltimo documento se dice ldquoYa

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175 ldquoSembra a Noi invece che il rapporto della Chiesa col mondo senza precludersi altreforme legittime possa meglio lsquoraffigurarsirsquo in un dialogordquo (Es 80) Proceso pues de transfi-guracioacuten configuradora de la iglesia y del mundo

176 El diaacutelogo siempre como viacutea regia para la vida diaria y para solucionar embrolloscomo sucedioacute con motivo del Catecismo holandeacutes o el caso M Lefebvre por ejemplo En elecumenismo Pablo VI como hemos visto maacutes arriba en el presente ensayo siempre fue cla-rividente y generoso y habloacute por ejemplo de que los Padres blancos introdujeron el catoli-cismo en Uganda en ldquoamigable competenciardquo con los misioneros anglicanos que ya estabanpresentes en el paiacutes (cf PABLOVI Homiliacutea de canonizacioacuten de Carlos Luanga y compantildeerosmaacutertires de Uganda (Roma Basiacutelica de S Pedro 18X1964)

177 ldquoLa lsquochiarezzarsquo innanzi tutto il dialogo suppone ed esige comprensibilitagrave egrave un tra-vaso di pensiero egrave un invito allrsquoesercizio delle superiori facoltagrave dellrsquouomordquo (Es 83)

178 ldquoNel dialogo si scopre come diverse sono le vie che conducono alla lsquolucersquo della federdquo(Es 86)

179 Josef Dreissen uno de sus comentaristas maacutes autorizados hace notar la ausencia delteacutermino ldquocatoacutelicordquo en el tiacutetulo viendo en ello una muestra de su apuesta decididamente ecu-meacutenica (DREISSEN J Diagnoacutestico del Catecismo holandeacutes Herder Barcelona 1969 91)

180 Sabido es que la segunda parte de dicho catecismo se subdivide en dos secciones A)El camino de los pueblos (civilizaciones religiones no cristianas humanismos) en realidadel itinerario de la presencia del Espiacuteritu en el mundo B) El camino de Israel

desde la antiguumledad y hasta nuestros diacuteas se encuentra en los diversos pue-blos una cierta percepcioacuten de aquella fuerza misteriosa que se halla presenteen la marcha de las cosas y en los acontecimientos de la vida humana y aveces tambieacuten el conocimiento de la suma Divinidad e incluso del Padrerdquo181

La catequesis tambieacuten debe realizarse de tal modo que lleve al cate-quizando ldquoa los lsquoalboresrsquo del Dios vivordquo182 porque la propia Iglesia debealumbrar como su Sentildeor ofrecer al mundo ldquosu lsquoluzrsquo y su graciardquo183 ndashque sonlas de Cristo Luz del mundo (Jn 812) lleno de gracia y verdad (Jn 116-17)ndash asumiendo en un abrazo omniabarcante todos los destellos y relum-bres que la Revelacioacuten ha generado en su despliegue coacutesmico Asiacute a zagade la huella del que es Luz de los pueblos sabe ser semilla fermento sal yldquoluzrdquo184 informar las formas de la fe para que sean ldquolo maacutes puras y lsquotrans-parentesrsquo posiblerdquo185 formulando un deseo halaguumlentildeo ndashldquoun voto lusing-hierordquo186 de entablar el diaacutelogo con el mundo ldquolsquoa la noble luzrsquo del lenguajerazonable y sincerordquo187 iquestCabe mejor servicio al hombre que liberarlo desu vana pretensioacuten de vivir de espaldas a la luz y de hacerlo en un lenguajeclaro luminoso transfigurado para llevar a cabo la transfiguracioacuten de larealidad ndashincluido el ser humanondash y hablar de ella

153 Una homiliacutea en la fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor Jesuacutes

Tuvo lugar dentro de la celebracioacuten eucariacutestica del segundo domingode cuaresma 14 de marzo de 1965 en la iglesia parroquial romana de SGiuseppe al Trionfale188 Comentando el evangelio correspondiente a ese

500 S DIacuteEZ BARROSO

181Nostra aetate 2 Pablo VI en Ecclesiam suam como he sentildealado maacutes arriba hablaraacutede ldquociacuterculosrdquo incluyendo en el primero a todo el geacutenero humano (Es 101-110) en el segundoa los que creen en Dios (Es 111-112) en el tercero a los cristianos (Es 113-117)

182 Es 95183 Es 99184 ldquoMa la Chiesa sa drsquoessere seme drsquoessere fermento drsquoessere sale e lsquolucersquo del mondordquo

(Es 99) 185 Es 108186 Es 110187 Es 110188 BASADONNA G Il Mistero della Trasfigurazione Riflessione di Pablo VI Libreriacutea

Editrice Vaticana Roma 1980 folleto editado sin paginacioacuten Es el texto suyo maacutes detalladoque encontreacute sobre la ldquotransfiguracioacutenrdquo Pablo VI predicoacute en varias ocasiones acerca de latransfiguracioacuten del Sentildeor He aquiacute algunos ejemplos 1431965 1921967 731971 2721972Abunda en las mismas ideas La homiliacutea que comento me parece que lo explicita mejor eilustra particularmente bien lo que defiendo en el presente artiacuteculo

domingo que hablaba de la Transfiguracioacuten de Jesuacutes puntualiza el sentidoque ese misterio tiene como una invitacioacuten a la transfiguracioacuten personal ala conversioacuten a una vida fundada en la Palabra de Dios189 Dice Pablo VI190

ldquoAd un certo momento i tre si svegliano levano gli occhi e vedonoGesugrave straordinariamente lsquoluminosorsquo come se un lsquofuoco di portento si fosseaccesorsquo nella sua Personahellip() Lo sguardo dei veggenti si fissa attonito es-tatico Gesugrave cosigrave lsquotrasfiguratorsquo domina sul monte (hellip) Ed ecco che lrsquointeropanorama egrave avvolto da una nube pur essa lsquocandidarsquo Non egrave nebbia opaca malsquonimbo di gloriarsquo che acrece e pone in risalto la visione Si averete una pre-senza ancora piugrave impresionante infatti una voce profunda in cui palpitatutto il Cielo esclama Questi egrave il Figlio mio dilecto ascoltatelordquo

Pablo VI no duda en antildeadir detalles que no figuran en el texto evan-geacutelico y que hacen maacutes incisiva la narracioacuten y recrea el momento revela-dor ldquoEn un determinado momento los tres se despiertan elevan los ojos yven a Jesuacutes lsquoextraordinariamente luminosorsquo como si un lsquofuego de artificiorsquose hubiese lsquoencendidorsquo en su persona (hellip) la mirada de los videntes se fijaatoacutenita estaacutetica Jesuacutes lsquotransfiguradorsquo asiacute domina sobre el monte (hellip) Y heaquiacute que el panorama completo es envuelto en una nube lsquocaacutendidarsquo ella Noes niebla opaca sino lsquonimbo de gloriarsquo que acrecienta y resalta la visioacuten Seabre paso una presencia auacuten maacutes impresionante de hecho una voz pro-funda en la que palpita el cielo al completo exclama Eacuteste es mi amadoHijo escuchadlerdquo Los detalles subrayados autorizan la majestad de la vi-sioacuten y abocan a su epicentro la escucha de la Palabra para la imitacioacutenTambieacuten Pedro lo recoge pareneacuteticamente (2P 116-18) En efecto las co-munidades que se preparan para la Pascua estaacuten en una situacioacuten similara la de los apoacutestoles ante la subida a Jerusaleacuten En ambos casos se trata defortalecer la fe y de inducir a la conversioacuten De ahiacute que Jesuacutes provoque laconfesioacuten de Pedro ndashque ldquoiluminadordquoresponde191ndash y en eacutel de cualquier dis-

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189 Comenta Giorgio Basadonna ldquola memoria di Paolo VI che queste pagine vogliononutrire richiama dulcemente e insistentemente alle grande cose di Dio e lasciva trapelare unporsquo di lsquoquella lucersquo e di quella gioia beatificante che ora formano il suo gaudio eternordquo Asiacuteespera facilitar la participacioacuten en la transfiguracioacuten de Pablo VI

190 El evangelio en su sobriedad nos describe un ldquoacontecimiento lleno de intereacutes y deestuporrdquo A continuacioacuten reconstruye la escena en bella jugosa y detallada paraacutefrasis paraa inducir la interiorizacioacuten de su mensaje Con ella en tono cercano caacutelido creativo y dinaacute-mico insiste en subrayar las caracteriacutesticas ldquoluminosasrdquo del acontecimiento atributos de latransfiguracioacuten

191 ldquoCome folgorato da improvvisa illuminazionerdquo (lc)

ciacutepulo de todos los tiempos192 Quienes fueron testigos de la transfigura-cioacuten vieron coacutemo en Jesuacutes ademaacutes de la naturaleza humana hay otra di-vina193 ldquoGesugrave egrave un tabernacolo in moto egrave Uomo che porta dentro di Seacutelrsquoampiezza del Cielo egrave il Figlio di Dio fatto Uomo egrave il miracolo che passasui sentieri della nostra terra Gesugrave egrave davvero lrsquoUnico il Buono il Santordquo194

iexclJesuacutes es un milagro viviente y vivificante cercano y excelso compantildeero deviaje y teacutermino como en Emauacutes bueno como el pan y santo como Dios

De este modo Jesuacutes al invitarles a participar en su transfiguracioacuten estaacuteproponiendo a sus disciacutepulos implicarse en su mismo proceso de glorifica-cioacuten a configurarse con Eacutel Para lo cual es bueno ldquosaper lsquotransfigurarersquo195mercegrave lo sguardo della fede i segni con cui il Signore si presenta a noi nonper alimentare la nostra fantasiacutea profilandoci un mito un fantasma unrsquoim-maginazione No ma per contemplare la realtagrave il mistero ciograve che vera-mente egraverdquo La transfiguracioacuten no es pasto para la fantasiacutea sino espejo parael cambio que el disciacutepulo debe incoar en siacute mismo con la gracia de DiosComo se alumbroacute en Cristo durante la transfiguracioacuten su divinidad em-pantildeada por el velo de su carne ahora se trata de hacer nacer en el disciacutepuloel fruto de la vocacioacuten a la perfeccioacuten a la santidad para completar la rea-lidad el misterio de lo que verdaderamente uno es196 iexclBello ejercicio elsuyo de exeacutegesis pastoral y de propuesta homileacutetica digno de ser imitadoEn efecto la transfiguracioacuten para Pablo VI es todo un programa de vidacristiana en reciprocidad con el misterio de la Encarnacioacuten del Verbo ndashqueveloacute misteriosamente la Luz de Luzndash y con el de su Nacimiento virginalndash

502 S DIacuteEZ BARROSO

192 ldquoE inoltre se Gesugrave egrave Dio fatto Uomo la meraviglia delle meraviglie chi Egli egrave perme Che rapporto crsquoegrave tra me e Lui Debo ocuparme di Lui Lo incontro nel cammino Dellamia vita Egrave legato al mio destinordquo

193 Bella siacutentesis de la cristologiacutea de Pablo VI que se presenta bajo la forma de una enar-decida confesioacuten de Fe ldquoJesuacutes es un tabernaacuteculo en movimiento es el Hombre que lleva den-tro de Siacute el cielo en toda su amplitud es el Hijo de Dios hecho Hombre es el milagro que pasaa traveacutes de los senderos de nuestra tierra Jesuacutes es verdaderamente el Uacutenico el Bueno elSantordquo

194 Efectivamente Jesuacutes es un ldquotabernaacuteculo en movimiento hombre que lleva dentro desiacute mismo la amplitud del cielo es el Hijo de Dios que se ha hecho hombre el milagro que pasapor los senderos de nuestra tierrardquo

195 Traducir transformar transfigurar transustanciar los signos por los que Dios se noshace presente

196 ldquoLa Rivelazione di Gesugrave svela a me stesso ciograve che io sono Egrave qui lrsquoinizio della beati-tudine il destino soprannaturale giagrave ora inaugurato e attivo nel nostro essere rdquo (lc) Cristoel hombre nuevo modelo del hombre perfecto (GS 22)

lsquoalumbramientorsquo paradoacutejico y deslumbrante porque Mariacutea lsquodio a luzrsquo a laLuz que el velo de la carne manteniacutea como retenida

Concluye Pablo VI intimando implicativamente ldquoRipetiamo con leparole di Pietro197 che Gesugrave egrave il Figlio di Dio fatto Uomordquo Pero al mismotiempo ldquoSenta ognuno e ripeta egrave la mia vita egrave il mio destino egrave la mia de-finizione giacchegrave anchrsquoio sono cristiano anchrsquoio sono figlio di Diordquo Latransfiguracioacuten de Jesuacutes es mi propia transfiguracioacuten en esperanza peroque ya se inaugura en este mundo ldquoEgrave qui lrsquoinizio della beatitudine il des-tino soprannaturale giagrave ora inaugurato e attivo nel nostro essererdquo De ahiacuteque Pablo VI en esta homiliacutea invite incisivamente a los fieles a que con-celebran con eacutel estos misterios a que se afiancen en la fe ldquoAccresciamo neinostri cuori la fede in Gesugrave Cristo meditando chi veramente Egli egraverdquo Latransfiguracioacuten le mostroacute en el esplendor de su gloria en comunioacuten con elPadre y con el Espiacuteritu Santo Sin embargo no la retuvo para siacute como elprivilegio a que le daba derecho su divinidad sino que la vivioacute como la vo-cacioacuten primicia y destino A eacutel que son llamados quienes aceptan impli-carse en su seguimiento e imitarlo Transfiguracioacuten es permitir en siacute mismola obra de Dios para configurar su vida a imagen de la Imagen deviniendoluces de la Luz ldquoPensiamo che lsquoil suo volto splendente egrave il solersquo per le nos-tre anime Dobbiamo sempre sentirci lsquoilluminatirsquo da Lui luce del mondonostra salvezzardquo Activar constantemente la fuerza del bautismo que es ilu-minacioacuten hontanar de luz en la vida del disciacutepulo de Jesuacutes que irradia lapresencia del Espiacuteritu en su historia personal y le capacita para prenderlefuego al mundo (Lc 12 49-50) por los cuatro costados con la llama del amorque acrisola

154 Gaudete la alegriacutea del testigo198

Tampoco aquiacute como sucede en Ecclesiam suam hay alusiones expliacute-citas al misterio de la Transfiguracioacuten pero siacute a la fuerza transfiguradora

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197 ldquoUbi Petrus ibi ecclesia ubi ecclesia ibi nulla mors sed vita aeternardquo(AMBROSIO SanCom In Ps 4030)

198Asiacute se refiere a ella en el XV aniversario (2961978) de su coronacioacuten ldquoExhortacioacutenapostoacutelica ldquoGaudete in Domino (9 de mayo de 1975 cf AAS ib 289-322) sobre la riquezadesbordante y lsquotransformadorarsquo de la alegriacutea cristianardquo ADORNATO G Pablo VI 325-332GBMontini-Paolo VI Invito a la giogia escritos seleccionados por BASADONNAG a cargode VACCARO L-ADORNATO G Centro Ambrosiano Milaacuten 2007 Es el ldquogozo transfiguradordquode que habla S Pedro (I P 16-9)

transfigurada de la alegriacutea de la verdadera alegriacutea Aquella que se acrisolaen la prueba199 S Francisco de Asiacutes describe la ldquoverdadera alegriacuteardquo ndasha re-querimiento de fray Leoacutenndash en teacuterminos de proceso purificador de confi-guracioacuten martirial con la pasioacuten de Cristo muy en la liacutenea de S Pablo (Flp44-7) Es conocida su belliacutesima disertacioacuten ldquoCuando lleguemos a SantaMariacutea de los Aacutengeles calados por el agua y helados por el friacuteo y cubiertosde barro y afligidos por el hambre (hellip) si a pesar de tanta injuria tantacrueldad y tantos vituperios nos sostenemos pacientemente sin turbarnosy sin murmurar (hellip) si entonces nosotros conllevamos todas estas cosas conalegriacutea pensando en las penas de Cristo bendito que debemos soportar porsu amor iexcloh fray Leoacuten escribe que aquiacute se halla la perfecta alegriacuteardquo200

Parece una paradoja otra maacutes que sea precisamente el tenido porldquohamletianordquo Pablo VI el autor de este cuando menos insoacutelito refrescantey esperanzador escrito sobre la alegriacutea201 Y que aparezca precisamentecuando gruesos nubarrones se cerniacutean sobre la humanidad en esos mo-mentos202 Su lucidez le haciacutea ver los obstaacuteculos y las sombras pero comoapostaba por la esperanza los afrontaba con la confiada alegriacutea de quiensabe que todo puede tener solucioacuten cuando se le permite intervenir al Ab-soluto como eacutel haciacutea Al final del Antildeo Santo que habiacutea sido un eacutexito el 23de diciembre de 1975 deciacutea

ldquoOh no nos hacemos falsas ilusiones sobre los obstaacuteculos sobre las di-ficultades sobre las trabas asiacute como sobre las oscuras fuerzas (hellip) perohemos destacado la necesidad de la alegriacutea que mana en el corazoacuten de todos

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199 1P 412-19 Compartir los sufrimientos de Cristo garantiza participar en su gloria200 FRANCISCO DE ASIacuteS San Florecillas VIII201 ldquoUna especie de himno a la alegriacutea divina que quisieacuteramos entonar para suscitar un

eco en el mundo entero y ante todo en la Iglesiardquo (Insegnamenti di Paolo VIXIII (1975) 452Como sentildeala el cardenal V Noegrave ldquoEl documento fue visto como la efusioacuten del corazoacuten de unPadrerdquo (NOEgrave V Card Il volto de la giogia Noticiario 28 (noviembre 1994) 46-49 InstitutoPaolo VI-Edizioni Studium Brescia-Roma Cuaacuten diferente de la prometeica Ode an dieFreude de F Schiller (1785)

202 El 23 de febrero la Santa Sede reprende a H Kuumlng 30 de abril cae Saigoacuten y terminala guerra en Vietnam independencia de Cabo Verde y Angola masacre de estudiantes en launiversidad de El Salvador uacuteltimas ejecuciones de muerte en Espantildea a pesar de la insistentemediacioacuten de Pablo VI invasioacuten de Sahara por Marruecos muerte de Franco muerte de PierPaolo Pasolini se le concede el premio Noacutebel de la paz a AD Sakharov canonizacioacuten del es-pantildeol Juan Maciacuteas (1585-1645) iexclTambieacuten S Juan de la Cruz escribioacute su Caacutentico Espiritual enla caacutercel de Toledo como S Francisco de Asiacutes su Caacutentico al sol cuando estaba muy enfermociego y marginado en su comunidad

los hombres y que es eco de la alegriacutea misma de Dios y hemos cantado unhimno a esta alegriacutea cristianardquo203 Esa confianza en Dios se fue acrecentandoen Pablo VI con el paso del tiempo hasta el punto de merecer esta sem-blanza Pablo VI es ldquoun Papa sereno y que serenardquo204

Como cabiacutea esperar de eacutel Gaudete in Domino (1975) no es un docu-mento ligerito y superficial sino denso y nervudo En ese momento sim-plemente afloraba y tomaba cuerpo algo muy presente desde siempre en suvida Lo que se ha llamado su ldquoitinerario de la alegriacuteardquo arranca de sus antildeosjuveniles en que reflexiona sobre la alegriacutea de la fe Ya entonces la resaltacon sus amigos en el sobreponerse ante sus problemas de salud en la sanasatisfaccioacuten de sus logros pastorales en el encaje de las dificultades y de lasincomprensiones Luego como obispo y como Papa seguiraacute reflexionandosobre el tema No es un sontildeador ingenuo Sabe que un cristiano luacutecido debeestar triste por la presencia del mal en el mundo y en el corazoacuten del ser hu-mano pero a sabiendas de que su poder ha sido desactivado por el Sentildeorde la historia aunque auacuten tenga margen de maniobra para la perdicioacuten demuchos Eacutel mismo ha sentido la tentacioacuten de abandonar esa tristeza y esapreocupacioacuten ante las desgracias depravaciones incertidumbres confusio-nes insidias que aquejan a la humanidad a la Iglesia y que le acosan a eacutel205Testimonio de ello pueden ser el Discurso sobre el ldquohumo de Satanaacutesrdquo (29de junio de 1972) en el que afirma que tiene la sensacioacuten de que ldquopor cual-quier grieta haya entrado el humo de Satanaacutes en el templo de Diosrdquo y suCatequesis ldquosobre el demoniordquo206 Francisco refrenda esta doctrina ldquoEn-tonces no pensemos que es un mito una representacioacuten un siacutembolo una fi-gura o una ideardquo207 al hablar del combate la vigilancia y el discernimientoen capiacutetulo V de la exhortacioacuten Gaudete et exultate y remite a esa cateque-sis de Pablo VI sobre el demonio208 Indicios pues ndashsi no pruebasndash de queestaba bien al abrigo de la ingenuidad y del ldquobuenismordquo interpretados erroacute-neamente de que ya no pareciacutea creer tanto en el ser humano y en su bon-

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203 Insegnamenti di Paolo VI XIII (1975) 778-680204 COLOMBO G Card Recordando GBMontini Arcivescovo e Papa Instituto Paolo

VI (Quaderni dellrsquoInstituto 8) Edizioni Studium Brescia-Roma 1989 189205 Particularmente durante el secuestro de Aldo Moro y su fatal desenlace (primavera

de 1978)206 ldquoLiberaci del malerdquo 15 de noviembre de 1972207 FRANCISCO Gaudete et exultate161208 Lc 161 nota 121

dad209 ldquoSe creiacutea que despueacutes del Concilio llegariacutea un diacutea soleado para lahistoria de la Iglesia En cambio ha venido un diacutea nublado de tormenta deoscuridad de buacutesqueda de incertidumbrerdquo iquestDesconfianza iquestLucidez Meinclino por lo segundo Muchos han visto en estas palabras210 la ldquootra carardquodel Papa Montini la del involucionista retroacutegrado antimoderno autorita-rio sombriacuteo acomplejado amargado pesimista El Papa en realidad conmucha crudeza lo que hace es poner en primer plano una creencia que nose inventa que pertenece al depoacutesito de la fe esa de la intervencioacuten del de-monio en la Iglesia y en el mundo de la existencia personalizada del mal211que ya S Pablo habiacutea planteado ldquono te dejes vencer por el mal sino venceal mal con el bienrsquo (Rom 1221) La esperanza cristiana en la que se arraigale hace no obstante mostrarse alegre y confiado llevaacutendole a decir ldquoiexclQueentre aquiacute la apologiacutea de la alegriacutea cristianardquo212 Como diraacute Juan Pablo IIldquoPablo VI llevaba en su corazoacuten la luz del Tabor y con esa luz caminoacute hastael final llevando con alegriacutea evangeacutelica su cruzrdquo213 Esa es la alegriacutea de laque quiere dar testimonio en Ecclesiam suam ldquoPues queremos tan soacutelocon esta nuestra carta cumplir el deber de abriros nuestra alma con la in-tencioacuten de dar a la comunioacuten de fe y de caridad que felizmente existe entrenosotros una mayor cohesioacuten y un mayor gozordquo214 Un mismo testimonio dealegriacutea que escapa al ojo humano expresa en Sacerdotalis caelibatus

ldquoNos mueve el gozo de contemplar en esta ocasioacuten y desde este puntode vista la divina riqueza y belleza de la Iglesia de Cristo no siempre inme-diatamente descifrable a los ojos humanos porque es obra del amor del que

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209 Pablo VI a pesar de ser evangeacutelica y elegantemente bueno jamaacutes recibioacute de la opi-nioacuten puacuteblica el apelativo de ldquoPapa buenordquo como su antecesor Juan XXIII

210 Aducen el descalabro de Humanae vitae (1968) que provocoacute reacciones contrariasen amplios ciacuterculos de la ciencia la opinioacuten publica incluso de la jerarquiacutea como L Suenensy en teoacutelogos como K Rahner y B Haumlring Se le reprochaba el haber pedido informes ex-pertos y no haberlos tenido en cuenta

211 IP 58 CIC 391 ss 635 1086 1673 1708 1237 2113 ss 2482 2538 2851 ss212 Discorsi e scritti milanesi (1954-1963) proacutelogo de MARTINI CM introduccioacuten de

COLOMBO G edicioacuten coordinada por TOSCANI X texto criacutetico a cargo de MANZONI GE di-reccioacuten de redaccioacuten de PAPETTI R Instituto Paolo VI Edizioni Studium Brescia-Roma1977-1978 IV 4254-4255 Durante los triduos pascuales celebrados en Milaacuten abundaba enestas ideas vivir como resucitados por los caminos del mundo

213 Su propia cruz Juan Pablo II Homiliacutea en el 26ordm aniversario de la muerte de Pablo VI(6 de agosto de 2004)

214 Es 8

es cabeza divina de la Iglesia y porque se manifiesta en aquella perfeccioacutende santidad (cf Ef 5 25-27) que asombra al espiacuteritu humano y encuentrainsuficientes las fuerzas del ser humano para dar razoacuten de ellardquo215

La misma Humanae vitae termina con una invitacioacuten a buscar la verda-dera alegriacutea ldquoel hombre no puede hallar la verdadera felicidad a la que as-pira con todo su ser maacutes que en el respeto de las leyes grabadas por Dios ensu naturaleza y que debe observar con inteligencia y amorrdquo216 En la exhor-tacioacuten apostoacutelica Evangelica testificatio (2961971) invita a los religiosos avivir con gozo su entrega ldquoEl gozo de pertenecerle para siempre es un in-comparable fruto del Espiacuteritu Santo que vosotros ya habeacuteis saboreado Ani-mados por este gozo que Cristo conservaraacute en vosotros incluso en medio delas pruebas sabed mirar el futuro con confianzardquo217 Y en la exhortacioacuten apos-toacutelica Evangelii nuntiandi dice que uno de los mayores obstaacuteculos a la evan-gelizacioacuten es ldquola falta de alegriacutea y de esperanzardquo218 Este es el contexto en queaparece la exhortacioacuten apostoacutelica Gaudete Lo que precede sirve para apos-tillar que lo dicho aquiacute sobre la alegriacutea no es algo excepcional en el pensa-miento y la sensibilidad de Pablo VI Ahora el Papa Francisco ha vuelto aelegir la alegriacutea como eje de la nueva evangelizacioacuten ldquola alegriacutea del evange-lio llena el corazoacuten y la vida entera de los que se encuentran con Jesuacutesrdquo219 enclara referencia al papa Montini como eacutel mismo reconoce220

Son muchas las conexiones que existen entre la alegriacutea y la transfigu-racioacuten Para comenzar la exhortacioacuten quiere ser ldquouna llamada a la reno-vacioacuten interior y a la reconciliacioacuten en Cristordquo221 acogiendo la alegriacutea delEspiacuteritu mediante un recurso ldquoa las fuentes de la alegriacutea cristianardquo222 entre

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215 Sacerdotalis caelibatus 16216 Humanae vitae 31217 Evangelica testificatio 55218 Evangelii nuntiandi 80 dentro de la parte VII El espiacuteritu de la evangelizacioacuten El

Papa Francisco en Evangelii gaudium insiste mucho en esto (nn 1-8) dentro del capiacutetulo VEvangelizadores con espiacuteritu Muy en liacutenea con Pablo VI si cabiacutea alguna duda Francisco hadedicado una Exhortacioacuten apostoacutelica a la alegriacutea como camino de evangelizacioacuten y regene-racioacuten integral para la Iglesia y para el Mundo (FRANCISCO Gaudete et exultate 1932018)Ella sentildeala coacutemo ldquoel beato Pablo VI mencionaba entre los obstaacuteculos de la evangelizacioacutenprecisamente la carencia de parresiacutea lsquoLa falta de fervor tanto maacutes grave cuanto que vienede dentrorsquo (Evangelii nuntiandi 80)rdquo (Gaudete et exultate 130)

219 Evangelii gaudium 1220 Me resulta conmovedora la connivencia y sintoniacutea del papa Francisco con Pablo VI221 G 2 Alusioacuten a la ldquorenovacioacutenrdquo en Eclesiam suam222 G 15

las que estaacuten las alegriacuteas de Dios de Jesuacutes del Espiacuteritu de Mariacutea y de lossantos223 Ahora bien esa alegriacutea no ha de ser superficial consumista o meradiversioacuten sino gozo profundamente transformador224 fruto del EspiacuterituSanto que transfigura solidariza y hace fuerte frente a las pruebas como enel caso de Abraham ldquoAbraham recibe las primicias de la alegriacutea profeacuteticacon el nacimiento de su hijordquo y adquiere consistencia frente a la prueba detener que sacrificarlo aunque finalmente le es devuelto vivo como prefi-guracioacuten de la resurreccioacuten de Aquel que ha de venir el Hijo uacutenico deDios225 Es una paradoja que precisamente sea en la celebracioacuten de los mis-terios de la muerte y de la resurreccioacuten de Jesuacutes226 donde brote la alegriacutea delreino227 Lo cual sirve para esclarecer la condicioacuten humana228 participar enlos sufrimientos permite participar en la gloria

ldquoEl Exsultet del pregoacuten pascual canta un misterio realizado por encimade las esperanzas profeacuteticas en el anuncio gozoso de la resurreccioacuten la penamisma del hombre se halla lsquotransfiguradarsquo229 mientras que la plenitud de laalegriacutea surge de la victoria del Crucificado de su Corazoacuten traspasado de suCuerpo glorificado y esclarece las tinieblas de las almas lsquoEt nox illuminatiomea in deliciis meisrsquo ldquo230

En la dinaacutemica transfiguradora de la alegriacutea Mariacutea231 ocupa un lugarexcepcional Desborda de gozo y no eximida de las penas se abre a la ale-

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223 Con la intercesioacuten de los santos invita a transmitir ldquola alegriacutea de Cristordquo (PABLO VIEvangelii nuntiandi 80)

224 ldquoLas pequentildeas alegriacuteas humanas que constituyen en nuestra vida como la semilla deuna realidad maacutes alta quedan lsquotransfiguradasrsquordquo (G 30)

225 G 17226 ldquoLa alegriacutea pascual no es solamente la de una lsquotransfiguracioacutenrsquo posible es la de una

nueva presencia de Cristo resucitado dispensando a los suyos el Espiacuteritu para que habite enellos Asiacute el Espiacuteritu Paraacuteclito es dado a la Iglesia como principio inagotable de su alegriacutea deesposa de Cristo glorificadordquo (G 29)

227 G 28228 G 28229 La pena del hombre transfigurada (cf Juan de la Cruz lsquoIn principiorsquo lsquolas penas del

hombre en Dios y en el hombre la alegriacutearsquo O admirabile commercium que canta la liturgiade Navidad

230 G 28231 Es significativa la procesioacuten de la Virgen de la alegriacutea ndashcon variadas escenificacio-

nesndash la mantildeana del domingo de resurreccioacuten Sus tocas negras son cambiadas por las blan-cas para significar la transfiguracioacuten de su pena en gozo

griacutea de la resurreccioacuten Es invocada como Mater laetitiae232 y como Causanostrae letitiae La siguen los maacutertires como expresioacuten de alegriacutea maacutes puray ardiente que configura y transfigura a las viacutectimas como propiciacioacuten desuave olor ldquodonde la cruz de Jesuacutes es abrazada con el maacutes fiel amorrdquo233 Pa-sioacuten de amor que estaacute presente en las experiencias interiores de los maes-tros espirituales de las diferentes tradiciones miacutesticas ldquoTodas presentan elmismo recorrido del alma lsquoper crucem ad lucemrsquo y de este mundo al Padreen el soplo vivificador del Espiacuteriturdquo234 En la vida de la Iglesia la participa-cioacuten en la alegriacutea transformadora del Sentildeor es inseparable de la participa-cioacuten en la celebracioacuten eucariacutestica Alliacute ldquosustentados como los caminantesen el camino de la eternidad reciben ya sacramentalmente las primicias dela alegriacutea escatoloacutegicardquo235 Tal es el ldquopanorama lsquoluminosorsquo de la alegriacutea cris-tianardquo236 accesible a todos los disciacutepulos y paso obligado en traacutensito a laconfiguracioacuten con el Sentildeor que desemboca en la conversioacuten para gozar dela libertad y alegriacutea verdaderas237 como dice Jesuacutes (Mt 1128-29) de lamayor alegriacutea del cielo (Lc 157) De hecho el Concilio ha pretendido unaprofunda ldquorenovacioacuten interiorrdquo238 en aras de reconquistar esa alegriacutea en laIglesia y en el Mundo239 En resumen esa es la finalidad del Antildeo Santo queprepara para el Gran Jubileo del antildeo 2000 ldquoEn el curso de este Antildeo Santohemos creiacutedo ser fiel a las inspiraciones del Espiacuteritu Santo pidiendo a loscristianos que vuelvan de este modo a las fuentes de la alegriacuteardquo240 Por ellaldquovamos hacia la lsquotransfiguracioacutenrsquo feliz de nuestras existencias siguiendo lashuellas de la resurreccioacuten de Jesuacutesrdquo241 Ademaacutes de la felicidad eterna estaacute

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232 Benedicto XVI se refiere a Mariacutea como lsquoMater Verbi et Mater laetitiaersquo en VerbumDomini 124 porque ha creiacutedo que el Sentildeor se ha hecho cargo de su bajeza capacitaacutendolapara el servicio (Lc 1 45-48)

233 G 35234 G 37 235 G 42 El intereacutes de Pablo VI por la Eucaristiacutea es notorio Buena prueba de ello son

Los Congresos eucariacutesticos ( Bombay BogotaacutehellipXXXX) su enciacuteclica Mysterium fidei Sobrela doctrina y culto de la eucaristiacutea (3IX1965) Publicada en momentos particularmente de-licados cuando se cuestionaban aspectos tan esenciales como la presencia real de Cristo enella y la transubstanciacioacuten cuando la iglesia holandesa era tan beligerante en este y otroscampos decisivos para la fe cristiana

236 G 45237 G 51238 En liacutenea con Ecclesiam suam 46-49239 G 62240 G 70241 G 71

en juego restaurar la auteacutentica humanidad ldquoLa alegriacutea nace siempre de unacierta visioacuten acerca del hombre y de Dios lsquoSi tu ojo estaacute sano todo tu cuerposeraacute luminosorsquo (Lc 1134)rdquo242 Es asiacute como la alegriacutea don del Espiacuteritu y atri-buto de Dios ndashldquoen el mismo Dios todo es alegriacutea porque todo es undonrdquo243ndash se participa en el ser humano convirtieacutendose en la ldquoalegriacutea de unaalabanza filialrdquo244 y tiene en la celebracioacuten eucariacutestica ldquoun lugar privilegiadode renovacioacutenrdquo porque ldquola celebracioacuten gozosa de la Eucaristiacutea dominicalpermite configurarse con ldquoCristo crucificado y glorificado (que) viene enmedio de sus disciacutepulos para conducirlos juntos a la lsquorenovacioacutenrsquo de su Re-surreccioacutenrdquo que es ldquosigno y fuente de alegriacutea cristiana preparacioacuten para laFiesta eternardquo245 Asiacute pues santidad amor y alegriacutea van de la mano comosentildealoacute S Juan Pablo II al beatificar a Florentino Asensio Barroso junto conotras cuatro personas ldquoEl amor a Dios es pues lsquola fuente de la verdaderaalegriacutearsquo (hellip) En su existencia terrena vivieron de un modo muy particularel amor a Dios y precisamente por eso pudieron gozar de lsquola plenitud dela alegriacutearsquo prometida por Cristordquo246 Pablo VI lo vivioacute lo vive y sigue dandotestimonio de ello

155 Coram Deo Homiliacutea en el XV aniversario de su coronacioacuten247

A punto de comparecer ante el tribunal de Dios ndash ldquopara confortarnuestro espiacuteritu que continuamente se prepara al encuentro con el justoJuez (cf 2 Tim 4 8)hellipndash el encuentro definitivo y lsquobeatificantersquo con el Sentildeor

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242 G 73243 G 76244 G 76 Por ello me he referido maacutes arriba a la existencia del propio Pablo VI como

ldquolaudis canticumrdquo culto espiritual245 G 77 Dimensioacuten escatoloacutegica de la alegriacutea y de la transfiguracioacuten Asiacute concluye la

exhortacioacuten246 JUAN PABLO II San Homiliacutea de beatificacioacuten (451997)247 Homiliacutea en el XV Aniversario de su coronacioacuten (29VI1978) Valioso testimonio de

su particular Getsemaniacute PAOLO VI Pensiero alla morte Testamento Omelia nel XV aniver-sario dellrsquoincoronazione comentado por EGiammancheri Instituto Paolo VI ndashEdizioni Stu-dium Bresciandash Roma 1988248 Pero no soacutelo al final Toda su vida la vivioacute ldquoen la presencia deDiosrdquo (coram Deo) como Abraham Moiseacutes Mariacutea Jesuacutes Vivir ldquocoram Deordquo es hacerlo antela mirada amorosa de Dios en su presencia bajo la autoridad y para su gloria A Torres Quei-ruga dice que asiacute ha de hacerlo siempre el ser humano sobre todo cuando ha pecado (TO-RRES QUEIRUGA A lsquoCulpa pecado y perdoacutenrsquo en Encrucillada 58 (1988) 248-265) CoramDeo Memorial prof Dr Juan Luis Ruiz de la Pentildea (Salamanca Universidad Pontificia 1997)

que vienerdquo Como quien al vivir sube al altar ndashcoram Deo248ndash a presentarla ofrenda de la tarde (logikeacute latreia249) Luacutecido humilde realista generosomaduro ndashochenta antildeos cumplidosndash un mes antes de morir consumido y con-sumado bantildeado en luz cenital ndashldquoel curso natural de nuestra vida caminahacia el ocasordquo250ndash hace balance ndashy el saldo es positivo ldquoGracias al Sentildeormuchos peligros se han atenuadordquondash de su accioacuten pastoral y de su vida quehan tenido a Pedro y a Pablo ldquocomo a modelos e inspiradoresrdquo251 en la arduatarea de transfigurarse Ambas dice eacutel se han estructurado a su vez en tornoa dos ejes la defensa de la fe ndashldquofidem servavi (hellip) el propoacutesito incansablevigilante agobiadorrdquo de toda su accioacuten pastoralndash y de la vida humana252 Enesa defensa no siempre bien comprendida e interpretada ldquola autoridad y laresponsabilidad aparecen asiacute maravillosamente conectadas la dignidad conla humildad el derecho con el deber el poder con el amorrdquo253 Al ir iba llo-rando llevando la semilla (Ps 1256) ldquoY ante toda la Iglesia Nos tembloro-sos pero confiados aceptamos las llaves del Reino de los Cielos pesadaspero poderosas llaves saludables y misteriosas que Cristo confioacute al pesca-dor de Galilea hecho Priacutencipe de los Apoacutestoles y que ahora se nos hantransmitido a nosotrosrdquo254 Al volver vuelve cantando con un gozo sereno yesperanzado ndashldquoante los peligros que hemos delineado y frente de las dolo-rosas defecciones de caraacutecter eclesial o socialrdquo255ndash trayendo por gavilla sufidelidad256 a Cristo y a la Iglesia que tanto amoacute ldquoque ella la Santa Iglesia

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248 Pero no soacutelo al final Toda su vida la vivioacute ldquoen la presencia de Diosrdquo (coram Deo)como Abraham Moiseacutes Mariacutea Jesuacutes Vivir ldquocoram Deordquo es hacerlo ante la mirada amorosade Dios en su presencia bajo la autoridad y para su gloria A Torres Queiruga dice que asiacuteha de hacerlo siempre el ser humano sobre todo cuando ha pecado (TORRES QUEIRUGA AlsquoCulpa pecado y perdoacutenrsquo en Encrucillada 58 (1988) 248-265) Coram Deo Memorial profDr Juan Luis Ruiz de la Pentildea (Salamanca Universidad Pontificia 1997)

249 Rom 121 AROCENA F Mordf lsquoEl sacrificio espiritual en el altar del corazoacutenrsquo Centre dePastoral Liturgica Barcelona 2006 144-155) Benedicto XVI alerta de que no se reduzca aun moralismo que desvirtuariacutea su auteacutentico alcance de implicacioacuten existencial en ldquoculto ver-daderordquo (cf supra)

250 Homiliacutea en el XV Aniversario (2961978)251 Ibid252 ldquoHa sido eacutesta una ensentildeanza importante y lsquoclararsquo del Conciliordquo253 Pablo VI Homiliacutea en el solemne rito de su coronacioacuten (30VI1963)254 Ibid255 Homiliacutea del XV Aniversario de su coronacioacuten256 Esa fidelidad garantiza la fuerza del corazoacuten y la lucidez de la inteligencia ldquoporque

soacutelo con fidelidad a las ensentildeanzas de Cristo y de la Iglesia transmitidas por los Padres po-demos tener esa fuerza de conquista y esa lsquoluzrsquo de la inteligencia y del alma que proviene de

siga siendo en el mundo el signo vivo gozoso y operante del designio re-dentor de Dios y de su alianza con los hombresrdquo257 Una Iglesia para la queEcclesiam suam ldquoen el alba del pontificado trazaba las liacuteneas de accioacuten dela Iglesia en siacute misma y en su diaacutelogo con el mundo de los hermanos cristia-nos separados de los no cristianos de los no creyentesrdquo

156 La gloria de Mariacutea258 y de los santos259

Los santos para eacutel como para todos los cristianos son modelos e inter-cesores en el proceso de su configuracioacuten existencial con Cristo ldquoAsiacute os lopide la Iglesia misma mediante la voz trepidante de este humilde Vicario deCristo que os ha mirado a vosotros Santos Pedro y Pablo como a lsquomodelose inspiradoresrsquo rdquo260 Ademaacutes en el ejercicio de su ministerio pastoral las ca-nonizaciones y las beatificaciones son para Pablo VI una ldquolsquoluminosarsquo cir-cunstancia que nos habla de las necesidades auacuten vivas e insatisfechas denuestra sociedadrdquo261 la ocasioacuten de proponer nuevos modelos de vida y de in-

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la posesioacuten madura y consciente de la verdad divinardquo Tambieacuten exige una ldquoconciencia lsquoclararsquordquorespecto a la verdad en quienes tienen responsabilidades

257 Ibid258 El intereacutes y devocioacuten a la Virgen Mariacutea es una constante en la vida de Pablo VI

como lo ponen de manifiesto muchas publicaciones al respecto MONTINI GB Scritti giova-nili Brescia Queriniana 1979 MONTINI GB Scritti fucini (1925-1933) Brescia-Roma 2004MONTINI GBMeditazioni Roma 1994 MONTINI GB La amistad con Dios Meditacionesineacuteditas de GB Montini Madrid 2008 MONTINI GB Sulla Madonna Discorsi egrave scritti (1955-1963) a cargo de LAURENTIN R Instituto Paolo VI ndashEdizioni Studium Brescia-Roma 1988BONETTI A Beata percheacute ha creduto Discorsi e scritti di Paolo VI sulla Madonna (1963-1978) Libreriacutea Editrice Vaticana Ciudad del Vaticano 1995 PAOLO VI Il misteri di MariaMorceliana Editrice Brescia 2000

259 Durante su pontificado proclamoacute santos a 84 personas y beatos a 64 Ocho de esosbeatos luego fueron canonizados por eacutel mismo Bien se le pueden aplicar a eacutel mismo las pa-labras con que describe la santidad ldquoSanctitas lsquoclariorrsquo in dies altiorque est mysterii Ecclesiaedeclaratio et significatio donec haec plenam in caelis compaginem assecuta in summa cari-tatis beatitudine adorabit Deum et Agnum qui occisus est (Lumen gentium n 51 AAS 571965 58) PABLO VI Santitas clarior motu proprio sobre las causas de los procesos de beati-ficacioacuten y canonizacioacuten (19III1969) Descentraliza los procesos asociando a los obispos ensu promocioacuten y confeccioacuten

260 Oracioacuten de Pablo VI a S Pedro y S Pablo al final de la homiliacutea en la misa con mo-tivo del XV aniversario de su coronacioacuten como papa (29VI1978) un mes antes de su muerte

261 PABLOVI Homiliacutea en la beatificacioacuten del sacerdote Leonardo Murialdo (3XI1963)Su primera ceremonia de beatificacioacuten En la ceremonia de entrada en la basiacutelica de Letraacuten(10XI1963) evoca ldquolas horas maacutes lsquoluminosas y maacutes oscurasrsquordquo que ha vivido la ciudad deRoma a lo largo de su historia Valen tambieacuten para a su propia beatificacioacuten y canonizacioacuten

tercesioacuten Asiacute por ejemplo con motivo de la semblanza que hace de Teresade Aacutevila Pablo VI traza lo que podriacuteamos llamar el ideal de la vida cristianala vida del disciacutepulo ejemplar su propio ideal de vida la transfiguracioacuten ldquoEstaes la lsquoluzrsquo hecha hoy maacutes viva y penetrante que el tiacutetulo de doctora conferidoa Santa Teresa lsquoreverberarsquo sobre nosotrosrdquo Y antildeade

ldquoEl significado de este acto es muy lsquoclarorsquo Un acto que quiere ser lsquoin-tencionalmente luminosorsquo y que podriacutea encontrar su imagen simboacutelica enuna lsquolaacutempara encendidarsquo ante la humilde y majestuosa figura de la SantaUn acto lsquoluminosorsquo por el lsquohaz de luzrsquo que la lsquolaacutempararsquo del tiacutetulo doctoralproyecta sobre ella un acto lsquoluminosorsquo por el otro lsquohaz de luzrsquo que ese mismotiacutetulo doctoral proyecta sobre nosotros Hablemos primero sobre ella sobreTeresa Juan XXIII el 16 de junio de 1962 la llamoacute lsquoluz singular de la Iglesia(Ecclesiae lumen singulare)rdquo 262

Los santos que la trataron (Ignacio de Loyola Pedro de AlcaacutentaraJuan de la Cruz Francisco de Borja Juan de Ribera Juan de Aacutevila) la re-conocieron como ldquomaestra de contemplacioacuten lsquoiluminada por Diosrsquo ldquomaes-tra de maestros del espiacuteriturdquo Teoacutelogos salmanticenses declararon a estepropoacutesito en 1657 ldquoNuestra beata madre Teresa tiene la lsquoaureolarsquo del doc-tor y la Iglesia recibe y aprueba su singular doctrina como venida del cielordquoPor todo ello Pablo VI no duda en declararla doctora de la Iglesia263 Esemismo antildeo el 31 de mayo de 1970 canonizoacute a Juan de Aacutevila destacado teoacute-logo reformador y apoacutestol ldquoun maestro de vida espiritual beneacutevolo y sabioun renovador ejemplar de la vida eclesiaacutestica y de las costumbres cristia-nasrdquo264 Una canonizacioacuten ademaacutes de justa coyunturalmente oportuna parael momento de recepcioacuten del Concilio Vaticano II que a la sazoacuten estabanviviendo la Iglesia y el mundo como sentildeala Pablo VI en la conclusioacuten de suhomiliacutea

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262 PABLO VI Homiliacutea de la misa en la que declaroacute doctora de la Iglesia a Teresa deAacutevila

263 ldquoCerta scientia ac matura deliberatione deque apostolicae potestatis plenitudinesanctam Teresiam a Jesu virginem abulensem Ecclesiae universalis doctorem declaramusrdquo(PABLO VI Carta apostoacutelica lsquoMultiformis sapientia Deirsquo 27IX1970)

264 PABLO VI Homiliacutea en la misa de canonizacioacuten de transfiguracioacuten ldquoDemos graciasa Dios que con la exaltacioacuten del Beato Juan de Aacutevila al lsquoesplendorrsquo de la santidadrdquo (hellip) ldquoUnagran figura repetimos tambieacuten ella hija y lsquogloriarsquo de la tierra de Espantildea de la Espantildea catoacute-lica entrenada a vivir su fe dramaacuteticamente haciendo surgir del seno de sus tradiciones mo-rales y espirituales de tanto en tanto en los momentos cruciales de su historia el heacuteroe elsabio el santordquo

Al antildeo siguiente 1971 en la homiliacutea del segundo domingo de cua-resma en el que se proclama el evangelio de la transfiguracioacuten hace pro-fesioacuten una vez maacutes de su amor a la iglesia265 revelando una de sus fuentesde inspiracioacuten Santa Catalina de Siena a quien habiacutea proclamado en 1970doctora de la Iglesia ldquohellipa lsquoilluminazione ed esempiorsquo di quanti si glorianodi appartenerle Raccogliamolo con animo riconoscente e generoso per-cheacute sia lsquolucersquo della nostra vita terrena e pegno di futura e sicura apparte-nenza alla Chiesa trionfante del Cielordquo266 En esta humilde religiosaencuentra inspiracioacuten para la reforma que eacutel quiere instaurar en la Iglesiano aquella que se reduzca al cambio de las estructuras sino la que halla sucentro de gravedad en la reforma de la vida en su transfiguracioacuten

ldquoE che cosa intendeva essa per rinnovamento e riforma della ChiesaNon certamente il sovvertimento delle sue strutture essenziali la ribellioneai Pastori la via libera ai carismi personali le arbitrarie innovazioni nel cultoe nella disciplina come alcuni vorrebbero ai nostri giorni Al contrario essaafferma ripetutamente che saragrave resa la bellezza alla Sposa di Cristo e sidovragrave fare la riforma lsquonon con guerra ma con pace e quietersquo con umili econtinue orazioni sudori e lagrime dei servi di Diordquo 267

Y en la canonizacioacuten de Santa Soledad Torres Acosta dice sentir laldquoluz de su santidadrdquo sobre siacute la asamblea presente en la ceremonia de ca-nonizacioacuten y su tierra Espantildea268

ldquoLa santitagrave si manifesta finalmente come pienezza di vita come felicitagravesconfinata come immersione nella lsquoluce di Cristo e di Diorsquo come bellezza in-comparabile ed ideale come esaltazione della personalitagrave come lsquotrasfigura-zionersquo immortale della nostra esistenza mortale come sorgente diammirazione e di letizia come conforto solidale con il nostro faticoso pe-llegrinaggio nel tempo come nostra pregustazione inebriante della lsquocomu-

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265 ldquoAmate la Chiesa ndashantildeade Pablo VIndash anche per i suoi difetti che sono i bisogni chela Chiesa ha Ma soprattutto amatela percheacute davvero nasconde Cristo e dagrave Cristo ha dei po-teri miracolosi sacramentali comunica la sua vita ha il segreto di metterci in comunicazionediretta vivente con Cristo Ed egrave per questo che io sono come Santa Caterina folle drsquoamoreper la Chiesardquo (PABLO VI Homiliacutea del 7 de marzo de 1971 en la parroquia de S Luis Grig-non de Monfort)

266 PABLO VI Homiliacutea de proclamacioacuten (3101970)267 Ibid Todo un programa de vida para siacute mismo268 ldquoNoi sentiamo la lsquolucersquo il fascino il mistero della santitagrave lsquoirradiarersquo sopra di noi sopra

questa assemblea esultante sopra la terra che fu patria della nuova Santa la Spagnardquo (PABLO

VI Homiliacutea de canonizacioacuten 2511970)

nione dei santirsquo cioegrave della Chiesa vivente che sia nel tempo sia nellrsquoeternitagraveegrave del Signore (CfrRom 14 8-9)rdquo 269

Tambieacuten la veiacutea como contemplacioacuten de la gloria de Dios a traveacutes de laslimitaciones humanas En cada santo se dan cita todos los santos porque bri-lla en ellos la santidad de la Iglesia ldquoEn la obra lsquoliacutempida y transparentersquo de unalma consagrada como Santa Teresa Jornet se lsquotraslucersquo la misma ansia queanimara a su homoacutenima abulense (hellip) iexclCuaacutentas paacuteginas de historia eclesialbelliacutesimas llevan impresos esos lances del amor divino que brotan del cora-zoacuten de Cristo como lsquomanantial perenne de luz y de verdadrsquordquo 270 Esa trans-formacioacuten transfiguradora que es la santidad y que la canonizacioacuten reconocey propone como razoacuten de la intercesioacuten y como ejemplo a seguir En realidadla canonizacioacuten consiste en el reconocimiento de la lsquogloria de Diosrsquo que se re-fleja en la vida de los santos ldquoEgrave il riconoscimento della divina perfezione cioegravedella santitagrave di Dio lsquoriverberatarsquo in unrsquoanima eletta come la lsquoluce del sole siriflette nelle cose che esso illumina col suo splendore e conferisce alle cose lrsquoi-rradiazione della bellezzarsquo (hellip) lrsquoepifania cioegrave la manifestazione dei doni di-vinirdquo271 Una santidad que tiene en Cristo a su inspirador principal su modeloy acicate272 iexclEsa es la fuente que mana y corre en ellos aunque es de nocheCristo El recuerdo piadoso de la vida de los santos desea que ldquocontinui a las-ciare un lsquosolco luminosorsquo e fecondo nella vita della Chiesardquo273

16 QUALIS VITA FINIS ITA

Hemos dejado adrede para la etapa final de nuestro trabajo dos es-critos de Pablo VI muy significativos Meditacioacuten ante la muerte y Notaspara mi testamento redactados con bastante antelacioacuten a su muerte Enambos lugares aparece como colofoacuten de su persistente insistencia su amor

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269 Ibid270 PABLO VI Homiliacutea de canonizacioacuten 2711974 271 Ibid272 ldquoCristo es el uacutenico maestro el inspirador el modelo el motivo de las maacutes generosas

donaciones de las maacutes iacutentimas confidencias del maacutes valiente esfuerzo de transformacioacuten dela humana existenciardquo (PABLO VI Homiliacutea en la canonizacioacuten de Santa Rafaela Mariacutea fun-dadora de las Esclavas del Sagrado Corazoacuten de Jesuacutes 2311977)

273 Como la estrella de Beleacuten Especialmente para Espantildea en su nueva etapa demo-craacutetica deberiacutea posibilitar ldquola fermezza nella vera fede la fedeltagrave alla Chiesa la santitagrave delsuo Clero la fratellanza sincera fra tutti i ceti sociali della Nazionerdquo (ibid)

a Cristo y a la Iglesia ndashsu chiodo fixo274ndash como norte y guiacutea275 Pero tam-bieacuten aparecen sus grandes temas el ecumenismo el diaacutelogo con el mundola reforma y la misioacuten universal de la Iglesia la defensa de la fe y de la vidala paz que afloran incesantemente como en basso ostinato Por ello esta-mos ante una buena muestra de coacutemo ha vivido siempre ldquosub specie ae-ternitatisrdquo con seriedad y ponderacioacuten como una obra de arte276 Sonprofeacuteticos y retroproyectivos podriacutea decir con JAValente ldquobajeacute desde miacutemismo hasta tu centro dios hasta tu rostro que nadie puede ver y soacutelo en esta cegadora en esta oscura explosioacuten de luz se manifiestardquo Hacencoincidir pasado y futuro en el presente anticipando un balance final Mos-trando con ello coacutemo Pablo VI se contempla desde la mirada providente ymisericordiosa de Dios a cuyo tribunal apela porque la muerte es un re-velador excepcional un catalizador implacable el centro de gravedad ylugar geomeacutetrico de todas las transfiguraciones fijaacutendolas para siempreCon una muerte lenta persistente de pausada maceracioacuten silenciosa y dis-creta se iba consumando seguacuten se consumiacutea con la inevitable racioacuten de es-pectaacuteculo que a todos toca277 Diriacutea que lo haciacutea por razones esteacuteticasenfrentaacutendose a la obscena fealdad de la muerte en alguien tan amante delbuen arte y de la belleza pero tambieacuten por coherencia por pudor y sobretodo por humildad En par de los levantes de la aurora En par del buenvino que se hace lenta minuciosa discretamente en lo recoacutendito del vien-tre de la cuba en la penumbra de la bodega como sabiacutea tan bien Juan de laCruz ldquo lsquoEn la interior bodega de mi Amado bebiacutersquo hellipporque el mismo Dioses el que se le comunica lsquocon admirable gloria (de) transformacioacuten de ellaen Eacutelrsquo estando ambos en unohellip no empero tan esencial y acabadamente

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274 Por lo que he podido averiguar ldquochiodo fixordquo es una expresioacuten que alude a lo quepolariza la atencioacuten el nuacutecleo de un intereacutes lo que verdaderamente importa Utilizada poralguno de sus bioacutegrafos me ha parecido particularmente bella y sugerente

275 No olvidemos que el eje de este artiacuteculo es Ecclesiam suam (6VII1964)276 Es interesante el paralelismo que hace L Wittgenstein desde ahiacute entre la obra de

arte y la vida buena277 I Cor 49 Viendo en Pablo un modelo de imitacioacuten y de transfiguracioacuten a seguir

ldquoAd Paulum postremo confugimus a quo nomen auspicii et praesidii causa ascivimus NobisQui Christum Iesum maxime dilexit qui ut Christi Evangelium ad gentes universas perfe-rretur maximopere optavit et contendit qui pro Christi nomine suam profudit vitam is decaelo exemplar et patronus omne tempus aetatis Nobis esse velitrdquo Que no se nos olvide queeligioacute ldquoIn nomine Dominirdquo como lema de su pontificado (PABLO VI Homiliacutea de la misa desu coronacioacuten 3061963)

como en la otra vidardquo278 Aquiacute y siempre la Vid y sus sarmientos la Cabezay sus miembros279

161 Notas para mi testamento280

Es significativo que estas Notas lleven la fecha del segundo aniversa-rio de su coronacioacuten y de seis meses antes de concluir el Vaticano II Locual da idea como lo hemos venido sentildealando repetidamente de su tem-ple de su responsabilidad y de coacutemo sentiacutea que alguacuten diacutea deberiacutea darcuenta a Dios de los talentos que le habiacutean sido confiados Pablo VI deseafinalizar como ha vivido a la sombra de la Cruz anhelando la Luz Co-mienza estas Notas diciendo ldquoFijo la mirada en el misterio de la muerte yde lo que a eacutesta sigue en la lsquoluzrsquo de Cristo el uacutenico que la esclarece (hellip) ybendigo al vencedor de la muerte por haber disipado sus tinieblas y descu-bierto su lsquoluzrsquordquo ldquohellipAhora que la jornada llega al lsquocrepuacutesculorsquo y todo ter-mina y se desvanece esta estupenda y dramaacutetica escena temporal yterrenardquo La muerte como salir de la escena281

En este documento aparece la centralidad que ha ocupado la Iglesiaen sus preocupaciones coacutemo se ha sentido entrantildeablemente unido a ellaldquoOh Iglesia santa una y catoacutelica y apostoacutelica recibe mi supremo acto deamor con mi bendicioacuten y saludordquo Coacutemo le preocupa su vida y su modo depresencia en el mundo ldquoque escuche las palabras que le hemos dedicadocon tanto afaacuten y amorrdquo pero tambieacuten los grandes temas de su pontificadoya presentes en Ecclesiam suam

ldquoSobre el Concilio se lleve a teacutermino felizmente y traacutetese de cumplircon fidelidad sus prescripciones282 Sobre el ecumenismo continuacuteese la tarea

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278 JUAN DE LA CRUZ San (Caacutentico c264) Dimensioacuten escatoloacutegica de la transfigura-cioacuten Transfigurar como pisar la uva en el lagar (Is 631-6 Jr 2530 Jl 413Ap 1915 1420)Como proceso del grano de trigo (Jn 1223-26)

279 Es 35280 PABLOVI Algunas Notas para mi Testamento Roma 30 de junio de 1965 Haraacute breves

antildeadidos el 16 de septiembre de 1972 y el 14 de julio de 1973 En estas notas ldquose alternan espe-ranza cristiana y temor humano agradecimiento a Dios por el don de la vida y de la fe y peti-cioacuten de perdoacuten a los hombres y de misericordia al Creadorrdquo (ADORNATO G Pablo VI 166)

281 ldquoY advierto que yo no puedo salir ocultamente de la escena de este mundordquo (Medi-tacioacuten ante la muerte) Tambieacuten Pablo describe la muerte como final de la representacioacutenldquopraeterit enim lsquofigurarsquo huius mundirdquo (I Cor 731)

282 Importantes las formulaciones conciliares pero tambieacuten su correcta recepcioacuten ypuesta en praacutectica

de acercamiento a los Hermanos separados con mucha comprensioacuten muchapaciencia y gran amor pero sin desviarse de la auteacutentica doctrina catoacutelicaSobre el mundo no se piense que se le ayuda adoptando sus criterios su es-tilo y sus gustos sino procurando conocerlo amaacutendolo y sirvieacutendolo (hellip)rdquo

Sensatez responsabilidad lucidez docilidad al Dios que es quien obratodo en todos ( I Cor 126)

Si confrontamos este texto con el de la Homiliacutea en el XV aniversario desu coronacioacuten283 hallamos en este uacuteltimo que el tiempo ha hecho mella ensu corazoacuten y en su forma de mirar las cosas Sigue habiendo fe esperanza yamor a Cristo ndash ldquoSoacutelo Eacutel es la verdad soacutelo Eacutel es nuestra fuerza soacutelo Eacutel esnuestra salvacioacutenrdquondash y a la Iglesia pero tambieacuten amargura y decepciones Noobstante aparece niacutetida la iacutentima conviccioacuten de haberse entregado siempresin reservas con absoluta fidelidad ndashno ha vivido para otra cosa dicendash a latarea que se le ha ido encomendando en cada momento Ha librado comoPablo bien su combate (2 Tim 47) Por ello se pone confiadamente entre lasmanos del Padre que desde siempre desde el origen ha sido el quicio de suexistencia284 Bendecido con toda clase de dones termina bendiciendo ldquoDenuevo bendigo a todo (hellip) Y a la Iglesia a la queridiacutesima Iglesia catoacutelica ala humanidad entera mi bendicioacuten apostoacutelicardquo Concluyendo ldquoFinalmentelsquoIn manus Tuas Domine commendo spiritum meum Ego Paulus PP VIrsquo rdquoPalabras que por estar escritas cuando lo estaacuten maacutes que despedida son em-pentildeo En estas Notas aparece la sobriedad y el desasimiento el espiacuteritu depobreza285 con que siempre vivioacute y afronta su despedida de este mundo muyacordes con su forma de vivir qualis vita finis ita

ldquoEn cuanto a las cosas de este mundo me propongo morir pobre y sim-plificar asiacute todo (hellip) Ruego vivamente que se celebren sufragios y se den li-mosnas generosas dentro de lo posible Respecto a los funerales seandevotos y sencillos (Se suprima el catafalco que se usa para las exequias pon-tificias sustituyeacutendolo por algo humilde y decoroso) La tumba deseariacutea

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283 2961978 Queacute diferente el tono ndashalegre confiadondash de la homiliacutea en el primer ani-versario de su eleccioacuten (2161964) precisamente con fieles y autoridades de Milaacuten donde tra-bajoacute ocho antildeos como obispo

284 Resalta por lo que concierne a la Iglesia ldquoiquestCoacutemo celebrar dignamente tu bondadSentildeor quehellip apenas entrado en este mundo fui insertado en el mundo inefable de la Iglesiacatoacutelica (hellip) haber tenido el honor inmerecido de ser ministro de la santa Iglesia (hellip) Ysiento que la Iglesia me rodea oh Iglesia santa una y catoacutelica y apostoacutelica recibe mi su-premo acto de amor con mi bendicioacuten y saludordquo (Notas para mi testamento)

285 Es 55-57

que fuera en la tierra misma con una sentildeal modesta que indique el lugar einvite a piedad cristiana No quiero monumento ningunordquo286

Los lazos de sangre ndashmuy en la liacutenea evangeacutelica (Lc 1426 Mt 10 37)ndashtampoco son una atadura para eacutel

ldquoA vosotros Lodovico y Francesco hermanos de sangre y de espiacuterituy a vosotros los seres tan queridos todos de mi casa que no me habeacuteis pe-dido nada ni habeacuteis recibido ninguacuten favor terreno de miacute y que siempre mehabeacuteis dado ejemplo de virtudes humanas y cristianas que me habeacuteis com-prendido con tanta discrecioacuten y cordialidad y sobre todo me habeacuteis ayu-dado a buscar en la vida presente el camino hacia la futura a vosotros va mipaz y mi bendicioacutenrdquo

Redactadas con este incipit ndashldquoIn nomine Patris et Filii et SpiritusSancti Amenrdquondash y rubricadas solemnemente de su puntildeo y letra como susgrandes actos magisteriales merecen ser tomadas muy en serio casi comouna conjura como un pacto de sangre

162 Meditacioacuten ante la muerte Pensiero alla morte287

Pablo VI en estado puro Inserto en el venero de la tradicioacuten de la es-piritualidad cristiana288 su Pensiero alla morte quiere ser una perla culti-vada una despedida cuidadosamente preparada un balance pero tambieacuten

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286 Ibid Es el ldquoespiacuteritu de pobrezardquo del que habla en Eclesiam suam (Es 55-57) vividoen coherente radicalidad A este respecto dice Teresa de Jesuacutes ldquoSi no estuvieacuteramos asidos anadahellip la pena que nos dariacutea vivirhellip templariacutea el miedo a la muerterdquo (Vida 216) ldquoLa muertede acaacute no la tienen en nada los verdaderos amadoresrdquo (Camino coacuted de Valladolid 71) y SJuan de la Cruz ldquoQuien supiere morir a todo tendraacute vida en todordquo (Dichos 169)

287Meditazioni di Paolo VI Pensiero alla morteLrsquoOsservatore Romano edizione setti-manale in lingua italiana n 32-33 9 agosto 1979 Seguacuten D Pasquale su secretario particularestas notas fueron escritas ldquoquizaacutes despueacutes de la redaccioacuten del testamento al concluir un re-tiro espiritualrdquo probablemente en 1965

288 ldquoMemento morirdquo ldquoArs moriendirdquo han sido ejes importantes en esa meditacioacuten Dela ingente literatura retenemos esta breve muestra ldquoMuy presto seraacute contigo este negociomira coacutemo te has de componer (hellip) Oh hermano iexclDe cuaacutento peligro te podriacuteas librar y decuaacuten grave espanto salir si estuvieses siempre temeroso de la muerte y preparado para ellardquo(KEMPIS Th Imitacioacuten de Cristo Valladolid Mintildeoacuten SA sin fecha Lib 1 cap XXIII) ldquoLamuerte es tanto maacutes poderosa para movernos cuanto es maacutes cierta maacutes cuotidiana y maacutes fa-miliarrdquo (GRANADA Fray LUIS de Guiacutea de pecadores Mintildeoacuten SA Valladolid sin fecha 72)ldquoOh alteza de la religioacuten cristiana cuaacuten grande es la pureza que ensentildeas y cuaacuten estrecha lacuenta que pides y cuaacuten riguroso juicio examinasrdquo (ibid 85)

el testigo de una meta un acicate para siacute mismo ndash ldquola muerte es maestra dela filosofiacutea de la vida (hellip) la lsquoclaridad reveladora que la laacutempararsquo289 de lamuerte dardquo290ndash y para quienes le han sido confiados ldquoambulate dum lsquolucemrsquohabetisrdquo Toma la muerte como revelador y cifra del amor muy en la liacuteneadel Cantar de los cantares291 Agustiacuten Juan de la Cruz292 Teresa de Jesuacutes293Ignacio de Loyola Francisco de Borja Francisco de Asiacutes294 quien habiendovivido siempre ldquoconforme al santo evangeliordquo295 preparoacute con mimo el dulceencuentro definitivo con el Sentildeor en extremada penitencia meditando enla Pasioacuten de Jesuacutes habiendo tomado junto a siacute a tres de sus maacutes iacutentimosdisciacutepulos Leoacuten Aacutengel y Rufino En el aacutepice de esa oracioacuten ndashseguacuten testi-monio del hermano Leoacutenndash pidioacute dos gracias a Jesuacutes sentir los sufrimientosde su Pasioacuten y su desmesurado amor Y fue escuchado recibiendo los es-

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289 En otras ocasiones abunda en esta idea ldquoHemos orado para que brille en nuestrosmuertos la lsquoluzrsquo de la vida eterna oremos ahora para que el reflejo de esa misma lsquoluzrsquo iluminela escena de la vida presente (hellip) aceptar la claridad que nos trae tremenda y consoladorardquo(Homiliacutea 2111963) para comprender el alcance de la muerte ldquoEd ecco la lsquolampadarsquo dellanostra santa Religione venirci incontro per illuminarci guidarci ed indicare in ogni momentoquel che si deve pensare e compiere dinanzi al trapasso dalla esistenza nel tempo allrsquoeternitagraverdquo(Homiliacutea 2111965) La muerte es una linterna para la vida ldquoNoi sappiamo che la morte vaconsiderata come una lsquolanternarsquo posta ad illuminare il mutamento della nostra vita tempo-rale facendoci ben vedere un rapporto di responsabilitagrave nei confronti del nostro destinoeternordquo (ibid) Expresado en una fecha muy proacutexima a la Meditacioacuten

290Meditacioacuten Luis de Granada dice a propoacutesito de la meditacioacuten sobre el juicio finalldquoTodas estas cosas bien consideradas son un grande estiacutemulo y despertador de la virtudrdquo(lc)

291 ldquoPorque es fuerte el amor como la muerterdquo (Cant 86) 292 ldquohellipy deacutejame muriendo un no seacute queacute que quedan balbuciendo (hellip) Descubre tu pre-

sencia y maacuteteme tu vista y hermosurardquo (Caacutentico 710) ldquoiexclOh llama de amor viva que tierna-mente hieres de mi alma en el maacutes profundo centro (hellip) Matando muerte en vida la hastrocadordquo (Llama de amor viva) ldquoLa muerte es remate de todas las pesadumbres y penas yprincipio de todo bien (Caacutentico 1110) ldquoLa de las almas transformadas es muy suave y muydulcerdquo (Llama 130)

293 ldquoEs cosa extrantildea queacute apasionado amor es eacuteste (hellip) que la muerte de acaacute no la tie-nen en nadardquo (Camino 71 coacuted de Valladolid)

294 Que habla de la ldquohermana muerterdquo en su Caacutentico de las criaturas y que preparoacute conmimo con extremada penitencia y meditacioacuten de la Pasioacuten de Jesuacutes ndashtomando junto a siacute a tresde sus maacutes iacutentimos disciacutepulos Leoacuten Aacutengel y Rufinondash el dulce encuentro definitivo con elSentildeor

295 ldquoDespueacutes que el Sentildeor me hubo confiado el ocuparme de los hermanos nadie memostroacute lo que debiacutea hacer sino que el Altiacutesimo en persona me reveloacute que debiacutea vivir con-forme al santo evangeliordquo (FRANCISCO DE ASIacuteS San Testamento)

tigmas del Crucificado Asiacute en cuerpo y alma devino semejante a Jesuacutes296El espiacuteritu del uacuteltimo Francisco dramatismo y dulzura ndashcorroiacutedo por eldolor y ciego compone el Caacutentico al hermano solndash ha quedado reflejado endos piezas maestras e intemporales de la liturgia Dies irae y Stabat Matercompuestas por dos hermanos menores Thomas de Celano y Jacopone deTodi Pero tambieacuten hay la muerte por martirio ldquono amaron tanto la vidaque temieran la muerterdquo297

La Meditacioacuten de Pablo VI es una pieza literaria de elevado lirismo miacutes-tico devota y didaacutectica ademaacutes profundamente pastoral En algunos aspec-tos es como un panegiacuterico Un caacutentico de amor a la Iglesia ndashque hace pensaren la ldquoCancioacuten de la vintildeardquo de Isaiacuteas298ndash pero tambieacuten a Dios a la tierra y a lafamilia humana Emblemaacuteticamente comienza con palabras que Pablo uti-lizoacute para despedirse de Timoteo y de sus comunidades ldquoTempus resolutio-nis meae instat Ersquo giunto il tempo di sciogliere le vele299rdquo con otras de Pedroque hablan de eacutexodo itinerancia trashumancia como Israel en el desiertoldquoCertus quod velox est depositio tabernaculi meirdquo300 y de Ezequiel ldquoFinisvenit venit finis La fine Giunge la finerdquo301 Es verano tiempo de recoleccioacutenen Concesio (Brescia) como en Villaverde (Valladolid) y en tantos otros lu-gares de nuestro entorno Piensa que la forma adecuada de esta Meditacioacutenno puede ser la del ldquomonoacutelogo subjetivordquo que se presta a la autojustifica-cioacuten y corre el riesgo de esa autorreferencialidad contra la que tan frecuen-temente previene Francisco ndashque podriacutea caer en lo que JB Metz ha llamadoldquonarcisismo eclesioloacutegicordquondash sino la del ldquodiaacutelogo con la Realidad divinardquo quehabla de confrontacioacuten dialeacutectica de quien comparece ante un tribunal paradar cuenta de toda una vida Diaacutelogo que ha sido el ldquochiodo fixordquo y gozne de

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296 Hasta el punto de que un papa dijo de eacutel que era ldquola plus parfaite copie du Christrdquo(GOBRY I St Franccedilois drsquoAssise et lrsquoesprit franciscain Seuil Paris 1957 59)

297 Ap 1211 ldquoEl martirio es un drama un drama tremendo y sugestivo cuya violenciainjusta y depravada casi desaparece del recuerdo alliacute mismo donde se produjo mientras per-manece en la memoria de los siglos siempre fuacutelgida y amable la mansedumbre que supohacer de su propia oblacioacuten un sacrificio un holocausto un acto supremo de amor y de fi-delidad a Cristo un ejemplo un testimonio un mensaje perenne a los hombres presentes yfuturos Esto es el martiriordquo (PABLOVI Homiliacutea en la canonizacioacuten de Carlos Luanga y com-pantildeeros (18101964) Dos meses despueacutes de haber publicado Ecclesiam suam

298 Is 51-2299 2 Tim 4 6300 2P 114 Pedro y Pablo asociados en este momento tan importante301 Ez 27

toda su existencia302 Se estaacute de acuerdo en afirmar que esta buacutesqueda de laforma maacutes adecuada de comunicacioacuten siempre fue para Pablo VI muchomaacutes que un mero procedimiento retoacuterico y estiliacutestico fue metamorfosis tra-bajo de y sobre el cuerpo-propio-texto ndashdel que con tanto eacutenfasis habla JKristeva a propoacutesito de Teresa de Jesuacutes303ndash de los interlocutores quienes dia-logando participan en su loacutegica configuradora y estructurante de identidaden la disponibilidad ofreciendo el flanco al interlocutor y quedando muy amerced suya304 Entonces ldquoCredo Dominerdquo305 transfiguacuterame306

ldquoPor fin me gustariacutea terminando estar en la lsquoluzrsquo (hellip) el acostumbradodrama humano que al aumentar la lsquoluzrsquo hace crecer la lsquooscuridadrsquo del des-tino humano conforme a la lsquolaacutempararsquo que Cristo nos pone en la mano parael gran paso (hellip) lsquoAmbulate dum lsquolucemrsquo habetisrsquo Caminad mientras teneacuteis

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302 Esta buacutesqueda de la forma maacutes adecuada de comunicacioacuten siempre fue para PabloVI mucho maacutes que un mero procedimiento retoacuterico fue metamorfosis trabajo sobre elcuerpo-texto de los interlocutores y por ello transfiguracioacuten

303Aunque no comparto en todo su lectura ldquoJe vous salue Theacuteregravese femme sans frontiegraverescorps physique eacuterotique hysteacuterique eacutepileptique qui se fait verbe qui se fait chair qui se deacutefait ensoi hors de soi flots drsquoimages sans tableaux tumultes de paroles cascades drsquoeacuteclosions jumeau duChrist () Une eacutecriture qui nrsquoest pas une autofiction mais construction de soirdquo (KRISTEVA JTheacuterese mon amour Sainte Theacutereacutese Fayard Paris 2008) Texto recogido y comentado en JKris-teva Je me voyage Meacutemoires Entretiens avec Samuel Dock Fayard Paris 2016 Monoacutelogo es-pleacutendido interpretado por Isabelle Huppert en el teatro Odeacuteon de Paris) Pero tambieacuten M PontyM de Certeau J Derrida J Lacan R Barthes aunque con matices diferentes CROWNFIELD DBodyText in Julia Kristeva Religion Women and Psychoanalysis State University of New YorkPress1992 TAYLOR C Bodies and Texts Configurations of Identity in the Works of Griselda Gam-baro Albaluciacutea Aacutengel and Laura EsquivelMHRA Leeds 2003 BERTHOZ A-ANDRIEU B (dir)Le Corps en Acte Centenaire Maurice Merleau Ponty (1908-2008) Collegravege de France

304 El verdadero creyente es oyente de la Palabra ldquoHabla Sentildeor que tu siervo escuchardquo( ) RAHNER K Oyente de la Palabra Fundamento para una filosofiacutea de la religioacuten HerderBarcelona 1976 MARCOS MARTIacuteNEZ T ldquoEl hombre ante Dios Ser humano y revelacioacutenrdquo enEstudio Agustiniano vol XX-Fasc 1 1985 3-60

305 Hablando del momento presente ldquoDeberiacuteamos caracterizar este momento de nues-tra vida religiosa con esta profesioacuten de fe firme y convencida pero siempre humilde y tem-blorosa semejante a la que leemos en el evangelio hecha por el ciego de nacimiento a quienJesuacutes con bondad igual a su potencia habiacutea abierto los ojos lsquoiexclCreo Sentildeorrsquordquo (Jn 938) Dosantildeos antes del Antildeo de la Fe (1967-1968) que culminoacute con el ldquoCredo del pueblo de Diosrdquo

306 Voy a subrayar en esta Meditacioacuten los teacuterminos y expresiones relacionados con lalsquoluzrsquo y con la lsquotransfiguracioacutentransformacioacutenreformaconversioacutenrsquo constantes en el pensa-miento de Pablo VI muchos de ellos presentes tambieacuten en Ecclesiam suam Sorprendido porla abundancia de las expresiones de este tipo cito in extenso Vieacutendolo expresarse en estos teacuter-minos iquestEs coherente sostener la imagen de un Pablo VI sombriacuteo Decididamente no

lsquoluzrsquo (Jn 12 55) (hellip) ldquohellipel fin de la vida temporal si no estaacute lsquooscurecidorsquo porla enfermedad tiene una lsquopeculiar claridad oscurarsquo (hellip) la de los recuerdostan bellos tan atrayentes tan nostaacutelgicos y tan lsquoclarosrsquo ahora ya (hellip) Alliacute estaacutela lsquoluzrsquo que descubre la desilusioacuten de una vida fundada sobre bienes efiacuteme-ros y sobre esperanzas falaces Alliacute estaacute la lsquoluzrsquo de los oscuros y ahora ya in-eficaces remordimientos Alliacute estaacute la lsquoluzrsquo de la sabiduriacutea que por finlsquovislumbrarsquo la vanidad de las cosas (hellip) y despueacutes lo direacute en esta lsquodespedidaluminosarsquo (hellip) esta escena fascinante y misteriosa es un lsquoreverberorsquo es unlsquoreflejorsquo de la primera y uacutenica lsquoLuzrsquo (hellip) una iniciacioacuten un preludio un an-ticipo una invitacioacuten a la visioacuten del lsquoSolrsquo invisible (hellip) Pero ahora en estelsquoocaso reveladorrsquo otro pensamiento maacutes allaacute de la uacuteltima lsquoluz vespertinarsquopresagio de la lsquoaurora eternarsquo ocupa mi espiacuteriturdquo (hellip) Despueacutes yo piensoaquiacute ante la muerte maestra de la filosofiacutea de la vida (hellip) Ahora habriacutea quevolver a meditar todo con lsquola claridad reveladora que la laacutempara de lamuertersquo da a este encuentro (hellip) El lsquoocaso de la vidarsquo presente que habiacutea so-ntildeado reposado y sereno debe ser en cambio un esfuerzo creciente de lsquovelarsquo(hellip) Su muerte fue lsquorevelacioacutenrsquo de su amor por los suyos (hellip) la muerte esun lsquoprogresorsquo en la comunioacuten de los Santos (hellip) La oracioacuten final de Jesuacutes(Jn 17) lsquorevelarlesrsquo la verdad hacerlos hijos de Dios y hermanos entre siacuterdquo

Sorprende la conciencia que tiene de sus limitaciones fiacutesicas y de lacomplejidad de la situacioacuten que le envuelve y que por ello se plantee307 ndashse-riamente y no como pose de circunstanciandash si no seriacutea oportuno que otroasumiese las responsabilidades que desde hace poco le constrintildeen

ldquolsquoServus inutilis sum Soy un siervo inuacutetilrsquo ldquoRecuerdo el anuncio que elSentildeor hizo a Pedro sobre la muerte del Apoacutestol lsquoamen amen dico tibi cumsenueris extendes manus tuas et alius te cinget et ducet quo tu non visrsquo (hellip)308Despueacutes antildeadioacute lsquoSiacuteguemersquo (Jn 21 18-19) Te sigo Y advierto que yo no puedosalir ocultamente309 de la escena de este mundo (hellip) tantos hilos me unen a lafamilia humana tantos a la comunidad que es la Iglesiardquo310

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307 iexclTan pronto tan lejos tan hondo Desde el comienzo tiene clara conciencia de su in-digencia precariedad y pequentildeez lo que eacutel gusta de llamar su ldquopochezzardquo ldquoLa Providenzaha sigrave tanti modi drsquointervenire nel gioco formidabile delle circostanze che stringono la miapochezza (hellip) La mia elezione indica due cose la mia pochezza la Tua libertagrave misericor-diosa e potenterdquo (Meditacioacuten) Ya se habiacutea expresado asiacute en memorable ocasioacuten ldquoAsiacute osacoge el maacutes pequentildeo de entre vosotros (vestrum minimus il piugrave piccolo)rdquo (PABLO VI Dis-curso de Apertura de la Segunda Sesioacuten del Concilio Vaticano II 29IX1963)

308 Vide supra DIacuteEZ BARROSO S lsquoAlius te cingetrsquo en Estudio Agustiniano vol L-Fasc 1-2015112-116) el alcance de esta expresioacuten que aparece reiteradamente en Pablo VI

309 Ni puede ni quiere ni debe iexclNo se enciende una laacutempara para ponerla debajo del ce-lemiacuten () alumbre asiacute vuestra luz (Lc 1133) Utiliza frecuentemente () el siacutemil de la lsquoescenarsquo

Tal vez apearse de aquella determinada forma de servicio no del amora Cristo y a la Iglesia311 En esto nuevamente la referencia a Pablo es in-evitable312 Se le plantea el mismo dilema que a eacutel ldquoMe siento apremiadopor las dos partes por una parte deseo partir y estar con Cristo lo cualciertamente es con mucho lo mejor mas por otra parte quedarme en lacarne es maacutes necesario para vosotrosrdquo313 Lo mismo Sta Teresa de Jesuacutesquien para mejor servirle en sus hermanas atempera sus ansias de morirldquoEl deseo y iacutempetus tan grande de morir se me han quitado en especialdesde el diacutea de la Magdalena que determineacute de vivir de buena gana porservir mucho a Dios si no es algunas veces que todaviacutea el deseo de verleaunque maacutes le desecho no puedordquo314 ldquodiome deseo de no me morir tanpresto porque tuviese tiempo para emplearme en esto y quedeacute con grandeterminacioacuten de padecerrdquo315

La pro-existencia de Jesuacutes les marca el camino a sus disciacutepulos ndash ldquotra-didit semetipsumrdquo Tambieacuten Jesuacutes es referencia para Pablo VI en su amora la Iglesia ldquodilexit Ecclesiam amoacute a la Iglesiardquo Nuevamente la Iglesia eneste supremo y decisivo instante se hace particularmente presente Mues-tra lo que ha significado siempre para eacutel316 y manifiesta que desea supremogesto de amor inmolarse por ella

ldquoPor tanto ruego al Sentildeor que me deacute la gracia de hacer de mi muerteproacutexima don de amor para la Iglesia317 Puedo decir que siempre la heamado fue su amor quien me sacoacute de mi mezquino y selvaacutetico egoiacutesmo y me

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para referirse a la vida del hombre sobre la tierra HUv Balthasar iraacute maacutes lejos y estructu-raraacute como es sabido la historia de la salvacioacuten como ldquoTheodramardquo

310Meditacioacuten Habiacutean transcurrido uacutenicamente dos antildeos desde su eleccioacuten311 Lo confirma pronunciando el ldquofiatrdquo de Mariacutea y el ldquoTu scis quia amo Terdquo de Pedro

Amar hasta el fin como Jesuacutes ndashin finem dilexit (Jn 131)ndash y al que ruega con palabras delAnima Christi ldquoNe permitas me separari de Terdquo teniendo su ldquoconsumatum estrdquo (Jn 1930)como horizonte ldquoRecojo las uacuteltimas fuerzas y no me aparto del don total cumplidordquo

312 Benedicto XVI ha recordado que su dimisioacuten no es algo ineacutedito que Pablo VI yahabiacutea tomado antes que eacutel la decisioacuten de hacerlo

313 Filp 1 23-24314 TERESA DE JESUacuteS Santa Cuentas de conciencia 18ordf Aacutevila 22 de julio 1571315 Ibid 33ordf Sevilla 22 de julio fiesta de la Magdalena de 1575316Y dice significativamente que en este punto conviene ldquorecordar lsquole mystegravere de Jeacutesusrsquo

de B Pascalrdquo Agoniacutea soledad expiacioacuten solidaridad ldquoen agonie jusqursquoagrave la fin du monderdquo317 La maacutexima prueba de amor (Jn 1513) en ella estaacute su tesoro y su corazoacuten (Mt 621)

encaminoacute a su servicio318 y para ella no para otra cosa me parece haber vi-vido319 Pero quisiera que la Iglesia lo supiese y que yo tuviese la fuerza dedeciacuterselo320 como una confidencia del corazoacuten321 que soacutelo en el uacuteltimo mo-mento de la vida se tiene el coraje de hacerrdquo322

Desde sus primeros pasos estuvo inserto en la Iglesia y le fue siemprefiel sin solucioacuten de continuidad Por tanto estaacute maacutes que justificada esta en-cendida confesioacuten de amor hacia ella Pero en la Iglesia por la Iglesia ama atodos y cada uno de los hombres gracias a que se han dilatado los espaciosde su caridad323 y porque siempre comprendioacute su ministerio como ldquoamoris of-ficiumrdquo324 amor universal e integral hasta coincidir con los liacutemites del uni-verso325 Amor clarividente que ausculta discierne recrea los estragoscausados por ldquoel mal que hay en la tierrardquo para instaurar la paz mesiaacutenicaotra de sus coordenadas pastorales y existenciales326 iquestCoacutemo extrantildea tantoincluso actualmente que Pablo VI hablase de la presencia del demonio en laIglesia327 No era pesimismo tampoco maniacutea persecutoria o desengantildeo enlos mal nombrados atormentados y sombriacuteos uacuteltimos antildeos porque el De-

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318 Toda la vida de Pablo VI fue lsquoserviciorsquo puacuteblico fue liturgia logikeacute latreia libacioacuten es-piritual de siacute

319 Es la exclusividad que pondraacute como fundamento en el celibato sacerdotal (cf Sa-cerdotalis caelibatus) pero tambieacuten la obediencia y el espiacuteritu de pobreza (Ecclesiam suam27 40 41 y especialmente 53-58) De este modo aparece que Ecclesiam suam fue mucho maacutesque un escrito programaacutetico fue una carta de arras para un compromiso nupcial a la que enesta meditacioacuten como en un codicilo se le antildeaden algunas especificaciones

320 Importancia de la expresioacuten expliacutecita que crea realidad haciendo existir y al testifi-car auto-implicaacutendose testifica

321 Susurro y requiebro mimo 322Meditacioacuten323 Vide supra DIacuteEZ BARROSO S ldquoDilatentur spacia caritatisrdquo en Estudio Agustiniano

vol L-Fasc 1-2015 116-120324 Su primer mensaje al mundo entero coincide con la fiesta del Sagrado Corazoacuten de

Jesuacutes (2261963)325 Como queriacutea P Teilhard de Chardin ldquoEl amor es la afinidad que une y reuacutene los ele-

mentos del mundo el amor es el agente de la siacutentesis universalrdquo Amor pues a la Iglesia y ala tierra como confesoacute en cierta ocasioacuten a su gran amigo G Bernanos ldquoCuando me mueradecid al dulce reino de la tierra que yo lo amaba maacutes de lo que nunca he osado confesarrdquoiexclTambieacuten mi pan de infancia cocido al amor de lumbre guardaba miga mollar tierna tras elaacutespero y crujiente cortezoacuten

326 La paz otra de sus coordenadas existenciales y pastorales (Ecclesiam suam 17 pas-sim)

327 PABLO VI 2961972 15XI1972

monio existe y es el propio Jesuacutes quien alerta contra las mantildeas y asechanzasdel Maligno Pablo VI no es un ingenuo ama al mundo al estilo de Jesuacutes poreso dice que es digno de compasioacuten aunque en eacutel haya mucho mal y en eacutel esteacutepresente el Maligno con quien no es posible dialogar Este asunto no es aguapasada Recientemente en el Siacutenodo sobre la familia328 el arzobispo de As-tana (Kazajistaacuten) Tomash Peta ha dicho utilizando una expresioacuten de PabloVI que ldquoel humo de Satanaacutes ha entrado en el aula Pablo VIrdquo para referirsea la permisioacuten de la comunioacuten de los divorciados de la cohabitacioacuten y de lahomosexualidad329 Sin demonizar la realidad hay que discernir luacutecidamentey confesar la presencia inequiacutevoca del Demonio en ella

La honda preocupacioacuten que siente por la Iglesia le lleva a exhortarlapara que se mantenga fiel a la misioacuten que Cristo le ha confiado330 Es deberperentorio de la Iglesia recordar su ldquonaturalezardquo y ldquomisioacutenrdquo para impli-carse desde el centro de siacute misma en el discernimiento de cuaacuteles son lasldquoverdaderas necesidades de la humanidadrdquo para no dar palos de ciego nomatar moscas a cantildeonazos o hacer brindis al sol pero siacute haciendo un sabioy valiente ejercicio de caridad poliacutetica331 La transfiguracioacuten pues comobruacutejula empentildeo y meta La transformacioacuten que oramos332 En el tablero dela vida se juega mucho pero el desenlace de la partida seraacute al final Por ellohay ardiente espera en el anhelado encuentro que le hace suspirar iexclMara-natha333 Un morir de no morir Que venga la muerte dulce cauterio334 Lo

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328 Octubre 2015329 No juzgo la justeza de la expresioacuten simplemente la cito a tiacutetulo de inventario330 ldquoY iquestqueacute direacute a la Iglesia a la que debo todo y que fue miacutea Las bendiciones de Dios

vengan sobre ti ten conciencia de tu naturaleza y de tu misioacuten ten sentido de las necesida-des verdaderas y profundas de la humanidad y camina pobre es decir libre fuerte y amo-rosa hacia Cristo Ameacuten El Sentildeor viene Ameacutenrdquo El subrayado es miacuteo y remite al nuacutecleo deEcclesiam suam

331 Por ejemplo en esta eacutepoca tan light en que austeridad es considerada austericidio suelepasar con harta frecuencia por ldquonecesidadrdquo lo que tal vez no lo sea tanto En ese caso Caritasy toda la accioacuten socio-caritativa de la Iglesia tendriacutea ante siacute un verdadero reto de discernimientoque compromete su identidad al trasegar su epicentro ndash charitas Christi333ndash y diluirlo transmu-taacutendolo en ardite cuando por el contrario deberiacutea reconvertirse hacia ldquoel unum necessarium lauacutenica cosa necesariardquo su verdadero y uacutenico fulcro para transformarse y transformar

332 ldquoQue eacutel nos lsquotransformersquo en ofrenda permanente para que gocemos de tu heredadjunto a tus elegidosrdquo (Plegaria Eucariacutestica III) Inacabados siempre en camino en trance deconsumacioacuten Siembra y ofrenda para ser comulgados

333 Ap 2220334 Entrevisto urgido y cantado tan magistralmente por Juan de la Cruz ldquoiexclOh llama de

amor viva rompe la tela de este dulce encuentro iexcloh cauterio suave matando muerte en

desea para siacute tambieacuten para la Iglesia su hija hermana esposa madre Deahiacute la premura con que la intima a permanecer vigilante y como al acechofrente a las fuerzas que pretenden distraerla o alejarla de su cometido enla tierra y en la historia ldquoNo es sabia la ceguera ante este destino indefec-tible ante la desastrosa ruina que comporta335 ante la lsquomisteriosa meta-morfosisrsquo que estaacute para realizarse en mi ser ante lo que se avecinardquo336

No obstante en su confrontacioacuten con la muerte el arraigo de su fe y suconfianza en Dios fueron puestos a prueba con motivo del asesinato de suamigo iacutentimo Aldo Moro Alliacute pronuncioacute con el corazoacuten profundamenteherido palabras tan tremendas como eacutestas ldquoiexclSentildeor escuacutechanos iquestQuieacuten

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vida la has trocado iexcloh lsquolaacutemparas de fuegorsquo calor y lsquoluzrsquo dan junto a su querido iexclcuaacuten mansoy amorosohellipcuaacuten delicadamente me enamoras (S Juan de la Cruz Llama de amor viva)Pero tambieacuten Teresa de Jesuacutes ldquoVivo sin vivir en miacute y de tal manera espero que muero por-que no muerordquo

335 De ella ha dejado elocuentes imaacutegenes Juan de Valdeacutes Leal (Jerogliacuteficos de las pos-trimeriacuteas lsquoIn ictu occulirsquo lsquoFinis gloriae mundirsquo) La piedad cristiana se ha detenido en el me-mento mori como en escuela para bien vivir ldquoiexclTiembla y palidece quien lo veiexclCuaacutentossoacutelo por haber contemplado a un pariente o amigo muerto han mudado de vida y abando-nado el mundo Pero todaviacutea inspira el cadaacutever horror maacutes intenso cuando comienza a des-componerse (hellip) Por fin al poco tiempo nadie habla ya de eacutel ya hasta sus deudos maacutesallegados no quieren que de eacutel se les hable por no renovar el dolor (hellip) lsquoReducido como atamo de una era de verano que arrebatoacute el vientohelliprsquo (Dan 235) Esto es el hombre un pocode polvo que el viento dispersardquo (ALFONSO MARIacuteA DE LIGORIO San Preparacioacuten para lamuerte Apostolado Mariano Sevilla 2005)

336 Pablo VI Meditacioacuten Creo que con la expresioacuten lsquomisteriosa metamorfosisrsquo no se re-fiere ni uacutenica ni principalmente al deterioro fiacutesico sino a la lsquotransformacioacuten en Cristorsquo ldquoTodosseremos transformados por la victoria de Jesucristo nuestro Sentildeor (cf 1 Co 15 51-58)rdquoDiceBenedicto XVI a propoacutesito de la lsquotransformacioacutenrsquo obrada en el propio S Pablo ldquoEl signifi-cado de esta lsquomisteriosa transformacioacutenrsquo de la que nos habla la segunda lectura breve deesta tarde se muestra admirablemente en la historia personal de san Pablo (hellip) esa lsquotrans-formacioacutenrsquo no es resultado de una larga reflexioacuten interior y tampoco fruto de un esfuerzo per-sonal Es ante todo obra de la gracia de Dios que obroacute seguacuten sus caminos inescrutables (hellip)Por la gracia de Dios soy lo que soy (1 Co 15 10) (hellip) La experiencia personal que vivioacute sanPablo le permitioacute esperar con fundada esperanza la realizacioacuten de este lsquomisterio de trans-formacioacutenrsquo que concerniraacute a todos aquellos que han creiacutedo en Jesucristo y tambieacuten a todala humanidad y a la creacioacuten entera (hellip) lsquoEn un instante en un abrir y cerrar de ojos cuandosuene la uacuteltima trompeta los muertos resucitaraacuten incorruptibles y nosotros seremos trans-formadosrsquo (1 Co 15 52) Ese diacutea todos los creyentes seraacuten lsquoconformadosrsquo a Cristo y todo loque es corruptible lsquoseraacute transformadorsquo por su gloria (I Co 1553)rdquo (BENEDICTO XVI Homi-liacutea en la fiesta de la conversioacuten de SPablo 2512012) Transfiguracioacuten y transformacioacuten dosnombres para una misma realidad que la gracia conforma

puede escuchar nuestro lamento una vez maacutes sino Tuacute Dios de la vida y dela muerte No has atendido nuestra suacuteplica por la incolumidad de AldoMoro de este hombre bueno apacible sapiente inocente y amigo pero TuacuteSentildeor no has abandonado su espiacuteritu inmortal marcado con la fe en Cristoque es la resurreccioacuten y la vida Por eacutel por eacutelrdquo 337 Sin embargo no sucum-bioacute a la prueba tambieacuten Dios habiacutea consentido que Laacutezaro se le muriera aJesuacutes para confirmar la fe en la vida eterna La muerte clava su aguijoacutendesmonta seguridades le hiere al ser humano en lo maacutes hondo de su cora-zoacuten pone a prueba la esperanza pero no la derrota La muerte amortizadapor el amor vencida por la Vida

Resumiendo La metamorfosis de la muerte para que sea coherente yeficaz y no acabe en puro desastre ha de culminar como en el grano detrigo las sucesivas metamorfosis de la vida que reciben luz y sentido de lametamorfosis por antonomasia la Resurreccioacuten de Cristo prefigurada ensu Transfiguracioacuten338 En cuyo caso la muerte es vivida con paz339 Por ciertoesta Meditacioacuten ante la muerte finaliza con las mismas palabras con las quecomienza Ecclesiam suam ldquoHabiendo Jesucristo fundado su Iglesia paraque fuese al mismo tiempo madre amorosa de todos los hombres y dis-pensadora de salvacioacutenrdquo340 Pablo VI quiere concluir por donde comenzoacutecomo al principio ahora y siempre cangiloacuten de noria que incesantementeaflora Vida tras abrevar en su manantial Cristo Luz de Luz Luz del mundoy de la Iglesia surtidor que brinca hasta la vida eterna retozando como Cor-dero Muerte iquestdoacutende estaacute tu victoria

528 S DIacuteEZ BARROSO

337 PABLOVI Misa exequial por el eterno descanso de Aldo Moro Basiacutelica de S Juan deLetraacuten 13 de mayo de 1978 Apenas tres meses antes de su propia muerte Previamente habiacuteaescrito una carta a las Brigadas rojas (21 de abril de 1978) intercediendo por eacutel ofrecieacutendosecomo reheacuten a cambio de Aldo Todas las gestiones fueron infructuosas

338 A propoacutesito de coacutemo vivioacute Jesuacutes la muerte dice ldquoiquestQueacute fue toda la vida de Jesuacutes sinouna continua muerte siempre trayendo la que le habiacutean de dar tan cruel delante de los ojosrdquo(Camino de perfeccioacuten Coacuted de Vallad 421)

339 ldquoLa de las almas transformadas es muy suave y muy dulcerdquo (JUAN DE LA CRUZ SanLlama 130) Como la desea para siacute el batallador Unamunordquo ldquoMeacuteteme Padre eterno en tupecho misterioso hogar dormireacute alliacute pues vengo deshecho del duro bregarrdquo (Epitafio parasu tumba) que hace pensar en Ps 36 que los Padres aplican a Cristo muerto y resucitadoseguacuten la Biblia de Jerusaleacuten

340 Ecclesiam suam 1

17 ldquoiexclOH NOCHE SOSEGADAhellip EN PAR DE LOS LEVANTES DELA AURORArdquo341

Al final de nuestro viaje apostamos firmemente por una determinadaidentidad del beato Pablo VI Con el paso del tiempo se han ido sedimen-tando los puntos de vista Es cierto que estamos ante una persona particu-larmente polieacutedrica y compleja pero siempre entrantildeable en la que loscontrastes conviven en pugnaz dialeacutectica ensimismado dubitativo dolientereservado carintildeoso tierno diaacutefano distinguido resuelto agradecido fraacutegilrespetuoso circunspecto detallista exigente serio deacutebil tiacutemido condes-cendiente risuentildeo confiado prudente sencillo dialogante perspicaz de-terminado clarividente discreto piadoso entrantildeable creativo elegantesutil generoso humilde religioso profeacutetico sensible miacutestico poeacutetico iacutente-gro compasivo trabajador amigable inteligente familiar moderno cari-tativo diplomaacutetico estudioso paciente austero intuitivo listo valiente fieltradicional bueno Una persona en quien estaacute fuera de duda su amor a Cristoy a la Iglesia342 su apuesta por el diaacutelogo su preocupacioacuten por la salvacioacutenuniversal la unidad de los cristianos el depoacutesito de la fe la paz y la promo-cioacuten integral del ser humano Todo ello vivido en clave de transfiguracioacutencomo ha quedado abundantemente expuesto en lo que precede J Ratzingerviene a corroborarlo cuando dice de eacutel ldquoDe tal manera se convirtioacute cada vezmaacutes en un hombre de bondad profunda pura y madura (hellip) al final nuestramemoria conserva la imagen de un hombre que tiende la manordquo

Llegados a este punto quiero creer que estas reflexiones tal vez hayancontribuido a arrojar un poco de luz ndashluz de luzndash sobre la persona de PabloVI y su proceso de transfiguracioacuten que auacuten continuacutea y que alcanzaraacute unpunto aacutelgido cuando sea canonizado a mediados del proacuteximo mes de oc-tubre Valga como contrapeso a la imagen de ensimismado huidizo dubi-tativo amargado integrista y tenebroso que a muchos les dejoacute quien como

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 529

341 JUAN DE LA CRUZ San Caacutentico Espiritual estrofa 14 versos 64 y 65 Pero tambieacutenldquoEn una noche escura con ansias en amores inflamada iexcloh dichosa ventura saliacute sin sernotada estando ya mi casa sosegada en la noche dichosa en secreto que nadie me veiacutea ni yo miraba cosa sin otra luz y guiacutea sino la que en el corazoacuten ardiacuteardquo (JUAN DE LA CRUZSan Noche oscura estrofas 1 y 3)

342 Hacemos nuestras las palabras de Juan Pablo I sobre eacutel apenas elegido Papa ldquoEnquince antildeos de pontificado este Papa ha demostrado no soacutelo a miacute sino a todo el mundocoacutemo se ama coacutemo se sirve y coacutemo se trabaja y se sufre por la Iglesia de Cristordquo(Aacutengelus2781978)

eacutel desde siempre vivioacute en vecindad de luz el Papa que comenzoacute su anda-dura risuentildeo esperanzado y la terminoacute acorralado esquivo triste agobiadopero irrenunciablemente miacutestico343 aunque con su particular noche oscurahijo fiel de Susu Iglesia nuestra madre a la que amoacute y nos ensentildeoacute a amarcomo sentildealoacute Juan-Pablo I con estas belliacutesimas y sentidas palabras en su pri-mer Aacutengelus ldquoEn quince antildeos de pontificado este Papa ha demostradono soacutelo a miacute sino a todo el mundo coacutemo se ama coacutemo se sirve y coacutemo setrabaja y se sufre por la Iglesia de Cristordquo344 iquestCoacutemo conseguirlo Las orien-taciones que daba la enciacuteclica Ecclesiam suam para su tiempo siguensiendo muy vaacutelidas operativas y acertadas para el nuestro345 como fre-cuentemente nos recuerda Francisco en su magisterio ordinario y extraor-dinario Leerla reflexionarla orarla y sobre todo practicarla seriacutea uno delos mejores modos posibles de justipreciarla y al Papa que la escribioacute

18 EL MAacuteS BELLO COLOFOacuteN

Asiacute las cosas puede colegirse mi resistencia a limitar la transfiguracioacuten dePablo VI a una bella comparacioacuten que simplemente nombrariacutea un procesocasi meramente esteacutetico una aparicioacuten fugaz como una laacutegrima de S Lorenzoque se limitariacutea a maquillar la fealdad y el rastrojo desolador de la muerte Esmaacutes muchiacutesimo maacutes Lo es en la estructura de la vida cristiana y en la de PabloVI porque sencillamente lo es para el mismo Cristo como atestigua J Rat-zinger ldquoEn el Cristo transfigurado se revela mucho maacutes aquello que es la fetransformacioacuten que en el hombre acontece en el curso de toda la vidardquo346 Sitoda la vida de Pablo VI bantildeoacute en la luz del Tabor no podiacutea por menos queterminar con el maacutes bello colofoacuten El designio del Padre Creador de los as-tros347 del Hijo uacutenico de Dios Luz de Luz348 y de Quien es Luz que ilumina

530 S DIacuteEZ BARROSO

343 Como lsquomiacutesticarsquo es a fin de cuentas la esencia misma de la Iglesia ldquoSu esencia iacutentimala principal fuente de su eficacia santificadora ha de buscarse en su miacutestica unioacuten con Cristordquo(PABLOVI Discurso en la clausura de la Tercera Sesioacuten del Vaticano II 21XI1964 23 en la quese promulgoacute la constitucioacuten Lumen gentium y se declaroacute a Mariacutea lsquoMadre de la Iglesiarsquo)

344 Angelus 2781978345 Francisco remite constantemente a Pablo VI revindicando y reivindicando su ejem-

plo y su magisterio346 RATZINGER J obispo de MuumlnchenFreissig Homiliacutea en la misa funeral por Pablo

VI (10VIII1978)347 Santiago 117348 Credo niceno constantinopolitano

las almas y Fuente del mayor consuelo349 quiso llamar a Pablo VI junto Siacute asu casa a su gloria inmarcesible y eterna precisamente el diacutea en que la Igle-sia celebra la fiesta de la Transfiguracioacuten del Sentildeor como prolijamente apa-rece en este escrito Pues bien ese diacutea unas horas antes de su muerte al rezodel Angelus glosoacute Pablo VI este misterio diciendo ldquoLa Transfiguracioacuten delSentildeor recordada por la liturgia en la solemnidad de hoy proyecta una lsquoluzdeslumbrantersquo sobre nuestra vida diaria y nos lleva a dirigir la mente al des-tino inmortal que este hecho esconderdquo350 Gloria de Cristo351 y gloria del hom-bre352 Ambos unidos en inextricable destino por voluntad de quien quisotomar la naturaleza humana y anticipando como primicia incruenta en elTabor ndashnuevo Sinaiacute nuevo Carmelondash el sacrificio del Goacutelgota y la encomiendadel Monte de los olivos que desemboca en Pentecosteacutes y en el bautismo

ldquoQuel corpo che si lsquotrasfigurarsquo davanti agli occhi attoniti degli apos-toli egrave il corpo di Cristo nostro fratello ma egrave anche il nostro corpo chiamatoalla gloria quella lsquolucersquo che lo inonda egrave e saragrave anche la nostra parte di ere-ditagrave e di lsquosplendorersquo Siamo chiamati a condividere tanta gloria percheacute siamolsquopartecipi della natura divinarsquo (2 P 1 4) Una sorte incomparabile ci attendese avremo fatto onore alla nostra vocazione cristiana se saremo vissuti nellalogica consequenzialitagrave di parole e di comportamento che gli impegni delnostro battesimo ci impongonordquo353

Pablo VI estuvo entre nosotros 81 antildeos y apenas le conocimos354 Sumera presencia dejaba transparentar envuelta en fraacutegil y pudorosa timi-

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349 Secuencia de Pentecosteacutes Precisamente en la fiesta de Pentecosteacutes Pablo VI celebroacutesus bodas de oro sacerdotales y en la homiliacutea de ese diacutea dijo ldquoLa Pentecoste tutti ci prendee tutti ci fa pensosi e commossi mentre lsquosplendersquo nelle nostre anime lsquoqualche bagliore drsquounachiarezza nuovarsquo la lsquoluce dei cuorirsquo piena di amore e di veritagrave Egrave la festa della sapienza lafesta della caritagrave della consolazione del gaudio della speranza della santitagrave Egrave la inaugura-zione della civiltagrave cristiana La Pentecosterdquo (PABLO VI Homiliacutea 18V1970) Como en laTransfiguracioacuten de Jesuacutes Alliacute figura y anticipo aquiacute realidad en prospectiva

350 PABLO VI Angelus 6VIII 1978351 ldquoSulla cima del Tabor Cristo disvela per qualche istante lo lsquosplendore della sua di-

vinitagraversquo e si manifesta ai testimoni prescelti quale realmente egli egrave il Figlio di Dio lsquolrsquoirradia-zionersquo della gloria del Padre e lrsquoimpronta della sua sostanza (CfrHebr 1 3)rdquo (Ibid)

352 ldquohellipma fa vedere anche il trascendente destino della nostra natura umana chrsquoegli haassunto per salvarci destinata anchrsquoessa percheacute redenta dal suo sacrificio drsquoamore irrevoca-bile a partecipare alla pienezza della vita alla lsquosorte dei santi nella lucersquo (Col 1 12)rdquo (Ibid)

353 Ibid354 URGENTI A Paolo VI Un Papa da riscoprire Torino 1985 Joseacute Luiacutes Martiacuten Des-

calzo ha escrito de Pablo VI que fue ldquoel Papa a quien no aprendimos a querer en Espantildeardquo

dez una jugosa vida interior que rimaba a lo divino Vivioacute como propia lavida de muchos sentiacutea la Iglesia355 la amaba profundamente y transmitiacuteaamor a ella en Cristo Jesuacutes por el que lo habiacutea dado todo como deciacutea en suTestamento Era entrantildeable y se dejaba querer a pesar de las apariencias defrialdad y distancia que tambieacuten en este caso engantildeaban De Pablo VI lesqueda a muchos un agradecido recuerdo ldquoA su muerte hallaron fin la con-testacioacuten la burla hasta la calumnia a la persona lsquoHa sido grandersquo se dijolsquoun constructor de futuro y de civilizacioacutenrsquo iexclPasaraacute a la historiardquo356 Peropara otros seguiraacute siendo el Papa de las indecisiones de las tormentas porlas turbulencias que hubo de afrontar sobre todo en la aplicacioacuten del Va-ticano II y porque uacuteltimamente vivioacute sobrecargado En todo caso siemprese manifestoacute fiel a siacute mismo escrutando en todo momento lo que el Sentildeorqueriacutea de eacutel a cada instante y siguiendo contra viento y marea la direccioacutenque percibiacutea le iba sugiriendo y que eacutel pensaba que le conveniacutea a Su Igle-sia no a las iglesiolas de bandos y tendencias

Termino con dos testimonios que apuntan a la estela que estaacute llamadaa dejar una vida como la suya y que estaacuten teniendo verdadero aliento pro-feacutetico En primer lugar unas palabras del P Bevilacqua ndasha juicio de JMordfLaboa lsquotal vez quien mejor conociacutea a Montinirsquondash que poco despueacutes de sueleccioacuten como Papa deciacutea

ldquoMontini no seraacute un Papa faacutecil estaacute destinado a reinar en medio degrandes contrastes tal vez a suscitar la incomprensioacuten de los contemporaacute-neos Pero cuando se realice una valoracioacuten del pontificado se constataraacuteque fue uno de los Papas maacutes sensibles para con las exigencias del propiotiempo porque vivioacute intensamente la condicioacuten criacutetica de su eacutepoca y se es-forzoacute de manera ejemplar en interpretar lo que el Papa Juan llamaba lsquolos sig-nos de los tiemposrsquordquo357

El otro es de Joseacute Luis Martiacuten Descalzo periodista en el Concilio co-rresponsal en Roma teoacutelogo novelista poeta dramaturgo columnista y di-rector de cuya sensibilidad y enjundia nos ha dejado sobrados ejemplos deacertadas prolepsis

532 S DIacuteEZ BARROSO

355 DANIELOU J-VORGLIMLER E (ed) Sentire Ecclesiam (Festschrift HRahner) Fri-burgo Basilea Viena 1961

356 CREMONA C Pablo VI Palabra Madrid 1995 19357 Citado por LABOA JM Historia de la Iglesia Eacutepoca contemporaacutenea BAC Madrid

2002 362

ldquoHace tres antildeos y en esta misma paacutegina de ABC me atreviacute a escribirlsquoTengo la certeza de que Pablo VI seraacute un Papa creciente y que la Historia leamaraacute maacutes de lo que le hemos amadorsquo Si escribo hoy es para constatar queaquella lsquoprofeciacutearsquo estaacute comenzando a cumplirse y que tres antildeos maacutes tarde PabloVI recoge maacutes amor del que le rodeara entonces en torno a su solitaria muerterdquo

Y ademaacutes nos deja este entrantildeable recuerdo que hago miacuteo

ldquoLejos queda ya la tiara y los cartapacios burocraacuteticos que ocupabansu mesa Lejos el brillo y el esplendor Lejos tambieacuten las horas de angustiaen que la Iglesia entera pareciacutea querer exprimirle el corazoacuten Ya soacutelo que-dan la verdad y la ternura la de un alma que amoacute mucho maacutes de lo que seatreviacutea a decir y la de un corazoacuten que fue mucho menos amado de lo quemereciacutea Pero la muerte no interrumpe nada tal vez por eso tres antildeos des-pueacutes yo le siento crecer en el mundo y en mi corazoacutenrdquo358

Hoy como no cesa de decir Francisco la Iglesia del Sentildeor Ecclesiamsuam se prepara para una nueva singladura en la que iraacuten variando los in-terlocutores pero en la que siempre habraacute que dar respuestas pertinentesHoy por ejemplo ha cambiado el escenario que teniacutea como contexto la en-ciacuteclica lsquoEcclesiam suamrsquo Los interlocutores en el mundo ya no son ni elmarxismo ni el ateiacutesmo ni unos cristianos galvanizados por el Concilio o le-vantados por ansias de liberacioacuten ni la increencia sino la globalizacioacuten elpensamiento uacutenico el relativismo la indiferencia religiosa y muchos cris-tianos consumistas y de relumbroacuten Por tanto al lsquodiaacutelogorsquo ha de incorpo-rarse el lsquotestimoniorsquo y darle valor a la vivencia de la fe maacutes allaacute de unasimple adhesioacuten empaacutetica y corporativista a la Iglesia Hoy se le exige alcristiano lsquopertenecerrsquo (a ella) sin que ella le pertenezca sin que la consi-dere un coto cerrado359 De cara a la evangelizacioacuten el cristiano debe mos-trar modos de comportamiento coherentes con la fe que profesa maacutes queinsistir en la superfetacioacuten de manifestaciones puacuteblicas de culto ldquorumboque conduce derecho al encerramiento de la Iglesia en siacute misma a la res-tauracioacuten de modos de presencia en la sociedad ya superados a la margi-nacioacuten y eliminacioacuten de las maacutes miacutenimas disidencias y a la instauracioacuten ensu seno de un estilo de vida sectariordquo360 Leyendo esto no puedo por menos

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 533

358 MARTIacuteN DESCALZO JL lsquoPablo VI el Papa crecientersquo en la tercera de ABC 6881359 MARTIacuteN VELASCO J Increencia y evangelizacioacuten Del diaacutelogo al testimonio Santan-

der 1988 11360 Ibid 12

de entrever una fuerte connivencia entre dichas pretensiones y las que tuvoPablo VI al escribir Ecclesiam suam ldquouno spontaneo desiderio di confron-tare lrsquoimmagine ideale della Chiesa quale Cristo vide volle ed amograve comesua Sposa santa ed immacolata e il volto reale quale oggi la Chiesa pre-senta (hellip) rispondente al concetto iniziale da un lato allrsquoindole della uma-nitagrave chrsquoessa andava evangelizzando e assumendo dallrsquoaltrordquo 361 Una tareaincesante e ineludible para cada generacioacuten de cristianos362

Por tanto en definitiva no se le justiprecia a Pablo VI cuando se re-duce su transfiguracioacuten a ldquoun rostro juvenilrdquo que adquirioacute al morir seguacutentestimonio de su secretario Mons Macchi o a esa ldquonoche transfiguradardquoseguacuten bella metaacutefora de Eduardo de la Hera Buedo363 Como si el todo seredujera a un fuacutetil cambio de apariencia a un fuego de artificio Es decir noestamos ante un mero punto de llegada sino que el resplandor final en sumuerte se corresponde maacutes bien con el avivar de un rescoldo que ndashlumenChristindash desde siempre364 ardioacute en su vida amor por la Iglesia-en-el mundoy le transformoacute Hablando pues de Pablo VI no recordamos a una reliquiadel pasado365 Sigue vivo en comunioacuten de amor con Susu Iglesia ndashEccle-siam suamndash la de aquiacute abajo que brega en la intrahistoria y con la celestiala la que seraacute solemnemente asociado con justicia366 mediante su canoniza-

534 S DIacuteEZ BARROSO

361 Pablo VIEcclesiam suam n11362 ldquoEn tiempos de opiniones diversas de cambios abundantes de formas de pensar tan

distintas y a veces tan distantes parece oportuno acercarse a Jesuacutes para ver queacute nos dicerdquo(OSORO SIERRA C A la Iglesia que amo Narcea Madrid 198977)

363 HERA BUEDO E de la La noche transfigurada Biografiacutea de Pablo VI BAC Madrid2002

364 Pablo VI lo deciacutea en la homiliacutea con motivo de la celebracioacuten del XV aniversario desu coronacioacuten (2961978) ldquohellip nuestro espiacuteritu que continuamente se prepara al encuentrocon el justo Juez (cf 2 Tim 4 8)rdquo

365 Asiacute lo reconociacutea Giovanni Mariacutea Vian experto en su pensamiento y especialmentevinculado a la biografiacutea de Pablo VI al ser invitado a hablar de eacutel durante el Simposio orga-nizado por la Conferencia Episcopal Espantildeola ldquoHe pretendido mostrar a un hombre quefue un cristiano moderno un apasionado de Cristo que se cuestionoacute a fondo sobre las gran-des preguntas de la vida la muerte la pobreza el mundo contemporaacuteneo el malhelliprdquo (Alfa yOmega n2016 9032017)

366 ldquoSanctitas clarior in dies altiorque est mysterii Ecclesiae declaratio et significatiodonec haec plenam in caelis compaginem assecuta in summa caritatis beatitudine adorabitDeum et Agnum qui occisus estrdquo (Lumen gentium n 51) PABLO VI Sanctitas clarior Proces-sus de causis beatificationis et canonizationis aptius ordinantur motu proprio 1931969 LaIglesia le reconoce como acreedor de las condiciones que eacutel dispuso que debiacutean concurrirpara ser canonizado Ut vero praeclara huiusmodi sanctitatis exempla probe dignoscantur

cioacuten el mes de octubre de dos mil dieciocho a los cuarenta antildeos de su fa-llecimiento Cabal reconocimiento eclesial ndashnunca es tarde si la dicha esbuenandash de que su perfeccioacuten ha alcanzado la santidad en el grado maacuteximode la transfiguracioacuten y que puede ser imitado e invocado con solvenciapara ir consiguiendo la que nos estaacute destinada a nosotros

Dicho queda

Dicho queda en gloria de Pablo VI antildeorando remembrando

iexclQueacute savia sabiaiexclQueacute buena savia

iexclQueacute logradas antildeadas aquellas del ConcilioiexclQueacute vino generoso el cosechado

y trasegado a odres nuevosndashcomo la vida mismandash

por un sabio plantel de bodegueroscon eacutel a la cabeza

del lagar y de la mesaY entonces

Ecclesiam suamhoy cincuentona

conciencia de siacute misma reforma diaacutelogo espiacuteritu de pobreza y de obediencia

besana y trojeprograma

Verdaderamente justo y necesariojustipreciar tambieacuten por ella

a Pablo VIque nos dijo que veniacutea In nomine Domini

tiacutemidamente audazclarividente y bueno

en pertinaz transfiguracioacutendesde la cuna a la tumba

ECCLESIAM SUAM (1964-2014) PARA UN JUSTIPRECIO DE PABLO VI 535

atque sua ldquosincera luce plene resplendeantrdquo canonicae pervestigationes necessariae suntsummo quidem studio ac sedulitate Santidad es transfiguracioacuten en grado maacuteximo

Hoy canonizado para ser piedra de toque

fiel de romanasanto y sentildea

en esta Iglesia iquesta la que eacutel amoacute hasta el hollejo

Siacuteporque es la Suya

la del Sentildeorla misma siempre

nintildea joven esposa madretambieacuten la suyaiexclDicho queda

Que por la transfiguracioacutenldquoresplandezca en nuestra vida

la luz que iluminoacute la gruta de Beleacutenrdquo367

536 S DIacuteEZ BARROSO

367 BENEDICTO XVI Audiencia General 12XII12

Fray Alonso de Veracruz y el Compendiode todos los privilegios de los religiosos

FErnAnDO CAMPO DEl POzO

Resumen El tema de los privilegios de los religiosos fue un tema importante el sigloXVI con fray Alonso de Veracruz para la evangelizacioacuten de las Indias y lo siguesiendo como un acto administrativo y gracia de facultades especiales en el Coacute-digo de 1983 cc 76-84 con un fin pastoral bajo el control de la autoridad ecle-siaacutestica competente no se trata de un ldquoarbitrarismo de la autoridadrdquo ni unaconcesioacuten ldquonepotistardquo sino un reconocimiento de la variedad de casos concre-tos a los que hay que atender con caridad y humanismo seguacuten las circunstan-cias como lo defendioacute fray Alonso de Veracruz con su Manual que sirvioacute deguiacutea a los misioneros del siglo XVI y despueacutes Siguen estando en vigencia mu-chos privilegios de las oacuterdenes mendicantes que no han sido derogados

PAlAbRAs ClAVes privilegio religiosos acto administrativo facultad especial

AbstRACt The theme of the privileges of the religious was a very important issuein the 16th century with Fray Alonso de Veracruz for the evangelization of theIndies as it is so now as an administrative act and concession of special facul-ties in the Code of 1983 cc 76-84 with a pastoral purpose under the controlthe competent ecclesiastical authority It was neither a question of ldquoarbitrary au-thorityrdquo nor a ldquonepotistic concessionrdquo but a recognition of the variety of concretecases to which we must respond with charity and humanism depending on thecircumstances as it was defended by Fray Alonso de Veracruz in his Manualwhich served as a guide to the missionaries of the 16th century and onwardsThe mendicant orders still have many valid privileges which had not been re-pealed

Est Ag 53 (2018) 537-575

El P Fernando Campo del Pozo es agustino Doctor en Derecho Civil y Canoacute-nico Miembro del Instituto Histoacuterico de la Orden de San Agustiacuten y de la Asociacioacuten deCanonistas y correspondiente de la Academia de la Historia de Venezuela y de la Boya-cense de la Historia en Tunja

Key woRds privilege religious administrative act special faculty

I Introduccioacuten

El tema de los privilegios de los religiosos en las Indias fue muy im-portante para fray Alonso de Veracruz (1507-1584) su principal defensoren el siglo XVI Habiacutea sido disciacutepulo de Francisco de Vitoria y llegoacute a serMaestro en Teologiacutea y a dar clases en Salamanca Pasoacute a nueva Espantildea(Meacutejico) en 1536 ldquono estaba en ayunas sobre Derecho Pontificiordquo comoeacutel mismo afirma sino que era un experto por haber sido profesor de estamateria1 Demostroacute su competencia canoacutenica en sus escritos sobre los pri-vilegios y sobre todo en su tratado sobre el matrimonio que tuvo cuatroediciones en el siglo XVI Para 1556 ya estaba compuesto el Compendiode los privilegios Compendium breve privilegiorum praecipue concesso-rum ministris Sancti Evangelii huius Novi Orbis que se anunciaba en laportada del Speculum coniugiorum y luego al final aparece que se difiereCompendium breve privilegiorum quod promisseramus ex justa causadifferimus cum usura solutari si Dominus dederit2 El P juan de Grijalvanos diraacute que ldquono se imprimioacute por la forzosa contradiccioacuten que habiacutea detener pero son pocos los religiosos que no los tienen manuscritosrdquo3 Sonvaliosos estos datos porque nos explican por queacute no se publicoacute el Com-pendium que se divulgoacute en forma manuscrita con diversas copias recen-siones o versiones objeto principal de este trabajo

Cuando se hizo la segunda edicioacuten del Speculum coniugiorum en Sa-lamanca en 1562 por Andrea de Portonariis se pensaba publicar el Dedecimis y el Compendium ese antildeo Se afirma que su autor Alonso de Ve-racruz habiacutea sido provincial en Meacutexico y entonces era prior de San FelipeDebioacute ser en el otontildeo de ese antildeo4 Aunque el primer encuentro con la Corte

538 F CAMPO DEL POZO

1 VErACruz A de Declaratio seu expositio Clementinae Ms III- K-6 del Escorial f269 donde afirma ldquoEt si mea precipua sit theologica profesio Iuris Pontifitii non sum omninoieiunus et quia olim Salmanticerdquo etc Se prescinde aquiacute de su biografiacutea y obras que se tratanen otros trabajos

2 Speculum coniugiorum Meacutexico 1556 p 657 donde se da la explicacioacuten de que se difierecon la esperanza puesta en Dios no se podiacutea cumplir lo prometido porque habiacutea oposicioacuten

3 GrIjAlBA j Croacutenica de la Orden de N P S Agustiacuten en las provincias de Nueva Es-pantildea En cuatro edades desde el antildeo 1523 hasta 1592 Meacutexico 1624 ff 188v-199r

4 Speculum coniugiorum RP Ildephonsi olim ibi Provincialis nunc Prioris S Philippiapud Matritum Salmanticae apud Andrea de Portonariis1562

fue al principio de precaucioacuten luego fue de amistad y cooperacioacuten Si-guioacute haciendo recopilacioacuten de privilegios y como habiacutea terminado el Con-cilio de Trento en el que se reformaban algunas cosas referentes a losmatrimonios clandestinos cercenando algunos privilegios de los religio-sos publicoacute un Appendix en Madrid en 1571 Este Apeacutendice trae bulas deleoacuten X Adriano VI y Piacuteo V en favor de los indios y los privilegios con lareal Ceacutedula del 15 de enero de 1568 para que los religiosos en las Indiassiguiesen administrando los sacramentos como antes del Concilio deTrento5 En la edicioacuten de Milaacuten se pone el Appendix al final con pagina-cioacuten distinta6 mientras seguiacutea el Compendium sin publicar

a) Importancia del tema de los privilegios de los religiosos y su estadoactual

Se entiende por privilegio seguacuten la decretal Abbate de Inocencio IIIldquoa una ley privada concediendo un favor especialrdquo7 en contra o fuera delDerecho comuacuten Definicioacuten que se desarrolla en el c 76 del Coacutedigo deDerecho Canoacutenico en los siguientes teacuterminos ldquoEl privilegio es decir lagracia otorgada por acto peculiar a favor de determinadas personas tantofiacutesicas como juriacutedicas puede ser concedido por el legislador y tambieacutenpor la autoridad ejecutiva a la que el legislador haya otorgado esta potes-tadrdquo Se considera actualmente un acto administrativo lo que ayuda acomprender esta materia y coacutemo la desarrolloacute fray Alonso de Veracruzacudiendo incluso al Vicariato regio con potestad delegada del papa

la realidad de las Indias con el derecho de conquista y su evangeli-zacioacuten no hallaba faacutecil solucioacuten con el Corpus Iuris Canonici medieval

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 539

5 Appendix ad Speculum coiugiorum per eiusdem Fratrem Alphonsum a Veracruce etcsacrae paginae Doctorem et Cathedraticum Primarium universitatis Mexicanae etc MantuaeCarpetanorum 1571

6 Speculum coniugiorum cum appendice etc en 4ordm Milaacuten 1599 pp 327-334 donde tratade los privilegios de los religiosos en las causas matrimoniales En el Apeacutendice pp54-55 y 81-88 pone tambieacuten las bulas una de Piacuteo V del que logroacute por medio de Felipe II la ldquoExponinobis nuperrdquo del 4 de marzo de 1567 en pp 86-88 Cf MOrAl B ldquoCataacutelogo de EscritoresAgustinos Portugueses y Americanosrdquo en La Ciudad de Dios 26 (1891) 59-61 Este autor des-conocioacute el coacutedice del Escorial Ms III- K-6 y menciona a la Expositio Privilegii Leonis X infavorem Religiosorum in Indiis existentis 4ordm Ms y la Declaratio Clementinae Religiosi dePrivilegiis 3ordm Ms existentes en la libreriacutea de los Padres Franciscanos de Tecuzco ibiacuted p 63

7 Corpus Iuris Canonici X 5 40 25 ed FrIEDBErG E II Graz 1955 col 922lAnCElOTTI P j II Turiacuten 1775 col 748-749

que se habiacutea encontrado con algunos problemas parecidos en el siglo XIIIal iniciarse las nuevas misiones por las oacuterdenes mendicantes Se habiacuteanconcedido algunos privilegios y facultades especiales a los franciscanosdominicos y agustinos para la predicacioacuten administracioacuten de los sacra-mentos conocer de causas matrimoniales bendecir iglesias y cemente-rios pudieacutendolos reconciliar en casos de violacioacuten etc8

Estos privilegios y facultades especiales como la concedida a los taacuter-taros para celebrar la misa siguiendo el rito latino en su lengua vernaacuteculafueron aprobados con alguna reserva en la bula o decretal de 1307 Reli-giosi de Clemente V que se confirmoacute en el Concilio de Viena (1311-1312)9 Esta bula llamada Clementina va a ser como la carta magna delDerecho Misionero y a la que dedicaraacute Alonso de Veracruz estudios es-peciales por ser una piedra angular y controvertida10

la defensa de los privilegios fue uno de los motivos por los que re-chazoacute el obispado de leoacuten en nicaragua el 20 de marzo de 1553 Ese antildeocomenzoacute a dar clases en la universidad de Meacutexico por el mes de juniocompartiendo la docencia con la defensa de los privilegios de los religio-sos y los derechos de los aboriacutegenes

Para 1556 teniacutea listo para la imprenta su Compendium como se haobservado y para 1560 ya estaba compuesta su obra Apologiacutea de las tresoacuterdenes mendicantes que habiacutea en Nueva Espantildea con los indultos (pri-vilegios) de los sumos pontiacutefices desde Inocencio IV hasta Pablo IV enfavor de los mismos religiosos11 Siguieron otros trabajos del P frayAlonso de Veracruz como luego veremos

540 F CAMPO DEL POZO

8 EGurEn j A De condicione juridica missisonarii naacutepoles 1962 p 29 Constitutiones Clementinas V lib 5 tit 7 c1 ldquoreligiosi qui clericis etcrdquo Cf FrIED-

BErG E II col 1186-1187 lAnCElOTTI j B II col 254-25510 VErACruz A de Declaratio seu expositio Clementinae Religiosi de privilegiis Ms

del Escorial III-k-6 ff 269-654v En el f 285 afirma en la Quaestio 5ordf ldquoan qui licentia papaeaut regis ministrant sacramenta de licentia presbyteri parochiali ministrarerdquo Su respuesta esafirmativa con matizaciones

11 Apologiacutea pro religiosis trium ordinum mendicantium habitantibus in Nova Hispaniain partibus Indiarum maris Oceacuteani et pro indigenis Reverendi Patris Fratris Alphonsi a Ve-racruce Sacri Ordinis Eremitarum D Augustini moderatoris primarii in Academia Mexicanabonarum Artium et Theologiae Magistri Coacutedice en 4ordm signatura III-K compuesto por XIII +354 pp Estaacute al principio el tratado De decimis ff 1-78v que ya ha sido publicado Siguen laCompilatio privilegiorum etc ff 83-147 el Compendium privilegiorum ff 155- 175 Expo-sitio privilegii Leonis decimi etc ff 176-234 y la Declatratio seu expositio Clementinaeetc ff 269-345 la cuestioacuten 5ordf ff 285-289 esta publicada por BurruS E j The Writings

El tema de los privilegios de los religiosos que fue importante ya en elsiglo XIII y maacutes en el XVI con la evangelizacioacuten de las Indias orientales yoccidentales sigue teniendo intereacutes un buen estudio sobre los privilegios fuehecho por el P Feliciano de Ocio agustino recoleto despueacutes del Coacutedigo de1917 con abundante bibliografiacutea en la que omite a fray Alonso de Veracruzy los estudios sobre eacutel El nuacutemero de privilegios que se recogen es de 121212Siguen en vigencia bastantes de los privilegios defendidos por Alonso deVeracruz lo mismo que los derechos adquiridos conforme al Coacutedigo de De-recho Canoacutenico de 1983 c 4 que es paralelo o casi igual al c 4 del Coacutedigode 1917 ldquolos derechos adquiridos asiacute como los privilegios hasta ahora con-cedidos por la Santa Sede tanto a personas fiacutesicas como juriacutedicas que esteacutenen uso y no hayan sido revocados permanecen intactos a no ser que sean re-vocados expresamente por los caacutenones de este Coacutedigordquo que de hecho revocaalgunos13 Otros muchos siguen en vigencia aunque sean poco conocidos

b) Por queacute el P ernest J burrus dejoacute sin publicar lo referente a losprivilegios

los escritos de Alonso de Veracruz sobre los privilegios que ayudana comprender esta materia siguen ineacuteditos a excepcioacuten de la cuestioacuten 5ordf

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 541

of Alonso de la Vera Cruz Defense of the Indians their privileges V vols jesuit HistoricalInstitute roma St louis Misouri Tucson Arizona l968-1976 IV pp 634-649 Hay una des-cripcioacuten del coacutedice de la Biblioteca del Escorial por SAnTIAGO VElA G de Ensayo de una Bi-blioteca Ibero-Americana de la Orden de San Agustiacuten VIII El Escorial 1931 pp 169-171Sigue a Bonifacio Moral la redaccioacuten definitiva fue hecha por el P juliaacuten zarco Cuevas ElP Gregorio de Santiago Vela soacutelo dejoacute listo hasta la p 147 del tomo VII Cf CErEzO DE DIEGOP Alonso de Veracruz y el Derecho de gentes Meacutexico 1985 pp 38 y 41

12 OCIO F de De privilegiis Recollectorum Agustiniensium ac Ceterorum RegulariumMadrid 1944 pp XIX-XXXI donde se da la bibliografiacutea y fuentes los 1212 privilegios sereducen a 23 capiacutetulos y seis apeacutendices Menciona a VAn ETTEn G O E S A CompendiumPrivilegiorum Regularium praecipue Ordinis Eremitarum S Augustini roma 1900

13 Coacutedigo de Derecho Canoacutenico de 1983 cc 396 amp 2 509 amp 1 526 amp 2 y 1019 amp 2 por-que impediacutean la libertad del obispo en el ejercicio de su jurisdiccioacuten En 1986 hice un elencode algunos privilegios que seguiacuteamos teniendo los mendicantes incluidos los jesuitas comola absolucioacuten de ciertas censuras por ejemplo la del aborto El P rafael Peacuterez buen cano-nista aconsejoacute que no se publicasen porque podiacutean quitarlos y para que no se cometiesen abu-sos o mal uso de ellos ldquola posesioacuten centenaria o inmemorial hace que se presuma la concesioacutendel privilegiordquo c 76 amp 2 Conviene usarlos y demostrar que se poseen Se revocoacute la comuni-cacioacuten de privilegios entre las oacuterdenes religiosas por el c 613 del Coacutedigo de 1917

de la Clementina expuesta por el P Ernest j Burrus que publicoacute partede sus obras con traduccioacuten en ingleacutes facilitando su conocimiento y di-vulgacioacuten14 Es importante esta cuestioacuten porque en ella se acude al Vica-riato regio por delegacioacuten del Papa al que se consideraban directamentesometidos los religiosos mendicantes por razoacuten de la exencioacuten Me inte-reseacute por el pensamiento de Alonso de Veracruz sobre los privilegios al re-coger el material para la tesis doctoral sobre Los Agustinos en laEvangelizacioacuten de Venezuela porque se mencionaba al Compendio de pri-vilegios de los religiosos que utilizaban los doctrineros y misioneros delas oacuterdenes mendicantes especialmente los agustinos con distintas ver-siones15 Hay uno que viene a ser un Compendio de todos los privilegiospor orden alfabeacutetico Omnium privilegiorum Compendium16 Se daraacute eneste trabajo un resumen de su contenido

Al hacer un breve estudio sobre el Compendium de los privilegios delos religiosos de fray Alonso de Veracruz le escribiacute al P Ernest j Burrusel 21 de marzo de 1978 para preguntarle si teniacutea transcrito el Compendiumescurialense y pensaba publicarlo Me contestoacute a vuelta de correo el 31 delmismo mes diciendo

ldquoComo lo repito varias veces en las introducciones a los tomos [de lasobras de Alonso de Veracruz] no pretendiacute publicar todo lo escrito por elagustino sino soacutelo una seleccioacuten de lo que le sirvioacute para defender a sushermanos menos privilegiados los indios de las Ameacutericas El Compen-dium nunca lo transcribiacute pues siempre he considerado la Respuesta delPadre Veracruz al Sentildeor Obispo de Manila con expresioacuten de singularesprivilegios superior al Compendium El agustino redactoacute su Respuesta en1583 es decir unos 20 antildeos despueacutes y por lo tanto consultoacute muchos do-cumentos posteriores Otras ventajas a mi parecer la Respuesta es muchomaacutes detallada y completa aunque alguacuten que otro punto estaacute tratado maacutesampliamente en el Compendium ademaacutes la Respuesta estaacute redactada en

542 F CAMPO DEL POZO

14 BurruS E j The Writings IV pp 635-649 donde aparece como se ha observadoantes la cuestioacuten 5ordf de la Declaratio seu expositio Clementinae Religiosi de privilegiis laabundante bibliografiacutea puede verse en las pp 845-860

15 CAMPO DEl POzO F Los Agustinos en la Evangelizacioacuten de Venezuela Caracas 1979pp 205-213 donde puede verse un elenco de los privilegios

16 Ms que se encuentra en The john Carter Brown librery Brown universsity Provi-dence 12 rhode Island [uSA] Acc 04738 Omnium privilegiorum compendium etc 102 ff(21 x 15 cm)

castellano idioma me parece maacutes inteligible que el latiacuten Creo que la Res-puesta puede proporcionar no poco material para un buen comentariordquola Respuesta del P Maestro de Veracruz al Obispo de Manila del 2 de fe-brero de 1583 y la correspondencia con el P Martiacuten de rada han sido pu-blicadas por el mismo P Ernest Burrus17

c) en un mundo nuevo eran necesarios los privilegios para evangelizar

En Meacutexico no pudo publicar algunos de sus escritos como la obra Delos diezmos (De decimis) y el Compendio de los privilegios porque tuvosus opositores en el clero secular y algunos obispos como el arzobispoAlonso de Montuacutefar dominico que formuloacute una acusacioacuten el 31 de enerode 1558 ante Felipe II18 y el presbiacutetero Gonzalo de Alarcoacuten que llevoacute ala Corte la peticioacuten de Montuacutefar solicitando que ldquoninguacuten libro que vengade la ciudad de Meacutexico hecho por mano de fray Alonso de la Vera Cruzno se imprima en estas [partes] que en la nueva Espantildea quiso hacer im-primir y el Arzobispo mi parte no lo ha consentido porque asiacute conveniacuteaal servicio de Dios nuestro Sentildeorrdquo19

d) Acude al rey y enviacutea De decimis antes de viajar a espantildea para de-fenderse

Antes de viajar a Espantildea desde Meacutexico el diacutea 1 de enero de 1560fray Alonso de Veracruz le mandoacute una carta a Felipe II con la ldquoDedicato-riardquo de su obra De decimis donde defiende que los reyes Catoacutelicos susabuelos ldquopor medio del pontiacutefice Alejandro VI fueron declarados comodelegados del mismo a fin de enviar operarios encomendaacutendoles bajoprecepto el cuidado de estas tierrasrdquo

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 543

17 BurruS E j The Writings V pp 62-105 donde aparece su pensamiento sobre losprivilegios la correspondencia con el P Martiacuten de rada estaacute ibiacuted pp 194-224 Fue publicadala Respuesta al obispo de Manila por Gaspar de San Agustiacuten en Conquistas de las Islas Fili-pinas etc Madrid 1698 pp 395-409 Se publicoacute a finales del siglo XVI por el franciscanojuan Bautista y luego por otros autores

18 AHn Inquisicioacuten 4427 n 5 Publicado por BurruS E j The Writings IV pp 731-836 En esta acusacioacuten enojosa y larga con 84 conclusiones se consideroacute a su obra De decimisldquolibello infamatorio contra los prelados y clereciacutea deste nuevo Mundordquo Esto hizo que el tra-tado De decimis que habiacutea expuesto durante el curso de 1554-1555 no fuese publicado enaquella eacutepoca sino a finales del siglo XX

19 BurruS E j The Writings V pp 253-255

ldquoAsiacute fueron ellos quienes empezaron a atender fielmente su tarea ypusieron todo empentildeo para que los religiosos destinados al nuevo Mundode inmediato cumpliesen con su deber a no ser que la muerte se interpu-siera pero el invictiacutesimo emperador Carlos V tu padre (quien auacuten muertoparece que vive y reina) uacutenico y legiacutetimo sucesor suyo heredero singularde todas las virtudes maacutes que de los reinos y dominios Felizmente llevoacutea cabo tan fiel delegacioacuten sin escatimar gastos enviando en primer lugarapoacutestoles de la Orden de Menores [franciscanos] despueacutes Predicadores[dominicos] para aumentar el nuacutemero y finalmente de la familia Agusti-niana eligiendo varones dignos abanderados de la fe con el destino aconvertir a los Indiosrdquo20

Tanto el libro de De decimis como la Apologiacutea ordinum mendican-tium que se encuentran en el coacutedice escurialense fueron enviados a Espantildeaantes de 1561 o a principios de ese antildeo Fray luis de leoacuten emitioacute su jui-cio favorable el 25 de noviembre de 1561 sobre el libro De decimis Semencionan los privilegios en el proacutelogo de fray Baltasar loacutepez del 5 deenero de 156221 En el mismo coacutedice hay constancia de que rdquoeste libro[lo] dejoacute en S Felipe en poder del Padre Prior el sentildeor Andrea de Porto-nariis [impresor real] el cual estaacute remitido al Padre Vadillo [rodrigoOSB] para que lo veardquo22 no se le concedioacute al impresor Andrea de Por-tonaris el privilegio de publicar De decimis y los privilegios El mismo Fe-lipe II en real ceacutedula del 4 de agosto de 1561 ordenoacute que se presentaseen Espantildea fray Alonso de Veracruz para que se defendiese de las acusa-ciones que habiacutea en su contra sobre sus escritos porque eximiacutea a los in-dios del pago de los diezmos23

Dada la oposicioacuten que habiacutea y la orden real Alonso de Veracruz tuvoque decidir el viaje a Espantildea a mediados de 1562 para defenderse ante elConsejo de Indias la Corte y la universidad de Salamanca no se tieneconstancia de las alegaciones presentadas aunque es probable que esteacuten

544 F CAMPO DEL POZO

20 Ibiacuted I pp 86-87 Cf Sobre los Diezmos edicioacuten y traduccioacuten por PeacuterEz AzuElA rMeacutexico 1994 p 17 donde expone su doctrina que estaacute en la llamada liacutenea del ldquoAgustinismoPoliacuteticordquo

21 BurruS E j The Writings IV pp 113-12022 Ibiacuted IV pp 88-89 donde menciona expresamente a la ldquorelectio de decimis y alia

eiusdemrdquo entre los que estaban los privilegios en cinco apartados o secciones como luego ve-remos lo firma el mismo Andrea de Portonariis (Portonaris) que pediacutea licencia para imprimircon privilegio por diez antildeos el 23 de abril de 1562

23 GrIjAlBA j de Croacutenica de la Orden f 95v

incorporadas en las notas marginales que son de su puntildeo y letra en el coacute-dice existente en la real Biblioteca del Escorial Este coacutedice aparece bas-tante bien estudiado en el Ensayo de una Bibliotena Ibero Americana dela Orden de San Agustiacuten y en otras publicaciones posteriores24

Seguacuten el buen paleoacutegrafo Agustiacuten Millares Carlo que fue un granadmirador de la obra de fray Alonso de Veracruz ldquoentre 1562 y 1573 re-sidioacute en Espantildea donde por sus gestiones lograron las oacuterdenes religiosasque Piacuteo V derogase en lo tocante a Indias la disposicioacuten de Trento que su-jetaba a sus individuos cuando ejerciacutean de la cura de almas a la jurisdic-cioacuten de los Ordinariosrdquo25 Hay varios ejemplares del Motu proprio ldquoEtsiMendicantes Ordinesrdquo del papa Piacuteo V del 15 de junio de 1567 que elmismo Alonso de Veracruz tradujo al castellano e hizo publicar con unareal Ceacutedula en la imprenta de Antonio Espinosa en Meacutexico el antildeo 1568y probablemente tambieacuten en Alcalaacute de Henares donde se da la aproba-cioacuten por el Dr Fernando Balbas Abad de Alcalaacute con el tiacutetulo LetrasApostoacutelicas de la Bulla de la confirmacioacuten y nueva concesioacuten de los pri-vilegios y gracias concedidas por los Sumos Pontiacutefices a todas y a cadauna de las Oacuterdenes mendicantesrdquo26

II estudio hecho sobre el coacutedice escurialense por diego Goacutemez mena

A peticioacuten del investigador y profesor D joseacute Antonio Iacutentildeiguez cola-boreacute con D Diego Goacutemez Mena para la elaboracioacuten de su tesis doctoralsobre Alonso de Veracruz y los privilegios facilitaacutendole fotocopia de losdocumentos del coacutedice de la Biblioteca del Escorial sobre los privilegiosy otros que teniacutea como Omnium privilegiorum compendium de la libreriacutea

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 545

24 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII pp 169-171 Cf CErEzO DE DIEGO P Alonsode Veracruz y el Derecho de Gentes p 41 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz ylos privilegios de los religiosos en Indiasrdquo en Revista Agustiniana 33 (1992) 1295-1296

25 MIllArES CArlO A ldquoVera Cruz Alonso derdquo en Diccionario de Historia Eclesiaacutes-tica 3 Madrid 1975 p 2733 eacutel puso el proacutelogo a Contribucioacuten de un estudio bibliograacuteficode Fray Alonso de la Vera Cruz por BOlAntildeO A Meacutexico 1947

26 BurruS E j The Whritings I pp 146-172 Se llegoacute a conocer y divulgar por elnuevo reino de Granada (Colombia y Venezuela) concretamente en Tunja donde estaba el PVicente de requejada que llegoacute a ser viceprovisor del obispado de Santa Marta en 1541 Fueel primer agustino que arriboacute a playas americanas concretamente a Venezuela en 1527 y murioacuteen 1575 en Villa de leiva (Colombia)

j Carter Brown27 realizoacute un buen trabajo y se le animoacute a completarlo yaque dejoacute sin transcribir la ldquoExpositio Clementinae rdquo porque seguacuten eacutel ldquohasido objeto de algunos estudios parciales y tambieacuten parcialmente tras-crito Tenemos noticia de que sobre ella trabaja en la actualidad el P Fer-nando Campo OSA y por ello nos hemos limitado en este trabajo aexponer su contenido en aquello que es imprescindible para conocer la es-tructura y el valor de los documentos del Escorial y especialmente la Ex-positio privilegii de Paulo III que constituye su tema centralrdquo28

Es cierto que estaba estudiando la ldquoExpositio Clementinaerdquo para eltema del Vicariato regio que se publicoacute en 199329 le seguiacute animando aD Diego Goacutemez Mena porque con motivo de un viaje a Meacutexico al pre-guntarle al director de la editorial Porruacutea sobre su posible publicacioacuten loacogioacute bien ya que antes habiacutea publicado la tesis del P Prometeo Ce-rezo30 Puso como condicioacuten que se pusiese una introduccioacuten y si era po-sible la traduccioacuten castellana al lado del texto latino Por medio delprofesor j A Iacutentildeiguez le envieacute el recado con la oferta de colaborar para lacorreccioacuten de algunas erratas que habiacutea notado y en la revisioacuten de notasla respuesta fue que habiacutea quedado muy agobiado y al recordar a los pri-vilegios con su Mare magnum se le quitaban las ganas de continuar Aun-que ha muerto Diego Goacutemez Mena todaviacutea se puede pensar en supublicacioacuten con algunas correcciones

Se han hecho estudios especiales con motivo del V Centenario delDescubrimiento y Evangelizacioacuten de Ameacuterica clarificando su pensa-

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27 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz la Exposicioacuten del Privilegio de Paulo III y losdocumentos de San Lorenzo de El Escorial tesis presentada en la universidad de navarraPamplona 1982 772 ff

28 Ibiacuted f 74729 CAMPO DEl POzO ldquoPatronato y Vicariato regio en Alonso de Veracruz y Gaspar de Vi-

llarroelrdquo en Anuario Juriacutedico y Econoacutemico Escurialense XXVI1 (1993) 475-51230 CErEzO DE DIEGO P Alonso de Veracruz y el Derecho de Gentes pp 362-383 donde

puede verse la bibliografiacutea Me comuniqueacute por teleacutefono en 1992 y 1994 con D Diego GoacutemezMena para animarle y colaborar en la posible publicacioacuten de su tesis doctoral llegoacute a mani-festar que no teniacutea intereacutes en ello porque era materia complicada Ya deciacutea el P rafael Peacuterezagustino siguiendo a P Creussen Sj que el tema de los privilegios es para cabezas privile-giadas D Diego Goacutemez Mena murioacute el 16 de septiembre de 2005 en un accidente automovi-liacutestico cuando iba a presenciar un matrimonio Me entereacute de su muerte al querer ponerme encontacto con eacutel por mediacioacuten de j A Iacutentildeiguez el diacutea cuatro de junio de este antildeo para decirleque estaba haciendo un trabajo donde comentaba su tesis Por medio de D javier Baura y DViacutector romero se ha conseguido un ejemplar prestado al Escorial para que saquen fotocopia

miento sobre coacutemo al llegar al nuevo Mundo fue luz y antorcha en de-fensa de los derechos y privilegios de los religiosos el vicariato regiola revisioacuten de los tiacutetulos de conquista y los derechos de los aboriacutegenesAnteriormente hemos contribuido con otros trabajos sobre los privilegiosy sus aportaciones sobre las causas justas e injustas de la conquista31no se va a repetir aquiacute todo lo expuesto sobre la materia donde se ex-pone lo referente a su pensamiento sobre los privilegios aunque se haganreferencias incidentalmente por ser materias conexas y con alguna re-peticioacuten

a) opinioacuten de diego Goacutemez mena sobre la ldquoApologiacutea pro religiosisrdquo

Despueacutes de hacer un estudio con la trascripcioacuten de los documentosque forman la Apologiacutea pro religiosis Diego Goacutemez Mena reconoce conArthur Ennis que ldquoconstituyen una unidad aunque no deja de citar la opi-nioacuten contraria de j Garciacutea Icalbazetardquo32 Diego Goacutemez Mena sigue al PGregorio de Santiago Vela cuyo comentario fue redactado por el P ju-liaacuten zarco Cuevas que estudioacute maacutes de cerca los documentos Se ponen ennota algunas observaciones del P G de S Vela no siempre se sabe loque es del titular o del P zarco Con referencia a la Apologiacutea se afirma queeste tratado ldquocomprende varios capiacutetulos y que suelen ser citados por losbiblioacutegrafos como obras distintasrdquo33 En realidad lo son y guardan relacioacutenentre siacute por lo que se comprenden bajo el tiacutetulo general de Apologiacutea proreligiosis Obra o tratado aparte es el De decimis que lleva aprobacionesespeciales mientras que a los privilegios les comprenden tambieacuten las apro-baciones de fray rodrigo de Vadillo y fray Antonio de Hurtado eacutestos fir-man al final y dan la aprobacioacuten a ldquolos contenidos en este volumenrdquo confecha 19 de junio de 1562 la letra de la numeracioacuten de los folios es dis-tinta de las notas que son en su mayoriacutea del autor la numeracioacuten es pos-terior que pudo hacerse al encuadernar el coacutedice y pensar enviarlo a laimprenta En el iacutendice del volumen que va al principio ademaacutes del tratado

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 547

31 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegios de los religiosos enIndiasrdquo 1283-1315 donde se hace un breve resumen de lo expuesto por Diego Goacutemez Menaen las pp 1298 y 1309

32 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 60 donde cita a EnnIS A Fray Alonso deVeracruz OSA (1507-1584) A Study of his Life and his Contribution to the Religious and In-tellectual Affairs of Early Meacutexico louvain 1957 p 158

33 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 15

De decimis34 se mencionan las siguientes obras contendidas en ese volu-men 1ordf Indultos de algunos pontiacutefices que corresponden a la Compila-tio35 2ordf Declaracioacuten del privilegio de Leoacuten X36 3ordf Declaracioacuten delprivilegio de Paulo III37 4ordf Compendio de privilegios38 5ordf Declaracioacuten dela Clementina39 y 6ordf Cuestioacuten del comisario que hace testamento en lugarde un difunto ab intestato Esta uacuteltima aparece tachada en el iacutendice y hadesaparecido del volumen donde se cambian algo los tiacutetulos y el orden delos mismos como se comprueba por las notas Diego Goacutemez Mena hacela descripcioacuten del coacutedice y de los tratados comprendidos en la Apologiacutea40Cita al P Gregorio de Santiago Vela41 que comparte la opinioacuten del P juande Grijalva en cuanto a la razoacuten por la que no se publicaron ldquopor la for-zosa contradiccioacuten que habiacuteardquo como se ha observado anteriormenteSeguacuten Diego Goacutemez Mena se trata de ldquoapuntes y estudios para el alegatode Alonso de Veracruz primero en Salamanca y despueacutes ante el rey yque no lo dariacutea a la imprenta por esta razoacutenrdquo Esto es una suposicioacutenPuede tener razoacuten al afirmar que ldquoel documento al que se refiere Grijalvaes el que se encuentra en la Brown universityrdquo42

En su opinioacuten fueron escritos por este orden ldquocomienza por la Com-pilatio sigue con las exposiciones de la Clementina y los privilegios de

548 F CAMPO DEL POZO

34 Ms III- K- 6 f V El tratado De decimis estaacute en los ff 1-78 En el f 79 se halla el tiacute-tulo de Apologiacutea

35 Ibiacuted 83-147 Siguen siete folios en blanco36 Ibiacuted ff 175- 234 donde aparece Expositiordquo en lugar de ldquoDeclaratiordquo Siguen cuatro

hojas en blanco 37 Ibiacuted ff 239-251 En el iacutendice se pone ldquoDeclaratiordquo y en el texto ldquoExpositiordquo38 Ibiacuted ff 155-174 En el texto el Compendio va en segundo lugar Se omite en el iacuten-

dice del f 7939 Ibiacuted ff 269-345 Hasta el final40 Ibiacuted f 79 con el tiacutetulo de Apologiacutea pro religiosis trium ordinum mendicantium ha-

bitantibus en nova hispania etc con la dedicacioacuten al Consejo Supremo Seguacuten esto pensoacute ensu publicacioacuten

41 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII pp 169-170 El P Gregorio de Santiago Vela yel P juliaacuten zarco Cuevas conocieron lo publicado por el P Bonifacio del Moral en ldquoCataacutelogordquoLa Ciudad de Dios 26 (1891) 63-64 donde menciona a la ldquoApologiacutea pro Religiosis commo-rantibus et evangelizantibus Verbum Dei in partibus Maris Occeanirdquo citando a l Pinelo col171 Se menciona a la Expositio Privilegii Leonis X y la Declaratio Clementinae como trata-dos distintos Ms uno en 4ordm y otro 3ordm

42 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz pp 15-16 los considera llevados para defen-derse

Leoacuten X y Paulo III para terminar con el Compendio probablemente sinlos documentos recogidos y compendiados de Paulo IV con toda seguri-dad antildeadidos en el primero [o] muy probablemente en el uacuteltimordquo43 no esfaacutecil precisar el orden como luego veremos la pieza clave es el Com-pendio con distintas versiones cuya eacutepoca se puede precisar por los do-cumentos que cita y por otros que le mencionan llega a afirmar que ldquofueel mismo Alonso de Veracruz quien ordenoacute y encuadernoacute los originalesantildeadiendo los documentos de Piacuteo V seguacuten el orden que le parecioacute maacutesadecuado precedidos de la portada y de las demaacutes cartas y dedicatoriasuna vez hecho esto debioacute de emprender la tarea de revisarlo escribiendoalgunas notas marginalesrdquo44 Esto se precisaraacute mejor si se hace una edicioacutencriacutetica de los mismos

Diego Goacutemez Mena comienza su tesis con la suacuteplica de Vicentelunel franciscano y espantildeol Ministro general de la provincia ultramon-tana pidiendo la confirmacioacuten de los privilegios de los religiosos a PauloIII que contestoacute el 15 de febrero de 1535 con una respuesta satisfactoriaratificando las ldquoexenciones juriacutedicas otorgadas a los religiosos en tierrasde infieles ndashcitando expresamente las Indiasndash concedidas por sus antece-soresrdquo45 Este documento cuyo original se encontraba en el convento deSan Francisco de Meacutejico se va a interpretar de distintas maneras por ar-zobispos como los de Sevilla Burgos y Meacutexico que haciacutean ldquointerpreta-ciones restrictivas e incluso anulatorias de privilegiosrdquo Esto le preocupoacutemucho a fray Alonso de Veracruz que volvioacute a Espantildea en 1562 ldquocon pa-peles que terminoacute de redactar aquiacute y fueron la base de su defensa en launiversidad de Salamanca y en la Corte del rey Hoy permanecen ineacutedi-tos en la biblioteca del Escorial En este trabajo queremos dar cuenta deellos y muy especialmente del anaacutelisis hecho por el ceacutelebre agustino dela bula de Paulo III en contra de las interpretaciones seguacuten su tesis ten-denciosas e insosteniblesrdquo46 Este es el motivo de que la tesis doctoraltenga este tiacutetulo Alonso de Veracruz La Exposicioacuten del Privilegio de

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 549

43 Ibiacuted f 760 En este orden tuvo dudas y se equivoca en cuanto al Compendium sobreel que fray Alonso de Veracruz trabajoacute durante maacutes de treinta antildeos con distintas recensiones

44 Ibid f 76145 Ibiacuted f 8 Cf lOSSADA D Compendio chronoloacutegico de los privilegios regulares desde

nuestro Santiacutesimo Padre Clemente XII (que Dios prospere) creado el antildeo de 1730 Madrid1737 pp 74-75

46 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 9

Paulo III y los documentos de San Lorenzo del Escorial Tiene opinionesdiscutibles como la causa de la no publicacioacuten del Compendio Su mayormeacuterito es la trascripcioacuten de los textos y estudio de los mismos

b) Contenido de la Compilatio y su relacioacuten con el Compendium

Como se ha observado en otro trabajo la Compilatio privilegiorumes seguacuten el tiacutetulo la Recopilacioacuten maacutexima de los privilegios concedidosa los religiosos mendicantes por diversos pontiacutefices para la conversioacutende infieles y su mantenimiento47 Se le da tambieacuten el tiacutetulo de Indultosconcedidos por los sumos pontiacutefices desde Inocencio IV hasta Paulo IV48De hecho hay diversidad de tiacutetulos aunque vienen a decir lo mismo condistintas palabras y mayor o menor precisioacuten Comienza la Compilatiocon la decretal de Gregorio IX del 3 de junio de 1240 Cum hora unde-cima49 Estaacute dirigida a los hermanos menores de tierras de sarracenosSigue la decretal de nicolaacutes IV del 3 de septiembre de 128850 En tercerlugar estaacute la de Inocencio IV del 10 de agosto de 125451 que deberiacutea ir ensegundo lugar Termina con una bula de Clemente VII del 30 de agostode 1530 Estaacute antes o penuacuteltima la bula de Paulo IV de 155852 que esposterior en el tiempo Se ratifican los privilegios de los religiosos y susfacultades para confesar absolver de censuras etc Seguacuten Diego GoacutemezMena ldquose propone aquiacute Alonso de Veracruz reunir las excepciones y pri-vilegios concedidos a los religiosos en tierras de misioacuten y de los cualesgozan los agustinos ya sea por habeacuterselas otorgado directamente ya porextensioacuten [comunicacioacuten] de los propios de otras oacuterdenes Constituiraacute esteelenco la base de sus posteriores tratados sobre el tema Debioacute suponerbastante tiempo de buacutesqueda y trascripcioacuten dado el volumen ndashcincuentay cuatro folios unas 100 paacuteginas habida cuenta de los espacios enblancondash aunque deacute la impresioacuten de ser un trabajo apresurado bien pudo

550 F CAMPO DEL POZO

47 Ms III- K- 6 f 83 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegiosrdquop 1296

48 Ms III- K- 6 f 79 Indulta summorum pontificum ab Inno 4 usque ad Paulum 4 proeiusdem religiosis

49 Ibiacuted f 84r Al margen se anota In mare magnum f 257 Auteacutentico para todos los in-fieles

50 Ibiacuted f 85r In mare magnum f 26151 Ibiacuted f 87v 52 Ibiacuted ff 145r-147r Siguen en blanco los ff 148-155

durar algunos antildeos en busca de una coleccioacuten que pudiera prevenir ndasho yaactualesndash problemasrdquo53

las notas marginales tienen los puntos principales de cada concesioacuteny que eran objeto de poleacutemicas con los obispos y clero secular Aclaran ycomplementan el texto eacutel mismo declinoacute varias veces el episcopadocomo se ha observado para poder seguir defendiendo los privilegios de losreligiosos ya que otros religiosos que compartiacutean su doctrina al hacerlesobispos habiacutean cambiado de opinioacuten El cargo les obligaba a ponerse departe del clero secular que aspiraba a las doctrinas ya formadas por los re-ligiosos para convertirlas en parroquias

Algunas concesiones son anteriores al descubrimiento de Ameacuterica ypor tanto aplicadas a regiones diferentes mientras que la mayoriacutea son pos-teriores y concedidas directamente a las Indias donde los religiosos lle-vaban el gran peso de la evangelizacioacuten Como se ha observado en otrostrabajos ldquola materia es amplia y variada desde la administracioacuten de los sa-cramentos y sacramentales hasta la posibilidad de tener casas conventosiglesias hospitales y otros bienes pasando por la imposicioacuten de censurassu absolucioacuten y la concesioacuten de indulgencias con sus ampliaciones y res-tricciones ya que algunos privilegios derogados por el concilio de Trentoseraacuten renovadosrdquo54

c) Compendio de los privilegios de los religiosos destinados a tierrasde misioacuten

Ocupa el segundo lugar de la Apologiacutea55 la letra de todo el texto ynotas es pendolada minuacutescula y bien lograda del propio autor fray Alonsode Veracruz aunque hay algunas anotaciones en cursiva y el uacuteltimo folioque es una antildeadidura posterior Despueacutes de poner ldquofinrdquo (finis) palabraque aparece tachada se antildeade el uacuteltimo folio con siete concesiones de PiacuteoIV y otros pontiacutefices

Seguacuten Diego Goacutemez Mena ldquonos encontramos asiacute ante un trabajo queparece debiacutea tener en su autor desde el comienzo el caraacutecter de defini-tivordquo Fray Alonso de Veracruz puso ldquonuevas anotaciones marginales he-chas con letra cursiva y con otra pluma de trazo maacutes gruesordquo En su

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53 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz p 17 54 CAMPO DEl POzO F ldquoFray Alonso de Veracruz y los privilegiosrdquo p 129955 MS III- k ndash 6 ff 155r-l75r

opinioacuten ldquotiene el documento el aspecto de una mera relacioacuten de los extre-mos contenidos en las concesiones de la Compilatio hecha por puntos se-parados no transcribe los paacuterrafos de aquellas [bulas] sino que da unaexposicioacuten de su contenido muchas veces ampliacioacuten de las notas margi-nales de la primerardquo que le sirve de base ldquoSeguacuten va avanzando el autoren su trabajo podriacutea decirse que se anima su pluma hasta llegar a incre-par a los teoacutericos contradictores Esto lo hace en comentarios que antildeade acada concesioacuten o grupo de ellasrdquo56 Se hace un estudio sistemaacutetico con susconclusiones no tiene en cuenta el orden cronoloacutegico de las decisionespontificias sino su contenido con siacutentesis magistrales haciendo ver queaunque ha habido oscilaciones los religiosos siguen conservando sus pri-vilegios justificables para cumplir mejor con su misioacuten de evangelizar ycomo premio de los servicios prestados

El Compendium del coacutedice escurialense es un resumen de la Compi-latio con remisiones a otras exposiciones conflictivas de leoacuten X Cle-mente V y Paulo III que aparentemente cercenaban algunas facultadespara hacer ver que continuaban los privilegios de los religiosos Comienzapor Inocencio IV que concedioacute a los religiosos aunque sean legos enzonas de misiones en Oriente poder bautizar y si son presbiacuteteros confe-rir las cuatro oacuterdenes menores donde no hay obispos dispensar de impe-dimentos e irregularidades absolver de toda excomunioacuten fundar iglesiasy promover rectores bendecir altares y los corporales consagrar caacutelicesetc57 Siguen las concesiones de los sumos pontiacutefices sin guardar siempreel orden cronoloacutegico ya que se trataba de una especie de excerpta o re-suacutemenes comentados y justificados

Por las notas marginales se constata el privilegio o lo concedido lafuente a veces apareciendo reiteradamente la palabra ldquoCollectorrdquo como re-capitulacioacuten o conclusioacuten a que se llega resalta los temas que maacutes inte-resaban como la administracioacuten de sacramentos absolucioacuten de casosreservados y censuras de excomunioacuten suspensioacuten y entredicho dispensade algunos impedimentos facultad para adquisicioacuten de bienes libertad enel gobierno propio dentro de la Orden y la inmunidad de la Inquisicioacutencon derecho de asilo de sus iglesias y bendicioacuten de objetos religiososcomo se ha observado Se insiste finalmente en las indulgencias y otras

552 F CAMPO DEL POZO

56 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 264-26557 Ms III- K ndash 6 Compendium f 155r

gracias concedidas por leoacuten X y otros pontiacutefices como juan XXII58 paraconcluir con su profesioacuten de fe y acatamiento a los Vicarios de Cristo alos que se somete con sus escritos Si alguien quisiere ver maacutes amplia-mente la materia puede ver la explicacioacuten a los privilegios de leoacuten X yPaulo III59

Despueacutes de haber puesto fin palabra que estaacute tachada como se haobservado acude de nuevo Piacuteo IV que en su opinioacuten dirimioacute la contiendaentre los privilegios de los religiosos y el asentamiento de la jerarquiacutea or-dinaria del clero secular al confirmar todos los privilegios concedidos porlos Sumos Pontiacutefices incluidos los derechos y poderes del Patronato realy Consejo de Indias con sus obligaciones la interpretacioacuten de los privi-legios debiacutea de ser la maacutes favorable Se hace con mencioacuten especial a al-gunos privilegios concedidos a los Agustinos en nueva Espantildea Antildeade encursiva en el uacuteltimo folio una recapitulacioacuten de concesiones de este pon-tiacutefice que afectaban incluso a los obispos que estaban en las Indias cuyavisita ad liacutemina podiacutean hacer cada cinco antildeos y por procurador60

III el ldquoCompendio de todos los privilegiosrdquo por orden alfabeacutetico ysistemaacutetico

Del Compendio de los privilegios que se ha estudiado anteriormentey de otro por orden alfabeacutetico se hicieron copias y resuacutemenes que teniacuteancasi todos los religiosos en nuevo Mundo especialmente en Meacutexicocomo atestigua el P juan de Grijalva y ldquono se imprimioacute por la oposicioacutenque habiacuteardquo61 En opinioacuten de Diego Goacutemez Mena el documento al que serefiere el P Grijalva ldquoes Compendio de todos los privilegios por orden al-fabeacutetico etc que tampoco ha sido publicado hasta la fechardquo62

El Compendio de todos los privilegios por Alonso de Veracruz es sumejor obra sobre los privilegios y la maacutes trabajada El Ms de la BrownUniversity seguacuten S de ricci y W j Wilson se escribioacute entre 1579 y 1584

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 553

58 Ibiacuted ff 171v-173r59 Ibiacuted 173v60 Ibiacuted f 174rv la exposicioacuten sobre Piacuteo IV estaacute en los ff 166v-173r con diversos pri-

vilegios de otros papas 61 GrIjAlVA j de Croacutenica de la Orden f 188v 62 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 15-16

Es posterior63 Se trata de una copia de 1593 o posterior porque se men-ciona una bula de Gregorio XIII del 11 agosto de ese antildeo como luegoveremos Consta que estuvo 30 antildeos puliendo y revisando este trabajo vi-niendo a ser el Compendio sistemaacutetico del Compendium y la Compilatioescurialenses y de otros textos de la Apologiacutea Fueron muchas las horasdiurnas y nocturnas a la luz de una vela que Alonso de Veracruz agus-tino alcarrentildeo y quijotesco injerto en nueva Espantildea pasoacute revisando vie-jos coacutedices medioevales con manos codiciosas de la verdad y la justicia endefensa de los derechos de los aboriacutegenes y los privilegios de los religio-sos Probablemente es una de sus mejores obras junto con su tratado sobreel matrimonio Speculum coniugiorum con el que pensoacute publicarla Fueademaacutes de gran teoacutelogo eminente biblista y consumado canonista Su mi-rada inquisitiva revisoacute muchos libros de los que teniacutea en Meacutexico y losque fue consiguiendo durante l1 antildeos en Espantildea (1562-1573) llegando atal cantidad en sesenta cajas que fue necesaria una autorizacioacuten de FelipeII firmada en Madrid el 23 de febrero de 1572 para que se le facilitase ldquounapartamento de hasta doce toneladas donde pudiese llevar dichos librosrdquo64

a) Coacutemo surgioacute el ldquoCompendio de todos los privilegiosrdquo por orden al-fabeacutetico

Del Compendio de los privilegios manuscrito que se encuentra en ElEscorial lo mismo que de otros ejemplares manuscritos hechos a lo largo deunos 30 antildeos se hicieron copias algunas resumidas y otras con cierto ordensistemaacutetico hasta llegar al Compendio de todos los privilegios en 1567 conla ayuda del P Alonso de norentildea que los puso por orden alfabeacutetico cuida-dosa y esmeradamente como lo reconoce el mismo Alonso de Veracruz65

554 F CAMPO DEL POZO

63 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium illorum maxime concessorumordinibus mendicantium pro conversione infidelium etc Ms 102 ff (21 x 15) Fue escrito enMeacutexico despueacutes de 1593 f 19v Se encuentra en la john Carter librery Cf rICCI S de WIl-SOn Wj Census of medieval and renaissance manuscripts in the United States and Canada2 new York 1935 y 1961 p 2150 donde aparece Sala Marcas de Fuego Cf BurruS E jThe Writings V p 342-343

64 GrIjAlVA j de Croacutenica de la orden ff 147v-148r Cf BurruS E j The WritingsV pp 282-283 donde se publica la real ceacutedula En Apologiacutea pro religiosis cita 157 autoresCf GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 748-759

65 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium f 1r Algunos con unos 27 pri-vilegios llegaron a la misioacuten de Aricagua en Venezuela Cf CAMPO DEl POzO F Los Agusti-

El Compendio de todos los privilegios por orden alfabeacutetico a partir de1567 lo completoacute revisoacute y desarrolloacute su autor fray Alonso de Veracruz nosin gran trabajo hasta llegar al fondo de la cuestioacuten hasta las entrantildeas o elcordoacuten umbilical (ad umbiculum) como suele decirse y eacutel lo ratifica Hizotodo esto revisando y constatando las fuentes y lugares de los privilegiosextraiacutedos de la Curia romana como eran los bularios mencionando ex-presamente al Compendio de la Orden de Predicadores impreso en romaen colaboracioacuten con el P Alonso de norentildea que era dominico Tuvo tambieacutenen cuenta el de los hermanos de sociedad de vida comuacuten que son los jesui-tas y de otras oacuterdenes mendicantes66 Todo ello enriquecido con los privi-legios dados para las Indias Hace mencioacuten a los documentos recapituladosdesde Gregorio IX hasta Gregorio XIII que era entonces vicario de CristoDada la oposicioacuten de Montuacutefar y de otros cleacuterigos el Compendio de los pri-vilegios quedoacute sin publicar mientras se divulgaba mediante manuscritos

b) exhortacioacuten de Fray Alonso de Veracruz a los lectores del Com-pendio

ldquoExhortacioacuten de fray Alonso de Veracruz Maestro en Sagrada Teo-logiacutea de la Orden de ermitantildeos de San Agustiacuten al lector beneacutevolo (can-didum lectorem)rdquo

ldquoCariacutesimo lector el Compendio de todos los privilegios especial-mente de aquellos concedidos a las oacuterdenes mendicantes para la conver-

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 555

nos en la Evangelizacioacuten de Venezuela pp 210-230 Fray Alonso de norentildea era de norentildea(Asturias) Estudioacute primero en Oviedo con los dominicos luego cursoacute Derecho en Salamancay Valladolid donde ejercioacute como abogado de la Chancilleriacutea Despueacutes de profesar como do-minico en 1544 ya diaacutecono pasoacute a las Indias con Fray Bartolomeacute de las Casas que le ordenoacutesacerdote en 1547 Al antildeo siguiente pasoacute a Meacutexico donde conocioacute a fray Alonso de Veracruzy su Compendio de todos los privilegios que organizoacute por orden alfabeacutetico Escribioacute variasobras como Tractatus de electione canonica juxta decreta Concilii Tridentini et Statuta capi-tuli generalis Boloniae Bolonia 1564 Tractatus super administratione et regimine fidelium inIndiis etc En 1567 era Vicario General de Chiapas Se agradece la colaboracioacuten prestada porel P Angel Martiacutenez Casado (dominico) P joseacute del rey Fajardo (jesuita) y P Tarsicio Arcona(capuchino) por la colaboracioacuten prestada sobre los Compendios de sus respectivos institutos

66 Litterae Apostolicae quibus Institutio confirmatio et varia privilegia et indulta So-cietatis Iesu roma 1559 Se reedita en 1568 El Compendio de los dominicos es anterioruSuSMArI E Privilegia per complures summos pontifices Ordini Fratrum Predicatorumconcessa roma 1555 y 2ordf ed 1556

sioacuten de los infieles y su adelantamiento y conservacioacuten de la fe comen-zado por miacute hace 30 antildeos despueacutes fue completado cuidadosa y singular-mente por el P fray Alonso de norentildea del Orden de Predicadores hastael antildeo 1567 Finalmente desarrollado por miacute hasta el ombligo (comodicen) no sin gran trabajo de todos los lugares donde estaban los privi-legios buscados y extraiacutedos de los archivos de la Curia romana y delCompendio impreso de la Orden de Predicadores y de los hermanos de lasociedad de vida comuacuten [los jesuitas] y enriquecido para las Indias (locual meritoriamente fue despueacutes examinado y dictaminado por el [Con-sejo] General de las Indias) [en nota marginal] para gloria y honor de Diosy bien de esta nueva Iglesia de las Indias y para ayuda y prestacioacuten de luza todos los ministros en la recta viacutea del desempentildeo de su oficio sin quesean ofendidos en el cumplimiento de su oficio comenzando por Grego-rio IX y nicolaacutes V hasta Gregorio XIII que ahora ocupa el lugar de Cristoen la tierra lo cual copieacute y perfeccioneacute todo lo cual estaacute expuesto maacutesabajo Se dejan intactas de propoacutesito las que estaacuten impresas desde hacetiempo de los religiosos de vida comuacuten [jesuitas] otras sin embargo (quepara el fin propuesto) hace mencioacuten el rev P norentildea verdaderamentepoco y como de paso y no ex profeso doy fe con palabra de verdad antildeadofielmente todos los privilegios originales o tomados de copias auteacutenticasy visto el testimonio por miacute Vale bien (Bene vale)rdquo67

c) exposicioacuten de los privilegios por orden alfabeacutetico

Sigue la exposicioacuten de todos los privilegios por orden alfabeacutetico en60 teacuterminos desde absolucioacuten hasta uncioacuten de los enfermos Se hace latraduccioacuten del primer teacutermino que es clave y no todo Escribe como si es-tuviese exponiendo una leccioacuten magisterial la numeracioacuten no aparece enel texto Se hace de ordinario resumen

1ordm Absolutio (Absolucioacuten) Se expone en tres apartados68 ldquoSobre lamateria de absolucioacuten hay que tratar tres casos Primero iquestQueacute puedenhacer los prelados con relacioacuten a sus suacutebditos Segundo iquestQueacute facultadestienen los confesores de oacuterdenes mendicantes sobre los mismos Tercero

556 F CAMPO DEL POZO

67 VErACruz A de Omnium privilegiorum compendium f 1r68 Ibiacuted f 1v la palabra absolucioacuten ocupa 19 folios 1v-19v como un tratado sobre la

penitencia

iquestQueacute facultades tienen los prelados y confesores religiosos con relacioacuten alos secularesrdquo69

ldquoEn primer lugar se quiere saber de queacute pueden absolver los supe-riores a sus suacutebditos Primero se ha tener en cuenta a los privilegios apos-toacutelicos Supuesto que en los privilegios o en otro lugar se conceda laabsolucioacuten de excomunioacuten no se sigue de ahiacute que se concede la absolu-cioacuten para la suspensioacuten o entredicho e igualmente supuesto que se con-ceda para absolucioacuten de suspensioacuten no se ha de suponer que vale paraexcomunioacuten y entredicho porque no estaacuten estas censuras conexas ni tie-nen el mismo efecto Pero si en las letras apostoacutelicas se da facultad paraabsolver de cualquier censura eclesiaacutestica entonces bien se sigue la ab-solucioacuten de excomunicacioacuten suspensioacuten e interdicto porque el nombre decensura cuando se contiene en las letras de los Papas vienen las tres esdecir excomunioacuten suspensioacuten y entredicho Asiacute se tiene lo que se pide yseguacuten el significado de las palabras porque conviene observar que fre-cuentemente en nuestros privilegios se concede potestad de absolver decualquiera censura eclesiaacutesticardquo

ldquoEn segundo lugar se debe notar70 que no hay privilegio concedido oque se conceda en el futuro a una de las oacuterdenes mendicantes que no ten-gan las otras oacuterdenes mendicantes seguacuten la comunicacioacuten reciacuteproca deprivilegios del Papa Sixto V antildeo 148471 como consta en el Mare Magnumconcesioacuten 354 f 144 y Alejandro VI antildeo 1491 Tambieacuten julio II en elCompendio de los privilegios verbalmente comunicacioacuten de privilegiosconcesioacuten 27 y tambieacuten alliacute concesioacuten 30 por Sixto V y por leoacuten X con-cesioacuten 15 la hicieron todos estos pontiacutefices a todas las cuatro oacuterdenesmendicantes es decir la de los Predicadores los menores los ermitantildeosde San Agustiacuten y los carmelitas [y los jesuitas] y este mismo privilegio lotienen los religiosos de la merced concedido por leoacuten X antildeo 156972 Y asiacuteen virtud de ellos probeacute que gozaban los religiosos de la merced de todoslos privilegios concedidos a las oacuterdenes mendicantes hasta leoacuten X y de

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 557

69 En nota marginal ldquoen cuanto a los fratres religiososrdquo70 Ibiacuted f 1v nota marginal 2ordm nota71 Ibiacuted f 1v Estaacute tachado papa y quintus y se antildeade en nota marginal 72 Ibiacuted f 1v Se tachan los nuacutemeros que indican el del papa y esta frase leoacuten (tachado

y se ponen al margen los papas con su nuacutemero) Se antildeade en texto tachado ldquoel cual privilegiolo vi yo auteacutentico en Guatemalardquo Y en nota marginal ldquola comunicacioacuten de privilegios y ahorapor Gregorio XIII con la sociedad de religiosos [jesuitas] Ver en Compendio de ellosrdquo

todos los concedidos a las predichas oacuterdenes73 mendicantes y tambieacutendisfrutan de aquellos privilegios concedidos por los romanos Pontiacuteficesa los religiosos mendicantes de las Indiasrdquo [Tachado] ldquolo que agradoacute alos padres de Guatemalardquo

ldquoEn tercer lugar74 se ha de notar que esta comunicacioacuten de privile-gios que tienen reciacuteprocamente las oacuterdenes mendicantes se entiende res-pectivamente esto equivale a aplicar lo singular a cada una esto es paraque los privilegios concedidos a un Maestro general de la orden de predi-cadores puedan ser gozados por los maestros (y generales)75 de otras oacuter-denes mendicantes Y los privilegios concedidos a un provincial de lospredicadores lo tienen tambieacuten los provinciales de los mendicantes Y losprivilegios concedidos a los priores de los mendicantes los tienen los prio-res y guardianes de otras oacuterdenes mendicantes o aquellos que en dichas oacuter-denes corresponde a los superiores conventuales76 Y los privilegiosconcedidos a los religiosos de los predicadores participan de ellos los re-ligiosos de los demaacutes oacuterdenes mendicantes Asiacute parece declararlo julio IIcomo aparece en el Compendio de privilegios en la palabra comunica-cioacuten de privilegios concesioacuten 15 cuestioacuten tercera77 de los privilegios encomuacuten Aunque no sepamos al instante queacute provincia convento y frailetiene el privilegio debemos y podemos hacer uso en eacutel si consta Peroconviene tener en cuenta que cesando la causa por la cual es concedido elprivilegio el mismo privilegio cesa etcrdquo78 Conviene saber a queacute pro-vincia casa prelado o fraile fue concedido el privilegio persona y si con-curre la causa Pone tres notabilia porque es necesaria la noticia de losprivilegios y tener esto en cuenta luego vienen las conclusiones cuyaidea o en resumen aparece en notas marginales

ldquoPrimera conclusioacuten los prelados pueden absolver a sus suacutebditos detoda censura incluida la de la Cena exceptuados los casos de herejes rein-cidentes cismaacuteticos y la falsificacioacuten de letras del Papardquo79

558 F CAMPO DEL POZO

73 Ibiacuted f 2r74 Ibiacuted f 2r En nota marginal 3ordm not 75 Ibiacuted f 2r En nota marginal ldquoy los generalesrdquomiddot76 Ibiacuted f 2r Hay tres palabras tachadas77 Ibiacuted f 2r una palabra tachada En nota marginalrdquoSin duda alguna maacutes ampliamente

constaraacute abajordquo 78 Ibiacuted f 2r nobilia 3 donde da varias citas79 Ibiacuted f 2rv ldquoExcipitur haereticus relapsus schismaticus et falsificator litterarum

Papaerdquo

ldquoSegunda conclusioacuten no soacutelo los prelados sino tambieacuten los quehacen sus veces pueden absolver incluso a sus hermanos y hueacutespedescomo el general provincial y superiores conventualesrdquo El mismo Alonsode Veracruz vio y leyoacute esta concesioacuten en el Mare magnum Pone una dudasobre los subpriores etc para concluir que ldquoel subprior en ausencia delprior puede absolver como los vicarios en ausencia del prior al que repre-sentan o suplen y por eacutel dejado Esto vale tambieacuten para los hueacutespedesrdquo80

ldquoTercera conclusioacuten los prelados priores y guardianes pueden ab-solver a su suacutebditos de toda excomunioacuten en el fuero de la conciencia In-cluidos los de in Cena Domini sin excepcioacuten Esto lo concedioacute Martiacuten Val prior de San Benito de Valladolidrdquo81 los privilegios se han de inter-pretar en sentido latiacutesimo cuando se conceden en juicio82 ldquola potestadconcedida por privilegio es ordinaria y por tanto delegablerdquo83 ldquola potes-tad concedida a los religiosos en Indias con relacioacuten a los seglares es de-legablerdquo84 ldquoEstos privilegios son comunes a todos los mendicantes por lacomunicacioacuten de ellosrdquo ldquoCuando quien dispensa ignora que tiene facul-tad si la tiene vale no obstante la ignoranciardquo85

Habiacutea oscilaciones como en la ley del peacutendulo y del corazoacuten con siacutes-tole y diaacutestole En cuanto a los privilegios julio III anuloacute todas las licenciasdadas a los religiosos sobre la absolucioacuten de reservados Alonso de Veracruzobserva con mucha agudeza la seriedad criacutetica que habiacutea para los reserva-dos en la orden por tanto si tiene licencia de los prelados de la orden valeen caso contrario no seguacuten privilegio concedido a los jesuitas por GregorioXIII86 Se podiacutea dar la absolucioacuten general o plenaria en todas las solemnida-des del Sentildeor de la Virgen Mariacutea de todos los santos Cada orden como losagustinos teniacutean la del fundador y algunos santos lo mismo que los fran-ciscanos en la fiesta de san Francisco y santa Clara y dominicos en la fiestade santo Domingo y santa Catalina87 Se presentan casos de peregrinos y con-fraternidades algunos reservados especiales como los de la Cena del Sentildeor88

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 559

80 Ibiacuted ff 2v-3r81 Ibiacuted f 3r82 Ibiacuted 3v En nota marginal En el texto se dan citas de leoacuten X Paulo III Cayetano etc 83 Ibiacuted 4v Tambieacuten en nota marginal En el texto se cita glosa de navarro c 27 4284 Ibiacuted 5r 85 Ibiacuted ff 5v-6r86 Ibiacuted ff 6v-7r Aparece esto en nota87 Ibiacuted f 7v 88 Ibiacuted ff 8-10

Aunque el Concilio Tridentino sesioacuten 24 c 26 manda que las cau-sas matrimoniales se traten soacutelo por el obispo y no por los legados y ni si-quiera por el nuncio los religiosos mendicantes en las Indias cuandotrataban de causas matrimoniales con sus impedimentos podiacutean actuar yno perturbaban la autoridad del obispo Aquiacute hace una exposicioacuten canoacute-nico-teoloacutegica complicada y profunda para defender los privilegios de losreligiosos en tierras de misioacuten casos de jubileos y absolucioacuten en el fuerode la conciencia pero si pasa al fuero externo porque se hace puacuteblicodebe remitirlo al juez que lleva la causa89

2ordm Altare (Altar) Se hace resumen Gregorio XIII concedioacute a los je-suitas que el prepoacutesito pudiese sentildealar cada uno de los altares privilegia-dos en las Indias y en sus casas Esto se comunicoacute a las demaacutes oacuterdenesmendicantes ldquoEsta concesioacuten duroacute hasta el diacutea 11 de agosto de 1593rdquo90luego esta copia es posterior a ese antildeo

3ordm Apoacutestata Se trata del que sale de una orden Seguacuten el Compendiode la sociedad ninguno puede pasar a otra orden sino es a la cartuja seguacutenPaulo III Piacuteo IV y Piacuteo V concedieron que podiacutean pasar de la sociedad a otraorden pero Gregorio XIII establecioacute que ninguacuten jesuita aunque fuese laicopudiese pasar a otra orden ni a los cartujos sin licencia del papa o del ge-neral dada por escrito en caso de apostasiacutea plena e infamia con censuraslatae sententiae En esta pena caiacutean los que les recibiacutean o reteniacutean El pre-poacutesito podiacutea recurrir contra tales casos en apelacioacuten puesta posteriormente91

4ordm Appellare (Apelacioacuten) ldquoGregorio XIII en 1575 establecioacute penade excomunioacuten ipso facto con privacioacuten de oficio y voz activa contralos religiosos que apelaban a los tribunales civiles contra sus superioresIncurren tambieacuten los que acatan y asesoran lo mismo contra los supe-riores provinciales y guardianes que se opongan a los visitadores o a suscomisarios enviados a ellosrdquo etc92

560 F CAMPO DEL POZO

89 Ibiacuted ff 11-19 llegueacute a ver causas matrimoniales de nulidad llevadas por religiososy solucionadas en pocos folios con una precisioacuten sorprendente aunque en algunos casos ac-tuaban con su leal saber y entender caridad y equidad Se teniacutean en cuenta las normas funda-mentales y los privilegios existentes

90 Ibiacuted f19rv En el texto y en nota marginal se cita a Gregorio XIII y al Compendio In-dico los religiosos podiacutean tener su altar portaacutetil y privilegiado como en el caso del P Vicentede requejada

91 Ibiacuted f 19v92 Ibiacuted f 19v

5ordm baptizare (bautizar) iquestPueden bautizar los religiosos en las par-tes de las Indias la respuesta es afirmativa ldquoConviene observar que lohacen cometiendo pecado mortal cuando fuera del caso de necesidad sise trata de un parroquiano extrantildeordquo93 los religiosos pueden bautizar en lasiglesias de los monasterios de su orden y tambieacuten en las ciudades y pue-blos donde hay espantildeoles94 Debe ser en los lugares que tienen de visitay que sean decentes Se han de cumplir las ceremonias etc Pueden bau-tizar a los indios tambieacuten a hijos de indios y espantildeoles mestizos etcTrata de diversos casos como cuando van de viaje por lugares de indiosdonde no hay sacerdote etc el bautismo de paacutervulos y de adultos uso deoacuteleo de catecuacutemenos y crisma antiguo bautizar fuera de la iglesia y sin lasceremonias seguacuten las circunstancias y casos de necesidad95

6ordm benedicere (Bendecir) Se pregunta iquestqueacute pueden bendecir los men-dicantes los sacerdotes religiosos pueden bendecir ornamentos amito ciacuten-gulo maniacutepulo casulla etc Esto para uso propio los priores conventualesguardianes provinciales y generales pueden bendecir iglesias cementeriosoratorios ornamentos y lo necesario para el culto divino caacutelices crucesrosarios imaacutegenes de la Virgen de los santos etc para ellos y tambieacuten parauso ajeno si distan de su obispo dos dietas (dos diacuteas de camino)96

7ordm bellum (Guerra) Seguacuten el Compendio Iacutendico Gregorio XIIIconcedioacute a los Padres de la sociedad de jesuacutes sin peligro de irregularidadexhortar a los soldados portugueses en la guerra con los infieles para lu-char con maacutes fortaleza con tal de que ellos no lleven armas97

8ordm bulla Caenae (bula de la Cena) Seguacuten el Compendio de la so-ciedad de vida comuacuten Piacuteo IV por oraacuteculo de viva voz concedioacute a los je-suitas especialmente al prepoacutesito general absolver de herejiacutea y otrascensuras contra la fe Piacuteo V lo concedioacute por rescripto general Esto pasabaa otros generales y se podiacutea delegar98

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 561

93 Ibiacuted f 20r94 Ibiacuted f 20v Se tacha lo de ciudades y pueblos donde hay espantildeoles y se reproduce

en nota marginal sin espantildeoles95 Ibiacuted ff 21- 22v96 Ibiacuted ff 22v-23v97 Ibiacuted ff 23v-2498 Ibiacuted f 24r remite a materia de absolucioacuten de censuras etc incluidas las mencio-

nadas en Bulla Cenae Bula de la Cena que se publicaba con motivo del jueves santo Hayejemplares de diferente antildeo

9ordm Canonica portio (Porcioacuten canoacutenica) Se refiere al derecho quetienen los obispos para ser enterrados en su iglesia y los paacuterrocos en unlugar especial esto se extendioacute a los religiosos con derecho a tener sucripta etc99

10ordm Capitula provincialia (Capiacutetulos provinciales) la potestad delos capiacutetulos provinciales de los religiosos mendicantes en las Indias eraamplia y compleja los definidores (capitulares) del capiacutetulo provincialpodiacutean confirmar al provincial cesar al que estaba elegido y obligar aaceptar al que elegiacutean con censuras Se dan muchos casos y detalles conlos que se encontraban como los que presidiacutean letras poderes de los cua-tro definidores etc100 eacutel fue varias veces provincial y sabiacutea mucho deesto con la posible intervencioacuten papal y regia o de sus delegados etc

11ordm Celebrare (Celebrar la misa) los mendicantes podiacutean celebrarla misa por devocioacuten o por otro motivo inmediatamente despueacutes del rezode maitines incluso una hora antes del amanecer lo podiacutean hacer hastala hora de nona una hora despueacutes de mediodiacutea en sus iglesias oratorioscapillas panteones y fuera en caso de necesidad101 Hubo problemas conlos obispos

12ordm Conmunicare (Comunioacuten) Seguacuten la Clementina caiacutean en ex-comunioacuten ipso facto los religiosos que llevaban la Eucaristiacutea a cleacuterigos olaicos si no teniacutean antes la licencia especial del paacuterroco lo mitigoacute Euge-nio IV leoacuten X concedioacute a los frailes menores poder dar la Eucaristiacutea atodos los fieles excepto el diacutea en que se celebra la fiesta de resurreccioacutenPiacuteo V renovoacute el privilegio y consideroacute a la excomunioacuten nula102

13ordm Conmunicatio (Comunicacioacuten de privilegios) las cuatro oacuter-denes mendicantes a saber agustinos dominicos franciscanos y carme-litas teniacutean la comunicacioacuten de privilegios Se unieron los jesuitas conGregorio XIII leoacuten X la agregoacute a los mercedarios Se extendiacutean los pri-vilegios hasta los novicios103

562 F CAMPO DEL POZO

99 Ibiacuted f 24rv100 Ibid f 24r-32r101 Ibiacuted ff 32rv102 Ibiacuted ff 32v-33v 103 Ibiacuted f 34rv

14ordm Compositio (Composicioacuten) Gregorio XIII en 1579 concedioacutea los jesuitas por 10 antildeos hacer composicioacuten sobre los bienes mal adqui-ridos restituciones a ciertas personas etc mediante obras piadosas104

15ordm Commutatio (Conmutacioacuten) Pueden los generales y sus dele-gados conmutar todos los votos excepto el de los ultramarinos y algunosotros Se podiacutea conmutar el voto simple de entrar en religioacuten Se podiacuteahacer la conmutacioacuten de legados de un convento que estaba en uso de otrosin escaacutendalo y de una cosa en uso de otro105

16ordm Concilio de trento El concilio de Trento quitoacute restringioacute y mo-dificoacute los privilegios de los mendicantes pero Paulo IV los devolvioacute enparte y Piacuteo V totalmente106 la referencia a este concilio se haciacutea necesa-ria

17ordm Confesor De la potestad de los confesores y de queacute pueden ab-solver se tratoacute en la absolucioacuten Se expone la potestad que en virtud apos-toacutelica de los privilegios tienen los religiosos para oiacuter confesiones de losseculares Se presentan varios casos con abundante documentacioacuten107

18ordm Confesiones audire (oiacuter confesiones) Es complemento de loanterior Se trataba de oiacuter confesiones tanto de regulares como de secula-res que no podiacutean hacer los dominicos sin licencia de sus prelados Fuerevocado108 Ha habido casos especiales como la abadesa de las Huelgasen Burgos que eacutel no menciona

19ordm Conservator (defensor de los hermanos) Podiacutean los religiososmendicantes pedir defensor frente a la jurisdiccioacuten del obispo si se ex-tralimitaba y de todas las injurias que fuesen contra el Derecho109

20ordm Correctio (Correccioacuten) los prelados de las oacuterdenes mendi-cantes pueden castigar y proceder contra los religiosos seguacuten el Derecholas costumbres aprobadas y los Estatutos de las oacuterdenes respectivas110

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 563

104 Ibiacuted f 35r105 Ibiacuted ff 35v-36r106 Ibiacuted f 35v107 Ibid ff 36r-40108 Ibiacuted ff 40v-41109 Ibiacuted ff 41v-42v110 Ibiacuted ff 42v-43v

21ordm Corporales los mendicantes pueden bendecir los corporalesseguacuten hemos visto los religiosos cleacuterigos y laicos pueden tocar los cor-porales y caacutelices con reverencia lo mismo las monjas111

22ordm Cruciata (bula de la Cruzada) Se trata tambieacuten en la absolu-cioacuten los religiosos no pueden recibir la Bula de Cruzada sin permiso desus prelados Daba facultades para absolver luego se les concedioacute gratisen 1533 por Paulo III para ganar las indulgencias112

23ordm debita (deacutebitos o deudas) Se trata de las deudas inciertas quepodiacutean tener los que entran en una orden como sucedioacute con los domini-cos se facultaba a los priores hacer una composicioacuten o arreglo conformea los usos del lugar Habiacutea casos complicados113

24ordm decimae (diezmos) los religiosos estaban exentos del pago dediezmos por Piacuteo V en 1567 tanto sus casas como beneficios posesionesfincas vintildeas etc114

25ordm declarare (declarar en juicio) Se trata de lo que hoy se deno-mina objecioacuten de conciencia los generales y provinciales podiacutean solu-cionar dudas en las Indias con el consejo de algunos religiosos si la cosaera de mayor importancia115 Habiacutea casos de dispensa

26ordm dispensare (dispensar) Se complementa lo anterior El priorgeneral los provinciales y superiores locales lo mismo que sus vicege-rentes pueden dispensar a sus suacutebditos dentro de su jurisdiccioacuten y seguacutenlas facultades que tienen o les han sido delegadas de excomunioacuten sus-pensioacuten y entredicho irregularidades excepto el homicidio voluntarioetc116 Eran muchas las facultades de dispensar que teniacutean

27ordm ecclesia (Iglesia) los religiosos podiacutean erigir iglesias conven-tuales o colegiatas en Indias reformarlas reconciliar las profanadas etcEn ellas ganaban sus indulgencias117

28ordm edificare (edificar) julio II concedioacute a los religiosos construiry edificar casas religiosas iglesias locales y oratorios para usarlos per-

564 F CAMPO DEL POZO

111 Ibiacuted f 43v112 Ibiacuted ff 43v-44r113 Ibiacuted f 44rv114 Ibiacuted ff 44v-45r115 Ibiacuted ff 45r-46v116 Ibiacuted ff 46v-54117 Ibiacuted f 54r

petuamente Hay limitaciones en el concilio de Trento Se presentan casosde cesioacuten de una orden a otra etc118

29ordm eiicere a religione (echar de la orden) Puede el general consu consejo el capiacutetulo provincial el provincial con el consejo de sus de-finidores de acuerdo con las causas establecidas en las leyes y Constitu-ciones expulsar a religiosos Habiacutea casos especiales de paso a otra ordenincluso con armas119 Se prohibiacutea esto

30ordm electio (eleccioacuten) ninguacuten religioso mendicante podiacutea consen-tir la eleccioacuten o postulacioacuten hecha por eacutel sin la licencia de sus superioresprovinciales y sin mandato especial de la Santa sede para el episcopado uotras dignidades fuera de la orden Se precisan las normas de las eleccio-nes y la posible ingerencia regia120

31ordm elemosina (limosna) no estaba prohibido dar limosnas a losmendicantes aunque hubo limitaciones y abusos por lo que se podiacutea in-currir en excomunioacuten121

32ordm episcopis (obispos) Pablo III concedioacute a los obispos de sedesoccidentales y meridionales seguacuten el beneplaacutecito de la Sede Apostoacutelicaque pudiesen absolver a todos los neoacutefitos y neoconversos de las Indiasde los casos de la Bula de la Cena Teniacutean amplias facultades122

33ordm excomunicatio (excomunioacuten) Eugenio IV concedioacute que losreligiosos no teniacutean que evitar a los excomulgados en cosas divinas o hu-manas si no estaba sentildealado por el juez Debiacutean ser evitados por el clerosecular y el pueblo123

34ordm exemptio fratrum ab ordinariis (exencioacuten de los frailes delos ordinarios) Seguacuten los privilegios apostoacutelicos los religiosos estabanexentos de la jurisdiccioacuten de los obispos Tuvo y tiene sus complicacionesen algunos casos124

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 565

118 Ibiacuted 54r-56r119 Ibiacuted ff 56v-57r120 Ibiacuted ff 57r-59r121 Ibiacuted f 59122 Ibiacuted ff 59v-60v123 Ibid ff 60v-61v124 Ibiacuted ff 61v-65r

35ordm Familiares Se entiende por familiares a los consanguiacuteneos co-lonos inscritos hijos siervo con potestad de liberto y todos los que habi-tan en la casa Se les pueden administrar los sacramentos siempre que seaoportuno Hubo limitaciones125

36 Generalis (General) Es verdadero Maestro de la orden Tiene losprivilegios apostoacutelicos y el cuidado de toda la orden Puede dar sufragios deindulgencias oraciones y beneficios espirituales a los procuradores perso-nas devotas y benefactores la teniacutean tambieacuten los provinciales que en las In-dias podiacutean quitar de unos conventos lo que sobraba y daacuterselo a otros etc126

37ordm Habitus (Haacutebito) Sixto IV establecioacute que no puede darse a aque-llos que quisieren ser enterrados con eacutel sino con autorizacioacuten del superiorTeniacutea varias indulgencias plenarias al tomarlo hora de la muerte etc127

38ordm Ieiunium (Ayuno) Pueden anticiparle o retrasarle una hora con-mutarle por otro diacutea si estaacuten de viaje con tal de que no sean diacuteas de ayunode precepto etc128

39ordm Indis privilegia concesa (Privilegios concedidos a los indios)1Teniacutean los concedidos a la conversioacuten de los infieles por nicolaacutes V queeran muchos 2 los religiosos pueden predicarles y bautizarles 3 lossacerdotes pueden dispensarles de los grados no prohibidos por ley divinapara que permanezcan en el matrimonio 4 Dispensa de natalicio para lasoacuterdenes 5 Conocer las causas matrimoniales 6 Corregirles de los exce-sos a los que viven desordenadamente 7 Que los religiosos puedan cele-brar con ellos los oficios divinos bendecir los cementerios conmutarvotos excepto el de religioacuten y dar indulgencias a los peregrinos ultrama-rinos 8 Si no tienen altar privilegiado lo puedan consagrar y los corpo-rales si no hay obispo 9 Pueden hacer todo aquello que es necesario parael aumento del nombre divino ampliacioacuten de la iglesia catoacutelica con lairritacioacuten y reprobacioacuten de aquellos que contradicen las sacras tradicio-nes Siguen otras muchas concesiones (hasta 18) de Paulo III sobre cosasde liturgia causas matrimoniales etc Si un indio tiene varias mujeres yno sabe cuaacutel es la primera se puede quedar con la que quiera129

566 F CAMPO DEL POZO

125 Ibiacuted ff 65v-66r126 Ibiacuted ff 66v-67r127 Ibiacuted f 67r128 Ibiacuted ff 67v-68129 Ibiacuted ff 68r-73v

40ordm Indulgentiae (Indulgencias) Eran muchas y muy diversas In-dulgencia plenaria al tomar el haacutebito de una orden Algunas en ciertos diacuteassolemnes en la Semana Santa etc los terciarios y oblatos se haciacutean par-tiacutecipes de las indulgencias de las oacuterdenes religiosas que eran muchascomo las de la correa de san Agustiacuten y otras de las distintas oacuterdenes130

41ordm Indulgentiae plenariae quoad fratres (Indulgencias plenariaspara los frayles y hermanos) Se trata de un complemento de otras in-dulgencias plenarias para los hermanos Se hace un elenco de 19 Cuandocelebran y comulgan los domingos las solemnidades del Sentildeor y de lasantiacutesima Virgen patronos de la orden etc Coinciden con las que soliacuteantener los religiosos y miembros de las distintas cofradiacuteas131

42 Ingredi monasteria (Ingreso en los monasterios) Piacuteo V revocoacutetodas las licencias concedidas para entrar en los claustros de los religio-sos Puso pena de excomunioacuten Que no se admita a las mujeres entrar enlos claustros de los religiosos El mismo pontiacutefice declaroacute en 1569 que seentendiacutea de las mujeres que no teniacutean licencia y precisoacute que podiacutean entraren los claustros cuando habiacutea alliacute misa u otras divinas celebraciones pro-cesioacuten entierros etc132

43ordm Inquisitores (Inquisidores) En teoriacutea habiacutea muchas disposi-ciones pontificias que eximiacutean a los mendicantes de la jurisdiccioacuten de losinquisidores Se dudada de la concesioacuten de Piacuteo V En nota marginal seafirma ldquoEn el fuero de la conciencia los religiosos son exentos de todacensura de los inquisidoresrdquo133

44ordm Interdictum (entredicho) Todos los religiosos auacuten los men-dicantes estaban obligados a cumplir los entredichos del papa y los obis-pos Habiacutea ciertas excepciones Podiacutean celebrar la misa en tiempo deentredicho con las puertas cerradas134

45ordm Iuramentum (Juramento) los provinciales pueden por siacute opor otro relajar el juramento que no se haga ante el juicio justo de un ter-cero etc135

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 567

130 Ibiacuted ff 73v-76r131 Ibiacuted ff 76r-79r132 Ibiacuted f 79r133 Ibiacuted ff 79v-81r134 Ibiacuted f 81v135 Ibiacuted f 85r

46ordm libri prohibiti (libros prohibidos) los superiores pueden darlicencia para leer libros prohibidos con motivo de hacer apuntes refutar alos herejes etc136

47ordm magister Predicator (Maestro Predicador) Su presentacioacuten seremite a varios lugares como el capiacutetulo y provinciales137

48ordm matrimonium (matrimonio) Piacuteo V dio facultades especiales en1571 sobre el sacramento del matrimonio En nota marginal se hace refe-rencia al mandato138

49ordm misa Piacuteo V concedioacute a los mendicantes en 1567 celebrar misacuando lo deseen tanto en diacuteas de fiesta como domingos y otros diacuteas ytocar campanas incluso donde dice la misa el ordinario u otro sacerdote139

50ordm officium divinum (oficio divino) Cuando estaacuten de viaje pue-den rezarlo con otros regulares o personas Si no pueden rezarlo se suplecon un salmo o diciendo un Pater noster (Padre nuestro) y Ave Mariacutea140

51ordm oleum (Oacuteleo) Gregorio XIII concedioacute que en las Indias se usaseel oacuteleo antiguo hasta 4 antildeos Y en 1593 sin liacutemite de tiempo hasta que lle-gue el nuevo141

52ordm oratoria (oratorios) Gregorio XIII concedioacute a los jesuitas quepudiesen tener lugar (oratorio) para el culto divino y celebrar misas sin li-cencia142

53ordm ordines sacri (ordenes sagradas) El Concilio de Trento quitoacutemuchos privilegios sobre las oacuterdenes como recibir el sacerdocio antes de24 antildeos etc143

54ordm Predicare (Predicacioacuten) nadie puede predicar si no es preladoo paacuterroco a sus suacutebditos los predicadores despueacutes de la licencia conce-

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136 Ibiacuted f 85r En nota marginal estaacute todo lo referente a los libros prohibidos137 Ibiacuted f 85v Estaacute tachado en parte y se lee mal138 Ibiacuted f 84v139 Ibiacuted f 75v-86v140 Ibiacuted ff 86v-87v141 Ibiacuted f 87v En el texto estaacute oacuteleo despueacutes de oratorios 142 Ibiacuted f 87v143 Ibiacuted f 87v-88r

dida por sus prelados deben presentarse al obispo Puede el obispo exa-minar a los que quieren ser predicadores144

55ordm Privilegia (Privilegios) remite a los privilegios sobre absolu-cioacuten confesioacuten bautismo comunicacioacuten de privilegios exencioacuten etcConservaban los privilegios conferidos por el antiguo derecho al no estarexpresamente prohibidos aunque muchos se renovaron de nuevo En 1571se concedioacute a los jesuitas gozar de los privilegios de los mendicantes quese beneficiaron de los concedidos a los jesuitas145 Se hace una recapitu-lacioacuten con casos de cuarta funeral y otros

56ordm Provincialis (Provincial) los provinciales de los religiososmendicantes tienen facultades sobre sus suacutebditos en materia de absolu-cioacuten dispensa eleccioacuten etc a cuyas palabras remite146

57ordm Quarta (Cuarta parte) remite a la porcioacuten canoacutenica cuartafuneral etc147

58ordm Revocare (Revocar) Piacuteo V revocoacute todas las licencias y faculta-des concedidas antes a los religiosos hospitales y cualquier otra personade recibir a religiosos de otra orden a los apoacutestatas llevarles etc los queprocediacutean de otra orden debiacutean volver a ella148

59ordm sepelire (enterrar) Seguacuten la Clementina los mendicantes po-diacutean libremente enterrar a los fieles en sus iglesias Tambieacuten teniacutean dere-cho a recibir el estipendio Quien elegiacutea ser enterrado junto a los religiososel cuerpo era llevado por los religiosos Seguacuten Piacuteo V los religiosos en lasIndias ejerciacutean el oficio de paacuterrocos pero no de un modo absoluto sino encuanto conviene a su conversioacuten Podiacutean enterrar a los indios gratis juntoa ellos149

60ordm untio extrema (extrema uncioacuten) Desde la Edad Media losfrailes podiacutean administrar la Extremauncioacuten a los enfermos dentro de susmonasterios lo concedioacute el nuncio nicolaacutes Franco a los benedictinos enlos reinos de Castilla y Aragoacuten Si enferman fuera y vienen al monasterio

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 569

144 Ibiacuted ff 88r-90r145 Ibiacuted ff 90r-99r Hay bastantes tachaduras que dificultan su lectura146 Ibiacuted 99r147 Ibiacuted f 99r148 Ibiacuted f 99v149 Ibiacuted ff 99v-100r

pueden los monjes ofrecerles el sacramento no habiacutea dudas en cuanto a losindios en casas o monasterios de religiosos lo concedioacute tambieacuten Paulo IVSin duda alguna se podiacutea dar tambieacuten el sacramento de la Eucaristiacutea seacualquiera el lugar donde hubiese enfermado en las casas de los religiosos150

Al final del manuscrito con letra diferente y posterior se antildeade algoque nada tiene que ver con el Compendio151

IV Conclusioacuten

Esta materia de los privilegios tuvo mucha importancia en los escri-tos de fray Alonso de Veracruz y la sigue teniendo no soacutelo como un temadel Derecho Canoacutenico sino tambieacuten porque ayuda a comprender coacutemo seevangelizaron las Indias o el nuevo Mundo de Ameacuterica incluso las IslasFilipinas la India etc

no hay que entender el privilegio y la dispensa a la que se dedicanvarios folios152 ldquocomo un arbitrarismo de la autoridadrdquo seguacuten opina Teo-doro I jimeacutenez urresti ni ldquocomo un capillismo nepotista entre amigosrdquosino un reconocimiento de la variedad de casos concretos a los que hay queatender con especial sensibilidad y calor humano153 Esto fue lo que pro-curaron hacer las tres oacuterdenes mendicantes para implantar la cultura cris-tiana de Occidente en nueva Espantildea seguacuten el modelo de los Evangeliosy de la Iglesia primitiva Se requeriacutean facultades o privilegios especialesde la Santa Sede que les fueron otorgados a traveacutes de los reyes de Espantildeapara responder a las necesidades pastorales de las tierras recieacuten descu-biertas donde los mendicantes tuvieron buena acogida y eacutexito Hubocierto choque al salir en defensa de los aboriacutegenes a los que se conside-raba exentos de los diezmos que exigiacutean los obispos los paacuterrocos y vi-rreyes Esto consta en la carta del l de mayo de 1559 enviada al rey Felipe

570 F CAMPO DEL POZO

150 Ibiacuted 100r-101v D Diego Goacutemez Mena pone soacutelo 55 incluida la Exhortacioacuten quepone en el elenco de privilegios cuando es una introduccioacuten al sumario Al dar la numeracioacutende f nuacutemero a corresponde al anterior vuelta ya que usoacute fotocopia y considera a la primeraparte como del folio que sigue

151 Ibiacuted f 102r Se habla de Selio y laura que se encuentran juntos en una pobre cabantildeaantildeorando ldquoosequiasrdquo (sic) funerales y amargasrdquo etc

152 Ibiacuted ff 46v-54r153 jIMeacutenEz urrESTI TI ldquoComentario a los privilegiosrdquo en Coacutedigo de Derecho Canoacute-

nico Madrid 1983 p 64

II por los tres provinciales de las oacuterdenes mendicantes dominicos fran-ciscanos y agustinos firmada por fray Alonso de Veracruz como Vicarioprovincial154 Esto no quiere restar meacuteritos a la buena obra realizada porel clero secular o la llamada entonces orden de San Pedro en parroquiasEl primer agustino que arriboacute a playas americanas pasoacute a ser de la ordende San Pedro mientras fue paacuterroco de Tunja (Colombia) durante 20 antildeosa mediados del siglo XVI incorporado a la orden canonical de comenda-dores del Espiacuteritu Santo

Al concluir su tesis D Diego Goacutemez Mena hace suposiciones sobreel orden de la composicioacuten de los documentos de la Apologiacutea pro reliosisque se menciona en la Exposicioacuten del Privilegio de Leoacuten X155 Despueacutesesta Exposicioacuten se incorpora con De decimis en la Apologiacutea que no es undocumento perdido llega a suponer que es un tiacutetulo general debido ldquoqui-zaacutes a su exposicioacuten definitiva en Salamancardquo seguacuten su teoriacutea156 Suponeque el Compendio se hizo al final Ya estaba compuesto cuando se hizo laprimera edicioacuten del Speculum coniugiorum en 1556 no se editoacute por laoposicioacuten que habiacutea El hecho de que se cite la Expositio in Clementina yApologiacutea pro religiosis en la Expositio del privilegio Leoacuten X es porqueeacutesta es posterior aunque luego se incorpora a la Apologiacutea Aparece un iacuten-dice o contenido del coacutedice al principio de los manuscritos escurialensesy otro en el f 79r alterando el orden Cuando en la Exposicioacuten del privi-legio de Leoacuten X se menciona a la Apologiacutea es que hubo una recensioacuten deeacutesta anterior y luego se incluye en la Apologiacutea que comprende a todossus tratados sobre los privilegios de los religiosos y el De decimis

Diego Goacutemez Mena afirma finalmente ldquopara terminar antildeadamos undato interesante en la Expositio Privilegii Leonis X157 promete escribiralgo sobre los sacramentos o no lo hizo o tambieacuten se ha perdidordquo158 niuna cosa ni otra no soacutelo algo sino que escribioacute bastante en el Compen-

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 571

154 AGI Indiferente general 2978 publicada en Cartas de Indias Madrid 1877 pp 141-143 Cf jArAMIllO ESCuTIA r ldquoIntroduccioacutenrdquo a Sobre los diezmos de fray Alonso de Vera-cruz Meacutexico 1994 pp 9-11

155 Ibiacuted f 207v que Diego Goacutemez Mena menciona como 208ordf donde Alonso de Vera-cruz afirma que estaacute probado en ldquoexpositio de religiosis de privilegiis et in Apologia edita proreligiosisrdquo En f 228v ldquout tale disputabimus in Apologia pro religiosis in finerdquo Diego GoacutemezMena pone 229a y es 228v

156 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz ff 765-766157 ldquoExpositio Privilegii Leonis Xrdquo f 190r158 GoacuteMEz MEnA D Alonso de Veracruz f 166

dio de todos los privilegios como consta en el resumen que se hace conlos privilegios sobre de la administracioacuten de algunos sacramentos

En el Epiacutelogo pone D Goacutemez Mena el tiacutetulo completo de la Apolo-giacutea su contenido y encabezamiento159 con los pontiacutefices que se citan pororden cronoloacutegico y las veces que les menciona Esto aumenta mucho enel Compendio de todos los privilegios del que hay varias recensionesHace unos 20 antildeos penseacute hacer una coleccioacuten de Ms y logreacute saber quehabiacutea una copia en Meacutexico con algunos manuscritos de los jesuitas nopude verla y probablemente ya esteacute fuera

los manuscritos que se encuentran en El Escorial estaban listos parala imprenta y si no se publicaron fue por la oposicioacuten que habiacutea no por-que no estuviese el Compendio y Apologiacutea dispuestos para la imprenta Seequivoca D Goacutemez Mena al opinar que ldquono estuvo dispuesto el tratadopara ser publicadordquo160 Transcribe la dedicatoria que hizo a Felipe II enlatiacuten con los pontiacutefices citados Esperaba obtener la censura y no la logroacuteaunque habiacutea bastantes juicios favorables161

En carta a Felipe II del 20 de marzo de 1553 rechazando la propo-sicioacuten para obispo de nicaragua alegaba entre otras razones que no seconsideraba digno ldquoni queriacutea cambiar de estadordquo eacutel manifestoacute su inten-cioacuten de no aceptar la mitra para otras sedes162 como de hecho sucedioacuteSeguacuten el P Bonifacio Moral ldquorenuncioacute a tres obispados el de Tlaxcalael de Michoacaacuten y el de leoacuten de nicaragua cuando leyoacute la carta dondele proponiacutean para obispo dijo ante todos los religiosos que no sabiacutean elcontenido de la carta ab ore Leonis liberame Domine [De la boca del leoacutenliacutebrame Sentildeor] Se consideraba ldquoindigniacutesimo de tan alta dignidadrdquo163 larazoacuten principal de no aceptar el episcopado fue el seguir fiel en su defensade los privilegios de los religiosos porque otros que opinaban como eacutelal hacerles obispos cambiaron de opinioacuten como se ha observado ante-riormente Tambieacuten los obispos y arzobispos de Indias teniacutean su coleccioacutende privilegios que se denominaba ldquoSolitasrdquo con sus facultades164

572 F CAMPO DEL POZO

159 Ibiacuted ff 767-771160 Ibiacuted f 15161 Ibiacuted ff 768-771162 SAnTIAGO VElA G de Ensayo VIII p 157163 MOrAl B ldquoCataacutelogo de Escritores Agustinos Portugueses y Americanosrdquo La Ciu-

dad de Dios 25 (19891) 611164 AnunCIACIoacuten A de Solitas despachadas a los Sentildeores Arzobispos y Obispos de las

Indias Ms 31 x 20 cm 49 ff Tiene esta nota ldquoEs fecho en este mi convento del Carmen de

El Compendio de todos los privilegio de los mendicantes en Indiasen cuya redaccioacuten por orden alfabeacutetico colaboroacute el P Alonso de norentildeadominico sirvioacute de vademeacutecum a los doctrineros y misioneros en las In-dias occidentales y orientales junto con el Compendio escurialense y otrosresuacutemenes la copia del Ms con el Compendio de todos los privilegiosque hemos comentado se ha hecho unos diez antildeos despueacutes de la muerte defray Alonso de Veracruz eacutel fue como un oraacuteculo sobre los privilegios ennueva Espantildea y los sigue siendo Es posible que en el futuro se puedahacer una edicioacuten criacutetica del Compendio con sus recensiones donde apa-receraacuten mejor sus grandes aportaciones en defensa de los derechos de losaboriacutegenes y de los religiosos en el siglo XVI eacutel fue como una antorchaque auacuten hoy sigue brillando con sus destellos

IacutenDICE

FrAY AlOnSO DE VErACruz Y El COMPEnDIODE TODOS lOS PrIVIlEGIOS DE lOS rElIGIOSOS

I Introduccioacuten

a) Importancia del tema de los privilegios de los religiosos y su es-tado actual

b) Por queacute el P Ernest j Burrus dejoacute sin publicar lo referente a losprivilegios

c) En un mundo nuevo eran necesarios los privilegios para evan-gelizar

d) Acude al rey y manda De decimis antes de viajar a Espantildea paradefenderse

II estudio hecho sobre el coacutedice escurialense por diego Goacutemezmena

a) Opinioacuten de Diego Goacutemez Mena sobre la ldquoApologia pro reli-giosisrdquo

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 573

Valladolid en l de agosto de este antildeo de 1731 Por miacute Fr Antonio de la Anunciacioacutenrdquo Car-melita f 49v Se encuentra en Archivo de la Provincia de Filipinas Valladolid APAF 6733

1

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b) Contenido de la Compilatio y su relacioacuten con el Compendiumc) Compendio de los privilegios de los religiosos destinados a tie-

rras de misioacuten

III el Compendio de todos los privilegios por orden alfabeacuteticoy sistemaacutetico

a) Coacutemo surgioacute el Sumario de todos los privilegios por orden al-fabeacutetico

b) Exhortacioacuten de fray Alonso de Veracruz a los lectores del Com-pendio

c) Exposicioacuten de los privilegios por orden alfabeacutetico y sistemaacutetico1ordmAbsolutio (Absolucioacuten) con su exposicioacuten sistemaacutetica

2ordm Altar 3 ordmApoacutestata 4ordm Apelacioacuten 5ordm Bautismo)

6ordm Bendecir 7ordm Bellum (Guerra) 8 Bula de la cena 9ordm Canoacutenicaporcioacuten

10ordm Capiacutetulo provincial 11ordm Celebrar misa 12ordm Comunioacuten

13ordm Comunicacioacuten de privilegios 14ordm Composicioacuten 15ordm Conmu-tacioacuten

16ordm Concilio de Trento 17ordm Confesor 18ordm Confesiones 19ordm Con-servador (Defensor)

20ordm Correccioacuten 21ordm Corporales 22ordm Cruzada (Bula de la) 23ordm Deacute-bitos (deudas)

24ordm Diezmos 25ordm Declarar en juicio 26ordm Dispensar 27ordm Eclesia(Iglesia)

28ordm Edificar 29ordm Eiicere (Echar fuera) 30ordm Eleccioacuten 31ordm Elemo-sina (limosna)

32ordm Episcopus (Obispos) 33ordm Excomunioacuten 34ordm Exencioacuten 35 Fa-miliares

36ordm General 37ordm Haacutebito 38ordm Ieiunium (Ayuno) 39ordm Indios susprivilegios

40ordm Indulgencias parciales 41ordm Indulgencias plenarias 42ordm Ingresoen monasterios

43ordm Inquisidores 44ordm Interdictum (Entredicho) 45ordm juramento

46 libros prohibidos 47ordm Maestro Predicador etc 48ordm Matri-monio 49ordm Misa

50ordm Oficio divino 51ordm Oratorios 52ordm oacuteleo 53ordm oacuterdenes sagradas54ordm Predicacioacuten

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55ordm Privilegios 56ordm Provincial 57ordm Quarta parte (Cuarta funeral)58ordm revocar

59ordm Sepelire (Enterrar) y 60ordm uncioacuten extrema

IV Conclusioacuten

FRAY ALONSO DE VERACRUZ Y EL COMPENDIO DE TODOS 575

22-2323

23

ldquoMotocarro matadorrdquoVariaciones sobre el dominio

Manuel M Berjoacuten

Miguel Aacutengel Cadenas

ResuMen el trabajo que presentamos a continuacioacuten consta de dos partes la pri-mera versa sobre objetos y sujetos una dicotomiacutea occidental que no rige en pue-blos indiacutegenas y es fuente de infinitas confusiones lo que los occidentalesdenominamos como objetos poseen intencionalidad voluntad y sentimientospara los pueblos indiacutegenas los intentos de hablar de lsquoobjetos subjetivadosrsquo ylsquoobjetos subjetivosrsquo a nuestro parecer no dan cuenta de fenoacutemenos como ellsquomotocarro matadorrsquo que presentamos en este artiacuteculo la cesura que conllevala Modernidad con la separacioacuten niacutetida entre objetos y sujetos oscurece la com-prensioacuten de este tipo de situaciones que estudiamos a continuacioacuten en la se-gunda parte seguimos la sugerencia de la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo de CarlosFausto y hacemos algunas precisiones a nuestro parecer necesarias e intere-santes Todo ello para poder comprender por queacute los kukama hablan del ldquomo-tocarro matadorrdquo

PalabRas claVe relacioacuten sujetoobjeto materialidad predacioacuten familiarizanteduentildeo indiacutegenas amazoacutenicos Kukama

abstRact This paper consists of two parts The first deals with objects and sub-jects a Western dichotomy that does not hold sway among indigenous peoplesand which gives rise to infinite confusion What Westerners call objects have in-tentionality will and feelings for indigenous peoples efforts to speak of ldquosub-jectivized objectsrdquo or ldquosubjective objectsrdquo in our view do not reflectphenomena such as that of the ldquomurderous motocarrordquo which we describe inthis paper The caesura ushered in by Modernity with the clear separation be-tween objects and subjects obscures understanding of the type of situation wediscuss here in the second part we follow Carlos Faustorsquos suggestion of ldquofa-miliarizing predationrdquo and make some clarifications that we consider necessaryand interesting all of this is to enable us to understand why the Kukama speakof the ldquomurderous motocarrordquo

Est Ag 53 (2018) 577-613

Key woRds subjectobject relationship materiality familiarizing predation masteramazonian indians Kukama

lo que despertoacute nuestro intereacutes en el tema fue una conversacioacuten sobreun accidente un motocarro1 atropella a un viandante no es la primeravez que sucede la argumentacioacuten nos resultoacute curiosa el motocarristahizo todo lo posible para no arrollar a la viacutectima Pero el motocarro no leobedecioacute decidioacute provocar el accidente y matar al peatoacuten los comenta-rios sentildealan que el motocarro es matador y recuerdan otros episodios decomportamientos similares2 esta situacioacuten plantea muchos interrogantes

el motocarro es un vehiacuteculo y por tanto un objeto el nudo gordianode toda la cuestioacuten es la divisioacuten entre lsquoseres vivosrsquo y lsquoseres inanimadosrsquoQuienes defienden esta separacioacuten en general pueden ser denominadoslsquohumanistasrsquo en cambio los que acusan a la divisioacuten entre sujetos y ob-jetos como la causante de todos los males que no permite entender lascosas tal como suceden en el campo podemos denominarlos como lsquopost-humanistasrsquo estos uacuteltimos pretenden borrar la comprensioacuten bioloacutegica dela vida para finalmente lograr la disolucioacuten de la diferencia ontoloacutegicaentre organismos vivos y cosas (rival 2012 132)

nuestra propuesta trata de pensar las ldquocosasrdquo en el pueblo kukama esun pueblo tupiacute-guaraniacute asentado en aacutereas inundables de los cursos bajos delos riacuteos ucayali Huallaga Marantildeoacuten nanay y en las periferias de ciudadescomo iquitos Pucallpa y Yurimaguas existen varios nuacutecleos en Brasil yColombia la poblacioacuten estimada oscila entre las 10000 a las 100000 per-sonas ninguacuten autor sentildeala los criterios que utiliza nosotros nos acercamosa la uacuteltima cifra su actividad principal es la pesca combinada con la agri-cultura y la recoleccioacuten de frutos de la selva sus casas estaacuten levantadas

578 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

1 Vehiacuteculo de tres ruedas que consiste en una moto con una especie de sidecar pero enlugar de tener el asiento paralelo a la moto ocupa el lugar posterior Puede llevar dos o tres pa-sajeros y una pequentildea carga

2 suceso ocurrido en nauta pequentildea ciudad kukama de unos 25000 habitantes dondees posible conocer a la gente a traveacutes de sus familias tradicionales en iquitos este conoci-miento personal es inviable aunque en su periferia donde habitan muchos kukama sucedeigual nauta estaacute conectada a iquitos a traveacutes de una carretera de unos 100 km que se inau-guroacute el 2005 Con su apertura la proliferacioacuten de motocarros se disparoacute Previamente a laapertura de la carretera los kukama ya teniacutean referencia del motocarro por sus viajes a la ciu-dad de iquitos sede administrativa y gubernamental maacutes importante de la selva baja

sobre pilotes uno de sus alimentos principales es la yuca (Manihot escu-

lenta) que transforman en farintildea si tuvieacuteramos que elegir una imagen graacute-fica de este pueblo optariacuteamos por una espiral no todas las personasparticipan en todos los aacutembitos al contrario cada persona estaacute situada enun lugar diferente de dicha espiral bien sea por sus elecciones o porqueasiacute estaacute asignado o por ambas esta fluidez este traacutensito nos ayuda a nobuscar esencias compartidas sino significados construidos comuacutenmente

1 a modo de introduccioacuten

se ha dicho que en una economiacutea de mercanciacuteas las cosas y las perso-nas asumen la forma social de las cosas Mientras que en una economiacutea deldon ambos asumen la forma social de las personas (gregory 1982 41 citadoen Viveiros de Castro 2004a 481 nota 33) sin embargo nos parece maacutesacertado el planteamiento de godelier (1998 106-108 especialmente nota146) para quien los intercambios mercantiles coexisten con los intercambiosde dones en las sociedades analizadas por Mauss y que el don continuacutea pre-sente en las economiacuteas de mercado Preferimos considerar el intercambio yel don como dos estrategias diferentes ambas tienen cabida en todo tipo desociedades en este sentido postulamos que las cosas asumen la forma so-cial de las personas este propoacutesito no se debe al tipo de economiacutea de la so-ciedad en cuestioacuten sino al estatuto mismo que se atribuyen a cosas y personasen unas u otras sociedades a la cosmologiacutea propia de cada sociedad Uacutelti-mamente Hornborg reclama el fetichismo como la mejor manera de com-prender la tecnologiacutea en el capitalismo leiacutedo con apoyo de las cosmologiacuteasamazoacutenicas entendida eacutesta como una magia global (2015) nosotros parti-remos de algunos ejemplos concretos para ilustrar que las cosas son en rea-lidad sujetos o seres antropomorfos3 seres con forma humana (sztutman2007 43) en definitiva para los indiacutegenas los humanos no somos tan es-peciales soacutelo un excesivo ldquonarcisismo primitivordquo puede calificarlo como tal(Viveiros de Castro 2012a 101) ahora bien cuando se humaniza todo todose vuelve peligroso4 (sztutman 2007 96-97) surge la pregunta iquestqueacute son

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 579

3 el antropomorfismo es propio de sociedades con cosmologiacuteas animistas mientras queel antropocentrismo estaacute sugerido en la versioacuten popular del evolucionismo occidental (Vivei-ros de Castro 2004a 467)

4 ldquoComo sabemos la uacutenica cosa verdaderamente peligrosa en el mundo son los hombresndashlos objetos no hacen mal no por maldad en todo caso los indios piensan tambieacuten que si una

las ldquocosasrdquo lo que sigue sirve para los objetos en general nuestra inter-pretacioacuten se centraraacute particularmente sobre el motocarro

2 la gran cesura

actualmente los occidentales separamos lsquopersonasrsquo y lsquocosasrsquo (HenareHolbraad amp Wastell 2007 2) pero no siempre ha sido asiacute en la edad Media[europea] ldquose haciacutea referencia a los objetos utilizando normalmente la mismaforma linguumliacutestica que se empleaba para las laquopersonasraquo no para las laquocosasraquosoacutelo en un momento posterior entroacute esta uacuteltima en el lenguaje artesanal delMedievo pero por entonces se trataba a los objetos como a seres vivos comosi por arte de magia se hubieran convertido en personas con las cuales con-versar y discutirrdquo (sennett 2012 161) la cesura que provoca la Moderni-dad es la fundadora de la separacioacuten entre lsquopersonasrsquo y lsquocosasrsquo aunque lacrisis ecoloacutegica pudiera estar pidiendo superar esta dicotomiacutea la tecnologiacuteay el dinero indicariacutean lo equivocado de tal corte (Hornborg 2015 11)

Para los indios amazoacutenicos las computadoras podriacutean ser sujetos aligual que los animales los molinillos de yuca o las canoas si a todos ellospodemos calificarlos de lsquoincorporaciones humanoidesrsquo iquestpor queacute no tam-bieacuten a las computadoras (Viveiros de Castro 2012a 120) no se puedenseparar sujetos de objetos el mundo del mito estaacute permeado por un fondode continuidad subjetiva un flujo comunicacional que envuelve a todos losexistentes (Fausto 2008 337-338)

Para los amerindios la posesioacuten de objetos es vista como un caso par-ticular de relacioacuten de dominio entre sujetos y el artefacto-cosa como uncaso particular de artefacto-persona Para nuestro caso podriacuteamos indicarque el motocarro ndashsiendo un objeto para la cosmologiacutea occidentalndash actuacuteacomo una persona es una persona para los kukama el dominio siendouna nocioacuten cosmoloacutegica incide sobre el plano sociopoliacutetico y construyedominios y grupos (Fausto 2008 335)

las narraciones que hemos ido encontrando sentildealaban que todo loque es de hierro tiene madre5 espiacuteritu en este grupo algunos opinan que

580 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

cosa o un animal es apenas eso entonces eacutel no genera problemas un verdadero tigre no atacaa los hombres si ataca a un hombre entonces no se trata de tigre comuacuten sino de un hombredisfrazado de tigre esto es un tigre en su lsquomomentorsquo de hombrerdquo (sztutman 2007 97)

5 llaman lsquomadrersquo al espiacuteritu de cada cosa animal enfermedadhellip ldquomadre de los aacuterbolesrdquocada animal tiene madre algunas enfermedades tienen madre Hasta el motor de luz tiene madre

su madre estaacute escondida agazapada mientras tiene una vida uacutetil para suduentildeo Pero cuando su duentildeo se deshace del objeto o permanece muchotiempo aislado y solo echa madre en tal sentido se produce un cambiode duentildeo una proposicioacuten que podemos denominar en cierto modo comoanimismo nosotros antildeadimos que tambieacuten poseen sentimientos6

3 los objetos que en realidad son sujetos

el hierro se introdujo en la selva baja durante la eacutepoca de las reduc-ciones de los jesuitas (1638-1767) Ha sido uno de los motivos por los quelos indiacutegenas aceptaron la propuesta de vivir en una reduccioacuten los an-zuelos machetes hachas agujashellip y demaacutes herramientas eran poderososatractivos para los pueblos indiacutegenas Como podemos comprobar el hie-rro ha sido un elemento importante en la vida de dichos pueblos Han pa-sado varios siglos y la reflexioacuten sobre el mismo casi siempre en formanarrativa se ha venido armonizando en cambio el plaacutestico todaviacutea no halevantado una reflexioacuten similar pese a su importancia en la vida diariasustituyendo todo tipo de objetos de barro y otros materiales tradiciona-les sin embargo casi todos a medida que iba progresando la conversa-cioacuten terminaban admitiendo que el plaacutestico tambieacuten tiene vida porque esde petroacuteleo que se extrae de la selva y por tanto tiene madre

Pero iquestqueacute es eso de ldquoechar madrerdquo de nuevo nos encontramos condisparidad de opiniones es de notar que muchos no se han planteado estapregunta e improvisan alguna respuesta otros narran una historia que lesha sucedido a ellos o alguacuten familiar Hay quien considera que la madreviene de fuera es in-corporada Otros por el contrario estaacuten convencidosque proviene de dentro del hierro Y no falta quien afirma que no todas lascosas tienen espiacuteritu en este sentido nos acercamos a la posicioacuten de in-gold para quien el espiacuteritu que anima las cosas no estaacute en sino que es lamateria misma7 (ingold 2013 32-33) lo que anima al hierro no es algo

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 581

6 la piedra de afilar se puede molestar si no se le bantildea con agua cuando va a comenzara afilar un machete o cuchillo la canoa en el diacutea tiene verguumlenza de los aacuterboles por eso noavanza en cambio navegar en la noche es maacutes propicio porque la oscuridad protege a la canoade la verguumlenza y avanza maacutes un motocarro nuevo tambieacuten siente verguumlenza Con el uso elmotocarro comienza a tener un sonido maacutes fuerte y asiacute evita la verguumlenza para pasar a dar ver-guumlenza a sus compantildeeros motocarros que no suenan Cuando el sonido del motocarro es ex-cesivo es una sentildeal de estar buscando liacuteo

7 las cursivas son del autor

externo a eacutel (animismo) ni es algo que estaacute en el hierro sino que es elmismo hierro

Tal vez el dilema entre la incorporacioacuten externa y la autogeneracioacutensea un debate superfluo incluso puede provenir de una pregunta mal for-mulada nuestra insistencia en comprender la expresioacuten ldquoechar madrerdquoestaacute condicionada por nuestro afaacuten de llegar al origen en el fondo estaacute elmito de la creacioacuten tan caro para Occidente los pueblos indiacutegenas sonindiferentes a la idea de creacioacuten en cambio encuentran maacutes atractiva laidea de transformacioacuten (Viveiros de Castro 2004a 481 2012a 86) deahiacute la disparidad de respuestas que insistimos eran improvisadas porqueno se habiacutean planteado este tipo de preguntas

sea como fuere que ldquola madrerdquo provenga del interior del hierro o seauna incorporacioacuten proveniente del exterior necesitamos comprender laexpresioacuten ldquoechar madrerdquo algunas cosas como el machete pueden serpercibidas como una ldquoextensioacuten del cuerpordquo de su duentildeo de tal maneraque si un extrantildeo empuntildea el machete eacuteste puede tomar la decisioacuten de nocolaborar con el prestatario hacieacutendole pesada la tarea o puede hacer quese corte Yendo un poco maacutes lejos los kukama afirman que el machetepuede transferir el malestar de su duentildeo pero no la enfermedad a quienlo ha prestado es decir puede trasladar el dolor pero no el reumatismopongamos por caso

la expresioacuten ldquoechar madrerdquo difiere de la comprensioacuten de las cosascomo una proacutetesis o como extensiones del cuerpo un sujeto proporcio-nariacutea agencia a las cosas (gell 1998)8 la divisioacuten de santos granero enobjetos ldquosubjetivadosrdquo que poseen poca alma y dependen de un sujeto yobjetos ldquosubjetivosrdquo que son concebidos como personas en cuanto tienenun alma independiente y son agentes de accioacuten comprensiva (2009 8)tampoco nos parece adecuada los primeros porque vienen a funcionarcomo proacutetesis los segundos porque es una contradiccioacuten in terminisPreferimos tratarlos como sujetos aunque no todos los ldquoobjetosrdquo ndashporcontinuar con una terminologiacutea impropia pero que nos permite compren-dernosndash poseen los mismos grados de voluntad intencionalidad y senti-mientos el motocarro no es ni una proacutetesis ni un objeto subjetivado sinoque funciona como un sujeto

582 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

8 Para una criacutetica de gell ver layton 2003 Ortner 2006 leach 2007 ingold 2008 leacusan entre otras cosas de no superar la divisioacuten entre lsquopersonarsquo y lsquocosarsquo su excesivo indi-vidualismo y la dependencia de un sujeto

argumentar una ldquoagencia metamoacuterficardquo de las cosas nos parece otrasenda equivocada hacieacutendolas depender de los objetos primordiales encuanto a su aspecto formal ndashcorporalidadndash y movimiento un buen ejem-plo seriacutea el tipitiacute que tendriacutea como modelo a la serpiente primordial Ku-

tupxi para el pueblo wayana (Van Velthem 2009) esto podriacutea valer en elmejor de los casos exclusivamente para los objetos propios pero no paralos adquiridos de ldquoOccidenterdquo sin embargo pueblos indiacutegenas como losurarina9 tucano y kayapoacute consideran tanto a los objetos nativos como alos extrantildeos con una dimensioacuten subjetiva aunque no todos estos objetosposeen la misma potencia pero siempre estaacuten supeditados a la subjetivi-dad de la gente (santos granero 2009 10)

existen dos contextos en los cuales se utiliza la expresioacuten ldquoecharmadrerdquo en primer lugar cuando el objeto ha dejado de ser utilizado esabandonado o depositado en un lugar sin volver a utilizarlo las narra-ciones escuchadas versaban sobre el peque peque10 que ya no se utilizapero que permanece en un rincoacuten de la casa en segundo lugar una cosaque continuacutea siendo utilizada pero aislada de la comunidad en soledadPara este segundo contexto utilizaremos el ejemplo del motor de luz

la mayoriacutea de las comunidades poseen un motor de luz donado porla Municipalidad de esta manera pueden tener de tres a cuatro horas deluz cada noche para ver televisioacuten realizar una asamblea una fiesta unvelorio o el simple disfrute de la luz siempre y cuando tengan combusti-ble que no es lo maacutes habitual el generador suele estar en la ldquocasa defuerzardquo un local separado del resto de las casas para mitigar el ruido deesta forma el motor se pasa praacutecticamente todo el diacutea solo aislado11 Ve-

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 583

9 la cuchara el machete y en general todo lo que es de hierro tiene diablo Cuandomuere una persona estos objetos queman a su duentildeo la boca la manohellip nos lo explicaba unjoven urarina en junio 2014 de igual modo reflexiona Walker (2012 150)

10 Peque peque es un motor con una cola larga que termina en una heacutelice y le sirve paraempujar un bote de madera o aluminio su nombre es onomatopeacuteyico los primeros pequepeque eran de hierro en los uacuteltimos antildeos la mayor parte de su estructura es de plaacutestico duroaunque todaviacutea algunos componentes son de metal de ahiacute que esteacute asociado con el hierro

11 es interesante este matiz de la soledad o aislamiento no uacutenicamente el abandono o lafalta de uso la soledad genera tristeza Y es propicio para que otros seres se acerquen y pro-voquen una transformacioacuten los yacuruna chullachaqui pelacarashellip siempre se llevan a per-sonas que estaacuten solas no existe lsquosoledadrsquo tal como la concebimos los occidentales alguiensoacutelo seraacute visitado por otros seres y le propondraacuten una transformacioacuten abandonar su posicioacutenhumana para convertirse en los seres que le visitan (espiacuteritus) en otras palabras lo que nos

remos posteriormente la distincioacuten entre ldquopropietariordquo y ldquoduentildeordquo ade-lantamos que el ldquopropietariordquo del motor es la comunidad12 mientras queel ldquoduentildeordquo del mismo es por un lado el motorista que lo cuida ndashle damantenimiento y usondash y por otro la ldquomadre del motorrdquo la relacioacuten entreel motorista y la madre del motor tambieacuten es una relacioacuten de dominioCuando el motorista se impone la madre aparece como un hijo una mas-cotahellip Pero es una relacioacuten no exenta de tensiones sucede que la madredel motor puede tentar desafiar al motorista y revertir la posicioacuten el mo-torista pasa a ocupar la posicioacuten de hijo mascotahellip y la madre la posi-cioacuten de dominio respecto al motorista en una comunidad kukama noscontaban que acuden tres personas a encender y apagar el motor porquesi asiste uno solo le puede tentar la madre del motor y le puede matar

lo que venimos diciendo del hierro en pueblos indiacutegenas parece cues-tionar el concepto de materialidad entendemos por materialidad un pro-ceso social y comunicativo sin embargo es preciso anotar que lacomunicacioacuten es siempre subjetiva los chamanes son quienes mejor pue-den reconocer a los objetos como sujetos (santos granero 2009 10)nuestro ejemplo ampliacutea lo anterior puesto que son todos los pobladoresno uacutenicamente los chamanes quienes reconocen que el motor tiene madreesta concepcioacuten proviene del contexto chamaacutenico que permea toda la so-ciedad

584 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

hace humanos es compartir la vida Viveiros de Castro considera que un encuentro con un es-piacuteritu un muertohellip en la selva consiste en un encuentro con un lsquotuacutersquo en estas circunstanciases fundamental responder que lsquoyorsquo soy realmente la persona humana en este encuentro de locontrario si respondes a ese lsquotuacutersquo te transformaraacutes en el ser que responde a ese lsquotuacutersquo espiacuteritumuerto producieacutendose el cambio de perspectiva en este tipo de encuentros en la selva es fun-damental remarcar la posicioacuten de lsquoyorsquo como verdadero humano (2004b 66-67 2012a 1492012b 99) los mbya (Cretton Pereira 2016 738-739) consideran que las personas que ldquodes-obedecenrdquo aquellos que no tienen en consideracioacuten el habla y el consejo de los ancianos sonquienes se transforman en animales la audicioacuten por tanto se convierte en un sentido privi-legiado los que no saben escuchar estaacuten expuestos a la transformacioacuten Otro matiz intere-sante provendriacutea de la relacioacuten yo-grupo el duentildeo-jefe lleva con eacutel toda la colectividad sobretodo a aquellos que residen con eacutel en la casa no hay individuos solitarios como tales sinomiembros que permanecen fuera de una colectividad (Cesarino 2016 154 Costa 2013 498nota 14 2016 88 nota 13)

12 acaacute radica una de las dificultades con los lsquobienes comunalesrsquo falta la relacioacuten perso-nal de dominio con los lsquoobjetosrsquo esta relacioacuten personal es la que mantiene el encargado delmotor que funge como su duentildeo Cuando se malogra el motor es preocupacioacuten de la comuni-dad pero seraacute el encargado del mismo quien explicaraacute a la comunidad queacute sucedioacute Y lo haraacuteen teacuterminos apropiados como si fuera su hijo consideraacutendose eacutel como su duentildeo

abandonando la proyeccioacuten mental sobre los objetos enfatizamossobre los propios materiales en palabras de ingold ldquolos materiales con-tra la materialidadrdquo las formas de las cosas no son impuestas desde fuerasobre un sustrato inerte sino que se elevan y son sostenidas dentro de lacorriente de los materiales Tomar los materiales en serio implica contarla historia de lo que les sucede a medida que fluyen se mezclan y mutanlas propiedades de los materiales no son atributos fijos sino procesualesy relacionales Y pone el ejemplo de la piedra que posee propiedades di-ferentes seguacuten sea su luminosidad la humedad la cosa contra la que segolpeahellip su ldquopedregosidadrdquo no estaacute en su materialidad ni en la mente delobservador sino que emerge de la participacioacuten de la piedra en su entornototal y la multiplicidad de formas en la que estaacute involucrada en las co-rrientes del mundo de la vida (ingold 2008 2013) ingold ha sido califi-cado como un ldquoantropoacutelogo ecoloacutegico flexionado para mirar en la biologiacuteadesde un punto de vista antropoloacutegico y la antropologiacutea desde uno bioloacute-gicordquo (rival 2012 131)

lo justo es acudir al campo sin una teoriacutea previa bien configurada yfija sino dejarse permear e interrogar por los hechos en este sentido esun proyecto fundamentalmente metodoloacutegico (Henare Holbraad amp Was-tell 2007 4-7) Pero esta ldquoampliacioacuten del ciacuterculo de lo humanordquo ha hechoextraviar a maacutes de uno postulando un planteamiento centrado en las cosasmismas cosa-ceacutentrico la dificultad proviene a la hora de definir queacute cien-cia utilizar en su acercamiento la pragmatologiacutea la antropologiacutea y la ar-queologiacutea estaacuten demasiado centradas en la persona la fiacutesica tampocoproporciona las herramientas adecuadas puesto que estaacute supeditada a lacausalidad la creacioacuten artiacutestica parece ajustada dado que el artista con-ceptual plasma una idea en concreciones de un juego de posibilidades con-ceptuales en este sentido la pragmatologiacutea vendriacutea a ser un arte al reveacutes(Holbraad 2011) el mismo autor sentildeala que su propuesta es brumosa

enfatizando sobre los objetos ‒que en realidad son sujetos‒ afirma-mos que las cosas tambieacuten pueden elegir al sujeto asiacute tenemos quecuando una persona va a comprar algo en ocasiones previamente ha sidoelegido por el ldquoobjetordquo el sujeto en todo caso acepta la intencionalidaddel ldquoobjetordquo y lo compra de igual modo tambieacuten sucede que antes deque te regalen algo ese lsquoalgorsquo te puede hacer sontildear incluso antes que elduentildeo del objeto tenga intencioacuten de regalarlo asiacute tenemos que el objetoha elegido un nuevo duentildeo (Y) y posteriormente le haraacute comprender a suduentildeo actual (X) que lo tiene que regalar a tal persona (Y) Quien recibe

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el regalo (Y) ya sabiacutea que se lo iban a regalar porque se lo habiacutea adelan-tado el mismo ldquoobjetordquo que en realidad es un sujeto por medio del suentildeo

repasemos lo conseguido hasta ahora las cosas abandonadas comoel peque peque que ya no se usa que estaacute en lugares apartados o que handesafiado a sus duentildeos ldquoechan madrerdquo de igual modo sucede con el motorde luz en este caso ldquoecha madrerdquo debido a la soledad y al aislamiento unmatiz para ser tenido en cuenta este ldquoechar madrerdquo desdibuja los contornosentre lsquosujetosrsquo y lsquoobjetosrsquo Mejor dicho no habriacutea tales objetos sino quetodos son sujetos son personas o seres antropomorfos en este punto nosencontramos con dos maneras diferentes de pensar Para Occidente conocer

es objetivar incluso cuando una persona desea conocerse se presenta a siacutemismo como un ello externo sobre el que indagar la forma del otro vienea ser la cosa en cambio en el modo amerindio conocer es personificartomar el punto de vista de lo que debe ser conocido la forma del otro es lapersona en las culturas chamaacutenicas un objeto es un sujeto incompleta-mente interpretado (santos granero 2009 10) los artefactos tienen estaontologiacutea interesantemente ambigua13 Hay objetos que necesariamenteapuntan al sujeto como acciones congeladas ellos son incorporaciones ma-teriales de intencionalidad no material lo que es lsquonaturalezarsquo ndashpara nos-otrosndash puede ser lsquoculturarsquo para otras especies (Viveiros de Castro 2004a468-471) soacutelo que estas incorporaciones materiales de intencionalidad nomaterial provienen de la propia materia siguiendo a ingold es el caso dequienes opinan que las cosas tienen vida pero carecen de espiacuteritu Y esta in-tencionalidad estaacute pensada como un organismo como un sujeto al serviciode todos los seres del cosmos (Fausto 2007 497)

llegados hasta acaacute postulamos que no existe una separacioacuten riacutegidaentre lsquoseres vivosrsquo y lsquoobjetos inertesrsquo (Walker 2012 155 Fausto 2008 337-338) en este punto estaacuten de acuerdo tanto perspectivistas como construc-cionistas nuestra hipoacutetesis sentildeala que la relacioacuten entre el motocarro y lapersona que lo conduce no es una relacioacuten sujeto-objeto sino una relacioacutenentre sujetos el proacuteximo gran tema en la antropologiacutea amazoacutenica seraacuten lascosas y el reacutegimen de los objetos14 (schien amp Halbmayer 2014 428)

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13 se tratariacutea de una ontologiacutea de la multiplicidad radicalmente distinta de las concep-ciones occidentales de propiedad privada y de los monismos metafiacutesicos (Cesarino 2016 155)

14 las cosas han regresado a la antropologiacutea amazoacutenica para quedarse schien amp Halb-mayer (2014) hacen un balance de la situacioacuten los autores agrupados por santos granero(2009) reaccionan frente al perspectivismo cuyo eje pasa por los animalesespiacuterituspersonas

4 ldquoechar madrerdquo

Comenzamos con el teacutermino -yara (Vallejos Yopaacuten 2010 388-393430-434454) Puede ser un verbalizador o unirse a un nombre enambos casos proviene del tupinambaacute jar-a en el primer caso significalsquotener Xrsquo y lsquohacer Xrsquo Hacer en el sentido de fabricar construir elaborarexiste una progresioacuten que va de lsquotener Xrsquo a lsquohacer Xrsquo si uno es propieta-rio de algo tiene algo aunque derivar lsquohacer Xrsquo de lsquotener Xrsquo no sea sen-cillo hay algunos contextos puente Por ejemplo lsquotener masatorsquonecesariamente conlleva lsquoproducir masatorsquo o lsquotener una casarsquo necesaria-mente conlleva lsquoconstruir una casarsquo en la base de datos de esta autorayara nunca indica lsquosentildeorrsquo (lord) ella indica que en el actual kukama-ku-kamiria la palabra actual para lsquosentildeorrsquo es el preacutestamo lsquopatrunrsquo provenientedel castellano lsquopatroacutenrsquo sin embargo en algunas ocasiones puede ser in-terpretado como lsquopropietariorsquo Cuando -yara se une a un nombre no puedeser considerado un predicado no-verbal sino una construccioacuten verbal conla configuracioacuten [nP V] en teacuterminos de significado -yara no es inter-pretado como lsquotener nrsquo sino como el lsquoduentildeo de nrsquo en el caso de las ne-gaciones con -yara se utiliza la partiacutecula lsquotɨmarsquo se situacutea entre el poseedory el poseiacutedo la partiacutecula lsquotɨmarsquo antecede al elemento poseiacutedo aunqueVallejos Yopaacuten no encontroacute [nP emete nP-yara] en su base de datos losejemplos [nP emete nP-yara] fueron confirmados por otros dos hablan-tes -yara funciona aquiacute como un especificador del nombre que es antildea-dido y que es interpretado como propietario si queremos antildeadir maticestemporales siempre van pospuestos a -yara esta es otra evidencia que -yara

es parte del predicado nPel teacutermino kukama ldquoemeterdquo (haber existir) ha sido traducido como

lsquoto haversquo lsquotenerrsquo Tanto en ingleacutes como en castellano estos verbos expre-san posesioacuten algo de lo que carece el teacutermino kukama lsquoemetersquo es de vital

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dejando en un segundo plano a las cosas aunque cada pueblo tiene su propia teoriacutea de la ma-terialidad a estos autores les une situar las cosas en un plano cosmoloacutegico los trabajos coor-dinados por Hill amp Chaumeil (2011) enfocan los instrumentos de viento como actores ypersonas quedaacutendose en el plano socioloacutegico la tercera contribucioacuten estaacute dirigida por gou-lard amp Karadimas (2011) sobre las maacutescaras estas no son ni lo que representan ni lo que ocul-tan maacutes bien son una ldquotrampa cognitivardquo caracterizada por una inestabilidad notoria lasmaacutescaras permiten tomar la perspectiva de la entidad temporalmente representada nuestraperspectiva es un poco diferente a las tres corrientes resentildeadas

importancia tener cuidado a la hora de traducir (Vallejos Yopaacuten 2010 441-454 Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 53) Hay un riesgo de pro-yectar la posesioacuten del capitalismo y el materialismo adyacente a losidiomas indiacutegenas es importante darse cuenta de este asunto y tratar deevitar prejuicios en el campo haciendo caso a los postulados decolonia-les (Houmlrl 2015)

ahora debemos enfocarnos en comprender la expresioacuten ldquoecharmadrerdquo ldquomama yayarinrdquo ldquoestaacute echando madrerdquo ldquoupa yamama yarardquoldquoya ha echado madrerdquo15 la primera expresioacuten enfatiza el proceso la se-gunda sentildeala la culminacioacuten del mismo Pongamos tres ejemplos para per-cibir los diferentes matices en los que estaacute envuelta la expresioacuten

el primero sugiere que la madre proviene del exterior una casa des-habitada es propensa para que espiacuteritus ajenos ‒sobre todo malos‒ ocupenese espacio de esa manera dicen que lsquola casa tiene madrersquo Pero tambieacutense puede dar bajo otra modalidad la palmera del aguaje (Mauritia fle-

xuosa) o del ungurahui (Oenocarpus bataua) ldquoechan madrerdquo Cuando elpapazo (coleoacuteptero Rhynchophorus palmarum) pica el aguaje y sale unaflema amarillenta es porque ldquoestaacute echando madrerdquo el papazo es precisa-mente su madre el suri (Rhynchophorus palmarum) viene a ser su criacuteade modo similar cuando la mosca shinguito meru (Dermatobia homi-

nis) pone huevos en la cabeza de una persona la mosca es la madre suslarvas puestas en la cabeza de la persona son sus criacuteas Pero las criacuteas tam-bieacuten se pueden convertir en madres un motor de luz grande tiene madrese malogra y lo cambian por otro motor maacutes pequentildeo alguna de las criacuteasdel motor grande sale y entra en el motor pequentildeo en ese momento dejade ser una criacutea y se convierte en madre de este motor maacutes pequentildeo Parael caso del motocarro que nos ocupa es posible que ‒una vez abando-nado‒ los espiacuteritus malos puedan anidar el motocarro ocupar el espacioque habiacutea abandonado su duentildeo de esta forma el motocarro pasa de unduentildeo a otro

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15 expresiones proporcionadas por el grupo Kukamakana Katupe ‒los kukama apare-cen‒ vinculados a radio ucamara en nauta Tienen varios programas radiales y una escueladenominada Ikuari este grupo utiliza las grafiacuteas consensuadas y aprobadas por el Ministeriode Cultura en una macro reunioacuten que tuvo lugar en requena en 2014 Para la estandarizacioacutende las grafiacuteas del idioma kukama-kukamiria resolucioacuten directoral ndeg 029-2014-Mi-neduVMgPdigeiBir lima 15 de diciembre de 2014 en el diccionario kukama de rosaVallejos amp rosa amiacuteas no encontramos las expresiones kukama arriba indicadas pero siacute al-gunas similares iyayara

un segundo ejemplo nos indica que la madre proviene del interior elshungo (de lsquosunqursquo lsquocorazoacutenrsquo en quechua) es el corazoacuten [madera] duro deun palo los shungos de huacapuacute (Minquartia guianensis) se colocan enla estructura de la casa para sostenerla Mientras la casa estaacute habitada losshungos tienen a su madre como dormida Cuando se acerca un vientomuy fuerte la gente golpea los shungos diciendo ldquodespierta abuelordquo deesta forma la madre del shungo que permanece dormida se despierta ypuede defender la casa del fuerte viento Cada aacuterbol tiene su madreCuando lo cortan y le pelan para extraer su carnaza queda solo el shungoy la madre del aacuterbol vive en el shungo los objetos de plaacutestico tambieacuten tie-nen su madre que proviene del interior

una tercera posibilidad nos viene del mundo de la agriculturaCuando brotan las ramas tiernas de las plantas se dice que estaacuten ldquoechandomuelardquo en el caso de la yuca estaacute ldquoechando ojosrdquo Cuando a la yuca lesalen nuevos brotes ndashojosndash se dice ldquoesta yuca me quiererdquo Pero se refierea que la madre de la yuca le quiere y por eso le proporciona buena yucaCuando se cortan los palos de la yuca y se mantiene en pequentildeos monto-nes en la casa ‒antes de plantar‒ si brotan los ojos es porque ldquoestaacute echandomadrerdquo de igual manera sucede con el plaacutetano (familia Musaceae)Cuando los hijuelos de plaacutetano son grandes se les corta el tallo un pocohasta 40 cm si comienza a crecer la hoja ceacutentrica se dice que ldquoestaacuteechando madrerdquo

Ya tenemos tres situaciones diferentes respecto a queacute puede signifi-car ldquoechar madrerdquo en el primer ejemplo la madre proviene del exterioren el segundo emana del interior Y en el tercero estaacute relacionado con laagricultura su campo semaacutentico enfatiza el florecer brotar las palme-ras de alguna manera son plantas domesticadas o al menos han reque-rido intervencioacuten humana a lo largo de los siglos aunque en el caso delas palmeras interviene el papazo

abordaremos el teacutermino ldquoechar madrerdquo pero ahora desde el puntode vista de la filiacioacuten el dominio ndashser duentildeondash muchas veces se expresaen un idioma de filiacioacuten como en la relacioacuten lsquopadres-hijosrsquo aunque se ar-ticule de manera compleja y etnograacuteficamente variable con las relacionesde parentesco (Costa 2013 473) no se trata de pensar que el hijo ldquoechamadrerdquo en el sentido de engendrar no es ninguna inversioacuten de la genera-cioacuten bioloacutegica

las explicaciones que hemos recibido implican que la madre estaacutecontenida en el hijo Por maacutes distancia que haya el hijo siempre regresa

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donde su madre un hijo siempre manifiesta muchas caracteriacutesticas de sumadre trabajador inteligente tejedorhellip ldquocomo su madrerdquo Muchas deestas cualidades las recibe de su madre por una doble viacutea por un ladodesde el nacimiento por otro desde la cultura los nintildeos permanecen bajoel cuidado de la madre hasta los siete antildeos aproximadamente Posterior aesta edad los nintildeos pasaraacuten a estar maacutes tiempo con sus padres para apren-der los oficios propios del varoacuten y las nintildeas con sus madres para sus tareasrespectivas16 es durante estos siete primeros antildeos cuando se entablanrelaciones afectivas muy fuertes con la madre Ciertamente al diacutea de hoyhay variaciones dado que muchos nintildeos estudian en el jardiacuten de infanciay todos la primaria esto ha modificado la proximidad de los nintildeos consus padres dado que tienen que permanecer durante los diacuteas lectivos en lacasa con su madre profundizando los lazos afectivos con ella su padrepor trabajos como la pesca o viajes a la ciudad puede pasar temporadasfuera de casa

Conviene resaltar que la pena es un sentimiento que estaacute vinculado ala madre dicen que la pena es el reflejo que la madre vive en su hijo Pormuy lejos que se encuentre el hijo siempre regresa donde su madre esequivalente a la obediencia y posee un punto de inequidad que hay quecumplir esta desigualdad hace posible tanto la obediencia como el res-peto ldquoigualarserdquo destruir esta asimetriacutea es una falta grave Pues bien lapena es sobre todo pena de la madre Cuando fallan las demaacutes relacionessiempre retorna la relacioacuten primera con la madre es como el fundamentodel resto de relaciones

una vez comprendida esta relacioacuten tan intensa con la madre estamosen la capacidad de interesarnos por el rol de la madre en el caso del mo-tocarro Cuando el motocarro tiene duentildeo y la relacioacuten entre ambos es es-trecha la madre del motocarro permanece agazapada a la espera unmotocarro abandonado es una situacioacuten propicia para que la madre ‒queha permanecido en el interior del hierro‒ salga a la luz en otras palabrasel motocarro ndashpensado ahora como hijondash estaacute en una relacioacuten de sujecioacutenfrente a su propietarioconductor asiduo yo su madre Cuando el propie-tarioconductor asiduo se impone la madre permanece agazapada Cuando

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16 aunque el nintildeo varoacuten antes de los siete antildeos permanece junto a su madre el espiacuteritudel nintildeo acompantildea a su padre Por eso sobre todo en los primeros meses y antildeos de vida cuandoel padre regresa del monte llama al nintildeo por su nombre ‒o su chapa‒ para que el espiacuteritu delnintildeo no se quede en el monte y regrese a casa junto con su padre

el propietario ya no mantiene una relacioacuten estrecha con el motocarro lamadre del mismo sale y se aduentildea del motocarro

5 domesticar yo emancipar

nos interesamos ahora en las relaciones de dominio Eacuteste no es ex-clusivamente unilateral o vertical del patroacuten hacia el peoacuten los peonesno son viacutectimas pasivas sino sujetos Proponemos una ldquodominacioacuten bila-teralrdquo asimeacutetrica el eacutenfasis recae sobre la ldquoconstruccioacuten activa y agoniacutes-ticardquo entre dos o maacutes grupos17 (abril 2013 3-6) Toda dominacioacuten de porsiacute es asimeacutetrica pero queremos remarcarlo al adjetivar la ldquodominacioacuten bi-lateralrdquo como lsquoasimeacutetricarsquo sentildealamos que siendo los peones sujetos acti-vos no dejan por ello de ser peones

si tenemos en cuenta que los indiacutegenas viven en un multiverso18 po-demos ampliar estas relaciones de dominio a todos los seres que pueblanlos muacuteltiples mundos es lo que Viveiros de Castro teoriza como un cam-bio de perspectiva dejarse dominar por la perspectiva del otro convertirseal otro convertirse en otro en este sentido la mascota pierde potencia au-toconciencia y es dominada por la perspectiva de otro no como un ene-migo sino como un aliado las relaciones constituidas a traveacutes de lossuentildeos son distintas deben excluir la predacioacuten (Fausto 2000 940)

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17 esta idea de ldquodominacioacuten bilateralrdquo estaacute tomada de axel Honneth el representantemaacutes notable de la tercera generacioacuten de la escuela de Frankfurt Honneth critica los trabajosde sus predecesores adorno y Horkheimer por utilizar una nocioacuten de dominacioacuten excesiva-mente unilateral abril (2011) le reprocha a Honneth la ambiguumledad del teacutermino ldquobilateralrdquo queno sabe si justifica una cuestioacuten sisteacutemica de estabilizar el campo social o dirige su aguijoacutencriacutetico contra ella rescatamos la idea de lucha elaborada por Honneth por ser tambieacuten muyquerida en pueblos indiacutegenas Pero ni la sociedad europea de los antildeos 40 del siglo pasado dedominio de la naturaleza ‒de la que parte la primera generacioacuten de la escuela de Frankfurt‒ni las sociedades democraacuteticas actuales ‒que estaacuten a la base de la reflexioacuten de Honneth‒ sonequivalentes a las sociedades indiacutegenas amazoacutenicas

18 el multiverso del que hablamos no es uacutenicamente una superposicioacuten de universos je-raacuterquicamente establecidos sino que implica un englobamiento parcial no totalizante (Halb-mayer 2012 120) las poliacuteticas de fragilidad inter-especie y las fronteras gestionadasmulti-mundo llegan a ser centrales en un mundo en que la evitacioacuten y limitacioacuten de tal con-tacto y cambio es como miacutenimo tan importante como su establecimiento estrateacutegico (Halb-mayer 2012 119) es una forma de multiplicidad incapacidad para totalizar (Viveiros deCastro 2010 99-117) Vencer el dualismo no consiste en restaurar una unidad perdida sino eninstaurar una cierta multiplicidad (sztutman 2007 212)

Ha sido Fausto (2008 333) quien mejor ha descrito lo que implicanestas relaciones de maestriacutea-dominio19

a) se aplica frecuentemente a la posesioacuten de ciertos bienes materiales ndashprin-cipalmente ceremonialesndash e inmateriales ndashen especial conocimientosritualesndash

b) no designa en todos los casos la relacioacuten padres-hijos aunque casisiempre se aplica a la relacioacuten entre padres e hijos adoptivos extran-jeros en particular a los cautivos de guerra

c) jamaacutes se aplica a los enemigos vivos autoacutenomos pero puede desig-nar la relacioacuten entre el matador y su viacutectima despueacutes del homicidio

d) tampoco se aplica a los animales de caza y aunque designe una rela-cioacuten con los animales de estimacioacuten y muy frecuentemente la rela-cioacuten del chamaacuten o pajeacute con sus espiacuteritus auxiliares

e) se aplica no pocas veces a la relacioacuten entre jefes y seguidores y fueutilizado para designar nuevas relaciones en el contexto de la con-quista y de la colonizacioacuten

f) no se aplica apenas a la relacioacuten entre humanos (o humanos y no-hu-manos) sino que designa relaciones internas al mundo no-humano

la familiarizacioacuten es llevada a nivel sociocosmoloacutegico los jefe kui-kuro se refieren a los habitantes de su aldea independientemente de susexo o edad como lsquonintildeorsquo (Fausto 2008 334) en el caso de los paumaries aprendido desde el punto de vista de la presa del objeto de familiari-zacioacuten y no desde el punto de vista del predador o domesticador (Bonilla2005 48-49) de igual manera se presentan los urarina (Walker 2012)los shawi apuestan por la docilidad (gonzaacutelez saavedra 2013 669-678)y los kukama por la sujecioacuten Para eacutestos uacuteltimos la primera estrategia es

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19 Para los urarina la relacioacuten matrimonial la relacioacuten de un animal que no escapa a sucazador o las mercanciacuteas conseguidas a un comerciante o el mismo comerciante (Walker 20138-9 2012 148-149) Para los paumari los hijos adoptivos tratados como empleados la rela-cioacuten del duentildeo con las mascotas y la relacioacuten del joven con su empleador (Bonilla 2005 48-49 55-56 45) Para los kanamari la relacioacuten de un chamaacuten con sus espiacuteritus auxiliares la deun jefe con sus suacutebditos o de la misma Funai con los propios kanamari (Costa 2013 476)entre los kukama se puede aplicar entre un hijo que se pone en casa de su padrino en la ciu-dad para que estudie y dicho padrino la relacioacuten del chamaacuten con sus espiacuteritus auxiliares o lade un liacuteder de una organizacioacuten indiacutegena ‒o de un movimiento poliacutetico en tiempo electoral ysus seguidores‒ o la del pastor-sacerdote con sus fieles

la seduccioacuten si esta maniobra no da los resultados esperados entoncesaparece la pelea hasta conseguir la sujecioacuten

son los padres duentildeos empleadores jefes chamaneshellip los quemantienen el control son ellos los encargados de comportarse como pro-veedores que controlan y protegen a sus criaturas siendo responsables desu bienestar proporcionaacutendoles los cuidados baacutesicos a traveacutes de la ali-mentacioacuten la seguridad la preferencia el dar nombre el apadrinamientoentre otros (Fausto 2008 347 333 Bonilla 2005 56)

sin embargo por parte de los hijos mascotas suacutebditos espiacuteritus au-xiliareshellip no se vive esta situacioacuten como una subordinacioacuten negativa sinocomo una dependencia necesaria y muchas veces buscada y querida es laforma que tienen de poder exigir a sus duentildeos que se comporten como seespera de ellos pudieacutendoles reclamar atencioacuten dedicacioacuten y generosidad(Fausto 2008 333) incluso los paumari se comportan como una presapara poder recibir la atencioacuten de sus patrones o mejor como un paraacutesitoque busca vivir entre otros peligrosamente como una condicioacuten existencialde la forma social (Bonilla 2005 56 2016) los urarina comienzan la ha-bilitacioacuten guiados por sus necesidades y deseos no uacutenicamente como viacutec-timas pasivas de sus patrones20 (Walker 2012 146) es la dominacioacutenbilateral asimeacutetrica de la que hablaacutebamos antes aunque no sean viacutectimaspasivas y manipulan a sus patrones ndasho tratan de hacerlondash el marco en elque se producen estas relaciones estaacute definido por condiciones econoacutemi-cas asimeacutetricas

los peones no son una tabula rasa donde se impone la voluntad delpatroacuten Tambieacuten ellos a traveacutes de estrategias propias tratan de domesti-carle subvirtiendo la relacioacuten la comensalidad y la co-residencia gene-ran una consustancialidad en aquellos que comparten comida y habitanbajo el mismo techo (santos granero 2016 50) la astucia juega aquiacute unpapel preponderante las relaciones de dominio implican ajustar las in-tencionalidades de ambos patroacuten y peones un ejemplo en el segundoboom del caucho hacia mitad del siglo XX un patroncito teniacutea habilita-dos a varios peones que trabajaban para eacutel una vez al mes llegaba el pa-

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20 la gente a veces se autodesprecia refirieacutendose a ellos como lsquomascotas necesitadasrsquo olsquohueacuterfanosrsquo por ejemplo en un bien humorado intento por ganar el afecto de otros o el co-nocimiento de sus propios sentimientos de piedad cuando estaacuten accediendo sutilmente paraalimentar a sus vecinos expectantes Toda la comida es un don del Creador que mira por nos-otros con piedad (Walker 2012 148)

troacuten de iquitos al alto samiria para recoger las bolas de shiringa (Hevea

brasiliensis) y ldquopagarrdquo a los peones el trato era desigual el patroacuten traiacutearopa algo de enlatados y otras pertenencias las cambiaba por las bolasde shiringa iniciando un proceso de deuda ndashque nunca se podiacutea cancelarndashel famoso enganche o lsquohabilitacioacutenrsquo la recogida de la shiringa concluiacuteacon una fiesta en la que participaban aquellos trabajadores que habiacuteancumplido las expectativas del patroacuten excluyendo a los que no eran fielesa su tarea la relacioacuten giraba en torno al temor la reverencia y el gozar delfavor del patroacuten uno de los encargados en el alto samiria de controlar alos peones ndashque eran sus familiares fundamentalmentendash le cocinaba lacomida al patroacuten cuando llegaba Para domesticar al patroacuten y hacerle maacutesamable le daba de comer las mejores piezas majaacutes (Cuniculus paca) per-diz (familia Tinamidae) chapo de ungurahuihellip incluso se lavaba los tes-tiacuteculos y con esa agua chapeaba el ungurahui para darle de tomar alpatroacuten no es una costumbre que atenta contra la higiene es una estrate-gia de domesticacioacuten

esto no es una pura aneacutecdota en kukama tsapiari significa ldquoobede-cerrdquo Proviene de la voz tsapia que significa testiacuteculo lsquoObedecerrsquo viene aestar relacionado con los lsquotestiacuteculosrsquo se comprende mejor si tenemos encuenta la relacioacuten paterno-filial el hijo debe obediencia al padre Eacutestetradicionalmente le buscaba mujer a su hijo el hijo teniacutea que obedecerCuando don Basilio que asiacute se llamaba le daba de tomar agua con la quese habiacutea lavado los testiacuteculos estaba domesticando al patroacuten para que leobedeciera igual que un hijo debe obedecer a su padre21 asiacute don Basilionarraba que el patroacuten en cada viaje que llegaba para recoger las bolas deshiringa era oportunamente maacutes manso desde el punto de vista de donBasilio subvierte el orden y convierte a su patroacuten en obediente a sus de-seos es un ejemplo de esta ldquodominacioacuten bilateral asimeacutetricardquo domesticaal patroacuten pero continuacutea como un peoacuten en el engranaje de la extraccioacuten deshiringa

no todo es perfecto la adopcioacuten siempre es una filiacioacuten incompletaambivalente nunca se llega a neutralizar plenamente la enemistad deahiacute que la relacioacuten sea en ocasiones de un gran carintildeo y en ocasiones demaltrato el otro nunca deja de ser otro plenamente (Fausto 2008 352) lamascota por maacutes domesticada que permanezca no deja de ser un animal

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21 si un varoacuten se reuacutene con una mujer que tiene un bebeacute de otro hombre lo puede adop-tar Para ello arrancaraacute alguno de sus vellos puacutebicos y ahumaraacute al bebeacute

salvaje asiacute explican coacutemo en alguna ocasioacuten el perro puede morder a suduentildeo sobre todo a la hora de recoger la presa que ha cazado el can si elduentildeo no tiene la astucia y la pericia necesarias22 O el pihuicho (familiaPsittacidae) que quiere morder de igual modo sucede con el resto de mas-cotas

los peones domestican al patroacuten y tratan de apropiarse de su subje-tividad externa para el interior del socius (Fausto 2000 938) la escopetaropahellip para el patroacuten son un enganche donde se privilegia la relacioacuten co-mercial Para los kukama la relacioacuten con el patroacuten supera el esquema lu-crativo es una relacioacuten asimeacutetrica pero les permite conseguir algunosbienes sin necesidad de acudir a la ciudad donde las relaciones son maacutescomplejas Tambieacuten sirve para acudir a alguien en tiempos de necesidadenfermedad un hijo que se va a la ciudad a trabajar (de peoacuten)hellip Por otrolado las nuevas adquisiciones favorecen presentarse delante de sus con-geacuteneres como alguien que tiene poderosos aliados ademaacutes de aumentarsus posesiones mayor oportunidad de caza con una retrocarga o de pescacon una red de nylonhellip al adquirir estos bienes del patroacuten estaacute consi-guiendo parte de su fuerza Por eso es algo maacutes que un negocio estricta-mente hablando

el duentildeo es pues una figura biceacutefala a los ojos de sus hijos-anima-les salvajes es un padre protector a los ojos de otras especies ndashen espe-cial los humanosndash es un afiacuten predador (Fausto 2008 335) en sentido latotodo maestro es un jaguar el dispositivo principal de magnificacioacuten de lapersona es la incorporacioacuten caniacutebal la predacioacuten es un vector asimeacutetricode identificacioacuten-alteracioacuten quien come contiene al otro y su alteridaddentro de siacute (Fausto 2008 335)

la caza la familiarizacioacuten de animales y el casamiento se basan enlas mismas premisas simboacutelicas (Taylor 2000 2001 Walker 2013 citadosen Costa 2013 484) los cazadores amansan a las presas los duentildeos asus mascotas y los varones deben amansar domesticar a las mujeres en ya traveacutes del matrimonio una tarea que se centra increiacuteblemente en la pro-visioacuten de bienes de consumo para el caso urarina (Walker 2013 4) nos-otros extendemos estas premisas simboacutelicas a la posesioacuten de bienes eneste caso el motocarro

Ya hemos visto que la domesticacioacuten se puede percibir desde el puntode vista de la presa o del predador en cuanto a las relaciones con el exte-

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22 esta es una de las razones entre otras por la que se somete a lsquocurarrsquo al perro

rior los paumari y los urarina privilegian el punto de vista de la presa loskukama promueven la sujecioacuten a los capturados en la guerra23 los anti-guos tupiacute les daban mujer chacra (huerta)hellip y los situaban en el centro de lacomunidad la segunda parte de la domesticacioacuten del extrantildeo capturado enla guerra era comerlo la predacioacuten en siacute misma capturando las intenciona-lidades externas para incorporarlas al interior del grupo (Fausto 2000 938)la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo es convertir las relaciones de predacioacuten en re-laciones de familiarizacioacuten el paso de la afinidad a la consanguinidad (Fausto2000 937-939) sin embargo entre los trio la ldquopredacioacuten familiarizanterdquoparece estar constituida por la afinidad tanto como por la consanguinidad(grotti amp Brightman 2016) y existe un sesgo de geacutenero dado que la maes-triacutea en Fausto posee un rol masculino (McCallum 2015 251 nota 15)

Podemos considerar la relacioacuten de maestriacutea un trazo caracteriacutesticode la sociocosmologiacutea amazoacutenica configurando un mundo de duentildeos yenemigos pero no necesariamente de dominacioacuten y dominio privado(Fausto 2008 352)

6 duentildeo y propietario

introducimos ahora una distincioacuten entre ldquoduentildeordquo y ldquopropietariordquo24ambos despliegan matices diferentes Mientras el primero es una personaque tiene sentildeoriacuteo o dominio sobre otro sujeto (sea alguien o algo) el se-gundo es quien tiene derecho de propiedad hace referencia a la posesioacutenel propietario mantiene una relacioacuten monodireccional el duentildeo en cam-bio posee una relacioacuten reciacuteproca (Houmlrl 2015) no se trata tanto de algo fijosino relacional (santos granero 2016 41)

un ejemplo una familia adquiere unas gallinas la propietaria sueleser la madre que las comproacute sin embargo puede haberlas adquirido la

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23 santos granero (2016) diserta sobre los cautivos de guerra en tres afiliaciones lin-guumliacutesticas diferentes los tukano del Vaupeacutes los conibo del ucayali y los ancestros de los chi-riguana de filiacioacuten tupiacute-guaraniacute

24 el modelo de agente no es asiacute el del propietario que anexa cosas a un siacute inmutablesino el del maestro que contiene muacuteltiples singularidades de esta forma si los dos modeloslockiano y amerindio son apropiativos el riesgo del primero es como diriacutea Kant la lsquosociabi-lidad a-socialrsquo del individualismo posesivo en cuanto el riesgo del segundo es la sociabilidadcaniacutebal de la singularidad posesiva los mecanismos de limitacioacuten de apropiacioacuten tambieacuten di-fieren de un lado la responsabilidad moral de la persona foreacutensica de otro la socialidad delparentesco de la persona (in)corporada (Fausto 2008 341)

madre y hacerlas criar a nombre de alguno de sus hijos habitualmente elmaacutes pequentildeo si es lo suficientemente grande el nintildeo cuidaraacute a las galli-nas de lo contrario se encargaraacute la madre Cuando los pollitos crecen elnintildeo decidiraacute queacute hacer con ellos suele acostumbrarse a comerlos en al-guna fiesta del nintildeo ndashcumpleantildeos bautismohellipndash o para comprar algunaropa utensilioshellip para el nintildeo loacutegicamente no se gasta todo en el nintildeose puede compartir con los demaacutes familiares pero seraacute el nintildeo quien de-cida si ya tiene edad de comprender el nintildeo es el duentildeo porque esos po-llitos han crecido a su nombre en el ejemplo se distingue niacutetidamente elpropietario del duentildeo el propietario viene a ser la persona que los ha ad-quirido ndashen el caso de las gallinasndash la madre Mientras que el duentildeo es elhijo a nombre de quien se han criado las gallinas igual sucede con alguacutensembriacuteo especial en la chacra o con alguacuten aacuterbol frutal

en las uacuteltimas deacutecadas los Municipios suelen donar motores y ge-neradores de luz a las comunidades la propietaria de este artefacto es lacomunidad pero su duentildeo es el motorista persona encargada del encen-dido y apagado de la luz mantenimiento del motorhellip esta misma distin-cioacuten nos sirve para aplicarla al motocarro el propietario viene a ser lapersona que lo ha adquirido lo ha conseguido en una transaccioacuten comer-cial posee los papeles de compra-venta Puede ser propietario y conduc-tor de su vehiacuteculo en este caso coincidiriacutea propietario y duentildeo Pero puedeser propietario y alquilar el servicio a otra persona en este caso seriacutea pro-pietario mas no duentildeo entendemos por duentildeo en este contexto al con-ductor asiduo tanto si es propietario quien lo maneja como si llega a serun conductor que alquila el motocarro a su propietario para trabajar eldominio exige una relacioacuten de proximidad es esta reiteracioacuten no quienlo maneja esporaacutedicamente que le proporciona este caraacutecter de sentildeoriacuteo odominio sobre eacutel25

el propietario tendraacute un cuidado especial con su motocarro puestoque ha gastado su dinero en conseguirlo pero no necesariamente lo ten-draacute que manejar eacutel puede alquilarlo ahora bien observaraacute el comporta-miento de la persona que alquila su motocarro si no le da un tratoadecuado no se lo volveraacute a alquilar y buscaraacute un nuevo conductor

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25 la posesioacuten de las cosas es por sexo en caso de separacioacuten la mujer se llevaraacute lasollas bandejas menaje en generalhellip y el varoacuten la flecha trampas retrocargahellip el motoca-rro forma parte de las pertenencias del varoacuten Conocemos alguacuten caso donde el duentildeo del mo-tocarro es una mujer pero son poco habituales

entre quien lo maneja y el motocarro se establece una relacioacuten deacostumbramiento trataraacute al motocarro con sumo cuidado en este sen-tido evitaraacute atravesar los charcos de agua y barro sortearaacute los huecosdescartaraacute los malos pasos un buen conductor habitual no aceptaraacute cual-quier viaje si el destino es una zona con malos pasos quien lo maneja asi-duamente puede desistir del viaje siempre y cuando ldquohaya hecho sucarrerardquo o la situacioacuten econoacutemica no sea apremiante Todo ello pensandoen el bienestar del motocarro

de igual manera le proporcionaraacute carintildeo a la mascota se le daraacute decomer26 en la boca y con sal incluso masticado se le pondraacute al humo dela cocina se le sobaraacutehellip para acostumbrarle alimentar es adquirir unnuevo paladar por parte de la mascota que lo identifica con su nuevo duentildeo(Costa 2016 76) el padre ndashy en ocasiones el padrastrondash sobaraacute con sudora su hijo para protegerlo y darle fuerza el duentildeo del motocarro lo frotaraacutecon su sudor lo limpiaraacute con su toalla o su trapo para que esteacute maacutes bri-llante y su aspecto sea de mayor belleza al realizar estos cuidados le con-versaraacute al motocarro ldquovamos a trabajar duro para ganar dinerordquo o ldquovamosa salir a ganarnos alguito para mis hijosrdquo a la hora de manejar si tiene queatravesar alguacuten charco o barro ndashporque no queda maacutes remediondash en unsigno de fuerte camaraderiacutea y compantildeerismo no levantaraacute sus pies de lospedales del motocarro corriendo la misma suerte denotando familiaridade intimidad dando paso a sentimientos de estima mutua afecto y apego

los cuidados pasan tambieacuten por cuestiones teacutecnicas revisar el aceitey cambiarlo a tiempo para que no haya ninguacuten desperfecto comprobar lagasolina para no quedarse colgado antes de llegar a repostar ponerle apunto con un mecaacutenico amigo Todo ello contribuye para que el motoca-rro se sienta querido por su duentildeo y colabore en su trabajo si el motoca-rro es nuevo a partir del primer mes de rodaje le sacaraacute el tubo de escapepara que haga ruido y desarrolle mejor el motor en definitiva para quetenga maacutes fuerza27 de esta manera consigue llamar a maacutes clientes no fal-

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26 ldquoentre los barasana el verbo ekaa-re significa tanto lsquoalimentarrsquo como lsquodomesticarrsquo ylas mascotas son denominadas ekariera lsquoaquellos que alimentamosrsquordquo (Fausto 2002 37 nota 8)ldquoConsumir comida o compartir un mismo tipo de comida genera parentesco e identificacioacutenentre aquellos que lo hacenrdquo (Vacas 2008 285 pero es importante toda la seccioacuten 285-288)

27 esto es una falacia porque ni desarrolla maacutes el motor ni tiene maacutes fuerza pero siacute hacemaacutes ruido y contamina maacutes ambas cosas carentes de intereacutes para los kukama que percibenla fuerza de una manera diferente crispando los aacutenimos del Comiteacute Ciacutevico ldquoTodos contra elruidordquo y los residentes maacutes lsquoblancosrsquo de la ciudad de iquitos

taraacuten los adornos propios para personalizar al motocarro y darle un toquede distincioacuten que le permita atraer la atencioacuten de los clientes este trato decarintildeo y la asiduidad proporciona que el motocarro haga caso a su duentildeoes una relacioacuten de estima y colaboracioacuten mutua

si el propietario del motocarro lo alquila a un nuevo chofer eacuteste haraacute al-gunos cambios en el motocarro que le permitan aduentildearse de eacutel Puede cam-biar algunos tornillos aunque no sean estrictamente necesarios desde el puntode vista mecaacutenico o alguacuten adorno personal ademaacutes de su propio sudor con-versarle y darle el carintildeo Como estamos percibiendo la relacioacuten que se es-tablece entre ellos es similar al duentildeo con su mascota esta uacuteltima ha sidodefinida como una ficcioacuten puacuteblica puesto que la mascota ndasha diferencia delnintildeondash no puede alimentar a otro (Costa 2013 485 2016 81) sin embargonuestra apreciacioacuten es diferente la mascota no proporciona comida pero siacuteafecto y puede ayudar a conseguir dinero para la alimentacioacuten nos pareceun aspecto nada desdentildeable en el mundo indiacutegena Veamos el caso de la boa(Boa constrictor) algunas personas la poseen como mascota les sirve paralimpiar de ratas la casa a esto se antildeade que la pueden utilizar en las danzastiacutepicas delante de turistas como un reclamo para aumentar el intereacutes y con-seguir algo maacutes de dinero el caso del motocarro sigue pautas similares Pro-porciona por un lado afecto a su duentildeo (cuando el trato es bueno elmotocarro se porta bien y es motivo de orgullo para el chofer) Por otro ladosirve para conseguir el dinero necesario para el sostenimiento familiar

una precisioacuten respecto al caraacutecter altricial (un organismo que va ma-durando posterior a su nacimiento) y la ficcioacuten puacuteblica (Costa 2016 81)nintildeos y mascotas maduran despueacutes de su nacimiento el motocarro encambio no respecto a la ficcioacuten puacuteblica ya hemos anotado nuestras re-servas para considerar a todas las mascotas veacutease lo dicho anteriormentesobre la boa en nuestra opinioacuten tanto los nintildeos como las mascotas y losmotocarros no son ficciones puacuteblicas nos parece que forman parte de lasrelaciones entre sujetos relacioacuten de sujecioacuten

la relacioacuten paterno-filial y la establecida entre el motocarro y suduentildeo son asimeacutetricas ambas parten de la desigualdad Pero en la pri-mera es una asimetriacutea dentro de una relacioacuten afectiva que incorpora dosgeneraciones con obligaciones mutuas la segunda partiendo de lo afec-tivo le separa el producirse dentro de la misma generacioacuten en cierto sen-tido es una relacioacuten entre ldquoadultosrdquo coetaacuteneos en cuanto independientesy autoacutenomos la primera parte de una relacioacuten de sangre la segunda esuna relacioacuten de estimacioacuten mutua

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7 de aconsejar a corregir entre sujecioacuten y predacioacuten

las relaciones paterno-filial y patroacuten-peoacuten son asimeacutetricas en estesentido conviene recordar que tanto el padre como el patroacuten tienen eldeber de aconsejar y corregir cuando la situacioacuten lo amerite el consejoviene a ser una forma de tranquilizar de invitar a vivir bien de prevencioacutende comportamientos inadecuados en tal sentido es uacutetil sentildealar que lasautoridades en muchas comunidades comienzan su sesioacuten de la asam-blea comunal aconsejando a la poblacioacuten igual que un padre aconseja asu hijo de esta manera consideran que estaacuten previniendo comporta-mientos incorrectos lsquoaconsejarrsquo kunashika o kunashka (Vallejos Yopaacutenamp amiacuteas Murayari 2015 111 176 voz lsquokunashikarsquo) pudiera ser un preacutes-tamo tomado del quechua

si el consejo no ha conseguido el objetivo de prevenir entonces hayque corregir y hacerlo lo antes posible un mal comportamiento es unreto a la autoridad si no lo corrige el infractor se hace maacutes fuerte y ter-mina desafiando a la autoridad de tal modo que incluso puede subver-tir el orden y modificar la relacioacuten el infractor pasa a ser duentildeo y quienejerciacutea de duentildeo en peoacuten lsquoCorregirrsquo yumɨratsupe estaacute compuesto de yu-

mɨra tener rabia estar molesto enfurecerse amargarse y ndashtsupe aplica-tivo cuando aparece en el verbo introduce un beneficiario que por defectoes el hablante (Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 271 220 voceslsquoyumɨratsupersquo lsquoyumɨrarsquo lsquondashtsupersquo)

Corregir es la oportunidad de hacer doacutecil al corregido a su vez quiencorrige aumenta su prestigio y poder Viene a ser una relacioacuten depadrehijo o patroacutensuacutebdito Cabe recordar que la correccioacuten no es uacuteni-camente para castigar sino para enmendar un comportamiento si los po-liciacuteas de la autoridad comunal tienen que castigar a una persona por sumal comportamiento no la golpean indiscriminadamente soacutelo lo hacenpara corregirla yo inutilizarla en este sentido le golpean en las piernasy antebrazos para debilitarla y evitar que pueda escapar yo defendersesoacutelo se hace en casos extremos en ninguacuten momento el castigo es paramasacrar a una persona

es necesario estar atentos a cualquier siacutentoma por pequentildeo que seaque presente un desafiacuteo Para la relacioacuten que nos interesa entre el moto-carro y el choacutefer asiduo es preciso prestar atencioacuten a los indicios quepueda sugerir el motocarro para satisfacerlos o corregirlos si los dejaspasar es como quien ha visto una sentildeal de peligro y no hace caso termi-

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naraacute por arrepentirse las sentildeales pueden ser muacuteltiples un modo de fre-nar diferente un sonido no habitual un querer hacer su propia voluntadque implica una desobediencia al conductorhellip a cada una de estas sentildea-les debe responder el duentildeo con prontitud el motocarro le toma el pulsoy debe corregirlo lo maacutes inmediato posible en definitiva es una peleapor el control en esta satisfaccioacuten de necesidades el motocarro puedepercibir la atencioacuten que le presta el duentildeo si le da buen o mal trato elbuen trato amansaraacute al motocarro y continuaraacute con una actitud sumisa yde colaboracioacuten con el duentildeo el mal trato en cambio terminaraacute por pro-vocar una sublevacioacuten y un cambio en las posiciones dominantedomi-nado un motocarro que es maltratado puede tomar la iniciativa eimponer su voluntad sobre la voluntad del duentildeo de este modo se pro-duce el traacutensito entre la sujecioacuten y la predacioacuten28

Otras sentildeales se producen en la noche lo cual implica la iacutentima co-nexioacuten del motocarro con su duentildeo nos referimos a que el motocarropuede hacer sontildear a su duentildeo29 noacutetese que este hacer sontildear implica un su-jeto que toma la iniciativa el motocarro en este caso el que suentildea vienea ser un sujeto pasivo al que se le impone la intencionalidad del primeroel motocarro recordamos que para los indiacutegenas el suentildeo puede ser in-ducido por la persona que suentildea ldquoQuiero sontildear [ver]rdquo el suentildeo tambieacutenpuede ser provocado por otra persona ajena que me visita permaneciendola persona que suentildea como la parte pasiva a la que se le impone el suentildeo

si la persona deja pasar los indicios el motocarro puede sublevarsey pasar a ser el amo de la relacioacuten en este caso se produce un trasvase deroles el dominado impone su voluntad y pasa a dominar a su duentildeo y vi-ceversa Ya hemos visto anteriormente que el equilibrio entre mascota yduentildeo es fraacutegil porque la mascota nunca deja de ser un lsquoanimal salvajersquo

Pero vayamos maacutes despacio se ha dicho que los artefactos vienen aser como ldquohijosrdquo de sus hacedores (santos granero 2009 16) y estamosviendo que la relacioacuten con el motocarro por parte de su duentildeo es similar

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28 Para la relacioacuten entre docilidad y predacioacuten entre los shawi puede verse gonzaacutelez saa-vedra (2013) sin embargo nosotros preferimos utilizar el teacutermino lsquosujecioacutenrsquo a lsquodocilidadrsquo elprimero hace referencia a la accioacuten de sujetar el segundo a la cualidad de ser doacutecil el pri-mero enfatiza a quien sujeta somete el segundo pone el acento en quien es doacutecil mansoaunque como una estrategia para llevar el control los shawi acentuacutean la lsquodocilidadrsquo los ku-kama privilegian la lsquosujecioacutenrsquo la sujecioacuten vendriacutea a enfatizar el ser duentildeo la docilidad la partedominada una parte dominada que en su opinioacuten dirige la relacioacuten

29 a diferencia del ejemplo del coche en gell (1998 18-19) que no hace sontildear

al de una mascota con su duentildeo en este sentido tambieacuten las cosas ad-quiridas pueden ser comprendidas bajo la concepcioacuten de una relacioacuten ami-cal30 sin embargo cuando la correlacioacuten de fuerzas se desequilibra setransforma en una relacioacuten predatoria el motocarro comenzaraacute a robar lafuerza del duentildeo Puede hacerlo poco a poco igual que el renaco o hi-guera estranguladora (Ficus spp) abraza al aacuterbol que lo hospeda y ter-mina mataacutendolo pero con tiempo O puede realizarlo con premura conprontitud como el tigre en ambos casos su objetivo es extraer toda sufuerza dejaacutendole extenuado o directamente mataacutendolo comieacutendolo

8 la predacioacuten familiarizante y su reversibilidad

los griegos consideraban la amistad como una forma de alcanzar elconocimiento filosofiacutea el amigo podiacutea ser considerado como un rival peroamigo a fin de cuentas se pueden tener diversas opiniones pero dentro deun marco de amistad sin embargo los amerindios amazoacutenicos tienen otravaloracioacuten de la vida Para ellos no existe la amistad como una forma de al-canzar la sabiduriacutea esta se alcanza por otros medios uno de ellos es el ene-migo31 el canibalismo32 es una forma de incorporacioacuten del extrantildeo escurioso coacutemo las personas mayores hablan de ldquocaptar las ensentildeanzasrdquo para

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30 las relaciones humano-objetos pueden ser amistosas jeraacuterquicas y predatoriashellip lasrelaciones humano-objetos no son siempre jeraacuterquicas y predatorias en orden a poder curarlos chamanes runa y zaacutepara deben establecer relaciones amistosas con poderosas piedras cha-maacutenicas las relaciones igualitarias amicales entre chamanes y espiacuteritus ayudantes ndashanima-les plantas u objetosndash son comunes en la amazoniacutea nativa como atestiguan los ejemplos delos tapirapeacute matsigenka kainggaacuteng y juruna en algunos casos incluso los chamanes afirmaninteractuar en un nivel sexual con sus compantildeeros humanos casaacutendose y teniendo hijos y fa-milia en el otro mundo (santos granero 2009 21) Tambieacuten los chamanes varones kukama pue-den tener hijos con algunos espiacuteritus la madre de un aacuterbol de una sirenahellip el caso de lasmujeres es un poco diferente (Berjoacuten amp Cadenas 2014 7)

31 Matizamos de nuevo amigo y enemigo son conceptos posicionales Hoy es mi amigoy mantildeana puede ser mi enemigo Y viceversa sobre todo si encontramos un enemigo externoante el cual es preciso olvidar nuestras diferencias para hacer un frente comuacuten Cuando des-aparece el enemigo comuacuten regresamos a nuestra enemistad sobre la inmanencia del enemigoViveiros de Castro (2010 199-212 2012b 102-105)

32 la distincioacuten entre exo- y endo-canibalismo no se sostiene ldquoQuizaacute y como ya apun-tara aparecida Vilaccedila y previamente leacutevi-strauss la disociacioacuten entre endocanibalismo yexocanibalismo resulta artificiosa y como tal debiera ser abandonadardquo (Vacas Mora 2008289 Muumlnzel 2010 145)

referirse al aprendizaje se trata precisamente de eso capturar las ensentildean-zas e incorporarlas Cuando una persona capta las ensentildeanzas de otro nosoacutelo estaacute aprendiendo estaacute aumentando sus conocimientos por tanto sufuerza su potencia la contraparte es la disminucioacuten de los conocimientosdel contrario ambos aspectos estaacuten iacutentimamente unidos en el caso cha-maacutenico ello va unido a una disminucioacuten de los conocimientos del chamaacutenal que se los han captado lsquorobadorsquo maacutes bien podriacuteamos decir este captarcapturar las ensentildeanzas nos habla de la incorporacioacuten de lo extrantildeo pero node forma pasiva sino de forma activa apropiacioacuten de lo extrantildeo para ad-quirir maacutes potencia maacutes sabiduriacutea asiacute los chamanes seraacuten muy celosos desus conocimientos que nadie los pueda captar para que no se los roben nolos aprendan otras personas Habitualmente los ldquoicarosrdquo33 suelen ser lsquoen-criptadosrsquo34 bien en idiomas indiacutegenas desconocidos o con pocos hablan-tes o entre dienteshellip para que nadie los pueda aprender este captarcapturar incorporar lo extrantildeo es el lenguaje propio de la predacioacuten

la predacioacuten consiste en capturar las intencionalidades externas paraincorporarlas al interior del grupo (Fausto 2000 938) Viveiros de Castro(2004b) teoacuterico del perspectivismo35 habla de una ldquoeconomiacutea de la acti-vidad predatoria como reacutegimen basal de la socialidad amazoacutenica la ideade que la lsquointerioridadrsquo del cuerpo social estaacute iacutentegramente constituida porla captura de recursos simboacutelicos ndashnombres almas personas y trofeospalabras y memoriasndash del exterior la eleccioacuten de la incorporacioacuten de atri-butos provenientes del enemigo como principio del movimiento lleva alsocius amerindio a lsquodefinirsersquo como esos mismos atributosrdquo (2010 145)es el esquema maacutes productivo en la amazoniacutea (Fausto 2007 500)

la enfermedad y la guerra son diferentes perspectivas sobre unmismo evento lo que aparece como enfermedad a los humanos puede ser

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33 lsquoicarorsquo proviene del kukama lsquoikararsquo cantar accioacuten de los sabios o curanderos cuandorealizan cantos curativos tradicionales (Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 58 vozlsquoikararsquo)

34 laquoen la mitologiacutea arapaho los enanos hablan el mismo lenguaje que los humanos perocon el significado de las palabras sistemaacuteticamente invertido un tema que reaparece en la ideade Chinook (1985 152) que el lenguaje de los muertos es a los vivos como lo figurativo es alo literal Compara esto con el ldquolenguaje encriptadordquo ndashtwisted languagendash usado por los cha-manes yaminahua cuando se relacionan con los espiacuteritus del mundoraquo (Viveiros de Castro2012a 8) gonzaacutelez saavedra presenta a los shawi como una lsquosociedad de ldquochamanes encrip-tadosrdquorsquo (2013 671-674 682)

35 Para una criacutetica del perspectivismo cfr Turner (2009) ramos (2012) reynoso (2015)

visto como guerra por los animales (Fausto 2007 501-502) la enfer-medad para los indiacutegenas forma parte de un continuum que desembocaen la muerte se produce un doble movimiento por un lado la desfa-miliarizacioacuten con los humanos y por otro la familiarizacioacuten con losagresores sean animales aacuterboles o personas la enfermedad corres-ponderiacutea a los primeros pasos de esta tendencia la muerte es el desen-lace final del mismo Con la enfermedad las personas comienzan a serfamiliarizadas por las especies agresoras desde el punto de vista del pa-ciente la enfermedad es vista como una oscilacioacuten entre parientes pa-sados y futuros Pero desde el punto de vista del agresor no-humano laenfermedad es un acto de captura que implica el doble movimiento dela predacioacuten caniacutebal y la transformacioacuten de otra persona en pariente(Fausto 2007 501-502)

la predacioacuten estaacute asiacute iacutentimamente conectada al deseo coacutesmico paraproducir parentesco Cada movimiento dota a la entidad capturada con losafectos distintos y disposiciones de ldquolas especiesrdquo del captor la familia-rizacioacuten es un camino de hacer ldquoparientes de los otrosrdquo la comensalidady el compartir comida solo caracteriza la relacioacuten entre parientes pero noproduce parientes Comer como alguien y con alguien es un vector pri-mario de identidad como abstenerse de o comer con alguien en sumacompartir comida y coacutedigo culinario fabrica gente de la misma especie(Fausto 2007 502) el canibalismo es el paralelo amerindio a nuestro fan-tasma el solipsismo (Viveiros de Castro 2004a 476 2012)

la predacioacuten es una ldquoverdadera relacioacuten socialrdquo (Viveiros de Castro2004a 480) no se trata pues de eliminarla o de juzgarla negativamentees la forma en que los amazoacutenicos se relacionan los kukama estaacuten or-ganizados en lsquosangresrsquo Cada sangre es una familia al ser patrilinealesuna sangre coincide con un apellido vendriacutea a ser un clan (Petesch 2003104 nota 8) Maacutes allaacute de la propia sangre estaacuten los afines cuntildeados aun-que en kukama lsquocuntildeadorsquo ayuma36 y lsquoenemigorsquo tsawaraka son palabrasdiferentes en muchos idiomas amazoacutenicos coinciden lo cierto es que elenemigo adquiere las caracteriacutesticas propias del cuntildeado Y la relacioacutenentre cuntildeados tiende a ser conflictiva Con el tiempo algunos cuntildeados ter-

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36 Ayuma teacutermino usado entre los hombres para referirse al cuntildeado tambieacuten se usa parareferirse al hermano de la esposa de un hombre como al esposo de la hermana de un hombre(Vallejos Yopaacuten amp amiacuteas Murayari 2015 45) Menɨa cuntildeado de una mujer el hermano del es-poso de una mujer o el esposo de la hermana de una mujer (132)

minan por entenderse y llevarse bien (Tempesta 2010 94) pero pocoslo habitual es que su relacioacuten sea distante cuando no tensa un cuntildeadonunca deja de ser tal en los uacuteltimos tiempos Vivieros de Castro ha pun-tualizado que la ldquoafinidad potencialrdquo de la que hablaba es mejor com-prenderla como una ldquoafinidad virtualrdquo (2010 184 nota 2) Fausto prefieredenominarla lsquoafinidad simeacutetricarsquo y viene a ser un operador cosmoloacutegico(2008 348)

Con el enemigo no sirve hacer las paces la norma es la lucha la con-frontacioacuten el maacutes fuerte vence el deacutebil pierde la predacioacuten es la formade relacionarse entre enemigos Por eso ldquola predacioacuten se convierte en unvector transespeciacutefico de la socialidad en la amazoniacuteardquo donde la predacioacuteny el parentesco estaacuten en disputa (Fausto 2007 500) estamos en una ldquoeco-nomiacutea simboacutelica de la predacioacutenrdquo (Viveiros de Castro 2006 163-180Fausto 2007 418 nota 2) sin embargo Fausto ha introducido una recti-ficacioacuten en este paradigma al hablar de ldquopredacioacuten familiarizanterdquo Cam-bia el papel preponderante del cuntildeadoenemigo del esquema de Viveirosde Castro por el hijo adoptivomascota se trata de domesticar se con-sume al extrantildeo para producir una nueva persona al interior del grupo deahiacute la importancia de las teacutecnicas de domesticacioacuten y la necesidad de tra-bajar sobre el cuerpo del hijo adoptivomascota Cuando se pierde este do-minio se sientan las bases para que se emancipe o revierta la situacioacutenPero la predacioacuten familiarizante de Fausto estaacute pensada a partir de la con-sanguinidad mientras que para los indiacutegenas trio la predacioacuten familiari-zante incluye tanto la afinidad como la consanguinidad (grotti ampBrightman 2016 64)

Para nuestro caso nos interesa el aspecto en el que el motocarro leroba la fuerza al motocarrista lsquoroborsquo es la palabra puesto que la fuerzaextraiacuteda por el motocarro es sustraiacuteda del choacutefer una resta perfecta nautaestaacute llena de pequentildeas lomas y las calles son un continuo subir y bajar al-gunos motocarros tienen dificultades para subir cuando van cargados sies difiacutecil subir la cuesta el motocarrista se echa hacia adelante como em-pujando haciendo fuerza sobre el motocarro en esas circunstancias dicenque el motocarro le roba las fuerzas al choacutefer no es una transferencia defuerzas del choacutefer al motocarro no le estaacute ayudando lo que sucede es laoperacioacuten inversa el motocarro roba la fuerza del choacutefer de tal manerale roba la fuerza que las bromas indican que posteriormente no puede man-tener relaciones sexuales con su mujer ha quedado sin fuerza llegados aeste punto el motocarro toma las decisiones y puede incluso llegar a matar

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 605

a un viandante Cuando sucede esto le denominan ldquomotocarro criminalrdquo37Hemos sustituido lsquocriminalrsquo por lsquomatadorrsquo en el tiacutetulo porque el primeroconlleva un matiz eacutetico de responsabilidad y culpabilidad que preferimosesquivar con el teacutermino propuesto matador38

Para comprender estas situaciones hacemos uso del teacutermino lsquorever-sibilidadrsquo en una doble direccioacuten en primer lugar ya hemos hablado dela ldquodominacioacuten bilateral asimeacutetricardquo Hemos explicado maacutes arriba dedoacutende proviene el concepto y en queacute condiciones lo utilizamos ahora leantildeadimos la lsquoreversibilidadrsquo es decir la dominacioacuten no soacutelo es bilateraly asimeacutetrica sino que en determinadas condiciones se hace reversible eslo que sucede con el ldquomotocarro matadorrdquo el motocarro pasa a compor-tarse como duentildeo y el duentildeo como un subalterno

Otra explicacioacuten en un paradigma maacutes amazoacutenico Ya hemos vistocoacutemo Fausto utiliza su concepto de ldquopredacioacuten familiarizanterdquo anota queen su teoriacutea las mascotas no dejan de ser salvajes sin embargo su teori-zacioacuten utiliza al hijo adoptivomascota como modelo nuestro ejemplovendriacutea a ser el reverso de la misma moneda Por eso aunque Fausto preveacuteesta situacioacuten nos parece conveniente enfatizarlo asiacute llegamos al teacuterminoldquopredacioacuten familiarizante reversiblerdquo aceptamos el modelo de Fausto yacentuamos la posible fluctuacioacuten para hacer maacutes consciente esta reversi-bilidad este cambio de roles el dominio no es para siempre hay que con-servarlo y ejercerlo de lo contrario se puede revertir

una tercera posibilidad de comprensioacuten de esta dinaacutemica seriacutea adje-tivando la ldquopredacioacuten familiarizanterdquo como lsquoinestablersquo39 algunos autoreshablan de ldquosocialidad insegurardquo si toda persona que llega a una comuni-dad es un pariente en potencia nadie lo es completamente (Pissolato 2007213 en Cretton Pereira 2016 743) sin embargo nosotros preferimos uti-lizar el teacutermino inestable por coherencia con un trabajo anterior y porqueconsideramos que la inestabilidad no es una propiedad de la sociedad sino

606 M M BERJOacuteN amp M A CADENAS

37 la posicioacuten de Florestaacuten Fernandes con su funcionalismo considera la ira y el deseode venganza como las causas de las guerras y de la antropofagia tupinambaacute Viveiros de Cas-tro la considera como una ideologiacutea para buscar al otro y fundirse con eacutel (Muumlnzel 2010 146)nuestra posicioacuten es maacutes cercana a Viveiros de Castro aunque no es un punto que desarrolla-remos acaacute

38 agradecemos la sugerencia de jean Pierre Chaumeil39 sobre la importancia de la inestabilidad remitimos a nuestro trabajo (Berjoacuten amp Cade-

nas 2014)

que es incluso ontoloacutegica forma parte del ser la inestabilidad nos estaacute ha-blando de equilibrios no permanentes en proceso en construccioacuten no de-finitivos en esta situacioacuten lo maacutes importante es el trabajo continuo sobreel cuerpo de esta manera se acentuacutea cierta continuidad pero que en cual-quier momento por situaciones ndashno siempre predecibles o esperablesndashpuede generarse un cambio sobre todo cuando no se ha aconsejado con-venientemente al subalterno o ha generado indicios de rebeldiacutea que nohan sido sofocados con la correccioacuten como hemos visto maacutes arriba

conclusioacuten

Para comprender coacutemo un motocarro se convierte en matador hemoscomenzado por reconocer la divisioacuten sujeto-objeto tan cara en Occidentecomo problemaacutetica nuestro postulado indica que maacutes bien se produceuna relacioacuten entre sujetos en tal sentido acudimos al esquema de ldquopre-dacioacuten familiarizanterdquo para tratar la relacioacuten entre el motocarro y su duentildeocomo la relacioacuten establecida con una mascota sin embargo esta relacioacutenno es uniacutevoca el motocarro no es una tabula rasa Maacutes bien postulamosque esta relacioacuten es una dominacioacuten bilateral asimeacutetrica reversible tam-bieacuten la hemos caracterizado como predacioacuten familiarizante reversible oinestable la domesticacioacuten o amansamiento es lo que genera confianzade ahiacute la necesidad de aconsejar y corregir de lo contrario en cualquierdesliz ndasho muestra de debilidadndash el motocarro puede rebelarse si el duentildeono actuacutea raacutepidamente el motocarro puede robar la fuerza de su duentildeo yvoltear la situacioacuten el motocarro pasa a convertirse en el duentildeo y eacuteste ensu mascota

Comenzamos hablando de los hierros el motocarro tambieacuten estaacute con-siderado uno de ellos Para algunas personas tienen madre yo ldquoechanmadrerdquo para otros no la tienen pero poseen voluntad intencionalidad ysentimientos Por tal motivo el motocarro es un sujeto Hemos tratado decomprender coacutemo un motocarro siendo un sujeto puede robar la fuerzay convertirse eacutel en duentildeo pasando su duentildeo a ser su peoacuten de esta manerapodraacute ejercer su voluntad si lo desea se podraacute vengar cuaacutendo y coacutemo es-time oportuno en este sentido se estaacute comportando como un brujo

no es nuestra intencioacuten extraer consecuencias de este trabajo Perovale la pena sentildealar algunos interrogantes iquestqueacute significa transitar por laciudad iquestcoacutemo hay que regular las leyes de traacutefico iquestqueacute responsabili-dad tienen las ldquopersonasrdquo en los accidentes de traacutefico iquestqueacute implicariacutea

ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 607

tener en cuenta estos planteamientos iquesta queacute nos conducen iquesten queacute tipode sociedad vivimos

somos conscientes de los dilemas eacuteticos y juriacutedicos sin embargoconsideramos que esto forma parte maacutes de la preocupacioacuten occidental quede la indiacutegena

agradecimientos

la primera parte sobre la materialidad la revisoacute Fernando joven aquien agradecemos su generosidad jean Pierre Chaumeil y Oscar espinosaleyeron una versioacuten maacutes larga del artiacuteculo e hicieron algunos comentarios uacuteti-les que nos permitioacute mejorar nuestro texto debemos a Chaumeil el cambiode lsquomotocarro asesinorsquo a lsquomotocarro matadorrsquo Oscar espinosa formuloacute unapregunta sobre los dilemas eacuteticos que plantea el artiacuteculo y nos proporcionoacutealguna bibliografiacutea Zachary OrsquoHagan hizo comentarios valiosos en torno ala lengua kukama Mariacutea antonieta guzmaacuten gallegos leyoacute la versioacuten finaly nos animoacute a publicarlo sugirioacute tambieacuten algunos cambios de redaccioacutenjoseacute Aacutelvarez alonso leyoacute una primera versioacuten de todo el artiacuteculo y nos ayudoacutecon los nombres cientiacuteficos de flora y fauna domingo natal nos animoacutedesde el comienzo y nos ayudoacute con algunas conversaciones que nos sirvie-ron de orientacioacuten a todos ellos agradecemos el intereacutes y los comentarios

aunque hemos dejado para el final sin el pueblo kukama hubierasido imposible este artiacuteculo Hemos tenido la suerte y el privilegio de com-partir 20 antildeos de nuestra vida con ellos en el riacuteo Marantildeoacuten son muchas laspersonas con las que hemos aprendido no podemos mencionarlas a todasQueremos agradecer especialmente a ribelino ricopa alvis por su amis-tad y a leonardo Tello director de radio ucamara por sus muchas con-versaciones y su gran sabiduriacutea Con ellos deseamos hacer extensivo elreconocmiento a nuestros amigos kukama

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ldquoMOTOCARRO MATADORrdquo VARIACIONES SOBRE EL DOMINIO 613

iquestMurioacute Pedro en Roma

DaviD Aacutelvarez Cineira

ResuMen recientes discusiones han cuestionado de nuevo la estancia y muerte dePedro en roma las fuentes literarias no son todo lo expliacutecitas que uno desea-riacutea por lo que su valoracioacuten es controvertida igualmente las excavaciones ar-queoloacutegicas tampoco arrojan luz para dilucidar la cuestioacuten no obstante elhecho de que tradiciones antiguas provenientes de zonas geograacuteficas distintasa roma y que ninguna otra ciudad como Jerusaleacuten reclame vinculacioacuten estre-cha con Pedro pudiera explicarse por una posible visita o muerte (iquestmartirio)del apoacutestol en la misma sin poder determinar con exactitud ni coacutemo ni cuaacutendoPor consiguiente otras alternativas a la localizacioacuten tradicional de su muerteson incluso mucho maacutes hipoteacuteticas y ficticias

PalabRas clave Pedro martirio roma 1 Clemente Otto zwierlein

suMMaRy recent discussions have questioned again Peterrsquos stay and death in romeThe literary sources are not as explicit as one would wish so their assessmentis controversial equally the archaeological excavations do not throw light ei-ther to clarify the question However the fact that ancient traditions from geo-graphical areas other than rome and that no other city such as Jerusalem claimsclose links with Peter could be explained by a possible visit or bloody death ofthe apostle at rome without to be able to determine exactly how or whenTherefore other alternatives to the traditional location of his death are evenmore hypothetical and fictitious

KeywoRds Peter martyrdom rome 1 Clemens Otto zwierlein

iquestMurioacute Pedro en roma ldquoParece maacutes probable que muriera en Judeatal vez incluso paciacuteficamente en cama a mediados de los antildeos 50rdquo estaes la respuesta de un historiador de la universidad de Princeton Brent DShaw publicada en un reciente artiacuteculo tras llegar a la conclusioacuten gene-ral de que casi nada fiable se conoce acerca del final de la vida del apoacutes-

Est Ag 53 (2018) 615-645

tol no sabemos por queacute sucedioacute ni doacutende ni coacutemo Dos hechos que a me-nudo se afirmaron sobre su muerte en relatos cristianos de la antiguumle-dad ndashque ocurrioacute en el antildeo 64 el antildeo del incendio de la ciudad de romaen tiempos de neroacuten y que fue crucificadondash son construcciones de escri-tores cristianos que deseaban que ambas cosas fueran verdad Queriacutean quePedro al igual que Pablo fuera viacutectima de la persecucioacuten neroniana y de-seaban que su muerte se relacionara con el gran incendio de tal forma quelas dos muertes se vieran como repeticiones tipoloacutegicas de las ejecucionesde Juan el Bautista (por decapitacioacuten) y de Jesuacutes de nazaret (por crucifi-xioacuten) Seguacuten este autor ldquoexisten posibilidades remotas de que Pedro mu-riera en los antildeos 60 y quizaacutes incluso en roma pero no hay pruebas soacutelidaspara sostener la afirmacioacuten de que fue crucificado o crucificado cabezaabajo1 nada sobre la muerte de Pedro en estas ficciones posteriores tienealguna relacioacuten con una persecucioacuten general contra los cristianos en losantildeos 60 y mucho menos con el gran incendio del 64 Convincentes si nodefinitivos se han presentado argumentos de que no existen pruebas parademostrar que Pedro hubiera estado en romardquo2 en realidad su asevera-cioacuten se basa en las conclusiones de un profesor de filologiacutea claacutesica de launiversidad de Bonn Otto zwierlein quien en una obra de mucho maacutescalado y envergadura intelectual3 expone y argumenta la tesis de que Pablonunca visitoacute roma y por ende no pudo fallecer en la capital del imperio

aunque estas afirmaciones pudieran sorprender al lector sin embargono constituyen nada nuevo que otros autores no hayan afirmado deacutecadasatraacutes Si Pedro estuvo en roma cuaacutendo y cuaacutento tiempo si fue martirizadoen esa ciudad y si los restos oacuteseos de la supuesta tumba corresponden aPedro4 todas estas cuestiones han sido ampliamente debatidas ante la au-sencia de pruebas claras e irrefutables dado que Hechos de los apoacutestolesdeja de informar sobre Pedro de forma abrupta cuando se encontraba en

616 D AacuteLVAREZ CINEIRA

1 actPed 378 ldquoOs suplico verdugos que me crucifiqueacuteis cabeza abajo y no de otra ma-nerardquo eusebio HE iii 12 ldquoPedro seguacuten parece predicoacute en el Ponto en Galacia y en Bitiniaen Capadocia y en asia a los judiacuteos de la diaacutespora al final llegoacute a roma y fue crucificado conla cabeza para abajo como eacutel mismo habiacutea pedido padecerrdquo

2 Brent D Shaw ldquoThe Myth of the neronian Persecutionrdquo JRS 105 (2015) 77s3 Otto zwierlein Petrus in Rom Die literarischen Zeugnisse Mit einer kritischen Edi-

tion der Martyrien des Petrus und Paulus auf neuer handschriftlicher Grundlage Walter deGruyter Berlin-new York 2009

4 Thomas J Craughwell Saint Peterrsquos Bones How the Relics of the First Pope Were Lost

and Foundhellip and Then Lost and Found Again imagen new York 2013

Jerusaleacuten y sus inmediaciones (Hch 1-12) y no prosigue narrando queacute su-cedioacute posteriormente iquestTuvo eacutexito Pedro en sus futuros proyectos misio-neros Y si es asiacute iquesta doacutende fue o iquestse encontroacute con resistencia e inclusocon violencia Tampoco se relatan las circunstancias de su muerte ni dis-ponemos de otros textos antiguos para conocer con precisioacuten lo sucedido

ante esta situacioacuten los eruditos han vertido cantidades considerablesde tinta especulando sobre lo que sucedioacute ldquodespueacutes de Hechosrdquo Pero esteno es un fenoacutemeno nuevo Ya en el siglo ii varios autores comenzaron acompletar las lagunas de las historias apostoacutelicas narraron aventuras ex-traordinarias no solo de Pablo y Pedro sino tambieacuten de los apoacutestoles JuanTomaacutes y andreacutes en siglos posteriores los temas y el alcance de estas his-torias crecieron exponencialmente y cristalizaron en muchos relatos apoacute-crifos estos Hechos apoacutecrifos cumplieron funciones importantes en elcristianismo primitivo desempentildeando un papel criacutetico en la construccioacutengeneral de la identidad cristiana en el desarrollo de las praacutecticas de cultoy en el equilibrio relativo de poder entre varios centros cristianos Seguacutenalgunas de estas tradiciones tardiacuteas Pedro habriacutea vencido en roma aSimoacuten el Mago e intentoacute abandonar la ciudad de roma a causa de la per-secucioacuten5 pero tras un encuentro con Jesucristo regresoacute a la ciudad (Quo

vadis HchPed 356) alliacute es condenado a muerte por el emperador su-friendo el martirio en la cruz6 a pesar del eacutexito y la amplia difusioacuten de estahistoria sus puntos deacutebiles son tantos que ya en la edad Media se cues-tionoacute su autenticidad

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 617

5 Matthias Hoffmann ldquoDie Stadt ist zu klein fuumlr uns beiderdquo (Wunder des Petrus undzauberei Simons)-actPetr 4-15ldquo en ruben zimmermann (Hg) Kompendium der fruumlh-

christlichen Wundererzaumlhlungen Band 2 Die Wunder der Apostel Guumltersloher verlaghausGuumltersloh 2017 601-624 Para las narraciones de milagros en los Hechos de Pedro veacutease elmismo libro pp 569-681

6 David l eastman The Ancient Martyrdom Accounts of Peter and Paul (WGrW 39)SBl Press atlanta 2015 considera que no se puede precisar la fecha del texto del relato delmartirio del apoacutestol Pedro ldquobut a date in the final quarter of the second century or the first quar-ter of the third century is most likelyrdquo (p 2) Para el texto en castellano de HchPed 33-41 He-

chos apoacutecrifos de los apoacutestoles Vol I Hechos de Andreacutes Juan y Pedro BaC Madrid 2004540-682 Para el martirio del bienaventurado apoacutestol Pedro compuesto por el obispo lino He-

chos apoacutecrifos de los apoacutestoles Vol III Hechos de Felipe martirio de Pedrohellip BaC Ma-drid 2011 224-251 Christine M Thomas The Acts of Peter Gospel Literature and the Ancient

Novel Rewriting the Past Oxford University Press new York 2003

Todos los testimonios sobre Pedro surgieron tras su muerte cuandosu figura comenzoacute a adquirir gran relevancia dentro del movimiento delos seguidores de Jesuacutes y su persona teniacutea un elevado significado para losescritos que conservan tradiciones sobre eacutel por lo que la criacutetica de lasfuentes y de las tradiciones tiene que jugar un papel relevante Para una va-loracioacuten de la tradicioacuten y su credibilidad se deben abordar en primer lugarlas fuentes maacutes importantes tanto literarias como los artefactos relacio-nados con la estancia petrina en roma aunque sea de forma esquemaacuteticaasiacute en el apartado segundo de este artiacuteculo exponemos los testimonios li-terarios maacutes relevantes hasta finales del siglo ii acerca de la estancia omuerte de Pedro en la capital del imperio y coacutemo fue vista en diversosmomentos y lugares del cristianismo ya que los textos provienen de di-versas aacutereas geograacuteficas el tercer apartado estaraacute dedicado a las excava-ciones arqueoloacutegicas vinculadas al sepulcro de Pedro Pero en primer lugarcomenzaremos con la exposicioacuten de una breve historia de la investigacioacutenpara constatar la gran dificultad que presentan esas fuentes de tal formaque han llevado a muy diversas interpretaciones ello sugiere cierta cau-tela a la hora de proponer hipoacutetesis ya que pueden ser tan incoherentescomo las que intentan suplantar

1 la historia de la investigacioacuten

Desconocemos quieacuten fundoacute la comunidad cristiana en la capital delimperio en los antildeos 40 pero Pedro no fue su fundador la indicacioacuten lu-cana (Hech 1217) de que este apoacutestol abandonoacute Jerusaleacuten a inicios de losantildeos cuarenta y se fue a otro lugar alberga la remota posibilidad7 de quese trasladara a roma Pero difiacutecilmente Pablo se habriacutea entrometido enuna comunidad fundada por el mismo Pedro despueacutes del acuerdo de Je-rusaleacuten (Gal 27) ni por el deseo expreso de no construir sobre cimientosajenos (rom 1520s) Por consiguiente es improbable que hubiera visitadola capital del imperio antes de que Pablo escribiera su carta a esa comu-

618 D AacuteLVAREZ CINEIRA

7 CP Thiede Geheimakte Petrus Auf den Spuren des Apostels Kreuz Stuttgart 2000identifica el lugar desconocido de Hech 1217 con roma y justifica este silencio de lucasldquolukas der noch zu lebzeiten des Petrus fuumlr einen einflussreichen roumlmer schreibt huumltet sichdavor Theophilus dadurch in verlegenheit zu bringen dass er ihm mitteilt wohin jener Manngegangen war der sich der von den roumlmern eingesetzten Staatsgewalt durch Flucht entzogenhatterdquo (223)

nidad ni tampoco se encontraba alliacute en la eacutepoca de su composicioacuten puespresumiblemente Pablo habriacutea recogido ese hecho en el capiacutetulo de salu-dos (rom 16)

no obstante una antigua tradicioacuten cristiana vincula la iglesia deroma con la figura del apoacutestol Pedro es el uacutenico apoacutestol que la tradicioacutencristiana asocia a dicha ciudad e incluso en algunas fuentes viene consi-derado como el primer ldquoepiskoposrdquo de roma (ireneo adv iii 11 32 eu-sebio HE ii 146) aunque no especifican el contenido del teacutermino estafuncioacuten la desempentildeariacutea Pedro durante veinticinco antildeos8 igualmente otratradicioacuten menciona que los dos apoacutestoles Pedro y Pablo sufrieron pri-sioacuten (en el Foro romano Mamertinum) y murieron en roma como maacuter-tires Si Pedro no fue el fundador de la comunidad romana iquestpor queacute llegoacutea ser la figura central Tal vez por alguna relacioacuten especial con romacomo pudo ser una visita o su muerte en la capital pues de otra forma nose explica tal relevancia9

aunque en la actualidad la estancia y muerte de Pedro en roma songeneralmente aceptadas sin embargo estas cuestiones han sido contro-vertidas desde hace varios siglos10 en parte por motivos confesionales yaque en el fondo existe la acusacioacuten velada de una construccioacuten secunda-ria para salvaguardar intereses de poder eclesial especialmente el primadopetrino pero fundamentalmente porque los testimonios maacutes antiguos noson expliacutecitos el tema se complica auacuten maacutes pues la cuestioacuten de Pedroestaacute asociada con algunos aspectos discutidos en la actualidad como pue-den ser la persecucioacuten de los cristianos por parte de neroacuten11 o el origen delculto de los maacutertires Dentro de la investigacioacuten acadeacutemica este debateque en sus oriacutegenes se vio circunscrito al aacutembito teoloacutegico y mayormenteconfesional en la actualidad se ha abierto a otros campos del saber asiacute

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 619

8 Jeroacutenimo De viris illustribus 8 eusebio He 11146 111529 David Aacutelvarez Cineira ldquola muerte de Pedro y Pablo en romardquo EstAgus 39 (2004)

445-47810 Para la historia del debate de la estancia de Pedro en roma hasta los antildeos 60 veacutease la

obra claacutesica de Oscar Cullmann Petrus Juumlnger ndash Apostel ndash Maumlrtyrer Das historische und das

theologische Petrusproblem zwingli verlag zuumlrich ndash Stuttgart 19602 80-87 maacutes reciente-mente ernst Dassmann ldquoPetrus in rom zu den Hintergruumlnden eines alten Streitesldquo en Ste-fan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom Eine interdisziplinaumlre Debatte Herder Freiburg iBr 2011 13-31

11 Cf recientemente el artiacuteculo de Brent D Shaw ldquoThe Myth of the neronian Persecu-tionrdquo JRS 105 (2015) 77s y el debate que ha originado

han comenzado a participar en la discusioacuten historiadores del mundo ro-mano y latinistas en ocasiones con pretensiones de ser maacutes objetivos porestar al margen de intereses confesionales

aunque la tradicioacuten petrina ya habiacutea sido cuestionada en la edadMedia especialmente entre los valdenses y en la reforma la discusioacutenadquirioacute en el siglo XiX una dinaacutemica propia12 Un hito importante en ladiscusioacuten lo constituyoacute la publicacioacuten de la obra de Hans lietzmann quientras una meticulosa investigacioacuten de la historia de la liturgia y del hallazgoarqueoloacutegico de las sepulturas de Pedro y Pablo entre gentiles llega a laconclusioacuten de que estos fueron sepultados en roma durante el reinado deneroacuten en los lugares en los que en la actualidad se veneran sus restos enla colina vaticana y en la viacutea Ostiense Si se inventaron los lugares de sussepulturas entonces debioacute acontecer hacia el antildeo 170 Pero ldquosi se queriacuteainventar y descubrir las tumbas de los dos apoacutestoles habriacutea sido muchomejor haberlas ubicado en alguno de los muchos lugares de enterramien-tos cristianos donde era posible un culto ininterrumpido de los lugaressagradosrdquo13 Su obra fue pronto criticada por H Dannenbauer cuyos ata-ques estaban dirigidos contra la validez e historicidad de la primera cartade Clemente ya que la frase referente a la muerte de Pedro es sumamenteambigua pues posiblemente su compositor no sabiacutea nada al respectoSeguacuten este autor fue Hegesipo quien interpretoacute por primera vez la estan-cia de Pedro en roma basaacutendose en 1 Clem 5 nadie sabe doacutende murioacutePedro tal vez en Babilonia tal vez en Jerusaleacuten14

Sin embargo el criacutetico maacutes aceacuterrimo de una posible estancia petrinaen roma fue Karl Heussi a quienes varios estudiosos achacaban una fobiamanifiesta hacia la figura de Pedro este estudioso comenzoacute escribiendoen 1936 un pequentildeo folleto ldquoiquestestuvo Pedro en romardquo15 dirigido contra

620 D AacuteLVAREZ CINEIRA

12 Dominik Burkard bdquoPetrus in rom ndash eine Fiktion Die Debatte im 19 Jahrhundertldquoen Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 32-66 quien llega a la conclusioacuten bdquoWer dieFiktionsthese vertrat ersetzte die entmytholigisiertesbquo Fiktionlsquo meist durch eine andere DieBrandbreite der dabei eingenommenen Standpunkte ist grossldquo (p 66)

13 Petrus und Paulus in Rom Liturgische und archaumlologische Studien Marcus undWeberlsquos verlag Bonn 1915 176s

14 H Dannenbauer bdquoDie roumlmische Petruslegendeldquo Historische Zeitschrift 146 (1932)239-262

15 War Petrus in Rom l Klotz Gotha 1936 Karl Heussi Die roumlmische Petrustradition in

kritischer Sicht JCB Mohr amp Paul Siebeck Tuumlbingen 1954 56 ldquoDaszlig tatsaumlchlich von den apos-teln nur Paulus in rom gewesen sein sollte waumlre fuumlr die roumlmer auf die Dauer ein schwerer-

H lietzmann en eacutel afirma de forma tajante que Pedro nunca pisoacute la ciu-dad del Tiacuteber y que el martirio de Pedro en dicha ciudad seriacutea una leyendael punto de partida para la reflexioacuten de K Heussi es la afirmacioacuten de queGal 26 presupone ya la muerte de Pedro (en torno al 55-56 dC) por loque toda la tradicioacuten de Pedro en roma seriacutea una ldquopura leyendardquo dado quede los lugares claacutesicos usados para afirmar su muerte en la urbe imperial(1 Clem 5 ign Rom 4s 1 Pet 513 Jn 2118) no se concluye necesaria-mente esa suposicioacuten Todo fue una creacioacuten de la comunidad romanadada la importancia adquirida por Pedro en el cristianismo Por su parte yen esa misma eacutepoca erich Dinkler considera que las criacuteticas de K Heussison una falsa construccioacuten mientras que la tesis de H lietzmann seriacutea enliacuteneas generales correcta la muerte martirial de Pedro en roma puede serconsiderada como histoacuterica con alto grado de probabilidad porque ldquolasfuentes no apuntan a roma como el uacutenico lugar de origen de la tradicioacutenmaacutes antigua sino que con mayor fuerza e independientemente de Cle-mente asia Menor aparece como un testigo independiente 2 la tradi-cioacuten de Pedro en roma ya es constatable incluso un siglo antes de suvaloracioacuten poliacutetica eclesial 3 no existen tradiciones contrapuestas o con-traargumentos que puedan surgir de las fuentesrdquo16 la cuestioacuten no se cir-cunscribe a la estancia y la muerte de Pedro en la ciudad del Tiacuteber comohechos en siacute sino sobre todo a las consecuencias

Despueacutes del final de la Segunda Guerra mundial el principal foco deintereacutes se centroacute en las excavaciones de la necroacutepolis del vaticano mien-tras que el estudio de las fuentes literarias pasoacute a un segundo plano yaque se esperaba el anuncio oficial del resultado de dichas excavaciones17

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 621

traumlglicher Gedanke gewesen denn Paulus gehoumlrte eben doch nicht zu den naumlchsten JuumlngernJesu Um so weniger vermochte man in rom auf Petrus zu verzichten als dessen ansehenstaumlndig wuchs und er in der Phantasie der Christen zum Weltapostel emporstieg zum mysti-schen Hauptrepraumlsentanten des apostolatsrdquo

16 erich Dinkler bdquoDie Petrus-rom-Frage ein Forschungsberichtldquo Theologische Rund-

schau NF 25 (1959) 189-230 289-335 nF 27 (1961) 33-64 aquiacute p 3817 Margherita Guarducci La tomba di Pietro Notizie antiche e nuove scoperte editrice

Studium roma 1959 167 concluye su libro con la siguiente afirmacioacuten ldquoallrsquoinizio di questepagine mi ero chiesta se fosse o no accetabile la tradizione che addita la tomba di Pietro nelcuore della basilica vaticana e avevo affermato che soltanto uno studio rigoroso dei docu-menti ci avrebbe potuto offrire unrsquoesauriente risposta a studio terminato posso rispondereche la tradizione egrave accettabile che anzi lrsquoesame obiettivo dei documenti ne ha grandementeaccresciuto la forza e il valorerdquo Por su parte Theodor Klauser Die roumlmische Petrustradition

Pero dado que estas permiten interpretaciones diferentes ninguna de lascuales es universalmente aceptada la investigacioacuten de las fuentes litera-rias adquirioacute de nuevo maacutes relevancia que los hallazgos arqueoloacutegicosUn libro de referencia tras la guerra lo constituye el soacutelido estudio deOscar Cullmann quien tras analizar detalladamente los documentos lite-rarios antiguos las fuentes lituacutergicas y las excavaciones arqueoloacutegicasllega a la siguiente conclusioacuten ldquoen calidad de dirigente de la misioacuten ju-deocristiana [Pedro] vino a roma en un momento que es imposible de-terminar pero probablemente al final de su vida y muy poco tiempodespueacutes murioacute alliacute como maacutertir en tiempos del emperador neroacutenrdquo18

en la deacutecada de los 90 richard J Bauckham dedica un artiacuteculo almartirio de Pedro en la literatura paleocristiana y concluye que de 1 Clemno se puede obtener ninguna informacioacuten segura sobre el lugar del marti-rio de este apoacutestol en la capital mientras que en la ascensioacuten de isaiacuteas42-3 se encuentra un testimonio del ajusticiamiento de Pedro en roma amanos de Beliar neroacuten19 Su anaacutelisis de las evidencias literarias espe-

622 D AacuteLVAREZ CINEIRA

im Lichte der neuen Ausgrabungen unter der Peterskirche Springer Fachmedien Wiesbaden1956 85s concluye su libro con estas afirmaciones bdquoGesichert ist nach wie vor die Traditionvon der anwesenheit und dem Martertod des Petrus in rom Die ausgrabungen haben keinenBefund erbracht der das einhellige zeugnis der literarischen uumlberlieterung erschuumlttert haumltteProblematisch ist weiter geblieben die Frage wann und wie es zur lokalisierung des Petrus-grabes an der traditionellen Stelle des vatikanischen Huumlgels gekommen istldquo

18 Oscar Cullmann Petrus Juumlnger ndash Apostel ndash Maumlrtyrer Das historische und das theo-

logische Petrusproblem zwingli verlag zuumlrich ndash Stuttgart 19602 178 el estudio de las fuentesliterarias le permite afirmar bdquoBis in die zweite Haumllfte des zweiten Jahrhunderts behauptet kein

Dokument explizit den Aufenthalt und das Martyrium des Petrus in Rom Wir haben jedoch fest-gestellt 1 Was den Maumlrtyrertod des Petrus an sich betrifft so besitzen wir daruumlber eine alteTradition Johannes 2118ff und diese scheint auch in anderen Texten vorausgesetzt 2 Wasden Aufenthalt des Petrus in Rom betrifft so ist dieser ausgeschlossen zur zeit als Paulus sei-nen Brief an die roumlmer schreibt Der erste Petrusbrief setzt in Kap 513 wahrscheinlich vo-raus dass Petrus irgendwann einmal in rom gewesen ist 3 Was den Maumlrtyrertod des Petrusin Rom betrifft so haben wir hieruumlber zwei Texte die als indirekte zeugnisse in Betracht kom-men 1 Clem 5 und ignatius roumlm 43 Keiner von ihnen sagt explizit Petrus sei in rom ge-wesen in beiden Faumlllen laumlsst sich aber eine hinreichend grosse Wahrscheinlichkeitnachweisen um das Martyrium des Petrus in rom wenn auch nicht als absolut so doch als re-

lativ gesicherte Tatsache in das die alte Kirche betreffende Geschichtsbild endguumlltig aufzu-

nehmen allerdings unter dem selbstverstaumlndlichen vorbehalt den wir vielen andern allgemeinals historisch Tatsachen des altertums gegenuumlber machen muumlssenldquo (pp 127s)

19 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peter in early Christian literaturerdquo ANRW

ii 261 (1992) 539-595 aquiacute 588

cialmente obras escritas antes de mediados del siglo ii le llevan a consi-derar que los siguientes puntos pueden considerarse firmemente estable-cidos con alta probabilidad histoacuterica (1) Pedro murioacute como maacutertir (Jn2118-19 1 Clem 54 ignacio Smyrn 32 asc is 43 apPed 144 cf 2Ped 114) este suceso debioacute constituir un hecho ampliamente conocidoentre los cristianos poco tiempo despueacutes (2) Fue crucificado (Jn 2118-19) (3) en roma (apPed 144 cf asc is 43 2 Ped 112-15 y para su es-tancia en roma cf 1 Ped 513 ignacio Rom 43 Papiacuteas en eusebioHist Ecl 2152) (4) durante el reinado de neroacuten (asc is 42-3 apPed144) (5) Su martirio por neroacuten fue interpretado en categoriacuteas apocaliacutep-ticas en algunos ciacuterculos cristianos probablemente desde una fecha tem-prana (asc is 42-3 apPed 144)

antildeos maacutes tarde HG Thuumlmmel considera igualmente que con todaprobabilidad histoacuterica los apoacutestoles Pedro y Pablo habriacutean padecido elmartirio en la urbe imperial durante el reinado del emperador neroacuten Semuestra sin embargo cauto en relacioacuten a los lugares de sus sepulturaspues en ese momento todaviacutea no se puede suponer una veneracioacuten inme-diata ni por lo tanto una continuidad del culto que se extiende desde eltiempo de la muerte hasta las noticias acerca de los primeros lugares de de-vocioacuten provenientes de los antildeos 160165 en las deacutecadas en cuestioacuten to-daviacutea no existe el culto de los maacutertires como lo demuestra el famosomaacutertir romano Justino de quien se desconoce la fecha de su muerte y ellugar de su sepultura20 esta distincioacuten entre la estancia y muerte de Pedroen roma por una parte y el lugar de su sepultura por otra parte es acep-tada en la actualidad por la mayoriacutea de los autores21 igualmente a fina-les del siglo XX se admitiacutea como histoacuterica de forma generalizada laestancia y muerte de Pablo en la capital del imperio tanto en aacutembito ca-toacutelico como protestante asiacute Otto Knoch escribe ldquoHoy se puede hablarde un consenso en la investigacioacuten de que Pedro y Pablo murieron en

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 623

20 Hans Georg Thuumlmmel Die Memorien fuumlr Petrus und Paulus in Rom Die archaumlologi-

schen Denkmaumller und die literarische Tradition De Gruyter Berlin 1999 97 ldquovielmehr stim-men das literarische zeugnis und das ergebnis der ausgrabungen darin uumlberein daszlig vor der2 Haumllfte des 2 Jahrhunderts nichts nachweisbar ist was auf ein Petrusgedenke hinweisenkoumlnnte Daszlig auch die Todestage der apostel nicht uumlberliefert sind spricht ebenfalls gegen eineKulttraditionrdquo

21 Stefan Heid bdquoDie anfaumlnge der verehrung der apostolischen Graumlber in romldquo StefanHeid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 283-308 Hugo Brandenburg bdquoDie aussagen derSchriftquellen und der archaumlologischen zeugnisse zum Kult der apostelfuumlrsten in romldquo Ste-fan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 351-382

roma en tiempos de neroacutenrdquo22 en teacuterminos semejantes se expresa JoachimGnilka ldquola estancia de Pedro en roma no se discute en la actualidad deforma seriardquo23 esa misma opinioacuten viene compartida por Martin Hengelldquono se debe dudar maacutes acerca de la muerte de ambos apoacutestoles como maacuter-tires en roma durante o poco despueacutes de la persecucioacuten neronianardquo24

en los uacuteltimos antildeos sin embargo se ha vuelto a cuestionar una vezmaacutes la estancia de Pedro en la capital del imperio en 2003 F laphamvolvioacute a reabrir el debate con su obra ldquoPeter The Myth the Man and the

Writingsrdquo para quien ireneo seriacutea el primer testigo seguro de una estan-cia petrina en la ciudad del Tiacuteber Por su parte 1 Clem 5 el pasaje que hasido empleado maacutes claramente para demostrar la tesis de que Pedro vivioacutey murioacute en roma es usado tanto por defensores como por detractores dela tradicioacuten romana Considera que no podemos estar seguros acerca de laspreguntas de doacutende cuaacutendo y coacutemo murioacute Pedro ldquolo que se puede decires que probablemente no fue en roma ni tan tarde como es el reinado deneroacuten Solo el relato de los Hechos de Pedro motivado poliacuteticamente locoloca alliacute (cf Hech Ped 6) aunque las Pseudo-Clementinas expresan suintencioacuten de realizar el viaje el silencio de otras tradiciones antiguashellip in-dicariacutea maacutes bien que murioacute en alguacuten lugar de sus territorios misioneros ydesaparecioacute sin dejar trazas De forma alternativa podemos estar tenta-dos a especular en base a su encarcelamiento en Jerusaleacuten (Hech 12) quefuera ejecutado por Herodes agripa poco despueacutes de la muerte de San-tiagordquo25 esta uacuteltima alternativa ya habiacutea sido propuesta un siglo antes porCarl erbes26 y posteriormente por DF robinson para quien Pedro nohabriacutea muerto en su propia cama sino en la prisioacuten de Jerusaleacuten en el antildeo4427 esa idea recibioacute cierto apoyo sensacionalista por un supuesto testi-

624 D AacuteLVAREZ CINEIRA

22 Otto B Knoch bdquoin namen des Petrus und Paulus Der Brief des Clemens romanusund die eigenart des roumlmischen Christentumsldquo ANRW ii 271 (1993) 41

23 Joachim Gnilka Petrus und Rom Das Petrusbild in den ersten zwei JahrhundertenHerder Freiburg 2002 122 n 35

24 Martin Hengel Der unterschaumltzte Petrus Zwei Studien Mohr Siebeck Tuumlbingen20072 160

25 Peter The Myth the Man and the Writings A Study of Early Petrine Text and Tradi-

tion (JSnTS 239) Sheffield academic Press Sheffield 2003 24826 Carl erbes ldquoPetrus nicht in rom sondern in Jerusalem gestorbenrdquo ZKG 22 (1901) 1-4727 Dr robinson ldquoWhere and when did Peter Dierdquo JBL 64 (1945) 255-267 WM

Smaltz ldquoDid Peter Die in Jerusalemrdquo JBL 71 (1952) 211-216 arthur Dews ndash Frank r zindlerThe Legend of Saint Peter A contribution to the Mythology of Christianity american atheistPress austin 1997

monio de una inscripcioacuten encontrada en Jerusaleacuten con el nombre deldquoJonah bar Simonrdquo que lsquodefinitivamentersquo identificaba la tumba de SimoacutenPedro no en roma sino en el Monte de los Olivos de Jerusaleacuten28

las afirmaciones de lapham son muy moderadas en comparacioacutencon las expuestas por Michael D Goulder quien pretende acabar con laproliferacioacuten de las leyendas petrinas Seguacuten este autor tanto Pablo comolos Hechos de los apoacutestoles atribuyen a Pedro una responsabilidad espe-cial en Palestina donde se desarrolloacute su actividad Posteriormente exa-mina los cap 4-6 de la carta de Clemente a los corintios que data amediados de los antildeos 90 en roma Su anaacutelisis sugiere que 1 Clem desco-noce tradiciones petrinas excepto aquellas que se pueden inferir de He-chos y constata ldquouna ignorancia total de las vicisitudes del final de la vidade los apoacutestolesrdquo (p 391) 1 Clem 4-6 situacutea a Pedro como el segundo delas siete viacutectimas ordenadas cronoloacutegicamente que murieron entre losantildeos 40 y 70 por motivo del celo pero no apoya su visita a roma ni sumartirio en la capital del imperio ldquola secuencia cronoloacutegica sugiere asiacutecomo hacen las evidencias de Hechos que Pedro murioacute antes que Pabloen los antildeos 50 dCrdquo29 Por otra parte el Beliar de la ascensioacuten de isaiacuteasse refiere a Nero redivivus por lo que no se puede identificar con el neroacutenhistoacuterico ni con Pedro Solo hacia el antildeo 100 se formariacutean las leyendasacerca de una estancia del apoacutestol en roma (1 Ped) y su martirio (Jn 21)Para Goulder Pedro moririacutea en su cama hacia el antildeo 55 en la ciudad de Je-rusaleacuten

Una viacutea de salida a estas criacuteticas viene propuesta por Markus Bock-muehl en un sugerente artiacuteculo que interpreta la afirmacioacuten de la muertede los apoacutestoles en 1 Clem como memoria viva de los maacutertires romanosldquode nuestra generacioacutenrdquo entre los que se encontraban Pedro y Pablo30

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 625

28 F Paul Peterson Peterrsquos Tomb Recently Discovered in Jerusalem Mckeesport Pa1960

29 Michael D Goulder ldquoDid Peter ever go to romerdquo Scottish Journal of Theology 57(2004) 377-396 392

30 ldquoPeterrsquos death in rome Back to front and upside downrdquo Scottish Journal of Theology

60 (2007) 1-19 ligeramente reelaborado en Markus Bockmuehl The Remembered Peter in

Ancient Reception and Modern Debate (WUnT 262) Mohr Siebeck Tuumlbingen 2010 114-132 aquiacute 131s ldquoFor Peter in rome the continuity of a plural living memory attached to a per-

son in a place provides a powerful counterargument to both divide-and-rule minimalism andkaleidoscopic relativismrdquo (p 132) Cf Markus Bockmuehl Simon Peter in Scripture and Memory

The New Testament Apostle in the Early Church Baker academic Grand rapids 2012

aunque no existen evidencias directas para el destino de Pedro pero sepuede concluir que la reivindicacioacuten del martirio petrino es de hechoacorde a la corriente principal de la memoria viva romana tal y como sepresenta en los siglos primero y segundo Clemente en concreto guardasilencio sobre la crucifixioacuten pero otros escritores de este periacuteodo co-menzando ya por Jn 21 son claros en el tema Sin embargo es maacutes difiacute-cil determinar hasta queacute punto la crucifixioacuten de Pedro ldquocabeza abajordquoexpresa la memoria viva ademaacutes los dos primeros siglos subrayan la no-table singularidad de la memoria petrina en roma no existen otros luga-

res que compitan entre siacute por poseer la tumba de Pedro durante esteperiacuteodo o maacutes tarde ni en el este ni en el Oeste ni entre ortodoxos nientre hereacuteticos nadie cuestionoacute esa memoria ni siquiera Porfirio a pesarde su desprecio manifiesto hacia la persona de Pedro Pero si la existen-cia de la supuesta tumba desconocida de Pedro en Jerusaleacuten estuviera dis-ponible en la tradicioacuten oral o escrita tal y como Gouldner u otros criacuteticosdefienden se esperariacutea una hagiografiacutea o poleacutemica alternativa

Para concluir con esta breve historia de la investigacioacuten expondremoscon maacutes detalle la reconstruccioacuten de la geacutenesis de la tradicioacuten sobre losmaacutertires Pedro y Pablo en roma que propone el filoacutelogo Otto zwierleindebido a los debates que ha suscitado recientemente y porque su argu-mentacioacuten da la impresioacuten de gran unidad31 Seguacuten este latinista el puntode partida de la creacioacuten de leyendas era contrariamente a su propia in-tencioacuten el escrito de los Hechos de los apoacutestoles Su autor habiacutea guardadodeliberadamente silencio sobre el final de los dos apoacutestoles porque hacialos antildeos 90 o 100 no teniacutea a su disposicioacuten maacutes informacioacuten al respecto(p 243) asiacute pues en la segunda deacutecada del siglo ii dC Hechos habriacuteasido la uacutenica fuente de informacioacuten acerca de Pedro y Pablo disponiblepara 1 Clem cuyo autor tambieacuten puedo haber conocido las cartas Pasto-rales y 1 Ped la conclusioacuten es que el escritor de la carta de Clementeque se debe datar en los antildeos 120-125 dC al inicio de la era de adriano(cf infra) no sabiacutea nada acerca de la permanencia de Pedro en la ciudaddel Tiacuteber ni de la persecucioacuten de Pedro y Pablo ni del martirio de ambosapoacutestoles en la ciudad durante el periodo de neroacuten es decir no disponiacuteade ninguacuten tipo de informacioacuten excepto la que pudo extraer de los Hechos

626 D AacuteLVAREZ CINEIRA

31 ademaacutes de la obra citada previamente y a la que corresponden las paacuteginas que se citanaquiacute cf Otto zwierlein Petrus und Paulus in Jerusalem und Rom Vom Neuen Testament zu

den apokryphen Apostelakten Walter de Gruyter Berlin - Boston 2013 4-30

canoacutenicos y de otras escrituras del nT (p 30 y 332) Una datacioacuten tardiacuteade 1 Clem refuerza el enfoque unilateral que presenta el escrito sobre losdos apoacutestoles (1 Clem 51-7)

en base a 1 Clem 5 maacutes tarde entre los antildeos 170 y 190 el Pseudo-ignacio sacoacute la conclusioacuten erroacutenea de que Pedro y Pablo estaban juntos enroma (ignacio Ad Rom 43) Pero ni el Pseudo-ignacio ni el obispo Dio-nisio de Corinto en el antildeo 170 (eusebio HE ii 258) consideraron a ambosapoacutestoles como maacutertires esta idea y presentacioacuten apareceraacute por primeravez entre los antildeos 180 a 190 en los Hechos de Pedro totalmente legenda-rios Del estudio de las fuentes literarias nuestro autor llega a una rotundaconclusioacuten ldquoPedro nunca estuvo en roma y seguacuten la primera carta deClemente y probablemente tambieacuten la segunda epiacutestola de Pedro no pa-decioacute la muerte de un maacutertirrdquo (p 146)

la publicacioacuten de Otto zwierlein propicioacute la organizacioacuten de dos sim-posios en 201032 dedicados a la estadiacutea de Pedro y Pablo en la capital im-perial en los que varios participantes cuestionaron y rebatieron sus tesisespecialmente la interpretacioacuten de 1 Clem tal y como veremos en el proacute-ximo epiacutegrafe a la hora de exponer las fuentes literarias Su obra sin em-bargo tambieacuten ha encontrado acogida entre estudiosos como elmencionado Brent Shaw

2 Fuentes literarias

Pablo y los sinoacutepticos no informan del final de la vida de Pedro sinembargo el cuarto evangelio tal y como se ha interpretado generalmenterealiza una clara alusioacuten a la muerte cruenta del apoacutestol como consecuen-cia del seguimiento de Jesuacutes ldquoadonde yo voy tuacute no puedes seguirmeahora alguacuten diacutea lo haraacutes Pedro insistioacute lsquoSentildeor iquestpor queacute no puedo se-guirte ahora estoy dispuesto a dar mi vida por tirsquordquo (1336s) el autor y supuacuteblico saben que la profeciacutea de Jesuacutes se habiacutea cumplido es decir quePedro habiacutea sufrido la muerte este conocimiento se constata en Jn 2118-19 proveniente del redactor final del evangelio el mandato de Jesuacutes aPedro en 2119 (ldquoiexclSiacuteguemerdquo) y el anuncio profeacutetico de Jesuacutes sobre lamuerte de Pedro (ldquote aseguro que cuando eras maacutes joven tuacute mismo te ce-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 627

32 las actas han sido publicadas por Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom Eine

interdisziplinaumlre Debatte Herder Freiburg i Br 2011

ntildeiacuteas el vestido e ibas adonde queriacuteas mas cuando seas viejo extenderaacutes

los brazos y seraacute otro quien te centildeiraacute y te conduciraacute adonde no quieras irrdquoJn 2118-19) se hacen eco de la promesa de 1336 de que si bien Pedro nopuede seguir a Jesuacutes ldquoahorardquo lo haraacute ldquodespueacutesrdquo es decir tras la glorifi-cacioacuten del maestro esta vinculacioacuten de los textos 2136 y 1336 hace quela mayor parte de los comentarios modernos defiendan que la expresioacutenldquoextender las manosrdquo aunque sea ambivalente se refiera a la crucifixioacutende Pedro33 tal y como ya la interpretoacute Tertuliano (Scorpiace 1534) Porconsiguiente el seguimiento de Jesuacutes al que se invita a Pedro en 2119culminariacutea en su martirio pues esta profeciacutea ex eventu no anunciariacutea solola muerte sino tambieacuten su tipologiacutea es decir se tratariacutea de una predic-cioacuten criacuteptica del martirio de Pedro asimismo la frase ldquoglorificar a Diosrdquopudiera sugerir la muerte de un maacutertir aunque maacutes bien debido al uso joaacute-nico con referencia a la muerte de Cristo (128 1331-32 1714) y notanto por los supuestos paralelos de otra literatura cristiana primitiva quese citan habitualmente (1Ped 416 Mart Pol 143 192)

el cuarto evangelio no proporciona ninguna indicacioacuten referente altiempo y lugar de la defuncioacuten del pescador de Galilea en vista de la edadde Pedro (cf Mc 130) sabemos que en cualquier caso es poco probableque muriera despueacutes del 80 dC la datacioacuten comuacutenmente aceptada de lacomposicioacuten de Jn hacia finales del primer siglo35 no nos proporciona un

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33 Cf Jean zumstein El evangelio seguacuten Juan Jn 13-21 (BeB 153) Siacutegueme Sala-manca 2016 398 Timothy D Barnes ldquorsquoanother Shall Gird Theersquo Probative evidence for theDeath of Peterrdquo en Helen K Bond - larry W Hurtado (eds) Peter in Early Christianity

WB eerdmans Grand rapids Mi ndash Cambridge 2015 76-97 zwierlein (pp 120-124) proponeuna interpretacioacuten exceacutentrica del pasaje quien a toda costa intenta evitar ver aquiacute una referenciaa la muerte de Pedro una criacutetica muy fundada de su interpretacioacuten se puede encontrar en Chris-tian Gnilka bdquoPhilologisches zur roumlmischen Petrustraditionldquo en Stefan Heid (Hg) Petrus und

Paulus in Rom 258-26334 ldquoneroacuten fue el primero en bantildearse en la sangre de la cuna de la fe Entonces Pedro

seguacuten la promesa de Cristo fue centildeido por otro cuando es suspendido en la cruzrdquo Se con-servan varios textos del siglo ii donde la expresioacuten ldquoextender las manosrdquo es interpretada comosigno de la crucifixioacuten cf richard Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 547

35 bdquoKritisches zur roumlmischen Petrustradition und zur Datierung des ersten Clemens-briefesldquo Goumlttinger Forum fuumlr Altertumswissenschaft 13 (2010) 87-157 95-97 data sin funda-mento Jn 21 bdquotal vez hacia el antildeo 160ldquo bdquoes scheint erst um 160 dem urspruumlnglichenJohannesevangelium angegliedert worden zu seinrdquo (p 93) ldquoesto al igual que la fuente sub-yacente 2Cor 51-4 (6-10) apunta maacutes a una muerte no violenta y por consiguiente apoya laidea de que un martirio de Pedro tal y como se constata en el capiacutetulo antildeadido de Jn 21 (18s)

terminus ad quem previo para la muerte de Pedro al menos un grupocristiano en Siria o asia Menor conociacutea a finales del siglo i algo acerca deldestino de Pedro aunque el tipo de su muerte no se describe claramenteen ninguacuten escrito Jn tampoco menciona el lugar de la defuncioacuten del apoacutes-tol pero es probable que fuera conocido en su comunidad

el lugar viene indicado sin embargo aunque de forma criacuteptica en ladenominada 1ordf epiacutestola de Pedro generalmente considerada pseudope-trina y compuesta a finales del siglo i dC en asia Menor36 Dentro deeste escrito y a pesar de las incertidumbres histoacutericas 1 Ped 513 testi-monia probablemente el relato maacutes antiguo de la estancia de Pedro en laciudad de roma como lo confirman una serie de testimonios posterioresdel s ii en la seccioacuten conclusiva de los saludos escribe ldquoOs saluda laelegida en Babilonia y tambieacuten Marcos mi hijordquo los estudios recientesaceptan que la frase se refiere de forma metafoacuterica a la iglesia desde laque se escribioacute la misiva (cuyos miembros compartieron la eleccioacuten conlos lectores de 1 Pedro cf 11) De ello se deduce que el uso del teacuterminoldquoBabiloniardquo en esta epiacutestola debe ser una referencia a roma en conso-nancia con la tradicioacuten apocaliacuteptica judiacutea y cristiana del nombre de estaciudad mesopotaacutemica37 no existe ninguacuten apoyo para la opinioacuten de que elnombre del lugar deba entenderse de forma literal refirieacutendose a la fa-mosa Babilonia de Mesopotamia ni a un oscuro asentamiento militar delmismo nombre cerca de el Cairo en egipto Por eso armin D Baum con-cluye en el estudio de este pasaje que la claacutesica interpretacioacuten de Babilo-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 629

se haya desarrollado en el tiempo tras la segunda epiacutestola de Pedro siacute posiblemente se ha in-troducido en la edicioacuten canoacutenica mediante el editor (o los editores) de los antildeos 160 ()rdquo (p 96)

36 varios estudiosos consideran la carta auteacutentica compuesta al final de su vida Pocospor el contrario divergen del consenso general de la datacioacuten de 1 Ped (60-95 dC) entre ellosKarl Heussi y Otto zwierlein Petrus 308-315 quienes consideran como ldquoimprobablerdquo que lacomposicioacuten de la carta tuviera lugar en el siglo i dC y asumen su origen a inicios del sigloii en la segunda parte del reinado de Trajano (98-117 dC) no aportan sin embargo una ex-plicacioacuten maacutes detallada para la defensa de esta posicioacuten minoritaria

37 Para la identificacioacuten de Babilonia con roma cf Michael Durst bdquoBabylon gleich romin der juumldischen apokalyptik und im fruumlhen Christentum zur auslegung von 1 Petr 513ldquo enStefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in Rom 422-443 bdquoDieser indirekte Ortsbezug auf romhat keinen anderen Sinn als den verfassesr als densbquo authentischenlsquo Petrus erscheinen zu las-sen Dies wiederum konnte aber nur dann plausibel und stimmig sein wenn im Bewusstseindes verfassers wie seiner adressaten feststand dass der historische Petrus in rom ansaumlssiggewesen war bzw sich dort aufgehalten hatte insofern ist 1 Petr 513 als ein ndash wenn auch in-direktes ndash fruumlhes zeugnis fuumlr die roumlmische Petrustradition zu wertenldquo (p 442s)

nia como referencia a roma capital del imperio es ldquoprobablementerdquo co-rrecta38 Si se trata de una carta auteacutentica entonces 1 Ped 513 es una buenaevidencia de que Pedro visitoacute la ciudad del Tiacuteber en alguacuten momento de suvida naturalmente la frase no prueba que Pedro muriera en roma pero almenos proporciona plausibilidad a la tradicioacuten posterior que considera lacapital del imperio como lugar de su muerte Si 1 Ped es pseudopigraacuteficamuestra que su autor creiacutea que Pedro habiacutea vivido en roma y sentildeala una tra-dicioacuten muy antigua de su estancia en dicha ciudad De los datos de la cartano es factible determinar el lugar de la composicioacuten ni los destinatarios perose puede presuponer a las comunidades de las provincias mencionadas al ini-cio del escrito (11 ldquoel Ponto Galacia Capadocia asia y Bitiniardquo) comodestinatarias de la misiva lo cual sugiere que en asia Menor existiacutea un ciertoconocimiento acerca de la relacioacuten de Pedro con la ciudad imperial

Seguacuten richard Bauckham si 2 Ped 114 (ldquopues seacute que en breveseguacuten me lo ha manifestado nuestro Sentildeor Jesucristo habreacute de abandonareste mundordquo) alude al dicho de Jn 2118 entonces se refeririacutea indirecta-mente no solo a la muerte de Pedro sino a su martirio al escribir unaobra en la forma del testamento de Pedro la iglesia romana afirmoacute que es-taba preservando fielmente el mensaje apostoacutelico que el apoacutestol habiacutea pre-dicado y a su muerte legado a la iglesia esto hace que 2 Ped sea untestimonio temprano de la propia tradicioacuten de la iglesia romana sobre elmartirio del pescador de Galilea Que Pedro esteacute representado en 2 Pedmientras escribe desde roma sabiendo que su muerte era inminente su-giere aunque no pueda demostrarse que roma era considerada comolugar de su muerte39

entre los denominados Padres apostoacutelicos se encuentra uno de lospasajes literarios clave y maacutes conocido a la vez que difiacutecil y ambiguo 1Clem 51-62 esta carta comunitaria de la iglesia en roma dirigida a Co-rinto suele datarse en los antildeos 95-97 dC aunque otros autores prefierendatarla entre los antildeos 80 y 140 dC40 zwierlein defiende una datacioacuten tar-

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38 armin D BaumldquoBabylonrdquo als Orsnamenmetapher in 1 Petr 513 auf dem Hintergrundder antiken literatur und im Kontext des Briefes en Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in

Rom 180-220 ldquoDie alte angabe dass Petrus sich in lsquoBabylonrsquo = rom aufgehalten hat behaumlltauch dann ein erhebliches historisches Gewicht wenn der Brief sich weder direkt noch indi-rekt auf den apostel zuruumlckfuumlhren laumlsstldquo (p 218s)

39 richard Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 55340 Para una discusioacuten sobre la datacioacuten del escrito cf lothar Wehr Petrus und Paulus -

Kontrahenten und Partner Die beiden Apostel im Spiegel des Neuen Testaments der Aposto-

diacutea constituyendo un testigo temprano de la eacutepoca de adriano Para elloaduce las peticiones a favor de la autoridad estatal el ave Feacutenix y las mo-nedas del emperador adriano y la armoniacutea del cosmos en Dion de Prusiay 1 Clem 20 Por el contrario Horacio e lona autor de un extenso co-mentario a 1 Clem analiza esos argumentos y concluye que no pruebanuna datacioacuten tardiacutea de la obra debido a deficiencias en el anaacutelisis textualy a las predicciones inadecuadas para la comprensioacuten del texto41 veamoslo que dice el texto y su interpretacioacuten

ldquoPor emulacioacuten y envidia fueron perseguidos los que eran maacuteximasy justiacutesimas columnas de la iglesia y sostuvieron combate hasta la muertePongamos ante nuestros ojos a los santos apoacutestoles a Pedro quien porinicua emulacioacuten hubo de soportar no uno ni dos sino muchos maacutes tra-bajos Y despueacutes de dar asiacute su testimonio marchoacute al lugar de la gloria quele era debido Por la envidia y rivalidad mostroacute Pablo el galardoacuten de la pa-cienciahellip Y despueacutes de haber ensentildeado a todo el mundo la justicia y dehaber llegado hasta el liacutemite del Occidente y dado su testimonio ante lospriacutencipes salioacute asiacute de este mundo y marchoacute al lugar santo dejaacutendonos elmaacutes alto dechado de paciencia (52-7)

Para O Cullmann este texto al igual que Hech 28 silencia la muertede Pedro y Pablo en roma y se interroga por los motivos de dicho mu-tismo Tras examinar las evidencias linguumliacutesticas del uso de los teacuterminosldquoenvidiardquo y ldquodiscordiardquo (ζῆλος καὶ φθόνος καὶ ἔρις) en 1Clem y las evi-dencias literarias llega a la siguiente conclusioacuten Pedro y Pablo murieronviacutectimas de los mismos cristianos Con ello no pretende decir que fueronmartirizados por sus propios correligionarios sino que las autoridades ro-manas intervinieron contra ellos por la denuncia de algunos cristianos ro-manos del mismo modo que Moiseacutes tuvo que huir del rey de egiptodebido a la envidia de un ldquocompatriotardquo la envidia de la que habla Cle-mente no se explica con maacutes detalle y no podemos decir con exactitud enqueacute consistioacute Pero en cualquier caso parece ser que fue la envidia de los

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 631

lischen Vaumlter und fruumlher Zeugnisse ihrer Verehrung (neutestamentliche abhandlungen nF30) aschendorff Muumlnster 1996 291ss quien opta por una datacioacuten imprecisa desde finalesdel siglo i hasta inicios del siglo ii

41 Horacio e lona ldquolsquoPetrus in romrsquo und der erste Clemenbriefldquo en Stefan Heid (Hg)Petrus und Paulus in Rom 221-246 asiacute mismo critica las supuestas dependencias literariasde 1 Clem de Hechos de los apoacutestoles

cristianos y no la de las autoridades romanas la que causoacute la muerte de losapoacutestoles las autoridades romanas no teniacutean motivos en ese tiempo paratener envidia de un grupo insignificante O Cullmann cree que hubo enroma una disputa tan violenta entre cristianos que atrajo la atencioacuten de lasautoridades romanas estas intervinieron y mataron a los dos liacutederes asiacutese explicariacutea el silencio deliberado de lucas y Clemente con el objeto deevitar recordar este acontecimiento traacutegico y penoso de la historia de laiglesia romana

este mutismo sobre los uacuteltimos momentos de la vida de ambos apoacutes-toles originoacute que los escritores cristianos posteriores carecieran de infor-macioacuten asiacute se explica concluye O Cullmann el hecho de que tengamostan pocos testimonios del martirio en la literatura cristiana sin lugar adudas se intentoacute silenciar las penosas circunstancias en que habiacutea suce-dido la muerte de Pedro42 la actitud de los cristianos que causaron lamuerte de otros cristianos no era muy edificante para el resto de la co-munidad esta hipoacutetesis tan atractiva a primera vista tiene sus puntos dis-cutibles como han demostrados varios criacuteticos43

Por su parte O zwierlein considera que la inicua emulacioacuten o envi-dia proveniacutea maacutes bien de los dirigentes judiacuteos que combatiacutean a los cris-tianos tal y como aparece en Hechos y no hariacutea referencia ni a lasautoridades romanas ni a denuncias internas cristianas Tales animadver-siones de los judiacuteos conduciacutean frecuentemente a persecuciones legales aligual que para Pedro las persecuciones a las que Pablo seguacuten 1Clem56s estuvo expuesto y que le exigen el precio competitivo de la pacien-cia ldquopor celos y poleacutemicardquo implican solo una referencia indirecta a romaprincipalmente estas persecuciones se refieren a los conflictos con los ju-diacuteos y otros adversarios en sus viajes misioneros

en opinioacuten de O zwierlein el autor de 1 Clem se basoacute en Hech paraobtener informacioacuten acerca del destino final de Pedro asiacute el paralelismoy diferenciacioacuten de las dos maacuteximas columnas de la iglesia en 1Clem 52estariacutea en estrecha conexioacuten con Hechos de los apoacutestoles quien dedica untercio de su obra a Pedro y el resto a Pablo (p 16) Una de las expresio-

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42 esta teoriacutea fue presentada en un artiacuteculo ldquoles causes de la mort de Pierre et de Pauldrsquoapregraves le teacutemoignage de Cleacutement romainrdquo RHPR 10 (1930) 294-300 y en su libro Petrus

Juumlnger - Apostel - Maumlrtyrer zwingli verlag zuumlrich - Stuttgart 19602 87ss43 Otto Karrer Peter and the Church An Examination of Cullmannrsquos Thesis (QD 8)

Herder and Herder-Burns amp Oathes limited new York - london 19703

nes clave para la interpretacioacuten del pasaje es ldquoY despueacutes de dar asiacute su tes-timonio [οὕτω μαρτυρήσας] marchoacute al lugar de la gloria que le era de-bidordquo la interpretacioacuten de O zwierlein tal y como ya habiacutean afirmadopreviamente otros estudiosos es correcta al afirmar que οὕτω μαρτυρήσαςno se debe entender en teacuterminos de un testimonio de sangre44 1 Clem em-plea el teacutermino μαρτυρεῖν ndashjuntamente con sus derivadosndash en 46 ocasio-nes pero siempre en el sentido amplio de ldquotestimoniarrdquo pero en ninguacutentexto aparece como teacutermino teacutecnico de lsquomartiriorsquo aquiacute no se habla de untestimonio de sangre el concepto adquiririacutea ese significado mucho maacutestarde como muy pronto en el antildeo 170 en el lsquomartiriorsquo del Policarpo de es-mirna en consecuencia la carta de Clemente formula el testimonio deforma neutral (57) ldquoentonces (es decir despueacutes de haber cumplido todossus deberes) dejoacute el mundo y vino al lugar santo [sc la Jerusaleacuten celestial]- (para los hombres) se ha convertido en el mayor ejemplo de resistenciay paciencia en el sufrimientordquo (p 17) igualmente el testimonio dado porPablo se debe interpretar en el sentido que aparece en Hech 2311 no sehabla de un testimonio de sangre

Por lo que respecta a 1 Clem 61 (ldquoa estos hombres que llevaron unaconducta de santidad vino a agregarse una gran muchedumbre de escogi-

dos los cuales despueacutes de sufrir por envidia muchos ultrajes y tormentosse convirtieron entre nosotros en el maacutes hermoso ejemplordquo) O zwierleinafirma que no hace referencia especiacutefica a la ciudad del Tiacuteber y la con-ducta de santidad incluye el trascurso completo de la vida honorable de losdos apoacutestoles con todas las diferentes etapas del camino de esta vida noexclusivamente sus uacuteltimos antildeos ni su actitud ante la muerte Siguiendolos pasos de los apoacutestoles ellos mismos se convierten en ejemplos sobre-salientes de firmeza entre los cristianos (contemporaacuteneos) ldquoentre nosotrosrdquono significa ldquoentre nosotros los romanosrdquo como el texto a menudo hasido erroacuteneamente interpretado sino ldquoentre nosotros los cristianosrdquo oldquoentre los cristianos de nuestra eacutepocardquo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 633

44 lothar Wehr Petrus und Paulus 298 este autor considera que este pasaje testimoniasin duda la muerte martirial de ambos apoacutestoles ldquoDies ergibt sich aus der Uumlbernahme einzel-ner Maumlrtyrer-Motive aus der einfuumlgung des leidens der apostel in eine reihe mit anderenBlutzeugen und aus 1 Clem 52 (bis zum Tode gekaumlmpftldquo) no es seguro sin embargo que sepueda concluir de las indicaciones de 1 Ciem que los dos apoacutestoles murieron en romardquo (p300) andreas lindemann Die Clemensbriefe (HnT 17) JCB Mohr (Paul Siebeck) Tuumlbin-gen 1992 38 concluye que del v 4 no se puede reconocer si el escritor de 1 Clem teniacutea co-nocimientos del martirio de Pedro

estas propuestas de O zwierlein no han quedado exentas de criacuteticasy objeciones asiacute Horacio lona considera erroacutenea la interpretacioacuten de laexpresioacuten ldquomarchoacute al lugar de la gloria que le era debidordquo (1 Clem 54)como referencia ldquoa la Jerusaleacuten celesterdquo (p 30) dado que el texto no dapie a esa interpretacioacuten ldquoCuando los dos alcanzaron el lugar de la gloriao el lugar sagrado significa figurativamente la muerte de los apoacutestoles ysu recompensa celestial en el caso de Pablo esto se encuentra inequiacutevo-camente expresado mediante la observacioacuten lsquosalioacute asiacute de ese mundorsquo(57)rdquo45 igualmente 1 Clem 54 informa que Pedro tuvo que soportar mu-chos trabajos (πλείονας ὑπήνεγκεν πόνους) el teacutermino ldquotrabajordquo (πόνους)sentildeala frecuentemente en 4 Mac los sufrimientos de los maacutertires (2 Mac71-41 4 Mac 5-6 8-14) Si se tiene en consideracioacuten el contexto litera-rio y el origen tradicional del empleo concreto de estos conceptos enton-ces se pueden reconocer en 1 Clem 5 distintos indicios de la muerte delos apoacutestoles

H lona concluye que el examen de los argumentos aducidos por ellatinista de Bonn para excluir cualquier referencia al martirio de Pedro yPablo en roma en 1 Clem 51-7 demuestra que se basan en un anaacutelisistextual inadecuado ya que no tiene en consideracioacuten contextos identifi-cables (p 244) Sin embargo de esta evaluacioacuten criacutetica no se deduce queel texto ofrezca una respuesta histoacutericamente segura a la pregunta sobre laestancia de Pedro en roma en general es vaacutelido el principio de no espe-rar del texto o no querer obtener de eacutel maacutes de lo que da de siacute De hechose debe admitir que el resultado no es todo lo prometedor que uno pudieradesear Sin embargo a pesar de la ausencia de una afirmacioacuten clara auacutenes posible constatar varios indicios que hablan a favor de la interpretacioacutenconvencional del texto Pedro y Pablo murieron como maacutertires en romaen cualquier caso esta interpretacioacuten permanece mucho maacutes cerca deltexto que la elucidacioacuten propuesta por O zwierlein46

Por su parte Christian Gnilka47 analiza los textos de Dionisio de Co-rinto (c 170 dC) referentes a la estancia de ambos apoacutestoles en la ciudadde las siete colinas (eusebio HE 2258) de Cipriano sobre la caacutetedra dePedro de Tertuliano scorp 1514 sobre el martirio de los apoacutestoles la

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45 Horacio e lona ldquoPetrusrdquo 22346 ibid 22747 Christian Gnilka bdquoPhilologisches zur roumlmischen Petrustraditionldquo en Stefan Heid

(Hg) Petrus und Paulus in Rom 247-282

prediccioacuten del martirio de Pedro en Jn 2118-19 la foacutermula conclusiva de1 Ped 513 y la envidia como motivo de persecuciones en 1 Clem en re-ferencia a este uacuteltimo escrito la frase de 1 Clem 52 (διὰ ζῆλον καὶ φθόνονοἱ μέγιστοι καὶ δικαιότατοι στύλοι ἐδώχθησαν καὶ ἕως θανάτου ἤθλησαν)no significa que los apoacutestoles estaban celosos de sufrir durante toda suvida hasta que murieron en alguacuten lugar y de alguna manera el signifi-cado seriacutea maacutes bien que fueron perseguidos y combatieron hasta lamuerte es decir la muerte fue parte y la finalizacioacuten de su ἀθλος (p 269)O zwierlein entiende ἕως θανάτου simplemente como limitacioacuten tempo-ral de la vida aquiacute se trata dice eacutel ldquode todo el curso de la vida respeta-ble de ambos apoacutestoles a lo largo de las diversas etapas de este viaje de lavidardquo (p 23s) la muerte misma como uacuteltima y maacutes elevada estacioacutenestaacute fuera de consideracioacuten en zwierlein lo cual es un error la cuestioacutenno estaacute en el verbo ldquodar testimoniordquo pues todaviacutea no ha adquirido el sen-tido teacutecnico posterior para designar el martirio aunque ya se constatan losprimeros atisbos hacia ese sentido martiroloacutegico es significativo que eltexto mencione a estos apoacutestoles y no a otros maacutertires maacutes antiguos comopudieran ser esteban los zebedeos el hermano del Sentildeor de algunos delos cuales teniacutean referencias en Gal 29

ldquoDespueacutes de todo no se puede dudar de que el destino de Pedro yPablo estaacute ordenado por Clemente en esta visioacuten histoacuterica integral Susvidas y muertes estaacuten bajo el signo del ζῆλος Son lsquoejemplos noblesrsquo nosolo por sus sufrimientos sino tambieacuten y sobre todo por sus muertes Sepresentan como maacutertires en una larga serie que se inicia desde abel y en-cuentra su existencia continua hasta el presente del autor el texto no con-duce necesariamente a roma como el lugar de sus martirios Pero no haynada en eacutel que contradiga tal suposicioacuten esta carta no debilita la tradi-cioacutenrdquo (p 275) la vinculacioacuten a roma no es completamente segura perono parezca que exista otra solucioacuten maacutes plausible

De una eacutepoca semejante provienen las denominadas cartas de igna-cio de las que la carta a los romanos siempre se trae a colacioacuten para nues-tra temaacutetica aunque se continuacutea discutiendo sobre su autenticidad ydatacioacuten48 ignacio menciona a Pedro y Pablo a quienes considera que ya

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 635

48 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 563s considera que tambieacuten la cartaa los Esmirniotas iii 2 ldquopor eso despreciaron la misma muerte o maacutes bien se mostraron su-periores a la muerterdquo se refeririacutea a la muerte de Pedro ldquoThe fact that ignatius evidently as-sumes that several of the twelve besides Peter were martyrs may indicate that his knowledgeof Peterrsquos martyrdom does not simply derive from 1 Clement which he may have knownrdquo

habriacutean alcanzado la libertad que eacutel mismo estariacutea a punto de lograr me-diante el martirio

Halagad maacutes bien a la fieras para que se conviertan en sepulcro miacuteoy no dejen rastro de mi cuerpo con lo que despueacutes de mi muerte no sereacutemolesto a nadie Cuando el mundo no vea ya ni mi cuerpo entonces sereacuteverdadero disciacutepulo de Jesucristo Suplicad a Cristo por miacute para que poresos instrumentos logre ser sacrificio para Dios

no os doy oacuterdenes como Pedro y Pablo ellos eran apoacutestoles yo soyun condenado a muerte ellos eran libres yo hasta el presente soy un es-clavo Pero si sufro el martirio sereacute un liberto de Jesucristo y en Eacutel resu-citareacute libre ahora encadenado aprendo a no desear nadardquo (ignacio Rom

42-3)

este pasaje se ha leiacutedo a menudo como una indicacioacuten de que igna-cio estaba al tanto de la estancia de los dos apoacutestoles en la ciudad impe-rial la eleccioacuten de ambos como ejemplos de apoacutestoles podriacutea explicarsesimplemente por su prominencia en la mente de ignacio conociacutea las car-tas de Pablo ademaacutes que ambos dirigentes perteneciacutean a los oriacutegenes apos-toacutelicos de su propia iglesia en antioquiacutea Sin embargo otros textos en losque ignacio se compara con los apoacutestoles dado el paralelismo verbal entresu carta a los Tralianos 33 y Romanos 43 hacen que sea probable que serefiera a Pedro y Pablo porque los asocioacute con la iglesia de roma a la queestaacute escribiendo49 estos habriacutean dado oacuterdenes a la iglesia en roma en elcaso de Pablo pudiera referirse a su carta a los romanos pero se sabiacutea quePedro no habiacutea escrito a la iglesia romana por lo que es probable que ig-nacio pensara que ambos habiacutean ejercido el ministerio de la predicacioacutenen roma Romanos 43 por lo tanto pudiera contar como testimonio deque Pedro pasoacute alguacuten tiempo en roma Sin embargo es mucho maacutes du-doso que el texto implique sendos martirios en la capital del imperio50aunque William Schoedel interpreta que Pedro y Pablo fueron como via-jeros ldquolibresrdquo hacia sus martirios en la ciudad de las siete colinas en elcaso de Pablo lo llevaron encadenado y escoltado pero sin ser condenadopor el tribunal del gobernador en Jerusaleacuten debido a que como ciudadano

636 D AacuteLVAREZ CINEIRA

49 Seguacuten W Bauer ndash H Paulsen Die Briefe des Ignatius von Antiochia und der Polykarp-

brief (HnT 18) JCB Mohr (Paul Siebeck) Tuumlbingen 19852 73 ignacio menciona a ambosporque para eacutel constituiacutean un ldquofester Begriffrdquo

50 richard J Bauckham ldquoThe Martyrdom of Peterrdquo 565s

romano habiacutea apelado al ceacutesar ignacio se diferencia de los apoacutestoles enque solo a traveacutes del martirio puede llegar a ser como ellos51

el apocalipsis de Pedro en su versioacuten griega (Fragmento rainer POXvii 1924 18482-483) presupone el martirio del apoacutestol en roma pre-sentado como un vaticinium ex eventu acerca de la muerte de Pedro ldquoHeaquiacute te lo he manifestado todo Pedro y lo he expuesto entra en la ciu-dad que gobierna el oeste y bebe el caacuteliz que te he prometido a manos delhijo de aquel que estaacute en el Hades para que comience su destruccioacuten ypuedas ser digno de la promesardquo la datacioacuten del texto que presumi-blemente surgioacute en alejandriacutea es discutida aunque se asume que es an-terior a la guerra de Bar Kokba contra los romanos52 la comunidad seencuentra bajo presioacuten y su autor presenta al fallecido Pedro como modelomartirial el caacuteliz hace referencia posiblemente a una muerte violenta (cfMc 1039) la ciudad que gobierna sobre occidente claramente es una me-taacutefora para designar la capital del imperio no se menciona el tipo demuerte que padecioacute Pedro ni tampoco se puede certificar que identifiqueal hijo que estaacute en Hades con neroacuten esta tradicioacuten que resalta la figurade Pedro de forma aislada es la maacutes antigua frente al paralelismo de Pedroy Pablo53

De una eacutepoca coetaacutenea procede otro apocalipsis cristiano54 la as-censioacuten de isaiacuteas en el que se habla de un rey injusto

ldquoY despueacutes de que haya llegado a su consumacioacuten Beliar el granpriacutencipe el rey de este mundo que lo ha gobernado desde que nacioacute des-

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 637

51 William r Schoedel Die Briefe des Ignatius von Antiochien Ein Kommentar ChrKaiser Muumlnchen 1990 284

52 C Detlef G Muumlller ldquoapocalypse of Peterrdquo en Wilhelm Schneemelcher (ed) New Tes-

tament Apocrypha Vol II Writings relating to the Apostles Apocalypses and Related SubjectsJames Clarke ndash WestminsterJohn Knox Press Cambridge 1992 622 propone una fecha entornoal antildeo 135 dC en este sentido merece la atencioacuten que Clemente de alejandriacutea consideroacute el apo-calipsis de Pedro como Sagrada escritura (eusebio HE vi 141) por lo que seriacutea la prueba desu origen de la primera mitad del siglo ii Para el texto de este fragmento p 637 n 43

53 Joachim Gnilka Petrus 123 la considera como una tradicioacuten independiente de losantildeos 90

54 C Detlef G Muumlller ldquoThe ascension of isaiahrdquo en Wilhelm Schneemelcher (ed)New Testament Apocrypha Vol II 604 ldquoin its present form the ascensio isaiae is a Christianwork which was put together at the earliest in the second half of the 2nd centuryrdquo O zwier-lein opta en contra la opinio communis por una datacioacuten tardiacutea del documento (siglo iii dC)en lugar de otras dataciones que postulan finales del siglo i dC

cenderaacute bajaraacute de su firmamento en forma de un hombre un rey sin leyun matricida quien a su vez (incluso) este rey perseguiraacute la planta que losDoce apoacutestoles del amado han plantado y uno de los doce seraacute entre-gado en su manordquo (42-3)

Todos los comentarios se muestran unaacutenimes en afirmar que el rey sinley y matricida se identifica exclusivamente con neroacuten igualmente noexiste ninguacuten otro apoacutestol de los Doce exceptuando Pedro del que sepueda decir que seraacute entregado en sus manos aunque el nombre del apoacutes-tol queda velado Pablo estaacute excluido pues no pertenecioacute al grupo de losDoce y ademaacutes este apocalipsis cristiano ignora totalmente su personaSi no se nombra a Pedro expresamente es porque el texto sigue el estiloapocaliacuteptico de una determinacioacuten indirecta no se indica el contexto desu defuncioacuten pero presumiblemente la mencioacuten del nombre de neroacuten erasuficiente para evocar su contexto Tampoco se sentildeala el tipo de deceso su-frido y el lugar de la muerte queda silenciado no obstante la mencioacuten delemperador aunque no de forma obligatoria hariacutea sugerir con gran proba-bilidad la ciudad de roma

Finalmente mencionaremos al obispo Dionisio de Corinto quien entorno al antildeo 170 en una carta a Soterio obispo de roma asocia a Pedroy Pablo este escrito destaca sus ensentildeanzas y martirio en italia Para Dio-nisio por lo tanto la vida y la actividad del pescador de Galilea en la ciu-dad del Tiacuteber estaacute fuera de toda duda tal vez como una interpretacioacuten de1 Clem o porque dispusiera de informacioacuten propia eusebio de Cesareatranscribiraacute esta carta

Que los dos sufrieron martirio en la misma ocasioacuten lo afirma Dionisioobispo de Corinto en su correspondencia escrita con los romanos en losteacuterminos siguientes laquoen esto tambieacuten vosotros por medio de semejanteamonestacioacuten habeacuteis fundido las plantaciones de Pedro y de Pablo la de losromanos y la de los corintios porque despueacutes de plantar ambos en nuestraCorinto ambos nos instruyeron y despueacutes de ensentildear tambieacuten en italia enel mismo lugar los dos sufrieron el martirio en la misma ocasioacutenraquo55

las razones del martirio de Pedro son confusas Pudiera haber sidopor la conexioacuten con el gran fuego de roma en caso de sea factible esta-blecer dicha vinculacioacuten o por negarse a ofrecer sacrificios rituales al em-

638 D AacuteLVAREZ CINEIRA

55 eusebio HE ii 258

perador como siacutembolo de lealtad J Gnilka tomando 1 Clem 61s y Taacute-cito Anales 1538-44 llega a concluir que hubo dos persecuciones enroma en tiempos de neroacuten en la primera sufrieron persecucioacuten algunosmiembros cristianos y en la segunda despueacutes del incendio de roma (19de julio de 64) fueron objeto de martirio una gran multitud (multitudo in-

gens) culpada no tanto del incendio cuanto del odio contra el geacutenero hu-mano (odio humani generis) Pedro habriacutea padecido el martirio en el antildeo64 aunque sin determinar si en la primera o segunda persecucioacuten y comolugar de ejecucioacuten seriacutea el circo de Gayo y neroacuten en el ager Vaticanus56

Pronto surgieron diversas leyendas en torno a la muerte de Pedro encuanto al modo del martirio se dice que Pedro fue crucificado con la ca-beza hacia abajo (HechPe 35-40 cf eusebio HE 31) Probablemente setrata de una invencioacuten si bien por lo que se refiere a la crucifixioacuten podriacuteaderivarse esa afirmacioacuten de Gal 219 Heb 66 Otra leyenda tomada de losStromata de Clemente narra un encuentro entre Pedro y su mujer quienva a ser martirizada antes que eacutel (HE 330) Una de las maacutes popularesviene descrita en los Hechos de Pedro con la escena quo vadis Domine

(HechPe 35) la cual podriacutea depender de 2 Ped 114abordados los textos literarios maacutes relevantes relacionados con nues-

tra temaacutetica expondremos de forma sucinta la informacioacuten que propor-cionan las excavaciones arqueoloacutegicas de la colina vaticana

3 Hallazgos arqueoloacutegicos

Otto zwierlein estudia fundamentalmente las fuentes literarias en laprimera parte de su libro aborda aunque de forma superficial los resulta-dos de los hallazgos arqueoloacutegicos de la necroacutepolis del vaticano porquejuntamente con las fuentes literarias deben ser igualmente valorados en ladiscusioacuten acadeacutemica como demostracioacuten clave para la cuestioacuten de la es-tancia de Pedro en roma en tres paacuteginas recoge los complejos resultadosde las excavaciones y para ello se basa casi exclusivamente en los artiacutecu-los de erich Dinkler publicados en Theologische Rundschau en los antildeos1959 y 1961 respecto a los hallazgos bajo la basiacutelica de San Pedro con-cluye que los testimonios arqueoloacutegicos son tardiacuteos de finales del siglo iiio inicios del s iv Seguacuten eacutel existiriacutea entre los expertos unanimidad de

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 639

56 Joachim Gnilka Petrus 121s

que no se puede verificar la existencia del sepulcro de S Pedro ni en lanecroacutepolis bajo San Pedro ni en ninguacuten lugar de roma Por el reducido es-pacio dedicado a las excavaciones arqueoloacutegicas en su libro se constataque para eacutel estas no son tan relevantes

Desde que las excavaciones bajo la catedral de San Pedro comenza-ron en la deacutecada de 194057 y culminaron con el anuncio oficial del PapaPiacuteo Xii en 1953 de que se habiacutea encontrado el verdadero vestigio de SanPedro muchos estudiosos se han mostrado esceacutepticos sobre la importan-cia de los descubrimientos incluso los maacutes firmes defensores de la au-tenticidad del hallazgo aceptan que las tumbas maacutes antiguas no muestranninguacuten claro rasgo distintivo cristiano es decir los sepulcros de los siglosi y ii se asemejan a los enterramientos coetaacuteneos y sencillos de la gentecomuacuten de los barrios vecinos de roma Sin embargo se han encontradomuchos detalles arqueoloacutegicos que ayudan a reconstruir las praacutecticas desepelio y las actividades de culto Hacia el antildeo 160 dC se constata el in-tereacutes de los cristianos romanos por el lugar de enterramiento mediante laconstruccioacuten de un sencillo monumento que consistiacutea en un nicho y unpatio (el tropaion Gaii) el monumento probablemente se usoacute para reu-niones pero no como indicador de una tumba individual ya que la me-moria del lugar de la sepultura original de Pedro se perdioacute en el momentoen que se erigioacute el trofeo (tropaion)58 la existencia del tropaion no ori-ginoacute la creacioacuten de un cementerio exclusivo cristiano sino que se integroacuteen un lugar de enterramiento no cristiano de clase media Solo en la era deConstantino los cristianos llevaron a cabo una remodelacioacuten profunda dellugar eliminando todos los rastros anteriores de la actividad de inhuma-cioacuten excepto el espacio alrededor del tropaion59

640 D AacuteLVAREZ CINEIRA

57 B M apollionj Getti - a Ferrua - e Josi - e Kirschbaum Esplorazioni sotto la con-

fessione di San Pietro in Vaticano eseguite negli anni 1940-9 Tip Poliglotta vaticana Cittagravedel vaticano 1951

58 esta palabra griega significa bdquomonumento de victorialdquo o sea monumento que con-memora la fuga (troph) del enemigo y por consiguiente la gloria del vencedor

59 Juumlrgen K zangenberg bdquoGebeine des apostelfuumlrsten zu den angeblichen fruumlhchrist-lichen Graumlbern unter der Peterskirche in romldquo Juumlrgen zangenberg ndash Michael labahn (eds)Christians as a religious minority in a multicultural city Modes of interaction and identity

formation in early imperial Rome Studies on the basis of a seminar at the Second Conference

of the European Association for Biblical Studies (EABS) from July 8-12 2001 in Rome T ampamp Clark london ndash new York 2004 108-138 ldquoBeweisbar is der christliche Charakter keiner

der Bestattugen da sie sich weder in ihrer Form noch ausrichtung oder hinsichtlich der Be-

en los antildeos cincuenta y sesenta el debate cientiacutefico a veces muy ani-mado se concentroacute en la cuestioacuten de si la identificacioacuten de la tumba bajoel tropaion era compatible con la de Pedro y por lo tanto a menudo se aso-ciaba con la fiabilidad de la tradicioacuten romana sobre el pescador de Gali-lea aparecioacute una abundancia casi incalculable de publicaciones a menudomuy controvertidas Desafortunadamente muchas preguntas quedaron sinrespuesta entre otros motivos debido a algunas omisiones en la docu-mentacioacuten de los hallazgos durante las excavaciones o por el inadecuadoalmacenamiento de algunos artefactos y a veces por las opiniones con-tradictorias de los cientiacuteficos encargados de la publicacioacuten de los resulta-dos de la excavacioacuten Con la aparicioacuten de la publicacioacuten cuasi oficial deengelbert Kirschbaum60 el debate llegoacute a su fin de forma temporal sinque por supuesto se lograra un consenso sobre la discutida autenticidaddel sepulcro de Pedro61 en los uacuteltimos antildeos el debate se ha vuelto muchomaacutes sosegado la publicacioacuten de Peter lampe62 sobre los cristianos en laciudad romana en los dos primeros siglos marcoacute de nuevo un progresoen la que acertadamente separa las investigaciones arqueoloacutegicas refe-rentes a las tumbas del planteamiento riguroso acerca de la autenticidad dela tradicioacuten petrina y de todas las cuestiones secundarias relacionadas Sinembargo solo el estudio sistemaacutetico de Hans Georg Thuumlmmel63 de 1999permite una evaluacioacuten criacutetica de los hallazgos y de la bibliografiacutea Otraspublicaciones posteriores han ayudado a arrojar luz sobre temas concre-tos en este sentido gracias a los nuevos estudios criacuteticos la perspectivase ha ampliado de forma positiva

Debido a los complicados descubrimientos arqueoloacutegicos y las difi-cultades para evaluar las fuentes histoacutericas se barajan las siguientes posi-bilidades para la tumba de Pedro tal y como ha recogido Joachim

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 641

gleitfunde (lampenfragmente Tierknochen Glasscherben) von dem unterscheiden was wiruumlber staumldtroumlmischen armenbestattugen des spaumlten 1fruumlhen 2 Jh n Chr wissenrdquo (p 128)

60 engelbert Kirschbaum La tumba de Pedro y las catacumbas romanas Los monu-

mentos y las inscripciones BaC Madrid 195461 Margherita Guarducci La tradicioacuten de Pedro en el Vaticano a la luz de la historia y

de la arqueologiacutea Tip Poliglotta vaticana Cittagrave del vaticano 1963 Le reliquie di Pietro sotto

la Confessione della Basilica Vaticana libreriacutea editrice vaticana Cittagrave del vaticano 196562 Para las excavaciones cf Peter lampe From Paul to Valentinus Christians at Rome

in the first two Centuries Fortress Press Minneapolis Mn 2003 104-11663 Die Memorien fuumlr Petrus und Paulus in Rom Die archaumlologischen Denkmaumller und die

literarische Tradition (aKG 76) Walter de Gruyter Berlin-new York 1999

Gnilka64 1) Pedro fue enterrado en un lugar desconocido para nosotrosen roma y sus huesos fueron posteriormente trasladados a la colina del va-ticano el lugar de su martirio 2) Pedro fue enterrado en la colina del va-ticano Durante la persecucioacuten valeriana sus huesos (iquestsu cabeza) fuerontrasladados a la viacutea apia y posteriormente devueltos a su lugar original653) Pedro fue enterrado en la colina del vaticano el lugar de su martirioposiblemente en una fosa comuacuten 4) Pedro fue enterrado en un lugar des-conocido para nosotros en roma el ediacutecolo conserva pues el lugar de sumartirio la primera propuesta es la maacutes improbable la tercera y cuartaposibilidad de interpretacioacuten no obstaculizan la evaluacioacuten criacutetica de loshallazgos arqueoloacutegicos el nicho y maacutes tarde el calendario bien pudierarecordar el lugar de su martirio tal vez una tumba cuya ubicacioacuten exactano era bien conocida los descubrimientos arqueoloacutegicos de ninguna ma-nera cuestionan la probabilidad de la historicidad del martirio romano dePedro Por el contrario el antiguo ldquocampo Prdquo con un memorial dedicadoa Pedro transformado en un panteoacuten y equipado con mosaico atestiguala tradicioacuten conservada por la comunidad romana en este lugar que final-mente llevoacute a Constantino a la construccioacuten de la gran iglesia66

el cristiano romano Cayo escribioacute alrededor del 200 dC ldquoPuedo se-ntildealar los signos de victoria o trofeos de los apoacutestoles Puedes ir al vaticanoo al camino a Ostiardquo (en eusebio HE ii 257) Ya nadie duda de que elTropaion vaticano mencionado por Cayo haya sido excavado el ediacuteculo

642 D AacuteLVAREZ CINEIRA

64 Joachim Gnilka Petrus und Rom 4165 H lietzmann Petrus und Paulus in Rom propuso que Pedro habiacutea sido enterrado

cerca del lugar de su crucifixioacuten en el vaticano y que Pablo fue sepultado cerca del lugar desu decapitacioacuten en la viacutea Ostiense pero ambos cuerpos fueron llevados a un lugar comuacuten deenterramiento en un cementerio subterraacuteneo denominado catacumbas durante la persecucioacutende valerio en 258 dC y sus restos seriacutean devueltos a sus lugares originales en el siglo iv(336 dC) John C Orsquoneill ldquoWho buried Peter and Paulrdquo en Juumlrgen zangenberg ndash Michaellabahn (eds) Christians as a religious minority in a multicultural city 103-107 opina que latradicioacuten del enterramiento de Pedro y Pablo por hombres devotos a la altura del tercer mojoacutende la viacutea apia puede representar un antiguo evento es decir el sepelio realizado por devotosjudiacuteos de sus compatriotas equivocados que habiacutean perecido en tiempo de neroacuten ldquoJews whohad not accepted that the Messiah had come and been crucified by the romans would yet feelit a sacred duty to give burial to their follow Jews Peter and Paul if so they would have placedtheir bodies in simple graves in their own catacombsrdquo (p 105)

66 Winfried Weber bdquoDie Suche nach dem Petrusgrab zu den archaumlologischen Untersu-chungen im Bereich der Confessio von St Peterldquo Stefan Heid (Hg) Petrus und Paulus in

Rom 67-113 aquiacute 113

se halla directamente debajo del aacutebside de la iglesia constantiniana Todoesto significa que los constructores de la basiacutelica alrededor del 325 dCestaban convencidos de que el ediacuteculo era un monumento dedicado aPedro Pero si los cristianos de los antildeos 325 dC conocen un memorial de-dicado al pescador de Galilea sobre el vaticano y Cayo hacia el 200 dCtambieacuten conoce alliacute un monumento dedicado a Pedro entonces la identi-dad de los dos monumentos es tan buena como cierta no obstante losdescubrimientos arqueoloacutegicos de la colina vaticana por siacute mismos nopermiten afirmar mucho referente al deceso de Pedro en roma

conclusioacuten

iniciaacutebamos el artiacuteculo con una pregunta y llegados al final tenemosque constatar que no disponemos de una respuesta segura a la misma noexiste certeza histoacuterica absoluta sobre la estancia ni sobre la muerte dePedro en la ciudad de roma pero la probabilidad apunta en esa direc-cioacuten67 Hasta la segunda mitad del siglo ii carecemos de testimonios ex-pliacutecitos al respecto no obstante las evidencias indirectas aunque susvaloraciones son discutidas dejan entrever su paso por la capital del im-perio en su actividad misionera Pedro actuoacute muy posiblemente en ciacuter-culos de comunidades paulinas (cf 1 Cor 112 95)68 y en este contextode expansioacuten del mensaje de Jesuacutes hacia occidente pudo haber llegadohasta roma donde podriacutea haber fallecido durante el periodo de neroacuten eincluso haber sufrido una muerte violenta Diversas fuentes literarias apun-tan en esa direccioacuten la primera indicacioacuten de una posible estancia dePedro en la ciudad del Tiacuteber viene sugerida en 1 Ped 513 Por lo que serefiere a su muerte martirial existe la tradicioacuten conservada en el evange-lio de Jn 2118ss Otros dos testimonios indirectos (1 Clem 5 e ignacioRom 43) provenientes de diversos lugares y sin conexioacuten con Jn pudie-ran vincular su martirio con la ciudad de las siete colinas aunque no afir-man expliacutecitamente que el pescador de Galilea hubiera estado en romalo presuponen con cierta probabilidad Por consiguiente alrededor del antildeo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 643

67 l Wehr Petrus 357 resume los resultados de la historia de la investigacioacuten sobre estetema de la siguiente forma ldquoHeute duumlrfte die Frage insofern geklaumlrt sein als sich zwar nichtzwingend nachweisen laumlszligt daszlig beide in rom starben daszlig aber die Wahrscheinlichkeit dafuumlrsprichtrdquo

68 Martin Karrer ldquoPetrus im paulinischen Gemeindekreisrdquo ZNW 80 (1989) 210-231

100 dC existiacutea una tradicioacuten de la muerte martirial del apoacutestol asociadacon la ciudad imperial Y precisamente esa memoria no proviene exclu-sivamente del lugar de los hechos sino especialmente de asia Menor nin-guna otra comunidad cristiana reclamaraacute posteriormente un tipo devinculacioacuten semejante con la figura de Pedro ni siquiera Jerusaleacuten dondehabiacutea sido el primer dirigente de la comunidad despueacutes de Pascua Tam-poco los enemigos externos petrinos (Porfirio) o quienes precisamente enroma defendiacutean un marcado paulinismo (cf Marcioacuten o sus disciacutepulos)frente a tendencias judaiacutestas del cristianismo cuestionaron dicha tradicioacuten

no se indican las circunstancias que envolvieron la muerte de PedroSin embargo la tradicioacuten posterior subraya su martirio bajo el reinado deneroacuten por lo que podemos suponer que las primeras indicaciones apunta-ban tambieacuten hacia aquel acontecimiento como un hecho las tradicionesnarrativas referentes a Pedro sufrieron un mayor desarrollo a finales delsiglo ii los escritos anteriores tales como el apocalipsis de Pedro (ethGk)o el evangelio de Pedro permanecen cercanos al material del siglo i Dondela primitiva tradicioacuten guarda silencio tambieacuten el material de principios delii guarda silencio Consiguientemente tenemos unas vagas indicaciones deque murioacute en roma pero en base a las fuentes literarias no podemos afir-mar ni excluir con seguridad que Pedro fuera martirizado no existe unatradicioacuten segura que conecte el martirio de Pedro con la persecucioacuten deneroacuten ni una fecha segura de su defuncioacuten durante el reinado de este em-perador la ascensioacuten de isaiacuteas 42-3 relaciona el martirio con la persecu-cioacuten general de la iglesia pero no significa que Pedro muriera durante esapersecucioacuten el apocalipsis de Pedro 144 considera la muerte de neroacutencomo un castigo por el martirio de Pedro por lo que podriacutea sugerir que esteacontecioacute a finales del reinado de neroacuten aunque no necesariamente asiacutepues debemos reconocer nuestro desconocimiento preciso sobre la fechade su muerte Otras tradiciones que tambieacuten se ponen en entredicho seriacuteanel hecho de que Pedro y Pablo murieron al mismo tiempo en roma (Dioni-sio de Corinto ireneo) o que Pedro murioacute mientras Pablo estaba visitandoespantildea (canon de Muratori uacuteltima redaccioacuten de los Hechos de Pedro)

Por lo que respecta a los hallazgos arqueoloacutegicos desde mediadosdel siglo ii dC se impuso el reconocimiento y la veneracioacuten expresa deuna tumba de Pedro en roma69 al inicio en este proceso no jugaron nin-

644 D AacuteLVAREZ CINEIRA

69 la primera evidencia literaria para la tumba de Pedro en roma es la aportada por Cayo(inicios del siglo iii) conservada en eusebio HE ii 257

guacuten papel razones apologeacuteticas o ideoloacutegicas sino que el recuerdo de losmuertos desempentildeoacute una importancia central en la cultura romana Coneste recuerdo de los muertos se habraacute asociado desde el principio un co-nocimiento (real o supuesto) de las tumbas de Pedro y Pablo

Sorprende la vinculacioacuten de estos dos personajes importantes del cris-tianismo antiguo con la ciudad roma70 Pablo no habiacutea sido el fundadorde la comunidad romana sin embargo teniacutea muy buenos contactos en ella(rom 16) hasta el punto poder considerar a la comunidad romana comofilopaulina Sin embargo la tradicioacuten latina occidental resaltoacute desde muyantiguo la autoridad de Pedro incluso sobre Pablo a pesar de que el pes-cador de Galilea no habiacutea dirigido ninguna carta a esa comunidad es maacutesen la tradicioacuten oriental donde aparece indicada la unidad de los dos apoacutes-toles Pedro viene mencionado casi siempre en primer lugar iquesta queacute sedebioacute este hecho Pudieacuteramos imaginarnos que la vinculacioacuten de Pedrocon roma fuera una creacioacuten de ciertas corrientes proto-ortodoxas de lacapital del imperio durante el siglo ii frente al excesivo paulinismo exis-tente en la ciudad durante la eacutepoca de Marcioacuten pero vemos que las tradi-ciones petrinas no provienen exclusivamente de esa localizacioacutengeograacutefica y Marcioacuten hubiera criticado esa invencioacuten Tal vez alguacuten acon-tecimiento histoacuterico decisivo vinculoacute para siempre la figura del pescadorde Galilea con la ciudad del Tiacuteber en detrimento de la figura paulina estehecho posiblemente fuera el martirio que Pedro sufrioacute en la ciudad que esreconocida como centro del imperio Pablo por el contrario pudo habermuerto en roma aunque por instigacioacuten de los mismos cristianos o demuerte natural roma absolutizoacute a Pedro y vio en eacutel al portador de auto-ridad de esa comunidad en los siglos iii-v los obispos romanos se con-sideraraacuten sucesores y herederos de Pedro pero en ninguacuten documento senos indica que fueran sucesores de Pablo

iquestMURIOacute PEDRO EN ROMA 645

Libros recibidos

Aristoacuteteles Eacutetica a Nicoacutemaco (Seleccioacuten) Introduccioacuten traduccioacuten ynotas de Rafael Goacutemez Peacuterez (seleccioacuten doce uvas 33) edicionesrialp Madrid 2011 18 x 11 95 pp

Ferrer JoAquiacuten ndash PAblo blAnco Lutero 500 antildeos despueacutes Breve his-toria y teologiacutea del protestantismo ediciones rialp Madrid 201724 x 16 191 pp

HAHn scott El Credo La profesioacuten de fe a lo largo de los siglos (Pat-mos libros de espiritualidad) ediciones rialp Madrid 2018 19 x125 233 pp

HAHn scott La cuarta copa Desvelando el ministerio de la Uacuteltima Cenay de la Cruz (Patmos libros de espiritualidad) ediciones rialp Ma-drid 2018 19 x 125 185 pp

lAbrAdA MAriacuteA AntoniA (ed) La belleza que salva Comentarios a laCarta a los artistas de Juan Pablo II ediciones rialp Madrid 200624 x 16 151 pp

MArtiacutenez GerMaacuten Eucaristiacutea Veinte siglos en veinte grandes textosediciones rialp Madrid 2018 215 x 145 180 pp

MArtiacutenez luis MAriacuteA El Espiacuteritu Santo y la oracioacuten (Patmos librosde espiritualidad) ediciones rialp Madrid 2017 19 x 125 130 pp

nAvArro FrAncisco JAvier Asiacute se gobernoacute Roma ediciones rialp Ma-drid 2017 24 x 16 456 pp

ordeiG MAnuel La adoracioacuten Cuadernos Palabra ediciones PalabraMadrid 2018 19 x 12 239 pp

PHiliPPe JAcques La felicidad donde no se espera Meditacioacuten sobre lasBienaventuranzas (Patmos libros de espiritualidad) edicionesrialp Madrid 2018 19 x 125 205 pp

quinto tulio ciceroacuten Coacutemo ganar las elecciones [Notas sobre la can-didatura al consulado] Edicioacuten traduccioacuten y notas de Eduardo Fer-naacutendez (seleccioacuten doce uvas 31) ediciones rialp Madrid 2018 18x 11 55 pp

Est Ag 53 (2018) 647-651

revueltA JoseMAriacuteA Historia Medieval de la Iglesia en Espantildea La Uni-versidad los religiosos los Reyes Catoacutelicos y Cisneros edicionesrialp Madrid 2018 215 x 145 161 pp

sAdA ricArdo Consejos para la oracioacuten mental (Patmos libros de es-piritualidad) ediciones rialp Madrid 2017 19 x 125 197 pp

scHlAG MArtin Contra la idolatriacutea del dinero Coacutemo entender el men-saje del papa Francisco sobre la economiacutea ediciones rialp Madrid2018 215 x 145 268 pp

scHlAtter Antonio Trabajo del hombre trabajo de Dios La dignidaddel trabajo manual en las ensentildeanzas de san Josemariacutea Escrivaacute edi-ciones rialp Madrid 2017 24 x 16 133 pp

viAl WenceslAo (ed) Ser quien eres Coacutemo construir una personalidadfeliz con el consejo de meacutedicos filoacutesofos sacerdotes y educadoresediciones rialp Madrid 2017 21 x 145 112 pp

bock cHristiAn Zeitenfuumllle Annaumlherungen zn das pradoxe Verhaumlltnisvon Vergaumlnglichkeit und Vollendung (studien zur systematischen undspirituellen theologie 52) echter verlag Wuumlrzburg 2017 22 x 14293 pp

bruumlninG cHristiAn ndash robert vorHolt Die Frage des Boumlsen Perspek-tiven des Alten und Neuen Testaments (die neue echter bibel the-men 6) echter verlag Wuumlrzburg 2018 235 x 155 126 pp

cHunG Jin MAn Gottes Weg mit den Menschen Zur Verbindung vonChristologie und Ekklesiologie im Matthaumlusevangelium (Forschungzur bibel 134) echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 15 469 pp

doHMen cHristoPH ndash tHoMAs soumldinG Der Eine Gott Perspektiven desAlten und Neuen Testaments (die neue echter bibel themen 1)echter verlag Wuumlrzburg 2018 235 x 155 133 pp

Fries tHoMAs Empfangt was ihr seid Impulse Augustins fuumlr eine eu-charistische Spiritualitaumlt Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2018205 x 15 147 pp

Fries tHoMAs Eucharistische Spiritualitaumlt bei Augustinus von Hippo(cassiciacum 53) Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2016 225 x155 423 pp

kAriMundAckAl tHoMAs A Call to Commitment An Exegetical andTheological Study of Deut 1012-1132 (Forschung zur bibel 135)echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 15 371 pp

648 LIBROS RECIBIDOS

koHl bernHArd Die Anerkennung des Verletzbaren Eine Rekonstruk-tion der negativen Hermeneutik der Gottebenbildlichkeit aus den Aner-kennungstheorien Judith Butlers and Axel Honneths und derTheologie Edward Schillebeeckxrsquo (erfurter theologische studien110) echter verlag Wuumlrzburg 2017 23 x 165 420 pp

lerscH MArkus ndash ruPert M scHeule (Hrsg) Tora und EvangeliumGrenzgaumlnge zwischen Altem und Neuen Testament Festschrift fuumlrKlaus Dorn (Fuldaer Hochschulschriften 59) echter verlag Wuumlrz-burg 2017 20 x 12 407 pp

Muumlller cHristoF ndash GuntrAM Foumlrster (Hrsg) Augustinus ndash Christen-tum ndash Judentum Ausgewaumlhlte Stationen einer ProblemgeschichteBeitraumlge des 13 Wuumlrzburger Augustinus-Studientages von 1213November 2015 (cassiciacum 39 ndash res et signa 13) Augustinus beiechter Wuumlrzburg 2018 225 x 15 236 pp

Muumlller cHristoF ndash GuntrAM Foumlrster (Hrsg) Von Menschenwerk undGottesmacht Der Streit um die Gnade im Laufe der JahrhunderteBeitraumlge des XI Wuumlrzburger Augustinus-Studientages vom 7 Juni2013 (cassiciacum 39 ndash res et signa 12) Augustinus bei echterWuumlrzburg 2016 225 x 15 191 pp

Protokolle zur Liturgie Veroumlffentlichungen der LiturgiewissenschaftlichenGesellschaft Klosterneuburg herausgegeben vom Pius-Parsch-InstitutBand 6 20142015 echter verlag Wuumlrzburg 2017 225 x 14 236 pp

scHuumlnGel-strAuMAnn Helen ndash klAus berGer Geist Gottes (die neueechter bibel themen 12) echter verlag Wuumlrzburg 2017 235 x155 143 pp

zuMkeller AdolAr Das Moumlnchtum des heiligen Augustinus 3 bear-beitete und mit einem Nachwort von Andreas EJ Grote verseheneAuflage (cassiciacum 54) Augustinus bei echter Wuumlrzburg 2018225 x 155 625 pp

Arce MArtiacutenez Joseacute MiGuel Deus naturae natura dei El teiacutesmo de larazoacuten en Spinoza Facultad de teologiacutea san vicente Ferrer valencia2016 215 x 155 79 pp

serrA estelleacutes XAvier ndash vicent torreGrosA vAlls Inventari dels Ar-xius parroquials de lrsquoAlcoiagrave lrsquoAlt Vinalopoacute i el Comtat (MonumentaArchivorum valentina Xv) Facultad de teologiacutea san vicente Ferrervalencia 2017 225 x 15 258 pp

LIBROS RECIBIDOS 649

serrA estelleacutes XAvier Inventari dels Arxius parroquials de la Safor(Monumenta Archivorum valentina Xvi) Facultad de teologiacutea sanvicente Ferrer valencia 2018 225 x 15 234 pp

ciPriAni nello osA Los Dialogi de San Agustiacuten Guiacutea para su lectura(coleccioacuten delectat Audire 3) editorial Agustiniana Guadarrama(Madrid) 2017 225 x 155 335 pp

Gonzaacutelez velAsco Modesto osA Btos Joseacute Agustiacuten Farintildea y Pedrode la Varga de Valladolid Agustino Maacutertires en Paracuellos edi-torial Agustiniana Guadarrama (Madrid) 2017 195 x 125 175 pp

Gonzaacutelez velAsco Modesto osA Cinco agustinos de Tierra de Cam-pos (Palencia) Maacutertires de Paracuellos beatos Constantino Ma-lumbres Franceacutes Isidro Mediavilla Campo Bernardino CalleFranco Luis Abia Melendro Marcos Peacuterez Andreacutes editorial Agus-tiniana Guadarrama (Madrid) 2017 195 x 125 197 pp

MediAvillA MArtiacuten benito osA El convento de San Felipe el Real deMadrid editorial Agustiniana Guadarrama (Madrid) 2017 24 x 17358 pp

cAMPos y Fernaacutendez de sevillA F JAvier osA Santo Tomaacutes de Villa-nueva Universitario Agustino y Arzobispo en la Espantildea del sigloXVI (coleccioacuten del instituto escurialense de investigaciones Histoacute-ricas y Artiacutesticas 58) servicio de publicaciones rcu escorial-Mordfcristina san lorenzo de el escorial 2018 24 x 17 289 pp

erAzo P Joseacute osA Diaacutelogo de los Porteros Opuacutesculo poliacutetico chilenoen los antildeos de la independencia Edicioacuten introduccioacuten y notas P Ja-vier Campos OSA (coleccioacuten del instituto escurialense de investi-gaciones Histoacutericas y Artiacutesticas 54) servicio de publicaciones rcuescorial-Mordf cristina san lorenzo de el escorial 2016 24 x 17 127pp

FAzzini GerolAMo Encadenados Diarios de maacutertires en la China deMao Traduccioacuten del italiano y adaptacioacuten de las introducciones JoseacuteRamoacuten Peacuterez Aranguumlena Arcaduz ediciones Palabra Madrid 2017215 x 135 414 pp

Fernaacutendez-cArvAJAl FrAncisco El paso de la vida (Mundo y cristia-nismo) ediciones Palabra Madrid 2018 21 x 14 447 pp

torrA bitllocH JoAn La sacramentalitat de la Pasqua en les cartes 54i 55 de Sant Agustiacute (col-lectagravenia sant Paciagrave) Ateneu universitari sant

650 LIBROS RECIBIDOS

Paciagrave ndash Facultat de teologia de catalunya barcelona 2017 22 x 15308 pp

scHroer silviA ndash steFAn MuumlnGer (eds) Khirbet Qeiyafa in the Shep-helah Paper Presented at a Colloquium of the Swiss Society for An-cient Near Eastern Studies Held at the University of Bern September6 2014 (orbis biblicus et orientalis 282) Academic Press ndash van-denhoeck amp ruprecht Fribourg ndash Goumlttingen 2017 235 x 165 168pp

soMAvillA rodriacuteGuez enrique (dir) Los Agustinos en el mundo de lacultura XIX Jornadas Agustinianas Colegio San Agustiacuten Madrid 4-5 de marzo de 2017 centro teoloacutegico san Agustiacuten Madrid 2017 22x 145 447 pp

lAzcAno rAFAel Lutero Una vida delante de Dios san Pablo Madrid2017 21 x 135 270 pp

FAbris AdriAno ndash cHiArA GiAccArdi ndash siMone MorAndini Gesugrave Fontedel nuovo umanesimo Prefazione di Bruno Forte edizioni Messag-gero Padova 2015 21 x 12 101 pp

AriAs MontAno benito Correspondencia Tomo I (1560-1570) Edicioacutencriacutetica traduccioacuten notas e iacutendices de Juan Francisco DomiacutenguezDomiacutenguez ediciones claacutesicas Madrid 2017 245 x 18 765 pp

LIBROS RECIBIDOS 651

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